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DEL BUDO
Insegnamenti dei maestri
di arti marziali per vivere meglio
John Stevens
I segreti del Budo
Titolo originale: Budo Secrets
Traduzione di Cinzia Defendenti
Copyright 2001 by John Stevens
Copyright 2004 Edizioni Il Punto d'Incontro s.a.s. per l'edi
zione italiana
Prima edizione originale pubblicata nel 2001 da Shambhala
Publications, Inc., Boston, Massachusetts, USA
Prima edizione italiana pubblicata nel giugno 2004 da
Edizioni Il Punto d'Incontro, Via Zamenhof 685, 36100 Vicen
za, Te!. 0444239189, Fax 0444 39266
www.edizionilpuntodincontro.com
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di quest'opera pu essere
riprodotta in alcuna forma senza l'autorizzazione scritta dell'edi
tore, a eccezione di brevi citazioni destinate alle recensioni.
Finito di stampare nel giugno 2004 presso la tipografia CTO,
Via Corbetta 9, Vicenza
ISBN 88-8093-409-0
Prefazione 9
Nota del traduttore 11
PARTE PRIMA
I PRINCIPI DEL BUDO 13
I nove intenti 59
PARTE SECONDA
LA FILOSOFIA DEL BUDO 63
PARTE TERZA
RACCONTI DEI MAESTRI DI BUDO 95
Bibliografia 137
La parola giapponese Budo consta di due sillabe.
Sebbene il termine venga solitamente tradotto con
"marziale", gli elementi originali della sillaba bu
significano "fermare lo stridore delle armi", con
una decisa valenza verso il ripristino della pace.
Bu pu essere inteso anche come "azione valoro
sa", "vita coraggiosa" e "impegno per la giusti
zia". Do il Tao, "la Via della verit", "il Sentiero
della liberazione". I due concetti si incontrano
nel termine Budo, "la Via dell'azione coraggiosa
e illuminata".
Segreti del Budo: insegnamenti dei Maestri di
arti marziali diviso in tre sezioni. La prima
una raccolta dei principi del Budo estratta da vari
manuali d'addestramento e pergamene traman
date. La seconda contiene brani scelti sugli ele
menti filosofici del Budo e comprende il testo
fondamentale Neko no Myojutsu, "La meraviglio
sa tecnica del Vecchio Gatto". La terza sezione
presenta storie educative narrate dai maestri
budo. Dal momento che molti tra loro erano an
che eccellenti calligrafi e pittori e usavano inchio-
stra e pennello come strumenti d'insegnamento,
ho incluso nell'opera una serie di illustrazioni
eseguite da vari maestri.
Mantenendomi fedele alla tradizione, ho ag
giunto solo un commento minimo. I testi e i rac
conti del Budo devono essere ermetici. Non sono
per "ottusi" o per "idioti". Devono essere com
presi con l'esperienza personale di un'intera vita,
l'intima riflessione, la discussione con i compa
gni d'addestramento e la trasmissione dell'inse
gnante individuo a individuo, cuore a cuore.
Come puntualizzato pi volte nel corso del
testo, gli insegnamenti del Budo sono tuttora stu
diati attivamente e non devono essere considera
ti relitti di un'altra era. Di fatto Morihei Ueshiba,
il fondatore dell'Aikido, disse ai suoi discepoli che
il vero Budo stava finalmente emergendo nell'epo
ca attuale. Possa questa premonizione awerarsi!
John Stevens
Sendai, 200 l
IO
I nomi dei personaggi giapponesi pre-moderni
sono riportati nel modo tradizionale giapponese;
i nomi dei personaggi post-moderni (dal 1868 in
poi) sono riportati in stile occidentale, con il co
gnome dopo il nome. Le date sono riportate quan
do note.
tt
l f'Pinclf'l tkt Eudo
essen umanz.
- BUGEI KODEN
lzanami (a sinistra con la lancia a forma di
luna) e lzanagi (a destra con la lancia a forma
di sole), la coppia shintoista della Creazione,
formano una pergamena di trasmissione se
greta della Scuola Shinkage. integrazione
(tra maschio e femmina, yin e yang, s e al
tro) una chiave dei segreti del Budo.
1 egPdi rklls tecnica
di l<i-ichi-Uogen
fS
x Se la forza due, aggiungi otto per fare dieci.
x Se la forza cinque, aggiungi cinque per fare
dieci.
x Utilizza questo principio per armonizzare.
x Non c' nulla nell'universo che non possa es-
sere armonizzato.
x Distingui tra verit e menzogna.
x Sappi individuare quanto nascosto.
x "Grande" pi vasto dell'universo.
x "Piccolo" entra nella particella pi minuta.
x Adattati alle stravaganze della vita e della morte.
x Adattati al cambiamento senza sosta.
x Rimani imperturbabile indipendentemente
dalle circostanze.
16
t ('PU:e#i ('onsli e i nove srlicoli di
AliysUtufo Alufi
n
x Non essere geloso o invidioso degli altri.
x Non addolorarti quando ti devi separare da
qualcosa o da qualcuno.
x Non essere avaro con te stesso o con gli altri.
x Non pensare a innamorarti.
x Non infatuarti degli oggetti materiali.
x Non desiderare una residenza permanente.
x Non acquistare cibi opulenti per te stesso.
x Non accumulare beni.
x Non sopravvalutare ci che possiedi.
x Non essere ossessionato dal possesso di armi
splendide.
x Mentre segui la Via, non avere paura di morire.
x Non mettere da parte denaro per la vecchiaia.
x Venera i buddha e gli di, ma non vi fare affi-
damento.
x Abbandona l'interesse personale e non cer
care fama o fortuna.
x Non lasciare mai la Via del Guerriero.
lf<
Nel capitolo "Terra" del Libro dei cinque anellz
Musashi elenca nove principi per chi desidera
seguire questa strategia:
!9
Le effe fJPove
ck0'ar./rk11'sfflenfo fflSPZiak
21
Hotei osserva due galli da combattimento di
Miyamoto Musashi. Il monaco zen errante
Hotei simbolo di perfetta libert. Qui Hotei
osserva, con divertito distacco, due galli da
combattimento tesi al confronto. Le loro pen
ne sono irte d'energia mentre si misurano l'un
l'altro, intenti a trovare un'opportunit d'at
tacco. Hotei non interviene, poich il litigio
nella natura dei galli da combattimento, ma
personalmente non discute mai per faccende
di poco conto come i beni, lo stato sociale o gli
insulti ricevuti.
22
Rana Furente di Hirayama Shiryu (1759-
1828). Molto tempo fa un imperatore cinese
stava conducendo le sue truppe verso un'im
portante battaglia, quando not una piccola
rana tutta gonfia e pronta ad attaccare gli enor
mi intrusi nel suo territorio. Colpito dallo spi
rito combattivo della rana, l'imperatore esor
t i suoi uomini a manifestare una simile de
terminazione nell'affrontare il nemico.
Shiryu era un autentico praticante delle arti
marziali all'antica. Si teneva a distanza dalle
donne, dormiva nella sala d'addestramento, in
dossava indumenti leggeri per tutto l'anno e
si alzava alle quattro del mattino per praticare
le arti marziali, che si diceva padroneggiasse
in diciotto differenti stili. Mentre seguiva l'ad
destramento mattutino, Shiryu studiava ma
nuali militari. Mentre leggeva, si dilettava a
schiacciare castagne sgusciate e a prendere a
pugni e a coltellate una tavola di legno per for
tificare mani e dita. Quando eseguiva lavori di
calligrafia come questo, lanciava prima un urlo
terrificante e poi aggrediva la carta.
24
25
lJ agyu Renya (1625 -1694) fu uno degli illustri
spadaccini usciti dal famoso clan Yagyu. Inizi la
sua formazione in giovane et sotto la sorveglianza
del padre Toshiyoshi e di altri parenti Yagyu. Ren
ya si ritir dalla formazione attiva e dall'insegna
mento all'et di sessant'anni e prese i voti del
monaco buddista. Come Musashi, Renya non si
spos mai e, in effetti, afferm che un uomo che
vuole padroneggiare l'arte della spada dovrebbe
stare il pi lontano possibile dalle donne. Renya
adorava il giardinaggio e si dice abbia disegnato
numerosi giardini nel distretto di Owari. Le spie
gazioni che accompagnano i principi di Renya si
basano su commentari tradizionali.
27
2. SPADA VUOTA ( IMPARA A RENDERE VICINO CI CHE
LONTANO ) .
Questo lo stesso stato di "non-spada". Se la
mente vuota e non sifissa su alcuna parti
colare circostanza, come le qualit di vicino
o lontano, possibile agire spontaneamente e
portare ogni attacco ne ila propria sfera.
5. DIMENTICA IL CORPO.
Non buona cosa porre eccessiva attenzione
sulla propria condizione fisica, specialmente
su dolon e disturbi, n aderire rigidamente a
qualche particolare attitudine o pastura.
