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PREFAZIONE
Questo lavoro non vuole essere esaustivo, viste la materie estremamente estese
che tratta.
Sia la Teoria Musicale che le nozioni di tastiera elettronica e di chitarra sono
tuttavia esaminate ed esposte in modo da introdurre il lettore nel vasto mondo
della musica e dell'esecuzione musicale.
Le basi apprese dopo l'attenta lettura dell'ebook costituiscono un valido e
fondamentale punto di partenza per uno studio successivo e pi approfondito
della materia musicale, ma anche chi volesse fermarsi a questa lettura avr
acquisito una sufficiente conoscenza di base sia della Teoria, sia dei due
strumenti di gran lunga pi comuni, da permettergli di eseguire semplici
accompagnamenti di qualsiasi brano musicale con cognizione di causa,
sapendo cio che cosa sta facendo e perch lo sta facendo.
Spero che questa mia fatica possa accendere la curiosit di ognuno e la voglia
di approfondire lo studio della musica e degli strumenti musicali, perch dove
c' musica c' arte, divertimento, passione, fantasia, estro e, soprattutto,
amicizia.
Buona lettura
Mirco Conforti
Cliccando sempre con il tasto sinistro sulle cartelle contrassegnate con un + si aprir un men a
tendina con l'indice dei titoli di ogni capitolo. Cliccando sul titolo verrai indirizzato alla pagina
corrispondente.
LAltezza
LIntensit
Il Timbro
La Durata
Nella pratica musicale comunque i suoni usati sono quelli compresi tra un
minimo di circa 27 vibrazioni al secondo ed un massimo di circa 5.000.
Tutti i suoni oltre le 20.000 vibrazioni al secondo vengono detti ultrasuoni.
A titolo di curiosit: il cane pu percepire suoni fino a 40.000 vibrazioni al
secondo, il pipistrello fino a 120.000!
Semibreve
Minima
Semiminima
Croma
Semicroma
Biscroma
Semibiscroma
- La legatura di valore.
E una linea curva che unisce due o pi note dello stesso valore e della stessa
altezza; il suono si prolunga oltre il valore della prima nota, anche per il valore
delle note legate.
Nella figura lesempio che ho citato prima, cio un suono di durata 3/4
attraverso la legatura di valore tra una minima e una semiminima.
- Il punto di valore.
Il punto di valore viene sempre posto a destra della nota e aumenta la nota
stessa della met del suo valore.
Per produrre ad esempio ancora un suono di durata 3/4 utilizzando il punto di
valore, i segni da utilizzare saranno:
Credo che sia utile a questo punto fare una breve parentesi sull'origine del nome
delle note.
I nomi delle note cos come oggi noi li conosciamo, sono dovuti al talento
didattico di Guido Monaco, conosciuto anche come Guido dArezzo.
Siamo nel Medioevo, e pi precisamente nella prima met dell XI secolo, e
Guido dArezzo, fondatore di una celebre scuola di canto in quella citt,
escogit questo espediente per facilitare ai suoi allievi lapprendimento di canti
nuovi.
Guido si accorse che in un inno da loro ben conosciuto, lInno a S. Giovanni, i
suoni iniziali dei primi sei versi formavano una scala ascendente. Chiam allora
ognuno di questi suoni con la sillaba stessa con cui venivano cantati:
(Traduzione: affinch i fedeli possano cantare con tutto lo slancio le tue gesta meravigliose, liberali dal peccato che ha
contaminato il loro labbro, o San Giovanni).
Ut, Re, Mi, Fa, Sol, La, sono dunque i nomi che Guido us, formando cos la
prima scala musicale di sei note chiamata esacordo. Pi tardi, verso il 1600, il
nome Ut fu mutato in Do, probabilmente per la maggior facilit di pronunciarlo
nel canto. Oggi solamente in Francia la nota Do conserva ancora il nome
originale di Ut.
Mancava una designazione per il settimo suono della nostra scala. In realt,
dato il carattere e la struttura particolare della musica di quel tempo, lungo tutto
il Medio Evo questo settimo suono veniva anchesso chiamato Mi.
Fu soltanto nel Rinascimento che si sent la necessit di distinguere quel settimo
suono dagli altri, e di trovargli quindi un nome speciale. Il nome fu Si, forse
dalle iniziali dellultimo verso: Sancte Joannes.
Come ti sarai gi accorto, lo spartito dellInno a S. Giovanni ha un aspetto assai
diverso rispetto a quello a cui siamo abituati. In effetti si tratta di un
tetragramma, cio di un rigo musicale costituito da quattro linee e tre spazi,
invece delle cinque linee e quattro spazi del nostro pentagramma moderno.
Le note hanno una forma quadrata e infatti questo modo di scrivere la musica
viene detto Notazione Quadrata o Notazione Vaticana che una notazione
apparsa nel XI secolo ( probabilmente anchessa ad opera di Guido dArezzo),
per annotare il canto gregoriano.
In genere lambitus del canto gragoriano (lambitus lintervallo compreso tra
la nota pi bassa e quella pi alta di uno spartito) era poco sviluppato, perci
quattro linee erano sufficienti. Nel caso comunque in cui una melodia superasse
lambito delimitato dal tetragramma, si poteva aggiungere una linea
supplementare sopra o sotto.Questo sistema di dare un nome particolare alle
note viene adottato solo nei paesi latini, mentre in altri paesi le note vengono
nominate con lettere dellalfabeto, partendo per dal La e non dal Do.
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
Abbiamo visto quindi che questi segni convenzionali, le note appunto, servono
per determinare la durata relativa di un suono. Ma per indicare graficamente
laltezza del suono, cio di che tipo di nota si tratta, che nome ha quella nota, se
un Do o un Fa o un Si bemolle, come si fa?
Fino dal Medioevo per indicare laltezza di un suono si usa un sistema di linee
orizzontali poste una sopra allaltra. Le note, cio le figure di durata, vengono
collocate sulle linee o negli spazi tra le linee per determinarne laltezza.
Il problema che per contenere tutti i suoni praticati dagli strumenti serve un
numero di linee cos grande da rendere impossibile la lettura della musica. Per
esempio per indicare tutte le note della tastiera del pianoforte ci vorrebbero
almeno 25 linee, ed facile immaginare che leggere uno spartito con 25 linee e
24 spazi sarebbe davvero unimpresa ardua!
Allo stesso modo, ogni strumento e ogni voce usa una propria fascia di altezze,
una propria estensione, che pu essere diversa da quella degli altri. Ad esempio
un violino usa una fascia di suoni molto pi acuti di quella del contrabbasso.
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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Per sapere quali siano esattamente le linee scelte, cio quale parte del sistema
complessivo di linee viene preso di volta in volta in considerazione, si usa
collocare un segno convenzionale allinizio del pentagramma: una chiave.
Dunque luso della chiave determinante, perch senza di essa non potremmo
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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sapere quale gruppo di cinque linee stato estrapolato dal sistema complessivo,
e non potremmo di conseguenza dare un nome (cio unaltezza) alle note.
