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arcobaleno
l'arcobaleno Supplemento a Sicilia Libertaria N° 291 - gennaio 2010. Direttore responsabile: Giuseppe Gurrieri. Registrazione
Tribunale di Ragusa n° 1 del 1987. fotocopiato presso Fast Service Digital Photo– Catania . La Redazione, compo-
sta da volontari, si riunisce periodicamente in un “ Comitato di reLazione”. Chiunque, condividendo i princìpi antifascisti, antirazzisti ed antisessisti
propri di questo giornale, può proporsi come collaboratore o può inviare contributi all’indirizzo di posta elettronica: giornalelarcobale-
no@gmail.com. Sul sito htpp://giornalelarcobaleno.blogspot.com è possibile leggere e scaricare i numeri arretrati e gli approfondimenti tematici.
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SottiglIezze della lingua italiana
Un cortigiano: un uomo che vive a corte
Una cortigiana: una mignotta
Un massaggiatore: un Kinesiterapista
Una massaggiatrice: una mignotta
Un professionista: un uomo che conosce la sua professione
Una professionista: una mignotta
Un uomo di strada: un uomo duro
Una donna di strada: una mignotta
Un uomo senza morale: un politico
Una donna senza morale: una mignotta
Un uomo pubblico: un uomo famoso
Una donna pubblica: una mignotta
Un uomo facile: un uomo con il quale è facile vivere
Una donna facile: una mignotta
Un intrattenitore: un uomo socievole affabulatore
Una intrattenitrice: una mignotta
Un adescatore: un uomo che coglie al volo le situazioni
Un'adescatrice: una mignotta
Un uomo molto disponibile: un uomo gentile
Una donna molto disponibile: una mignotta
L ’oggetto qua sopra è un tintinnabulum. Si trova al British Museum di Londra. Vi sono appese cinque campanelline di
bronzo che, al minimo movimento, tocco, soffio di vento, producevano un piacevole ed argentino rumore. La cosa strana
non è il sonaglino, del resto usatissimo ancora oggi per utilità o decorazione, ma la sua forma. I Romani consideravano il
fallo un simbolo di fertilità ed avevano addirittura un dio, Priapo, che si preoccup ava di fecondazione, tanto di persone
quanto di animali e vegetali. Per ricambiare la sua protezione, i contadini erigevano altarini agli incroci dei viottoli di cam-
pagna (bivi, quadrivi ed anche trivi), ne affrescavano le immagini all’ingresso delle cas e, a mo’ di benvenuto, e addirittura
componevano canti e poesie in suo onore, i Carmina priapea. Adesso non crediamo più nelle facoltà p rotettrici del fallo, o
delle sue proiezioni in personaggi e divinità. E’ la scienza, con sementi, concimi, interventi sui geni, inseminazione omolo-
ga, eterologa, in vitro, a sopperire quasi sempre alle defi cienze ed agli insuccessi dell’attività riproduttiva. Questo tintinna-
bulum, questo tipo di sonaglino, è però rimasto. Ce ne sono poche centinaia sparse p er i musei di tutto il mondo, ma molte
centinaia di milioni, probabilmente qualche miliardo, conficcati dentro la testa di esseri umani, quasi sempre anagrafica-
mente maschi. Quando si tratta di mettere in discussione l’esercizio del potere, il privilegio, le certezze elaborate attraverso
la cultura della sopraffazione del più debole, il tintinnabulum si agita e strepita, e, grazie al rumore, finge di non capire.
In questo numero:
Editoriale p.2
Sottigliezze della lingua italiana p.3
Esiste una 'lingua delle donne' e una 'lingua degli uomini'? p.3
Sesso e mafia: analogie del potere p.6
“Maschio e femmina li creò” p.8
Il matriarcato e la sindrome di Rapa nui p.10
Castrati, ma al servizio di Dio p.12
Un castrato come modello? p.14
Gino La Monica p.15
Ermafrodito e Salmacide p.16
Lezioni di un certo genere: il Fiocco Bianco p.18
Le donne e la doppia giornata lavorativa: come le mura domestiche uccidono le capacità p.20
Risoluzione del Parlamento europeo sull'omofobia in Europa p.21
I generi sessuali e le loro rappresentazioni nell'arte p. 22
La solidarietà tra diversi. L’ebreo e l’omosessuale durante il fascismo p. 25
Le primule vanno pazze per il Glam Rock p. 26
Quando nell'Orlando Furioso lo facevano “ strano” p. 28
Una foto una storia: maschile e femminile p. 30
Da uomo a uomo p. 31
3
Esiste una 'lingua delle donne' e una
'lingua degli uomini'?
di E. A.
4
I primi studi sulla varietà femminile
e maschile nelle lingue europee sono
secondo due diversi orientamenti: nell’impostazione e nella organizza-
quello della dominanza e quello della zione dell’interazione linguistica. I
diversità culturale. riscontri condotti sul linguaggio delle
condotti nell’ambito della dialettologi-
a. Per quanto, nella società occidenta- I donne ricevono, perciò, una diversa
l primo orientamento interpreta la interpretazione.
le, la differenza sessuale non produca
lingue esclusive per i due generi, ma
p iuttosto forme e d e spr e ssion i
varietà femminile come conseguenza
della dominanza maschile e di stereoti- S econdo questo modello di analisi,
pi culturali che inducono le donne a l’uso più esteso di segnali discorsivi
“preferite” da ciascun sesso, anche nei comportamenti cortesi, deferenti, non (cioè, sai, vero? d’accordo?) e di for-
dialetti italiani sono state riscontrate assertivi, portandole a operare scelte me attenuative (aggettivi diminuitivi e
tracce di un ‘linguaggio delle donne’ e linguistiche di subordinazione. Una vezzeggiativi, esitazioni, litoti) viene
di un ‘linguaggio degli uomini’. Il ca- studiosa molto rappresentativa del ricondotto alla diversa modalità di
so più eclatante è stato individuato, nel periodo, Robin Lakoff, parlerà di un socializzazione e alla tendenza a stabi-
1963, dal dialettologo Giovanni Tro- vero e proprio ‘registro femminile’, lire e rafforzare il rapporto comunica-
pea in area messinese: a Caronia e, in caratterizzato da molte forme di corte- tivo con uno stile più “ supportivo”.
parte, a Mistretta, la “ doppia L” inter- sia, espressioni titubanti, esitazioni, Questo è solo un piccolo esempio ma
vocalica del latino diventava, sistema- f orm ule v uote di signif ic ato . vale a farci comprendere come quella
ticamente, -dd- per gli uomini, -tr- per L’approccio della diversità culturale che a primo acchito può sembrare una
le donne (es.: COLLUM ‘collo’ e CA- assume invece i due sessi come due divergenza linguistica, in realtà sia
PILLUM ‘capello’ diventano rispetti- culture, due mondi distinti riflessi nel- invece l’espressione di una diversa
vamente coddu e capiddu nelle pro- la lingua e si concentra non tanto sulla modalità di interazione con l’altro. In
nunce maschili, quotru e capitru nelle ricerca dell’uguaglianza e dell’ omolo- altre parole la differenza tra “lingua
pronunce femminili). A Caronia, la gazione, quanto sulla ricerca della dif- delle donne” e “lingua degli uomini”
distinzione era presente già nei bambi- ferenza e dell’autonomia. Secondo viene a sovrapporsi a quella tra identi-
ni. Intorno agli anni ‘50 del secolo questa nuova ottica, la diversità tà femminile e maschile. La tendenza
scorso prende l’avvio un filone di ri- “ uomo/donna” non consiste tanto in attuale è quella di interpretare la co-
cerca che incrocia l’analisi delle strut- microfenomeni linguistici, troppo municazione fra i due sessi non più in
ture sociali e delle strutture linguisti- spesso coincidenti con gli stereotipi ottica antropocentrica, né sotto
che al fine di coglierne gli influssi re- della retorica popolare sul linguaggio l’aspetto del conflitto tra identità di-
ciproci - sociolinguistica-. L'interdi- femminile, quanto piuttosto in una verse, quanto piuttosto sotto l’aspetto
pendenza tra ‘genere’ e linguaggio diversa weltanschauung (visione del della comunicazione interculturale.
viene studiata e interpretata da un nuo- mon do) ch e si riflette an ch e
vo angolo di osservazione che coglie,
nel suo insieme, gli effetti prodotti
sulla lingua da cause esterne ad essa.
