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Matteo Nobile 20101023

Mercati Weekly – 20101023


Equity ultimo settimana mese
Settimana piuttosto articolata sotto diversi aspetti. W orld 1222.960 -0.04% 3.38%
Europe 92.400 0.30% 0.94%
Innanzi tutto la stagione degli utili ha continuato a USA 1126.930 0.55% 3.04%
portare sorprese, alcune positive e altre meno, alcune Emerging 1105.190 -1.45% 4.93%
relative ai dati stessi, buoni o cattivi, in termini assoluti
o i termini relativi, altre relative alle previsioni per il Govi ultimo settimana mese
prossimo trimestre e/o il prossimo anno. USA 2y 0.351 -0.008 -0.081
USA 10y 2.554 -0.006 -0.004
In generale, la media parla ancora di buoni risultati, per
EU 2y 1.003 0.189 0.253
lo più sopra le attese. Allo stesso tempo, sono poche le
EU 10y 2.474 0.103 0.125
aziende che si dicono fiduciose per il futuro e pronte ad
investire ed ampliare l'attività.
Risks ultimo settimana mese
Dal punto di vista macro, i dati non fanno che iTraxx 5y 99.144 -2.749 -17.662
confermare che in generale le cose si muovono in CrossOver 5y 458.315 -10.950 -70.624
positivo, anche se questa positività continua a fare Financial 5y 123.121 -2.418 -24.544
fatica a migrare verso i consumatori. Particolarità, VIX 18.780 -0.250 -2.930
questa settimana, il rialzo dei tassi di 0.25% da parte
della Cina: una manovra non attesa che ha scatenato Currency ultimo settimana mese
qualche preoccupazione anche perchè dovuta a dati EURUSD 1.395 -0.16% 4.09%
inflazionistici sopra le attese. Se la Cina vuole far USDCHF 0.977 1.92% -0.89%
partire i consumi interni, un po' di inflazione la deve USDJPY 81.380 -0.09% -3.69%
mantenere (compro oggi perchè tra un anno sarà più GBPUSD 1.568 -1.94% 0.11%
costoso), d'altra parte, non può aspettarsi che chi vive
EURCHF 1.363 1.72% 3.12%
con un salario ridotto possa sopportare aumenti
inflazionistici.
Comm ultimo settimana mese
Non vanno scordati i 2 temi relativi uno alle nuove Commodity 560.631 -0.27% 5.14%
cause verso le banche USA (relative alle foreclosure) e Precious 1800.170 -3.59% 10.26%
l'altro sui processi di austerità europea che stanno Industrial 431.339 -0.29% 28.87%
portando a qualche sommovimento in Europa (scioperi Energy 269.286 -0.48% 5.22%
in Francia) Agri 440.615 0.70% 52.19%

La guerra (che non esiste secondo Geithner) sulle


valute è invece proseguita imperterrita con botte e risposte tra emergenti e avanzati, comitati e riunioni G10-
G20, … Tutti indicano che la guerra delle valute sarebbe deleteria e inutile, intanto però il CHF ha recuperato
quasi 2% contro USD e contro EUR, mentre lo JPY continua a restare vicino ai minimi storici. Un movimento
un po' particolare in effetti. Con il movimento del dollaro, a farne le spese sono stati i metalli preziosi che in
settimana hanno ceduto un 3.6% che non si vedeva da tempo. In generale però, il dollaro ha danneggiato un
po' tutte le materie prime, con l'eccezione delle agricole.

In ambito azionario invece, più o meno nulla di fatto sui mercati USA e Europa, mentre il doppio effetto
dollaro + rialzo dei tassi cinese, ha danneggiato l'andamento dei mercati emergenti.