Le chiavi usate sono tre:
Nel doppio pentagramma (detto anche endecalineo, cio di 11 linee, dal greco
ndeca che significa undici) la Chiave di Do posta al centro dei due
pentagrammi e fissa la posizione del Do centrale.
Il Do centrale ha la caratteristica di essere un suono comune a tutte le voci e a
tutti gli strumenti.
Ricapitolando:
lendecalineo un sistema di undici linee nel quale il Do centrale posto sulla
linea centrale, ossia la sesta.
Il doppio pentagramma, tipico degli spartiti per pianoforte, non altro che
lendecalineo senza la linea del Do centrale, sostituita da un taglio in testa
sulla nota. Nella figura sopra, il Do centrale la prima nota sia nel
pentagramma superiore sia in quello inferiore. Le note del pentagramma
superiore sono determinate dalla chiave di Sol e sono pi alte rispetto al Do
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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Abbiamo visto che il Do centrale corrisponde alla prima nota del doppio
pentagramma in figura.
Quindi per il pentagramma superiore in Chiave di violino o di Sol, la seconda
nota sar un Re, la terza un Mi, la quarta un Fa e cos via. Per il pentagramma
inferiore in Chiave di basso o di Fa la seconda nota sar un Si, la terza un La, la
quarta un Sol e cos via.
Si possono cos memorizzare le note in chiave di violino e in quella di basso in
questo modo:
Pi una nota appoggiata sopra lultima linea e una appesa sotto la prima linea,
che sono rispettivamente il Sol e il Re per la chiave di violino, e il Si e il Fa per
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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la chiave di basso.
Nella figura sotto puoi visualizzare tutte le note (9 + 2) che stanno sul
pentagramma in chiave di violino e in chiave di basso.
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Sol, La, Si, Do successivo. (Per scala naturale si intende una qualsiasi scala
prodotta suonando solamente i tasti bianchi del pianoforte).
Se si procede in senso contrario la scala sar, naturalmente, discendente.
Ma non finisce qui. Abbiamo detto infatti che anche i tasti neri corrispondono
ad altrettante note. E allora quale nome prendono queste note?
Semplice: il nome della nota (tasto bianco) che li precede con laggiunta di
diesis o il nome della nota che li segue con laggiunta di bemolle.
Succede quindi che la stessa nota corrispondente ad un tasto nero abbia in realt
due nomi: ad esempio il Do diesis e il Re bemolle non sono altro che la stessa
nota, cos come il Fa diesis e il Sol bemolle ecc
Questa particolarit viene detta enarmonia.
Il termine enarmonia indica quindi la possibilit di scrivere lo stesso suono in
due diverse maniere, ed un concetto che si diffuso in seguito alladozione
del sistema temperato, di cui parleremo nel prossimo capitolo dedicato agli
intervalli.
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Vediamo che tutti i tasti bianchi sono intervallati da un tasto nero tranne in due
casi: tra il Mi e il Fa e tra il Si e il Do infatti non c un tasto nero che li separa
Il motivo si perde nella notte dei tempi ed arriva fino alla Scuola di Pitagora che
per prima ha studiato in modo matematico i rapporti tra le note.
Non voglio annoiarti con una storia che si protrarrebbe per pagine e pagine.
Ti basti sapere che il modello oggi in vigore, almeno per quanto riguarda la
musica occidentale, relativamente recente e risale alla pubblicazione nel 1691
del trattato Musikalische Temperatur nel quale si teorizzano i rapporti tra le
note che oggi conosicamo. La definitiva attuazione pratica si deve invece a J.S.
Bach con la pubblicazione del Clavicembalo ben temperato una raccolta di
preludi e fughe in tutte le tonalit.
Questa soluzione viene definita Temperamento equabile e consiste nella
suddivisione dellottava in 12 semitoni alla stessa distanza luno dallaltro.
In altre parole se noi suoniamo tutti i tasti, compresi quelli neri (scala
cromatica), dal Do a quello successivo, eseguiremo delle note tutte alla
stessa distanza luna dallaltra, con un intervallo, cio, sempre di mezzo tono.
Passiamo agli intervalli.
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di seconda: Do Re
di terza: Do Mi
di quarta: Do Fa
di quinta: Do Sol
di sesta: Do La
di settima: Do Si
di ottava: Do Do (ottava sopra)
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Tra ogni nota (e quindi tra ogni tasto del pianoforte compresi quelli neri) e la
nota successiva o precedente c un intervallo di mezzo tono. Quindi la distanza
ad es. tra Do e Do# di mezzo tono, come di mezzo tono lintervallo tra Mi e
Fa o tra Si e Do. Mentre per es. tra Do e Re lintervallo di tono + tono=
un tono.
Ora, suonando la scala naturale di Do noterai che si produce una sequenza ben
precisa di toni e semitoni e cio:
Suonare nel modo di Do non significa altro che comporre musica con scale
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Ora che abbiamo dato un numero agli intervalli (di prima, di seconda, di
quinta ecc) vediamo di assegnare loro anche un nome.
Nellarmonia tonale, che quella utilizzata per le nostre canzoni moderne, si
suppone che ogni brano abbia una tonalit di base, e tutti gli accordi del brano
vengono considerati relativamente a quella tonalit.
La tonalit di base indicata per intenderci dallaccordo con il quale in genere
inizia e finisce un pezzo musicale.
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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Quello che fa apparire identiche due melodie eseguite in tonalit diverse, come
abbiamo visto nel capitolo precedente, il fatto che se cambia laltezza di ciascun
suono, tutti gli intervalli delluna rimangono identici ai corrispondenti intervalli
dellaltra.
Lo si pu verificare confrontando la scala di qualsiasi tonalit con quella di Do:
I numeri romani indicano i gradi della scala: per la scala di Do il primo grado
sar appunto il Do, il secondo il Re e cos via. Per la scala di Mi bemolle, il
primo grado sar il Mib, il secondo il Fa e cos via.
Come vedi, in entrambe le scale la successione dei toni e dei semitoni non
cambia e gli intervalli della prima scala sono identici ai corrispondenti dellaltra
(es. tra il primo e il terzo grado c un intervallo di terza maggiore per tutte e
due le scale).
Quello che d a ognuno dei sette gradi della scala il suo particolare carattere
dunque la distanza che tiene rispetto a tutti gli altri, e non la sua altezza
assoluta.
Nellesempio sopra il Sol della scala di Do corrisponde al Sib della scala di
Mib: tutti e due infatti distano una quinta dalla prima nota della scala, un tono
dalla nota precedente e successiva ecc
Ognuno dei sette gradi della scala viene chiamato anche con un termine che ne
sottolinea il carattere e la funzione tonale:
I grado: tonica (o fondamentale)
II grado: sopratonica
III grado: modale (o mediante o caratteristica)
IV grado: sottodominante
V grado: dominante
VI grado: sopradominante
VII grado: sensibile
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LE SCALE MINORI
Il modo minore si differenzia per la diversa disposizione dei toni e dei semitoni
rispetto al modo maggiore. Ogni scala di modo maggiore ha una relativa
minore la quale ha per base il 6 grado della scala maggiore e conserva le
stesse alterazioni. Vediamo subito una illustrazione per capire meglio il
concetto:
Come vedi, partendo da una scala di modo maggiore, la sua relativa minore si
trova scendendo di 1 tono e mezzo dalla tonica, cio dalla prima nota della
scala maggiore. Naturalmente, data una scala di modo minore, per trovare la sua
relativa maggiore si fa il procedimento inverso, cio si sale di 1 tono e mezzo.
