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Brenner: Breve corso di psicoanalisi

Capitolo primo: Due ipotesi fondamentali


La psicoanalisi una disciplina scientifica che nacque ad
opera di Freud.
I suoi inizi non sono databili con esattezza, in quanto
compresi in un periodo di diversi anni.
Nel 1895 l'evoluzione della disciplina era gi ben avviata: ha
dato luogo a diverse teorie che ne sono derivate dai suoi dati
di osservazione, che cercano di ordinare e spiegare questi
dati.
La teoria psicoanalitica un corpo di ipotesi concernenti lo
sviluppo e il funzionamento mentale dell'uomo: e parte della
psicologia generale e comprende diversi contributi della
psicologia.
La teoria psicoanalitica si occupa del funzionamento mentale
normale che patologico: la pratica della psicoanalisi
consiste nel trattamento di persone mentalmente ammalate
o disturbate; tuttavia le teorie psicoanalitiche hanno a che
fare sia con il normale che con l'anormale, anche se sono
derivate principalmente dallo studio e dal trattamento
dell'anormale.
Le varie ipotesi della teoria psicoanalitica sono
reciprocamente correlate,come in ogni disciplina scientifica
che si rispetti,e siamo inclini a considerarle come leggi
stabilite nella mente(Leggi del funzionameto della mente).
Due di queste ipotesi fondamentali sono:
1.Il principio del determinismo psichico o casualit e
2.La proposizione che la coscienza un attributo
eccezionale piuttosto che regolare dei processi psichici ,cio
che i processi mentali inconsci sono frequenti e significativi
nel funzionamento mentale sia normale che anormale.

Cominciamo col principio del determinismo psichico: esso


implica che nella, come nella natura fisica, nulla avvenga per
caso o in modo slegato; ogni evento psichico determinato
dagli eventi e lo hanno preceduto.
Eventi che ci appaiono apparentemente casuali e non
collegati,sono tali solo in apparenza: in realt i fenomeni
mentali non possono mancare di connessione causale con ci
che li ha preceduti, n pi n meno di quanto accade ai
fenomeni fisici,e una discontinuit in questo senso non esiste
nella vita mentale.
Dovremmo sempre chiederci,in relazione a qualsiasi
fenomeno:che cosa lo ha causato? Perch avvenuto in tal
modo?
Un esempio di tale approccio ai fenomeni psichici il
dimenticare o smarrire qualcosa: l'opinione comune su un
fatto simile che si tratti di un fatto accidentale accaduto per
caso; l'investigazione accurata di tali eventi negli ultimi
sessantanni da parte degli psicoanalisti ha mostrato che essi
non sono in alcun modo cos accidentali come la gente
pensava: invece possibile dimostrare che ciascuno di tali
eventi stato causato da un desiderio o da un intento della
persona interessata in conformit con il principio del
funzionamento mentale.
Freud scopr che quei fenomeni comuni del sonno chiamati
sogni seguono lo stesso principio del determinismo psichico:
ciascun sogno, o meglio ciascuna immagine in ciascun sogno,
la conseguenza di altri eventi psichici e ciascuno sta in una
di un rapporto coerente e significativo col resto della vita
psichica del soggetto sognatore.
Gli psicologi di formazione scientifica di settant'anni fa
consideravano i sogni come dovuti all'attivit casuale o
incoordinata di varie parti del cervello durante il sonno.
Rispetto ai fenomeni della psicopatologia,ci si aspetterebbe
di applicare ad essi lo stesso principio:anche se il paziente
non consapevole della loro psicoanalisti hanno confermato

tale aspettativa per cui ogni sintomo nevrotico di qualunque


natura esso sia, causato da altri processi mentali, a dispetto
del fatto che il paziente spesso consideri il sintomo come
estraneo al suo intero essere e non connesso con il resto
della sua vita mentale.
Tuttavia le connessione sono l e sono dimostrabili,anche se
il paziente non consapevole della loro presenza.
Parlando del principio del determinismo psichico, abbiamo
introdotto anche il secondo tema fondamentale, cio il tema
dell'esistenza e del significato di processi mentali di cui l'
inconsapevole o inconscio.
La relazione tra queste due ipotesi molto forte e consiste
nel fatto che e che le belle apparenze discontinuit nella
nostra tanto di ci che passa nella nostra mente sia
inconscio,a spiegare le apparenti discontinuit nella nostra
vita mentale: quando un pensiero, un sentimento, una
dimenticanza, un sogno, un sintomo patologico sembra non
essere in rapporto con l'attivit mentale in corso si deve al
fatto che la sua connessione causale con qualche processo
mentale inconscio: se la causa inconscia pu essere scoperta
allora tutte le apparenti discontinuit scompaiono e la catena
causale diventa chiara.
La questione riguarda il fatto che noi non possediamo
alcun metodo che ci permetta di osservare
direttamente i processi mentali inconsci: tutti i metodi di
cui disponiamo per lo studio di tali fenomeni sono diretti e ci
permettono di dedurre l'esistenza di tali fenomeni e di
determinarne la natura e il significato nella vita mentale
dell'individuo che l'oggetto di studio. Il metodo pi efficace
ed attendibile la tecnica che Freud and elaborando in un
periodo di diversi anni, che egli chiam psicoanalisi poich
egli era in grado di discernere ed individuare processi psichici
che sarebbero stati altrimenti rimasti occultati o insospettati.
Fu durante gli stessi anni in cui sviluppava la tecnica della
psicoanalisi che poi si rese consapevole,con l'aiuto della

nuova tecnica, dell'importanza che i processi mentali inconsci


hanno nella vita mentale di ciascun individuo sia malato sano
di mente.
Questi i passi che portarono allo sviluppo della tecnica di
Freud:
Freud cominci la sua carriera medica come neuro-anatomo;
posto di fronte alle difficolt della vita, si dette alla pratica
medica come neurologo e si trov pertanto a trattare pazient
che oggi chiameremmo nevroti o psicotici.
La pratica del neurologo fatta di pazienti psichiatrici e al
tempo in cui Freud operava non esisteva alcuna forma di
trattamento psichiatrico razionalmente cio ezilogicamente
orientata: ve ne erano poche nell'intero campo della
medicina cio la batteriologia,la chirurgia asettica ,la
fisiologia e la patologia,delle quali le ultime due avevano da
poco cominciato a rendere possibili alcuni miglioramenti
sostanziali nel trattamento di pazienti.
Il medico,anche ben preparato di quegli anni,non era
effettivamente in grado di guarire la gente malata e
sembrava piuttosto un bersaglio molto adatto al disprezzo dei
suoi critici;fu solo durante la seconda met del 19 secolo che
la medicina insegnata nelle accademie mostr di essere
superiore nei suoi risultati alla neuropatia,omeopatia o alle
usanze superstiziose.
Freud utilizz i metodi di trattamento pi scientifici a sua
disposizione:per i sintomi isterici impegn trattamenti
elettrici raccomandati dal grande neurologo Erb,l cui lavoro
nel campo dell'elettrofisiologia clinica valido in gran parte
anche oggi;tuttavia le raccomandazioni di Erb per il
trattamento dell'isteria non erano molto fondate e come
Freud ci dice,dovette concludere che il trattamento di Erb
dell'isteria non aveva alcun valore e che i risultati vantati
erano semplicemente non veri.
Nel 1885 Freud era andato a Parigi dove aveva studiato alla
clinica di Charcot, esperto dell'ipnosi sia come metodo per

produrre sintomi isterici che per il loro trattamento,sia della


sindrome isterica grande e petite da lui delineate.
Freud prov quindi ad eliminare i sintomi dei suoi pazienti
mediante la suggestione ipnotica che il riuscendogli in odo
variabile; fu in quel periodo che il suo amico Breuer gli rifer
l'esperienza con una paziente isterica che divenne
d'importanza cruciale nello sviluppo della psicoanalisi.
Breuer era un medico praticante di considerevole talento e
con una eccellente preparazione in fisiologia; collabor alla
scoperta di un riflesso respiratorio noto come riflesso di
Hering e Breuer,e introdusse l'uso della morfina nell'edema
polmonare acuto.
Breuer disse a Freud che parecchi anni prima aveva trattato
una donna isterica con lipnosi e aveva trovato che i suoi
sintomi scomparivano quando lei riusciva,nel suo stato
ipnotico,a ricordare l'esperienza e l'emozione concomitante
che avevano portato al sintomo in questione: i tuoi sintomi
potevano essere eliminati parlandone sotto ipnosi.
Freud applic subito questo metodo di trattamento ai propri
pazienti isterici con buoni risultati.
i risultati di questo lavoro vennero pubblicati in
collaborazione con Breueral nel1895 in articoli e infine in una
monografia Studi sullisteria.
Andando avanti di Freud trov che:
1.Lipnosi non si poteva indurre sempre con la stessa
facilit e
2.I buoni risultati tendevano ad essere transitori e che
almeno alcune tra le sue pazienti sviluppavano verso di
lui,nel corso del trattamento ipnotico,un legame di natura
sessuale.
La ricerca di un ipnotista francese,Bernheim gli venne in
soccorso:egli aveva dimostrato ad un gruppo di cui Freud era
membro, che l'amnesia di un soggetto verso le proprie
esperienze ipnotiche, poteva essere eliminata senza
ipnotizzare di nuovo il paziente, pressandolo a ricordare ci

che egli insisteva di non poter ricordare: per la precisione era


sufficientemente forte e insistente, il paziente ricordava ci
che aveva dimenticato,senza essere stato nuovamente
ipnotizzato.
Freud allora si fece carico di rimuovere anche un'amnesia
isterica senza ipnosi e si apprest a mettere ci in atto:da
questa base iniziale egli elabor la tecnica
psicoanalitica,l'essenza della quale che il paziente si
impegna a riferire all'analista,senza eccezione,qualsiasi
pensiero gli venga alla mente,trattenendosi dallesercitare su
di essi alcuna censura o dallimprimere loro una direzione
cosciente.
Lo sviluppo e l'applicazione della tecnica psicoanalitica resero
possibile a Freud di fare scoperte che hanno rivoluzionato la
teoria e la pratica della psichiatria, in particolare della
psicoterapia, nonch di recare contributi della pi
fondamentale importanza alla scienza della psicologia umana
in generale.
La ragione del grande valore attribuito al fatto che il
paziente debba abbandonare il controllo cosciente dei suoi
pensieri che ci che il paziente pensa e dice in quelle
circostanze determinato da da motivazioni e pensieri
inconsci.
Cos Freud,ascoltando le libere associazioni del paziente,
(libere solo dal controllo cosciente),poteva farsi un quadro
per deduzione di ci che passava inconsciamente nella
mente del suo paziente; egli si trov pertanto nella posizione
unica di poter studiare i processi mentali inconsci dei pazienti
e scopr che non solo i sintomi isterici ma anche molti altri
aspetti normali e patologici del comportamento e del
pensiero erano il risultato di ci che inconsciamente passava
nella mente dell'individuo che li esibiva.
Nel corso dello studio dei fenomeni mentali inconsci, Freud si
accorse che essi potevano essere divisi in due gruppi:

1)Il primo, gruppo dei fenomeni consci, comprendeva


pensieri, memorie, ecc. che potevano facilmente essere
resi consci che mediante uno sforzo dell'attenzione: Freud
chiam preconsci questi elementi psichici che hanno pronto
accesso alla coscienza; qualunque pensiero a cui capiti di
essere conscio ad un dato momento preconscio sia prima
che dopo quel particolare momento.
2)Il gruppo di fenomeni inconsci comprendeva quegli
elementi psichici che potevano essere resi consci solo
mediante l'impiego di un considerevole sforzo:essi erano
sbarrati fuori dalla coscienza da una forza considerevole che
doveva essere superata prima che essi potessero diventare
consci(questo ci che troviamo ad esempio in un caso di
amnesia).
Fu a questo secondo gruppo di fenomeni che Freud riserv il
termine inconsci nel senso pi stretto:egli pot dimostrare
che il loro essere inconsci non impediva in alcun modo che
essi esercitassero la pi significativa influenza sul
funzionamento mentale.
Inoltre pot dimostrare che i processi mentali inconsci
potevano essere paragonabili a quelli coscienti per la loro
precisione e complessit.
Ricordiamo che non abbiamo fino ad ora alcun metodo di
osservare le attivit mentali inconsce direttamente: noi
possiamo solo osservare i loro effetti cos come sono espressi
nei pensieri e sentimenti di un soggetto, e che egli ci
riferisce, oppure nelle sue azioni che possono essere o riferite
o osservate.
Tali dati sono derivati delle attivit mentali inconsce,e da essi
possiamo trarre inferenze relative alle attivit stesse.
Vi sono altre sorgenti di dati che corroborano la nostra
proposizione fondamentale, cio che i processi mentali
inconsci hanno la capacit di produrre effetti sui nostri
pensieri e sulle nostre azioni.

Un esempio fornito dalla suggestione ipnotica: un soggetto


viene ipnotizzato e mentre in trance gli viene detto
qualcosa che dovr fare dopo che sar stato svegliato dal
trance; prima che sia svegliato gli viene anche detto che egli
non conserver alcuna memoria di ci che avvenuto
durante il trance,dopo di che gli viene chiesto di svegliarsi.
Il soggetto non conscio nel momento in cui compie l'azione
prima ordinatagli dallipnotista del perch la compia,n pu
diventare conscio della sua reale motivazione per mezzo di
un qualunque semplice atto di memoria o di introspezione.
Ci mostra con chiarezza che un processo mentale
veramente inconscio pu avere un effetto dinamico o
motivante sul pensiero e sul comportamento;altre prove di
questo fatto possono essere derivate dall'osservazione clinica
o anche generale: si pensi ad esempio ai sogni.
Enoto da molte fonti come giornali e diari di bordo che gli
uomini che soffrono la fame sognano frequentemente del
cibo e di trovarsi a mangiare: facilmente riconoscibile che
la fame a promuovere sogni di questo genere e i soggetti
sono del tutto consapevoli consciamente della loro fame
quando si svegliano; ma durante il sonno mentre sognano di
mangiare,essinon sono consci della fame ma solo di un sogno
di saziet cosicch si pu dire che nel tempo in cui il sogno
veniva sognato,qualcosa passava inconsciamente per la
mente di coloro che sognavano, i qualcosa che dava luogo
alle immagini del sogno che venivano consciamente
sperimentate.
Altri sogni di convenienza simili come sognare di bere ed
accorgersi di aver sete,oppure di urinare o defecare e
svegliarsi col bisogno impellente,dimostrano che durante il
sonno l'attivit inconscia della mente pu produrre un
risultato conscio:
in questi casi,che una sensazione corporea inconscia dei
relativi desideri connessi,danno luogo a un sogno conscio
della soddisfazione o del sollievo desiderati.

Tuttavia,una tale dimostrazione,pu essere ottenuta senza


alcuna speciale tecnica di osservazione.
Per mezzo della tecnica psicoanalitica Freud pot
dimostrare che al di l di ogni sogno, vi sono pensieri e
desideri inconsci attivi e pot stabilire come regola
generale che i sogni sono causati da un'attivit mentale
inconscia per il sognatore,che rimarrebbe tale senza l'uso
della tecnica psicoanalitica.
Fino alle ricerche di Freud nell'ultima decade del sec. XIX,i
sogni erano stati negletti come oggetto di serio studio
scientifico per il fatto che prima di Freud non vi era alcuna
tecnica adeguata per studiarli; fu la scoperta del metodo
psicoanalitico che permise a Freud di scoprire pi dati relativi
ai sogni di quanti non avessero potuto apprenderne i suoi
predecessori.
Freud ha richiamato l'attenzione su un altro gruppo di
fenomeni, anch'essi fino ad allora trascurati che parimenti
dimostrano come le attivit mentali inconsce possano
interessare il nostro comportamento cosciente: si tratta di
caratteristiche normali della vita mentale,che avvengono
nella vita di veglia: i lapsus di lingua, penna, memoria e
simili;azioni correlate per cui non esiste in inglese un termine
generale molto esatto.
In tedesco sono detti Fehlleistungenazioni errate(in
italiano atti mancati,atti sintomatici,paraprassie).
Come nel caso dei sogni,alcuni lapsus sono abbastanza chiari
e semplici,tanto da consentirci di indovinare con un elevato
grado di accuratezza e convinzione quale sia il loro significato
inconscio.
Come nel caso dei sogni Freud pot dimostrare applicando la
tecnica psicoanalitica che l'attivit mentale inconscia prende
parte alla produzione di tutti i lapsus(sia quelli pi intuitivi
che quelli meno intuitivi).
Un'altra prova in favore della proposizione che i processi
mentali inconsci di un individuo sono importanti nella sua vita

mentale costituita dal fatto che le motivazioni del


comportamento di un individuo possono essere ovvie per un
osservatore ma ignote all'interessato.
Finora si parlato di esempi tratti dalla vita mentale normale
per dimostrare l'esistenza di processi mentali inconsci; in
realt l'importanza dell'attivit mentale inconscia fu
dimostrata da Freud in primo luogo e soprattutto nel caso dei
sintomi di pazienti con malattie mentali le ricerche di Freud
hanno messo alla luce come i sintomi abbiano un significato
che non noto al paziente(uno dei capisaldi della psicoanalisi
generalmente accettato): se ad esempio un paziente
presenta cecit isterica noi supponiamo che ci sia qualcosa
che egli inconsciamente non desidera vedere o a cui la sua
coscienza gli impedisce di guardare.
Evero che difficile individuare correttamente il significato
inconscio di un sintomo e che le determinanti inconsce anche
di un singolo sintomo possono essere numerose e complesse
cosicch,anche se possibile arguire correttamente il
significato,ci che si arguito rappresenta solo una parte o
una piccola parte dell'intera verit. Anche se ora possiamo
retrospettivamente contattare la possibilit di
accertare,anche senza l'aiuto della tecnica psicoanalitica il
potere dell'attivit mentale inconscia di influenzare pensieri
comportamento coscienti sia di persone sane che malate,
dobbiamo ricordare che fu luso di quella tecnica a rendere
originariamente possibile la scoperta, ci che fu essenziale
per lo studio approfondito dei fenomeni mentali inconsci; lo
studio convinse Freud che la maggior parte del
funzionamento mentale si svolge al di fuori della coscienza e
che la coscienza una qualit o un attributo insolito piuttosto
che consueto del funzionamento mentale;ci era in stridente
contrasto con l'opinione che prevaleva prima del tempo di
Freud che coscienza e funzionamento mentale fossero
sinonimi.

Oggi si pensa che non lo siano e che sebbene la coscienza


rappresenti una caratteristica importante delle operazioni
mentali essa non sia affatto una caratteristica
necessaria:essa non ha bisogno di esserlo e spesso non in
connessione neppure con le operazioni mentali che sono
decisive nel determinare il comportamento dell'individuo o
con quelle massimamente complesse e precise nella loro
natura. Tali operazioni(anche quelle complesse e
decisive)possono essere del tutto inconsce.

Capitolo secondo:Le pulsioni istintuali


Le due ipotesi sono fondamentali per qualunque esposizione
della teoria psicoanalitica:formano la base su cui poggia tutta
la costruzione;sono cio le guide che dirigono e determinano
il nostro orientamento nella formulazione tutte le tutte le
ipotesi che riguardano le varie parti o elementi dell'apparato
psichico e il loro modo di funzionare.
prendiamo in esame le forze istintive che si ritiene forniscano
energia alla mente e la spingano all'attivit: le teorie
psicologiche che Freud ha sviluppato sono state orientate per
quanto possibile in senso fisiologico e sappiamo come attorno
al 1890 si dedic al tentativo ambizioso di formulare una
psicologia neurologica,progetto che fu costretto ad
abbandonare perch i fatti non consentivano una
soddisfacente correlazione tra le due discipline, ma certo
che Freud condivide l'opinione oggi largamente sostenuta
dalla maggior parte di psichiatri e psicologi non medici che
un giorno i processi psichici potranno venir definiti in termini
di funzionamento cerebrale.
Anche se fino ad ora non sembra possibile farlo in maniera
soddisfacene,sono stati compiuti in questa direzione tentativi
interessanti: al momento i legami teoretici o formali tra
psicoanalisi ed altre branche della biologia sono scarsi:i due
principi riguardano le funzioni psichiche correlate con le

percezioni sensoriali e le forze istintive,cio le pulsioni(vale a


dire gli istinti,tipici del mondo anilale).
Occorre operare una distinzione terminologica e concettuale
tra istinti e pulsioni: un istinto la capacit o necessit innata
di reagire ad un determinato insieme di stimoli in maniera
stereotipata o costante,che costituisce di solito un
comportamento pi complesso di ci che chiamiamo
semplice riflesso(ex.riflesso patellare).
Come un semplice riflesso,tuttavia un istinto in un animale
dotato di sistema nervoso centrale composto
presumibilmente da uno stimolo, da uneccitazione centrale
di qualche tipo, e da una risposta motoria la quale segue un
corso predeterminato.
Daltra parte,ci che nell'uomo chiamiamo pulsione,non
include la risposta motoria,ma solo lo stato di eccitazione
centrale in risposta alla stimolazione: l'attivit motoria che
segue questo stato di eccitazione viene mediata da una parte
altalmente differenziata della psiche conosciuta come Io
essa consente la possibilit che la risposta allo stato di
eccitazione che costituisce la pulsione o la tensione
istintuale,venga modificata dall'esperienza e dalla riflessione
anzich essere predeterminata come nel caso dei tipi
caratteristici degli animali inferiori(Hartmann 1948).
La differenza tra la vita istintiva dell'uomo e le manifestazioni
simili degli animali inferiori non va troppo portata avanti:negli
esseri umani adulti per esempio esiste una connessione
intima tra la pulsione sessuale e il tipo di risposte innata che
chiamiamo orgasmo; inoltre nel caso di qualsiasi bisogno
istintuale o pulsione nell'uomo,la risposta motoria
predeterminata in modo ampio e generale da fattori genetici.
Rimane vero il fatto che la misura in cui la risposta viene in
tal modo determinata, risulta nell'uomo minore di quanto non
appaia esserlo negli altri animali, mentre la misura in cui i
fattori dell'ambiente dell'esperienza possono modificare la

risposta risulta nell'uomo assai maggiore: per questo motivo


preferiamo parlare nell'uomo di pulsioni anzich di istinti.
Una pulsione un costituente psichico geneticamente
determinato che quando opera produce uno stato di
eccitazione psichica o come spesso si dice di tensione:tale
eccitazione o tensione spinge l'individuo all'attivit,la quale
anchessa geneticamente determinata,ma pu venir
modificata dallesperienza individuale:tale attivit tesa
verso qualcosa che possiamo definire come:
1)la cessazione dell'eccitazione o dell'attenzione;
2)gratificazione;
il primo termine pi di tipo oggettivo mentre il secondo pi
soggettivo.
Lattributo che le pulsioni possiedono di spingere l'individuo
all'attivit cop Freud per la sua analogia con il concetto di
energia fisica che viene definita come la capacit di compiere
un lavoro; in conseguenza Freud postula l'esistenza di
un'energia psichica che costituisce parte integrante delle
pulsioni o deriva in qualche maniera da esse.
Questa energia psichica non va intesa come uguale a quella
fisica:si tratta di una semplice analogia ed il concetto di
energia psichica cos come quello di energia fisica solo
un'ipotesi per semplificare la comprensione dei fatti della vita
psichica che siamo in grado di osservare.
Freud parl del quantum di energia psichica con cui
venivano investiti un oggetto o una persona particolari: per
questo concerto us la parola tedesca Besetzung, stata
tradotta in inglese con la parola catexis e in italiano con il
termine carica psichica, dove per quest'ultima si intende la
quantit di energia psichica che diretta verso o legata con
la rappresentazione mentale della persona o cosa, come a
dire che la carica psichica si riferisce ad un fenomeno
puramente mentale.
Si tratta pur sempre di un concetto psicologico,e non
fisico:lenergia non pu fluire attraverso lo spazio e caricare

direttamente oggetti o attaccarsi ad essi; ci che viene


caricato rappresentato dai ricordi, pensieri, fantasie
dell'oggetto che comprendono ci che noi definiamo come le
sue rappresentazioni mentali o psichiche.
Tanto maggiore la carica psichica, tanto pi importante in
senso psicologico loggetto,e viceversa.
Il concetto di energia psichica tra i concetti che hanno dato
origine ad un vasto dibattito tra gli psicoanalisti ed a non
poca confusione:
gran parte della difficolt sembra originarsi dalla parola
energia; in fisica esistono diversi tipi di energia:ex.quella
cinetica, potenziale, di irraggiamento.
ln termine energia psichica suona come una delle varie
forme di energia fisica, cinetica, potenziale, da
irraggiamento, psichica e cos via: non cos!Energia psichica
un termine riferito ad un concetto psicologico, non ad uno
fisico,ed esso pu essere definito solo in tali termini: non pu
assolutamente al momento attuale essere definito in termini
fisici.
Evero che la psicologia,entro certi limiti, un aspetto
dell'attivit del sistema nervoso centrale:essa una branca
della biologia animale e quindi della fisica e della chimica,ma
le nostre conoscenze circa i legami tra le due sono scarse,in
quanto non sappiamo ad esempio quali attivit cerebrale e
quali processi fisici corrispondano ad un desiderio,
esperienza, bisogno di gratificazione ecc; fino a quando ci si
verificher non saremo in grado di iniziare a correlare
l'energia fisica con il suo corrispettivo psichico,dunque
dobbiamo rassegnarci alle limitazioni dell'attuale stato di
conoscenza evitando di stabilire equazioni prive di senso tra
lo psichico ed il fisico.

Passiamo alla questione della classificazione e della natura


delle pulsioni: le ipotesi di Freud sulla loro classificazione
andarono modificandosi e sviluppandosi nel corso del
trentennio compreso tra il 1890 ed il 1920 circa(Bibring
1941), in questi ultimi 10 anni sono state apportate alcune
aggiunte significative delle sue idee per opera di vari
studiosi.
Nella sua prima formulazione Freud propose di dividere le
pulsioni in due tipi diversi:
1)Sessuali;
2)Di autoconservazione.
Presto abbandon l'idea di una pulsione
autoconservativa,considerandola come un'ipotesi
insoddisfacente e per molti anni tutte le manifestazioni
istintuali vennero considerate come parte o derivazioni della
pulsione sessuale; tuttavia lo studio di vari fenomeni
psichici,in particolare quelli del sadismo e del
masochismo,portarono Freud a rivedere ancora una volta le
sue teorie e in Aldil del principio di piacere(1920)formul la
teoria delle pulsioni che viene oggi generalmente accettata
dagli analisti,anche se non tutti sono d'accordo nell'accettare
integralmente la forma nella quale Freud la present
originariamente.
Nella sua ultima formulazione Freud ha proposto di
considerare gli aspetti istintuali della nostra vita psichica,
postulando l'esistenza di due pulsioni:
1)Sessuale;

2)Aggressiva;
Come i nomi suggeriscono,questo dualismo correlato con
ci che vogliamo intendere quando parliamo di sesso e di
aggressivit ma in effetti non possibile una definizione
concisa delle due pulsioni: potremmo dire che l'una quella
che d origine alla componente erotica delle attivit mentali
mentre l'altra d origine alla componente puramente
distruttiva.
Un linguaggio cos cauto reso necessario dal fatto che la
teoria formulata da Freud afferma che in tutte le
manifestazioni istintuali che siamo in grado di osservare,sia
normali e patologiche,operano e partecipano tutte e due le
pulsioni;per usare la terminologia di Freud,le due pulsioni
sono di regola fuse insieme sebbene non necessariamente
in egual misura.
Cosicch anche latto pi duro di intenzionale crudelt,che in
superficie sembra soddisfare soltanto qualche aspetto della
pulsione aggressiva,ha per colui che lo compie un qualche
inconscio significato sessuale e gli fornisce una certa quantit
di gratificazione sessuale inconscia; allo stesso modo non c'
atto d'amore per quanto tenero che non fornisca
simultaneamente un mezzo inconscio di scarico alla pulsione
aggressiva.
Le pulsioni di cui ammettiamo l'esistenza non sono
osservabili come tali in forma pura,ma soltanto mescolate
l'una con l'altra: sono astrazioni tratte dai dati dell'esperienza
sono ipotesi, concetti operativi, che si pensa ci permettano di
comprendere meglio e di spiegare nella maniera pi semplice
e sistematica i dati che osserviamo.

Non dobbiamo mai aspettarci o sperare di trovare un esempio


clinico in cui la pulsione aggressiva appaia isolata da quella
sessuale o viceversa: le pulsione aggressiva non sinonimo
di ci che ordinariamente intendiamo come aggressivit,pi
di quanto la pulsione sessuale non sia sinonimo del desiderio
di avere un rapporto sessuale.
Nella nostra teoria attuale distinguiamo due pulsioni:
1)La pulsione sessuale o erotica;
2)La pulsione aggressiva o distruttiva;
Attendendoci a questa distinzione assumiamo anche che vi
sono due tipi di energia psichica:
1)Quella associata alla pulsione sessuale detta libido;
2)Quella associata alla pulsione aggressiva detta
destrudo.
Si riferisce ad essa semplicemente indicandola come energia
aggressiva,bench talvolta la si chiami aggressivit;
quest'ultimo termine non esatto perch l'energia
aggressiva e la pulsione aggressiva non hanno lo stesso
significato del comportamento definito con il termine
aggressivit,e luso della stessa parola per queste due cose
pu portare a confusione.
Eimportante ricordare che la distinzione tra le pulsioni
sessuali e quelle aggressive della teoria attuale basata su
dati psicologici: nella sua formulazione originaria Freud tent
di mettere in relazione la teoria psicologica delle pulsioni con
i concetti biologici fondamentali e propose che le pulsioni
venissero chiamate rispettivamente pulsioni di vita e di

morteesse corrisponderebbero approssimativamente ai


processi anabolici catabolici ed avrebbero un significato pi
ampio di quello puramente psicologico; sarebbero cio
caratteristiche istintuali di tutta la materia vivente, dello
stesso protoplasma.
Siano o meno corrette queste speculazioni biologiche di
Freud, certo che portarono a molti malintesi: la distinzione
adoperata per le pulsioni,trova il suo fondamento su un
terreno clinico e dunque si regge o cade solo su questo
terreno;che Freud aveva ragione o torto nelle sue idee sulle
pulsioni di vita e di morte,non ha a che fare con questo.
Di fatto vi sono alcuni analisti che accettano il concetto di
una pulsione di morte ed altri,forse la maggioranza,che non
l'accettano: ma gli uni quanto gli altri sono persuasi del
valore che ha,su di un piano clinico,il considerare le
manifestazioni istintuali come composti di una mescolanza di
pulsioni sessuali ed aggressive.
All'inizio Freud defin una pulsione come una
stimolazione della mente proveniente dal
corpo(Freud,1905),e poich a quell'epoca si occupava solo
delle pulsioni sessuali, una tale definizione sembrava
adattarsi molto bene i fatti: non solo gli eccitamenti e le
gratificazioni sessuali sono chiaramente legate alla
stimolazione di varie parti corpo e a modificazioni fisiche, ma
anche gli ormoni liberati da varie ghiandole endocrine hanno
un profondo effetto sull'intera vita e comportamento sessuali.
Nel caso della pulsione aggressiva,levidenza di una base
somatica non affatto chiara: in un primo tempo si pens
che la muscolatura scheletrica avesse con la pulsione

aggressiva la stessa relazione che hanno le parti del corpo


sessualmente eccitabili con la pulsione sessuale; ma poich
fino a questo momento non stata apportata nessuna prova
n fisiologica,n chimica,n psicologica che appoggi
validamente tale ipotesi, essa stata abbandonata quasi
completamente.
Sembra essere tacitamente ritenuto che il substrato somatico
della pulsione aggressiva fornito dalla forma e dalla
funzione del sistema nervoso alcuni analisti preferirebbero
non spingersi cos lontano e lasciare da parte la questione
della base somatica della pulsione aggressiva come domanda
che per ora rimane forzatamente senza risposta.
Sarebbe forse pi utile considerare gli aspetti delle pulsioni
che sono in stretta relazione con i fatti osservabili: un modo
pu essere quello di esaminare un aspetto delle pulsioni che
si dimostrato particolarmente significativo sia per la teoria
che per la pratica,e cio il loro sviluppo genetico.
Cominciamo dalla pulsione sessuale o erotica: la teoria
psicoanalitica ritiene che gi nel bambino siano operanti,
influenzandone il comportamento ed esigendo
gratificazione,quelle forze istintuali che produrranno pi tardi
i desideri sessuali dell'adulto con tutto il loro seguito di dolore
e di felicit; le prove disponibili derivano da almeno tre fonti:
1)Losservazione diretta dei bambini: notevole come vi
siano prove dell'esistenza di desideri e comportamenti
sessuali nei bambini piccoli, se ci si mette ad osservarli e si
parla con loro con animo imparziale ed obiettivo.

Ma proprio a causa del bisogno che ciascuno ha di


dimenticare e di negare i desideri ed i conflitti sessuali della
propria infanzia,che prima delle ricerche di Freud quasi
nessuno fu in grado di riconoscere la ovvia presenza dei
desideri sessuali nei bambini
che aveva modo di osservare.
Le altre fonti di prova su questo punto provengono dalle
analisi dei
bambini e gli adulti: nelle prime si pu
vedere direttamente, nelle seconde si pu dedurre attraverso
una ricostruzione, il grande significato dei desideri sessuali
infantili e la loro natura.
bene chiarire un altro punto: l'analogia tra i desideri
sessuali del bambino dai 3 ai 5 anni,e quelli dell'adulto, cos
imponente,quando si conoscano i fatti, che non vi pu essere
la minima esitazione nel chiamare quelli del bambino con lo
stesso nome di quelli dell'adulto; come fare ad identificare i
derivati o le manifestazioni della pulsione sessuale in un'et
ancora pi precoce?
Secondo Freud (1905) possiamo fare riferimento alle seguenti
osservazioni:
1)Nel corso dello sviluppo normale vi sono alcune
caratteristiche del comportamento piacevole della
prima infanzia che pi tardi divengono subordinate
alleccitamento e alla gratificazioni genitale e
contribuiscono a determinarli; ci vero per il
baciare,guardare, carezzare, mostrarsi ecc.
2)In alcuni casi di sviluppo sessuale anormale (perversioni
sessuali),l'uno o l'altro di questi interessi od azioni infantili

diventano la fonte o le fonti principali della gratificazione


sessuale nell'et adulta; si tratta comunemente di
gratificazioni anali,orali o visive;
3)I dati desunti dall'applicazione terapeutica del metodo
psicoanalitico a pazienti nevrotici indicano che questi desideri
perversi sono attivi anche nella psiche di questi pazienti;ma,
anzich essere consci ed eccitanti come avviene negli
individui sessualmente perversi,essi sono inconsci ed
originano angoscia e senso di colpa.
Possiamo ora descrivere schematicamente quanto si conosce
della sequenza tipica delle manifestazioni della pulsione
sessuale dalla prima infanzia in poi,sequenz che Freud ha
descritto fino al 1915 nei Tre saggi sulla sessualit.
Ebene dire che gli stadi non sono cos distinti l'uno
dall'altro:in realt uno stadio si mescola con il seguente e
due si sovrappongono cos che il passaggio dall'uno all'altro
molto graduale.
0-1 anni
Circa per tutto il primo anno e mezzo di vita:bocca,labbra e
lingua costituiscono gli organi sessuali principali del neonato:
i suoi desideri e le sue gratificazioni sono principalmente
orali.
La prova di ci soprattutto ricostruttiva,cio basata
sull'analisi dei bambini pi grandi e di adulti,ma anche
possibile osservare in maniera diretta limportanza che per i
bambini di quell'et ed anche un po' pi grandi,hanno le

azioni del succhiare,di fare smorfie con la bocca e del


mordere,quali fonti di piacere.
1-2 anni
Nellaltro anno e mezzo di et che segue,la localizzazione pi
importante delle tensioni e delle gratificazioni sessuali,viene
ad essere l'altro termine del canale alimentare cio
lanoqueste sensazioni di piacere-dispiacere sono associate
sia con l'espulsione che con la ritenzione delle feci equesti
processi corporali e le feci stesse costituiscono gli oggetti del
pi intenso interesse del bambino.
2-3 anni
Verso la fine del terzo anno la parte principale dell'interesse
sessuale comincia ad essere assunta dai genitali e
normalmente viene mantenuto anche in seguito.
Tale fase dello sviluppo sessuale viene chiamata
normalmente fallica per due ragioni:
1)Il pene costituisce l'oggetto principale di interesse per i
bambini di tutti i sessi;
2)Si ritiene che l'organo di eccitamento sessuale di piacere
per la bambina in questo periodo si il clitoride, il quale
embriologicamente costituisce l'organo femminile analogo al
pene.
Ci pu rimanere vero per tutto il corso della vita,sebbene di
norma la vagina sostituisca il clitoride sotto questo rispetto.
Vi sono dunque tre stadinello sviluppo psicosessuale del
bambino:

1)Orale, 2)anale, 3)fallico;l'ultimo di questi durante la


pubert si immette nello stadio della organizzazione sessuale
adulta.
Lo stadio adulto noto come quello genitale e la dizione
fase genitaledovr essere riservata a questo stadio; la
distinzione tra fase fallica e fase genitale sostanziale e non
solo nominale, poich la capacit di giungere all'orgasmo
viene acquisita solo alla pubert.
Un tale uso corretto del termine non sempre osservato nella
letteratura psicoanalitica e la parola genitale viene spesso
usata invece del termine corretto fallico.
Le fasi orale e anale vengono comunemente chiamate
pregenitali anzich prefalliche.
Oltre alle tre principali modalit della sessualit del bambino
che danno il loro nome alle fasi principali discusse, vi sono
altre manifestazioni della pulsione sessuale da menzionare e
una di queste rappresentata dal desiderio di guardare,di
solito molto accentuato durante la fase fallica,nonch la sua
contropart,cio il desiderio di esibirsi vale a dire che il
bambino desidera vedere i genitali degli altri quanto desidera
mostrare i propri,e la sua curiosit ed esibizionismo
comprendono anche altre parti del corpo ed altre funzioni
corporali.
Un'altra componente della sessualit presente nel bambino
quella collegata all'uretra e alla minzione,indicata con il
termine erotismo uretrale.
Anche le sensazioni cutanee contribuiscono alla sessualit
dell'infanzia cos come un diritto ed odorato; vi sono

considerevoli variazioni individuali da un bambino all'altro,e


se le variazioni dell'importanza relativa delle diverse modalit
sessuali siano dovute a differenze costituzionali fra un
bambino e laltro, o se siano dovute all'influenza
dell'ambiente con le sue frustrazioni e seduzioni, una
questione ancora da risolvere.
Gli analisti sono propensi a sostenere con Freud che in alcuni
casi i fattori costituzionali siano i pi importanti,in altri quelli
ambientali mentre nella maggior parte dei casi ciascuna di
fattori contribuisce per la parte al risultato finale(Freud 1905).
La sequenza di fasi descritta, che di norma si verifica durante
l'infanzia nelle manifestazioni della pulsione sessuale,
comporta modificazioni nel grado di interesse e di importanza
attribuito,nella vita psichica del bambino,ai diversi oggetti e
alle diverse modalit della pulsione sessuale; questi
cambiamenti si producono gradualmente e i vecchi oggetti e
modi di gratificazioni,vengono abbandonati solo
gradatamente anche quando i nuovi abbiano gi da qualche
tempo assunto il ruolo principale.
Possiamo dire che la carica libidica di un oggetto in una fase
precedente diminuisce quando viene raggiunta la fase
successiva e tale carica,bench diminuita,persiste ancora per
qualche tempo dopo che si stabilita la nuova fase,e dopo
che gli oggetti ad essa pertinenti sono diventati gli oggetti
principali della carica libidica.
La teoria dell'energia psichica ci fornisce,di ci che
avviene nel corso di tali cambiamenti,una spiegazione che
al tempo stesso semplice e in accordo con i fatti cos per
come li conosciamoqui si ritiene che la libido che ha

fornito di cariche psichiche loggetto o il modo di


gratificazione della fase precedente,si distacchi
gradualmente da questi e carichi invece un oggetto o
un modo di gratificazioni della fase successiva.Cos la
libido,che aveva prima caricato di energia psichica la
mammella, o meglio la rappresentazione psichica della
mammella in seguito carica le feci e poi il pene.
Sembrerebbe che la libido fluisca da oggetto ad oggetto e da
un modo di gratificazione all'altro,durante il corso dello
sviluppo psicosessuale,e tale flusso procede lungo un corso
determinato geneticamente nelle sue linee generali ma che
pu variare considerevolmente da persona a persona.
Possiamo ritenere che nessuna carica libidica veramente
forte bvenga mai completamente abbandonata:la maggior
parte della libido pu infatti fluire verso altri oggetti,ma di
norma almeno una parte rimane fissata all'oggetto originario.
Questo fenomeno,cio il persistere della carica libidica di un
oggetto della prima o seconda infanzia nel corso ulteriore
della vita detto fissazione della libido: la parola fissazione
pu riferirsi anche ad un tipo particolare di gratificazione e in
tal senso si parla di persone fissate a gratificazioni di tipo
orale o anale.
L'uso della parola fissazione implica di solito l'esistenza di
fatti psicopatologici poich la persistenza di cariche primitive
venne riconosciute e descritta da Freud e dai suoi seguaci
dapprima nei pazienti nevrotici; dobbiamo per ritenere che
sia una caratteristica generale dello sviluppo psichico e solo
quando si produce in misura eccessiva probabilmente pu
dar luogo ad un'evenienza patologica e forse altri fattori

sconosciuti determinano se una fissazione si assocer o


meno ad una malattia mentale.
Una fissazione,sia ad un oggetto che ad un modo di
gratificazione, di solito inconscia;si potrebbe supporre che
una fissazione intensa,vale a dire il persistere di una forte
carica psichica,dovrebbe essere conscia e che una fissazione
debole sarebbe inconscia.
Possiamo affermare che non esiste alcuna relazione tra
l'intensit della carica psichica persistente e la sua
accessibilit alla coscienza:ad esempio quando cresciamo
ed usciamo dall'infanzia,ci dimenticano regolarmente degli
interessi infantili a dispetto della notevolissima intensit delle
loro cariche psichiche, sebbene sarebbe pi accurato dire che
ai ricordi di questi interessi viene energicamente sbarrata la
via alla coscienza(lo stesso si pu verificare per fissazioni
successive).
Oltre al normale fluire della libido nel corso dello sviluppo
psicosessuale,si pu verificare anche un riflusso che va sotto
il nome di regressione; quando usiamo questo termine in
rapporto ad una pulsione si parla di regressione istintuale,ad
indicare il ritorno ad un precedente oggetto o modo di
gratificazione;la regressione istintuale risulta strettamente
collegata alla fissazione,poich quando si produce una
regressione essa abitualemente ad un oggetto o un modo
di gratificazione cui l'individuo era gi fissatose un nuovo
piacere si rivela insoddisfacente e viene abbandonato
l'individuo tende a ritornare ad un piacere gi sperimentato e
verificato(esempio della risposta che il bambino ha alla
nascita di un fratellino,riprendendo a succhiare il dito,poich

l'oggetto precedente di soddisfazione libidica a cui


regredito il bambino stato il pollice,mentre il presidente
modo di gratificazione stato il succhiare).
La regressione si manifesta in circostanze sfavorevoli ma
questa eventualit non si verifica sempre: i bambini cos
come gli adulti possono indulgere in un comportamento
regressivo per piacere come nel caso di giochi o scherzi a
carattere anale.
NB: La regressione non deve essere identificata con la
psicopatologia:si tratta di un fenomeno normale nella
vita psichica in alcune circostanze, dannoso o
patologico in altre(Kris 1952,Freud 1965).
bene ricordare una caratteristica molto importante della
sessualit infantile che riguarda le relazioni del bambino con
gli oggetti deo propri desideri sessuali: l'autoerotismo.
Esso d al bambino una certa indipendenza dallambiente per
quel che riguarda l'ottenimento di gratificazioni ma lascia
anche la via aperta a quello che pu essere un fatale ritirarsi
dal mondo della realt esterna per rivolgersi ad un interesse
eccessivo o anche esclusivo verso s stesso,come avvienein
gravi condizioni patologiche quali la schizofrenia.
Passando a considerare la pulsione aggressiva,bisogna
premettere che non stato scritto molto a riguardo,e ci
dovuto al fatto che solo nel 1920 Freud consider la pulsione
aggressiva come componente istintuale indipendente della
vita psichica,paragonabile alla componente sessuale;le
manifestazioni della pulsione aggressiva presentano le stesse
capacit di fissazione e regressione e lo stesso passaggio dal

livello orale,anale e fallico che valgono per la pulsione


sessuale.
Dunque, gli impulsi aggressivi possono scaricarsi nel bambino
attraverso un'attivit orale quale quella del mordere; pi
tardi diventano sbocchi per la pulsione aggressiva il defecare
o il trattenere le feci, mentre per il bambino appena pi
grande il pene e la sua attivit sono usate o concepite in
fantasia come arma e mezzo di distruzione.
Le relazioni tra la pulsione aggressiva e le varie parti del
corpo non sono cos strette come nel caso della pulsione
sessuale:il bambino di 5 anni non mostra in realt tanto come
arma il pene,piuttosto user mani,piedi,parole; anche vero
per che le armi che il bambino usa nel gioco delle sue
fantasie quali lance,frecce,cannoni,si rivelano attraverso
lanalisi come rappresentazioni del pene nel suo pensiero
inconscio.La pulsione sessuale molto positivamente
correlata con le zone erogene corporee di quanto non lo sia
quella aggressiva sia nei confronti della stessa parte del
corpo,che di qualunque altra parte similare.
ancora piena di dubbi la questione dei rapporti tra pulsione
aggressiva e piacere:la gratificazione della pulsione sessuale
non significa solo scarica indifferente della tensione,ma una
scarica dotata di una tonalit piacevole e la constatazione
che col piacere possano interferire
colpa,vergogna,disgusto,non modifica la nostra concezione
sulla relazione originaria tra sessualit e piacere.
Ma la gratificazione della pulsione aggressiva o meglio la
scarica della tensione aggressiva,produce anchessa piacere.