6. AccOGLI L'AVVERSARIO.
Quando si manifesta un'occasione d'attacco,
muoviti per incontrar/a rapidamente e impa-
vidamente. Meglio ancora, fa' in modo che il
tuo avversano si senta libero di attaccare, poi
cattura il suo spin'to quando entra nella tua
sfera.
7. PRATICA IN SOLITUDINE.
Questo significa praticare da soli (il mattino
presto e la sera tardi) i precedenti seipn'ncipi
senza sosta, sedendo o camminando, da sve
gli e nel sonno, in pubblico e in pn'vato.
29
Le fre Pego!e della Scuola deO'avte
di fflaneggiaPe la s('ada di 7:anseki
LE TRE PROIBIZIONI
l. Arrendersi
2. Comportarsi male
J. Essere goffi.
LE TRE GIOIE
l. Vicissitudine
2. Onest
J. Destrezza.
"Jt
I TRE MALI
l. Paura
2. Dubbio
J. Confusione.
C,ti otto {'Pece#/ eenziati
ckUo {'adaccino novizio
Kamae in giapponese
significa sia "pastura"
che "attitudine". Shoki
il " domatore di
demoni", un popolare
dio di campagna, mostra
una pastura
intensamente dinamica,
pronto a sopraffare
l'avversario (dipinto di
Tesshu) .
Non stare indietro
cercando di pararti le
spalle;
non appena
si manifesta un varco
coglilo al volo!
A differenza di Shoki il
"domatore di demoni",
questo kappa
(spiritello d'acqua
mitologico) assume
una postura naturale
totalmente rilassata.
'-
Non appena si apre un
varco nella difesa
dell'avversario, tuttavia,
il kappa balzer in
azione (i kappa amano
ghermire il fegato
dell'avversario
entrando dall'ano) . Nel
Budo necessario
imparare ad assumere
entrambe le posture, in
base alle circostanze
(dipinto di Tesshu) .
1 uelffi (>riHci(>i tkt t<arate
di Cfichi11 "Fu11akohi
57
Karate; scoprine la meravigliosa verit.
1 1 . Il Karate come l'acqua bollente: se non
mantieni la fiamma alta (con il continuo
addestramento), diventa tiepido.
12. Non pensare a vincere; pensa a non perdere.
13. Rispondi in accordo all'awersario.
14. Ingaggia battaglia con strategia naturale.
15. Considera armi le tue mani e i tuoi piedi.
16. Esci dalla porta e incontri diecimila nemici.
17. All'inizio impara le diverse posture, ma in se
guito affidati a una posizione naturale.
1 8. Le forme tradizionali devono essere pratica
te correttamente; il vero combattimento al
tra cosa.
19. Non dimenticare mai i tuoi punti di forza e
di debolezza, i limiti del tuo corpo e la quali
t relativa delle tue tecniche.
20. Lucida continuamente la tua mente.
Tando, "Cerca la Via", di Jigoro Kano ( 1 860 -
1 938) , fondatore del Kodokan Judo. Kano sta
bil il suo sisterrur di Budo compiendo accura
te ricerche sulle tradizioni marziali orientali e
occidentali. Formul "Cinque principi di
Judo":
4!
l CINQUE PUNTI FONDAMENTALI DELLO JUDO
l. Vince il tenero sul duro.
2. Colpisci per uccidere (risolvi ogni problema
con un'azione singola e decisiva) .
3. Non trattenere nulla (non agire per tentati
vi) .
4. Entra in uno stato d'assenza di ego, di non
mente.
5. Non riporre le tue speranze nella scoperta di
tecniche segrete. Lucida la mente con un ad
destramento costante; questa la chiave del
le tecniche efficaci.
42
IL CANTO DELLO }uno
44
Sette volte gi, otto volte su!
(bambola Daruma di Dei
ryu, 1895 - 1954) . Le bam
bole Daruma che rimbalza
no in piedi sono popolari in
Giappone. Queste bambo
le danno un importante
messaggio: non importa
quante volte sei scaraventa
to a terra dall'insuccesso,
rialzati subito e riprova.
Questo un principio es
senziale del Budo, nel qua
le spesso ci si ritrova a ter
ra. Deiryu era uno dei pi
eminenti monaci zen del
Ventesimo secolo, maestro
di calligrafia, di cerimonia
del t e di kyudo (tiro con
l'arco) .
45
V'enti regole (>eP
un adtlewaenento a vita
l. Mai mentire.
2. Mai dimenticare d'esser grati al proprio Si
gnore.
3. Mai dimenticare d'esser grati ai propri geni
tori.
4. Mai dimenticare d'esser grati ai propri inse
gnanti.
5. Mai dimenticare d'esser grati ai propri simili.
6. Non fare nulla che possa offendere dei, bud-
dha e anziani.
7. Non essere avari coi bambini piccoli.
8. Non scaricare sugli altri i propri problemi.
9. Nella Via non c' spazio per collera e ira.
10. Non compiacersi della sfortuna altrui.
47
1 1. Fare del proprio meglio per compiere il me
glio.
12. Non voltare le spalle agli altri per pensare solo
a se stessi.
13. Quando si mangia, si deve essere consape
voli del duro lavoro dei contadini che hanno
coltivato i campi e prodotto il cibo. Non spre
care mai piante, alberi, terra o pietre.
14. Non indossare abiti raffinati e non perdere
tempo con l'aspetto esteriore.
15. Comportarsi sempre bene e usare buone ma
mere.
16. Trattare sempre tutti come ospiti onorabili.
17. Per vincere l'ignoranza, imparare da quante
pi persone possibile.
1 8. Non studiare e praticare le arti soltanto per
farsi un nome.
1 9. Gli esseri umani hanno lati positivi e lati ne
gativi. Non respingere e non deridere nes
suno.
20. Sforzarsi di comportarsi bene, ma tenere na
scoste le buone azioni e non cercare l'elogio
da parte di altri.
41<
1 ninja sono spesso visti come assassini giappo
nesi medievali, maestri di azioni furtive, inganni
e lesioni, ma numerose scuole di ninjutsu aspi
ravano a preservare gli standard etici del samu
rai. La lista di virt che segue tratta dal testo
ninja Bankawa Shukai.
l. Lealt
2. Audacia
3. Conoscenza strategica
4. Diligenza
5. Attendibilit
6. Buona salute
7. Responsabilit
8. Ingegnosit
9. Conoscenza degli insegnamenti di Buddha e
di Confucio
10. Abilit oratoria.
49
L 'alifflelftazione
neU'adtletrafflelfto ninja
.
., .
St
a uesto elenco proviene da una pergamena del
la Scuola Kashima Shin. Praticanti di arti mar
ziali o no, tutti noi faremmo bene a vincere que
ste cattive abitudini che rivelano la presenza di
debolezze nel carattere.
l. Insolenza
2. Eccessiva fiducia in se stessi
3. Avidit
4. Collera
5. Paura
\
6. Dubbio
7. Sfiducia
8. Esitazione
9. Disprezzo
10. Presunzione.
ft t/{wo Jet CUOPe
..,
' ...
ss
mo gli altri; quando libero dall'orgoglio, li
rispettiamo.
x Quando il cuore pieno di noi stessi, dubitia
mo degli altri; quando disinteressato, ci fi
diamo di loro.
x Quando il cuore pieno d'errore, gli altri ap
paiono temibili; quando libero dall'errore,
non c' nulla da temere.
x Quando il cuore pieno di ostacoli, gli altri
vengono danneggiati; quando libero da
ostacoli, nessuno danneggiato.
x Quando il cuore pieno di cupidigia, gli altri
sono adulati; quando libero dalla cupidi
gia, non c' bisogno di adulare.
x Quando il cuore pieno di collera, le parole
sono aspre; quando libero dalla collera,
sono pacifiche.
x Quando il cuore pieno di pazienza, tutto pu
essere aggiustato; quando non paziente,
ogni cosa crolla.
x Quando il cuore pieno di arroganza, igno
riamo la virt degli altri; quando libero dal
l'arroganza, la apprezziamo.
x Quando il cuore pieno di avidit, le richie
ste sono infinite; quando libero dall'avidi
t, non serve nulla pi di ci che si ha.
x Quando il cuore pieno d'illusione, gli altri
vengono biasimati; quando libero dall'illu
sione, nessuno schernito.
x Quando il cuore pieno di sincerit, possi
bile accontentarsi; quando il cuore non sin
cero, non c1 s1 nesce.
'>7
Kokoro di D.T. Suzuki (1871 - 1 966). Suzuki
incluse due lunghi capitoli sullo Zen e l'arte di
maneggiare la spada nel suo pi pregiato e au
torevole libro Lo Zen e la cultura giapponese.
sx
a uesta forma tradizionale di meditazione in
segnata ai samurai si fonda sui precetti del Bud
dismo zen. I commenti aggiunti sono miei e sono
tratti dall'insegnamento tradizionale scritto e
orale.
l. OSSERVA LE REGOLE FONDAMENTALI.
Esiste un'etichetta per la meditazione da se
duti. Sipu sedere in seiza (stileformale giap
ponese sulle ginocchia), nella pastura de/ loto
o su una sedia dallo schienale verticale. Bi
sogna pnma imparare le regole di una buona
pastura per meditare.