La scala minore, abbiamo detto, si differenzia per la diversa disposizione dei
toni e semitoni, allora andiamo a vedere nel dettaglio. Sappiamo gi che nella
scala maggiore la disposizione dei toni e semitoni :
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La Scala minore naturale solo una delle tre versioni possibili di scale minori.
Le altre due sono:
La scala minore armonica
La scala minore melodica
La Scala minore armonica si differenzia da quella naturale perch ha la
sensibile (v. pag 23) tanto in ascendere che in discendere, infatti presenta un
intervallo di un semitono tra il 7 e l8 grado, a differenza della scala minore
naturale che ha un intervallo di un tono.
In altre parole, nella Scala minore armonica stato innalzato di un semitono il
settimo grado rispetto alla scala naturale.
Un piccolo appunto sulla sensibile: abbiamo visto che la sensibile
corrisponde al VII grado della scala. Porta questo nome a causa della sua forte
attrazione, della sua spiccata sensibilit verso lottava nota della scala, ossia
la tonica o fondamentale. Prova a suonare una scala di Do maggiore fermandoti
sul Si e sentirai chiaramente la marcata attrazione di questa nota verso la nota
successiva, il Do appunto.
Ci avviene perch nella Scala maggiore tra la sensibile e la tonica c un
intervallo di mezzo tono, che non presente invece nella Scala minore naturale
(nellesempio della Scala di La min. naturale: Sol-La = 1 tono).
Per ovviare a ci, nella Scala minore armonica si alterato il 7 grado
facendogli cos acquistare uno spiccato carattere di sensibile. Dal lato melodico
per questo espediente ha causato un intervallo di seconda eccedente tra il 6
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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Le note caratteristiche della scala sono tre e precisamente quelle poste sul 3, 6
e 7 grado. Sono dette caratteristiche perch il loro intervallo rispetto alla tonica
(la prima nota della scala) determina se la scala maggiore o minore.
nella scala maggiore abbiamo infatti rispetto alla tonica la terza, la sesta e
la settima maggiori
nella scala minore naturale abbiamo la terza la sesta e la settima minori
Fra questi gradi il pi qualificante il 3 (nota modale), mentre il 6 e il 7
rivestono unimportanza minore perch abbiamo visto che possono subire
varianti nelle scale di modo minore.
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In conclusione diciamo che ogni scala di modo maggiore, oltre ad avere una sua
relativa minore ha anche una sua omofona o omonima minore, una scala cio
che inizia con la stessa tonica ma che subisce alterazioni sul 3, 6 e 7 grado.
Nella pagina seguente un quadro riassuntivo:
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Abbiamo visto nel capitolo dedicato al suono, che i caratteri che determinano
ogni suono sono: durata, altezza, intensit e timbro.
Fino ad ora abbiamo visto come si indica la durata di un suono in musica
(attraverso le figure di durata, le note, pag. 6) e come se ne indica l'altezza
(attraverso il pentagramma, pag.10).
Ora andiamo a conoscere il terzo elemento mancante per determinare tutti i
parametri che servono al fine di riprodurre un suono da uno spartito musicale:
lIntensit.
Per indicare graficamente lintensit si usa un criterio molto semplice: si
pongono sopra o sotto le note musicali le iniziali di piano (p), forte (f), mezzo
(m), secondo questa scala:
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ff = fortissimo
f = forte
mf = mezzoforte
mp = mezzopiano
p = piano
pp = pianissimo
Un segno di intensit vale dal punto in cui stato messo fino allincontro di un
segno diverso.
Alcuni compositori utilizzano addirittura pi di due f o due p per indicare
rispettivamente sonorit estremamente energiche o estremamente tenui.
Un suono forte che passa bruscamente al piano viene indicato con: fp.
Nei casi in cui il cambiamento sia ancora pi brusco si scrive: ffp, oppure fpp,
o ancora ffpp.
Altri segni di intensit sono:
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IL TEMPO e IL RITMO
Per determinare la durata di ogni misura, si mette allinizio del pezzo musicale,
subito dopo la chiave, un numero frazionario dove il numeratore indica il
numero dei tempi contenuti nella misura, e il denominatore indica il valore
di questi tempi.
Per esempio se io indico un tempo di 4/4 (che in musica in genere si scrive con
la lettera C), significa che in ogni misura possono entrare una Semibreve (4/4),
oppure due minime (2/4 + 2/4), oppure quattro semiminime (1/4 + 1/4 + 1/4 +
1/4) e cos via.
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Nella prima battuta abbiamo una minima e due semiminime (2/4 + 1/4 + 1/4 =
4/4).
Nella seconda battuta abbiamo due semiminime e quattro crome (1/4 + 1/4 +
1/8 + 1/8 + 1/8 + 1/8 = 4/4).
Nella terza battuta ci sono una pausa di minima e una minima (2/4 + 2/4 =
4/4).
Nella quarta battuta una minima, una semiminima con un punto di valore e
una croma (2/4 + 1/4 + 1/8 + 1/8 = 4/4).
In musica il tempo si batte con movimenti regolari della mano destra che sono
un alternarsi del movimento in battere e del movimento in levare.
Tutti i movimenti verticali dallalto in basso si chiamano movimenti in
battere, tutti gli altri, laterali o dal basso in alto, si chiamano movimenti in
levare.
Per esempio in un tempo 2/4 per ogni misura si devono fare due movimenti
della mano destra corrispondenti al tempo che la mano impiega a muoversi da A
a C. Ogni movimento vale un tempo, cio un quarto.
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Come vedi, nei tempi semplici ogni movimento suddiviso in due parti (u-no,
du-e).
Nei tempi composti ogni movimento ha suddivisione ternaria (u-no-o, du-e-e).
Ed ora vediamo come si battono con la mano questi tempi. Prendiamo ad
esempio il tempo di quattro quarti.
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A volte per questi accenti sono spostati volutamente rispetto alla loro
successione naturale dando luogo alla sincope e al contrattempo.
La sincope
Il contrattempo
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LE ALTERAZIONI MUSICALI
Abbiamo visto che la scala naturale usa sette suoni, ma da una semplice
osservazione della tastiera del pianoforte intuibile che i suoni usati per fare
musica (nel nostro sistema occidentale) non sono sette, ma dodici.
Questo sistema di 12 note abbiamo visto che viene detto scala cromatica.
Altri sistemi, come quelli delle musiche asiatiche, africane ecc.. usano
allinterno dellottava un numero maggiore di suoni.
