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Ogni persona che pratica uno sport ha desiderio d'imparare e di perfezionarsi. Spesso tale esigenza
si tramuta anche in vero e proprio stimolo per un appassionato. La disciplina dell'apnea e quella
della pesca subacquea sono composte da più componenti primarie, come le capacità di apnea, la
preparazione atletica, la tecnica di pesca, l'istinto di cacciatore, l'equilibrio e l'esperienza, la cultura
e la conoscenza dell'attività. Non da meno sono le componenti secondarie, ovvero tutte quelle
molteplici sfaccettature che, anche se d'importanza limitata, messe assieme, formano un pilastro
fondamentale delle attività subacquee. Ottimizzare la respirazione, capire i benefici del rilassamento,
la cura dei particolari, l'efficienza delle attrezzature, la conoscenza dei posti di pesca, la valutazione
del periodo e delle correnti e molte altre voci, formano un vero e proprio arsenale di conoscenze
indispensabile per migliorare le capacità di apnea e di pesca. Come fare allora per approfondire tutte
queste nozioni in maniera corretta? La lettura di articoli e manuali è molto utile ed aiuta
l'appassionato a crearsi un'ottima base di conoscenza e cultura. I testi scritti restano sempre a
disposizione per ripassare, capire, confrontare o anche stimolare le propria fantasia e sviluppare
nuove idee. Molto valido è anche il contatto diretto con chi possa trasmettere le informazioni e
principalmente chiarire i dubbi, consentendo di approfondire le nozioni teoriche acquisite in
precedenza. La partecipazione ai corsi di Apnea e di Pesca Subacquea, tenuti da persone esperte, è
sicuramente un'altro passo importante per ottenere ottimi risultati. Il primo approccio di un corso
deve essere abbastanza semplice e pratico. Una buona base di partenza è costituita dalla conoscenza
di argomenti fondamentali per la sicurezza, come l'anatomia del corpo umano e le sue reazioni in
immersione. Valutare gli aspetti relativi all'autonomia e alle capacità in apnea, perfezionare le
tecniche di respirazione e di rilassamento: nozioni imprescindibili per chi pratica l'apnea e la pesca
subacquea. Altrettanto importanti saranno le informazioni relative all'ambiente in cui si opera,
ovvero conoscere l'ecosistema marino, la morfologia dei fondali, le specie ittiche. Anche le
attrezzature ricoprono un ruolo importante: si tratta sicuramente di uno degli argomenti più
dettagliati e interessanti. Per la pesca subacquea tra le materie più stimolanti troviamo invece le
tecniche di pesca, con i particolari tecnici e le molte varianti. Pianificare le battute di pesca, tenendo
conto degli imprevisti e delle condizioni meteo, aiuta sempre ad evitare delusioni. Conoscere
l'influenza dei venti e delle maree serve a sfruttare al meglio la battuta di pesca. La conoscenza
delle leggi e normative che regolano la pesca subacquea e l'immersione in apnea è fondamentale per
la propria sicurezza e per non incorrere in spiacevoli inconvenienti. Di basilare importanza è
l'allenamento la corretta alimentazione, con la gestione delle risorse energetiche, prima, durante e
dopo l'immersione. Oltre ai corsi è sicuramente molto utile iscriversi ad una società sportiva, dove
di solito si conoscono altri appassionati per condividere le esperienze. Presso un Club subacqueo
sarà poi possibile ricevere assistenza ed informazioni dai più esperti, con l'inserimento in un gruppo
dove anche lo scambio di opinioni ed il confronto ricoprono un ruolo fondamentale. Trovare un
compagno di pesca fidato che non entri in competizione è una vera fortuna: oltre ad incidere
positivamente sul fattore sicurezza, il compagno agisce da stimolo nell'organizzazione di
un'immersione, consente di confrontare le proprie idee e di condividere le emozioni di una uscita in
mare. Guardare il proprio compagno può sempre servire ad imparare qualcosa in più, due menti e
due istinti valgono sempre più di uno solo. Per gli spiriti agonistici, iscriversi alle competizioni,
anche se di primo livello, serve molto a migliorarsi, purché questo accostarsi alle gare sia effettuato
con intelligenza. In ogni competizione si ha occasione di confrontare con gli altri le proprie idee, le
attrezzature, le tecniche. Non da ultimo, le gare sono molto utili per fare nuove esperienze, in
quanto spesso portano il subacqueo lontano dai posti abituali e permettono un confronto con realtà
molto diverse. Quanto descritto può risultare utile sia al principiante che ai più esperti, perché non si
finisce mai di imparare e se non si perde la voglia di farlo, sarà più facile continuare ad
incrementare le conoscenze e capacità.
