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Vita di Giorgio Gemisto Pletone

(Costantinopoli 1335 Mistrs 1452)


Nacque a Costantinopoli nell anno 1335 da nobile
famiglia. Costretto in giovane et a lasciare la sua citt
natale, perch egli era contrario alla corrente politica
bizantina, la quale imponeva come unico modello la
filosofia aristotelica e vietava la ricerca libera e la
diffusione di altre correnti di pensiero.
Cos egli si reca ad Andrianopoli, capitale allora dell
Impero Ottomano. per poter approfondire meglio l
Islam.
In seguito, egli si sposta a Mistrs, vicino a Sparta, la
quale in quel periodo era la capitale del Regno della
Morea.
A Mistrs, egli con l aiuto dell Imperatore di Bisanzio,
Giovanni il Paleologo e con suo figlio, Costantino il
Paleologo, fonda una Scuola di Filosofia, la quale
costituir il laboratorio, nel quale verr elaborata una
nuova concezione dell Uomo, della Filosofia e della
Storia.
Nella Scuola di Mistrs, il filosofo Giorgio Gemisto
Pletone elabor una nuova identit storica e filosofica.
Essa si basata sugli elementi spirituali e culturali dell
Ellenismo.
Egli riusc a elaborare una nuova ideologia filosofica,
il Neoplatonismo ed una nuova concezione dell uomo
basata sulla sua forza di creare la storia (
,
; Che cos l uomo e qual la sua natura e la
sua forza?).

L uomo, secondo Gemisto Pletone, l artefice della sua


storia, parte della natura e dell Universo.
La storia eterna, l uomo destinato a morire, solo l
anima immortale.
Tali concezioni filosofiche furono riprese da Platone,
Plotino e Proclo e furono utilizzate durante la sua aspra
polemica contro il Patriarca Gennadios Scolrios,
Giorgio di Trebizonda e gli esponenti dell aristotelismo.
Sotto le mura di Sparta antica nasce quindi un nuovo
regno, quello di Morea, il quale orientato verso la
riscoperta dei valori dell Ellenismo, mentre lo Stato
Bizantino si avvia verso la sua disgregazione totale, a
causa della persistenza di una concezione superata dell
uomo e della storia come parti di una ideologia religiosa,
la quale non mette al centro l uomo bens la figura di
dio, i dogmi religiosi e la schiavit.
Contro tali concezioni superate, Gemisto Pletone
cercher di contrapporre il Neoplatonismo come sistema
politico, filosofico e storico.
Con il Neoplatonismo egli cercher di dare vita allo
Stato Bizantino che sta per morire.
Gemisto Pletone non contempla la vita, non si chiude
nel suo studium per elaborare delle teorie ma lo fa
soprattutto, perch egli si preoccupa per la situazione in
cui si trova l Impero, lotta per salvare l Impero ed un
profondo conoscitore della politica imperiale bizantina.
Egli elabora dei progetti per il risanamento delle finanze,
per il riordinamento dell esercito bizantino, per il
potenziamento della difesa e per l eliminazione della
corruzione e dei problemi sociali, i quali, in quel periodo
oscuro, affliggevano le classi sociali pi basse.

Nonostante tutti i suoi sforzi per il miglioramento dell


Impero Bizantino, le sue teorie non saranno prese in
considerazione dagli esponenti dell Impero.
Morir nel 1452, all et di 101 anni a Mistrs, stanco e
deluso da tutti.
Nel 1453 gli Ottomani conquistano Costantinopoli,
arrivano fino a Mistrs e pongono sotto assedio la citt.
Allora, i suoi allievi prendono con loro i preziosi
manoscritti di Pletone, la sua salma e i manoscritti degli
scrittori greci dell antichit.
In seguito, per non cadere nelle mani degli Ottomani,
essi scappano dalla Grecia e si recano in Italia, a Firenze,
nella corte dei Medici, dove verranno accolti con onore e
resteranno per tutta la loro vita l .
I Medici su esortazione di Pletone essi fondarono l
Accademia Platonica a Firenze e istituirono la prima
cattedra di Letteratura Greca all Universit di Firenze.
Mistrs, intanto, cade nelle mani degli Ottomani come
anche tutta la Grecia continentale e da quel momento in
poi cesser di essere un centro di cultura e di filosofia.
Alcuni di loro porteranno con loro la salma del filosofo a
Rimini.
A Rimini i signori della citt (i Malatesta, seguaci del
Neoplatonismo) provvederanno alla sepoltura della
salma del filosofo nella Cattedrale della citt, dove sar
sepolto accanto alla loro tomba familiare.
La sua tomba si vede ancora oggi all interno della
Cattedrale della citt malatestiana.
Essa costituisce l unico elemento che conserva intatta,
sino ai nostri tempi, la memoria di Giorgio Gemisto
Pletone.