Freud riteneva che ci non avvenisse(1920),mentre altri


autori pi recenti ritengono di si(Hartmann 1949 e la maggior
parte degli autori).
NB: nella letteratura che ha preceduto la formulazione del
concetto di pulsione aggressiva,libidico era sinonimo di
istintuale ma questo sappiamo quanto sia errato,e ancora
oggi spesso il termine libidico viene usato per includere tanto
l'energia sessuale quanto quella aggressiva.

Capitolo terzo: Lapparato psichico


Abbiamo visto che le due ipotesi fondamentali erano le
seguenti:
1)La legge della causalit psichica e
2)L'affermazione che l'attivit psichica sia
principalmente inconscia.
Queste due ipotesi continuano ad essere di natura
essenzialmente descrittiva.
Per quel che riguarda le pulsioni ci siamo trovati di fronte a
concetti fondamentalmente dinamici:
abbiamo considerato:
1.l'energia psichica che spinge l'organismo all'attivit fino a
quando non viene raggiunta la gratificazione;
2.il modello geneticamente determinato di passaggio da una
fase di organizzazione istintuale a un'altra,man mano che il
processo di maturazione del lattante si svolge;

3.Le variazioni individuali che possono aversi entro gli ampi


limiti di questo modello;
4.Il fluire della libido dell'energia aggressiva da oggetto ad
oggetto durante il corso dello sviluppo;
5.Lo stabilirsi di punti di fissazione e il fenomeno detto
regressione istintuale,del rifluire dell'energia psichica fino a
quei punti di fissazione.
tipico dalla della teoria psicoanalitica darci un'immagine in
movimento dinamica della mente,piuttosto che una
rappresentazione statica e senza vita della stessa:cerca di
mostrarci e spiegarci non solo la crescita ed il funzionamento
della psiche,ma anche le operazioni delle varie parti che la
compongono,le loro interazioni e reciproci conflitti.
Anche la divisione che fa della mentein varie parti fatta
su di una base dinamica e funzionale,vale a dire gli elementi
che Freud ha definito gli elementi dell'apparato psichico.
Il primo tentativo pubblicato che Freud fece di costruire un
modello dell'apparato psichico fu quello che comparse
nell'ultimo capitolo de L'interpretazione dei sogni(1900)Egli
lo descrisse come uno strumento ottico complesso qualcosa
come un microscopio o un telescopio, fatto di molti elementi
ottici disposti in sequenza; dunque l'apparato psichico
doveva essere immaginato come costituito da molte
componenti psichiche disposte in sequenza e allungato dal
sistema percettivo ad un estremo fino al sistema motorio
all'altro estremo con in mezzo i vari sistemi della memoria e
delle associazioni; in questo consisterebbero le divisioni
funzionali.

Anche in questo primo schema della mente si vede che le


divisioni erano funzionali:
1.Una parte dell'apparato reagiva stimoli sensoriali;
2.Un'altra strettamente connessa con la prima produceva
quando attivata il fenomeno della coscienza;
3.Altre parti ancora immagazzinano le tracce mnemonica e le
riproducevano e cos via.
Da un sistema a quello contiguo fluiva una qualche sorta di
eccitazione psichica,che forniva a sua volta energia a ciascun
sistema, cos come un impulso nervoso si trasmette da un
elemento ad un altro dell'arco riflesso.
Freud poi propose di distinguere tra sistemi psichici che nei
suoi primi schemi,interponeva tra sistemi della memoria e
delle associazioni; gi nella sua prima trattazione di questi tre
sistemi,d'essi si delineavano come di fondamentale
importanza e significativamente innovatori;
Egli elabor le proprie idee relative a questi tre sistemi in una
monografia posteriore (Freud 1915) i cui punti principali sono
i seguenti:
1.I contenuti e le operazioni della mente possono essere
divisi a seconda che siano consci o no;
2.Devono essere distinti tra sistemi: il sistema Ucs(da
inconscio),Pcs(da preconscio),Cs(conscio).
*Tali abbreviazioni dovevano essere usate come nomi per
evitare confusioni delicate abituali delle parole dalle quali le
abbreviazioni derivavano.

Di primo acchito pu sembrare che questa seconda teoria di


Freud sull'apparato psichico sia molto lontana dalla
dinamicit e funzionalitegli sembra fare una divisione tra
le parti della mente su basi puramente statiche e qualitative
( conscia oppure no?);
si tratta per di apparenza perch anche questa seconda
teoria funzionale.
Freud cominci col far notare che il puro attributo della
coscienza una base inadeguata per poter differenziare tra
loro i vari processi e contenuti psichici: la ragione di ci che
vi sono due classi di contenuti e processi psichici che non
sono consci,le quali possono venire distinte l'una dall'altra
mediante criteri dinamici e funzionali.
Il primo di questi gruppi non differisce da tutto ci che in un
dato momento risulta conscio:i suoi elementi possono essere
resi coscienti con uno sforzo dell'attenzione;
inversamente,ci che conscio in un dato momento cessa di
esserlo quando l'attenzione viene ritirata.
Il secondo gruppo di processi e e contenuti mentali che non
sono consci differisce comunque dal primo per il fatto che
essi non possono diventare coscienti mediante semplice
sforzo dell'attenzione: il loro accesso alla coscienza
risulta,per il momento,sbarrato ad opera di una forza che
agisce all'interno della mente stessa.
Un esempio di questo secondo gruppo potrebbe essere
l'ordine dato sotto ipnosi al quale il soggetto deve obbedire
dopo il risveglio dal sonno ipnotico ma di cui gli stato
comandato di non serbare alcun ricordo conscio A tutto ci

che era accaduto durante il sonno ipnotico stato impedito


l'accesso alla coscienza o meglio,al ricordo degli eventi
svoltisi durante il sonno ipnotico sbarrato l'accesso alla
coscienza da quella parte della psiche del soggetto che
obbedisce al comando di dimenticarsene.
su questa base funzionale che Freud distingue tra i due
sistemi e chiam rispettivamente:Ucs(inconscio) e
Pcs(preconscio),dove Ucs consiste in quei processi e
contenuti psichici che erano attivamente respinti dalla
coscienza,e Pcs,in l'quelli che potevano diventare consci con
uno sforzo dell'attenzione; il sistema Cs designava ci che
nella mente conscio.
A causa della loro vicinanza funzionale i sistemi Cs e Pcs sono
stati raggruppati assieme come sistemi Cs-Pcs, in contrasto
con il sistema Ucs.
E intuitiva la stretta relazione tra Cs e Pcs: un pensiero che
appartiene in questo momento al sistema Cs diventa parte
del sistema Pcs pochi momenti dopo,quando l'attenzione
stata distolta ed esso non pi conscio; inversamente,ad
ogni momento diventano consci e conseguentemente parte
del sistema Cs pensieri desideri ecc che appartenevano sino
allora il sistema Pcs.
Poich i processi coscienti erano gi conosciuti studiati dagli
psicologi molto tempo prima che se ne occupasse Freud
naturale che le sue scoperte e i suoi pi importanti contributi
riguardassero il sistema Ucs:per parecchi anni dal suo
sviluppo la psicoanalisi stata chiamata una psicologia del
profondo, cio una psicologia dellUcs.Essa si occupava
principalmente di quei contenuti e processi mentali che

vengono spinti fuori dalla coscienza per opera di qualche


forza psichica; nel corso di questo periodo del suo sviluppo,la
psicoanalisi faceva ampiamente ricorso alle teorie
concernenti l'apparato psichico sopra citate Freud man
mano che approfondiva la sua conoscenza del sistema
inconscio, si rese conto che tali processi non erano cos
uniformi come si era aspettato,e risult che vi erano anche
altri criteri,diversi da quello di essere attivamente messi al
bando dalla coscienza,che potevano essere applicati ai
contenuti e processi mentali per ottenere raggruppamenti pi
utili ed omogenei dei contenuti e processi mentali di.
Freud (1923)propose allora una nuova ipotesi riguardanti i
sistemi mentali,teoria che va sotto il nome di ipotesi
strutturale,per distinguerla da quella precedente chiamate
ipotesi o teoria topografica(1915).
L'ipotesi strutturale assomiglia a quelle precedenti poich
cerca di raggruppare insieme i processi e contenuti
mentali che sono funzionalmente collegati tra loro e
cerca di distinguere i vari gruppi sulla base di
differenze funzionali; ciascuna delle strutture mentali che
Freud ha proposto nella nuova teoria, costituita da un
gruppo di contenuti e processi mentali che sono
funzionalmente collegati l'uno all'altro.
Freud ha distinto tra gruppi o strutture funzionalmente
collegate,chiamandoli rispettivamente:Es,Io e Super-Io.
Possiamo dire che:l'Es comprende i rappresentanti psichici
delle pulsioni,lIo costituito dal complesso delle funzioni
collegate alle relazioni tra l'individuo proprio ambiente e il

Super-Io comprende i nostri precetti morali e le nostre


aspirazioni ideali.
*Si ritiene in questa sede che le pulsioni sono presenti fin
dalla nascita,ma evidente che non cos per quel che
riguarda gli interessi e le possibilit di controllo nei confronti
dell'ambiente e neppure per quel che riguarda alcun senso
morale o aspirazioni: ovvio pertanto che nessuna di queste
ultime cio n Io n Super-Io si sviluppi prima che sia
trascorso qualche tempo dalla nascita.
Freud espresse questo concetto assumendo che alla
nascita,lEs comprendesse l'intero apparato psichico e che
lIo ed il Super-Io, fossero originariamente parti dellEs,le
quali,nel corso della crescita,si differenziassero al punto da
poter essere considerate come entit funzionale separate.
*In seguito si pensato che fosse pi opportuno assumere
che la struttura psichica del neonato sia ancora
indifferenziata e che si sviluppino da essa lEs,lIo ed il SuperIo,anzich sostenere che lEs costituisca il precursore/padre
delle altre due entit(Hartmann,Kris,Lowenstein,1946).
Questa differenziazione avviene dapprima nei confronti delle
funzioni dellIo noto che il bambino manifesta interesse
per l'ambiente e pu esercitare su di esso un certo controllo
fin da prima che si sviluppi in lui un qualche senso
morale;Freud fu portato dai suoi studi ad affermare che:1.la
differenziazione del super io non ha luogo fino all'et di
cinque o sei anni e non si stabilisce saldamente che molti
anni dopo forse non prima di 10 o 11 anni.

2.D'altra parte la differenziazione dell'io comincia entro i


primi 6-8 mesi di vita e pu considerarsi stabilita gi ai due o
tre anni bench anche dopo quest'epoca si producano nell'io
un notevole sviluppo e molti cambiamenti.
*Alcuni analisti,in particolare Melanie Klein e i suoi
seguaci,hanno avanzato l'ipotesi che il Super-Io comincia a
funzionare come un sistema psichico indipendente prima
della fine del primo anno di vita; quest'opinione tuttavia,non
attualmente accettata dalla maggior parte dei psicoanalisti.
bene ricordare che gli aspetti dello sviluppo di un'istanza
nella vita reale avvengono tutti nello stesso tempo,e ciascuno
di essi influenza 'altro,venendone a sua volta influenzato.

L'Io
L'abbiamo gi visto come il gruppo di funzioni psichiche che
chiamiamo Io sia costituito da quelle funzioni accomunate dal
fatto di riguardare soprattutto i rapporti dell'individuo col
proprio ambiente; nel caso di un adulto,una formulazione del
genere include un insieme molto vasto di fenomeni come il
desiderio di gratificazione,abitudini, pressioni sociali,curiosit
intellettuale,interesse tecnico artistico e altri fenomeni.
Nell'et infantile,e in particolare nella prima infanzia,non
esiste ancora una tale quantit di motivi per interessarsi
all'ambiente,n la natura di tali interessi ancora cos varia
sottile;l'atteggiamento del bambino molto semplice ed
eminentemente pratico,cio soggettivamente per il bambino

l'ambiente importante in origine solo come una possibile


fonte di gratificazione o di scarica per i desideri,bisogni e le
tensioni psichiche che sorgono dalle pulsioni e che
costituiscono lEs.
L'aspetto negativo dellambiente riguarda il fatto che essoe
ha la sua importanza anche come possibile fonte di dolore e
di sconforto,nel qual caso il bambino cerca di evitarlo:
dunque l'interesse originario del bambino per il proprio
ambiente quello di una possibile fonte di gratificazione.
Le parti della psiche che hanno a che fare con la utilizzazione
dell'ambiente si sviluppano gradualmente in ci che
chiamiamo Io: se ne deduce che l'Io quella parte della
psiche che si occupa dell'ambiente col proposito di
raggiungere un massimo di gratificazione discarica per
l'Es;dunque lIo l'esecutore delle pulsioni.
Una cordiale collaborazione tra Io ed Es non ci che si
verifica abitualmente: si osservano di solito gravi conflitti tra
le due istanze, che costituiscono la vera essenza della
nevrosi;tuttavia il conflitto non la sola relazione possibile tra
lIo e lEs,in quanto bisogna ricordare che la relazione
originaria piuttosto quella di cooperazione.
Non si sa a quale stadio dello sviluppo psichico cominciano a
sorgere conflitti tra io ed Es e ad assumere un significato
importante per il funzionamento psichico,ma sembra
verosimile che ci possa avvenire solo dopo che una
sostanziale differenziazione ed organizzazione dell'Io abbia
avuto luogo.

Dunque:quali sono nei primi mesi di vita le attivit dell'Io nei


confronti del proprio ambiente?
Un gruppo di funzioni dell'Io costituito dall'acquisizione del
controllo sulla muscolatura scheletrica,ci che indicato
come controllo motorio;ugualmente importanti sono le varie
modalit di percezione sensoriale che danno informazioni
essenziali sull'ambiente circostante; poi necessaria
l'acquisizione di una sorta di biblioteca di ricordi,nella
speranza di influenzare in modo efficace il proprio
ambiente,poich saremo tanto pi capaci di utilizzare il
presente,quanto meglio conosciamo ci che avvenuto nel
passato,e quanti pi passati abbiamo vissuto.
Dunque i primissimi ricordi sarebbero quelli della
gratificazione istintuale.
In aggiunta a tali funzioni,nel bambino molto piccolo ci
dev'essere qualche processo psichico corrispondente a ci
che viene definito e affetto nel corso ulteriore della vita;in
che cosa consistano questi affetti primitivi o predecessori
degli aspetti,costituisce al momento attuale una questione
interessante ma ancora priva di risposta.
In un momento o nell'altro della prima infanzia deve
intervenire la pi squisitamente umana delle attivit
dellIo,cio la prima esitazione tra l'impulso e l'azione,la
prima dilazione nella scarica istintuale,ci che in seguito si
svilupper come pensiero(Rapaport,1951).
Tutte queste funzioni dell'Io(controllo
motorio,percezione,memoria ,affetti,pensiero)cominciano in
maniera primitiva e preliminare e si sviluppano solo molto

gradualmente mano a mano che il bambino cresce;tale


gradualit di sviluppo una caratteristica generale delle
funzioni dell'Io,ed i fattori responsabili del progressivo
sviluppo delle funzioni dell'io possono dividersi in due gruppi:
1)Lo sviluppo,geneticamente determinato,del sistema
nervoso centrale,cio la maturazione,cos come lhanno
definita Hartmann e Kris(1945);
2)L'esperienza o,meglio i fattori dell'esperienza.
Per quel che riguarda la maturazione,immaginiamo un
neonato che non possa raggiungere l'effettivo controllo delle
proprie estremit fino a quando i tratti corticospinali(piramidali)del suo sistema nervoso non siano rivestiti
delle loro guaine mielinica; oppure pensando alla capacit di
visione binoculare essa dipende dall'esistenza di questi
meccanismi nervosi per i movimenti coniugati degli occhi per
la fusione delle immagini maculari.
Da qui che questi fattori di maturazione esercitano una
profonda influenza sulla rapidit e sulla successione dello
sviluppo delle funzioni dell'Io,e quanto pi possiamo
apprendere su di essi dagli psicologi dell'et evolutiva e da
altri studiosi,meglio .
L'interesse di Freud era indirizzato in particolare all'influenza
che esercitano sullo sviluppo dell'Io i fattori
dell'esperienza(anche se egli era ben consapevole
dell'importanza fondamentale dei fattori genetici e della
complessit delle interazioni tra patrimonio genetico
ambiente, cos caratteristica dello sviluppo psichico).

Uno degli aspetti dell'esperienza che Freud(1911)ha


considerato di fondamentale importanza nei primissimi stadi
di formazione dell'Io, quella della relazione del bambino col
proprio corpo;egli ha fatto notare che il nostro proprio corpo
occupa un posto del tutto speciale nella nostra vita psichica
per tutta la durata della vita e che esso comincia ad occupare
questo posto cos particolare molto presto nel corso
dell'infanzia.
Freud pensa che vi sia pi di una ragione per questo: una
qualunque parte del proprio corpo risulta differente da
qualsiasi altro oggetto dell'ambiente del neonato in quanto
essa d origine a due sensazioni essa :1)sentita;2)sente,il
che non si verifica per nessun altro oggetto.
Inoltre,le parti del proprio corpo forniscono al neonato un
mezzo di gratificazione facile,sempre a
disposizione(Hoffer,1950):pensiamo al bambino che gi
all'et di 3-6 settimane capace di mettere in bocca il pollice
un e di gratificare cos il proprio desiderio di saperne
qualcosa desideri farlo.
Possiamo immaginare che un'importanza altrettanto grande
sia attribuita alle varie funzioni dell'io(controllo
motorio,memoria,cenestesi),che rendono possibile la
gratificazione del succhiarsi il dito,nonch agli oggetti della
stessa pulsione (pollice,dita).
Bisogna poi ricordare che gli stessi organi(orali)della
suzione,sono di grande importanza psichica per lo stesso
motivo,cio poich intimamente collegati con l'esperienza di
piacere prodotta dal succhiare;cos,tutte e due le parti del
corpo,quella succhiata e quella che succhia,posseggono o

giungono possedere una grande importanza psichica e i loro


rappresentanti psichici vengono ad occupare un posto
importante tra quei contenuti psichici che appartengono al
capitolo dell'Io.
Inoltre,alcune parti del corpo possono acquisire grande
importanza psichica in quanto sono spesso fonte di
sensazioni dolorose o spiacevoli e anche in virt del fatto che
queste sensazioni spiacevoli spesso non si possono
sfuggire;ad ogni modo,l'effetto cumulativo di questi fattori,e
forse di altri pi oscuri per noi, che il proprio corpo dapprima
nelle sue varie parti e poi anche nel suo insieme occupa
nell'io del neonato un posto particolarmente importante Le
rappresentazioni psichiche del corpo,cio i ricordi e le idee ad
esso collegate,con le rispettive cariche di energia
pulsionale,costituiscono probabilmente le parti pi importanti
di sviluppo nel suo primissimo stadio.
Freud (1923) ha espresso questo fatto dicendo che lIo in
primo luogo un Io corporeo.
Un altro processo che dipende dall'esperienza e che ha
un'importanza essenziale nello sviluppo dell'Io,
l'identificazione con gli oggetti(di solito
persone)dell'ambiente circostante; con il termine
identificazione si intende l'atto o il processo per cui si diventa
simili a qualcosa o a qualcuno in uno solo o in diversi aspetti
del pensiero o del comportamento.
Freud ha rilevato che la tendenza a diventare come un
oggetto del proprio ambiente una parte molto importante
del rapporto con gli oggetti in generale,e che assai presto nel
corso della vita essa mostra di avere un suo significato

particolare:gi verso la met del primo anno di vita,si pu


osservare nel comportamento del bambino la prova di questa
tendenza:ad esempio egli impara sorridere imitando l'adulto
che gli sorride,impara a parlare imitando ci che gli viene
detto, e gli adulti fanno dei giochi con i bambini di quell'et
come il nascondino il battimani per far s che questo processo
si verifichi.
Un altro esempio di identificazione l'acquisizione del
linguaggio da parte del bambino: l'acquisizione del linguaggio
motorio da parte del bambino dipende in misura
considerevole dalla tendenza psicologica ad imitare un
oggetto dell'ambiente,o meglio ad identificarsi con esso.
Sebbene sia vero che un bambino non possa imparare a
parlare fino a quando il suo sistema nervoso centrale non sia
maturato a sufficienza, e che l'acquisizione del linguaggio
non un semplice processo imitativo, altres vero che i
bambini di solito parlano per imitazione (almeno all'inizio):
essi ripetono dei suoni che gli adulti emettono ed imparano a
dirli ad imitazione di un adulto,olto spesso come parte di un
gioco; poi istruttivo osservare che ogni bambino parla con
lo stesso accento che hanno gli adulti del suo ambiente e che
intonazione,pronuncia e modi di dire vengono copiati
esattamente, sempre che l'udito del bambino sia sano.
Non vi sono dubbi per cui sul fatto che l'identificazione abbia
una parte molto importante nell'acquisizione di questa
particolare funzione dell'Io,definita come il linguaggio
motorio.
La stessa cosa vera per quel che riguarda gli atteggiamenti
fisici,gli interessi e gli hobbies atletici ed intellettuali,la

tendenza ad un'espressione sfrenata delle pulsioni istintuali


come ad esempio gli scoppi di ira o la tendenza opposta,cio
un controllo di tale espressione,nonch molti altri aspetti del
funzionamento dell'Io, il tutto a rappresentare una parte
molto importante dell'effetto dell'esperienza sulla formazione
dell'Io.
La tendenza ad identificarsi con una cosa o persona
dell'ambiente, fortemente investita di cariche
energetiche,non affatto limitata all'infanzia:si pensi ad ex.
all'adolescenza, in cui ci si veste e si parla come un idolo del
mondo dello spettacolo Tali identificazioni nell'adolescenza
possono essere transitorie e di significato passeggero ,ma in
nessun modo sono sempre tali.
Questa tendenza persiste durante tutto il corso della vita ma
almeno dopo l'infanzia rimane in gran parte inconscia nelle
sue manifestazioni; vale a dire che l'adulto,non si rende conto
di star diventando simile ad un'altra persona in qualche
aspetto del proprio pensiero o comportamento Questo
perch nella vita infantile,il desiderio di essere come l'altro,
pi facilmente accessibili alla coscienza.
Ci di cui si parlato finora, la tendenza ad identificarsi con
persone o cose del proprio ambiente,fortemente investite di
energia libidica; questa tendenza normale anche se sembra
essere preminente e relativamente pi importante nei primi
tempi della vita.
Esiste anche la tendenza ad identificarsi con gli oggetti che
sono fortemente investiti di energia aggressiva,e ci sembra
essere particolarmente vero se l'oggetto o la persona in

questione potente, un tipo di identificazione detta


identificazione con l'aggressore(Anna Freud,1936).
In tali casi,lindividuo ottiene la soddisfazione di partecipare
egli stesso,almeno in fantasia,alla gloria e al potere che
attribuisce al suo antagonista.
Tuttavia tutto quanto sappiamo ci fa ritenere che
l'identificazione sia solo secondariamente collegata con
fantasie di sostituire un oggetto ammirato allo scopo di
approfittarne assumendo i diritti e le propriet della persona
ammirata:non vi sono dubbi che in molti casi in cui
esiste,questo motivo possa essere molto forte,ma sembra
che la tendenza ad identificarsi con un oggetto sia
semplicemente una conseguenza della sua carica libidica:
tale tendenza si pu gi osservare in unepoca dell'infanzia
anteriore a quella in cui sipotrebbe presumere nel bambino
come operante una motivazione come l'invidia o una
qualunque fantasia di sostituirsi ad una persona invidiata.
Se l'identificazione possa essere poi anche la conseguenza
diretta di una forte carica di energia aggressiva, una
questione che attende tuttora risposta.
Freud (1916) ha fatto notare un altro fattore che gioca
unimportante parte nel processo dell'identificazione,definito
come la perdita dell'oggetto,termine che pu riferirsi ad
uno qualunque tra numerosi eventi:morte reale
dell'oggetto,fantasia che tale oggetto sia morto ,separazione
da esso molto prolungato,permanente fantasia di una simile
separazione.

Freud ha scoperto che in tali casi,vi una forte tendenza ad


identificarsi con la persona perduta:pensiamo al figlio che
dopo la morte del padre,diventa una riproduzione perfetta di
lui e manda avanti il lavoro che il padre era solito fare nella
sua stessa maniera ,come se egli fosse il padre e diventa
veramente simile a lui.
Come suggerito dall'esempio,la perdita per morte o
separazione di una persona investita fortemente di cariche
energetiche,pu avere un effetto cruciale sullo sviluppo
dell'Io,poich rimane in tali casi un permanente bisogno di
imitare ci che stato perduto o di diventarne l'immagine.
In casi di questo genere che sono stati studiati nella pratica
psicoanalitica,riguardano la depressione,condizione clinica
nella cui psicopatologia ha regolarmente una parte di grande
importanza l'identificazione inconscia con un oggetto
perduto:lidentificazione ha la sua parte in pi di un aspetto
dello sviluppo dellIo costituisce in primo luogo una parte
fondamentale della relazione con un oggetto fortemente
investito di cariche energetiche soprattutto nei primi tempi
della vita.
Si poi affrontata la tendenza ad identificarsi con un oggetto
ammirato sebbene odiato,ci che Anna Freud ha definito
identificazione con l'aggressore; infine vi il fatto che la
perdita dell'oggetto altamente investito di cariche
energetiche conduce a un'identificazione di entit pi o meno
notevole con l'oggetto perduto; a prescindere dal modo in cui
l'identificazione abbia luogo,il risultato consiste sempre nel
fatto che lIo,per mezzo di essa,si arricchisce sia in meglio
che in peggio.

Un altro argomento pur sempre collegato alla questione della


differenziazione dellIo dallEs, consiste nelle modalit di
funzionamento dell'apparato psichico definite come processo
primario e processo secondario (Freud,1911).
Il processo primario: cos chiamato perch Freud lo consider
come il modo in cui l'apparato psichico funzionava; noi
riteniamo che l'Es funzioni in conformit col processo
primario durante tutto il corso della vita,e che anche lIo
funzioni in tal modo durante i primi anni della vita,quando la
sua organizzazione ancora immatura e per natura ancora
molto simile all'Es da cui sorto cos di recente nel suo
funzionamento funzionamento.
Il processo secondario si sviluppa gradualmente e
progressivamente durante i primi anni di vita,ed
caratteristico delle operazioni dell'Io relativamente
maturo.
I termini processo primario e secondario sono usati nella
letteratura psicoanalitica in riferimento a due fenomeni tra
loro collegati ma distinti:il termine processo primario si pu
riferire sia a un certo tipo di pensiero caratteristico del
bambino,il cui Io ancora immaturo,sia al modo in cui noi
crediamo che l'energia pulsionale(sia libidica che aggressiva),
venga deviata e scaricata nell'est o nellIo immaturo.
Allo stesso modo il termine processo secondario si pu
riferire a un tipo di pensiero tipico dellIo maturo,oppure
a quei processi di fissaggio e di mobilitazione dell'energia
psichica che riteniamo si producano nellIo maturo.

La caratteristica fondamentale del processo primario,


riguarda il fatto che le cariche di energia psichica pulsionale
associate con i processi primari sono estremamente
mobili;riteniamo che questa mobilit delle cariche
psichiche,renda ragione di due caratteristiche sorprendenti
del processo primario:
1)La tendenza alla gratificazione immediata(scarica
della carica psichica)che caratteristica dellEs e dellIo
immaturo;
2)La facilit con cui la carica psichica pu essere
spostata dal suo primitivo oggetto o via discarica,nel
caso che questi siano bloccati o inaccessibili,e venire
scaricata per un'altra via,simile o diversa dalla precedente.
La prima delle due,cio la tendenza all'immediata
gratificazione o scarica della carica psichica, quella che
domina durante la prima e la seconda infanzia,quando le
funzioni dell'io sono ancor immature; essa poi molto pi
comune nella vita successiva di quanto non si creda e
l'indagine dei processi mentali inconsci col metodo della
psicoanalisi,ha mostrato che la tendenza alla scarica
immediata della carica psichica caratteristica dell'Es
durante tutto il corso della vita.
La seconda caratteristica,cio la facilit con la quale un
mezzo di scarica della carica psichica pu essere sostituito da
un altro,pu essere meglio illustrata attraverso un esempio:
si pensi al bambino che si succhia il pollice quando non riesce
ad avere la mammella o il biberon:la carica di energia
pulsionale associata all'impulso o desiderio di succhiare,
originariamente diretta verso la rappresentazione psichica

della mammella o del biberonTuttavia la carica mobile e


se la scarica non pu essere effettuata succhiando la
mammella o la bottiglia, perch sono inaccessibili la carica
psichica devia verso il pollice(che invece accessibile)e il
bambino succhia al loro posto il pollice,e cos viene effettuata
la scarica.
Un altro caso quello del bambino che gioca modellando la
creta;il giocare con le feci non pi una forma accessibile di
scarica della carica psichica poich stata proibita,cos il
bambino,per la mobilit della carica connessa con la
rappresentazione psichica delle proprie feci,pu ottenere la
stessa gratificazione deviando la carica sulla creta e
raggiungendo la scarica mediante il gioco con la creta invece
che con le feci.
Nel processo secondario l'accento posto sulla capacit o
possibilit di ritardare la scarica di energia:il punto quello di
riuscire a rimandare la scarica fino a quando le circostanze
ambientali non risultino le pi favorevoli possibili,ove la
capacit di rimandare la scarica un aspetto essenziale del
processo secondario.
Un altro aspetto essenziale che le cariche sono attaccate
pi saldamente ad un particolare oggetto o modalit di
scarica della carica psichica,di quanto non fosse il caso del
processo primario; anche qui le differenze tra i processi
primario e secondario sono quantitative piuttosto che
qualitative,cos come il passaggio dall'uno all'altro graduale
sia dal punto di vista temporale,cio nel tracciare la crescita
e lo sviluppo di un particolare individuo,sia dal punto di vista
descrittivo,cio nel cercare di tracciare una linea di

separazione tra processo primario e secondario, nello


studiare il funzionamento mentale di un soggetto.
Nessuno pu affermare:Qui finisce il processo primario e qui
comincia quello secondario La trasformazione del
processo primario in secondario un procedimento
graduale che fa parte della differenziazione e della
crescita di quei processi psichici che formano ci che
noi chiamiamo lIo.
Processo primario e secondario designano anche diversi tipi
di pensiero;si ritiene che il processo del pensiero primario
compaia pi precocemente nella vita del pensiero del
processo secondario e,che quest'ultimo,si sviluppi
gradualmente come parte o aspetto dello sviluppo dellIo.
Provando a definire e a descrivere questi due modalit di
pensiero,ci accorgiamo che il secondario pi facile da
descrivere,poich pi familiare:esso rappresenta il modo di
pensare ordinario,cosciente per come lo conosciamo
attraverso l'introspezione,di natura fondamentalmente
verbale,nonch delle leggi consuete della sintassi edella
logica;rappresenta il modo di pensare che attribuiamo all'Io
relativamente maturo,ed essendo a tutti familiare,non
richiede alcuna ulteriore descrizione particolare.
Il pensiero del processo primario la modalit di pensiero
tipica di quegli anni dell'infanzia durante i quali lIo ancora
immaturo,ed esso costituisce normalmente il tipo dominante
di pensiero per lIo immaturo e persiste in qualche misura
anche nella vita adulta,in maniera normale.

Nel pensiero che caratterizza il processo primario,vi


l'assenza di qualunque forma di condizionale o di altre
congiunzioni qualificative; gli opposti possono apparire luno
al posto dell'altro,e idee tra loro contraddittori,possono
coesistere;sembra piuttosto difficile dimostrare che questo
tipo di pensiero non sia completamente patologico.
Qui la rappresentazione per allusione o per analogia
frequente,e al posto dell'intero pu essere usata una parte
dell'oggetto,di un ricordo,di un'idea o viceversa;in pi molti
pensieri diversi possono essere rappresentati da un singolo
pensiero o immagine.
Nel pensiero del processo primario la rappresentazione
verbale non usata in maniera esclusiva come invece
avviene in quello secondario; possono aversi impressioni
visive o altre impressioni sensorie;inoltre il senso del tempo
non esiste nel pensiero del processo primario:non vi un
prima e un dopo, un adesso e un allora,un inizio,un
successivo e una fine Passato,presente e futuro sono una
cosa sola.
Il pensiero del processo primario si pu osservare in molti
casi di malattie mentali gravi,fino a contribuire in maniera
preponderante ai sintomi che questi malati manifestano: e
ci che si osserva nel caso di delri associati a malattie
tossiche od organiche del cervello,in gravi malattie ad
eziologia indeterminata come schizofrenia e psicosi maniacodepressiva.
Tuttavia il pensiero del processo primario non di per s
patologico:l anormalit in questi casi consiste nella relativa
assenza o nella scomparsa del pensiero del processo

secondario piuttosto che nella presenza del pensiero del


processo primariocio il predominio o l'esclusivo operare
del processo primario che costituisce unanormalit quando si
verifica nel corso della vita adulta.
Devono passare diversi anni prima che un bambino sviluppi
un senso del tempo,prima che vi sia per lui un qualcosa di
comprensibile fuori dal qui ed ora,cos che questa
caratteristica del pensiero del processo primario non che un
tratto familiare dei primi anni di vita(???);
lo stesso si pu dire della tendenza a rappresentare idee in
maniera non verbale.
Inoltre,quanto pi la maniera di discorrere colloquiale e
informale, tanto pi semplice ne la sintassi e tanto pi
ambigue potrebbero risultare le stesse parole usate se
venissero tolte dal loro contesto; una rappresentazione
mediante l'opposto,che sembra a prima vista tra le pi
sconcertanti del pensiero del processo primario, cos
abbastanza comune nelluso di tutti giorni che se non vi
poniamo un'attenzione particolare,solo a stento ci rendiamo
conto di quanto essa sia frequente.
Lo stesso vale per la rappresentazione di una parte per il
tutto eviceversa,o la rappresentazione per analogia o per
allusione:sono modi di pensare usati in poesia e presenti con
altrettanta frequenza in altre produzioni mentali meno serie
come i giochi di parole e il gergo;
cos come vi anche la rappresentazione di idee in maniera
non verbale:si pensi ai quadri,che parimenti raccontano una

storia,alle vignette umoristiche,alle caricature alle


illustrazioni pubblicitarie ecc.
Il tutto a dimostrare che le caratteristiche del pensiero del
processo primario non sono cos aliene dal pensiero conscio
della vita adulta:esse persistono durante tutto il corso della
vita e continuano ad avere una parte considerevole,bench
subordinata.In pi normalmente l'Io conserva una certa
capacit di ritornare temporaneamentea modalit immature
caratteristiche dell'infanzia: ci evidente nei giochi,nei frizzi
e lazzi di ogni tipo degli adulti,pi o meno conditi di spirito e
ci si verifica anche durante il sonno, nell'attivit onirica,cos
come nei sogni ad occhi aperti dello stato di vegliain tutti
questi casi si nota un aumento temporaneo dell'importanza
del pensiero di tipo primario rispetto a quello del processo
secondario.
Vi sono un paio di termini comunemente usati in letteratura
per designare alcuni degli aspetti del pensiero di tipo
primario:il primo lo spostamento,il secondo la
condensazione.
Usato in senso psicoanalitico tecnico,lo spostamento designa
la rappresentazione di una parte per il tutto o viceversa o,in
generale,la sostituzione di un'idea o immagine con un'altra
che associativamente connessa;Freud riteneva che queste
sostituzioni fossero dovute o dipendessero da uno
spostamento della carica di energia psichica dall'uno all'altro
pensiero idea;da qui la scelta della parola spostamento,dove
ci che viene spostato, la carica psichica.
Questo termine illustra la stretta relazione che esiste tra il
pensiero del processo primario e le modalit caratteristiche di

regolazione dell'energia pulsionale che vengono anche


chiamate processo primario:in tal caso,la pronta tendenza
allo spostamento,che anche caratteristica del pensiero del
processo primario, correlata con quella mobilit delle
cariche psichiche descritte come essenziale caratteristica del
processo primario.
Il termine condensazione viene riferito alla rappresentazione
di diverse idee o immagini mediante una singola parola o
immagine,o anche mediante una parte di essa: la scelta del
termine si riferisce agli spostamenti di energia da cui si
ritiene dipenda il processo in questione.
Freud ritenne che quando numerose rappresentazioni mentali
venivano rappresentate da una sola,in quest'ultima erano
concentrate (condensate)le cariche psichiche delle altre.
Altra caratteristica del pensiero del processo primario,di
solito considerata come separata,poich tutta particolare, la
rappresentazione simbolica:nello studio dei sogni e dei
sintomi nevrotici Freud (1900) trov che alcuni elementi nei
sogni o nei sintomi,avevano un significato relativamente
costante da paziente a paziente,che era diverso dal loro
significato originariamente accettato e sconosciuto al
paziente stesso; era come vi fosse un linguaggio segreto che
la gente usa inconsciamente senza essere in grado di
comprenderlo consciamente.
Freud ha chiamato simboli il vocabolario di questo
linguaggio e molti degli oggetti e delle idee rappresentati
simbolicamente,sono cose proibite cio sessuali,sporche.

La lista di quanto pu essere rappresentato simbolicamente


non troppo lunga:comprende il corpo le sue parti,gli organi
sessuali,le natiche,lano,il tratto urinario e alimentare,le
mammelle,i pi stretti membri della famiglia come
madre,padre,sorelle e fratelli,certe funzioni d'esperienze
corporali come rapporto sessuale
,minzione,defecazione,mangiare,piangere,rabbia,eccitamento
sessuale ,nascita,morte e poco altro.
Sono tutte cose di interesse per il bambino piccolo,durante
cio iquel periodo in cui il suo io ancora immaturo ed il
processo primario gioca ancora la parte pi importante del
suo modo di pensare.
Passiamo adesso a considerare un altro aspetto della teoria
dell'energia pulsionale che riguarda la differenziazione dell'Io
dall'Es e il suo successivo sviluppo,vale a dire la
neutralizzazione dell'energia pulsionale(Freud
1923,Hartmann,Kris,Lowenstein,1949).
Come risultato della neutralizzazione,l'energia pulsionale(che
altrimenti avrebbe premuto imperiosamente al fine di
scaricarsi al pi presto possibile cos come tutte le cariche
energetiche dell'Es),diviene utilizzabile dallIo e a sua
disposizione per portare avanti i suoi diversi compiti e
desideri,in accordo col processo secondario.
Possiamo cos collegare l'energia pulsionale non neutralizzata
con il processo primario,e l'energia pulsionale neutralizzata
con il processo secondario,bench non si conosca con
certezza la precisa relazione esistente tra la neutralizzazione
e lo stabilirsi e l'operare del processo secondario.

Quanto sappiamo che:


1)La neutralizzazione una trasformazione
progressiva e non improvvisa;
2)L'energia che essa rende disponibile per le funzioni
dell'Io, essenziale per lIo stessoSenza di essa l'Io non
capace di funzionare adeguatamente(Hartmann,1953).
Nell'affermare che la neutralizzazione progressiva,si
intende il fatto che una trasformazione che si produce a
poco a poco nel corso di un lungo periodo di tempo,e che
segue parallelamente la crescita dell'Io,a cui contribuisce in
misura cos importante.
L'energia neutralizzata quindi quell'energia che ha
subito un apprezzabile modificazione del proprio
carattere originario,sessuale o aggressivo.Inoltre,questo
concetto di denaturazione dell'energia pulsionale,venne
introdotto per la prima volta da Freud quando l'unica funzione
istintuale riconosciute era quella sessuale(Freud 1905); di
conseguenza nel discutere tale processo egli vi si riferir con
il termine di desessualizzazione.
Pi recentemente stata introdotta la parola
disaggressivizzazione(Hartmann,Kris,Lowenstein,1949),
sebbene sia pi semplice parlare di neutralizzazione,sia
dell'energia sessuale che di quella aggressiva.
Il termine neutralizzazione implica che un'attivit
dell'individuo,che originariamente forniva soddisfazione alla
pulsione attraverso la scarica della carica energetica,cessa di
fare ci ed entra al servizio dell'Io,senza avere col bisogno di

soddisfazione o discarica della carica energetica alcun


rapporto che somigli alla propria forma istintuale originaria.
Pensiamo ai primi tentativi di parlare che il bambino fa e che
gli consentono la scarica di diverse cariche di energia
pulsionale: espressione di emozioni,identificazione con un
adulto,impegnare un adulto e guadagnarne l'attenzione.
Tuttavia nel corso del tempo,l'uso del linguaggio diviene in
gran parte indipendente da una tale gratificazione e diventa
disponibile per la comunicazione del pensiero anche in
assenza di gratificazioni dirette del genere di quelle che lo
accompagnavano allinizio:ci che era originariamente
energia pulsionale, stato neutralizzato e si trova adesso al
servizio dellIo.
Ricordiamo che la relazione tra un'attivit come il parlare e la
soddisfazione della pulsione un fatto normale in un primo
periodo della vita e che,senza il contributo dell'energia
pulsionale,l'acquisizione del linguaggio sarebbe
impedita(ammesso che possa iniziare in qualche modo).A tal
proposito,si pensi al mutismo dei bambini psicotici che,ritirati
in se stessi,non hanno con gli adulti alcun rapporto
gratificante e il cui linguaggio ritorna o si sviluppa solo
quando nel corso del trattamento cominciano ad avere di
nuovo tale tipo di rapporto.
D'altro canto se lenergia pulsionale coinvolta non viene
neutralizzata in maniera sufficiente,o se nel corso ulteriore
della vita la neutralizzazione viene annullata ed il parlare o
l'energia neutra disponibile per questo scopo viene reistintualizzata,i conflitti nevrotici possono interferire con
quanto era stato fino ad allora una funzione dell'Io

pienamente disponibile per l'individuo,indipendentemente da


ogni conflitto interiore.
Esempi delle conseguenze di una tale istintualizzazione sono
le balbuzie infantili(neutralizzazione inadeguata) e lafonia
isterica (re-istintualizzazione);la reistintualizzazione(deneutralizzazione) costituisce un aspetto
del fenomeno della regressione.
Il concetto che l'energia neutralizzata sia a disposizione
dell'Io per l'esecuzione di molte delle sue funzioni, in
accordo col fatto che queste operazioni dell'Io sono
autonome,nel senso che,almeno dopo trascorsa la prima
infanzia,esse non vengono disturbate dal fluire delle pulsioni
o dei conflitti intrapsichici che vengono sollevati dalle
pulsioni (Hartmann,Kris,Lowenstein,1949).
La loro autonomia relativa e non assoluta e in alcune
situazioni patologiche,l'energia a loro disposizione pu venire
re-istintualizzata,cosicch le funzioni stesse vengono colpite
se non poste alla merc dei desideri che si originano dalle
pulsioni o dai conflitti che si instaurano su questi desideri.

