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649004
LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO
GIORNALE QUOTIDIANO
Non praevalebunt
Unicuique suum
Anno CLIV n. 10 (46.552)
Si vota in Egitto
sulla nuova Costituzione
La cessazione immediata della violenza in Siria; lavvio della ricostruzione; il dialogo tra le comunit; i
progressi nella risoluzione dei conflitti regionali; la partecipazione di
tutti gli attori regionali e globali al
processo di pace. Sono questi i presupposti e al tempo stesso gli scopi
che la conferenza internazionale sulla Siria, fissata per il 22 gennaio prima a Montreux e poi a Ginevra, deve prefiggersi per arrivare a una pace duratura. Lo sostiene il documento conclusivo del seminario sulla crisi siriana promosso dalla Pontificia
Accademia delle Scienze e svoltosi
ieri, luned 13, in Vaticano. La dichiarazione stata indirizzata a Papa
Francesco.
Il documento, pur in presenza di
una situazione drammatica, ha
unimpostazione fortemente propositiva. Vi si sostiene, infatti, che lorrore della violenza e della morte in Siria ha condotto il mondo a una rinnovata riflessione, e quindi a una
nuova possibilit di pace. Di conseguenza, la conferenza, conosciuta
come Ginevra 2, permette al popolo
siriano, alla regione e al mondo intero di concepire un nuovo inizio per
porre fine alla violenza che ha pro-
vocato oltre 130.000 morti e ha lasciato un paese bellissimo nella rovina e nel caos.
Dobbiamo perci operare tutti in
armonia e fiducia per tracciare urgentemente un percorso di riconciliazione e ricostruzione, scrivono i
partecipanti al seminario, sostenendo
che il passo iniziale e pi urgente,
che trova daccordo tutti gli uomini
e le donne di buona volont, limmediato cessate il fuoco e la fine di
ogni tipo di violenza: una fine senza
precondizioni politiche. Tutti i
combattenti interni della regione
si legge nel documento devono
deporre le armi; tutte le potenze
straniere devono adottare misure immediate per fermare il flusso di armi
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Washington e Mosca
scorgono
spiragli di tregua
DAMASCO, 14. In Siria non si fermano i combattimenti, ma Stati
Uniti e Russia, promotori con
lOnu della conferenza di pace
fissata per il 22 gennaio, sostengono che vi siano spiragli per arrivare a un cessate il fuoco, almeno in alcune zone, per consentire
gli interventi umanitari. Lo hanno
detto ieri il segretario di Stato
americano, John Kerry, e il ministro degli Esteri russo, Serghiei
Lavrov, dopo la riunione a Parigi
con linviato dellOnu e della Lega araba, Lakhdar Brahimi, per
preparare appunto lapertura dei
negoziati a Ginevra. Su uno dei
principali nodi diplomatici ancora
non sciolti, cio la partecipazione
dellIran, Kerry ha fatto una parziale apertura. Accoglieremo con
favore la presenza dellIran, se
Teheran parteciper in linea con
lobiettivo della conferenza, ha
detto il segretario di Stato americano, secondo il quale tale obiettivo una transizione politica. In
merito, Kerry ha sottolineato che
lIran, principale alleato regionale
del Governo siriano del presidente Bashar Al Assad, deve ancora
comunicare se sostiene o meno
laccordo della precedente conferenza a Ginevra, del 30 giugno
2012. Allepoca era stato delineato
un piano di uscita dalla crisi che
escludeva la presenza di Assad
nel futuro Governo di transizione. Da parte sua, il ministro degli
Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha ribadito ieri che
Teheran non accetter precondizioni per partecipare alla conferenza. Zarif discuter della questione tra due giorni a Mosca con
Lavrov.
I capi delle diplomazie statunitense e russa hanno affrontato anche la possibilit di uno scambio
di prigionieri tra Governo siriano
e lopposizione. Secondo alcune
fonti, la questione stata sollevata ieri dal presidente del Comitato internazionale della Croce
Rossa, Peter Maurer, ricevuto a
Damasco dal ministro degli esteri
siriano, Walid al Muallim.
Lapertura di corridoi umanitari, di nuovo sollecitata ieri
dallOnu, e il rilascio dei prigionieri politici sono alcune delle
condizioni poste dalla Coalizione
nazionale siriana, che raccoglie
diversi gruppi di opposizione, per
partecipare alla conferenza. La
Coalizione si pronuncer in merito venerd prossimo, dopo un incontro con le autorit russe.
