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Introduzione ..........................................................................................................7
1
1.4.3
1.8.2
1.8.3
2.1.3
2.1.4
Il tensore Radiation Stress per onde di mare generate dal vento ...59
2.5.3
2.5.4
2.7.3
Figura 2.16 - Tipi di frangente (atlante delle opere di protezione costiera APAT)
.............................................................................................................................64
Figura 2.17 - Profilo trasversale di una spiaggia (atlante delle opere di protezione
costiera APAT)....................................................................................................66
Figura 2.18 Distinzione tra zona a largo, offshore e la zona dei frangenti, surf
zone .....................................................................................................................67
Figura 2.19 Dinamica nella zona dei frangenti ................................................67
Figura 2.20 Schema di circolazione delle particelle su diverse profondit
(Atlante APAT) ...................................................................................................68
Figura 2.21 Schema di circolazione bidimensionale ........................................69
Figura 2.22 Rappresentazione del fenomeno di Set-up ....................................70
Figura 2.23 Schematica del moto di una particella in presenza di corrente logshore (Longuet-Higgins 1970) ............................................................................71
Figura 2.24 Schematizzazione della velocit long-shore (Longuet-Higgins
1970) ...................................................................................................................71
Figura 2.25 Esempio di rip current in seguenza Huntington Beach, CA. ........73
Figura 2.26 - Modello di circolazione nella zona vicina alla spiaggia (Atlante
APAT) .................................................................................................................73
Figura 2.27 - traiettoria dei sedimenti a dente di sega lungo la battigia (Altante
APAT) .................................................................................................................75
Figura 2.28 Processi di spiaggia per condizioni di mare morto .......................75
Figura 2.29 Processi di spiaggia per condizioni di mareggiata ........................76
Figura 2.30 Profili relativi al profilo estivo e al profilo invernale (Atlante
APAT) .................................................................................................................77
Figura 2.31 - Valori del parametro K ottenuti applicando lespressione di Bailard
(1984). .................................................................................................................80
Figura 2.32 Andamento del parametro K secondo Del Valle, Medina e Losada
(1993) ..................................................................................................................81
Figura 2.33 Cumulo di sabbia immerso soggetto alla forza F..........................84
Figura 2.34 Volume elementare di sedimento..................................................85
Figura 2.35 Schema dellapporto e dellasporto di sedimenti (Atlante APAT)
.............................................................................................................................87
Figura 3.1 Andamento (
, ) dato un fissato periodo = 5 al variare di e
......................................................................................................................107
Figura 3.2 - Andamento (
, ) per
= 1.5 m al variare di e .............107
Figura 3.3 Esempio di correlazione tra 2 variabili con relativo coefficiente di
Pierson ...............................................................................................................109
Figura 3.4 Confronto tra la portata rilevata e quella calcolata mediante
lespressione di Dean. .......................................................................................110
Figura 3.5 - Confronto tra la portata rilevata e quella calcolata mediante
lespressione di Del Valle, Medina e Losada ....................................................110
Figura 3.28 a) Andamento di K per 0.26 50 < 0.32 b) relativa
portata confrontata con i valori di laboratorio ...................................................124
Figura 3.29 a) Andamento di K per 0.32 50 < 0.41 b) relativa
portata confrontata con i valori di laboratorio ...................................................124
Figura 3.30 a) Andamento di K per 0.41 50 < 0.5 b) relativa
portata confrontata con i valori di laboratorio ...................................................125
Figura 3.31 a) Andamento di K per 0.5 50 < 2.5b) relativa
portata confrontata con i valori di laboratorio ...................................................125
Figura 4.1 Orientamento batimetriche alla foce dellOliveto.............. Errore. Il
segnalibro non definito.
Figura 4.2 Orientamento delle batimetriche alla foce del Tuccio ....... Errore. Il
segnalibro non definito.
Figura 4.3 Orientamento delle batimetriche alla foce dellamendolea Errore. Il
segnalibro non definito.
Figura 4.4 Paraggi considerati................. Errore. Il segnalibro non definito.
Figura 4.5 Diagramma polare delle frequenze ....... Errore. Il segnalibro non
definito.
Figura 4.6 distribuzione della portata longshore sul paraggio alla foce del
torrente Oliveto .......................................... Errore. Il segnalibro non definito.
Figura 4.7 Andamento della funzione
, sul paraggio alla foce del torrente
Oliveto ........................................................ Errore. Il segnalibro non definito.
Figura 4.8 - distribuzione della portata longshore sul paraggio alla foce del
torrente Tuccio ........................................... Errore. Il segnalibro non definito.
Figura 4.9 - Andamento della funzione
, sul paraggio alla foce del torrente
Tuccio......................................................... Errore. Il segnalibro non definito.
Figura 4.10 - distribuzione della portata longshore sul paraggio alla foce del
torrente Amendolea .................................... Errore. Il segnalibro non definito.
Figura 4.11 - Andamento della funzione
, sul paraggio alla foce del torrente
Amedolea ................................................... Errore. Il segnalibro non definito.
Figura 4.12 Estratto della mappa tematica ARSSA Errore. Il segnalibro non
definito.
Introduzione
Oggetto della tesi la trattazione del fenomeno noto come trasporto solido il che
verifica sia negli alvei fluviali che lungo la costa, allo scopo di ricavare una
nuova espressione per valutare il trasporto solido litoraneo.
Tale studio stato supportato dalla disponibilit di numerose rilevazioni di
campo, e di laboratorio.
Il fenomeno del trasporto solido riveste un'importanza notevole nella
progettazione sia di opere fluviali sia di strutture marittime.
Invece nel caso di opere di sbarramento fluviale, quali le dighe, un valore troppo
elevato del trasporto solido potrebbe ridurre di molto la vita utile dellinvaso
pregiudicandone il suo funzionamento.
Nel caso di strutture marittime linserimento di una struttura sotto costa altera il
naturale flusso di materiale solido provocato dal moto ondoso. Si ha cos
uninterazione con levoluzione naturale del profilo litoraneo che pu portare a
fenomeni erosivi di notevole entit o a fenomeni di deposito con una consistenza
tale da rendere inutilizzabile la struttura realizzata.