Capitolo quarto: Lapparato psichico


(continuazione)
Abbiamo parlato delle funzioni psichiche di base,che sono
raggruppate insieme sotto il nome di Io,esempi delle quali
sono:controllo motorio,percezione
sensoriale,memoria,affetti,pensiero;
abbiamo sottolineato come i fattori che influenzano lo
sviluppo dell'individuo,rientrino in due categorie principali

che sono quella maturativa e quella ambientale o(legata


allesperienza).
Rispetto a questa seconda categoria,abbiamo sottolineato
l'importanza che ha per lo sviluppo dell'Io,uno degli oggetti
dell'ambiente infantile, cio il proprio corpo.
Abbiamo poi esaminato linfluenza esercitata da altre
persone appartenenti all'ambiente del bambino,sulla crescita
e sullo sviluppo del suo Io attraverso il processo
dell'identificazione;siamo passati alle modalit di
funzionamento delle varie parti dell'apparato psichico,ed
abbiamo discusso i processi primario e secondario ed il
pensiero del processo primario e di quello secondario; infine
abbiamo esaminato la neutralizzazione dell'energia psichica
derivante dalle pulsioni.
A partire da adesso ci concentreremo:
1)Sulla capacit dell'Io di acquisire la conoscenza del proprio
e il dominio di esso;
2)Sui modi complessi ed importanti con i quali lIo raggiunge
un certo grado di controllo e di dominio sull'Es,cio sui
desideri e sugli impulsi che si originano dalle pulsioni Il
primo si occupa della lotta tra lIo contro il mondo
esterno(nella sua parte di intermediario tra Es ed ambiente);il
secondo riguarda l'Io sempre nella parte di lottare contro l'Es
o con il mondo interno.
Partiamo con il dominio dell'ambiente da parte dellIo:a tal
proposito,sono fondamentali almeno tre delle funzioni dellIo
esaminate in precedenza:

1)Le percezioni sensoriali che informano l'Io su ci che lo


circonda;
2)La capacit di ricordare,paragonare e pensare secondo il
processo secondario,che permette un livello di conoscenza
dell'ambiente pi elevato di quello dato dalle percezioni
sensoriali da sole;
3)Il controllo motorio e la destrezza dei movimenti che
permettono al soggetto di modificare in maniera attiva il
proprio ambiente fisico.
Queste funzioni sono tra loro correlate:ad esempio la
destrezza dei movimenti pu essere essenziale per ottenere
impressioni sensoriali come nel caso dell'acquisizione della
visione stereoscopica,o in quella dell'uso delle mani nella
palpazione;tuttavia bisogna distinguere una particolare
funzione dell'Io che ha un posto molto importante nell'ambito
delle relazioni tra Io e ambiente,che l'esame di realt (Freud
1911,1923).
Con esame di realt si intende la capacit che ha l'Io di
distinguere tra gli stimoli o le percezioni che gli
provengono dal mondo esterno,da una parte,e quelle
che gli provengono dai desideri e dagli impulsi dell'Es
dall'altra Se l'Io in grado di espletare questo compito con
successo,si dice che l'individuo ha un senso della realt
buono ed adeguato;se invece lIo non in grado di espletare
bene tale compito,si dice che il suo senso della realt
povero e difettoso.
Riteniamo che il senso della realt si sviluppi
gradualmente,come altre funzioni dellIo,nel corso di un

periodo di tempo considerevole,mentre il bambino cresce e


matura;assumiamo inoltre che per parecchie delle prime
settimane di vita,il neonato non sia affatto in grado di
distinguere gli stimoli che provengono dal proprio corpo e le
pulsioni istintuali,dagli stimoli che provengono dall'ambiente
circostante.Il bambino sviluppa la capacit di fare questa
distinzione progressivamente,in parte in conseguenza della
maturazione del suo sistema nervoso e dei suoi organi
sensoriali e in parte in conseguenza dei fattori
dell'esperienza.
Freud(1911)pos l'attenzione sul fatto che un fattore di
questo secondo tipo costituito dalla frustrazione,e riteneva
che essa fosse di grande importanza per lo sviluppo
dell'esame di realt durante i primi mesi di vita;egli fece
rilevare che il lattante sperimenta molte volte il fatto che
certi stimoli,come quelli che provengono dalle mammelle e
dal latte(fonti di gratificazione importanti)talvolta sono
assenti Egli consider queste esperienze di frustrazione,che
si ripetono molte volte e in vari modi durante la prima
infanzia,come fattore della massima importanza nello
sviluppo di un senso della realt:attraverso esse.il bambino
impara che alcune cose del mondo esterno vanno e vengono,
che possono essere presenti o assenti,e che non sono qui
(per quanto fortemente egli possa desiderare che lo siano).
Ci costituisce uno dei punti di partenza per riconoscere che
queste cose non fanno parte del S,ma sono poste,invece
fuori dal S.
Vi sono alcuni stimoli che il bambino non pu far andare
via.non importa quanto sia intenso il suo desiderio che non

siano qui,tali stimoli provengono dall'interno del corpo,e sono


a loro volta il punto di partenza per riconoscere che un tal
genere di cose (ad esempio il mal di pancia)non sono fuori
del S,bens il S.
La capacit di dire se qualcosa S o non S, una parte
della funzione generale dell'esame di realt,a cui ci si
riferisce con il nome di capacit di stabilire dei saldi confini
dell'Io,anche se sarebbe pi esatto parlare di confini del
S;sotto l'influenza di determinate esperienze,lIo del
bambino che cresce,si sviluppa gradualmente la capacit di
compiere l'esame di realt:si sa che nell'infanzia questa
capacit solo parziale e varia nella sua efficacia da
momento a momento(sappiamo come il bambino tende a
considerare reali un gioco,una fantasia,e dobbiamo
riconoscere che anche nella vita adulta normale la visione
della realt costantemente influenzata dai nostri
desideri,paure,speranze,ricordi).
Per la grande maggioranza di noi,la visione del mondo
circostante influenzata pi o meno dalla nostra vita psichica
interiore: ovviamente questo pu comportare la deficienza o
inattendibilit delle capacit del nostro Io di compiere un
esame di realt,che si pu riflettere nel prevalere di
pregiudizi,financo nella credenza nella superstizione e nei riti
magici religiosi in genere:l'adulto raggiunge una buona
capacit di fare un esame di realt almeno nelle situazioni
comuni e quotidiane, una capacit che viene persa o ridotta
solo in seguito ad una grave malattia mentalepazienti che
soffrono di una tale forma morbosa, presentano nella loro
capacit di esaminare la realt,un disturbo pi serio di
quanto non sia solito vedere nelle persone

normali/nevrotici;si ricordi il malato di mente che convinto


che i suoi deliri e le sue allucinazioni siano delle cose
reali,mentre in effetti hanno origine unicamente nei timori e
nei desideri all'interno del malato stesso.
Un disturbo dell'esame di realt,costituisce un aspetto cos
costante di molte malattie mentali,da esserne diventato un
criterio diagnostico:le gravi conseguenze di un siffatto
disturbo,servono a sottolinearci l'importanza che ha per
lIo,nel suo ruolo normale cultore dell'Es,la capacit di
procedere all'esame di realtun integro senso della realt
rende lIo capace di agire efficacemente sull'ambiente
nell'interesse dell'Es,e costituisce una valida risorsa quando
alleato con l'Es e cerca di studiare l'ambiente per vedere se e
come sia possibile ottenere delle gratificazioni.
Passiamo ora a considerare l'Io come intermediario tra Es e
ambiente:
lIo dilaziona,controlla o si oppone in qualche modo alla
scarica delle energie dell'Es,anzich inoltrare o facilitare la
loro scarica.La capacit che ha l'Io di controllare la scarica
delle energie dellEs,costituisce qualcosa di necessario o
importante ai fini di una buona utilizzazione
dell'ambienteinfatti se riusciamo ad aspettare,spesso siamo
in grado di evitare qualche spiacevole conseguenza della
gratificazione o di aumentare il piacere che pu essere
ottenuto.Abbiamo poi visto come un qualche ritardo nella
scarica dell'energia pulsionale,costituisca una parte
essenziale dello sviluppo del processo secondario e del
pensiero del processo secondario;si pu da qui
comprendere,come il processo dello sviluppo dell'Io,dia luogo

a un certo ritardo nella carica delle energie dell'Es e ad una


certa quantit di controllo dell'Es da parte dell'Io.
Anna Freud (1954)ha espresso questo aspetto dei rapporti
tra Es ed Io,paragonandolo alla relazione che c' tra
l'individuo e il servizio pubblico in uno Stato moderno:in una
societ complessa,il cittadino deve delegare molti compiti
servizi pubblici se vuole che siano espletati in modo
efficiente,e ci nel proprio interesse.La creazione di un
servizio pubblico costituisce per il singolo un vantaggio e gli
fornisce molti benefici di cui lui contento,ma nello stesso
tempo il cittadino scopre che ci sono anche certi
svantaggi(ad esempio il servizio pubblico lento)ed egli
sembra avere delle idee proprie su che cosa sia meglio per
lui,che non sempre coincidono con quanto in quel momento
egli vorrebbe;in maniera analoga l'Io pu imporre una
dilazione alle pulsioni dell'Es,pu oporre le pretese
dell'ambiente contro di esse,e pu anche riuscire ad
impossessarsi tramite la neutralizzazione di qualche parte
dell'energia delle pulsioni per uso proprio.
Ci si dovrebbe dunque aspettare che la relazione tra lIo ed
ambiente, non raggiunga mai tanta forza da costringere l'Io
ad una grave e prolungata opposizione alle richieste istintuali
dellEs;abbiamo detto che la relazione dell'Io con la realt in
origine al servizio dell'Es, quindi dovremo aspettarci che nel
caso di un conflitto davvero grave tra i desideri dell'Es e la
realt ambientale,lIo si trovi alleato con lEs. Ci che si
osserva per piuttosto diverso:apprendiamo che lIo,in
certe circostanze pu dirigersi esso stesso contro l'Es,e pu
anche opporsi direttamente alla scarica delle sue energie
pulsionali;questa opposizione dellIo nei confronti dell'Es,non

risulta chiaramente discernibile,fino a quando non si


raggiunto un certo grado di sviluppo e di organizzazione delle
funzioni dell'Io,ma i suoi inizi avvengono non pi tardi
dell'ultima parte del primo anno di vita.
Un esempio di quest'opposizione quello dell'Io che respinge
il desiderio di uccidere un proprio fratello:i bambini molto
piccoli spesso cercano di mettere in pratica tale desiderio
attaccando il fratellino;ma col passare del tempo e sotto la
pressione della disapprovazione dell'ambiente,lIo pu
opporvisi e respingere questo desiderio dell'Es con tanta
intensit che alla fine esso sembra cessare di esistere
Almeno per quel che riguarda il comportamento esteriore,lIo
ha prevalso e il desiderio di uccidere stato abbandonato.
Vediamo che,anche se l'Io originariamente l'esecutore
dell'Es,e che continua ad esserlo per molti riguardi,nel corso
della vita,esso comincia ad esercitare un crescente controllo
sull'Es piuttosto presto e gradualmente viene a trovarsi in
opposizione con alcune esigenze dell'Es,e persino in aperto
contrasto con esseda obbediente e valido servitore dell'Es
sotto ogni riguardo,ne diventa in parte l'oppositore ed anche
il padrone.
Quest'osservazione d luogo ad almeno due quesiti:
1)Come possiamo renderci ragione del fatto che l'Io,che
parte dell'Es e che cominci come semplice servitore delle
pulsioni,diventi entro certi limiti il loro padrone?
2)Quali particolari mezzi usa l'Io per tenere in scacco gli
impulsi dell'Es quando riesce a farlo?

La risposta al primo quesito risiede in parte nella natura delle


relazioni tra bambino e ambiente,e in parte in certe
caratteristiche psicologiche della mente umana,dove le varie
caratteristiche hanno in comune il fatto di essere tutte
collegate con il funzionamento dell'io.
Considerando l'ambiente:sappiamo come l'ambiente che
circonda il bambino abbia per luiu un significato biologico o
meglio,lo hanno alcune parti del suo ambiente:senza queste
parti,che sono in principio la madre e poi entrambi i genitori,il
bambino non potrebbe sopravviverenon ci sorprende quindi
il constatare come la dipendenza fisica prolungata del
bambino umano dai propri genitori,si associ parallelamente
ad una sua dipendenza psicologica da essi.Il bambino infatti
dipende per la maggior parte delle fonti del suo piacere dai
suoi genitori,e possiamo capire come sia in dipendenza di
questi molteplici fattori che la madre pu diventare un
oggetto di tale importanza nell'ambiente del bambino che,in
caso di conflitto tra una richiesta della madre e un desiderio
diretto dellEs del bambino,lIo si allei con la prima contro il
secondo(per esempio quando la madre proibisce
l'espressione di un impulso distruttivo come strappare le
pagine di un libro,lIo del bambino prender spesso le parti
della madre contro il proprio Es).
Ricordiamo ancora che la formazione dell'Io ed il
funzionamento dell'Io,utilizzano un'energia che proviene
interamente o in gran parte dall'Es:dobbiamo quindi
concludere che l'Es costituisce una riserva infinita di energia
psichica,e che il semplice fatto che lIo esista e
funzioni,implica una riduzione della quantit di energia
pulsionale nell'Esparte di essa stata usata per formare l'Io

e per farlo funzionare.Il punto importante di questo discorso


che lo sviluppo dell'Io determina inevitabilmente un certo
grado di indebolimento dell'Es;da questo punto di vista si pu
dire che lIo cresce come un parassita a spese dell'Es,e ci
pu ben contribuire in qualche misura al fatto che l'Io
abbastanza forte da diventare in parte il padrone
dell'Es,anzich rimanere per sempre completamente il suo
servitore.
Ci sono diversi progetti che hanno importanza nella
formazione e nel funzionamento dell'Io,e che contribuiscono
in modo notevole al processo di riduzione dell'energia
psichica dell'Es e di aumento di quella dellIo;uno di questi
processi la neutralizzazione dell'energia pulsionale,ove
questo processo di denaturazione,d luogo a una
riduzione delle energie libidica ed aggressiva dell'Es,e
ad un aumento dell'energia a disposizione dellIo.
Un altro processo che sappiamo essere importante nello
sviluppo dell'Io,soprattutto per la capacit di deviare energia
psichica dall'Es verso lIo, l'identificazionel'individuo
diventa simile ad un oggetto (persona o cosa)del mondo
esterno,quindi psicologicamente importante per
l'individuo,cio fortemente carico di energia
pulsionale.
Il diventare simile,produce una modificazione dell'Io ed una
delle conseguenze di tale cambiamento che le cariche
psichiche, precedentemente legata ad un oggetto esterno,si
attaccano invece totalmente o in parte alla copia di
quest'oggetto nellIo.Il fatto che, parte delle energie dell'Es
siano ora legate ad una parte dell'Io, contribuisce

all'arricchimento delle energie a disposizione dellIo a spese


dell'Es,e al rafforzamento dellIo di fronte allEs.
Un altro processo mediante cui le richieste dell'Es sono
indebolite, quindi rese pi suscettibili di controllo da parte
dell'Io, il processo della gratificazione in fantasia:una
fantasia,sia essa un sogno ad occhi aperti o un sogno
effettuato durante il sonno) nella quale vengano
rappresentati come realizzati idesideri dell'Es,d luogo ad
una gratificazione parziale degli impulsi dell'Es che vi erano
impegnati, e ad una parziale scarica della loro
energiaCos,ad esempio,un individuo che mentre dorme ha
sete,pu sognare di soddisfare la propria sete e sentirsi
soddisfatto dal sogno cos che egli continua a dormire.
Risulta evidente che la parte giocata dalla fantasia nella
nostra vita psichica, molto grande e non ci proponiamo di
trattarla in questa sede;intendiamo solo notare che uno degli
effetti della fantasia,pu consistere nel portare alla quasi
completa soddisfazione di un impulso dell'Es,tanto da
rendere relativamente facile per l'io bloccarlo o controllarlo
da quel momento in poi,e che quindi la fantasia pu avere
una parte importante nel rendere possibile all'Io il dominio di
una parte dell'Es.Possiamo aggiungere che tali fantasie si
verificano molto spesso nella vita mentale normale.
L'ultima tra le caratteristiche psicologiche che contribuiscono
a rendere l'Io capace di diventare il padrone dell'Es, una
caratteristica decisiva nell'intera situazione,ed quella che
effettivamente responsabile della capacit dell'io di opporsi
e di dominare,in certa misura e in alcune circostanze,gli
impulsi dell'Es: una tendenza umana quella di sviluppare

angoscia in determinate circostanze,che per poter essere


illustrata,richiede un'adeguata introduzione:lattuale tecnica
psicoanalitica dell'angoscia non pu essere compressa se
prima non si espone ci che Freud nel 1911 chiam il
principio del piacere.
Nella sua formulazione pi semplice ,il principio di piacere
stabilisce che la nostra mente tende ad operare in
modo tale da ottenere il piacere di evitare il suo
opposto.La parola tedesca che Freud us per esprime
l'opposto del piacere Unlust,che stato spesso tradotto
con il termine dolore cosicch,il principio di piacere talvolta
viene chiamato anche principio del piaceredolore.Tuttavia,dolore diversamente da Unlust,denota la
sensazione fisica del dolore oltre che l'opposto di piacere,e
per evitare ambiguit di questi termini, stato suggerito dai
traduttori di usare al posto di dolorela parola
dispiacere.Freud aggiunse al concetto di principio di
piacere,l'idea che nei primissimi tempi della vita,la tendenza
a raggiungere il piacere sia imperiosa ed immediata,e che
l'individuo acquisti solo gradualmente,man mano che
cresce,la capacit di posporre il raggiungimento del piacere.
Il concetto di principio di piacere presenta diverse analogie
con il processo primario:secondo il principio di piacere c'
una tendenza ad ottenere il piacere e ad evitare il
dispiacere,che nei primi tempi della vita non ammette
indugi.Secondo il processo primario,le cariche di energia
pulsionale devono essere scaricate non appena possibile e si
ritiene che questo processo domini il funzionamento mentale
nelle epoche iniziali della vita.Circa il principio di
piacere,Freud afferm che con il crescere dell'et,si aveva un

graduale aumento della capacit individuale di posporre il


conseguimento del piacere e l'allontanamento del
dispiacere,mentre,per quel che riguarda il processo
primario ,egli formul l'ipotesi che lo sviluppo del processo
secondario e l'aumento relativo della sua
importanza,consentisse all'individuo via via che cresceva,di
posporre la scarica delle cariche psichiche.
Nelle sue linee essenziali,il primitivo concetto freudiano di
principio di piacere corrisponde al suo successivo concetto di
processo primario; l'unica differenza(a parte quella
terminologica) che il principio di piacere formulato in
termini soggettivi,mentre il processo primario in termini
oggettivici significa che le parole piacere e
dispiaceresi riferiscono a fenomeni soggettivi(in tal
caso gli affetti),mentre le frasi scarica delle cariche
psichicheo scarica di energia funzionale,si riferiscono
ai fenomeni oggettivi della distribuzione e della scarica di
energia(in questo caso entro l'ambito dellEs).
Notiamo come secondo le nostre teorie un affetto o
un'emozione un fenomeno dell'Io,indipendentemente da
quanto possa dipendere dalla sua genesi da processi che si
svolgono nell'interno dellEs.
Freud era consapevole della grande similarit che
intercorreva tra formulazione del principio di piacere e
formulazione di quell'aspetto del funzionamento dell'Es che
aveva denominato processo primario ,e infatti cer di
unificare i due concetti,ma con scarsi risultati:questo
tentativo venne fatto sulla base di un assunto molto semplice
cio cheun aumento nella quantit delle cariche psichiche

mobili,non scaricate,all'interno dell'apparato


psichico,corrisponda o dia luogo ad un sentimento di
dispiacere,mentre la scarica di queste cariche psichiche,con
una corrispondente diminuzione della loro quantit
residua,porti invece ad una sensazione di piacere. F
Freud(1911)ritenne originariamente che un aumento della
tensione psichica causasse dispiacere,mentre una
diminuzione di tale tensione fosse causa di piacere;se questo
assunto fosse corretto,il principio di piacere e il processo
primario verrebbero ad essere due modi diversi di formulare
la stessa ipotesi.
Il principio di piacere affermache il bambino molto piccolo
tende a raggiungere il piacere attraverso una gratificazione
che non pu essere rimandata in alcun modo;il processo
primario dice chenel bambino molto piccolo,via una
tendenza a scaricare la carica psichica,cio l'energia delle
pulsioni che non pu essere rimandata in alcun
modo.Ma,secondo lo assunto originario di Freud,il piacere
della gratificazione tutt'uno con la scarica della carica
psichica,o ne forse un aspetto;se l'assunto rispondesse a
verit,le due formulazioni direbbero la stessa cosa con parole
diverse e il principio di piacere e il processo primario
sarebbero solo due formulazioni alternative della stessa
ipotesi.
Freud(1924)concluse che,sebbene nella grande maggioranza
dei casi il piacere si accompagnasse con una scarica di
energia psichica mobile,mentre il dispiacere sarebbe la
conseguenza dell'accumulo di tale energia,vi erano
importanti casi in cui le cose non sembravano sta in questo

modo: egli asser che vi sono perfino casi in cui vero il


contrario e come esempio,fece notare che almeno fino ad un
certo punto,un aumento della tensione sessuale viene
sperimentato come piacevole.
La decisione finale di Freud fu che i rapporti tra i fenomeni di
accumulo e di diminuzione dell'energia mobile pulsionale da
una parte,e gli effetti di piacere e di dispiacere dall'altra,non
fossero n semplici n facilmente definibiliegli avanz una
proposta,cio che velocit e ritmo di incremento o di scarica
della carica psichica, potessero costituire un fattore
determinante,e lasci la questione pressappoco
cos.Successivamente non sono mancati tentativi di elaborare
un'ipotesi soddisfacente sulle relazioni tra il piacere e l
accumulo e la scarica di energia pulsionale,ma al momento
attuale, nessuna di queste ipotesi ha ricevuto un
riconoscimento tale da giustificare un'esposizione in questa
sede (Jacobson,1953).
La conseguenza di tutto ci che ancora non siamo in grado
di formulare in modo soddisfacente il principio di piacere nei
termini dei concetti che seguirono,riferiti principalmente
all'energia;siamo quindi costretti a mantenere ancora la
prima versione,formulata nei termini dell'esperienza
soggettiva di piacere e dispiacerela mente o lindividuo
nella sua vita mentale,cerca di ottenere il piacere e di evitare
il dispiacere(Freud).
Le ragioni dell'introduzione del principio di piacere sono state
quelle di preparazione all'argomento dell'angoscia:la prima
teoria formulata da Freud sull'angoscia,sosteneva che questa
risultasse da un ingorgo della libido e da una sua inadeguata

scarica;se lnormale accumulo della libido entro la psiche


fosse il risultato di ostacoli i quali dall'esterno ne impedissero
la scarica,(Freud 1895),o se esso fosse dovuto invece ed
ostacoli interni(quali conflitti inconsci o inibizioni relative alla
gratificazione sessuale),era pocoimportante dal punto di vista
di questa teoria dell'angoscia.
In entrambi i casi,il risultato consiste in un accumulo di libido
non scaricata,che poteva essere trasformata in angoscia.La
teoria non spiegava in alcun modo come avvenisse la
trasformazione,e non indicava nemmeno quali fattori
determinassero il momento esatto nel quale essa si sarebbe
compiuta.
Va notato che,secondo questa teoria,il termine angoscia
denotava un tipo patologico di paura
che,fenomenologicamente,era in relazione con la normale
paura di un pericolo esterno,ma che aveva un'origine
nettamente diversa.La paura di un pericolo esterno era,con
tutta probabilit,una reazione appresa,cio una reazione
basata sull'esperienza,mentre l'angoscia era libido
trasformatacio manifestazione patologica dell'energia
propria della pulsione.Questo era lo stato della teoria
psicoanalitica dell'ansia fino al 1926,quando fu pubblicata
una monografia di Freud sotto il titolo di Il problema
dell'angoscia(nella traduzione americana)e col
titoloInibizione, sintomo e angosciain quelle in inglese ed
italiana.
In quest'opera,Freud rilevava che l'angoscia il problema
centrale della nevrosi e proponeva una nuova teoria
dell'angoscia basata sull'ipotesi strutturale.Prima di affrontare

quest'ultima opportuno notare la stretta relazione tra


l'argomento di Inibizione,sintomo e angoscia(che costituisce
la seconda teoria di Freud sull'angoscia)e l'argomento di due
lavori precedenti Al di l del principio di piacere e LIo e
lEsquesti due lavori,contengono i concetti fondamentali
che distinguono la teoria psicoanalitica moderna da ci che
essa era precedentemente,cio la teoria duale delle pulsioni
e lipotesi strutturale.
Tra i maggiori contributi di queste nuove teorie,vi anche
l'aver aperto la strada ad importanti progressi
nell'applicazione clinica della psicoanalisi come lo sviluppo;un
esempio notevole di ci stato lo sviluppo,negli ultimi 25
anni,dell'analisi dellIo e dell'intero campo della psicologia
psicoanalitica dell'Io.
Freud scrisse diversi lavori,in cui mostrava come le nuove
teorie potessero essere utilmente applicate ai problemi
clinici(Freud 1924,1926):Inibizione,sintomo e angoscia
l'opera pi importante di una tale fruttuosa applicazione,in
cui Freud avanz una teoria dell'angoscia clinicamente
applicabile,basata sulle possibilit di introspezione fornite
dall'ipotesi strutturale.
Nel tentativo di comprendere questa nuova teoria bisogna
avere in mente che Freud riteneva che l'angoscia avesse una
base biologica, ereditariacredeva che l'organismo umano
fosse congenitamente dotato della capacit di reagire,con
quelle manifestazioni psicologiche tipiche e fisiche che noi
chiamiamo angoscia.Egli fece notare che nell'uomo,come
negli animali inferiori,questa capacit ha un suo preciso
significato di sopravvivenza,almeno quando esso nel suo

statonaturale;infatti,se un essere umano privo della


protezione dei propri genitori potesse non essere spaventato
da niente,egli sarebbe ben presto distrutto.
Dunque Freud cerca di spiegare nella sua teoria dell'angoscia
n lorigine,n la natura dell'angoscia,bens la sua
importanza e il posto che essa occupa nella vita mentale
dell'uomo.Le formulazioni proposte in Ibizioni,sintomo e
angoscia,includevano in parte le sue precedenti
formulazioni,in parte andavano molto al di l di esse.
In aggiunta,una parte rilevante della sua precedente teoria
veniva completamente abbandonata:l'idea che la libido non
scaricata si trasformasse in ansia.Egli prese questa
determinazione sulla base di materiale clinico e dimostr la
validit della sua nuova posizione con un dettagliato esame
di due casi di fobie infantile.
Nella sua nuova teoria,Freud propose di collegare la
comparsa dell'angoscia a ci che egli chiam situazioni
traumatiche e situazioni di pericolo:egli defin le prime
come situazioni in cui la psiche viene sopraffatta da un
afflusso di stimoli troppo grande sia per essere dominato che
per essere scaricato,e riteneva che quando ci si
verifica,l'angoscia si sviluppi automaticamente.
Poich il dominare gli stimoli afferenti e la loro efficiente
scarica costituiscono parte del funzionamento dell'Io,ci
sarebbe da aspettarsi che le situazioni traumatiche si
producano pi spesso durante i primi mesi ed anni di
vita,quando lIo,cio, ancora relativamente debole poco
sviluppato.

In verit Freud riteneva che il prototipo delle situazioni


traumatiche sia l'esperienza della nascita,quale viene provata
dal bambino che viene alla lucein quel momento,il
bambino,viene assoggettato ad un dilagante afflusso di
stimoli provenienti dall'esterno e dalle proprie viscere,e
risponde con ci che Freud considerava come le
manifestazioni dellansia.
Il grande interesse di Freud verso la nascita come situazione
traumatica,accompagnata da angoscia,consisteva nel fatto
che la nascita poteva essere vista come il prototipo di
successive situazioni traumatiche psicologicamente pi
significative,e,come tali,inserite nelle sue nuove idee.
Otto Rank(1924)tent di applicare clinicamente quest'idea di
Freud e propose come nozione che tutte le nevrosi risalissero
al trauma della nascita,e si potessero curare ricostruendo ci
che quel trauma doveva essere stato e rendendone conoscio
il paziente.Le teorie di Rank suscitarono tumulto tra gli
psicoanalisti,ed ormai sono state messe completamente da
parte.
Nel suo lavoro,Freud,studia con particolare attenzione le
situazioni traumatiche che intervengono durante la prima
infanzia,subito dopo la nascita.Come esempio di queste
situazioni scelse il seguente:nella prima parte della vita,un
bambino dipende dalla madre per la gratificazione della
maggior parte dei suoi bisogni corporei,e per il
raggiungimento della gratificazione che,in quella parte di
vita, primariamente connessa con l'appagamento dei
bisogni corporei.Il bambino,prima di un certo stadio della
vita,non in grado di raggiungere da se questi piaceri,cio

queste gratificazioni istintuali,ed ha bisogno della madre per


essere in grado di farlo.Se,quando la madre assente,il
bambino prova un bisogno istintuale,che pu essere
gratificato solo attraverso la madre,si sviluppa una situazione
che traumatica per il bambino(nel senso che Freud ha dato
al terminetraumatico).
LIo del neonato non abbastanza sviluppato da poter
posporre la gratificazione mantenendo in sospeso i propri
desideri pulsionali,e allora la psiche del neonato, sopraffatta
da un afflusso di stimoli;
poich egli non pu n scaricare adeguatamente,n
dominare questi stimoli si sviluppa angoscia.
E opportuno notare come l'inondazione di stimoli che d
luogo questo tipo primitivo e automatico di angoscia,sia di
origine interna:essa sorge cio,dall'operazione delle
pulsioni,o meglio,dall'Es,perci l'angoscia di tipo automatico
di cui si parlato stata chiamata a volteangoscia
dell'Estale termine,al giorno d'oggi,viene comunque usato
di rado,perch induceva il concetto errato che l'Es fosse la
sede di questo tipo di angoscia.
In realt,lidea di Freud,contenuta nell'ipotesi strutturale,era
che l'Io fosse la sede di tutte le emozioni.
Sperimentare una qualsiasi emozione una funzione dell'Io
secondo Freud,e questo deve essere vero anche circa
l'angoscia;ci che facilitava l'errata concezione che lEsfosse
la sede dell'angoscia automaticamente indotta,era che lIo
esistesse appena come struttura differenziata,e meno ancora
come entit integrata in un periodo della vita cos precoce.

Abbiamo gi detto che bambini molto piccoli,hanno solo i


rudimenti di Io,ed anche quel poco che si cominciato a
differenziare dal resto dell'Es, difficilmente distinguibile
e,qualunque Io possa essersi differenziato in questi bambini,
la sede dell'angoscia che si sviluppa.
Freud riteneva anche che la tendenza o la capacit
dell'apparato mentale a reagire ad un afflusso eccessivo di
stimoli sviluppando angoscia,persistesse per tutta la
vitacio,una situazione traumatica, si pu produrre a
qualsiasi et.Tali situazioni si producono molto pi spesso nei
primi tempi della vita,poich l'Io non si ancora sviluppato e
quanto pi l'Io sviluppato,tanto pi esso diviene capace di
padroneggiare o di scaricare gli stimoli che gli arrivano,sia di
origine interna che esterna;e solo quando tali gli stimoli non
possono essere adeguatamente padroneggiati o scaricati,la
situazione diventa traumatica e si sviluppa angoscia.
Se corretto l'assunto di Freud,e cio che la nascita
costituisca un prototipo delle situazioni traumatiche
successive,allora l'esperienza della nascita si pu considerare
come l'esempio di una situazione traumatica infantile,causata
da stimoli che provengono principalmente dall'esterno:in altri
casi gli stimoli nocivi provengono principalmente dalle
pulsioni,cio la loro genesi interna(come ad esempio nel
caso del bambino in cui la madre non era l pronta a fornire la
gratificazione che il suo Es reclamava,e che solo lei poteva
dare).
Per quel che sappiamo,le situazioni traumatiche originatesi
come conseguenze delle richieste dell'Es,sono le pi comuni
ed importanti durante i primi tempi della vita.Freud riteneva

che queste situazioni sorgessero che pi tardi nel corso della


vita,in quei casi che egli classific comenevrosi d'angoscia
attuali,e che l'angoscia di cui soffrono quei pazienti sia
provocata dal soverchiante afflusso di stimoli che sorgono
dall'energia di una pulsione sessuale che non ha avuto, per
avverse circostanze esterne,possibilit alcuna di scaricarsi
adeguatamente.
Questo particolare punto di vista di Freud,ha oggi
un'importanza pratica limitata poich,al giorno d'oggi,la
diagnosi di nevrosiattuale non viene effettuata quasi
mai.Invece,unaltra applicazione della stessa idea di base ha
assunto unimportanza clinica maggiorevale a dire l'assunto
che le cosiddette nevrosi traumatica dell'et adulta, come ad
esempio la nevrosi di guerra,e ci che si usava chiamare lo
shock da bombardamento,siano il risultato di un afflusso
soverchiante di stimoli esterni,che ha dato automaticamente
origine all'angoscia.
Lo stesso Freud avanz questa possibilit e molti autori
successivi hanno mostrato di ritenere che fosse stato
o,almeno che Freud laritenesse tale.In realt Freud nel
1926,espresse l'opinione che una nevrosi traumatica
probabilmente non si potesse originare in maniera cos
semplice,senza ci che egli chiamava la partecipazione degli
strati pi profondi della personalit.
Il concetto di Freud sulle situazioni traumatiche e sullo
sviluppo automatico di angoscia nelle situazioni
traumatiche,costituisce ci che possiamo chiamare la prima
parte della sua nuova teoria dell'angoscia: la parte pi
vicina alla sua teoria precedente,bench ne differisca circa il

modo nel quale l'angoscia si produce.Secondo le precedenti


opinioni di Freud,l'angoscia si originava da una
trasformazione della libido,mentre secondo le sue vedute
successive, essa si sviluppava come risultato di un afflusso
soverchiante di stimoli che potevano provenire o meno dalle
pulsioni(stimoli int ed ext?).
La prima parte della nuova teoria di Freud in sintesi:
1)L'angoscia si sviluppa automaticamente ogni volta
che la psiche viene sopraffatta da un afflusso di
stimoli troppo grande per essere padroneggiato o
scaricato;
2)Questi stimoli possono essere di origine esterna o
interna,ma il pi di frequente provengono dall'Es,cio dalle
pulsioni;
3)Quando si produce automaticamente
angoscia,secondo questo modello la situazione viene
definita come traumatica;
4)Il prototipo di queste situazioni traumatiche la
nascita;
5)L'angoscia automatica caratteristica dell'infanzia
perch in quest'epoca della vita,lIo debole ed
immaturo;essa si osserva anche nell'et adulta,nei casi della
nevrosi di angoscia attuale.
Seconda parte della nuova teoria:
nel corso della crescita,il bambino,impara da anticipare
l'avvento di una situazione traumatica ed a reagire ad essa
con angoscia prima che diventi traumaticaFreud ha indicato

questo tipo di angoscia come angoscia-segnale o


d'allarme,che determinata da una situazione di pericolo o
dall'anticipazione del pericolo e la sua produzione una
funzione dell'Io,e serve a mobilitare le forze al servizio dell'Io
onde poter fronteggiare o evitare la situazione traumatica
incombente.
Per illustrare il significato delle parolesituazione di
pericolo,Freud torn allesempio del bambino lasciato solo
dalla madre:se il bambino,quando ancora solo,venisse
assalito da qualche bisogno per la cui gratificazione la
presenza della madre necessaria,la situazione diventerebbe
traumatica e si svilupperebbe angoscia automaticamente.
Freud argu che il bambino,quando ha raggiunto un certo
grado di sviluppo,si rende conto che esiste una certa
relazione tra l'allontanarsi della madre e l'insorgere di quello
spiacevolissimo stato di angoscia automaticamente
indotta,che a volte si manifesta dopo che la madre
andata;lIo si rende conto che se la madre
presente,l'angoscia non si sviluppa,mentre essa pu
svilupparsi se la madre si allontanata.
Come risultato di ci,lIo giunge a considerare la separazione
dalla madre una situazione di pericolo,il pericolo
consistendo nella comparsa di un periodo richiesta di
gratificazione da parte dell'Es mentre la madre lomtana,con
il conseguente sviluppo di una situazione traumatica.
Come si comporta il bambino in una tale situazione di
pericolo?

Il bambino cerca,mediante varie espressioni di disagio,di


trattenere la madre presso di lui se vuol partire,o di
richiamarla se lo ha gi lasciato.
Freud era pi interessato da ci che avveniva a livello
intrapsichico nel neonato,che dalle varie attivit dellIo intese
a modificare l'ambiente esterno(per importanti che queste
possano essere).
Egli sugger che in una situazione di pericolo,lIo reagisca con
angoscia,che esso stesso produce attivamente e che egli
propose di chiamare-angoscia segnale,poich essa prodotta
dall'Io come un segnale di pericolo.
Come pu lIo produrre attivamente angoscia,sia come
segnale che per qualunque altro proposito?
Ricordiamo che lIo sostanzialmente un gruppo di funzioni
collegate tra di loro:noi riteniamo che,in una situazione di
pericolo,alcune di queste funzioni come le percezioni
sensoriali,la memoria e il processo di pensiero, l'si occupino
di riconoscere il pericolo,mentre altre parti o funzioni
dell'Io,reagiscano al pericolo con ci che percepito come
angoscia.
In realt la percezione del pericolo che d origine con
tutta probabilit ad una fantasia della situazione
traumatica,e sembra essere questa la causa dell'angosciasegnale;corretta o meno che sia questa supposizione di
matrice clinica,si pu dire che alcune funzioni dellIo hanno il
compito di riconoscere il pericolo e altre di reagire ad adesso
con l'angoscia.

Riprendiamo l'esposizione fatta da Freud di ci che accade


quando l'Io riconosce una situazione di pericolo e reagisce
producendo angoscia- segnale:a questo punto entra nel
quadro il principio di piacere: l'angoscia di allarme
spiacevole e tanto pi spiacevole quanto pi intensa;noi
assumiamo che l'intensit dell'ansia sia in qualche modo
proporzionale alla valutazione che fa lIo della gravit del
pericolo,o della sua imminenza,o di entrambe.Ci aspettiamo
che in ogni situazione di pericolo considerevole,l'angoscia e il
dispiacere siano anchessi di intensit considerevole;il
dispiacere allora mette in azione ci Freud aveva denominato
come l'onnipotente principio di piacere.
dunque questa l'operazione che d allIo la forza necessaria
per controllare lemergenza improvvisa o l'azione continuata
di qualsiasi impulso dell'Es che possa dare origine alla
situazione di pericolo.
Freud deline una serie di situazioni di pericolo tipiche,che ci
si pu attendere in sequenza nella vita
infantile:cronologicamente,la prima di queste situazioni, la
separazione da una persona che per il bambino ha
importanza come fonte gratificazioneci viene indicato in
letteratura come 1)perdita dell'oggettoo come
2)perdita dell'oggetto amato,sebbene nell'et in cui ci
viene per la prima volta percepito come un pericolo,il
bambino sia ancora troppo piccolo per potergli attribuire
un'emozione cos complessa come quella dell'amore.
La successiva situazione di pericolo tipica per il bambino la
perdita damore da parte di una persona del proprio
ambiente,dalla quale egli deve dipendere per la

gratificazione:cio,anche se la persona presente,il bambino


pu temere di perdere il suo amore,dove ci indica la
2)perdita dell'amore dell'oggetto.
La successiva situazione di pericolo tipica si presenta
diversamente nei due sessi:
nel caso del bambino,il pericolo consiste nella perdita del
pene,ci che in letteratura indicato col termine di
3)castrazione;
nel caso della bambina,il pericolo consiste in qualche analoga
lesione genitale.
Lultima situazione tipica di pericolo quella della colpa o
della disapprovazionee punizione da parte del Super-Io.
Riteniamo che il primo di questi pericoli sia caratteristico dei
primissimi stadi di sviluppo probabilmente fino a un 1anno e
,quando ad esso si aggiunge anche il secondo;
il terzo invece non diventa preminente fino all'et di 2 anni e
o 3,e che l'ultimo acquisti importanza assoluta solo dopo i
5/6 anni,quando si formato il Super-Io.
Tutti questi vari tipi di pericolo persistono,almeno in una certa
misura, per tutta la vita inconsciamente(in misura eccessiva
nei nevrotici),e l'importanza relativa di ciascuna pericolo
varia da persona a persona. Eovviamente molto
importante,nel lavoro clinico,rendersi conto di quale sia per
un certo paziente il pericolo principale che egli
inconsciamente teme.Freud dichiar che l'angoscia il
problema centrale della malattia mentale e la sua

affermazione oggi accettata dalla maggior parte di


noi,sebbene possiamo ricordare che non sempre stato cos.
Prima della pubblicazione di Inibizione,sintomo e angoscia,nel
pensiero psicoanalitico sulle nevrosi,l'accento era posto sia
dal punto di vista teorico che clinico,sulle vicissitudini della
libido e,in particolare, sulle fissazioni libidiche;in quell'epoca
l'angoscia era concepita come libido,che aveva subito una
trasformazione in conseguenza di una carica inadeguata;era
naturale che la libido fosse al centro delle discussioni teoriche
e che la preoccupazione principale dei clinici fosse i quella di
eliminare le fissazioni,e in genere di assicurare alla libido una
scarica adeguata.
Dunque oggi si tende a guardare questi problemi(sia nella
teoria che nella pratica clinica),tanto dal punto di vista dell'Io
che da quello dellEs,invece che soltanto dalla parte dellEs.
Dal momento che oggi viene data molta importanza
allangoscia della malattia mentale, facile perdere di vista il
compito dell'angoscia nel mettere lIo in grado di controllare
o di inibire i desideri o gli impulsi istintuali che gli sembrano
pericolosi, essenziale nello sviluppo normale dellindividuo.
Questa funzione dell'angoscia non ha niente di patologico in
s stessa,ma al contrario una parte indispensabile della vita
mentale e della crescita:senza di essa,ad esempio,non
sarebbe possibile una forma di educazione;lindividuo
sarebbe alla merc di ogni impulso che sorgesse nel proprio
Es,e dovrebbe cercare di soddisfarli a turno,o tutti insieme,a
meno che questo tentativo non determini l'insorgere di una
situazione traumatica,nella quale l'individuo sia sopraffatto
dall'angoscia.