Una donna immerge il dito nellinchiostro dopo avere votato al Cairo (LaPresse/Ap)
Duecento persone in fuga dalla guerra muoiono nellaffondamento di un traghetto sovraccarico nel Nilo Bianco
Quel linguaggio
sperimentale
chiamato mistica
A PAGINA
Una famiglia
di nome Bergoglio
STEFANO MASINO
A PAGINA
NOSTRE
INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto
oggi in udienza Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale scar Andrs
Rodrguez Maradiaga, Arcivescovo
di
Tegucigalpa
(Honduras).
Attentati nella capitale anche nel giorno della visita del segretario generale dellO nu
SYLVIE BARNAY
BAGHDAD, 14. stato esplicito il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon,
nellinvitare i leader iracheni ad affrontare alla
radice i problemi legati allondata di violenze
che da mesi stanno insanguinando il territorio,
con un pesante bilancio di vittime, anzitutto
tra i civili. Durante la visita, ieri, a Baghdad, il
segretario generale dellOnu che ha incontrato, tra gli altri, il primo ministro, lo sciita Nouri Al Maliki ha esortato le autorit competenti a lavorare per garantire una solida coesione politica e sociale. Nello stesso tempo Ban
Ki-moon si detto molto preoccupato per la
situazione della sicurezza nel Paese dove si
registrato un ritorno dei guerriglieri di Al Qaeda e per lintensificarsi delle violenze, verificatesi anche nel giorno della sua visita a Baghdad. Nella capitale, infatti, ventuno persone
sono morte in seguito ad attentati dinamitardi.
Lattacco pi sanguinoso avvenuto nel distretto di Shaab, a maggioranza sciita con un
bilancio di undici civili morti.
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 2
I centroafricani
in ostaggio
delle milizie armate
BANGUI, 14. Il relativo contenimento delle violenze a Bangui, la capitale della Repubblica Centroafricana, seguito alla svolta politica di
venerd scorso, non ha avuto purtroppo riscontro nel resto del Paese, che resta in ostaggio delle milizie contrapposte. Almeno 120 morti, centinaia di feriti e quattordicimila sfollati compongono il bilancio, ancora provvisorio, diffuso dalla Croce rossa centroafricana sui tre
giorni di violenze nella citt nordorientale di Bozoum, seguiti allannuncio della rimozione dal potere
dei principali leader della Seleka,
la coalizione ex ribelle che nel marzo scorso aveva rovesciato il presidente Franois Boziz.
Durante un vertice nella capitale
ciadiana NDjamena, appunto venerd scorso, i Paesi della Comunit economica dellAfrica centrale
(Ceeac) avevano ottenuto le dimissioni di Michel Djotodia, del leader della Seleka che si era autoproclamato presidente, e del suo primo ministro, Nicolas Tiangaye.
A Bangui ha assunto ad interim
i
poteri
esecutivi
Alexandre
Ferdinand Nguendet, il presidente
del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), una sorta di Parlamento insediato dopo il colpo di
Stato, formato da 135 esponenti che
erano stati tutti portati a ND jamena per avallare la svolta.
Nguendet deve organizzare lelezione del futuro presidente di transizione entro quindici giorni e ha
gi avviato ieri colloqui con rappresentanti dei partiti politici e della societ civile per stilare una lista
di possibili candidati.
Sempre ieri si avuta notizia che
centinaia di soldati dellesercito regolare, fuggiti dopo il colpo di
Stato, sono tornati al comando a
Bangui dopo lappello del capo di
stato
maggiore,
il
generale
Ferdinand Bomboyeke, a rientrare
nelle caserme.
Da parte sua, Nguendet ha assicurato, in un discorso tenuto nel
comando della polizia, che lanarchia finita e che non saranno tollerate ulteriori violenze delle milizie e di quanti ha definito amanti
dei saccheggi.
La situazione sul terreno non
sembra per avallare tale affermazioni. Violenze nel fine settimana
erano state segnalate anche a Bangui, dove sono dislocate le truppe
inviate da Parigi e quelle della Misca, la missione originariamente decisa dalla Ceeac, ma poi passata lo
scorso 19 dicembre, per mandato
LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
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POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
Segnali di ripresa
per leconomia spagnola
Depositate le motivazioni
della Consulta
Condanne
per crimini di guerra
in Bosnia
ed Erzegovina
SARAJEVO, 14. I giudici del Tribunale di Sarajevo per i crimini di
guerra hanno condannato, in primo grado, quattro ex militari musulmani bosniaci a complessivi 43
anni di reclusione per delitti contro
civili serbo-bosnici commessi a Kotor Varos, nellovest della Bosnia
ed Erzegovina, allinizio della guerra civile degli anni 1992-1995. I
quattro sono stati riconosciuti colpevoli di aver partecipato a un attacco contro il villaggio di Serdare
dove nel settembre 1992 furono uccise 16 persone. Sempre ieri, , i
giudici del Tribunale di Sarajevo
hanno invece assolto in primo grado due croato-bosniaci dallaccusa
di crimini di guerra commessi nel
1993 a Stolac e Capljina, nel sud
del Paese. Secondo laccusa i due
avrebbero illegalmente imprigionato civili musulmani della zona e
torturato i prigionieri nel campo di
Dretelj. Il Tribunale ha giudicato
le testimonianze e i riscontri presentati dallaccusa insufficienti per
arrivare a una condanna.