5
Sesso e mafia: analogie del potere
di Giovanni Abbagnato
R ecentemente la cronaca di un
giornale titolava: “Cade un altro tabù
ma l’immagine convenzionale del ma-
fioso, irreprensibile sul piano della
fedeltà alla famiglia e alla moglie, che
al codice comportamentale mafioso
con l’abbandono della moglie legittima
e la conduzione ufficiale di relazione
della mafia, l’omosessualità”. Un tito- non è possibile mettere in discussione con altre donne, poco affidabili sul
lo giornalistico che, pur non riuscendo senza rischiare gravi contraccolpi san- piano della mentalità, come l’ultima
a inscrivere un dato significativo di zionatori, fino all’espulsione dalla più compagna brasiliana del boss palermi-
novità all’interno della complessità del ampia famiglia mafiosa. In realtà, la tano. Si tenga conto che il mafioso che
fenomeno mafioso, poneva un proble- coerenza del mafioso con l’ afferma- nella stagione delle stragi fu considera-
ma attinente, più che al contenuto so- zione esteriore dei suoi comportamenti to il boss dei boss di cosa nostra sici-
stanziale della notizia, ad un interes- è molto intrisa, come nel resto della liana, Totò Riina, per evitare il con-
sante problema di comunicazione. società, di quella ipocrisia da conven- fronto con Buscetta - tra i tanti argo-
Il tema dei comportamenti privati degli zioni sociali che, come in altri campi, menti che poteva utilizzare e dopo es-
affiliati a “cosa nostra”, in rapporto al regola la sua vita coniugale e sessuale. sere stato lui in un primo tempo a ri-
ferreo codice “morale” dell’ organizza-
zione criminale, non rappresenta certo
una novità, anche in termini di con-
L a moglie “istituzionale” va tenuta
su di un piedistallo e gode, al di là del
chiedere con baldanzosa insistenza il
confronto - sceglie quello della presun-
ta morale coniugale dichiarando plate-
traddizioni presenti nella gestione delle suo coinvolgimento diretto negli affari almente: “Presidente io con Buscetta
relazioni personali di boss e picciotti. mafiosi, del riconoscimento pubblico non parlo. E’ un uomo senza morale,
E’ noto che una presunta impermeabi- di donna del boss. Di contro, le non uno che nella sua vita ha avuto tante
lità assoluta delle cosche rispetto alla improbabili relazioni extraconiugali, mogli. Non intendo abbassarmi al suo
delazione non impediva ai più impor- ufficialmente ignorate, rappresentano livello”. E’ evidente che quello che
tanti capi mafia di essere degli abituali nella realtà, più che relazioni a sfondo premeva maggiormente in quel fran-
confidenti delle Questure e dei Carabi- passionale, una delle forme del domi- gente al famigerato Totò “u curtu” era
nieri, all’interno di un “vischioso” rap- nio dell’uomo temuto e riverito perché evitare di affrontare quella che, a detta
porto di potere che prevedeva il reci- potente. Il rapporto del boss con la sua di tutti gli attori del processo, era la
pro co r icono scim ento di r uo li donna “ufficiale”, regolarmente sposa- straordinaria capacità del cosiddetto
all’interno di uno scenario sociale in ta all’altare anche in stato di latitanza, “boss dei due mondi” di sistematizzare
cui la mafia rappresentava un fenome- è tanto esibito all’esterno quanto riser- e selezionare la gran mole di informa-
no fisiologico. vato sul piano dei rapporti intimi che zioni su cosa nostra di cui era in pos-
Del pari, il rigore del mafioso rispetto devono essere molto “tradizionali” e sesso. Tuttavia, è comunque significa-
alla sfera dei rapporti sentimentali e mai travalicare il limite delle pratiche tiva la presa di distanza del boss corle-
sessuali appare molto rigido, come si sessuali “particolari” che possono es- onese dal più famoso dei collaboratori
evince da una ricerca pubblicata nel se r e im po ste so lo a d am ant i di giustizia affermata sul piano di quel-
2003 dal Professore Girolamo Lo Ver- “ illegittime”e mantenute. Il più famoso la credibilità familiare che è conside-
so dell’Università di Palermo con il dei cosiddetti pentiti, Tommaso Bu- rata tra gli elementi fondanti del codice
titolo “La psiche mafiosa” che confer- scetta, anche in questo campo, ha con- morale di cosa nostra.
6
E sistono anche altri esempi in cui
degli affiliati che si mostravano impu-
stenziale di un giovane rampol-
lo di famiglia mafiosa che,
percependo la “diversità” del
nemente con donne diverse dalla suo orientamento sessuale,
“propria”, qualcuno anche dopo avere cadeva in una condizione di
interrotto ufficialmente il rapporto grave disagio psichico perché
coniugale, venivano redarguiti e ri- consapevole della inaccettabili-
chiamati all’ordine dai loro capifami- tà assoluta della sua inclinazio-
glia che, pur non escludendo la possi- ne da parte della sua famiglia
bilità di relazioni extraconiugali, pre- di sangue e di quella mafiosa.
St. Patricks, foto di William Klein, (USA 1928)
tendevano che fossero intrattenute
dall’uomo d’onore “ammucciuni” (di
nascosto). Ovviamente, le “cose”
L ’inconciliabilità della omosessua-
lità con lo status di uomo d’onore si
ta vendetta da parte del suo clan di
appartenenza, all’epoca dominato dai
nell’universo mafioso si complicano dimostra un dato strutturale del codice terribili boss Gotti. Nel merito furono
maledettamente quando i rapporti in- culturale mafioso che, infatti, riguarda espressi dei dubbi circa la sincerità
trattenuti da boss ed affiliati non sono anche altre mafie come, per esempio, della rivelazione del Mormando per-
considerati “naturali” secondo la mo- la co sa no stra ame rican a, la ché si obiettava che, essendo esso già
rale comune e attengono, per esempio, ‘ndrangheta calabrese e la camorra giunto al processo con lo status di col-
al mondo delle relazioni omosessuali, campana, all’interno delle quali si so- laboratore dell’Fbi, la sua condanna a
considerate inaccettabili dagli uomini no rivelati episodi di gestione violenta morte da parte del tribunale mafioso
d’onore che, come scrivono Il Profes- di casi di omosessualità di alcuni affi- era già scontata e, quindi, l’elemento
sore Girolamo Lo Verso e il suo più liati. L a r e gola è conf ermata della omosessualità veniva considerato
vicino collaboratore Gianluca Lo Co- dall’eccezione verificatasi negli Stati un semplice escamotage strumentale
co, considerano i gay come del tutto Uniti in cui un mafioso di New York per un migliore trattamento nel proces-
inaffidabili perché “viziosi e privi di della potente famiglia dei Gambino, so.
una precisa identità che ne determini
una forte appartenenza al vincolo ma-
fioso”.
tale Robert Mormando, per ottenere
uno sconto di pena in un processo a
carico, non esitava a dichiararsi omo-
T uttavia, al di là della fondatezza
dell’una o dell’altra tesi, nessuna della
7
“Maschio
Maschio e femmina
li creò”
di Agata Coco
8
privi di fondamento.
