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2 comma 20/c - Legge 662/96 - dci P N - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a sostenere le tariffe previste
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2007
n. 22
Gennaio-Aprile
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Dossier
RIVISTA
QUADRIMESTRALE
DELLA FENIARCO
FEDERAZIONE NAZIONALE ITALIANA
ASSOCIAZIONI REGIONALI CORALI
EDITORIALE
di Sandro Bergamo
IL DIRETTORE DI CORO
COME LEADER DI GRUPPO
di Giuseppe Nucci
Foto di copertina:
Concerto in vesti bibliche, Rembrant
NOVA ET VETERA
Nova et Vetera
GIOVANNI MARIA NANINO
ATTIVIT
DELLASSOCIAZIONE
Hanno collaborato:
Pier Paolo Scattolin
Giuseppe Nucci
Dario Tabbia
Claudio Martinelli
Maurizio Pastori
Flavio Becchis
Giorgio Morandi
Attivit dellAssociazione
SCHEDA REGIONE
Stampa:
Tipografia Menini / Spilimbergo (Pn)
Associato allUspi
Unione Stampa
Periodica Italiana
Spedizione in A.P. - art. 2 comma 20/c
legge 662/96 dci PN
Autorizzazione Tribunale di Pordenone
del 25.01.2000 n 460 Reg. periodici
Abbonamento annuale: Italia 10
Estero 15
c.c.p. 11139599 Feniarco - Via Altan, 39
33078 San Vito al Tagliamento (Pn)
VOCI DI PRIMAVERA 26
di Flavio Becchis
Scheda Regione
NOTIZIE
DALLE REGIONI
Redazione:
via Altan, 39
33078 San Vito al Tagliamento (Pn)
tel. 0434 876724
fax 0434 877554
e-mail: info@feniarco.it
Progetto grafico:
Tipografia Menini / Spilimbergo (Pn)
Roberto Roveri - Agenzia G.V. - Bologna
Comitato di redazione:
Giorgio Morandi
Puccio Pucci
Alvaro Vatri
Mauro Zuccante
Segretario di redazione:
Pier Filippo Rendina
17
di Maurizio Pastori
Rubriche
SCAFFALE 40
di Alvaro Vatri
RUBRICHE
DISCOGRAFIA 42
MONDOCORO 43
CONCORSI 47
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dossier
EDITORIALE
di Sandro Bergamo
scandalizzato, si fatto e si fa esattamente cos. Quali spazi e a quali ore sono concessi nelle reti pubbliche e private alla
musica darte e quali alla musica di consumo? Quante volte il comportamento di
chi gestisce fondi e spazi pubblici si fa
guidare solo dal numero dei clienti rinunciando a riflettere sulla qualit culturale delle proposte? Quante volte i mezzi
di comunicazione danno dignit culturale
a fenomeni di dubbia qualit ponendoli
sullo stesso piano della musica pi impegnativa?
Per fortuna, nonostante lo scarso sostegno, qualcosa si muove, ed la seconda,
bella, notizia: nel 2006, le vendite discografiche legate in qualche modo alla cosiddetta classica sono aumentate del
20%, le presenze ai concerti del 10%.
Contemporaneamente, sono calate in modo consistente le vendite in altri settori,
rap in testa (e se permettete, anche questa
una bella notizia).
Anche la coralit, diffondendo cultura
musicale, ha fatto la sua parte e il servizio
di due pagine pubblicato su Repubblica
del 18 marzo mostra che qualcuno comincia ad accorgersene. Sar bene, allora, che
tutti comincino a prenderne nota, in primis quanti si occupano di informazione,
di programmazione televisiva, di politica
culturale: non solo si deve, ma anche si
pu proporre qualit e non essere penalizzati. A noi, con la nostra rivista, con lattivit delle nostre associazioni regionali,
dei nostri cori, della Feniarco, il compito
di far sentire sempre di pi la voce della
coralit.
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dossier
LE COMPETENZE
DEL DIRETTORE E LA
METODOLOGIA DIDATTICA
di Pier Paolo Scattolin
a presente relazione ha come soggetto la figura del direttore del coro amatoriale, solitamente non legato alla produzione teatrale o del coro che comunque non sia espressione di
unattivit professionale: queste
due ultime tipologie corali hanno
infatti obiettivi e organizzazione del
lavoro molto diversi.
Va innanzi tutto detto che nel mondo amatoriale la figura del direttore
di coro ha avuto unevoluzione
marcata nellaspetto della propria
preparazione; senza voler mettere
dei confini precisi si pu dire che
negli ultimi 25 anni lo spessore tecnico e artistico del direttore avanzato in maniera decisa e netta.
Si potrebbe dire tout court che in
Italia ci sia stato un passaggio da
una direzione corale dilettantesca
ad una maggiormente consapevole
e professionalizzata; questa constatazione non comporta un giudizio
sul risultato artistico raggiunto dal
coro amatoriale in questa evoluzione: quante volte abbiamo visto cori
ben guidati da direttori dilettanti
e, al contrario, cori che non hanno
raggiunto alcun significativo risultato artistico pur guidati da direttori
istruiti e patentati.
In queste osservazioni introduttive
vorrei segnalare anche levoluzione
del coro amatoriale che col tempo si
fissato obiettivi e traguardi artistici sempre crescenti, che hanno accompagnato quello del trovarsi per
fare musica.
Recentemente si sono sviluppati cori nelle scuole e cori che per esempio fra gli obiettivi hanno quelli di
carattere terapeutico come quelle
formazioni che nascono negli ospedali o che sono in maggior parte
composte da persone con abilit
diverse.
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timbro nella produzione di un medesimo suono, costituiscono peculiarit di quel repertorio che crea ulteriori motivi di interesse nella scelta del repertorio.
Sono molti anche i brani di compositori italiani utilizzabili per questo
itinerario, ma rimandiamo ad unaltra occasione per affrontare il repertorio italiano in maniera pi approfondita.
Soprattutto nei riguardi dei giovani
il continuo riferimento giustificativo nelle scelte del repertorio e della
sonorizzazione vocale-strumentale al vissuto sonoro crea equivoci
enormi dal punto di vista educativo
e pu produrre labbandono di efficaci prassi didattiche consolidate in
tutta Europa.
Alle volte sembra che si preferisca
una scorciatoia che apparentemente
e superficialmente attira i giovani,
magari anche il consenso di qualche
genitore musicalmente poco alfabetizzato e magari entusiasta per le
performance spettacolari di triste reminiscenza e scimmiottamento dellintrattenimento televisivo.
Tutto ci non produce un buon investimento per il futuro approccio musicale di un giovane che passer dallo stato dellinfanzia-adolescenza a
quello dellet adulta.
Non credo che si possa essere tacciati di passatismo quando, allinterno di un percorso didattico che rispetti levoluzione e la naturalezza
delle necessit giovanili, li si avvii
allattivit della musica in maniera
meno superficialmente ancorata.
La didattica corale deve evolvere,
ma senza compromettere i risultati
acquisiti dal lavoro di tante personalit del mondo corale anche italiano:
solo non dobbiamo alienare il ruolo
educativo che ci compete e non avere paura di fare fatica per trovare soluzioni pedagogicamente idonee e
tanto meno, quando necessario, di
andare controcorrente.
I direttori devono continuare nellesercizio del ruolo di educatori e non
devono limitarsi allattivit di intrattenitori ammiccanti e semplificanti
abdicando al vero ruolo che quello della trasmissione del sapere co-
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una fase di pi matura consapevolezza del far coro, mentre in Europa la preparazione del cantore
indubbiamente migliore grazie anche a condizioni didattiche ambientali (attivit corale nelle scuole
e nelle chiese) molto efficaci. Nellattuale fase del nostro associazionismo questo tema didattico visto
dai rappresentanti e dalla commissione artistica come uno dei pi urgenti e da affrontare con sempre
maggior determinazione.
Ragioni morali ed esigenze artistiche
devono rendere responsabili i direttori nei confronti dei propri cori, in
qualunque tipo di attivit musicale i
cori siano coinvolti e in qualunque
livello tecnici-artistico il direttore si
trovi ad agire e raggiungere.
Il nostro associazionismo deve diventare punto di riferimento di una
problematica che nasce lontano, ma
che non possiamo pi fingere di non
vedere.
Credo che nelle attivit didatticoformative la Feniarco e le nostre associazioni corali tengano fede agli
obiettivi primari della coralit, mantenendo il rapporto con le esigenze
della base (costituita dai cori e dai
direttori) e corrispondendo a reali
esigenze della coralit italiana: speriamo che queste prospettive possano essere recepite anche in ambito
federativo dove le giuste necessit
di rappresentativit internazionale
devono coniugarsi saldamente alle
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migliora pi velocemente se non
si cura solo laspetto individuale, ma se si mettono in correlazione fra loro i cantori attraverso
esercizi a pi voci (intonazione
relazionata su un suono di base);
3. fase fonetica dedicata agli esercizi con le consonanti: studio delle dentali, labiali, nasali; vocalizzi con le nasali, con suono a
bocca chiusa ed esercizi con le
vocali; impostazione degli apparati mobili (lingua, labbra, laringe etc.); occorre inoltre sviluppare la programmazione dei vocalizzi, iniziando da quelli pi
semplici con estensione limitata
e progressiva introduzione di
esercizi pi complessi nellestensione e negli intervalli;
4. fase polifonica con luso di canoni con le scale maggiori e minori: il canone la forma pi semplice di organizzazione polifonica e pu assumere facilmente il
carattere ludico; uso di frasi cadenzali a 4 voci e facili modulazioni;
5. momenti di creativit individuale
attraverso la tecnica aleatoria e
improvvisativa (organizzazione
anche graduale di grumi/clusters
di suoni nei registri acuto, medio
e basso, esecuzione di suoni legati, staccati, glissati di cui si
stabilisce solo la direzione ma
non una precisa melodia, esecuzione di ritmi liberi con uso delle consonanti, etc.).
Il percorso tecnico programmato
pu essere efficacemente fatto sia
nella fase di riscaldamento, sia durante lo studio dei brani, selezionando comunque durante la prova
gli esercizi utili al superamento delle difficolt dei brani allo studio.
Infine luso della lavagna luminosa
molto utile se si vuole avviare e
programmare la lettura musicale.
Con questo semplice strumento si
cattura lattenzione contemporaneamente di tutti i cantori sulla partitura che allo studio: con la
proiezione della partitura il direttore ha maggior facilit nella sua analisi e nella lettura cantata, con grande risparmio di tempo.
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IL DIRETTORE DI CORO
COME LEADER DI GRUPPO
di Giuseppe Nucci
ESORDIO
nche se sono abituato a interlocutori piuttosto variegati,
questa la mia prima esperienza in cui ho lopportunit di parlare a direttori di cori e spero di riuscire a sintonizzarmi - il termine mi pare
appropriato - con voi in modo chiaro
ed efficace.
Quando mi stato chiesto di parlarvi
di leadership la mia prima preoccupazione stata quella di capire quanto
robusto sia il nesso che lega una realt
organizzativa aziendale a un coro.
Nel vostro ambito immagino che alcuni affermino che: il coro unaltra
cosa, non pu essere considerato come unazienda noi facciamo musica, ma credo che anche per fare musica rilevano, e non poco, anche gli
aspetti organizzativi e gerarchici (Robert Schumann diceva: Se tutti fossero primi violini non si potrebbe fare
unorchestra).
Vediamo se riesco a convincervi che,
pur tenendo conto delle forti specificit che caratterizzano i cori, pu affermarsi che, senza dubbio, un coro
una vera e propria organizzazione.
Il vocabolo organizzazione trae origine dal termine greco organon che significa strumento, mezzo e, ancora
oggi, il significato di questo termine
sottolinea il nesso teleologico che lega la struttura organizzativa agli
obiettivi che si vogliono conseguire.
Il sociologo Max Weber, indica lorganizzazione come quella struttura
caratterizzata da precisione, rapidit,
chiarezza, regolarit, affidabilit ed
efficienza e basata sullelaborazione
di un rigido sistema di divisione dei
compiti, di un sistema di supervisione
gerarchica e di un sistema di regole
formali e non.
Queste definizioni, che compaiono
nei testi di management, penso possano trovare ospitalit anche nella vostra realt.
LA LEADERSHIP
Iniziamo con la leadership. Nellattuale contesto organizzativo la leadership costituisce un processo che
influenza gran parte delle attivit individuali e di gruppo, la definizione
degli obiettivi e le modalit per conseguirli e si realizza quando il leader
riesce a farsi seguire dai collaboratori nel perseguimento delle mete organizzative.
La leadership mostra la sua estrema
rilevanza in vari ambiti.