CELLULE - TESSUTI - ORGANI - APPARATI
Introduzione
Indubbiamente il riservare una parte del manuale alla Anatomia e alla Fisiopatologia susciterà
qualche perplessità nei lettori, visto che dobbiamo parlare di pesca subacquea.
Da incallito pescatore subacqueo ritengo che gli argomenti trattati potrebbero sembrare di
scarso interesse o, quanto meno, potrebbero indurre il lettore a saltare i vari capitoli a piè pari
per raggiungere altre notizie indubbiamente più interessanti.
Non è possibile però parlare di immersione in apnea senza dare alcune informazioni sulle
modificazioni che avvengono nel corpo umano quando, dopo aver "tirato il fiato", si fa una
capovolta e si scende verso il fondo.
Alla base di questa attività, che tanto ci affascina, ci sono delle modificazioni di alcune funzioni
dell'organismo umano importantissime, che consentono di adattare il corpo all'ambiente
"straordinario" teatro di svolgimento del nostro sport preferito.
Per comprendere cosa succede al nostro organismo quando s'immerge è necessario descrivere,
in premessa, la normale anatomia e fisiologia del nostro corpo.
LA CELLULA
L'unità costitutiva fondamentale di tutti gli esseri viventi è la cellula, la cui struttura biologica è
comune, nelle sue componenti essenziali, a tutti gli organismi animali e vegetali. La
conoscenza della struttura di una cellula è importante per la comprensione dei fenomeni
chimici e fisici che ci consentono di praticare l'attività subacquea, adattando le nostre funzioni
fisiologiche e metaboliche ad un ambiente che non è certamente quello in cui siamo abituati a
vivere. La cellula è costituita da un insieme di organi e strutture, delimitate da una membrana
permeabile esterna (Membrana Plasmatica), con delle capacità di filtrazione altamente
selettive; ha dimensioni microscopiche e una forma variabile, in relazione alle altre cellule
adiacenti e, più che altro, alle funzioni a cui è destinata; generalmente ogni tessuto è formato
da cellule di forma caratteristica.
Un insieme di cellule altamente organizzato forma un Tessuto; gli elementi cellulari che
compongono un determinato tessuto sono simili tra loro sia per la forma che per la struttura ed
hanno il compito di espletare la stessa funzione.
I tessuti possono essere classificati in 4 grandi gruppi:
1. Tessuti Epiteliali o di Rivestimento;
2. Tessuti Muscolari;
3. Tessuti Connettivi;
4. Tessuti Nervosi.
La cute e le mucose che tappezzano le cavità interne fanno parte dei tessuti epiteliali, così
come le ghiandole che sono composte da cellule epiteliali con capacità secretive.
I tessuti muscolari sono i componenti fondamentali della muscolatura, che può essere, in
funzione delle fibre componenti e della specifica funzione, liscia, striata e miocardica. La
caratteristica delle cellule muscolari sono le Miofibrille, formazioni che riescono a trasformare
l'energia chimica in energia cinetica generando movimento.
ORGANI E APPARATI
Un insieme di più tessuti ordinati danno origine ad un Organo, struttura più complessa con
caratteristiche anatomiche ben definite e funzioni altamente specializzate.
Ad esempio una ghiandola presenta una componente di tessuto epiteliale (parte secernente)
compresa in una trama di tessuto connettivo attraversati entrambi da vasi nutritizi.
Più organi destinati alla medesima funzione formano un apparato ( ad esempio: l'insieme di
vene, arterie e cuore che formano l'apparato Cardiocircolatorio).
SISTEMA MUSCOLO-SCHELETRICO
SISTEMA SCHELETRICO
L'insieme delle ossa costituisce l'apparato Scheletrico (fig.4). Oltre a rappresentare la struttura
di sostegno del corpo umano ha anche una funzione di protezione degli organi interni come il
Cuore e il Sistema Nervoso Centrale (SNC).
Il cranio (fig. 6) è la porzione più alta dello scheletro e rappresenta il contenitore rigido della
struttura anatomica più importante del corpo umano: il Sistema Nervoso Centrale.
La struttura di raccordo tra gli arti superiori e la Gabbia Toracica è rappresentato dall'insieme
Clavicola - Scapola e dall'articolazione Scapolo-Omerale (Fig.5 sx).
L'omero è l'osso del braccio che si articola, a livello del gomito, con il radio e l'ulna, ossa
lunghe dell'avambraccio, il quale si continua con la mano (Fig.9 e 10).