9
P er dirl a con le parole con cui il
compi anto p rofessor Cipolla ap riva un
(uomini d’affari e finanzieri, così com e
i manager, i medi a e gli uomini politici
al loro servizio) traggono indiscutibil-
suo arci famoso trattat ello non del tutto mente cospi cui profitti e vantaggi dal
scherzoso, Le faccende umane si trova- fatto di s egare il ramo s u cui sono se-
no, per unanime cons enso, in uno stato duti insieme all’intera um anità.
deplor evole. Questa p eraltro non è una Si potrebb e di re, forse più correttam en-
novità. Per quanto indi etro si ries ca a te, peraltro in linea con il b rano cit ato
guardar e, ess e sono s emp re stat e in in esordi o, che si a piuttosto da conside-
uno stato deplorevol e. Il pes ante far - rare stupida l a m aniera i n cui l e societ à
dello di guai e miseri e che gli ess eri umane sono organi zzate, ossia le loro
umani devono sopp ortare, sia come istituzioni e la loro indi fferenza, impo-
individui che come membri della socie- tenza o compli cità risp etto alle forze
tà organizzata, è sostanzialment e il sostanzialm ente i rrazionali che ne ledo-
risultato del modo estr emamente im- no le basi.
probabile – e oserei dire stupido – in
cui la vita fu organizzata sin dai suoi
inizi. Pericoli, minacce ed emergenze
I n altri termini, la stupidità delle isti-
tuzioni affaristiche, finanziarie e politi-
vengono tanto variam ente individuati e che delle societ à svilupp ate consiste-
classi fi cati in ordine di importanza e rebb e nel loro ess ere inadeguat e, incon-
gravit à, che qualunque loro el encazione grue, inapp rop riat e, non interessat e
assai di fficilm ent e s fuggi rebbe ad accu- rispetto alla necessità di limitare in
se di incompletezza o soggettività. Si- maniera decis a l’avidità, l’ aggressivit à
curam ente, oltre a sovrappopol azione, e la distruttività dei propri componenti,
fam e, miseria e mal attie, sono da com - anche quando essi minacci ano la loro
prendersi l’inqui nam ento, l’ effetto- stessa esistenza e quell a dell’intera col -
serra, le mut azioni climati che, la defo- lettività. Insomm a, l’umanità nel suo
res t a zi one, l a des e rt i fi ca zi one, compl esso evidenzi a una tendenza o
l’erosione e la degradazione del suolo, sindrom e suicida, perlopiù inconsape-
la scarsità di acqua. vole, anche se non del tutto, sostanzial -
Anche l e caus e di t ali fenom eni vengo- mente analoga a quella che causò la
no variam ent e el encat e e graduate. scomp ars a della civiltà dell’Isol a di
Quell e più frequentem ente ri chi amat e Pasqua o Rap a nui in lingua polinesia-
sono il consumismo, l’ineguale rip arti- na, con l a di fferenza che p er il genere
zione dell a ricchezza, lo sviluppo eco- Venere di Lespugue (23.000 a. C.) umano non ci s arebb e un’altra terra in
nomico, l’introduzione e di ffusione di cui poter sopravvivere.
nuove tecnologi e. Perlopiù, maggior-
mente sotto accus a sono gli eccessi e
gli sprechi del consumismo, a front e
sona che causa un danno ad un’altra
persona o gruppo di persone senza nel U
rgerebbe, p ert anto, correre ai ri-
cont empo realizzare alcun vantaggio pari, che, in tutta evidenza, non consi -
della minacci a di morte p er fam e e del - per sé od addirittura subendo una per - stono nella ri cerca di rimedi e soluzio-
la miseri a di gran parte degli abit anti dita. ni, perfettam ente noti e tecni cam ent e
del terzo e quarto mondo. disponibili o facilment e ottenibili ed
Il matriarcato
e la sindrome di Rapa nui
di Franco Mancini
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un progress o risp etto all’eterismo pri - tarie, affaristi che e finanziarie, su cui le
mitivo, non sarebbe il momento più moderne s oci età sviluppat e o in vi a di
alto di organizzazione soci ale. sviluppo fondano la loro forza.
11
Castrati, ma al servizio di Dio
di Pietra Pomice
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O ggi, dentro il XXI secolo, non
dobbiamo pensare di essere immuni da
aggiungersi alle loro madri e sorelle.
Anche nel caso delle MGF ci sono
pareri discordanti nell'interpretazione
che dovrebbero essere alla radice di
ogni comunità. Allora parlerebbero di
uguaglianza, di giustizia, di libertà, di
queste forme criminali di mutilazione. delle norme “ divine” da parte delle solidarietà, di rispetto per qualunque
Le stesse preoccupazioni “estetiche”, autorità religiose. Il risultato è che si persona fisica. Il sesso, allora, sarebbe
“culturali” e “ religiose” che erano po- continua a mutilare in nome di un dio un'espressione di ciascuna persona,
ste a giustificare la castrazione, conti- oppure, magari in nome dello stesso una scelta individuale, libera, matura,
nuano ad essere invocate per la pratica dio, a proibire le mutilazioni. Quanto consapevole e insindacabile. Solo che,
delle mutilazioni genitali femminili, sarebbe meglio se questi funamboli del in questo modo, queste sedicenti auto-
MGF, che interessano ancora tra 100 e pensiero divino, questi prestidigitatori rità sarebbero spodestate, disoccupate,
140 milioni di donne. Ogni anno, se- dei testi sacri, questi professionisti a costrette ad occuparsi solo della pro-
condo le stime dell'UNICEF, si calcola tempo pieno della morale pubblica, si pria sessualità, magari turbandosene o
che tre milioni di bambine vadano ad limitassero a predicare solo le norme vergognandosene molto.
CARAVAGGIO (1571-1610, Suonatore di liuto, c. 1596, olio su tela, Museo dell’Hermitage, St. Pietroburgo
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Gino La Monica di Dario D’Angelo
G ino La Monica u vavveri era preciso nelle sue cose che da quasi trentanni dopo la pisciata mattutina e la tolet-
ta sistemato larnese in mezzo alle cosce si mitteva i causi belli stritti e nisceva per la sua passeggiata quotidiana
fino al lavoro. T utto questo accuminciava puntualmente alle sei che già alle sette meno tre era davanti alla porta di
casa e alle sette precise fuori dal cancello.
Da nico non era stato mai molte volte a giocare insieme a noi dopo la scuola che lui preferiva altre cose e del resto
con il tempo a capemu tutti questassenza che a non conoscerlo come dice la bibbia erano rimasti in pochi nella no-
stra via.
Gino ciaveva sempre tenuto alla precisione e alla pulizia e allo sport macari che anche ora a cinquantanni pareva un
carusiddu tutto friscu e azzimato. Niente a che vedere con gli altri nostri compagni che tra panze e malatie parunu
nisciuti quasi tutti da un filmi dellorrore.
Ogni tanto quando mi veniva la fantasia di pigghiari un cafè al bar aspettavo lora giusta e lo fermavo. Lui per que-
ste cose era un po' di testa che alli voti lo vedevo che mi avissa mannatu volentieri affanculu e altre che si dimostra-
va tutto contento di fermarsi con me. Io comunque ho sempre cercato di non dargli tanto fastidio che non mi è mai
sembrato giusto inquietare la gente se quella non vuole. In genere parlavamo di minchiate o di ricordi che poi è lo
stesso. A volte però ultimamente ci vedevo passare nella faccia strani pinseri che però non ce lho mai chiesto il mo-
tivo che pensavo che me ne avrebbe parlato lui se voleva.
Aieri proprio mi ero deciso ad aspettarlo che ci volevo chiedere una informazione e un piacere per un cosa che ave-
vo visto in un negozio che avevano iammato vicino al suo. Era uno di quelli che ci vendono tutte le cose a uneuro e
io passando avevo alluccato una iaggia nuova per il canarino epperò non mero potuto fermare che ciavevo unap-
puntamento. Per questo ci volevo chiedere a lui che ci veniva di sicuro più semplice.
Quando visti passari lorario un poco mi allarmai che non era mai successo prima. Dopo però mi misi il cuore in
pace che pensai che anche se era vero che non era mai successo questo non voleva dire che uno non si ammala mai.
Fu al telegiornale allora di pranzo che finalmente riuscii a conoscerlo il motivo di quellassenza. A capire.
Un pugno di carusazzi lo aveva aspettato alluscita il giorno prima e ciavevano livato tutti i soddi. E ciavevano detto
cose come Frocio e Ghei di merda. E lavevano pistato a sangue che ancora era ospitali.
