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a Tarcento
I profughi hanno bussato direttamente alla porta della caserma dei carabinieri di Tarcento.
Lo hanno fatto luned pomeriggio. Erano in cinque, tutti giovani sui ventanni, tre pakistani e
due afghani. E sapevano esattamente dove andare e a chi rivolgersi.
I militari hanno verificato che
nessuno di loro aveva documenti validi per il soggiorno. Tutti, in
sostanza, erano entrati clandestinamente in Italia. I ragazzi
hanno fatto capire di voler richiedere la protezione internazionale e hanno dimostrato di
conoscere, almeno a grandi linee, il modo in cui il nostro Paese gestisce gli arrivi dei profughi.
I 5 sono stati fotosegnalati e si
sono poi presentati in questura
per avviare le pratiche relative
allasilo politico.
In questi giorni, com noto, i
profughi continuano ad arrivare
in Friuli e a Udine a gruppi di circa 20-30 persone. Per entrare
nel nostro Paese e per raggiungere la prima questura utile quella di viale Venezia utilizzano il
treno, come hanno fatto anche
domenica scorsa. Poco dopo la
mezzanotte a bordo di un convoglio, non lontano dal confine
austriaco, sono stati rintracciati
Fi a Serracchiani:
schierare lesercito
ai nostri confini
Linverno moltiplicher
disagi e difficolt nelle nostre
citt e i forti flussi ai vicini
confini dei paesi sulla rotta
balcanica non ci pu trovare
impreparati. Il nostro
obiettivo che le regole siano
rispettate, cos come
l'equilibrio sociale del nostro
territorio. E quindi, a fronte di
quella che potrebbe
presentarsi come
un'emergenza profughi senza
precedenti per il Fvg, la nostra
proposta avere la presenza
dell'esercito a presidio di quei
confini che potrebbero essere
interessati dall'ondata
migratoria proveniente dalla
rotta balcanica. Cos i
consiglieri regionali di Forza
Italia e Riccardi e Ziberna,
firmatari assieme agli altri
colleghi di gruppo e alla
consigliera Piccin di una
mozione che andr in
discussione in aula mercoled
18 novembre e che chiede alla
Presidente Serracchiani di
attivarsi per richiedere al
Governo il coinvolgimento
dell'esercito nel controllo
delle frontiere con Slovenia e
Austria. Al di l della retorica
di regime - osservano Riccardi
e Ziberna -, sotto gli occhi di
tutti che il modello di
accoglienza targato
Serracchiani rappresenta un
fallimento: a riprova di ci ci
sono agli atti gli allarmi e le
proteste, politicamente
trasversali, di tanti sindaci,
fra i quali Romoli a Gorizia e
Honsell a Udine. In questo
contesto quello che noi
chiediamo non una rincorsa
agli estremismi. Tutt'altro.
Piuttosto aspiriamo a delle
condizioni di garanzia che
tutelino la tranquillit dei
nostri cittadini, facendo anche
capire a chi viene ospitato che
le regole di un Paese e della
sua gente vanno osservate:
Senza zone franche o deroghe
buoniste.
UDINE
Profughi in marcia ai confini con la Germania dove le temperature nei giorni scorsi erano decisamente fredde
grandi decisioni. Mi riservo precisa - un commento pi articolato dopo che avr sentito
alcuni dei partecipanti al summit. Ma le prime notizie mi paiono dimostrino che decisioni
importanti non sono state prese, a cominciare dalla richiesta
di riforzi di polizia ai nostri
confini.
Intanto per tiene banco la
polemica politica. La segretaria regionale del Pd, Antonella
Grim, giudica folle latteggiamento con cui Lega e Forza Italia si ostinano a distruggere
ogni tentativo di affrontare
lemergenza dei richiedenti
asilo. Noi non siamo buonisti:
siamo concreti. Loro sono disfattisti. La sua una risposta
alle accuse della forzista Savino e del leghista Fedriga, che
ha definito folle il progetto
della Prefettura di Trieste, Comune, Caritas e Ics che favorisce laccoglienza di uno o pi
richiedenti asilo nelle case dei
triestini in cambio di un contributo economico.
Secondo Grim con questo
progetto nessuno intende
chiedere alle famiglie di sostituirsi alle istituzioni, ci mancherebbe altro. Ma un modo
serio, concreto e innovativo di
dare, a chiunque lo desideri, la
possibilit di contribuire.
successivamente protocollato.
Nella missiva, la Rete solidale
dei cittadini ha richiesto: l'immediata apertura di un centro
di prima accoglienza, con l'intervento del Prefetto affinch
requisisca stabili pubblici idonei a tale scopo cos come accade in altre parti d'Italia, nonch la fornitura di pasti caldi
giornalieri come previsto dalla
normativa vigente. I pasti, attualmente, sono forniti dalla Rete solidale stessa che cucina per
i profughi o fornisce loro il denaro necessario per comprarsi
qualcosa.
Sull'argomento, stato orga-