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Erat lux vera quæ illuminat omnem hominem La luce vera, che illumina ogni uomo, stava

venientem in hunc mundum. In mundo erat, per venire nel mondo. Egli era nel mondo e il
et mundus per ipsum factus est et mundus mondo per mezzo di Lui fu fatto, e il mondo
eum non cognovit. In propria venit, et sui non Lo riconobbe. È venuto nella sua casa e i
eum non receperunt. Quotquot autem suoi non Lo hanno accolto. A quanti però Lo
receperunt eum, dedit potestatem filios Dei hanno ricevuto, diede il potere di diventare
fieri; his qui credunt in nomine eius, qui non figli di Dio; a quelli che credono nel suo
ex sanguinibus, neque ex voluntate carnis, nome, i quali non da sangue, né da volere
neque ex voluntate viri, sed ex Deo nati sunt. della carne, né da volere d’uomo, ma da Dio
ET VERBUM CARO FACTUM EST, et sono nati. (si genuflette) E IL VERBO S’È
habitavit in nobis: et vidimus gloriam eius, FATTO CARNE e ha dimorato fra noi, e noi
gloriam quasi Unigeniti a Patre, plenum abbiamo contemplato la sua gloria, gloria che
gratiæ et veritatis. come Unigenito ha dal Padre, pieno di grazia
e di verità.
M. Deo gratias. M. Siano grazie a Dio.
Dopo l'ultimo Vangelo il sacerdote fa ritorno in sagrestia.
ORDINARIO DELLA MESSA SECONDO IL MESSALE AMBROSIANO
DEL BEATO CARDINAL SCHUSTER DEL 1954
LITURGIA DELLA PAROLA

Il sacerdote e i fedeli si preparano alla celebrazione della S. Messa facendo la confessione generale dei loro
peccati.
I fedeli si inginocchiano e stanno a mani giunte. 1

Il Sacerdote: In nomine Patris, et Filii, et S. Nel nome del Padre, e del Figlio e dello
Spiritus Sancti. Spirito Santo.
Il Ministrante: Amen. M. Così sia.

S. Introibo ad altare Dei. S. Mi accosterò all'altare di Dio.


M. Ad Deum qui laetificat iuventutem meam. M. A Dio che dà letizia alla mia giovinezza.

S. Confitemini Domino quoniam bonus. S. Confessatevi al Signore, poiché egli è


buono.
M. Quoniam in saeculum misericordia eius. M. Perché la sua misericordia è infinita.
LA CONFESSIONE DEL SACERDOTE
Il Sacerdote si inchina profondamente

M. Confiteor Deo omnipotenti, ecc. … Confesso a Dio onnipotente … il Signore Dio


Dominum Deum nostrum. nostro.
IL PERDONO IMPLORATO AL SACERDOTE

M. Deo gratias. Misereatur tui omnipotens M. Rendiamo grazie a Dio. Abbia


Deus, et dimissis omnibus peccatis tuis, misericordia di te l'onnipotente Iddio – e,
perducat te ad vitam aeternam. rimessi tutti i tuoi peccati, ti conduca alla vita
eterna.
S. Amen. S. Così sia.
Il sacerdote si rialza

LA CONFESSIONE DEI FEDELI


Il ministrante e i fedeli si inchinano

M. Confiteor Deo omnipotenti, beatae Mariae M . Confesso a Dio onnipotente, alla beata
semper Virgini, beato Michaeli archangelo, Maria sempre Vergine, al beato Michele
beato Ioanni Baptistae, sanctis apostolis Petro Arcangelo, al beato Giovanni Battista, ai santi
et Paulo, beato Ambrosio confessori, Apostoli Pietro e Paolo, al beato Ambrogio
omnibus Sanctis, et tibi, Pater, quia peccavi Confessore, a tutti i Santi, e a te, o padre: che
nimis cogitatione, verbo et opere: mea culpa, ho molto peccato in pensieri, in parole ed in
mea culpa, mea maxima culpa. Ideo precor opere, (ci si percuote tre volte il petto) per

1
I fedeli, quanto allo stare in ginocchio, in piedi o seduti, possono regolarsi in genere da quanto fa il ministrante.
Nelle Messe cantate festive il ministrante non sta in ginocchio che dal Sanctus al Per infinita saecula saeculorum
che chiude il Canone. Quanto al sedersi, sia il chierico che i fedeli debbono regolarsi dal sacerdote, il quale siede
durante il canto del Gloria, della Lezione, dell'Epistola e loro aggiunti. I fedeli potrebbero inoltre sedersi durante
l'Offertorio e durante il canto del Transitorio, dopo finita la Comunione.
S. Procedamus cum pace. S. Andiamo in pace.
M. In nomine Christi. M. Nel nome di Cristo.
S. Benedicamus Domino. S. Benediciamo il Signore.
M. Deo gratias. M. Rendiamo grazie a Dio.
Il sacerdote si inchina profondamente, posa le mani giunte sul’altare, e dice in secreto:

Placeat tibi, Deus obsequium servitutis Ti sia gradito, o Dio, l’omaggio della nostra
nostrae: et sacrificium, quod oculis tuae servitù, e il sacrificio che indegnamente ho
divinae maiestatis indignus obtuli, sit tibi offerto al cospetto della tua divina maestà, ti
acceptabile, mihique, et omnibus, pro quibus sia ben accetto e, per tua misericordia, torni
illud obtuli, sit, te miserante, propitiabile. Per propiziatorio a me e a tutti quelli per i quali
Christum Dominum nostrum. Amen. l’ho offerto. Per Cristo, nostro Signore. Così
sia.
Fa un segno di croce sull’altare e lo bacia, poi dice:

S. Benedicat vos omnipotens Deus, S. Vi benedica Dio onnipotente,


Fa genuflessione e si rivolge a benedire i fedeli dicendo:

Pater, + et Filius, et Spiritus Sanctus Padre + e Figlio e Spirito santo


M. Amen. M. Così sia.
ALL'ULTIMO VANGELO
Il sacerdote, a chiusura del S. Sacrificio, legge un elevatissimo brano del Vangelo di S. Giovanni, ove sono
compendiati i principali misteri della nostra fede ed è proclamata la nostra fortunata adozione a figli di Dio.
Il sacerdote va al lato del Vangelo e saluta a mani giunte. I fedeli si alzano.

S. Dominus vobiscum. S. Il Signore sia con voi.


M. Et cum spiritu tuo. M. E con il tuo spirito.
Il sacerdote con il pollice della mano destra fa un piccolo segno di croce sul libro, sulla fronte, sulla bocca e sul
petto, e recita a voce alta il titolo del vangelo.
Il ministrante ed i fedeli fanno pure il piccolo segno di croce sulla fronte, sulla bocca e sul petto.

S. Initium + sancti Evangelii + secundum + S. Inizio + del santo Vangelo + secondo +


Ioannem. Giovanni.
M. Gloria tibi Domine. M. Gloria a te, o Signore.
S. In principio erat Verbum et Verbum erat S. In principio era il Verbo, e il Verbo era
apud Deum, et Deus erat Verbum. Hoc erat in presso Dio, e il Verbo era Dio. Tutte le cose
principio apud Deum. Omnia per ipsum facta furono fatte per mezzo di Lui, e senza di Lui
sunt, et sine ipso factum est nihil quod factum non fu fatto niente di ciò che esiste. In Lui era
est; in ipso vita erat, et vita erat lux hominum; la vita, e la vita era la Luce degli uomini; e la
et lux in tenebris lucet, et tenebræ eam non luce splende nelle tenebre, e le tenebre non
comprehenderunt. l’hanno sopraffatta.

Fuit homo missus a Deo cui nomen erat Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome
Ioannes. Hic venit in testimonium, ut era Giovanni. Questi venne come testimone,
testimonium perhiberet de lumine, ut omnes per dare testimonianza alla luce, affinché tutti
crederent per illum. Non erat ille lux, sed ut credessero per mezzo di lui. Non era egli la
testimonium perhiberet de lumine. luce, ma doveva dar testimonianza alla luce.
LA COMUNIONE DEI FEDELI 10

S. Corpus + Christi. S. Ecco il Corpo + di Cristo.


Fid. Amen. F. Così sia.
Ricevuta la S. Comunione, ciascun fedele sta alcuni istanti raccolto in meditazione, poi va al proprio posto
sempre nello stesso raccoglimento.
I fedeli che non si comunicano facciano la S. Comunione spirituale.

Terminata la S.Comunione, il sacerdote prega in secreto:

Quod ore sumpsimus, Domine, pura mente Fa sì, o Signore, che comprendiamo con
capiamus: ut de Corpore, et Sanguine Domini sincera fede quale sia il cibo che abbiamo
nostri Iesu Christi fiat nobis remedium ingerito con la bocca, sicchè del Corpo e del
sempiternum. Sangue del nostro Signore Gesù Cristo ne
risulti per noi un rimedio di perenne efficacia.