Il giornalista parlava veloce che subito dopo cera un servizio sullultimo cantante del festival e lintervista a quello
macari ma io comunque ciarriniscii a riconoscerlo che era lamico mio che me lo immaginai dal nome della strada.
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Ermafrodito
e Salmacide di Vincenza Iannelli
Ermafrodito dormiente, copia romana di un capolavoro ellenistico di Policle nel II secolo a.C.. Parigi, Museo del Louvre.
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SCARSELLINO, (1550-1620), Salmacide e Ermafrodito, c. 1585, olio su legno - Galleria Borghese, Roma
duplex, nec femina dici nec puer ut possit, neutrumque et • ad essere dedito alla caccia è Ermafrodito e non
utrumque videntur”(vv373-379). Ermafrodito, a sua volta, Salmacide, per di più ninfa del corteo di Diana;
sconvolto dalla terribile sorte, invoca i genitori affinché • è la donna ad essere infiammata da amore ed a
chiunque si getti nel lago subisca il suo stesso destino “ (...) vincere la ritrosia dell’innamorato che la respingeva.
quisquis in hos fontes vir venerit, exeat inde semivir et Come non pensare, per citare solo alcuni esempi, agli
tactis subito mollescat in undis! (...)” (vv 385-386). Nel innamorati ed ai corteggiatori precedenti ad Ovidio
racconto ci sono alcuni elementi innovativi rispetto alla come Catullo, Cornelio Gallo, o a lui coevi, come Ti-
tradizione; molto comuni, invece, alle usanze odierne: in- bullo e Properzio, ed a tutti gli autorevoli esponenti
nanzitutto è la donna a corteggiare e, in questo caso, a non dell’elegia dell’età di Cesare e di Augusto?
essere ricambiata. Salmacide si mostra, inoltre, sfacciata
nell’esternare le sue pulsioni ed i suoi desideri, come quan- A seguire, la parte del brano in latino e in traduzione italia-
do propone ad Ermafrodito di “ …thalamumque ineamus na (vv 373-388), in cui avviene la metamorfosi del giovi-
eundem”, (v.328), e cioè di andare a mettersi nello stesso netto e la successiva preghiera da lui rivolta ai genitori:
letto! C’è anche un capovolgimento dei ruoli:
(…) nam mixta duorum “(…) i due corpi uniti
corpora iunguntur, faciesque inducitur illis si fondono annullandosi in un'unica figura.
una. velut, si quis conducat cortice ramos, Come vedi saldarsi, mentre crescono, due rami e svilupparsi
crescendo iungi pariterque adolescere cernit, insieme, se li unisci sotto la medesima corteccia,
sic ubi conplexu coierunt membra tenaci, così, quando le loro membra si fusero in quel tenace abbraccio,
nec duo sunt et forma duplex, nec femina dici non furono più due, ma un essere ambiguo che femmina non è
nec puer ut possit, neutrumque et utrumque videntur. o giovinetto, che ha l'aspetto di entrambi e di nessuno dei due.
Ergo ubi se liquidas, quo vir descenderat, undas Quando Ermafrodito s'accorge che il corso d'acqua, in cui uomo
semimarem fecisse videt mollitaque in illis s'era immerso, l'aveva reso maschio a metà e aveva infiacchito
membra, manus tendens, sed iam non voce virili le sue membra, tendendo le mani, ma con voce che ormai
Hermaphroditus ait: "nato date munera vestro, più non è virile, esclama: "Padre mio, madre mia, a vostro figlio,
et pater et genetrix, amborum nomen habenti: che porta il nome di entrambi, concedete una grazia:
quisquis in hos fontes vir venerit, exeat inde ogni uomo che scende in questa fonte ne esca dimezzato,
semivir et tactis subito mollescat in undis!" s'infemminisca non appena s'immerge in queste sue acque!".
motus uterque parens nati rata verba biformis Commossi dalle parole del figlio ermafrodito, i genitori
fecit et incesto fontem medicamine tinxit. esaudirono il voto versando nella fonte un filtro malefico”.
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Lezioni di un certo
genere:
il Fiocco Bianco Gianluca Ricciato
maschileplurale.scuole@email.it
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per estirpare la violenza contro le don- e “ che cos’è una vera donna?” nel no- allo stesso tempo hanno cercato una
ne. Occorre infatti lavorare sull’humus stro immaginario, sono le domande di evoluzione possibile in positivo. Se in
dentro il quale cresce la violenza, un partenza attraverso le quali articoliamo un primo momento il gruppo si era
humus fatto di discriminazioni sessua- gli interventi didattici. focalizzato sul comportamento di Car-
li, di non accettazione delle differenze,
di paura da parte dei maschi di perdere Q uello che abbiamo notato innanzi- la, sulla sua mancanza di fermezza nel
dire no a Pietro o su un suo possibile
i privilegi che la storia ha loro riserva- tutto è che questi stereotipi non sono ripensamento che aprisse le porte ad
to e che sono stati messi in discussione più così definiti come un tempo, ma una relazione con lui, durante la di-
dal femminismo degli ultimi iniziano ad oscillare e spesso le due scussione ci si è resi conto che il pro-
quarant’anni. E spesso anche di com- “ scatole” del vero uomo e della vera blema più grande era di Pietro, non di
plicità femminile alla violenza e alle donna hanno dei punti di intersezione e Carla.
discriminazioni, perché se è vero che il
femminismo ha rivoluzionato la nostra
società e ha messo in discussione il
degli attributi non sempre coerenti tra
loro. Questo è sicuramente un fenome-
no da indagare, ma nonostante tutto
P erché si sente così male nell’essere
rifiutato? È solo perché è perdutamente
sistema patriarcale tradizionale, è an- rimangono forti le caratteristiche gene- innamorato oppure c’è dell’altro, c’è
che vero che è impossibile eliminare in rali dell’uomo che deve essere sempre un’incapacità di accettare un rifiuto,
qualche decennio una cultura che ab- forte e sicuro di sé e della donna che per paura di non essere all’altezza? Su
biamo dentro da secoli, una cultura deve essere sempre bella, seducente e questo ad esempio la 3E ha elaborato
fondata sulla superiorità dell’uomo disposta ad essere conquistata. uno sviluppo risolutivo attraverso
rispetto alla donna e sulla divisione Nella recente esperienza con le classi l’intervento degli amici maschi di Pie-
delle attività umane in base ai due poli 3A e 3E della scuola media Dozza di tro: attraverso il dialogo sono riusciti a
maschile/femminile. Bologna, abbiamo lavorato su un epi- farsi raccontare i sentimenti di Pietro,
sodio di fantasia, la storia di Pietro e cioè cosa sentiva e perché non riuscis-
È difficile per chiunque e occorre
innanzitutto partire da sé, cioè capire
Carla, tratto dal Manuale del Fiocco
Bianco, in cui viene descritta una si-
se ad accettare di non poter avere una
storia con Carla, e in questo modo a
quanto ognuno e ognuna di noi si porta tuazione verosimile tra un ragazzo e riportarlo in sé e a ragionare sul suo
dentro di questa eredità. una ragazza: Pietro si invaghisce di comportamento assillante sfociato in
A Bologna, il gruppo didattico del Carla, tenta di corteggiarla ma senza violenza. E chissà che in futuro…
Fiocco Bianco è composto dalle opera- successo, lui non accetta le sue risposte Nonostante l’apparente semplicità
trici della Casa delle donne per non negative e alla fine perde il controllo e dell’episodio, in realtà il possibile
subire violenza e da educatori la spinge contro il muro davanti agli cambiamento di Pietro e dei tanti Pietri
dell’Associazione Maschile Plurale. La occhi increduli di amici e amiche di presenti nella nostra società è secondo
sinergia tra le due esperienze, Casa entrambi. La scelta di questa storia è noi la chiave di svolta, da iniziare a
delle donne e Maschile Plurale, ci ha legata al tentativo di far emergere, at- praticare fin da giovani: imparare a
permesso di affrontare le problemati- traverso un piccolo episodio tra adole- confrontarsi, a scambiarsi i vissuti e-
che legate alla didattica di genere da scenti, una tra le tante motivazioni che motivi tra maschi senza paura di dimo-
angolazioni diverse. Ognuna e ognuno portano alla violenza, cioè la mancanza strare la propria insicurezza; imparare
di noi ha un’esperienza professionale e di accettazione della volontà femminile a non agire da dominatori nei confronti
politica su questi argomenti, ma so- da parte di un uomo. I dati in possesso dell’altro sesso, uscendo dalla dinami-
prattutto un vissuto personale sessuato, ci dicono che la maggior parte delle ca “ uomo-predatore, donna-preda”
cioè legato al proprio sesso biologico e violenza contro le donne sono agite da nelle relazioni di qualsiasi tipo; soprat-
agli stereotipi di genere della società in uomini che hanno o hanno avuto con tutto, imparare che ogni differenza va
cui viviamo. loro un legame sentimentale: mariti o rispettata, ogni essere umano ha una
Sappiamo che l’argomento delle rela- compagni che portano la loro aggressi- sua caratteristica che non è scontata e
zioni tra i generi durante il periodo vità nella relazione, ex-mariti o ex- che solo l’apertura e la curiosità verso
dell’ adolescenza è importante e deli- fidanzati che non accettano la fine di ogni altro e ogni altra può farci cresce-
cato, e quindi va trattato con attenzio- una storia, o in generale uomini in pre- re e capire cosa c’è fuori di noi. Proce-
ne. Il nostro tentativo è di raccontare e da a gelosie o a nevrosi varie che ven- dere domandando, oltre l’uomo che
farci raccontare molte situazioni legate gono sfogate attraverso la violenza. non deve chiedere mai e che non capi-
a questi vissuti, partendo dall’idea ge- Nel caso specifico, gli alunni e le alun- sce e non accetta cosa c’è fuori di sé.