Innanzitutto essa una componente
essenziale del processo di cambiamento. Si ha ormai consapevolezza
di dover talvolta modificare visioni
culturali e approcci tecnici per poter
operare con efficacia ed efficienza
ma, allo stesso tempo, poche resistenze sono cos forti nellambito
delle dinamiche infraorganizzative
come quelle al cambiamento. E ci
del tutto naturale. Muoversi secondo
nuove prospettive provoca incertezza
e stress. Le persone desiderano quindi ancorarsi a prassi e modalit con
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cui hanno confidenza, come garanzia
di tranquillit e sicurezza.
chiaro, allora, che per vincere questa sorta di andamento inerziale della
cultura, tanto organizzativa quanto,
come nel nostro caso, artistica, necessario innanzitutto intervenire sulle
mappe cognitive di tutti i componenti dei gruppi. Ma per far questo occorre una serie di capacit alcune delle quali vengono sintetizzate appunto
nel concetto di leadership.
In particolare, sotto questo profilo si
parla soprattutto di leadership visionaria e trasformazionale, in grado
di favorire lempowerment dei collaboratori, di istituzionalizzare la cultura del cambiamento e di indicare
una vision condivisa che assicuri
chiarezza, coinvolgimento e senso di
appartenenza e che aiuti i collaboratori a superare il caos, la tensione e
lo stress che qualsiasi mutamento
comporta.
In secondo luogo la leadership - intesa come requisito del capo o appunto del direttore - il pi potente strumento dellorganizzazione
process oriented; i leader diventano lorganizzazione, umanizzandola, facendo perdere alla struttura, al
gruppo, il suo significato meccanicistico.
In terzo luogo la leadership capace
di incidere in profondit sulle motivazioni dei collaboratori - nel vostro
caso di ogni singolo artista - sulla loro fidelizzazione, sul modo di vivere
il proprio ruolo allinterno del gruppo, sul grado di coinvolgimento e, in
definitiva, sulle modalit con cui
esplicano le rispettive prestazioni artistiche. Ad esempio, nelle aziende
private, da una ricerca emerso che
la probabilit che i dipendenti di un
cattivo leader lascino il proprio lavoro quattro volte superiore rispetto
alla media.
In quarto luogo la leadership determinante per indicare i codici etici su
cui poggia il gruppo. Si tratta di ideali condivisi e fortemente interiorizzati che sono difesi e applicati dal leader. Essi sono comunicati con numerose modalit ma quelle pi efficaci
sono soprattutto le azioni personali: il
capo, infatti, in ogni caso influenza i
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relazione. Si preoccupa soprattutto
di spiegare il contenuto della prestazione lavorativa ed esercita una
leadership incentrata sul comando
e controllo;
- con la maggior esperienza maturata dal collaboratore, il manager inizia a orientarsi alla relazione ed
esercita una leadership in cui
emergono elementi di convincimento e di coaching;
- dopo che il collaboratore ha acquisito elevata competenza e sicurezza, il manager si orienta alla relazione e poco al compito. La sua
leadership caratterizzata dalla
partecipazione e dal sostegno.
In definitiva, comunque, la maggior
parte degli studiosi concorda sul fatto
che non esiste uno stile ideale poich
sono molti i fattori con cui la leadership interagisce e, a seconda delle
specifiche situazioni, risultano opportune alcune scelte al posto di altre.
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La leadership risonante
La teoria emergente dagli studi pi
recenti quella della leadership risonante - il cui principale sostenitore
Daniel Goleman, uno dei massimi
esperti in leadership a livello mondiale - che consiste fondamentalmente nella capacit del leader di innescare sentimenti positivi nelle persone che gestisce.
Facciamo un esempio. Chi ricopre
ruoli di responsabilit, davanti a prestazioni modeste o deludenti di coloro che da lui dipendono, spesso lamenta in costoro mancanza di coinvolgimento, di passione, di entusiasmo e di dedizione.Ma questo atteggiamento, paradossalmente, la prova del fallimento del capo pi che dei
suoi collaboratori. La motivazione e
lentusiasmo non si sviluppano spontaneamente ma devono essere costantemente alimentate. E ci richiede
una serie complessa di capacit che,
sinteticamente, viene definita come
leadership.
La leadership risonante si basa sullintelligenza emotiva che, a sua volta, individua quattro dimensioni essenziali e diciotto competenze.
Sarebbe troppo lungo soffermarsi su
tutte ma riteniamo utile fare cenno al-
ascoltare, quella di interpretare correttamente la comunicazione non verbale, quella di considerare con il massimo rispetto i sentimenti degli altri e
quella di saper fornire, rispetto agli
input ricevuti, risposte attente a tali
sentimenti, coerenti e funzionali ai
propri obiettivi.
d. Gestione delle relazioni
interpersonali
la dimensione in cui si manifesta
gran parte dellabilit di un leader.
Consente di realizzare unampia rete
di relazioni in grado di mobilitare
energia, entusiasmo ed emozioni. Deve mirare a creare spirito collaborativo, senso di appartenenza e sinergia
verso determinati obiettivi.
I LEADER
Veniamo ora al secondo - e ultimo tema - che tratter, e cio passiamo dalla competenza a colui che la possiede
e cio dalla leadership al leader.
Anche il concetto di leader molto
complesso e ad esso sono riconnesse
un gran numero di definizioni. Tra le
pi significative potremmo prendere
quella secondo la quale il leader colui che indica - anticipando i tempi - i
grandi obiettivi da raggiungere, avvalendosi anche di una profonda capacit di comprensione della psicologia
dei singoli e soprattutto dellambiente
e della cultura con cui interagisce.
In estrema sintesi possiamo affermare
che il leader colui che governa quel
processo attraverso il quale si influenzano le attivit individuali e di gruppo
orientandole a fissare determinati
obiettivi e a conseguirli. In questo
processo il leader deve far coniugare
gli interessi particolari degli individui
con quelli del gruppo.
Tuttavia il leader deve saper utilizzare diversi stili, passando da uno stile
allaltro, a seconda delle circostanze.
Vediamo i principali.
a. Stile visionario
I leader visionari indicano alle persone il piano generale e i relativi
obiettivi senza tuttavia fissarne le modalit per conseguirle. Tutti sono
quindi coinvolti e hanno la possibilit
di capire il proprio ruolo, di conoscere la meta a cui tendere e di percepire
il valore del proprio contributo.
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Tutto questo stimola spirito di iniziativa, entusiasmo nonch orgoglio e
senso di appartenenza ad una squadra
che mira ad uno stesso traguardo. Ci
crea le condizioni per un clima emotivo positivo, che costituisce uno dei
principali presupposti per la fidelizzazione di un soggetto ad un gruppo.
Inoltre, il comunicare costantemente
il quadro di insieme e gli scopi a cui
tende una certa attivit complessa,
stimola lo spirito diniziativa di
ciascuno.
I leader che appartengono a questa tipologia devono soprattutto distribuire
e condividere informazioni e conoscenza.
Questo tipo di leader prezioso in
presenza di radicali cambiamenti
mentre trova difficolt in ambienti lavorativi imperniati sul tecnicismo in
cui prevale, nei collaboratori, unelevata competenza tecnica ( facile
per lui fare tutti quei bei discorsi ma
poi non sa neanche come funziona
[una certa cosa]).
b. Stile coach
Il leader coach si caratterizza per essere, per antonomasia, colui che si
propone di far crescere i propri collaboratori. Egli si adopera per fargli
conoscere le loro potenzialit ed i limiti, i percorsi da percorrere per migliorarsi e li ncora a obiettivi personali e professionali a lungo termine
per creare una motivazione duratura.
In altri termine il leader coach si focalizza pi sullo sviluppo della persona che sui compiti da svolgere.
Questi leader delegano, non stigmatizzano risultati negativi e, soprattutto, contribuiscono significativamente
a fidelizzare i propri collaboratori al
gruppo.
c. Stile affiliativo
Il leader affiliativo mira a creare forti rapporti interpersonali, enfatizzando limportanza dei sentimenti altrui.
uno stile che viene praticato soprattutto nei momenti di crisi che ci
si propone di superare attraverso la
coesione interpersonale per sollevare
il morale, migliorare larmonia e il
rapporto con il gruppo.
Le competenze necessarie al leader
sono soprattutto ladattabilit, lottimismo, lempatia, la gestione dei
CONCLUSIONI
Unultima importante questione:
leader si nasce o si diventa?
Le risposte a questa domanda hanno
creato in letteratura una copiosa e
tuttaltro che univoca serie di opinioni: pu essere utile riassumere le diverse tesi che possiamo sintetizzare in
due teorie che si contrappongono.
La prima si rif ad una concezione
tradizionale che nata nellambiente
militare, e cio al concetto di arte del
comando, secondo la quale la leadership non un modello, o un sistema in
quanto - secondo unesemplificativa
affermazione - nessun modello o sistema di comportamenti di leadership
pu prevedere le circostanze, le
condizioni e le situazioni in cui il
leader dovr influenzare loperato
degli altri.
La seconda tesi, che potremmo definire di natura pi aziendalistica, pur
accettando la possibilit che alla base
della leadership vi siano qualit innate, ritiene tuttavia che nel complesso
sia determinante, per raggiungere
standard di valore, un vero e proprio
percorso di crescita.
Si tratta di imparare ad acquisire le
competenze necessarie per unefficace leadership.
Il sistema pi efficace un apprendimento in grado di far maturare nuove
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ne di un progetto di apprendimento.
Esso deve innanzitutto mirare a produrre cambiamenti che ci faranno
sentire meglio nel futuro. Bisogna
fissare degli obiettivi che devono essere realistici e soprattutto adeguati
ai nostri valori e alla nostra filosofia
di vita.
Lultimo step prevede la ripetuta attuazione di quanto appreso, affinch
si consolidi, e la verifica del feedback.
chiaro che tutto ci, da un lato, presuppone una partecipazione convinta,
non limitata alla dimensione intellettuale ma estesa a quella emotiva e,
dallaltro, deve impattare in processi
di sviluppo in cui il must sia imparare ad imparare.
In conclusione, per rispondere alla
domanda posta poco fa, tra le due tesi che ho riassunto, propendo per
quella secondo cui leader si pu diventare - chiaramente non tutti allo
stesso modo - rispetto a quella deterministica per la quale capi si nasce.
Vorrei ora congedarmi da voi con
unaffermazione per me dogmatica:
la leadership strettamente correlata
alluomo e al suo sistema di valori.
Al riguardo mi sembra pertinente una
citazione di George Gershwin che dice pi o meno cos:
Per me i sentimenti contano pi di
qualsiasi altra cosa, pi della tecnica
e della conoscenza. Naturalmente il
sentimento da solo, senza altri certi
attributi, non sufficiente, ma lelemento essenziale.1
To me feeling counts more then anything else, more than technique or knowledge. Of course, feeling by itself, without certain other attributes,
is not enough, but it is the supreme essential. George Gershwin (1898-1937).
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1 P. DONATI, La famiglia come capitale sociale primario, in Famiglia e capitale sociale nella societ italiana, Ottavo Rapporto Cisf sulla Famiglia in Italia, edizioni S. Paolo, Cinisello Balsamo, 2003.
2 P. G. RAUZI, C. MARTINELLI, M. ORSI, La coralit alpina del Trentino, Edizioni Arca, Trento, 2000.
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un questionario di 45 domande si
cercato tra laltro di mettere a fuoco
gli elementi di socializzazione che
un coro pu rappresentare per una
persona.
La ricerca ha coinvolti circa 1500
coristi3.
Il 50% dei intervistati aveva unet
compresa tra i 30 e i 49 anni. Laltro
49% si distribuisce per una percentuale del 18,6% tra i 15 e i 29 anni e
per il 30% dai 50 anni in su.
Interessante, per gli spunti di riflessione che ci offre, il confronto dei
dati sullet dei componenti dei cori
alpini con i dati relativi allet della
popolazione corrispondente e cio
dei maschi residenti in Trentino dai
15 anni in su.
Dalla comparazione tra i due dati
emerso come le classi di et in cui
stato diviso lintervallo tra i 14 e i 24
anni siano sotto rappresentate nella
coralit alpina (il 7,6% contro il
15,6%) rispetto alla popolazione maschile generale; la classe di et tra i
15 e i 19 anni denota una differenza
di oltre sei punti percentuali. Mentre
tutte le altre classi di et sono sopra
rappresentate, tranne la classe di et
tra i 60 e i 64 anni che presenta una
percentuale quasi uguale e la classe
di et oltre 64 che presenta una
percentuale notevolmente inferiore
rispetto alla popolazione generale.
La minor presenza di giovani tra i 15
e i 19 anni possibile spiegarla riconducendola alla condizione giovanile cio alle condizioni sociali,
culturali ed economiche che caratterizzano i giovani. I modelli culturali
(pensiamo solamente al tipo di musica consumata) e di socializzazione a
cui fanno riferimento; la stessa condizione economica di quasi totale dipendenza dalla famiglia nel caso degli studenti e di precariet nel caso
dei giovani disoccupati ostacolano
lavvicinamento alla coralit alpina
che propone un modello culturale basato su modelli musicali molto lonta-
ni dallimmaginario giovanile e un
modello di socializzazione che presuppone - lo vedremo meglio pi
avanti - unintegrazione sociale molto forte. Il che significa che per un
giovane ci vogliono motivazioni molto forti per decidere di inserirsi in un
gruppo integrato di et superiore
(adulta).