I cinque suoni aggiuntivi (per intenderci quelli dei tasti neri del pianoforte) che
insieme ai suoni della scala naturale formano la scala cromatica, non vengono
chiamati con nomi particolari, ma prendono il nome del suono immediatamente
inferiore con laggiunta di diesis, o di quello immediatamente superiore con
laggiunta di bemolle. Diesis e bemolle si chiamano accidenti o alterazioni
musicali. Quindi i sette suoni della scala naturale vengono detti naturali
(appunto), mentre gli altri cinque vengono detti alterati.
Le alterazioni sono perci segni che vengono posti davanti ad una nota e ne
modificano l'intonazione verso l'alto o verso il basso.
Sono in tutto cinque:
Diesis: altera la nota di un semitono verso l'alto
Bemolle: altera la nota di un semitono verso il basso
Doppio diesis: altera la nota di due semitoni (un tono) verso l'alto
Doppio bemolle: altera la nota di due semitoni (un tono) verso il basso
Bequadro: annulla ogni alterazione e riporta la nota al suo stato naturale
Raramente possibile imbattersi anche nel doppio bequadro.
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Importante: una alterazione non vale solo per la nota davanti alla quale posta,
ma per tutte le note dello stesso nome allinterno di quella misura. Es.:
Il diesis non vale solo per il primo Fa, ma anche per quello successivo e tutti gli
altri eventuali fino alla fine della battuta o misura.
Una alterazione pu essere temporanea, quando si presenta occasionalmente
nel corso del brano, o permanente, quando si presenta stabilmente dallinizio
alla fine.
LA LEGATURA DI PORTAMENTO E DI FRASE
Oltre alla legatura di valore (v. pag. 7), in musica vengono usati altri due tipi di
legature: di portamento e di frase.
La legatura di portamento una linea che unisce due note di altezza diversa
e indica che vanno suonate legate cercando di evitare lo spezzarsi del suono nel
passaggio tra una nota e laltra.
La legatura di frase invece una linea che abbraccia pi note e indica un
legato complessivo tra i suoni di una intera frase musicale.
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Abbiamo visto che uno spartito musicale pieno zeppo di segni di vario tipo,
che devono essere conosciuti approfonditamente per poter leggere il brano in
modo corretto.
Tra questi segni esistono dei simboli che indicano abbreviature e dei segni
convenzionali.
Le abbreviature
Le abbreviature sono segni che servono per abbreviare la stesura di uno spartito
musicale, facilitandone anche la lettura. I segni di abbreviazione principali
sono:
Il ritornello
Il Da Capo
Il Da Capo al Fine o al segno convenzionale
Il Da Segno a Segno
Il ritornello obbliga a ripetere tutta la parte del brano racchiusa tra i due segni:
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Questi due segni possono essere collocati in qualsiasi punto del brano e
significano che va ripetuta la parte precedentemente eseguita racchiusa tra
questi segni.
Per la ripetizione di una melodia o di una figura ritmica senza doverla
riscrivere, si ricorre a questo segno:
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Nel primo caso deve essere ripetuta la mezza misura precedente, nel secondo
caso deve essere ripetuta integralmente la misura precedente, e nel terzo caso
vanno ripetute tutte e due le due misure che precedono quelle contrassegnate
dal simbolo.
Abbiamo gi visto che una intera misura di silenzio viene indicata con il segno:
che non altro che una pausa di semibreve. Quando per le misure di silenzio
sono pi di una, queste vengono indicate con una linea sulla quale indicato il
numero delle misure nelle quali non si deve suonare, ad es:
significa che la stesura musicale in quel punto prevede 15 battute di pausa per
quel determinato strumento o voce.
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LEGGIAMO LO SPARTITO
La lettura delle note sul pentagramma richiede una buona dose di studio e di
applicazione.
Si deve riconoscere laltezza del suono in base alla sua collocazione sulle linee
o negli spazi del pentagramma; la permanenza del suono nel tempo in base alla
figura e a quei segni (punto, legatura) che possono dilatarne la durata;
lintensit di ogni singolo suono o di ogni frase musicale per mezzo dei segni
dinamici; si devono riprodurre i segni di espressione (legatura di portamento,
staccato).
Ma ancor prima c da seguire lindicazione del tempo per mezzo della frazione
posta subito dopo la chiave e leventuale indicazione scritta sopra al
pentagramma (andante, mosso ecc); riconoscere la tonalit in base
allarmatura di chiave, e non scordarsi mai che una alterazione posta in chiave
vale per tutta la durata del brano, a meno che non venga annullata dal bequadro.
E per ultimo, siccome pi o meno tutti, con una buona dose di volont e di
applicazione nello studio sono in grado di riprodurre una musica, la parte pi
importante dellesecuzione di un brano musicale o di una canzone:
linterpretazione.
Proprio cos, malgrado tutta la fatica fatta per riuscire a leggere la musica
(magari a prima vista!) ci che rende unico un interprete non tanto la capacit
tecnica, peraltro indispensabile, ma la sua capacit interpretativa, la sua
sensibilit.
Ma andiamo per gradi: vediamo di fare un riassunto di quello che abbiamo
imparato riguardo alla lettura delle note sul pentagramma, attraverso uno
spaccato di spartito.
Se hai letto con attenzione tutte le pagine precedenti, sei a buon punto nella
conoscenza della teoria musicale e hai delle buone basi per approfondire in
seguito una materia che molto vasta.
Prima di procedere allo studio degli accordi sulla tastiera e sulla chitarra, c'
ancora bisogno di fare un viaggio intorno alle tonalit, che sar l'argomento del
capitolo successivo.
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Proviamo ora dunque con sole quattro misure a riassumere quello che abbiamo
appreso fino ad ora.
Le note sono nellordine: Re, Fa, Sol, La, nella prima misura; Si, Do nella
seconda misura; Re, Do, Si, La, Sol, Fa, Mi, Re, nella terza misura; Do nella
quarta misura.
A: chiave di Sol (violino)
B: armatura di chiave che indica la tonalit. In questo caso con due diesis siamo
in tonalit di Re maggiore (o Si minore). Larmatura di chiave segnala che tutti i
Fa e i Do saranno considerati diesis.
C: tempo. In questo caso 4/4
D: segno dinamico di intensit
E: minima posta sulla quarta linea che indica un Re da tenere per 2/4
F: semiminima posta nel primo spazio che indica un Fa da tenere per 1/4
G: accento
H: croma posta sulla seconda linea che indica un Sol da tenere per 1/8
I: punto di valore. La minima davanti alla quale posto viene aumentata di
met del suo valore
L: legatura di portamento
M: semibreve posta sotto al pentagramma con un taglio in testa che indica un
Do centrale da tenere per 4/4.
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LE TONALITA'
Ora suoniamola a partire dal La. Per conservare la melodia senza modifiche
occorre utilizzare il Fa diesis:
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In uno spartito cos scritto, ogni Si, Mi, La, Re che ti trovi davanti deve essere
inteso come bemolle. In questo caso la tonalit del brano sar La bemolle.
Questo raggruppamento di alterazioni allinizio del rigo musicale si chiama
armatura di chiave.