Mistras e Giorgio Gemisto Pletone (Tabella 2)

Rinascita
dellImpero
Bizantino
secondo le
teorie della
Repubblica di
Platone

Mistras/
Sparta
Centro di
cultura greca
e centro dell
Umanesimo
di G. Pletone

RinascimentoI
taliano

Rinascita
dello Spirito
Ellenico/
Riscoperta di
Platone

MISTRAS MY (Sparta Medievale)


Foto 1: Mistras in una incisione medievale

Foto 2:
Il Monastero Ortodosso della Madonna di Pantanassa
(15sec.) ( ) che situato all
interno della citt medievale di Mistras, nei pressi della
citt attuale di Sparta (Regione Laconia).
La citt medievale di Mistras una citt tipicamente
medievale e si trova a 15km dalla citt attuale di Sparta.
Per la sua caratteristica di citt fortificata e per i suoi
tesori di arte bizantina, fu dichiarata dalla Unesco
Patrimonio Mondiale dell Umanit.
Il Monastero della Madonna di Pantanassa fu ai tempi di
Giorgio Gemisto Pletone uno dei pi importanti
scriptoria dell Impero Bizantino e il primo centro di
diffusione della cultura greca in Occidente.

La citt di Mistras e la personalit di Giorgio


Gemisto Pletone nella formazione dell Umanesimo
Premessa
Il Bisanzio stato per mille anni lo spartiacque fra l
Oriente e l Occidente e ha contribuito in modo
significativo alla formazione dell Umanesimo, alla
formazione dell identit delle nazioni europee e al loro
potenziamento culturale.
Durante il 15 secolo d. C, nella parte occidentale, le
potenze navali dell Italia (Venezia, Amalfi, Genova,
Pisa) avevano contribuito alla graduale decadenza
(politica ed economica) dell Impero Bizantino,
occupando militarmente i territori che appartenevano all
Impero, oppure sfruttando economicamente i vari paesi e
le varie citt dell Impero.
Nella parte orientale, gli Ottomani Selzuchidi iniziano
ad attaccare in maniera sistematica l Impero, arrecando
dei danni enormi alla sua struttura economica e
amministrativa.
Nello stesso tempo gli Ottomani riescono a strappare
dall Impero le province fertili dell Asia Minore
orientale.
La situazione all interno dell Impero non era una delle
migliori. La chiesa ortodossa di Costantinopoli (il
Patriarcato) ha voluto imporre al popolo lo spirito dell
indifferenza verso la vita politica e culturale dell Impero,
costringendo in questa maniera molti giovani a diventare
monaci, pur di non pagare le imposte pesanti allo Stato.

Insieme ai popoli dell Impero, i quali subiscono una


serie di conseguenze negative, a causa della crescita del
malessere sociale e della graduale decadenza delle
istituzioni bizantine, le stesse conseguenze le subisce
anche il popolo greco (I Romani), il quale nota ogni
giorno la decadenza della propria cultura e l affievolirsi
della sua memoria storica.
In quel momento critico, la classe dirigente greca di
Costantinopoli non andava d accordo con il Patriarca
Gennadios, perch quest ultimo ha preso il controllo del
potere imperiale nelle sue mani, in modo illegale.
Egli divenne un tenace oppressore dei diritti delle classi
popolari, abol la libert di pensiero e la ricerca filosofica
e culturale, privilegiando solo la corrente dell
aristotelismo.
Per questo, gli esponenti pi illustri della classe
dirigente greca trasferirono da Costantinopoli a Sparta,
nella citt fortificata di Mistras tutte le istituzioni
culturali che non hanno voluto che esse passassero sotto
la sorveglianza stretta del Patriarca.
Questo trasferimento fu fatto principalmente per due
ragioni:
1. La regione della Laconia e Sparta con la cittadella di
Mistras costituivano dei centri, i quali erano lontani dalla
capitale dell Impero e i loro abitanti, gli spartani,
avevano conservato intatti, cos come tuttora conservano
zelosemente, tutti i valori spartani.
2. Gli ideali spartani sono apparsi agli occhi degli
esponenti della classe dirigente dell Impero come l
ultima soluzione, perch l Impero potesse ritrovare il suo
cammino verso il progresso.