Confirma hoc, Deus, quod operatus es in Conferma, o Dio, ciò che hai operato in noi, e
nobis: et dona Ecclesiae tuae perpetuam dona alla tua Chiesa pace e tranquillità
tranquillitatem et pacem. perpetua.
AL TRANSITORIO
(vedi il Proprio)

È un cantico accompagnatorio della distribuzione eucaristica.


Il sacerdote e i fedeli lo cantano o leggono.

ALL'ORAZIONE DOPO LA COMUNIONE


(vedi il Proprio)

S. Dominus vobiscum. S. Il Signore sia con voi.


M. Et cum spiritu tuo. M. E con il tuo spirito.
Recita l'orazione a voce alta con le mani stese, ed alla conclusione le congiunge.

S. … per omnia secula seculorum S. … per tutti i secoli dei secoli.


M. Amen. M. Così sia.

ALLA BENEDIZIONE

S. Dominus vobiscum. S. Il Signore sia con voi.


M. Et cum spiritu tuo. Kyrie eleison, Kyrie M. E con il tuo spirito. Signore abbi pietà.
eleison, Kyrie eleison.
Il sacerdote viene in mezzo all’altare.

S. + Benedicat, et exaudiat nos Deus. S. + Dio ci benedica e ci esaudisca.


M. Amen. M. Così sia.

10
Nozioni di catechismo: E cosa ottima e utilissima comunicarsi spesso, anche tutti i giorni, purchè si faccia
sempre con le dovute disposizioni. Per fare una buona Comunione sono necessarie tre cose: 1° essere in grazia di
Dio; 2° sapere e pensare chi si va a ricevere; 3° essere digiuno da almeno un'ora. L'Eucarestia in chi la riceve
degnamente: 1° conserva ed accresce la grazia, che è vita dell'anima, come fa il cibo per il corpo; 2° rimette i
peccati veniali e preserva dai mortali; 3° da spirituale consolazione e conforto, accrescendo la carità e la
speranza della vita eterna di cui è pegno.
Beatam Mariam semper Virginem, Beatum mia colpa, per mia colpa, per mia massima
Michaelem Archangelum, Beatum Ioannem colpa. Perciò supplico la Beata Maria sempre
Baptistam, Sanctos Apostolos Petrum et Vergine, il beato Michele Arcangelo, il beato
Paulum, beatum Ambrosium confessorem, Giovanni Battista, i Santi Apostoli Pietro e
omnes Sanctos, et te, Pater, orare pro me ad Paolo, il beato Ambrogio Confessore, tutti i
Dominum Deum nostrum. Santi e te, o padre, a pregare per me il
Signore Dio nostro.
IL PERDONO IMPLORATO AI FEDELI

S. Deo gratias. Misereatur vestri omnipotens S. Rendiamo grazie a Dio. Abbia


Deus, et dimissis omnibus peccatis vestris, misericordia di voi l'onnipotente Iddio, e,
perducat vos ad vitam aeternam. rimessi tutti i vostri peccati, vi conduca alla
vita eterna.
M. Amen. M. Così sia.

Ministrante e fedeli rialzano il capo

LA COMUNE ASSOLUZIONE

S. Indulgentiam, + absolutionem et S. Il Signore onnipotente e misericordioso ci


remissionem omnium peccatorum nostrorum conceda il perdono, l'assoluzione e la
tribuat nobis omnipotens et misericors remissione di tutti i nostri peccati.
Dominus.
M. Amen. M. Così sia
LA NOSTRA CONFIDENZA NEL SIGNORE

S. Adiutorium nostrum in nomine Domini. S. Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
M. Qui fecit caelum et terram. M. Che ha fatto il cielo e la terra.

LA NOSTRA RICONOSCENZA VERSO IL SIGNORE


Il sacerdote si inchina

S. Sit nomen Domini benedictum. S. Sia benedetto il nome del Signore.


M. Ex hoc nunc et usque in seculum. M. Ora e sempre.
PRIMA DI SALIRE ALL'ALTARE
Il sacerdote inchinato ai piedi dell'altare prega in secreto.

Rogo te, altissime Deus Sabaoth, Pater Ti chiedo, o altissimo Dio degli eserciti,
sancte, ut pro peccatis meis possim Padre Santo, che io possa intercedere per i
intercedere, et astantibus veniam peccatorum miei peccati, meritare il perdono per quelli di
promereri, ac pacificas singulorum hostias tutti i presenti, ed offrire in sacrificio le
immolare. pacifiche offerte di ciascuno.
Il ministrante e i fedeli rimangono in ginocchio.

IL BACIO DELL'ALTARE
Il sacerdote sale all'altarei, vi fa un segno di croce, lo bacia con venerazione, e prega in secreto, dicendo.

Oramus te Domine, per merita Sanctorum Ti preghiamo, o Signore, per i meriti dei tuoi
tuorum, + quorum reliquiae hic sunt, et santi + le cui reliquie qui si conservano, e di
omnium Sanctorum, ut indulgere digneris tutti gli altri santi, perché ti degni perdonare
omnia peccata mea. Amen. tutti i miei peccati. Così sia.
ALLA PRIMA INCENSAZIONE DELL'ALTARE
Nelle Ss. Messe solenni il diacono invita il sacerdote a benedire l'incenso.
Il sacerdote incensa il tabernacolo, la croce, l'altare. Il diacono incensa poi il sacerdote.
Il sacerdote benedice l'incenso dicendo:

Ab illo bene + dicaris, in cuius honorem Che tu sia benedetto + da Colui, in onore del
cremaberis. Amen quale sarai bruciato. Così sia.

Intanto si canta o recita l'antifona chiamata Ingressa


Col rito dell'incensazione si preparano e si onorano l'altare, che è il mistico Calvario, e il sacerdote, che presta la
sua persona a Gesù per la rinnovazione del Sacrificio della Croce.

AL GLORIA IN EXCELSIS 2
Il Gloria in excelsis è un cantico di lode alla SS. Trinità.

S. Dominus vobiscum. S. Il Signore sia con voi.


M. Et cum spiritu tuo. M. E con il tuo spirito.
Indi il celebrante, intona il seguente inno:

S. Gloria in excelsis Deo. S. Gloria a Dio nell’alto dei cieli.


Il resto si recita o si canta insieme con il Sacerdote. Alle parole scritte in maiuscolo, ci si inchina.

Et in terra pax hominibus bonae voluntatis. E pace in terra agli uomini di buona volontà.
Laudamus te. Benedicimus te. Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ADORAMUS TE. Glorificamus te. TI ADORIAMO, ti glorifichiamo,
GRATIAS AGIMUS TIBI propter magnam TI RENDIAMO GRAZIE per la tua gloria
gloriam tuam. immensa,
Domine Deus, Rex caelestis, Deus Pater Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre
omnipotens. onnipotente.
Domine Fili unigenite, IESU CHRISTE. Signore, Figlio unigenito, GESÙ CRISTO,
Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris. Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del
Qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Padre: tu che togli i peccati del mondo, abbi
Qui tollis peccata mundi, SUSCIPE pietà di noi;
DEPRECATIONEM NOSTRAM. tu che togli i peccati del mondo, ACCOGLI
Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis. LA NOSTRA SUPPLICA;
Quoniam Tu solus Sanctus, Tu solus tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di
Dominus, Tu solus Altissimus, IESU noi.
CHRISTE. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu
Cum Sancto Spiritu + in gloria Dei Patris. solo l'Altissimo: GESÙ CRISTO con lo
Amen. Spirito Santo + nella gloria di Dio Padre.
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison Amen.
Signore abbi pietà.
ALL'ORAZIONE SOPRA IL POPOLO
(vedi il Proprio)
Il sacerdote saluta ancora il popolo, e poi, tenendo le mani stese, prega a voce chiara.

2
Si tralascia nelle Domeniche di Avvento, in tutta la Quaresima. Nelle Domeniche di Quaresima il celebrante, a
mani stese, recita le preci litaniche.
separari permittas: Qui cum eodem Deo obbedisca ai tuoi comandi e non permettere
Patre, et Spiritu Sancto vivis et regnas Deus mai che mi separi da te, che con lo stesso Dio
in secula seculorum. Amen. Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, Dio,
nei secoli dei secoli. Così sia.
Stando ancora inchinato, si batte il petto con la destra, e ripete per tre volte la seguente prehiera, con voce
alquanto elevata le prime parole, in secreto il resto.

Domine, non sum dignus, ut intres sub tectum O Signore, io non sono degno che tu venga
meum: sed tantum dic verbo, et sanabitur sotto il mio tetto; ma di' soltanto una parola, e
anima mea. l'anima mia sarà risanata.
LA COMUNIONE DEL SACERDOTE
Le seguenti preghiere sono proprie del sacerdote. I fedeli raccolti umilmente in silenzio si preparano a fare poi
la S. Comunione sacramentalmente o almeno spiritualmente.

Quid retribuam Domino pro omnibus quae Che renderò io al Signore per tutti i benefici
retribuit mihi? ricevuti da lui?

Panem caelestem accipiam, et nomen Domini Prenderò il Pane celeste, invocando il nome
invocabo. del Signore.