nerale che abbiamo di maschile e di ne hanno dimostrato di cogliere molto
femminile: “ che cos’è un vero uomo?” bene il senso della storia affrontata, e
19
Le donne e la doppia giornata lavorativa:
come le mura domestiche uccidono le capacità
di Giacomo Pisani
20
Risoluzione del Parlamento europeo sull'omofobia in Europa
Strasburgo, 18 gennaio 2006
Il Parlamento europeo,
A. considerando che l'omofobia può essere definita come una paura e un'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità e di gay,
lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo,
B. considerando che l'omofobia si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla
discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di ugua-
glianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritto all'obiezio-
ne di coscienza,
C. considerando i recenti eventi preoccupanti verificatisi in vari Stati me mbri, ampiamente segnalati dalla stampa e dalle ONG, che vanno
dal divieto di tenere marce per l'orgoglio gay o per l'uguaglianza all'uso di un linguaggio incendiario, carico di odio o minaccioso da parte di
esponenti politici di primo piano e capi religiosi, la mancata protezione e, addirittura, la dispersione di dimostrazioni pacifiche da parte della
polizia, le manifestazioni violente di gruppi omofobi e l'introduzione di modifiche costituzionali espressamente mirate a impedire le unioni
tra persone dello stesso sesso,
D. considerando, nel contempo, che in taluni casi si sono registrate reazioni positive, democratiche e tolleranti da parte della popolazione,
della società civile e delle autorità locali e regionali che hanno manifestato contro l'omofobia, nonché da parte della magistratura che ha pre-
so provvedimenti contro le discriminazioni più sensazionali e illegali,
E. considerando che in alcuni Stati me mbri i partner dello stesso sesso non godono di tutti i diritti e le protezioni riservati ai partner sposati
di sesso opposto, subendo di conseguenza discriminazioni e svantaggi;
F. considerando, al tempo stesso, che in un numero crescente di paesi europei si stanno adottando iniziative intese a garantire pari opportu-
nità, integrazione e rispetto e ad offrire protezione contro la discriminazione basata sull'orientamento sessuale, l'espressione di genere e l'i-
dentità di genere, nonché ad assicurare il riconoscimento delle famiglie omosessuali,
G. considerando che la Commissione ha dichiarato il suo impegno ad assicurare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali
nell'UE ed ha istituito un gruppo di Commissari responsabili in materia di diritti umani;
H. considerando che non tutti gli Stati membri hanno introdotto nei loro ordinamenti misure atte a tutelare le persone GLBT, come invece
richiesto dalle direttive 2000/43/CE e 2000/78/CE, e che non tutti gli Stati membri stanno combattendo le discriminazioni basate sull'orienta-
mento sessuale e promuovendo l'uguaglianza,
I. considerando che occorrono ulteriori azioni a livello dell'UE e degli Stati membri per eradicare l'omofobia e promuovere una cultura della
libertà, della tolleranza e dell'uguaglianza tra i cittadini e negli ordinamenti giuridici,
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I generi sessuali e le loro
rappresentazioni nell'arte di Stefani a Lucia Zammataro
N
circondato da animali e piante, cariche E’ la visione della bellezza ideale teo-
anch’esse di significato. Pensiamo alle rizzata da Plat one . ella mitologia greca, l’essere an-
figure di Adamo ed Eva, rappresentate
nella loro nudità anche nell’epoca me- Q uesto filosofo aveva anche soste- drogino s’incarna nelle sembianze di
Ermafrodito,
Ermafrodito mitico figlio di Marte e di
dievale. La nudità dei nostri progenito- nuto l'origine androgina dell'uo- Venere. La sua bisessualità derivava dal-
ri, nell'Eden, è il simbolo della bellezza mo. Nei Dialoghi si legge: In principio la sua congiunzione con la ninfa Salma-
spirituale e dell’armonia del creato. tre erano i sessi del genere umano, e non due cide che, innamorata di lui, aveva otte-
Dopo l’atto del peccato, Adamo ed come ora, maschile e femminile, ma ve ne nuto dagli dei di essergli unita in un
Eva provano vergogna davanti a Dio, la era anche un terzo comune ad entrambi, di solo corpo. Il nudo maschile nell’arte
loro nudità diviene sporca, volgare, da cui è rimasto il nome, mentre esso è scompar- conosce un periodo d’oro presso la
nascondere anche ai propri occhi. so; questo era allora il genere androgino,
androgino e il cultura greca, quando le divinità ma-
Giotto,
Giotto in quel suo “Giudizio universa- suo aspetto e il suo nome partecipavano di schili domineranno all’interno del
le” che è la Cappella degli Scrovegni di entrambi, del maschile e del femminile. La Pantheon, soppiantando le divinità
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femminili delle civiltà più antiche, dai
grandi seni e dai glutei poderosi, sim-
bolo di fecondità. Nell’Olimpo gli dei
sono rappresentati quasi sempre nudi,
mentre le dee sono rigorosamente ve-
stite. Questa ossessiva adorazione del
corpo maschile, presso i greci, è testi-
moniat a da curiose realizzazioni artisti-
che di artisti ignoti, come alcune figure
virili con attributi sessuali ipertrofici,
precursori del dio Priapo dal membro
smisurato.
Quando, nel Rinascimento, lo sguardo
si volgerà verso l’arte classica greca,
Michelangelo renderà immortali le
forme maschili in fantastici archetipi
della bellezza e della perfezione. Come
per Botticelli,
Botticelli il nudo si carica di sim-
bologia spirituale. Le perfette propor-
zioni del David incarnano la perfezione
morale di chi sa di agire per il bene,
mentre le sensuali e virili contorsioni
dei Prigioni, che rimandano alle sensua-
li contorsioni del Laoconte ellenistico,
simboleggiano l’anima che tenta di
liberarsi dalla prigione del corpo, quin-
di, dal peccato.
Sul clamoroso Giudizio Universale, do-
minato dalla figura di un Cristo vigoro-
so e muscoloso, al centro di un viluppo
concentrico di corpi nudi e palestrati, lo
scandalo e la censura operarono un
lavoro di imbrachettamento, che non
riuscì, però, a soffocare la palpitante
energia erotica dell’opera.
