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MOLESTIE MORALI
Di Marie France HIRIGOYEN
A cura di 4
Editing a cura di 35
S ar ora p resen tata u n an alisi d el testo M O LE S T IE M O R A LI d ella p sich iatra,
psicoanalista e psicoterapeuta familiare Marie France HIRIGOYEN (M. France
H IR IG O Y E N : M olestie M orali, E d . Giulio Einaudi, Torino, 2000 Tit. Or.: Le
harclement moral: la violence perverse au quotidien Editions La
Dcouverte et Syros, Paris, 1998).
D ata lim p ostazion e d i su p p orto a u n lavo ro di auto-aiuto del sito, non
verranno recensiti i due capitoli sul mobbing aziendale, nonostante siano
estremamente significativi per il lettore e 4 ne suggerisca uno studio
approfondito a chi toccato dal fenomeno.
Il campo di studio del libro indicato d allA u trice fin d alle p rim e rig h e, con le
seg u en ti p arole: Piccoli atti p erversi son o q u otid ian i al p u n to d a sem b rare la
n orm a. T u tto com in cia con u n a sem p lice m an ca n za d i risp etto, con u n p o d i
falsit o un accenno di manipolazione. Ci sembra insopportabile solo se ne
veniamo colpiti direttamente. Poi, se il gruppo sociale in cui simili
comportamenti si manifestano non reagisce, subentrano gradualmente
condotte apertamente perverse, che hanno gravi conseguenze sulla salute
psicologica delle vittime. Poich non sono sicure di venire capite, tacciono e
soffrono in silenzio. La difficolt delle trascrizioni cliniche sta nel fatto che ogni
parola, ogni intonazione, ogni allusione ha importanza. Tutti i dettagli, presi
separatamente, paiono insignificanti, m a n ellin siem e d an n o o rig in e a u n
processo distruttivo. La vittima viene trascinata in questo gioco mortifero e
pu darsi che reagisca a sua volta, di rimando, con perversione, perch
ognuno di noi pu servirsi di tale modalit relazionale a scopo difensivo.
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quello che a torto porta a parlare di complicit della vittima con il suo
aggressore. Le aggressioni sono sottili, non esistono tracce tangibili e i
testimoni tendono a interpretare come semplici rapporti conflittuali o
passionali tra due persone quello che un tentativo violento di distruzione
m orale e ad d irittu ra fisico, q u alch e volta riu scito (p ag g . 5 -7).
4 d esid era m ettere su b ito in g u ard ia il lettore: M olestie M o rali p u d are
lim p ression e d i u n lib ro facile, p erch scorrevole n ella lettura, vivacizzato
da moltissimi esempi clinici di grande interesse psicologico pratico, non
oppresso da troppe citazioni tecniche.
M a u n errore: il lib ro d i M .F. H irig oyen tu ttaltro ch e sem p lice d a
assimilare.
Leggere questo libro significa infatti assimilarlo, perch chi lo prende tra le
m an i h a evid en tem en te in teresse p er larg om en to, m a an ch e n ecessit d i
impararne i principi fondamentali per liberarsi dalla sua personale forma di
molestia morale. un manuale di sopravvivenza, dunque.
Quando si soli, e si vuole sopravvivere, essere superficiali pu significare
morire; essere attenti a sfruttare ogni elemento utile pu voler dire la
salvezza.
Il p ericolo ch e il lettore p u correre n on p iccolo. Le p rim e 5 0 p ag in e (La
violen za p rivata) afferran o la sua attenzione, con il rischio di un progressivo
allen tarsi, p ag in a d op o p ag in a, p er la sco rrevolezza d ellesp osizion e, la
ricch ezza d i esem p i ch e p osson o d are lillu sion e d i p u ri in serti n arrativi
(anzich i drammatici resoconti di tristi storie cliniche). Gli esempi di vita
vissuta svolgono la funzione di illustrazione emotiva dei concetti teorici esposti
poco prima, che vengono fatti penetrare nella mente del lettore grazie alla
loro forza emozionale, cosicch - con un meccanismo di analogia ognuno
pu ricondurli alla propria situazione.