Corpus Domini nostri Iesu Christi custodiat Il Corpo + del Signore nostro Gesù Cristo
animam meam in vitam aeternam. Amen. custodisca l'anima mia per la vita eterna. Così
sia.

Quid retribuam Domino pro omnibus quae Che renderò io al Signore per tutti i benefici
retribuit mihi? ricevuti da lui?

Calicem salutaris accipiam, et nomen Domini Prenderò il Calice di salvezza, invocando il


invocabo. Laudans invocabo Dominum, et ab nome del Signore. Invocherò il Signore
inimicis meis salvus ero. lodandolo, e sarò salvo dai miei nemici.

Praesta, quaeso, Domine, ut perceptio + Concedi, ti prego, o Signore, che la


Corporis, et Sanguinis Domini nostri Iesu comunione del Corpo + e del Sangue del
Christi ad vitam nos perducat aeternam. Signore nostro Gesù Cristo ci conduca alla
vita eterna.
Si comunica devotamente con il Sangue del Signore e sta alcuni isanti raccolto in meditazione.

LA PREPARAZIONE DEI FEDELI


Il sacerdote, facendo le dovute genuflessioni, estrae la sacra Pisside dal Tabernacolo, la pone sul corporale, la
scopre e si volta verso i fedeli; con gli occhi fissi al SS. Sacramento, dice a voce chiara:

S. Ecce Agnus Dei: ecce qui tollit peccata S. Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che
mundi. toglie i peccati del mondo.
Il ministrante e i comunicandi, guardando la sacra Ostia, si battono il petto e ripetono per tre volte:

Min. et fid. Domine non sum dignus ut intres M. e F. O Signore, io non sono degno, che tu
sub tectum meum; sed tantum dic verbum et entri sotto il mio tetto, ma dì soltanto una
sanabitur anima mea. parola, e sarà risanata l'anima mia.
in unitate Spiritus sancti per omnia secula S. in unione con lo Spirito Santo, per tutti i
saeculorum. secoli dei secoli.
M. Amen. M. Così sia.
Indi segnandosi dice:

S. + Pax, et communicatio Domini nostri Iesu S. + La pace e l'unione del Signore nostro
Christi sit semper vobiscum. Gesù Cristo sia sempre con voi.
M. Et cum spiritu tuo. M. E con il tuo spirito.
A mani giunte, il sacerdote, o nella S. Messa solenne il diacono, intima:

S. Offerte vobis pacem. S. Offritevi la pace.


M. Deo gratias. M. Siano grazie a Dio.
Il sacerdote prega sommessamente.

Domine Iesu Christe, qui dixisti Apostolis Signore Gesù Cristo, che dicesti ai tuoi
tuis: Pacem relinquo vobis, pacem meam do Apostoli: Vi lascio la pace, vi do la mia pace,
vobis: ne respicias peccata mea, sed fidem non riguardare i miei peccati, ma la fede della
Ecclesiae tuae: eamque secundum voluntatem tua Chiesa, e degnati propizio di pacificarla,
tuam pacificare, custodire et regere digneris custodirla e governarla secondo la tua
propitius: Qui vivis et regnas Deus per omnia volontà, tu che vivi e regni, Dio, per tutti i
saecula saeculorum. Amen. secoli dei secoli. Così sia.
IL BACIO DI PACE
Nelle Ss. Messe solenni, il sacerdote fa un segno di croce sull'altare, poi con il diacono bacia l'altare stesso..
In seguito dà il bacio di pace al diacono con la seguente formula:

S. Pax tecum. S. La pace sia con te.


Diac. Et cum spiritu tuo. Diac. E con il tuo spirito.
Il diacono, con la stessa formula, trasmette il bacio di pace al suddiacono, e questi, a sua volta, a tutti i membri
del clero.

LA PREPARAZIONE DEL CELEBRANTE


Il sacerdote continua in secreto.

Domine sancte, Pater omnipotens, aeterne Signore Santo, Padre onnipotente eterno Dio,
Deus, da mihi hoc Corpus Iesu Christi Filii concedimi di ricevere questo Corpo di Gesù
tui Domini mei ita sumere, ut non sit mihi ad Cristo, Figlio tuo e mio Signore, in modo che
iudicium, sed ad remissionem omnium non mi torni di condanna, ma mi ottenga la
peccatorum meorum. Qui tecum vivit, et remissione di tutti i miei peccati. Per Lui, che
regnat in unitate Spiritus sancti Deus per con te vive e regna in unione dello Spirito
omnia secula seculorum. Amen. Santo, Dio per tutti i secoli dei secoli. Così
Domine Iesu Christe, Fili Dei vivi, qui pro sia.
voluntate Patris, cooperante Spiritu Sancto, Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio vivo, che
per mortem tuam mundum universum per volontà del Padre e con la cooperazione
vivificasti: libera me obsecro per hoc dello Spirito Santo, per la tua morte hai dato a
sacrosanctum Corpus et Sanguinem tuum a tutto il mondo la vita, liberami, ti prego, per
cunctis iniquitatibus, et universis malis: et fac questo tuo sacrosanto Corpo e Sangue, da
me tuis obedire mandatis, et a te nunquam tutte le iniquità e da ogni male; fa che io
S. Dominus vobiscum. S. Il Signore sia con voi.
M. Et cum spiritu tuo. M. E con il tuo spirito.
Il sacerdote congiungendo le mani chiude le orazioni e termina dicendo:

S. …per omnia secula seculorum. S. … per tutti i secoli dei secoli.


M. Amen. M. Così sia.
ALLA LEZIONE
(vedi il Proprio)
La lettura di solito proclama brani dell'Antico o del Nuovo Testamento.

S. Dominus vobiscum. S. Il Signore sia con voi.


M. Et cum spiritu tuo. M. E con il tuo spirito.
S. Lectio … S. Lettura …

Iube, Domine benedicere. Degnati di benedirmi, o Signore.


Se la lettura è tolta dall'Antico Testamento, dice:

Prophetica lectio + sit nobis salutis eruditio. + La lettura dei libri profetici ci sia di salutare
insegnamento.
Se invece è tolta dal Nuovo Testamento, dice:

Apostolica lectio + sit nobis salutis eruditio. + La lettura apostolica ci sia di salutare
insegnamento.
In fine della lettura si risponde:

M. Deo gratias. M. Rendiamo grazie a Dio.


AL SALMELLO
(vedi il Proprio)
È un salmo abbreviato che di solito ha relazione con quanto proclamato nella lettura.

ALL'EPISTOLA
(vedi il Proprio)
È un brano tratto dalle lettere degli apostoli, specialmente di S. Paolo.

S. Dominus vobiscum. S. Il Signore sia con voi.


M. Et cum spiritu tuo. M. E con il tuo spirito.
S. Epistola beati … Apostoli … S. Lettera del beato … Apostolo

Iube, Domine benedicere. Degnati di benedirmi, o Signore.

Apostolica doctrina + repleat nos gratia + L'apostolica dottrina ci riempia di grazia


divina. divina.
Alla fine dell'Epistola si risponde:

M. Deo gratias. M. Rendiamo grazie a Dio.


AL VERSETTO IN ALLELUIA
(vedi il Proprio)
Nei tempi di penitenza viene sostituito dal canto.
L'alleluia è una acclamazione festosa che significa: Lodate il Signore; in questo luogo va sempre unito a un
versetto della Scrittura.

PREPARAZIONE ALLA LETTURA DEL VANGELO


Il ministrante trasporta il Messale al lato destro dell'Altare. Il sacerdote viene nel mezzo, appoggia le mani
giunte all'altare e inchinato profondamente prega in secreto:

Munda cor meum ac labia mea, omnipotens Purifica il mio cuore e le mie labbra, Dio
Deus, qui labia Isaiæ Prophetæ calculo onnipotente, tu che purificasti le labbra del
mundasti ignito: ita me tua grata miseratione profeta Isaia con carboni ardenti: degnati,
dignare mundare, ut sanctum Evangelium nella tua generosa pietà, di mondare anche
tuum digne valeam nunciare. Per Christum me, sicché possa annunciare degnamente il
Dominum nostrum. tuo santo Vangelo. Per Cristo nostro Signore.
AL VANGELO
(vedi il Proprio)
Il sacerdote proclama il brano di Vangelo.
I fedeli si alzano.

S. Dominus vobiscum. S. Il Signore sia con voi.


M. Et cum spiritu tuo. M. E con il tuo spirito.
Il sacerdote, facendo con il pollice della mano destra spiegata un piccolo segno di croce sul libro, sulla fronte,
sulla bocca e sul petto, recita a voce alta il titolo del Vangelo.
Il ministrante e i fedeli fanno pure il piccolo segno di croce sulla fronte, sulla bocca e sul petto.

S. Lectio + sancti Evangelii + secundum + … S. Lettura + del santo Vangelo + secondo +


….
M. Gloria tibi Domine. M. Gloria a te, o Signore.

Iube, Domine benedicere. Degnati di benedirmi, o Signore.