Per quanto riguarda invece i dati che
si riferiscono alle classi di et 60
64 sembra prevalere una sorta di fattore di resistenza. Coloro che appartengono a questa classe hanno sicuramente un rapporto con il coro di lunga data, se non addirittura come fondatori. Intervengono, inoltre fattori
dintegrazione che per un anziano assumono un valore notevole soprattutto in un contesto sociale in cui se esiste una questione giovanile esiste
anche una questione anziani che si
estrinseca attraverso la progressiva
marginalizzazione delle persone.
Quindi il restare nel coro, nonostante
tutti i possibili fattori negativi (et,
decadimento della voce, ecc.), rappresenta per i soggetti anziani un modo per sentirsi ancora attivi e spostare nel tempo la loro marginalizzazione sociale.
L80% degli intervistati aveva unoccupazione mentre i pensionati erano
rappresentati da quasi il 19% dei
coristi.
Degli occupati il 25% lavorava nellindustri, il 24% nel terziario pubblico, il 22% nellartigianato, il 13% nel
commercio, il 10% nel terziario privato e il 7% nellagricoltura. Di tutti
gli intervistati oltre il 62% erano lavoratori dipendenti (compresi quelli
che hanno dichiarato di essere pensionati). La distribuzione dei coristi
nei vari settori economici coincide
con la distribuzione che si trova nellintera popolazione maschile del
Trentino.
Il 14,6% dichiarava di possedere solo
la licenza elementare (a questa percentuale va aggiunto un ulteriore
4,2% che dichiara di non aver concluso la scuola media inferiore, per un
totale pari al 18,8%); il 51,8% dichiara o di possedere la licenza media
(26,5%) o di non aver ultimato le
scuole medie superiori (25,3%); il
21,4% in possesso del diploma di
maturit. I laureati sono il 3%.
Oltre il 60% del campione dichiarava
di essere sposato mentre poco pi del
30% celibe.
Il raffronto con la popolazione maschile generale, di et superiore ai 15
anni, mette in evidenza come la categoria degli sposati sia sopra rappresentata mentre quella dei celibi sotto rappresentata. Questo dato propende per lidea che la coralit alpina
uno spazio di socializzazione per persone con una situazione stabile, anche
da un punto di vista affettivo.
Se mettiamo assieme questi due dati,
quello relativo alla popolazione generale e alla distribuzione nelle varie
classi di et, si arriva alla conclusione
che la coralit alpina fortemente attrattiva sia nei confronti di coloro che
hanno una vita affettiva stabile, (sposati), sia per coloro che si trovano nella condizione di celibe oltre una certa
et, in cui presumibile pensare che
questa condizione sia in fase di stabilizzazione.
La maggior parte (oltre il 62% mentre
poco meno del 17% avevano contribuito a fondare il coro) entrata nel
coro perch contattata e convinta da
amici o da conoscenti. Questi dati ci
indicano come i cori alpini reclutino i loro aderenti tra la cerchia degli
amici e dei conoscenti di coloro che
gi partecipano allattivit e configura
quindi il coro come un luogo significativo di socializzazione di una comunit i cui tratti (socioeconomici e
culturali) sono alquanto omogenei.
Questo dato confermato, in parte,
anche da cosa si deve fare per entrare
in un coro che denota una complessiva non formalizzazione delle procedure di reclutamento.
3 In Trentino il cori alpini sono unottantina, e i coristi sono oltre 2300. Eppure finora non esiste uno studio sistematico di questo fenomeno che
risale al 1926 e che si sviluppato, in maniera consistente, a partire dalla met degli anni sessanta dello scorso secolo, guarda caso in concomitanza con il Concilio Vaticano Secondo e la crisi dei cori parrocchiali. Il mondo accademico si completamente disinteressato del fenomeno considerandolo, probabilmente, n inerente agli studi etnografici o antropologici (basti ricordare le considerazioni non certamente lusinghieri
che degli etnomusicologi avevano alla coralit alpina) n tanto meno un fenomeno che poteva interessare alla sociologia, che guarda caso si dovrebbe interessare dei fenomeni sociali della modernit, tra i quali si colloca a pieno titolo la coralit alpina.
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dossier
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In conclusione i dati che abbiamo sopra, se pur succintamente, riportato fanno emergere
limportanza del corso come
spazio in grado di offrire alle
persone una forma di allargamento della socializzazione,
dintegrazione nella comunit
di appartenenza e di assunzione
di responsabilit che difficilmente sostituibile. Se il capitale sociale un indicatore del
benessere allora i cori sono
fondamentali per garantire, anche nel tempo, un mantenimento di questo capitale indispensabile per definire, anche nella
societ post industriale, quel
senso di comunit e di appartenenza che rappresenta una ricchezza da non disperdere.
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Giovanni Maria Nanino, nato a Tivoli nel 1544 ca. da famiglia di origine valleranese (prov. di Viterbo), fu probabilmente fanciullo cantore nella cappella musicale del Duomo di Tivoli: a
puero in hac facultate versatus sum (Mottetti 1586, dedica). Al servizio del cardinale Ippolito
II dEste nellanno 1562 fu poi cantore nella cappella Giulia in Vaticano (1566-1568) e quindi
maestro di cappella nella Basilica di S. Maria Maggiore (1571-1575) e nella chiesa di S. Luigi
dei Francesi (1575-1577). Il 27 ottobre 1577 venne ammesso nel Collegio dei Cantori Pontifici,
allinterno del quale svolse pi volte incarichi di rappresentanza e, per almeno tre anni, di magister cappellae (1597 [?], 1598, 1604, 1605).
Visse intensamente la vita culturale e musicale della Roma tardo-rinascimentale frequentando i
mirabili concerti che si tenevano alla Trinit dei Pellegrini e partecipando alla costituzione
della Confraternita de musici sotto linvocazione di S. Cecilia, nucleo originario dellattuale
Conservatorio romano.
Ad una discreta produzione musicale associ una intensa attivit didattica che lo vide maestro di
buona parte dei pi noti esponenti della scuola musicale romana tardo-cinquecentesca (Francesco Soriano, Gregorio Allegri,
Felice Anerio, Ruggero Giovannelli ed altri) e che gli procur presto fama ed ammirazione tali da far nascere la leggenda di
una presunta prima scuola pubblica di musica fondata insieme al fratello Giovanni Bernardino Nanino con la collaborazione di Giovanni Pierluigi da Palestrina. In effetti Nanino e Palestrina furono amici e colleghi e lindomani della scomparsa
del Princeps Musicae Nanino seppe degnamente collocarsi come personaggio rappresentativo dei musici romani nel decennio successivo. Mor in Roma l11 marzo 1607 e fu sepolto nella chiesa di S. Luigi dei Francesi.
n questa sede voglio brevemente presentare tre composizioni inedite di Giovanni Maria Nanino, che potranno facilmente
trovare favore presso cori polifonici e
gruppi vocali. Non ho scelto brani dalla sua produzione sacra manoscritta
(appartenente principalmente agli Archivi delle Cappelle Sistina e Giulia)
opere belle e sublimi come le defin
Giuseppe Baini in quanto per la maggior parte con doppio coro. La sua rilevante produzione madrigalistica, oltre
le difficolt che presenta, reclama ancora un studio approfondito, mentre alcune canzonette (ad es. dal Primo Libro delle Canzonette a 3 voci, Venezia,
1593) sono gi abbastanza note. Pertanto ho preferito scegliere tre canzonette spirituali tratte dallantologia Diletto Spirituale, curata da Simone Vero-
1 Cfr. Rpertoire International des Sources Musicales. Recueils imprims XVIe-XVIIIe sicle. I. Liste Cronologique (a cura di F. Lesure), G. Henle, Mnchen-Duisburg 1960, 331. La prima versione consta di 1 vol. in 4 e contiene brani di F. Anerio (6), M. van Buyten, R. Giovannelli (3),
L. Marenzio (2), R. del Mel (2), Palestrina (3), G. Peetrino, F. Soriano (2), S. Verovio; ristampa 1592. La seconda versione consta di 1 vol. in
4 e presenta alcune varianti di autori e brani, ma le tre composizioni di Nanino sono le stesse rispettivamente ai ff. 13v-14 e 17v-18, 19v-20;
ristampa 1590. La raccolta stata edita in ristampa anastatica nella collana Bibliotheca Musica Bononiensis diretta da G. Vecchi, IV 38a, Forni, Bologna 1971.
2 Cfr. Rpertoire International, 293-510; F. PIPERNO, Gli eccellentissimi musici della citt di Bologna. Con uno studio sullantologia madrigalistica del Cinquecento, L. Olschki, Firenze 1985, 20-22.
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tocento da E. Frober nel Jubilus rytmicus de nomine Jesu (N. Legouix,
Parigi 1857), raccolta di brani su versi
di S. Bernardo messi in musica da
G. M. Nanino, G. Pierluigi da Palestrina, F. Anerio, F. Soto, G. Allegri e
R. Giovannelli.
Lambito privilegiato nelle quattro voci
quello medio-alto, tuttavia per una
eventuale esecuzione, oltre a ricordare
che il corista dellepoca era poco pi
basso dellattuale, si noti che cantori e
compositori non si preoccupavano particolarmente di intonare le note allaltezza scritta nella parte: Andrea Adami,
ad esempio, nelle sue Osservazioni per
ben regolare il Coro de i Cantori della
Cappella Pontificia (A. De Rossi, Roma 1711) ricorda che i vari brani dovevano essere intonati tenendo conto della comoda esecuzione di tutte le voci.
Si noti, infine, che la parte del cembalo
scritta una quinta sotto (tranne quella
del secondo brano).
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3 Il termine vam forse appartiene a forme rielaborate dal tardo latino ecclesiastico.
4 Ad esempio si vedano i brani in partitura contenuti nel manoscritto M 14 della Biblioteca Corsini, redatto da un personaggio della cerchia di
Nanino: i brani del nostro autore sono ai ff. 22-24; 29-32v; 96-96v; 98-98v.
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1 Il Lux aeterna per coro a 16 voci a cappella stato composto nel 1966, a quarantatre anni, su commissione di Clytus Gottwald, direttore della Schola Cantorum di Stoccarda; il testo, su cui si basa la composizione, quello canonico della Liturgia per i defunti. Il brano costituisce una sorta di appendice al Requiem (1963-1965), prova ne sia che nellOro supplex se ne avverte distintamente unanticipazione.
2 Il rinnovamento delle arti consiste sempre nella modificazione progressiva di ci che esiste gi (G. LIGETI, Pensieri rapsodici e disordinati sulla musica e sulle mie opere in particolare, Neue Zeitschrift fr Muzik, Mainz, 1993); e ancora: Io ho sempre intrattenuto una relazione ambivalente con la tradizione, anche nel periodo dello sperimentalismo pi radicale. Da un lato alla Scuola Superiore di Musica di Budapest ho ricevuto un insegnamento tradizionale nel senso pi stretto del termine; daltro lato nella mia musica anche quando appartenevo alla tendenza cosiddetta sperimentale, alla quale del resto sento ancora di appartenere il passato musicale ha sempre avuto un ruolo di estrema importanza, non come spunto per citazioni musicali, neppure come modello di magistero artigianale, piuttosto come aura, come allusione (da un colloquio con M. Lichtenfeld, Neue Zeitschrift fr Muzik, Mainz, 1984)
3 A poco a poco si presenta il pericolo dellaccademismo. Personalmente, essendo un antiaccademico, io vorrei combattere in me questo pericolo,
ossia non vorrei continuare a comporre secondo i vecchi clich dellavanguardia, ma nemmeno ricadere in un ritorno ai vecchi stili. Io cerco, proprio negli ultimi anni, di trovare anzitutto una risposta per me, una musica che non sia rimasticatura del passato, neppure del passato dellavanguardia. (da un colloquio con M. Lichtenfeld, Neue Zeitschrift fr Musik, 1981; riportato in M. LICHTENFELD, Da Le Grand Macabre alla Tempesta. Con un saggio sulle Hlderlin-Phatesien, in E. RESTAGNO, a cura di, Ligeti, EDT, Torino, 1985)
4 Ho, allora, combinato quello che avevo appreso allo Studio [sintende allo Studio di fonologia del Westdeutsche Rundfunk di Colonia] con le mie
conoscenze contrappuntistiche acquisite a Budapest. Tra i grandi maestri della polifonia, io ero allepoca molto impressionato da Ockeghem: esistono nella sua opera strutture che io qualificherei stagnanti, nel senso che le voci si accavallano costantemente come le onde. Le composizioni
per orchestra Apparitions (1958-1959) e Atmosphres (1961), come il Requiem (1963-1965), sono composte da trame polifoniche multistrato, con
interferenze; ho chiamato questa tecnica diridescnza micropolifonia, nonostante polifonia ipersatura sarebbe stata una definizione pi adeguata. (G. LIGETI, Pensieri rapsodici e disordinati sulla musica e sulle mie opere in particolare, op. cit.)
