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PSICOLOGIA CLINICA

31 MAGGIO 2017, LABICO, ROMA


LIBRO: LINTERVENTO IN PSICOLOGIA CLINICA.

CAPITOLI 1 2 - 3

Lo psicologo ha necessit di una particolare declinazione teorica, definibile come teoria della tecnica, da cui ottenere
le categorie concettuali utili allanalisi e alla comprensione dei rapporti di interdipendenza attivati dalla domanda del
profano.

La TECNICA linsieme di strumenti e di metodi approntanti per rispondere ai bisogni fisici e psicologici delluomo.

La VALIDITA della tecnica intesa come la capacit di fornire risposte coerenti ai bisogni del profano, non pu essere
disgiunta ne da una teoria con cui individuare i bisogni cui dare risposta, ne da una teoria della tecnica con cui
analizzare le caratteristiche del rapporto tra tecnico e profano in cui si esprime il bisogno di questultimo.

Il TECNICO pu rispondere alla richiesta effettuando delle riparazioni specifiche, sia sui freni sia sul ritmo veglia-
sonno.

E attraverso la DOMANDA che il PROFANO tenta sia pure cortocircuitandola, di soddisfare la propria esigenza.

Si sta riaffermando la necessit di una teoria della tecnica che prenda in considerazione la domanda come proposta
relazionale inserita in un contesto.

Ci che caratterizza lintervento lambito professionale in cui viene realizzato.

Capitolo 2.

Il colloquio un elemento dellapparato radicale, mentre i risultati dipendono dal nesto; lobiettivo si raggiunge
grazie allapporto di soggetto e nesto.

Lintervento, definito come << partecipazione attiva>> volta ad <<esercitare un azione diretta>> nello svolgimento di
fatti o situazioni. Si evidenziano cos il modo, lobiettivo e il mezzo.

La realizzazione di un intervento richiede:

1) il modo di partecipare attivamente

2) lobiettivo per orientare

3) Il mezzo attraverso unazione scelta.

Lintervento un processo che si risolve in un dato tempo e tende al raggiungimento di uno specifico obiettivo (
prodotto ).

Qualunque attivit dalla pi semplice alla pi complessa pu essere processata ovvero identificata come processo e
scomposta in una successione di eventi ( sottoprocessi ).

Processo: successione di fatti o fenomeni aventi tra loro un nesso pi o meno profondo, modo di procedere in
rapporto ad un determinato fine.

Con processo di intervento ci riferiremo alla concatenazione di attivit che a partire dalla richiesta di intervento
portano alla sua realizzazione.
La realizzazione di un intervento richiede un percorso complesso, scomponibile nelle seguenti fasi:
1) Accoglienza della richiesta
2) Analisi del problema
3) Progettazione
4) Contratto
5) Programmazione
6) Intervento
7) Verifica degli esiti
8) Verifica di processo da attuare parallelamente alle diverse fasi.

Le competenze tecnico-specialistiche e le competenze trasversali. ( NOTA BENE )


Per competenze tecnico-specialistiche intendiamo linsieme dei saperi e delle tecniche che caratterizzano in
modo peculiare un dato mestiere o una specifica professione.
Per competenze strategico-procedurali intendiamo tutte quelle facolt necessarie ad attivare efficaci piani di
comportamento.
Ci che il cliente propone sempre lespressione di un disagio, ma questultimo non pu essere affrontato se non
viene ricondotto nei termini di un problema.
Le esigenze, i desiderata, i risultati attesi sono dati per noti. Comprendere il disagio significa ascoltarlo, formulare
delle ipotesi, verificarle e cos facendo giungere ad una rappresentazione condivisa del problema comprensibile ai
due interlocutori e funzionale alleventuale intervento.
Il disagio lespressione del solo richiedente e ha spesso confini sfumati e confusi, mentre il problema un
oggetto condiviso, che coglie ed organizza solo alcuni degli elementi presentati.
Nomotetico: deriva dalla parola greca che significa fare o porre in atto le leggi.
Idiografico: ha la sua radice nella parola greca che significa proprio, ed indica ci che privato, personale e
particolare dellindividuo.

La logica del prt--porter:

Lintroduzione del concetto di sistema,

Cuomo individua altri due significati, ossia quello di intenzionalit e quello di veste.

Il concetto di intenzionalit indica che la progettazione sempre finalizzata a qualcuno:

si progetta in ragione di un committente e in favore di un cliente.

Nel concetto di veste, si considera la forma che il lavoro di progettazione assume:

in questo senso, ci si riferisce al documento nel quale vengono presentati i diversi elementi.

IL CONTRATTO.

In ogni contratto possibile individuare una CAUSA, un OGGETTO, e una FORMA.

La causa, secondo lattuale interpretazione giuridica, rappresenta la finalit del contratto ovvero la cosiddetta
ragione dellaffare.
La volont di guarire da parte del paziente costituisce la ragione per la quale il cliente e il professionista
collaboreranno.
Loggetto, ovvero il contenuto dellaccordo, indica ci che si intende realizzare.

La forma che assume il contratto, pu variare a seconda dei casi: essa pu essere

verbale
scritta
o implicita
o od esplicita.

E possibile stipulare contratti anche solo verbali o addirittura impliciti.

Un acquisto qualsiasi presso un negoziante: do ut des.

Nel caso della prestazione di un professionista: siamo nellambito del do ut facias.

In ogni fase dellintervento si determina un accordo tra le parti, in ragione di un Oggetto Specifico.

Nella fase di accoglienza loggetto potr identificarsi con la conoscenza del disagio, mentre successivamente si far
riferimento all analisi del problema.