La struttura di raccordo tra gli arti inferiori e la Colonna Vertebrale è il Bacino, costituito da
un insieme di strutture ossee: Sacro, Pube, Ileo, ed Ischio (Fig 11, 12 e 13)
APPARATO MUSCOLARE
Il corpo umano contiene più di 650 muscoli che producono, con le loro contrazioni, i
movimenti della componente scheletrica. Sono costituiti da cellule speciali, le fibrocellule
muscolari, che consentono il loro allungamento e accorciamento, a seconda del movimento.
La Respirazione
I polmoni sono gli organi deputati allo scambio dei gas tra l'aria ambientale e l'organismo
umano. La zona deputata allo scambio gassoso è l'alveolo polmonare, ed in media nei polmoni
umani se ne possono trovare dai 300 ai 500 milioni. L'area totale della superficie di scambio
risulta pari a quella di un campo da tennis, in pratica circa 40 volte superiore alla superficie
esterna del corpo. La ventilazione è il meccanismo che veicola l'aria dentro e fuori dai polmoni.
Non tutta l'aria che è inspirata, e che quindi entra nei polmoni, raggiunge gli alveoli. I polmoni
sono strutture elastiche passive, cioè incapaci di azioni modificative del proprio stato. Sono le
variazioni di pressione all'interno della cavità pleurica (cavità che contiene i polmoni), generate
dalle azioni dei muscoli respiratori, a garantire che essi si riempiano e si svuotino di aria. La
perdita delle proprietà elastiche dei polmoni riduce gravemente l'efficacia della ventilazione
polmonare. E' possibile suddividere il processo respiratorio in due differenti momenti. Il primo,
rappresentato dallo scambio gassoso, è il processo che veicola l'ossigeno, dall'ambiente
esterno, verso le cellule e successivamente in senso inverso, l'anidride carbonica dalle cellule
verso l'esterno. Questo meccanismo, nel dettaglio, è caratterizzato da tre differenti azioni: - la
ventilazione, cioè il flusso e deflusso dell'aria dai polmoni; - la diffusione, che rappresenta il
reale scambio dei gas al livello alveolare; - il trasporto, costituito da una serie di azioni
necessarie per trasportare, più facilmente e velocemente, le molecole di ossigeno e anidride
carbonica, dai siti di scambio (gli alveoli) verso le cellule e viceversa. La seconda parte del
processo respiratorio è rappresentata dalla respirazione cellulare, che consiste in una serie di
complesse reazioni metaboliche necessarie a trasformare l'ossigeno, apportato con la
respirazione, ed i substrati energetici ottenuti dall'alimentazione, in energia per la
sopravvivenza o per la prestazione sportiva.
La Meccanica respiratoria
Una tecnica preparatoria di respirazione che in passato era utilizzata frequentemente è quella
relativa all'iperventilazione. Questa tecnica si è dimostrata molto pericolosa per il subacqueo
perché riduce le possibilità di intuire quando si sono raggiunti i propri limiti fisiologici. Quando
si trattiene il respiro a riposo, sono disponibili circa 600 ml di ossigeno, quantità che si
esaurisce, in un soggetto mediamente allenato, in 2-3 minuti di apnea. La pressione parziale
dell'ossigeno (PO2) arteriosa cade a circa 65 mmHg e la pressione parziale dell'anidride
carbonica (PCO2) sale a circa 50 mmHg. L'alta tensione di CO2 ha un ruolo maggiore nella
manifestazione delle contrazioni diaframmatiche, rispetto alla bassa tensione di O2,
costringendo così il soggetto ad interrompere l'apnea. Se il soggetto iperventila
volontariamente per circa un minuto, il ricambio di gas negli alveoli polmonari aumenta a tal
punto da ottenere una composizione dell'aria alveolare molto simile a quella atmosferica. In
questo modo la PO2 al livello alveolare può raggiungere 135 mmHg, mentre la PCO2 può
arrivare a 20 mmHg. Tuttavia, per un particolare meccanismo di dissociazione dell'emoglobina,
la quantità di ossigeno nel sangue arterioso varia di poco. L'effetto più significativo
dell'iperventilazione è la diminuzione del contenuto di anidride carbonica nell'organismo, che
allontana nel tempo il manifestarsi delle contrazioni diaframmatiche, favorendo l'immersione,
ma che impedisce al sub di comprendere quando il cervello, in seguito alla carenza di ossigeno
"staccherà la spina". Un altro effetto dell'iperventilazione è quello dell'eccessiva eliminazione di
CO2 che fa salire il pH aumentando l'alcalosi. Questo fenomeno produce una vasocostrizione di
tutti i distretti, compreso quello celebrale. In queste condizioni il soggetto può avvertire
vertigini, crampi, e alcune volte si può manifestare perdita transitoria di coscienza dovuta
all'ipossia indotta da vasocostrizione alcalotica. Come abbiamo visto, un volume d'aria
ventilata superiore alla norma, porta ad una iperventilazione, che protratta nel tempo si
manifesta con vertigini, ronzii auricolari e leggero formicolio alle estremità. La corretta
respirazione è lenta e non troppo profonda, con atti inspiratorio ed espiratorio di circa 10 / 15
secondi ciascuno, che difficilmente portano ad una iperventilazione e quindi ai sintomi sopra
descritti.