S9
3. PLACA LO SPIRITO.
Mentre si seduti a meditare, pensien bana
lz emozioni devianti e agitazione mentale do
vrebbero gradualmente cessare.
4. ADEMPIMENTO.
Mentre i pensieri mondani si dissolvono, do
vremmo nmpire il corpo di ki (forza vitale)
dalla sommit del capo alla pianta dei piedi.
Ci dovrebbe essere un senso di pienezza.
5. SAGGEZZA NATURALE.
Quando si calmz indisturbati e non agitatz
le situazioni possono essere viste nella giusta
luce e questo porta allo sviluppo di una natu
rale saggezza.
6. LIBERAZIONE.
Significa non essere catturati o intrappolati
da alcun particolare oggetto, fisico o mentale.
uno stato di libert.
7. VERO VUOTO.
La mente chiara e limpida come un cielo
senza nuvole; questo il suo stato naturale.
Spesso il cielo infinito oscurato da nuvole,
a volte molto cupe e stratificate e gli esseri
umani ne sono rattristati. Penetra le nuvole e
60
vedrai la luce nella sua piena glona.
8. MERAVIGLIOSA FUNZIONE.
'Jlutentica quella realizzazione che viene
applicata nel mondo reale. La vera compren
sione si nflette nella tecnica e nella vita di
tutti i giorni. Questo il vero campo di batta
glia nel quale l'Illuminazione costantemente
messa alla prova".
9. PERFEZIONE.
Il termine giapponese per questa ((visione"fi
nale enso, il ((cerchio dello Zen". Il cerchio
sia peifettamente vuoto che peifettamente
pieno; allo stesso tempo trascendente e im
manente.
61
Enso, "Cerchio Zen dell'Illuminazione", di
Motsugai (vedi pag. 1 1 0). Molti manuali budo
rappresentano l'insegnamento supremo come
un cerchio (o sfera) . Esso vuoto e anche pie
no, perfetto, completo, radioso. Sebbene Mot
sugai fosse famoso per la sua grande forza (era
in grado di sollevare enormi campane da tem
pio e di ammaccare col pugno una tavola go di
legno massiccio), il tratto del suo pennello
morbido, flessibile e fermo.
62
Tutte le cose possiedono un'intima essenza di
vina e una stupefacente funzione esterna.
I.:essenza dell'albero si manifesta nei mera
vigliosi boccioli e nell'abbondante fogliame.
L:essenza dell'albero non potrebbe essere per
cepita,_ in assenza di boccioli e foglie. Gli es
sen umani possiedono un'intima essenza di
vina che non pu essere vista, ma che si ma
nifesta con le meravigliose tecniche del Budo.
- HEIHO ]IKANSHO
DELLA KAJIMA SHINTO ScHooL.
Le fflemvigtioe tecHiche
det Vecchio C,atto
(Neko No Myojutsu)
6S
rannicchiato in un angolo in attesa del loro arri
vo. Esso le attacc ferocemente una a una, allon
tanandole tutte.
Furioso per lo spregevole fallimento delle puz
zole, il maestro decise di affrontare il ratto con la
spada. Nonostante la sua grande abilit di spa
daccino, non fu in grado di colpire il ratto che
continuava a saltare da una parte all'altra della
stanza volando in aria, schizzando come un ful
mine e balzandogli spavaldamente in testa. Esa
sperato, Shoken abbandon ogni tentativo e de
cise di chiedere aiuto allo stupefacente Vecchio
Gatto del villaggio vicino.
Quando il proprietario port il Vecchio Gatto
a casa di Shoken, egli fu sorpreso dall'aspetto or
dinario e invecchiato del gatto. Decise tuttavia di
"dargli una possibilit" e lo liber nella stanza.
Non appena lo vide avvicinarsi, il ratto s'irrigid.
Il gatto si fece avanti con noncuranza, lo prese
per il collo e, portatolo fuori della stanza, lo pre
sent a Shoken.
Quella notte gli altri gatti si riunirono e offriro
no al Vecchio Gatto il seggio d'onore. Gli dissero:
"Siamo rinomati per la nostra abilit nel catturare
ratti, possiamo anche fermare donnole e lontre, le
nostre unghie sono come rasoi. Tuttavia, nulla ab
biamo potuto contro quel ratto. Come hai fatto a
catturare quel ratto gigantesco? Svela per favore
anche a noi i segreti della tua arte".
66
Il Vecchio Gatto rise e disse: "Beh, siete anco
ra giovani e, pur avendo esperienza di combatti
mento con i ratti, avete ancora molto da impara
re. Prima che io inizi, ditemi del vostro addestra
mento".
Un gatto nero si fece avanti e disse: "Sono stato
allevato in una famiglia specializzata nell'adde
stramento dei gatti. Mi stato insegnato a saltare
una transenna di due metri, a infilarmi in buchi
strettissimi e a compiere ogni sorta di trucco
acrbatico. Sono esperto nel fingermi addormen
tato e poi colpire non appena il ratto si avvicina.
Nessun ratto poteva sfuggirmi. Riuscivo a cattu
rarli anche quando saltavano sulle travi del sof
fitto. Non ero mai stato sconfitto prima di incon
trare quel vecchio ratto".
Il Vecchio Gatto disse: "Il vostro addestramen
to si basato esclusivamente sulla tecnica. Pen
sate soltanto a prendere il ratto. I maestri antichi
hanno insegnato schemi e movimenti per farci
sviluppare una buona tecnica. Anche la pi sem
plice delle tecniche contiene profondi principi.
Vi state concentrando troppo sulla tecnica ester
na. Questo vi porta a dubitare delle tradizioni dei
maestri e a inventare nuovi trucchi. Tuttavia, se
vi basate troppo sulla tecnica, alla fine arriverete
a un punto morto perch la tecnica fisica ha dei
limiti. Pensateci bene".
Si fece avanti a quel punto il gatto tigre, che
67
disse: "Io credo che lo sviluppo del ki (forza vita
le) sia molto importante. Ho coltivato il mio ki
per molti anni e il mio spirito molto forte, col
ma il cielo e la terra. Ero in grado di affrontare i
miei awersari con un ki schiacciante, sconfiggen
doli all'istante. Ero in grado di rispondere imme
diatamente a qualsiasi stimolo, a qualsiasi movi
mento. Non dovevo pensare; le tecniche si mani
festavano naturalmente. Ero in grado di raggela
re un ratto che saltava sulla trave e farlo cadere a
terra, ma quel vecchio ratto pare non avere forma
e non lasciare traccia. Sono sconcertato".
Il vecchio gatto replic: "Il potere del ki da te
usato ancora una funzione della mente e quindi
troppo concentrato sull'ego. Si basa interamente
sul tuo livello di fiducia in te stesso. Finch con
tinui a essere consapevole del potere del tuo ki e
a usarlo mentalmente per sconfiggere un awer
sario, non fai altro che creare resistenza. E stai
pure certo che incontrerai un awersario con un
ki ancora pi forte del tuo. Puoi pensare che il
potere del tuo ki colmi l'universo proprio come il
kozen no ki (l'energia universale) utilizzato dal
saggio cinese Mencius, ma non cos. Nel caso
di Mencius, il ki brillante e vigoroso. Il suo modo
di utilizzare il ki quello di un grande fiume; il
tuo modo quello di un'alluvione passeggera. Co
nosciamo tutti il proverbio Il gatto che morde,
morso dal ratto. Quando un ratto intrappolato
6!<
nell'angolo dimentica la vita, dimentica i deside
ri, dimentica di vincere o perdere, dimentica cor
po e mente. Quella forza come l'acciaio e non
pu essere vinta soltanto con il potere del ki".
A quel punto un gatto grigio pi anziano avan
z quietamente e disse: "Come hai affermato,
quel particolare potere del ki pu essere molto
forte ma continua a mantenere una forma, per
quanto leggera, che pu essere usata contro di
te. Personalmente sono molti anni che coltivo il
mio cuore. Non faccio affidamento soltanto sul
potere del ki, non nutro mai pensieri di combat
timento e cerco sempre di pormi in uno stato d'ar
monia, se vengo attaccato. Quando l'avversario
forte, mi piego e seguo i suoi movimenti. La mia
tecnica quella di una tenda che cattura e lascia
cadere a terra la pietra che le lanciata contro.
Fino a questo momento, anche il pi forte dei ratti
non era riuscito ad attaccarmi. Questo, tuttavia,
incredibile; il potere del ki e il potere dell'ar
monia non hanno alcun effetto su di lui".
Il Vecchio Gatto rispose: "Il tuo potere dell'ar
monia non il potere d'armonia della natura.
una proiezione della tua mente, perci limitato.
Qualsiasi traccia di pensiero cosciente distrugge
l'equilibrio e un avversario arguto coglier l'oc
casione per infilarsi in quel varco. Il pensiero osta
cola la natura e ostruisce la vera funzione. Non
pensare, non agire; segui i movimenti della natu-
69
ra e il s scomparir. In assenza di s non avrai
avversari n in cielo n in terra.