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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- Il Circolo delle Tonalit o delle quinte ascendenti.Il circolo delle tonalit si legge in senso orario e ogni punto indica una tonalit.
Per il modo maggiore
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Il Circolo delle tonalit (o delle quinte) si legge in questo modo: partendo dalla
tonalit di Do per il modo maggiore, e dalla tonalit di La per il modo minore,
i quali abbiamo visto non contengono suoni alterati, si procede per quinte
ascendenti.
Per le tonalit maggiori, la quinta ascendente della scala di Do Sol.
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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E' importante memorizzare il Circolo delle Tonalit sia nel modo maggiore che
minore per:
ricordare la successione delle tonalit vicine sia in senso orario che
antiorario, e questo un esercizio abbastanza semplice: basta andare per quinte
in senso orario e per quarte in senso antiorario partendo dalla tonalit di Do per
il modo maggiore e La per il modo minore;
ricordare il numero di diesis e bemolle di ogni tonalit, e anche questo solo
un problema di memoria, si va in ordine crescente da 1 a 7 da Sol a Do# in
senso orario per i diesis, e da 1 a 7 da Fa a Dob in senso antiorario per i
bemolle;
ricordare lordine di successione dei diesis e dei bemolle, e per questo
sufficiente memorizzare larmatura di chiave della tonalit di Do# per i diesis e
di Dob per i bemolle:
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Il campo tonale
Con il termine Campo Tonale si indica laffinit che esiste tra la tonalit
maggiore e la sua relativa minore. Abbiamo visto ad esempio che il campo
tonale di Sol maggiore quello che utilizza la scala con un diesis (il Fa#). A
seconda della tonica, abbiamo nello stesso campo tonale luno o laltro modo.
Se la tonica la nota Sol avremo il modo maggiore, se la tonica la nota Mi
avremo il modo minore. Entrambe le tonalit utilizzano lo stesso Campo
Tonale.
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La modulazione tonale
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Ogni volta che una melodia cambia il suo punto di partenza, e quindi cambia la
sua fondamentale, si dice che cambia tonalit. Questo spostamento viene detto
trasporto.
Mentre quando si cambia il modo di una melodia (da maggiore a minore o
viceversa) se ne altera anche il carattere, quando si cambia il punto di partenza,
la melodia appare sostanzialmente identica. Si parla di trasporto anche quando
un brano viene eseguito ad una o pi ottave di distanza.
E importante riuscire a padroneggiare il trasporto per adattare un canto alle
potenzialit della nostra voce: lo si alza quando ha suoni troppo gravi, e lo si
abbassa quando ha suoni troppo acuti per la nostra estensione vocale, o rispetto
alle capacit vocali del cantante della nostra band.
Se dovessimo eseguire delle cover solo in tonalit originale, il nostro gruppo
musicale avrebbe ben pochi brani in repertorio!
Il trasporto poi assolutamente necessario per far cantare canzoni
originariamente scritte per uomo ad una donna o viceversa.
Ma come si esegue il trasporto di una melodia?
Se dobbiamo accompagnare un brano eseguendo solamente accordi, non ci
sono grossi problemi.
Basta un p di pratica e si riesce senza particolari difficolt a trasportare
qualsiasi canzone da una tonalit a unaltra suonando tutti gli accordi pi alti o
pi bassi del numero di toni e semitoni con i quali abbiamo trasportato il brano.
Ad esempio se avessimo necessit di trasportare un tono e mezzo sopra,
accompagnando solo con accordi, un brano originariamente in tonalit di La
maggiore (vedi il Circolo delle Tonalit), basta eseguire ogni accordo del brano
un tono e mezzo sopra: il La diventa un Do, il Mi diventa un Sol e cos via
E importante riuscire a padroneggiare almeno questa pratica con semplicit e
naturalezza e in tempo reale. Si dovrebbe cio riuscire in sede di prove, a
eseguire qualsiasi cambio di tonalit nel momento stesso in cui il cantante sta
provando il brano, senza doversi trascrivere prima ogni variazione di accordi
sul foglio.
Questo facilita e velocizza lottimizzazione del brano per il cantante, e il tempo
rimanente (di tempo per le prove ce n sempre poco!) pu essere impiegato per
studiare gli arrangiamenti e tutti gli accorgimenti che renderanno il brano
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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Quindi, ricordando che per trasporto si intende quel procedimento che consente
di trasportare un brano da una tonalit ad unaltra, e che in qualsiasi trasporto il
modo non cambai mai, un maggiore rimane maggiore ed un minore rimane
minore, per trasportare un brano si deve sostituire mentalmente la chiave
musicale, cio si sostituisce il rigo per leggere le note con la denominazione
che assumono nella nuova tonalit.
Esempio pratico:
per trasportare un tono sopra una melodia scritta in chiave di Sol, si sostituisce
mentalmente la chiave con quella di contralto.
In questo modo le note scritte sul pentagramma rimangono nella stessa
posizione ma cambiano nome, il Do diventa Re, il Re diventa Mi ecc
esattamente un tono sopra.
Guarda la figura...
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Sappiamo che molti strumenti, come vari tipi di sassofono, legni, ottoni
eccetera, emettono suoni che non corrispondono effettivamente alla nota scritta
sul pentagramma.
Per questo vengono detti strumenti traspositori. Ad esempio se un sax soprano
in Si bemolle esegue un Do sul pentagramma, in realt emette un suono
esattamente un tono sotto, cio un Si bemolle (appunto).
Per questo, per far emettere le note che noi vogliamo dai vari strumenti
traspositori che abbiamo in organico nel nostro gruppo musicale, dobbiamo
essere in grado di governare con sufficiente destrezza il trasporto.
Nellesempio sotto, una semplice melodia per strumenti in Do in tonalit di Do
maggiore, viene trasportata prima per strumenti in Sib e poi per strumenti in
Mib.
Come vedi per far emettere le stesse note dai due strumenti traspositori,
necessario alzare di un tono la melodia originale per gli strumenti in Sib, e
abbassarla di un tono e mezzo rispetto alloriginale (o due toni e mezzo
rispetto allo spartito in Sib) per gli strumenti in Mib.
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Ora che abbiamo una buona infarinatura di teoria musicale, possiamo provare a
mettere le mani sui due strumenti pi conosciuti e pi usati anche dai dilettanti:
la tastiera elettronica e la chitarra.
Le stesse nozioni possono essere naturalmente applicate anche al pianoforte,
tenendo presente per che la tecnica pianistica alquanto complessa e i concetti
esposti di seguito hanno l'unico scopo di dare la possibilit a chiunque di
accompagnare una qualsiasi canzone in maniera semplice ed elementare,
mentre l'approfondimento delle tecniche specifiche per ogni strumento
necessitano di studi approfonditi con un maestro di musica.
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Una alternativa costituita dalle tastiere pesate, cio dai pianoforti elettrici
che cercano di riprodurre il peso reale del tasto di un pianoforte meccanico.
Naturalmente non ci riescono completamente, ma potrebbe essere una soluzione
per acquisire un minimo di dinamicit nel movimento delle dita.
