Nacque nel 384 a.C., tra la novantottesima e la novantanovesima olimpiade[1] e r icevette il nome del padre, un ricco armaiolo[2], che apparteneva al demo di Pea nia[3]. Quanto alla madre, Cleobule, Eschine sosteneva che fosse di origine scita[4] ma ci oggetto di forti controversie tra gli studiosi. Infatti, secondo Edward Cohen, professore di Lettere classiche presso l'Universi t della Pennsylvania, Cleoboule era la figlia di una donna scita e di un padre at eniese, Gilone, altri studiosi, invece, insistono sulla purezza genealogica di D emostene; comunemente attestato che Cleobule, comunque, provenisse dalla Crimea[ 5][6] In effetti, Gilone, nonno materno di Demostene, aveva sofferto l'esilio alla fin e della guerra del Peloponneso con l'accusa di aver tradito la colonia di Ninfeo in Crimea[7] e che poi, secondo Eschine, avesse ricevuto in dono dai regnanti B osforo un appezzamento chiamato "i giardini" nella colonia di Kepoi (attualmente in territorio russo, a 3 km da Phanagoria. In ogni caso, bisogna riconoscere, c he l'accuratezza del racconto di Eschine contestata poich gli eventi erano accadu ti oltre 70 anni prima e difficilmente il pubblico sarebbe stato a conoscenza di eventuali plagi o infondatezze. All'et di sette anni, perse il padre e quindi fu posto sotto la tutela di Afobo, Demofonte e Terippide la cui gestione del patrimonio di Demostene padre fu disas trosa[8]. Non appena raggiunse la maggiore et, nel 366 a.C., Demostene, chiese conto della gestione dei tutori affermando che, del patrimonio accumulato dal padre e che co nsisteva in 40 talenti (equivalenti a circa 220 anni di reddito di un lavoratore a salari standard o 11 milioni di dollari in termini di mediana redditi annuali degli Stati Uniti)[9][10], non era rimasto nulla, salvo la casa, 14 schiavi e t renta mine d'argento, pari a mezzo talento[11]. Pertanto, all'et di vent'anni, Demostene cit in giudizio i suoi amministratori al fine di recuperare il suo patrimonio e per l'occasione prepar cinque orazioni: tr e contro Afobo, tra il 363 e il 362 a.C. e due contro Onetore, parente di Afobo, tra il 362 ed il 361 a.C. Conclusi i dibattimenti, il tribunale condann i conven uti al pagamento, in favore di Demostene, di una somma pari a dieci talenti[10][ 12] ottenendo, quindi, un risarcimento parziale[13]. Secondo lo Pseudo-Plutarco, Demostene si spos una volta sola con la figlia di Eli odoro, eminente cittadino ateniese[14], da cui ebbe una figlia, la sola che non lo chiamasse mai padre[15], come scrisse in una nota tagliente Eschine. La figli a, ancor nubile, mor giovane pochi giorni prima della morte di Filippo II[15]. Nei suoi discorsi, Eschine utilizz ampiamente le relazioni pederastiche di Demost ene come mezzo per attaccarlo. Infatti, descrisse come "scandalosa ed impropria" la relazione con Aristione, gi ovane da Platea che era vissuto per lungo tempo in casa di Demostene[16] mentre in altri discorsi port in primo piano il rapporto pederastico del suo avversario con un ragazzo di nome Cnosione riportando quanto fosse contemporaneo al matrimo nio[17][18][19]. Sempre Eschine aggiunge quanto il rivale fosse solito ingannare i giovani dei ce ti elevati e cita come esempio Aristarco, figlio di Mosco, ucciso in circostanze sospette da un certo Nicodemo di Afidna proprio mentre Demostene esercitava l'i
ncarico di tutore legale che aveva avuto alla morte di Mosco.
Infine, Eschine accusa Demostene non solo di aver tratto benefici dalla morte de l protetto ma anche di complicit nell'assassinio e di aver messo le mani sulla su a eredit. Gli storici odierni, tuttavia, tendono a non prendere in considerazione l'accusa cos come le altre in merito ai tradimenti che avrebbe compiuto nei confronti dei suoi eromenoi[20][21] Educazione Opera di Jean-Jules-Antoine Lecomte du Nouy rappresentante Demostene mentre si e sercita. Secondo la tradizione l'oratore era solito parlare e declamare versi te nendo in bocca dei sassolini in una stanza sotterranea[22] e, per rafforzare la voce, parlava in riva al mare sovrastando il fragore delle onde. Dopo aver raggiunto la maggiore et, nel 366 a.C., Demostene tent per due anni di t rovare un negoziato con i suoi tutori senza alcun esito poich nessuna delle parti era disposta a fare alcuna concessione[23]. Nello stesso tempo, persuaso che avrebbe potuto riottenere il patrimonio solo pe r via giudiziaria, cerc di migliorare le sue capacit oratorie e che in questo peri odo fosse stato notato, data la sua viva curiosit, dall'oratore Callistrato di Af idne, che al tempo era al culmine della fama,[24]. Non certo chi sia stato il suo mentore: secondo Friedrich Nietzsche, filologo e filosofo tedesco, e Konstandinos Paparrigopulos, uno tra i pi noti storici greci, Demostene era uno studente di Isocrate[25][26], per Cicerone, Quintiliano e il biografo romano Ermippo, era discepolo di Platone[27] ed, infine, Luciano, un re tore romano-siriano, elenca i filosofi Aristotele, Teofrasto e Senocrate .[28] Secondo Plutarco, invece, Demostene scelse Iseo come maestro di retorica sia per ch riteneva il suo stile meglio adatto ad un oratore vigoroso ed abile sia perch n on poteva pagare la tariffa che pretendeva Isocrate; tale affermazione confermat a dall'archeologo tedesco Ernst Curtius che paragon la relazione tra Iseo e Demos tene a " un'alleanza armata intellettuale "[29]. Tali informazioni sono, peraltro, non sicure dato che la Suda ricorda i nomi di Eubulide di Mileto e Platone, Tsasos ed il filologo Henry Weil, al contrario, af fermano che non vi siano prove che suoi maestri fossero Platone o Isocrate mentr e Jebb ricorda che non noto alcun discepolo di Iseo[29], In ogni caso, secondo l'opinione maggiormente accolta, da preferirsi Iseo al qua le, stato scritto, Demostene avrebbe pagato 10.000 dracme ( poco pi di 1.5 talent i), a condizione che Iseo rinunciasse alla propria scuola e che si dedicasse esc lusivamente a lui[29] mentre, secondo la Suda, il rapporto era gratuito[30]. Inoltre, quanto al rapporto tra Demostene ed Iseo, nell'opinione dello studioso britannico, Richard C. Jebb "difficilmente pu essere stato o molto intimo o di du rata molto lunga"[29] mentre Konstantinos Tsatsos, professore ed insigne accadem ico greco, afferma che Iseo aiut Demostene a modificare le sue orazioni contro i suoi tutori[31]. Infine, noto che Demostene fosse un sincero ammiratore dello storiografo Tucidid e come attestato da Luciano[32].