3. Il territorio della Laconia per natura roccioso,


pianeggiante e pieno di montagne.
Di conseguenza, esso era il luogo ideale per la custodia
e per la protezione dei manoscritti degli scrittori greci
antichi, i quali furono salvati l dalla distruzione,
effettuata dai Tribunali Religiosi (simili alla Santa
Inquisizione).
Per questo motivo, essi si rivolgono alla sorgente dello
spirito ellenico (in particolare a quella laconica), per
riscoprire i valori della Filosofia e dell Arte dei Greci
Antichi.
In questa maniera, gli intellettuali riuscirono a effettuare
un lavoro di ricostruzione dell identit ellenica.
Essi ricorrono agli ideali greci, cos come le incarna lo
spirito laconico, il quale era rimasto sempre vivo sulle
montagne del Taigeto.
Il loro lavoro era importante, perch avevano cercato di
rendere nel loro presente attuali gli ideali platonici.
Questo lavoro era necessario a loro, poich gli permise di
attuare un processo di attualizzazione dei valori della
tradizioni greca antica e della filosofia platonica
I dotti di Mistrs hanno utilizzato questi ideali, per
salvare l Impero Bizantino dalla decadenza e dalla sua
disgregazione che era imminente.
Di conseguenza, possiamo affermare che il loro lavoro
di epurazione consisteva nella formazione di un nuovo
stato imperiale, basato sugli ideali espressi da Platone
nella Repubblica.
Lo storico contemporaneo Giuseppe Galasso1 scrive a
proposito di questo processo:
1

Galasso Giuseppe: Nient altro che Storia: Saggi di teoria e metodologia della storia. Il Mulino,
Bologna, 2000. (pag. 53 54 )

Contemporaneit della Storia vuol dire che da


qualsiasi periodo del passato si tratti, il pi lontano o il
pi vicino, il bisogno che dal presente ci spinge a
interrogare il passato ce lo rende ancora vivo e presente,
come se lo vivessimo adesso, e i problemi di quel passato
sono i nostri, perch dei problemi nostri che, in realt,
attraverso di essi, trattiamo.
La contemporaneit, , dunque duplice: la storia
contemporanea, perch l interesse ad essa nasce da un
bisogno e da un problema del presente, e perch l atto
storico consiste precisamente nel rendere contemporanei
a noi il passato e i suoi problemi nell esperienza della
loro rievocazione e ricostruzione.
E questo ritorno agli ideali del filosofo Platone e a
quelli dellAntica Sparta, costituisce un esempio di
contemporaneizzazione degli ideali spartani e dei
principi filosofici espressi da Platone.
Possiamo aggiungere che la proposta di rifondazione
dello Stato Bizantino dalla parte degli eruditi greci nata
da un problema di quel tempo che essi dovevano
affrontare e risolvere in maniera immediata (la decadenza
delle istituzioni dello Stato Bizantino), dato che le
strutture vitali dello Stato erano state danneggiate
gravemente dalla classe dirigente dell Impero (che era
parzialmente corrotta, metteva nuove tasse al popolo,
sfruttava economicamente il popolo e non applicava le
leggi contro i trasgressori e contro tutti coloro che
truffavano lo Stato), sia dalle continue guerre dei
Bizantini contro gli Ottomani nell Asia Minore.
Nasceva, quindi, ai tempi di Pletone la questione della
sopravvivenza dell Impero e delle sue componenti
fondamentali, una questione che stata messa in
evidenza da Gemisto Pletone, ma non stata mai