5 A Colonia Ligeti porta a termine tre lavori di elettronica pura: Glissandi (1957), Pice lectronique n. 3 (1957-1958) e Artikulation (1958).
6 A Budapest insegnavo armonia nello stile di Bach e contrappunto nello stile di Palestrina. Era puro mestiere. Sin da allora, per me il mestiere
inteso in senso antico molto importante, anche se non ne faccio un uso diretto. Cos come del resto bene che un pittore astratto sappia dipin-
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classi di Ferenc Farkas, Sndor Veress,
Pl Jrdnyi e Lajos Brdos, in fatto
di tecniche della composizione tradizionale6.
Questa fusione di esperienze costituisce i presupposti per la formazione di
un immaginario poetico trascendente,
contemplativo, che intende esplorare le
dimensioni delleterno, in cui la percezione del tempo muta in funzione del
flusso sonoro. Significative le parole
del musicista riportate da Enzo Restagno: una musica che suscita
limpressione di un fluire senza inizio e
senza fine. Vi si ascolta una frazione di
qualcosa che iniziato da sempre e che
continuer a vibrare allinfinito. Tipico
di componimenti siffatti il non avere
cesure che lidea di flusso non consentirebbe. Formalmente questa musica si
presenta come unentit statica. Essa
risulta immobile ma solo in apparenza;
allinterno di quel permanere, di quella
staticit, vi sono impercettibili modificazioni che mi fanno pensare alla superficie di unacqua nella quale si rifletta unimmagine. Ora la superficie
sincrespa lievemente e limmagine
scompare, ma molto lentamente. Quando la superficie torna ad essere liscia vi
scorgiamo unaltra immagine7.
Ma la produzione per coro del musicista ungherese ci aiuta a capire come il
compimento di questo percorso di ricerca abbia radici ancora pi lontane,
anteriori cio al 1956, anno in cui egli,
Gyrgy Ligeti
gere nudi, paesaggi o statue. Fa parte della sua formazione. Deve imparare larte e la tecnica della prospettiva. Questo mio atteggiamento risale ai
tempi delluniversit. Non potrei comporre come compongo se non avessi imparato il mestiere. Il mio Requiem ne un esempio. Il secondo movimento una fuga, bench non abbia niente a che fare con Bach, ma non sarei riuscito a scrivere quel pezzo senza essere passato attraverso questo
insegnamento. (G. LIGETI, Lei sogna a colori?, ALET, Padova, 2004)
7 E. RESTAGNO, a cura di, Ligeti, op. cit.
8 I brani musicali che non ricevevano lautorizzazione a essere suonati davanti ad un pubblico normale venivano eseguiti una volta nellAssociazione dei musicisti e quindi vietati. Molti pezzi li potei ascoltare una volta soltanto. (G. LIGETI, Lei sogna a colori?, op. cit.)
9 Ligeti non risparmia il sarcasmo nel ritrarre la figura di un nume tutelare della musica ungherese: Allora Kdaly aveva quasi settantanni, era molto stimato in Ungheria e veniva considerato il maggior musicista del Paese. Non aveva collaborato n con i nazisti n con i comunisti. Lasciava che
i comunisti lo acclamassero, ma non fu mai dalla loro parte. E in pi era molto popolare per via della sua attivit didattica. Kdaly era una specie
di icona sacra nazionale, e si comportava di conseguenza. La sua prima moglie aveva ventiquattro anni pi di lui e veniva da una famiglia ebraica
molto ricca. Quando mor a novantasei anni, Kdaly, ormai ultrasettantenne, si rispos con una donna che aveva quarantanni meno di lui. Giravano molte barzellette su questo fatto. Era un uomo particolare. Quandera in societ, era estremamente sgradevole e pieno di boria. Lo incontravo
spesso alle conferenze o ai convegni sul folclore. Aveva sempre con s un nettaunghie, si osservava le dita e si puliva le unghie in continuazione.
Era un uomo molto bello, alto e terribilmente orgoglioso. Aveva laria di un egocentrico scorbutico. Ma era di buon cuore, e mi aiut molto. Kdaly aveva pi considerazione per me di quanto pensassi. Mi reputava una persona seria e dotata di talento. Io non ne sapevo nulla. Non avevo studiato con lui. Fu grazie a lui che ottenni il posto al Conservatorio di Budapest. Nel 1954 volevano espellere me e altri due insegnanti del Conservatorio per via del nostro atteggiamento anticomunista. Lo venimmo a sapere solo durante la rivoluzione. Io avevo mostrato ai miei studenti la Sinfonia dei Salmi di Stravinsky. Kdaly mi aiut molto dietro le quinte, sostenendomi in ogni modo. (G. LIGETI, Lei sogna a colori?, op. cit.)
10 Ci si riferisce alle opere in cui lelemento centrale il ritmo, soprattutto ai funambolici tudes pour piano (libro I, 1985; libro II, 1988-1994; libro
III, 1995-2001), composti dopo aver approfondito, tra gli altri, i canoni metrici della musica delle popolazioni africane.
11 Si tratta di due composizioni per coro a 8 voci miste, del 1955, su testi di Sndor Weres.
12 Linfluenza in Ungheria dei principi delleducazione musicale ideati da Kdaly, basati sulla pratica del canto corale, testimoniata dalle parole dello stesso Ligeti: Io avevo una voce normale, non bella, ma sapevo cantare bene a prima lettura. Oggi non ci riesco pi. Non ho pi voce. Cantavamo molto anche a cappella, soprattutto Monteverdi (G. LIGETI, Lei sogna a colori?, op. cit.)
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13 Particolarmente interessante il secondo dei due canoni dal titolo Pletykazo asszonyok (Le comari), che anticipa le ironiche parodie sulla conversazione e sovrapposizione confusa di voci (vd. Aventures e Nouvelles Aventures, 1962-1965, e Vsr, terzo dei Magyar Etdk, 1983). Ecco il testo: La zia Giulia e la zia Caterina, bla bla bla, passano in loro tempo in un cantone e la loro lingua gira come un arcolaio, sapete voi,
bla bla bla. Incredibile. E in questo passare del tempo, bla bla bla, aggiustano per lamore di Dio camice e cotillons davanti a casa, bla bla bla.
14 Lavoro per coro a 3 voci miste a cappella, risalente al periodo degli studi a Budapest (1946), concepito in stile madrigalistico, su testo di Sndor Weres.
15 Il percorso evolutivo dellopera ligetiana scandito da tappe ben riconoscibili si sintetizza nella seguente citazione: Il ruolo della micropolifonia ora assunto da una polifonia pi geometrica, ritmica, con cui simulare acusticamente la profondit. Alle superfici iridescenti si sostituisce, dunque, uno spazio immaginario, pluridimensionale, in cui il tempo sempre prigioniero scolpito in tutti i suoi istanti (A. MORRESI, Gyrgy Ligeti: tudes pour piano, premier livre, EDT, Torino, 2002)
16 Canone a 12 voci in rapporto metrico di 3 contro 2 e, nello stesso tempo, canone a specchio a 12 voci sui 12 intervalli della gamma cromatica.
17 Si escludono dallelenco i Nonsense Madrigals, (1988-1993), su testi di William Brighty Rands e Lewis Carroll, in quanto si tratta di sei
pezzi destinati a 6 voci maschili soliste; sono stati composti, infatti, per lensemble dei Kings Singers.
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NUOVI PROGETTI
PER LA FENIARCO:
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attivit dellAssociazione
VOCI DI PRIMAVER
di Flavio Becchis
opo il successo delle passate edizioni il Festival di Primavera approdato nuovamente a Follonica (GR) dal 22 al 25
marzo 2007. Dieci i cori presenti a
rappresentare 7 regioni italiane. Passeggiando nel villaggio turistico che
ospita i cori si respira quella brezza
di freschezza, di vivacit ed entusiasmo che i giovani sanno portare e trasmettere coi loro crocchi allegri, i colori vivaci ed i motivetti intonati qua
e l.
Ogni anno alcuni accorgimenti vengono adottati per migliorare lorganizzazione e lapproccio al canto corale; tre gli ateliers offerti ai ragazzi:
Balletti, Canti e Danze Rinascimentali con Dario Tabbia, Canti Etnici
con Carlo Pozzoli e Vocal PopJazz con Alessandro Cadario.
La proposta portata avanti dallefficientissima ed affiatata squadra dellAssociazione Cori Toscana guidata
dal presidente Nando Catacchini
sempre attenti e premurosi nel
rispondere alle numerose istanze provenienti dalle scuole.
Il coordinamento affidato al sempre
presente segretario Feniarco Lorenzo
Benedet.
Questanno stato aggiunto un
nuovo atelier per poter lavorare
in maniera pi efficace con i ragazzi
e sempre disporre dello stesso
organico.
Entriamo pi nel vivo della manifestazione e vediamo come si sono sistemati i vari incastri che hanno portato alla realizzazione di questo coloratissimo festival.
Venerd 23 marzo si sono svolti contemporaneamente tre concerti: a Follonica presso lEx Fonderia Leopolda, a Grosseto nellAula Magna dellIstituto tecnico Commerciale Fossombroni e a Massa Marittima nel
teatro di San Bernardino. Ad accogliere i cori partecipanti al Festival
c sempre stato un gruppo corale o
strumentale delle scuole secondarie
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esposizione dei dati fatta dal Presidente. Lapprovazione di questi documenti di spesa e di previsione ha
trovato il consenso unanime dei delegati regionali.
Ha meritato sicuramente particolare
attenzione lanalisi fatta dal Presidente sulla dinamica dei finanziamenti che prevista per tutti i progetti APS. Ogni progetto finanziato
viene liquidato dal Ministero solo al
termine della attuazione completa e
previo inoltro di una rendicontazione accuratissima. Ci implica che,
con il volume delle iniziative proposte ed approvate, la Federazione dovr anticipare forti somme per consentire il loro concretizzarsi. Un impegno che richiede la consapevolezza, la solidariet ed anche possibilit
di parzializzare lindice di rischio da
parte di tutti i soci Feniarco.
indubbio che la Feniarco sia ormai
una realt importante, una organizzazione grande e complessa operante in quello che viene definito il terzo settore e deve quindi porsi in
prospettiva il problema di dotarsi di
strumenti e strutture idonee a governare i vari processi che le sono propri. Spunti in tal senso sono emersi a
conclusione dei lavori per avviare
una riflessione che alla prossima Assemblea che si terr in Umbria sar
oggetto di approfondimento.
Bilancio dei lavori svolti quindi
molto positivo. Il dibattito, condotto
con professionalit dal Presidente,
sempre stato equilibrato e costruttivo. Ancora ottime le prospettive di
crescita per lAssociazione.
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attivit dellAssociazione
MAVERA
LE SCUOLE PARTECIPANTI
Coro Chorus Caelestis della Scuola Media A. Volta
di Gorla Maggiore (VA)
Ensemble Gargallo del Liceo Classico Gargallo di Siracusa
Coro Polifonico dellIstituto Superiore A. Tilgher
di Ercolano (NA)
Coro del Liceo Scientifico G. Galilei di Perugia
Coro del Liceo Scientifico G. Alessi di Perugia
Coro Hebel del Liceo Ginnasio S. M. Legnani
di Saronno (VA)
Coro del Liceo Classico E. Cairoli di Varese
Coro del Liceo Scientifico A. Einstein di Teramo
Coro del Liceo Scientifico M. Buonarroti di Monfalcone (GO)
Coro Diapason dei Licei Scientifici B. Touschek
e V. Volterra di Grottaferrata e Ciampino (RM)
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attivit dellAssociazione
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FEDERAZIONE
CORI BOLZANO
RECAPITI
Sede: via Castel Weinegg 1/d - 39100 BOLZANO
Tel./Fax: 0471 400707 e-mail: federcori.bolzano@tin.it
Consiglio Direttivo,
eletto il 20 gennaio 2007:
Presidente
Vicepresidente
Segretario
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Corrado Borgogno
Livia Bertagnolli
Claudio Marcon
Silvana Nicola
Sergio Maccagnan
Vittorino Varolo
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Sdtiroler Sngerbund, le Federazioni di Salisburgo, Innsbruck, Vorarlberg, Liechtenstein e la Baviera. Partecipiamo alle Assemblee semestrali
ed anche ai Concerti organizzati dallAGACH: due anni fa, per esempio,
il Coro Monti Pallidi di Laives ha
rappresentato la nostra Federazione
in un grande Concerto natalizio a
Caldaro assieme ai Cori di altre 5 Federazioni; il prossimo Concerto, Natale 2007, si terr a Murnau in Austria ed un nostro Coro sar invitato.