La conoscenza qualitativa e quantitativa del trasporto solido pu essere studiata
mediante la formulazione di modelli fisici che studiano linterazione tra fluido in
esame e il materiale solido depositato sul fondo. Sostanzialmente si applica
unequazione di bilancio tra il materiale asportato e il materiale depositato nella
sezione fluviale presa in esame nellunit di tempo scelta.
necessario quindi individuare lequazione che meglio descrive tale fenomeno
che apparentemente pu sembrare semplice, ma in realt alquanto complicato.
Il primo passo da compiere quello di stabilire la meccanica del trasporto solido
individuando le grandezze fisiche che entrano in gioco in questo fenomeno e le
sue cause.
Nel caso di strasporto solido fluviale possiamo distinguerne tre modalit:
in soluzione o in sospensione (wash load);
per contatto, cio per trascinamento sul fondo (bed load movement);
con saltellamento (viene anche considerato parte de bed load
movement).
I sedimenti possono provenire dallalveo stesso, tramite lerosione del fondo e
delle sponde oppure provenire dallerosione dei versanti dellintero bacino
idrografico.
Qualunque sia la modalit di trasporto considerato e la sua provenienza
definibile una portata solida volumetrica espressa in , e una portata
solida ponderale espressa in .
Nel caso di trasporto litoraneo, esso avviene nella porzione di mare compresa tra
la linea dei frangenti e la linea di battigia (denominata surf-zone). Londa
CAPITOLO 2
frangendo genera delle forze tangenziali sul fondo che riescono a mettere in
moto i sedimenti presenti sul fondale marino.
Le varie formulazioni ricavate negli anni partono dallo studio del fenomeno da
punti di vista differenti. Le diverse espressioni sono state classificate da
Schoonees (2001) in:
metodo energetico (o del flusso di energia);
metodo della forza tangenziale (shear stress, modified steady flow);
metodo che considera il prodotto tra la forza tangenziale sul fondo e la
velocit della corrente lungo riva;
analisi dimensionale;
analisi che combina le previsioni della concentrazione sospesa e la
velocit di corrente lungo riva;
metodi empirici.
Qualunque sia la formulazione utilizzata si definir la portata solida volumetrica
espressa in .
Nella tesi il primo capitolo riguarda il trasporto solido fluviale e verr utilizzato
sia un approccio cinematico sia un approccio dinamico. Infine sar fatto
riferimento al modello di Gavrilovic per la valutazione dellapporto di sedimento
alle coste a causa dei bacini idrografici a carattere torrentizio.
Nel secondo capitolo tratteremo il trasporto solido litoraneo partendo dalla teoria
di Longuett-Higgins valida per onde periodiche estendendola mediante la teoria
degli stati di mare alle onde di mare generate dal vento.
Nel terzo capitolo saranno elaborati i dati, sia di campo che di laboratorio, di
trasporto solido disponibili in letteratura per ottenere una nuova formulazione
del trasporto solido litoraneo.
Infine nellultimo capitolo effettueremo unapplicazione sul tratto di litorale
ionico che va da Lazzaro fino a Bova Marina, valutando il bilancio di sedimenti
alla foce dei torrenti Oliveto, Tuccio e Amendolea. Per valutare lapporto di
sedimenti operato dai torrenti in questione, si utilizzer il modello di Gavrilovic
opportunamente tarato tramite la carta dei suoli rilasciata dallARSSA (Agenzia
Regionale per lo Sviluppo e per i Sevizi in Agricoltura), mentre per valutare la
portata solida longshore, sar utilizzato il modello ricavato nella presente tesi.
10
eq 1.1
eq 1.2
Nel caso in cui la portata prelevata venga restituita in una generica sezione BB, a
valle della sezione la corrente risulter sottosatura avr quindi un carattere
aggressivo tendendo allasportazione di materiale solido dal fondo per
raggiungere una nuova situazione di equilibrio. La nuova condizione di
11
CAPITOLO 2
equilibrio, conduce alla formazione di uno scavo a valle della sez BB, tale scavo
produce una riduzione della pendenza. In questo modo le grandezze Q e d sono
rimaste invariate, ma le grandezze Qs ed i hanno subito una variazione. Il nuovo
legame funzionale sar espresso da:
, , ,
= 0
eq 1.3
eq 1.4
!
2
eq 1.5
eq 1.6
eq 1.7
2 % %
$*" sin"&
%
eq 1.8
Schoklitsch:
eq 1.9
In cui d il diametro medio dei grani e . un fattore di forma che assume valori
variabili tra 1 (sfere) e 4.4 (elementi piatti).
1.2.2.2
Kramer:
, = 16.7
$% %&
/
eq 1.10
eq 1.11
CAPITOLO 2
1.2.2.3
Indri:
30
eq 1.12
14
eq 1.13
In cui
il valore critico del parametro di Shields,
corrispondente alla condizione in cui , e il numero di
Reynolds valutato sul fondo e a velocit di attrito pari a .
Il rapporto viene denominato sommergenza relativa.
Nella condizione idraulica di microscabrezza, ovvero quando il tirante idrico
molto maggiore rispetto alla dimensione media dei grani il legame funzionale
(eq 1.13) pu esprimersi come:
eq 1.14
15
CAPITOLO 2
16
Nel valutare lincidenza della forma delle particelle sullinizio del moto del
materiale, Ling ha condotto studi atti a determinare linizio del moto per
rotolamento (rolling) e per sollevamento (lifting).
necessario considerare la componente di forza peso nel verso del moto. Questa
condizione fa venire meno lipotesi di fondo quasi orizzontale.