compresa dagli esponenti pi importanti sia della classe


dirigente dell Impero, sia dagli esponenti della Chiesa
Ortodossa.
Per questo era assolutamente necessaria la ricostruzione
di uno Stato Bizantino su basi nuove; vale a dire uno
Stato che non incarna pi il fondamentalismo religioso, l
oppressione violenta della libert del popolo e il
feudalesimo, bens incarna perfettamente gli ideali della
Repubblica di Platone e della .
Pi specificatamente, gli eruditi greci di Mistrs hanno
utilizzato come modello principale Platone, per rifondare
lo Stato Bizantino, basandosi sul modello della Politeia
di Platone e sugli ideali della Paideia Laconica:
( prodezza, vigore, intraprendenza, generosit, amore
per la patria, difesa degli ideali, gagliardia e tanti altri).
Per questi motivi, soprattutto, le famiglie nobili di
Costantinopoli, cio i Cantacuzeni e i Paleologhi,
decisero di istituire una nuova capitale cult vicino al
luogo della citt antica di Sparta, sulla montagna di
Mizithrs (M).
Solo gli esponenti del clero di Costantinopoli non
avevano compreso l imminente pericolo della
disgregazione dell Impero, processo causato dalla
corruzione, dall aumento delle imposte e dall
inefficienza delle istituzioni bizantine ad affrontare i
problemi sociali e politici con determinatezza.

Gli esponenti del clero ostacolavano gli sforzi di


realizzazione dell opera di Pletone e dei suoi seguaci,
poich essi temevano da una parte la perdita del loro
potere ecclesiastico e dei loro privilegi economici,
mentre dall altra essi vedevano nella figura del filosofo
Gemisto Pletone, un nemico che avrebbe favorito l
eliminazione dello Scisma e l Unione della Chiesa di
Costantinopoli con quella di Roma, con la conseguente
perdita dei valori dell Ortodossia Cristiana.
L odio degli esponenti del Clero, come sappiamo dalle
fonti letterarie bizantine, scaten una vera e propria
persecuzione dei suoi libri e dei suoi seguaci dalla parte
del Patriarca Gennadios.
I libri di Pletone furono raccolti dalla Chiesa e il
Patriarca Gennadios li fece bruciare di fronte al popolo,
perch secondo lui non erano consoni agli ideali dell
Ortodossia. Solo alcune delle sue opere saranno salvate e
queste oggi si trovano nelle pi importanti biblioteche
europee.
Il processo di realizzazione della creazione di uno stato
che incarna gli ideali della Repubblica di Platone e dell
Antica Sparta non sar portato a termine, poich dopo la
morte del filosofo, Mistras, in seguito, cadr nelle mani
degli Ottomani, i quali cacceranno via gli allievi di
Pletone.
Essi emigreranno in Italia e porteranno con loro tutte le
opere di Pletone e anche molti manoscritti letterari e
filosofici greci antichi.
Questo patrimonio sar studiato a Firenze dai loro
allievi, i quali saranno coloro che lo diffonderanno in
seguito in tutta Europa, contribuendo alla formazione
dell Umanesimo e del Rinascimento.

La Scuola Platonica di Mistras e il filosofo Giorgio


Gemisto Pletone
Giorgio Gemisto Pletone fu il filosofo che istitu a
Mistrs il primo centro di diffusione della filosofia e dell
opera di Platone.
Inoltre, istitu uno scriptorium, all interno del
Monastero di Pantanassa e fece arrivare da
Constantinopoli una grande quantit di manoscritti di
autori greci dell antichit classica e dell epoca
ellenistica, i quali furono studiati, trascritti e copiati da
illustri studiosi greci di quel tempo.
Il lavoro che hanno eseguito ebbe una grande
ripercussione sia a Costantinopoli,sia in Italia, sia in tutta
l Europa Occidentale, poich i testi di molti autori greci
e soprattutto i testi di Platone sono stati trascritti e
commentati e in seguito sono stati portati in Italia.
Questi testi furono il fermento per lo sviluppo dell
Umanesimo in Italia e in Europa.