"Non mia intenzione suggerire che il vostro
difficile addestramento sia inutile. La Via ha molti
modi, le tecniche contengono principi universali.
Il potere del ki fa funzionare il corpo e vivifica il
cosmo. Il potere dell'armonia consente di omoge
neizzarsi naturalmente con ogni sorta di forza at
taccante, anche le rocce, senza esserne spezzati.
"Tuttavia, non appena si manifesta anche un
minimo pensiero cosciente, volont e progetto ti
separano dalla Via naturale. Vedi te stesso e gli
altri come entit separate, come avversari. Mi
chiedete quale sia la mia tecnica: la risposta
mushin (non-mente) . Mushin agire in accordo
con la natura, nient'altro. La Via non ha limiti,
non prendete queste mie parole come la rivela
zione ultima.
"Molto tempo fa, nel mio quartiere c'era un
gatto che pareva non fare altro che sonnecchiare
tutto il giorno. Il gatto pareva privo di spirito, qua
si come un gatto di legno. Nessuno l'aveva mai vi
sto cacciare un ratto, eppure ovunque andasse o si
trovasse non c'era ratto che si azzardasse a com
parire. Andai a trovare il gatto e gli chiesi di spie
garmene la ragione. Posi la domanda quattro vol
te, ma il gatto rimase in silenzio. Non che non vo
lesse rispondere: piuttosto non sapeva come ri
spondere. Il proverbio dice: quelli che sanno non
70
parlano; quelli che parlano non sanno. Il gatto aveva
dimenticato se stesso e gli oggetti per dimorare in
uno stato d'assenza di scopo. Quel gatto rese con
creta la divina arte marziale del non-uccidere. An
cora non sono all'altezza di quel gatto".
Shoken, che aveva origliato la conversazione,
non pot pi contenersi e irruppe nella stanza.
"Mi sono addestrato nell'arte di maneggiare la
spada per molti anni, ma ancora devo penetrarne
l'essenza. Questa sera ho ascoltato insegnamenti
su molti metodi diversi d'addestramento e ho
ii:nparato molto sulla mia stessa Via della Spada.
Ti prego, insegnami i tuoi pi profondi e preziosi
segreti".
Il Vecchio Gatto rispose: "Non posso farlo.
Sono solo un animale che caccia i ratti per man
giarli. Cosa posso sapere delle vicende umane?
Eppure ho una cosa da dirti. arte di maneggia
re la spada non mera questione di vincere un
awersario. In un certo momento critico diventa
l'arte di illuminare la vita e la morte. I samurai
devono coltivare questa attitudine mentale e di
sciplinarsi in questo spirito. Penetra il principio
di vita e di morte, innanzitutto, e mantieni quello
spirito. Non vi saranno pi dubbi, n pensieri er
ranti, n calcoli, n decisioni. Il tuo spirito rimarr
calmo e pacifico, privo di ostacoli, libero di ri
spondere a ogni evenienza. Al contrario, se vi
anche il pi vago oggetto nella tua mente, vi sar
7!
un ego, vi sar un nemico, vi sar conflitto, vi sar
perdita di libert. Entrerai nel buio della morte e
perderai la luminosit spirituale. Come puoi
aspettarti di affrontare un avversario in tale sta
to? Anche se dovessi vincere, sarebbe una vitto
ria superficiale e non vera arte della spada. as
senza di scopo non uno stato di mancanza;
senza forma, non persegue obiettivi. Se si alimen
tano pensieri, il potere del ki vi si accumula at
torno. Il ki dunque soffocato e i movimenti di
ventano stagnanti, squilibrati e incontrollati.
Quello che io chiamo assenza di scopo non per
segue nulla, non fa affidamento su nulla, non ha
nemici, non ha s; risponde a ogni cosa in modo
naturale e non lascia traccia.
"! Ching afferma: Senza pensiero, senzafare,
naturalmente stabilita, la Via attiva se stessa nel
l'universo. Gli spadaccini che comprendono que
sto principio sono prossimi alla Via".
Shoken domand: "Cosa si intende per Non
vi nemico, non vi s?". Il Vecchio Gatto rispo
se: "Poich vi un s, vi un nemico. Se non vi
s, non vi nemico. Nemico quanto si trova in
opposizione, lo stesso tipo di opposizione presen
te all'esterno in yin e yang, fuoco e acqua. Ogni
oggetto dotato di forma ha un opposto. Quando
la mente non ha forma, non vi nulla che vi si
possa opporre. Quando non vi opposizione, non
vi nulla contro cui combattere. Questo chia-
72
mato nessun nemico, nessun s. Quando il s e gli
oggetti sono entrambi dimenticati, si manifesta
un naturale stato di non-attivit, di assenza di
problemi, di unit. La forma del nemico scom
parsa e tu non sai nulla. Non come essere in
consapevoli; significa assenza di pensiero calco
latore e immediata risposta naturale. Questa men
te libera e consente al mondo di diventare il tuo
dominio. Astrazioni quali questo, quello, bello e
brutto scompaiono. Piacere e dolore, guadagno e
perdita sono altre creazioni simili della mente. Il
cielo e la terra non sono da ricercare all'esterno
della propria mente.
"Un'antica celebrit una volta disse: 'Una sin
gola pagliuzza nell'occhio pu far apparire i tre
mondi molto stretti; libera la tua mente e la tua
vita sar priva di impedimenti!'. Quando una pa
gliuzza entra nell'occhio, quasi non si riesce a
tenere l'occhio aperto ed difficile vedere le cose.
Quando un corpo luminoso per natura viene con
taminato da un oggetto estraneo, perde traspa
renza. Lo stesso vale per la mente.
"Un altro antico disse: 'Circondato da miglia
ia di nemici, il tuo corpo pu essere fatto a pezzi,
ma la tua mente tua e non pu mai essere vin
ta'. Confucio disse: 'Persino il pi meschino de
gli uomini non pu essere privato della propria
volont'. Quando sei illuso, la tua stessa mente
diventa il tuo nemico.
Monte Fuji di Deishu Takahashi ( 1 835 - 1 903).
Deishu, il cognato di Tesshu, fu maestro di
lancia e prest servizio come istruttore di arti
marziali durante il regime Tokugawa. Ritira
tosi dalla vita pubblica in seguito alla Restau
razione Meij i del 1 868, si dedic alla compo
sizione poetica e alla calligrafia. Dipinse spesso
il Monte Fuji e in uno di questi dipinti (non
quello qui riprodotto) scrisse questa poesia:
Il picco svettante
del Monte Fuji
penetra il cielo,
ma il suo corpo rimane
radicato a terra.
74
Deishu scrisse anche: "Non possediamo un
corpo divino, ma la compassione pu darci un
corpo divino. Non abbiamo potere divino, ma
l'onest pu darci potere divino. Non abbia
mo intelligenza divina, ma la saggezza pu
darci intelligenza divina. Non possiamo com
piere miracoli, ma se non creiamo ostacoli
possiamo compiere miracoli. Non possiamo
salvare il mondo, ma la nobilt d'animo ci far
salvare il mondo".
75
"Vorrei ora cessare di parlare. Ora sta a voi.
Un maestro pu trasmettere tecniche e illumina
re i principi che le animano, ma non pu fare di
pi. La verit deve essere realizzata individual
mente. Questo il conseguimento del S. Si chia
ma 'trasmissione mente a mente' e 'trasmissione
individuale al di fuori dei testi'. 8insegnamento
non dipende dalla tradizione, bens utilizza la tra
dizione e comunque un maestro non pu inse
gnare ogni cosa. Questo principio non limitato
allo Zen. Dai metodi d'insegnamento spirituale
degli antichi saggi ai capolavori creati dagli arti
sti, tutto basato sul conseguimento del S e sul
l'istantanea trasmissione mente a mente, un in
segnamento al di fuori dei testi. I testi insegnano
quanto si ha dentro e assistono nel compito di
raggiungerlo da s e per s. In realt un maestro
non d nulla. facile parlare ed facile ascoltare,
ma difficile comprendere questi insegnamenti
e farli veramente propri. Questo si chiama ken
sho (vedere nella propria natura) e satori (illumi
nazione). Satori significa 'risveglio dal sogno del
l'illusione'. consapevolezza affinata".
In riferimento al gatto maestro che pareva fatto
di legno, ecco una storia dal classico taoista
Chuang T zu:
Un sovrano port un gallo da combattimento da
76
un famoso addestratore. Trascorsi dieci giorni, il
re domand all'addestratore come procedesse il
suo gallo. "Il gallo non pronto", rispose quello.
" ancora troppo aggressivo e impetuoso". Dopo
altri dieci giorni, di nuovo il re chiese notizie del
suo gallo. "Non ancora pronto", rispose l'adde
stratore. "Cerca ancora di intimidire i suoi awer
sari". Passati altri dieci giorni, ancora il re si pre
sent per aggiornarsi sui progressi. "No, non an
cora", disse l'addestratore. " ancora appassio
nato di combattimento". Finalmente, dopo altri
dieci giorni l'addestratore disse al re: "Ora il gal
lo pronto. Non ha pi alcuna reazione alla ben
ch minima provocazione dei suoi awersari. Si
comporta come un gallo di legno fino al momen
to decisivo. Nessun altro gallo oser sfidarlo; scap
peranno tutti".