17
CAPITOLO 2
Per alvei eterogenei, con ' scabrezza di controllo che pu essere notevolmente
diversa dalla dimensione massima dei granelli generalmente utilizzata per
rappresentare lo strato di corazzamento.
tan %
0.056
0.056&
tan 50
eq 1.16
,
tan 0
cos 1
tan %
eq 1.17
18
19
CAPITOLO 2
Sui diversi strati agisce una la tensione tangenziale della corrente , che per un
alveo a sezione rettangolare molto larga e pendenza longitudinale " pu essere
valutata come " essendo il valore del tirante idrico in condizioni di
moto uniforme. Poich lultimo strato fermo, su di esso deve sussistere la
condizione di equilibrio tra l la forza che tende a mettere in moto la particella
(tensione tangenziale ) e quella resistente (forza di attrito):
" 3
2
eq 1.18
4 8
eq 1.19
20
1.4.1.1
In cui i parametri
1.4.1.2
, )
eq 1.20
Espressione di Shields
= 3
1.4.1.3
(,
102%
102%
4 ,$, , & = 3
4 5$5 5 &
$% %&
eq 1.21
Espressione di Grass
eq 1.22
. Si soliti
eq 1.23
eq 1.24
21
CAPITOLO 2
1.4.1.5
1.4.1.6
eq 1.25
8$ 1&
Espressione di Schoklitsch
= % % i. n. (2 2 )
eq 1.27
= 2500 J. ( )
eq 1.28
e = 0.6 <
22
.
espressa in .
= 2500 L i. (2 2 )
eq 1.29
.
<
espressa in 7 6 7.
1 ?
> 1 ?
eq 1.30
eq 1.31
23
CAPITOLO 2
forza sostentamento
> = FB , 8
eq 1.32
Poich abbiamo:
0.465=
=
. 4
eq 1.33
eq 1.34
eq 1.35
4
K
0.465
7.84
8
24
eq 1.36
eq 1.37
25
CAPITOLO 2
?9
?=
eq 1.38
?9!
?=
eq 1.39
?A
?=
?B
?@
?A
?=
?B
eq 1.40
D + !
!=!
D sono le componenti di trasporto, 9 e ! sono le componenti di
Dove 9C e !
agitazione.
Effettuando la media temporale su ogni termine della (eq 1.40) e trascurando i
termini di secondo ordine otteniamo:
?9
?9
?9
?9 ?9! ?9! ?9!
= !
!
!
?@
?A
?=
?B
?A
?=
?B
26
eq 1.41
opportuno sottolineare che i termini della (eq 1.41) sono medie temporali.
Considerando lipotesi di permanenza, uniformit e bidimensionalit riportata
nello schema in figura (Figura 1.10):
Figura 1.10 Schema di riferimento per lo studio del trasporto solido in sospensione
P PRO R
Q
Q
P
P
T3
0
Q Q
Q
eq 1.42
eq 1.43
P
0
Q
eq 1.44
Dalla (eq 1.44) i intuisce che ad una generica quota y, misurata a partire dal
fondo, si stabilisce un equilibrio tra il flusso di particelle che tendono a
sedimentare (SP
e quello di particelle che tendono ad essere sostenute per
effetto dellagitazione turbolenta 3 P/Q.
27
CAPITOLO 2
eq 1.45
= (@10 + 0.1).
eq 1.46
F = G 5( + H . )
eq 1.47
Dove K il perimetro del bacino espresso in , laltezza media del bacino
espressa in ed la lunghezza dellasta principale espressa in .
Unespressione alternativa del coefficiente di riduzione stata valutata durante il
corso di una ricerca su dei bacini a carattere torrentizio in Slovenia da
ZEMLJIC:
K ( +
)
I=
1 ( + 10)
eq 1.49
Dove
rappresenta la lunghezza dei rami laterali del reticolo espressa in .
Considerando la portata solida media annuale da un punto di vista matematico
come:
= F(T, h, X, Y, ) = E (G 5 L)/
eq 1.50
dT +
dh +
dX +
dY +
dL
T
h
X
Y
L
eq 1.51
29
CAPITOLO 2
possibile cos studiare linfluenza dei singoli fattori sulla produzione media
annua di materiale solido lasciando variare un parametro alla volta.
I risultati che sono stati ottenuti sono:
3
=
,
X
2X
3
=
,
Y
2Y
3
=
L 2 L
eq 1.52
3
3
3
T + h +
X +
Y +
L
X
h
2X
2Y
2L
eq 1.53
T h 3 X 3 Y 3 L
+
+
+
+
X
h 2 X 2 Y 2 L
eq 1.54
G
0.1 0.2
0.3 0.5
0.6 0.7
0.8 0.9
1.0
30
X
1.00
0.90
0.70
0.60
0.40
0.05
31
CAPITOLO 2
La previsione di una colata non facile, in letteratura sono presenti diversi tipi di
approccio empirico formulati da studiosi giapponesi.
Nella previsione di una colata prodotte a seguito di una frana si fa riferimento ad
una curva critica, determinata sulla base di eventi rilevati, che mette in relazione
la precipitazione totale e lintensit di pioggia.
Figura 1.12 Curva critica per il caso di eventi franosi registrati in Giappone
32
Espressione di Takei
Utilizzando 552 misure condotte sui debris flow verificatisi in Giappone tra il
1972 e il 1977 ha determinato la seguente relazione:
= 136001.
eq 1.55
33
CAPITOLO 2
1.7.1.2
Espressione di DAgostino
eq 1.56
eq 1.57
IG
5
4
3
2
1
0
34
eq 1.58
dove:
O, voume di deflusso;
? , precipitazione netta;
V, invaso del suolo
W valore massimo del suddetto invaso
possibile esprimere i termini della suddetta relazione nel modo seguente:
? ? X
eq 1.59
35
CAPITOLO 2
H = 0.2'
' = 25.4 :
1000
10;
9)
eq 1.60
eq 1.61
eq 1.62
eq 1.63
$@ + @ & =
@
2
2
eq 1.64
eq 1.65
@ = 0.5@ + @
@ = 0.342
100
:
9;
. 9)
.