Esponenti Principali della Scuola di Mistrs


a. Giorgio Gemisto Pletone
(Filosofo, Filologo e Fondatore del Neoplatonismo)
b. Ciriaco D Ancona
(Filosofo italiano, seguace delle teorie neoplatoniche)
c. Giorgio Sfranzes
(Storico)
d. Niceforo Moscopoulos
(scrittore erudito greco)
e. Giorgio Chalcocondlis
(sar chiamato anche Cardinale Bessarione Storico)

L Influenza della Scuola di Mistrs sulla formazione


dell Umanesimo in Italia
La citt di Mistrs con la sua prestigiosa scuola di lettere
greche ha attirato l attenzione di molti uomini colti
europei, i quali si recavano a Mistrs per riscoprire lo
spirito ellenico, per imparare la lingua greca e per
allontanarsi dagli ostacoli del fanatismo religioso.
Lo sviluppo della cultura ellenica a Mistrs ha
contribuito allo sviluppo del Neoplatonismo e di tanti
fermenti culturali, i quali alla fine del 15 secolo
verranno utilizzati dagli eruditi della Scuola di Mistrs e
dai loro discepoli, dopo la caduta di Costantinopoli nelle
mani degli Ottomani, come base per lo sviluppo dell
Umanesimo e del Rinascimento in Italia e in Europa.
Precisamente, durante il Sinodo di Ferrara e di Firenze,
Giorgio Gemisto Pletone stato invitato a parlare sulle
tematiche inerenti all unione fra la Chiesa di Roma e
quella di Costantinopoli nonch su come si poteva
affrontare l espansione degli Ottomani, i quali
costituivano un grande pericolo per l Impero Bizantino e
per gli stati europei.
Durante il Concilio di Ferrara e di Firenze (1438 1439), al seguito dell Imperatore Giovanni Paleologo
arrivano a Firenze numerosi filosofi orientali, tra cui
Giovanni Bessarione da Trapezonda e Giorgio Gemisto
Pletone.
A Firenze ebbe l opportunit di incontrare gli
intellettuali fiorentini del suo tempo (Pico della
Mirandola, Nicola Cusano, Cosimo dei Medici) e di

parlare a loro di Platone e della sua filosofia che essi


conoscevano poco.
Durante la sua permanenza a Firenze, Giorgio Gemisto
Pletone organizz degli incontri, dove egli effettu un
analisi accurata del pensiero platonico.
Grazie alle sue conferenze a Firenze, egli riusc a creare
la tendenza dell Umanesimo e del Neoplatonismo, una
tendenza culturale che vide nella figura di Cosimo Dei
Medici il sostenitore principale.
Firenze, allora, divenne la capitale della cultura greca e
il centro propulsore pi importante della corrente del
Neoplatonismo.
A Firenze, nella corte di Cosimo dei Medici, Platone e
la cultura greca trovarono molti sostenitori, i quali
costituirono la base culturale per lo sviluppo dell
Umanesimo e del Rinascimento in Italia e in Europa.

FIRENZE CENTRO DELLA CULTURA


NEOPLATONICA IN ITALIA (Tabella 5)

Emanuele
Crisolors

Firenze
Centro della
Cultura
Neoplatonica
in Italia
MARSILIO
FICINO

Ioannis
Argiropoulos

La diffusione del Neoplatonismo di Pletone in Italia e


le sue conseguenze (Tabella 6)

Umanesimo Neoplatonismo

Accademia Platonica
di Firenze
Diffusione e
traduzione delle opere
platoniche

Nascita e sviluppo del


Rinascimento Italiano

Trasferimento del
Patrimonio Culturale
Ellenico da Mistr a
Firenze
(dopo il 1453)

Giorgio Gemisto Pletone (Tabella 7)

GIORGIO GEMISTO
PLETONE

Opera Principale
Per quali teorie
Platone diverso da
Aristotele

Neoplatonismo
L Uomo artefice
della Storia

L Umanesimo (Tabella 8)

Umanesimo

Il culto delle Humanae


Litterae

Nascita di un nuovo
sentimento

Nascita di una nuova


fede la ragione

Creazione della nuova


prospettiva storica:
L UOMO NUOVO
nuovo.

Riscoperta del mondo


Greco e Romano

LUomo Nuovo
sidentifica con l
Uomo Antico

LUomo Nuovo
riscopre lUomo Antico

Distinzione fra
Medioevo e Antichit

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