S e, tu ttavia, il lettore h a p rob lem i p erson ali allin tern o d ella cop p ia e n on h a
esp erien ze d i lavoro in azien d a p u p u p en sa re ch e la sezion e M olestie in
azien d a n on lo rig u ard i. In vece u n esten sion e m acroscop ica della violenza
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Intenzionalmente 4 h a volu to far con clu d ere lillu strazion e d el d ifficile ritratto
del perverso narcisista alle importanti considerazioni della Hirigoyen.
Gli altri studi hanno illustrato meccanismi inconsci complessi e sottili,
permettendo al lettore di formarsi un patrimonio di concetti per interpretare il
comportamento del perverso. Comprendere vuol dire potersi sottrarre poich
questi non pi come misterioso, ma razionalmente comprensibile.
La H irig oyen n on si d ilu n g a a p arlare d ellin con scio d el p erverso, ma sceglie di
descriverne, con attenta precisione, le forme di comportamento nella vita di
ogni giorno. Questo ne fa un manuale di sopravivenza di eccezionale valore
pratico per chi sia stato catturato come vittima. Per questo motivo 4 ha
scelto di lasciare alla H irig oyen lon ore e lon ere d i d ire su l p erverso n arcisista
le ultime parole, quelle che restano nella memoria, penetrano nel cuore e
generano azioni nuove.
Nel libro, il tessuto di osservazioni psicologiche significative cos esteso da
far correre il rischio che esse siano sottovalutate. Per analizzare il libro, 4 ha
quindi deciso di seguire uno schema che permetta di avere in immediata
su ccession e u n id ea ab b astan za ch iara d i d u e elem en ti op p o sti.
S ar rip ortato lin d ice d el testo, cita to per sezioni per sezione in modo da
forn ire il q u ad ro g en erale d ellop era; d op o og n i sezion e sa r rip ortata u n a
serie di citazioni prese dal testo del capitolo relativo allo scopo fornire un
sondaggio attraverso lo spessore dei concetti illustrati.
Iniziam o lesp o sizion e con u n a serie d i osservazion i in trod u ttive, ch e
comprendono anche riferimenti al rapporto del perverso con i bambini,
allin tern o d el n u cleo fa m iliare.
Parte prima. La violenza perversa nella vita quotidiana.
I. La violenza privata
tale processo. una tolleranza che gli psicoanalisti spesso interpretano come
dovuta ai vantaggi inconsci, sostanzialmente masochisti, che la vittima pu
ricavare da legami di questo tipo. Si tratta, come vedremo, di
u n in terp retazion e p arziale e p ericolosa: p arziale p erch alcu n i n on avevan o
manifestato in precedenza tendenze auto punitive e non ne avrebbero
manifestate in seguito; pericolosa perch, contribuendo a rafforzare il senso di
colpa del partner, non lo aiuta affatto a trovare i mezzi per uscire da questa
situ azion e d ifficile. M olto p i sp esso lo rig in e d i tale tolleran za si rin traccia in
u n a lealt fam iliare ch e con siste, ad esem p io, n el rip rod u rre lesp erien za
vissuta da uno dei genitori, op p u re n ellaccetta re u n ru olo rip aratore d el
n arcisism o d ellaltro, u n a so rta d i m ission e alla q u ale ci si d eb b a sacrificare
(pagg. 7-9).
La violenza.
