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Metamorphosis:

le collezioni

me
Moroso fra design
e arti visive

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Metamorphosis:
le collezioni
Moroso fra design
e arti visive
Metamorphosis: Mostra a cura di Catalogo a cura di Si ringraziano: Metamorphosis:
le collezioni Moroso Andrea Bruciati Andrea Bruciati Marco Bazzini, Sara
le collezioni
fra design e arti visive Patrizia Moroso Vania Gransinigh Benedetti, Andrea Busto,
Marco Viola Irene Calderoni, Cecilia Moroso fra design
Udine, Casa Cavazzini Saggi Canziani, Comune di e arti visive
Museo d’Arte Moderna Progetto allestitivo Andrea Bruciati Monfalcone (Silvia Altran,
e Contemporanea Marco Viola Elena Commessatti Paola Benes, Giovanna
5 ottobre – 13 gennaio Vania Gransinigh D’Agostini, Paola Devetta,
Casa Cavazzini
2013 Allestimento Aida Klanjscek), Eva Museo

me
Marco Viola in Ricerche bibliografiche Comuzzi, Laura Corazzol, d’Arte Moderna
collaborazione con Barbara Morandini Tiziana Danna, Héléne e Contemporanea
Tanja Mlinar per Moroso de Franchis, Francesca
Comune di Udine Progetto grafico Di Nardo, Alice Ginaldi,
Coordinamento tecnico Designwork Alberto Gortani, Lorenzo a cura di
Andrea Bruciati

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Sindaco Mariangela Buligatto Artemio Croatto Lomonaco, Martina
Furio Honsell Denis De Tina Chiara Caucig Lorenzoni, Emanuele Vania Gransinigh
Veniero De Venz Mocarelli, Francesco Monai,
Assessore alla Cultura Paolo Tosolini Referenze fotografiche Marina Pugliese, Alessandro
Luigi Reitani Marco Visintini Alessandro Paderni Rabottini, Luigi Ricciardi,
Archivio Friuli, Fototeca Donatella Righini, Laura
Coordinamento dei Civici Musei di Udine Rossi, Federica Schiavo,

or
amministrativo Archivio Moroso Ciro e Antonia Schioppa,
e di segreteria Gabriele Basilico Francesca Tamburlini,
Giovanna Bonafè Giuliana De Luca Luigina Zani
Civici Musei Sonja-Francesca Morassi Stefano De Monte
Maurizio Galimberti e in particolar modo
Direttore Coordinamento Mauro Paviotti tutti gli artisti e i designer

pho
Marco Biscione organizzativo, Giulia Pittioni x neo. che hanno collaborato
relazioni esterne associazione culturale al progetto
Conservatore e ufficio prestiti Tom Vack
Vania Gransinigh Francesca Tesei Fulvio Ventura
Margherita Zandigiacomo
Ricerche Archivio
Segreteria fotografico

sis
Patrizia Goveto dei Civici Musei Nessuna parte di questa
Moroso Spa Gianna Piccolo Loris Milocco pubblicazione può essere
Assunta Serra riprodotta o trasmessa
in nessuna forma e con
Coordinamento nessun mezzo (elettronico
book-shop e biglietteria o meccanico, inclusi la
Rita De Luca fotocopia, la registrazione
od ogni altro mezzo di
Fotografo ripresa delle informazioni)
Claudio Marcon per senza il permesso scritto
i Civici Musei dell’editore.

Promozione L’editore è a disposizione


Susanna Cardinali per degli eventuali aventi diritto
i Civici Musei per le fonti non individuate.

Daria Triolo per Moroso © Casa Cavazzini Museo


d’Arte Moderna
Ufficio Stampa e Contemporanea
Simonetta Di Zanutto © Moroso Spa
Mario Giudici © Gli autori per i testi
Stefano Zucchini © Gli artisti per
per il Comune di Udine le immagini

Daria Triolo per Moroso ISBN 9788895752129


Metamorphosis 004. 005.

Casa Cavazzini costituisce di per sé un Questa storica inaugurazione si


luogo profondamente friulano dell’arte, arricchisce di ulteriori significati con
della storia, del design, dell’architettura. l’apertura di una mostra dedicata al design
Grazie alla ristrutturazione piranesiana promossa dall’azienda Moroso, fulgido
curata da Gae Aulenti è possibile esempio di arte-artigianato friulano.
cogliervi ora una composizione prima Cosa c’è di più affascinante del design:
inimmaginabile di tracce preistoriche, forma di creatività capace di coniugare
medioevali, moderne, contemporanee. funzionalità, arte, artigianato, tecnologia,
Casa Cavazzini sembra quindi il luogo ironia, astuzia, folgorazione? L’Italia è
predestinato da migliaia di anni a uno dei luoghi del design e questa mostra
diventare la sede di un importante museo stabilisce per Casa Cavazzini Museo d’Arte
di arte moderna e contemporanea. Moderna e Contemporanea il punto di
È perciò con grandissima soddisfazione partenza di una traiettoria che partendo
che compio l’ultimo atto di un percorso dai valori friulani più profondi ci proietta
al quale hanno contribuito i miei nel futuro della storia dell’arte.
predecessori Enzo Barazza e Sergio
Cecotti consegnando alla città questa Un ultimo pensiero voglio riservarlo
nuova sede museale. I miei ringraziamenti alle due fanciulle che nell’affresco di Afro
vanno ai tanti tecnici ed esperti che hanno giocano nel cortile udinese ai “cerchietti”,
contribuito a quest’opera, tra i quali vorrei gioco di una tradizione quasi dimenticata.
ringraziare in modo particolare l’ingegner Sono il simbolo dei giovani di tutti i tempi,
Luigi Fantini, il dott. Marco Biscione, la a cui realmente dedichiamo questo
dott.ssa Vania Gransinigh e l’assessore Museo.
Gianna Malisani, senza il cui slancio e gusto
non sarebbe stato possibile raggiungere Furio Honsell
questo risultato. Vorrei ricordare anche Sindaco di Udine
l’ispettore della Soprintendenza ai Beni
Artistici Paolo Casadio, che nel corso
del restauro degli appartamenti ha
scoperto negli affreschi un inquietante ma
affascinante bestiario medioevale.

Ma il ringraziamento più sentito va a


Dante e Aminta Cavazzini che donarono
alla città di Udine questo magnifico
edificio. I Cavazzini, commercianti di
stoffe figli di quella tradizione tessile che
aveva segnato la nascita industriale della
Carnia, non seppero solamente conservare
questo edificio, ma anche arricchirlo
commissionando pregevolissime opere
quali le tempere murali di Afro Basaldella
e la porta di Corrado Cagli nei loro
appartamenti.
Scalone storico all’interno
di Casa Cavazzini
Metamorphosis 006. 007.

Con il trasferimento delle prestigiose comitato scientifico internazionale.


collezioni civiche d’arte moderna nella Emblematicamente, la prima di queste
nuova e magnifica sede di Casa Cavazzini, mostre è dedicata al design e al suo
giunge quasi al termine un lungo processo dialogo con le arti visive. Espressione
di riqualificazione e riorganizzazione del creativa e al tempo stesso prodotto
patrimonio artistico della città di Udine, industriale, il design rappresenta una
che ha visto negli ultimi anni l’apertura delle eccellenze del nostro territorio, per
del Museo Etnografico del Friuli, la nascita merito di aziende leader del settore a
della Galleria fotografica «Tina Modotti» livello mondiale, che sono state capaci di
e l’avvio del progetto pluriennale Udine rinnovare l’antica tradizione artigianale
città del Tiepolo. Completando questo delle botteghe d’arte, aprendosi agli
percorso, entro il 2012 l’Amministrazione stimoli internazionali.
Comunale conta di poter riaprire al Nata con il sostegno della azienda
pubblico, nella storica sede del Castello di Moroso, non a caso iniziatrice di un
Udine, la significativa collezione museale premio per l’arte contemporanea,
di archeologia e una parte di quella Metamorphosis racconterà dunque il
dedicata al Risorgimento, chiusa ormai dal doppio percorso che porta dal progetto
1976, in nuovi allestimenti all’altezza dei creativo all’oggetto di arredamento e
tempi. da questo ancora alla pura espressione
Questo investimento di portata visiva, ospitando lavori di riconosciuti
straordinaria, operato grazie al generoso artisti internazionali. Un mutamento delle
impegno dell’intero personale dei Civici forme, appunto, che strutturano la nostra
Musei, si basa sul riconoscimento del quotidianità e il nostro immaginario.
valore insostituibile dell’arte, fondamento Inaugurando in tal modo la propria
identitario di ogni comunità, fonte attività a pieno ritmo, in collaborazione
inesauribile di conoscenza, risorsa con le migliori energie produttive della
primaria per lo sviluppo turistico: un regione, Casa Cavazzini vuole così porsi
valore che spetta all’ente pubblico come riferimento imprescindibile dello
tutelare e rendere accessibile, come sviluppo culturale udinese e come punta
sancito dalla nostra Costituzione. In di diamante dell’offerta turistica cittadina,
questo quadro, la destinazione di Casa nel segno della valorizzazione delle risorse
Cavazzini a nuova sede del Museo d’Arte del territorio, dell’apertura internazionale
Moderna e Contemporanea riveste un e del proficuo rapporto fra saperi,
ruolo essenziale e strategico: nel cuore creatività e imprenditoria.
della città viene a essere collocato
un luogo dell’esperienza estetica e Luigi Reitani
dell’accesso al sapere, che partendo dalla Assessore alla Cultura
pittura mediana dell’Ottocento risalirà e al Turismo
fino ai fermenti più vitali del nostro del Comune di Udine
tempo. Oltre a ospitare le opere delle
collezioni permanenti, Casa Cavazzini
offrirà infatti al pubblico esposizioni
temporanee dedicate soprattutto all’arte
contemporanea, affidandosi a curatori di
Spazi espositivi all’interno vaglia sotto la supervisione di un illustre
di Casa Cavazzini
Metamorphosis 008. 009.

L’apertura di Casa Cavazzini, Museo del genio artistico al prodotto di larga


d’Arte Moderna e Contemporanea di diffusione, la realizzazione di una vera
Udine – nel quale trovano finalmente forma di arte diffusa e popolare. Dall’altro
spazio le collezioni di arte moderna e presenta una delle eccellenze del tessuto
contemporanea dei Civici Musei- aggiunge produttivo e del genio friulano, che riesce
un tassello fondamentale alla rete dei a trasformare le tradizionali competenze e
musei udinesi. Una serie di Musei e spazi conoscenze del territorio in un prodotto,
espositivi diffusi nel centro cittadino, o meglio, in una forma espressiva che
inseriti nella vita della città, aperti ai si rivolge al mondo. L’inserimento
turisti e agli udinesi, un grande patrimonio nella mostra di alcune opere realizzate
fruibile per tutti. nell’ambito del Premio Moroso di arte
contemporanea sottolinea la dinamica del
Casa Cavazzini è poi un edificio rapporto tra arte e design e soprattutto
bellissimo e singolare, che racchiude e l’attenzione agli artisti emergenti e
simboleggia nelle sue mura e nei suoi spazi quindi al futuro. Questa mostra vuole
la storia della città, dagli insediamenti poi rappresentare per Casa Cavazzini un
protostorici, agli affreschi medievali, primo passo verso un rapporto virtuoso tra
all’appartamento padronale decorato pubblico e privato nella promozione della
da Afro Basaldella in un arco che copre cultura e dell’arte, una collaborazione
tremila anni di storia e di arte della città. doverosa e necessaria per coinvolgere
Gli spazi luminosi e articolati, carichi di nella vita dei musei e della città gli
queste evidenze storiche hanno costituito elementi più vitali della nostra società.
una sfida per i curatori e gli allestitori ma
permettono di valorizzare al massimo le Il lavoro di restauro e apertura di
straordinarie collezioni di arte moderna Casa Cavazzini è stato lungo e difficile.
dei Civici Musei, ospitate finora al Siamo riusciti nell’opera grazie alla
Palamostre nella vecchia GAMUD, troppo al collaborazione di tutta l’Amministrazione
margine della vita della città. del Comune di Udine, in particolare del
È stato deciso di mantenere per questo Servizio Infrastrutture che ha seguito
nuovo Museo il nome di Casa Cavazzini con grande pazienza e competenza
(ignorando la tendenza attuale per gli i difficili e lunghi lavori di restauro
acronimi) proprio per dare il senso di una dell’edificio e ci ha dato un aiuto decisivo
continuità storica rivolta però al futuro, nella realizzazione dell’allestimento.
con l’auspicio poi che, con un nome così Il personale dei Civici Musei si è poi
accogliente e familiare per gli udinesi, il speso senza riserve per arrivare infine
Museo divenga una Casa dell’arte aperta a all’apertura, ma un ringraziamento
tutti. particolare va a Vania Gransinigh,
conservatrice di Casa Cavazzini, che
Proprio nell’ottica di questa continuità con amorevole determinazione ha
storica che guarda al futuro si inserisce portato le collezioni di arte moderna e
la mostra Metamorphosis, realizzata in contemporanea a nuova vita.
collaborazione con la Moroso, in occasione La Casa dell’arte è finalmente aperta.
dei sessanta anni dell’azienda. La mostra
Willem De Kooning, Senza titolo, 1970 esplora da un lato il sottile e labile Marco Biscione
Collezione FRIAM, Casa Cavazzini confine tra design e arte, l’applicazione Direttore dei Civici Musei di Udine
Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
Metamorphosis 010. 011.

Alessandro Paderni e Patrizia Moroso


sul set fotografico della
Collezione Dinamic di M. Iosa Ghini,
settembre 1987
Metamorphosis 012. 013. Lo sguardo laterale

Nel 2012, anno del potente drago Preferisco celebrare al futuro una
d’acqua, segno premonitore e propiziatore ricorrenza densa di ricordi e a rischio
che cade ogni 60 anni nell’astrologia “nostalgia”, con una mostra che è vita
cinese, anche la Moroso festeggia il suo e cambiamento, è incontro e
sessantesimo. contaminazione con “Arte”.
Se devo fare un bilancio dei nostri tanti Ed è quello che ho sempre amato del mio
anni di lavoro, mi coglie una piccola lavoro: la magia che ci sta dietro,
vertigine, pensando al tempo passato, la forza del progetto, e il percorso lungo
agli inizi ormai mitici e un po’ eroici, e a volte avventuroso per arrivare infine
alla fatica di conquistarsi un posto al sole, alla produzione.
alla gioia di lavorare con passione, ai tanti Metamorphosis è una passeggiata nel
incontri importanti con persone vicine tempo, uno sguardo laterale su quello che
e lontane -nel tempo e nel mondo- che ci si è fatto e quello che si sarebbe potuto
hanno aiutato a crescere e a conoscere. fare: una storia per idee, prototipi,
Vorrei ringraziare tutti per questo, a varianti, variazioni, ibridi, contaminazioni,
cominciare dagli operai, maestri artigiani interpretazioni d’arte, errori. Ed è la storia
che dal ‘52 a oggi hanno aiutato la nostra di relazioni, anche profonde, con gente
crescita con la loro bravura e attenzione, che il mondo
ai colleghi e collaboratori che hanno -quello vicino che ci sta intorno e che
attraversato attivamente la storia ci può così sensibilmente coinvolgere-
dell’azienda, agli amici creativi -fotografi, sta cercando di cambiarlo positivamente,
Artemio Croatto, Patrizia Moroso grafici, comunicatori- che hanno con intelligenza e con quella febbre
e signora Ventura, sul set della
campagna pubblicitaria Moroso,
interpretato il nostro sogno con la loro che muove sempre gli artisti davanti alla
1986, foto di Fulvio Ventura fantasiosa professionalità, ai designer bellezza.
e architetti di tutto il mondo, che hanno
contribuito a progettare un’identità Patrizia Moroso
speciale e un’anima colorata. Art Director Moroso
Ringrazio anche i Civici Musei cittadini
e il Comune di Udine per aver pensato di
inaugurare Casa Cavazzini con la nostra
storia e, in particolare la conservatrice
Vania Gransinigh, il direttore dei Civici
Musei Marco Biscione, l’assessore
alla cultura Luigi Reitani, il sindaco Furio
Honsell.
Metamorphosis 014. 015. Indice

016. “Dare corpo alle idee per creare


un mondo”: percorsi di storia
del design attraverso le collezioni
Moroso.
di Vania Gransinigh

042. Moroso 1952-2012.


Common ground, storia
di una linea che si mantiene.
di Elena Commessatti

064. La forma come struttura


del possibile: una storia.
di Andrea Bruciati

113. Biografie

123. Bibliografia

Seconda edizione Premio Moroso per


l’Arte Contemporanea,
veduta d’insieme, GC.AC, Monfalcone,
2011
Metamorphosis 016. 017.

“Dare corpo alle idee per


creare un mondo”*:
percorsi di storia del design
attraverso le collezioni
Moroso.
di Vania Gransinigh

Antibodi di Patricia Urquiola, 2006


giardini del Palais de Tokyo Parigi
Metamorphosis 018. 019. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”*:
percorsi di storia del design attraverso le collezioni
Moroso.

“SEDIA. È la regina dell’architettura un mondo, quello dell’abitare


moderna. Unica struttura su cui si è contemporaneo, che appartiene a pieno
compiutamente realizzata la rivoluzione titolo alla storia che vogliamo raccontare.
del Movimento Moderno. Tutti i Grandi La storia è quella dell’azienda Moroso
l’hanno disegnata, e forse sono diventati che da sessant’anni opera nel settore
grandi proprio per questo. È una mini- produttivo degli imbottiti e delle sedute
struttura abitabile, ed è l’ipotesi di una per l’arredo intrecciando la propria
diversa forma di tutto l’universo costruito. vicenda individuale con quella del design
[…]” nazionale ed internazionale. Ma se di un
racconto si tratta è dal principio che si
“IMBOTTITI. Sulle poltrone si gioca, deve partire e all’inizio c’è il capostipite:
nello spessore delle piume o delle Agostino Moroso, uno dei protagonisti
schiume, il modello di società che è principali di questa narrazione.
possibile alternare. Comoda, rilassata, È lui a fondare nel 1952 a Tricesimo,
anche troppo disinvolta; oppure a pochi chilometri da Udine, il laboratorio
composta, attenta, sempre disposta ad destinato a diventare il nucleo costituente
alzarsi. In pochi centimetri di imbottitura, dell’azienda che oggi conosciamo. Ad
la scelta di fondo di chi progetta. affiancarlo nell’impresa ci sono Diana,
Anche la poltrona scomoda può avere una compagna di vita e di lavoro e un gruppo
sua ragione d’essere. Anche una poltrona di amici fidati tra cui Marino Mansutti che
grottesca. […]”1 di Diana è il fratello, noto oggi come
“l’uomo dei prototipi” per le sue
Le due citazioni d’apertura spettano preziosissime abilità tecniche e manuali,
ad Andrea Branzi e Denis Santachiara personaggio centrale in questo racconto,
e risalgono al 1980. Quell’anno la rivista capace di “dare corpo” e forma alla
«Domus» compiva una ricognizione creatività di tutti i designers che negli
critica su quanto andava accadendo nel anni hanno collaborato con l’azienda2.
settore produttivo del mobile e La figura di imprenditore – artigiano
Alessandro Mendini aveva incaricato i due incarnata da Agostino Moroso
designers di individuare e commentare rappresenta il fulcro non solo della
alcuni elementi dell’arredo moderno sui vicenda che stiamo ricostruendo, ma
quali progettazione e produzione avevano anche di quello che in generale costituiva
operato mutamenti sostanziali negli ultimi il tessuto produttivo e industriale italiano
decenni. Le definizioni di sedia e nell’immediato secondo dopoguerra3.
imbottito riportate, ci sono apparse “Fare” e “fare bene” era l’imperativo di
importanti perché restituiscono, quegli anni difficili, ma pieni di speranza
con buona approssimazione, i termini di nel futuro e tale era anche la convinzione
un dibattito sviluppatosi negli anni di Agostino Moroso e dei suoi compagni
precedenti riguardo a forma e funzione di di viaggio che avevano rinunciato
Fjord di Patricia Urquiola
Padiglione dei Paesi Nordici ai Giardini de
due oggetti che il design dell’epoca aveva a trasferirsi in America per inseguire il
La Biennale di Venezia, 2003 messo al centro della trasformazione di sogno tutto nostrano di una ricostruzione
Metamorphosis 020. 021. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”