L'obiettivo da raggiungere è legato al rilassamento muscolare e mentale ed al benessere che
ne deriva. Mediamente, per ottenere buoni risultati, possono bastare tre o quattro atti completi
per rilassarsi e prepararsi ad effettuare una discesa. Un apneista esperto che conosce bene il
proprio corpo e riesce ad eseguire correttamente la respirazione, può impiegare anche tempi
diversi che varieranno in base all'esperienza e alle necessità.
Pronti a scendere
"…La consapevolezza di noi stessi e del nostro corpo ci aiuta a superare tutti i limiti
che pensiamo di avere, ma che sono solo barriere mentali. Se impariamo ad
ascoltare noi stessi sapremo giorno per giorno, discesa per discesa, verso quale
limite ci possiamo spingere e per quanto tempo possiamo rimanere in immersione,
a tutto vantaggio della nostra sicurezza…"
L'equilibrio dei valori
Il rilassamento nell'apnea
A questo punto possiamo approfondire il concetto di rilassamento nell'apnea che servirà ad
allontanare condizionamenti negativi e perfezionare la preparazione mentale.
Partendo dal presupposto che il condizionamento psicologico gioca brutti scherzi nella vita
quotidiana, figuriamoci nell'immersione in apnea. Facciamo degli esempi concreti: Con l'acqua
limpida è molto più facile scendere ad una certa profondità rispetto a quando l'acqua è
torbida. Eppure la prestazione fisica è la stessa. E' evidente che qualcosa condiziona lo stato
mentale. La discesa sembra più lunga, la paura dell'ignoto scaturita della scarsa visibilità
aggredisce con un senso di oppressione e di ansia. Può succedere che avvistando delle prede,
l'ansia della cattura determini l'aumento del battito cardiaco e non consenta un adeguato
rilassamento; se non si controlla questo stato di attivazione diverrà difficile effettuare
correttamente la preparazione all'immersione e la discesa sul fondo.
Si potrebbero elencare decine e decine di casi, ma il concetto rimane sempre lo stesso, il
condizionamento psicologico influenza l'apnea.
Non si devono affrontare queste situazioni con reazioni di allarme; bisogna imparare a gestirle
in modo adeguato. Con l'utilizzo di specifiche tecniche di rilassamento, chi pratica apnea può
riuscire a controllare le proprie paure e, di conseguenza, gli imprevisti che si possono
verificare durante un'immersione. Un soggetto che ha raggiunto un buon equilibrio mentale
nell'apnea, potrebbe stare senza allenarsi per mesi ed avere comunque buone prestazioni.
Al contrario, un soggetto ben allenato fisicamente, ma che non ha raggiunto una condizione
mentale idonea, avrà senza dubbio una resistenza fisica superiore ed un recupero più rapido,
ma il suo stato di ansia e di mancato autocontrollo non gli permetterà di fare buone apnee.
Per avere dei risultati è consigliabile iniziare a capire i concetti principali dello stress e
dell'ansia e le loro conseguenze. E' possibile migliorare le proprie capacità mentali in vari
modi. Esistono anche corsi specifici di rilassamento, training mentale, yoga, biofeedback
training, che aiutano ad approfondire conoscenze e capacità in materia di rilassamento e
controllo neuromuscolare e mentale. Imparare a gestire il proprio corpo e le sue reazioni,
trovare un giusto equilibrio tra concentrazione, rilassamento, attenzione e prestazione fisica,
sono elementi alla base di ogni attività sportiva.
Valutiamo attentamente le principali cause e gli effetti che ne derivano
IL RILASSAMENTO GENERALE
Riduce la tensione, il nervoso, l'ansia e lo stress.
Aiuta a trovare un equilibrio interiore.
Esercizi e schemi
RILASSAMENTO ANALITICO
Controllo e rilassamento di ogni singolo muscolo del corpo.
Si inizia contraendo e poi rilassando ogni muscolo del corpo
RIPETIZIONE MENTALE DI ALCUNE PAROLE
Tutti gli esercizi e manovre indicate vanno eseguite salvo controindicazioni personali.