La violen za p erversa si m an ifesta n ei m om en ti d i crisi, q u an d o u n in d ivid u o
che ha strumenti perversi di difesa non capace di assumersi la
responsabilit di una scelta difficile. Essa allora indiretta e consiste
essen zialm en te n el n on risp ettare laltro. Il rifiu to d ella resp on sab ilit d i u n
fallim en to con iu g ale sp esso allorig in e d i u n altalen a p erversa. Un individuo
con un forte ideale di coppia presenta relazioni apparentemente normali con il
suo partner fino al giorno in cui deve scegliere tra questo rapporto e un nuovo
incontro. La violenza perversa sar tanto pi forte quanto pi grande era
lid eale d i cop p ia. N on p ossib ile accettare la resp on sab ilit, ch e laltro a
d over p orta re in teram en te su lle p rop rie sp alle. S e lam ore vien e m en o, se n e
considera responsabile il partner, per un errore che avrebbe commesso e che
non viene detto. Nella mag g ior p arte d ei casi si n eg a a p arole ch e lam ore si
sia spento, anche se ci si comporta come se lo fosse. Prendere coscienza della
manipolazione porta inevitabilmente la vittima in uno stato di terribile
angoscia, che non pu sfogare perch non ha interlocutori. Oltre alla rabbia,
le vittime a questo stadio provano vergogna per non essere state amate, per
avere accettato umiliazioni, per avere subito.
Questa passa attraverso i figli (se ve ne sono), coinvolti ora in modo pesante.
Oppure si verificano appostamenti e pedinamenti assillanti verso lex p artn er
(allu scita d al lavoro, co n telefon ate g iorn o e n o tte, sp esso con m in acce). Il
campo legale trasformato dal perverso in un campo di battaglia (lettere
raccomandate, azioni legali attraverso avvocati, cause intentate soltanto per
dare fastid io allaltro). Il p erverso n on m olla la su a vittim a e la b racca
attraverso gli strumenti della procedura legale. Pi il bisogno di
appropriazione inconscio forte, pi forti sono il risentimento e la rabbia,
talora lod io.
La vittima si difende male, spesso oppressa da errati sensi di colpa per aver
osato recu p era re u n p o d i p ace con la lib ert; u sa m ale la p rotezion e d ella
leg g e; sp esso com m ette lerrore d i essere tolleran te con il p erverso, sp eran d o
cos di rabbonirlo. Invece il perverso freddamente e spietatamente ne
ap p rofitta. A n zi, sp esso riesce a sp in g ere lex p a rtn er a p erd ere il con tro llo e a
sbagliare, volgendo tali errori a proprio vantaggio. In queste situazioni
estreme anzi, se possibile, ancora di pi in esse lob iettivo d el p erve rso
d estab ilizzare lin terlocu tore e fa rlo d u b itare d i s, d eg li altri, d i og n i cosa,
usando ogni mezzo (dalle affermazioni pi inverosimili alle menzogne pi
spudorate). Per sopravvivere la vittima deve stare continuamente in guardia
nei confronti del perverso, non deve avere il minimo dubbio su di s e sulle
proprie decisioni e deve riuscire a non tener conto delle aggressioni.
La violenza perversa nelle famiglie
Lasp etto trag ico d ella violen za p erversa n elle fa m ig lie la su a in afferra b ilit,
per cui essa ten d e a tra sm ettersi d a u n a g en erazion e allaltra. Q u esto n on
soltanto perch tale violenza sfugge alla vigilanza degli strumenti sociali e
legali, ma forse ancora di pi per il fatto che assume la maschera
d elled u cazion e. La H irig oyen fa riferim en to al con cetto d i p ed ag og ia n era (A .
Miller), cio quel tipo di educazione familiare che si propone di spezzare la
volont del bambino per farne una creatura docile e obbediente. Giacch
d in an zi alla forza e allau torit d ei g en itori il b am b in o in d ifeso, questi non
ribatte e addirittura perde coscienza della situazione traumatica che gli adulti
gli hanno creato attorno.