TI
'E ench il Budo sia tipicamente associato ad
armi come la spada, la lancia o l'arco, anche il
nuoto era un'importante arte marziale. La famo
sa Scuola di Addestramento Samurai di Aizu
Wakamatsu aveva una grande piscina nel suo com
plesso e gli studenti vi si allenavano quotidiana
mente. I brani seguenti sono tratti dai manuali
della Scuola Shinden di Nuoto Samurai.
,..,,
acqua la fonte della saggezza; il nuoto la
madre di tutte le arti.
I bambini dovrebbero essere introdotti al
mare il pi presto possibile. Piuttosto che
sottoposti al formale "insegnamento" su
come galleggiare e nuotare, dovrebbero es
sere dapprima guidati con discrezione per
riuscire gradualmente a familiarizzare con
il mistero dell'acqua.
Corpo e mente devono rimanere flessibili. La
mente tranquilla l'elemento pi importante
per un addestramento di successo. Il nuota-
79
tore deve evitare di lottare contro l'acqua,
contro se stesso e contro gli altri. Lo stu
dente deve cercare di armonizzarsi con le
onde, diventando tutt'uno con la massa d'ac
qua, sia questa uno stagno, un lago, un fiu
me o l'oceano. Cavalca le onde con la mente
e con il corpo.
Si distinguono quattro livelli di padronanza
simboleggiati dalle quattro stagioni. In pri
mavera, il giovane nuotatore, pieno di energia
e desideroso di competere, necessita di di
sciplina e duro allenamento fisico. In estate,
l'esperto nuotatore al massimo della forma
fisica dovrebbe esplorare tutte le dimensioni
dell'arte. In autunno, il maturo nuotatore pu
rilassarsi un poco, giocando pi liberamente
in acqua e riflettendo sulle esperienze passa
te. In inverno, il vero nuotatore sar diventato
un vecchio e saggio maestro, situato oltre i
limiti della vittoria e della sconfitta, in perfet
ta armonia con mare, cielo e riva.
Nuotare insegna a vivere. Nessun nuotatore
solitario pu imporre la propria volont al
l'acqua. Nuotare contro corrente porta cer
tamente disgrazia. Nuota secondo corrente
e senza fatica, resistenza, confusione o mo
vimenti innaturali.
!<O
Tuffarsi alimenta il coraggio, immergersi la pa
zienza, galleggiare la serenit, nuotare al largo la
forza d'animo, gareggiare lo spirito combattivo,
nuotare in acque gelide la perseveranza. Il nuo
tatore deve praticare in ogni tipo di ambiente ac
quatico (mari, laghi, paludi e fiumi) e in ogni tipo
di condizione (correnti, onde, acqua fangosa e
mulinelli) .
.l.,.._'-..
Ecco un insegnamento da Chuang-tzu: un gior
no Confucio e i suoi discepoli passeggiavano nei
pressi della Gola Lu, che era attraversata da un
fiume cos turbolento e pieno di rocce, rapide e
cascate che nessun pesce o tartaruga poteva nuo
tarvi. Videro un vecchio nella corrente del fiume,
poi lo videro inabissarsi. Confucio invi i suoi stu
denti verso valle, affinch tentassero di trarre l'uo
mo in salvo dal torrente, ma con loro grande sor
presa il vecchio emerse d'un tratto dall'acqua e
raggiunse saldamente la riva. Confucio domand
all'anziano gentiluomo come fosse sopravvissuto
alla furia del fiume ed egli rispose: "So come ca
larmi in un vortice discendente e come uscire in
un vortice ascendente. Seguo la via dell'acqua e
non faccio nulla per apparmi. La sua natura la
mia stessa natura".
I<t
L 'an-e egpefa di Tehu lJafflaoka
della {'latta da fa/egHaffle
RS
r. mpu Nakamura (1876 -1968) era un famoso
filosofo che influenz molti esperti di arti mar
ziali, uomini d'affari, politici, artisti e scrittori.
Trascorsa una violenta giovinezza (all'et di se
dici anni uccise per autodifesa il capo di una ban
da rivale e in giovent oper come agente di spio
naggio in Manciuria), Tempu viaggi per il mon
do per arrivare infine a curarsi con lo Yoga. Poco
pi che quarantenne, Tempu divenne un inse
gnante spirituale, che predicava agli angoli delle
strade. I membri della sua associazione, la Tem
pu-kai, crebbero a migliaia. insegnamento di
Tempu semplice, diretto e pratico.
x La cosa pi importante per un essere umano
non quanto si trova tra i suoi orecchi;
quanto si trova nel suo cuore. Se lo spirito
forte, si pu realizzare qualsiasi cosa.
x Si vive solo una volta. Mantieni te stesso nel
presente. Il passato andato e il futuro
ignoto.
1<7
x: Non cercare di eliminare tutte le tue passio
ni. Le passioni generano attivit eroica. Sod
disfa la tua passione, questo porter beati
tudine.
x: Non pensare al lavoro (a qualsiasi lavoro) come
a un dovere. Se un dovere, diventer un
peso. Come trasformi un peso in un piace
re? Vivi con rispetto, correttezza, ottimismo
e coragg10.
x: Quando ti svegli, la mattina, saluta il giorno
con vigore. Durante la giornata astieniti dal
pensare o dire: "Sono confuso", "sono de
bole", "sono triste", "ho bisogno d'aiuto".
La sera, prima di dormire, lascia andare ogni
pensiero di tristezza, collera o irritazione.
Pensa a cose piacevoli.
x: Non sovraffaticarti.
Rifletti costantemente sul tuo stato mentale.
Rivolgiti agli altri in modo positivo e brillante.
Sii sempre grato, onesto, gentile e piacevole.
Parla con sincerit e onest.
x: Corpo e mente formano una singola entit; la
vita segue leggi naturali fondamentali che
non devono essere violate.
La tua attitudine nei confronti della vita ne
determina il corso.
La migliore attitudine si basa su rispetto, co
raggio, verit e purezza.
x Nutri la forza vitale mantenendoti sano, co
raggioso, deciso, risoluto e vigoroso.
x Quando ti trovi in una situazione di stress con
trai l'ano.
Centra te stesso nel basso addome.
Rilassa le spalle.
N o n una sola cosa un
tesoro inesauribile;
Ecco i fiori, ecco la luna
ed ecco la chioma del ci
liegio.
90
O opo aver vissuto una profonda esperienza
d'illuminazione all'et di quarantadue anni, Mo
rihei Ueshiba procedette nello sviluppo dell'Aiki
do, "la Via dell'Armonia Spirituale". Le sorpren
denti gesta marziali di Morihei non avevano pa
ragoni, passati o presenti, ma Morihei era anche
uomo di profonda fede spirituale e negli ultimi
anni della vita trascorse gran parte del suo tempo
in compagnia degli studenti, spiegando la sua fi
losofia. Quello che segue un esempio della sua
saggezza.
._...
x "universo il nostro pi grande insegnante,
il nostro pi grande amico. Guardate come
il fiume segue la propria strada attraverso la
valle, trasformandosi e piegando intorno alle
rocce. La saggezza del mondo contenuta
nei libri: studiandoli possibile creare in
numerevoli nuove tecniche.
x "universo stesso ci insegna costantemente
l'Aikido, ma noi non riusciamo a percepirlo.
f}f
Ognuno pensa solamente a se stesso ed
questa la ragione per cui vi sono tanta di
scordia e contesa nel mondo. Se soltanto
potessimo mantenere i nostri cuori puri, tut
to andrebbe bene. Non pensate che il divino
esista lass, nell'alto dei cieli. Il divino qui,
dentro e attorno a noi. Lo scopo dell'Aikido
quello di ricordarci che viviamo in uno sta
to di grazia.
x "CAikido non-violenza. A ciascun essere
umano stato affidato un mandato dal cielo
e la vittoria che cerchiamo corrisponde al su
peramento delle sfide attraverso una lotta
combattuta fino all'ultimo per adempiere il
nostro scopo. Nell'Aikido non si attacca mai.
Se volete colpire per primi, per ottenere un
vantaggio su qualcuno, significa che il vostro
addestramento insufficiente. Lasciate che
sia il partner ad attaccare e usate la sua ag
gressivit contro di lui. Non ritiratevi da un
attacco; controllatelo prima che inizi.
x "Nel vero Budo non esistono awersari. Nel vero
Budo cerchiamo di essere tutt'uno con le cose,
di ritornare al cuore della Creazione. Nel vero
Budo non esistono nemici. Il vero Budo una
funzione dell'amore. La Via del Guerriero non
distruggere e uccidere, ma nutrire la vita,
creare continuamente. Camore la divinit
92
che pu realmente proteggerei.
x "Nei tempi remoti lo spadaccino lasciava che il
nemico gli tagliasse la pelle superficialmen
te, per poterlo colpire a fondo; talvolta sacri
ficava la sua carne per poter arrivare a pene
trarlo all'osso. Nell'Aikido questa attitudine
inaccettabile. Noi vogliamo che attaccante
e attaccato escano entrambi senza lesioni.