E indispensabile imparare la tastiera con un maestro di musica? Probabilmente
si, almeno quello che ho fatto io, ma anche questa non una regola fissa: ho
conosciuto tastieristi autodidatti che mi hanno veramente sbalordito per capacit
e tecnica.
Una regola fissa comunque c: non pensare di imparare a suonare un qualsiasi
strumento senza un impegno costante e sistematico.
Esercitarsi due o tre ore alla settimana significa buttare via del tempo. Se vuoi
ottenere dei risultati, ogni giorno devi dedicare tutto il tempo che puoi allo
studio dello strumento.
Prima di addentrarci nella conoscenza dello strumento bene imparare alcune
elementari regole di manutenzione:
Ricordati sempre che la tastiera uno strumento elettrico, quindi stai
lontano dallacqua, evita di appoggiare qualsiasi bicchiere sopra la
tastiera.
Cerca di non mangiare mentre suoni, perch lo sporco e le briciole di cibo
entrando sotto i tasti possono causare brutti scherzi.
Ricordati sempre di accendere la tastiera dopo che stata collegata alla
corrente elettrica, e di scollegarla dopo che stata spenta con lapposito
tasto On/Off.
Non aprire la tastiera per eventuali riparazioni, a meno che tu non sia un
esperto di elettronica; per questi interventi vai sempre da un riparatore
specializzato.
Con una tastiera elettronica si possono imitare le voci di moltissimi strumenti, a
volte anche in maniera eccellente. Limportante, quando si usa un timbro che
non sia quello di uno strumento a tastiera, fare riferimento allestensione dello
strumento che si vuole imitare. Ogni strumento, che sia un sax, un clarinetto,
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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una armonica a bocca o una chitarra, ha una propria estensione, e suonare delle
note che non siano allinterno della gamma di suoni prodotti dallo strumento
che si vuole emulare, rende nulla limitazione e produce dei suoni indefiniti.
Se vorrai imitare una chitarra classica, dovrai prima ascoltare una vera chitarra
e carpirne le particolarit di esecuzione, e poi riprodurre quelle caratteristiche
con la tua tastiera, altrimenti non renderai lidea.
La mano deve essere disposta in modo che il dorso sia leggermente inclinato in
avanti, cosicch le dita appoggino sui tasti con la parte superiore del
polpastrello, quasi con la punta, e non con lintero polpastrello. In questa
maniera si esercita una corretta pressione sul tasto, e si possono suonare i tasti
neri semplicemente allungando il dito, senza spostare lavambraccio, o
comunque effetuando solo lievi spostamenti.
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Le note sul pentagramma possono essere scritte una di seguito allaltra, oppure
una sopra laltra.
Nel secondo caso vanno eseguite contemporaneamente. Lesecuzione
simultanea di due soli suoni non forma un accordo, ma un intervallo armonico
chiamato bicordo.
Per accordo intendiamo quindi lesecuzione simultanea di tre o pi suoni.
Anche quando laccordo arpeggiato, cio quando i suoni vengono eseguiti
uno dopo laltro, sempre considerato accordo simultaneo.
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DO
RE
MI
FA
SOL
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Tra parentesi prima la sigla italiana e poi quella anglosassone Accordo di Do maggiore (Do, C)
Do, Mi, Sol, sono le note da suonare. Cio alla prima nota dellaccordo, la
tonale o fondamentale, si aggiunge una terza maggiore e sopra a questa una
terza minore, quindi una quinta sopra la fondamentale.
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E sul pentagramma:
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Naturalmente (ripeto), per gli accordi minori basta abbassare di 1/2 tono la nota
modale.
Possiamo ora passare agli accordi un po' pi complessi.
Prima per una breve puntualizzazione:
Ti sarai trovato o ti trovarai sicuramente prima o poi davanti ad un accordo
scritto come una frazione, ad esempio Dom/La.
Come si esegue questo accordo? In realt pi facile di quanto pensi, si tratta
semplicemente di suonare laccordo completo posto a sinistra della barra (in
questo caso Do minore), e con la mano sinistra suonare la nota La.
Se suoni in un gruppo puoi anche decidere di non suonare la nota a destra della
barra e farla eseguire dal bassista.
Ed ora andiamo avanti con i nostri accordi (ti ricordo che prima metto la
notazione italiana e poi quella anglosassone)
partendo con laccordo di:
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Accordo di Sesta.
Do6 ; C6
In questo accordo si aggiunge una sesta maggiore allaccordo maggiore
corrispondente.
Le note che lo compongono sono Do, Mi, Sol, La. La successione di semitoni
rispetto alla tonale : +4, +3, +2.
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Laccordo diminuito.
Do dim; C
Alla fondamentale si aggiunge una terza minore e una quinta diminuita. Le note
da suonare sono Do, Mib, Solb. La successione di semitoni rispetto alla Tonale
di: +3, +3. Molto spesso, nella pratica comune, a questo accordo si aggiunge
una ulteriore nota ancora a tre semitoni di distanza. Nel caso specifico laccordo
risulta: Do, Mib, Solb, La.
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Laccordo semidiminuito.
Dom7/5b; Cm7b5
Simile allaccordo diminuito, ma la quarta nota una settima minore (in questo
caso Sib).
Le note sono Do, Mib, Solb, Sib, con salti di +3, +3, +4. Molto usato nel jazz.
Laccordo di quarta.
Do4; Csus
Il sus della notazione inglese sta per suspended. Infatti questo un accordo
in genere di passaggio che ha una forte attrazione verso laccordo maggiore:
Do4 Do. Attrazione dovuta alla sostituzione della terza maggiore dellaccordo
maggiore con una quarta giusta. Non preoccuparti, pi semplice a farsi che a
dirsi: le note da suonare sono Do, Fa, Sol, con salti di +5, +2 semitoni.
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Laccordo di nona.
Do9; Cadd9
Allaccordo maggiore si aggiunge una nona maggiore. Le note da suonare sono:
Do, Mi, Sol, Re. I salti sono +4, +3, +7 semitoni rispetto alla tonica.
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2.
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Nello schema sotto puoi vedere lo spostamento minimo delle dita sulla tastiera
eseguendo gli accordi in questo modo:
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Vedi che cos tutti e quattro gli accordi si eseguono allinterno della stessa
ottava, rendendo facile e veloce la sequenza di esecuzione.
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Pedale Sustain, simula lomologo pedale del pianoforte che permette alla corda
di vibrare liberamente, in modo che il suono non si interrompa dopo che il tasto
viene lasciato
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unottava sopra).
La chitarra elettrica ha il suono che proviene da uno o pi pickup posti sulla
cassa, che ospita anche una serie di controlli di tono e di volume. E la chitarra
pi utilizzata nelle band musicali.
La chitarra elettroacustica, pur essendo dotata di una cassa armonica,
possiede anche un pickup per la ripresa del suono, che viene equalizzato
attraverso un controllo posto sul corpo della cassa.
La chitarra semiacustica si riconosce subito per la presenza di due grandi
effe poste ai lati della cassa armonica che contribuiscono a dare a questa
chitarra quel timbro particolare tipico del jazz e del blues. Il suono viene poi
ripreso da uno o due pickup come nella chitarra elettrica.