Dominus sit in corde meo, et in labiis meis: ut Il Signore sia nel mio cuore e sulle mie
digne, et competenter annunciem Evangelium labbra, affinchè io possa annunciare con
suum, in nomine + Patris, et Filii, et Spiritus dignità e competenza il suo Vangelo, in nome
sancti. + del Padre e del Figlio e dello Spirito santo.
Il sacerdote proclama il Vangelo a voce alta.
Alla fine del Vangelo si risponde:

M. Laus tibi, Christe. M. Lode a te, o Cristo.


Il sacerdote bacia il libro, dicendo:

Per Evangelica dicta, deleantur nostra delicta. Per le parole evangeliche siano cancellate le
nostre colpe.
Il sacerdote tiene l’ìomelia.

DOPO LE LETTURE
Il sacerdote viene in mezzo all'altare.
Il ministrante e i fedeli si inginocchiano.

S. Dominus vobiscum. S. Il Signore sia con voi.


M. Et cum spiritu tuo. Kyrie eleison, Kyrie M. E con il tuo spirito. Signore abbi pietà.
eleison, Kyrie eleison.
Lascia cadere nel calice una parte dell’Ostia, dicendo:

Commixtio + consecrati Corporis et La mistione + del consacrato Corpo e Sangue


Sanguinis Domini nostri Iesu Christi, nobis del Signore nostro Gesù Cristo, giovi a noi
edentibus, et sumentibus proficiat ad vitam, et che ne mangiamo e ne beviamo, per la vita ed
gaudium sempiternum. il gaudio sempiterno.
AL CONFRATTORIO
(vedi il Proprio)

È una brev antifona che accompagna la frazione dell'Ostia e la sua mistione con il divino Sangue.
Viene cantata o recitata dal sacerdote e dai fedeli.

L'ORAZIONE DEL SIGNORE


Il sacerdote dice a voce sommessa:

Oremus. Preghiamo.
e poi prosegue a voce alta con le mani giunte.
I fedeli seguono il sacerdote.

Praeceptis salutaribus moniti, et divina Ammoniti dal comando del Salvatore, e


institutione formati, audemus dicere: formati dall'insegnamento divino, osiamo
dire:
Il sacerdote stende le mani

Pater noster, qui es in caelis: Padre nostro, che sei nei cieli: SIA
SANCTIFICETUR NOMEN TUUM: SANTIFICATO IL TUO NOME. Venga il
adveniat regnum tuum: fiat voluntas tua, sicut tuo regno. Sia fatta la tua volontà, come in
in caelo, et in terra. Panem nostrum cielo, così in terra. Dacci oggi il nostro pane
quoditianum da nobis hodie: et dimitte nobis quotidiano: e rimetti a noi i nostri debiti,
debita nostra, sicut et nos dimittimus come noi li rimettiamo ai nostri debitori.
debitoribus nostris. E non c'indurre in tentazione.
Et ne nos inducas in tentationem.
M. Sed libera nos a malo. M. Ma liberaci dal male.
S. Amen S. Così sia.
Il sacerdote risposto l'Amen in segreto, prosegue a voce alta segnandosi:

+ Libera nos, quaesumus, Domine, ab + Liberaci, o Signore, te ne preghiamo, da


omnibus malis, praeteritis, presentibus, et tutti i Mali passati, presenti e futuri: e per
futuris: et intercendente pro nobis beata l'intercessione della beata Maria Madre di
Maria genitrice Dei, ac Domini nostri Iesu Dio e Signore Gesù Cristo, e dei santi tuoi
Christi, et sanctis Apostolis tuis Petro et apostoli Pietro e Paolo ed Andréa, e del tuo
Paulo, atque Andrea, et beato Ambrosio beato Ambrogio Confessore e Pontefice,
Confessore tuo, atque Pontifice, una cum nonché di tutti i tuoi Santi, dà propizio la
omnibus Sanctis tuis, da propitius pacem in pace ai nostri giorni: affinchè aiutati dal
diebus nostris: ut ope misericordiae tuae soccorso della tua misericordia, possiamo
adiuti, et a peccato simus semper liberi, et ab sempre essere immuni dal peccato e sicuri da
omni perturbatione securi. Praesta per eum, ogni turbamento. Concedici questo per i
cum quo beatus vivis, et regnas Deus, meriti di colui, con il quale tu beato vivi e
regni Dio,
Nobis quoque minimis, et peccatoribus, A noi pure, minimi tuoi servi e peccatori, che
famulis tuis de multitudine misericordiae tuae speriamo nell’infinita tua misericordia,
sperantibus, partem aliquam, et societatem degnati concedere alcuna parte e comunione
donare digneris, tuis sanctis Apostolis et con i tuoi santi Apostoli e Martiri, Giovanni 7
Martyribus: Ioanne et Ioanne, Stephano, e Giovanni 8, Stefano, Andrea, Barnaba,
Andrea, Barnaba, Petro, Marcellino, Agnete, Pietro 9, Marcellino, Agnese, Cecilia, Felicita,
Cæcilia, Felicitate, Perpetua, Anastasia, Perpetua, Anastasia, Agata, Eufemia, Lucia,
Agatha, Euphemia, Lucia, Iustina, Sabina, Giustina, Sabina, Tecla, Pelagia e Caterina e
Thecla, Pelagia atque Chatarina et cum con tutti i tuoi Santi: al consorzio dei quali
omnibus Sanctis tuis: intra quorum nos noi ti preghiamo di ammetterci non badando
consortium non æstimator meriti, sed veniæ, ai nostri meriti, ma alla tua volontà larga di
quæsumus, largitor admitte. Per Christum perdono. Per Cristo nostro Signore. Per
Dominum nostrum. Per quem hæc omnia mezzo del quale tu, o Signore, sempre crei
Domine, semper bona creas, sanc + tificas, questi beni, li santi + fichi, li vivi + fichi, li
vivi + ficas, bene + dicis, et nobis famulis tuis bene + dici, ed a noi, tuoi servi, li elargisci
largiter praestas, ad augmentum fidei, et con generosità, ad accrescimento della nostra
remissionem omnium peccatorum nostrorum. fede ed a remissione di tutti i nostri peccati.
Genuflette dicendo:

Et est tibi Deo Patri omnipotenti A te, o Dio Padre onnipotente,


Con la sinistra tiene l’Ostia sopra il Calice e con la destra prende la Patena, e con questa fa tre segni di croce
contemporaneamente sull’Ostia e sul Calice.

ex + ipso, et per + ipsum, et in + ipso omnis da + lui, per + lui, ed in + lui, ogni onore,
honor, virtus, laus et gloria, imperium, virtù, lode e gloria, dominio, eternità e
perpetuitas, et potestas in unitate Spiritus potenza, nell’unità dello Spirito santo
sancti
Eleva un po' l'Ostia santa al di sopra del calice per mostrarla ai fedeli.
Richiama così l'attenzione dei fedeli e li invita a rispondere alla fine del Canone l'Amen, con il quale vengono a
fare la solenne professione della loro fede nel Mistero dell'altare.
Conclude il Canone dicendo a voce alta:

S. …per infinita secula seculorum. S. … per gli infiniti secoli dei secoli.
M. Amen. M. Così sia.
Tutti si alzano in piedi.

ALLA FRAZIONE DEL PANE DI VITA


Il sacerdote spezza il Pane santo perché possa essere distribuito.
Il sacerdote tenendo l'Ostia sul calice la divide in due parti dicendo:

Corpus tuum frangitur, Christe, Calix Il tuo Corpo è immolato, o Cristo, il Calice è
benedicitur. consacrato.

Sanguis tuus sit nobis semper ad vitam, et ad Il tuo Sangue ci giovi sempre per la vita e per
salvandas animas, Deus noster. la salute delle anime, o Dio nostro.
7
S. Giovanni Battista.
8
S. Giovanni Apostolo ed Evangelista.
9
S. Pietro esorcista, che con S. Marcellino prete, subì il martirio in Roma sotto Diocleziano.
ALL'ANTIFONA DOPO IL VANGELO
(vedi il Proprio)
Viene cantata o recitata dal sacerdote e dai fedeli.

LITURGIA EUCARISTICA
OFFERTORIO
È l'allestimento della santa tavola, la preparazione dei doni per il S. Sacrificio, che il sacerdote e i fedeli fanno a
simboleggiare l'offerta di se stessi.

IL RICHIAMO DELLA PACE

S. Pacem habete. S. Abbiate pace.


M. Ad te, Domine. M. Al tuo cospetto, o Signore.

ALL'ORAZIONE SOPRA LA SINDONE


(vedi il Proprio)
Il celebrante, dopo aver salutato i fedeli, recita l'orazione a voce chiara tenendo le mani stese e congiungendole
alla conclusione.

S. Dominus vobiscum. S. Il Signore sia con voi.


M. Et cum spiritu tuo. M. E con il tuo spirito.
S. … per omnia secula seculorum. S. … per tutti i secoli dei secoli.
M. Amen M. Così sia.
ALLE OFFERTE DEI FEDELI
Il pane e il vino necessari per il santo Sacrificio possono essere offerti dai fedeli, come si usa in Duomo.