@ = 0.2@
= 0.208
!1
@
eq 1.66
.
eq 1.67
eq 1.68
eq 1.69
37
CAPITOLO 2
A
77
TIPO DI SUOLO
B
C
86
91
D
94
72
62
81
71
88
78
91
81
68
39
79
61
86
74
89
80
30
58
71
78
45
25
66
55
77
70
83
77
39
61
74
80
49
69
79
84
89
92
94
95
81
88
91
93
77
61
57
54
51
85
75
72
70
68
90
83
81
80
79
92
87
86
85
84
100
100
100
100
100
76
72
100
85
82
100
89
87
100
91
89
tL
tp
Qp
ta
te
tb
39
Q/Qp
CAPITOLO 2
1,2
1
0,8
0,6
0,4
0,2
0
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
t/ta
Figura 1.15 Idrogramma adimensionale di Mockus
1
@
@ = 0.2@
@ =
@
0.9
eq 1.70
eq 1.71
eq 1.72
41
CAPITOLO 2
Figura 1.16 - Suddivisione della curva ipsografica in n parti secondo il metodo di Viparelli.
eq 1.73
La curva che rappresenta landamento della portata in funzione del tempo viene
denominata idrogramma di piena.
La Figura 1.18 riporta per lappunto lidrogramma di piena per un bacino
generico.
Lespressione:
Y 8">
eq 1.74
idrogramma di piena
200
180
160
Q(t) [m^3/s]
140
120
100
80
60
40
20
0
0
t [ore]
Figura 1.18 - Idrogramma di piena generico
43
CAPITOLO 2
46
eq 2.1
47
CAPITOLO 2
Le .
devono essere tutte differenti tra loro, i valori delle frequenze sono
arbitrari e possono essere assegnati liberamente in base al tipo di analisi, i valori
delle ampiezze
devono essere tutti dello stesso ordine di grandezza, le fasi >
devono essere distribuite uniformemente in (0, 2E) e il numero N deve essere
infinitamente grande.
Per definire uno stato di mare necessario elaborare statisticamente le elevazioni
d'onda misurate. I parametri indicatori sono:
- Altezza significativa:
4P
Periodo dominante:
2E
.
eq 2.3
eq 2.2
Lautocovarianza:
gT#
2E
eq 2.4
eq 2.5
per t. c.
. .2 < . < . + .2
eq 2.6
48
eq 2.7
Successivamente nel 1967 dalla campagna sperimentale Joint North Sea Wave
Observation Project (nata dalla collaborazione tra istituti di Olanda,Gran
Bretagna,Germania Ovest e U.S.A) si ebbe una nuova formulazione dello
spettro:
. .
5 .
Q$.& = 1 . (A R S T U (A VMW exp X
YZ
4 .
2W .
eq 2.8
eq 2.9
dove 1 . dovuto a Philips che cap che lo spettro tende a zero per valori
elevati di . seguendo una legge del tipo ..
49
CAPITOLO 2
Dai dati del progetto JONSWAP risulta che un gran numero di spettri donda per
onde generate di vento non stazionarie e non omogenee, vanno a coincidere con
lo spettro Jonswap. Inoltre, questultimo presenta una maggiore concentrazione
di energia nella zona del picco di frequenza rispetto al P.M.
per t. c.
50
eq 2.11
Nelle onde di vento tale dispersione pu essere rappresentata con una legge del
tipo cos$ :
1
$; .& = ()cos$ 3 $ C &4
2
eq 2.12
51
CAPITOLO 2
Figura 2.9 Suddivisione del mare in base al comportamento dellonda sottocosta (atlante APAT)
53
CAPITOLO 2
a coshc' T ^
d
cos'Q S`
coshkd
a coshc' T ^
d
cos'Q S`
2
coshkd
eq 2.13
eq 2.14
eq 2.15
1
\ \ ] ^ `
!
? lim
eq 2.16
a
h
2'
i1 T
j
8 2
sinh2'
eq 2.17
H
h
8 2
Da cui:
a
h
2'
H
h
i1 T
j 4
8 2
8 2
sinh2'
a
h
a
h 1T
1
2'
sinh2'
h
1
h
tanh'
eq 2.18
eq 2.19
eq 2.20
eq 2.21
55
CAPITOLO 2
1
a
l
tanh'
1 T
a
1
2'
sinh2'
eq 2.22
leq 2.22 riferita al caso in cui la direzione di propagazione delle onde sia
ortogonale alla linea di battigia. Tuttavia questa situazione si verifica raramente,
la direzione di propagazione pu risultare inclinata rispetto alle batimetriche.
Nel caso di onde inclinate di un angolo m rispetto alle batimetriche, leq 2.22 pu
essere espressa mediante la relazione
a
P" P#
a
eq 2.23
1
2'
sinh2'
eq 2.24
1 hn6 o
1 hn6
o
tanh
'
eq 2.25
1
P" l
tanh'
1 T
1,60
1,40
1,20
H/Ho
1,00
0,80
0,60
45
0,40
90
0,20
0,00
0,00
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
d/Lo
56
%
eq 2.26
onde di vento
onde periodiche
0,0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
Figura 2.12 Confronto tra lo shoaling-rifrazione per onde periodiche e onde di vento per = 0
57
CAPITOLO 2
1,6
onde di vento
onde periodiche
1,4
1,2
1
0,8
0,6
0,4
0,2
0
0,0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
Figura 2.13 - confronto tra lo shoaling-rifrazione per onde periodiche e onde di vento per = 45
Si evince come la curva relativa alle onde di vento sia molto vicina alla
corrispondente curva relativa alle onde periodiche, si pu pertanto dire che gli
effetti della dispersione direzionale sullo shoaling-rifrazione sono trascurabili.