Conclusa
la transizione
politica
in Guinea
La bandiera spagnola sventola vicino alla statua di Cristoforo Colombo a Madrid (Reuters)
stione delle preferenze, la Corte rileva come alla totalit dei parlamentari eletti manchi il sostegno
dellindicazione personale dei cittadini. E suggerisce liste nelle quali
il numero dei candidati da eleggere
sia tale da garantire leffettiva conoscibilit degli stessi e con essa
leffettivit della scelta e della libert del voto, rispetto invece alle liste lunghe presentate finora.
miri a porre sotto controllo il Consiglio supremo dei giudici e dei procuratori per insabbiare le indagini
anticorruzione che gi hanno coinvolto decine di personalit vicine al
partito islamico di governo Akp.
La riforma della giustizia stata
subito bollata come incostituzionale
e in violazione della separazione dei
poteri in democrazia dallo stesso
Consiglio supremo dei giudici.
Il premier turco ha reagito alle accuse di corruzione e agli arresti di
nomi eccellenti fra cui i figli di tre
Carlo Di Cicco
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caporedattore
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La Commissione
Ue
difende loperato
della troika
FRANCOFORTE, 14. La troika, ovvero la squadra di esperti composta da Commissione europea,
Banca centrale europea (Bce) e
Fondo monetario internazionale
(Fmi) che ha organizzato e gestito i programmi di assistenza
finanziaria per alcuni Paesi
dellarea euro, non ha mai imposto le sue condizioni. La
precisazione arriva direttamente
da Bruxelles: lo ha spiegato ieri,
nel corso di unaudizione al Parlamento Ue, il vicepresidente
della Commissione, Olli Rehn.
Secondo Rehn, le condizioni
sono state concordate con i Paesi beneficiari, e i Governi sono
responsabili davanti ai rispettivi
parlamenti. La stessa definizione di troika, ha detto Rehn,
ufficiosa e non mi piace: le tre
istituzioni dialogano e si equilibrano a vicenda.
Il messaggio di Rehn arrivato proprio nel giorno in cui
stata presentata la nuova banconota da dieci euro, con innovazioni nella veste grafica e passi
avanti tecnologici tesi a offrire
maggiore protezione dalle possibili contraffazioni. I nuovi biglietti, che come la versione rinnovata del taglio da cinque euro, avranno tutti su un lato leffigie della dea greca Europa.
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Credito Valtellinese
LOSSERVATORE ROMANO
Ispettori
dellAiea
in missione
a Teheran
TEHERAN, 14. Ispettori dellAgenzia internazionale per lenergia
atomica (Aiea), sono attesi a
Teheran sabato prossimo, 18 gennaio, in quello che viene considerato come un primo passo verso
lattuazione dellaccordo di Ginevra stipulato a novembre. Lo ha
annunciato lagenzia di stampa
ufficiale iraniana Irna citando il
portavoce
dellO rganizzazione
per lenergia atomica iraniana
(Aeoi), Behrouz Kamalvandi.
Il portavoce ha ricordato che la
maggior parte del piano di azione
previsto dallaccordo fra Iran e il
gruppo cinque pi uno (Stati
Uniti, Gran Bretagna, Francia,
Russia e Cina, membri permanenti del Consiglio di sicurezza
dellOnu, pi la Germania) fa riferimento a intese fra Teheran e
lAiea. Stiamo discutendo su
ispezioni e supervisione, ha rivelato Kamalvandi affermando che
la presenza degli ispettori in linea con le disposizioni dellaccordo. Smentendo informazioni rilanciate da media circa lapertura
di un ufficio Aiea a Teheran, il
portavoce ha detto che la presenza degli ispettori non vuol dire
che questi avranno base in Iran.