Durante l'offerta, si canta l'antifona dell'Offertorio. Dovendosi fare le offerte, gli offerenti vanno
processionalmente ai cancelli della balaustra e, stando in piedi, presentano i loro doni al sacerdote.
Si può usare il seguente rito.

Offerens. Benedicite, Pater reverende. Offerente. Benedite, reverendo Padre.


Il sacerdote benedice le offerte nelle mani degli offerenti:

S. Benedicat te Dominus et hoc tuum munus: S. Il Signore benedica te e questa tua offerta:
in nomine Patris, + et Filii, et Spiritus sancti. nel nome del Padre, + e del Figlio e dello
Spirito Santo.
Offerens: Amen. Offerente. Così sia.
ALL'OFFERTA DEL PANE
Il sacerdote pone sul corporale le ostie necessarie, poi prende la patena (piccolo piatto) con un’ostia più
grande, la solleva, e levando gli occhi in alto, fa l’offerta, dicendo:

Suscipe, clementissime Pater, hunc panem Accetta, o clementissimo Padre, questo pane
sanctum, ut fiat Unigeniti tui Corpus, in santo, perché diventi il Corpo del tuo
nomine Patris, + et Filii et Spiritus sancti. Unigenito, in nome del Padre + e del Figlio, e
Amen. dello Spirito Santo. Così sia.
ALLA PREPARAZIONE DEL CALICE
Il sacerdote si porta al lato dell’Epistola e versa nel calice un po’ di vino dicendo segretamente:

De latere Christi exivit sanguis, Dal costato di Cristo uscì sangue,


Benedice l’acqua dicendo:

et aqua pariter, in nomine Patris, + et Filii, et ed insieme acqua, nel nome del Padre + e del
Spiritus sancti. Amen. Figlio, e dello Spirito Santo. Così sia.
Versa alcune gocce d’acqua nel calice.

ALL'OFFERTA DEL VINO


Il sacerdote torna nel mezzo dell’altare e, levando gli occhi in alto, alza il calice e lo offre dicendo:

Suscipe, clementissime Pater, hunc Calicem, Accetta, o clementissimo Padre, questo calice
vinum aqua mixtum, ut fiat Unigeniti tui di vino misto ad acqua, perché diventi il
Sanguis, in nomine Patris, + et Filii et Sangue del tuo Unigenito, in nome del Padre
Spiritus sancti. Amen. + e del Figlio, e dello Spirito Santo. Così sia.
ALLE ORAZIONI SECRETE DELL'OFFERTORIO
Il sacerdote appoggiando le mani giunte sull’altare, si inchina profondamente e prega:

Omnipotens sempiterne Deus, placabilis et Onnipotente ed eterno Dio, fa che abbia virtù
acceptabilis sit tibi haec oblatio, quam ego di placarti e ti sia bene accetta questa
indignus pro me misero peccatore, et pro oblazione che io, benchè indegno, offro alla
delictis meis innumerabilibus tuae pietati tua pietà per me misero peccatore, e per gli
offero, ut veniam et remissionem omnium innumerevoli miei mancamenti, affinchè tu
peccatorum meorum mihi concedas: et mi conceda il perdono e la remissione di tutti
iniquitates meas ne respexeris, sed sola tua i miei peccati: non guardare alle mie iniquità,
misericordia mihi prosit indigno. Per ma a me indegno, soccorra unicamente la tua
Christum Dominum nostrum. misericordia. Per Cristo, nostro Signore.
Si rialza e con le mani stese continua:

Et suscipe, sancta Trinitas, hanc oblationem, E tu, o Trinità santa, accetta questa oblazione
quam tibi offerimus pro regimine, et custodia, che noi ti offriamo per il governo, la difesa e
atque unitate catholicae Fidei: et pro l’unità della Fede cattolica, ed anche in
veneratione quoque beatae Dei Genitricis venerazione della Beata Madre di Dio, Maria,
Mariae, omniumque simul Sanctorum e di tutti insieme i tuoi Santi e per la salute e
tuorum; et pro salute et incolumitate l’incolumità dei tuoi servi e delle tue serve, e
famulorum famularumque tuarum, et di tutti quelli per i quali abbiamo promesso di
omnium, pro quibus clementiam tuam implorare la tua clemenza, e dai quali
implorare polliciti sumus, et quorum abbiamo ricevuto elemosine, e di tutti i fedeli
quarumque eleemosynas suscepimus, et cristiani così vivi che defunti: affinchè,
omnium fidelium Christianorum, tam perseverando fedelmente nelle tue lodi, per la
vivorum, quam defunctorum: ut, te miserante, tua misericordia, meritino di ottenere la
remissionem omnium peccatorum, et aeternae remissione di tutti i peccati ed il premio della
beatitudinis praemia, in tuis laudibus fideliter beatitudine eterna, a gloria e ad onore del tuo
perseverando, percipere mereantur, ad nome, o Dio misericordiosissimo, creatore di
gloriam et honorem nominis tui, Deus, tutte le cose. Per Cristo nostro Signore.
misericordissime rerum conditor. Per
Christum Dominum nostrum

Suscipe, sancta Trinitas, hanc oblationem, Accetta, o Trinità santa, questa oblazione che
quam tibi offerimus in memoriam passionis, ti offriamo in memoria della Passione, della
Congiunge le mani.

offerimus præclaræ maiestati tuæ de tuis di quanto tu stesso ci hai dato in dono,
donis ac datis offriamo alla eccelsa tua maestà

hostiam + puram, hostiam + sanctam, L’Ostia + pura, l’Ostia + santa, l’Ostia +


hostiam + immaculatam, hunc Panem + immacolata, questo Pane + santo di vita
sanctum vitae aeternae, et Calicem + salutis eterna, e questo Calice + di salute perpetua.
perpetuae.
Prosegue con le mani stese.

Supra quæ propitio, ac sereno vultu tuo Degnati di rivolgere il tuo sguardo propizio e
respicere digneris; et accepta habere, sicuti sereno sopra queste offerte, alla guisa che ti
accepta habere dignatus es munera iusti pueri degnasti di gradire i doni del giusto tuo servo
tui Abel, et sacrificium Patriarchæ nostri Abele, ed il sacrificio del patriarca nostro
Abrahæ: et quod tibi obtulit summus sacerdos Abramo, e quello che il tuo sommo sacerdote
tuus Melchisedech, sanctum sacrificium, Melchisedech, ti offrì, sacrificio santo,
immaculatam hostiam. vittima immacolata.
Si inchina profondamente.

Supplices te rogamus, omnipotens Deus: iube Noi ti supplichiamo, o Dio onnipotente, di far
hæc perferri per manus sancti Angeli tui in sì che il tuo santo Angelo presenti questi doni
sublime altare tuum, ante conspectum sul tuo sublime altare, al cospetto della tua
tremendae maiestatis tuæ: tremenda maestà:
Concludendo l’orazione, giunge le mani.

ut quoquot ex hac altaris participatione affinchè noi tutti, che partecipi di questo
sacrosanctum Cor + pus et San + guinem sacrificio riceveremo il sacrosanto Cor + po e
Domini nostri Iesu Christi sumpserimus, San + gue del Signore nostro Gesù Cristo, +
omni benedictione + cælesti et gratia siamo riempiti di ogni celeste benedizione e
repleamur. Per eundem Christum Dominum grazia. Per lo stesso Cristo nostro Signore.
nostrum. Amen. Così sia.
ALLA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
A questo punto il sacerdote prega per le anime dei fedeli defunti, che vuol ricordare in modo speciale.

Memento etiam, Domine, famulorum Ricordati, o Signore, anche dei tuoi servi e
famularumque tuarum qui nos præcesserunt delle tue serve che ci hanno preceduti con il
cum signo fidei, et dormiunt in somno pacis, segno della fede e dormono nel sonno della
N. et N.. pace, N. e N..
Giunge le mani, e con gli occhi fissi sull’Ostia santa, ricorda coloro per i quali intende pregare.
Il ministrante e i fedeli ricordano i loro cari defunti.

Ipsis, Domine, et omnibus in Christo A loro, o Signore, ed a tutti quelli che


quiescentibus, locum refrigerii, lucis ac pacis, riposano in Cristo, ti preghiamo di concedere
ut indulgeas, deprecamur. Per eundem il luogo di refrigerio, di luce e di pace. Per il
Christum Dominum nostrum. Amen. medesimo Cristo nostro Signore. Così sia.
Si percuote il petto con la destra ed incomincia la preghiera con voce un po’ elevata e poi prosegue in secreto.
Qui pridie, quam pro nostra omiumque salute Alla vigilia di patire per la salvezza nostra e
pateretur, accipiens panem, elevavit oculos ad di tutti gli uomini, Gesù prendendo il pane,
cælos ad te Deum Patrem suum levò gli occhi al cielo a te, Dio Padre suo
omnipotentem, tibi gratias agens, bene + onnipotente, e rendendoti grazie e, bene +
dixit, fregit, deditque discipulis suis, dicens dicendo, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli
ad eos: Accipite, et manducate ex hoc omnes. dicendo loro: “Prendete e mangiatene tutti”.
ALLA CONSACRAZIONE DEL CORPO DEL SIGNORE
Il sacerdote tenendo l’Ostia tra il pollice e l’indice di ambedue le mani, appoggia leggermente le braccia
all’altare, china il capo e pronuncia distintamente, in secreto e con attenzione, le parole della Consacrazione:

Hoc est enim Corpus meum. Poichè questo è il mio Corpo.