Un altro punto da considerare a proposito dell'angosciasegnale, che essa ha o dovrebbe avere un'intensit minore
dell'angoscia che accompagna una situazione traumatica
l'cio questo segnale d'allarme che lIo impara a dare nel
corso del suo sviluppo, meno intensamente spiacevole
dell'angoscia che potrebbe svilupparsi se il segnale non
venisse dato ed insorgesse una situazione traumatica:
l'angoscia segnale unangoscia attenuata.
Ricapitoliamo la seconda parte della nuova teoria
dell'angoscia per:
1)Nel corso dello sviluppo,lIo acquista la capacit di produrre
angoscia quando sorge una situazione di pericolo(minaccia di
una situazione traumatica)e pi tardi per anticipare il
pericolo.
2)Attraverso l'operazione del principio di piacere,langosciasegnale rende l'Io capace di controllare o inibire gli impulsi
dell'Es in una situazione di pericolo;
3)C' una caratteristica gamma di situazioni di pericolo nei
primi anni di vita,che persiste come tale inconsciamente,in
grado maggior o minore,per tutta la vita;
4)L'angoscia segnale una forma di angoscia attenuata;essa
ha una parte molto importante nello sviluppo normale,ed la
forma di angoscia caratteristica delle l'psiconevrosi.
Possiamo notare come,sebbene lIo inizi la sua attivit come
una parte dell'Es,a servizio del resto,man mano che passa il
tempo,esso diviene entro certi limiti il padrone dellEs;ma ci
chiediamo adesso:come riesce lIo a tenere in scacco gli
impulsi dellEs ,quando riaesce a farlo?.

Da quanto abbiamo detto sull'angoscia,ci accorgiamo che


quando l'Io si oppone all'emergenza di un impulso dall'Es,lo
fa perch giudica che l'affiorare di quellimpulso
determinarebbe una situazione di pericololIo allora produce
angoscia come un segnale di pericolo,ottenendo in questo
modo l'aiuto del principio di piacere,e pu offrire unefficace
opposizione allaffiorare degli impulsi pericolosi,ove,in
psicoanalisi,chiamiamo questa opposizione difesa o
operazione difensiva dellIo.
Dunque:Quali sono le difese che lIo ha da offrire contro
lEs?.
La risposta a questa domanda semplice,anche se generica:
lIo pu usare tutto ci che trova a portata di mano,purch
serva allo scopo; qualunque atteggiamento dell'Io,qualunque
percezione,uno spostamento dell'attenzione,il favorire un
impulso dellEs che sia pi sicuro di quello e che possa
competere con esso,un energico tentativo di neutralizzare
l'energia della pulsione pericolosa,la formazione di
identificazione,la produzione di fantasia:ognuna di queste
cose pu essere usata da sola o combinata in qualsiasi modo
con le altre in modo difensivo;cio,lIo in grado di usare,ed
usa per scopi difensivi, tutti processi di normale formazione e
funzionamento dell'Io.
In aggiunta a queste operazioni difensive dell'Io,nel corso
delle quali esso fa uso di processi che ci sono
familiari,esistono particolari processi dell'Io che si occupano
delle difese nei confronti dellEs.

Anna Freud (1936), ha dato ad essi il nome di meccanismi


di difesa; qualsiasi lista volessimo fornire di essi,sarebbe
necessariamente incomplete e aperta alla critica,perch vi
sono ancora,tra gli analisti,differenze di opinione su ci che
pu e ci che non pu essere chiamato meccanismo di
difesa,rispetto agli altri mezzi che sono a disposizione dell'Io
per il dominio degli impulsi dell'Es. Dunque proveremo a
definire quei meccanismi di difesa che sono generalmente
riconosciuti come tali e che sono generalmente ritenuti di
considerevole importanza nel funzionamento mentale.
Il meccanismo che venne riconosciuto per primo,e che
stato pi estesamente discusso in psicoanalisi la
rimozione(Freud 1915): essa consiste in un'attivit dell'Io
che sbarra la via della coscienza all'impulso indesiderato
proveniente dall'Es,o a qualsiasi suo derivato, siano essi
ricordi,emozioni,desideri o fantasie di realizzazione dei
desideri:tutto ci come se non esistesse,per quel che
riguarda la vita cosciente dell'individuo.
Un ricordo rimosso un ricordo dimenticato,dal punto di vista
soggettivo dell'individuo in cui la rimozione ha avuto
luogo;bisogna notare che non siamo affatto sicuri che
esistano delle dimenticanze di tipo diverso da quello della
rimozione l'atto della rimozione.
Essa instaura un'opposizione permanente,o comunque di
lunga durata, tra l'Io e lEs,nel luogo della rimozione:noi
riteniamo che:
1)Da una parte,il materiale rimosso,continui ad essere
caricato di una certa carica psichica di energia pulsionale che
preme costantemente per essere soddisfatta;

2)E che dall'altra,lIo mantenga la rimozione mediante


l'impiego costante di una certa porzione dell'energia psichica
a sua disposizione; quest'energia viene chiamata
controcarica perch ha la funzione di opporsi alla carica di
energia pulsionale di cui caricato il materiale rimosso.
L'equilibrio tra carica e controcarica non mai statico e
fisico:questo perch non altro che il risultato di un continuo
bilanciamento tra le due forze che si oppongono,e pu
modificarsi in ogni momento.
Fino a quando la controcarica impiegata dallIo rimane pi
forte della carica del materiale rimosso,quest'ultimo rimane
rimosso;ma se la controcarica si indebolisce,il materiale
rimosso tender a emergere nella coscienza e nelle azionila
rimozione comincia quindi a fallire,e la stessa cosa accadr
se viene aumentata l'intensit della carica pulsionale senza
che vi sia un corrispondente aumento nella controcarica.
La controcarica instaurata dallIo,pu essere diminuita in vari
modi:ad esempio ci accade in condizioni febbrili e
tossiche,la pi comune delle quali l'intossicazione
etilica:una persona,quando ubriaca,pu mostrare nel modo
di comportarsi e nel linguaggio che adopera tendenze
libidiche ed aggressive,di cui essa stessa non sa nulla fin
quando si mantiene sobria,e ci pu ugualmente accadere in
altri stati tossici;una simile riduzione della
controcarica,sembra avvenire anche durante,il sonno con il
risultato che possono apparire alla coscienza,in un
sogno,desideri e ricordi rimossi,in un modo che sarebbe
impossibile nello stato di veglia del sognatore.

Abbiamo buona ragione di credere che durante la pubert,ad


esempio, vi sia un aumento della quantit di energia a
disposizione dell'Es,in modo che in questo periodo della
vita,le rimozioni,che per diversi anni erano state andando
abbastanza solide,possano cedere sia del tutto che in
parte;inoltre,riteniamo che la mancanza di gratificazione
tenda ad aumentare la forza degli impulsi dell'Es.
Un altro fattore che probabilmente indebolisce le rimozioni,
aumentando la forza degli impulsi dell'Es quello della
seduzione o della tentazione.
Si noti anche che,quando la rimozione indebolita ed ormai
vicina a cedere,o anche se in una certa misura cede,ci non
significa necessariamente che su quei particolari impulsi sia
finita la battaglia tra Io ed Es(e che quindi da allora in poi gli
impulsi abbiano libero accesso alla coscienza,cos come
l'aiuto dell'Io nel raggiungere la gratificazione);certo
possibile anche queste evenienza,ma se ne verifica di
frequente unaltra:vale a dire che,non appena l'impulso
dell'Es comincia a erompere verso la coscienzae la
gratificazione,l'Io reagisce a quest'irruzione come ad un
nuovo pericolo e produce una volta di pi il segnale
dell'angoscia,mobilitando quindi forze fresche per una
rinnovata difesa contro l'impulso indesiderato e pericoloso.
Se il tentativo dellIo ha successo,viene ristabilita una difesa
adeguata che a sua volta,per essere mantenuta,richiede da
parte dellIo un nuovo dispendio di energia di controcarica.
Riguardo alla possibilit di variazioni nell'equilibrio tra Io ed
Es esistente nella rimozione,dobbiamo aggiungere che
possibile(Freud 1926)che esista qualcosa,come la rimozione

completamente riuscita di un desiderio,che dia luogo


all'effettiva scomparsa del desiderio e all'abolizione della sua
carica energetica o,quanto meno,la completa deviazione
della sua carica verso altri contenuti mentali.
Tuttavia,non conosciamo alcun esempio di una rimozione cos
idealmente completa:infatti,nel nostro lavoro clinico,abbiamo
a che fare con i casi dove la rimozione stata molto
inefficiente,con il risultato che si sono sviluppati sintomi
psiconevrotici;ad ogni modo,i soli casi di cui abbiamo positiva
conoscenza,sono quelli dove il materiale rimosso continua ad
essere caricato con energia pulsionale,che deve essere
controbilanciata da una controcarica.
Bisogna chiarire ancora altri due punti circa il meccanismo di
rimozione:
1)L'intero processo si compie inconsciamente:non inconscio
solo il materiale rimosso,ma anche le attivit dell'Io che
costituiscono la rimozione;vale a dire,che non si pi
consapevoli di rimuovere qualcosa,di quanto non si sia
consapevoli di dimenticare qualcosa,e la sola cosa di cui
siamo in grado di renderci conto il risultato finale.
Tuttavia,vi un'attivit cosciente che qualcosa di analogo
alla rimozione,e quest'attivit in letteratura, denominata
repressioneconsiste nella decisione che prendiamo di
dimenticarci di qualcosa di non pensarci pi; molto
probabile che vi siano stati intermedi tra repressione e
rimozione,e pu anche darsi che tra i due meccanismi nuovi
che alcuna linea di demarcazione netta.
Tuttavia,quando usiamo il termine rimozione,intendiamo
dire che in quel caso,lo sbarramento al di fuori della

coscienza e l'instaurazione di una durevole controcarica si


sono prodotti inconsciamente.
2)Quando qualcosa rimosso,non sufficiente dire che gli
viene energicamente impedito l'accesso alla coscienza;
importante rendersi conto che il rimosso diventato
funzionalmente separato dall'Io come un tutto,ed diventato
invece una parte dell'Es.
Bisogna comprendere a tale proposito,che i ricordi,le fantasie
e le emozioni che sono intimamente collegate con l'impulso
dellEs in questione,comprendono molti elementi che prima
che s'instaurasse la rimozione,erano parti dell'Io;infatti prima
che avvenisse la rimozione, le funzioni dell'Io erano al
servizio di questo particolare impulso dell'Es, cos come erano
al servizio di altri,in modo che l'impulso dell'Es e le operazioni
dell'Io,formassero un insieme armonioso e non due parti in
conflitto.
Quando si instaurata la rimozione, stato l'insieme ad esser
rimosso,con il risultato che qualcosa stato effettivamente
sottratto all'organizzazione dell'Io e aggiunto all'Es:da qui la
nocivit di un qualche grado di rimozione per l'integrit
dell'Io.
Ci rendiamo conto del fatto ogni rimozione riduce
l'estensione dell'Io,e che quindi lo rende meno efficiente di
quanto non fosse prima: possiamo aggiungere,come modo
aggiuntivo mediante cui la rimozione riduce l'efficienza la
forzadell'Io,che ciascuna rimozione richiede dallIo
un'ulteriore dispendio della sua limitata riserva di energia,per
mantenere in funzione la controcarica necessaria.

Il secondo meccanismo di difesa la formazione reattiva:


un meccanismo tramite cui uno dei due termini di una coppia
di atteggiamenti ambivalenti(come lodio)viene reso
inconscio e mantenuto tale attraverso la supervalutazione
dell'altro che,in questo caso, l'amore;cos l'odio appare
sostituito dall'amore,la crudelt dalla gentilezza ecc,ma
l'atteggiamento mancante persiste inconsciamente.
Tuttavia anche possibile che avvenga il contrario,cio che
appaia l'odio come formazione reattiva contro l'amore o la
caparbiet contro l'accondiscendenza ecc:ci che decisivo
nel determinare la precisa natura della formazione reattiva in
ciascun caso particolare, la risposta alla domanda:Che cosa
lIo teme come un pericolo e a cui, perci,reagisce con il
segnale dell'angoscia?.
Se,ad esempio lIo teme limpulso a odiare o,pi
precisamente teme gli impulsi associati all'odio,allora
l'operazione del meccanismo di difesa della formazione
reattiva arrester questi impulsi li terr in
scacco,sopravvalutando e rinforzando l'atteggiamento
dell'amore.
L'esempio pi tipico nel caso di trattamenti psichiatrici o
analitici che la cosciente irritazione del paziente verso il
proprio terapeuta,sia principalmente motivata dall'inconscio
bisogno che ha il suo Io di difendersi contro l'affiorare di
sentimenti e fantasie di amore per il terapeuta.
Una conseguenza di ci che sappiamo sul modo di operare di
questo meccanismo, che ogniqualvolta notiamo un
atteggiamento di questo genere,che sia non realistico o

eccessivo,ci chiediamo se esso non sia cos accentuato come


difesa contro il suo opposto.
Riteniamo che la formazione reattiva si instauri
inconsciamente, sebbene anche in tal caso interessante
riconoscere ci che di analogo alla formazione reattiva esiste
nella nostra vita mentale cosciente;ci che avviene
inconsciamente nella formazione reattiva almeno simile a
ci che avviene consapevolmente nella mente
dell'adulatore,dellipocrita o anche in certe circostanze
dell'ospite corteseOgnuna di queste figure dice a se
stesso:Finger che costui mi piaccia,bench i veri e profondi
sentimenti che provo verso di lui sono diversi se non
opposti.
Ci dobbiamo ben guardare da non scambiare la somiglianza
con l'identit:quando uno di questi processi avviene
consapevolmente, questo significa che un adattamento
solo temporaneo;la vera formazione reattiva invece altera
permanentemente sia lIo che l'Es dell'individuo nel quale si
produce(esattamente allo stesso modo della rimozione).
La nostra esperienza clinica ci dice che i meccanismi di difesa
vengono di rado usati uno alla volta o anche in coppia:al
contrario molti vengono usati contemporaneamente,bench
in ciascun dato caso uno o due siano generalmente i
meccanismi pi importanti o primari.
Si giunge all'inattesa conclusione che il processo di
identificazione,pu essere una parte della formazione reattiva
o forse il necessario preludio di essa,e ci si domanda se i
meccanismi di difesa non possano essere di due tipi:

1)Quelli che sono elementari o non ulteriormente riducibili e;


2)Quelli che sono riducibili a ci che potremmo chiamare
meccanismi elementari; un problema che attende ancora
una risposta definitiva. Nel suo lavoro LIo e i meccanismi di
difesa(A.Freud 1936),riport l'ipotesi di alcuni autori,secondo
cui la rimozione costituisca il meccanismo fondamentale di
difesa e che tutti gli altri meccanismi:o rinforzino una
rimozione,o vengano messi in opera quando la rimozione
fallisce il suo scopo.
Sempre A.Freud fece rilevare l'interesse di studiare e
classificare i meccanismi di difesa da un punto di vista
genetico dello sviluppo, cominciando dai meccanismi di
difesa pi primitivi o anche dai precursori dei meccanismi di
difesa propriamente detti,e salendo gradualmente fino a
quelli pi maturi e molto sviluppati.
Ritornando all'asserzione secondo cui la rimozione sia il
meccanismo di difesa principale e che tutti gli altri siano al
massimo suoi ausiliari, noi non siamo esattamente d'accordo
con ci:la difficolt proviene dall'incapacit di caratterizzare o
descrivere la rimozione in termini diversi da quelli del suo
risultato.
Normalmente il risultato che qualcosa viene
dimenticato;che gli viene ci impedito l'accesso alla
coscienza;d'altro canto vero di qualunque altro meccanismo
di difesa,che a qualcosa venga impedito l'accesso alla
coscienza
Se poi sia vero anche degli altri meccanismi di difesa che i
dettagli del processo di sbarrare fuori della coscienza

e,analogalmente i dettagli del risultato finale,siano


sufficientemente simili ai corrispondenti dettagli del
meccanismo che abbiamo convenuto di indicare col termine
di rimozione,non lo si pu dire con sicurezza.
Altro meccanismo di difesa lisolamento:la parole
isolamento stata usata in letteratura per designare due
meccanismi di difesa che non sono affatto simili,sebbene
entrambi caratteristici di pazienti che presentano un
particolare tipo di sintomo nevrotico,detto ossessivo. Nel suo
significato pi comune,la parola indica un meccanismo che
Freud aveva designato originariamente con il
termineisolamento dell'affetto,ma che potrebbe essere
chiamato pi propriamente rimozione
dell'affettoorimozione dellemozione.
In questi casi una fantasia inconscia legata a un desiderio o
ad un ricordo molto importante del passato,pu avere libero
accesso alla coscienza,mentre non diventa cosciente
l'emozione di solito penosa, che dovrebbe essere legata
questa a tale fantasia.
1)Per di pi,pazienti di questo genere,si comportano in modo
da tenersi lontani dal provare troppa emozione,di qualsiasi
tipo;certo, questo processo di rimozione dell'emozione inizia
con limpedire l'accesso alla coscienza delle emozioni penose
e paurose,cio opera nell'interesse del principio di piacere
e,in molti casi non va oltre questo;meno in alcuni soggetti,in
cui va tanto avanti che alla fine l'individuo non ha quasi pi
alcuna consapevolezza di una qualsiasi emozione.

2)L'altro significato dell'isolamento un meccanismo pi


raro,che Freud discusse nel capitolo di Inibizione,sintomo e
angoscia(1926 )dedicato alla psicopatologia delle ossessioni.
E un processo inconscio mediante cui un particolare pensiero
viene letteralmente isolato dei pensieri che lo hanno
preceduto e da quelli che lo seguono,mediante un breve
periodo di vuoto mentaleprivando cos il pensiero,isolato di
qualsiasi connessione associativa nella mente,l'Io si sforza di
ridurre al minimo le possibilit di un suo rientro nella
coscienza:il pensiero viene trattato come intoccabile.
Entrambi i tipi di isolamento,si riscontrano tipicamente in
associazione con i sintomi ossessivi.
Un altro meccanismo di difesa correlato con questi sintomi
l'annullamento:esso consiste in un'azione che ha il
proposito di contraddire o annullare il danno che l'individuo in
questione inconsciamente immagina che possa venire
causato dai propri desideri, siano questi sessuali o
aggressivi:ne lesempio il bambino piccolo i cui desideri
ostili verso un fratellino o un genitore provocano
angoscia:egli allora pu prima colpire l'oggetto della sua
ira,per poi baciarlo:con la seconda azione,egli annulla la
prima.
Non difficile trovare comportamenti simili tra bambini pi
grandi anche,e anche adulti:vi sono molti casi di
comportamento ritualistico sia neibambini che negli
adulti,che contengono elementi che possono spiegarsi su
questa base,come consciamente o inconsciamente intesi ad
annullare l'effetto di qualche impulso dell'Es che lIo
considera pericoloso.

Pi spesso,il significato del meccanismo dell'annullamento


non facile da scoprire,perch esso stato distorto e
mascherato,prima che gli venisse consentito di divenire
cosciente;possiamo per affermare che l'intera idea
dell'annullamento unidea magica,che trae
presumibilmente origine da quei primi anni della vita
infantile,ove le idee magiche dominano in misura cos estesa
la nostra vita mentale.
Un altro meccanismo di difesa la negazione:Anna
Freud(1936),usa questo termine per riferirsi al diniego di una
parte spiacevole o indesiderato della realt esterna,sia
mediante una fantasia con la quale si esaudisce il
desiderio,sia mediante il comportamento.
Il termine negazione sembra essere stato usato da altri Autori
anche per indicare un atteggiamento simile verso i dati
dell'esperienza interiore,cio verso la realt interna:ma tale
uso della parola negazione non desiderabile,perch lo
rende molto simile al concetto di repressione,ed il significato
originale di negazione si riferisce piuttosto al rifiuto di certe
impressioni sensoriali del mondo esterno.
Se non viene loro negato l'accesso alla coscienza,viene
almeno prestata loro la minore attenzione possibile,e le
spiacevoli conseguenze penose della loro presenza vengono
almeno parzialmente annullate.
Un'altra confusione che si verifica sovente riguarda l'uso della
parola negazione, dovuta al fatto che nella natura
stessa della difesa che qualcosa venga negato,proprio come
molto spesso nella natura stessa della difesa che qualcosa
sia sbarrato fuori dalla coscienza.

In ogni operazione difensiva lEs dice s,e lIo dice


no,ma,inferire da questo che il meccanismo specifico
descritto da Anna Freud come negazione mediante fantasia
sia implicito nelle operazioni di ogni meccanismo di
difesa,sembra difficilmente giustificabile.
Si pu aggiungere,che il meccanismo di difesa della
negazione si trova o in stretta relazione con certi aspetti del
gioco e dei sogni ad occhi aperti,o che ha una parte
significativa in queste due attivit,durante tutto il corso della
vita;l'intero concetto di attivit ricreative come mezzi di
evasione dagli impegni e dalle frustrazioni della vita
quotidiana, molto vicino all'operazione della negazione
come meccanismo di difesa.
Altro meccanismo la proiezione:essa consiste nel fatto che
l'individuo attribuisce un proprio desiderio o impulso a
qualche altra persona o a qualche oggetto impersonale del
mondo esterno.Essa sembra giocare una parte importante
nelle psicosi paranoidi,ma agisce anche nella mente di
individui che non sono malati mentali:l'esperienza analitica
ha mostrato che molte persone attribuiscono agli altri propri
desideri e impulsi per loro inaccettabili,e che essi cercano
inconsciamente di eliminare da s,mediante il meccanismo
della proiezioneEcome cio,se queste persone dicessero
inconsciamente:Non sono io che ho un desiderio cos cattivo
e pericoloso, lui che lo ha.
L'analisi di questi individui ci ha mostrato che i crimini e i vizi
che noi attribuiamo ai nostri nemici in tempo di guerra e i
pregiudizi che abbiamo contro il diverso e e lo straniero,cos
come molte delle nostre credenze superstiziose e

religiose,sono spesso interamente o in parte il risultato di una


proiezione inconscia dei nostri desideri ed impulsi.
Si pu comprendere che se un individuo usa la proiezione
come meccanismo di difesa in eccessiva misura nell'et
adulta,la sua percezione della realt esterna risulter
gravemente distorta o,la capacit del suo Io di fare l'esame di
realt,verr considerevolmente indebolita.
Solo un Io che abbandoni facilmente la propria capacit di un
corretto esame di realt,si permetter di usare questo
meccanismo di difesa su vasta scala.
*Queste considerazioni si applicano anche all'uso della
negazione come meccanismo di difesa nell'et adulta.
La proiezione un meccanismo di difesa che di norma recita
la sua parte pi grande nei primi tempi della vita infantile:il
bambino molto piccolo con grande naturalezza attribuisce ad
altri i sentimenti e le reazioni che egli stesso prova,anche
quando non impegnato in una lotta difensiva contro i propri
sentimenti o i propri desideri;e tale tendenza a ripudiare gli
impulsi dei comportamenti indesiderati attribuendoli ad
altri,si vede molto chiaramente nei primi anni di et.
Pensiamo al bambino che viene rimproverato e che affermi di
non essere stato lui e che accusi qualcun altro(spesso un
bambino immaginario):gli adulti sono portati a ritenere
questa affermazione come una bugia cosciente del
bambino,ma gli psicologi dell'infanzia ci assicurano che il
bambino molto piccolo accetta realmente la propria
proiezione come verit e si aspetta che i genitori facciano lo
stesso.

Circa il meccanismo della proiezione, stata avanzata


l'ipotesi(Starcke1920,van Ophuijsen 1920,Arlow 1949),che il
modello del meccanismo psicologico di separare alcuni dei
propri pensieri o desideri dalla propria vita mentale,e di
proiettarli nel mondo esterno, costituisca l'esperienza fisica
della defecazione:psicanaliticamente ,sappiamo che il
bambino piccolo considera le feci come una parte del proprio
corpo e sembra che,quando viene usata la proiezione come
meccanismo di difesa,il soggetto inconsciamente cerchi di
liberarsi dei suoi indesiderabili contenuti mentali,come se
essi fossero contenuti intestinali.
Un altro meccanismo di difesa quello che consiste nel
rivolgere un impulso istintuale contro se stessi,cio il
rivolgimento contro il S.
Prendiamo ad esempio il bambino che prova rabbia verso un
altro ma,che non sapendo esprimerla nei confronti del suo
oggetto originario,possa invece picchiare,colpire e ferire se
stesso:questo meccanismo,nonostante la sua apparente
stranezza,agisce nella vita psichica normale in misura molto
maggiore di quanto non venga di solito riconosciuto,ed esso
frequentemente accompagnato da una identificazione
inconscia con l'oggetto dell'impulso,contro l'emergenza del
quale l'individuo si sta difendendo( come se il bambino
dicesse:Io sono lui,e questo il modo in cui io lo picchier).
Ritornando all'identificazione,abbiamo visto come sia uno dei
fattori pi importanti nello sviluppo dell'Io,che viene spesso
usato con propositi difensivi,ma al momento attuale non vi
accordo unanime se classificarla come meccanismo di difesa
in senso stretto o se non sia pi corretto parlare di una

tendenza generale dellIo,che frequentemente utilizzata in


maniera difensiva.
A tale proposito possiamo ribadire che lIo pu usare ed usa
come difesa qualunque cosa gli capiti a disposizione che lo
aiuti ad attenuare o evitare il pericolo derivante dalle
richieste di una pulsione che gli appaia non desiderata.
Quando l'identificazione viene usata dall'Io in modo
difensivo,essa spesso inconsciamente modellata secondo
l'esperienza fisica del mangiare o dellinghiottire:cio la
persona che usa questo meccanismo,inconsciamente
immagina di star mangiando la persona con la quale si
identifica,o di venir mangiato da lei;una tale fantasia
l'opposto di quello associato al meccanismo della
proiezione,dove il modello inconscio sembra essere l'atto
della defecazione.
Anche i termini proiezione e incorporazione si trovano in
letteratura per designare la fantasia inconscia di unione con
un altro mediante l'ingestione:alcuni autori hanno cercato di
distinguere questi diversi termini ma,nell'uso generale,essi
sono sinonimi del termine identificazione.
Un altro meccanismo che occupa un posto importante tra le
operazioni difensive dell'Io la regressione:esso
probabilmente un meccanismo di significato pi vasto che
non il meccanismo di difesa in quanto tale.
Possiamo assumere che la tendenza alla regressione sia una
caratteristica fondamentale della nostra vita istintiva,e che la
sua importanza come difesa,di fronte a gravi conflitti sui
desideri della fase fallica dello sviluppo istintuale,ad esempio

questi desideri possono essere in parte o totalmente


abbandonati,e l'individuo pu ritornare o regredire agli
obiettivi e ai desideri delle fasi precedenti (anali e
orali)evitando cos l'angoscia che sarebbe stata provocata dal
persistere di desideri fallici.
In qualche caso,una tale regressione istintuale(che pi
spesso parziale che non completa),basta a comporre il
conflitto tra l'Io e lEs in favore del primo,e ne risulta un
equilibrio intrapsichico relativamente stabile,basato sul fatto
che i desideri pulsionali prefallici, sono stati pi o meno
completamente messi a sostituire i desideri fallici.
In altri casi invece,la regressione non riesce a raggiungere il
suo proposto difensivi e,al posto di un equilibrio
relativamente stabile,ne risulta un conflitto rinnovato,questa
volta un livello prefallico:questi casi in cui ha avuto luogo un
grado considerevole di regressione istintuale,senza che si sia
ottenuto insieme la risoluzione del conflitto intrapsichico in
favore dell'Io,si osservano di solito clinicamente tra quelli pi
gravi di malattia mentale.
Una regressione di questa sorta nella vita istintiva,sembra
essere accompagnata,in molti casi,da un certo grado di
regressione anche nel funzionamento dell'Io onel suo stesso
sviluppo;quando una tale regressione del funzionamento
dell'Io costituisce un aspetto preminente della vita mentale di
un individuo,persistente anche nell'et adulta,essa quasi
sempre da considerarsi come patologica.
Concludiamo che i meccanismi di difesa
della:rimozione,formazione reattiva,isolamento
dell'affetto,isolamento propriamente detto,

annullamento,negazione,proiezione,rivolgimento contro il s,
identificazione o introiezione e regressione,agiscano tutti in
grado maggiore o minore nello sviluppo e nel funzionamento
psichico normale cos come in vari stati psicopatologici.
Ad essi alleato,ma con una propria fisionomia, il
meccanismo mentale che Freud (1905) denomin
sublimazione:cos come era in origine concepita,essa era
la controparte normale dei meccanismi di difesa,poich allora
questi meccanismi si ritenevano associati soprattutto con le
disfunzioni psichiche.Oggi diremmo piuttosto che il termine
sublimazione esprima un certo aspetto del funzionamento
normale dellIo.
Abbiamo gi visto come lIo normalmente funzioni in maniera
tale da ottenere il massimo grado di soddisfazione delle
pulsioni,compatibile con le limitazioni imposte
dall'ambiente:ne un esempio il bambino che da piccolo
desidera giocare con le feci ma che data l'inaccettabilit
sociale di questo desiderio,da grande maturi desideri affini
quali la scultura o attivit artistico-manuali che vadano in
questa direzione.
L'indagine psicoanalitica mostra che ciascuna di queste
attivit sostitutive fornisce un certo grado di soddisfazione
allimpulso infantile originario di giocare con le feci;tuttavia in
ciascun caso,l'attivit originariamente desiderata, stata
modificata nella direzione dell'accettabilit e
dell'approvazione sociale.
Inoltre,l'impulso originario come tale divenuto inconscio
nella mente dell'individuo,che si impegnato nel modellare o
nello scolpire;infine, nella maggior parte di queste attivit

sostitutive,il processo secondario ha una parte pi grande di


quella che aveva nel primitivo desiderio o attivit infantili.
Ci che chiamiamo sublimazione una tale attivit
sostitutiva,che nello stesso tempo si conforma alle richieste
dell'ambiente e fornisce una certa misura di gratificazioni
inconscia ad un derivato pulsionale infantile che,nella sua
forma originaria,era stato ripudiato;potremmo ugualmente
dire che tutte queste cose sono manifestazioni,a differenti
livelli di et,del funzionamento normale dell'Io che tende
quanto pi completamente ed efficacemente possibile,ad
armonizzare e a soddisfare le richieste dell'Es e
dell'ambiente.

Capitolo quinto:Lapparato
psichico(conclusione).
Freud stato il primo a darci un quadro della grande
importanza(per la nostra vita e sviluppo psichico),delle nostre
relazioni con gli altri;la prima di queste quella tra bambino
e genitori che,al suo inizio e nella maggior parte dei casi,
limitata quasi esclusivamente al rapporto con la madre o con
il sostituto materno.

Freud ha sottolineato come le persone alle quali il bambino


legato durante i primi anni occupano,nella sua vita mentale
un posto che unico;ci vero sia che l'attaccamento del
bambino a queste persone avvenga con vincolo d'amore,di
odio,o contemporaneamente di entrambi.
Limportanza di questi precoci attaccamenti, dovuta in parte
al fatto che queste prime relazioni influenzano tutto il corso
dello sviluppo del bambino,e in parte al fatto che i rapporti
successivi non possono mai raggiungere lo stesso grado di
intensit proprio per il fatto che avvengono dopo;in parte
dovuta al fatto che nei suoi primi anni il bambino
relativamente incapace di provvedere a se stesso,e ci per
un periodo di tempo molto lungo.
A causa di questo protratto bisogno di assistenzal,il
bambino,per un periodo di tempo pi lungo di tutti gli altri
mammiferi,dipende dal suo ambiente per quanto riguarda
protezione,soddisfazione di bisogni e sopravvivenza;cio,i
fattori biologici giocano un ruolo molto importante nel
determinare sia il significato che il carattere delle nostre
relazioni interpersonali,poich producono ci che si potrebbe
chiamare prolungata fetalizzazione post-partum:questa una
caratteristica del nostro sviluppo in quanto esseri umani.
In letteratura il termine oggettoviene usato per designare
persone o cose dell'ambiente esterno le quali siano
psicologicamente significative per la vita psichica
individuale,siano esse animate o meno:
cos il termine relazioni oggettuali,si riferisce
all'atteggiamento ed al comportamento dell'individuo
nei confronti di questi oggetti.

Si ritiene in questa sede,che il bambino nei primi tempi della


propria esistenza,non sia consapevole degli oggetti in quanto
tali,e che solo gradualmente esso impari a distinguere se
stesso dall'oggetto nel corso dei primi mesi di vita.
Inoltre,tra gli oggetti pi importanti nell'infanzia vi sono le
varie parti del proprioo corpo:tutte queste parti sono
estremamente importanti come fonti di gratificazione,e
riteniamo che sia questa la ragione per cui essi sono
fortemente caricati di libido.
Con maggiore esattezza,possiamo affermare che le
rappresentazioni psichiche di queste parti del corpo del
bambino sono molto cariche di energia psichica,dato che non
pensiamo pi(come si faceva un tempo) che la libido sia
come un ormone che possa venir trasportato in una parte del
corpo e li fissato;Freud nel 1914 chiam narcisismo questa
condizione in cui la libido risulta diretta verso noi
stessu,prendendo spunto dalla leggenda greca del giovane
narciso che si innamor di se stesso.
La posizione occupata attualmente dal concetto di narcisismo
nella teoria della psicoanalisi,non pu dirsi ancora ben
definita poich Freud ha sviluppato questo concetto prima di
aver formulato la teoria dei due istinti:ne risultato che solo
la pulsione sessuale ha trovato posto nel concetto di
narcisismo.
Dovremmo ritenere ad esempio,che costituisca parte del
narcisismo anche l'energia diretta verso se stessi e la deriva
pulsione aggressiva? E quale parte dell'apparato psichico
caricata con energia pulsionale di natura narcisistica?

LIo in se stesso,o speciali parti dell'Io,o magari altre parti


dell'apparato psichico,che finora non sono state ancora ben
definite? Tutte queste domande attendono ancora una
risposta definitiva.
A dispetto del fatto che il concetto di narcisismo non stato
messo a punto,esso rimane per la teoria psicoanalitica
un'ipotesi molto utile e necessaria:questo termine,in
generale,viene usato per indicare almeno tre cose differenti
che nell'adulto sono collegate:
1)Un ipercarica psichica del S;
2)Unipocarica psichica degli oggetti dell'ambiente;
3)Una relazione patologicamente immatura con questi
oggetti.
Quando invece il termine viene usato per un bambino,esso
indica ci che si considera essere uno stadio normale o
caratteristico dei primi periodi dello sviluppo;inoltre Freud
riteneva che la porzione maggiore della libido
rimanesse,durante tutto il corso della vita,narcisistica,cio
rivolta verso se stessi;ci viene indicato come narcisismo
normale o sano.
Freud riteneva inoltre che quelleforze libidiche che forniscono
la carica alle rappresentazioni psichiche degli oggetti del
mondo esterno, mantenessero con il corpo principale della
libido narcisistica,relazioni dello stesso tipo di quelle che
mantengono gli pseudopodi dellameba con il proprio corpo
cellularecome a dire che la libido oggettuale deriva da
quella narcisistica e pu ad essa ritornare se per qualche
ragione,l'oggetto viene successivamente abbandonato.

Ritornando allo sviluppo delle relazioni


oggettuali:l'atteggiamento del bambino verso i primi oggetti
di cui consapevole, centrato esclusivamente su se stesso:il
bambino all'inizio si interessa solo alle gratificazioni che
l'oggetto gli fornisce,vale a dire all'aspetto soddisfacente
dell'oggetto;presumibilmente,all'inizio,l'oggetto viene
caricato di energia psichica solo quando il neonato comincia
a fare esperienza di bisogni che possono essere soddisfatti
dall'oggetto o mediante questo;altrimenti l'oggetto per lui,dal
punto di vista psichico, non esiste.
Qui si ritiene che solo gradualmente si sviluppi con un
oggetto una relazione continuativa,cio una carica psichica
oggettuale che persista anche in assenza di un bisogno
immediato che l'oggetto possa soddisfare;si pu esprimere
questo stesso concetto affermando che solo gradualmente il
neonato sviluppa verso gli oggetti del proprio ambiente un
interesse che persiste anche quando egli non sta cercando in
questi oggetti alcuna fonte di gratificazione.
All'inizio la madre interessa il neonato solo quando questo
affamato o ha bisogno di lei per qualche motivo,ma
successivamente nel corso dell'infanzia e della prima
fanciullezza la madre psicologicamente importante in
maniera continuativa e non pi solo episodicamente.
Non si conoscono bene quali siano le vie lungo cui si sviluppa
una relazione oggettuale stabile,n gli stadi attraverso cui
essa passa nei primissimi stadi; opportuno ricordare che i
primi oggetti sono ci che in questa sede noi chiamiamo
oggetti parziali.

Questo significa che passa un tempo relativamente lungo


prima che la madre esista per il suo bambino come un
singolo oggetto;prima della madre il suo seno,le mani,il volto
ecc,sono tutti oggetti separati nella vita mentale del bambino
e pu anche accadere che diversi aspetti di ci che
fisicamente uno stesso oggetto siano per il bambino oggetti
distinti e non collegati tra loro.
In questa sede si ritiene che una relazione oggettuale stabile
si sviluppi verso la fine del primo anno di vita,ed una
caratteristica molto importante delle prime relazioni
oggettuali lambivalenzaa seconda delle
circostanze,sentimenti di amore ed odio possono alternarsi
tra loro.
Possiamo rimanere in dubbio se vadano considerati ostili le
fantasie o i desideri di distruggere loggetto,che si presume
esistano verso la fine del primo anno;tuttavia,se fossero
messi in atto,essi porterebbero alla distruzione delloggetto,e
gi un piccolo desiderio atavico del piccolo di divorare la
mammella,ad ex,porta con s tanto amore quanto odio.
Non vi sono dubbi sul fatto che gi dai 2 anni il bambino
cominci a provare verso lo stesso oggetto sia sentimenti di
rabbia che di piacere.
Questa ambivalenza iniziale persiste durante tutto il corso
della vita,ma gi nella seconda infanzia perde di intensit
rispetto allarco di tempo tra i 2-5 anni,e decresce
ulteriormente tra ladolescenza e let adulta,sebbene poi
questa diminuizione sia pi apparente che non effettivai
sentimenti coscienti verso loggetto riflettono solo una met
dellambivalenza,mentre laltra met viene mantenuta

inconscia nonostante agisca potentemente sulla vita mentale


del soggetto.
*Tale ambivalenza persistente di solito associata a sintomi e
conflitti nevrotici.
Un'altra caratteristica delle prime relazioni oggettuali il
fenomeno dell'identificazione con l'oggetto:bench vi siano
molti motivi per determinare una identificazione,qualsiasi
relazione oggettuale porta con s una tendenza di
identificarsi cio diventare come l'oggetto e la tendenza alla
identificazione che tanto pi pronunciata quanto pi
primitivo lo stadio di sviluppo dellIo:quindi sono le relazioni
oggettuali a giocare il ruolo pi importante nello sviluppo
dell'Io,in particolare nei primi tempi della vita perch una
buona parte dell'Io non altro che un precipitato di queste
relazioni oggettuali.
Inoltre,in questi ultimi anni hanno fatto notare come relazioni
inadeguate o insoddisfacenti con gli oggetti,cio con
l'ambiente esterno durante i primissimi periodi della vita
possano impedire l'adeguato sviluppo ulteriore di quelle
funzioni dellIo quali l'esame di realt e il dominio delle
pulsioni(Spitz 1945);in questo modo a questo stadio molto
precoce si possono far risalire serie difficolt psicologiche che
si manifestano sia nelle epoche successive dell'infanzia sia
nellet adulta(Hartmann,1953).
La tendenza ad identificarsi con oggetti fortemente
investiti di energia psichica persiste inconsciamente in
tutti noi durante il corso della vita bench non occupi
nelle relazioni oggettuali dell'adulto quella posizione

preminente che assume in maniera cos caratteristica nella


prima infanzia.
Questo inconscio persistere della tendenza ad identificarsi
con gli oggetti,costituisce solo un esempio di un attributo
comune a molte altre modalit del funzionamento psichico
che tutte sopravvivono senza che noi ne siamo
consapevoli;tuttavia,quando l'identificazione continua ancora
a giocare un ruolo dominante nelle relazioni oggettuali in et
adulta,tale fatto va considerato la prova di uno scadente
sviluppo dellIo tanto grave da doversi considerare patologico
e i primi esempi di questo difettoso sviluppo sono stati riferiti
da Helene Deutsch(1934),che ha definito personalitcome
se gli individui la cui personalit cambia in funzione delle
relazioni oggettuali in maniera simile a quella del
camaleonte.
Poi la Deutsch osserv che le prime oggettuali di questi
pazienti,cio i loro rapporti con i genitori,erano stati
anormali;altri casi simili dove lIo ho avuto un arresto odifetto
nel proprio sviluppo sono stati riferiti anche da Anna Freud
(1954).
I primi stadi delle relazioni oggettuali vengono indicati come
relazioni oggettuali pregenitali o,talvolta,come relazioni
oggettuali orali o anali,anche se il termine esatto sarebbe
prefallico.
In generale,in letteratura,le relazioni oggettuali del bambino
vengono indicate a seconda della zona erogena che in
quell'epoca ha il ruolo principale della sua vita libidica.

Quando si arriva a parlare di relazioni oggettuali,luso della


terminologia libidica non ha pi solo un valore storico ma
serve anche a ricordare che sono le pulsioni e forse
principalmente quella sessuale, che determinano la ricerca
degli oggetti,dato che solo attraverso gli oggetti possono
essere raggiunte la scarica o la gratificazione. L'importanza
della relazione oggettuale determinata principalmente
dall'esistenza delle richieste istintuali,e la relazione tra
pulsione e oggetto importante per tutta la vita.
Quando il bambino si trova nella fascia di etche va dai due
anni e mezzo ai tre anni e mezzo,esso entra in un periodo
che il pi intenso e decisivo dell'intera vita per quanto
riguarda le relazioni oggettuali.
Infatti,dal punto di vista delle pulsioni,in quellepoca la vita
psichica del bambino passa dal livello anale a quello
fallico:cioi pi intensi desideri o impulsi che dora in poi
prover il bambino verso gli oggetti della propria vita
istintuale,saranno di tipo fallico.
I desideri prefallici inoltre,persistono anche nel corso dello
stesso periodo fallico,ma non dominano pi.
Lo stadio fallico diverso da quelli precedenti sia dal punto di
vista dell'Io che da quello delle pulsioni:per quel che riguarda
l'Io,le differenze sono dovute al progressivo sviluppo delle sue
funzioni,sviluppo che caratterizza tutti gli anni dell'infanzia,e
in particolare i primi,mentre le modificazioni che si producono
nella vita istintuale dell'Es,sono dovute principalmente a
tendenze biologiche congenite-

Il bambino di tre o quattro anni pi dotato di esperienze e


pi sviluppato ed integrato,quindi da molti punti di vista
diverso dallIo del bambino di un anno o due anni;queste
differenze si manifestano nellaspetto del funzionamento
dell'Io,cio nelle caratteristiche delle relazioni oggettuali del
bambino che sono in rapporto con lIo.
Da quest'et in poi il bambino(se si sviluppato
normalmente)non ha pi relazioni con gli oggetti parziali
e,d'ora in poi,le relazioni oggettuali del bambino avranno
ormai raggiunto un considerevole grado di stabilit o
permanenza.Le cariche dirette verso l'oggetto persistono,
anche se manca temporaneamente il bisogno di questo,ed
esse persistono malgrado le prolungate assenze dell'oggetto
stesso.
Inoltre,almeno quando gi in corso la fase fallica,il bambino
capace di distinguere chiaramente tra s e gli altri oggetti e
di considerare che gli oggetti sono degli individui come egli
stesso ,con sentimenti e pensieri simili ai suoi,equest'ultimo
processo viene spinto in misura tale da risultare fuori della
realt perch ad un certo punto il bambino considera animali
e giochi come oggetti identici agli uomini ed i suoi pensieri ed
impulsi possono essere proiettati su altre persone in maniera
del tutto erronea.
E qui centrale il fatto che all'epoca dello stadio fallico,lo
sviluppo dell'Io ha raggiunto nel bambino un livello tale da
rendere possibili delle relazioni oggettuali paragonabili a
quelle delle epoche successive dell'infanzia e dell'et
adulta(anche se non proprio identiche ad esse sotto ogni
riguardo).