Le attivit della Federazione Cori
Bolzano puntano, in ordine di importanza, alla formazione e cio di
Corsi di impostazione vocale, di vocalizzo e di interpretazione organizzati sistematicamente per i Cori/Corali che li richiedono: Corsi che vengono tenuti da insegnanti qualificati
di Bolzano o provenienti dalla Federazione Cori del Trentino e che si rivelano essere molto importanti per la
formazione ed il mantenimento della
tecnica vocale di ogni coro. Questanno sono previsti n. 7 Corsi per
altrettanti Cori.
Nei limiti delle nostre possibilit, per
quanto riguarda la disponibilit dei
nostri Direttori di coro, interveniamo,
laddove richiesti, nelle Scuole Elementari e Medie per avviare i ragazzi
al gusto del canto corale.
Organizziamo, e questo il sesto anno, il Concerto di S. Nicol di Musica Sacra, al quale vengono invitati a
partecipare un Coro della nostra Federazione ed un Coro di prestigio
proveniente da fuori Provincia o da
fuori Federazione.
Dal 2002, Anno internazionale della
Montagna, stata avviata la produzione di filmati di circa 20 minuti per
ciascuno dei dieci Cori della Montagna; il risultato stato di ottima qualit e di piena soddisfazione.
stato pubblicato un libro che riporta la fotografia ed il curriculum di
ogni coro iscritto alla Federazione.
Tra le varie attivit organizzate prevediamo anche questanno la Messa
Cantata, cos chiamata nel nostro
gergo: trattasi di una iniziativa che da
diversi anni gode di una certa popolarit presso la Chiesa di S. Domenico a Bolzano, dove, nei mesi da Gennaio a Marzo e da Ottobre a Dicembre si alternano i Cori iscritti ad animare la S. Messa delle ore 11.00, sia
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scheda regione
A.R.CO.VA.
ASSOCIAZIONE REGIONALE CORI VALLE DAOSTA
RECAPITI
Sede: Via San Giocondo, 8 - 11100 Aosta - Tel./fax: 0165 43995 - www.arcova.org - info@arcova.org
I PRIMI PASSI
La storia dellARCOVA decisamente
recente, infatti inizia solo 10 anni fa, il
17 settembre del 1997 dopo una serie di
incontri che fanno emergere forti motivazioni in tal senso. Viene stilato un primo statuto che riporta:
- La volont di salvaguardare e diffondere la cultura corale in Valle dAosta.
- Limpegno nel promuovere iniziative
dirette a conservare e sviluppare il patrimonio corale ed etnomusicale delle
varie realt culturali presenti sul territorio. Lesigenza di confrontarsi in
modo diretto tra i cori per tutelare interessi morali, materiali, artistici e culturali.
- Linteresse a stabilire relazioni continuative con Enti pubblici, amministrativi, culturali, artistici, turistici editoriali. Allora i cori presenti erano solo
13, attualmente sono 29, e, con larrivo a breve del 30, coinvolgeremo tutte le realt corali presenti in valle.
LAVVIO DELLA PROGETTAZIONE
E LA PRESIDENZA FILIPPINI
Agli organi associativi (Assemblea ge-
nerale dei soci, Consiglio Direttivo) presieduti inizialmente, ma per pochi mesi,
dal M Giuseppe Cerruti, viene affiancata una Commissione Artistica formata
da personalit scelte al di fuori della nostra piccola regione: il M Marco Berrini, il M Gianni Cucci e il M Mauro
Zuccante che contribuiscono a suggerire, proporre e valutare i progetti con
professionalit tale da permetterci di varare iniziative importanti e originali che
ci fanno crescere nella capacit di programmare un percorso associativo dove
non ci si pongono solo obiettivi immediati dettati dalla contingenza, ma si
punta a finalit di ben pi ampio respiro.
Il Presidente M Angelo Filippini mette
in opera un cantiere di iniziative che
hanno chiari obiettivi: rendere sempre
pi vivo linteresse verso il canto corale
attraverso concerti, come ad esempio la
rassegna di Natale Nol en choeur, incentivare lo sviluppo della cultura vocale e corale e investire sulle scuole attraverso i corsi di formazione e aggiornamento di musica corale per gli insegnanti della scuola dellinfanzia e elementare
e quelli per direttori di coro.
La valorizzazione e larricchimento
DIRETTIVO
COMMISSIONE ARTISTICA
Il Presidente
Marinella Viola
Email: info@arcova.org
Il Vice-Presidente
Diego Favre
Email: vicepresidente@arcova.org
Il Segretario
Massimo Arcaro
Email: segreteria@arcova.org
Il Tesoriere
Email: tesoreria@arcova.org
Consigliere
Daniela Denarier
Email: denarier@arcova.org
Consigliere
Albert Lanice
Email: laniece@arcova.org
Marco Berrini
Gianni Cucci
Mauro Zuccante
Efisio Blanc
Angelo Filippini
COMITATO DI REDAZIONE
DI TOURDION
IL DIRETTORE
Barbara Grimod
Massimo Arcaro
Marco Fogliadini
Patrizia Guichardaz
Chiara Martello
Monica Usel
Chiara Del Missier, GRAFICA
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che servir anche agli allievi della locale Scuola di Formazione e Orientamento Musicale.
Per il 2007 abbiamo gi realizzato un
calendario che, al di l di essere un
simpatico e giornaliero incontro con i
nostri cori (infatti stato spedito con
generosit allegato al notiziario) , in
prospettiva, uno strumento per la programmazione di concerti, rassegne,
appuntamenti vari che cos possibile
distribuire meglio durante lanno e
quindi sar riproposto anche per il
2008.
Si concluso il corso per direttori di
cori misti con il M Giorgio Mazzucato con una formula di prova guidata e
sostenuta molto apprezzata dai partecipanti, dal docente e dagli stessi cori
che ne hanno potuto beneficiare.
Sempre in campo didattico, nata una
commissione interna dellArcova
formata da direttori insegnanti nei vari
livelli di scuola che si confrontano
per dare forma ad iniziative che vedranno la collaborazione con i vari
soggetti educativi della Valle in campo
musicale.
Abbiamo potuto gustare laltissima
qualit musicale del Genova Vocal Ensemble della M Roberta Paraninfo nei
concerti di Natale e, ancora nellambito dellorganizzazione di concerti,
stiamo realizzando, con il coro di Nizza La Sestina, i cori Polifonico di Aosta e Neuventse due serate a favore di
Medici senza frontiere.
e poi compiamo 10 anni e festeggeremo partendo proprio dal 17 e 18 novembre date in cui ad Aosta tutti gli
associati si esibiranno in luoghi quali
sale e salette, chiese, piazze, strade e
androni con messe cantate, concerti,
sveglie e albe, serenate e aperitivi musicaliper una pacifica e corale invasione del nostro capoluogo; e per suggellare il tema dellincontro, proseguiremo a gennaio con quattro Nol
contemporanei in quattro localit differenti che vedranno ancora impegnati
tutti i 30 cori dellArcova.
Nellultima assemblea, svolta il 28
febbraio, tutti i soci hanno deciso di
chiedere ai Presidenti Angelo Filippini e Efisio Blanc di mettere a disposizione dellassociazione le esperienze maturate, la professionalit
acquisita e la creativit in veste di
Commissari tecnico-artistici, sottolineando la volont di mantenere vive
le nostre passioni.
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A.R.CO.PU.
Associazione
Regionale
Cori Pugliesi
Via M argherita
di Savoia, 13
72029 Villa Castelli (BR)
Presidente:
Pierfranco Semeraro
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Federazione
Cori Bolzano
via Castel Weinegg 1/d
39100 Bolzano
Presidente:
Corrado Borgogno
i svolta sabato 20 gennaio presso la Sala Grande del Comune di Vadena, piccolo paese alle
porte di Bolzano, lAssemblea generale ordinaria della Federazione Cori Bolzano.
Presenti ventitre cori sui ventinove iscritti alla Federazione, lassemblea aveva, fra laltro, il compito di eleggere i componenti il Direttivo in carica per i prossimi tre anni.
A presiedere lAssemblea stato chiamato il dott. Ing. Alessandro Beati, padrone di casa nella sua
qualit di Sindaco del Paese.
Oltre allimportante carica istituzionale, il dott. Beati svolge la funzione di Direttore della Corale
S. Maria Maddalena, presente nel paese da molti anni, e del Coro dei Sindaci, un complesso che
riunisce i sindaci di vari Comuni, grandi e piccoli, e che, pur trovandosi raramente e senza ambizioni di eccellere nel campo musicale, riesce a lanciare un messaggio di unit tra persone diverse
che lavorano per un obiettivo comune, mantenendo le proprie identit.
AllAssemblea era presente lAssessore alla Cultura in lingua italiana della Provincia Autonoma
di Bolzano, dott. Luigi Cigolla, che ha ringraziato il presidente uscente, Hansi Cattoi, per essere
riuscito a far crescere la Federazione.
LAssessore, presente a molte delle manifestazioni organizzate dai nostri Cori in provincia, ha raccontato le sensazioni di serenit che lascolto di un coro porta alla gente ed ha concluso affermando che ascoltare per due ore i cori, aumenta la voglia di vivere.
Il Presidente Cattoi, ringraziando, rilancia che anche cantare per due ore nel coro aumenta la voglia di vivere.
I lavori, che hanno portato allapprovazione allunanimit del lavoro svolto nellanno trascorso sia
sotto il profilo organizzativo che finanziario oltre alla previsione per lanno entrante, si sono conclusi con lelezione del nuovo Consiglio Direttivo.
A grande maggioranza risultato eletto Presidente il dott. Corrado Borgogno che ha raccolto attorno al suo progetto di organizzazione della Federazione, struttura di servizio, coordinamento e
raccordo fra i vari Cori che conservano la loro preziosa autonomia, diciotto voti.
Ad affiancarlo il Consiglio Direttivo composto da Livia Bertagnolli, Silvana Nicola, Nicola Bonfrisco, Sergio Maccagnan, Claudio Marcon e Vittorino Varolo.
Nel corso dellAssemblea stata conferita la carica di Presidente Onorario al Maestro Clemente
Cavallar per la sua inimitabile costanza nel guidare la Federazione per ventiquattro anni consecutivi.
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L
ACOM
Associazione
Cori Molise
Via A ppennini
86023 M ontagano (CB)
Presidente:
Guido M essore
Associazione Cori del Molise ha attivato per la prima volta nel 2006 una nuova iniziativa legata al periodo natalizio intitolata NataleinCanto. stata articolata in 7 concerti dislocati in vari centri della Regione. stato un festival natalizio di carattere itinerante nel quale quasi tutti i cori associati hanno dato un prezioso contributo in termini di disponibilit e di lodevole impegno.
Dal mese di febbraio lAssociazione ha dato il via al corso di vocalit La mia voce tenuto dal M
Giorgio Mazzucato. Un corso indirizzato alla scoperta, lettura e disciplina della voce cantata articolato in tre weekend di 8 ore ciascuno nelle seguenti date: sabato 17 e domenica 18 febbraio; sabato 24 e domenica 25 marzo; sabato 28 e domenica 29 aprile. I coristi e i direttori di coro iscritti
al corso hanno dimostrato grande interesse e notevole impegno.
Allinterno della suddetta iniziativa stato inserito un seminario sulla vocalit tenutosi sabato 14
aprile nella Sala delle conferenze della Biblioteca Provinciale P. Albino di Campobasso. Il seminario stato realizzato in occasione della presentazione del volume Vox Arcana di Maria Luisa
Sanchez Carbone. In tale circostanza si sono inseriti gli interventi del M Giovanni Acciai La vocalit e la prassi esecutiva nel Rinascimento e della Prof.ssa Maria Sanchez Carbone Rapporto
tra la vocalit antica e la contemporanea. La manifestazione si conclusa con un concerto dei cori di voci bianche Coeli Lilia dellIstituto Comprensivo A. Colozza di Campobasso e Voix
DEnfants del Collge Albert Comus dYvetot Rouen (Francia).
Al momento lAssociazione impegnata nella preparazione dellannuale Rassegna Corale Regionale che avr luogo questanno nellantica chiesa romanica di S. Michele della cittadina di Campolieto nei giorni 5 e 6 maggio 2007. Va inoltre segnalato che la nostra Associazione ha aderito al
Progetto Cori Solidali della Feniarco, conclusosi venerd 24 marzo con un concerto tenuto dal
Coro Polifonico femminile Samnium Concentus assieme al Coro dellUniversit della Terza Et
e del Tempo Libero.
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Q
A.R.C.C.
Associazione
Regionale Cori
Campani
Via Trento, 170
84131 Salerno
Presidente:
Vicente Pepe
uesta prima parte del 2007 stata per lAssociazione Regionale Cori Campani intensa e costruttiva. Nuove realt corali si sono interessate alle attivit dellARCC e, in maniera lenta ma
costante, si stanno inserendo nella nostra realt contribuendo a renderla sempre pi attiva e consapevole
delle
potenzialit che una regione come la Campania (terra da sempre ricca di storia e cultura musicale)
pu dare allintero mondo corale italiano.
