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Università degli studi di Cagliari

Dipartimento di Ingegneria Strutturale

Corso di aggiornamento

Unità 4
PIASTRE IN C.A. E INSTABILITÀ

RELATORE: Ing. Igino MURA


imura@unica.it

25-26 Giugno 2010

- Punzonamento nelle piastre


PUNZONAMENTO
Consideriamo una porzione di piastre soggetta ad un carico
concentrato crescente. Un possibile modo di collasso è quello derivante dal
punzonamento della piastra:

Il meccanismo di collasso è provocato dal taglio.


Alcuni esempi di verificarsi di carichi concentrati sono i pilastri realizzati
su piastra di fondazione e le impronte di carico dovute alle ruote degli
autoveicoli:

Il medesimo tipo di collasso può verificarsi con altre modalità.


Ruotando la struttura di fondazione sottosopra si ottiene infatti un solaio a
piastra sostenuto da pilastri: come sottolineato per precedente paragrafo
anche questa struttura risulta molto sensibile al fenomeno del
punzonamento all’attacco fra la piastra e la sommità dei pilastri.

Quando la forza complessiva di taglio supera la resistenza a taglio


della piastra, la piastra può essere “spinta in basso” lungo il pilastro,
oppure il fenomeno può essere visto come il pilastro che “buca” la
piastra:
Il punzonamento dovuto al taglio è un fenomeno molto comune e
rappresenta uno dei più importanti argomenti nella progettazione
strutturale. Nelle suole delle fondazioni a piastra il problema non è tra i
più critici e si risolve semplicemente aumentando lo spessore della soletta.
Nel caso delle piastre sostenute da pilastri il problema risulta molto più
complicato da risolvere.

Le prove di laboratorio mostrano che le fessurazioni si sviluppano


radialmente a partire dalla sommità del pilastro, portando ad una modalità
di collasso improvvisa e fragile, con superfici di frattura inclinate
sull’orizzontale a formare un tronco di cono o di piramide.
Dopo che il punzonamento è avvenuto le armature superiori
contribuiscono solo in modo molto limitato alla resistenza a taglio perché
il copriferro viene facilmente strappato via (mentre prima del
punzonamento esso è fondamentale nell’analogia del traliccio per
determinare la resistenza).
Invece, le barre inferiori, risultano più profondamente ancorate, non
risultano spinte fuori in uguale maniera e, per questo motivo,
contribuiscono in misura maggiore alla resistenza.

Quando avviene il punzonamento nella connessione piastra-pilastro


priva di armature a taglio, la resistenza è fortemente ridotta. Il carico è
allora trasferito alle connessioni adiacenti, che possono ugualmente essere
assoggettate a collasso per punzonamento.

Questo può condurre ad un collasso progressivo del solaio che, di


conseguenza, può crollare sul livello sottostante provocando il collasso
dell’intera struttura. Inserendo armature a taglio per obbligare le armature
superiori a rimanere connesse alle armature inferiori, aumentano
grandemente la resistenza e la duttilità della connessione.
NORME TECNICHE SULLE COSTRUZIONI
E PUNZONAMENTO.
Al punto 4.1.2.1.3.4 le Norme Tecniche si limitano a indicare la
necessità che le lastre siano verificate nei riguardi del punzonamento allo
stato limite ultimo in corrispondenza di pilastri e di carichi concentrati.
Le NTC prescrivono che in mancanza di una armatura trasversale
appositamente dimensionata la resistenza al punzonamento sia valutata,
utilizzando formule di comprovata affidabilità, sulla base della resistenza a
trazione del calcestruzzo, intendendo la sollecitazione distribuita su di un
perimetro efficace di piastra distante 2d dall’impronta caricata, con d
altezza utile (media) della piastra stessa. Nel caso in cui si disponga di
apposita armatura, le NTC prescrivono che l’intero sforzo allo stato limite
ultimo sia affidato all’armatura.
Nessuna indicazione viene fornita per il calcolo della resistenza a
taglio punzonamento ed in particolare su come tenere conto di eventuali
eccentricità e della posizione del pilastro all’interno della struttura (pilastro
interno, di bordo, d’angolo).
Si può pertanto fare riferimento alla sezione 6.4 dell’EC2, che è
oggetto della successiva esposizione.

GENERALITA’ SULL’EC2. E’ stato rilevato che l’espressione


utilizzata nella precedente edizione dell’EC2 per il calcolo della resistenza
a taglio punzonamento [ vRd1 = τRd k (1.2 + 40 ρl ) d ] portava a risultati
non conservativi per calcestruzzi di resistenza elevata. Per questo motivo
nell’ultima versione della En 1992-1-1 (Eurocodice) è stata adottata la
differente espressione proposta nel Model Code ’90, dove la distanza del
perimetro critico dal contorno del pilastro non è più pari a 1.5d ma
2.0d.
Un modello appropriato di verifica al punzonamento allo stato limite
ultimo è indicato nella figura successiva (Eurocodice attuale).