La consapevolezza di s,e la capacit di percepure gli oggetti


che vengono raggiunte verso i 4-5 anni,sono tali che il
bambino pu provare sentimenti di amore o odio verso un
certo oggetto,di gelosia,paura o rabbia verso un rivale:questi
sentimenti hanno gi assunto tutte le caratteristiche
essenziali che avranno successivamente,e per tutto il corso
della vita.
Le relazioni oggettuali pi importanti che si instaurano
durante la fase fallica,sono quelle che vanno sotto il nome di
complesso edipico,e tutto il periodo che va dai 2anni e ai 6
anni detto fase edipica o periodo edipico,cos come fase
fallica o periodo fallico.
Le relazioni oggettuali che costituiscono il complesso edipico
sono della massima importanza per lo sviluppo psichico,sia
normale che patologico.
Freud(1924)ritenne che gli eventi di questa fase della vita
fossero fondamentali,e anche se adesso sappiamo che per
quel particolare individuo possono avere importanza
determinante degli eventi che sono accaduti in epoca ancora
precedente,in modo che gli eventi del periodo edipico nella
vita di questi soggetti risultino avere un'importanza minore
rispetto a quelli del periodo prefallico e preedipico,ancora
oggi sembra molto probabile che per la maggior parte delle
persone,gli eventi del periodo edipico abbiano un significato
decisivo.
Freud scopr che nella vita psichica inconscia dei pazienti
nevrotici era presente qualche fantasia di incesto con il
genitori di sesso opposto, accompagnata da violenti
sentimenti di gelosia e di ira nei confronti del genitore dello

stesso sesso;per l'analogia tra tali fantasie e la leggenda


greca di Edipo,che senza saperlo uccise il padre e spos la
madre,Freud chiam questa costellazione col nome di
complesso di Edipo(1900).
Nel corso dei primi 10 o 15 anni di questo secolo,ci si rese
conto che il complesso di Edipo non era soltanto una
caratteristica della vita psichica inconscia dei nevrotici,ma
era presente anche nelle persone completamente normali
e,questi desideri durante la fanciullezza,e iconflitti ai quali
essi danno origine,costituiscono un'esperienza comune a
tutto il genere umano.
Evero,come hanno sottolineato alcuni antropologi,che in
culture diverse esistono differenze anche nella vita mentale e
nei conflitti dell'infanzia;ma tutto quanto sappiamo al
momento attuale parla in favore dell'esistenza di impulsi
incestuosi e parricidi,e di conflitti sorti su di essi in tutte le
culture di cui abbiamo notizie(Roheim 1950).
Inoltre,la nostra comprensione di che cosa effettivamente
siano i desideri edipici,si accresciuta nei primi vent'anni del
secolo fino a consentire di includere tra essi anche quali
erano stati chiamati all'inizio desideri edipici negativi o
invertiti,cio le fantasie di commettere incesto col genitore
dello stesso sesso,e i desideri omicidi rivolti contro il genitore
di sesso opposto.
A sua volta,questa costellazione di fantasie ed emozioni fu
ritenuta allinizio un fatto eccezionale,ma col tempo essa
stata riconosciuta come una situazione di carattere generale.

Dunque il complesso edipico risulta in un atteggiamento


ambivalente verso entrambi i genitori:da una parte,il
desiderio di eliminare il padre,odiato gelosamente,e di
prendere il suo posto nel rapporto sessuale con la madre;
dall'altra,i desideridi elimnare la madre,gelosamente odiata,e
di prendere il suo posto con il padre.
Ci che occorre sottolineare circa il complesso edipico
l'importanza dell'intensit e della violenza dei sentimenti che
vi sono impegnati: un vero proprio problema damore,e per
molte persone costituisce la questione pi importante di tutta
una vita,e raggiunge la massima intensit che l'individuo sia
in grado di provare in qualsiasi successiva esperienza.
Intensit della tempesta di passioni:odio e amore,tenerezza e
gelosia,rabbi e paura che infuria dentro il bambino: di
questo che si parla quando si cerca di descrivere il complesso
Edipico.
All'inizio del periodo edipico,la pi forte relazione oggettuale
del bambino piccolo(sia maschio che femmina), quella con
la madre;con ci intendiamo dire che la rappresentazione
psichica della madre, caricata di energia psichica pi di
quanto non sia qualsiasi altro oggetto,eccezione fatta per gli
oggetti che costituiscono il bambino stesso e principalmente
il proprio corpo;cos,il primo stadio della fase edipica lo
stesso per ambedue i sessi,e consiste in un'espansione o
estensione della gi esistente relazione con la madre,per
includervi la gratificazione dei bisogni genitali che stanno
svegliandosi nel bambino.

Nello stesso tempo,si sviluppa in lui un desiderio intenso di


ricevere da lei in modo esclusivo amore e ammirazione,che
presumibilmente connesso col desiderio di diventare grandi.
A questa et,il bambino non ancora in grado di
comprendere chiaramente cosa sia quello che fa il
pap;tuttavia in base alle reazioni fisiche che prova egli
stesso,indipendentemente da qualsiasi occasione possa aver
avuto di osservare i propri genitori,egli portato a collegare
questi desideri alle sensazioni eccitanti provate ai propri
genitali e,nel caso del maschio,alla sensazione ed al
fenomeno dellerezione.
Come Freud scopr nel corso del suo lavoro con i nevrotici,il
bambino pu sviluppare qualsiasi tipo delle pi varie fantasie
sulle attivit sessuali dei genitori,che egli intenderebbe
ripetere con la mamma;queste congetture o fantasie del
bambino,sono in genere collegate ad esperienze piacevoli
provate dal bambino con gli adulti e alle proprie attivit
autoerotiche.
Non vi dubbio che man mano che passano i mesi e gli
anni,le fantasie sessuali del bambino crescono assieme alla
sua esperienza e conoscenza;bisogna anche aggiungere che
il desiderio di dare alla madre dei bambini,come ha fatto il
padre, uno dei desideri pi importanti e che le teorie
sessuali elaborate in questo periodo sono prevalentemente
incentrate sul problema del come questo possa succedere,e
del come vengono fuori i bambini quando ormai sono stati
fatti.
Oltre alle smanie sessuali per la madre e al desiderio di
costituire l'oggetto esclusivo del suo amore,ci sono i desideri

di annientare o far scomparire tutti i rivali,che di solito sono il


padre ed i fratelli.
La rivalit fraterna ha pi di un'origine,ma quella principale
il bisogno di avere il possesso esclusivo del genitore.
Queste gelosie ed impulsi omicidi,producono nel bambino
gravi conflitti per due motivi:
1)Per la paura della vendetta,particolarmente da parte del
genitore che al bambino di quell'et sembra davvero
onnipotente;
2)E poi per il fatto che questi sentimenti contrattano con
sentimenti di amore ed ammirazione,cos come con intensi
desideri di appartenere e dipendere dal genitore e dal fratello
maggiore,cos come anche con la paura che i genitori lo
disapprovino per i suoi impulsi distruttivi verso il fratello pi
piccolo:cio il bambino teme sia la vendetta sia la perdita
dell'amore come conseguenza dei propri sentimenti di
gelosia.
D'ora in poi ci concentreremo sull'evoluzione del complesso
edipico e per la femmina e per il maschio:cominciamo da
quest'ultimo. L'esperienza fatta nell'analisi di molti adulti e
bambini,confermata dagli studi antropologici,dai miti religiosi
popolari,dalle creazioni artistiche e da molte altre fonti,ci ha
mostrato come la vendetta che il bambino teme,quale
conseguenza dei desideri edipici che prova verso la
madre,consiste nella perdita del pene;questo ci che viene
indicato in letteratura con il termine di castrazione.
La dimostrazione del perch debba proprio sia questa la
paura che il maschio prova,indipendentemente dall'ambiente

individuale o culturale in cui trascorse l'infanzia, stata


esposta in maniera diversa da vari autori,ma per il nostro
scopo sufficiente sapere che le cose effettivamente si
svolgono in questo modo.
Losservazione,compiuta dal bambino,che esiste davvero
nella realt della gente che non possiede maledire
effettivamente il pene(le donne),lo convince che la possibilit
di venir castrato sia un evento che pu avverarsi realmente,e
questa paura lo fa precipitare in un intenso conflitto per quel
che riguarda i propri desideri edipici.
Questo conflitto pu anche portarlo a ripudiare i propri
desideri edipici,vale a dire essi vengono in parte abbandonati
e in parte rimossi ,cio respinti nei recessi inaccessibili della
mente inconscia del bambino.
La situazione complicata dal fatto che il bambino anche
spinto da una rabbia gelosa contro la mamma,perch ella
respingere il suo desiderio di ottenere il possesso delle sue
carezze e del suo corpo; questo fatto rinforza o d origine al
desiderio di liberarsi di lei,dunque di ucciderle,e di essere
amato dal padre al suo posto.
Dato che anche questo conduce alla paura della
castrazione,perch il bambino ha appreso che essere donna
vuol dire essere senza pene,pu succedere che debbano
essere rimossi.
Notiamo cos che tutte e due leforme di desiderio del periodo
edipico, sia quelle maschili che femminili,danno origine
all'angoscia di castrazione,e dato che il bambino non affatto
maturo,n fisicamente sessualmente,egli pu risolvere i

conflitti suscitati dai propri desideri solo mettendoli


completamente da parte o cercando di tenerli in scacco con
vari meccanismi di difesa e con altre operazioni difensive
dellIo.
Nel caso delle femmine la situazione si complica:il desiderio
di fare la parte dell'uomo con la madre,non si trasformi in
paura di castrazione poich ella non possiede un pene;tale
paura compare come risultato della constatazione che lei non
dotata di alcun pene,fatto che porta con s intensi
sentimenti di vergogna ed inferiorit,di gelosia(invidia del
pene),di rabbia nei confronti della madre la quale ha
permesso che lei nascesse senza un pene.
Nella rabbia e nella disperazione che prova,la bambina si
rivolge al padre come principale oggetto di amore e spera di
prendere con lui il posto della madre;quand'anche questi
desideri vengono frustrati,cos come deve avvenire nelcorso
normale degli eventi,la bambina pu tornare di nuovo
all'attaccamento che aveva in precedenza per la madre,e pu
rimanere nel comportamento psicosessuale che avr durante
tutto il corso della vita,legata al desiderio di possedere il
pene e di essere un uomo.
Tuttavia la bambina,respinta dal padre nel desiderio di
costituire il suo solo oggetto sessuale, forzata a rinunzciare
ai propri desideri edipici ed a rimuoverli.Gli equivalenti nella
bambina dell'angoscia di castrazione,che unadeterminante
cos potente del destino dei desideri edipici nel maschio,sono
prima la mortificazione e la gelosia, indicati come invidia del
pene,e poi la paura di una lesione genitale,che

conseguirebbe al suo desiderio di venir penetrata e fecondata


dal padre.
Non bisogna mai dimenticare come la vita mentale di ciascun
bambino di tale fase sia unica ed irripetibile,influenzata sia
dalle esperienze dei primi due anni di vita precedenti il
periodo edipico,sia dagli eventi del periodo edipico stesso.
In aggiunta a questi fattori ambientali,riteniamo in questa
sede che i bambini possano essere diversi tra loro anche
nelle loro capacit e predisposizioni
costituzionali:Freud(1937),ricord le variazioni nella
dotazione istintuale che possono aversri,ad ex,nella tendenza
alla bisessualit,cio nella predisposizione alla femminilit nel
maschio ed alla mascolinit nella femmina.
Egli ritenne(cos come molti analisti)che una certa dose di
bisessualit nella sfera psichica sia normalmente presente in
ogni essere umano:questo un corollario del fatto che il
complesso edipico sia costituito normalmente da fantasie di
unione sessuale con entrambi i genitori.
Echiaro che le variazioni nellintensit relativa delle
componenti mascoline e femminili della pulsione
sessuale,possano influenzare lintensit relativa dei vari
desideri edipici;a seconda della misura in cui la tendenza
cpstituzionale sia stata favorita o impedita dal complesso dei
fattori ambientali,sar diverso il risultato in ciascun caso
particolare.
Inoltre,attualmente,non vi alcun modo per valutare in modo
soddisfacente quale sia jn un caso determinato,limportanza
relativa dei fattori costituzionali ed ambientali.

Un altro aspetto molto importante della fase edipica la


masturbazione genitale,che costituisce ordinarimanete
lattivit sessuale del bambino durante questo periodo della
sua vitala masturbazione e le fantasie che la
accompagnano,sostituiscono in larga parte lespressione
diretta degli impulsi sessuali aggressivi che il bambino prova
nei confronti dei propri genitori;se il sostituire ad azioni reali
verso persone reali tali stimolazioni autoerotiche e
fantasie,risulti alla lunga per il bambino una cosa pi
benefica o pi nociva, una questione che dipende molto dal
tipo di valori adottati ma,ad ogni modo, fatto ozioso.
In effetti,la sostituzione inevitabile,poich nel bambino essa
resa necessaria dalla sua immaturit biologica.
Con la fine della fase edipica,normalmente viene
abbandonata o in gran parte diminuita,la masturbazione
genitale,che non riappare pi fino alla pubert:le primitive
fantasie edipiche risultano ormai rimosse,sebbene ne
persistano a livello conscio delle versioni pi o meno
mascherate,come le abituali fantasticherie diurne;esse
continuano ad esercitare uninfluenza notevole su quasi tutti
gli aspetti della vita psichica,sulle forme e sugli oggetti della
sessualit adulta,sullattivit creativa,artistica e
professionale,e su altre attivit sublimate,sulla formazione
del carattere,cos come su qualsiasi sintomo nevrotico che
possa prodursi nellindividuo.
Ma questo non lunico modo in cui il complesso edipico
influenza la vita futura dellindividuo:esso produce anche una
conseguenza specifica,meglio nota come formazione del

Super-Io,la terza delle funzioni mentali che Freud ha postulato


nella sua ipotesi strutturale dellapparato psichico.
Il Super-Io corrisponde a ci che pi genericamente viene
designato come coscienza,e comprende tutte le funzioni
morali della personalit:
1)Lapprovazione/disapprovazione delle azioni e dei desideri
in base allonest;
2)Lauto-osservazione critica;
3)Lautopunzione;
4)Lesigenza di riparare il malfatto/pentirsene;
5)Lautostima o amore di se stesso come ricompensa per i
pensieri e le azioni virtuose o desiderabili.
*Sappiamo come molto spesso le funzioni del Super-Io siano
in buona parte inconsce:Freud nel 1913 aveva affermato che
si,la psicoanalisi avesse mostrato che gli esseri umani sono
meno morali di quanto essi stessi credevano di
esser,dimostrando che in ogni individuo esistono desideri
inconsci che egli coscientemente nega e ripudia,ma daltro
canto,ha dimostrato che esistono in ognuno di noi dell
esigenze e proibizioni morali molto pi numerose,e con una
intensit maggiore di quanto noi stessi non ci accorgessimo
coscientemente.
Sulle origini del Super-Io:oggi siamo tutti d'accordo nel
ritenere che i suoi primissimi inizi,cio i suoi precursori ,iano
gi presenti nella fase prefallica o preedipica;le esigenze
morali e le proibizioni dei genitori e degli educatori in
generale,cominciano molto prestoadi influenzare la vita

psichica del bambino,e la loro influenza si manifesta gi alla


fine del primo anno di vita.
Dobbiamo ricordare che le esigenze morali di questo periodo
iniziale sono semplici,se valutiamo dal punto di vista dei
canoni che seguiamo nellet adulta:le pi importanti sono
quelle che hanno a che fare con l'apprendimento della pulizia
personale,e Ferenczi indic questi precursori del Super-Io con
il termine di moralit sfinterica.
Tuttavia,durante la fase preeedipica,il bambino considera le
esigenze morali che gli vengono poste come parte
dell'ambiente che lo circonda;alla presenza dei genitori,il
bambino che intenzione di compiacerli si asterr dalle
trasgressioni,ma se invece solo oppure arrabbiato con uno
dei genitori,egli non vorr compiacerli,e si assoggetter solo
alla paura della trasgressione.
Gi durante il corso della fase edipica,le cose cominciano a
cambiare a questo riguardo e,ad un certo momento tra i 5 ed
i6 anni,la moralit comincia ad essere una faccenda
interiore:riteniamo che a questo punto il bambino cominci per
la prima volta a sentire che i canoni morali e l'esigenza che il
male debba essere punito,provengono dall'interno dalla sua
interiorit e non da un'altra persona.
Questo processo di interiorizzazione,fino all'et di 9-10
anni,non raggiunge un livello di stabilit tale da renderlo
permanente,ed esso ancora soggetto ad aggiunte e
modificazioni durante l'adolescenza,e durante il corso della
vita adulta.
Cosa ha portato a questa interiorizzazione del bambino?

Man mano che egli sta abbandonando e


rimuovendo/ripudiando i desideri incestuosi ed omicidi che
costituiscono il suo complesso edipico,le relazioni con gli
oggetti di questi desideri si trasformano in identificazione con
gli stessi:invece di amare ed odiare i genitori che ritiene si
opporrebbero a questi desideri e li punirebbero,il bambino
diventa come loro nel ripudiare egli stesso i propri
desideri;dunque,il nucleo originario delle proibizioni del
Super-Io,risulta costituito dall'esigenza che lindividuo ripudi i
desideri incestuosi ed ostili che costituiscono il suo
complesso edipico.
Questa esigenza persiste per tutta la vita inconsciamente e
costituisce l'essenza stessa del Super-Io;vediamo quindi che il
Super-Io ha un rapporto particolarmente intimo con il
complesso edipico,e che si formato come conseguenza
delle identificazioni del bambino con gli aspetti morali
eproibitori dei propri genitori.
Queste identificazioni si producono nella mente del bambino
durante il processo di dissoluzione/tramonto del complesso
edipico:possiamo quindi dire che il Super-Io consista
originariamente nelle immagini internanalizzate degli aspetti
morali dei genitori durante la fase fallica o edipica.
Si tenga a mente che il compito principale dellIo,nel periodo
in cui si compiono le identificazioni in questione, la lotta
difensiva contro le spinte edipiche:in sostanza,la paura che
motiva questa lotta costituita dallangoscia di
castrazione(nel maschio),e dal suo analogo nella femmina,e
sappiamo come nella vita psichicaa del bambino di quella et

sia proprio tale lotta il centro della scena;tutto il resto


conseguenza di tali lotte,ed ad esso subordinato.
Dal punto di vista dellIo,lo stabilirsi delleidentificazione che
formano il Super-io,costituisce un aiuto importante negli
sforzi difensivi contro gli impulsi dellEs,che si sta sforzando
di padroneggiare;questo significa che le proibizioni dei
genitori si sono installate in maniera permanente nella mente
del bambino,da dove possono tener sempre d'occhio leEs.
Ecome se,identificandosi in questo modo coi genitori,il
bambino potesse assicurarsi che essi sono sempre presenti e
che ogni volta che l'impulso dell'Es minaccer di vincerlo,i
genitori saranno a portata di mano per rinforzare l'esigenza
di respingerlo;notiamo che le identificazioni del SuperIo,costituiscono per lIo un vantaggio dal punto di vista delle
sue possibilit difensive.
Inoltre,si potrebbe anche dire che per l'Io,a questo
riguardo,esse costituiscano un appoggio essenziale.
Tuttavia,dal punto di vista della indipendenza dellIo e della
sua libert di godere delle soddisfazioni istintuali,le
identificazioni del Super-Io costituiscono un forte svantaggio.
Infatti,dal momento della formazione del Super-Io,lIo perde
gran parte della propria libert di azione,e rimane per sempre
soggetto alla dominazione del Super-Io.
LIo non ha acquistato solo un alleato nel Supr-Io,ma ha
trovato un padrone;per questa ragione,d'ora in poi,le
esigenze del Super-Io si aggiungono a quelle dellEs e a
quelle dell'ambiente esterno cui lIo deve provvedere e tra le
quali deve cercare di fungere da mediatore. LIo capace di

partecipare al potere dei genitori attraverso l


identificazione,ma a costo di rimanere soggetto ad essi in
maniera pemrnanete.
Sulla formazione di queste identificazioni,Freud(1923)ha fatto
altre due osservazioni:
1)Il bambino fa esperienza delle proibizioni dei genitori sotto
forma di comandi verbali o di sgridate:ne consegue che il
Super-Io mantiene una stretta relazione con i ricordi uditivi,ed
i in particolare con i ricordi della parola pronunciata.
Una certa percezione intuitiva di questo fatto responsabile
di quella metafora del linguaggio che si riferisce come la
voce dellacoscienza.
Negli stati di regressione psicologica come durante il sonno
(Isakower,1954),ed in certi tipi di gravi malattie
mentali(Freud,1923),il funzionamento del Super-Io,viene
percepito sotto forma di parole pronunciate che il soggetto
sente come se provenissero da una fonte al di fuori di egli
stesso,proprio come facevano i comandi dei genitori
quand'era piccolo.
Non bisogna credere che il Super-Io sia in relazione
esclusivamente con percezioni e ricordi di tipo uditivo,pich
hanno relazione con esso anche altri altri tipi di percezione
sensoriale(come quelli visivi e tattili).
2) Freud(1923)ha fatto osservare che le immagini dei genitori
che sono introiettate per costituire il Super-Io,sono in gran
parte quelle del Super-Io dei genitori,cioaccade di solito
che i genitori,nel tirar su i propri figli,tendano a disciplinarli

allo stesso modo in cui in effetti sono stati trattati dai propri
genitori durante linfanzia.
Una tale caratteristica,come Freud nel1923 ha fatto notare,ha
una conseguenza di ordine sociale molto importante,cio la
perpetuazione del codice morale di una societ;essa in
parte responsabile della tendenza conservatrice e della
resistenza al cambiamento che presentano le strutture
sociali.
Consideriamo alcuni aspetti della formazione del Super-Io che
riguardano lEs:come ha notato Freud nel 1923,le
identificazioni del Super-Io sono la conseguenza
dell'abbandono delle relazioni oggettuali incestuose del
complesso edipico,e tali identificazioni sono in parte la
conseguenza di una perdita oggettuale.
Quando le cariche psichiche istintuali vengono ritirate dai loro
oggetti originari,la loro costante ricerca di un altro oggetto
porta alla formazione di un'identificazione con l'oggetto
originale all'interno dellIo stesso,al quale le cariche psichiche
vengono attaccate:cos,quelle che erano cariche istintuali
diventano cariche narcisistiche.
Nel caso che ci interessa,le identificazione che si sono
formate allinterno dellIo,comprendono quella parte dellIo
stesso detta Super-Io;cos,dal punto di vista dellEs,il Super-Io
il sostituto e lerede della relazioni oggettuali edipiche.
Per questo,Freud lo ha descritto come fornito di profonde
radici nellEs;notiamo inoltre che la formazione del Super-io
risulta dalla trasformazione di molte altre cariche psichiche
dirette verso se stessi,dunque narcisistiche:di solito si tratta

proprio delle cariche psichiche pi apertamente sessuali e pi


direttamente e violentemente ostili che vengono
abbandonate,mentre i sentimenti di tenerezza continuano ad
essere attaccati ai loro oggetti originari.
Va chiarito che gli impulsi direttamente incestuosi ed omicidi
che il bambino aveva verso i genitori,non vengono
abbandonati tutti,ma una porzione di essi viene rimossa o
repressa in qualche altra maniera; questa porzione(cos come
ogni altro desiderio rimosso),seguita a vivere nell'Es,ancora
diretta verso gli oggetti originari e le impedito di esprimersi
apertamente nell'agire o nel pensiero cosciente o nelle
fantasie,unicamente dalla costante opposizione delle
controcariche psichiche che lIo ha diretto contro questi
desideri.
Ma questi desideri edipici rimossi,con le loro cariche
psichiche,non contribuiscono alla formazione del SuperIo(Freud,1923);pu sorprendere il fatto che in un determinato
individuo,la severit del suo Super-Io non corrisponda
necessariamente alla severit con cui i genitori si sono
opposti ai sui desideri istintuali quando era bambinoLesplicita minaccia della castrazione nei confronti di un
ragazzino,che stia attraversando la fase edipica,tender a
produrre un Super-Io troppo severo e,quindi,determineranno
nel corso ulteriore della vita, una proibizione troppo severa
della sessualit ed aggressivit.
Tuttavia appare che altri fattori,oltre alla severit dei
genitori,giochino un ruolo preminente nel determinare la
severit del Super-Io,ed il fattore principale costituito
dall'intensit delle componenti aggressive dei desideri edipci

del bambino:potremmo dire che il fattore principale che


determina la severit del Super-Io,non sia costituito dal grado
di severit dei genitori nei confronti del bambino,quanto
piuttosto,dall'intensit degli impulsi ostili che il bambino
prova verso i genitori nel corso della fase edipica.
Quando gli oggetti eipici vengono abbandonati e sostituiti
dall'identificazioni del Super-Io,lE pulsionale che aveva fino
ad allora caricato quegli oggetti,si viene a trovare a
disposizione,almeno in parte,di quella porzione dell'Io che si
appena formata e che prende il nome di Super-Io.
Vediamo che l'energia aggressiva che giunta ad essere a
disposizione del Super-Io,deriva dall'energia aggressiva
invertita dagli oggetti edipici ed a quella proporzionale,se
non proprio uguale in quantit:vale a dire che quanto
maggiore la quantit di energia aggressiva contenuta nelle
cariche psichiche degli oggetti edipici,tanto maggiore sar la
quantit di questa energia in seguito disponibile per il SuperIo.
Da questo punto poi,una tale energia aggressiva pu essere
rivolta contro lIo tutte le volte che se ne presenti l'occasione
per rafforzare la sua obbedienza alle proibizioni del Super-Io,o
per punire lIo delle trasgressioni compitue;cio la severit
del Super-Io determinata dalla quantit di energia
aggressiva che ha a sua disposizione,e ci comporta a sua
volta,con le cariche psichiche aggressive appartenenti agli
impulsi edipici che prova il ragazzo nei confronti dei
genitori,un rapporto pi stretto di quanto non lo sia quello tra
severit del Super-Io e la severit delle proibizioni dei genitori
durante il corso della fase edipica.

Il bambino,le cui fantasie edipiche siano state


particolarmente violente e distruttive,tender ad avere un
senso di colpa pi forte rispetto ad un altro che abbia avuto
fantasie meno intensamente distruttive: possiamo concludere
il discorso circa la formazione del Super-Io dal punto di vista
dell'Es affermando che gli impulsi dell'Es,associati agli oggetti
di quel periodo(cio genitori)sembrano al bambino tali da
esporlo al pericolo di subire una lesione corporale(sia per il
maschio che oer la femmina).
In tutti i casi,esiste un conflitto tra le esigenze delle cariche
psichiche oggettuali da una parte,e le esigenze delle cariche
narcisistiche o psichiche del S dallaltra;bisogna rilevare che
il contratto viene deciso in favore delle cariche
narcisistiche,vale a dire che le pericolose cariche oggettuali
vengono rimosse,abbandonate o controllate o ripudiate in
modi diversi,mentre quelle narcisistiche vengono mantenute
essenzialmente intatte.
Quindi normalmente,la componente narcisistica della vita
istintuale infantile pi forte di quanto non lo sia la parte
che riguarda le relazioni oggettuali;dobbiamo tenere presente
in questa sede anche quelle che sono le modificazioni e le
sovrapposizioni che si verificano verso la fine della
fanciullezza,nell'adolescenza e in certa misura anche nell'et
adulta.
Ciascuna di questi aggiunte ed alterazioni il frutto
dell'identificazione con un oggetto che fa parte dell'ambiente
che circonda il bambino o l'adulto o,pi esattamente con
l'aspetto morale di questo oggetto: queste forme
identificative sono particolarmente comuni durante la

pubert e plasmano il Super-Io dell'individuo per formarlo in


modo il pi possibile conforme ai canoni morali e agli ideali
dei gruppi sociali di cui membro.
La riflessione sulle differenze che si sono trovate tra i codici
morali dei vari gruppi sociali,ci fa rendere conto di come sia
vero che una gran parte del Super-Io adulto sia il risultato di
queste ultime identificazioni(modifiche nel Super-Io possono
prodursi anche durante la vita adulta,come ad esempio nel
caso di una conversione religiosa); ma il nucleo originario del
Super-Io,formatosi durante la fase edipica,rimane sempre la
parte pi salda ed efficiente.
Come risultato di ci,le proibizioni contro l'incesto e
l'uccisione dei genitori,sono le parti pi interiorizzate,quindi
le meno facili da trasgredire,della moralit della maggior
parte degli individui;le altre proibzioni del Super-Io vengono
trasgredite pi facilmente quando si presenti l'occasione
favorevole o quando la tentazione forte.
Vediamo il ruolo che gioca il Super-Io una volta formatosi nel
funzionamento dell'apparato psichico:in generale,possiamo
dire che dopo il termine della fase edipica il Super-Io che
inizia a rafforzare le attivit difensive dell'io contro gli impulsi
dellEs:cos come il bambino nel periodo edipico temeva la
castrazione e rimuoveva o ripudiava i desideri edipici per
evitare il pericolo,cos il bambino del periodo postedipico,o
ladulto,adulti inconsciamente temono le immagini dei
genitori introiettati,quindi il proprio Super-Io e frenano gli
impulsi dell'Es per evitare il pericolo di dispiacere al Super-Io.

La disapprovazione del Super-Io si colloca come ultima della


serie di situazioni di pericolo a cui lIo reagisce con
ansia,serie che Freud ha esposto nel 1926.
In ordine cronologico,le varie situazioni di pericolo
consistono:
1)Nella perdita dell'oggetto;
2)La perdita dell'amore da parte delloggetto;
3)La paura della castrazione o simile lesione genitale;
4)La disapprovazione da parte del Super-Io.
Queste varie situazioni di pericolo,non scompaiono in
successione man mano che emerge quella
successiva:ciascuna gioca a turno la parte principale quale
sorgente di ansia e quale occasione per l'Io di mettere in
opera le sue misure difensive contro qualsiasi impulso dell'Es
che produca una situazione di pericolo o minacci di farlo.
La disapprovazione del Super-Io porta diverse conseguenze
alcune delle quali coscienti,mentre altre sono inconsce;come
Freud nel 1933 ha fatto notare,la causa pi comune di quella
sensazione penosa ed apparentemente indesiderata,definita
come sentimento d'inferiorit, costituita dalla
disapprovazione del Super-Io;questi sentimenti di inferiorit si
possono considerare la stessa cosa dei sentimenti di colpa,e
questo punto ha un'importanza clinica considerevole perch
ci dice che un paziente che abbia notevoli sentimenti di
inferiorit o di abbassamento dell'autostima,probabilmente
sta inconsciamente accusandosi di qualche
malefatta,indipendentemente dalla ragione che

consapevolmente in grado di fornire qualche presunta


causa di forti sentimenti di inferiorit.
Allo stesso modo in cui la disapprovazione dellIo da parte del
Super-Io d origine a sentimenti di colpe di inferiorit,anche i
sentimenti di gioia o di felicit e di soddisfazione di s
possono essere il risultato dell'approvazione dell'Io da parte
del Super-Io per qualche atteggiamento o comportamento
tenuto dallIo,che il Super-Io approvi particolarmente.
Un tale ardore virtuoso,come il suo opposto(il senso di
colpa), un fenomeno consueto e questi due opposti
sentimenti o condizioni psichiche sono paragonabili alle
condizioni psichiche del bambino piccolo quando viene amato
e lodato oppure sgridato e punito dai genitori per qualche
motivo.
Cio,i sentimenti coscienti che risultano dall'atteggiamento di
approvazione o disapprovazione del Super-Io nella vita
ulteriore, vengono facilmente compresi quando ci si rende
conto che il Super-Io costituito dalle immagini introiettate
dei genitori e che per tutta la vita,i rapporti tra Io e Super-Io
rimangono sempre molto simili ai rapporti che ci sono fra il
bambino piccolo ed i suoi genitori.
Vi sono due aspetti delle operazioni del Super-Io che si
svolgono durante la vita adulta in maniera inconsapevole e
che mostrano la loro connessione con i processi psichici
propri dei primi periodi dell'infanzia,durante i quali ha origine
il Super-Io:
1)La legge del taglione(Lex talionis);

2)La mancanza di discriminazione tra desiderio ed


atto.
Legge del taglione:significa che la punizione per una
malefatta o delitto,consiste nel far soffrire a chi l'ha
compiuto,la stessa ingiuria che ha inflitto;si tratta del classico
mottoOcchio per occhio,dente per dente.
Eun concetto di giustizia primitivo in due sensi:
1)Nel primo senso perch un concetto di giustizia
caratteristico delle strutture sociali vecchio o primitive dal
punto di vista storico;
2)Nel secondo senso,perch la legge del taglione
fondamentalmente il concetto che della giustizia il bambino
piccolo;la cosa interessante l'intensit con cui questo
concetto persiste inconsciamente anche nella vita adulta e
determina il funzionamento del Super-Io.
Nel corso dell'analisi,si trovain molti casi che le sanzioni e
punizioni inconsce imposte dal Super-Io,si adeguano alla
legge del taglione, anche se lindividuo ha gi superato da
molto tempo quest'atteggiamento infantile,almeno per quel
che concerne la vita psichica cosciente.
Anche per ci che riguarda la mancanza di discriminazione
tra desideri ed azioni, cosa ben nota all'indagine
psicanalitica che il Super-Io minaccia di punizione i primi
quasi con la severit dei secondi;evidentemente,non
proibito dal Super-Io solo fare quella certa cosa,ma vengono
proibiti o puniti secondo il caso anche il desiderio di farla o
l'impulso stesso.

Riteniamo che questo atteggiamento del Super-Io sia la


conseguenza del fatto che un bambino di quattro o cinque
anni distingue molto meno chiaramente tra le proprie
fantasie ed azioni di quanto non faccia poi successivamente
nel corso della vita;egli dominato in buona parte dalla
convinzione che volere potere,e questo atteggiamento
magico viene poi perpetuato dalle operazioni inconsce del
Super-Io per tutta la vita.
Un altro aspetto del lavoro inconscio del Super-Io, quello di
poter provocare un'inconsapevole bisogno di espiazione o
autopunizione:un tale bisogno di essere punito,in se stesso
inconscio,di solito scoperto solamente solo per mezzo della
psicanalisi.
Un esempio dato dallintraprendere la carriera
criminale:Freud nel 1915 aveva fatto notare che la carriera
criminale di un individuo pu iniziare proprio per il bisogni
inconscio di essere punito;cio l'inconscio bisogno di venir
punito che proviene da certi desideri edipici rimossi, pu
manifestarsi nell'azione di commettere un delitto per il quale
la punizione certa.
Persone di questo tipo sono spesso designate come criminali
per senso di colpa;tuttavia,l'inconscio bisogno di essere
punito,non si manifesta sempre unicamente nel commettere
azioni criminose che devono essere punite da qualche
autorit legale,ma possono prodursi inconsciamente anche
forme diverse di sofferenza o di autolesionismo,come ad
esempio i fallimenti della professione,le cosiddettenevrosi di
destino,vari tipi di lesioni fisiche accidentali e simili.

Un Super-Io che insista troppo nellautopunizione o


nellautolesionismo,pu diventare esso stesso un pericolo dal
punto di vista dellIo,e quindi non sorprender apprendere
che lIo pu mettere in opera,contro il Super-Io,meccanismi
difensivi di altro genere,analoghi a quelli che usa di solito nei
confronti dellEs.
Le difese da parte dell'Io nei confronti del Super-Io,sono una
componente costante e di rilievo nel funzionamento mentale
normale:esse possono anche rivestire un ruolo importante in
molti casi di malattia mentale,coscch essi sono spesso di
considerevole importanza pratica nel lavoro clinico(Freud
1923,Fenichel 1939).
Tra il Super-Io e la psicologia di gruppo,esiste unimportante
relazione che Freud nel 1921 ha rilevato in un lavoro dedicato
a questo argomento:certi gruppi si tengono assieme in virt
del fatto che ciascuno dei membri del gruppo ha introiettato
o si identificato con il capo del gruppo.
La conseguenza di tale identificazione che l'immagine del
capo diventa una parte del Super-Io di ciascuno dei membri
del gruppo;cio i diversi membri del gruppo hanno in comune
certi elementi del Super-Io.
Quindi,la volont del capo,i suoi precetti ed ordini,diventano
legge morale dei suoi gregari,ed un meccanismo simile in
gioco nel caso di gruppi o sette religiose,poich anche in
questo caso i vari membri del gruppo hanno una moralit
comune,cio hanno in comune alcuni elementi del Super-Io
che sono derivati da identificazioni con lo stesso dio o capo
spirituale;il dio qui gioca lo stesso ruolo del capo o delleroe
dei vari gruppi non religiosi,equesto fatto non ci sorprende,

data la relazione che esiste coscientemente tra dei ed errori


nella mente della gente,e questo vale anche per popoli
altamente civilizzati i romani dell'epoca imperiale che
deificavano i loro imperatori.
Per concludere,gli elementi essenziali del Super-Io:
1)Esso si forma come conseguenza delle introiezione delle
proibizioni e delle esortazioni dei genitori durante la fase
edipica;
2)Durante il corso della vita,la sua essenza inconscia
consiste sempre nel proibire i desideri sessuali ed aggressivi
del complessivo edipico,nonostante si producano nel Super-Io
molte alterazioni ed aggiunte,nel corso della tarda
fanciullezza,dell'adolescenza e anche durante let adulta.

Capitolo sesto:Paraprassie e motti di spirito.


Analizzeremo qui quei fenomeni della vita psichica noti
com:sviste, lapsus,errori,sbagli,omissioni e i difetti di
memoria che Freud nel 1904 haraggruppato insieme come la
psicopatologia della vita quotidiana.
In ordine analizzeremo:
1)Psicopatologia della vita quotidiana(sviste,lapsus ecc);
2)I motti di spirito;
3)I sogni;
4)Le psiconevrosi.
Questi sono gli argomenti classicidella teoria
psicoanalitica,e sono stati oggetto di studio per molti anni

prima da parte di Freud,e poi da parte di molti altri


psicoanalisti;inoltre,l'argomento delle psiconevrosi di
importanza pratica grandissima perch queste malattie
mentali costituiscono l'oggetto principale della teoria
psicoanalitica.
Cominciamo dalla psicopatologia della vita
quotidiana:essa comprende i lapsus del parlare,dello
scrivere,della memoria e molti di quei contrattempi della
vita di tutti giorni che attribuiamo al caso e che chiamiamo
incidenti.
Anche prima delle sistematiche ricerche condotte da Freud su
questi fenomeni,nella mentalit popolare c'era la vaga
consapevolezza che avessero un qualche loro significato,e
che quindi non fossero solo legate al caso;basti pensare al
vecchio adagio che recita Una svista nel discorso svela lo
stato d'animo.
Anche prima di Freud,se una persona dimenticava il nome di
una certa persona o la chiamava in modo errato,l soggetto in
questione tendeva a leggere ci come una mancanza di
rispetto,un segno di disinteresse intenzionale;andando pi
indietro nel tempo,se un suddito dimenticava un precetto
fondamentale che andava cos contro le volont del
padrone,difficilmente poteva avvalersi del fatto che si era
trattato di una svista accidentale.
Dunque l'autorit in questione,attribuiva alle sue azioni
un'intenzione, anche se lui ne era del tutto
inconsapevole;tuttavia fenomeni di questo tipo erano
attribuiti al caso o,dai superstiziosi,all'influenza del diavolo o
gli spiriti maligni; stato Freud che per la prima volta,ha

sostenuto con argomenti scientifici seri e validi,come lapsus e


fenomeni ad essi collegati siano il risultato di un'azione
significativa ed intenzionale dell'individuo in
questione,bench l'intenzione resti in effetti sconosciuta alla
stessa persona che la compie.
Di queste sviste o paraprassie(come talvolta vengono
chiamate),la pi semplice da comprendere la
dimenticanza:errori di questo tipo sono perlopi la
conseguenza diretta della rimozione,e la si pu osservare
nella sua forma pi semplice ed evidente quando,durante il
corso di un trattamento psicoanalitico,succede che un
paziente dimentichi da un momento all'altro qualcosa che
pure considera importante,e che egli coscientemente
desidera ricordare(in questi casi pu essere manifesto anche
il motivo della dimenticanza).
Bench i dettagli particolari della motivazione possano
variare da caso a caso, fondamentalmente sempre la
stessa,cio quella di prevenire la possibilit che si produca
l'ansia o un senso di colpa;
dunque,la capacit della mente umana di dimenticare o di
rimuovere tanto grande ed insospettata e,in certi casi,le
controcariche psichiche di rimozione dellIo possono essere
dirette o contro il Super-Io,o contro lEs.