58
eq 2.27
dove # la forza peso della massa dacqua considerata, ' lazione che il
fondo esercita sulla massa dacqua, p la pressione ] la densit dellacqua, ^ la
velocit locale ed n la normale alla superficie.
considerando il come volume di controllo un parallelepipedo che si estende dal
fondo alla superficie libera ponendo:
I < \ + ]^^
B >
*
+
eq 2.28
+
eq 2.29
,
-
eq 2.30
59
CAPITOLO 2
Figura 2.14 Schema geometrico del volume di controllo usato per la soluzione analitica del
Radiation Stress
Proiettando leq 2.30 lungo le tre direzioni del moto possibile studiare da un
punto di vista dinamico lavvicinarsi di un treno di onde alla costa.
lungo x:
< ' >=< \ I $A, = & + I $A, = &
A
,
,
-
eq 2.31
lungo y:
< ' >=< \ I $A, = & + I $A, = &
A
,
,
-
eq 2.32
lungo z:
eq 2.33
60
,
eq 2.34
,
eq 2.35
1
2
] 31 +
4 sin" cos"
16
sinh(2
)
eq 2.36
1
< ' >= ]
+ ]
'
2
2
1
] 3
1 + sin $" & + sin $" &4
sinh$2
&
16
eq 2.37
dzdt .
x
0 d
N
1 cosh[k i (d + z )]
cos(k i sin i x + k i cosi y i t + i )k i cosi ,
= g ai i
cosh(k i d )
i =1
y
N
= g a 1 cosh k j (d + z ) cos k sin x + k cos y t + k sin ,
j j
j
j
j
j
j
j
j
j
x
cosh k j d
j =1
] (
( )
CAPITOLO 2
i =1
1
cosh2 [ki (d + z )]dz
2
cosh (ki d ) d
1 2
cos (ki sini x + ki cosi y i t + i )dt.
T 0
eq 2.38
E noto che il valor medio del coseno al quadrato pari ad vale 1/2 e quindi si
ha:
0
1 2 N 2 2 2
1
Ryx = g ai i ki sini cosi
cosh2 [ki (d + z )]dz
2
2
cosh (ki d ) d
i =1
eq 2.39
cosh 2 [k i (d + z )]dz =
1
ki
ki d
cosh 2 (a )da =
1
[senh (2k i d ) + 2k i d ]
4k i
Quindi si ha:
N
1
1
2
R yx = g 2 ai i2 ki sini cosi
[senh(2ki d ) + 2ki d ]
8
cosh2 (ki d )
i =1
eq 2.40
N
senh(2k i d ) + 2k i d
1
2
g ai sin i cosi
4
i =1
senh(2k i d )
62
1
dw
d . Pertanto, il
p
p
R yx =
(w 1)2
5 4
5
(
)
w
exp
w
exp
ln
exp
K (n )
1
1
gAg 2 p 4
2
0
2kd
cos2 n ( )1 +
sin cosd d
sinh(2kd )
eq 2.42
definendo:
I (w, )
(w 1)2
5 4
w exp (w) expln 1 exp
K (n)
2
2 2
2kd
cos2 n ( )1 +
sen cosdwd ,
sinh(2kd )
possibile riscrivere lespressione del tensore Radiation Stress per onde di mare
generate dal vento come:
R yx =
1
gAg 2 p 4 I (w, )
2
eq 2.43
m0 = Ag 2 p 4
(w 1)2
5
4
w 5 exp (w ) exp ln 1 exp
K (n )
2 22
4
cos 2 n ( )dwd ,
e definendo:
I (w, )
(w 1)2
5
4
w 5 exp (w ) exp ln 1 exp
K (n )
2 22
4
cos 2 n ( )dwd ,
63
CAPITOLO 2
m0 = Ag 2 p4 I (w, )
Quindi si ha:
m0
H s2
=
I (w, ) 16I (w, )
Sostituendo tale risultato nelleq 2.43 del vettore radiation stress e
particolarizzando tale equazione alla profondit di frangimento d = d b e
considerando un spettro Jonswap medio si ottiene:
Ag 2 p 4 =
R yx =
1
g[ (w, )]d =db H sb2
32
eq 2.44
2kd
2n
E ( w) K (n )cos ( )1 + sinh (2kd )sen cosdwd
2
5
4
5
2n
(
)
(
)
(
)
w
exp
w
K
n
cos
dwd
0
4
d =db
eq 2.45
64
=
tan( )
HL
eq 2.46
0,14
=
tanh ()
eq 2.47
eq 2.48
65
CAPITOLO 2
1,60
1,40
1,20
H/Ho
1,00
0,80
45
0,60
90
0,40
Mc Cowan
0,20
0,00
0,00
Miche
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
d/Lo
Figura 2.16 - Tipi di frangente (atlante delle opere di protezione costiera APAT)
66
0,8
0,8
=
eq 2.49
0,14
0,14
=
tanh ()
=
tanh ( )
Confondendo il valore della tangente iperbolica con largomento poiamo
scrivere:
0,14
0,14
=
=
0,035
0,14 2 d
=
0,035
eq 2.50
67
CAPITOLO 3
2.5.1 Generalit
Con il termine spiaggia si indica un deposito litoraneo costituito ma sedimenti
incoerenti, esteso verso riva fino al limite raggiunto dalle onde di tempesta e
verso mare fino alla profondit tale per cui si pu considerare nullo il
movimento dei depositi sabbiosi a causa del moto ondoso.
La spiaggia pu suddividersi in emersa, intertidale e sottomarina:
- spiaggia emersa (backshore): posta al di sopra del livello massimo di
alta marea e si estende verso terra fino al limite massimo di azione delle
onde di tempesta;
- spiaggia intertidale (foreshore), tra il livello medio di bassa marea e il
livello medio di alta marea: viene quindi ciclicamente sommersa e
scoperta dalle acque con cadenza diurna;
- spiaggia sottomarina (shoreface): posta al di sotto del livello minimo di
bassa marea, questa unit si estende fino al limite inferiore di azione
delle onde "normali".
Figura 2.17 - Profilo trasversale di una spiaggia (atlante delle opere di protezione costiera APAT)
Lestensione della zona dei frangenti definita dalle caratteristiche del moto
ondoso, periodo e altezza delle onde incidenti. Pertanto la sua larghezza dipende
dal clima delle onde presenti nel paraggio, e varia con la stagione.
Nella maggior parte dei casi le onde giungono a riva inclinate rispetto alla linea
di costa, esse tendono a disporsi ortogonali alle batimetriche come abbiamo
spiegato in precedenza, tuttavia quando giungono al frangimento sono ancora
inclinate rispetto alla linea di costa, cos che le forze generate dalle turbolenze
hanno una componente parallela alla costa, longshore.