Dovete imparare a condurre il vostro partner,
piuttosto che rischiare di essere feriti per ot
tenere la vittoria. Controllate l'awersario, po
nendovi in un luogo sicuro e riparato.
x "Non vi spazio nel Budo per meschinit e
pensiero egoistico. Cercate la vera natura
delle cose, piuttosto che rimanere affascinati
dal concetto di 'vincere o perdere'. I vostri
pensieri dovrebbero riflettere la grandezza
dell'universo, un regno di l della vita e della
morte. Se i vostri pensieri nei confronti del
cosmo sono di antagonismo, questi stessi
pensieri vi distruggeranno e creeranno
scompiglio nell'ambiente.
x "Masakatsu, 'la vera vittoria', associata al
l'elemento maschile della creazione; agatsu,
'la vittoria sul s', associata all'elemento
femminile. Congiunte, esse rappresentano
katsuhayabz: 'la vittoria qui adesso!', stato
ideale di perfezione e compimento".
Masakatsu, "Vera Vittoria", di Morihei Ueshi
ba. Come tutti i grandi maestri budo, Yagyu
Munenori una volta disse: "Non so come scon
figgere gli altri; so solo come vincere me stes
so". Morihei sosteneva che i veri nemici peri
colosi da affrontare sono la paura, la confusio
ne, il dubbio e la disperazione. Se superiamo i
nemici che ci attaccano dall'interno, possia
mo ottenere vera vittoria sugli attacchi prove
nienti dall'esterno.
94
fRaeeonti dei
enaefri det -gudo
gr;
U n giovane implor ardentemente un mae
stro spadaccino di accettarlo come discepolo.
''Agir come tuo servitore e mi allener senza
sosta. Quanto tempo mi ci vorr per imparare
tutto?"
''Almeno dieci anni", rispose il maestro.
" troppo", protest il giovane. "Supponiamo
che io lavori il doppio di tutti gli altri. Quanto tem
po mi ci vorrebbe?"
"Trent'anni", disse il maestro.
"Cosa significa?", esclam il giovane. "Far
qualsiasi cosa per diventare esperto nell'arte di ma
neggiare la spada il pi velocemente possibile".
"In tal caso", disse il maestro con arguzia, "ti
ci vorranno cinquant'anni. Una persona con tan
ta fretta uno studente scarso".
Sconcertato, il giovane fu ammesso a servire
come assistente a condizione di non chiedere mai
n toccare una spada. Il ragazzo trascorse i tre
anni successivi a pulire, cucinare e a svolgere
commissioni. Un giorno, tuttavia, il maestro lo
attacc furtivamente colpendolo con una spada
97
di legno. Da allora il maestro continu a sorpren
dere il giovane con i suoi attacchi furtivi, finch
questi non svilupp un acuto sesto senso e di
venne in grado di percepire un attacco prima che
fosse sferrato. "Ora sei finalmente pronto per
imparare", gli disse il maestro. istruzione for
male inizi e lo studente fece rapidi progressi.
...,.
A differenza di molti spadaccini medievali che
disdegnavano le donne, Bokuden era felicemen
te sposato e aveva famiglia. Verso la fine della sua
vita, doveva decidere quale dei suoi tre figli sa
rebbe stato il suo erede principale, l'istruttore
capo della sua scuola dell'arte di maneggiare la
spada. Bokuden elabor la seguente prova: collo
c un cuscino di legno sopra la porta scorrevole
che dava nella sua stanza, bilanciandolo in modo
che cadesse non appena la porta fosse stata aper
ta dall'esterno, poi chiam i figli a turno.
Prima di entrare nella stanza, il primo figlio
percep immediatamente che c'era qualcosa di
strano. Apr attentamente la porta scorrevole, al
lung la mano e afferr il cuscino mentre cadeva.
Il secondo figlio irruppe nella stanza, ma riusc
comunque a schivare il cuscino. Anche il terzo
figlio entr direttamente nella stanza, ma fu in
grado di estrarre la propria spada e di fendere in
due il cuscino a mezz'aria. Dopo avere osservato
il loro comportamento, Bokuden nomin succes
sore il primo figlio.
.., ,
99
passaggio sospeso su un burrone abitato da un
feroce cavallo selvaggio. Il primo studente si fece
avanti nel burrone e affront di petto il cavallo.
Riusc a bloccare o evitare gli scalpitanti zoccoli e
ne usc illeso. Il secondo studente, notando la fu
ria del cavallo, costeggi abilmente le pareti della
gola, dove il cavallo non poteva raggiungerlo, e
anch'egli ne usc illeso. Quando il terzo studente
fece la sua comparsa con aria noncurante nel
burrone, il cavallo immediatamente si calm, ni
tr con riconoscimento e non si cur pi dell'uo
mo. Il terzo studente fu nominato successore.
f(J(J
osserva con gli occhi del cuore, piuttosto che con
quelli della mente, non c' nulla da temere. In
seguito, Mukaku fond la Scuola Senza Occhi
seguendo questa intuizione.
Per velocizzare le loro tecniche, alcuni esperti di
arti marziali praticavano la cattura dei passeri.
Usando chicchi di riso per attirarli, invitavano i
passeri ad avvicinarsi abbastanza da poterli cat
turare con le mani. Quando erano in grado di cat
turare gli uccelli in quel modo, si nascondevano
dietro il shoji (porta scorrevole di carta) e poi ten
tavano di aprire la porta e catturare il passero in
una sola mossa.
C'erano due samurai maestri nella cattura dei
passeri nell'antico Giappone: Teishun e Genban.
Genban, tuttavia, riconobbe che la tecnica di
Teishun era molto superiore alla propria. Quando
afferrava i passeri, Genban spesso li uccideva o li
feriva. Teishun, invece, era in grado di catturare e
liberare un passero illeso; non solo: lo faceva sen
za spaventare e allontanare gli altri uccelli.
tof
cino Yagyu Tajima Munenori (1571 -1646) a do
mare la bestia. Munenori accett immediatamen
te la sfida ed entr con sicurezza nella gabbia.
Proprio quando la bestia stava per attaccare, Mu
nenori colp sulla testa l'animale ringhiante con
il suo ventaglio di ferro. La tigre si ritir, raggo
mitolandosi in un angolo. Takuan, che era pre
sente, rimprover Munenori: "Quello l'approc
cio sbagliato". Takuan entr allora nella gabbia
privo di armi. Quando la tigre si alz per attacca
re, egli si sput sulle mani e con gentilezza co
minci ad accarezzare il muso e le orecchie della
tigre. Il feroce animale si calm all'istante, facen
do le fusa e strofinandosi contro il monaco. "
cos che si fa!", esclam Takuan.
!02
dietro, temendo di colpire lo Shogun. Io non ho
avuto affatto questa preoccupazione e la scimmia
ha percepito che non vi era modo di sfuggire".
....
Un giorno Munenori tent di replicare le gesta
del cavallerizzo Magaki Heikuro, che aveva per
corso a cavallo, nei due sensi, una ripida scalina
ta di pietra. Tuttavia, fall e chiese consiglio a
Takuan.
Takuan decise di tentare personalmente l'im
presa e con sicurezza galopp a cavallo su e gi
per la scala. Munenori era perplesso. "Come hai
fatto a compiere un'impresa del genere?".
Takuan rispose con un enigma zen: "Nessun
cavaliere sul cavallo, nessun cavallo sotto il cava
liere".
.
t.,.
fO'J,
Ho Ce Jaku (leggere da destra a sinistra) di
Takuan. Questi tre caratteri significano "Get
ta via tuttol". Questo era il nucleo dell'inse
gnamento di Takuan ai suoi allievi samurai. Per
conseguire la padronanza dell'arte, era neces
sario abbandonare l'attaccamento alle tecni
che particolari e alle nozioni del s. "Sveglia
la mente senza mai !asciarla posare da nessu
na parte", insegnava il maestro.
!04
tOS
Takuan entr nel giardino con i suoi pesanti
zoccoli di legno e s'inzupp d'acqua.
"Che tipo di tecnica di velocit del fulmine
questa?", Iemitsu voleva sapere.
"Quando piove ci si bagna. naturale. Cerca
re di evitare la pioggia una bravata, una sciocca
perdita di tempo".
!06
"Stavo per domandarvi la stessa cosa. Portate
mi dal vostro capo".
"Sciocco impudente!", urlarono i due ladri e
fecero per estrarre le armi. Prima che vi riuscis
sero, Takuan li colp alle mani con il suo piccolo
bastone da monaco e li stese a terra. Velocemen
te, li leg con la cintura della sua veste.
"Non ucciderei!", implorarono.
"Non preoccupatevi. Sono un monaco e ho fat
to il voto di non togliere mai la vita. Portatemi dal
vostro capo".
I due prigionieri condussero Takuan al covo
del capo. Quando Takuan entr nella grotta, il
bandito, allarmato, url: "Chi sei?"