Indi genuflettendo adora l’Ostia santa, poi l’innalza e la mostra ai fedeli perchè essi la adorino.
Il ministrante per avvisare i fedeli suona il campanello quando il sacerdote genuflette, quando innalza l’Ostia e
quando genuflette di nuovo.

SEGUITO DEL RACCONTO EVANGELICO


Il sacerdote prende il calice e prosegue:

Simili modo postquam coenatum est, In egual modo, al termine della Cena,
accipiens Calicem, elevavit oculos ad cælos prendendo il Calice, levò gli occhi al cielo, a
ad te Deum Patrem suum omnipotentem: item te, o Dio Padre suo onnipotente: e rendendoti
tibi gratias agens, bene + dixit, tradiditque di nuovo grazie, con la bene + dizione, lo
discipulis suis, dicens ad eos: Accipite, et passò ai suoi discepoli dicendo loro:
bibite ex eo omnes, “Prendete e bevetene tutti”.
ALLA CONSACRAZIONE DEL SANGUE DEL SIGNORE
Pronuncia con riverenza le parole della Consacrazione:

Hic est enim Calix Sanguinis mei, novi et Poiché questo è il calice del mio sangue, del
aeterni testamenti: – mysterium fidei: – nuovo ed eterno testamento – mistero della
qui pro vobis et pro multis effundetur in fede – (sangue) che sarà versato per voi e
remissionem peccatorum. per molti in remissione dei peccati.
Deposto il calice, genuflettendo lo adora, poi lo eleva per mostrarlo ai fedeli.
Il ministrante dà tre segni con il campanello, come sopra.

IL DIVINO MEMORIALE

Mandans quoque, et dicens ad eos: Hæc E diede loro altresì un ordine dicendo: ogni
quotiescumque feceritis, in meam volta che farete questo, lo farete in mia
commemorationem facietis mortem meam commemorazione: predicherete la mia morte,
praedicabitis, resurrectionem meam annunzierete la mia risurrezione, spererete la
annunciabitis, adventum meum sperabitis, mia venuta, finchè di nuovo dal cielo io verrò
donec iterum de caelis veniam ad vos. a voi.
Stende le braccia in forma di croce e prega così:

Unde et memores, Domine, nos servi tui, sed Onde, o Signore, noi tuoi ministri, ma anche
et plebs tua sancta, Domini nostri Iesu Christi il tuo popolo santificato, ricordando la
passionis, nec non et ab inferis mirabilis Passione di nostro Signore Gesù Cristo, e la
resurrectionis, sed et in caelos gloriosissimae sua mirabile Risurrezione da morte, e la sua
ascensionis: gloriosissima Ascensione al cielo,
resurrectionis, et ascensionis Domini nostri Risurrezione e dell’Ascensione del Signore
Iesu Christi: et in honorem omnium nostro Gesù Cristo, ed in onore di tutti i tuoi
Sanctorum tuorum, qui tibi placuerunt ab Santi che ti piacquero fin dal principio del
initio mundi, et eorum, quorum hodie mondo, e di quelli di cui si celebra oggi la
festivitas celebratur, et quorum hic nomina, et festa e di quelli dei quali abbiamo qui i nomi
reliquiae habentur: ut illis sit ad honorem, e le reliquie; affinchè torni ad essi di onore ed
nobis autem ad salutem; ut illi omnes pro a noi di salute; e si degnino intercedere per
nobis intercedere dignentur in caelis, quorum noi nei cieli, tutti quelli dei quali noi
memoriam facimus in terris. Per eundem facciamo commemorazione qui in terra. Per
Christum Dominum nostrum. Amen. lo stesso Signore nostro Gesù Cristo.

Et suscipe, sancta Trinitas, hanc oblationem E accetta, o Trinità santa, questa oblazione
pro emundatione mea, ut mundes, et purges per la mia purificazione, affinchè tu mi renda
me ab universis peccatorum maculis: limpido e puro da ogni macchia di peccato in
quatenus tibi digne ministrare merear, Deus modo da farmi meritevole di servirti
et clementissime Domine. degnamente, o Dio e clementissimo Signore.

Benedictio Dei omnipotentis, Pa + tris, et La benedizione di Dio onnipotente, Pa + dre,


Fi + lii, et Spiritus + sancti e Fi + glio, e Spirito + Santo,

copiosa de caelis descendat super hanc discenda copiosa dai cieli sopra questa nostra
nostram oblationem: et accepta tibi sit haec oblazione: ed essa ti sia gradita, o Signore
oblatio, Domini sancte, Pater omnipotens, santo, Padre onnipotente, eterno Dio,
aeterne Deus, misericordissime rerum misericordissimo creatore di tutte le cose.
conditor.
ALLA INCENSAZIONE
Nelle Ss. Messe solenni si incensano le offerte, la croce, l’altare e il clero e i fedeli.
Il sacerdote benedice l’incenso dicendo:

Per intercessionem beati Michǽlis Per intercessione del beato Arcangelo


Archangeli, stantis a dextris altaris incensi, et Michele, che sta alla destra dell’altare
omnium electorum suorum, incensum istud dell’incenso, e di tutti i suoi eletti si degni il
dignetur Dominus benedicere, et in odorem Signore benedire questo incenso e gradirlo
suavitatis accipere. Per Christum Dominum come profumo soave. Per Cristo nostro
nostrum. Amen. Signore. Così sia.
Il sacerdote incensa le offerte e prega:

Incensum istud a te benedictum, ascendat ad Ascenda a te, o Signore, questo incenso da te


te, Domine: et descendat super nos benedetto, e discenda sopra di noi la tua
misericordia tua. misericordia.
Incensando la croce e l’altare dice queste parole dal salmo 140:

Dirigatur, Domine, oratio mea, sicut Si elevi la mia preghiera come incenso al tuo
incensum in conspectu tuo: elevatio manuum cospetto; si elevino le mie mani come al
mearum sacrificium vespertinum. Pone, sacrificio della sera. Poni, o Signore, una
Domine, custodiam ori meo, et ostium custodia alla mia bocca e una porta di riparo
circumstantiæ labiis meis: ut non declinet cor alle mie labbra, affinchè non inclini il mio
meum in verba malitiæ, ad excusandas cuore a parole di malizia e a voler trovar
excusationes in peccatis. (Ps 140, 2-4) scuse ai peccati.
Dopo l’incensazione dell’altare, il sacerdote consegna il turibolo al ministro, ripetendo alcune parole di
benedizione che già disse Isacco al figlio Giacobbe:

Ecce odor Sanctorum Dei, tamquam odor agri Ecco il profumo dei Santi di Dio, è come il
pleni, quem Deus benedixit (Gen. 27, 27). profumo di un campo ubertoso, benedetto da
Dio.
Il ministro incensa il sacerdote, i chierici e i fedeli.

ALL'ANTIFONA DELL'OFFERTORIO
(Vedi il Proprio)
È il cantico accompagnatorio delle offerte.
Viene cantata o recitata dal sacerdote e dai fedeli.

AL SIMBOLO COSTANTINOPOLITANO
Il Credo è una solenne professione di fede.

S. Dominus vobiscum. S. Il Signore sia con voi.


M. Et cum spiritu tuo. M. E con il tuo spirito
S. Credo in unum Deum. S. Credo in un solo Dio,
Il resto si recita o si canta insieme con il sacerdote in piedi.
Alle parole scritte in maiuscolo si fa inchino con il capo:

Patrem omnipotentem, factorem caeli et Padre Onnipotente, creatore del cielo e della
terrae, visibilium omnium et invisibilium. Et terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
in unum Dominum, IESUM CHRISTUM, Credo in un solo Signore Gesù Cristo
Filium Dei unigenitum. Et ex Patre natum unigenito figlio di Dio nato dal Padre prima
ante omnia secula. Deum de Deo, lumen de di tutti i secoli. Dio da Dio, Luce da Luce,
lumine, Deum verum de Deo vero. Genitum Dio vero da Dio vero, generato, non creato,
non factum, consubstantialem Patri: per quem dalla stessa sostanza del Padre. Per mezzo di
omnia facta sunt. Qui propter nos homines et Lui tutte le cose sono state create. Per noi
propter nostram salutem descendit de caelis. uomini e per la nostra salvezza discese dal
cielo.
Il sacerdote genuflette. Il ministrante e i fedeli che non lo fossero si pongono in ginocchio e si chinano alquanto.