La decisione presa nello scorso anno di rendere itineranti i luoghi delle assemblee e di coinvolgere oltre che i rappresentanti delegati delle singole associazioni anche le corali per una esibizione ha
fatto s che sia lassemblea generale di marzo svoltasi presso la sede del Coro Libentia Cantus ad
Ercolano (NA), sia la relativa rassegna siano risultate affollate e partecipate.
Un grazie sentito va quindi al Presidente, al direttore Carlo Intoccia ed a tutti i componenti del Coro Libentia Cantus per come si sono prodigati per la riuscita dellevento.
Si poi tenuto a Salerno presso la chiesa dellImmacolata il concerto relativo al Progetto Cori Solidali attivato dallARCC e denominato Canto per Te. stata una splendida manifestazione affollatissima e coinvolgente che ha visto la partecipazione di sei corali: Coro Note dellAmore (composto dai fanciulli e dalle mamme di Casa Betania il centro di prima accoglienza coinvolto nel
progetto); il Coro Arcobaleno; il Coro Calicanto; il Coro dei Piccoli Cantori; il Coro di Santa Teresa ed il Coro Armonia che stato il coro laboratorio e che per una durata di ben 7 mesi ha contribuito al lavoro del proprio direttore (nonch Presidente dellARCC) Vicente Pepe nella realizzazione dellintero percorso formativo di tutti i partecipanti alliniziativa.
Una vasta eco ha ottenuto il progetto su stampa, radio e televisioni locali e non, al punto da ipotizzare una prosecuzione dello stesso con il coinvolgimento di istituzioni locali.
Molte le manifestazione che direttamente o indirettamente coinvolgono lAssociazione, ne citiamo
alcune come il Concorso nazionale per cori scolastici e cori amatoriali che si svolger a Vallo della Lucania (SA) il 20 aprile 2007; la V Rassegna per cori scolastici Le voci danzano che si terr
a Salerno dal 17 al 20 Maggio.
Sar inoltre riproposto il Concorso per compositori sulla canzone napoletana che tanto interesse ha
suscitato nella prima edizione.
Importante inoltre il contatto avviato dal Presidente regionale con istituzioni locali per un coinvolgimento dellAssociazione nella realizzazione di eventi e manifestazioni culturali; un primo esempio si potr riscontrare con linvito ricevuto dallARCC da parte del Comune di Salerno nel coinvolgimento organizzativo della manifestazione Salerno Porte Aperte.
Infine sono stati contattati vari docenti di fama nazionale per corsi di perfezionamento rivolti ai coristi ed ai direttori degli associati allARCC.
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A.S.A.C.
Associazione per lo
Sviluppo delle
Attivit Corali
Via Castellana, 44
30174 M estre (Ve)
Presidente:
A lessandro Raschi
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n osservanza agli artt. 7 e 8, dello Statuto dellASAC, stata convocata lAssemblea Generale
dell'Associazione, fissata per domenica 22 aprile 2007 alle ore 9,00 in prima convocazione e alle ore 10,00 in seconda convocazione presso il Teatro parrocchiale di Rubano (PD). Dopo i lavori
dellAssemblea e una breve pausa pranzo, alle ore 14.00 stata indetta una riunione alla quale sono stati invitati, oltre ai Consiglieri e i Commissari e Consulenti Artistici, i direttori e i delegati dei
cori ASAC per affrontare alcune delle tematiche maggiormente sentite nel mondo corale. Moderatore del dibattito stato il M Giorgio Mazzuccato. Al termine della riunione, alle ore 17.30, si
potuto assistere al concerto del coro Mortalisatis di Maser (PD). A tutti i cori che hanno recentemente dato alle stampe volumi o Cd o Dvd stata data la possibilit di allestire una piccola esposizione delle loro realizzazioni negli spazi predisposti allesterno della sala del teatro. stato cos
possibile creare una vetrina dei materiali pi recenti frutto del lavoro dei nostri musicisti e cori
e avere loccasione per far conoscere questo lavoro anche alle altre realt corali.
Anche per il corrente anno 2007, lASAC propone lo svolgimento di un corso residenziale per Direttori e Allievi Direttori di Coro volto alla formazione ed aggiornamento sulle materie indispensabili e fondamentali per migliorare la preparazione individuale indirizzata alla direzione di un coro. Saranno istituiti due corsi: Corso A, propedeutico (massimo 25 iscritti) e Corso B, avanzato
(massimo 12 iscritti). Sar disponibile un coro laboratorio. Il docente sar il M Stojan Kuret e il
corso si svolger nei locali dello storico Palazzo delle Contesse di Mel (Belluno). Il corso si svolger dal 28 al 30 agosto (corso A) e dal 30 al 2 settembre (corso B). possibile iscriversi ad un
corso e seguire laltro come uditore. Quanto prima saranno pubblicati sul sito dellASAC i particolari dello svolgimento dei corsi e il modulo di iscrizione.
A partire da settembre riprenderanno presso il conservatorio le attivit in collaborazione con lASAC. Per lanno accademico 2007-2008 sono programmati seminari per direttori di coro (docenti:
Mariano Dante, Pierluigi Comparin, Piervito Malus, Massimo Sgroi) oltre al consueto corso di
formazione per coristi (gennaio - giugno, con incontri a cadenza settimanale), docenti: Lia Serafini (tecnica vocale), Piervito Malus (lettura cantata con la solmisazione dottava ed educazione
dellorecchio). inoltre programmato per il mese di giugno un concerto corale, nel corso del quale gli allievi della scuola di Musica corale e direzione di coro e della scuola di Didattica della musica si alterneranno alla direzione di alcune fra le pi qualificate formazioni corali della provincia.
Il progetto Laboratorio corale, che nel corso dellanno accademico 2006-2007 ha visto la collaborazione tra la Consulta provinciale ASAC di Belluno e la sede decentrata di Feltre del Conservatorio di Vicenza, verr riproposto anche nellanno accademico 2007-2008.
Come nelledizione precedente Laboratorio corale si propone di fornire le conoscenze di base necessarie per la lettura a prima vista della musica, affinando lorecchio interno, il senso ritmico ed
il controllo dellintonazione attraverso lapprendimento e la pratica di tecniche di lettura ritmica e
della solmisazione dottava (do mobile) nella lettura cantata; di affinare limpiego della voce, attraverso lapprendimento delle tecniche di base di respirazione e di emissione vocale; di affrontare le principali problematiche relative alla scelta, allanalisi ed allo studio del repertorio corale ed
alla concertazione e direzione corale. Si rivolge a maestri di coro e coristi in possesso di una preparazione musicale di base e di una sufficiente abilit nellapprendimento delle parti ed a docenti
di Educazione musicale, che desiderano migliorare ed aggiornare le proprie competenze nel campo della didattica del canto corale. Gli iscritti potranno partecipare come uditori e come gruppo laboratorio alle lezioni di direzione corale nellambito della scuola di Didattica della musica.
Gli allievi della scuola di Didattica della musica potranno a loro volta partecipare come uditori e
collaboratori del direttore alle prove dei cori che parteciperanno al progetto. A conclusione programmato un saggio-rassegna corale, con la partecipazione delle formazioni corali del conservatorio e dei cori che avranno ospitato gli allievi della scuola di Didattica della musica, ai quali sar
affidata la concertazione e la direzione di parte del repertorio in programma. Coordinatore del progetto il M Piervito Malus, docente di Direzione corale nella Scuola di Didattica della musica
presso la sede decentrata di Feltre
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I
A.R.S. CORI
Associazione
Regionale
Cori Siciliani
c/o presidente
Via M ons. La Rosa, 1
96016 Lentini (SR)
Presidente:
Francesco Rapisarda
i sono concluse il 10 marzo 2007 le audizioni per la formazione dellorganico del Coro regionale Siciliano. Una commissione itinerante ha selezionato i cantori nelle sedi di Palermo, Catania e Messina per facilitare la partecipazione degli aspiranti in considerazione dellampio territorio regionale e delle numerose adesioni.
Grande lentusiasmo e tante sono le attese per questa nuova formazione corale che avr lonore
di rappresentare la coralit siciliana.
La guida del coro stata affidata al M Fabio Ciulla, stimato artista ed affermato musicista, figlio
della terra siciliana che ha accettato con entusiasmo lincarico.
Ci auguriamo, afferma il presidente dellArs Cori Franco Rapisarda, che questa esperienza possa essere apprezzata e supportata da tutta la coralit siciliana e soprattutto da chi amministra la cosa pubblica siciliana perch il Coro regionale patrimonio di tutta la Sicilia e necessita di essere
sostenuto anche materialmente con opportuni aiuti economici.
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USCI FVG
Unione Societ Corali
del Friuli Venezia Giulia
Via A ltan, 39
33078
San Vito al Tagl. (Pn)
Presidente:
Sante Fornasier
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abato 17 marzo si tenuta presso la prestigiosa cornice del Teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento lAssemblea ordinaria dellUSCI Friuli Venezia Giulia. Tra i vari punti allordine del
giorno, ampio spazio di riflessione stato dedicato alle numerose quanto proficue attivit realizzate
nel corso del 2006, nonch ai progetti che con sempre rinnovato impegno umano ed economico
lAssociazione si gi avviata a realizzare in questo 2007.
In particolare, il 2006 si concluso con un appuntamento molto atteso da parte di tutta la coralit regionale: Nativitas Canti e tradizioni natalizie in Alpe Adria, un progetto la cui formula consolidata conferisce continuit ad un impegno concreto che lUSCI regionale porta avanti ormai da sei anni, con lobiettivo di offrire un momento privilegiato di riflessione su uno dei momenti pi forti e
sentiti della cultura cristiana: il Natale.
Quarantotto sono i concerti che da sabato 25 novembre a domenica 7 gennaio si sono distribuiti sul
territorio dellAlpe Adria, tra le province del Friuli Venezia Giulia e i vicini Trentino, Austria e Slovenia; oltre sessanta le formazioni corali e strumentali coinvolte ed unite tra loro da un solido progetto che offre lo stimolo ad elaborare nuovi programmi ma anche a recuperare tradizioni musicali a
rischio di irreparabile perdita, per ritrovare le specifiche identit e allo stesso tempo prendere coscienza di tradizioni altre, vicine e lontane. Non sono mancati, come gi per le passate edizioni, appuntamenti dedicati alle Voci Bianche e gli ormai consueti Concerti dorgano.
Tra le numerose attivit artistiche inserite nella programmazione per il 2007, un posto di grande rilievo certamente rivestito dal Festival Europeo per Cori Giovanili, che si terr dal 25 al 27 maggio
a Lignano Sabbiadoro (Ud), organizzato da AGACH - Arbeitsgemeinschaft Alpenlndischer Chorverbnde (Unione delle Federazioni Corali Alpine), U.S.C.F. - Unione Societ Corali Friulane della
Provincia di Udine, U.S.C.I. Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con e con il patrocinio di
Feniarco.
Questo grande evento vedr la partecipazione di 18 cori giovanili, di cui 6 dallestero, 5 dalla Regione Friuli Venezia Giulia e 7 dalle altre Regioni italiane. Sei saranno i concerti che si terranno nella serata di venerd 25 maggio su tutto il territorio regionale e nei quali i cori potranno esibirsi con il
proprio repertorio. Nella giornata di sabato 26 saranno inoltre attivati 4 ateliers di canto: Musica Romantica docente, Oskar Egle; Musica Contemporanea docente, Thomas Kranebitter; Vocal Pop
Jazz docente, Carlo Pavese; Musica Popolare docente, Enrico Miaroma.
Il Festival si concluder con un grande Concerto di Gala nel quale i circa 600 coristi presenteranno
i brani studiati in ciascun atelier, riunendosi in un gran finale a cori riuniti per eseguire lInno Europeo e il Veni Creator Spiritus, brano commissionato per loccasione al compositore friulano Orlando
Dipiazza.
Nellambito della formazione e dellattivit seminariale, sono proseguiti anche nel 2007 gli ormai
tradizionali Incontri gregoriani, tenutisi il 10-11 febbraio e il 24-25 marzo presso lAbbazia di Rosazzo. Affidati alla sapiente guida del prof. Nino Albarosa, gli incontri sono stati dedicati questanno allanalisi ed interpretazione di brani tratti dal repertorio gregoriano dellAvvento.
Tre sono invece gli appuntamenti di cui si compone Voce e consapevolezza corporea, ciclo di seminari di preparazione al canto, con lezioni dedicate alla respirazione, alla vocalit ed al metodo Feldenkrais, condotto dai docenti Paolo Loss e Bettina von Hacke. Dopo il primo incontro tenutosi il
28-29 aprile, i prossimi appuntamenti saranno, sempre presso lAbbazia di Rosazzo, il 2 e 3 giugno
e il 6 e 7 ottobre.