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le emozioni e del sentire, Caravaggio una profonda pratica ascetica, fu rag- ogni aspetto femminile del divino; Ka-
indaga anche sulla natura maschile e giunto dalla freccia della passione di li, la forza disgregatrice e trasformatri-
femminile. Kama e s’innamorò di Parvati, la figlia ce. Come Annapurna, la sostentatrice, è
Nell’opera “Il fanciullo con canestro di della montagna di Himavat, che diven- “colei che è ricca di cibo”. Santoshi, è
frutta”, il fanciullo è emblema dell’ i- ne sua sposa. L’energia femminile di l’aspetto della Madre prodiga di doni
dentità maschile, ma è nel contempo Shiva espressa nella coppia Shiva- della terra. Sri Kamaksi, è l’aspetto di
femminile quando esibisce le sue sensa- Parvati è posta in evidenza a sostegno colei che tiene la mente e i sensi sotto
zioni e le sue emozioni, rese visibili dai del principio dell’unità dei sessi, ove controllo, purificatrice del cuore. Ed è
simbolici frutti, le foglie e l’uva. Il fan- per tale principio si intende l’ integra- Sri Minaksi dagli occhi di pesce, cioè
ciullo rappresenta l’integrazione tra le zione di ogni aspetto duale del pensie- amorevoli, come emblema del princi-
abilità percettive femminili e cognitive ro umano, quale uomo-donna, nascita- pio dell’Amore.
maschili, perfettamente integrate nella
figura dell’ermafrodito, emblema spiri-
morte, inzio-fine, bene-male, schiavitù-
liberazione e così via. A nche Hapi, dio del Nilo, personi-
tuale di chi è in grado di fondere le
qualità di entrambi i sessi. L'Ermafr o-
dito individua uno stadio superiore di
L a dea rappresenta la sposa cui Shi-
va è sottoposto e senza la quale sareb-
ficazione della fertilità dell'Egitto, è
iconograficamente ermafrodita, uomo
coi seni penduli. Infine, si ricordi che
consapevolezza in cui si fondono la be un corpo inerte; di conseguenza si anche la tradizione giudaica e cristiana
Realtà visibile ( i fatti) e invisibile (i sen- incarna in tutti gli aspetti possibili ha riservato un posto d’onore al mito
timenti umani): per tutti gli esseri che dell’esistenza e ha molti nomi. Nei suoi dell’ermafrodito, incarnata nella figura
si identificano nel proprio sesso, la aspetti terrifici è Durga, l’invincibile dell’angelo, pervenuta dalla tradizione
strada è preclusa. Ermafrodito non è nemica dei demoni; Devi, sintesi di popolare, senza sesso determinato.
l'unica divinità ibrida uomo-donna di
ogni tempo e del mondo.
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La solidarietà tra diversi.
L’ebreo e l’omosessuale durante il fascismo.
di Lorenzo Cat ania
liers dapprima evita Fadigati e poi sulla sua pelle l’intolleranza antisemita
corrisponde alle sue avances, senza della città di Ferrara.
per questo rinunciare a scatti d’ira,
aggressioni, provocazioni e insulti ai
danni del dottore, dietro i quali uno
L a condizione di escluso
all’interno della città un tempo amata
studioso ha intravisto “ le forme di un e ora ostile avvicina lo studente ebreo
paradossale corteggiamento”, una o- alla persona del dottore e fa scattare
mosessualità repressa. La via crucis di nel più giovane la simpatia umana, la
Fadigati inizia quando questi non rie- solidarietà della vittima del pregiudi-
sce a tenere nascosta la sua omosessu- zio antiebraico per Fadigati, discrimi-
alità che da discreta diventa visibile, nato per la sua diversità sessuale. Il
esponendolo alle discriminazioni. finale sconsolato del romanzo, con il
sessuali, finisce per fare amicizia con […] Respirai profondamente. E adesso
un gruppo di giovani universitari (la capivo, sì, già prima che cominciassi a
maggior parte ex pazienti del suo am- leggere il mezzo colonnino sotto il
bulatorio privato), che la mattina in titolo, il quale non parlava affatto di
treno lasciano Ferrara per raggiungere suicidio, s’intende, ma, secondo lo
Bologna. Durante i viaggi bisettimana- stile dei tempi, soltanto di disgrazia”.
li tra Ferrara e il capoluogo emiliano, Parallela alla storia di Fadigati, si svol-
Fadigati si invaghisce del giovane E- ge la vicenda dell’io narrante ebreo,
raldo Deliliers, cinico e sfrontato com- che, quando si avvertono le prime av-
pagno di studi dell’io narrante. Deli- visaglie delle leggi razziali, sperimenta
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Le primule vanno
pazze per il Glam
Rock di Aldo Migliorisi
(www.http://aldomigliorisi.blogspot.com)
L 'altro giorno avevo messo a scongelare una bella orata e, dopo aver risolto così il dilemma tra carne e pesce che la
cena conteneva in sé, stavo facendo una passeggiata quando dal fioraio vedo una primula molto carina, con fiori di un
bel rosa molto sexy. “ Ciao, bello” mi fa strizzando l'occhio. Mi sono guardato in giro, e sì: ce l'aveva proprio con me.
Non ci ho pensato due volte: ho tirato fuori il portafoglio, pagato il riscatto al fioraio e, tra le tante, l'ho scelta. Sapete
come vanno queste cose: molto spesso ci crediamo cacciatori e invece siamo solo prede. La famosa guerra tra i sessi, per
dirla alla Maria De Filippi.
Appena arrivato a casa, nella cassetta delle lettere trovo un cd con su scritto “ascuta”. Che, detto così, potrebbe sembrare,
ed è, il nome di un terribile ragno australiano. Solo che siccome il cd l'avevano spedito quelli dell'Arcobaleno e, conside-
rato che da quelle parti – come purtroppo sanno sulla loro pelle gli sfortunati lettori di questo giornale - l'italiano, al pari
del mistero delle piramidi, è ancora enigma da svelare, “ascuta” significa “ascolta”. In catanese, fra l'altro, il che è tutto
dire.
Appena messo il disco sul lettore è partita una voce molto sensuale, che non si capiva se fosse di uomo o donna, ma
dall'inconfondibile accento pugliese: “ Ciao, sono io. Il prossimo numero sarà sui generi sessuali. Non farmi aspettare
troppo, tesoro: tira fuori il tuo articolo, non vedo l'o ra di averlo tra le mani. Avviso per gli ascoltatori: tra trenta secondi
questo cd si autodistruggerà”.
• Ma per favore, sembra l'inizio di Missione Impossibile! - ha sbuffato la micia.
• Era un modo come un altro per iniziare. Scrittura creativa, ti dice qualcosa? Comunque, quelli dell'Arcobaleno
ancora non hanno capito che io sono uno scrittore di un certo livello e non posso perdere tempo con le loro stupidate
– ho risposto cercando di darmi un tono.
• Mi sa che quegli squinternati dei tuoi amici si sono messi in testa di fare un numero a luci rosse. Come se non
bastassero le cronache politiche e di costume di questi ultimi mesi.
• Comunque, secondo me, considerato gli scarsi riferimenti culturali che animano buona parte della redazione,
questa scelta editoriale potrebbe invece avere a che fare con la recente dichiarazione di Lady Gaga: “Sono bisessua-
le”. L'opinione pubblica mondiale ne è rimasta sinceramente sconvolta – ho concluso con voce di circostanza.
• A me, invece, non ha fatto ne' caldo ne' freddo – si è intromessa la primula.
N on bastava la gatta con i suoi sproloqui, adesso ci mancava solo la piantina parlante.
• Ora basta! Questa casa sembra un talk show! Tutti che parlano! Bestie, vegetali, sedie vuote! Neanche da Bruno
Vespa! Un po' di silenzio, per favore: debbo scrivere un saggio sull'uso della punteggiatura nel Settecento inglese.
• Le tue sono solo esclamazioni speciste, bello - ha ribattuto la pianta.