ET INCARNATUS EST DE SPIRITU E PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO


SANCTO EX MARIA VIRGINE, ET SI È INCARNATO NEL SENO DELLA
HOMO FACTUS EST. VERGINE MARIA E SI È FATTO UOMO.

Il sacerdote e i fedeli si rialzano.

Crucifixus etiam pro nobis, sub Pontio Pilato Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì
passus, et sepultus est. Et resurrexit tertia die, e fu sepolto e il terzo giorno è resuscitato
secundum Scripturas. Et ascendit ad caelos, secondo le Scritture; è salito al Cielo, siede
sedet ad dexteram Patris. Et iterum venturus alle destra del Padre e di nuovo verrà nella
est cum gloria iudicare vivos et mortuos; gloria per giudicare i vivi e i morti ed il suo
cuius regni non erit finis. Et in Spiritum Regno non avrà fine. Credo nello Spirito
Sanctum, Dominum et vivificantem, qui ex Santo che è Signore e dà la vita e procede dal
Apollinaris, Vitalis, Nazarii et Celsi, Protasii Apollinare, Vitale, Nazaro e Celso, Protaso e
et Gervasii, Victoris, Naboris, Felicis et Gervaso, Vittore, Naborre, Felice e Calimero,
Calimerii, e di tutti i tuoi Santi. Che per i meriti e le
et omnium Sanctorum tuorum; quorum preghiere loro andiamo muniti in ogni
meritis precibusque concedas, ut in omnibus necessità dell'aiuto di tua protezione.
protectionis tuæ muniamur auxilio.
Giunge le mani.

Per eundem Christum Dominum nostrum. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Così sia.
Amen.
ALL'ULTIMA DESIGNAZIONE DELLE OFFERTE
Stende le mani sopra le offerte.

Hanc igitur oblationem servitutis nostræ, sed Quest'oblazione, dunque, del nostro
et cunctæ familiæ tuæ, ministero, e di tutta la tua famiglia,
NELLE SOLENNITÀ E NELLE OTTAVE DI PASQUA E PENTECOSTE
a questo punto si fa la seguente inserzione:

quam tibi offerimus pro his quoque, quos che noi ti offriamo pure per coloro i quali ti
regenerare dignatus es ex aqua, et Spiritu sei degnato di rigenerare con l'acqua e con lo
sancto, tribuens eis remissionem omnium Spirito Santo, accordando loro la remissione
peccatorum, di tutti i loro peccati,
Nei giorni ordinari, si tralascia l'inserzione e si prosegue subito.

quæsumus, Domine, ut placatus suscipias: noi ti preghiamo, o Signore, di accettare con


diesque nostros in tua pace disponas, atque ab animo placato, e di disporre che i nostri
æterna nos damnatione eripi, et in electorum giorni trascorrano nella tua pace, e di volerci
tuorum iubeas grege numerari. liberare dall'eterna dannazione, e annoverare
al gregge dei tuoi eletti.
Giunge le mani.

Per Christum Dominum nostrum. Per Cristo nostro Signore.

Quam oblationem tu, Deus, quam pietati tuae Degnati, o Dio, noi te ne preghiamo, di far sì
offerimus, tu Deus, in omnibus, quæsumus, che questa oblazione, che noi offriamo alla
bene + dictam, adscri + ptam, ra + tam, tua pietà, sia in tutto e per tutto bene + detta,
rationabilem, acceptabilemque facere ammes + sa, rati + ficata, avuta in conto di
digneris: ut nobis Cor + pus, et San + guis fiat omaggio dello spirito ed accettevole, sicchè
dilectissimi Filii tui Domini nostri Iesu per noi diventi Cor + po e San + gue del
Christi. dilettissimo Figlio tuo, Signore nostro, Gesù
Cristo.
ALLA LAVANDA DELLE MANI
A mani giunte va al lato dell'Epistola, lava le dita e poi ritorna nel mezzo dell'altare.

AL RACCONTO EVANGELICO DELL'ISTITUZIONE EUCARISTICA


Prende l'Ostia, alza gli occhi al cielo e la benedice.
Alle parole della consacrazione, avviene la transustanziazione: Gesù si fa presente tutto intero sotto entrambe le
specie del pane e del vino, vittima immolata per la redenzione nostra e di tutti gli uomini.
tecum gloria coæternus, in veritate carnis eterno con te nella gloria, si manifestò
nostræ visibiliter corporalis apparuit: sed et visibilmente con un corpo nella realtà della
memoriam venerantes, in primis gloriosæ nostra carne; veneriamo pure in particolare la
semper Virginis Mariæ, Genitricis eiusdem memoria della gloriosa e sempre Vergine
Dei, et Domini nostri Iesu Christi: Maria, Madre dello stesso Dio e S.N.G.C.:
NEL GIORNO E NELL'OTTAVA DI PASQUA:
Communicantes, et diem sacratissimum Uniti in una stessa comunione, e celebrando il
(noctem sacratissimam) celebrantes, giorno sacratissimo della corporale
Resurrectionis Dominui nostri Iesu Christi Risurrezione del Signore nostro Gesù Cristo;
secundum carnem: sed et memoriam veneriamo pure in particolare la memoria
venerantes, in primis gloriosæ semper della gloriosa e sempre Vergine Maria,
Virginis Mariæ, Genitricis Dei et Domini Madre dello stesso Dio e S.N.G.C.:
nostri Iesu Christi:
NEL GIORNO DELL'ASCENSIONE:
Communicantes, et diem sacratissimum Uniti in una stessa comunione, e celebrando il
celebrantes, quo Dominus noster, unigenitus giorno sacratissimo in cui il Signore nostro
Filius tuus, unitam sibi fragilitatis nostræ Gesù Cristo, Unigenito tuo figlio, portò alla
substantiam in gloriæ tuæ dextera collocavit: destra della tua gloria la nostra fragile natura
sed et memoriam venerantes, in primis da lui assunta; veneriamo pure in particolare
gloriosæ semper Virginis Mariæ, Genitricis la memoria della gloriosa e sempre Vergine
Dei et Domini nostri Iesu Christi: Maria, Madre dello stesso Dio e S.N.G.C.:
NEL GIORNO E NELL'OTTAVA DI PENTECOSTE:
Communicantes, et diem sacratissimum Uniti in una stessa comunione, e celebrando il
Pentecostes celebrantes, quo Spiritus sanctus giorno sacratissimo della Pentecoste, in cui lo
Apostolis innumeris linguis apparuit: sed et Spirito Santo apparve agli Apostoli in forma
memoriam venerantes, in primis gloriosæ di innumerevoli lingue; veneriamo pure in
semper Virginis Mariæ, Genitricis Dei et particolare la memoria della gloriosa e
Domini nostri Iesu Christi: sempre Vergine Maria, Madre dello stesso
Dio e S.N.G.C.:
"COMMUNICANTES" COMUNE
IN UNIONE CON LA CHIESA CELESTE
Continua a mani stese

Commmunicantes, et memoriam venerantes, Uniti in una medesima comunione, noi


in primis gloriosæ semperque Virginis veneriamo particolarmente la memoria della
Mariæ, Genitricis Dei, et Domini nostri Iesu gloriosa e sempre Vergine Maria, Madre di
Christi: Dio e del Signore nostro Gesù Cristo,
sed et beati Joseph, ejusdem Virginis sponsi, ma anche di san Giuseppe, sposo della
et beatorum Apostolorum, et Martyrum Vergine, come pure quella dei beati Apostoli
tuorum Petri et Pauli, Andreæ, Iacobi, e Martiri tuoi Pietro e Paolo, Andrea,
Ioannis, Thomæ, Iacobi, Philippi, Giacomo 4, Giovanni, Tomaso, Giacomo 5,
Bartholomæi, Matthæi, Simonis, et Thaddæi, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e
Xysti, Laurentii, Hippolyti, Vincentii, Taddeo, Sisto, Lorenzo, Ippolito, Vincenzo,
Cornelii, Cypriani, Clementis, Chrysogoni, Cornelio, Cipriano, Clemente, Crisogono,
Ioannis et Pauli, Cosmæ et Damiani, Giovanni e Paolo 6, Cosma e Damiano,
4
È l'apostolo S. Giacomo detto il "maggiore", figlio di Zebedeo e fratello di S. Giovanni Evangelista.
5
È l'apostolo S. Giacomo detti il "minore", figlio di Alfeo.
6
Sono i due fratelli che subirono il martirio a Roma nel IV secolo, da non confondersi con gli apostoli omonimi.
Patre Filioque procedit. Qui cum Patre et Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è
Filio simul adoratur, et conglorificatur; qui adorato e glorificato e ha parlato per mezzo
locutus est per prophetas. Et unam, sanctam, dei profeti. Credo la Chiesa una, santa,
catholicam et apostolicam Ecclesiam. cattolica e apostolica.
Confiteor unum baptisma in remissionem Professo un solo battesimo per il perdono dei
peccatorum. Et expecto resurrectionem peccati e aspetto la resurrezione dei morti.
mortuorum
Si fa il segno di croce nel dire le seguenti parole:

et vitam + venturi seculi. Amen. e + la vita del mondo che verrà. Amen.
ALL'ORAZIONE SOPRA L'OFFERTA
(Vedi il Proprio)

Il sacerdote saluta i fedeli, e poi recita l’orazione.