Legenda
a) Sezione;
b) Pianta;
A Sezione di base per la verifica;
B Area di verifica di base Acont;
C Perimetro di verifica di base, u1;
D Area caricata Aload;
rcont Ulteriore perimetro di verifica
θ = arctan (1/2) = 26,6°
DEFINIZIONE DEL PERIMETRO CRITICO
Sono stati proposti numerosi metodi per studiare l’andamento degli
sforzi nella superficie di frattura, ma il metodo adottato dall’attuale
Eurocodice corrisponde a quello adottato per lo studio dello sforzo da
taglio nelle travi.
Nella nuova definizione dell’Eurocodice, il perimetro di controllo è
adottato ad una distanza 2d, come si può vedere nella figura successiva.

Sono state considerate due ragioni per adottare la distanza 2d


(rispetto alla precedente che era pari a 1.5d ):
a) In primo luogo essa determina sforzi tangenziali limiti molto più
uniformi per differenti sezioni di pilastri. b) In secondo luogo ora è
possibile utilizzare per il punzonamento la medesima formulazione che si
utilizza per il taglio ordinario nelle strutture prive di armature a taglio, per
le quali si considera in pratica la medesima equazione precedente.

Pertanto:
1) Il perimetro di verifica di base u1 può generalmente essere collocato a
una distanza 2d dall’area caricata e si raccomanda che sia definito come
quello di minima lunghezza (vedere figura precedente).
L’altezza utile della soletta è supposta costante e può generalmente essere
assunta pari a:

d = (dx + dy ) / 2
2) Si raccomanda che perimetri di verifica a distanza minore di 2d siano
presi in conto se la forza concentrata è equilibrata da una forte pressione
(per esempio pressione del suolo su una fondazione) o da effetti di carichi
o reazioni entro una distanza 2d dalla periferia dell’area di applicazione
della forza.

3) Per aree caricate in prossimità di aperture, se la minor distanza fra il


perimetro dell’area caricata e il bordo dell’apertura non supera 6d, si
ritiene inefficace la parte del perimetro di verifica contenuta entro le due
tangenti tracciate dal centro dell’area caricata fino al contorno del foro
(vedere figura successiva).

4) Nel caso di area caricata vicina a un bordo o ad un angolo, si


raccomanda che il perimetro di verifica sia assunto come indicato nella
figura successiva, se questo dà luogo a un perimetro (escludendo i bordi
liberi) minore di quello ottenuto con le regole (1) o (2) di cui sopra.
5) Nel caso di aree caricate situate vicino a un bordo o ad un angolo, cioè
ad una distanza minore di d, si raccomanda che siano disposti in ogni caso
speciali armature di bordo (vedi figura).

DEFINIZIONE DI rcont PER CASI PARTICOLARI

Nel caso di un pilastro rettangolare con un capitello rettangolare avente


lH < 2,0 hH (vedere figura successiva ) e le dimensioni complessive l1 e
l2 (l1 = c1 + 2lH1, l2 = c2 + 2lH2, l1 ≤ l), per il valore rcont può essere
assunto il minore fra:
e .
Nel caso di piastre con capitello allargato dove lH > 2,0 hH (vedere figura
successiva), si raccomanda che siano verificate entrambe le sezioni, quella
nel capitello e quella nella piastra.

Le verifiche all’interno dei capitelli si effettuano assumendo d uguale


dH, secondo la figura precedente.

Nel caso di pilastri circolari le distanze dal centro del pilastro alle sezioni
di verifica della figura precedente possono essere assunte uguali a:
PROCEDURA DI PROGETTO

Preliminarmente si definiscono le seguenti quantità:


VRd,c valore di progetto del taglio-punzonamento resistente di una
piastra priva di armature a taglio lungo il perimetro di verifica considerato;
VRd,cs valore di progetto del taglio-punzonamento resistente di una
piastra dotata di armature a taglio lungo il perimetro di verifica
considerato;
VRd,max valore di progetto del massimo taglio-punzonamento resistente
lungo il perimetro di verifica considerato: esso rappresenta il massimo
valore della resistenza a taglio-punzonamento in adiacenza ad un pilastro o
ad una zona caricata.