"Un monaco mendicante venuto a catturarti",
annunci Takuan.
Il capo dei banditi afferr una lancia e si sca
gli su Takuan. Takuan evit l'attacco, gett a terra
il bandito e lo tenne fermo. Takuan percep che
quell'uomo non era un criminale ordinario e do
mand cosa gli fosse accaduto per cadere tanto
in basso.
"Ero un samurai del clan Otomo. Il mio nome
Onoda Kogoro; mio padre il famoso combat
tente di lancia Onoda Kageya. Io ero il suo suc
cessore, ma mi pronunciai a sfavore degli eccessi
del capo del clan Otomo e fui cacciato. Sono di
ventato un bandito per disperazione. Mi vergo
gno molto. Ora far seppuku (hara-kin) per espia-
!07
re la mia violazione del codice samurai".
''Aspetta!", ordin Takuan. "Per diventare un
capo tra i banditi hai dovuto seguire le cinque virt
cardinali del samurai: hai avuto bisogno di sag
gezza per elaborare strategie; hai avuto bisogno
di coraggio per lavorare; hai fatto il tuo dovere
come conduttore di uomini; sei stato in grado di
incutere rispetto in qualit di capace conduttore;
hai mostrato benevolenza quando hai spartito il
bottino. Ti sei comportato in modo onorevole in
un certo senso, pertanto cerca di rawederti e di
diventare un membro rispettabile della societ".
Kogoro si riscatt e divenne un depositario del
clan Yagyu.
10/1,
li senza l'elemento della sorpresa.
Lo informarono del loro dubbio e subito Shoju
li sfid a colpire. Nessuno di loro fu in grado di
toccare il maestro zen e tutti ricevettero almeno
un colpo in testa dal bastone del monaco. Total
mente umiliati, gli chiesero quale fosse il suo se
greto.
"Se l'occhio veritiero e la mente limpida,
non vi nulla che non si possa superare, incluso
un attacco di spada".
109
"Questa collera il tuo inferno!", Hakuin gri
d dall'oscurit. Il dignitario si calm e si scus
per aver perso il controllo.
"Queste scuse sono il cielo", gli disse Hakuin.
(Poich un samurai doveva essere costante
mente in guardia, sempre vestito adeguatamente
e sempre pronto a rinunciare alla propria vita,
Hakuin una volta scrisse che un devoto samurai
era in grado di compiere in un mese quanto un
monaco sereno poteva compiere in un anno) .
tto
petto Motsugai, ma il monaco cattur la lama tra
le due ciotole e immobilizz l'attacco. Quindi
Motsugai lasci improwisamente la presa e il sol
dato fu scaraventato indietro, atterrando sul fon
doschiena. Comprendendo che il monaco era un
maestro di arti marziali, il capitano fece un pro
fondo inchino per scusarsi.
Si dice che, una volta, il potente Motsugai fos
se messo in difficolt da una guerriera. Lady
Shuei del clan Matsudaira sfid Motsugai a duello
all'et di ventisette anni. La sua arma prescelta
fu un'alabarda di ferro del peso di settanta chili.
Motsugai dichiar la gara nulla dopo essersi bat
tuto con Shuei per un giorno e una notte.
... ,
tt!
Questa stampa eseguita da Yoshitoshi ( 1 839 -
1 892) rappresenta la maestra di Budo Oiko,
che impartisce una lezione al ribaldo lottato
re Saeki. Quando Saeki tent di molestare la
donna, giovane e bella, lei fiss con una spilla
tt2
il braccio dell'uomo al suo corpo e lo trascin
alla sua casetta, dove gli fece mangiare palle
di riso che aveva fatto diventare dure come sas
si. Quando Oiko lo lasci finalmente andare,
Saeki scopr di essere diventato molto forte.
/t'l,
)'l
Fiume
La polvere e la terra
di questo mondo
volano via,
tutto purificato
dalle onde del Fiume
Kamo.
Prima di diventare mo
naca buddista, Otaga
ki Rengetsu ( 1 79 1 -
1 875) ebbe una forma
zione da donna samu
rai. Era molto versata
nelle arti marziali e in
quelle letterarie.
La purezza di cuore e
lo spirito che scorre li
bero sono elementi
essenziali del Budo.
!!4
Due graziose ed eleganti donne samurai pra
ticano il Budo nel castello dello Shogun. Stam
pa di Chikanobu ( 1838 - 1 9 12) .
ff5
mo", disse lo scontento sovrano a Motsugai, "e
ho la sensazione che quest'oca stia ignorando i
suoi compagni". A queste parole, Motsugai
estrasse il suo pennello e scrisse sul dipinto:
"Questa il capo dello stormo; altre seguiranno,
altre seguiranno". Il sovrano divenne contento del
suo dipinto.
l.,.
.
116
do: "Sii un buon buddista. Lascialo andare".
Suzuki Seibe era un maestro della Scuola Kito di
Jujutsu. Quando il Sovrano Sakai ud della repu
tazione di Suzuki nelle arti marziali, lo fece con
vocare al castello per verificare personalmente se
la sua fama corrispondesse alla realt. Il sovrano
selezion il suo pi forte samurai e ordin a
Suzuki di affrontarlo. Informando il sovrano che
"una gara corpo a corpo non una vera prova",
Suzuki chiese di avere pennello e inchiostro.
Quindi prese un cartoncino da poesia con la mano
sinistra e, mostrandolo al pubblico, disse:
"Scriver una poesia su questo cartoncino.
Lascer che il mio avversario prenda il mio brac
cio sinistro e vi applichi qualsiasi tecnica mentre
scrivo".
Suzuki stese il braccio sinistro, affinch l'av
versario lo prendesse. avversario gli afferr il
braccio e cominci a spingere e a tirare, ma il
braccio non si mosse affatto mentre Suzuki ter
minava la sua poesia. Suzuki mostr il cartonci
no al sovrano: i versi della poesia erano perfetta
mente dritti e non mostravano alcun segno di di
sturbo.
Suzuki lasci che il sovrano stesso e anche al
tre persone afferrassero il suo braccio sinistro
mentre scriveva poesie su altri cartoncini, ma il
segno del pennello era sempre perfettamente ni
tido. Suzuki sorrise e disse loro: "Questa l'es
senza di yawara (l'arte della flessibilit) ". Con
vinti, il sovrano e i suoi attendenti divennero di
scepoli di Suzuki.
Come maestro spadaccino, a Tesshu fu spesso
chiesto di autenticare lame finemente forgiate.
Invece di esaminare attentamente la lama e con
trollare la firma dell'artigiano confrontandola con
altre (procedimento che a volte pu richiedere
mesi), Tesshu portava semplicemente la spada nel
dojo, lanciava un urlo e la faceva volteggiare due o
tre volte. Questo era sufficiente per decidere sul
la bont dell'arma .
.....
Tesshu diceva ai suoi discepoli: "Quando arriva
qualcuno al dojo per sfidarvi, date un'occhiata alla
suola dei suoi sandali di legno all'entrata, mentre
si cambia d'abito in sala. Se i denti sulla suola dei
sandali non sono omogenei, potete essere certi
che l'equilibrio di quell'uomo spesso sfasato ed
egli non pu essere un grande spadaccino".
.,....,
.
tt!<
Kyu Zen Ichimz; "8arco e lo Zen sono uno",
calligrafia su ventaglio datata "autunno 1936",
di Kenzo Awa ( 1 880 - 1 939) , l'eroe di Lo Zen e
il tiro con l 'arco di Eugen Herrigel. Awa e
Herrigel ebbero questo dialogo zen:
"La vera arte priva di scopo! ", dichiar Awa.
"Come si impara?", domand Herrigel.
"Abbandonando te stesso, !asciandoti dietro te
stesso e quanto ti appartiene in modo cos
deciso che nient'altro rimane di te oltre a una
tensione senza meta".
" Devo dunque diventare intenzionalmente
privo di intenzione ? "
"Nessun allievo m i h a mai domandato que
sto, quindi non conosco la risposta esatta".
t/9
Jozai Senjo, "Sempre presente sul campo di
battaglia" di Hakudo Nakayama ( 1 895 - 1958) .
Hakudo fu il padre del moderno laido, l'arte
di estrarre la spada, e grande amico del mae
stro di Aikido Morihei Ueshiba e del maestro
di Karate Gichin Funakoshi. Il suo motto per
sonale erajozai senjo (''Sempre presente sul
campo di battaglia della vita, pronto ad affron
tare qualsiasi sfida") . Hakudo riassunse la sua
filosofia dello laido in questi versi:
Non tagliare
Non essere tagliato
Fatti da parte
E ottieni
Felice vittoria.
120
!2!
Due pergamene budo. Pannello di sinistra:
Immobilit in movimento di Jusan. Una delle
chiavi della padronanza del Budo questa:
anche il movimento pi rapido deve essere
generato da un cuore calmo e tranquillo. In
natura, l'immobilit nel movimento perfet
tamente rappresentata dall'uragano. Pannello
di destra: I boccioli del prugno si aprono gra
zie alla brina e alla neve di Hakudo Nakayama.