La Hirigoyen cita le forme di maltrattamenti psicologici nei confronti dei
m in ori, elen cati d alla C on ven zion e in tern azion ale d ei d iritti d el b am b in o
(vedi testo integrale nelle prime sezioni del sito www.auto-therapy.it):
- violenze verbali
- comportamenti sadici e tesi a svalutare
- rifiuto affettivo
- p retese eccessive o sp rop o rzion ate risp etto allet del bambino
- compiti e obblighi educativi contradditori o impossibili da eseguire.
Restando sempre nel campo del rapporto tra il perverso e la famiglia, questa
violenza sul partner e sui bambini che assistono pu essere indiretta o colpirli
direttamente.
Violenza indiretta
In assenza del partner, la violenza del perverso si trasferisce sui figli.
I bambini sono presenti in casa e non possono allontanarsi. Sono aggrediti in
q u an to fig li d el p artn er, su b iscon o tu tta lostilit d estin ata allaltro g en ito re.
Purtroppo pu anche accadere che il partner ferito, non riuscendo a
com b attere con il p erverso, riversi su i fig li lag g ressivit ch e n on h a p otu to
scaricare.
C om u n q u e, in g en erale, q u an d o il g en itore p erverso d en ig ra laltro, ai b am b in i
non resta che isolarsi. Perderanno cos, sottolinea la Hirigoyen, ogni possibilit
di individuazione e di pensiero autonomo. E, cosa ancor peggiore, porteranno
in s una sofferenza incompresa e inespressa, che tenderanno a scaricare in
futuro su altri innocenti, con un trasferimento di odio e di distruttivit da una
g en erazion e allaltra.
Sulle devastanti ripercussioni psichiche che la violenza del perverso crea
n ellam b ien te d ella fam ig lia attorn o a s, la H irig oyen sottolin ea alcu n i p u n ti,
nel corso della sua esposizione:
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ma, poich dipendono dai loro genitori, non sono in grado di definirla. La
situ azion e si ag g rava q u an d o laltro g en itore, n el d esid erio d i p roteggersi,
si allon tan a e lascia il fig lio ad affron tare d a solo il d isp rezzo o il rifiu to
(pag. 40).
Violenza diretta
La violen za d iretta il con tra sseg n o d i u n rifiu to, con scio o in con scio, d el
bambino da parte di uno dei suoi genitori. Questi si giustifica spiegando che
agisce nel suo interesse, a scopo educativo, ma la realt che quel bambino
gli d fastidio e che deve distruggerlo interiormente per preservare se stesso.
Solo la vittima pu avvertirlo, ma la distruzione reale. Il bambino infelice,
ma non ha oggettivamente ragione di lamentarsi. Se lo fa, si lamenta di gesti
o di parole banali. Dice soltanto che non sta bene con se stesso. Eppure,
sussiste una reale volont di annullarlo.
Il bambino maltrattato viene considerato un bambino persecutore. Si dice che
u n a d elu sion e, ch e resp on sab ile d elle d ifficolt d ei g en itori: Q u esto
bambino difficile, non ne fa una giusta, rompe tutto, appena giro le spalle fa
d elle sciocch ezze. Q u esto b am b in o d elu d en te n on corrisp on d e alle
rappresentazioni del figlio ideale che i genitori hanno nel loro immaginario.
Disturba perch occupa un posto particolare nella problematica parentale (a
es.: bambino non desiderato, responsabile di una coppia che non voleva
essere tale), oppure perch mostra una differenza (malattia o ritardo scolare).
La sua semplice presenza rivela e riattiva il conflitto parentale. un bambino
bersaglio, di cui si devono correggere i difetti perch righi diritto. una spirale
assurda: si bistratta il bambino perch maldestro e non come si deve; lui
diventa sempre pi maldestro e sempre pi lontano da come il genitore lo
vorrebbe. Non lo si svaluta perch maldestro: diventato maldestro perch
lo si svalutato. Il genitore che rifiuta cerca, e trova inevitabilmente, una
giustificazione (una pip a letto, un cattivo voto a scuola) alla violenza che
sen te d en tro, m a a scaten are tale violen za lesisten za d el b am b in o, n on il
suo comportamento.