Occorre eseguire le seguenti verifiche:

a) lungo il perimetro del pilastro o dell’area caricata (loaded area):


vEd ≤ vRd,max

b) lungo il perimetro di verifica posto a distanza 2d dal pilastro o


dall’area caricata (critical perimeter):
vEd ≤ vRd,c

Se la condizione a) non risulta verificata occorre o intervenire sul


pilastro, aumentandone le dimensioni oppure inserendo adeguati capitelli,
oppure intervenire sulla piastra aumentandone lo spessore (eventualmente
con drop panels).

Se invece non è soddisfatta la condizione b) è possibile, oltre che ricorrere


ad una delle precedenti soluzioni, intervenire introducendo apposite
armature, senza modificare i dati geometrici della struttura.
• Si calcola la forza di taglio vEd agente sulla faccia caricata.
I metodi di progetto per il punzonamento assumono normalmente
una distribuzione dell’azione tagliante uniforme nel perimetro. Questa
circostanza si verifica molto raramente in quanto il pilastro è
normalmente soggetto a carico eccentrico (la piastra trasmette momento
al pilastro).
Occorre in conseguenza sommare alla tensione tangenziale prodotta
dal taglio VEd quella prodotta dal momento flettente MEd. Ci sono
molti modi per mettere in conto una distribuzione non uniforme.

1° metodo. Si considera la relazione:

e risulta β ≥ 1.

prospetto 6.1

W1 momento intorno all’asse di sollecitazione corrispondente ad una


distribuzione di tipo “plastico” di sforzi tangenziali unitari, come indicato
nella figura successiva, ed è funzione del perimetro di verifica di base u1:
Alla luce della definizione di W1, si ottiene che il rapporto MEd / W1 tra il
momento sollecitante MEd e W1 rappresenta l’intensità degli sforzi
tangenziali a distribuzione “plastica” prodotti da MEd ; questo rapporto viene
corretto mediante il coefficiente k che oscilla fra i limiti massimo e minimo in
tabella e per la cui determinazione nei valori intermedi è ammessa
l’interpolazione lineare.
Per un pilastro rettangolare interno, se il carico è eccentrico in entrambe le direzioni

figura 6.20 (a)

dove:
u1 è il perimetro di verifica di base (completo);
figura 6.20 (b)

2° metodo. Si considera la relazione:

Per strutture la cui stabilità non dipende dal funzionamento a telaio


del complesso piastra-pilastri e se le luci adiacenti non differiscono in
lunghezza di più del 25% si utilizzano per β i valori approssimati di
cui alla tabella e figura seguenti:
condizione β
Se non esiste alcuna possibilità che al pilastro possa essere
trasferito momento flettente 1.0
Pilastri interni 1.15
Pilastri al bordo 1.40
Pilastri di spigolo 1.50
RESISTENZA A PUNZONAMENTO DI
PIASTRE PRIVE DI ARMATURE A
TAGLIO-PUNZONAMENTO

Si calcola la resistenza a taglio della piastra vRd,c:


vRd,c = CRd,c k (100 ρl fck ) ≥ vmin
1/3

dove:
CRd,c è pari a 0.18 / γc per distinguere tra carichi persistenti e
transitori ( γc = 1.5 ) e carichi eccezionali ( γc = 1.0 );
k fattore di forma = 1+ √(200/d) ≤ 2.0 con d = (dx + dy)/2 (in
mm);
ρl = √ (ρlx . ρly) ≤ 0.02;
2
fck = resistenza caratteristica cilindrica del calcestruzzo ( N/mm ).
Risulta per ρl :

I valori di ρlx e ρly si calcolano come valori medi su una striscia di


larghezza pari a quella del pilastro aumentata di 3d su ciascun lato.
Nella precedente relazione:
vmin = 0.0035 k fck
3/2 1/2

rappresenta il limite inferiore della resistenza a punzonamento in assenza


di tensioni normali ed è funzione della sola resistenza a trazione del
calcestruzzo. Il limite inferiore della resistenza a punzonamento che
compare alla destra della disequazione è stata introdotta perché nelle
piastre con basse percentuali di armatura (come ad esempio nelle piastre
precompresse) la resistenza tende a valori irrealisticamente bassi al tendere
a zero di ρl.
Questo limite inferiore, peraltro, può essere utilizzato per il
predimensionamento dello spessore della piastra.
RESISTENZA A PUNZONAMENTO DI
PIASTRE CON ARMATURE A
TAGLIO-PUNZONAMENTO
Nel caso di piastre provviste di armature a punzonamento, la resistenza a
taglio-punzonamento è fornita dalla seguente espressione, con resistenza di
progetto effettiva dell’armatura a taglio che dipende dallo spessore della
piastra, allo scopo di mettere in conto l’efficienza del loro ancoraggio.
Questo significa che:

vRd,cs = 0,75 vRd,c⋅ ud + 1.5 ( d/sr ) Asw fywd,eff ( 1/u1 d ) sinα

dove:
vRd,c in accordo con la precedente relazione;
α inclinazione dell’armatura a taglio rispetto al piano medio
della piastra;
fywd,eff resistenza di progetto efficace dell’acciaio di armatura in
accordo con:
2
fywd,eff = 250 + 0,25d < fywd (N/mm ).
Asw l’area dell’armatura a punzonamento disposta su un
perimetro intorno al pilastro;
sr il passo in direzione radiale dell’armatura di
punzonamento (ovvero la distanza tra due perimetri
consecutivi);
d media delle altezze utili nelle due direzioni
ortogonali (mm).