etica e civile prima ancora che materiale, il quale forma, funzione e realizzazione realtà internazionali. Essi vennero favoriti industriale in netta crescita, sull’onda del
della nuova Italia moderna e democratica. dovevano equilibrarsi a vicenda da una serie di iniziative avviate nel corso boom economico che di lì a qualche anno
In campo economico e produttivo ciò si rispondendo a standard elevati di qualità. del decennio e scandite dalle esposizioni avrebbe investito anche il sistema
traduceva nella fabbricazione di oggetti di Ciò permetteva una limitazione dei costi della Triennale di Milano, terreno di produttivo italiano8.
qualità che fossero in grado di di produzione con la logica conseguenza confronto e discussione nell’ambito della Tra la fine degli anni Cinquanta e
riconfigurare il mondo raggiungendo ampi dell’abbassamento dei prezzi alla vendita progettazione industriale5. l’inizio dei Sessanta, l’aumento massiccio
strati della popolazione: un principio, e la prospettiva di una produzione in serie In questo contesto, a partire almeno dalla di produzione e consumi che
questo, legato al Razionalismo dominante che andasse incontro alle esigenze del IX edizione del 1951 e da quella successiva riguardarono ampi strati della
nell’ambito della cultura architettonica mercato nelle sue differenti stratificazioni del 1954, vennero definendosi i primi popolazione indussero anche nuove
dell’epoca da cui derivava sociali. legami di cooperazione tra alcune aziende riflessioni teoriche intorno agli oggetti
necessariamente anche la morfologia di Quello che è stato definito italiane e le personalità di spicco del che di quel flusso su larga scala erano
quello che allora era noto come una delle efficacemente il “modo italiano”, veniva design di quegli anni. Franco Albini si il prodotto ultimo. La circolazione sempre
sue applicazioni, ovvero il disegno evolvendo in quell’arco cronologico associò con l’imprenditore Poggi, Zanuso maggiore che interessò le merci di ogni
industriale. In quel periodo, la storia del grazie all’incontro di “progettisti” e di con Arflex avviò, in collaborazione con la tipo determinò un rinnovato rapporto
design nazionale ai suoi albori si svolgeva “imprenditori” nei laboratori artigianali compagnia Pirelli, una produzione su tra esse e la società a cui erano dirette
molto lontano dal Friuli Venezia Giulia: o nelle officine delle piccole e medie piccola scala di poltrone che sfruttavano e una conseguente riconsiderazione
il centro era Milano e i suoi strumenti di imprese, piuttosto che nei centri le potenzialità della gommapiuma, ma che del loro fine funzionale. L’equazione che
diffusione erano riviste come «Casabella» di ricerca delle grandi aziende4. Il loro erano ottenute attraverso un traduceva il design in un bilanciamento
rinata in quello stesso 1952 e «Domus» lavoro aveva assai pochi contatti con procedimento industriale. La Solari di tra bellezza e funzione cominciò
affidata, dal 1946 al 1948, ad Ernesto gli aspetti commerciali del prodotto e si Udine, per indicare un parallelo regionale, a rivelarsi inadeguata nel rispondere alle
N. Rogers che nel motto “dal cucchiaio nutriva, oltre che di “sapienza del fare”, chiese la collaborazione dello studio esigenze di una collettività sempre
alla città” aveva condensato il credo anche di quel portato umanistico milanese BBPR per il design dei suoi più stratificata e complessa: era quindi
del movimento razionalista italiano, che caratterizzava ancora la formazione orologi elettronici6. necessario esercitare un maggiore
impegnato a recuperare il tempo perduto degli architetti e, per certi aspetti, Nel 1954 i grandi magazzini controllo sui processi produttivi onde
e ad inserirsi, quanto prima possibile, degli ingegneri italiani. La Rinascente di Milano davano vita al verificare le conseguenze che il prodotto
nel mainstream del tanto acclamato Presso lo studio – laboratorio di premio Compasso d’Oro, riconoscimento industriale avrebbe generato nel suo
International Style. Nell’immediato Agostino Moroso, nel corso dello stesso dedicato al produttore e al designer diffondersi sociale attraverso la sua
secondo dopoguerra e nel corso degli decennio, i progetti di poltrone e divani dell’oggetto ritenuto migliore per le sue serializzazione. Gli oggetti cominciarono
anni Cinquanta, l’industria italiana tentava spettavano a lui e a Marino Mansutti: qualità estetiche e per la perfezione ad essere visti non più come semplici
la strada della ricostruzione e l’importante era creare serie di oggetti, tecnica della sua realizzazione. strumenti d’uso, ma si caricarono
modernizzazione dei processi di dai nomi evocativi come Conchiglia Due anni dopo, sempre a Milano, nasceva progressivamente di valori espressivi
produzione sotto la guida di abili o Milly, che fossero solidi e duraturi, l’Associazione del Design Industriale (ADI) e simbolici che fino ad allora erano stati
imprenditori e di progettisti, depositari di oltre che esteticamente validi. A giudicare con lo scopo di affermare l’autonomia loro estranei. Tali valori finivano
conoscenze tecniche che derivavano dalla dalle foto d’epoca e dalla poca creativa dei designers suoi associati. per riflettersi sullo spazio circostante
tradizione artigianale più che da un documentazione rimasta, il comfort Il dibattito suscitato da queste l’oggetto sotto forma di relazioni
sistematico rapporto tra impresa e trionfava su tutti i modelli inseriti in manifestazioni trovò il suo mentore ambientali con produttori e fruitori, a cui
cultura del disegno industriale. Laddove produzione secondo gli stessi principi che ideologico in Giulio Carlo Argan che non il mercato non rimaneva estraneo9.
questa collaborazione veniva avviata – governavano le forme severe e controllate mancò di individuare il legame esistente La funzione di controllo sui processi fu
i casi come quello di Marcello Nizzoli e delle coeve creazioni di Franco Albini tra pianificazione urbana e disegno affidata a designers esterni alle aziende,
Adriano Olivetti risultavano però assai rari o di quelle più libere e fantasiose di industriale indicando nel secondo una incaricati di seguire, oltre alla fase
– erano gli ingegneri, talvolta gli artisti e Roberto Gabetti e Aimaro Isola o di Marco forma estesa della prima alla quale il progettuale, anche quella produttiva degli
soprattutto gli architetti ad occuparsi del Zanuso che proprio durante gli anni design avrebbe potuto offrire il suo oggetti. Ciò da un lato attirò loro le
design degli oggetti e a loro spettava Cinquanta darà vita all’azienda Arflex. contributo di “redenzione sociale”7. accuse di asservimento alle logiche della
seguirne, all’interno dell’azienda, l’intero In Italia i rapporti di collaborazione tra Si trattava di elaborazioni concettuali commercializzazione e del puro profitto
processo produttivo. Ciò avveniva sulla architetti e designers con l’industria si utopiche che non avrebbero tardato a tipiche del sistema capitalistico, ma
base dell’approccio funzionalista per svilupparono in ritardo rispetto ad altre scontrarsi con la realtà di una produzione dall’altro ripropose con forza “i problemi
Metamorphosis 022. 023. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”

tradizionali del design: l’obiettivo Tale atteggiamento, che confluì nel


dell’equilibrio tra arte e tecnica, il valore movimento dell’architettura e del design
sociale dell’oggetto d’uso, la dialettica tra radicale di quegli anni, fu largamente
autonomia ed eteronomia insita nella sua recepito a livello di progetto industriale
progettazione formale”10. Si incrinavano grazie alla carismatica personalità di
d’un tratto le certezze funzional- Sottsass, ma anche a seguito di alcuni
razionaliste fino ad allora dominanti e si elementi innovativi provenienti da altri
innescava una nuova stagione di ambiti creativi.
sperimentazione nell’ambito del progetto Da questo punto di vista, la Biennale
industriale. di Venezia del 1964 svolse un ruolo
Come ricordato da Vittorio Gregotti, fondamentale. L’esposizione di
tra la fine degli anni Cinquanta e quell’anno, infatti, registrò il successo in
il principio dei Sessanta sorse in Italia un Italia della Pop Art americana che
gruppo di aziende fondate su questo tipo rappresentava fedelmente i valori di una
di collaborazione con architetti- società consumistica e di massa,
Divani e poltrone, produzione designers: la Kartell per le materie suggestionata dalla pubblicità e riflessa
Moroso, anni ‘50 plastiche, Fantoni e Castelli per i sistemi nelle strips dei fumetti in cui essa stessa
d’ufficio, Artemide per l’illuminazione, si rispecchiava. Non sarebbe possibile
Cassina, Busnelli e Zanotta per gli arredi, comprendere i colori vivaci, le tecniche
Pirelli per l’utilizzo della gommapiuma formali dell’ingrandimento fuori scala e
negli imbottiti11. il trionfo dell’oggetto “molle” nel disegno
In questo contesto la figura emergente industriale di quegli anni se non si tenesse
è senza dubbio quella di Ettore Sottsass conto di questi scambi e di queste
jr. che nel 1959 iniziò a collaborare con interrelazioni ideali. Accanto ad essi si
Adriano Olivetti. Figlio di un architetto ponevano, inoltre, gli influssi concettuali
razionalista, egli seppe andare oltre e poveristi che andavano affermandosi nel
quella che era stata la sua prima corso del decennio anche grazie
formazione a contatto con il padre per all’esperienza di gruppi di lavoro come
elaborare un pensiero che superasse Archizoom, Superstudio e UFO o di singoli
il funzionalismo ed attingesse ad una sfera designer di professione come Alessandro
creativa più libera, tale da ricollegarsi Mendini, Ugo La Pietra, Gaetano Pesce
alle radici estetiche e ideali della nonché di artisti prestati al design come
progettazione industriale. I suoi interessi Piero Gilardi, attivo per l’azienda Gufram,
per la pittura americana contemporanea, esponenti tutti della corrente del Radical
i contatti con la cultura indiana e design13. Nel 1967 Germano Celant aveva
dell’estremo oriente e successivamente la presentato, in una prima mostra collettiva
conoscenza personale dei poeti della Beat a Genova, gli artisti che lui stesso aveva
Poltrone, produzione Moroso, Generation lo condussero a sviluppare un raccolto sotto l’etichetta dell’Arte
anni ‘60 concetto del disegno industriale che povera. Come evidenziato da Andrea
puntando sulla riduzione stereometrica Branzi, l’iniziativa segnava “una rinascita
della forma e sull’utilizzo espressivo originale dell’arte italiana, interamente
del colore nelle sue valenze simboliche basata sull’uso di materiali poveri,
e rituali mettesse in luce le relazioni naturali, fuori dall’idea di una modernità
istituite dagli oggetti con l’ambiente invasiva e programmata; un’arte rivolta
umano e con il comportamento delle alla ricerca di gesti semplici,
persone12. antropologici, forti della loro umanistica
Metamorphosis 024. 025. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”

incertezza”14. Sul versante del design tale diffusa. Fu l’incontro quasi casuale tra
atteggiamento si tradusse nella riscoperta Agostino Moroso e il giovanissimo Antonio
di materiali tradizionali in associazione Citterio ad avviare l’azienda sulla strada
con soluzione tecnologiche avveniristiche. di una rinnovata modernizzazione17.
Tali sperimentazioni che si attestarono L’occasione fu offerta dal soggiorno
a volte su un puro livello teorico friulano del giovane architetto per
ed utopistico, ebbero però il merito assolvere al servizio di leva: fu l’inizio di
di sbilanciare la produzione industriale una collaborazione destinata a durare e
nel senso di una maggiore estetizzazione a dare i suoi frutti. Dopo aver conseguito
degli oggetti, indirizzandola a modificare la laurea in architettura al Politecnico
il loro utilizzo più che la loro forma. di Milano, nel 1972 Antonio Citterio aveva
Nel loro insieme questi differenti fondato, nel capoluogo lombardo,
approcci rappresentavano gli sforzi uno studio di progettazione industriale
compiuti da architetti e designers per insieme a Paolo Nava18. Da allora aveva
uscire dalle secche del modernismo avviato con Moroso un rapporto di lavoro
razionalista che appariva ormai che produsse nel tempo poltrone e divani
decisamente fuori tempo rispetto alle in serie, passati in produzione per
esigenze della società contemporanea. l’unione calibrata di funzionalità ed
Gli sviluppi conseguiti dal design aspetti estetici in nome di quella qualità a Antonio Citterio e Paolo Nava
nazionale negli anni Sessanta trovarono cui Agostino Moroso aveva sempre mirato. in azienda con Agostino Moroso,
una loro esplicitazione programmatica L’approccio del designer è ancora quello 1972
all’interno della grande mostra Italy: che Ambasz avrebbe definito conformista:
The New Domestic Landscape organizzata comodo, funzionale e misurato,
da Emilio Ambasz al Museum of Modern caratteristiche queste che da sole
Art di New York nel 197215. La complessità rendevano “bello” un oggetto, proprio
della situazione veniva ricondotta dal come si confaceva ad un’azienda che solo
curatore a tre fondamentali correnti di allora cominciava ad aprirsi cautamente
pensiero incarnate dai designers al mercato nazionale. In quel periodo
conformisti, da quelli riformisti e da quelli e dopo la fase sperimentale di matrice
contestatari, ugualmente vitali nel radicale, il design d’avanguardia italiano
panorama italiano di quegli anni16. si apprestava a vivere la sua stagione più
Nel loro insieme tali attitudini ebbero esaltante. Nel 1976 Alessandro Mendini Divano America, 1974
il merito di garantire all’Italia un successo insieme a Ettore Sottsass, Andrea Branzi
internazionale che innescò un’evoluzione e Alessandro Guerriero fondava a Milano
importante nell’ambito della creazione lo Studio Alchymia, un laboratorio di idee
di oggetti per la vita domestica. applicate alla produzione in piccole serie
Di fatto, all’epoca le collaborazioni tra di oggetti per l’arredo con criteri di tipo
industria e designers rimanevano ancora industriale19. Il gesto era importante
legate a casi particolari. Poche erano le poiché da un lato apriva la strada alla
manifatture italiane ad essere dotate di definitiva affermazione dell’autonomia del
un centro interno per la ricerca stilistica designer dai processi produttivi industriali
che riguardasse l’aspetto estetico dei loro e dall’altro sanciva il definitivo divorzio
prodotti. La Moroso, che nel corso tra cultura architettonica e disegno
Divano Onda di Citterio e Nava,
degli anni Sessanta aveva assunto industriale. Quest’ultimo si spostava
1968
le caratteristiche di una piccola-media invece verso la sfera delle arti visive
impresa, non sfuggiva a questa logica portando a termine un processo
Metamorphosis 026. 027. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”

di estetizzazione dell’oggetto iniziato nel corso degli anni in oggetti la cui funzione,
decennio precedente. Seguendo un mortificata nei suoi assunti originari,
principio affermatosi negli Stati Uniti, era diventata soprattutto un modo per
già alla fine degli anni Cinquanta, la forma rispecchiare la società di cui erano il
del prodotto industriale finiva per prodotto e con cui ambivano interloquire
confrontarsi solo con l’ideologia imposta senza più l’esigenza di alcuna mediazione.
dal mercato mentre la funzione veniva Nella situazione appena delineata,
trasformata in un semplice accessorio. un’industria che continuasse a puntare
I riferimenti morfologici all’avanguardia solo sull’aspetto funzionale della propria
costruttivista lasciavano il posto a produzione non poteva che entrare in
ispirazioni metafisiche e surrealiste crisi, cosa che puntualmente avvenne
che andavano a sovrapporsi all’aspetto in Moroso all’inizio degli anni Ottanta.
soft delle proposte della Pop Art. Fu solo con l’ingresso in azienda
Non mancavano nemmeno i richiami alla di Patrizia e Roberto Moroso, figli dei
“grazia decorativa delle arti applicate” fondatori, e con il rinnovamento
d’inizio Novecento, al kitsch e alla del sistema di gestione affidato a Marco
fantascienza combinati in maniera Cappellin e Alberto Gortani che il quadro
alchemica nella produzione di manufatti produttivo riprese a funzionare grazie
che fossero espressione dei tempi a scelte, per allora, davvero coraggiose23.
Disegno di Massimo Iosa Ghini, nuovi20. Lo stesso atteggiamento Una parte di esse spetta al settore
1991
caratterizzava nel 1980 la nascita di creativo, affidato a Patrizia Moroso
Memphis per iniziativa, ancora una volta, in qualità di art director, che era appena
del vulcanico Ettore Sottsass21. Il risultato rientrata da Bologna dove aveva studiato
era “una neoavanguardia costruita con al DAMS. La sua cultura di matrice
i pezzi dell’empiria quotidiana: fumetti, umanistica, le conoscenze accumulate
cultura pop, decorazione, pubblicità, leggendo riviste come «Domus», «Modo»
audiovisivi, moda, con qualche ricordo e «Casabella» che circolavano negli uffici
dell’Art déco”22. La cultura progettuale aziendali, nonché i contatti avviati con
del taglia-incolla e le operazioni di il mondo del disegno industriale coevo
bricolage sottese agli oggetti prodotti da le permisero di intuire che per rilanciare
Alchymia e Memphis in quel breve volgere la produzione
di anni si inseriva pienamente nel flusso esisteva una
postmoderno che aveva investito la vita sola strada:
quotidiana delle persone. I manufatti puntare sul
realizzati e inseriti in produzione non design
facevano parte di alcun progetto globale, d’avanguardia
non si coordinavano con l’ambiente e sulla ricerca
Numero 1 - Dinamic Collection, circostante: essi semmai ambivano nel mondo
1986 a segnare lo spazio come antichi menhir delle forme.
colorati, carichi di significati simbolici Con questo
tradotti nell’ironia delle forme e nel gioco intendimento,
dei richiami metaforici. nel 1986 fu lei
Da lì, ai concetti di sedia e poltrona ad interpellare
A destra Alberto Gortani, di Branzi e Santachiara citati in apertura l’amico
Dinamic Collection di Massimo Iosa Patrizia Moroso il passo è breve. Gli elementi dell’abitare Massimo Iosa
Ghini, 1986 e Massimo Iosa Ghini, 1987 contemporaneo si erano trasformati nel Ghini perché
Metamorphosis 028. 029. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”

Saruyama di Toshiyuki Kita, 1988


Palais de Tokyo Parigi
Metamorphosis 030. 031. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”

Ron Arad fotografato fosse lui a progettare qualcosa di nuovo struttura, più una scultura che un oggetto
da Tom Vack, 1989 tra sedie, divani e poltrone: nacque così di design, pienamente rispondente, per il
A destra Misfits di Ron Arad,
2007, MoMA New York
la serie Dinamic presentata al Salone del ricorso alla linea curva e per l’espandersi
Mobile di Milano l’anno successivo. della forma nello spazio intorno a sé alle
All’epoca il giovane architetto era poetiche “morbide” ancora trionfanti in
certamente più noto per la sua attività di quegli anni. La sua morfologia concepita
disegnatore di fumetti e per aver fondato, per assolvere contemporaneamente
insieme ad altri alla metà degli anni differenti modi di stare seduti, risponde
Ottanta, il movimento del Bolidismo perfettamente all’idea di sedia come
ispirato all’avanguardia futurista e al mito mini-struttura abitabile, così come era
della velocità24. In quello stesso 1986 stata invocata dalle parole di Branzi e
aveva progettato una sedia per Memphis Santachiara riportate in apertura.
in legno, acciaio e pelle25. La serie di Il 1988 registra per Moroso un altro
sedute concepite per Moroso risente di incontro notevole, quello con Ron Arad
queste convinzioni: in particolare la allora già molto conosciuto per le
poltroncina Numero 1, in pelle e tubolare produzioni in piccole serie legate al suo
d’acciaio, sembra fatta per l’azione più studio di design One Off Ltd che in quel
che per il riposo. Come avrebbero voluto periodo aveva ancora sede al Covent
Branzi e Santachiara, essa riflette le Garden di Londra27. Le convinzioni che
modalità di una società in moto perpetuo, muovevano il designer di origini israeliane
“sempre disposta ad alzarsi”, attiva e erano ben riassunte nei due oggetti che
re-attiva. A sottolineare i nuovi gli avevano dato la notorietà pochi anni
raggiungimenti strutturali era lo stesso prima: la Rover Chair, ottenuta montando
Iosa Ghini che, presentando il suo su una struttura tubolare d’acciaio i sedili
progetto/prodotto nel depliant delle auto Rover 2000 andate in
commerciale che ne accompagnava il demolizione (1981) e il Concrete Stereo,
lancio sul mercato, ricordava come fosse giradischi con struttura in cemento
necessario “rompere il regno dell’angolo armato, divenuto oggi un’icona del
e della linea retta e ritrovare, certi delle Postmoderno (1983)28. Il design per lui
possibilità neotecniche, la sinuosa curva, non era altro che “l’atto di imporre la
la voluta, la spirale, le forme definibili da propria volontà su un materiale per dare
equazioni complesse, da frattali” per forma a una funzione” portando quel
mutare “sintatticamente e materiale al limite delle sue potenzialità
semiologicamente il prodotto seduta”26. espressive29. Acciaio, legno, plastica
A monte di questa innovazione però – e
questa è la vera novità - vi era lo sviluppo
della tecnologia che aveva consentito la
realizzabilità di oggetti altrimenti destinati
a rimanere pura utopia.
Le stesse premesse dovrebbero essere
poste per spiegare la nascita, nel 1988,
di Saruyama, la “Montagna delle scimmie”
disegnata dal giapponese Toshiyuki Kita
vent’anni prima quale progetto per la tesi
di laurea. La seduta multipla ricorda, nella
caratterizzazione “organica” della sua
Metamorphosis 032. 033. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”

erano gli elementi costituitivi dei suoi La sua cultura visiva appartiene
progetti, caratterizzati da una dominante completamente a questo mondo a cui
dura e fredda che Patrizia Moroso lo egli attinge, per sua stessa ammissione,
convincerà a trasformare nella nella propria fase creativa. Un poster,
componente “morbida” degli imbottiti una vetrina, un’automobile così come un
prodotti nell’azienda di famiglia. Nascono riverbero di luce possono costituire per
così la Spring Collection (1990) cui fanno lui altrettante ispirazioni formali riunite
seguito, il prototipo per Misfits (1993, sincreticamente in sedie, poltrone
entrato in produzione solo nel 2007) la e divani come Alessandra, Eulalia Perez o
serie Victoria and Albert (prodotta nel Saula Marina. Sono oggetti che sembrano
2000 da Moroso, ma ideata per rendere usciti direttamente dalle pagine di
omaggio al museo londinese che qualche underground comix con cui
quell’anno dedica una grande condividono la stessa ironia al limite
retrospettiva a Ron Arad) e la poltroncina del sarcasmo e l’approccio ludico
Little Albert (2001) in polietilene colorato con la realtà contemporanea. Si tratta
che inaugura l’utilizzo di materiali plastici delle propaggini più estreme della visione
di ultima generazione. Le linee hard radical del design così come essa
edge delle sue realizzazioni originarie si è sviluppata nell’esteso e controverso
si trasformano nei contorni smussati ambito del postmoderno.
Gluon di Marc Newson, Progetti per Gluon Collection
dell’imbottito, i profili accentuano la In parallelo a queste sperimentazioni, 1993 di Marc Newson, 1993
propria fluidità e curvatura, i colori accesi all’inizio degli anni Novanta, Moroso
e vivaci si moltiplicano. Le diverse sedute prosegue da un lato la sua tradizionale
che costituiscono le collezioni evocano, ricerca sul comfort funzionale grazie alla
nelle forme sinuose e ondeggianti e nelle collaborazione di architetti come Enrico
cromie multicolori, sensazioni Franzolini, unico designer di origini
ed emozioni che si sommano all’aspetto friulane della scuderia aziendale.
ludico e ironico sempre presente Dall’altro lato, però, avvia un progetto
nelle creazioni di Ron Arad e che anche con Marc Newson, designer di
rappresentano l’adesione ad una delle origini australiane che nel 1991 si
linee più aggiornate del design trasferisce da Tokyo a Parigi dove apre
contemporaneo. La collaborazione tra uno studio di design31. Nascono così la TV
Ron Arad e Moroso si protrae a lungo – Chair e la poltrona della serie Gluon
e giunge fino ai nostri giorni con la entrati in produzione nel 1993 e
creazione di Do-Lo-Rez un sistema di caratterizzati da forme arrotondate e
sedute modulari inserito in produzione biomorfiche , le stesse che
nel 2008. contraddistinguono anche la Lockheed
Le stesse ricerche su forme e materiali Lounge Chair una delle creazioni grazie
contraddistinguono la collezione de alla quale il nome di Newson è noto,
Los Muebles Amorosos ideata da Javier già allora, a livello internazionale.
Mariscal insieme a Ron Arad per Moroso Le radici culturali che
nel 1995. Il nome di Javier Mariscal evoca contraddistinguono il lavoro di Mariscal,
naturalmente la sua esperienza con il invece, si possono rintracciare a monte
gruppo Memphis che egli aveva portato delle ideazioni di Konstantin Grcic,
a compimento negli anni Ottanta dopo un il designer tedesco creatore per Moroso
esordio messo a segno in Spagna, sua di Osorom (2002), uno degli oggetti Los Muebles Amorosos
terra d’origine, nell’ambito del fumetto30. la cui immagine è,Toshiyuki
ancoraKita,
oggi Saruyama
a dieciIsland,
anni di Javier Mariscal, 1995
1989-2006
Metamorphosis 034. 035. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”