I graziosi fiori di prugno sbocciano nelle con
dizioni pi austere. Le awersit non fanno
appassire il praticante del Budo, lo aiutano a
fiorire.
/22
f2'J
ria. Disse: "Nella sala d'addestramento e nella vita
di tutti i giorni non dovete mai approfittare delle
debolezze di un altro. Battetevi sempre ai livelli
pi alti".
Nella sala d'addestramento di Terada Gorozae
mon (1744 -1825) si praticavano soltanto le for
me (kata) prescritte. Un giorno i suoi allievi pi
anziani gli domandarono se potevano incontrare
il maestro in un combattimento a forma libera
con spade di bamb. Terada non fu contento,
poich gli studenti ovviamente ritenevano che
l'addestramento kata non fosse adeguato. Terada
consent loro di indossare l'armatura, ma perso
nalmente non indoss protezioni e impugn una
corta spada di legno.
l.jincontr ebbe inizio, ma l'istante in cui uno
studente pens: "Lo colpir alla testa", Terada
url: "Fallo e ti trapasser il corpo!". Se lo stu
dente pensava: "No, lo colpir al polso", Terada
contrattaccava con: "Provaci e ti spezzer". Tutti
gli studenti si sentirono completamente imbaraz
zati, incapaci di compiere un solo movimento sen
za che fosse individuato all'istante.
Quando gli domandarono come potesse leg
gere le loro menti, Terada rispose: "Lo scopo
dell'arte di maneggiare la spada illuminare la
vera natura della vita e della morte. Se la vostra
124
mente pura e luminosa, priva di confusione e di
malizia, pu riflettere i pensieri di un awersario
come uno specchio". Aggiunse: "l segreti della
nostra scuola sono tutti contenuti nel kata".
...,.._.
Jirokichi Yamada (1863 -1931) era maestro spa
daccino della Scuola Jikishin-kage. Si dice che un
giorno, mentre passeggiava con il suo insegnante
t2S
Kenkichi Sakakibara (1829 -1894) , l'anziano ma
estro incespicasse in un ripido pendio. Il geta
(sandalo di legno giapponese vecchio stile) di
Sakakibara vol via, ma prima ancora che il piede
toccasse terra Yamada aveva, in un solo istante,
sfilato il proprio ponendolo sotto il piede di
Sakakibara. Il suo motto era: "Chi non si cura
delle cose piccole, non si cura di niente e non
potr mai compiere grandi cose". Yamada era
solito porsi sulla soglia della sua sala con un spa
da di bamb in mano, osservando gli studenti che
entravano per l'addestramento. Chiunque si av
vicinasse alla sala trascinando i piedi o agendo in
modo disattento riceveva un colpo sullo stinco
dalla sua spada. "arte di maneggiare la spada
non inizia n finisce sulla soglia della sala d'ad
destramento!", proclamava Yamada.
Yamada era una persona meticolosa. Conser
vava tutti i documenti sull'arte della spada classica
ricevuti dai suoi insegnanti awolti in carta a prova
d'incendio. I documenti erano accuratamente ri
posti in una scatola che poteva essere velocemen
te trasportata in caso d'emergenza. Egli diceva: "
mio dovere preservare questi pregevoli documen
ti per le generazioni future". Quando l'esplosione
causata dal grande terremoto di Kanto del 1923
minacci di distruggere la sua abitazione, imme
diatamente egli estrasse la scatola dallo scaffale e
si prepar a fuggire. Tuttavia, improwisamente
!26
pens: "Che effetto far vedere un samurai che
fugge per proteggere possedimenti materiali?
sciocco salvare i documenti samurai e ignorare lo
spirito samurai di servire la societ". Yamada ri
pose la scatola e corse in strada ad aiutare a estrar
re le persone dalle macerie e a spegnere gli incen
di (i documenti, comunque, si salvarono e rimase
ro in perfette condizioni).
!27
zandolo completamente, mani e piedi.
"Sei pronto ad arrenderti ora?"
"No, posso ancora muovermi", insistette Haga.
"Che cosa puoi muovere?"
"Posso ancora muovere la bocca", disse Haga.
Morihei sorrise e liber Haga. "Direi che mi
hai superato. Mi piace il tuo spirito".
t2J<
assegnava gradi dan, sebbene tale sistema di gra
duatoria fosse stato adottato nella maggioranza
delle arti marziali. Miyagi credeva che quei siste
mi di valutazione creassero livelli di realizzazio
ne fittizi e che le persone fossero giudicate in base
al loro grado piuttosto che al loro carattere. Mi
yagi istruiva i suoi studenti a mantenere segreta
la loro pratica di Karate, in evidente contrasto con
gli studenti di altri dojo che si vantavano dei loro
gradi dan.
Ecco alcune massime di Miyagi:
x- "Se si alza la collera, ritira la mano; se si alza
la mano, ritira la collera".
x- "La vera vittoria la sconfitta della natura in
feriore. Tale trionfo molto superiore alla
conquista di qualsiasi nemico. La somma
strategia vincere con virt e perseveranza,
non ingaggiando battaglia.
x- Cielo, terra e Karate sono una sola cosa. Come
il sole sorge e tramonta, come gli oceani cre
scono e si abbassano, cos il ki circola nel
corpo umano. Cerca di conoscere la relazio
ne tra il momento del giorno e i punti vitali
del corpo".
129
niche basilari; le tecniche basilari terminano con
le tecniche segrete. Non vi sono segreti all'inizio,
ma vi sono segreti alla fine. La chiave del succes
so un intenso allenamento".
Nel 1947, durante l'occupazione militare ame
ricana in Giappone, Toyama fu bruscamente at
taccato da un gruppo di soldati americani ubria
chi. A quel tempo era inutile che Toyama cercas
se di combattere, perch sarebbe stato sicura
mente gettato in cella con l'accusa di lesione ai
danni di un americano, anche se per legittima
difesa. Toyama accus tutti i colpi, ma non venne
leso. Di fatto rimase solo leggermente ammac
cato. Parte dell'allenamento tradizionale del Ka
rate consiste nell'irrigidire il corpo riempiendo
lo di energia protettiva proprio per occasioni del
genere, nelle quali non possibile parare i colpi.
t'!,O
di Karate.
" Certamente. Per favore, sistemate le matto
nelle. Torno tra un minuto", disse Mifune.
Mifune fece ritorno con un martello che aveva
portato con s in borsa.
"Non vorrai usare quello per rompere le mat
tonelle, vero?", protest il praticante di Karate.
"S. Ti ho detto che sarebbe stato facile. J.jabi
le utilizzo dell'energia un principio cardine dello
Judo".
f'Jt
Rinjiro Shirata era un grande insegnante di Aiki
do. Da giovane fu inviato a Osaka dal suo inse
gnante Morihei Ueshiba per diffondere l'Aikido
in quella zona. Uno dei principi chiave dell'Aiki
do muteiko, "assenza di resistenza". Shirata sta
va spiegando questo principio a un gruppo di pra
ticanti di arti marziali, quando il pi potente tra
gli astanti si alz bruscamente e url: "Che scioc
chezza[ Cerca di non resistere a questo[". Fece
per balzare su Shirata, ma immediatamente si
trov faccia a terra, bloccato come una farfalla
penetrata da uno spillo. "Vedete cosa intendo?",
disse Shirata sorridendo. "Nessuno pu resiste
re all'assenza di resistenza".
Molto pi tardi, quando Shirata aveva ormai
settantacinque anni (egli continu ad allenarsi
fino all'et della sua morte, awenuta a ottant'an
ni) , un lottatore professionista di nome Fujinami
si present nella sala d'addestramento accompa
gnato da un giornalista sportivo e da un fotogra
fo. Per quel fine settimana era in programma un
torneo di lotta in citt e i media avevano raccolto
la notizia della presenza di un vecchio maestro di
Aikido locale. Inizialmente, Shirata rifiut di in
segnare a Fujinami perch non era stato presen
tato formalmente, ma consent al lottatore, che
era arrivato indossando calzoni corti, di guarda-
/'!,2
re. Dopo un po', Shirata percep che il lottatore e
il suo gruppo pensavano che le tecniche fossero
una messa in scena e quindi invit Fujinami ad
alzarsi. Rapidamente Fujinami fu messo a terra e
pi di una volta. Sul giornale del giorno seguente
apparve la notizia: "Il vecchio grande maestro di
Aikido atterra il lottatore campione". Fujinami
invi a Shirata una garbata lettera, ringraziando
lo per il gentile insegnamento.
In giapponese
f'J.7
Omori, Sogen. Ken to Zen. Tokyo: Shunju Sha, 1973.
tJ/J
Goju-Ryu (La storia del Karate: il Goju-Ryu di
Okinawa, n.d.t.) . Gran Bretagna: Dragon Books,
1 996.
!40
Ueshiba, Morihei. I:essenza dell 'Aikido: insegnamen
ti spirituali del maestro. A cura di John Stevens.
Roma: Edizioni Mediterranee, 1 995.