Se l’armatura è costituita da una sola fila di barre piegate al rapporto d/sr


può essere assegnato il valore 0.67.

Le armature a taglio-punzonamento devono essere disposte secondo le


prescrizioni del punto 9.4.3 dell’EC2, come di seguito si dirà.

In adiacenza ai pilastri la resistenza a taglio-punzonamento è limitata ad un

valore massimo di:


dove:
u0 per un pilastro interno u0 = sviluppo del perimetro del pilastro
[millimetri];
per un pilastro di bordo u0 = c2 + 3d ≤ c2 + 2c1 [millimetri],
per un pilastro d'angolo u0 = 3d ≤ c1 + c2 [millimetri];
c1, c2 sono le dimensioni del pilastro come indicato nella figura ;
vRd,max = 0,5 v fcd;
ν = 0.5;
β .

Si raccomanda che il perimetro di verifica lungo il quale l'armatura a taglio


non è richiesta, uout (o uout,ef , vedere figura successiva) sia calcolato con
l'espressione :

uout,ef = βVEd / (vRd,c d )

Si raccomanda che il perimetro più lontano delle armature a taglio si


collochi ad una distanza non maggiore di k⋅⋅d all'interno di uout (o
uout,ef, vedere figura successiva).
Il valore di k raccomandato è 1.5.

Prescrizioni per la disposizione delle armature per il


taglio-punzonamento
Dove sono necessarie armature per il taglio-punzonamento si raccomanda
che queste siano disposte tra l’area caricata/pilastro e kd dentro il
perimetro di verifica oltre il quale le armature per il taglio non sono più
necessarie. Si raccomanda di disporre almeno due serie perimetrali di
bracci di cuciture (vedere figura in basso. Si raccomanda che la distanza
dei bracci delle cuciture non sia maggiore di 0.75d.
Si raccomanda che la distanza dei bracci delle cuciture attorno a un
perimetro non sia maggiore di 1.5d entro il primo perimetro di verifica (
2d dall’area caricata), e non maggiore di 2d per perimetri esterni al
primo perimetro di verifica se si ritiene che quella parte di perimetro
contribuisca alla capacità a taglio (vedere figura successiva).
Per barre piegate verso il basso disposte come nella figura b) si considera
sufficiente un unico perimetro di cuciture.

Legenda
a) distanza delle cuciture
b) distanza delle barre piegate verso il basso
A perimetro di verifica più esterno che richiede armatura a taglio
B primo perimetro di verifica entro il quale non è richiesta armatura a
taglio

Dove sono necessarie armature a taglio, l’area di un braccio di cucitura (o


equivalente), Asw,min, è data dall’espressione:

Asw,min · (1,5·sinα + cosα)/(sr · st) ≥ 0.08 f ck f yk

dove:
α è l’angolo compreso tra l’armatura a taglio e quella principale
(per esempio, per cuciture verticali α = 90° e sin α = 1);
sr è il passo delle cuciture per il taglio in direzione radiale;
st è il passo delle cuciture per il taglio in direzione tangenziale;
fck è in Megapascal.

Nella verifica a taglio si può considerare la componente verticale delle sole


armature di precompressione che passano entro una distanza pari a 0.5d
dal pilastro.
Barre ripiegate che attraversano l’area caricata o passano entro una
distanza non maggiore di 0.25d da tale area possono considerarsi come
armature per il taglio-punzonamento [vedere la precedente figura b),
disegno più in alto].
Si raccomanda che la distanza tra la faccia di un appoggio, o la
circonferenza di un’area caricata, e l’armatura a taglio più vicina presa in
conto in progetto sia non maggiore di d /2. Si raccomanda che tale
distanza sia misurata a livello dell’armatura tesa. Se si dispone una sola
linea di barre piegate, la loro inclinazione può essere ridotta a 30°.
ESEMPI
I due esempi che seguono (altri sono disponibili per chi fosse interessato)
sono tratti dal capitolo 9, dedicato al punzonamento, a cura di Franco
ANGOTTI e Maurizio ORLANDO, del volume:
PRIMO ESEMPIO
SECONDO ESEMPIO

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