Notevole apprezzamento da parte dei corsisti coinvolti hanno riscosso anche i Corsi di formazione
per direttori di coro organizzati dallUSCI della Provincia di Pordenone, articolati in tre moduli tra
loro indipendenti tenuti dai Maestri Marco Berrini, Vera Marenco e Adriano Martinolli dArcy.
LUSCI Friuli Venezia Giulia ha intrapreso inoltre una preziosa collaborazione con lAssociazione
Culturale Nuovo Accordo di Trieste, finalizzata alla realizzazione di Intonat Corso di intonazione naturale, rivolto a direttori, coristi e musicisti e teso a sviluppare la sensibilit uditiva dei partecipanti rendendoli consapevoli dei meccanismi dellintonazione naturale, in modo tale da utilizzare
le sfumature di intonazione per ottenere altrettante sfumature di colore, che aiutino a dare ulteriore
significato ed interpretazione alla musica. Il corso si svolger a Trieste dal 24 al 27 maggio e sar
tenuto dal M Davide Lorenzato.
Lintero mese di luglio sar invece dedicato a Verbum Resonans Seminari Internazionali di Canto
Gregoriano, giunti questanno alla loro tredicesima edizione, prestigioso punto di riferimento insieme a poche altre realt italiane per lo studio e lapprofondimento teorico e pratico di un patrimonio musicale e culturale dal valore inestimabile, offrendo corsi di livelli differenziati che permettono di accostarsi al repertorio gregoriano con diversi gradi di approfondimento. Dal 16 al 21 luglio
presso lAbbazia di Rosazzo, i corsisti partecipanti potranno scegliere di frequentare uno dei quattro
corsi tenuti dal prof. Nino Albarosa, direttore dei Seminari, e da validi e qualificati docenti quali Bruna Caruso, Paolo Loss e Alexander Schweitzer. Come di consueto saranno inoltre attivate lezioni co-
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L
A.BA.CO.
Associazione
Basilicata Cori
via Lucania, 16
75023 M ontalbano
Jonico (MT)
Presidente:
Rocco Pontevolpe
ABACO si sta preparando allevento culturale del 4 agosto 2007, la venuta del Coro Giovanile Italiano in Basilicata. Di questo si discusso nellAssemblea Regionale tenutasi a Garaguso Scalo (MT): dopo aver analizzato e approvato il bilancio consuntivo 2006, e dopo aver parlato
degli impegni Regionali, ampia stata la discussione sul CGI, dove tutti allunanimit hanno fatto
rilevare una grande soddisfazione per questo avvenimento di rilevanza Nazionale.
Lorganizzazione ABACO si gia messa in moto per soddisfare al meglio questa novit. Quindi la
Citt dei sassi accoglier il CGI con estremo piacere.
Il CGI nella sua sessione estiva, far tappa oltre che in Basilicata, in altre due regioni quali il Molise e la Puglia.
A Matera si esibir presso lAuditorium del Conservatorio E. DUNI, una struttura capiente e giusta per questa significativa rappresentazione corale. Tanti sono stati gli Enti coinvolti per loccasione, dal Comune alla Provincia, fino alla Regione Basilicata.
Il Presidente Rocco Pontevolpe vede questa occasione come un significativo riconoscimento Nazionale per questa Regione che ricca di valide Associazioni Polifoniche e di Maestri di grande
prestigio, dando cos lopportunit di ascoltare un coro preparato e diretto da Stojan Kuret, direttore di coro di fama internazionale, musicista e didatta.
LAssemblea regionale ha concluso la sua assise deliberando una novit, unica per la Regione Basilicata, la nascita del Coro Regionale Lucano, dando mandato alla Direzione Artistica Regionale formata dai Maestri Don Angelo Auletta, Carmine Catenazzo e Mario Demitolo di redigere il
percorso necessario alla sua strutturazione lavorando insieme alla Commissione Artistica Regionale che formata da tutti i Direttori Artistici delle Associazioni iscritte.
Viva soddisfazione da tutti i presidenti e maestri presenti, e soprattutto dal Presidente Rocco Pontevolpe che insieme al gruppo dirigente riuscito a portare a compimento una volont che da tempo esprimeva di consolidare.
Un progetto in grado di allineare finalmente la coralit regionale agli altri contesti regionali, dove
i cori regionali sono istituzioni di pluriennale esperienza, che gi da tempo illuminano il panorama
della coralit nazionale, rappresentando le proprie regioni nei contesti che lo richiedono.
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SCAFFALE
d i Al v a r o Va t r i
ANDREA FROVA
Armonia celeste
e dodecafonia. Musica
e scienza attraverso i secoli
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
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A ndrea Frova
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rubriche
ALCUNE OSSERVAZIONI
SUL LIBRO DI FROVA
Abbiamo chiesto ad Antonio Nobili, un cantore amatoriale
ch e d i p r o fe s s i o n e f a i l f i s i c o r i c e r c a t o r e , u n c o m m e n t o s u l l i b r o d i A n d r e a Fr ov a .
l punto di partenza del libro costituito dalla domanda sul perch dello scarso apprezzamento
della musica dodecafonica da parte del grande
pubblico ed il tentativo dellautore quello di cercarne la
risposta in termini scientifici, mettendo in campo uno
strumentario che va dallacustica fisica, alla psicoacustica, alla neurofisiologia ed alle reti neurali.
Largomento estremamente stimolante, ma il lavoro di
non facile lettura tanto che spaventa il profano e non soddisfa laddetto ai lavori; il destinatario del libro di fatto
un mediatore che dovrebbe trasferire ad una platea pi allargata le elaborazioni in esso contenute.
Una seconda osservazione preliminare che lautore ha
tentato di rendere largomento autosufficiente, inserendo
nel testo tutti i presupposti conoscitivi necessari con la
conseguenza di rendere difficile seguire il filo principale
del discorso.
Con queste premesse la parte pi interessante del libro inizia dal capitolo 6 Ludito e la percezione dellaltezza.
I capitoli precedenti hanno la funzione di fornire elementi di conoscenza scientifica utili per comprendere il nu-
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Si osserva leffetto distorcente del suono percepito rispetto a quello reale, specie sulle frequenze ed intensit
basse.
Con questo capitolo viene esaurita la molto interessante
(anche per un corista medio) questione della modalit di
percezione di un suono, separando le problematiche relative allaltezza rispetto a quelle legate allintensit.
Il capitolo 8, Le basi naturali dellarmonia classica il
punto pi interessante del libro e contiene due passaggi
importanti: cosa distingue in termini fisici una consonanza da una dissonanza e perch queste ultime non sono
gradite.
Il primo punto il pi agevole da capire, facendo anche
ricorso ad un indice specifico, lindice di consonanza tra
due suoni il cui valore varia da 1 (unisono) a 0.75 (ottava), 0.42 (quinta), per arrivare a valori dellordine di 0.1
per le dissonanze.
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rubriche
DISCOGRAFIA
a c ur a d i Al v a r o Va t r i
Domenica 7 gennaio ho ricevuto il cortese invito da parte del Coro Musicanova, diretto dal M
Barchi, a presenziare al Concerto nella Chiesa dellAracoeli in Roma, nel corso del quale stata
presentata lultima fatica discografica del coro: il CD WhiteinBlack, contenente la Messa di Steve Dobrogosz (nota come Jazz Mass), in programma per la serata, e alcuni Spiritual. Nella cornice davvero suggestiva della chiesa, gremita di persone attente e coinvolte, il Coro Musicanova
ha offerto una esecuzione impeccabile del proprio repertorio e della Messa, ma questa volta cera
qualcosa in pi, si percepiva un particolare clima di impegno sereno e gratificato dallaver potuto
realizzare, come ha detto il M Barchi, un sogno, una impresa coraggiosa producendo qualcosa di bello e di utile per la diffusione della cultura musicale corale.
Proponiamo ai lettori di Choraliter un incontro con questo sogno realizzato e con i suoi contenuti culturali, illustrati dallo stesso direttore Fabrizio Barchi nelle note di accompagnamento del
CD che riportiamo integralmente.
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il testo sacro acquista nuovo significato e nuovi spunti di riflessione attraverso la gioia, ritmicamente accentuata e prorompente del Kyrie
e del Sanctus, o nei momenti di estasi lirica e
meditativa come avviene nel Gloria, in buona
parte del Credo e nellAgnus Dei finale. La vena creativa del compositore ci sembra particolarmente ispirata e il risultato di questa operazione sorprendente.
Lo studio di questa partitura ci ha indotti ad avventurarci nellesecuzione degli spiritual, genere da sempre nel repertorio del coro Musicanova. Misurarsi con questo tipo di musica poteva sembrare, fino ad alcuni decenni fa, una
ardita operazione per un coro europeo; crediamo che attualmente non abbia pi senso ergere
degli steccati repertoriali inaccessibili che la
musica degli anni 60 - 70 ha definitivamente
abbattuto.
Se il gospel, accompagnato da strumenti e nei
caratteristici dialoghi tra il solista ed il coro,
una forma di preghiera radicata fra le comunit
nere e dunque pi difficilmente accessibile ai
"bianchi", lo spiritual, con le sue linee melodiche ben caratterizzate, genere pi tipicamente corale. Eseguito quasi esclusivamente a cappella, ha un impatto costruttivo non dissimile a
certa musica contemporanea e ben lontano dallestemporaneit, che elemento distintivo del
suo parente pi prossimo, il gospel.
La letteratura riguardante lo spiritual molto
ampia: nel CD proponiamo sei titoli (Ain-a
That Good News!, Were you There?, The
Battle of Jericho, All my Trials, Didnt my
Lord Deliver Daniel, Gonna Sing!) scritti
da alcuni fra i pi apprezzati compositori del
genere, a volte veri e propri specialisti di questo repertorio.
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MONDOCORO
MONDOCORO
CHORUS AMERICA
connesse alla musica corale, un vero potente gruppo di Direttori di Coro, Amministratori di Gruppi,
Membri di Consigli Direttivi, Cantori, operatori in
campo musicale e semplici amanti della musica
corale. LAssociazione ha un propria rivista The
Voice, davvero zeppa di informazioni, notizie, annunci, avvisi ed anche pubblicit connessa alle attivit Corali dei propri associati che viene distribuita ad oltre 4.000 direttori di Coro portando
interviste, profili, notizie ed attivit corali, opinioni e commenti, strategie organizzative, operazioni
di fundraising di successo, tecniche di marketing. Inoltre tutti gli associati ricevono la newsletter eVoice con articoli ed informazioni per la comunit corale.
website: www.chorusamerica.org
UN MASTERCLASS
IN DIREZIONE DI CORO
A CAPPELLA NEGLI USA
Esattamente a Minneapolis dal 5 all8 ottobre
2007. Organizzato da Chorus America insieme a
VocalEssence e St. Olaf College, vedr Philip Brunelle, Anton Armstrong, Sigfried Johnson, Tom
Hall, Kathey Romey, Pearl Shangkuan and John
Staheli gestire i laboratori relativi al repertorio
Classico, a quello Spiritual ed al repertorio Con-
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MONDOCORO
temporaneo. Il Corso sar arricchito dalla presenza di ospiti speciali quali Osmo Vnsk dellorchestra del Minnesota e i compositori Dominick Argento, Libby Larsen e Stephen Paulus.
(eVoice April 2007).
LIBRI
I l C o r o c o m e f a m i g l i a ( T h e C h o i r a s F a m i l y
91 I II 93 by Stollak & Stollak).
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Autorit o Autorevolezza?
Gi negli anni 80 alcuni studi sulla famiglia hanno mostrato come pur esercitando un fermo controllo sui loro figli i genitori possono essere nonmanipolativi circa la distribuzione del potere in
famiglia e comunicano chiaramente ai figli la coscienza che essi personalmente ed interpersonalmente saranno pi maturi e competenti
Quanti direttori confondono sbagliando uno
stile autoritario con quello autorevole?
Stollak & Stollak, come altri scrittori (per es. Palmer nel 1981), quale metodo sicuro per una miglior
performance del Coro hanno raccomandato anche
una leadership maggiormente cooperativa e meno
autoritaria ma queste ipotesi non sono state ancora provate. possibile che un diverso stile del
Direttore possa variare il livello di soddisfazione
per lesecuzione del proprio coro e per la propria
carriera?
comunque possibile che le prime esperienze autorevoli rispetto a quelle autoritarie o a quelle benevolmente compiacenti contribuiscano sia a pi
positive esperienze per tutti coloro che vi sono
coinvolti, sia a una migliore successiva partecipazione
possibile, per esempio, che un Direttore autoritario incapace di o non interessato a creare nel coro un ambiente famiglia arrivi a suscitare e favorire coalizioni del coro (come complesso) contro il
pubblico o la giuria e perfino coalizioni interne al
coro stesso. Allo stesso tempo facile che tale Direttore susciti nei cantori paura di fallimento, terrore di perdere In cori con Direttore autoritario
possibile che manchi totalmente la gioia del cantare, del contribuire alla creazione musicale e la
sperimentazione dello stare insieme (ChoraltalkL 080207 2322).
