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ROS: un primo, non formale, approccio

Per chi comincia il problema delle onde stazionarie (ROS: Rapporto di Onde Stazionarie) una di
quelle cose con cui bisogna subito prendere confidenza.

anche vero che esistono notevoli "leggende metropolitane" su di esso e molte persone che ne
parlano qualche volta non hanno capito la cosa fino in fondo e finiscono per confondere poi
completamente i neofiti.

Questo articolo NON racchiude la pretesa di spiegare perfettamente e formalmente il problema del
ROS ma un inizio di comprensione di quest'ultimo da un punto di vista pratico/sperimentale.

Il problema del ROS in ambito radioamatoriale spesso connesso all'uso di una "linea di
trasmissione". Normalmente noi utilizziamo un cavo coassiale tra l'apparato ricetrasmittente e
l'antenna. Quali sono i compiti principali che desideriamo da una linea di trasmissione? Vediamoli:

Trasmissione del segnale ricevuto dall'antenna al ricevitore


Trasmissione del segnale del trasmettitore verso l'antenna
Bassa attenuazione del segnale nello svolgere i compiti su indicati
Isolamento del segnale trasmesso sulla linea rispetto il mondo esterno

Normalmente, per linea di trasmissione, noi intendiamo un cavo coassiale disponibile in varie
misure e caratteristiche. Una delle caratteristiche indicate "l'impedenza del cavo" che per impieghi
radio in genere di 50 ohm mentre in ambito TV 75 ohm. Questa "impedenza" una caratteristica
importante del cavo, non in maniera assoluta, ma rispetto ai componenti a cui esso deve essere
collegato: ricetrasmettitore, antenna, connettori. In altri termini , come quando colleghiamo un
elettrodomestico ad una presa di corrente: controlliamo che la tensione di rete sia la stessa
dell'elettrodomestico. Nel caso di quest'ultimo una differenza di tensione impedirebbe
all'apparecchio di funzionare o lo danneggerebbe, nel caso di una linea o di un'antenna la differenza
di impedenza provocherebbe il fenomeno delle Onde Stazionarie e quindi di un ROS sulla linea.
Fenomeno che pu diventare ad alti livelli molto pericoloso.

Affrontiamo ora il problema del perch un'impedenza diversa provoca delle onde stazionarie.

Quando si collega un carico ad un generatore, esempio una lampadina ad una batteria, sul filo che
collega generatore ed utilizzatore scorre una corrente e punto per punto sulla linea possibile
misurare una tensione. Normalmente, nel caso di generatore di corrente continua, la batteria, si
ottiene una corrente continua ed una tensione continua ai capi del carico. In questo caso, la presenza
della linea, si fa sentire unicamente per la sua attenuazione quando per esempio abbiamo carichi
elevati o fili troppo sottili. Fenomeni per ben pi interessanti si verificano sulla linea all'atto
dell'apertura/chiusura dell'interruttore o quando il generatore sia in corrente alternata.

In particolare, consideriamo il seguente circuito che si compone di un generatore, di una resistenza


serie di 50 ohm, un interruttore, una linea di trasmissione di impedenza di targa pari a 50 ohm ed
una carico di 100 ohm:
Cosa succede alla tensione che
possiamo misurare all'ingresso
della linea dopo aver chiuso
l'interruttore?

Bene, sicuramente dopo pochi


istanti, la tensione di ingresso
alla linea sar stabilita dalla
legge di Ohm e dal partitore che
si forma tra la resistenza in serie
con il generatore e la resistenza
di carico, quindi se, ad esempio,
il generatore di 9 volt tale tensione sar (9 x 100)/(100+50), cio pari a 6 Volt. In questo calcolo la
"resistenza" del cavo coassiale trascurabile e quindi viene ignorata. La linea quindi presenta una
resistenza trascurabile al segnale.

Analizziamo per il transitorio che si verifica all'atto della chiusura dell'interruttore pi in dettaglio
facendoci aiutare da un piccolo grafico in cui disegniamo la tensione in ingresso alla linea rispetto
al tempo rilevata con uno strumento che, per adesso, rimane immaginario. All'atto della chiusura
dell'interruttore la tensione che si stabilisce ai capi della linea 4,5 Volt. Solo dopo un po' di tempo
diventa 6 Volt cos come abbiamo visto precedentemente.

Come spiegabile questo comportamento? Possiamo giustificare questo comportamento solo se


ipotizziamo che la nostra linea "esibisca" un comportamento diverso tra il caso in cui sollecitata
da una tensione continua ed il momento del transitorio. Durante il transitorio, tra l'istante t0 e
l'istante t1 del grafico essa "presenta" evidentemente una "resistenza" di 50 ohm che fa si che ai
suoi capi si stabilisca la tensione di 4,5 Volt cos come sarebbe successo se in quel punto vi fosse
proprio una resistenza di 50
ohm.