Figura 2.18 Distinzione tra zona a largo, offshore e la zona dei frangenti, surf zone
69
CAPITOLO 3
Figura 2.20 Schema di circolazione delle particelle su diverse profondit (Atlante APAT)
cosh4 /
2 2 /
eq 2.51
70
71
CAPITOLO 3
eq 2.52
72
!
"
eq 2.53
5 &'
)
.
*+
,-
8 (
eq 2.54
CAPITOLO 3
con = 2h .
ponendo:
possiamo porre:
5
.
82
eq 2.55
.
= r
eq 2.56
= 1.39 !
eq 2.57
%
0.500
0.386
0.290
0.218
0.167
L'accumulo d'acqua parallelamente alla costa causato dalle correnti lungo costa
determina la formazione di un gradiente di pressione rispetto alle acque esterne
alla linea dei frangenti. Questa differenza di pressione richiede a sua volta una
corrente di compensazione per ristabilire condizioni di equilibrio. Questo tipo di
corrente si definisce corrente di ritorno, rip-currents.
Queste correnti assumono la forma di un getto dacqua diretto dalla riva verso il
largo fin oltre la linea dei frangenti (Figura 2.25) Sono considerate molto
pericolose per la balneazione, poich sono dotate di velocit elevate e si
generano improvvisamente. Sono inoltre causa del trasporto di materiale solido
verso il largo, poich riescono ad allontanare velocemente il materiale messo in
sospensione dal frangimento delle onde.
Lobliquit delle onde incidenti una delle cause fondamentali della loro
formazione, alcuni studi rilevano che langolo ottimale per la formazione delle
rip currents, di 20, tuttavia un altro fattore che ne favorisce la formazione la
presenza di strutture perpendicolari alla costa.
La loro intensit inoltre proporzionale alla pendenza del fondo, infatti se la
pendenza del fondale contenuta la surf zone molto estesa e dunque il rilascio
74
Figura 2.26 - Modello di circolazione nella zona vicina alla spiaggia (Atlante APAT)
75
CAPITOLO 3
76
Figura 2.27 - traiettoria dei sedimenti a dente di sega lungo la battigia (Altante APAT)
CAPITOLO 3
78
Figura 2.30 Profili relativi al profilo estivo e al profilo invernale (Atlante APAT)
eq 2.58
79
CAPITOLO 3
-,
()
'( = )*+
eq 2.59
P' =
nCEb
= nCEcos
b / cos
eq 2.60
1
Pl = (nCE cos ) cos = nCE sin 2
2
eq 2.61
- * = 0 ;
Plb =
1 3 / 2 2 1/ 2
g Hb db sin 2b
16
eq 2.62
Nel caso di onde di mare generate dal vento si deve considerare laltezza
significativa al frangimento, si ottiene quindi:
Pls =
1 g 3 / 2 5 / 2
H sb sin 2 b
16 1sb/ 2
eq 2.63
I = K s Pls ,
oppure
I = K r Plr
Dove con si intende la percentuale del peso immerso del LST, con ' il flusso
di energia che utilizza il valor medio della radice quadrata dellaltezza donda al
frangimento, il parametro 4 pari a 0.5, se si utilizza laltezza donda al
frangimento 4 pari a 0.39, mentre 4 pari a 0.78 se si utilizza il valor medio
della radice quadrata dellaltezza donda al frangimento.
Sicuramente lespressione pi nota della CERC formula la seguente:
QSPM =
K
16 sb
5
3
2
g H sb2 sen
(2b )
eq 2.65
81
CAPITOLO 3
u mb
wf
eq 2.66
Tale relazione stata ottenuta considerando una velocit di caduta dei sedimenti
compresa tra 0.025m/s e 0.205 m/s, un angolo di attacco al frangimento
compreso tra 0.2 e 15, e tra 0.33m/s e 2.83 m/s.
Lespressione ottenuta da Bailard fornisce dei risultati fortemente variabili in
quanto calibrata su un numero limitato di esperimenti di campo e di laboratorio.
Figura 2.31 - Valori del parametro K ottenuti applicando lespressione di Bailard (1984).
Del Valle, Medina e Losada (1993) hanno sviluppato unequazione empirica per
la stima del parametro K che evidenzia linversa proporzionalit di tale
coefficiente con la dimensione dei sedimenti fondo trasportati (Figura 2.32).
K = 1.4e ( 2.5 D50 )
eq 2.67
82
Figura 2.32 Andamento del parametro K secondo Del Valle, Medina e Losada (1993)
1.43
0.4
0.92
0.6
0.56
0.8
0.33
1.0
0.22
Tabella 2.2 Variabilit del coefficiente di trasporto in funzione della granulometria,Dean (1982)
,
eq 2.68
83
CAPITOLO 3
0.05C h ( wc / ) f
Q ti ( E , H ,S ) =
[ m 3 / s per m ]
2.5
g D50 ( s )
2
eq 2.70
Q = C1 m2 ( c )
m2
84
corrente combinate. Cos, la formula di Watanabe per la stima del LST totale,
per unit di ampiezza, pu essere espressa come:
q c = Ac ( m c ) / (g )
Dove = 0.5, 7 il valore massimo della tensione tangenziale raggiunto in
condizioni di moto incipiete, 7 pari a 0 nella surf-zone e pari a 0
0 9 (4 (: : )/: ) al di fuori della surf-zone, 4 = 0.1 e 9 fattore
dei grani.
85
CAPITOLO 3
< I >=
2k b d b
1
gH b2 1 +
sin b cos b
16
senh (2k b d b )
eq 2.71
P* =
< f ax >
eq 2.72
( s a )(1 p)A = P*
eq 2.73
con ' lindice dei vuoti, 1 il peso per unit di volume dei sedimenti, 1 il
peso per unit di volume dellacqua.
