Si tratta di soggetti che trascorrono la vita in uno stato di esterema confusione ed i cui i rapporti
sono destinati a finire o risultano emotivamente distruttivi per gli altri. Le persone affette da
disturbo boderline di personalità trascinano gli altri, parenti, amici e partner, in un vortice di
emotività, dal quale spesso è difficile uscire, se non con l'aiuto di un esperto. Questi
soggetti,infatti, sperimentano emozioni devastanti e le manifestano in modo eclatante,
drammatizzano ed esagerano le loro inadempienze sugli altri, sembrano le vittime degli altri
quando sono spesso i carnefici e si comportano in modo diverso nel giro di qualche minuto o
ora.
Come afferma Kernberg esplorare la vita amorosa del soggetto boderline è fondamentale per
poter assumere un significato ai comportamenti e fantasie sessuali che vengono messo in atto
all'interno di una relazione di coppia, in quanto possono manifestarsi perversioni o parafilie (tra
le quali: pedofilia, necrofilia, zoofilia, ecc...). Inoltre in una relazione d'amore egli è fortemente
spaventato dalla paura dell'abbandono: infatti vedendo stabilirsi una relazione diadica con un
soggetto dell'altro sesso ed avendo sviluppato un concetto di sè come essere difettoso, indegno
e non meritevole d'affetto, si aspetta che nel momento in cui l'altro si accorge di questa sua
indegnità, inevitabilmente ed automaticamente viene abbandonato. Ogni tipo di allontamento,
distacco, di assenza e di piccole divergenze quotidiane, rappresentano un potenziale pericolo
che lo induce alla convinzione che quello che egli stesso si aspetta stia per accadere. Il boderline
finalizzerà ogni comportamento per non essere abbandonato, adottando comportamenti ed
atteggiamenti molto spesso eccesivi, drammatici, autoagressivi e portati all'esasperazione.
Ha origne, in questo modo il cosiddetto: " gas lighting" una sorte di "lavaggio del cervello" che
risucchia le energie di una persona, in questo caso la vittima che risulta condizionata e incapace
di reagire. ll vocabolo trae origine dal titolo del film Gas light del 1944, in italiano tradotto con il
termine “Angoscia”, nel quale vengono narrate le vicende di una giovane coppia. Dopo un breve
periodo felice di vita matrimoniale, qualcosa nel loro rapporto si incrina; la moglie, protagonista
di una diabolica e artificiosa tecnica psicologica inscenata dal marito, arriva a convincersi di
essere sull’orlo della pazzia. Il marito cerca, infatti, di renderla folle inscenando una serie di
episodi poco chiari all’interno della casa, per esempio nascondendo gli oggetti della moglie o
abbassando le lampade, attribuendo questi fenomeni ad allucinazioni visive della donna,
facendola così dubitare delle proprie facoltà mentali. La donna sente sempre più il bisogno di
approvazione da parte del marito, il quale però continuerà a ripeterle che è instabile.
Recupererà sicurezza in se stessa solo dopo aver avuto conferma da altre persone che
effettivamente le luci si affievolivano e che tutto questo non era frutto della sua mente.
Questo film, come anche “Rebecca – la prima moglie” di Alfred Hitchcock, è un chiaro esempio
di gaslighting, in cui la manipolazione psicologica viene esercitata sulla vittima, la quale diviene
vulnerabile e completamente dipendente del suo carnefice.