• Speci-che? - Ho fatto io sempre più alterato.
• Lascia perdere, che poi ti viene il mal di testa. – ha detto la micia - Piuttosto tira fuori, ehm, l'articolo che se no
quelli là iniziano con le telefonate mute alle tre di notte .
Vero. Bisognava sbrigarsi, se si voleva stare tranquilli: quelli dell'Arcobaleno non mollano tanto facilmente. Così mi
sono diretto al reparto dischi, pronto per la Missione Impossibile di questo mese. I dischi di glam erano lì in fila che an-
cheggiavano sui loro tacchi alti, il fard sulle guance, gli occhi pieni di rimmel. Sotto, suoni potenti e maschie chitarre
hard rock.
• Si, va be', se per un articolo sui generi sessuali tiri subito fuori il glam rock, partiamo bene – ha storto il muso la
micia. - Arrivati a questo punto ti manca solo che citi Ziggy Stardust, i Ragni di Marte, le New York Dolls e le So-
relle Bandiera.
Giusto: da Esquerita a Little Richard, dal rimmel di Bobby Solo al vocione di Amanda Lear, dalle zeppe degli Sweet alle
tutine dei Cugini di Campagna, nel rock c'era una sfilza di nomi che bastavano a riempire un girone dell'inferno, un cam-
po di concentramento o un ospedale psichiatrico. Dipende da chi comanda, chiaro. Solo che certe rockstar con l'ambigui-
tà ci marciavano. Anzi: ci mangiavano.
• Bravo – ha fatto la primula – Hai proprio ragione, bello.
• Grazie, – ho risposto arrossendo un po' - i giochi di parole scemi mi vengono sempre bene. Ma com'è che una
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pianta carina come te s' interessa di glam?
• Che c'è di strano? – si è intromessa la micia lasciando perdere per un po' l'involucro con il quale armeggiava e
che, a dire la verità, sembrava che puzzasse di pesce – Non lo sai come funzionano le cose con le primule?
• Scusa, che c'entrano le piantine con Ziggy Stardust?
• Ti sei mai chiesto perché a loro piace un sacco il glam?
Ora, arrivati a questo punto, io potevo tirare in ballo la tradizionale, strabollita tiritera su, a scelta: 1.l'identità sessuale dei
giovani alla fine del secondo millennio; 2. la teoria dei generi; 3. l'ermafroditismo dal mito greco alla psicologia analitica
junghiana; 4. la scuola fenomenologica tedesca: Husserl e la sua nozione di “ epochè”. Ero disposto a tutto, pur di farla
finita con quest'articolo. Invece me ne sono uscito con i soliti luoghi comuni che infestano la cosiddetta stampa specializ-
zata:
• Lustrini, scarpe sgargianti, eye-liner e cappotti di pelliccia? L’immagine carismatica che sovrasta il genere musi-
cale e si guarda allo specchio per controllare se ogni capello è al suo posto? La lezione del passato che rivive attra-
verso la trasgressione patinata?
A salvarmi in calcio d'angolo è arrivata la primula.
• A me veramente piacciono i Tokio Hotel – hanno detto i pistilli della pianta, mentre si sistemavano il rossetto.
• Chi, quelli che hanno il cantante che sembra un manga? - ho subito preso la palla al balzo, cercando di sviare la
conversazione.
• Bello, guarda che i Tokio fanno musica tosta e Bill, il cantante, scrive testi che parlano della sua infanzia infeli-
ce. Come questo: “Molti vedono quello che che sembri, pochi capiscono ciò che sei” - hanno concluso i pistilli con
tono appassionato.
• Veramente questa è una frase di Machiavelli – è intervenuta la micia, pulendosi i baffi.
• Machiavelli chi, quello che scriveva i testi per Prince? - ho fatto io. Nella stanza è sceso un silenzio gelido: era
chiaro che ne avevo sparato un'altra delle mie. Colpa sicuramente del penoso stato in cui versa la pubblica istruzio-
ne, ho pensato per rincuorarmi.
• Io, invece, preferisco Shakira e le sue gambe – sono intervenuti gli stami con una voce profonda, accarezzandosi
la barba di due giorni.
• Aspetta, cos'è questa storia della doppia voce? Non ne bastava già una? - ho detto alla primula – Non è che per
caso sei posseduta da qualche anticrittogamico di seconda generazione?
• No, bello: io ho due sessi. Sono maschio e femmina contemporaneamente – ha risposto la piantina ammiccando
– Stami e pistilli, pisellino e fiorellino...ti ricordano qualcosa?
• Un disturbo di genere? Conosco un esorcista molto bravo, ti posso dare il suo numero di telefono. - Quando le
tavola di
Guglielmo
Manenti
27
• – Stami e pistilli, pisellino e fiorellino...ti ricordano qualcosa?
• Un disturbo di genere? Conosco un esorcista molto bravo, ti posso dare il suo numero di telefono. - Quando le
situazioni si complicano, di solito faccio il possibile per complicarle ancora di più.
• Niente di tutto questo– mi ha interrotto la gatta. - Nelle piante a volte i generi si confondono, si sovrappongono,
si mischiano, convivono. Come nel rock, o in altre forme d'arte .
• Vuoi dire che il jazz rock è una musica da ermafroditi?
• Da sfigati, più che altro – ha risposto lei, con il tono di chi odia il Miles Davis degli anni ottanta. – Troppo rock
per essere jazz e troppo jazz per essere rock. Né carne né pesce.
• Questione di gusti – ho tagliato corto, volendo evitare l'ennesima noiosa discussione sul transex jazz. - A propo-
sito, perché non ci mangiamo l'orata che a forza di parlare di disturbi di genere mi è venuta fame?
• Mi sa che te la puoi scordare, bello. La tua gatta, quella che “o jazz o rock, o carne o pesce”, se l'è pappata tutta,
mentre noi parlavamo.
• E' vero? -ho chiesto arrabbiato.
• Volevo solo accertarmi se fosse vero che anche le orate passano dal sesso maschile a quello femminile e nono-
stante tutto rimangono sempre buone. Non c'è bisogno che alzi la voce – ha risposto offesa la gatta – Se proprio hai
fame ti puoi sempre fare un piatto di spaghetti con le telline.
• Guarda che anche loro sono bisessuali, bella - l'h a interrotta la primula. – Quasi come il tuo jazz rock.
• Vuoi dire che se mi mangio un piatto di tagliolini ai frutti di mare posso diventare come Bill dei Tokio Hotel? -
ho chiesto allarmato.
• Sempre meglio di Platinette – hanno replicato acidi i pistilli, guardandomi storto.
• Sarà, ma io continuo a preferire Shakira – hanno tagliato corto gli stami, dandosi una robusta grattata alle parti
basse.
S iamo nel canto 25°, uno dei meno “ scolastici” del ca-
polavoro dell'Ariosto. Giocato tra ambienti naturali e do-
mestici, con un intreccio intrigante, il canto comprende
diversi spunti che si riferiscono esplicitamente a forme par-
ticolari di sessualità.
Bradamante e Ricciardetto sono sorella e fratello, gemelli,
distinti solo per il nome, il sesso e la lunghezza dei capelli.