Sostituendo leq 2.73 nelleq 2.72 si ottiene larea della sezione trasversale:
A=
< f ax >
( s a )(1 p )
eq 2.74
86
eq 2.75
< f ax >
k gd b
( s a )(1 p )
eq 2.77
87
CAPITOLO 3
R yx =
1
g [ (w, )]d =db H sb2
32
;(6, <)
4
/
1
32= > 1 1? 1 @
eq 2.78
;(6, <)
/
1
32= > 1? 1 @
1
eq 2.79
& = 4A
88
eq 2.80
89
INDAGINE SPERIMENTALE
Indagine sperimentale
91
CAPITOLO 3
92
INDAGINE SPERIMENTALE
93
CAPITOLO 3
94
INDAGINE SPERIMENTALE
95
CAPITOLO 3
96
INDAGINE SPERIMENTALE
Il database di Wang riguarda le coste del SE degli Stati Uniti e le coste del golfo
della Florida. I dati sono stati raccolti tra il 1993 e il 1995, il pari a 0.15
mm.
97
CAPITOLO 3
98
INDAGINE SPERIMENTALE
CAPITOLO 3
100
INDAGINE SPERIMENTALE
101
CAPITOLO 3
102
INDAGINE SPERIMENTALE
103
CAPITOLO 3
104
INDAGINE SPERIMENTALE
105
CAPITOLO 3
106
INDAGINE SPERIMENTALE
Tabella 3.7 Valutazione di tutte le caratteristiche del moto ondoso e valutazione del coefficiente
di trasporto
107
CAPITOLO 3
2kd
2n
E
(
w
)
K
(
n
)
cos
(
)
1
+
sen
cos
dwd
sinh (2kd )
0 2
2
5
4
5
2n
(
)
(
)
(
)
w
exp
w
K
n
cos
dwd
0
4
d =db
INDAGINE SPERIMENTALE
0,10
(, ) 0,08
0,06
0,04
0,02
0,00
-0,02
-0,04
-0,06
-0,08
-0,10
Db=0.5 m
Db=1 m
Db=1.5 m
Db=2 m
22,5
45
67,5
90
(, )0,08
0,06
0,04
0,02
0,00
-0,02
-0,04
-0,06
-0,08
-0,10
22,5
45
67,5
90
CAPITOLO 3
eq 3.2
110
INDAGINE SPERIMENTALE
Figura 3.3 Esempio di correlazione tra 2 variabili con relativo coefficiente di Pierson
111
CAPITOLO 3
Qmisurato
1,E-02
1,E-04
1,E-06
1,E-06
1,E-04
1,E-02
1,E+00
Qdean
Figura 3.4 Confronto tra la portata rilevata e quella calcolata mediante lespressione di Dean.
1,E+00
Qmisurata
1,E-02
1,E-04
1,E-06
1,E-06
1,E-04
1,E-02
1,E+00
QdelValle
Figura 3.5 - Confronto tra la portata rilevata e quella calcolata mediante lespressione di Del Valle,
Medina e Losada
112
INDAGINE SPERIMENTALE
Lo studio del coefficiente 4 inoltre difficoltoso per via del gran numero di
grandezze da cui esso dipende. necessario infatti considerare oltre alle
caratteristiche del moto ondoso la granulometria del materiale trasportato, per
esprimere 4 possiamo quindi considerare il legame seguente.
4 = G( , , . , L , ;, )
eq 3.4
22,5
45
67,5
90
112,5
135
157,5
180
Figura 3.6 Rappresentazione del coefficiente di trasporto in condizioni ondose costanti lungo
tutte le direzioni.
Non sapendo se gli stati di mare rilevati fossero relativi ad onde di vento o di
mare lungo, si assunto come parametro indicativo di tale condizione il rapporto
L /T , poich come ben noto a parit di lunghezza donda le onde di mare
lungo hanno periodi nettamente maggiori, pertanto si pu supporre che per
valori relativamente bassi di questo rapporto rappresentino uno stato di mare di
onde di mare lungo.
113
CAPITOLO 3
Keffettivo
100
10
0,1
0,01
0,1
10
Hsb,Db
Figura 3.7 Relazione tra e -
1000
Keffettivo
100
10
0,1
0,0001
0,001
D50
114
0,01
INDAGINE SPERIMENTALE
1000
Keffettivo
100
10
0,1
0,0001
0,001
0,01
0,1
100
1000
delta
Figura 3.9 - Relazione tra e
1000
Keffettivo
100
10
0,1
1
10
Lp0
115
CAPITOLO 3
1000
Keffettivo
100
10
0,1
1
10
Tp
1000
Keffettivo
100
10
0,1
1
10
100
Lp0/Tp
INDAGINE SPERIMENTALE
Keffettivo
1,E+03
1,E+02
1,E+01
1,E+00
0,E+00
5,E+03
1,E+04
2,E+04
2,E+04
3,E+04
3,E+04
4,E+04
Hsb/D50
Figura 3.13 - Relazione tra e /
1000
Keffettivo
100
10
1
0,1
0,01
4
Ln(gTp^2/Hsb)
Figura 3.14 Relazione tra e lng /
117
CAPITOLO 3
1000
Keffettivo
100
10
1
0,1
0,01
0,01
0,1
10
100
1000
10000
delta*Hsb/D50
Figura 3.15 Andamento del parametro secondo la trattazione Barbaro&Martino
118
INDAGINE SPERIMENTALE
1,E+03
1,E+03
1,E+02
1,E+02
1,E+01
1,E+01
1,E+00
1,E+00
1,E-01
1,E-02
a)
1,E+01
1,E+00
1,E-02
c)
1,E-01
1,E-02 1,E-01 1,E+00 1,E+01
b)
1,E+03
1,E+03
1,E+02
1,E+02
1,E+01
1,E+01
1,E+00
1,E+00
1,E-01
0,E+00
a)
1,E-03
2,E-03
3,E-03
1,E-03
2,E-03
3,E-03
1,E+03
1,E+02
1,E-01
0,E+00
b)
1,E-03
2,E-03
3,E-03
rilevato
sperimentalmente (caso a), secondo il
legame funzionale 3.4 (caso b) e secondo la
trattazione Barbaro&Martino.
1,E+01
1,E+00
0,E+00
c)
119
CAPITOLO 3
1,E+03
1,E+03
1,E+02
1,E+02
1,E+01
1,E+01
1,E+00
1,E+00
1,E-01
1,E-04
a)
1,E-02
1,E+00
1,E-02
1,E+00
1,E+03
1,E+02
1,E-01
1,E-04
b)
1,E-02
1,E+00
rilevato
sperimentalmente (caso a), secondo il
legame funzionale 3.4 (caso b) e secondo la
trattazione Barbaro&Martino.