Osorom di Konstantin Grcic,


2002
Metamorphosis 036. 037. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”

Tropicalia Collection di Patricia di distanza dalla sua nascita, fortemente stratificato, il libero gioco dei tasselli
Urquiola, 2008 legata a quella dell’azienda produttrice. geometrici, l’inaspettata visione di
A destra, Patricia Urquiola
fotografata da Alessandro Paderni
Darne una definizione sulla base della sua possibili intersezioni di linee rette e curve
funzione è assai difficile: è una seduta, ma consentite dalla trasparenza della
anche un piano d’appoggio e, a guardarlo concezione volumetrica.
nella sua cristallina struttura di linee- I primi anni del terzo millennio
forza, di pieni e di vuoti, potrebbe essere rappresentano per Moroso il definitivo
anche una scultura del nostro tempo. riconoscimento a livello internazionale:
Osorom rappresenta efficacemente nel 2003 la partecipazione alla Biennale
quelle che sono le convinzioni intellettuali di Architettura di Venezia e la mostra
di Grcic, formatosi al Royal College di al Palais de Tokyo a Parigi contrappuntano
Londra dove fu allievo di Jasper Morrison. un successo che appare inarrestabile.
Rappresentante di quella generazione di In questi anni si consolida la
designers che avevano guardato agli anni collaborazione tra l’azienda friulana
Ottanta con attenzione e curiosità e la designer Patricia Urquiola, iniziata
assumendone il meglio allo scopo di nel 1998. Originaria di Oviedo in Spagna,
trovare un nuovo modo di progettare Urquiola ha studiato architettura a Madrid
l’oggetto industriale, egli punta per completare in seguito il suo percorso
ugualmente alla logica stringente quanto di studi al Politecnico di Milano, allieva
alla libertà d’invenzione32. A sottolinearlo di Achille Castiglioni di cui sarà anche
è Grcic stesso che in un’intervista assistente. Il suo punto di riferimento
rilasciata nel 1999 afferma apertamente rimane Bruno Munari ed è proprio
che ”funzionalità, pensiero razionale, sul gioco delle forme e sulla loro ludica
struttura sono concetti che ritengo molto interscambiabilità che lei costruisce
importanti, ma nello stesso tempo lavoro le sue creazioni. Nel 2003 il suo divano
per contraddire tutto questo.
Allora cerco di esprimere un’idea di
funzionalità che sia anche ironica, cerco
di costruire un sistema che sia anche un
po’ caotico, lavoro perché gli oggetti
funzionino in maniera ineccepibile ma
nello stesso tempo alludano a una totale
libertà d’uso”33. Stando sempre alle sue
dichiarazioni, il suo modo di progettare
risente anche dei contatti con Wolf
Vostell, esponente del gruppo Fluxus,
artista impegnato sul versante
dell’happening da cui Grcic avrebbe
mutuato la propria idea di progetto forte, Malmö e le poltroncine Fjord vengono
ma sul quale finiscono per innestarsi, fotografate alla Biennale di Venezia,
in maniera imprevedibile, una serie mentre Highlands entra nel novero dei
di variabili che attribuiscono al risultato pezzi esposti al parigino Palais de Tokyo.
raggiunto il fascino della sorpresa34. Nel 2006 Urquiola crea per Moroso
Sotto certi aspetti, Osorom raffigura la serie di sedute Antibodi che nel 2008 si
visivamente tutto questo: il rigore della trasformeranno in Tropicalia grazie alla
struttura in tecnopolimero composito lavorazione ad intreccio dei fili di plastica
Metamorphosis 038. 039. “Dare corpo alle idee per creare un mondo”

colorati, tesi entro strutture d’acciaio Moroso da Nipa Doshi e Jonathan Levien
geometriche, disposte come le facce indiana di famiglia Gujarati lei, scozzese
di un poliedro. lui. Dal loro incontro nascono oggetti
Su basi diverse, nel 2005, entra in come la serie di sedute My Beautiful Back
produzione per Moroso la sedia Side o Principessa che alla raffinatezza
Supernatural di Ross Lovegrove, dei tessuti e dei ricami indiani coniugano
rappresentante della corrente di quello la sorpresa del dettaglio straniante
che è stato definito “nuovo naturalismo”, e fuori contesto.
versione evoluta dell’organicismo Tra i giovani, infine, è doveroso
novecentesco35. La sedia, concepita segnalare il lavoro del gruppo svedese
in polipropilene colorato con il ricorso Front (Sofia Lagerkvist, Charlotte von der
a tecnologie evolute, si presenta Lanken, Anna Lindgren) caratterizzato da
perfettamente allineata ai principi creativi un concept che si avvale delle potenzialità
del designer che intende riproporre nel espressive dei tessuti stampati con
suo lavoro la bellezza assoluta e originaria procedimenti fotografici per creare
delle forme naturali36. Affascinato dalla effetti percettivi illusionistici come nella
nitidezza e dalla ricchezza delle strutture collezione Moment. Un divano di
organiche cresciute in totale armonia con concezione semplicissima si trasforma
la vita e lo spazio circostante, Lovegrove così in un oggetto fintamente
ad esse si ispira per creare oggetti drappeggiato mentre una panca evoca
Moment Collection di Front, Moon e Memory di Tokujin Yoshioka, racchiusi entro linee raffinate ed eleganti la durezza del legno nell’immagine,
2009 2011 che esaltano le possibilità estetiche della ma è nella sostanza un imbottito di grande
curva e dell’ellisse. Leggerezza, comfort.
flessibilità, eleganza sono i criteri guida Ripercorrere la storia di un’azienda
dei suoi progetti indirizzati all’utilizzo come Moroso ha così permesso di
delle tecnologie più avanzate nella evidenziare l’evoluzione del design dalla
lavorazione dei materiali con “l’intento seconda metà del Novecento ad oggi
di solidificare idee e forme che un tempo tracciandone, ad un tempo, lo sviluppo
erano fluide”37, dichiarazione nazionale e quello internazionale.
quest’ultima che si adatta esattamente Si è parlato di forma e funzione, di
ai processi di produzione di Supernatural. avanguardia radicale, della sua eredità
Tra i designers di ultima generazione stilistica e dei suoi ultimi raggiungimenti
spicca il gruppo dei giapponesi con lo per arrivare a toccare argomenti come il
studio Nendo che con Kub e Dew continuo rinnovamento dei materiali,
riprendono decorazioni di ascendenza l’ecosostenibilità e l’ergonomia che
optical, mentre Tokujin Yoshioka si ispira sicuramente indicano il futuro del disegno
al mondo naturale per le sue creazioni industriale. Al di là di ogni metafora, però
che puntano sul decoro e sull’utilizzo di ciò di cui si è parlato è soprattutto
tessuti innovativi come quello che riveste il nostro modo di vivere e di stare nel
e dà forma alla seduta Memory o alla mondo, la nostra capacità di rapportarci
poltroncina Moon in polietilene con l’ambiente che ci circonda creando
trasparente che cattura e riflette la luce oggetti che siano in sintonia e rispecchino
ad imitazione dell’astro lunare. le nostre esigenze, i nostri desideri e,
Kub e Dew di Nendo, Supernatural di Ross Lovegrove, Frutto dell’intreccio di culture e in ultima analisi, i nostri sogni unica e vera
2009 2005 tradizioni assai lontane tra loro nel tempo frontiera del design contemporaneo.
e nello spazio sono gli oggetti ideati per
Metamorphosis 040. 041. “Dare corpo alle idee per creare un mondo” Note

*
L’affermazione mostra (Rovereto, MART, 24 giugno – 26 settembre 17
L. Sossella, 40 anni. Mariscal, Alessandro p. 12. 32
C. Morozzi, Konstantin
abbreviata spetta 3 marzo – 3 giugno 2007), 2004), Firenze, Maschietto Istruzioni per l’uso, Udine, Mendini, Paola Navone, 30
Javier Mariscal è Grcic, Milano, Il Sole 24
a Patrizia Moroso Milano, Skira, 2007, pp. Editore, 2004, pp. 9-35. Moroso, 1992, p. 28; Peter Shire, Ettore l’ideatore di personaggi ore, 2011.
ed è riportata in E. 31-32. 10
Cfr. M. Vitta, Il progetto Commessatti, Cavalicco Sottsass, George James come El Señor del 33
Cfr. quanto riportato
Commessatti, Cavalicco 5
Per un quadro generale della bellezza. Il design fra Friuli Mondo…cit., pp. Sowden, Studio Alchimia Caballito o il creatore da F. Picchi, Konstantin
Friuli Mondo. Elena si veda V. Gregotti, arte e tecnica, 1851-2001, 13-14. – Bruno Gregori, Matteo del Rrollo enmascarado, Grcic, in «Domus», 820,
Commessatti racconta Italian Design, 1945-1971, Torina, Einaudi, 2001, pp. 18
A. Cappellieri, Antonio Thun, Masanori Umeda, primo fumetto spagnolo novembre 1999, p. 42.
Moroso, Milano, Il Sole 24 in E. Ambasz (a cura di), 268-269. Citterio: architettura e Marco Zanini. Le aziende “underground”. Per 34
Ivi, p. 45.
Ore, 2007, p. 73. Italy: The New Domestic 11
Gregotti, Cultura design, Milano, Skira, 2007. che partecipavano alla ulteriori approfondimenti 35
Supernatural the work of
1
A. Branzi – D. Landscape. Achievements architettonica…, cit., p. 19
Sull’esperienza di fase di realizzazione si rimanda a Drawing Ross Lovegrove, London,
Santachiara, Idee, appunti, and Problems of Italian 43. Alchymia e in generale dei progetti erano Life. Mariscal, London, Phaidon, 2004.
divagazioni, in «Mobili ‘81» Design, catalogo della 12
Gregotti, Italian Design…, sul design anni Settanta Abet Print, Brionvega, Phaidon, 2009. 36
Peter M. Fiell, Ross
numero speciale allegato mostra (New York, cit., pp. 330-331. Sul si vedano A. Branzi, La Brugola, Lorenz, Rainbow, 31
C. Ferrara, Marc Newson: Lovegrove la nuova
al fascicolo di «Domus», Museum of Modern Art, ruolo di Sottsass si vedano Casa Calda. Esperienze Riforma. Per ulteriori design tra organicità e natura, in «Domus», 818,
dicembre 1980, pp. 6-7. 26 maggio – 11 settembre anche le considerazioni del Nuovo Design Italiano, approfondimenti si fantascienza, Milano, settembre 1999, p. 70.
2
Per ulteriori informazioni 1972), Firenze, Centro di G. Adamson – J. Pavitt, Milano, Idea Books, 1999 rimanda a B. Radice, Lupetti, 2005. 37
Ibidem.
relativamente alla storia Di, 1972, pp. 315-340 Postmodernism: style and (ristampa dell’edizione del Memphis, Milano, Electa,
dell’azienda e dei suoi e successivamente V. subversion, in G. Adamson 1984) e Adamson – Pavitt, 1984.
componenti si legga Gregotti (a cura di e con – J. Pavitt (a cura di), Postmodernism…cit., pp. 22
Cfr. Gregotti, Cultura
Commessatti, Cavalicco la collaborazione di G. Postmodernism. Style and 40-42. architettonica…, cit., p.
Friuli Mondo…cit. e il Bosoni, M. De Giorgi, subversion, 1970-1990, 20
R. Barilli, Arredo 47.
saggio della stessa autrice A. Nulli), Il disegno del catalogo della mostra alchemico, in «Domus», 23
Commessatti, Cavalicco
nel presente catalogo. prodotto industriale. (London, Victoria & Albert 607, giugno 1980, p. 33. Friuli Mondo…cit., pp.
La definizione di Marino Italia 1860-1980, Milano, Museum, 24 settembre 21
C. Jencks, The…New… 24-35.
Mansutti come “uomo Electa, 1982; Id., Cultura 2011 – 15 gennaio 2012), International…Style…e 24
15 anni di progetti
dei prototipi” spetta a architettonica e disegno London, V&A Publishing, altre etichette, in Massimo Iosa Ghini
Ron Arad e compare in del prodotto industriale 2011, pp. 12-95, in «Domus», 623, dicembre 15 years of projects,
un breve testo riportato in Italia, in Bosoni – particolare alle pp. 22-23. 1981, pp. 41-51. Coordinato Milano, Electa, 2001.
sull’opuscolo commerciale Cogeval (a cura di), Il Modo 13
Per ulteriori teoricamente da Barbara 25
15 anni di progetti
che presentava il lancio Italiano…, cit., pp. 37-49. approfondimenti si faccia Radice, Memphis si Massimo Iosa Ghini…, cit.,
della collezione de Los 6
Gregotti, Italian Design, riferimento a A. Branzi, presentava esplicitamente p. 9.
Muebles Amorosos di 1945-1971…, cit., Introduzione al design come un movimento 26
Desidero qui
Javier Mariscal. 7
Per un approfondimento italiano. Una modernità di superamento sia ringraziare gli amici
3
Si vedano a questo generale si veda G. incompleta, Milano, Baldini del funzionalismo Elena Commessatti,
proposito le osservazioni C. Argan, Ideological Castoldi Dalai, 2008, pp. razionalista che ancora Artemio Croatto e
di G. Corretti, Il progetto development in the 156-157 e il già citato contraddistingueva il Alessandro Paderni
di un paese che cambia, thought and imagery of Pettena (a cura di), Radical “real design” di stampo per avermi aiutato nel
in A. Branzi (a cura di), Il Italian Design, in Ambasz design…, cit. internazionale sia del reperimento dei materiali
design italiano 1964-1990, (a cura di), Italy: The New 14
Cfr. Branzi, Introduzione “radicalismo” degli anni d’archivio riguardanti le
Milano, Electa, 1996, pp. Domestic Landscape…, al design italiano…, cit., Sessanta e Settanta campagne promozionali e
26-35; G. D’Amato, Storia cit., pp. 358-369. p. 156. per attingere ad una pubblicitarie Moroso dagli
del design, Milano, Bruno 8
Gregotti, Italian Design…, 15
Una lunga ricognizione visione ottimista e anni Ottanta ad oggi.
Mondadori, 2005, pp. cit., p. 324. critica della mostra fu propositiva del progetto 27
D. Sudjic, Ron Arad,
166-167. 9
Ivi, pp. 329-332, ma si pubblicata a cura di industriale. Facevano London, Laurence King
4
G. Bosoni, Del “modo vedano sull’argomento F. Raggi, N.Y. M.O.M.A: parte del gruppo i Publishers, 1999.
italiano” e le sue anche le osservazioni «Italy: The New Domestic designers di provenienza 28
Si veda per questo lo
forme. Storia di “cose”, generali avanzate da G. Landscape», in internazionale: Martine spazio riservato al pezzo
espressioni, simboli della Pettena, Il percorso del «Casabella», 366, giugno Bedin, Andrea Branzi, all’interno della mostra
creatività italiana, in G. Radicale, in G. Pettena (a 1972, pp. 12-26 e 62-74. Aldo Cibic, Michele Adamson – Pavitt (a cura
Bosoni – G. Cogeval (a cura di), Radical design. 16
E. Ambasz, Introduction, De Lucchi, Nathalie du di), Postmodernism…cit..
cura di), Il Modo Italiano. Ricerca e progetto dagli in Id. (a cura di), Italy: Pasquier, Michael Graves, 29
La citazione è tratta da
Design e avanguardie anni ’60 a oggi, catalogo The New Domestic Hans Hollein, Arata A. Cappellieri, Design e
artistiche in Italia nel XX della mostra (San Giovanni Landscape…, cit., pp. Isozaki, Terry Jones, Italy: Ron Arad, Milano, My beautiful backside di Nipa Doshi
secolo, catalogo della Valdarno, Casa Masaccio, 19-21. Shiro Kuramata, Javier Mondadori Electa, 2008, e Jonathan Levien, 2008
Metamorphosis 042. 043.

Moroso 1952-2012.
Common ground,
storia di una linea che si
mantiene.
di Elena Commessatti

Negozio Al Ribasso di Dante Cavazzini, Udine


foto Studio Brisighelli
archivio Friuli fototeca dei Civici Musei
Metamorphosis 044. 045. Moroso 1952-2012. Common ground, storia
di una linea che si mantiene.

“La mia teoria è questa: ogni cosa a È davvero sano comprendere che
seconda dell’origine che ha, ha una storia si possono fondare i mondi che più ci
piuttosto che un’altra. È chiaro che a piacciono e vederli vivere grazie al nostro
seconda delle persone che incontri, moto, anche in tempi difficili come
la storia si trasforma, implementando e questi. Niente lamentele. Siamo all’inizio
prendendo energia. A me sembra che nella del nuovo museo Casa Cavazzini. E allora
nostra ci sia una linea che si mantiene e ben vengano gli sguardi dall’alto per
che un po’ nasce quando nasce l’azienda.” “proteggere la bellezza dalla polvere”,
come direbbe Ettore Sottsass, giusto per
Questo è il pensiero di Patrizia avere di lui meno nostalgia.
Moroso, art director dell’omonima
azienda di famiglia, situata dal 1952 a Io in azienda con “questo mondo”
Tricesimo e dal 1960 a Cavalicco, ci ho vissuto per tre mesi consecutivi
entrambi in provincia di Udine, Italia. nell’ormai lontano 2007. Era estate, come
Moroso: l’azienda di fama internazionale, questa volta, che coincidenza. Registravo
leader nel settore degli imbottiti e dei le loro voci con delle microcassette, altro
complementi d’arredo. A dirla così suona che Iphone. Si scherzava sulla faccenda
impersonale e il mio esordio un dell’Avatar; ora già dimenticata
comunicato stampa. Eppure si comincia (per fortuna). Quella volta le previsioni di
da qui perché siamo nel primo catalogo budget portavano a un notevole aumento
di un nuovo museo e scripta manent. di fatturato, lo scrissi infatti a quel
Dunque bisogna essere chiari. tempo, cosa che si realizzò. Quest’anno
Quello che vola qui dentro invece, anche con loro sono costretta a parlare
sopra le cose, e che è bellissimo starci della crisi, poca cosa ma c’è, l’azienda
leggeri nella storia dei Moroso ed essere è sana, ma il tempo attuale impone le
catturati dalla loro onda brillante, domande e vuole le soluzioni, perché non
come un colpo di brezza dentro il panno si può far torto alla verità della storia,
meteorologico della calura d’agosto. specialmente se a scriverne è una
Agostino, Diana, Roberto, Patrizia. “hobsbawniana” come me. Quella volta,
Zio Marino. Alberto Gortani. Marco nel 2007, mi inventai un lungo racconto
Cappellin e Ennio Macor. I 140 sui Moroso davvero volando.
dipendenti, tutti, che si muovono con D’altra parte l’energia che si respira
amore e dedizione in via Nazionale 60. là dentro è contagiosa. C’è un’esotica
La loro è un’avventura imprenditoriale commistione tra creatività pura, mista
che fa bene alla pelle non solo di noi all’apparente disordine e un management
italiani, ma a tutto il mondo che gira tra i più avanzati, misto alla visione del
intorno agli idealisti, -ai coraggiosi-, a chi mercato futuro che provocherebbe
Erika Pittis, 2009
ha usato l’occhio nascosto di una visione il fallimento immediato a chi, pur esperto,
catalogo Stanze, Moroso futura per poi realizzarla. È un patchwork tenta di rubarne il brevetto.
In alto, Salotto Diana, di sentimenti e prassi questo universo È il segreto dell’immateriale, la ricetta
produzione Moroso, anni ‘50 Moroso e tutto ciò che gli sta intorno. della pozione magica. Le cosiddette idee
Metamorphosis 046. 047. Common ground, storia di una linea che si mantiene.

intelligenti. Quelle che ora in tempo di Ed ecco perché è il momento di


crisi fanno spostare l’azienda, certo verso presenziare tra queste pagine. Siamo
i mercati cosiddetti “nuovi”, Brasile, all’inizio della nuova storia di Casa
Russia, India, Cina e Africa, ma anche Cavazzini, il nuovo museo d’arte moderna
verso l’onda benefica dell’arte. e contemporanea di Udine, e ci sentiamo
davvero coerenti presentando la storia
“Qualche volta mi è stato chiesto se dell’azienda Moroso, la stessa che da due
ponevo l’amore più in alto dell’arte, ed ho anni con Premio Moroso per l’Arte
risposto che non potevo separarli, poiché Contemporanea, il premio nato a
solamente l’artista è il vero amante. Monfalcone con il curatore Andrea
Lui solo ha la pura visione della bellezza Bruciati e la Galleria d’Arte
e l’amore è la visione dell’anima quando Contemporanea, ha già proposto la
le è permesso di contemplare la bellezza sinergia tra istituzione pubblica e azienda
immortale.” (Isadora Duncan) privata nel proteggere e aiutare i talenti.
E a noi quale onda ci investe? Gli artisti
Ho conversato a lungo con Patrizia vincitori del Premio. Tutti. La leggerezza
Moroso per aggiornare gli anni che mi orientale di Michael Lin, l’artista che
mancavano all’arrivo mio dentro questo prende ispirazione dal design, e il ricordo
catalogo. Sono esattamente cinque: del suo lavoro parigino al Palais de Tokyo.
un lustro. 2007/2012. Non sono pochi, Era il 2003 e Patrizia Moroso si stava
non sono tanti. E alla domanda che cosa già muovendo assai liberamente nel volo
è successo, l’art director mi ha dell’arte.
generosamente avvolto in un romantico In mostra, a Casa Cavazzini, vedremo
ma lucido discorso sull’intreccio sempre anche il lavoro di Martino Gamper,
più presente in Moroso tra design e arte.
E ciò che l’art director ha rievocato per
me, ciò che più mi è piaciuto, perché
c’è sempre una frase di Patrizia che poi
risuona oltre il tempo, è quanto vi riporto.