Perch ci si dovrebbe dimenticare di qualcosa che non c'


ragionedi dimenticare?
La risposta che nella grande maggioranza dei casi,questa
ragione inconscia:di solito pu venire scoperta solo con la

tecnica psicoanalitica,cio con la piena collaborazione della


persona che ha dimenticatose possiamo ottenere questa
collaborazione,se la persona capace di dire
liberamente,senza effettuare n scelte n direzioni
coscienti,tutto sui pensieri che gli vengono alla mente a
proposito del lapsus che ha commesso,allora saremo in grado
di ricostruire i sui proposti ele sue motivazioni.
Altrimenti dipender solo dal caso se verremo a conoscenza
di quella quantit di fatti che sia sufficiente a consentirci di
fare deduzioni,pi o meno attendibili,sul significato del
lapsus,e cio sui motivi inconsci che l'hanno prodotto;dunque
pu accadere che una rimozione sia istituita per impedire
l'ingresso nella coscienza di fantasie distruttive che
costituivano una parte dell'Es,e che avrebbero potuto,se
fossero diventate coscienti,fargli provare un senso di colpa.
Notiamo come i disturbi o i lapsus della memoria,spesso
siano la conseguenza del lavoro di un meccanismo di
difesa,cio la rimozione: poich sono inconsci sia il motivo
che il meccanismo della rimozione,il soggetto non in grado
di rendersi conto della causa del proprio lapsus di memoria,e
tende ad attribuirlo alla sfortuna,alla fatica o ad altre scuse.
Altri lapsus possono essere la conseguenza di qualche
meccanismo psichico diverso,ma la causa di tutti i lapsus
sempre inconsapevole: ad esempio,un lapsus nel parlare o
nello scrivere,spesso la conseguenza di un insuccesso nel
tentativo di rimuovere completamente qualche pensiero o
desiderio inconscio:in questi casi la persona che parla o
scrive esprime proprio le cose che inconsciamente avrebbe

voluto dire o scrivere,nonostante il proprio tentativo di


tenerle nascoste.
Talora,il significato nascosto viene espresso apertamente nel
lapsus ,cio diviene chiaramente comprensibile
all'ascoltatore o al lettore;in altre occasioni invece,il risultato
del lapsus non chiaramente comprensibile,e il suo
significato nascosto pu essere scoperto solo attraverso le
associazioni della persona che ha commesso il lapsus.
Bisogna aggiungere che se il significato di una svista risulta
chiaro,il pensiero o desiderio inconscio che esso rivela,non
rimosso con molta intensit:esso risulta solo
momentaneamente inconscio nella mente del soggetto che
sta parlando,e potrebbe essere ammesso alla coscienza del
soggetto al prezzo di una certa sensazione di paura o colpa.
Ma le cose non stanno esattamente in questo modo:pu
capitare ad esempio che durante la prima seduta,senza
volere,un paziente chiami mamma sua moglie e che,posto di
fronte al proprio errore,pu succedere che egli non riesca a
fornire alcuna spiegazione,e che solamente dopo molti mesi
di analisi il paziente sia in grado di accettare coscientemente
il fatto che le sue fantasie la moglie rappresenti la mamma
con cui molti anni prima(all'et del complesso edipico)egli
voleva sposarsi.
In questo caso,la svista rivela chiaramente un contenuto
dellEs contro cui lIo ha mantenuto per molti anni una
controcarica molto intensa;va aggiunto
che,indipendentemente da quanto un lapsus possa sembrare
chiaro,linterpretazione del significato inconscio che ne d chi
ascolta o legge,non mai pi di una congettura,fino a

quando non confortata dalle associazioni dellautore del


lapsus e,in generale,il significato di qualsiasi svista,pu
essere stabilito con sicurezza solo attraverso le associazione
che il soggetto stesso vi fa.
Questa dipendenza dalle associazioni del soggetto risulta
evidente nel caso dei lapsus nello scrivere o nel parlare che
non appaiono immediatamente comprensibili,dove un
processo mentale inconscio, interferisce con ci che il
soggetto vuole dire o scrivere,in maniera tale da produrre
unmissione,unaggiunta,o una distorsione di una sillabe o
parole,con un risultato apparentemente privo di senso.
Tra le persone che senza esserne del tutto all'oscuro non
sono informate completamente circa la spiegazione che ha
dato Freud di questi fenomeni,molto spesso i lapsus di questo
tipo sono considerati eccezioni alla tesi di Freud che tutti i
lapsus abbiano un significato; queste persone
chechiamanolapsus freudianiquelli comprensibili e lapsus
non freudiani,quali incomprensibili,ma l'uso di una tecnica
adatta di ricerca(cio del metodo psicoanalitico),rivela
sempre la natura ed il significato dei processi psichici
inconsci che sono dietro una qualsiasi svista,sia pure di quelle
apparentemente incomprensibili. La comparsa di lapsus nel
parlare o nello scrivere, spesso attribuita alla fatica ed alla
disattenzione,alla fretta,alleccitazione o simili;ci si pu
domandare se Freud abbia ritenuto che questi fattori
interferenti giochino effettivamente un qualche ruolo nella
produzione delle sviste,e si potrebbe rispondere a
ci,affermandi che egli ha assegnato loro una parte
puramente accessoria o coadiuvante.

Freud,cio, ha ritenuto che questi fattori possano in certe


circostanze, facilitare l'interferenza dei processi inconsci con
l'intenzione cosciente di dire o scrivere una frase
particolare,con il risultato che pu prodursi una svista,che
magari non si sarebbe verificata se il soggetto non fosse
stato stanco,disattento o frettoloso;egli riteneva tuttavia che
il ruolo principale nella produzione di svista,venisse svolto dai
processi psichici inconsci del soggetto stesso,e per illustrare
questo punto ha usato la seguente analogia:Se un uomo
stato aggredito e derubato in una strada solitaria,non
possiamo dire che stato rapinato dal buio e dalla
solitudine,ma dobbiamo dire che stato rapinato da un
rapinatore che stato favorito da questi due fattori;in
quest'analogia il rapinatore corrisponde processi psichici
inconsci che sono i responsabili della svista,il buio e la
solitudine corrispondono ai fattori accessori come fatica e
disattenzione.
Dunque,possiamo affermare in termini pi tecnici che i
processi psichici inconsci in questione costituiscono,in tutti i
casi,la condizione necessaria per il riprodursi della svista e
che,in qualche caso possono bastare essi stessi da
soli,mentre in altri casi possono essere di per s insufficienti
ed avere bisogno dell'aiuto di fattori generali per poter
interferire con l'intenzione cosciente del soggetto in misura
tale da produrre un lapsus.
Occupiamoci adesso della parte che giocano le operazioni dei
processi primari nella formazione dei lapsus:una delle
caratteristiche dei processi ideativi di tipo primario consiste
nella tendenza alla condensazione,ed questa la

caratteristica che consideriamo responsabile della


combinazione tra due termini o pi termini.
In altri lapsus si troveranno anche altre caratteristiche dei
processi ideativi di tipo primario come lo spostamento,la
rappresentazione dell'intero mediante una sua parte o
viceversa,rappresentazioni per analogia,rappresentazione
attraverso l'opposto e simbolismo(nel senso psicoanalitico del
termine);ciascuna di queste caratteristiche pu determinare
la formazione di una lista.
Va aggiunto che la partecipazione o l'azione dei processi
ideativi di tipo primario,non limitata ai soli errori di
pronunzia o di scrittura,ma essa avviene con la stessa
frequenza e con la stessa importanza anche in tutte le altre
paraprassie,nonostante sia molto pi facilmente riconoscibile
nei lapsus di quel tipo.
Consideriamo adesso quella classe di paraprassie indicate
come contrattempi fortuiti,che possono capitare a noi come
ad altri,come risultato di unanegligenza;va chiarito che gli
incidente trattati in questa sede,sono quelli che il soggetto ha
provocato con le proprie azioni,nonostante evidentemente
non avesse coscientemente l'intenzione di farlo;un incidente
che risulti al di fuori del controllo del soggetto non di nostro
interesse.
Spesso risulta facile stabilire se il soggetto sia responsabile o
meno dell'incidente in questione,ma non in tutti i casi
ugualmente semplice arrivarci;una domanda sorge
spontanea:si sostiene qui si sostiene la tesi che qualsiasi
incidente che potrebbe essere stato determinato o facilitato

da un intento inconscio del soggetto, stato effettivamente


causato da questo?
Non c' forse alcun posto per imperfezioni umane?
Forse vogliamo affermare qui che nessun abbia mai un
incidente,a meno che non lo voglia inconsciamente?
La risposta a questa domanda ,in linea di
principio,inequivocabile: tutte le volte che l'incidente
prevedibile sia causato da unimperfezione umana
nell'esecuzione di qualche azione,noi riteniamo che esso sia
stato inconsciamente progettato dallo stesso soggetto che
esegue una tale azione.
Evero che fatica,noia ed altri fattori possono aumentare la
frequenza di questi incidenti,ma siamo nella stessa posizione
di quella che abbiamo sostenuto nei confronti delle sviste che
si commettono nel discorrere e nello scrivere.
La condizione necessaria per un incidente di tal genere,che
ne costituisce spesso anche la condizione sufficiente,
lintenzione inconscia di provocarlo;fatica,noia ecc sono
fattori accessori e coadiuvanti.
Ci si potrebbe domandare come si fa ad esser certi del fatto
che gli incidenti,che possono essere soggetti al controllo
dell'individuo,siano stati sempre inconsciamente prodotti dal
soggetto stesso;la risposta deriva dai numerosi incidenti del
genere che sono stati accessibili allo studio diretto:anche qui
come nel caso di altre paraprassie,per studio diretto si
intende lapplicazione della tecnica psicoanalitica.

Quando possibile ottenere la collaborazione del soggetto,le


sue associazioni condurranno sempre alla comprensione dei
suoi motivi inconsci per determinare quellincidente che di
primo acchito sembrava fortuito;non di rado,accade che nel
corso dell'analisi di un tale incidente,il soggetto ricordi di aver
saputo per un momento che l'incidentestava per capitare
subito dopo lazione che lha prodotto;questa parziale
consapevolezza dell'intenzione,di solito viene rimossa,quindi
dimenticata gi durante l'incidente stesso o subito dopo,e
ritorna alla memoria cosciente solo se lincidente viene
analizzato.
L'incidente era dovuto alla rimozione inadeguata o
incompleta di un impulso ostile dell'Es,cio l'impulso dell'Es
sfuggito in parte alla rimozione;in altri casi la paraprassia pu
essere stata il risultato di una difesa contro certi impulsi
dell'Es o di una proibizione del Super-Io diretta contro di essi
o anche di entrambe le cose.
L'attivit inconscia del Super-Io,ha spesso una parte
importante nel produrre paraprassie di questo tipo:infatti
molti incidenti sono inconsciamente progettati per risultare in
unautolesione o in una perdita;nella motivazione di casi di
questo genere,ha una gran parte un inconscio bisogno di
funzione di sacrificio o di riparazione per qualche precedente
azione o desiderio,e tutti questi motivi appartengono al
Super-Io.
In alcuni incidenti delittuosi,si verifica la combinazione di
delitto e punizione;in altri casi non vi dubbio che tanto il
delitto quanto la punizione siano entrambi contenuti entro
una singola azione.

Non pensabile tentare di elencare ed illustrare i vari tipi di


paraprassie che possono distinguersi luno dallaltro,perch la
causa ed i meccanismi sottostanti a ciascuno di essi,in ultima
analisi sono gli stessi per tutti,o almeno sono molto simili tra
loro.
Einteressante notare come non sia facile stabilire una linea
di demarcazione tra le paraprassie e i cosiddetti eventi
psichici normali: ad esempio,una svista nel discorrere molto
diversa da una metafora perch quest'ultima stata costruita
e prevista coscientemente e deliberatamente;ma vi sono
delle metafore o altre figure del discorso, che a volte
compaiono nella conversazione senza essere state prima
consciamente previste,e che vengono fuori spontaneamente.
Notiamo cos che,sebbene i lapsus del parlare e le metafore
scelte deliberatamente siano facilmente distinguibili,vi sono
anche casi intermedi:quindi come separare la metafora
sgradita dal lapsus? Dobbiamo poi classificare tra le
paraprassie,lazione di un individuo che mentre sta facendo
ad esempio la sua passeggiata abituale,prende una strada
sbagliata e si ritrova ad andare lontano dalla destinazione
che consciamente aveva in programma.
Capita talvolta che uno,senza prepararsi coscientemente a
farlo,modifichi la consueta passeggiata prendendo la strada
meno abituale per raggiungere la stessa destinazione:le
dobbiamo chiamare paraprassie?Oppure uno pu accorgersi
di aver cambiato la strada preferita senza pensarci in modo
che adesso,quello che era una volta il suo consueto
cammino,diventi un percorso insolito?

Dove tracciamo la linea di demarcazione tra paraprassico e


normale?
Non possibile tracciare una distinzione netta perch le
differenze sono di grado e non di qualit:le motivazioni
inconsce le pulsioni che si generano dall'Es e dalle regioni
inconsce del Super-Io, contribuiscono a produrre e a
modellare gli eventi psichici normali non meno di quanto
facciano nel produrre le paraprassie.
Ci possono essere casi in cui l'Io capace di mediare tra le
varie influenze inconsce,in modo da controllarle e da poterle
combinare armonicamente l'una all'altra e con i fattori
provenienti dall'esterno, con il risultato che quanto affiora
alla coscienza sembra essere un tutt'unitario integrato invece
di quello che (cio un composto di molte tendenze diverse
che provengono da differenti origini).
Nel caso delle parafrasi,lIo non ho avuto eguale successo
nell'integrare completamente le varie forze psichiche che
sono inconsciamente attive nel momento in cui la
paraprassia si produce,e ne risulta che una o diverse di
queste forze ottengano,ciascuna in maniera indipendente,un
certo grado di espressione motoria.
Quanto pi vicine al successo sono le attivit integrative
dellIo,tanto pi vicino al normalesar risultato psichico;al
contrario meno successo hanno avuto le attivit
integrative,tanto pi paraprassico ne sar il risultato.
Per cercare di riassumere ci che sappiamo sulle paraprassie
della vita quotidiana,possiamo dire che sono causate da un
certo grado di insuccesso che ha avuto lIo nel suo lavoro

tendente ad integrare in un tutto unico le varie forze che


agiscono sulla mente in un determinato momento;le forze
psichiche inconsce che resistono pi o meno
all'integrazione,e che riescono ad avere un certo grado di
influenza,diretta ed indipendente,sul pensiero o sul
comportamento mediante una paraprassia,provengono a
volte dall'Es,a volte dallIo,a volte dal Super-Io,e talvolta da
due o tre di queste formazioni contemporaneamente.
Solo occasionalmente,si pu essere in grado di prospettare
sulla specifica natura di queste forze un'ipotesi fondata su
prove esterne; nella maggior parte dei casi necessaria la
cooperazione attiva del soggetto nell'applicazione del metodo
psicoanalitico,per riuscire a scoprire quali siano state le forze
inconsce che hanno operato.
Anche nei casi in cui sia stato possibile costruire un'ipotesi
convincente, solo tramite l'applicazione del metodo
psicoanalitico che si pu giungere ad essere pienamente
sicuri della correttezza e della completezza dell'ipotesi che si
era prospettata.
Trattando dell'umorismo:come le paraprassie,anche la
battuta di spirito un fenomeno consueto nella vita
quotidiana su cui Freud ha fermato la sua attenzione
piuttosto presto nel corso delle sue indagini
psicoanalitiche(1905);egli riuscito a dimostrare sia la natura
che l'importanza dei processi psichici inconsci che prendono
parte alla costituzione dell'umorismo ed alla soddisfazione
che se ne ricava, prospettando una teoria che spieghi la
provenienza dell'energia psichica che viene scaricata nella
risata,quando la battuta buona. Freud ha dimostrato che

in ogni arguzia,i processi ideativi di tipo primario giocano una


parte essenziale,elo ha fatto con una tecnica molto
ingegnosa:egli ha formulato nuovamente la battuta
trascrivendola nel linguaggio dei processi secondari,senza
modificarne il contenuto,ed ha notato che in conseguenza di
ci l'umorismo scompare completamente.
Quanto resta dopo la nuova formulazione,pu essere
interessante,saggio,amaro,cinico,ma non pi
spiritoso:prendiamo a titolo di esempio la battuta politica che
recitaun liberale un uomo con tutti e due i piedi
saldamente piantati in aria;a prima vista pu non sembrare
che in questa frase siano stati usati processi ideativi di tipo
primario,ma se trascriviamo rigorosamente il suo contenuto
nel linguaggio dei processi secondari,ne deriva cheun
liberale cerca di essere preciso e pratico,ma in realt non
n l'uno n l'altro,che un'osservazione critica ma che non
ha pi niente di spiritoso.
Possiamo notare che nella forma originaria della battuta,il suo
significato serio espresso in una modalit caratteristica dei
processi primari,enon di quelli secondari:come a dire che la
forma originaria porta esplicitamente al lettore,attraverso i
processi ideativi di tipo secondario,solo l'immagine del
concetto di uomo etichettato comeun liberaleche sta
saldamente in piedi,in mezzo allaria libera.
E mediante un'analogia che il lettore comprende il
significato,cio che un uomo con i piedi saldamente siginifica
un uomo saldo e deciso,e che un uomo sospeso in aria
significa un uomo incapace e deciso.

In pi,la forma originale della battuta manca delle parole di


spiegazione e di connessione che invece appaiono nella
trascrizione:la rappresentazione per analogia e la tendenza
all'estrema semplificazione della sintassi,con omissioni di
parole di congiunzione e di spiegazione,sono caratteristiche
dei processi di ideativi di tipo primario.
Altre battute di spirito,usano varie altre caratteristiche dei
processi ideativi di tipo primario,come
spostamento,condensazione,la rappresentazione dell'intero
mediante una sua parte e viceversa, equivalenza degli
opposti,il simbolismo.
Inoltre,dato che l'umorismo fondamentalmente un
fenomeno verbale,si vedono particolarmente spesso
nell'analisi,delle battute di spirito,tutti i modi in cui possono
essere usate le parole nei processi ideativi di tipo primario:ad
esempio,parti di parole diverse possono essere usata
assieme per formare una nuova parola che acquista cos il
significato di entrambe le parole iniziali;possiamo considerare
questo fatto come un'applicazione alle parole del processo di
condensazione.
Inoltre,parte di una parola pu essere usata per
rappresentare la parola intera,o il significato di una parola
pu essere spostato su di unaltra che di solito significa
qualcosa di completamente diverso dalla prima,ma che
somiglia ad essa nel suono o nella forma;tutte queste
caratteristiche dei processi primari sono comprese in ci che
viene definito come giochi di parole,il pi conosciuto dei
quali il bisticcio di parole,che viene considerato come la pi
bassa forma di arguzia e che,malgrado questa svalutazione

del loro valore,essi sono presenti in molte battute davvero


eccellenti.
Va ricordato che dal punto di vista dello sviluppo,il processo
primario costituisce la modalit di pensiero caratteristica
dell'infanzia e che viene sostituita dalle modalit ideative di
tipo secondario solo gradualmente;si pu dire che un'attivit
come l'umorismo implica per tutti i soggetti,autore ed
uditore,una restaurazione parziale etemporanea del processo
primario,quale modalit dominante del pensiero o meglio,una
regressione parziale e temporanea dellIo.
Nel caso dell'arguzia, lIo stesso quello che inizia la
regressione,o almeno la incoraggia;Kris(1952),ha chiamato
tali processiregressione al servizio dellIoe regressioni
controllate,per differenziarle dai vari tipi di regressioni
patologiche che possono prodursi a detrimento dell'efficienza
funzionale dellIo fino alla sua totale integrit.
Per riassumere,possiamo dire che l'autore di un motto di
spirito formula un'idea secondo le modalit dei processi
primari,mediante parziale regressione:l'immagine o il
concetto che ne risulta,viene espresso poi nel linguaggio dei
processi secondari,cio con le parole. Da parte
loro,l'ascoltatore o il lettore afferrano la battuta tramite una
temporanea regressione al livello dei processi ideativi
primari;
queste regressioni avvengono sempre in maniera
completamente automatica,e senza attirare l'attenzione n
dell'autore n dellascoltatore.

Ritornando allesempio del liberale:mediante una parziale


regressione ai processi ideativi di tipo primario,questo
concetto stato espresso con lidea di un uomo che sta per
aria con i piedi saldamente piantati in essa,dove questa
idea,espressa in parole,ha costituito la battuta.
Viceversa,lascoltatore comprende il significato che l'autore
intende esprimere mediante processo primario,in
conseguenza di una propria parziale regressione;dunque,le
caratteristiche formali dell'umorismo costituiscono come
Freud ha dimostrato,una condizione necessaria per la battuta
di spirito,perch tutte le volte che esse vengono
eliminate,scompare con loro anche la qualit dello spirito.
Tuttavia come sempre Freud ha dimostrato,queste
caratteristiche formali sono raramente sufficienti a produrre
da sole l'impressione di un umorismo
considerevole,nonostante vi siano anche delle eccezioni:per
esempio complicati e molteplici bisticci di parole possono
essere giudicati spiritosi da molti semplicemente per la loro
eccellenza tecnico-formale queste,e tali eccezioni tuttavia
hanno un'importanza del tutto secondaria.
In linea di massima,le caratteristiche formali sono una
condizione necessaria perch si produca una arguzia,ma non
ne sono,in se stesse,la condizione sufficiente; altrettanto
importante il contenuto della battuta e,come Freud ha fatto
notare,questo contenuto consiste in pensieri ostili o
sessuali,pi o meno validamente contrastati dallIo, nel
momento in cui larguzia viene prodotta o ascoltata.
La tecnica della battuta serve a provocare la liberazione o la
scarica di tendenze inconsce che altrimenti non avrebbero

avuto il permesso di esprimersi o che non avrebbero potuto


esprimersi in maniera cos completa.
Quando uno stesso contenuto viene espresso in maniera
spiritosa,la riprovazione del Super-Io potrebbe essere pi
facilmente evitata,e leccitazione sessuale pu essere
accomoagnata pi facilmente da un senso di piacere che non
di disagio.
Dunque,la tecnica dellarguzia permette una certa quantit di
appagamento sessuale,che in altre circostanze sarebbe stato
impensabile.
Eil piacere prodotto da tali impulsi altrimenti proibiti,la cosa
che contribuisce in misura maggiore alla soddisfazione che si
prova per una battuta;per potersi definire una buona
battuta,essa dev'essere qualcosa di pi che ben
costruita,deve avere un punto.
Vale a dire che il piacere che deriva dalla parte tecincia della
battuta, solo di rado ha la stessa intensit di quello che
risulta dalla fuga di un qualche impulso proibito dalla
pressione delle difese dellIo.
Tuttavia,nonostante le differenze quantitative,dobbiamo
riconoscere che il piacere dell'arguzia proviene da due fonti:
la prima,la condizione necessaria per la battuta umoristica,
costituita dalla sostituzione regressiva dei processi primaria
ai processi ideativi di tipo secondario;abbiamo buone ragioni
per ritenere che il piacere prodotto da questa regressione sia
un caso particolare di quello che proviene dal ritornare al
comportamento infantile e dello sfuggire alle limitazioni che
vengono imposte alla vita adulta.

La seconda fonte di piacere, la conseguenza della


liberazione o della fuga di impulsi che altrimenti sarebbero
stati proibiti;delle due, quest'ultima la fonte di piacere pi
intenso,mentre la prima quella essenziale che concorre
alleffetto definito umoristico.
Freud ha cercato di spiegare la risata ed il piacere che
accompagnano larguzia,come scarica di energia
psichica,dandone la seguente formulazione:La sostituzione
di un processo primario ad un secondario,porta gi di per s
ad un certo risparmio di energia psichica che diviene cos
disponibile per essere scaricata immediatamente in forma di
risata.
Tuttavia,una quantit di energia psichica maggiore,viene resa
disponibile dalla temporanea eliminazione delle difese
dellIo,con il risultato che quegli impulsi proibiti vengono
momentaneamente liberati.
Freud pensava che fosse proprio l'energia che lIo
ordinariamente impiega come controcarica psichica contro gli
impulsi,quella che viene liberata improvvisamente e
temporaneamente nel motto di spirito,e che diviene perci
disponibile per essere scaricata nella risata.
Concludendo possiamo affermare che l'analogia tra
umorismo e paraprassie evidente:in entrambe, si ha il
momentaneo affiorare di tendenze altrimenti inconsce ed in
entrambe sono i processi ideativi di tipo primario che giocano
un ruolo importante.
Tuttavia,nel caso delle paraprassie,l'emergere di una
tendenza altrimenti inconscia dovuta alla temporanea

incapacit che lIo ha in quel momento sia di controllarle che


di integrarle in maniera normale con le altre tendenze
psichiche che in quello stesso momento sono attive nella
mente di un soggetto.
Potremmo dire che una paraprassia si produce nonostante
l'Io;nel caso del motto di spirito invece lIoche produce con
una regressione ai processi primari del pensiero ed
incoraggia l'abrogazione delle proprie attivit difensive,cosa
che permette l'affiorare di impulsi inconsci:dunque lIo
produce o consente la battuta umoristica.
Un'altra differenza consiste nel fatto che la tendenza
inconscia che affiora temporaneamente in una
paraprassia,pu provenire
dallEs,dallIo o dal Super-Io,mentre nell'arguzia proviene
sempre e solo dall'Es.

Capitolo settimo:i sogni.


Lo studio dei sogni occupa in psicoanalisi un posto
particolare; L'interpretazione dei sogni(1900), stato per la
psicologia un contributo rivoluzionario e
fondamentale,quanto lo era stato L'origine della specie di
Darwin per la biologia.
Nel 1931 Freud scriveva nella prefazione alla terza edizione
della traduzione de L'interpretazione dei sogni fatta da

Brill:Esso contiene, anche secondo il mio giudizio attuale,la


pi pallida di tutte le scoperte che ho avuto la fortuna di
fare.
Inoltre,il suo successo nel comprendere il significato dei sogni
gli fu di grande aiuto durante i primi anni di questo secolo,in
un'epoca in cui il suo lavoro professionale eraportato avanti
in condizioni completo isolamento da tutti i suoi colleghi
medici;proprio in quel momento difficile,egli lottava per
comprendere e cercare di curare le nevrosi di cui soffrivano i
suoi pazienti.
Come sappiamo dalle sue lettere(Freud 1954 spesso),egli era
scoraggiato ma,per quanto avvilito,fu in grado di trarre forza
e coraggio dalle scoperte che aveva fatto sui sogni.
Egli si rese conto di essere su di un terreno ben solido,e
questa consapevolezza gli dette la fiducia che gli era
necessaria per andare avanti(Freud 1933);certamente egli
aveva ragione nellattribuire tanto valore al proprio lavoro sui
sogni:in nessun altro fenomeno della vita psichica normale
viene rivelata con tanta chiarezza e resa accessibile con
tanta facilit allo studio,una quantit cos grande di processi
psichici inconsci,tanto che si pu dire davvero che i sogni
siano la strada maestra per linconscio,sebbene anche questa
considerazione non esaurisce tutte le ragioni dellimportanza
e del valore di questo studio per lo psicoanalista; il fatto
che esso non porta semplicemente ad una migliore
comprensione dei processi e dei contenuti psichici in
genere,ma conduce in particolare a quei contenuti psichici
che sono stati rimossi o che sono stati in qualche altra

maniera esclusi dalla coscienza e scaricati ad opera delle


attivit difensive dellIo.
Poich proprio la parte dellEs che era stata eliminata dalla
coscienza, quella implicata nei processi patogenetici che
danno origine alla nevrosi,e forse alla psicosi,si comprende
come questa caratteristica dei sogni costituisca ancora
unaltra ragione molto importante della speciale posizione
che occupa nella psicoanalisi lo studio dei sogni.
La teoria psicoanalitica dei sogni,la si pu formulare
cos:lesperienza soggettiva che appare alla coscienza
durante il sonno,e che dopo il risveglio viene riferita come
sogno,costituisce il risultato finale dellattivit psichica
inconscia che ha luogo mentre lindividuo dorme;questa
attivit minaccia di interferire com il sonno stesso,ed il
soggetto che dorme invece di svegliarsi,sogna.
Lesperienza cosciente fatta durante il sogno,che il soggetto
pu o meno ricordare dopo essersi svegliata,viene detta
sogno manifesto,ed i suoi vari elementi sono detti
contenuto onirico manifesto.
I pensieri e desideri inconsci,che cercano di svegliare il
soggetto che dorme,sono detti contenuto onirico latente,e
le operazioni psichiche inconsce tramite cui il contenuto
onirico latente viene trasformato nel sogno manifesto,sono
dette lavoro onirico.
In senso stretto,la parolasogno(nella terminologia
psicoanalitica),dovrebbe essere usata solo per indicare
lintero fenomeno di cui il contenuto onirico latente,il lavoro
onirico ed il sogno manifesto costituiscono le diverse parti

componenti;cio,in letteratura,il termine sogno viene


spesso usato per designare il sogno manifesto(Il paziente
ha avuto il seguente sogno).
Un altro termine che appare spesso in letteratura quello
disignificato di un sogno/quel sogno significail
significato di un sogno,pu voler dire solo il contenuto onirico
latente.
Esamineremo la parte che darebbe inizio al processo del
sognare:il contenuto onirico latente.
Esso divisibile in tre grandi categorie:
1)La prima comprende le impressioni sensoriali della
notte,le quali stimolano gli organi di senso del soggetto che
dorme,ed alle volte qualcuna di esse prende parte nel
processo di inizio di un sogno,in cui viene a costituire parte
del contenuto latente di quel sogno:si pensi al suono della
sveglis,alle sensazioni di sete e fame,ai bisogni impellenti,ai
dolori di qualche ferita,al caldo o al freddo ecc;tutto pu
costutuire parte del contenuto latente.
A tal proposito, necessario ricordare due cose:
a)La maggior parte degli stimoli sensoriali notturni,non
disturbano il sonno e,al contrario,la maggior parte degli
impulsi provenienti dal nostro apparato sensoriale,non ha
effetti riconoscibili sulla mente mentre stiamo dormendo.
Questo vale anche per quelle sensazioni che durante la veglia
consideriamo intense.

b)Il secondo fatto che unimpressione sensoriale,nel corso


del sonno,pu avere leffetto di svegliare direttamentela
persona che sta dormendo,senza provocare alcun sogno.
2)La seconda categoria del contenuto onirico
latente,comprende pensieri ed idee connesse alle
attivit e preoccupazioni della vita,che la persona che
sogna conduce normalmente da sveglio,e che rimangono
inconsciamente attive nella sua mente durante il sogno;a
causa della loro continua attivit,esse giungono a svegliare il
soggetto che stava dormendo,cos come fanno durante il
sonno gli stimoli sensoriali che lo colpiscono.Se colui che sta
dormendo si mette a sognare,invece di svegliarsi,questi
pensieri e idee,agiscono come parte del contenuto onirico
latente.
Gli esempi a tal proposito sono tanti,e comprendono lintera
gamma di interessi e ricordi di norma accessibili
allIo,assieme a qualsiasi sentimento di speranza o
paura,orgoglio o umiliazione,interesse o ripugnanza che
possa accompagnarli,cio qualsiasi cosa possa essere di
interesse attuale nella vita della persona dormiente.
3)La terza categoria comprende uno o diversi impulsi
dellEs che,almeno nella loro originaria forma infantile,per
opera delle difese dellIo,sono esclusi dalla coscienza o
dalle gratificazioni dirette durante la veglia: la parte
dellEs che Freud nel suo lavoro sullipotesi strutturale
dellapparato psichico(1923),ha definito il rimosso,bench
egli fosse favorevole allidea,ormai accettata dalla quasi
totalit degli analisti,che non sia la rimozionelunica difesa

che lIo impiega nei confronti degli impulsi dellEs,che


risultano inammissibili alla coscienza.
Inoltre,il termine originale il rimossonel linguaggio
corrente,continua a designare questa parte dellEs:in tal
senso,si pu dire che la 3categoria del contenuto onirico
latente,in ogni sogno,consiste in uno o pi impulsi provenienti
dalla parte rimossa dellEs,e dato che le difese dellIo contro
lEs pi importanti,sono quelle istituite durante la fase
preedipica ed edipica,ne consegue che gli impulsi dellEs che
provengono da quei primi anni di vita,costituiscono il
contenuto principale del rimosso.
In accordo con ci,la parte del contenuto onirico latente che
deriva dal rimosso, in genere infantile,cio consiste in un
desiderio che caratteristico della prima infanzia e ne
proviene.
La terza categoria del contenuto onirico latente, in contrasto
con le altre due,che comprendono,rispettivamente,sensazioni
ed argomenti attuali.Durante linfanzia,ovviamente,lattuale e
linfantile possono coincidere;tuttavia,per quel che riguarda i
sogni infantili e della vita adulta,il contenuto latente ha
sempre due fonti,una nel presente e laltra nel passato.
Qui vogliamo indagare:
1)Qual limportanza relativa delle tre parti del contenuto
latente;
2)Se tutte e tre sono costantemente rappresentate nel
contenuto latente di qualsiasi sogno.

Riguardo alla prima,Freud nel 1933,ha dichiarato che la parte


essenziale del contenuto latente quella che proviene dal
rimosso:egli riteneva fosse questa la parte che fornisse la
maggior quantit di energia psichica necessaria per
sognare,e che senza la sua partecipazione,non potesse
prodursi alcun sogno.
Uno stimolo sensoriale notturno,deve ottenere laiuto dei
desideri provenienti dal rimosso,per dare origine ad un
sogno,e ci vale anche per i fatti della vita diurna,per quanto
urgente possa essere la loro richiesta di attenzione da parte
del soggetto dormiente.
Riguardo alla seconda domanda,in base alla risposta alla
prima,consegue che i desideri o gli impulsi provenienti dal
rimosso,costituiscono parte essenziale del contenuto latente
di qualsiasi sogno:risulta che qualcosa di ci che riguardava
la vita diurna attuale del soggetto,vada sempre a costituire
parte di ogni contenuto onirico latente;le sensazioni
notturne,invece,non si possono dimostrare nel contenuto
latente di tutti i sogni,anche se esse giocano un ruolo
importante in alcuni sogni.
Passiamo a considerare i rapporti esistenti tra il contenuto
onirico latente ed il sogno manifesto,cio gli elementi ed i
contenuti del sogno manifesto:a seconda dei sogni,questo
rapporto pu essere semplice o complesso,ma vi un
elemento che resta costante,cio il fatto che il contenuto
latente sia sempre inconscio,mentre quello manifesto
cosciente.
La relazione pi semplice possibile tra i due,sarebbe che il
contenuto latente divenisse cosciente: possibile che questo

si verifichi alle volte,nel caso di stimolazioni sensoriali


durante il sonno,sebbene di solito si considerino queste come
esperienze limite,di transizione tra la percezione ordinaria
che si ha durante la veglia ed un tipico sogno,anzich
classificarla come un vero sogno.
Per la nostra trattazione, utile considerare quei fenomeni
classificabili come veri e propri sogni:tra questi figurano i
sogni della prima infanzia,dove troviamo la relazione pi
semplice tra contenuto latente e manifesto:da un lato,qui non
abbiamo la necessit di distinguere tra i temi infantili e quelli
attuali(poich essi si identificano);
dallaltro,a quellet,non c ancora da fare nessuna
distinzione tra il rimosso ed il resto dellEs,poich lIo del
bambino piccolo non si ancora sviluppato fino al punto di
avere eretto difese permanenti contro alcuno degli impulsi
provenienti dallEs.
Si prenda come esempio,il sogno di un bimbo di 3 anni,la cui
madre abbia appena partorito:la mattina dopo il rientro della
madre dallospedale,il bambino riferisce di aver
sognato(contenuto manifesto)di vedere il nuovo arrivato
andar via.
Quale sia il contenuto latente di questo sogno, di solito una
faccenda appurabile solo attraverso le libere associazioni del
soggetto sognante;tuttavia,nel presente caso,si pu
considerare il comportamento e latteggiamento di ostilit e
rifiuto manifestati dal bimbo nei riguardi del nuovo nato,come
gli equivalenti delle associazioni al contenuto manifesto del
sogno:arriviamo alla conclusione che il contenuto latente del

sogno,fosse costituito da un impulso ostile nei confronti del


neonato,e dal desiderio di distruggerlo o di disfarsene.
Ci chiediamo quale sia,in questo sogno,la relazione tra
conenuto manifesto e contenuto latente:possiamo affermare
che il contenuto manifesto differisca da quello latente:
1)In primo luogo perch luno cosciente e laltro no;
2)In secundis perch il contenuto manifesto, costituito da
unimmagine visiva,mentre quello latente qualcosa come
un desiderio o un impulso;
3)Infine,perch il c.manifesto una fantasia che rappresenta
come gi appagato il desiderio o limpulso latente,cio una
fantasia consistente soprattutto nella gratificazione
dellimpulso,o desiderio latente.
Dunque,nellesempio scelto,la relazione tra contenuto onirico
manifesto e quello latente,consiste nel fatto che il sogno
manifesto,costituisca la fantasia cosciente che il desiderio
latente sia o possa essere gratificato,espressa sotto forma di
immagini o di esperienze visive.
Di conseguenza,in questo sogno,il lavoro onirico consistito
nella produzioneo scelta di una fantasia nella quale venga
realizzato un desiderio,e nella sua rappresentazione visiva.
Questa la relazione che si ottiene,tra il contenuto onirico
latente ed il sogno manifesto in qualunque sogno della prima
infanzia,ed lo schema di base di tale relazione,che viene
seguita amche nei sogni dellinfanzia e della vita
adulta,anche se in tali sogni,che sono pi complessi,questo

schema viene poi elaborato e complicato per la presenza di


altri fattori.
Notiamo per prima,cheil processo del sognare in
sostanza,un processo per cui un impulso dellEs viene
gratificato nella fantasia:cos si pu meglio comprendere
come accada che un sogno renda possibile,al soggetto
dormiente,di seguitare a dormire o di essere svegliato da
unattivit mentale inconscia e disturbante.
Questo si verifica poich il desiderio o limpulso disturbante
dellEs,che costituisce di norma una parte del contenuto
latente del sogno,venga gratificato in fantasia,e in tal modo
perde una parte del suo carattere di urgenza,e quindi anche
un podel potere di svegliare il soggetto.
Al contrario,ci accorgiamo che se il sogno manifesto
costituisce regolarmente la realizzazione di un desiderio,ci
dovuto alla natura del contenuto latente,che liniziatore del
sogno,e la sua fonte principale di E psichica.
Lelemento dellEs che gioca tale ruolo nel contenuto
latente,preme per ottenere una gratificazione,poich questa
la vera natura delle pulsioni istintuali di cui esso costituisce
un derivato.
Nel sogno si verifica che il soggetto ottiene,tramite la
fantasia,una gratificazione parziale,in quanto la completa
gratificazione attraverso unazione appropriata, resa
impossibile dallo stato di sonno stesso:poich la motilit
bloccata,la fantasia usata come un sostituto.
Per esprimere la stessa idea in termini di E psichica,possiamo
dire che la carica psichica attaccata ad un elemento dellEs

nel contenuto latente,sprona lapparato psichico a portare


avanti il lavoro onirico,ed orriene una scarica parziale tramite
limmagine fantastica della realizzazione di un desiderio,che
costituisce il sogno manifesto.
A questo punto,bisogna tener conto del fatto che il
c.manifesto della maggior parte dei sogni dellinfanzia e della
vita adulta,non affatto riconoscibile come la realizzazione di
un desiderio:vi sono alcuni sogni con un contenuto manifesto
di immagini tristi e paurose,e questo aspetto stato citato
ripetutamente negli ultimi 50 anni,come argomento contrario
allaffermazione di Freud secondo cui ogni sogno manifesto
costituisce la realizzazione fantastica di un desiderio.
Come spiegare questa apparente discrepanza?
La risposta consiste nel fatto che nei sogni della prima
infanzia,il contenuto onirico latente d origine,tramite il
lavoro onirico,ad un sogno manifesto,il quale altro non che
la fantasia della soddisfazione dellimpulso o desiderio che ne
costituisce il c.latente.
Tale fantasia vissuta dal sogg che sogna,sotto forma di
impressioni sensoriali;alle volte,anche in un sogno in unet
successiva possibile trovare una relazione cos evidente tra
il c.onirico latente ed il sogno manifesto.
Tali sogno somigliano molto a quelli molto semplici della
prima infanzia:tuttavia,spesso accade che il c.manifesto di un
sogno della vita adulta,costituisca la versione travestita e
trasformata di una particolare fantasia di realizzazione di un
desiderio,vissuta in prevalenza come una serie di mmagini
visive.

Travestimento e deformazione sono di solito cos marcati,che


laspetto di realizzazione di un desiderio irriconoscibile;in
effetti,il sogno manifesto,talvolta altro non che una
commistione di frammenti in apparenza tra loro slegati,che
sembrano non avere alcun senso nel rappresentare la
realizzazione di un desiderio.
Altre volte,il travestimento agiscono in misura tale che il
sogno manifesto viene vissuto come sgradito,invece di
mantenere quel carattere di piacevolezza che ci si
aspetterebbe dalla fantasia di realizzazione di un desiderio.
Dunque il lavoro onirico che crea i travestimenti che
costituiscono gli aspetti cos evidenti dei sogni manifesti della
tarda infanzia e dellet adulta; di nostro interesse in questa
sede,sapere quali processi psichici sono impiegati nel lavoro
onirico,ed in che modo ciascuno di essi contribuisce a
travestire il contenuto latente in modo da non renderlo pi
riconoscibile nel segno manifesto.
Freud ha dimostrato che sono 2 i fattori principali da
considerare in rapporto al lavoro onirico,e che un altro
invece sussidiario:
1)Il 1fattore,che costituisce la vera essenza del lavoro
onirico,altro non che la traduzione nel linguaggio dei
processi primari delle parti del contenuto latente che
non erano ancora state espresse in tale linguaggio,seguito
dalla condensazione di tutti gli elementi del contenuto
latente in una fantasia in cui viene realizzato un desiderio.
2)Il 2fattore principale,consiste nelle operazioni difensive
dellIo,che esercitano una profonda influenza sul processo di

traduzione e formazione di quella fantasia,influenza che


Freud paragon a quella di un censore di notizie dotato di
ampi poteri per eliminare gli elementi sospetti.
3)Il 3fattore sussidiario,costituisce ci che Freud ha
definitoelaborazione secondaria.
Considerando separatamente questi fattori.
Il lavoro onirico,consiste nella traduzione,in processi
ideativi di tipo rpimario,di quella parte del contenuto
onirico latente che in origine era espressa con
processi ideativi di tipo secondario:ci comprende i temi
e gli interessi quotidiani.
Inoltre,cos come Fredu ha fatto notare,questa traduzione
avviene in un determinato modo,ed esiste una predilezione
per la possibilit di esprimere il risultato di questa
traduzione,in forma di immagine plastica,visiva,ove tale
predilezione per immagini di questo tipo,corrisponderebbe al
fatto che il c.onirico manifesto,consiste soprattutto di tali
immagini.
Una tendenza alla rappresentazione plastica,viene esercitata
coscientemente in alcune attivit della vita normale allo stato
di veglia(ex nella composizione di vignette,rebus ecc).
Altra considerazione che influenza il processo di traduzione
nel lavoro onirico, la natura degli elementi onirici latenti,che
sono espressi gi nel linguaggio dei processi
primari,cio:ricordi,immagini,fantasie associate al desiderio o
allimpulso che proviene dal rimosso;vale a dire che il lavoro
onirico,tende a tradurre i contenuti della vita quotidiana in

termini o immagini che stiano nella relazione pi stretta


possibile col materiale associato al rimosso.
Nello stesso tempo,il lavoro onirico sceglie tra le varie
fantasie di gratificazione associate allimpulso rimosso,quella
che possa essere messa pi facilmente in arapporto con i
contenuti della veglia trasposti nel sogno:a dire che il lavoro
onirico,nel corso della sua opera di traduzione nel linguaggio
dei processi primari,di quelle parti del c.latente che ne hanno
bisogno,compie la maggior approssimazione tra i vari
elementi onirici latenti,e nello stesso tempo crea o sceglie
una fantasia che anchessa parte del contenuto latente,che
rappresenta la gratificazione dellimpulso proveniente dal
rimosso,e tutto questo viene fatto con riguardo alla possibilit
di ottenere rappresentazioni visive/plastiche.
Inoltre,tale processo di approssimazione,rende possibile che
una singola immagine rappresenti simultaneamente diversi
elementi onirici latenti:questo conduce ad un alto grado di ci
che Freud ha chiamato condensazione,e questo implica che
almeno nella maggior parte dei casi,il sogno manifesto
costituisca una versione altamente condensata dei
pensieri,sensazioni e desideri che compongono il c.onirico
latente.
Dunque,questa parte di lavoro onirico, responsabile del
travestimento e della deformazione che caratterizzano molti
dei sogni manifesti?
E,qualora cos fosse,quanto importante il ruolo che svolge
in questa direzione?