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MONDOCORO
cembre 2007-Gennaio 2008, in luogo da stabilire, e
sotto la direzione della signora Theodora Pavlovitch (Bulgaria). Il programma comprender anche
un brano del 2003 di Francesco Milita (Direttore
del Coro ANA di Latina) Bitte Nicht vincitore allInternational Rainbow Competition di Amstelveen, Olanda.
Il Coro Mondiale Giovanile ora presenta un sito
totalmente rinnovato: www.worldyouthchoir.org o
www.worldyouthchoir.net nel quale sono presentate dettagliatamente tutte le informazioni.
CORI LITURGICI,
flash pi o meno rubati
(al Bollettino Ceciliano di Marzo 2007)
Credo che tra i cori italiani soltanto una piccolissima percentuale non si presti con gioia al servizio liturgico nella propria parrocchia, anche come
forma di restituzione alla societ di una parte di
ci che dalla societ riceve (persone, ospitalit,
attenzione, sostegno).
Spero che lautore Don V. Donella accetter questa
diffusione dei suoi pensieri o di pensieri da lui citati, cos come penso che i cori possano essere portati a porre attenzione ai concetti che presento.
Uso del Latino: In nessuna parte della Costituzione Conciliare si dice che proibito luso del
latino. Lo stesso Messale tipico di Paolo VI del
1970 in latino e precede tutte le varie traduzioni in volgare che sono soltanto consentite (D.
V. Donella)
Messe per i giovani: Al riguardo si nota limportanza di evitare quelle forme musicali che non
inducono alla preghiera, perch soggette a regole
duso profano (Instrumentum Laboris, al sinodo dei Vescovi, 08.07.2005)
Una solenne musica sacra con coro, organo, orchestra e canto non unaggiunta che incornicia
e rende piacevole la liturgia, ma un modo importante di partecipazione attiva allevento cultuale.
Lorgano da sempre e con buona ragione, viene
qualificato come il re degli strumenti musicali,
perch riprende tutti i suoni della creazione e d
risonanza alla pienezza dei sentimenti umani
Rimanda al Divino in grado di dare risonanza
a tutti gli ambiti dellesistenza umana (Papa
Benedetto XVI)
La Liturgia non una cosa nostra, prima di
tutto cosa del cielo Sbaglia dunque chi pretende
portare nei riti la quotidianit povera e banale o la
musica della piazza, la cosiddetta musica duso.
MUSICA INTERNATIONAL
Durante lassemblea Generale del 14 marzo scorso
(a cui in rappresentanza della Feniarco era presente G. Morandi) Musica International ha eletto il
suo nuovo Consiglio Direttivo. I membri sono Dolf
Rabus (Presidente), Claude Delley (Vice Presidente), Barbara Bieri (Segretaria) Dominique Lecheval
(Tesoriere), Jean-Marc Poncelet (consigliere), Philippe Brunelle (Consigliere) Stephan Schuck (Consigliere) e Guillaume Deslandres (Consigliere). Jan
Sturm resta direttore del Progetto Musica, una
raccolta al momento di circa 150.000 partiture
corali con indicazioni per la loro reperibilit e
frammenti di partitura per farsene unidea.
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to il loro aggiornamento non compatibile con lenorme quantit di lavoro di traduzione che richiederebbe.
EUROPA CANTAT:
Due nuove Commissioni
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NUOVI CD
Frieder Bernius ci offre la sua visione su un capolavoro assoluto della musica sacra barocca, la
Messa in re minore di J. S. Bach. Questo attesissimo incontro supera tutte le premesse. Il maestro
tedesco effettivamente riesce a trovare in esso il
giusto sound creato da una sottile alchimia fra il
suo rispetto dellarchitettura principale ed il suo
senso del dettaglio, sonorit sensuali ed eleganti
linee musicali, laccentuazione del ritmo vitale
dellopera e la profondit ritmica che lo trascende.
Questo bellissimo lavoro, realizzato con cura, talento e convinzione, fa dellascolto un momento di
vera gioia per il cuore e per le orecchie di chi
ascolta. (M.Bach, D.Taylot, M. Ullman, R.Nolte,
Kammerchor Stutgart, Barockorchester Stuttgart,
Frieder Bernius conductor Carus, 83.211).
Di Arvo Prt, il suo amico e biografo Paul Hillier
offre una antologia di nove pezzi vocali a cappella
o con accompagnamento dorgano (Da pacem, Salve Regina, Psalm 117 e 131. Magnificat, An Zen
Wassern Zu Babel, Dopo la vittoria, Nunc Dimittis,
Littlemore Tractus).
Il coro Filarmonico da Camera Estone ancora una
volta mostra di essere un meraviglioso strumento
sotto la bacchetta del direttore inglese: il ventaglio di colore e le dinamiche rendono giustizia alla musica di Prt e ben traduce la profondit del
suo misticismo. Bench non ci siano particolari
problemi, lascolto per intero di questo disco si rivela abbastanza tedioso a causa di una approssimata lettura della musica combinata con una sonorit dalleco pesante. (Harmonia Mundi HMU
807401).
Altri CD che meritano una attenzione speciale sono la bellissima antologia Medieval Christmas
eseguita dallOrlando Consort (Harmonia Mundi
HMU 987418) e la non meno splendida Antologia
Orthodox Christmas contenente musiche del
19 e 20 secolo ed in particolare i brani mai incisi prima di Kastalski e di Izkevov cantati con talento e passione dal Coro Filarmonico da Camera
Estone. (Paul Hillier cond. Harmonia Mundi
HMU 807410).
Christmas Vespers at Westminster Cathedral
(Martin Baker, cond. Hyperion CDA 67522) e quindi un bellissimo giro sulle Christmas Carols rivisitate da Howells, Rutter, Holst, Pott, Warlock,
Goldschmidt e altri (Hyperion CDA 67576).
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concorsi
CORO SOLDANELLA DI BRENTONICO (TN)
con il Patrocinio di:
MART MUSEO DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI TRENTO E ROVERETO
FEDERAZIONE DEI CORI DEL TRENTINO
con la collaborazione di:
CONSERVATORIO A. BONPORTI DI TRENTO
ART. 6 Le composizioni dovranno essere inviate a mezzo lettera raccomandata al Coro Soldanella di Brentonico,
Piazza Dalla Chiesa 3, 38060 Brentonico (TN), entro e
non oltre il 22 settembre 2007. Far fede la data del timbro postale di invio.
ART. 7 Il compositore che risulter vincitore del Concorso sar
premiato con un lingotto doro (999/1000) del valore nominale di acquisto pari ad Euro 1.000. Il vincitore del
Concorso sar avvisato personalmente, mentre il risultato del Concorso sar pubblicato, si presume entro la fine
di ottobre 2007, sul sito internet: www.soldanella.org. Il
compositore dellopera premiata dovr inviare tempestivamente la liberatoria alla stampa e diffusione secondo il
modello che sar fornito dal Coro Soldanella.
La eventuale pubblicazione e diffusione di altre composizioni inviate avverr solo ed esclusivamente alle condizioni e previa sottoscrizione di una apposita liberatoria
alla stampa e diffusione rilasciata da parte degli autori
secondo il modello che sar loro fornito dal Coro Soldanella di Brentonico. intenzione dellorganizzazione del
Concorso dare adeguata diffusione alla composizione
vincente, e anche ad eventuali altre composizioni non
premiate, in particolare nellambito di importanti manifestazioni culturali e di spettacolo nellanno 2008 da individuare assieme agli Enti patrocinatori e collaboratori.
ART. 8 La giuria, il cui giudizio insindacabile e inappellabile, sar formata da cinque membri esperti in composizione, coralit e in arte ed estetica futurista e contemporanea. Funger da segretario della giuria il segretario comunale di Brentonico.
I cinque membri della giuria saranno scelti di comune
accordo tra il Coro Soldanella di Brentonico, il Museo di
Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, la
Federazione dei Cori del Trentino e il Conservatorio A.
Bonporti di Trento. La composizione della giuria sar
comunicata entro la fine di settembre 2007 sul sito internet: www.soldanella.org.
ART. 9 La direzione del Concorso si riserva di apportare le modifiche ritenute necessarie al presente Regolamento o di
non effettuare il Concorso qualora intervengano cause di
forza maggiore, escludendo qualsiasi risarcimento a
qualsiasi titolo per i concorrenti. Ogni eventuale modifica al presente Regolamento sar tempestivamente segnalata sul sito internet: www.soldanella.org. Linvio delle
composizioni comporta, da parte del concorrente, la totale e incondizionata accettazione del presente Regolamento. In caso di contestazioni o controversie sar competente il Foro di Rovereto.
ART. 10 Le informazioni trasmesse dai concorrenti saranno utilizzate dal Coro Soldanella di Brentonico nel rispetto
delle norme vigenti circa il trattamento dei dati personali (D. Lgs. 196/2003).
Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Coro Soldanella,
Piazza Dalla Chiesa 3, 38060 Brentonico (TN);
tel. 347 7114889; fax 0464 395801;
email: corosoldanella_brentonico@yahoo.com.
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concorsi
CONCORSO INTERNAZIONALE PER DIRETTORI DI CORO MA
IV EDIZIONE ANNO 2007
BANDO
La Fondazione Mariele Ventre di Bologna bandisce la quarta edizione del Concorso Internazionale per direttori di coro Mariele
Ventre.
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1. Regolamento
1. Il concorso aperto ai direttori di coro di entrambi i sessi i quali, alla data del 30.06.2007 non abbiano ancora compiuto il 40
anno di et.
2. La domanda di partecipazione al concorso, redatta in apposito
modulo, va indirizzata, tramite raccomandata dallItalia o altra
forma postale equipollente dallestero, alla FONDAZIONE MARIELE VENTRE, Largo Mariele Ventre n. 3 - 40125 Bologna
(Italia) entro il 10.06.2007, data di scadenza del bando. Far fede il timbro postale.
La domanda deve contenere:
- dati anagrafici dell'interessato;
- indirizzo, numero telefonico ed eventuale e-mail;
- curriculum degli studi e dell'attivit musicale (l'attivit di direttore di coro deve essere comprovata dalla dichiarazione del coro o
dell'associazione/ente musicale);
- VHS/DVD di unesecuzione effettuata dal candidato quale direttore di coro. Tale esecuzione dovr comprendere una prova di
concertazione di un brano a cappella e lesecuzione integrale del
medesimo;
- ricevuta dellavvenuto pagamento della tassa di iscrizione di ? 75
sul C/C Postale n. 28097400 intestato a: Fondazione Mariele
Ventre, Largo Mariele Ventre n. 3 - 40125 Bologna (ITALIA)
causale: CMV 2007 oppure su C/C n. 074000004858W presso
Banca CARISBO, Filiale Bologna 2 Torri, coordinate bancarie
CIN I, ABI 06385, CAB 02504, intestato a: Fondazione Mariele
Ventre, Largo Mariele Ventre n. 3 - 40125 Bologna (Italia).
La domanda discrizione al concorso implica il pagamento della
tassa discrizione e l'accettazione del regolamento, delle caratteristiche delle prove, del repertorio e del calendario.
3. Lammissione al Concorso ad esclusiva discrezione della giuria, che esaminer le singole domande individuando i concorrenti ammessi nel numero massimo di 12: essi verranno informati
entro il 15.07.2007.
Per gli ammessi al concorso previsto lalloggio gratuito a Bologna.
4. Non possono partecipare al concorso i vincitori di uno dei premi
delle passate edizioni.
5. Per ogni controversia competente il Foro di Bologna.
2. Concorso
1. Il concorso si svolger a Bologna dal 9 al 13 ottobre 2007 presso lAula Absidale di S. Lucia, Via de Chiari, 23 e si articoler
in due fasi: preliminare e finale.
2. I candidati saranno ammessi alle prove in base alla sequenza risultante dallestrazione dei nominativi inseriti in un'urna. Tale
estrazione sar effettuata dal segretario del concorso la mattina
del 9 ottobre alla presenza dei candidati.
3. La fase preliminare (9, 10, 11 ottobre) prevede l'esecuzione di tre
brani estratti a sorte dal candidato, uno per ognuno dei tre periodi storici previsti nel repertorio. Ogni concorrente ha a disposizione 15' di prova prima dell'esecuzione.
4. La fase finale (13 ottobre 2007) prevede l'esecuzione di tre brani
estratti a sorte dal candidato, uno per ognuno dei tre periodi storici previsti nel repertorio; questa fase prevede la partecipazione
di un massimo di 5 concorrenti che, prima dell'esecuzione, hanno a disposizione 15' di prova per ognuno dei brani dei repertori
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RO MARIELE VENTRE
Informazioni:
FONDAZIONE MARIELE VENTRE
Largo Mariele Ventre, 3 - 40125 Bologna (Italy)
Tel. 051 30.48.56 - Fax 051 429.40.83
www.concorso.marieleventre.it
concorso@marieleventre.it
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