ACCORDARE LA CHITARRA
Un sistema molto semplice per accordare la tua chitarra farsi suonare le sei
note dal tastierista del gruppo, con un timbro di vibrafono o piano elettrico,
facendo attenzione che la tastiera sia accordata a 440 Hz. (In altre parole devi
fare attenzione che il tuo tastierista non abbia smanettato nelle funzioni dello
strumento scordandosi poi di rimettere tutto a posto!).
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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Nel caso in cui tu decida invece di accordare la chitarra nel modo classco,
queste sono le regole da seguire:
Dopo aver allentato tutte le corde di un paio di giri, suonare la quinta corda
tirandola molto lentamente e ascoltando il suono della nota La di un diapason o
di un corista.
ATTENZIONE: ripeto che la nota prodotta dal diapason unottava sopra
rispetto a quella prodotta dalla chitarra, quindi se sei alle prime armi potresti
incontrare difficolt a riprodurre il suono giusto.
Una volta raggiunta laccordatura della quinta corda, si passa allaccordatura
delle altre in questo modo:
Posizionare il dito sul quinto tasto della sesta corda e tirarla fino a
quando non suoner allunisono con la quinta corda. Produrranno
entrambe un La.
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Posizionare il dito sul quinto tasto della quinta corda e suonare e tirare
la quarta corda fino a quando le due corde non suoneranno allunisono.
Produrranno entrambe un Re.
Posizionare il dito sul quinto tasto della quarta corda e suonare e
tirare la terza corda fino a quando le due corde non suoneranno
allunisono. Produrranno un Sol.
Posizionare il dito sul quarto tasto della terza corda e suonare e tirare
la seconda corda fino a quando le due corde non suoneranno allunisono.
Produrranno un Si.
Posizionare il dito sul quinto tasto della seconda corda e suonare e
tirare la prima corda fino a quando le due corde non suoneranno
allunisono. Produrranno un Mi.
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6. Puoi invece montare (ma non c nessun motivo per farlo) corde di nylon
su una chitarra folk. In questo caso per il suono che verr prodotto sar
inferiore di volume e meno incisivo rispetto al suono delle corde di
acciaio.
L'INTAVOLATURA
Lintavolatura un sistema di scrittura musicale usato sia per la chitarra sia per
altri strumenti a tasti. Ha preso forme diverse nel corso dei secoli ed stata
usata per il flamenco, per la musica folk e la musica per liuto.
Il metodo quello di indicare le diteggiature dellintero brano con stile
stenografico. La lettura si fonda sulla possibilit di ascoltare il brano per
familiarizzare con la sua struttura ritmica e con la durata delle singole note e
degli accordi.
In altre parole, lintavolatura va usata con laiuto della memoria.
E sicuramente pi facile da comprendere della notazione musicale, ma non pu
per fornire precise informazioni sul tempo e sulla durata delle note, n aiuta a
capire la struttura armonica di un brano come invece fa la notazione musicale.
Quindi:
Non si pensi di sostituire completamente la notazione con lintavolatura.
Prendila per quello che : una specie di stenografia.
E basata su una griglia di sei righi dove ogni rigo rappresenta una corda della
chitarra.
Il rigo superiore il Mi cantino, quello inferiore il Mi basso.
I numeri che appaiono sui righi sono tasti numerati, ad esempio un numero 3
sul 2 rigo dallalto dice di suonare un Re sulla corda numero 2 al 3 tasto. Uno
0 (zero) sullo stesso rigo dice di suonare la corda a vuoto.
Nella pagina seguente un esempio di intavolatura:
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Il diagramma mostra la griglia base dellintavolatura: sei righi, uno per ogni
corda della chitarra. I numeri indicano a quale tasto si deve suonare.
Ecco un esempio di intavolatura per un arpeggio in Do:
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Le tecniche solistiche su una corda sono parte essenziale del repertorio della
chitarra solista, e ne esistono tante varianti quanti sono i chitarristi. Formano la
base di innumerevoli fraseggi personali che sono il marchio di ogni chitarrista
solista, soprattutto nella fase di improvvisazione.
Martellati
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premuta dallindice, e poi martellando con tutte le altre dita ad una ad una, puoi
suonare quattro note ascendenti con un solo tocco della destra.
b) Esempio di tirato: comincia questa volta con la nota premuta sul tasto, per
poi passare alla corda a vuoto o ad un tasto pi indietro. In questo caso il tono
della nota, al contrario del martello, scende.
Il tirato richiede pi attenzione rispetto al martello se vuoi che entrambe le note
si sentano distintamente. Devi tirare via con decisione il dito della sinistra
pizzicando con il polpastrello la corda mantenendola in vibrazione. Se tiri
troppo lentamente, non prenderai la corda e la seconda nota non si sentir bene.
Il tirato su quattro tasti permette di suonare quattro note discendenti con un solo
tocco della mano destra. Inizia con tutte le dita della mano sinistra su una stessa
corda, un dito per tasto. Suona la nota che premuta dal mignolo e poi tira
via di seguito tutte le dita.
I tirati a quattro tasti possono essere combinati con i martelli sempre a quattro
tasti.
c) Esempio di trillo: che non altro che una rapida alternanza di due note.
Premi la nota inferiore delle due, suonala una volta e poi fai un rapido martello
ascendente e discendente con la nota superiore. La corda deve vibrare
uniformemente e produrre un suono distinto.
Scivolati
Anche qui si ottengono due note toccandone una sola con la destra. La
differenza sta nel fatto che in questo caso si passa attraverso note intermedie.
Lo scivolato (slide) pi facile da eseguire sulla chitarra che su altri strumenti.
Anzi, per alcuni addirittura impossibile. Si esegue meglio con il medio o
lanulare della sinistra, perch cos si lasciano liberi lindice e il mignolo, che
alla fine dello slide possono cos proseguire la frase risalendo o discendendo.
In genere gli scivolati ascendenti sono pi facili di quelli discendenti, perch
risalendo lungo il manico il volume tende ad aumentare. Non serve una abilit
particolare, ma solo una certa costante pressione del dito sulla corda. Eseguendo
uno scivolato verso il basso, ti accorgerai che serve una maggiore pressione
perch la corda seguiti a vibrare in modo corretto.
La pressione del dito lunico segreto degli slide sia ascendenti che
discendenti. In poche parole devi imparare a staccare la mano sinistra dal
manico in modo che il dito rimanga come unico punto di contatto saldo.
Quando il dito raggiunge la nota finale dello scivolato, il resto della mano deve
tornare a stringere il manico della chitarra.
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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La chitarra, inoltre, lunico strumento sul quale si possono far scivolare verso
lalto o verso il basso interi accordi. Il principio degli accordi scivolati lo
stesso delle singole note, ma richiede un maggior controllo per mantenere tutte
le dita nella giusta posizione sulle diverse note dellaccordo.