Questo valore proprio


"l'impedenza" di targa della
linea ed il valore che essa
presenta ad un generatore di
segnali ad alta frequenza.
Quanto alta? Bene, per iniziare,
senza essere troppo rigorosi,
una cavo diventa una linea di
trasmissione, o meglio deve
essere considerato una linea di
trasmissione, quando la
lunghezza d'onda del segnale
che vi transita dello stesso
ordine di grandezza della
lunghezza della linea. Un
segnale sui 20 metri (14 MHz)
che viaggia su un tratto di linea
di 1 cm non d luogo, in prima approssimazione a fenomeni di "linea di trasmissione". Se esso
viaggia su una tratta di 25 metri, quest'ultima va considerata come linea di trasmissione.
Ora che si compreso che la linea, ad alta frequenza, ha una propria impedenza, cerchiamo di
capire perch poi la tensione risale a 6 Volt. Ebbene, durante il tempo da t0 a t1 il segnale sulla
linea viaggia verso il generatore come un'onda di tensione di 4,5 Volt, la tensione che si era stabilita
ai capi della linea vista la sua impedenza di 50 ohm. Dopo un certo tempo, per chi ha gi capito
tutto pari alla met di (t1-t0), quest'onda incontra il carico di 100 ohm. Qui succede una cosa molta
bella e particolare: poich l'onda progressiva pari a 4,5 Volt ed invece il valore del carico
PRETENDE la presenza di 6 Volt, la natura mette le cose a posto. Viene generata infatti un'onda
REGRESSIVA pari alla differenza in Volt che si sarebbe dovuto avere. Un'onda REGRESSIVA di
1,5 Volt parte quindi dal carico viaggiando verso il generatore e sommandosi alla tensione gi
presente sulla linea alza, durante il suo cammino a ritroso punto per punto, il valore della tensione
sulla linea al valore finale di regime di 6 Volt.

Questo fenomeno ha evidenziato la presenza sulla linea di un'onda PROGRESSIVA ed un'onda


REGRESSIVA che appaiono durante il transitorio sulla linea. I fenomeni transitori appaiono sulla
linea quando le sollecitazioni cambiano. pensabile quindi che se stimoliamo una linea con un
segnale variabile a frequenza significativa per la linea, nel senso inteso sopra, questi fenomeni siano
presenti in permanenza. Ebbene la somma dell'onda progressiva e dell'onda progressiva sulla linea
produce un segnale "stazionario" sulla linea che noi chiamiamo "Onda Stazionaria".

Una ancora migliore comprensione del fenomeno pu scaturire dall'analisi della tensione sulla linea
"a tempo fisso". In altri termini, possiamo esaminare la tensione sulla linea con un voltmetro ideale
in istanti di tempo prefissati a partire dall'istante t0 di chiusura dell'interruttore a finire a quello t1 in
cui il transitorio si annulla. Per fare ci, oltre al voltmetro ideale abbiamo bisogno di "congelare" il
tempo nei vari istanti di studio per poter spostare la sonda dello strumento lungo la linea per
prelevarne il valore di tensione.

In particolare, si presentano qui dei grafici a vari istanti di tempo compresi tra t0 e t1.

t0 < t << (t1-t0)/2 + t0


t0 < t < (t1-t0)/2 + t0

t = (t1-t0)/2 + t0 impatto con il carico


Tempo t > (t1-t0)/2 + t0

Tempo t >> (t1-t0)/2 + t0


t = 2 x (t1-t0) + t0 = t1

Non ci si confonda con i grafici visti prima: questi sono grafici in funzione dello spazio (la tensione
misurata lungo la linea) a tempo costante. I primi erano la tensione "all'ingresso" della linea nel
tempo.

Cosa sarebbe successo se il carico fosse stato di 25 ohm? Bene, all'atto dell'impatto sul carico la
tensione sarebbe dovuta essere di (9x25)/(25+50)= 3 volt contro i 4,5 dell'onda progressiva. Anche
in questo caso la natura rimette le cose a posto: nasce un'onda regressiva opposta in fase alla
precedente (-1,5 volt per capirci) che via via ritorna verso il generatore abbassando strada facendo il
valore di tensione sulla linea.

Si comprende, dagli esempi visti prima, che se la resistenza di carico fosse stata di 50 ohm all'onda
progressiva NON sarebbe seguita un'onda regressiva e quindi non si sarebbe avuto un'onda riflessa.

Si conclude quindi che per NON avere fenomeni indesiderati su linee ad alta frequenza le
impedenze in gioco devono essere uguali: generatore, linea, carico.

Per i pi esperti: l'onda riflessa nasce quindi per un disadattamento di impedenza anche se questa
impedenza reale e non immaginaria.

Questo articolo finisce qui per continuare successivamente analizzando pi in dettaglio il ROS.

Cordiali 73, Angelo IK8VRQ

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