Un giorno Bradamante, nonostante sia protetta da un'arma-
tura, viene ferita dai Saraceni. E' costretta quindi a tagliarsi
i capelli a mezza orecchia, per sanare d'una piaga ria ch'a -
vea con gran periglio ne la testa. Intanto vaga per la foresta
e, giunta ad una fonte, vi si addormenta. Sopraggiunge
Fiordispina, la figlia del re Marsilio, che si trova nel bosco
per una battuta di caccia. La principessa viene attirata dalle
sembianze del cavaliere, che è tutto coperto dall'armatura,
eccetto che nel viso. Immediatamente se ne innamora, lo
invita a caccia, e cerca di trovare con lui un momento di
intimità. Non appena le è possibile,
Con gli occhi ardenti e coi sospir di fuoco
(la cifra tra
le mostra l'a lma di disio consunta. parentesi si
Or si scolora in viso, or si raccende; riferisce al nume- Tiziano Vecellio (1490-1576), Uomo con manicotto blu, già
tanto s'arrischia, ch'un bacio ne prende. (29) ro dell' ottava). ritratto di Ludovico Ariosto, c. 1510, olio su tela,
National Gallery, Londra
Bradamante si accorge che Fiordispina è stata ingannata
dalle apparenze; decide quindi di rivelare subito di esser Fiordispina si dispera e impreca contro Amore che l'h a con-
donna. Ma ormai è troppo tardi: dotta in quella condizione, appellandosi al principio gene-
Per questo non si smorza una scintilla rale della eterosessualità che governa i comportamenti tanto
del fuoco de la donna inamorata. degli esseri umani che degli animali:
Questo rimedio all'a lta piaga è tardo: Né tra gli uomini mai né tra l'armento,
tant'avea Amor cacciato inanzi il dardo. (32) che femina ami femina ho trovato:
28
non par la donna all'altre donne bella, spacciandosi per sua sorella. Ipocritamente finge di farsene
né a cervie cervia, né all'a gnelle agnella. (35) qualche scrupolo:
Faccio o nol faccio? Al fin mi par che buono
Questo amore irrefrenabile che sente per un'altra donna lo sempre cercar quel che diletti sia. (51)
vive con un tale senso di colpa che, al confronto, le sembra-
no più accettabili i rapporti incestuosi che Semiramide ebbe Naturalmente l'accoglienza va al di là di ogni previsione:
con il figlio, o Mirra con il padre, o addirittura l'unione be- Le belle braccia al collo indi mi getta,
stiale tra Pasifae, moglie di Minosse, ed il toro, da cui sa- e dolcemente stringe, e bacia in bocca.
rebbe nato il Minotauro. In questi casi, infatti, rimugina Tu puoi pensar s'allora la saetta
Fiordispina, si tratta pur sempre di rapporti tra maschi e dirizzi Amor, s'in mezzo il cor mi tocca.
femmine. Mentre si consuma d'amore, sopraggiunge la not- Per man mi piglia, e in camera con fretta
te. Fiordispina invita Bradamante a passare la notte a casa mi mena; e non ad altri, ch'a lei, tocca
sua. La riveste di feminil gonna lasciando che tutti la rico- che da l'elmo allo spron l'a rme mi slacci
noscano per donna. Spera in questo modo, in cuor suo, di e nessun altro vuol che se n'impacci. (54)
riuscire a ricacciare indietro quell'amore che è nato veden-
dola in abiti maschili. Ma è tutto inutile: Fiordispina è, indiscutibilmente, innamorata di una donna.
Commune il letto ebbon la notte insieme, Adesso non c'è più l'equivoco del travestimento. In questo
ma molto differente ebbon riposo; momento è felice che il suo amore sia stato ricambiato e
che l'una dorme, e l'altra piange e geme accetta senza nessuna remora la sua condizione affettiva …
che sempre il suo desir sia più focoso. e sessuale. I riferimenti alla camera ed ai lacci che cadono
E se 'l sonno talor gli occhi le preme, via, dall'elmo, fin giù, allo sperone, non lasciano infatti
quel breve sonno è tutto imaginoso: molto spazio ad altre interpretazioni. Per non parlare di
le par veder che 'l ciel l'abbia concesso questi altri due versi:
Bradamante cangiata in miglior sesso. (42) ella m'invita per sua cortesia,
che quella notte a giacer seco io stia. (57)
Il sogno che Bradamante sia stata cangiata si infrange al
risveglio, quando Per Ricciardetto c'è da spiegare, adesso, la differenza, di
Si desta; e nel destar mette la mano, non poco conto, che lo distingue dalla sorella. E allora si
e ritrova pur sempre il sogno vano. (43) inventa la storia di una ninfa, da lui salvata dalle grinfie di
un fauno crudele, che per ricompensarlo, gli offre di esau-
Fiordispina ha passato la notte pregando e facendo voti dire un suo desiderio. Naturalmente, la finta Bradamante
perché gli dei mutassero in maschile il sesso di Bradaman- racconta a Fiordispina che, per amor suo, ha chiesto di
te, ma non ha ottenuto niente, anzi forse ancora il ciel ridea cambiare sesso. Sarebbe roba da non credere, se non fosse
di lei. Adesso si fa giorno, per Fiordispina il dolore aumen- così semplice verificare, dice Ricciardetto, e così fa in mo-
ta, sapendo che l'amata Bradamante deve partire. Ma non do ch'ella istessa trovi con man la veritade espressa. Fatta
può trattenerla: le regala un veloce cavallo ed una soprave- la verifica, Fiordispina non riesce tuttavia ancora a capa-
sta che riccamente ha di sua man contesta. Grazie al veloce citarsi, temendo di sognare; ma il sogno è così dolce che:
cavallo, Bradamante riesce a ritornare a casa il giorno stes- - Fa, Dio (disse ella), se son sogni questi,
so, accolta festosamente dalla madre e dai fratelli. Vedendo ch'io dorma sempre, e mai più non mi desti. - (67)
i capelli tagliati in modo mascolino ed i vestiti di stile di-
verso dal consueto, i parenti le chiedono cosa le fosse acca- Come in un film campione di incassi al botteghino, il lieto
duto. E Bradamante racconta della battaglia, del ferimento, fine è assicurato. La morale, un poco maltrattata da un pas-
dei capelli tagliati, di Fiordispina che l'aveva soccorsa e del sato mitologico di incesti e di amori zoofili, viene messa
sentimento che la salvatrice aveva manifestato per lei. Nel ancora in pericolo dalle apparenze, che a volte falsificano
sentire il nome di Fiordispina, Ricciardetto, il fratello ge- la realtà. Con quale nome contemporaneo, se non travestiti,
mello, si ricorda di averla già vista: potremmo chiamare Bradamante che indossa la virile arma-
Di Fiordispina gran notizia ebb'io, tura da guerriero, o Ricciardetto che ride di quelli che non
ch'in Siragozza e già la vidi in Francia, sappiendo ciò che sotto gonne si nascondesse valido e ga-
e piacquer molto all'a ppetito mio gliardo, mi vagheggiavan con lascivo sguardo? Oppure la
i suoi begli occhi e la polita guancia: morale viene insidiata dalle occasioni, che permettono all'i-
ma non lasciai fermarvisi il disio, stinto ciò che, invece, la norma deve assolutamente contra-
che l'amar senza speme è sogno e ciancia. stare. Come definire, se non lesbico, il rapporto tra Fiordi-
Or, quando in tal ampiezza mi si porge, spina e Bradamante? Ma questi attacchi alla morale forse
l'antiqua fiamma subito risorge. (49) altro non sono, per Ariosto, che piccoli sassi che rendono
torbide per un attimo le acque di un grande lago. Un lago
Con una solenne faccia tosta, Ricciardetto dice che, fino a quieto, capace di tenere sempre in equilibrio le acque che
quando le speranze di essere riamato erano scarse, non ave- scendono dalla montagna con quelle che vanno al mare.
va avuto grande interesse per i begli occhi di Fiordispina. Fiordispina non è mai stata innamorata di Ricciardetto, sap-
Adesso, invece, sa che le sue possibilità sono enormi, dal piamo addirittura che è stata da lui ingannata, ma adesso sta
momento che Fiordispina è innamorata di Bradamante, con lui, solo perché Dio maschio e femmina li creò
identica quasi in tutto a lui. E ci fa un pensierino. Pensa (Genesi, 1, 28).
allora di andare da Fiordispina e di cacciarsi nel suo letto L'ordine morale è ristabilito. I “ buoni” hanno vinto ancora.
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Maschile e femminile, foto di Antonio Squeo
Da uomo a uomo da Maschile Plurale:
http://www.maschileplurale.it/
in occasione del 25 novembre - Giornata internazionale per l'Eliminazione della Violenza sulle Donne
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Francesco Laurana, (1430– 1502) - Busto di donna, 1487-88 - marmo policromo, Kunsthistorisches Museum, Vienna