Gli accordi scivolati di maggior effetto sono quelli che coprono un intervallo di
quarta (5 tasti), di quinta (7 tasti) e di ottava (12 tasti). Le quinte scivolate su
accordi suonati sulle note basse, sono una caratteristica tipica dellheavy metal,
dove il sustain e la distorsione rendono pi facile lo slide di quanto non avvenga
con il suono naturale della corda.
Glissati
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Gi prima che la mano destra tocchi le corde, la mano sinistra deve trovarsi in
posizione, in quella particolare combinazione delle note sui tasti che la mano
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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Molti chitarristi che suonano con le dita lasciano crescere le unghie della mano
destra e le usano per pizzicare le corde, altri invece usano plettri digitali (da
inserire su ogni dito) di metallo o plastica.
Figura sopra: plettri di varie forme e materiali. Figura sotto: plettri digitali
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Il tuo primo impegno sar quindi di imparare questi primi 15 accordi. I primi tre
sono i pi facili in assoluto per il principiante, perch si suonano tutte le corde e
perch una volta imparato il Mi maggiore (E), basta togliere un solo dito per
ottenere il Mi settima (E7) e il Mi minore (Em).
Gli accordi sono scritti alla maniera anglosassone, che quella con la quale
vengono riportati la maggior parte degli accordi negli spartiti che trovi in
commercio e su internet.
Ti ricordo che gli inglesi usano nominare le note (e gli accordi) con lettere
dellalfabeto partendo dal La:
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LA SI DO RE MI FA SOL = A B C D E F G
Ti raccomando di non avere fretta, guarda bene i diagrammi e riproducili con la
mano sinistra mettendo un dito alla volta. Cerca di suonare laccordo in modo
che le corde vibrino correttamente e. armati di pazienza e buona volont e
vedrai che in breve tempo avrai in mente il tuo buon prontuario di accordi.
Ed ora dopo queste tre semplici posizioni vediamo di imparare le altre dodici:
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Gli accordi con barr prendono il nome dal ruolo che svolge l'indice della mano
sinistra (per chi non mancino) che fa da barra coprendo tutte le sei corde
contemporaneamente, permettendo cos di adattare le posizioni degli accordi a
tutti i punti della tastiera.
Il barr una forma mobile che pu essere mossa su e gi lungo la tastiera, da
un tasto all'altro, senza alterare la diteggiatura, per formare ognuno dei dodici
diversi accordi formati dagli stessi intervalli.
Attraverso il barr anche possibile suonare un accordo con lo stesso nome in
molte posizioni diverse della tastiera.
Questa una delle caratteristiche pi importanti della chitarra: poter scegliere
dove mettere un accordo significa poter suonare qualunque progressione in una
variet di modi diversi, ognuno con il suo sound particolare.
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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Per ogni accordo la tastiera scomposta in tre segmenti che indicano tre
posizioni diverse per suonare l'accordo stesso. I numeri posti in basso indicano
in quale punto della tastiera ti trovi.
Ti ricordo che il Mi cantino in alto e il Mi basso al piede del diagramma. La
paletta della chitarra si trova virtualmente a sinistra e il ponte a destra. In altre
parole vedi la tastiera come la vedi suonando.
Una linea verticale sulla tastiera indica che il dito in questione preme pi di una
corda (barr). Un circoletto senza numero indica una nota facoltativa.
Prima di iniziare a studiare il prontuario assicurati di aver ben memorizzato lo
schema a pag. 100: Come si leggono i diagrammi.
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A# e Bb (La# e Sib) sono due nomi diversi della stessa nota e di conseguenza
dello stesso accordo. Di seguito ho riportato la tonalit di Bb poich pi
comunemente usata rispetto ad A#
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C# e Db sono due nomi diversi della stessa nota e dello stesso accordo. Sotto
riportata la tonalit pi comune: C#
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D# e Eb sono due nomi diversi della stessa nota e dello stesso accordo. Di
seguito ho riportato la tonalit pi comune: Eb
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F# e Gb sono due nomi diversi della stessa nota e dello stesso accordo. Di
seguito ho riportato la tonalit pi comune: F#
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G# e Ab sono due nomi diversi della stessa nota e dello stesso accordo. Di
seguito ho riportato la tonalit pi comune: Ab
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IL GIRO ARMONICO
C, Am, Dm, G7
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Sommario
PREFAZIONE......................................................................................................................................2
COME USARE IL LIBRO DIGITALE...............................................................................................3
LE BASI DELLA TEORIA MUSICALE............................................................................................4
- LAltezza del suono..................................................................................................................4
- LIntensit del suono.................................................................................................................5
- Il Timbro del suono...................................................................................................................5
- La Durata del suono..................................................................................................................6
1 Le figure di durata: le note.........................................................................................................6
- La legatura di valore.................................................................................................................7
- Il punto di valore.......................................................................................................................8
ORIGINE DEL NOME DELLE NOTE..........................................................................................8
2 L'altezza del suono: il pentagramma........................................................................................10
LEGGERE LE NOTE....................................................................................................................13
LA TASTIERA DEL PIANOFORTE............................................................................................15
GLI INTERVALLI.........................................................................................................................17
I MODI MUSICALI......................................................................................................................20
ANCORA INTERVALLI...............................................................................................................22
LE SCALE MINORI.....................................................................................................................24
LE TRE VERSIONI DI SCALE MINORI....................................................................................25
3 I segni di intensit: la dinamica...............................................................................................28
IL TEMPO e IL RITMO...............................................................................................................30
La sincope.................................................................................................................................34
Il contrattempo..........................................................................................................................34
LE ALTERAZIONI MUSICALI...................................................................................................35
LA LEGATURA DI PORTAMENTO E DI FRASE.....................................................................36
ABBREVIATURE E SEGNI CONVENZIONALI.......................................................................37
Le abbreviature.........................................................................................................................37
LEGGIAMO LO SPARTITO........................................................................................................40
LE TONALITA'.............................................................................................................................42
- Il Circolo delle Tonalit o delle quinte ascendenti.-...............................................................45
Il campo tonale..........................................................................................................................49
La modulazione tonale..............................................................................................................50
COME TRASPORTARE UNA MELODIA..................................................................................51
TRASPORTARE UNA MELODIA: ESEMPIO PRATICO..........................................................57
SUONARE LA TASTIERA DA AUTODIDATTA ...........................................................................59
GLI ACCORDI SULLA TASTIERA............................................................................................63
I CONTROLLI DELLA TASTIERA ELETTRONICA................................................................81
SUONARE LA CHITARRA DA AUTODIDATTA...........................................................................85
ACCORDARE LA CHITARRA....................................................................................................87
L'INTAVOLATURA......................................................................................................................90
TECNICHE SOLISTICHE SU UNA CORDA.............................................................................92
Martellati..................................................................................................................................92
Scivolati....................................................................................................................................93
Glissati......................................................................................................................................94
Vibrati........................................................................................................................................95
LE MANI E LA POSIZIONE DELLE DITA................................................................................95
Tecnica della mano sinistra.......................................................................................................95
Tecnica della mano destra.........................................................................................................97
Basi di Teoria + Suonare la tastiera + Suonare la chitarra
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