In merito alla possibilit di una
revoca parziale delle sanzioni
allIran dopo laccordo di Ginevra, una portavoce dellalto rappresentante per la Politica estera
e di sicurezza comune dellUnione europea, Catherine Ashton, ha
affermato ieri che lUe si atterr
ai suoi impegni e prender tutte
le misure necessarie in questa direzione, in modo che ci che
stato concordato sia anche realizzato.
pagina 3
BANGKOK, 14. Migliaia di manifestanti antigovernativi thailandesi hanno marciato oggi pacificamente verso ministeri e uffici pubblici di
Bangkok, nel secondo giorno di blocco della capitale, organizzato per costringere il primo ministro, Yingluck Shinawatra, alle dimissioni e forzare la cancellazione delle elezioni anticipate previste per il 2 febbraio. Nel Paese la campagna elettorale gi iniziata, nonostante il boicottaggio
dellopposizione, ma a questo punto non scontato che il voto si svolger.
Gruppi di manifestanti si sono diretti questa
mattina verso il dipartimento delle Dogane e il
Formato
in Bangladesh
il nuovo
Esecutivo
DACCA, 14. Il primo ministro del
Bangladesh, Sheikh Hasina, che
ha giurato domenica dopo la vittoria nelle contestatissime elezioni
del cinque gennaio scorso boicottate dallopposizione e svoltesi
in un clima di violenze con almeno 26 vittime ha formato un
Governo di 49 membri nel quale
ha tenuto per s la responsabilit
di sei dicasteri, fra cui Esteri, Interni e Difesa. Lo sottolinea oggi
la stampa bengalese.
Soltanto 15 dei 51 ministri del
suo precedente Governo sono stati riconfermati. Fra gli esclusi gli
ex ministri degli Esteri, Dipu
Moni, e degli Interni, Mohiuddin
Khan Alamgir. Sono invece tornati in gioco numerosi leader storici della Lega Awami che erano
stati messi da parte nella precedente formazione governativa. Il
partito di Sheikh Hasina e i suoi
alleati hanno ottenuto oltre l80
per cento dei seggi nel Parlamento del Bangladesh.
Ma, nonostante questa schiacciante maggioranza, la premier
deve fare fronte alle pressioni
dellopposizione e della comunit
internazionale che la invitano a
organizzare un nuovo scrutinio.
Le forze dellopposizione hanno
minacciato di bloccare il Paese
ma molti esponenti sono stati arrestati durante le elezioni e la leader del Partito nazionalista del
Bangladesh, Khaleda Zia, stata
di fatto posta agli arresti domiciliari per due settimane e solo sabato scorso stata autorizzata a
lasciare il suo domicilio. La leader
dellopposizione ha definito le legislative una farsa e ha chiesto un
nuovo voto organizzato sotto
legida di un Governo neutrale.
Ricostruiti trecento pezzi pregiati del museo nazionale di Kabul saccheggiato dai miliziani
Celebrato in Tunisia
il terzo anniversario della rivolta
La sfida ai talebani
passa anche attraverso la cultura
Tregua armata
nel nord
dello Yemen
SANA, 14. Lesercito yemenita
stato schierato nella provincia
settentrionale di Saada dopo
unintesa per il cessate il fuoco
tra miliziani salafiti sunniti e ribelli sciiti della comunit zaidita.
Laccordo stato raggiunto con
la mediazione di una commissione presidenziale, ha detto un responsabile dei servizi di sicurezza
allagenzia Afp. Lintesa permette
una tregua dopo quattro mesi di
combattimenti tra ribelli sciiti e
salafiti intorno a Dammaj, una
enclave sunnita circondata da territori zaiditi. Il cessate il fuoco
prevede che le due parti in conflitto si ritirino dalle zone dei
combattimenti lasciando le postazioni ai soldati incaricati di far rispettare la tregua. Gli sciiti della
comunit zaidita si erano ribellati
nel 2004 contro il potere dallallora presidente Ali Abdallah Saleh per denunciare una marginalizzazione politica e sociale. I pi
recenti scontri che hanno causato centinaia di vittime erano
cominciati alla fine di ottobre in
seguito a un attacco contro una
moschea di Dammaj e si erano
estesi anche alla regione circostante coinvolgendo varie trib
sunnite che si erano unite alle
forze dei salafiti.
sinio, attribuito al movimento jihadista, di uno dei leader dellopposizione, Mohamed Brahmi.
In un discorso ieri alla televisione
il presidente Marzouki esponente
del Congresso della Repubblica che
fa parte della coalizione governativa
guidata da Ennhadha ha ammesso che i dirigenti non sono riusciti a
rispondere alle speranze suscitate
dalla rivolta del 2011. Siamo molto
lontani dallavere realizzato gli
obiettivi della rivoluzione, ha sottolineato rivolgendo un invito a
preservare la libert, un modello
moderno e la sicurezza.