“Sento il bisogno di tenere gli occhi


spalancati sull’arte, per approfondire
il territorio fertile che ci deve essere
intorno al mio lavoro.
Negli ultimi anni purtroppo la moda
italiana ha perso il ruolo di leadership
culturale; quel ruolo invece l’ha
conservato il design, motore dell’industria
italiana.
Ora è il momento di avere un rapporto
virtuoso tra arte e design.”

Marino Mansutti, Martino Gamper,


sala prototipi, giugno 2012 sala posa, giugno 2012
Metamorphosis 048. 049. Common ground, storia di una linea che si mantiene.

Premio Moroso 2010, l’artista-designer di “La fabbrica per me è un luogo


Merano, con un passato a Vienna e a romantico”, racconta Patrizia Moroso una
Londra al Royal College, che per Moroso mattina a un giornalista di Elle Decor,
si è inventato un’installazione che mentre il virtuoso “falegname” Gamper
metamorfizza i prodotti più “esclusivi” del sega, taglia, cesella, ricostruisce,
catalogo. trasforma (e a volte si stupisce di sé),
Ci riferiamo ad esempio agli intoccabili mentre io mi aggiro da sola per gli spazi
di Patricia Urquiola, Alfredo Häberli e dei magazzini, nelle retrovie. Sono passati
Toshiyuki Kita (autore dell’indimenticabile 5 anni dal mio primo incontro con questi
Saruyama), a quelle sottili forme luoghi, e per me c’è pure di mezzo la
dinamiche di Massimo Iosa Ghini, alle nascita di una figlia: la mia. Sono passati
creature solenni di Ron Arad, non a caso 5 anni dal mio incontro ai Prototipi con
il maestro di Gamper a Londra, che lo zio Marino, alias Marino Mansutti,
l’artista, novello Maestro Geppetto con
il brio di Pinocchio, ha giocato a
trasformare. Come dice Gamper: “Il
problema di non poter toccare un pezzo
firmato da un noto designer è tipicamente
italiano. Sono prodotti questi pensati per
l’industria, non sono pezzi unici, e io li
metamorfizzo. Ripercorro al contrario
il processo creativo e li rifaccio uscire
dalla fabbrica.”
The Matador, 1952
al piano Marino Mansutti

il fratello di Diana, il cognato di Agostino,


fondatore di tutta questa bella storia
imprenditoriale. “Ho promesso a mio
padre che sarei sempre stato vicino a mia
sorella”, ti confida, anzi ti sussurra Marino
Mansutti, quasi a vergognarsi di non aver
vissuto una vita diversa. Forse una
carriera da musicista. “Ho cominciato
a lavorare a undici anni, io che volevo
andare a scuola.” A Marino si devono tutti
i prototipi dei prodotti di design che
hanno reso la Moroso tra le aziende
innovative più famose al mondo.
Ron Arad lo definisce “il Michelangelo
del poliuretano”. E Martino Gamper,
con accento anglo-teutonico, si associa.
Se ne sta da anni lui, Marino, con
il camice blu, silenzioso e attento,
Wavy di Ron Arad, 2007 con l’aiutante Pippo, in questa zona quasi Ron Arad, disegno
segreta all’interno della fabbrica. per Big Easy
Metamorphosis 050. 051. Common ground, storia di una linea che si mantiene.

Ron Arad, Agostino Moroso


e Marino Mansutti,
foto di Alessandro Paderni
Metamorphosis 052. 053. Common ground, storia di una linea che si mantiene.

“Certo deve esserci un bel po’ di Magia innovazione. Le cose che funzionano.”
al mondo”, disse una volta con aria saggia. “Nel caos c’è anche la follia, ma la follia
“Ma la gente non sa come realizzarla. gestita”, ed è qui che l’ingegnere lasciò
Forse un buon inizio è semplicemente dire il suo sorriso migliore, “la follia gestita”,
che succederanno delle belle cose, fino rimarcò, “genera il progetto vincente.”
al momento in cui si riesce davvero a farle È la questione della “linea che si
accadere.” (parole di Colin Craven, mantiene”. Il coraggio di Diana e Agostino
da Il giardino segreto di Frances Hodgson è di aver iniziato quella linea che ora
Burnett) Patrizia e Roberto traducono, con lo
stesso entusiasmo, in coraggio di provare
Ed ecco che con il talento di Marco nuove strade, prima di arrivare al
Viola, progettista visionario, e con successo del prototipo giusto.
l’amore di Patrizia Moroso per la storia Che poi diventa prodotto, realizzato con
più nascosta della propria azienda, il massimo della qualità, grazie all’abilità
-dalla nascita delle idee fino alle idee artigianale del “fare con le mani”.
realizzate-, ne è nata una parte della Che poi viene tradotto in successo
mostra visibile in Casa Cavazzini, che è economico. (A volte anche copiato, male,
anche un po’ il romantico backstage di dagli altri, purtroppo). Che i media
ciò che non si guarda mai. L’occhio della accolgono volentieri tra le parole.
visione laterale. La nobile questione Lo vivono già, nelle città che contano,
dell’errare per il mondo, procedendo il marchio Moroso che anticipa le mode.
anche per errori. Cambiamenti. Varianti. È l’affascinante questione di entrare in
Aggiustamenti. un platonico mondo, -quelle idee
Nulla di più moderno si aggira nel meravigliose del mondo possibile che
concetto di quest’attraente metamorfosi raccontano la “tua idea di casa”- da parte
alata in mezzo alle montagne del design. della coraggiosa visione di Patrizia e di
tutto il suo team aziendale. Anche quello
“Patrizia vuole andare più in là”, della produzione, sarte comprese
mi raccontò un giorno Alberto Gortani, (il mio saluto a tutte).
il direttore generale presente in questa
storia dal 3 marzo 1983, insieme a Marco “Faremo così e verrà fuori un posto
Cappellin, direttore commerciale del dove vivere, abbastanza divertente,
settore estero, “e se andare più in là sganciato e distaccato, dove ci sarà meno
significa dover capire fino a che punto si spazio per le nevrosi e più spazio per
arriva, bisogna trovare un equilibrio.” stare sdraiati a leggere Ian Fleming
Ricordo che quella lunga conversazione facendo grandi gesti che non descrivo,
si espanse dentro la filosofia. A un certo per stare sdraiati a fumare, per ascoltare
punto il direttore generale puntualizzò: canzoni, mandole, liuti e chitarre,
“La perfezione, mi spiegavano, sta per mettere fiori nei vasi, per partire e
nell’equilibrio tra l’ordine e il caos. E nel andare a Kabul a trovare gli amici… a San
riuscire a gestire questi due elementi, Francisco a passare la notte sulle spiagge e
-il magma iniziale da cui tutto nasce andarsene quando viene la nebbia dal
e il cristallo dove tutto è bloccato-, c’è mare… più tempo per togliersi e mettersi
Backstage, Hangar Bicocca MIlano, 2012 la vita.” il maglione e stare a chiacchierare.”
allestimento di Marco Viola “Sono veramente convinto”, aggiunse, (Ettore Sottsass)
e Patrizia Moroso “che è lì che nascono creatività e
Metamorphosis 054. 055. Common ground, storia di una linea che si mantiene.

Azienda-famiglia Moroso,
patchwork sentimentale
Metamorphosis 056. 057. Moroso 1952-2012.
Common ground, storia di una linea che si mantiene.

Sono entrata per la prima volta nel ci dà la strategia corretta. I nostri genitori
2007, per Il Sole 24 Ore e per un ci hanno provato, ci sono riusciti, noi
piacevole progetto editoriale voluto portiamo il futuro. Ormai Moroso è un
dall’allora lungimirante presidente della modo di essere, non più un pezzo”.
regione Riccardo Illy, tra le macchine Io ho visto Agostino, il padre fondatore,
delle “sartine” dell’“atelier” Moroso, ho più di qualche mattina sprimacciare
bevuto il tè scivolato dal thermos insieme cuscini e rimandare indietro pezzi
agli operai allo scoccare della campana minimamente imperfetti. Ho ascoltato
delle 17. Sotto il ticchettio scrosciante Diana, madre fondatrice, cinguettare
della pioggia nei capannoni, quell’estate le virtù da ragazza e folgorarsi lo sguardo
pioveva assai, mi hanno accolto tra i loro di una bellezza pulita. Ho vissuto con
silenzi, molto friulani, con il rispetto Alberto Gortani l’orgoglio del ricordo
dell’educazione ormai perduta verso chi della prima commessa del contract, la
come me fa l’artigiano della scrittura. nave Crown Princess. E anche oggi, dopo
Ho visto entrare designer, ho visto uscire più di 20 anni e 50 analoghe commesse,
designer, ho nutrito sguardi speranzosi nel mio racconto per il catalogo, c’è
perché scambiata come assistente-guru un’altra storia di mare: la Royal Princess,
nel potente mondo delle idee, ho vissuto che dovrà essere pronta per marzo 2013.
la nascita dei prodotti sguscianti dalla 130.000 tonnellate, maschia parola da
mente fertile di Patrizia, ho avuto i piccoli espertissimo direttore generale.
prototipi nel palmo della mia piccola
mano. Ho visto agire “di pancia”. Nel 2007, in quell’estate, come in
Ho conosciuto il mondo dei giovani che questa, più vecchia di 5 anni, sono stata
hanno le idee. Ho sofferto dei loro rifiuti, trascinata dalla passione di tutti, con il
ho percepito le vibrazioni. Ho sentito cuore attento e compresso sopra quella
arrabbiarsi l’Urquiola. Ho sentito gioire catena girevole della produzione, da
l’Urquiola. Ho sentito parlare molte lingue sinistra a destra, che oltre alle idee
insieme come se fossimo tutti fratelli. vincenti ha trascinato ancora una volta
Ho percepito le ombre del budget, gli anche me. “Mi fa malinconia tutto questo
entusiasmi del contract. Ho aspettato silenzio”, mi dice l’art director al “giro”
inutilmente Ron Arad. Ho visto Marino della fabbrica chiusa per le ferie d’agosto.
accendersi di passione con in mano una Il segreto sta nel non cercare l’anima di
matita. Ho visto passare Diana questo successo aziendale in uno su tutti
dall’amministrazione. Ho notato i ma in tutti insieme, -imprenditori,
controlli, mentre ci raccontava dei nipoti. impiegati, operai; ora c’è anche il nuovo
Ho ascoltato Roberto mentre parlava del direttore operativo Christian Tomadini-,
padre con l’entusiasmo di chi ne quell’anima friulanissima e internazionale
Polaroid di Maurizio Galimberti,
riconosce il valore. È l’apologia del che adesso, nel 2012, racconta il mondo
7 aprile 1995 common ground, qual meraviglia. Moroso come brand inimitabile di qualità
“Ho un senso di protezione nei confronti d’eccellenza nel design. Non rubabile
di mio padre; è lui che mi ha insegnato il di certo. Non estraibile da quel grande
valore del bello e della cosa ben fatta. cuore compatto che vola lì dentro.
L’idea di un designer è una meteora che
passa ed è fortissima. Mia sorella, curiosa “Il mio ricordo era di un gruppo di
e competente, sa riconoscere quella persone giovani, felici, che facevano una
giusta. Gortani, ormai come un fratello, cosa che a loro piaceva molto, che lo
Metamorphosis 058. 059. Common ground, storia di una linea che si mantiene.

facevano con passione e con Ad amici e fratelli; tutti i fratelli di mia


divertimento. madre e molti amici di mio padre.
Mia madre, Diana, aveva 16 anni, mio Credo che all’inizio fossero una
padre, Agostino, 20, erano stati entrambi decina, e mio nonno, muratore, appunto,
operai. Le loro famiglie erano povere. ha costruito per loro un piccolo
Quella di mio padre poverissima, quella di laboratorio, bellissimo tra l’altro, in fondo
mia madre contadina, alias un povero che al cortile. Ci potevano stare in venti,
mangiava. Mio nonno paterno faceva lo e avevano attrezzato uno showroom al
stagionale in Germania. Mio papà era pianoterra, come parte espositiva.
l’ultimo di cinque figli ed essendo il più Sopra c’era il loft con colonne, finestroni
piccolo e i tempi migliori rispetto ai primi enormi e tanta luce. Io ricordo
nati, gli era stata data la possibilità di quest’atmosfera gioiosa. ‘Il sabato si
studiare. Almeno un po’. Aveva fatto una accendeva il giradischi. Un po’ di paste
specie di scuola d’arte e aveva talento per con la crema al marsala, e vino anche
il disegno e per la musica; studiava il andato in aceto.’ mi ha sempre confidato
violino. Ma a 14 anni è andato a lavorare. mio zio Marino. ‘Poi si metteva a posto
E il vero talento Agostino ce l’aveva nelle per il lunedì.’ ”
mani, e che talento, e in pochi anni,
ne aveva soltanto 18, è diventato Il mio pensiero a questo punto vola,
capofabbrica di una piccola azienda ancora una volta vola. In questo tipo
di divani. A Tricesimo: micropaese del di storia viene facile. Mi viene in mente
Dopoguerra a Nordest.” il mecenate-filantropo Dante Cavazzini,
il Peggy Guggenheim di questa vicenda,
Patrizia racconta spesso questa storia il commerciante di tessuti a cui si deve
che ha a che fare con il formarsi di quella se siamo a questo punto della vicenda
“linea” che poi ti modella il dna, museale di Udine, -il nuovo inizio della
il carattere. Se la capisci fin dall’inizio poi Galleria d’Arte Moderna-, con la mostra
ti rimane. Non a caso in azienda entrambi Moroso in quello spazio dove la
i figli di Agostino e Diana, Roberto incontrerete, con questo catalogo,
e Patrizia, ci lavorano insieme dagli anni con me dentro il libro, con me di nuovo
Ottanta e sono ancora lì nel 2012. davanti ai Moroso, in azienda, ahimè per
E si vedono pure a pranzo la domenica, loro, a intervistarli di nuovo.
in stile molto friulano, a casa dei genitori, Dante Cavazzini, scomparso nel 1987, che
quando non sono a New York, nella in testamento lasciò la volontà di donare
Moroso USA. Loro due in America ci sono la sua casa-negozio a Udine in via
andati. Savorgnana come museo alla città, scrisse
Agostino Moroso, un’autobiografia per i suoi novant’anni.
foto di Mauro Paviotti, anni ‘90 “Mio padre ha conosciuto mia madre E che biografia! Un amarcord di ironica
in uno di questi posti. Si sono innamorati. brillantezza che andrebbe ripubblicato.
Tre quarti dei loro amici se ne stava Anche lui mitizza i suoi giovani anni in
andando in America, chi in Canada, chi in Emilia (era nato nel 1922). Cavazzini, figlio
Argentina. Loro hanno deciso di rimanere. di un fornaio, anche lui non benestante,
E Agostino decide che se rimane qui deve (c’è una virtù somma nell’essere poveri:
pensare con forza e orgoglio al suo futuro quella di saper essere felici), parla infatti
e mettersi in proprio. E a chi chiede? con la stessa positività di Patrizia Moroso.
Alla sua piccola, devota fidanzata: Diana.
Metamorphosis 060. 061. Common ground, storia di una linea che si mantiene.

Andrea Mastrovito
Ritratto dell’artista da giovane, 2012
veduta d’insieme Showroom Moroso,
New York
Metamorphosis 062. 063. Common ground, storia di una linea che si mantiene.

“Erano anni duri, ma anche belli. dunque un’azienda-famiglia, non una Con che canzone? (Glielo chiederemo, “Ha bisogno di me? No, no, inizi dagli
Ricordo me stesso come in uno specchio famiglia-azienda, o non solo. “Viviamo glielo chiederemo. Della forza attrattiva altri. Domani non ci sono.”
immaginario della fantasia: un bambino in gruppo e i risultati sono condivisi”, dei Moroso non ci si libera facilmente…) Questa era la risposta di Agostino
minuto con i calzoni corti e le calze di lana mi ha sempre raccontato Alberto Gortani, È qui che si rinforza “la linea che si nell’estate del 2007.
che coprivano le gambe fin sotto il l’altra anima, quella manageriale, mantiene” di cui parlo e comincia la storia
ginocchio d’inverno; e a piedi scalzi e nudi quella degli stop. “Siamo un insieme, nuova dell’azienda Moroso, il grado zero E questa è l’osservazione di Agostino
dai primi tepori di maggio fino alle brume puoi chiedere in giro.” Parola degli amici di quello che oggi, nei suoi 60 anni, nell’estate del 2012.
di settembre. Giocavo poco e mi davo da collaboratori da sempre: Ferruccio è il marchio indiscusso di un vertice “Tu e mia figlia sempre lì con questa storia
fare per la mia famiglia. Il babbo preparava Montanari, Alessandro Paderni, Artemio inimitabile. dei musei…”
nel forno di padrone Anselmo cento Croatto, Giulio Ridolfo. Marco Viola.
schiacciatelle che la mamma disponeva Fotografi, grafici, personalità adatte a “Io sono dalla parte del design. Diana e Agostino escono, anche in
delicatamente in un cesto, ricoprendolo comunicare il mondo Moroso. Con È la mia storia, con gli entusiasmi e le quest’estate più vecchia di cinque anni,
con un tovagliolo fresco di bucato: io, irruente immediatezza. Con disponibilità sfide che derivano anche dall’entrare in con una macchina grande dal cancello
girando nelle sette osterie del paese immediata. “Patrizia ci chiama.” Per una contatto con l’arte contemporanea. sulla Pontebbana.
(ndr. Gualtieri), provvedevo alle vendite.” scrittrice come me che vive in solitaria, la Mi riferisco alle esperienze in Biennale È mezzogiorno in punto. E vanno a casa
(Dante Cavazzini) questione dell’ “insieme” suona esotica. a Venezia, alle collaborazioni con il Palais a mangiare.
Ma in tempi di crisi forse è una de Tokyo. Alla Illy. Ai proficui incontri Ormai mi conoscono, sono di casa.
Ed ecco ancora Patrizia: “Ero piccola modernissima proposta di “linea che si con artisti bravi come Michael Lin, Tobias Ormai mi hanno letto, si fidano di me.
e giocavo sotto il tavolo. C’era sempre mantiene”. Che si deve mantenere. Rehberger, Francesco Simeti, Andrea Vorrei poter dire: “questa volta la
la radio accesa, si parlava un sacco. Che si può apprezzare. Coltivare? La bolla Sala. All’avventura meravigliosa del storia dei musei l’avete cominciata voi…”
Insomma, questa origine un po’ d’affetto dentro queste professionalità Premio Moroso con Andrea Bruciati. “Ci vediamo a Casa Cavazzini”, rimane
‘speciale’, perché non c’era piene di talento è davvero autentica. Ai rapporti sempre più frequenti con nell’aria. Loro sono già sulla statale.
l’imprenditore con le braghe bianche, Fortunati questi Moroso. le istituzioni museali. Bene, tutto ciò Guardo Patrizia.
ma ragazzi… che magari avevano il mito continua a far parte di quella storia che C’è anche sua figlia Amina.
dell’America e di cambiare le cose…” “Una delle cose che devi saper raccontavo all’inizio. Sorridiamo.
riconoscere in questo mestiere è il
Questa storia della linea che si talento. Altrimenti perdi tempo. Non ho Mio padre, mia madre, giovani, La solita storia delle femmine,
mantiene ha anche un flusso di parole mai chiesto a nessuno di disegnarmi divertenti, cantavano e lavoravano. che sentimentali.
che non va interrotto. Più la sento, più un pezzo,” continua Patrizia. “Ho sempre E io sotto il tavolo. La storia mia e di mio
permane in me l’idea che un volo come chiesto di provare a immaginare un fratello si è un po’ autodeterminata.
quello di Agostino e Diana dentro l’inizio mondo che è una cosa un po’ diversa. Non siamo perfetti, ci sono anche sbagli,
del loro viaggio ha la genesi e la solidità E dietro c’è sempre una teoria, una ma abbiamo imparato quello che
del mito. Agostino, “il re che disse no filosofia, un ambiente; in fondo c’è la vita possiamo fare. Roberto è la parte
all’America.” No, non è più possibile nel dell’artista che mette negli oggetti che pubblica dell’azienda in Italia, io vado in
2012. Non sarà più possibile nei prossimi disegna anche la propria visione. giro per il mondo. Non abbiamo un’idea
anni a noi vicini. Ma la questione del L’azienda è veramente una madre. unica. Più le cose sono diverse più ci
common ground quella sì, la possiamo Figliolini che sono sempre diversi, perché piacciono.”
fare nostra. Il teorema sentimentale del i padri, i designer, cambiano. Ma la
“terreno comune”, tema della Biennale diversità non mi ha mai spaventato, anzi.” Nonna e nipote:
veneziana di architettura che nasce Diana Mansutti Moroso
e Amina Gaye
quest’anno alcuni giorni prima di questo E qui ci fermiamo e salutiamo il ricordo
catalogo, (sono fuori tema? No, Moroso di Patrizia, figlia di “Gusto” e Diana, con
ne è lo sponsor), porta a dire che il l’emozione di chi ha vissuto con lei di
segreto è anche saper lavorare in gruppo. nuovo sotto il tavolo quegli anni gioiosi ed
E nel mondo Moroso si lavora così: è è tornata bambina. Ci è sembrato persino
un’azienda che ha il cuore. La Moroso è di sentire accendersi “quella” radio.
Metamorphosis 064. 065.