Si intuisce come lespressione nel linguaggio dei processi


primari,di cose riguardanti la vita da svegli,provochi una
deformazione nel significato e nel contenuto; naturale
chiedersi perch,questa operazione psichica,renda
incomprensibile il risultato finale al soggetto stesso che
sogna,e facendo unanalogia con alcune attivit creative(vedi
vignette)notiamo che il soggetto in grado di comprendere il
significato del proprio fatturato,nonostante esso sia espresso
attraverso il linguaggio primario;in pi,lo stesso significato
pu essere compreso da terzi.
Unaltra situazione in cui il prodotto,sebbene espresso
attraverso il linguaggio dei processi primari,risulta
comprensibile la battuta umoristica;allora perch il sogno
manifesto,dovrebbe essere incomprensibile?Solo perch
contiene idee espresse tramite i processi primari?
Parte della risposta a tale domanda, che i motti di
spirito,vignette ecc sono composte nellintento di essere
comprensibili:se sono buone,devono comunicare un
significato ad un uditorio potenziale;
il sogno manifesto,invece,non soggetto a questa
restrizione,poich semplicemente il risultato finale di un
processo avente per obiettivo la gratificazione fantastica di
un desiderio o,in altre parole,la scarica di una quantit di E
psichica associata al contenuto onirico latente,sufficiente ad
evitare che questo contenuto svegli la persona che dorme.
Quindi,non sosprenda il fatto che il sogno manifesto non
risulta subito comprensibile anche a chi lo ha fatto.

Il 2fattore,che consiste nelle operazioni difensive dellIo,che


esercitano una profonda influenza sul processo di traduzione
e formazione di quella fantasia, il fattore che gioca il ruolo
pi importante nel travestire il c.onirico latente,ai fini di
rendere quanto pi incomprensibile il sogno manifesto;la
prima descrizione che Freud ha dato di questo fattore,ha
preceduto di molto la formulazione della sua ipotesi
strutturale sul funzionamento dellapparato psichico,di cui fan
parte i terminiIo e difese;per queste ragioni,invent un
termineper il fattore in questione,scegliendo quello
dicensura onirica.
Per comprendere l'operazione delle difese dell'Io nel processo
di formazione del sogno manifesto,dobbiamo osservare che
esso non influenza in misura sul uguale le diverse parti del
contenuto onirico latente:la parte del contenuto latente
costituita dalle sensazioni notturne,di solito non soggetta
alle operazioni difensive dellIo,a meno che non si consideri
come difesa il fatto che lIo cerca di negare tutte le sensazioni
di quel tipo,a causa del proprio desiderio di dormire.
Non siamo per sicuri che questo atteggiamento
dell'individuo dormiente verso le sensazioni
notturne,costituisca proprio una difesa dell'Io nel significato
che di solito diamo a questo termine.
In grande contrasto con quel che avviene per le sensazioni
notturne, quella parte del contenuto latente che consiste in
desideri o impulsi provenienti dal rimosso,viene avversata
dalle difese dell'Io;sappiamo che quest'opposizione
duratura e permanente,e che la sua presenza la ragione per
cui si parla di rimosso.

Efacile allora comprendere come mai le difese dell'Io


tendono ad ostacolare la comparsa di questa porzione del
contenuto onirico latente nel sogno manifesto
cosciente,perch queste difese sono in stato di permanente
opposizione alla sua comparsa nella coscienza anche durante
lo stato di veglia.
L'opposizione delle difese dell'Io a questa parte del contenuto
latente, nel sogno costituisce la principale responsabile del
fatto che il contenuto manifesto risulti cos spesso
incomprensibile come tale ed irriconoscibile come immagine
della realizzazione fantastica di un desiderio.
La parte residua del contenuto onirico latente(vale a dire
tutto ci che riguarda i fatti della veglia)occupa,rispetto alle
difese dell'Io,una posizione intermedia tra quella che hanno
le due parti illustrate.
Molti contenuti della veglia non destano obiezioni da parte
dell'Io, eccetto quali potenziali disturbatori del sonno:alcuni
sono considerati dallIo come piacevolie desiderabili,mentre
altri argomenti diurni sono risultano per lIo spiacevoli,poich
fonte di ansia o colpa. durante il Quindi,durante il sonno,i
meccanismi di difesa dell'Io cercano di tener lontane dalla
coscienza queste fonti di disagio;ricordiamo che il
dispiacere o la prospettiva di dispiacere,che chiama in azione
le difese dell'Io e,nel caso degli elementi onirici latenti
illustrati,riteniamo in questa sede che la forza
dell'opposizione inconscia fatta dallIo sia proporzionale
all'intensit dell'ansia o della colpa,cio del dispiacere che
adf esse associato.

Notiamo cos,che le difese dell'Io ostacolano fortemente


l'ingresso nella coscienza di quella parte del contenuto
onirico latente derivante dal rimosso,ed ostacolano a
seconda dei casi certi fatti della veglia che costituiscono
anch'essi parte del contenuto latente.
Per definizione,tuttavia,i pensieri,le pulsioni e le sensazioni
definite come contenuto latente del sogno,in effetti riescono
a forzare l'ingresso nella coscienza,dove esse appaiono come
sogno manifesto,e lIo non pu prevenire una tale
evenienza,ma pu influenzarla con il lavoro onirico,fino a
deformare e rendere incomprensibile il sogno manifesto.
Quindi l'incomprensibilit della maggior parte dei sogni
manifesti non dovuta solo al fatto che essi vengono
espressi nel linguaggio dei processi primari,ma sono
soprattutto le difese dell'Io a renderli tali.
Freud(1933)ha definito il sogno manifesto una formazione di
compromesso,intendendo con ci che i suoi vari elementi
potrebbero essere intesi come compromessi tra forze
contrastanti:quelle del contenuto onirico latente da una
parte,e quelle delle difese dell'Io dall'altra.
Evidentemente lequilibrio tra la forza delle difese e la forza
degli elementi latenti del sogno ci che determina quanto
strettamente o quanto alla lontana il sogno latente sia in
relazione con quello manifesto,cio la quantit di
travestimento imposto agli elementi latenti del sogno nel
corso del lavoro onirico.
Bisogna poi tener presente che ogni immagine del sogno
manifesto costituisce una possibilit separata,che pu

apparire in un certo sogno nelle circostanze che risultano pi


adatte:dunque,nel sogno manifesto, appariranno vari
elementi in base all'equilibrio delle forze tra le difese e gli
elementi del contenuto onirico latente.
Al riguardo della variet di formazioni di compromesso che
sono possibili tra difesa e contenuto latente,possiamo citarne
alcuni:
1)Epossibile,ad esempio,che cose che stanno assieme nel
contenuto latente,appaiono completamente separate nel
contenuto manifesto;
2)Un altro fenomeno di compromesso frequente che una
parte o anche tutto il sogno manifesto risultino molto
vaghi;come ha fatto notare Freud,questo fatto indica che
l'opposizione delle difese al corrispondente
elemento/elementi del sogno latente, molto intensa:le
difese certamente non sono stata abbastanza valide da
impedire la comparsa alla coscienza di questa parte del
sogno manifesto,ma hanno avuto una forza almeno
sufficiente a far s che divenisse cosciente a met,o
comunque in maniera molto vaga;
3)AEfetti o emozioni che appartengono al contenuto onirico
latente, sono anch'essi assoggettati ad una quantit di
vicissitudini per opera del lavoro onirico;
4)Un'altra possibilit che l'emozione possa comparire ma
con un'intensit molto ridotta o alterata;
5)Un affetto appartenente al contenuto onirico latente pu
essere rappresentato nel sogno manifesto dal suo opposto;

Tutte queste modificazioni,rappresentano un


compromesso,nel senso che Freud ha dato alla parola,cio tra
l'Io ed il contenuto latente,ed introducono un cospicuo
elemento di contraffazione nel sogno manifesto.
Bisogna poi considerare,rispetto ai sogni,un aspetto
particolare che quello dellansia:alcuni critici di Freud hanno
cercato di rifiutare la sua affermazione secondo cui ogni
sogno manifesto costituisca la relazione di un
desiderio,perch affermerebbero lesistenza di un'intera
classe di sogni,in cui un aspetto preminente del contenuto
manifesto, costituito dallansia.
In letteratura,questi sogni sono indicati come sogni dansia;
nella letteratura non analitica,i pi severi tra questi vengono
indicati come incubi,e lostudio psicoanalitico pi approfondito
di questi, stato quello di Jones(1931):possiamo dire in
generale che i sogni d'ansia segnalano un insuccesso nelle
operazioni difensive dellIo, accaduto cio che un elemento
del contenuto onirico latente,nonostante gli sforzi delle difesa
dell'Io, riuscito a forzare la via fino a giungere alla
coscienza(cio al contenuto onirico manifesto),e lo ha fatto in
una forma troppo diretta o riconoscibile perch lIo la possa
tollerare; quindi lIo reagisce con ansia.
Come ha fatto notare Jones,non possiamo comprendere
perch le fantasie edipiche compaiono nel contenuto
manifesto dell'incubo classico con un travestimento
relativamente modesto,e perch la gratificazione sessuale ed
il terrore compaiono insieme nella parte cosciente o
manifesta di questi sogni.

Un'altra categoria di sogni in stretta relazione con quelli


d'ansia,sono i sogni di punizione:in essi come in altri,lIo
anticipa la colpa,cio la condanna del Super-Io quando la
parte del contenuto latente che deriva dal rimosso riesce a
trovare nel sogno manifesto un'espressione troppo diretta;di
conseguenza,le difese dell'Io contrastano l'affiorare di questa
parte del contenuto latente,cosa che non differisce da quanto
avviene nella maggior parte degli altri sogni.
Tuttavia,nei sogni di punizione ne risulta che il sogno
manifesto,invece di esprimere una fantasia pi o meno
travestita di realizzazione di un desiderio rimosso,esprime
una fantasia pi o meno mascherata della punizione per i
desideri questione:un compromesso straordinario tra Io,Es e
Super-Io.
Nei sogni,un desiderio o un impulso inconscio proveniente dal
rimosso compare alla coscienza,anche se travestito,come
immagine di realizzazione fantastica di un desiderio che
costituisce un sogno manifesto:questo ci che non pu fare
per definizione un impulso appartenente rimosso.
Infatti,dal momento che abbiamo definito come rimosso
tutto quanto comprende quegli impulsi dell'Es(con le annesse
fantasie, ricordi eccetera)che le difese dell'Io escludini dal
diretto accesso alla coscienza,come pu allora questo
rimosso apparire alla coscienza durante il sonno?
La risposta a questa domanda,si trova nella psicologia del
sogno (Freud 1916):durante tutto il sonno(forse perch la vita
della motilit si trova impedita),la forza delle difese dell'Io
diminuita in maniera considerevole.

Daltra parte Freud era convinto che le cariche psichiche


pulsionali a disposizione del rimosso(cio la forza con cui
esse premono per diventare coscienti)non si riducessero
durante il sonno in maniera particolare;quindi in questo modo
il sonno tende a produrre un relativo indebolimento delle
difese nei confronti del rimosso,con il risultato che esso ha
maggiori possibilit di divenire cosciente durante il sonno di
quante non ne abbia durante la veglia.
Bisogna rendersi conto del fatto che questa differenza tra
sonno e stato di veglia di quantit piuttosto che di qualit:
infatti vero che durante il sonno un elemento del rimosso ha
pi possibilit di diventare cosciente di quante non ne abbia
durante la veglia,ma in molti sogni le difese dell'io
determinano forzatamente un travestimento una
deformazione cos notevoli che l'accesso alla coscienza del
rimosso non in tali casi molto diretto.
Inversamente,in certe circostanze,alcuni elementi del rimosso
ottengono un accesso facile e diretto alla
coscienza,addirittura durante la veglia:in effetti un impulso
edipico proveniente dal rimosso pu arrivare persino a
controllare momentaneamente il nostro comportamento,ed
ottenere cos una sua espressione diretta anche durante lo
stato di veglia,e poich fenomeni di questo tipo non sono
rari,non possiamo contrapporre il sonno alla veglia da questo
punto di vista.
Tuttavia resta il fatto che nella maggior parte dei casi,il
rimosso compare pi direttamente nel sogno manifesto di
quanto non sia capace di fare solitamente nel pensiero
cosciente o nel comportamento da svegli.

C' un altro processo meno importante che contribuisce alla


forma definitiva del sogno manifesto,e pu renderlo ancora
meno comprensibile.questo processo pu essere considerato
come la fase finale del lavoro onirico,anche se
Freud(1933)preferiva tenere le due cose separate;egli ha
chiamato questo processo finaleelaborazione
secondaria,intendendo con ci il tentativo che lIo fa di
formare il contenuto onirico manifesto secondo una
parvenza di logica e coerenza;lIo cerca di costruire un
sogno manifesto che abbia un senso,nella stessa maniera
in cui cerca di dare un sensoa qualunque espressione possa
entrare nella sua zona di controllo.
Passiamo a considerare una caratteristica del sogno
manifesto,che ne costituisce laspetto pi caratteristico:ci
riferiamo al fatto che un sogno manifesto,quasi sempre
consiste principalmente di impressioni visive e plastiche,e
potremmo dire che consiste esclusivamente di
queste,nonostante possano essere percepite come parte del
sogno manifesto anche sensazioni di altro tipo(vale a dire
esperienze sensoriali che vengono percepite consciamente
dal soggetto che sogna come parte del contenuto manifesto).
Quanto alla frequenza,nel sogno manifesto le sensazioni
uditive seguono quelle visive di ed occasionalmente pu
comparire nel sogno manifesto,anche qualsiasi altra modalit
di sensazione:non raro neanche il caso che nei sogni
manifesti,fatti dopo la prima infanzia, compaiono anche
pensieri o frammenti di pensiero e che nondimeno, quando
questi pensieri compaiono in un sogno manifesto,quasi
sempre vi occupano una posizione subordinata a quella che

in esso hanno le impressioni sensoriali e inoltre le impressioni


sensoriali.
Sappiamo come le impressioni sensoriali di un sogno
manifesto,ci si impongono come descritto veramente stiamo
dormendo:infatti in quel momento esse sono altrettanto reali
di quelle che si provano da svegli;a questo proposito questi
elementi del sogno manifesto sono paragonabili alle
allucinazioni che si osservano come sintomi patologici inmolti
casi di grave malattia mentale.
Freud(1916)ha definito i sogni come psicosi
transitori,nonostante i sogni in se stessi non siano fenomeni
patologici;quindi si pone il problema di comprendere perch il
risultato finale del lavoro onirico (quindi il sogno
manifesto)sia una allucinazione,sia pure normale durante il
sonno.
Nella prima formulazione della psicologia del sogno
Freud(1900)ha spiegato questa caratteristica del sogno
manifesto nei termini di quella che viene definita teoria
topografica dell'apparato psichico: secondo questa teoria,il
corso normale della scarica dell'energia psichica si dirigeva
dal termine percettivo di questo apparato al suo termine
motorio,dove l'energia psichica implicata veniva scaricata
nell'azione;questa formulazione era basata sul modello
dell'arco riflesso,dove il percorso dell'impulso nervoso si
svolge dall'organo di senso,attraverso i neuroni centrali,verso
l'esterno,lungo le vie motorie. Freud ha supposto che siccome
durante il sonno lo scarico motorio bloccato per necessit,la
via presa dall'energia psichica del sogno attraverso
l'apparato psichico dovesse essere invertita,con il risultato

che nel processo di scarica psichica dell'energia venisse


attivato il termine percettivo dell'apparato,e di conseguenza
comparisse nella coscienza un'immagine sensoriale proprio
come avviene quando il sistema percettivo viene attivato
dallo stimolo esterno:questa la ragione per cui,secondo
l'originaria formulazione di Freud, un'immagine sensoriale del
sogno manifesto sembra reale al soggetto che sta sognando.
Nei termini della teoria psicoanalitica attuale sull'apparato
psichico (cio l'ipotesi strutturale),possiamo affermare che il
sogno manifesto consista essenzialmente in un'allucinazione
cos:durante il sonno, molte delle funzioni dell'Io sono pi o
meno sospese(si pensi alla diminuzione delle difese dellIo
durante il sonno ed alla quasi completa abolizione dell'attivit
motoria volontaria).
E importante notare che durante il sonno si verifica anche
una notevole diminuzione della funzione dellIo di compiere
l'esame di realt,cio della sua capacit di distinguere tra
stimoli di origine esterna e stimoli di origine interna;in
aggiunta a ci,nel sonno si produce anche una profonda
regressione del funzionamento dell'Io ad un livello dei primi
periodi ella vita:cio il pensiero si effettua secondo le
modalit dei processi primari piuttosto che di quelli secondari
ed anche soprattutto di natura pre-verbaleci,poich
consiste soprattutto di immagini sensoriali(principalmente
visive).
Forse anche la perdita delle capacit di fare l'esame di realt
solo una conseguenza della intensit della regressione
dell'Io che si produce durante il sonno;ad ogni modo durante
il sonno si verifica la tendenzaa pensare in maniera pre-

verbale,e lincapacit da parte dellIo di riconoscere che


queste immagini provengono da stimoli interni anzich
esterni:noi crediamo che il sogno manifesto risulti in
un'allucinazione visiva proprio perch la risultante di questi
fattori. Un fatto osservabile e che depone a favore della
spiegazione basata sull'ipotesi strutturale in opposizione alla
semplice spiegazione basata sull'ipotesi topografica, il fatto
che nel corso di molti sogni non del tutto persa la capacit
di fare lesame di realt:il soggetto che sogna,si rende conto
anche mentre sogna,che quanto sta vivendo non reale o
che si tratta solo di un sogno;questa parziale conservazione
del funzionamento dellesame di realt difficile da conciliare
con la spiegazione basata sull'ipotesi topografica,mentre
compatibile con quella basata sull'ipotesi strutturale.
Riassumendo:abbiamo visto che le tre parti del sogno sono:
1)il contenuto latente,2)il lavoro onirico,3)il contenuto
manifesto e, cercando di indicare il modo in cui opera il
lavoro onirico e quali siano i fattori che lo
influenzano,abbiamo visto che quando si cerca di studiare un
sogno di un certo individuo,ci si pone di fronte ad un
contenuto manifesto e poi si affronta il compito di accertare
quale potrebbe essere il contenuto latente;quando il lavoro
ha successo ed in grado di scoprire il contenuto latente di
un sogno,affermiamo di aver interpretato lo stesso e di
averne scoperto il significato.
Il compito di interpretazione dei sogni limitato alla terapia
psicoanalitica poich richiede di solito l'approccio del metodo
delle libere associazioni.

Capitolo ottavo:psicopatologia

Cos come le teorie delle pulsioni e dellapparato


psichico,negli ultimi 60 anni anche le teorie psicoanalitiche
che si occupano dei disturbi psichici,si sono modificate e
sviluppate.
Quando Freud comincia curare ammalati mentali,la
psichiatria era ai suoi albori:il termine diagnosticodemenza
precoceera stato appena itrodotto in letteratura;letichetta
pi in voga per gran parte delle condizioni oggi definite come
psiconevrosi era quella dineurastenia.
Charcot aveva da poco dimostrato che i sintomi isterici sono
eliminabili o inducibili tramite lipnosi,e la causa primaria di
malattia mentale era ritenuta lacostituzione
neuropatica,aiutata dallinnaturale sforzo e tensione
derivanti dsl ritmo frenetico delle citt industrializzate.
La prima condizione a cui Freud aveva rivolto la sua
attenzione,fu listeria(Breuer e Freud,1895):seguendo un
suggerimento di Breuer,egli aveva trattato diversi casi di
isteria con una forma modificata di terapia ipnotica,cio il
metodo catartico.
Sulla base delle esperienze fatte in comune,egli aveva
concluso che i sintomi isterici fossero determinati dal ricordo
inconscio di eventi che erano stati accompagnati da forti
emozioni,che,per una ragione o per unaltra,non si erano
potute esprimere/scaricare adeguatamente nel momento in
cui levento si era verificato.
Fin quando le emozioni non potevano esprimersi in maniera
normale,restava il sintomo isterico:dunque,la teoria iniziale di
Freud sullisteria,consisteva nel ritenere che i sintomi fossero

il risultato di traumi psichici,accaduti(presumibilmente),ad


individui congenitamente o ereditariamente nevropatici.
Come poi Freud stesso not(1906),questa era una teoria
eziologica su basi psicologiche:come risultato delle sue prime
esperienze con un altro gruppo di malati di mente che aveva
diagnosticato come nevrastenici,egli aveva
elaborato,sulleziologia di queste condizioni morbose,una
teoria del tutto diversa,secondo cui esse erano la
conseguenza di pratiche sessuali non igieniche(1895).
Queste pratiche sono divisibili in due tipi,ciascuno dei
quali,secondo Freud produceva una sindrome(un insieme di
sintomi diversi):
1)Il primo gruppo di queste anormalit sessuali patogene
comprendeva leccessiva masturbazione o la polluzione
notturna:questo produceva sintomi come la
fatica,svogliatezza,flatulenza,cefalea,dispepsia;
da qui che Freud propose che il termine nevrastenia fosse
limitato a questo gruppo di pazienti;
2)Il secondo gruppo di noxae sessuali,era costituito da
qualsiasi tipo di attivit sessuale che producesse uno stato di
eccitazione o stimolazione sessuale,che non fosse poi seguito
da esito o scarica adeguati,come il coitu interruptus o il fare
lamore senza trarne appagamento.
Queste pratiche causerebbero uno stato di
angoscia,tipicamente in forme di attacchi di ansia,e Freud
propose che la diagnosi per questi pazienti fosse quella di
nevrosi di ansia.

Nel 1906,Freud afferm che considerava i sintomi della


nevrastenia e della nevrosi dansia,come la conseguenza
delleffetto somatico dei disturbi nel metabolismo sessuale,e
che riteneva tali condizioni come disturbi biochimici;per
sottolinearne lo speciale carattere,Freud propose di
raggruppare assieme le nevrastenie e le nevrosi ansiose
sotto il nome di nevrosi attuali,in opposizione allisteria edalle
ossessioni che propose di chiamare psiconevrosi.
Le classificazioni che Freud aveva proposto,erano basate
soprattutto sull'eziologia,non solo sulla
sintomatologia:Freud(1899)sottoline come un caso clinico
potesse essere diagnosticato come nevrastenia solo quando i
sintomi tipici erano accompagnati da una storia di eccessiva
masturbazione o emissione di sperma,in quanto senza una
tale storia,essi dovevano essere imputati a cause di natura
diversa(paralisi progressiva come la meningo-encefalite
luetica),o listeria.
Ancora oggi,la classificazione psichiatrica corrente dei
disturbi mentali(che non sono conseguenza di malattie del
SNC),viene fatta sulla base della loro sintomatologia:si tratta
di classificazioni descrittive e nelle discipline mediche,tali
classificazioni hanno unimportanza modesta,in quanto il
trattamento pi appropriato dipende dalla conoscenza della
causa dei sintomi piuttosto che dalla loro natura.
Dunque,bisogna considerare il fatto che fin dai primi inizi del
proprio lavoro con gli ammalati mentali,Freud ha cercato di
andare oltre una classificazione descrittiva,cercando di
stabilire delle categorie di disturbi psichici che si

somigliassero tra loro,nellavere una causa comune


o,quantomeno,un meccanismo psichico di base comune.
Inoltre,il particolare interesse per leziologia e per la
psicopatologia dei fenomeni osservati piuttosto che per la
sintomatologia descrittiva, continua a caratterizzare la teoria
psicoanalitica dei disturbi mentali fino ad oggi;dal 1900 in poi
il maggior interesse clinico di Freud si rivolse ai disturbi
psichici che aveva denominato psiconevrosi,mentre gli altri,le
nevrosi attuali,cessano di essere loggetto del suo studio.
Tuttavia,nel lavoro sull'ansia(Freud 1926)egli ribad la propria
convinzione che la classificazione delle nevrosi d'ansia fosse
ancora valida(non menziona la nevrastenia)e che tale forma
morbosa fosse causata da un'eccitazione sessuale non
seguita da un'adeguata gratificazione;non mantenne lidea
che la nevrosi d'ansia consistesse in un disturbo biochimico
ed endocrino,ed attribu invece la comparsa dell'ansia che
costituisce il sintomo principale di questa nevrosi e le fornisce
anche il nome,ad un meccanismo puramente psicologico.
Egli ritenne che le energie pulsionali che avrebbero dovuto
scaricarsi nellorgasmo sessuale,e invece non avevano potuto
scaricarsi,creassero uno stato di tensione psichica che poteva
diventare cos forte da non per poter essere controllato
dallIo,con il risultato che si si sviluppava l'ansia.
Edifficile definire quale sia oggi l'opinione degli psicoanalisti
a proposito della nevrastenia e sulle nevrosi d'ansia come
Freud le ha descritte:essi sono illustrate nel libro di
Fenichel(1946),che tratta della psicoanalisi clinica,ma in
letteratura i periodici ricordano solo molto raramente queste
classificazioni,e dopo la descrizione originale di Freud,non

sono stati riportati altri casi di quel tipo;cio,la categoria delle


nevrosi attuali,ha cessato di costituire una parte significativa
della nosografia psicoanalitica.
Cosa diversa,per quel che riguarda le psiconevrosi:le prime
teorie di Freud su questi disturbi sono state sottoposte ad
espansione e revisione massiccia,che continuata per un
periodo di almeno 30 anni:ogni cambiamento nella
formulazione teoretica, stato sempre il risultato
dell'acquisizione di nuovi dati sulla psicopatologia scaturiti
dal trattamento psicoanalitico dei pazienti,metodo di
trattamento che per sua propria natura costituisce anche
nello stesso tempo il metodo migliore mai inventato per
osservare il funzionamento della mente. Mutamenti e
sviluppi,si sono susseguiti massivamente e rapidamente nei
primi anni:il primo stato il riconoscimento dell'importanza
che ha il conflitto psichico nella produzione di sintomi
psiconevrotici,e la conclusione che aveva tratto Freud del
lavoro con Breuer,era stata che i sintomi isterici e quelli
ossessivi,fossero determinati da un evento dimenticato del
passato,la cui concomitante emozioni non era mai stata
adeguatamente scaricata.
Poi aggiunse ad osservazioni e riflessioni,che affinch un
qualsiasi evento o vissuto psichico acquisisse un potere
patogeno,esso doveva essere stato per lIo dell'individuo,cos
ripugnante che lIo si era sforzato di eliminarlo o di difendersi
contro di esso(Freud 1894-96).
Nonostante la terminologia(Io,difendersi,difese),fosse la
stessa di quella utilizzata da Freud anche 30 anni dopo nel
formulare lipotesi strutturale essa ha,in questa prima

enunciazione,un significato diverso:Io stava per S


cosciente,cio i canoni morali ed etici del S cosciente;difesa
stava per ripudiocosciente.
Freud ritenne che questa formulazione,fosse idonea per i casi
di isteria,ossessione,molte fobie,ed aveva proposto di
raggruppare assime tali casi sotto il nome dineuropsicosi di
difesa.
*Si noti lo sforzo continuo di Fredu nel cercare di stabilire un
sistema di classificazione basato sulleziologia.a quel tempo
Freud riteneva che certe fobie ed
ossessioni(sgorafobia,mania del dubbio),fossero sintomi della
nevrosi dansia,dovute quindi a inadeguata scarica
delleccitazione sessuale,con conseguente disturbo del
metabolismo sessuale somatico,piuttosto che derivare da
meccanismi meramente psicologici,come una difesa contro
unexp ripugnante.
La seconda aggiunta apportata alle prime formulazioni di
Freud in tema di psicopatologia delle psiconevrosi,fu un
risultato della sua esperienza,la quale gli aveva dimostrato
che la ricerca dell'evento patogeno dimenticato conduceva
ad un evento dell'infanzia del paziente,e che questo evento
riguardava la sua vita sessuale(Freud 1896-98).
Egli propose quindi l'ipotesi che queste malattie mentali
fossero la conseguenza psichica di una seduzione sessuale
subita nellinfanzia ad opera di un adulto,e in seguito ritenne
che quando il paziente aveva avuto ruolo attivo
nellesperienza sessuale patogeno/traumatica dell'infanzia,la
sua successiva sintomatologia psiconevrotica sarebbe stata
di tipo ossessivo;se invece il suo ruolo in quest'esperienza

traumatica statafosse stato passivo,i successi sintomi


sarebbero stati isterici:ed proprio questa teoria che postula
l'esistenza di un particolare evento dell'infanzia,traumatico
dal punto di vista psichico, quale causa costante dei sintomi
nevrotici manifestati nel corso ulteriore della vita,che viene
prediletta dai commediografi,cinematografi ecc.
Freud non ha mai abbandonato l'idea che le radici di tutte le
psiconevrosi che si manifestano nel corso della vita risiedano
in un disturbo presentatosi durante l'infanzia nella vita
sessuale del soggetto,e questo concetto rimane anche
attualmente la pietra miliare della teoria psicoanalitica di
tutte queste condizioni morbose;tuttavia Freud fu presto
costretto a riconoscere che in molti casi,le storie che i sui
pazienti gli raccontavano sull'essere stati sedotti
sessualemente nell'infanzia,non erano veri ricordi,ma solo
fantasie,anche se gli stessi pazienti erano convinti che
fossero vere.
Dunque Freud riconobbe che,lungi dall'essere limitati
allinfanzia, eventi traumatici eccezionali quali le seduzioni,gli
interessi e le attivit sessuali,costituiscono una parte normale
della vita psichica umana fin dalla prima infanzia(Freud
1905);in una parola,egli formul la teoria della sessualit
infantile.
In conseguenza di queste scoperte,limportanza delle
esperienze traumatiche puramente accidentali nelleziologia
della psiconevrosi,fu relativamente diminuita mentre si
accrebbe l'importanza della costituzione sessuale dell'eredit
del paziente quale fattore eziologico;Freud ha anche stabilito
che sia i fattori costituzionali,che quelli

dell'esperienza,contribuissero all'eziologia delle psiconevrosi


e che in qualche caso siano predominanti gli uni mentre in
altri casi gli altri(Freud,1906):queste rimasta la sua idea
durante tutta la sua vita,e questa anche l'opinione oggi
generalmente accettata da tutti gli psicoanalisti.
Bisogna aggiungere che,bench le osservazioni
psicoanalitiche fatte dal 1906 in poi abbiano apportato molti
dati utili,la particolare natura di queste osservazioni ha
impedito che essi abbiano aggiunto qualcosa di sostanziale
alla nostra conoscenza dei fattori costituzionali;recenti studi
sullo sviluppo del bambino(Fries,1953),sono stati volti a
chiarire la natura di questi fattori costituzionali,ma finora
difficilmente sono andati oltre una fase esplorativa.
La scoperta che la sessualit infantile costituisca un
fenomeno normale,ha portato anche ad altri concetti nuovi
ed interessanti:da una parte ha portato ad un accorciamento
della distanza tra il normale e lo psiconevrotico, dall'altra ha
dato origine ad una teoria sull'origine delle perversioni
sessuali,e sui loro rapporti con le normalit e le psiconevrosi.
La teoria che ha formulato Freud afferma che,nel corso dello
sviluppo dell'individuo normale,alcune delle componenti della
sessualit infantile che vengono rimosse,mentre le
componenti che restano all'epoca della pubert vengono
integrate nella sessualit adulta;in quanto tali,esse rivestono
un ruolo riconoscibile nell'eccitamento e nella gratificazione
sessuale,ma secondario al ruolo degli organi genitalie(ne
sono esempi il baciare,il guardare,l'accarezzare, l'annusare).
Nello sviluppo di quegli individui che diventeranno poi
psiconevrotici,il processo di rimozione andato troppo

lontano:la rimozione eccessiva hacreato una situazione


instabile in modo che poi,nel corso della vita ,come risultato
dell'intervento di un qualunque fattore precipitante,la
rimozione venuta meno,ed alcuni impulsi sessuali infantili
indesiderati sono almeno in parte sfuggiti ed essa,dando
origine a sintomi psiconevrotici.
Nello sviluppo di quegli individui che diventeranno pervertiti
sessuali ,esiste nell'et adulta una normale persistenza di
alcune componenti della sessualit infantile(come ad
esempio l'esibizionismo o lerotismo anale);di conseguenza,la
vita sessuale adulta del pervertito,risulta dominata da quella
particolare componente della sessualit infantile ,in luogo dei
normali desideri genitali(Freud 1905-06).
Dunque la rimozione caratteristica tanto dello sviluppo
psichico normale,che di quello anormale;inoltre,il concetto di
impulso che sfugga alla rimozione per creare un sintomo
psiconevrotico, molto simile al concetto di impulso
proveniente dal rimosso che durante il sonno sfugge alle
difese dellIo in misura sufficiente a produrre un sogno
manifesto.
Freud si rendeva conto dell'esistenza,suggerendo la tesi che il
sintomo di tipico nevrotico,come il sogno
manifesto,costituisse un comportamento trauno o pi impulsi
rimossi e quelle forze della personalit dell'individuo che si
oppongono all'ingresso di questi impulsi nel pensiero
cosciente enel comportamento;l'unica differenza che il
desiderio latente istintuale di un sogno pu essere o meno
sessuale,mentre gli impulsi rimossi che hanno prodotto
sintomi nevrotici sono sempre di natura sessuale.

Freud stato anche in grado di indicare che i sintomi


psiconevrotici,come gli elementi di un sogno manifesto,hanno
un loro significato(cio un contenuto latente o
inconscio);questi sintomi costituiscono le espressioni
travestite e deformate delle inconsce fantasie sessuali,eq
uesto ha portato alla conclusione che la vita sessuale del
paziente psiconevrotico,venisse espressa del tutto o in parte
nei suoi sintomi.
Le idee di Freud nel campo dei disturbi psichici
all'epoca(1906),contenevano gi in embrione(se non del tutto
sviluppati)tutti gli elementi pi importanti delle nostre
formulazioni attuali;Freud aveva iniziato i suoi studi partendo
dai concetti largamente correnti nel pensiero psichiatrico
della sua epoca,secondo cui i disturbi psichici erano malattie
della mente che non avevano niente di comune con il
funzionamento psichico normale,erano classificati su base
descrittive e sintomatica,e determinati da cause che non
erano conosciute o riferite a fattori cos generali8come la
tensione della vita moderna,lo sforzo,la fatica
mentale,costituzione neuropatica).
Dal 1906,egli riusc a comprendere i processi psicologici
sottesi a molti disturbi mentali,in una misura tale da
consentire di classificarli in base alla loro psicologia o alla loro
psicopatologia,invece che in base alla loro
sintomatologia;inoltre egli scopr che non c' uno spazio
vuoto tra normale e psiconevrosi dico,ma che le differenze
psicologiche tra queste due condizioni sono di quantit e non
di qualit;infine egli diede inizio alla comprensione
psicologica dei disturbi del carattere come viene mostrato dai
suoi studi sulle perversioni sessuali,e realizz che questi

disordini psichici fossero collegati con la normalit invece di


essere da essa distinti in maniera netta e qualitativa.
Gli studi proseguiti da Freud dopo il 1906,e quelli successivi
di altri autori,sono serviti a completare e a rivedere le sue
teorie dell'epoca intorno alla psicopatologia di disturbi
psichici,riguardo ad importanti dettagli,ma essi non hanno
apportato modificazioni significative del principio o
dell'orientamento fondamentale;gli analisti oggi dirigono la
loro attenzione verso le cause psicologiche di un sintomo
anzich verso i sintomi in s,e pensano queste cause in
termini di conflitto psichico tra le forze istintuali e quelle antiistintuali e,ancora oggi, considerano i fenomeni del
funzionamento mentale e del comportamento come
fenomeni che si estendono dal normale al patologico lungo
un continuum.
Oggi sappiamo che almeno alcuni di quelli che Freud
chiamava conflitti e sintomi psiconevrosi,sono presenti anche
in tutti gli individui normali:la normalit,psichica pu essere
definita solo arbitrariamente,ed in termini relativi e
quantitativi,ed ancora oggi gli analisti guardano alla prima
ed alla seconda infanzia per cercare gli eventi e le esperienze
direttamente responsabili dei disturbi psichici che si
osservano nella vita successiva(o che almeno cooperano al
loeo svilupparsi).
Nei termini della moderna teoria psicoanalitica,ci che si
indica clinicamente come disturbo mentale,pu essere
compreso ed enunciato nel modo migliore,se viene inteso
come la prova del cattivo funzionamento dell'apparato
psichico in misura variabile e con modalit differenti; chiaro

che vi sono molte possibilit di disturbo nel corso dei primi


anni dell'infanzia,poich le varie parti o le varie funzioni
dell'apparato psichico si trovano ancora in pieno sviluppo:ad
esempio,se il bambino viene privato dell'appoggio o della
stimolazione fisica normale da parte del caregiver durante il
primo anno di vita, molte delle funzioni del suo Io non si
svilupperanno bene,quindi la sua capacit di stabilire
rapporti,e di trattare col proprio ambiente esterno, pu
essere alterata fino a farlo diventare un debole di
mente(Spitz, 1945).
Poi,anche dopo il primo anno di vita,lo sviluppo delle
necessarie funzioni dell'Io pu essere impedito da un difetto
nella possibilit di sviluppare le identificazioni necessarie,a
causa sia di eccessive frustrazioni che di eccessive
indulgenze,con il risultato che lIo diventa capace di eseguire
il suo compito di mediatore tra l'Es e l'ambiente, con tutto ci
che questo disturbo implica,da una parte nel modo di
controllare e neutralizzare le pulsioni,dall'altra nel modo di
approfittare appieno di tutte le possibilit di ottenimento del
piacere che l'ambiente pu offrire.
Guardando alle stesse difficolt dal punto di vista delle
pulsioni, possiamo comprendere come esse debbano essere
controllate in misura conveniente,ma non eccessiva;un
troppo scarso controllo delle pulsioni produrr un individuo
inadattato o incapace di essere un membro della
societ;daltro canto,un'eccessiva repressione delle pulsioni
porter a risultati altrettanto indesiderabili.
Se la pulsione sessuale stata repressa troppo fortemente e
se ci si verificato troppo presto,si produrr un individuo

dove gravemente ridotta la capacit di godere:se stata la


pulsione aggressiva quella indebitamente controllata,allora
l'individuo sar incapace di farsi valere in quella che si
considera la normale competizione con i propri simili;inoltre
poich l'aggressivit che non pu essere manifestata nei
confronti degli altri spesso si rivolge contro se
stessi,l'individuo pu diventare in varia
misura,autodistruttivo.
anche possibile che i normali processi di formazione del
Super-Io abbia uno sviluppo difettoso:pu cio verificarsi in
maniera patologica ,quella complessa rivoluzione psicologica
che pone termine al periodo edipico,e in conseguenza di ci,il
Super-Io pu risultare troppo duro o inadeguatamente
accomodante,o un miscuglio di queste due cose;in realt
ognuna di queste possibilit pu accadere.
Ad esempio:se le pulsioni sono troppo poco controllate,ci
significa che vi sono corrispondenti deficienze nella funzione
dell'Io e del Super-Io;nei casi in cui il controllo del pulsioni sia
troppo rigido,si ha probabilmente,anche un Io troppo
impaurito e un Super-Io troppo severo.
Molti interessi dell'Io,quindi molte delle attivit che lIo
sceglie per scaricare lenergia pulsionale e come fonte di
piacere,vengono scelte in base a processi di
identificazione;c' anche un altro fattore che pu essere di
importanza anche maggiore di quanto non lo sia quest'ultima
nella scelta di una particolare attivit di questo tipo,e in
questi casi la scelta determinata principalmente da conflitti
istintuali. Bisogna distinguere tra le situazioni favorevoli per
quel che riguarda lo sviluppo dell'individuo,vale a dire quelle

che portano alla risoluzione di un conflitti istintuale(come pu


essere la sublimazione),ma bisogna considerare che un
conflitto individuale possa essere risolto o messo a tacere
anche mediante un restringimento o inibizione dell'attivit
dell'Io,piuttosto che attraverso il suo arricchimento,come la
sublimazione permette.
Un esempio di ci pu essere l'incapacit mostrata da un
ragazzo brillante in tutti gli altri campi,nell'imparare
l'aritmetica perch far questo avrebbe voluto dire per lui
entrare in competizione con un fratello maggiore
particolarmente dotato in quel campo;l'inibizione che si
autoimposta nei confronti della propria attivit intellettiva,ha
protetto il soggetto da alcuni dei sentimenti dolorosi che gli
provengono dalla propria gelosa rivalit nei confronti del
fratello,e queste restrizioni degli interessi delle attivit dell'Io
possono avere nella vita di un individuo conseguenze
modeste oppure deleterie. Inoltre,molte severe restrizioni
dell'Io spesso servono a soddisfare le richieste di punizione o
di sofferenza del Super-Io,e non tutte le restrizioni dellIo che
provengono dal conflitto istintuale mettono il bambino in
contrasto col proprio ambiente;ad esempio il comportamento
esemplare di un bambino pu costituire il tentativo che egli si
autoimposto per procurarsi l'affetto dei genitori piuttosto
che continuare a sopportare il dispiacere provocato
dall'essere in violento contrasto con loro:dunque ci si chiede
se questo sia bene o male per il bambino e quanto differisca
dal buon comportamento che definito normale.
Domande simili si pongono anche rispetto alle regressione ed
alle fissazioni che possono prodursi nella sfera dell'Io,dell'Es o
in entrambe:per esempio in un certo individuo,la risoluzione

del complesso edipico pu compiersi solo a spese di una


parziale regressione della sua vita istintuale a livello
anale,con il risultato che questo soggetto rimanga poi per
tutto il resto della vita con un interesse troppo intenso per i
propri processi e prodott anali.
Queste regressione istintuali di solito scendono fino ad un
punto di fissazione che esisteva in precedenza,e qui
riteniamo che la fissazione sia una cosa che facilita la
regressione;d'altro canto pu verificarsi anche una parziale
regressione come risultato del conflitto edipico nella relazione
tra lIo e gli oggetti,in modo che gli oggetti del proprio
ambiente diventino per lindividuo importanti solo in quanto
gratificanti i suoi desideri;ne risulta quindi,che nessun
oggetto possiede una propria carica psichica permanente o di
lunga durata.
Tali restrizioni dell'Io,cos come le fissazioni e le regressioni
dellIo e dell'Es,producono dei dati di carattere che saremo
portati a chiamare normaliquando non interferiscono con la
capacit dell'individuo di provare piacere e con la sua abilit
di evitare gravi conflitti con il proprio ambiente,mentre
saremo portati a chiamarli anormali quando essi
interferiscono con il piacere in misura notevole e portano
l'individuo a gravi conflitti con il proprio ambiente.
Non c' alcuna linea di divisione netta tra normale ed
anormale neanche in questo caso;la distinzione pragmatica
e la scelta fatta in maniera arbitraria:riteniamo in questa
sede ad esempio,che la formazione del Super-Io costituisca la
normale conseguenza di gravi conflitti istintuali,che
esistevano durante la fase edipica,e ci certamente giusto

per caratterizzare un aspetto della formazione del Super-Io


nell'imposizione permanente di certe inibizioni(sia a carico
dell'Io che dell'Es),allo scopo di metter fine alla situazione di
pericolo che deriva dai conflitti edipici.
Ribadiamo che la distinzione tra il normale patologico,nelle
modalit di sviluppo di funzionamento dell'apparato
psichico,viene effettuata soprattutto in base alla misura in cui
diminuita la capacit dell'individuo di provar piacere,e la
sua abilit nell'adattarsi al proprio ambiente.
Per quel che riguarda la terminologia,quando una modalit di
funzionamento psichico viene considerata anormale,nel
linguaggio clinico essa viene etichettata come disordine del
carattere o nevrosi di carattere:quest'etichetta indica un tipo
di funzionamento dell'apparato psichico considerato alquanto
svantaggioso per l'individuo,tanto da essere definito
patologico,ma che costituisce all'interno della psiche un
equilibrio relativamente stabile,il quale si sviluppato(come
deve fare qualsiasi equilibrio intrapsichico),per l'interazione
tra le varie forze psichiche e quelle che agiscono dall'esterno
durante il corso dello sviluppo.
I diversi tipi di disordini del carattere o delle nevrosi di
carattere, variano quanto alla capacit che ciascuno di essi
ha di venire influenzato dal trattamento;possiamo dire in
generale che quanto pi giovane il paziente,e quanto
maggior disagio soffre a causa di questo particolare tratto del
carattere o della propria particolare struttura
caratteriale,tanto pi facile che la terapia risulti efficace.
Fino ad ora non si dispone per questi casi,di criteri prognostici
generali molto precisi edattendibili.