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4. Lo stress
5. La paura
6. Lisolam en to
1-C. Gli strumenti della seduzione
1. Il rifiuto della comunicazione diretta
2. Il linguaggio usato
3. La menzogna larvata o esplicita
4. Sarcasmo, derisione, disprezzo
5. Il paradosso
6. La squalifica
7. Lim p osizion e d el p otere
2. La violenza perversa
1. Il m an ifestarsi d ellod io
2. La violenza diventa azione
3. La vittima alle strette
3. I due personaggi
3-A . Lag g ressore
1. La perversione narcisistica
2. La megalomania
3. La vampirizzazione
4. Lirresp on sab ilit
3-B. La vittima
1. La vittima oggetto
2. Perch accettano la loro sorte?
3. Gli scrupoli
4. La vitalit
5. La trasparenza
4. Le conseguenze a lungo termine
1. Lo choc
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2. Lo scompenso
3. La separazione
4. Levolu zion e
LA SEDUZIONE PERVERSA
La seduzione
Il
Il con d izion am en to avvien e n ellam b ito d i u n rap p orto d i
condizionamento dominio: il potere del perverso (fatto non soltanto di
ascendente psicologico, ma anche di intimidazioni) induce
la vittima a ubbidire per dipendenza o acquiescenza o
sottomissione, indebolendola per farle accettare le idee
del dominatore. Spesso un vero e proprio lavaggio del
cervello realizzato mediante prolungate manovre di
continue correzioni e indottrinamenti. una violenza che
si esercita soltanto l dove vi una relazione.
La vittim a vien e im m ob ilizzata in u n a tela d i rag n o,
tenuta a disposizione, psicologicamente incatenata,
an estetizzata. N on co n sap evole d elleffrazion e
avven u ta (p ag . 9 9 ).
I desideri della vittima sono annullati, essa non ha pi
u n id en tit su a: il con d izion am en to q u in d i, sen za alcu n
dubbio, un atto di distruzione.
La vittim a ved e rid u rsi a p oco a p oco, p er erosion e, la
sua resistenza e la sua capacit di opposizione. Perde
ogni possibilit di critica. Non essendo in grado di reagire,
letteralm en te sb alord ita, fin isce col d iven tare com p lice d i
chi la opprime. Ci non costituisce in alcun caso un
con sen so: la vittim a cosificata, trasfo rm ata in u n u n a
cosa, non pi capace di avere un pensiero autonomo,
deve pensare come il suo aggressore. Non pi altro in
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Il dubbio
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Lo stress
La paura
Sarcasmo,
derisione,
disprezzo
Il paradosso
La squalifica
Lim p o sizio n e
del potere
LA VIOLENZA PERVERSA
Il manifestarsi
d ello d io
La violenza
diventa azione
La vittima alle
strette
LA G G R E S S O R E .
La perversione
narcisistica
LA G G R E S S O R E .
La megalomania
LA VITTIMA.
Ci che a prima vista sorprende che le vittime accettino
Perch accettano la loro sorte.
la loro sorte?
Le parole dei perversi narcisisti sono totalitarie e negano
la sog g ettivit d ellaltro. Il fu n zion am en to p erverso
consiste invece nello spegnere ogni traccia di libido e di
energia emotiva vitale. Ora, la libido la vita. Bisogna
quindi spegnere ogni traccia di vita e ogni desiderio,
anche quello di reagire.
N el rap p o rto con il p erverso n on c sim m etria, m a solo
d om in io d ellu n o su llaltro, e la p erson a sottom essa n on
ha la possibilit di reagire e di fermare lo scontro. per
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LA VITTIMA.
Gli scrupoli
Lo choc
Lo scompenso
La separazione
Levo lu zio n e
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