La forma come
struttura del possibile:
una storia.
di Andrea Bruciati

Martino Gamper in work in progress


per Hangar Bicocca, 2012
Metamorphosis 066. 067. La forma come struttura del possibile: una storia.

“L’attuale non è ciò che noi siamo, ma attualità. Venendo per gradi, credo che
piuttosto ciò che diveniamo, ciò che sia importante dare voce agli artisti
stiamo diventando, ossia l’Altro, il nostro e tracciare una sorta di itinerario della
divenir-altro. Il presente, al contrario, forma del secolo appena trascorso per
è ciò che siamo e proprio per questo, ciò avere un quadro più chiaro della
che già cessiamo di essere”. situazione attuale. Un percorso che parte
Felix_Guattari, 1996 dalla riflessione di Georges Bataille
sull’oggetto e di Edmond Husserl sul
Nell’enumerare il grandioso ciclo della metodo conoscitivo e al suo sviluppo,
creazione fisica e del legame profondo fra soprattutto attraverso lo studio
ogni forma di vita, le decine e decine di fenomenologico prefigurato da Merleau-
storie mitiche che articolano le Ponty. La risultante estetica di questo
Metamorfosi di Ovidio rielaborano percorso si configura nel 1996 nella
un’antica visione filosofica secondo cui la mostra L’informe: istruzioni per l’uso al
vita non muore mai ma migra da uno stato Centre Pompidou: qui avviene la sua
all’altro. Come il poeta riporta in un definitivo affermazione, e l’opera d’arte
celebre passo, dove nel calco della cera non finita viene riconosciuta quale
persa vede l’imprimere sempre di nuove deposito dal massimo potenziale
figure, la metamorfosi è il principio della e involucro non assoggettato al potere
vita organica così come il pulsare del bello.
dell’arte. Oggi di certo il concetto evoca
una visione di energia e di movimento Nel ripercorrere questa storia, ritengo
creativi infiniti, funzionale ad un universo che la difficoltà non sia quella di stabilire
multiplo e connesso, che o meno l’attualità della categoria
incessantemente si rigenera e trasfigura metamorfica, quanto semmai raffreddarla
pressoché senza limite anche attraverso cercando di evidenziare le linee strutturali
l’impiego massivo delle tecnologie visive. della costituzione di un diverso concetto
di forma rispondente a nuovi parametri
La variazione molecolare e incessante tecnologici e culturali. Siamo di certo
della rappresentazione digitale può infatti agli antipodi dell’idealismo di stampo
annoverare la scena contemporanea crociano con la modulazione cangiante
come l’età dell’immagine metamorfica delle opere, sintomo di un rapporto
per eccellenza. In una realtà dialettico e vitale dell’artista con la
iconograficamente liquida, forse propria realtà, ma è indubbio che ci
evoluzione di un pensiero debole che troviamo dinanzi, ad un’ulteriore impasse,
Alighiero Boetti, nella immagine effimera e transeunte a problematica stringente: la
Millenovecentosettanta, 1970
trovava il suo idioma, la forma sembra manipolazione della realtà e l’egemonia
scorrere e divenire cangiante per del virtuale conducono ad una esperienza
antonomasia rinverdendo i fasti di una rilavorata, rianimata, di certo restituita a
categoria metastorica barocca che noi come immediata, spirituale, assoluta,
ciclicamente torna ad essere di grande ma nel concreto falso-fenomenologica.
Metamorphosis 068. 069. La forma come struttura del possibile: una storia.

Concetto primario per una rilettura cose, nello spazio performativo si verifica
della metamorfosi in chiave il procedere di Jackson Pollock e Kazuo
contemporanea è il concetto di energia Shiraga: la dilatazione della superficie allo
insita nella materia, che diventa punto spazio e al corpo che la riempie partecipa
nodale per comprendere la variazione ad un unico processo, estendono il
strutturale della forma e la sua perenne pensiero in forme psichiche nei dripping
decostruzione. In questa accezione risulta a partire dal 1948 e nelle sfide del Gruppo
basilare il nome di Lucio Fontana e la sua Gutai dalla metà degli anni Cinquanta.
scoperta dell’energia custodita nella Opere globulari, proiezioni psichiche in
materia nelle ceramiche “scoppiate” degli perenne oscillazione che rimandano
anni Trenta. Il vitalismo delle avanguardie a strutture unicellulari dalla nominazione
storiche si annuncia alle sue mani che emblematica, Forma-Inchiostri, vengono
toccano la terra e ne liberano la forza presentate sempre da Fontana nel 1955,
latente: i contorni delle cose si rompono quasi vi fosse la volontà di un riordino
sotto la pressione della forma in potenza, della natura. Solo un biennio dopo, nel
l‘energia, per cui la materia si identifica 1957 le Sculture spaziali con sottotitolo
attraverso contrazioni e spinte, quale Forma sono placche metalliche dai
magma vulcanico, acqua in ebollizione, contorni organici sostenute da steli che
stato originario puro. Qualche anno dopo li rendono simili a fiori, proiezioni spaziali
Giorgio de Chirico nell’articolo La forma di globuli primigenii. Un concetto di
nell’arte e nella natura del 1943 ribadisce forma dinamico che passa negli stessi anni
che la materia, su cui l’artista mette le da movimenti nel substrato terreste per
mani è già forma da natura, effetto della il seme, o nella pasta del lievito e nella
trasformazione agìta dal movimento. placenta animale per l’embrione negli
Di converso, in quegli stessi anni
Piet Mondrian trova che lo spazio è una
determinazione della forma e svolge
un’attività morale e mentale: in qualche
modo si determina e lo fa dinamicamente
nel pulsare della vita naturale. Ancora una
volta il rimando iconografico è a Lucio
Fontana, che si richiama a quel
‘movimento dinamico’ attraverso però il
filtro culturale del Futurismo, realizzando
l’Ambiente spaziale nero con luce di
Wood nel 1949 e l’Ambiente spaziale al
neon con una matassa di tubi fluorescenti
nel 1951. Fontana al contrario di
Mondriaan si cala nella vita, attua
quell’apertura fattuale nei confronti della
Lebenswelt husserliana, medializza in
senso avveniristico anche il lavoro
registrando i primi video nel 1952
con l’ausilio della nascente televisione. Lucio Fontana, Nature, 1960 Lucio Fontana,
Agisce nel mondo, modifica la realtà Ambiente spaziale nero con luce di wood,
attuale, è nelle cose, così come nelle 1949
Metamorphosis 070. 071. La forma come struttura del possibile: una storia.

inchiostri a figure organiche vegetali per magnitudine inerte. Queste progressioni


giungere nel 1959 alle Nature, bolle di non portano l’occhio ad alcuna
creta che riportano la mano dell’artista a conclusione. L’alto livello
impastare un volume che è ancora quello dell’organizzazione strutturale sposta
primario del corpo germinale, del seme, ‘il punto di vista’ personale. Si guarda
del feto. Ma la questione negli anni attraverso le sue griglie scheletriche, non
Cinquanta è anche un’altra: la forma verso di loro. L’intera concezione si basa
metamorfica può anche rappresentare sull’aritmetica semplice, eppure il
un cambiamento di stato, oltre che risultato è matematicamente complesso.
di struttura? Il mutamento è interamente L’ordine estremo produce disordine
linguistico secondo la lettura estremo. La frazione fra ordine e
strutturalista che ne farà Neo-Dada disordine è contingente. Ogni passo
o possiede quella matrice alchemica tanto attorno al suo lavoro produce inaspettate
cara a Marcel Duchamp, che preserva intersezioni d’infinito” dichiara il
l’incanto dell’immagine? Anche se in comunicato della mostra 10 alla Dwan
questa accezione si avranno in seguito Gallery di New York nell’ ottobre 1966.
esiti di interesse, in artisti quali Gino De Tra i lavori in fiberglass di Bruce Nauman
Dominicis e James Lee Byars, la questione del 1965, Untitled conferma questa
riguarda la natura dell’oggetto artistico e riflessione sul sentire della forma, propria
la responsabilità dell’autore nel definirlo della prassi scultorea: una forma allungata
come tale. È indubbio che negli stessi come un baccello, astratta, concava,
anni Marcel Duchamp postuli attraverso eseguita con fiberglass colato in stampi
il calco (anche qui come in Ovidio), costruiti con argilla e gesso con la tecnica
la transustanziazione del ready-made del calco. La forma è divisa in due metà,
e ne palesi il lato erotico e seduttivo, uscite dallo stesso stampo e avvicinate,
non alieno da una fruibilità estetica. una gialla e l’altra verde, è appoggiata
Lo stesso George Kubler nel volume The contro il muro a formare una continuità
Shape of Time del 1961, intonava un parete-pavimento e un interno / esterno,
concetto che agiva come un acido sulla una parte concava ed una convessa.
fredda superficie fine a se stessa, quella La tecnica del calco, stressa la norma
della desiderabilità dell’oggetto e della
sua appetibilità fenomenica da parte
dell’artista, che ne rivela tutta la sua
ambiguità di fondo. Louise Bourgeois,
Yayoi Kusama e in seguito Eva Hesse,
sembrano non essere insensibili a questa
valenza, che si carica di desiderio e
pathos con chiare ascendenze feticistiche
Robert Morris, Senza titolo, 1964 care a Bataille. È pur vero che una
corrente ancora carsica, legata al
sentimento del luogo creato dal lavoro,
il materiale, il suo vissuto, sono segnati
per destino a destituire i dogmi della
serialità programmata dell’arte minimal Sol LeWitt, Open Cube, 1968
che si sta affermando. “In fondo il cubo
elementare di LeWitt è proiettato in una
Metamorphosis 072. 073. La forma come struttura del possibile: una storia.

processuale proprio come la forma più la differenza fra forma predefinita chiusa
ferma e costituisce un accesso alla e forma che rivela, forma che comunica,
cultura classica immediata ma che anche su sollecitazioni elementari come
rimanda ai calchi recenti di Duchamp, il confronto di unità uguali e simili.
Jasper Johns ma pure di Robert Morris. Proprio la valenza fenomenologica
In questa direzione è indubbio che il ed esperienziale sembra suggellare
concetto di metamorfosi si allinei con il il successo di una conformazione ‘calda
processo che costituisce l’opera d’arte: e organica’ dell’oggetto, connotato in
l’iter costruttivo dell’opera e senso antropologico e ancestrale dall’Arte
i cambiamenti progressivi che la Povera, che è da intendersi quale
definiscono diventano l’oggetto primario elemento residuale di un processo
di interesse della speculazione artistica, aperto.
facendo sì che la metamorfosi della forma
diventi in qualche modo parallela alla Occorre ricordare che Eva Hesse
costituzione di un estetica nuova, ad Eccentric Abstraction aveva presentato
organica, e in quanto tale strettamente Hang-Up, una sorta di cornice vuota,
legata alla percezione aptica del singolo. un filo di acciaio fissato in due punti sul
Nel 1966 alla Fischbach Gallery di New telaio che ricade in avanti, inerte:
York Lucy Lippard presenta Eccentric l’incontro assurdo di due sentimenti
Abstraction con opere di Eva Hesse, Keith estremi come lei stessa osservava. “La
Sonnier, Bruce Nauman, Louise Bourgeois costruzione è veramente molto ingenua,
fra gli altri. L’installazione di lavori in spazi una cornice, chiaramente, e sta sul muro,
aperti in natura accelera la loro con un filo sottilissimo, solido ma
percezione fenomenica. La scultura facilmente piegabile che ne viene fuori.
diventa essa stessa luogo e fa rilevare La cornice è fatta tutta di fettucce e di
sensi anche solo dalla semplice corde, tutto questo assomiglia ad una
giustapposizione. Lo stesso Carl Andre, ingessatura, come quando uno si rompe
testimonial per eccellenza della ricerca un braccio. È estremo ed è perciò che lo
minimalista, definisce clastico il suo amo e non lo amo. Talmente assurdo…
approccio con la scultura, nel senso di è la struttura più comica che io abbia mai
spezzato o anche formato da frammenti fatto e perciò è veramente buona.
di rocce preesistenti. Il termine rivela Ha una sorta di profondità, di anima, di
assurdità, di vita, di senso, di emozione
o di intelletto che voglio ottenere”.
Di concerto nello stesso anno Robert
Smithson sottolinea il valore temporale
quale asset fondamentale per un arco
temporale in cui la materia stessa
si trasforma. L’artista pensa a processi
non resistenti che comportino la
sedimentazione reale della sostanza o ciò
che definisce nel 1966, polverizzazioni.
“Ossidazione, idratazione,
Carl Andre, Equivalent VIII, 1966 carbonizzazione e corruzione (i processi
principali di disgregazione di rocce e
minerali) sono quattro procedimenti che Eva Hesse, Hang Up, 1966
Metamorphosis 074. 075. La forma come struttura del possibile: una storia.

potrebbero essere volti al fare arte (…). di coscienza estetica”. Nel 1968 Giovanni
I solidi sono particelle costruite attorno a Anselmo realizza Senza titolo, dove ad
un flusso: sono illusioni oggettuali che essere implicito è il cambiamento in atto
sostengono la struttura, una congiunzione operato dalla natura, vulnerabilità
di superfici pronte per essere spaccate. acquisita nella struttura dell’opera.
Rifiutando i ‘miracoli tecnologici’, l’artista “L’energia che io trasmetto all’opera
comincia a riconoscere i momenti compiendo un movimento di torsione,
corrosi, gli stati carboniferi del pensiero, e che accumulo sull’opera grazie al peso
la compressione del pantano mentale, del cemento o della barra di ferro fino al
entro il caos tecnologico, ossia allo strato momento in cui non mi stacco dall’opera
stessa, questa energia mi viene subito
restituita nel momento in cui asta o barra
esercitano una spinta reale”. Nel 1967
Robert Morris crea la serie Felt piece:
una striscia di feltro è tagliata in linee
geometriche fino a pochi centimetri dal
bordo superiore fissato alla parete da cui
la stoffa si trasporta morbidamente verso
il basso, segue lo spigolo e si adagia per
terra. Il feltro, come le corde di Hesse,
è materiale rivelatore di processo, anche
energetico (basti pensare a Beuys che lo
identifica quale materiale feticcio per
eccellenza). La gamma di tali materiali si
estende sino all’organico vero e proprio,
inteso come materiale di estrazione
terrestre oppure derivazione animale
(Richard Serra alla Galleria La Tartaruga
nel 1966 con animali vivi ed impagliati e
Jannis Kounellis all’Attico con dei cavalli
vivi nel 1967). Un’attenzione quasi
sensistica, una diversa rilevazione non
solo concettuale dell’opera, un grado
zero che permette anche all’iconografia
di riemergere quale fattore ricostituivo
dell’immaginazione. In questo senso
liminare è la riflessione attuata da
designer neo-organici, che riattualizzano
sotto una diversa intemperia la cifra di
Eero Saarinen e Charles Eames come Joe
Colombo, Verner Panton, Pierre Poulin,
Olivier Mourgue, mentre tre oggetti
riflettono la trasformazioni profonde
Robert Smithson, Spiral Jetty, 1969-70 anche sociali di quegli anni. Si tratta di tre
organismi del 1969 come Boalum, di
Castiglioni e Frattini per Artemide, Sacco,
Metamorphosis 076. 077. La forma come struttura del possibile: una storia.

Boalum di Castiglioni e Frattini, 1969

Giovanni Anselmo, Senza titolo,


1968
Metamorphosis 078. 079. La forma come struttura del possibile: una storia.

diventa struttura linguistica articolata:


è una nozione nuova di scultura espansa,
che si estende all’installazione ma anche
alla documentazione, all’archivio,
inglobando materiali fotografici, video,
disegni, scritti e performance e che
preclude a tante formulazioni che a
tutt’oggi molti giovani artisti adottano.
In Art and Dialectis del 1970 si ribadiva
che: “Nessun significato particolare può
rimanere a lungo assoluto o ideale.
La dialettica non è soltanto la formula
ideativa della tesi-antitesi-sintesi, sigillata
per sempre dalla mente, ma è uno
sviluppo continuo”. In questo contesto
diventa essenziale il ruolo di artisti
osmotici come Alighiero Boetti, dove il
Sacco di Gatti, Paolini, Teodoro, ruolo della parola e del testo ha statuto
1969 d’opera d’arte in sé, quanto il criterio
di selezione dell’oggetto da trasformare
di Gatti, Paolini, Teodoro per Zanotta ma in conversazione. Gioco combinatorio
soprattutto Up 3 di Gaetano Pesce per per una identità mutante che l’atto
C&B Italia che, confezionata sottovuoto, performativo sembra sottolineare,
riacquistava la forma originale con di continuo: calarsi in involucri multipli
l’esposizione all’aria. La forma rimane per accorciare le distanze fra arte e vita,
trasmigrazione della materia secondo tra testo e contesto. Il segno si sposta
Luciano Fabro che è il primo a non piuttosto che formalizzarlo, transita,
rinunciare a concetti di bellezza ed si colloca negli aspetti marginali
equilibrio. Nel contempo creare significa recuperandoli al centro di un processo di
anche ricostruire: il dipingere è sempre significazione che mette in dialogo tutti
un’azione morale come ribadisce Gerard gli strati del linguaggio. Vito Acconci,
Richter nel 1966, e pertanto il luogo Barry Le Va attuano queste strategie di
dell’arte sostituisce la filosofia perché camuffamento, fenomenica quasi in Ana
energia attiva, trasformante, di sostegno Mendieta, e di significazione rinnovata
della realtà. del gesto dell’artista; mentre autori come
Jan Dibbets e William Wegman sembrano Vito Acconci, Trawing Ground, 1971
Varie istanze pertanto allo scadere del evidenziare in una catalogazione in fieri
decennio che vengono tradotte nel 1969 la momentanea fissazione di una forma in
da Harald Szeeman in When Attitudes potenza. Con il sopraggiungere degli anni
Become Form alla Kunsthalle di Berna, Ottanta e l’affermarsi della riflessione
una rassegna che, partendo dall’atto postmoderna, le formulazioni sono
processuale come metodologia di base, caratterizzate da un pensiero debole che
certifica le nuove esperienze di grado apre la forma a mille sfaccettature sia
zero ma soprattutto la ricchezza di linguistiche che esegetiche. L’arte trova
soluzioni e le potenzialità future. In nella creatività nomade il proprio
questo senso l’opera negli anni Settanta movimento eccellente, la possibilità di
Metamorphosis 080. 081. La forma come struttura del possibile: una storia.

transitare liberamente dentro tutti i di mutazione che cerca altro essere, ma


territori senza alcuna preclusione con altro modo di essere”. Trovo affascinante
rimandi aperti a tutte le direzioni. come sia legittimata l’arbitrarietà dello
Complessa, incrociata, pluridirezionale sguardo e come il relativismo venga nel
è la logica di una tensione creativa che contempo ridotto a fenomeno apparente
compie delle scelte e si riappropria di un e non di sostanza. Dello stesso avviso
rinnovato concetto di forma. Forma, Tommaso Campanella che invece insiste
appunto, non come indicazione di un nella capacità sensistica
modello, ma contrassegno per un dell’interpretazione della realtà,
approccio conoscitivo, di un sistema di anticipando il valore tattile della
idee. In questa accezione, significativa e superficie dell’oggetto e sensuale
singolare è la riflessione mutata ed dell’immagine virtuale. “Ora io trovo che
attualizzata del concetto di metamorfosi li sensi son certi più che ogni altra
che la cultura Barocca aveva formulato conoscenza nostra, tanto d’intelletto,
viene rinverdita da Deleuze Guattari che come di discorso, come di memoria,
ne coglie a piene mani la potenzialità per poiché ogni lor notizia dal senso nasce, e
la teorizzazione di una forma aperta, quando sono incerte queste conoscenze,
dinamica, che si serve in modo trasversale col senso s’accertano, e correggonsi, et
della Storia. Di particolare interesse per la esse non sono altro che senso indebolito
riflessione sul metamorfico e la sensibilità o lontano o strano”. Molteplicità di valore
contemporanea, risulta il concetto nell’interpretazione, attenzione al dato
di ‘accidentÈ di Giordano Bruno, fenomenico quale atto noetico, ma
che concepisce un universo privo soprattutto concezione corpuscolare e
di distinzioni gerarchiche, tutto infinito vitalistica della realtà attraverso la forma
perché privo di ogni margine ma non come ribadiva Leibniz con la formulazione
totalmente infinito perché composto del concetto di monade, quasi un
da mondi finiti. La materia è il principio anticipazione della scoperta della cellula.
di unità della molteplicità delle forme Per il filosofo non è la funzione
particolari esteriori che “sole si cangiano raziocinante che definisce l’essere umano
e si annullano ancora, perché non sono ma è l’uomo nel suo complesso, con le
cose ma de le cose, non sono sustanze sue relazioni nel mondo e fra intelletto
ma accidenti e circostanze e non si tratta e corpo. La gradualità, che sembra essere