Le altre fasi presenti allinterno dellintervento sono solamente propedeutiche allinterno dellintervento stesso. Da
questo punto di vista loggetto stesso ad assumere un particolare valore.

Il contratto di intervento viene sicuramente esplicitato, mentre il contratto delle altre fasi spesso dato per
implicito.

Cominciamo con il termine VERIFICA, ( O VALUTAZIONE ) , esso pu assumere diversi significati.

Seguendo Lipari possiamo distinguere almeno quattro significati:

quello di giudizio
di misura
di controllo
di interpretazione.

La valutazione pu essere considerata una modalit volta ad esprimere un apprezzamento, un giudizio, un commento
sul valore di qualche cosa o di qualcuno.

La valutazione pu essere assimilata anche al concetto di misurazione.

Il fenomeno osservato in questo caso, sia esso fisico o sociale, viene tradotto in termini quantitativi

In nessun modo si pu eludere il problema della soggettivit di chi valuta.

Possiamo assumere la verifica come interpretazione.

Si tratta di comprendere il significato alla luce del contesto in cui si inserisce.

Definizione di valutazione:

- un complesso di attivit coordinate, di carattere comparativo, basate su metodi e tecniche realizzate mediante
procedure rigorose e codificabili. Queste attivit portano ad esprimere un giudizio su interventi intenzionali ( che
costituiscono quindi loggetto dellanalisi ) in relazione al loro svolgersi o ai loro effetti ( comprendendo in questa
analisi il processo elaborativo e realizzativo degli interventi, nonch le conseguenze generate nel tempo ).

Dallambiente provengono gli stimoli che lindividuo categorizza affettivamente.

Allinterno delleterogeneit delle richieste di intervento psicologico possibile porre in risalto almeno tre elementi,
per cosi dire comuni, di particolare rilevanza:

La Relazione
Il Contesto
La Richiesta.
La competenza dello Psicologo Clinico si esplica nell:

- orientare un processo di significazione, cio volto al conferimento di senso, a specifiche relazioni in specifici
contesti, in funzione di specifiche richieste, al fine di produrre conoscenza e in virt di essa, cambiamento.

Si pu provare a delimitare una teoria dellintervento psicologico che deve tenere conto:

della necessit di considerare il contesto sia nel senso della rete di relazioni interpersonali che della dinamica
istituzionale;
della peculiarit della relazione utente/psicologo che implica una partecipazione attiva del coattore, cio
lutente medesimo.

Si pu apprezzare unulteriore differenziazione rispetto al gi concordato modello medico di intervento:

in Psicologia Clinica non si tratta tanto di identificare unarea psicopatologica o di delimitare unarea
problematica in vista di un successivo intervento terapeutico, circoscrivendo e separando in maniera netta
il momento diagnostico da quello del trattamento e del recupero.

La valutazione e la terapia sono dei momenti diversi di un processo di significazione dellesperienza


sostenuto da una comune teoria del cambiamento.
Non possibile una distinzione netta tra valutazione ( o assessment ) e intervento psicologico-clinico laddove essa
venga rigidamente intesa come distinzione tra conoscere e coinvolgersi.

Nel rapporto psicologo-cliente, di fronte a una mera catalogazione di sintomi in vista di una loro lettura come
espressione di una configurazione psicopatologica da individuare e quindi da circoscrivere: si innesca una prassi
fuorviante, che pu comportare precise conseguenze.

Ne sono state identificate diverse:

Differenziazione astratta
Si fa riferimento alla possibile accentuazione dellinteresse per lisolamento delle sindromi, per laspetto differenziale
dellattivit diagnostica, piuttosto che per il riconoscimento e la comprensione delle peculiari modalit di funzionamento
psicologico proprie dellindividuo che si ha di fronte.
Isolamento diagnostico
Si intende una prassi che privilegia in ambito valutativo, lobiettivo dellidentificazione di unarea psicopatologica, in vista della
successiva psicoterapia. Tale prassi pu esitare nel considerare troppo distinti e separati, come circoscritti e confinati in
maniera netta, il momento diagnostico e quello del trattamento e del recupero. Ne consegue una staticit delloperazione
diagnostica, una sua connotazione del disagio psicologico in senso meramente descrittivo.
Obliterazione della relazione
Laccentuazione dellaspetto differenziale nella valutazione psicologico-clinica, lartificiosa separazione della diagnosi dalla
terapia non possono non riposare che sulla sottovalutazione della dinamica relazionale che viene a stabilirsi tra psicologo
clinico ed utente.
Privilegiare le categorie diagnostiche a scapito dei problemi portati e comunicati da chi richiede lintervento significa rivolgersi
preferenzialmente allentit psicopatologica, al costrutto concettuale, scotomizzando il dato fenomenico della psicopatologia
stessa, il suo sintomo, la relazione che la manifesta e la sostanzia.

E necessario ribadire limprescindibilit di un saldo aggancio tra il momento operativo o tecnica e la dimensione
teorica di riferimento o teoria della tecnica.
La tecnica trova la sua legittimit solo in una configurazione di ipotesi teoriche coerenti ed organizzate.
Essa deve rappresentare una sorta di concretizzazione, attraverso successive mediazioni, delle dimensioni teoriche
da cui scaturisce.

Il meccanismo di reificazione di cui si appena detto pu naturalmente coinvolgere anche il processo formativo in
psicologia clinica rischiando di ridurlo a mero apprendimento di tecniche.

Laccentuazione della tecnica si fonda su una tendenza atomistica che si mostra incline a considerare il fatto
psichico come separato, rigetta la necessit di una comprensione globale dellorganizzazione della mente, non
contestualizza lintervento tecnico allintervento del suo ambito pi proprio: la relazione che fonda lintervento
psicologico.

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