1,E+01
1,E+00
1,E-04
c)
1,E+02
1,E+02
1,E+01
1,E+01
1,E+00
1,E+00
1,E-01
a)
1,E+00
1,E+01
1,E+02
1,E+03
1,E+03
1,E+02
1,E+01
1,E+00
1,E+00 1,E+01 1,E+02 1,E+03
c)
120
1,E-01
1,E+00 1,E+01 1,E+02 1,E+03
b)
INDAGINE SPERIMENTALE
1,E+03
1,E+03
1,E+02
1,E+02
1,E+01
1,E+01
1,E+00
1,E+00
1,E-01
a) 1,E+00
1,E+01
1,E+02
1,E+01
1,E+02
1,E+03
1,E+02
1,E-01
b) 1,E+00
1,E+01
1,E+02
1,E+01
1,E+02
rilevato
rispettivamente
per
sperimentalmente (caso a), secondo il
legame funzionale 3.4 (caso b) e secondo la
trattazione Barbaro&Martino.
1,E+01
1,E+00
c) 1,E+00
1,E+03
1,E+03
1,E+02
1,E+02
1,E+01
1,E+01
1,E+00
1,E+00
1,E-01
1,E+00
a)
1,E+01
1,E+02
1,E+01
1,E+02
1,E+03
1,E+02
1,E-01
1,E+00
b)
1,E+01
1,E+00
1,E+00
c)
121
CAPITOLO 3
Qmisurata
1,E-01
1,E-02
1,E-03
1,E-04
1,E-05
1,E-05
1,E-04
1,E-03
1,E-02
1,E-01
1,E+00
QBarbaro&Martino
Figura 3.22 - Confronto tra portata misurata e portata secondo la formulazione Barbaro&Martino
122
eq 3.7
INDAGINE SPERIMENTALE
1,E+00
Qmis
1,E-01
1,E-02
1,E-03
1,E-04
1,E-05
1,E-05
1,E-04
1,E-03
1,E-02
1,E-01
1,E+00
Qcal
Figura 3.23 Confronto tra portata misurata e portata calcolata con = lng / .
123
CAPITOLO 3
1,E+03
K
K 1,E+02
1,E+01
1,E+00
1,E-01
1,E+00
ln /
a)
0.15 :
1,E+01
5.8 10 ;
1,E+00
11.22;
"
0.78;
0.42;
1,E-02
1.668;
0.44;
1,E-04
1,E-04
b)
0.7;
1,E-03
1,E-02
"
1,E-01
1,E+00
0.67;
Figura 3.25 a) Andamento
di K per 0.15
0.20 :b) relativa portata
confrontata con i valori di
laboratorio
1,E+02
K
K
1,E+01
1,E+00
1
a)
ln /
0.15 0.20
10
1.06 10 ;
1,E-01
1.08;
"
0.18;
1,E-02
0.70;
1.814;
1,E-03
0.53;
1,E-04
1,E-05
b)
124
1,E-04
1,E-03
1,E-02
"
1,E-01
1,E+00
0.59;
0.44;
INDAGINE SPERIMENTALE
1,E+02
K
1,E+01
1,E+00
1,E-01
1,E+00
a)
ln /
0.2 0 # 0.23 :
1,E+01
2.63 10 ;
1,E-01
"
2.00;
0.71;
0.89;
1,E-02
1.544;
0.50;
1,E-03
1,E-03
b)
1,E-02
1,E-01
"
0.43;
0.27;
Figura 3.27 a) Andamento
di K per 0.23 #
0.26 b) relativa portata
confrontata con i valori di
laboratorio
1,E+02
K
K
1,E+01
1,E+00
1,E-01
1,E+00
a)
0.23 # 0.26
ln /
1,E+01
2.94 10 ;
1.55;
1,E-01
"
0.81;
1,E-02
0.98;
1,E-03
1,E-04
1,E-04
b)
1.15;
0.58;
1,E-03
"
1,E-02
1,E-01
0.16;
0.10;
125
CAPITOLO 3
1,E+03
K
1,E+02
1,E+01
1,E+00
1,E-01
1,E+00
a)
0.26 # 0.32
1,E+01
ln /
1.29 10 ;
1,E+00
1.62;
1,E-01
0.77;
1,E-02
0.83;
1,E-03
1.437;
1,E-04
0.49;
"
1,E-05
1,E-05
b)
0.46;
1,E-04
1,E-03
1,E-02
1,E-01
1,E+00
"
0.36;
Figura 3.29 a) Andamento
di K per 0.32 #
0.41 b) relativa portata
confrontata con i valori di
laboratorio
1,E+03
K
1,E+02
1,E+01
1,E+00
0.32 # 0.41
1,E-01
1,E+00
a)
ln /
1,E+01
1.02 10 ;
1.63;
1,E-01
"
0.89;
0.79;
1,E-03
1.453;
1,E-05
1,E-05
b)
126
0.34;
1,E-04
1,E-03
"
1,E-02
1,E-01
0.46;
0.35;
INDAGINE SPERIMENTALE
1,E+02
K
1,E+01
1,E+00
0.41 # 0.5 :
1,E-01
1,E+00
a)
ln /
1,E+01
6.5 10 ;
1.36;
1,E+00
"
0.47;
0.72;
1,E-02
3.655;
0.33;
1,E-04
1,E-04
1,E-03
b)
1,E-02
1,E-01
0.84;
0.49;
"
1,E+02
K
1,E+01
1,E+00
0.5 # 2.5 :
1,E-01
1,E+00
a)
ln /
1,E+01
7 10 ;
1,E+00
1.84;
1,E-01
0.53;
1,E-02
0.90;
1,E-03
1.696;
1,E-04
0.54;
"
b)1,E-051,E-04
0.49;
1,E-03
1,E-02
"
1,E-01
1,E+00
0.30;
127
BIBLIOGRAFIA
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Agenzia