Barry Le Va, Extensions, 1971 Jan Dibbets, Horizon, 1973


Metamorphosis 082. 083. La forma come struttura del possibile: una storia.

il carattere dominante del suo complesso spettacolarizzazione alle sue riflessioni


sistema, permette la visione di un’infinita che si appellano ad un nuovo e sfavillante
varietà di possibilità. Questo suffraga la concetto di barocco. La creatività
realizzazione di opere frammentarie, estetica viene considerata come il modo
strutturalmente fragili, delle annotazioni per eccellenza di realizzare questi
fenomeniche più che delle asserzioni, che pensieri, costruzioni, azioni, interazioni
caratterizzano nell’insieme gli interi anni ed artisti come Subodh Gupta, Anish
Novanta. Al mutare continuo degli assiomi Kapoor e Ai Weiwei riattualizzano questa
iconografici fa contro una estetica dimensione nuovamente mitica con opere
polverizzata, del frammento, visionarie, dal forte coinvolgimento
dell’accidente, che frantuma il volume emotivo e sensoriale.
per una caducità dell’intervento sia
fattuale che concettuale. Il segno della Altri cambiamenti di stato alla luce del
fragilità dei tempi ma anche nuovo millennio? Certo è che lo sviluppo
l’estremizzazione di una mancanza di accelerato della rete e della connessione
indagine focale che condurrà di lì a poco 2.0 nonché la crisi ideologica maturata
al sensazionalismo dell’immagine dedotta negli ultimi anni hanno fatto sì che si sia
dai media pubblicitari ma anche alla verificato un recupero delle istanze
costituzione di una estetica relazionale individuali e comportamentistiche da
che genera spazi sociali in perenne parte degli artisti. Un rinnovato interesse
Prima edizione Premio Moroso per l’Arte Contemporanea,
mutamento, strettamente legati allo alle esigenze etiche e strutturali veduta d’insieme, GC.AC, Monfalcone, 2010
sviluppo degli scenari di vita urbana. dell’essere umano, unito ad una
Ryan Gander, Thomas Hirschhorn, piattaforma globale senza filtri hanno
Carsten Höller, Rirkrit Tiravanija, Andrea permesso di riformulare con un coraggio
Zittel sono solo alcuni autori che ed un approccio differente le elaborazioni strutturato tra mostra, pubblicazione e superficie di iscrizione degli stimoli
imbastiscono trame, creano network, artistiche, paventando spesso un ritorno produzione, vuole infatti costituirsi quale esterni provenienti dal mondo e, allo
stabiliscono un recupero del dato a tematiche moderniste. Vi è di certo una cantiere fattuale per le istanze legate alla stesso tempo, dei movimenti più intimi,
antropologico e culturale che di per se responsabilizzazione nuova e consapevole stretta contemporaneità, valorizzando viscerali dei diversi tessuti della carne.
stesso non può che essere mobile e del ruolo dell’artista, non più figura criticamente il cambiamento degli assunti Dello stesso avviso Dragana Sapanjoš1. che
territorialmente localizzato. Ribadiscono sociale marginale nelle intenzioni, ed un formali che contraddistinguono le giovani nella dialettica relazionale trova spunto
in fondo le riflessioni di Nelson Goodman, diverso rapporto di maggiore autenticità generazioni, anticipando così le istanze per le sue performance collettive
quando afferma che “il mondo non ha, in e inferiore snobismo con altre discipline, e i mutamenti sociali in corso. Eppure, tra di scontro; incontro di energie e forze
se stesso, una struttura anziché un’altra. per indagare la materia antropologica. gli artisti presentati in queste rassegne, connettive che implica anche la
La sua struttura dipende dai modi in cui lo In questo senso, sia mostre come Non un tratto comune appare chiaramente risoluzione di una immagine per Luca
consideriamo, e da ciò che facciamo e ciò totalmente immemori né completamente enunciato: sussiste una osmosi continua Pozzi2. , per il quale il cambiamento
che facciamo, in quanto esseri umani, nudi, A Basic Human Impulse e Posso dei segni che suggerisce un approccio mai di stato rappresenta una metamorfosi
è parlare e pensare, costruire, agire e errare ma non di core, che il medesimo univoco ma mutageno nei confronti della continua ed auspicabile. Elaborazioni
interagire, noi costituiamo i nostri mondi progetto legato al Premio Moroso ricerca. Non a caso si parla anche per pertanto di volumi liquidi, che implicano
costruendoli”. Felix Gonzales Torres per l’Arte Contemporanea, si iscrivono il design di ‘oggetto transitivo’, strutture assieme futuribili e primordiali
lascia che le sue installazioni si in questa direzione. Quest’ultimo, che definisce una fase di passaggio tra che si snodano senza soluzione di
trasformino in quanto fattori agenti che concepito per documentare, valorizzare decostruzione del segno e biotecnologia, continuità secondo Luca Trevisani3.
interagiscono emotivamente con il e sostenere gli artisti che lavorano propria sia della sfera architettonica che e Christian Frosi4. o verso una rilettura
pubblico, che le consuma, assimila. principalmente in Italia, evidenzia delle arti visive. Si riconduce in questo degli elementi strutturali per
Di contro Matthew Barney destruttura la la sperimentazione degli assunti la duttilità del corpo di Christian una decostruzione attiva della stessa per
forma, digerisce l’immagine opulenta linguistici, coerentemente alle finalità Eisenberger dove si ipotizza una plastica Andrea Sala5.. Opere metafisiche che
dando un fenomeno di innovative dell’azienda. Il progetto, che, senza ossa, è oramai solo involucro, nascono da una diversa interpretazione
Metamorphosis 084. 085. La forma come struttura del possibile: una storia.

della storia dell’arte occidentale in Ettore senso in un’ottica estroversa e barocca.


Favini6. e David Adamo o frutto di una Dare sollecitazioni / soluzioni per una
ricerca d’archivio espansa per Gabriele diversa visione del mondo -
De Santis7. o nell’incastro / assemblaggio Weltanschauung, come testimoniano
per Martino Gamper. Sempre una poetica i lavori ambientali di Loris Cecchini11.,
‘generosa’ come testimonia l’inventario Tobias Rehberger e Francesco Simeti
futuribile di Daniel González8., Andrea o lo stesso Tomás Saraceno, che della
Mastrovito9. e Anna Galtarossa10. dove costruzione in progressione sembra aver
i materiali diventano pelle cangiante per fatto il suo ponte verso un futuro
superfici e oggetti sensuali dotati di nuovo sostenibile e permeabile. Una morfologia
pertanto fluida, connettiva, espressiva di
tutto ciò che nasce, cresce e invade
lo spazio secondo una proliferazione che
è anzitutto biomorfica ma che risponde
anche alle nuove esigenze in perenne
mutamento della realtà odierna.
Un procedere talmente vivo da non poter
accettare nulla che ne ipostatizzi la natura
in un recinto anelastico: in fondo ciò che
riguarda il principio etico-estetico
del postdecostruttivismo, verso cui sta
andando la morfologia sinusoidale e
tellurica di certa architettura, è il riflesso
dell’oggetto di design che diventa sempre
più simile alla cellula o all’embrione,
come già Fontana negli anni Cinquanta
profetizzava.
L’arte, come la natura, cerca
l’immortalità ad ogni costo e un’attitudine
totipotente e differenziale sembra l’unica
efficace per garantire uno stadio
successivo di esistenza.

Seconda edizione Premio Moroso per l’Arte Contemporanea,


veduta d’insieme, GC.AC, Monfalcone, 2011
Metamorphosis 086. 087.

Anna Galtarossa
Divinità Domestiche – Gli Antenati
(from the series: Domestic Divinities - Gli Antenati), 2012
borsa, pon pon, fiori di stoffa, legno di cipresso,
cartapesta, paillettes, conchiglie, stoffa,
bigodini, bastoncini, perle, parrucca, matite colorate,
ovatta e poliuretano espanso,
105 x 70 x 40 cm
Courtesy of the artist and Studio la Città, Verona

Michael Lin
Spring 2003, 2003
site specific, dimensioni ambientali
Showroom Moroso, Milano
Courtesy of the artist and Moroso
La forma come struttura del possibile: una storia.

Anna Galtarossa, Daniel Gonzáles


Patrizia, 2010
struttura in acciaio, fibre plastiche,
passamanerie, paillette cucite a mano
150 x 98 x 82 cm
Courtesy of the artists and Moroso

Tobias Rehberger
What does a nichilist buy, 2006
site specific, dimensioni ambientali
Showroom Moroso, Milano
Courtesy of the artist and Moroso
Metamorphosis 090. 091. La forma come struttura del possibile: una storia.

Francesco Simeti, Andrea Sala


Tumble weed, 2010
site specific, dimensioni ambientali
Showroom Moroso, Milano
Courtesy of the artists and Moroso
La forma come struttura del possibile: una storia.

David Adamo
Untitled, 2010
struttura in acciaio, tessuto
30 x 32 x 52 cm cadauna
Courtesy of the artist and Moroso

Loris Cecchini
Wallwave Vibrations (quanta canticum), 2009
resina poliestere, pittura
200 x 200 x 10 cm
Courtesy of the artist and Galleria Continua,
San Gimignano - Beijing - Le mouilin
La forma come struttura del possibile: una storia.

Andrea Sala
‘68, 2012
conchiglia di cera, intonaco,
70 x 115 x 3 cm
Courtesy of the artist
and Galleria Federica Schiavo, Rome

Luca Pozzi
3D detail of: Il Dono del Mantello, 2009
c-print su alluminio, cornice in legno,
157 x 90 cm
Courtesy Fondazione Ettore Fico, Turin
and Galleria Federico Luger, Milan
Metamorphosis 096. 097.

Daniel González
Pasta Amore & Avantgarde Flower Pot (blu), 2012
paillette cucite a mano su tela, ferro,
smalto, terra, pianta
46 x 34 x 28 cm + misura della pianta
Courtesy of the artist

Ettore Favini
Senza Titolo (analemma), 2012
legno, ferro, lenti di ingrandimento,
160 x 20 x 20 cm – 80 x 40 x 40 cm
Courtesy of the artist
Metamorphosis 098. 099. La forma come struttura del possibile: una storia.

Andrea Mastrovito
Lauren, 2012
collage di carta murillo su foamboard,
94 x 283 cm
Courtesy of the artist and 1000eventi Gallery, Milan

Andrea Mastrovito
Mara, 2012
collage di carta murillo su foamboard,
94 x 189 cm
Courtesy of the artist and Galerie
Guy Bartschi, Geneva
Metamorphosis 100. 101. La forma come struttura del possibile: una storia.

Christian Frosi
New Title Sparkling Water, 2011
video in b/n in loop
Courtesy of the artist and ZERO, Milan

Dragana Sapanjoš
Bukkake, 2012 (work in progress)
ferro, stucco, vetro, ceramica, plastica,
nastro di raso, passamaneria,
cera, vernice, specchio, legno, ottone
Courtesy of the artist and Moroso
Metamorphosis 102. 103. La forma come struttura del possibile: una storia.

Gabriele De Santis Martino Gamper


Senza Titolo, 2012 Metamorphosis, 2012
fotografia, cartone, umidità, rivestimento in stoffa e pelle, espanso schiumato
21 x 30 cm a freddo con struttura interna in acciaio
Courtesy of the artist and Frutta, Rome 110 x 300 x 90 cm
Courtesy of the artist and Moroso
La forma come struttura del possibile: una storia.

Christian Eisenberger Luca Trevisani


A Human Basic Istinct, 2010 Flyfishing # 4, 2011
scotch, peli stampa a raggi UV su rame
180 x 25 x 25 cm 65 x 45 x 10 cm
Courtesy of the artist Courtesy of the artist and Pinksummer, Genoa
Metamorphosis 106. 107. La forma come struttura del possibile: una storia. Note

Premessa alle note: un riconoscimento esperienziale. 4.


Christian Frosi
Sono di seguito riportate reale e non retorica Il processo avviene Presentare una forma ad
le dichiarazioni degli tra gli individui. Nella attraverso il passaggio un’altra forma può essere
artisti coinvolti, convinzione che “dormiente-latente” il preludio della loro
riguardo al loro modo la vita abbia bisogno di un dell’operatore generativo trasformazione dell’una
di intendere il concetto contatto vero e proprio, (artista-crisalide) nell’altra?
di metamorfosi nella al fine di continuare a all’interno di un bozzolo Il mio lavoro è
formulazione dell’opera. celebrare se stessa, getto “dimensionale” (sacco a costruito su continue
le fondamenta per la mia pelo). presentazioni, lasciando
1.
Dragana Sapanjoš ricerca. Un punto di vista interno poi che le due o tre forme
Accendere i fari alla pittura che evidenzia possano comunque
fendinebbia e guidare con 2.
Luca Pozzi potenzialità come: mantenere una distanza
prudenza. Accelerando La serie 3D DETAIL OF: abitabilità, nomadismo, di cortesia, e anche un
fuori dalla noia della Il Dono del Mantello, polilocazione, certo imbarazzo. Posso
strada che si allunga da cui l’immagine multiculturalità e dire quindi che nel
all’infinito di fronte: mi selezionata proviene, è multidisciplinarità. mio lavoro una forma
auguro che, alla fine, una il risultato fotografico è molto vicino a quello
cerva non salterà fuori dell’estrusione 3.
Luca Trevisani che possiamo definire
dalla nebbia del bosco, tridimensionale di due L’indeterminatezza del una personalità, che
alla massima velocità, ma dettagli bidimensionali mondo materiale, e la contiene un pensiero e
purtroppo prima o poi dell’ omonimo affresco nostra esperienza delle un vissuto. Trovo difficile
succede ... prima o poi eseguito da Giotto di cose, ci spinge lontano che una persona possa
si finisce per cucinare Bondone nella basilica da ogni tipo di fissità, trasformarsi in un’altra,
qualcosa per cena che noi superiore di Assisi. di chiusure del cerchio. ma nonostante questo,
(o qualcun altro per conto Si tratta della Per il chimico, e per trovo interessante tentare
nostro) abbiamo ucciso riproposizione del uno scultore, non esiste di avvicinare quello che
per errore. Nel piacere mantello double-face un lavoro ma esiste un della trasformazione può
di assaporare quel piatto oro-azzurro, eseguito lavorio, un brusio che essere forma. La scrittura
di gnocchi fumanti, per tra il 1290 e il 1299, sotto ci accompagna mentre penso possa essere una
il quale abbiamo passato forma di un sacco a pelo guardiamo il mondo, che buona metafora di una
ore e ore a preparare la (azzurro), offerto ai piedi lo smonta e lo rimonta, forma/storia in continua
salsa, l’aggiunta di spezie di una scultura di un persistente ed ipnotico. trasformazione: Un
e aromi, schizzando i budda in oriente (oro) nel Quello che conta è il flusso estremamente
muri di odori inebrianti, 2009. tentativo di far ballare fitto e intenso di
cercando di dimenticare La centralità di tale le cose, e noi con loro, possibilità, totalmente
e cercando di ignorare operazione risiede perchè solo quando libere e apparentemente
la consapevolezza della nella costruzione di un tutto balla all’unisono, vulnerabili.
provenienza della carne sistema visivo complesso ecco che tutto si fonde Mi ricordo un vecchio
Tomás Saraceno servita, risulta evidente la e ricorsivo, che procede in una sola cosa. È cartone animato di cui
AirPort City / Cloud City, 2010 capacità inimmaginabile per salti temporali a zig- una reazione chimica avevo già scritto, in cui
50 x 100 x 60 cm, 9 moduli in betulla della coscienza umana zag, in grado, attraverso senza fine, sviluppata l’eroe buono era un robot
Courtesy of the artist di cambiare... Osservo un atto fisico reale ascoltando le leggi di fatto di molte parti e
and Lorenzo Lomonaco gli opposti, si cade di ricongiungimento natura, celebrando queste parti si riunivano
in contraddizione (viaggio-loop), di nuove versioni della soltanto nel momento del
continuamente: la ragione costituire un incubatore materia, dove i reagenti massimo pericolo. Con
e la follia, il piacere e il di dimensionalità si trasformano in anfibi, l’avanzare delle puntate
dolore, la conservazione pittorica aumentata. in reti, in luoghi di e della storia, anche il
e l’autodistruzione. Da qui l’attinenza mediazione e traduzione. pubblico avanzava nella
Cerco di modellare ciò stringente con il processo Si tratta di vibrazioni, sua esperienza di questa
che l’oscurità dell’essere metamorfico, il lavoro di scosse, rumore, apparizione e avanzando
nasconde dietro ogni offre un’analoga fase non di realtà che si negli episodi, il momento
facciata, e analizzo la vita transitoria di sostanziale compenetrano o di dell’apparizione, per
semplice in quanto tale, trasformazione sguardi che si ibridano, continuare ad essere
che ha bisogno e fornisce e potenziamento ma realtà che si creano. interessante, diveniva
Metamorphosis 108. 109. La forma come struttura del possibile: una storia. Note