Movimento dei tassi obbligazionari lascia invece interdetti. In Europa (in Germania) i tassi sono risaliti in
modo piuttosto interessante, negli USA sono rimasti stabili. Ed è ormai un mese che i tassi sono stabili.
Questo ha probabilmente a che vedere con il fatto che il QE2 della FED ha una doppia valenza. Da una
parte, la pressione all'acquisto porta i tassi a scendere, dall'altra, la grande quantità di liquidità nel sistema,
può far pensare comunque a effetti inflazionistici.
Per quanto riguarda la Germania invece, buona parte del movimento è probabilmente dovuto al fatto che il
bund era stato scelto come unica salvezza nel disastro europeo. Ora che le paure si stanno dissolvendo
(nonostante sia difficile fare il pieno in Francia per gli scioperi), il tasso tedesco torna ad allinearsi ad una
situazione più “normale” rispetto agli altri tassi europei.

Il numero di società che pubblicherà settimana prossima supera i 200 per gli USA e i 150 per Europa.
Matteo Nobile 20101023

Considerazioni – Dollaro delle mie brame

Siamo appena appena sbucati dal trend ribassista del EURUSD e USDCHF che wham... arrivano le prime
stime che indicano EURUSD a 1.60. Se lo si confronta con le stime a 1 di qualche mese fa, con l'Europa in
dissoluzione, un EUR per i paesi mediterranei e un altro per Germania Francia, la cosa fa almeno sorridere.

Perchè sorridere ?
Perchè è la solita storia delle previsioni fatte prolungando una linea che collega 2 punti, senza pensare che
dopo essere passata per il secondo punto, nulla e nessuno dice che si dovrà continuare dritti... anzi.

Quello che sta succedendo lo si nota sui dati macro. Con l'eur in dissoluzione, l'attività economica del “resto
del mondo” rivolge la sua attenzione al vecchio continente. Invece che acquistare alla GE, si acquista alla
Siemens, a sconto grazie all'eur.
A questo punto mentre l'attività inizia a fare fatica negli USA, l'Europa inizia a mostrare dati interessanti.
Basta dare un'occhiata agli ordinativi alle fabbriche tedesche.

Tra non molto, sempre che il movimento si confermi, il dollaro diventerà più debole rispetto all'eur e “il resto
del mondo” tornerà a pensare che forse le ferie vale la pena farle negli USA, e che l'offerta della GE, rispetto
a quella di Siemens, ora è più interessante.

Lo stesso concetto è valido per le altre valute, anche se qualcuna è più sensibile di altre. La sensibilità
dipende soprattutto dalla dipendenza o meno dall'estero, dalla banca centrale, dalla disponibilità di risorse
naturali da esportare, o anche solo dalla capacità di acquistare risorse in un'altra valuta, lavorarle e
rivenderle nella stessa valuta.

Ma per favore, piantiamola con i sensazionalismi da “è sceso da 1.10 a 1 in un mese, tra 10 mesi saremo a
0”.

L'impatto però lo si vede anche sugli investimenti. A parte per i cittadini USA che ragionano in dollari, di
quanto si è mosso l'oro nelle ultime settimane ?
Dal 13 agosto ad oggi, l'oro è salito del 9.29%, se espresso in USD/Oz, mentre se espresso in EUR/Oz, il
movimento è stato di 0.41%. ops

Lo stesso vale per tutto quello che è prezzato in USD avendo però un valore reale. Materie prime e mercati
emergenti.

Questo ribadisce l'importanza di valutare sempre il ritorno atteso di una asset class considerandone anche la
valuta. Pensare di acquistare azionario USA perchè “le aziende USA sono migliori”, senza considerare quello
che potrebbe essere l'impatto della valuta rende pressochè inutile l'analisi stessa.
Quindi, o si considera il ritorno atteso composto tra asset class e valua, oppure meglio eliminare l'incognita
valutaria proteggendo passivamente il cambio.
Matteo Nobile 20101023

Chart (daily a 3 mesi)

MSCI World SPGS Commodity

Dollar Index Inflation

iTraxx HiVol 5y EUR Yield

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