S. Dominus vobiscum. S. Il Signore sia con voi.


M. Et cum spiritu tuo. M. E con il tuo spirito.
S. … per omnia secula seculorum. S. … per tutti i secoli dei secoli.

M. Amen. M. Così sia.

ALLA PREFAZIONE DEL CANONE


Viene recitata dal sacerdote a voce chiara. Nella S. Messa in canto viene cantata in tono solenne.
Il prefazio è un sublime atto di ringraziamento reso al Padre, per mezzo di Gesù Cristo.

S. Dominus vobiscum. S. Il Signore sia con voi.


M. Et cum spiritu tuo. M. E con il tuo spirito.
Alzando le mani disgiunte il sacerdote prosegue:

S. Sursum corda. S. In alto i cuori.


M. Habemus ad Dominum M. Li abbiamo (innalzati) al Signore.
Congiungendo le mani e chinando il capo.
Fanno inchino anche il ministrante e i fedeli.

S. Gratias agamus Domino Deo nostro. S. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.
M. Dignum et iustum est. M. È cosa degna e giusta.
A mani stese in atto di supplica, continua la seguente preghiera:

S. Vere quia dignum et iustum est, aequum et S. È veramente cosa degna e giusta, cosa
salutare, nos tibi semper hic, et ubique gratias ragionevole e salutare, che noi sempre qui e
agere, Domine sancte, Pater omnipotens, dappertutto ti rendiamo grazie, o Signore
aeterne Deus; Santo, Padre onnipotente, eterno Dio;
Qui viene inserito il Proprio del prefazio, a cui di solito segue un epilogo, che può variare in uno dei quattro
modi seguenti:

Formula I
Per Christum (vel eumdem Christum) Per Cristo (o per lo stesso Cristo), Signore
Dominum nostrum. Per quem maiestatem nostro, per mezzo del quale la tua maestà
tuam laudant Angeli, venerantur Archangeli, viene lodata dagli Angeli, venerata dagli
Throni, Dominationes, Virtutes, Principatus, Arcangeli, adorata dai Troni, dalle
et Potestates adorant. Quem Cherubim et Dominazioni, dalle Virtù, dai Principati e
Seraphim, socia exultatione concelebrant dalle Potestà. Come Lui pure i Cherubini e i
Cum quibus et nostras voces, ut admitti Serafini celebrano con comune esultanza. Noi
iubeas deprecamur, supplici confessione ti preghiamo di ammettere al coro delle loro
dicentes: voci anche le nostre, che acclamano con
supplice atto di fede:
Formula II
Et ideo cum Angelis et Archangelis, cum Al qual fine, insieme con gli Angeli e con gli
Thronis ac Dominationibus, cumque omni Arcangeli, con i Troni, con le Dominazioni, e
militia caelesti exercitus, hymnum gloriae con ogni altra Gerarchia delle celesti schiere,
tuae canimus sine fine dicentes: leviamo a te l'inno della tua gloria,
acclamando senza fine:
Formula III
Unde profusis gaudiis totus in orbe terrarum Onde in tripudiante letizia il genere umano
mundus exultat: sed et supernae Virtutes sotto ogni cielo esulta; come pure le superne
atque angelicae concinunt Potestates, schiere e le angeliche Potestà che cantano
hymnum gloriae tuae, perpetim sine fine l'inno della tua gloria, acclamando senza posa
dicentes: e senza fine:
Formula IV
Quem una tecum, omnipotens Pater, et cum Il quale insieme con te, o Padre onnipotente,
Spiritu sancto laudant Angeli, venerantur e con lo Spirito Santo, è lodato dagli Angeli,
Archangeli: Throni, Dominationes, Virtutes, venerato dagli Arcangeli, adorato dai Troni,
Principatus, et Potestates adorant. Quem dalle Dominazioni, dalle Virtù, dai Principati
Cherubim et Seraphim socia exultatione e dalle Potestà. Lui insieme viene celebrato
concelebrant. Cum quibus et nostras voces, ut dai Cherubini e dai Serafini con comune
admitti iubeas deprecamur, supplici esultanza. Noi ti preghiamo d'ammettere al
confessione dicentes: coro delle loro voci anche le nostre, che
acclamano con supplice fede:
L’INNO ANGELICO
Il sacerdote giunge le mani e si rivolge ed inchina verso la croce.
Il ministrante dà tre tocchi di campanello.
Il ministrante e i fedeli si inchinano pure essi, e recitano con il sacerdote:

S. Sanctus, – Sanctus, – Sanctus Dominus S. Santo, – Santo, – Santo, è il Signore Dio


Deus Sabaoth. degli eserciti. 3
Pleni sunt caeli et terra gloria tua. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Hosanna in excelsis! Osanna, nell’alto dei cieli.
Rialzando il capo e facendo il segno di croce.

+ Benedictus qui venit in nomine Domini. + Benedetto colui che viene nel nome del
Hosanna in excelsis! Signore. Osanna, nell’alto dei cieli.

CANONE
Il sacerdote lo recita tutto in secreto.

3
Sono gli eserciti delle milizie celesti.
I fedeli, anche nelle Ss. Messe cantate, per tutto il Canone, stiano in ginocchio e profondamente raccolti.

IN UNIONE CON LA CHIESA TERRENA

Te igitur, clementissime Pater, per Dominum Noi dunque, o clementissimo Padre, per il
nostrum Iesum Christum Filium tuum, Signore nostro Gesù Cristo tuo Figlio,
supplices rogamus, et petimus, uti accepta umilmente e con istanza ti preghiamo di
habeas, et accettare e

benedicas hæc + dona, hæc + munera, hæc + benedire questi + doni, queste + offerte,
sancta sacrificia illibata; in primis quæ tibi questi + santi Sacrifici illibati che noi innanzi
offerimus pro Ecclesia tua sancta catholica; tutto ti offriamo per la santa Chiesa cattolica,
quam pacificare, custodire, adunare, et regere perché ti degni pacificarla, custodirla,
digneris toto orbe terrarum: una cum famulo adunarla e reggerla in tutto il mondo:
tuo Papa nostro N., et Pontifice nostro N., sed Sacrifici che noi ti offriamo tenendoci in
et omnibus orthodoxis, atque catholicæ et unione con il servo tuo il nostro Papa N. e
apostolicæ fidei cultoribus. con il nostro Arcivescovo N., come pure con
tutti gli ortodossi cultori della cattolica e
apostolica fede.
ALLA COMMEMORAZIONE DEI VIVI

Memento, Domine, famulorum, Ricordati, o Signore, dei tuoi servi e delle tue
famularumque tuarum N. et N. serve N., e N.,
A mani giunte e a capo chino ricorda coloro per i quali intende pregare, e poi continua.
I fedeli pure chinino il capo e ricordino i loro cari.

Et omnium circumstantium, quorum tibi fides e ricordati di tutti i circostanti dei quali
cognita est, et nota devotio: pro quibus tibi conosci la fede e ti è nota la pietà. Noi ti
offerimus, vel qui tibi offerunt hoc offriamo questo sacrificio di lode per loro,
sacrificium laudis pro se, suisque omnibus, come essi pure te lo offrono per se medesimi
pro redemptione animarum suarum, pro spe e per tutti i loro cari, per la redenzione delle
salutis, et incolumitatis suæ: tibique reddunt anime loro, nella speranza della propria salute
vota sua æterno Deo, vivo et vero. e conservazione, ed innalzano i loro voti a te,
o Dio eternamente vivo e vero.
"COMMUNICANTES" PROPRI DI ALCUNE SOLENNITÀ
La prima parte del Comunicantes in alcune feste del Signore, subisce le seguenti modificazioni:

NEL GIORNO E NELL'OTTAVA DI NATALE:


Communicantes, et (in I Missa dicitur: Uniti in una stessa comunione, e celebrando
noctem sacratissimam celebrantes, qua) diem (nella I Messa si dice: la sacratissima notte,
sacratissimum, quo beatæ Mariæ intemerata nella quale) il sacratissimo giorno, nel quale
virginitas huic mundo edidit Salvatorem: sed l'intemerata verginità di Maria diede alla luce
et memoriam venerantes, in primis eiusdem del mondo il Salvatore; veneriamo pure in
gloriosæ semperque Virginis Mariæ, particolare la memoria della stessa gloriosa e
Genitricis eiusdem Dei, et Domini nostri Iesu sempre Vergine Maria, Madre dello stesso
Christi: Dio e S.N.G.C:
NEL GIORNO E NELL'OTTAVA DELL'EPIFANIA
Communicantes, et diem sacratissimum Uniti in una stessa comunione e celebrando il
celebrantes, quo Unigenitus tuus, in tua sacratissimo giorno in cui il tuo Unigenito,

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