sempre più travagliato, Qualcosa che cambia Penso che le idee Dunque non è tutta colpa materia morta o inerte, artificio del linguaggio, mescolandosi a tutto continuo di senso e di
esposto, analizzato e molto lentamente sopravvivano agli oggetti. del tempo. o altre ancora come tra posizione poetica quello che – per Natura e possibilità. Lo sguardo
scalfito. Fino al punto nel tempo, qualcosa La metamorfosi e più del Pindemonte (2009) o e interpretazione del per Cultura – sapevamo sull’opera, la pausa
in cui l’apparizione che viene spostato pensiero. 8.
Daniel González A sud del cielo (2011) e dato tecnico, le opere si già di quel vedere. indotta, è portatore
dell’eroe era talmente lentamente, fino ad Spostare il valore la recente mostra The alternano e si sviluppano … Diagramma di una di un’esperienza in
semplificata e immune da arrivare a cambiare la sua 7.
Gabriele De Santis semantico della realtà é Modern Prometheus come un rizoma aperto continua metamorfosi: “formazione” e non di
eventuali attacchi esterni funzione e il suo senso. Cratilo, nel V secolo a.C., un dispositivo rivelatore (2012) dove il passaggio in cui frammenti di la forma dell’opera come informazione; l’opera
che la storia si ritrovò Questo succede quando ipotizzò l’impossibilità di dell’effimero, uno dalla vita alla morte e natura ed elaborazione risultato mai definitivo, non informa su niente:
totalmente ferma. qualcosa sin dall’inizio dare un nome alle cose slittamento delicato viceversa, dalla materia di dati di differente forma in contrazione ed al contrario contribuisce
Da questo fatto ho capito lascia intravedere e alle persone, essendo di percezione che ci inerte che prende ogni origine, in una sorta di espansione nello spazio di alla formazione
che la trasformazione è le sue possibilità di esse in costante divenire. permette di vedere volta una forma differente osmosi espressiva, in cui un’architettura emotiva dell’esperienza.
un momento di dialogo ulteriore sviluppo. Come Si limitava dunque ad l’opera come un istante grazie all’intervento le materie e i materiali che, come luogo abitabile, … L’opera come
e apertura straordinario per molti dei lavori indicarle con il dito, per magico, catturando la dell’artista-demiurgo, è si astraggono per si riempie e si svuota, autonomia formale
dove lo scambio dialettico prodotti da Morandi, evitare di fare errori. natura del presente regolato da una sorta di rendersi pura presenza, si sporca e si pulisce che può estendersi
è estremamente rapido e con minime variazioni Questo mi fa pensare a insieme alle possibilità del evoluzione darwininana pura materia sensibile, nuovamente, cambia a molte tipologie di
fruttuoso. Penso di aver nei toni di colore o tutti i lavori della storia futuro. dalla polvere alla carne rapporto osmotico coordinate geografiche spazio, proponendosi
sperimentato questo piccoli spostamenti. La dell’arte che non hanno alla vita vissuta, giocata, tecnologia-natura. confrontandosi con altre in configurazioni
“stato del pensiero” metamorfosi È per me un titolo. Forse è perché 9.
Andrea Mastrovito scopata, donata, fino … Il lavoro dell’arte come lingue e linguaggi. grafico-spaziali che
durante le collaborazioni una sorta di processo questi lavori cambiano La metamorfosi, il alla morte ineluttabile morfologia fluttuante … Perdere il reale per possono caratterizzare
che ho avuto la fortuna naturale. Insomma continuamente, non fluire/cambiare della e quindi al ritorno alla sospesa nella dimensione ridefinirlo poeticamente; emotivamente
di poter realizzare con un’evoluzione. solo nel loro aspetto materia, è qualcosa polvere e di rimando ad solida ed evanescente la misura arbitraria l’architettura,
diversi artisti, ed è In fondo oggi conosciamo esteriore (a causa del che, in realtà, nel mio un nuovo ciclo vitale. del linguaggio artistico, come unità di strumento proprio in virtù di una
sempre stato un lavoro le giraffe come tali, con la naturale processo di lavoro, è ricollegabile al Parafrasando Lavoisier: dove il costruire si fa mutevole, struttura morfologia che ha le
intenso, efficace e loro forma allungata. Ma invecchiamento), ma meccanismo del ciclo nulla si crea e nulla tensione simbolica aperta a configurazioni sue basi nell’organico
totalmente irrazionale. chissà: ad un certo punto forse anche nel loro e della trasformazione, si distrugge, ed è il e riappropriazione multiple, meccanismo e nella composizione
Nei miei lavori spero le foglie fresche dovevano aspetto comunicativo e nell’arco di un dato passaggio stesso da dell’esperienza, nella variabile suscettibile di numerico – matematica;
quindi di continuare ad essere tanto in alto da concettuale. tempo (solitamente una forma all’altra, il ridefinizione poetica di revisione continua, con altresì risultato di
incontrare quello stato di poter cambiare la forma Discuto dunque di un questo tempo collegamento, il nesso tra un paesaggio culturale cui è possibile disegnare memoria stratificata
incomprensione proprio di un essere. processo di metamorfosi corrisponde ad un ciclo un pensiero ed un altro, situato da tempo tra cartoline di mondi diversi. e diario soggettivo
della ricerca e della non legato alla fisicità, vitale), di un essere o di che più mi preme cogliere realtà fisica dei materiali Un sé isometricamente dell’interpretazione del
scoperta tra forme in 6.
Ettore Favini piuttosto alla ricezione di un oggetto in qualcosa per poterlo rendere e pura virtualizzazione; stratificato, dove i valori mondo.
procinto di trasformarsi La forma é una un messaggio che l’opera d’altro. visibile, tangibile. la meraviglia del mondo altimetrici diventano … Certamente le soluzioni
in un altro pensiero. “E conseguenza del d’arte emette e che Quando ho realizzato nella sua morfologia, picchi emotivi. degli artisti sono legate
se il porto diventasse un processo, non sono cambia continuamente le prime aiuole di libri 10.
Anna Galtarossa la stratificazione, la … Credo che il nostro ad una progettualità
risotto?”; “Ti ricordi che interessato a ricercare a seconda del contesto (2009), il ragionamento Costantemente fluire e costruzione e la misura, condensato di sapere e a poetiche diverse,
dovevi modificarmi quella forme, ma contenuti, e dell’audience in cui si basilare era quello del mutare per restare se la configurazione e il e di esperienza, di spesso non condizionate
parte?”; “Si ho già pensato sono conscio che storia trova. Mi ricordo di un passaggio dal fiore stessi. Ballare per trovare funzionamento, il sistema emotività e riflessione, di da formulazioni
a cosa scrivere, ma a dell’arte italiana e la sua progetto curato da Jens all’albero, dall’albero alla un equilibrio. e la sua conformazione, la capacità ed attenzione, utilitaristiche e di ordine
scriverla non sarò io”. ingombrante tradizione Hoffman alla galleria carta, dalla carta al libro Seguire il ritmo base del superficie e la carcassa. ad un certo punto si pratico, ma che fanno
mi richieda questo, ma Casey Kaplan di New e quindi, finalmente, col mondo, quello che in … La fluttuazione della materializzi in qualcosa leva sulle capacità
5.
Andrea Sala ho capito il mio totale York nel 2003, dal titolo mio intervento di ritaglio, alchimia viene codificato materia in una misura che è l’opera, che diventa deliranti dell’arte di
Recentemente ho trovato disinteresse verso essa Exhibition of an Exhibition, il ritorno alla forma nei tre stadi fondamentali che si offre nella doppia indipendente da noi nel parlare di istanze di
in un libro pubblicata una e anche, in parte la sua che prevedeva la scelta originaria, il fiore. di putrefazione, topografia degli elementi momento in cui diventa ordine più spirituale.
bellissima foto di Luigi inutilità. Il processo di a priori di alcuni lavori Allo stesso modo altre purificazione e rinascita. fisici e dei paesaggi della linguaggio. O meglio Insisto sulle capacità di
Ghirri. Nella foto, Ghirri ricerca formale non mi e ben 4 curatori invitati opere come Eine Aspettare di essere transfigurazione. l’opera, in tutte le sue transfigurazione della
aveva immortalato alcune appartiene più. I miei a curare una mostra e Symphonie des Grauens sporchi prima di lavarsi, Una pratica dello spazio forme, è imprescindibile materia dell’arte. Una
delle bottiglie nello studio lavori sono operazioni scriverne il comunicato (2007) riprendono il per non illudersi che ci e del paesaggio che da chi l’ha resa tangibile forte fascinazione per la
di Morandi, oggetti che aperte, tentativi di stampa sempre con gli concetto di ciclo in cui possa essere sicurezza ci condizionano nel (anche nell’assenza), ma progettualità, l’interesse
sarebbero diventati poi verifica, ricerca di un stessi lavori. l’essere umano muore e nell’inalterabilita`. quotidiano, e che dagli è tanto più forte come per un environment non
celebri. pensiero, ma in un Risultato 4 diverse rinasce continuamente occhi vanno al cervello, linguaggio quanto più caratterizzato solo dalla
È proprio partendo da processo che prevede mostre, 4 diversi e ogni volta creando 11.
Loris Cecchini poi allo stomaco e diviene autonoma … presenza di immagini e
questa immagine che l’uso di materiali tangibili, comunicati stampa. qualcosa di nuovo (in … In un continuo finalmente entropizzati, L’opera è essa stessa oggetti, mi ha portato al
vorrei spiegare cosa è inevitabilmente produce Stessa opera d’arte, questo caso creando interscambio tra ritornano alla testa manifestazione di parola confronto con lo spazio,
per me la metamorfosi. un risultato formale. diverso significato. ibridi pesci/uccelli) dalla narrazione biografica e con un senso diverso, e definizione, in un fluire ma quasi sempre con
Metamorphosis 110. 111. Bibliografia di riferimento

un’accezione di “spazio- diversi che si manifestano Emilio Ambasz (a cura di), Martha Buskirk, Mia Fineman (a Andrea Bonomi, Milano,
oggetto”, legato cioè tra costruzione e Italy – The New Domestic The Contingent Object Kurt W. Foster (a cura Bompiani, 2003.
ad una forma sculturale decostruzione, tra Landscape, New York, of Contemporary Art, di), Metamorph, 9.
e al tempo stesso ad elementi di affezione Museum of Modern Art Cambridge (Mass.), Mostra Internazionale Guido Morpurgo Tagliabue,
una evanescenza, un personale e proiezione 1972. MIT Press, 2003 di Architettura, Venezia, Anatomia del barocco,
luogo praticabile e un pubblica. Cerco spesso Marsilio, 2004. Palermo, Aesthetica, 1987.
miraggio dello sguardo. l’incontro tra l’elemento Richard Armstrong, Tommaso Campanella,
La natura organica e caldo, emotivo di un Richard Marshal (a cura Del senso delle cose e Michael Fried, Art and Robert Morris, Continuous
la geometria, l’interno soggetto in qualche di), The New Sculpture della magia, a cura di Objecthood: Essays Projects Altered Daily: The
come spazio fisico e modo familiare e il suo 1965 – 1975: Between Germana Ernst, Roma- and Reviews, Chicago Writings of Robert Morris,
psicologico, la tecnologia manifestarsi su un piano Geometry and Gesture, Bari, Laterza, 2007. - London, University of Cambridge (Mass.), MIT
e il suo riverbero nello visuale e poetico diverso, New York, Whitney Chicago Press, 1998. Press 1995.
spazio emotivo, e filtrato da una percezione Museum of American Art, Emanuele Coccia, La
ancora la possibilità mista di memoria e 1990. vita sensibile, Bologna, Il Nelson Goodman, La Jean-Luc Nancy, Essere
di manipolazione virtualizzazione. Mulino, 2011. struttura dell’apparenza, singolare plurale, trad. it.
della materia nei Gregory Battcock (a cura trad. it. Alberto Emiliani, Davide Tarizzo, Torino,
luoghi dell’alterità e di), Minimal Art. A Critical Jole de Sanna, Lucio Bologna, Il Mulino, 1985. Einaudi, 2001.
dell’estraneità mi danno Anthology, New York, E.P. Fontana. Materia spazio
modo di lavorare su una Dutton, 1968. concetto, Milano, Mursia, Nancy Holt (a cura di), Ovidio, Metamorfosi, trad.
quantità di elementi 1993. Unpublished Writings: it. Mario Ramous, Milano,
Zygmunt Bauman, The Writings of Robert Garzanti, 1995.
Modernità e ambivalenza, Gilles Deleuze, La piega. Smithson, Essays with
Torino, Bollati Boringhieri, Leibniz e il barocco, Illustrations, New York, Michael Petry, The Art
2010. Torino, Einaudi, 1990. New York University Press, of not making: the new
1979. artst/artisan relationship,
Yve-Alain Bois, Rosalind Gille Deleuze – Felix London, Thames &
Krauss (a cura di), Guattari, Che cos’è la Adam Kendom, Gesture: Hudson, 2011.
L’informe. Mode d’Emploi, filosofia?, trad. it. Visible Action as
Paris, Centre Georges Angela De Lorenzis, Utterance, Cambridge, Gianni Pettena (a cura di),
Pompidou, 1996. Torino, Einaudi, 1996. Cambridge University Radicals. Architettura e
Press, 2004. design 1960 – 75, Venezia
Andrea Branzi, Marc Dessauce, The – Firenze, La Biennale Di
Introduzione al design Inflatable Moment: Rosalind Krauss, Passaggi. Venezia – Il ventilabro,
italiano: una modernità pneumatics and protest in Reinventare il medium. 1996.
incompleta, Milano, Baldini ’68, New York, Princeton Cinque saggi sull’arte
& Castoldi Dalai, 2008. Architectural Press, 1999. d’oggi, trad. it. Elio Gianni Vattimo, La società
Grazioli, Milano, Bruno trasparente, Milano,
Giordano Bruno, De la Catherine de Zeghet, Mondadori, 2005. Garzanti, 1989.
causa, principio e uno, Inside the Visible. An
II, in Dialoghi italiani, Elliptical Traverse of 20th Claude Lévi-Strauss, Il Heinrich Wölfflin, Concetti
2 voll., nuovamente Century Art in, of, and pensiero selvaggio, trad. fondamentali della storia
ristampati con note da from the Feminine, Boston it. Paolo Caruso, Milano, dell’arte, trad. it Rodolfo
Giovanni Gentile, terza – Cambridge (Mass.), Il saggiatore, 1964. Paoli, Vicenza, Neri Pozza,
edizione a cura di Giovanni Institute of Contemporary 1999.
Aquilecchia, Firenze, Art- MIT Press, 1996. Lucy L. Lippard, Six Years:
Sansoni, 1985, p. 263. The Dematerialization of
Georges Didi-Huberman, the Art Object from 1966
Benjamin H. D. Bucloch, Storia dell’arte e to 1972, Berkeley-Los
Neo-Avantgarde and anacronismo delle Angeles, University of
Culture Industry. Essays on immagini, trad. it. California Press, 1973.
Christian Frosi European and American Stefano Chiodi, Torino,
New Title Sparkling Water, 2011 Art from 1955 to 1975, Bollati Boringhieri, Maurice Merleau-Ponty,
progetto esecutivo Showroom Moroso, Cambridge (Mass.), 2007. Fenomenologia della
Londra MIT Press, 2000. percezione, trad. it.
Metamorphosis 112. 113. Biografie

David Adamo Kvadrat, Moss e Swarovski. Boontje


nasce a Rochester (USA) nel 1979; è stato insignito di molti premi e
vive e lavora a Berlino. riconoscimenti come quello di Elle
Decoration UK Designer of the Year
L’oggetto viene scarnificato e riportato edizione 2003 e di Woonbeurs Dutch
nelle sue basi costitutive secondo Designer of the Year edizione 2005.
un procedimento che diventa anche Ricopre attualmente l’incarico di
processo performativo. Normalmente professore di Product Design al Royal
si tratta di composizioni, installazioni, College of Art di Londra.
che sensibilizzano il fruitore ad una
percezione mutante ma sempre volta Bibl.: Martina Margetts, Tord Boontje, New York,
all’autenticità anche materica della cosa Rizzoli, 2007.
in se. Con un’attitudine all’estrazione www.tordboontje.com
e alla esemplificazione, Adamo cerca il
nocciolo ultimo della scultura (Andrea Loris Cecchini
Bruciati). nasce a Milano nel 1969;
vive e lavora in Toscana e a Berlino.
Bibl.: Coline Millard, David Adamo, in «Frieze»
136, January-February 2012; Claire Barliant, La forma è una pausa all’interno della
David Adamo, in «Art in America», December, trasformazione e l’autore dilata al
2011; Andrea Bruciati (a cura di), A Basic Human massimo questa immobile temporalità,
Impulse, Monfalcone, GC.AC, 2010; Francesco affondando da quasi vent’anni “in una
Bonami (a cura di), Whitney Biennal 2010, durata che si prolunga e si sviluppa a
New York, Whitney Museum, 2010. forma di spirale, dove i punti del percorso
elicoidale appaiono ritorni in tempi, spazi
Ron Arad e modalità differenti”. È la materia, o
ancora meglio, il materiale e, talvolta,
Professore di design al Royal College of i piccoli elementi, questi sì veramente
Art di Londra, Ron Arad è un architetto e seriali, concatenati tra loro che portano
designer di origine israeliana. Da oltre 25 direttamente alla conclusione di quel
anni lavora sul confine labile tra il design movimento che dona la forma originando
industriale e l’arte contemporanea. l’intervallo perpetuo dentro il quale
Con Moroso la ricerca plastica e Cecchini mette a punto il suo doppio
concettuale del designer si è sommata sistema perfettamente comprensibile di
alla sensibilità interpretativa propria guardare il mondo (Marco Bazzini).
dell’azienda. Il gesto estremo assimilato
e tradotto in oggetti che superano la Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), MOROSO award
semplice forma, portando nel quotidiano for contemporary art 2011_12, Monfalcone, GC.AC,
una vitalità che crea relazione. 2011; Loris Cecchini, Milano, Photology, 2011;
Marco Meneguzzo (a cura di), La scultura italiana
Andrea Sala, Francesco Simeti Bibl.: Deyan Sudjic, Ron Arad, London, Laurence del XXI secolo, Milano, Fondazione Arnaldo
per spazio Moroso, Miami Art Basel, 2010,
King Publishers, 1999; Alba Cappellieri, Design Pomodoro, 2010; Loris Cecchini dotsandloops,
Miami
e Italy: Ron Arad, Milano, Mondadori Electa, 2008. Milano, Skira, 2009; Andrea Bruciati (a cura
www.ronarad.co.uk di), Soft Cell: space dynamics in Italy, Bologna,
Damiani, 2008.
Tord Boontje
Antonio Citterio
Tord Boontje collabora con diverse
aziende tra cui Alexander McQueen, Antonio Citterio nasce a Meda nel 1950.
Artecnica, Authentics, British Airways, Si laurea in architettura al Politecnico
Metamorphosis 114. 115. Biografie

di Milano e apre lo studio nel 1972 colori e dal senso della materia. Lui dal Ettore Favini Front
occupandosi prevalentemente di disegno disegno industriale, pulito e razionale. nasce a Cremona nel 1974,
industriale. Dal 1981 inizia l’attività di Assieme suscitano curiosità e apertura dove vive e lavora. Sofia Lagerkvist, Charlotte von der
progettazione architettonica e di interni. a nuovi stimoli, una fusione culturale Lancken e Anna Lindgren compongono
Attualmente collabora con aziende che si arricchisce nella diversità e nel Dare forma al tempo e all’equilibrio può il gruppo svedese di design noto
italiane e straniere. Tra i riconoscimenti confronto. La collaborazione con Moroso risultare impresa complessa. Se la forma come Front. Le loro opere traggono
ottenuti, nel 1987 e nel 1995 ottiene il è naturale, incentrata sulla condivisione poi rivendica la sua importanza e la sintesi ispirazione da discussioni, esplorazioni
Compasso d’Oro. Numerosi prodotti di valori e di conoscenza, nella ricerca il suo ruolo, allora ci si trova al limite di e sperimentazioni comuni e tutte le
sono esposti nella collezione permanente di un punto d’equilibrio tra produzione una sfida. Le opere di Favini sono così, componenti del gruppo partecipano alla
di design del Museo di Arte Moderna di seriale e cura artigianale. sfide, ma sono anche poesie, di pochi creazione di ciascun progetto, dall’idea
New York e nella collezione permanente versi, densi ed equilibrati, onirici ma iniziale fino al prodotto finale.
del Centre Pompidou di Parigi. Bibl.: Impossible wood, in «Domus web», 10 materici (Francesca Di Nardo). Gli oggetti di design di Front narrano
marzo 2011; Yann Siliec, Doshi Levien rites de all’osservatore la storia che sta alla base
Bibl.: Alba Cappellieri, Antonio Citterio: passage, «Intramuros» 158. Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), MOROSO award del processo creativo, il materiale con
architettura e design, Milano, Skira, 2007. www.doshilevien.com for contemporary art 2010_11, Monfalcone, cui l’oggetto è realizzato e le convenzioni
www.antoniocitterioandpartners.it GC.AC, 2010; Lorenzo Giusti (a cura di), Walden relative al design. Nelle loro opere, parte
Christian Eisenberger Method, Ravenna, MAR, 2010; Lorenzo Giusti - della creazione del progetto è assegnata
Gabriele De Santis nasce a Semriack (AT) nel 1978; Valentina Sensini (a cura di) Green Platform, ad animali, computer e macchine.
nasce a Roma nel 1983; vive e lavora a Vienna. Cinisello Balsano, Silvana Editoriale, 2009; Andrea Hanno elaborato un interno in costante
vive e lavora a Roma e Londra. Bruciati (a cura di), Soft Cell: space dynamics in mutamento, creato oggetti con esplosi,
La cronaca quotidiana scivola inoffensiva Italy, Bologna, Damiani, 2008. arredamento robotico e una serie di
Attraverso il display viene costantemente attraverso i nostri sensi, come se la www.ettorefavini.wordpress.com arredi ispirati dalla loro passione per la
messa in crisi l’appartenenza a un quantità eccessiva di notizie sublimasse magia.
medium specifico, e viceversa affermata la reazione emotiva in indifferenza Enrico Franzolini
la potenziale migrazione da un linguaggio inerte. L’artista promuove un risveglio www.designfront.org
ad un altro, riconducendo sempre dal torpore attraverso un teppismo Nato a Udine nel 1952, compie gli
l’immagine a un ordine che è quello della mediatico volta a una rilettura studi universitari a Firenze e Venezia Christian Frosi
verticale, ovvero il piano della pittura. dell’informazione in chiave sadico- dove nel 1979 si laurea in architettura. nasce a Milano nel 1973,
Sia che usi oggetti o che usi immagini, o ironica. Il recupero di materiali poveri Parallelamente al lavoro artistico (nel 1972 dove vive e lavora.
che addirittura cancelli attraverso l’uso fa eco da un lato alla necessità di è invitato alla 36a Biennale di Venezia,
del fuoco o del colore applicato sulla “abbassare” la deontologia artistica per nel settore arti decorative), si sviluppa il Nella sua ambiguità, la sua arte potrebbe
fotografia, la parete è sempre il luogo facilitare un impatto immediato, dall’altro suo impegno nei campi dell’architettura prestarsi a raccontare i nostri giorni in
in cui il lavoro si rende manifesto e si si scorge l’intento desacralizzante di e del disegno industriale, dove ha avuto molti modi perché i nostri sono giorni
presenta allo sguardo (Cecilia Canziani). far emergere lo squallore del popular modo di collaborare con alcune delle ambigui. Le nostre relazioni sono instabili
per mezzo di un inquinamento materico più prestigiose aziende del mobile. Sono come i materiali che spesso compongono
Bibl.: Ilaria Gianni - Maria Alicata (a cura di), proprio di una certo clima “actionista” numerosi i progetti di architettura e di le sue sculture e le sue installazioni,
Re-Generation, Roma, MACRO, 2012; Cecilia (Alice Ginaldi). interior design che vengono pubblicati e i nostri parametri scivolosi, i nostri
Borettaz - Claudio Libero Pisano (a cura di), nelle più autorevoli riviste di settore. Nel paradigmi sempre sul punto di essere
Hear Me Out, CIAC Genazzano, Livello 4, 2011; Bibl.: Christian Eisenberger Reserve: Kill me Help 1991 vince il primo premio al concorso ridefiniti, come gli equilibri su cui si
Andrea Bruciati (a cura di), MOROSO award for me, Bielefeld, Kerber, 2012; Andrea Bruciati (a Top Ten indetto da Promosedia. Del reggono le sue improvvisazioni spaziali
contemporary art 2010_11, Monfalcone, GC.AC, cura di), A Basic Human Impulse, Monfalcone, 1999 è la menzione d’onore al premio (Alessandro Rabottini).
2010. GC.AC, 2010; Christian Eisenberger: Nothing Compasso d’Oro per la sedia Asia, mentre
personal, Frankenthal, Vescon, 2010; Andrea nel 2005 la sedia Lagoa ottiene il è Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), MOROSO award
Nipa Doshi e Jonathan Levien Bruciati (a cura di), Arrivals and Departures: a Reddot Design Award. for contemporary art 2010_11, Monfalcone,
New Generation of Artists, Cinisello Balsamo, GC.AC, 2010; Luca Cerizza, L’uccello e la piuma.
Nipa Doshi, indiana, e Jonathan Levien, Silvana Editoriale, 2010; Oxytocin Szintillation, www.enricofranzolini.it La questione della leggerezza nell’arte italiana,
scozzese, sono una coppia di designer Vienna, Schlebrügge.Editor and Christian Milano, et al. Edizioni, 2010; Andrea Bruciati
nel lavoro e nella vita. Il loro approccio al Eisenberger, 2009. (a cura di), Soft Cell: space dynamics in Italy,
design è complementare: lei, fortemente www.christianeisenberger.com Bologna, Damiani, 2008; Ambient Tour. Christian
influenzata dalla cultura indiana, dai Frosi. OOOOOOOOOO, Milano, Electa, 2007.
Metamorphosis 116. 117. Biografie