Tratteremo adesso di quel tipo di disturbi del funzionamento


dell'apparato psichico con cui Freud prese familiarit in
seguito ai primi studi sull'isteria e sulle altre neuropsicosi di
difesa.
Nei disturbi di questo tipo,si produce una successione di
eventi:
1)Prima si verifica un conflitto tra lIo e lEs nel corso della
prima infanzia e,soprattutto durante la fase edipica e
preeedipica,questo conflitto viene risolto dall'Io nel senso che
lIo in grado di mettere in opera dei mezzi stabili ed efficaci
atti a bloccare i derivati pulsionali pericolosi in questione.
Il metodo che usa l'Io piuttosto complesso,poich implica
difese ed alterazioni dell'Io(come
fissazioni,restrizioni,sublimazione e regressione):qualunque
sia il metodo usato,esso opera per un periodo di tempo pi o
meno lungo con pieno successo sino a quando non arriva
qualche ulteriore evento a distruggere l'equilibrio che si
restaurato e a rendere l'apparato dell'Io incapace di
controllare efficacemente ed ulteriormente le pulsioni.
Non importa il fatto che le circostanze precipitanti agiscano
rinforzando e rinvigorendo le pulsioni o indebolendo l'Io:
essenziale che lIo venga relativamente indebolito in misura
sufficiente da diminuire la sua capacit di controllare le
pulsioni,e quando ci si verifica,le pulsioni o per essere pi
esatti,i loro derivati,minacciano di irrompere nella coscienza e
di essere tradotti direttamente nel comportamento
manifesto(nonostante gli sforzi dellIo per contenerli); si
produce quindi tra lIo e lEs un violento conflitto dove l'Io in
vantaggio relativo,e ne risulta una formazione di

compromesso chiamatosintomo psiconevroticoo sintomo


nevrotico(nonostante non abbia niente a che vedere col
concetto che Freud aveva sulle nevrosi attuali,poich
corrisponde proprio a ci che egli ha chiamato psiconevrosi).
In questo tipo di disfunzione psichica,via un cedimento delle
difese dellIo,col risultato che lIo non riesce pi a controllare
adeguatamente gli impulsi dell'Es,che invece in precedenza
erano stati efficacemente dominati dallo stesso:ne risulta una
formazione di compromesso che esprime inconsciamente sia
il derivato della pulsione che la reazione di difesa e paura o di
colpa che lIo mette in opera nei confronti del pericolo
rappresentato da una parziale irruzione delle pulsioni:una
tale formazione di compromesso viene chiamata sintomo
nevrotico o psiconevrosi e come Freud ha fatto notare,ha una
stretta analogia con il sogno manifesto e con tutti i vari
elementu onirici.
In generale,la disfunzione dell'apparato psichico che ha dato
luogo ad un determinato sintomo,ha determinato una scarica
dell'energia pulsionali connessa con il desiderio,ma una
scarica che stata travestita e deformata dalle operazioni
difensive dell'Io,e che ha dato origine a un senso di
dispiacere invece che di piacere.
Va detto poi che i sintomi psiconevrotici sono spesso
iperdeterminati ,cio provengono da pi conflitti inconsci
tra lIo e lEs.
Nello stesso tempo l'Io fa del suo meglio per mantenere
attive le sempre presenti difese contro questi desideri edipici
angoscianti:essi rimangono rimossi almeno nella loro forma

infantile originaria,ed hanno accesso alla coscienza solo in


una forma mascherata ed irriconoscibile al paziente.
Riguardo alla formazione dei sintomi psiconevrotici,Freud ha
coniato due termini che sono il vantaggio primario e il
vantaggio secondario della malattia o della formazione
sintomatica:Freud,affermando che l'individuo ottiene sempre
in qualche maniera un certo guadagno o vantaggio dalla
formazione di un sintomo,riteneva che il vantaggio primario
di questo processo consistesse nel fatto che vi era almeno
una parziale scarica istintuale,cio una gratificazione parziale
di uno o pi desideri di origine istintuale,senza langoscia o il
senso di colpa che avevano in precedenza impedito al
paziente di conseguire la gratificazione anche parziale che
accompagna i sintomi psiconevrotici. Affermare questo
sembra strano,considerando che l'ansia accompagna spesso i
sintomi nevrotici e pu diventarne una parte cospicua,ma il
paradosso pi apparente che reale:Freud pensava che le la
relativa debolezza dell'Io minacciasse l'irruzione alla
coscienza dellintero contenuto inconscio infantile
dell'impulso dellEs; se avvenisse una cosa del
genere,sarebbe accompagnata dal penoso senso di colpa e
dal terrore infantile che era gi stato provocato dall'impulso
in questione all'epoca.
Permettendo invece l'affiorare solo parziale e travestito del
derivato pulsionale,attraverso la formazione di compromesso
detta sintomo psiconevrotico,l'io capace di evitare una
parte o tutto il disagio che si sarebbe altrimenti
sviluppato;qui notiamo come un sintomo psiconevrotico sia
simile a quella formazione di compromesso denominata
sogno manifesto,poich anche l l'Io incapace di evitare

l'affiorare alla coscienza di un impulso proveniente dal


rimosso,ma consentendo all'impulso la gratificazione
immaginaria o una scarica distorta e dissimulata,lIo pu
evitare il dispiacere di sperimentare l'angoscia o di essere
svegliato.
Perci visto dalla parte dell'Es,un sintomo psiconevrotico
consiste in una gratificazione sostitutiva di desideri sino ad
allora rimossi,mentre visto dalla parte dellIo consiste in
unirruzione nella coscienza di desideri pericolosi e non
accetti,la cui gratificazione pu essere prevenuto solo in
parte,la qual cosa risulta almeno preferibile o meno
spiacevole della comparsa nella coscienza di quegli stessi
desideri nella loro forma originaria.
Il vantaggio secondario da considerarsi solo come un caso
particolare tra tutti gli incessanti sforzi dell'Io per utilizzare
tutte le possibilit disponibili di ottenere delle gratificazioni
piacevoli:una volta che si formato un sintomo,lIo pu
scoprire che esso porta con s alcuni vantaggi;tuttavia ci
sono molti casi in cui una tale possibilit non sussiste,e in cui
la nevrosi giunge ad avere un certo valore per l'individuo solo
dopo che si sviluppata.
Dal punto di vista della teoria dei sintomi psiconevrotici,il
vantaggio secondario non ha la stessa importanza del
vantaggio primario:dal punto di vista del trattamento di
questi sintomi invece,esso pu avere una grande importanza
poich una forte quantit di vantaggio secondario pu
portare al fatto che il paziente inconsciamente preferisca
tenersi la propria nevrosi anzich perderla,dato che il sintomo
che ha manifestano,ha acquistato un valore per lui.

Ritornando alla formazione di sintomi psiconevrotici,bisogna


menzionare anche il caso in cui una delle difese dell'Io possa
consistere nella regressione contemporanea delle funzioni
dellIo e delle pulsioni;dal punto di vista teorico,la regressione
solo una delle molte modalit difensive che lIo pu
impiegare,ma dal punto di vista delle sue conseguenze
pratiche essa costituisce una faccenda seria. Quanto
maggiore il grado della regressione,tanto pi grave sar la
sintomatologia che ne risulta,e tanto pi limitate le possibilit
di un trattamento efficace e tanto pi grande la possibilit
che il paziente abbia bisogno di lunghe cure in ospedale.
Inoltre le disfunzioni psichiche che noi definiamo sintomi
psiconevrotici,non sono quelle che vengono sentite dellIo del
soggetto come estranee a s stesso o come spiacevoli o
come entrambe le cose assieme,e pu succedere che il
sintomo venga percepito dallIo del soggetto sofferente come
qualcosa di estraneo enello stesso tempo di spiacevole.
Vi sono delle formazioni di compromesso che provengono da
un insuccesso nel tentativo di stabilire o mantenere efficiente
un metodo stabile di controllo delle pulsioni,dove
quest'insuccesso dipende da un indebolimento relativo
dell'Io,le quali non risultano affatto per l'Io n estranee n
spiacevoli,ed i pi evidenti e gravi sono molti casi di
perversione sessuale e di tossicomania.
Vanno fatte due osservazione a questo proposito:
1)La prima che questi disturbi sono intermedi tra i disturbi
di carattere e i sintomi psiconevrosi,ed essi non possono
essere differenziati l'uno dall'altro in maniera netta;

2)La seconda che le gratificazioni istintuali che


costituiscono le perversioni alle tossicomanie vengono usate
dall'Io in maniera al fine di tenere in scacco altri derivati delle
pulsioni,la cui emergenza e gratificazione appaiono allIo
come troppo pericolose per poter essere permesse.
Queste formazioni di compromesso dal punto di vista dell'Io
sono esempi di come pu essere usato un derivato della
pulsione allo scopo di aiutare il controllo di un altro e,in
questo sensoeessi sono molto simile al meccanismo di difesa
della formazione reattiva;dunque, questo rappresenta una
modificazione notevole rispetto all'affermazione originaria di
Freud secondo cui la perversione sessuale costituisce
l'inverso della nevrosi(Freud 1905).
Eimportante ricordare che non bisogna fare una distinzione
netta o indiscutibile tra ci che considerato normale e ci
che considerato patologico nel campo del funzionamento
psichico,e che quanto noi chiamiamo normale e quanto
chiamiamo patologico,deve essere inteso come la
conseguenza di talune differenze del funzionamento
dell'apparato psichico tra individui ed individui,le quali non
sono tanto differenze di qualit,ma soprattutto di quantit.

Capitolo nono:Conflitto psichico e normale


funzionamento mentale
Prenderemo qui in esame aspetti dello sviluppo della
personalit che, sebbene intimamente correlati al conflitt
psichico,possono essere classificati come normali piuttosto
che anormali.

Abbiamo gi visto come in questo campo la differenza tra ci


che si definisce normale e ci che si definisce patologico si
risolve in una differenza di grado e non di qualit,quindi
impossibile distinguere nettamente tra la conseguenza di un
conflitto psichico al limite della anormalit e un'altra che sia
al limite della normalit;d'altro canto ci sono molteplici
conseguenze del conflitto psichico la cui normalit
indiscutibile,ed possibile osservare questi fenomeni normali
nel corso dell'analisi di pazienti nevrotici,ed in questa
situazione che si presenta l'opportunit di scoprire le origini
complesse ed il significato inconscio di fenomeni
normali,circostanza che non si sarebbe mai verificata se
l'individuo non fosse sottoposto all'analisi.
Esulla base di questa esperienza analitica che si tenter di
illustrare il rapporto tra i conflitti psichici e gli aspetti normali
dello sviluppo della personalitquali:itratti del caratter, la
scelta della professione,del partner ecc;si cercher inoltre di
trattare altri aspetti della vita mentale normale i cui legami
con il conflitto psichico sono dimostrabili ma sui quali i dati
desunti dalla psicoanalisi individuale risultano meno
soddisfacenti quali:fiabe,miti,leggende,la religione,la morale
ecc. L'interesse della psicoanalisi sui tratti del carattere,fu un
primo tempo diretto ad evidenziare i loro rapporti con i
desideri istintuali dell'infanzia:Freud(1908),sugger l'esistenza
di una relazione tra le vicende dellerotismo anale
nellinfanzia,la metodicit,la parsimonia e l'ostinazione nella
vita adulta,nonch tra i desideri a carattere fallico
dell'infanzia e l'ambizione;successivamente altri psicoanalisti
seguirono in questo campo la direzione indicata da Freud e si
svilupp una nomenclatura relativa ai tipi di carattere che

derivava dalla connessione osservabile tra i tratti del


carattere ed una particolare fase dello sviluppo libidico.
Gli analisti parlano di caratteri/tratti del carattere orali,anali o
fallici,e l'esperienza clinica risultante dal rapporto con
numerosi pazienti forn un supporto concreto all'originaria
supposizione freudiana secondo cui i tratti carattere
deriverebbero sovente da desideri anali e da conflitti della
prima infanzia.
Il termine anale stato applicato anche agli individui
disordinati sporchi e trascurati per lo stesso motivo;fiducia in
se stessi,ottimismo e generosit(cos come il loro
contrario)sono state descritte sulla base di analoghe
considerazioni come tratti di carattere orale,mentre
l'ambizione e bisogno di approvazione e di consenso,sono
stati etichettati come fallici.
Questa classificazione poggia sulla teoria delle pulsioni,in
particolare della pulsione libidica:essa riflette il rilievo posto
sull'aspetto pulsionale della vita psichica che caratterizz la
prima fase dello sviluppo della psicologia psicoanalitica;solo
gradualmente si svilupp una maggiore conoscenza della
complessit della via che conduce dai desideri istintuali
dell'infanzia e dai conflitti a cui essi danno origine, alla vita
mentale e al comportamento degli adulti.
Ribadiamo limportanza del meccanismo dellidentificazione
nella formazione del Super-Io durante il periodo
edipico,sebbene poi non tutte le identificazioni del periodo
edipico,sono collegate alla formazione del Super-Io;alcune si
producono come espressione,in superficie mascherata,dei

desideri sessuali e competitivi del bambino(rispetto al


genitore).
Quello che potrebbe sembrare somiglianza fisica tra padre e
figlio,in realt identit di comportamento,essendo
soprattutto il risultato di tratti psicologici determinati,cio di
identificazioni inconsce prodottesi durante linfanzia,spesso
come espressione del desiderio infantile di essere il genitore
con cui il bambino si identificato secondo varie modalit.
Lammirazione e linvidia dei bambini,non sono rivolte solo
verso i loro genitori(sebbene siano i principali
oggetti);sentimenti simili vengono provati verso i fratelli,e si
tratta di sentimenti che possono avere parte considerevole
nella vita istintuale del bambino e rispetto alle formazioni di
comprome sso che ne conseguono.
Passando a considerare la relazione tra vita istintuale
dellinfanzia e la successiva scelta di un partner sessuale,le
connessioni tra i due eventi sono cos configurate e
profonde,che la difficolt consiste proprio nel tentativo di
spiegarne la complessit.
Nella vita di ciascuno,i primi oggetti sessuali sono edizioni
successivedi quelli infantili,sia per gli individui
normali/lievemente nevrotici,che per i soggetti gravemente
nevrotici.
Esorprendente osservare la durata e lintensit degli effetti
esercitati dai desideri infantili sulla vita mentale:essi possono
determinare la scelta della professione,il corso della vita
sessuale,passatemi,abitudini,caratteristiche ecc;spesso si
pu osservare come questi effetti non siano consegnuenze

dirette dei desideri e conflitti istintuali,ma fantasie che da


essi si generano.
Fra le conseguenze delle fantasie istintuali infantili,sono da
annoverare i sogni ad occhi aperti e le storie di ogni tipo
come fiabe,miti,leggende e produzioni letterarie ad ogni
livello di elaborazione e merito.
Fiabe e storie sono di solito le prime ad interessare i
bambini:la loro popolarit suggerisce lipotesi che esse si
riferiscano a temi che esercitano unattrattiva quasi
universale sui bambini;esse hanno a che vedere,infatti,con i
temi della vita istintuale dellinfanzia,specie coi temi edipici,e
in ogni favola o quasi,vi la figura delleroe che trionfa sul
male,sposare una giovame,e vivere felici e contenti.
Inoltre,il problema della colpa suscitata dai desideri
edipici,interviene sempre nelle fiabe,ed alcune storie sono
incentrate sui temi del parricidio e della castrazione,ben
mascherati,fino a rendere la storia eccitante per i pi piccoli.
Il gruppo di personaggi sempre lo stesso:eroe/eroina e
rispettiva famiglia:lerore ed i suoi amici sono buoni,i rivali
sempre cattivi,e il lieto fine una costante nelle fiabe,cio la
vittoria delleroe e la contemporanea morte/distruzione del
rivale,il matrimonio con la principessa/principe(unione
sessuale).
Di solito,i genitori malevoli del protagonista che si incontrano
in alcune fiabe(vedi Cenerentola),sono di solito parenti
acquisiti,quindi il senso di colpa viene espiato attraverso
questo tipo di scamotage.

Passando ai miti e leggende:essi traggono origine dalla


stessa fonte delle fiabe,sebbene lo scopo sia diverso:
1)Sono destinati agli adulti,dunque sono psicologicamente
pi complessi;
2)Sono pi realistici,cio riflettono la visione adulta della
complessit dellambiente e della relativa impotenza
delluomo rispetto al mondo;
3)Tentano di spiegare lorigine del mondo umano,la sua
natura,le sue modalit di funzionamento;
4)Sono tentativi di fornire una visione cosmologica,quindi
costituiscono i precursori delle teorie scientifiche,sebbene
derivino,come le fiabe,dalla vita istintuale dellinfanzia,dalle
sue ossessioni,paure,conflitti.
Si pensi al fatto che nei miti greci,temi quali lincesto,la
gelosia,la lotta e lintrigo sono una costante,sebbene
lassassinio sia li impossibile in quanto gli dei sono
immortali,e Zeus il pi forte ed a lui che spetta sempre
lultima parola:il mito omerico esclude il parricidio.
In altri miti invece,il parricidio presente:il dio padre viene
ucciso,castrato e spesso mangiato dai figli,anche con laiuto
della madre,ed i figli assumono su di s il suo potere,per
essere a loro volta distrutti dalla propria prole.
Passando ai miti Giudeo-Cristiani,ritroviamo la stessa
relazione con la vota istintuale dellinfanzia,dove i temi della
ribellione e del parricidio,insorgono dalla rivalit,dallodio e
dallinvidia che i figli nutrono per il padre durante il periodo

edipico,ma latteggiamento del bambino in questa fase


ambivalente.
Pensando a Mos nellatto di servire fedelmente Dio,punendo
chi adora altri dei,si pu notare come Mos si sia
completamente identificato con il suo Dio,e sottomesso allo
stesso,ma questo atteggiamento non un universale di tutti i
miti religiosi;anche nella storia di Mos vi un accenno di
ribellione verso Dio,una disobbedienza non grave di cui Mos
viene punito con la condanna a non entrare mai nella terra
promessa di Canaan.
Mos rappresentato come un servitore di Dio,devoto e
pieno di amore,e la sua ribellione si ritiene abbia come
oggetto solo un padre di lieve entit,il Faraone.
Anche nella storia di Ges,gli elementi di una relazione
ambivalente tra padre e figlio sono rappresentati in maniera
complessa e dissimulata:laccento viene posto anche qui
sullamore del figlio per il padre, e sulla sua
sottomissione;Ges e Dio sono in effetti un unico essere,tanto
forte lidentificazione tra i due,e leroe non si ribella mai;i
temi del parricidio e dellincesto appaiono solo
marginalmente,e non sono attribuiti direttamente alleroe,ma
agli antagonisti.
Lincesto viene trattato attraverso il tema del peccato
originale commesso da Adamo ed Eva che si unirono
sessualmente nel giardino dellEden,nonostante la proibizione
di Dio.
La religione fa del mondo intero,una nuova versione della
famiglia del bambino,famiglia dove il credente il figlio di

Dio,ed i sacerdoti sono i genitori,come Freud ha


notato(1933),la religione assolve una triplice funzione per i
credenti:
Offre loro:a)una cosmologia,b)un codice morale,ed c)un
sistema di ricompense e punizioni;
la relazione tra un credente e Dio porta limpronta delle sue
origini,poich essa sotto molti aspetti simile al rapporto
figlio-genitore,ed in essa si pu notare la stessa ambivalenza
e commistione di elementi sensuali,nonostante il tentativo di
dissimularli.
Chi sar obbediente come Ges,ricever lamore di Dio e
verrda lui accolto,come Ges,a vivere eternamente in
Paradiso;questa credenza religiosa(dogma),presenta una
forte somiglianza con le fantasie che la pratica psicoanalitica
ha individuato come ricorrenti tra i bambini maschi nel
periodo edipicoil bambino in questa fase,immagina spesso
di essere una bambina,il che implica per lui la castrazione,ai
fini della conquista del perdono e dellamore paterno e della
condivisione del potere con il padre.
La fede adulta,promette il divino amore paterno a tutti coloro
che assomigliano a Ges,il figlio sottomesso e mutilato di Dio.
Le religioni si identificano per il fatto di riflettere in forme
diverse,il fatto di derivare dai conflitti della prima infanzia
relativi allincesto ed al parricidio,allamore e allodio,alla
gelosia,ai desideri omo ed etero,alle paure di
castrazione,allinvidia del pene,al rimorso e
allautopunizione:in ogni religione i fedeli rappresentano
incosciamente i genitori,con tutte le ambivalenze di cui sono

portatori; la storia di ciascun gruppo sociale a determinare


le credenze e pratiche religiose.
La psicoanalisi ha osservato come,al di l della storia di
un certo gruppo,la religione di ogni gruppo ha a che
vedere coi conflitti inconsci che si originano dai
desideri e dalle paure istintuali della prima infanzia.
Per quel che riguarda la moralit,possiamo dire che ogni
religione ha il suo codice morale,cio un sistema di
ricompense o punizioni;in ogni religione vi sono dei
precetti,degli imperativi,esortazioni e proibizioni collegati al
Super-Io individuale.
Nella maggior parte delle attuali societ organizzate,la
morale rappresentata come auspicabile conseguenza della
fede religiosa:alla fede religiosa, cio attribuito il potere di
rendere la gente moralmente corretta,ed questa
unopinione comune in molte civilt civilizzate.
Nonostante il consenso di questa convinzione,i dati raccolti
dallapplicazione del metodo psicoanalitico,indicano la
fallacia di ci:in realt,la morale soggettiva/la formazione del
Super-Io individuale,si sviluppa per prima,a rappresentare il
precursore delleducazione religiosa;il senso morale di
ognuno,si configurerebbe attraverso i conflitti della vita
istintuale della prima infanzia,soprattutto nel periodo
edipico,ed esprime la natura di quei conflitti a prescindere
dagli eventi successivi.
Esso mantiene la sua configurazione,sebbene
inconsciamente,per tutta la vita:dunque,il proprio codice

morale non del tutto conosciuto nelle sue componenti


essenziali.
I dati della psicoanalisi,danno conferma del fatto che nessun
credo,catechismo,comandamento possono rendere una
persona morale,poich la morale una questione
individuale: una conseguenza della formazione del SuperIo,derivante dalle passioni e paure della vita istintuale
infantile,ed la particolare esperienza di ogni individuo che
ha unimportanza primaria.
Ecorretto dire che il codice morale di ogni religione
generato daii desideri e comflitti infantili dei credenti(come i
miti e le leggende).
Inoltre,ogni religione rappresenta un tentativo di attenuare
langoscia dei suoi adepti e,nello stesso tempo,di consentire
loro un certo grado di gratificazione istintuale;il suo codice
morale realizza questo scopo fornendo risposte alla domanda
Cosa devo fare perch gli Dei/genitori mi amino e
proteggano invece di odiarmi e punirmi per le mie azioni e
desideri sessuali ed omicidi?.
Le risposte vengono fornite ad ogni bambino dagli adulti
come soluzione dei suoi conflitti istintuali gi pronta,soluzione
gi testata a suo tempo dai genitori,che quindi la
ripropongono al figlio.
Eimportante che il codice morale costituisca una soluzione
soddisfacenteper tutti i membri di una societ o quasi:se non
lo ,esso viene modificato fino a che non lo diventi;se non ci
si riesce,lo si abbandona e lo si sostituisce con un altro
sistema di credenze e pratiche.

Affinch lindividuo si conformi ad un qualunque codice


morali offertogli dalla societ,egli deve trovarvi una soluzione
operativa dei suoi conflitti inconsci(originati dai desideri
istintuali dellinfanzia).
Tuttavia,in tempi recenti,la religione come istituzione
sociale, stata soppiantata dalla scienza e dalla
tecnologia:tuttavia,se vero che la religione ha profonde
radici nella vita mentale,sembra impossibile che essa possa
scomparire senza essere sostituita a doveresembra che un
ruolo sostitutivo importante sia giocato qui dalla politica,e dai
vari credo in questo ambito(ci evidente in alcuni Paesi
estremisti come la Cina),con il risultato che nella societ
senza religione,le tendenze inconsce hanno dato luogo ad
una sorta di credo della politica e dei vari leaders.
Tuttavia,ci non del tutto nuovo perch fin dal passato,vi
fosse stata una certa tendenza da parte dei popoli a deificare
il capo/governatore(si pensi ai Faraoni in Egitto);lesperienza
clinica ha sottolineato come chiunque venga considerato
come pi anziano e in una posizione di saggezza
superiore,pu inconsciamente rappresentare un genitore.
Stante ci,qualunque burocrazia dovrebbe essere sia imposta
dallalto che sostenuta dal basso,dove latteggiamento del
popolo verso il suo governatore,affonda le sue radici nei
desideri e conflitti edipici.
Quanto pi unorganizzazione religiosa o un sistema politico
si avvicinano ai criteri di forza,saggezza,bont,tanto pi
costituiscono una riproduzione adulta della vita mentale
dellinfanzia,dimenticato a livello conscio da molti adulti,ma
in realt ancora attivo,che spinge a perpetuare linfanzia.

Per quel che riguarda la politica e la religione, forte la


tendenza a riprodurre la situazione infantile della famiglia
nelle istituzioni adulte.
Passiamo a considerare il tema della magia e della
superstizione:oggi,in unepoca scientifica,il
terminemagiadesigna un trucco o un fatto straordinario che
finge di contraddire il senso comune di ognuno,cio la
conoscenza pragmatica del mondo,e si pensa che solo i
bambini possano rimanere meravigliati da un qualche gioco
di prestigio;eppure,in gruppi sociali fondati su un credo
scientifico,anche gli adulti attibuiscono poteri speciali ad
alcune persone(si pensi agli oroscopi,al rivolgersi a presunti
guaritori,e alla creduloneria in genere).
Esolo recentemente che la scienza ha in buona parte
soppiantato la superstizione,e questo compito era gi stato
perseguito dai filosofi Greci di maggior rilievo,i quali
contrapposero una visione razionale del mondo ad unaltra
magica(sec.V a.C).
Ancora oggi,tuttavia,il pensiero magico persiste:magia e
superstizione sono definite come le conseguenze del credere
che pensiero e parole di qualcuno,possano influenzare e
controllare le altre persone e gli oggetti e,come la
psicoanalisi ha scoperto,tutti i bambini attraversano una fase
in cui credono che ci corrisponda a verit(lonnipotenza del
pensiero).
In parte questo fenomeno, sostenuto dalla funzione del
linguaggio che il bambino raggiunge,e che gli consente in
varia misura,di controllare lamabiente;in pi,i desideri dei
bambini sono molto forti e generano fantasie che il bambino

sente come reali:se i fatti del mondo reale contrastano con i


suoi sogni,il bambino capace molto pi di un adulto di
ignorare la realt spiacevole,e di far corrispondere la sua
volont alla realt.
Esolo gradualmente che il bambino impara a distinguere tra
fantasia interna e realt esterna,quindi a compiere lesame di
realt,ed anche quando tale capacit sia stata raggiunta,la
tendenza a pensare in termini magici persiste ancora in varia
misura.
C unaltra caratteristica del pensiero infantile che riveste
una parte importante nella magia e nella superstizione:tutti
gli oggetti dellambiente,vengono dal bambino inizialmente
considerati come dotati di pensieri,sentimenti e desideri,e
tutta la natura animata,e tracce di questa credenza
persistono anche in aree della vita adulta non magiche(credo
religiosi animistici).
Ripetiamo,le pratiche e le credenze religiose dipendono
dallonnipotenza del pensiero,specie delle fantasie di
desiderio e dalla concezione animistica della natura:esse
sono spesso collegate agli aspetti dei desideri istintuali
dellinfanzia,sebbene la relazione sia di natura inconscia.
La magia assume spesso un ruolo rilevante nella
religione;circa la superstizione, stato osservato come spesso
la religione di un individuo rappresenti per un altro la sua
suoerstizione;i bambini dai 6 anni in su sono attratti da ogni
magia o superstizione(ad ex lo si pu osservare nel gioco che
consiste nellevitare gli interstizi di un marciapiede),ed a
questo proposito si pu supporre che per lo stesso rituale

magico,il significato vari da bambino a bambino,sebbene


esistano prove a favore di un significato comune.
Per spiegare la superstizione,bisogna ritenere che i desideri
ostili in questione suscitino senso di colpa,cosicch il pensiero
inconscioDovrei essere punito per avere simili desideri
cattivi,fa nascere la superstizione consciaSe pesto una
fessura-che ha il significato inconscio e simbolico di
gratificare i desideri cattivi-qualcosa di male mi accadr:per
evitare la punizione/sfortuna,il bambino ricorre alla
magia(evitamento degli interstizi),costringendo il fato a dargli
la buona sorte.
Lidea inconscia,non contiene nulla di magico di per s:Sono
buono,mamma,cos so che tu non mi punisci unidea
realistica,che riflette lesperienza e le aspettative del
bambino;nella superstizione conscia e nel rituale magico,il
genitore diventato il fato onnipotente ed onniscente,il cui
favore potr essere conquistato con un comportamento che
non ha alcun valore pratico e reale,poich il suo valore deriva
dal pensiero inconscio del bambino;il rito magico dipende dai
pensieri concernenti le paure e i desideri
dellinfanzia,piuttosto che da unesperienza riferita al mondo
reale.
Unaltra superstizione diffusa quella concernente il numero
13:si tratta di una superstizione cristiana,e nella sua forma
originaria consisteva nella convinzione che essere in 13
commensali a tavola portasse sfortuna,poich allUltima Cena
erano presenti 13 persone(i 12 Apostoli e Ges).

Unaltra superstizione cristiana quella che considera il


venerd come giorno sfortunato:questo perch Ges venne
crocifisso il Venerd.
Ecomprensibile allora che un cristiano,per la colpa inconscia
suscitata dall crocifissione,rispetti queste date e numeri.
Non bisogna perdere di vista il fatto che,razionalmente
parlando,il ragionamento conscio di qualsiasi superstizione
erroneo.
Piuttosto,sembrerebbe che poich durante lultima cena gli
apostoli mangiarono e bevvero simbolicamente la carne ed il
sangue di Ges,la questione sia sempre quella legata al
desiderio istintuale ed infantile di uccidere e divorare il
padre;da qui che,essere in 13 a tavola per un
cristiano,simbolizzerebbe un desiderio parricida infantile ed
inconscio,intriso di colpa e di paura;evitando lazione che
simboleggia la gratificazione del suo desiderio cattivo,egli
pu evitare anche la punizione/sfortuna corrispondente.
In generale,sulle superstizione,qualunque sia il motivo per cui
il soggetto si senta colpevole a livello inconscio,questo stato
danimo pu dar luogo, a livello conscio,ad una sensazione
irrazionale o inesplicabile di sfortuna che
incombe,unaspettativa verificabile magicamente.
Gli psicoanalisti che hanno avuto modo di analizzare pazienti
consciamente preoccupati di contare o di altri rituali
numerici,hanno osservato come queste attivit siano il
risultato di una preoccupazione inconscia relativa alla
masturbazione ed alle fantasie associate.

Presagi e predizioni sullavvenire,rivestono una parte


rilevante nella credenza
superstiziosa:mago,astrologo,indovino sono personaggi
associati alla mentalit popolare,e quasi ogni fenomeno
naturale pu essere usato per fare predizioni(stelle,voli di
uccelli,eclissi,vegetazione ecc),dove la superstizione consiste
qui nel credere che chiunque o qualunque cosa abbia
permesso il movimento e la vita di queste entit,al fine di
comunicare ad ognuno che cosa si pu fare o meno;questa
credenza deriva ancora una volta dallatteggiamento dei
bambini verso i loro genitori.
Il superstizioso che crede ai presagi e agli indovini,sembra
essere inconsciamente ancora un bambino,che adotta un
atteggiamento di obbedienza sottomessa ai propri
genitori,desideroso di comprendere il loro volere e di
obbedirvi per meritarne lamore ed aiuto.
Coloro che credono nella religione,astrologia ecc,manifestano
un atteggiamento amoroso ed obbediente verso i
rappresentanti adulti dei genitori della vita infantile:
Dio,sacerdoti,maghi,indovini;dallesperienza clinica si sa
quanto latteggiamento di un bambino verso i genitori
ambivalente.
Passiamo a considerare aspetti della vita adulta dove u
desideri ostili sono pi evidenti:qui gli atteggiamenti ed il
comportamento conscio derivano soprattutto dai desideri
antagonistici e di ribellione dellinfanzia ancora presenti nella
vita aduta,sebbene in modo inconscio.
Ci riferiamo al fenomeno generale che va sotto il nome
diconflitto generazionale;con il metodo psicoanalitico

emerso che la prima occasione di grave conflitto tra


generazioni,non si presenta in adolescenza ma nei primi anni
dellinfanzia,di solito nella fase edipica;i conflitti sono una
seconda o terza visione delloriginale,dove i contenuti sono
pressocch identuci;la cosa importante consiste nel fatto che
una pate cos grande di ci che costituisce una ripetizione del
passato,resta nelladulto a livello inconscio.
Il comportamento adulto appare ad un osservatore
esterno,come irrazionale,non collegato ai dati concreti delle
situazioni,e ci pu corrispondere a verit:lo si pu
comprendere nei termini del retaggio inconscio
dellinfanzia,che costituisce parte importante per entrambe le
generazioni.
Nella generazione pi giovane,vi sono numerose prove del
fatto che le ragioni consce addotte per criticare la
generazione pi anziana non giustifica la severit
manifestata dalla generazione giovane:deve esserci
qualcosaltro per poter spiegare la passione dellattacco.
Ancora una volta,sarebbero i desideri di gelosia e la volont
omicida,che consentirebbero di riconoscere nel conflitto
generazionale un fenomeno ricorrente ed universale.
La generazione anziana motivata pur sempre da desideri
inconsci derivanti dalla vita infantile,quale quello di
identificazione con gli avi ritenuti ancora tanto onnipotenti,e
che minacciano di distruzione o castrazione chiunque si ribelli
alla loro autorit.
Possiamo notare come n nei conflitti politici fra le
generazioni nuove adulte ed i loro genitori,n nei conflitti

familiari,irrazionalit e passione apparentemente inesplicabili


possono attribuirsi ad una parte sola;entrambe le parti sono
costituite da esseri umani,dominati da desideri del passato di
cui essi sono solo parzialmente consapevoli,cio da desideri
istintuali inconsci originatisi nellinfanzia.
Passiamo adesso al tema della rivoluzione:ci che ha colpito
di pi gli osservatori degli eventi politici in questera della
rivoluzione, stata la frequenza con cui i
rivoluzionari,raggiunto il potere politico,sono diventati come
coloro contro cui si erano precedentemente
battuti:lavversario della tirannia di ieri,divieneil tiranno di
oggi.
Sembrerebbe che alcuni rivoluzionari,siano mossi da un
inconscio desiderio di divenire proprio come i governanti
tanto detestati a livello conscio,e di occuparne la posizione,di
esercitarne le prerogative:lorigine di tale
desiderio,sembrerebbe affondare le radici nei desideri che
hanno origine nei conflitti istintuali dellinfanzia:si pensi ai
bambini che invidiano ed ammirano lautorevolezza dei propri
genitori e desiderano sbarazzarsene per poterli
rimpiazzare;con il passare del tempo questi desideri ribelli
diventano inconsci,per poter evitare langoscia ed il senso di
colpa,e nella vita adulta essi diventano una componente
inconscia della motivazione alla ribellione contro lautorit ed
alla rivoluzione violenta.
Il rivoluzionario,mosso a livello conscio dalla preoccupazione
per il bene comune e dagli ideali democratici, mosso
inconsciamente dallammirazione ed invidia per i tiranni a cui
si oppone,e dal desiderio di impadronirsi del potere che,in

quel momento essi esercitano;quando vi riesce,egli tende a


diventare come i suoi precedenti governanti,sebbene non
abbia alcun desiderio conscio di farlo,ma anzi vi si oppone.
La psicoanalisi aggiunge che sono i desideri isitintuali
inconsci del singolo ad avere una parte rilevante,forse quella
principale,nellindurre lindividuo a tradire i propri ideali
riformisti consci,quando ha raggiunto il potere che cercava da
rivoluzionario;gli esseri umani tendono ed essere
conservatori nel loro orientamento politico,e ad essere
irrazionali nel loro comportamento politico;dunque sia il
conservatorismo che lirrazionalit che caratterizzano la
politica,derivano dalla stessa origine inconscia,cio sono un
retaggio dei conflitti istintuali infantili.
Vi unaltra sfera dellattivit umana in cui i fattori
psicologici sono molto importanti:il campo dellarte.
Qual il ruolo della vita mentale inconscia nella psicologia
dellarte?
Quale parte hanno i processi mentali inconsci,in primo luogo
nel processo di creazione o realizzazione artistica e nel
processo di apprezzamento dellarte?
Per rispondere a ci,bisognerebbe applicare il metodo
psicoanalitico sia allartista che al pubblico;tuttavia,un
analista spesso nella condizione di cogliere di sfuggita
connessioni tra la vita mentale inconscia dei pazienti e le loro
esperienze artistiche consce;meno spesso hanno la
possibilit di indagare sistematicamente la relazione tra i due
aspetti,e ancora meno spesso gli capita di poter analizzare un

artista e quando questo si verifica,letica professionale gli


impedisce di comunicare i propri reperti clinici.
La maggior parte degli autori ha trattato degli artisti che non
erano mai stati analizzati,basando le proprie conclusioni
relative ai fattori inconsci,sui dati biografici disponibili e su
altre prove di ordine storico(si pensi a Freud sui saggi su
Leonardo da Vinci,1910);nonostante le difficolt,vi sono
alcune generalizzazioni emerse nel corso degli anni,che
sembrano essere valide e significative.
Esaminiamo la letteratura:il rapporto tra fantasia e
produzione letteraria era noto gi prima della nascita della
psicoanalisi;questultima poi indag la vita della
fantasia,poich sembra essrevi un collegamento tra fantasia
e sintomi nevrotici;poi gli psicoanalisti si concentrarono sulle
fantasie notturne(i sogni)e su quelle diurne(i sogni ad occhi
aperti),dove questi ultimi hanno un forte legame con la
produzione letteraria.
Poich tanto la nevrosi quanto le composizioni letterarie
creative erano collegate ai sogni ad occhi
apertti,Freud(1908)cerc di usare questa connessione per far
luce su certi aspetti della produzione letteraria
creativa;grazie al suo lavoro,venne chiarito il fatto che gli
stessi desideri e conflitti istintuali inconsci che rivestono un
ruolo cos rilevante nella produzione di sogni e fantasticherie
diurne,sono ugualmente responsabili della produzione
letteraria,a dire che uno scrittore modellerebbe i suoi sogni
ad occhi aperti e fantasie,in una forma che spera risulti
interessante per gli altri.

Lautore utilizza degli accorgimenti per adattare una sua


fantasticheria ad un pubblico che egli desidera
raggiungere,ed il nucleo della sua produzione letteraria,sono
dati dal suo sogno ad occhi aperti che in generale,concerne i
desideri non realizzati.
Vi sono anche sogni ad occhi aperti spiacevoli e terrificanti
ma,nella maggior parte dei sogni ad occhi aperti,i desideri
consci sono consciamente gratificati;a questo proposito,il
contributo della psicoanalisi consiste nellaver scoperto che
anche i desideri inconsci,costituiscono unimportante fonte di
sogni ad occhi aperti.
Aggiungiamo che molti desideri istintuali infantili,restano
insoddisfatti e spingono lindividuo a cercare di
gratificarli(sebbene lindividuo non sia consapevole della loro
esistenza ed ignori loggetto del desiderio):il sogno ad occhi
aperti un modo per conseguire un certo grado di
gratificazione.
Ancora,i desideri consci della vita quotidiana,variano con il
variare quotidiano delle
situazioni,bisogni,impressioni,interessi;i desideri istintuali
dellinfanzia persistono immutati nel corso della vita,pur
sempre inconsciamente;ne risulta che mentre i nostri sogni
ad occhi aperti mutano continuamente,come i desideri consci
fanno,essi rimangono gli stessi poich riflettono le diverse
sfaccettature dei desideri e conflitti inconsci.
Dunque,come applicare la conoscenza dei sogni ad occhi
aperti dei pazienti,alla psicologia delle produzioni letterarie
artistiche?

Possiamo dire che anche i sogni ad occhi aperti degli


artisti,devono essere motivati almeno in parte,dai desideri
istintuali infantili,ancora attivi nella loro mente(sebbene non
ne sono consapevoli)e,poich i loro sogni ad occhi aperti
costituiscono il materiale grezzo di ci che scrivono,dovrebbe
essere possibile,dedurre qualcosa sul contenuto dei desideri
infantili esaminando gli scritti dellautore.
Colpisce il fatto che,in generale,i temi fondamentali della
letteratura artistica adulta,siano gli stessi dei miti e delle
fiabe,e quindi derivano anche essi dai desideri e conflitti
istintuali dellinfanzia:per quanto un autore si sforzi di
dissimulare tutto ci,egli,in quanto essere umano,non pu
fare a meno di esprimerli in qualche modo.
Per le altre forme darte non verbali,si fa pi complicato
analizzarne i contenuti,dunque ci che si possono fare sono
soprattutto ipotesi e speculazioni circale determinanti
inconsce dei suoi sogni ad occhi aperti.
Per un fatto soprattutto numerico,diviene pi semplice
analizzare i moventi inconsci del pubblico che non
dellartista,sebbene la reazione di un paziente ad una
produzione artistica non in genere il nucleo principale delle
sue associazioni;tuttavia,la sua reazione ad un prodotto
dellarte perviene alla mente del paziente cos spesso da
giustificare certe conclusioni,e affinch un lavoro letterario
sia interessante,deve risvegliare e gratificare desideri edipici
inconsci del pubblico.
Limportanza dei temi della sessualit infantile in letteratura
venne riconosciuta presto dagli psicoanalisti(Rank,1912),per
essere poi confermata(Beres,1951,Wangh,1968).

Concludendo possiamo dire che i tratti del carattere,gli


hobbies,la scelta della professione,del partner,le fiabe,i
miti,le leggende,la religione,la morale,la politica,la magia,la
superstizione,i conflitti tra generazionimla rivoluzione,larte
sono tutte cose che costituiscono un amio campione del
funzionamento mentale normale;in tutti questi ambini,un
ruolo importante svolto dai processi mentali inconsci che si
originano dai desideri istintuali dellinfanzia,dalle paure,dal
rimorso,dalle tendenze autopunitive a cui essi danno origine
e dai conflitti psichici che emergono dal conflitto tra desiderio
e paura.
I desideri persistono poi a livello inconscio per tutta la vita,ed
i conflitti a cui essi danno origine sono agiti in modo ripetuto
varie volte in ogni area della vita mentale,normale o
patologica,fino a quando la vita stessa termina.

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