Anna Galtarossa for contemporary art 2010_11, Monfalcone, GC.AC, con Herzog & de Meuron al progetto del Massimo Iosa Ghini
nasce a San Pietro in Cariano nel 1975; 2010; 100 Chairs in 100 Days and its 100 Ways, nuovo Parrish Art Museum a Long Island
vive e lavora a Verona. Londra, Dent De Leone, 2010; Piccolo Volume II, negli Usa. Konstantin Grcic crea prodotti Massimo Iosa Ghini nasce nel 1959,
Nilufar & Dent De Leone, 2009. definiti essenziali, minimalisti. Quello studia architettura a Firenze e si laurea
Un’immaginazione fervida, nutrita di www.martinogamper.com che però lo allontana dal minimalismo è al Politecnico di Milano. Dal 1985
storie fantastiche, mitologiche e magiche, lo sviluppo del concetto di funzione in partecipa alle avanguardie del design
ci restituisce mondi sfavillanti che si Daniel González termini umani, grazie alla combinazione italiano disegnando illustrazioni, oggetti e
presentano come stati onirici o epifanie. nasce a Buenos Aires (AR) nel 1963; di un estremo rigore formale con una ambienti per il gruppo Bolidismo di cui è
Oggetti apotropaici, divinità domestiche, vive a lavora a New York e Berlino. notevole acutezza mentale e con un fondatore, e fa parte del gruppo Memphis
feticci; o ancora città galleggianti grande humor. Grcic ama definire il con Ettore Sottsass. Disegna mobili,
ricoperte di perle e di paillettes e mostri Una sensibilità visiva frizzante, con suo design semplice. Ha ricevuto molti collezioni, oggetti e sviluppa art direction
giganteschi, riesumati dalle nostre paure soluzioni radicali ed eccentriche, premi prestigiosi: nel 2000 è stato ospite per le migliori aziende di design italiane
più ataviche. Sempre al limite fra la veglia e spesso formulate anche mediante d’onore alla Interieur Biennal di Kortrijk ed estere con uno stile riconosciuto.
il sonno, fra il viaggio reale o immaginario, atti performativi e site specific. I suoi in Belgio, nel 2007 è stato nominato Attualmente sta lavorando ad importanti
l’artista rende palpabili i sogni e ci regala interventi sono il risultato di continui atti Designer of the Year da Arckitectur & progetti di architettura e design sia in
la possibilità di toccarli, anche se solo per di smantellamento e miscele multiple Whonen a Colonia e poi è stato Designer Europa che negli Stati Uniti. I suoi lavori si
un istante (Eva Comuzzi). che destabilizzano il fruitore occidentale de l’Anée al Maison Objet di Parigi… trovano in vari musei e collezioni private
per la loro estroversione e fascinazione Tra i suoi progetti la lampada Mayday internazionali.
Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), MOROSO award seduttiva. Il desiderio sta alla base prodotta da Flos è stata selezionata per
for contemporary art 2010_11, Monfalcone, GC.AC, conoscitiva di González che non retrocede la collezione permanente del Museum Bibl.: 15 anni di progetti Massimo Iosa Ghini 15
2010; Marco Meneguzzo (a cura di), La scultura mai nelle sue esternazioni iconografiche, of Modern Art di New York. La stessa years of projects, Milano, Electa, 2001; Colonetti
italiana del XXI secolo, Milano, Fondazione vitali e pulsanti perché autenticamente lampada ha vinto il premio Compasso Aldo - Burkhardt François - Gillo Dorfles,
Arnaldo Pomodoro, 2010; Andrea Bruciati (a cura desunte dalla vita quotidiana (Andrea d’Oro nel 2001. Massimo Iosa Ghini da Designer ad Architetto,
di), A Basic Human Impulse, Monfalcone, GC.AC, Bruciati). Bologna, Editrice Compositori, 2005.
2010; Andrea Bruciati (a cura di), Arrivals and Bibl.: Cristina Morozzi, Konstantin Grcic, Milano, Il www.iosaghini.it
Departures: a New Generation of Artists, Cinisello Bibl.: Francine Fort - Michel Jacques - Claire Sole 24 ore, 2011. www.konstantin-grcic.com
Balsamo, Silvana Editoriale, 2010; Andrea Bruciati Petetin - Eric Troussicot (a cura di), Insiders: Toshiyuki Kita
(a cura di), Soft Cell: space dynamics in Italy, Practices, Uses,Know-How, CAPC Bordeaux, Le Alfredo Häberli
Bologna, Damiani, 2008. presse du réel, 2010; Lukas Feireiss (a cura di), Re- Tokujin ha studiato a lungo con Shiro
Imaging Architecture, Berlin, Galerie Archcouture Nato a Buenos Aires nel 1964, Alfredo Kuramata e Issey Miyake. Designer
Martino Gamper - Halle/S and Aedes Galerie, 2010; Andrea Bruciati Häberli si trasferisce in Svizzera nel 1977 eclettico e raffinato, si esprime in
nasce a Merano nel 1971; (a cura di), A Basic Human Impulse, Monfalcone, dove si laurea alla Scuola di Design di campi molto diversi: arte, moda,
vive e lavora a Londra. GC.AC, 2010; Daniel González: a la mierda lo que Zurigo nel 1991. Dal 1993, anno in cui apre architettura e design. L’idea alla base
piensen de nostro – UFO in my bed, Prague, Vernon il proprio studio, inizia le collaborazioni di ogni suo progetto, viene sempre
Il design è l’oggetto di studio e il suo Fine Art International, 2009. con marchi prestigiosi. mediata da un approccio progettuale
materiale espressivo: gli oggetti d’arredo www.daniel-gonzalez.com Il suo interesse, che spazia a 360° volto all’essenzialità, concettuale e
divengono dispositivi da smontare e nel campo del design non risente di sperimentale, nella continua ricerca di
rimontare, insieme di componenti che Konstantin Grcic vincoli formali e non segue le mode; applicazioni inusuali per materiali semplici
possono essere riconfigurati innumerevoli cerca piuttosto di guardare con occhi e comuni. Con Moroso condivide l’amore
volte, come nei giochi di costruzione. Konstantin Grcic è nato a Monaco in nuovi alle situazioni quotidiane. I suoi per l’oggetto unico, la propensione
Questa pratica, tuttavia, non riduce il Germania nel 1965. Dopo aver studiato al prodotti coniugano inventiva e bellezza alla manualità artigianale e la grande
design alle sue forme elementari o alle sue Parnham College in Inghilterra, dal 1988 e rispecchiano la sua determinazione a attenzione alla cura sartoriale.
qualità materiali, perché nell’espressività al 1990 frequenta il Royal College of Art di fare sì che dagli oggetti traspaia sempre
degli elementi individuali, nei colori Londra studiando Design. un’anima. Le sue opere sono state Bibl.: Toshiyuki Kita: The Soul of Design, Amus Arts
e nelle forme che caratterizzano ogni Dal 1991 fonda il proprio studio a Monaco presentate in varie mostre e gli hanno Press, 2001.
oggetto, Gamper esplora gli aspetti sociali e lavora come industrial designer e valso numerosi premi e riconoscimenti. www.toshiyukikita.com
e culturali della progettazione industriale architetto. Disegna mobili per le più
(Irene Calderoni). importanti aziende europee, tra le quali Bibl.: Alfredo Häberli Design Live, Berlin,
Agape, Magis, Moormann, Moroso, Muji, BirkhÄuser, 2006.
Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), MOROSO award Whirlpool… Attualmente sta lavorando www.alfredo-haeberli.com
Metamorphosis 118. 119. Biografie

Michael Lin Javier Mariscal Nendo Luca Pozzi


Nasce a Tokyo nel 1964; Nasce nel 1983 a Milano,
vive e lavora fra Shangai e Parigi. Javier Mariscal nasce a Valencia nel 1950. Nendo nasce a Toronto nel 1977. Il suo dove vive e lavora.
Dai primi disegni degli anni ‘70, Mariscal nome in giapponese significa “argilla
Un continuo rapporto tra la ripetizione ha sempre dato prova di una creatività modellata liberamente” che indica Conscio di appartenere ad un’epoca
degli elementi e la loro permutabilità: sfrenata, dell’urgenza di esprimere l’approccio flessibile ai progetti di in cui la tecnologia, la scienza e
che si tratti di alcune figurazioni sé stesso attraverso le più svariate design usciti dal suo studio. Dopo essersi l’informatica, apportano alla quotidianità
replicate sulla carta da parati, di un video discipline, talvolta con una valenza laureato in Architettura alla Waseda Univ. un contributo determinante, Pozzi
frammentato in diversi schermi, di una artistica, talvolta di altro genere. La sua (Tokyo), ha fondato nel 2005 lo studio applica e insegue teorie conformi alla
serie di fotografie con medesimo angolo attività professionale abbraccia infatti la Nendo a Tokyo e nel 2006 ha aperto sua sensibilità. Non limitandosi alla
visuale, di porzioni di quadro tagliate pittura e la scultura, il design di arredi l’ufficio di Milano. Il concept sotteso “meravigliosa” applicazione dei dati, egli
e ricomposte, l’effetto conseguente e l’interior design, spazia dal graphic ai suoi lavori punta in particolare sulla li elabora e li riformula a differenti livelli
non muta. L’associazione mutante del design all’architettura dei giardini, enfatizzazione di emozioni e sentimenti di e a diverse percezioni che, pur avendo
massimo grado della fantasia all’elemento ma si occupa anche di giardinaggio e positività tradotti in una continua ricerca applicazioni opposte, dialogano a distanza
decorativo - poiché la fantasia qui non orticoltura. Javier Mariscal si esprime con sui materiali e sulle tecnologie. in modo uniforme (Andrea Busto).
coinvolge solo il motivo ma anche la un linguaggio tutto suo, teoricamente Nel 2009 la sua “Cabbage Chair” viene
sua disposizione, quale sinonimo di una complesso ma in pratica semplice. Le sue selezionata per le collezioni del MoMA e Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), MOROSO award
libertà più gioiosa, sempre estroversa e creazioni, talvolta innocenti, sono sempre del MAD (New York) e del Musée des Arts for contemporary art 2011_12, Monfalcone, GC.AC,
relazionale (Andrea Bruciati). provocatorie. Decoratifs (Parigi). 2011; Alberto Salvadori - Valerio Borgonuovo
- Luca Pozzi, Luca Pozzi A.E.W.O.M., Firenze,
Bibl.: Michael Lin, Ostfildern, Hatje Cantz, 2010; Bibl.: Drawing Life. Mariscal, London, Phaidon, Bibl.: Nendo, Cologne, Daab Media, 2008 Gli Ori, 2010; Marco Meneguzzo (a cura di),
Ivy Cooper (a cura di), Michael Lin, Saint Louis, 2009. www.nendo.jp La scultura italiana del XXI secolo, Milano,
Contemporary Art Musem, 2005. www.mariscal.com Fondazione Arnaldo Pomodoro, 2010.
Marc Newson www.lucapozzi.com
Ross Lovegrove
Andrea Mastrovito Marc Newson è uno dei designer più Tobias Rehberger
La ricerca di Ross Lovegrove supera i Nasce a Bergamo nel 1978; raffinati e influenti di questa generazione. Nasce a Esslingen (D) nel 1966;
confini tra scienza, design e architettura. vive e lavora a Bergamo e New York. Sempre innovativo, è anche prolifico vive e lavora a Francoforte sul Meno.
I suoi progetti fondono tecnologia, e straordinariamente versatile: le sue
materialità e scultura in elegante e sobria Dipinti composti da stratificazioni di fogli creazioni spaziano dagli oggetti di uso In Rehberger lo slittamento fra arte che
formalità. Sue creazioni come il Solar di carta e veline dipinte: Mastrovito lavora domestico, all’arredamento, dai ristoranti invade il reale e gli effetti contaminanti
Tree, progetto di illuminazione urbana le immagini quasi fosse un archeologo, agli orologi da polso e fino agli interni di questo dialogo continuo, fanno
basato su avanzate tecnologie solari e estraendole dal supporto. Questa di aeromobili. Il suo senso estetico e sì che vi sia un piano metaforico di
l’orologio in titanio HU per Issey Miyake, inventiva di tipo tecnico si accompagna l’originalità senza compromessi hanno sovracostruzione contro un’usura
contrazione di human per l’attenzione alla ad una sofisticata scelta iconografica, reso celebre nel mondo questo designer dello sguardo stesso. Senza rifuggire
forma in sintonia con il corpo. Per Moroso grazie alla quale soggetti e riferimenti, di origine australiana che vanta una ad una tentazione iconoclasta ma anzi
rappresenta il punto di congiuntura costruiscono costellazioni di senso clientela di prim’ordine. immergendosi in una estetica spesso
tra sensoriale e razionale, tra sapienza che, a seconda del progetto espositivo, Le sue opere sono presenti nelle pop ed accattivante che tanto deve
artigianale e sensibilità tecnologica. collegano presente e passato, storia collezioni permanenti di prestigiosi enti alle forme del design. In ogni lavoro
privata e sociale (Marina Pugliese). museali quali il MoMA di New York, The la compenetrazione è totale: viene
Bibl.: Supernatural the work of Ross Lovegrove, Design Museum di Londra e il Musée continuamente verificata la consistenza
London, Phaidon, 2004; R. Lovegrove, T. Barker, Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), MOROSO award National d’Art Moderne, Centre Georges delle immagini che, dalla bidimensionalità
A. Braun, A. Lo, P. Jusselme, R. Buckner, A. Hall, for contemporary art 2011_12, Monfalcone, Pompidou, Parigi. dei pannelli, al fotomontaggio e alla
Sunny Delight: A Ross Lovegrove Master Class, GC.AC, 2011; Julia Draganovic (a cura di), Andrea tangibilità delle sculture, si traducono
Innovation Design Engineering, 2008. Mastrovito. Easy come, Easy go, Cinisello Balsamo, Bibl.: Cinzia Ferrara, Marc Newson. Design tra in ambienti immersivi, coinvolgendo
www.rosslovegrove.com Silvana Editoriale, 2011; Andrea Bruciati (a cura organicità e fantascienza, Milano, Lupetti, 2005; ogni aspetto del sensorio con una certa
di), Soft Cell: space dynamics in Italy, Bologna, Alison Castle, Marc Newson: Works, Köln, inclinazione all’opera d’arte totale
Damiani, 2008. Taschen, 2012 (Andrea Bruciati).
www.andreamastrovito.com www.marc-newson.com
Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), A Basic Human
Metamorphosis 120. 121. Biografie

Impulse, Monfalcone, GC.AC, 2010; Germano continuamente l’opera stessa. E per dello spazio architettonico, avviene la collabora con Vico Magistretti, Maddalena
Celant - Blom Ina, Tobias Rehberger. On Otto e On questo che io mi relaziono allo spazio decostruzione degli elementi costitutivi de Padova e Piero Lissoni. Con Patrizia
Solo, Milano, Progetto Prada Arte, 2007; Brehm in modo simile a quello dello spettatore al fine di reimpostare il concetto stesso Moroso sviluppa una nuova concezione
Margit - Alessandra Pace (a cura di), Tobias (Dragana Sapanjos). di visione. Lo spazio viene formalmente del sedersi, flessibile e trasformabile.
Rehberger, Deaddies, Torino, Hopefulmonster, inteso quale proiezione di un oggetto su Progetti unici, nati dall’unione di
2002. Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), MOROSO award di una superficie, ma con la tendenza talento e sensibilità femminile con la
for contemporary art 2011_12, Monfalcone, GC.AC, a debordare, a oltrepassare i confini solida tradizione artigianale e sartoriale
Andrea Sala 2011. materiali posti dai supporti per un dell’azienda.
Nasce a Como nel 1976; www.draganasapanjos.net coinvolgimento totalizzante dell’intero
lavora a Milano e Montreal. ambiente (Andrea Bruciati). Bibl.: Caroline Klein, Patricia Urquiola,Cologne,
Tomás Saraceno Daab Media, 2009; Patricia Urquiola: Time to
Trovare una nuova immagine in una forma Nasce nel 1973 a San Miguel de Tucumán (AR); Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), A Basic Human Make a Book, New York, Rizzoli, 2013
esistente e scoprire una potenzialità vive e lavora a Francoforte sul Meno. Impulse, Monfalcone, GC.AC, 2010; Acrobazie, www.patriciaurquiola.com
diversa all’interno di un oggetto sono Corraini, 2008.
aspetti fondamentali del mio approccio. Le sue installazioni vogliono sfidare le www.francescosimeti.com Tokujin Yoshioka
Sono affascinato dal mondo del design restrizioni convenzionali sull’habitat
e dell’architettura: lavoro con oggetti umano, e suggerire nuovi modi di Luca Trevisani Tokujin ha studiato a lungo con Shiro
di design, progetti di architettura, percepire la natura. Futuristici modelli Nasce a Verona nel 1979; Kuramata e Issey Miyake. Designer
immagini o opere di altri artisti, cercando urbani delle metropoli galleggianti vive e lavora fra l’Italia e Berlino. eclettico e raffinato, si esprime in
di identificare e catturare una nuova suggeriscono la possibilità di spostare le campi molto diversi: arte, moda,
funzionalità, una nuova scala, una nuova città dalla superficie della Terra in aria Ad interessare Trevisani è soprattutto architettura e design. L’idea alla base
realtà combinatoria, partendo dalla e rappresentano un tema centrale nella il carattere progettuale, cosicché il di ogni suo progetto, viene sempre
pratica della progettazione (Andrea Sala). pratica dell’artista. potenziale racchiuso nell’idea venga mediata da un approccio progettuale
Continuando nella tradizione di architetti spesso disperso nel corso della sua volto all’essenzialità, concettuale e
Bibl.: Daniela Bigi, Fascinazione per la forma, visionari prima di lui - Buckminster realizzazione che risulta parziale o sperimentale, nella continua ricerca di
in «Arte & Critica», 68, 2011; Marco Meneguzzo Fuller, Archigram, e Ant Farm Collective imprecisa, con uno scarto tra idea ed applicazioni inusuali per materiali semplici
(a cura di), La scultura italiana del XXI secolo, - Saraceno applica la ecosofia formulata oggetto. Urgenti dunque sono il progetto e comuni. Con Moroso condivide l’amore
Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro, 2010; da Felix Guattari perchè riunisce tre o l’intento, e non la loro attuazione e per l’oggetto unico, la propensione
Andrea Bruciati (a cura di), A Basic Human parametri, ambientale, mentale e sociale, da qui nasce l’interesse e l’utilizzo di alla manualità artigianale e la grande
Impulse, Monfalcone, GC.AC, 2010; Noah Stolz, in pratica metodologica (Andrea Bruciati). materiali effimeri, ma mai anodini o non attenzione alla cura sartoriale.
Andrea Sala, in «Kaleidoscope», 6, 2010; Andrea correlati ad un vitalismo delle forme
Bruciati (a cura di), Soft Cell: space dynamics in Bibl.: Berlin Marion Ackermann - Daniel (Andrea Bruciati). Bibl.: Tokujin Yoshioka Design, London, Phaidon,
Italy, Bologna, Damiani, 2008. Birnbaum - Udo Kittelmann - Hans Ulrich Obrist 2006; Tokujin Yoshioka, New York, Rizzoli, 2010
(a cura di), Tomás Saraceno: Cloud Cities, Bibl.: Marco Meneguzzo (a cura di), La scultura www.tokujin.com
Dragana Sapanjoš Düsseldorf, Hamburger Bahnhof für Gegenwart italiana del XXI secolo, Milano, Fondazione
Nasce nel 1979 a Capodistria (SLO); - Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, 2011; Arnaldo Pomodoro, 2010; Andrea Bruciati (a cura
vive e lavora a Cittanova (HR). Andrea Bruciati (a cura di), A Basic Human di), Arrivals and Departures: a New Generation
Impulse, Monfalcone, GC.AC, 2010. of Artists, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale,
La mia ricerca è concentrata sul www.tomassaraceno.com 2010; Andrea Bruciati (a cura di), A Basic Human
rapporto tra contenuto e contenitore, Impulse, Monfalcone, GC.AC, 2010; Luca
sull’alterazione percettiva che l’opera Francesco Simeti Trevisani, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale,
produce nel consumatore. L’opera si Nasce a Palermo nel 1968; 2009; Andrea Bruciati (a cura di), Soft Cell: space
pone come uno spazio svuotato delle vive e lavora a New York. dynamics in Italy, Bologna, Damiani, 2008.
proprie connotazioni oggettuali, dove il
fruitore entrando con la sua presenza, Sembra riattivare da molti punti di Patricia Urquiola
attiva la dimensione del discorso. vista le esperienze sperimentali della
Discorso e discorsi che si nutrono con le fine degli anni Sessanta, soprattutto Patricia Urquiola si è formata con i grandi
proprie sensazioni, con il proprio odore, quelle genericamente affini ai linguaggi nomi del design del Novecento. Assistente
con la propria presenza, con la psiche di derivazione pop che rileggono il universitaria di Achille Castiglioni e
e il corpo, elementi attivi a riplasmare concetto stesso di habitat. Nella gestione Eugenio Bettinelli, successivamente
Metamorphosis 122. 123. Bibliografia

15 anni di progetti Massimo Museum of Modern Art, James Bond & Pin-Ups, Andrea Branzi, La Casa
Iosa Ghini 15 years of 26 maggio – 11 settembre Davide Cascio and Peter Calda. Esperienze del
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Metamorphosis 126. 127.

Highlands di Patricia Urquiola, 2003


Palais de Tokyo, Parigi
Finito di stampare nel mese
di ottobre 2012,
presso Grafiche Filacorda,
Udine
Casa Cavazzini
Museo
d’Arte Moderna
e Contemporanea

ISBN ISBN 9788895752129


Euro (...)

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