A riprova del clima di tensione
che regna nel Paese, un giovane
morto in scontri tra militari e uomini armati che hanno attaccato il posto di frontiera con lAlgeria a Bouchebka. Lo riferisce il ministero
dellInterno sottolineando che il ragazzo, appena diciottenne, partecipava allattacco ed stato colpito
mentre tentava di entrare in Algeria
per sfuggire alle forze tunisine.
El Salvador
verso
le presidenziali
SAN SALVAD OR, 14. Trasmesso da
tutte le emittenti televisive del Paese, il primo dibattito della storia politica del Salvador ha visto affrontarsi i cinque candidati che si sfideranno alle presidenziali del prossimo 2 febbraio. Istruzione, sanit, sicurezza, economia sono stati i temi
prioritari indicati da tutti. Divergenti le valutazioni della stampa locale.
I sondaggi pi recenti condotti da
tre universit nazionali citati anche dalla Misna, lagenzia delle congregazioni missionarie danno in
testa il candidato del Governo di sinistra uscente, Salvador Snchez
Cern, espressione dellex guerriglia
del Frente Farabundo Mart para la
Liberacin Nacional (Fmln), seguito
dallo sfidante della destra Norman
Quijiano, esponente di Arena-Alianza Republicana Nacionalista.
Scuola intitolata
al giovane
eroe pakistano
ISLAMABAD, 14. La sua scuola e
uno stadio saranno intitolati ad
Aitazaz, lo studente pakistano, di
14 anni, che nei giorni scorsi ha
compiuto un gesto eroico, lanciandosi su un attentatore suicida,
proprio davanti al suo istituto,
sventando cos una strage. Nel
darne notizia, lExpress News
riferisce che il Governo della provincia di Khyber-Pakhtunkhwa ha
anche annunciat0 che verranno
stanziati cinque milioni di rupie,
pi di trentaquattromila euro, da
destinare alla famiglia di Aitazaz.
La scuola dove stato compiuto il gesto eroico si chiamava
Government
High
School
Ibrahimzai: ora si chiama
Shaheed Aitazaz Hasan Government High School. Anche
uno stadio, dunque, sar intitolato al giovane eroe: la struttura
in via di costruzione.
Come sottolinea lExpress
News, il sacrificio di Aitazaz ha
contribuito a dare una forte scossa
alla sensibilit dei pakistani, costretti a subire, con scadenza quotidiana, le minacce e le angherie
dei talebani. Il gesto del giovane
studente, scrive il quotidiano, va
recepito come un messaggio rivolto anzitutto a coloro che con
troppa passivit vivono una vita
che ogni giorno di pi rischia di
essere ostaggio dei miliziani.
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 4
Sulla
Gazzetta dAsti
ralit. La donna come raccontato da Lucia Capuzzi su Avvenire del 12 gennaio fu un punto
di riferimento per la formazione religiosa del piccolo Jorge Mario.
Questi documenti darchivio sintrecciano con
unaltra circostanza curiosa: Da quando sono nato scrive Stefano Masino, lautore della ricerca
svolta su richiesta di monsignor Vittorio Croce, vicario generale della diocesi e direttore della Gazzetta risiedo in Via Antica Zecca ad Asti, nel
luogo esatto dove abitarono per un certo periodo i
coniugi Bergoglio.
La famiglia infatti torn ad Asti da Torino (dove si era trasferita il 1 gennaio del 1906) nel 1918:
abitarono dapprima in una casa di via dAzeglio 6
(ora abbattuta), poi in via Antica Zecca 6, corso
Alessandria 14 e via Fontana 10. Anticipiamo
quanto pubblicher in una pagina speciale il settimanale diocesano piemontese il prossimo 17 gennaio.
E a diciassette anni
pap Mario
tenne una conferenza
sul papato
Quando decise di farsi prete, Jorge Mario Bergoglio, si confid
con suo padre, Mario Bergoglio. il Papa stesso a raccontarlo nel
libro di Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti Papa Francesco. Il
nuovo Papa si racconta (Salani): Per prima cosa lo dissi a mio padre e lui reag bene. Anzi, mi disse che ne era felice. Ero sicuro
che mio padre mi avrebbe capito. Sua madre era stata una persona
estremamente religiosa e lui aveva ereditato da lei quella religiosit
e quella forza, unite al grande dolore dellabbandono della propria
terra. Come astigiani, terra dorigine della famiglia Bergoglio, e
uomini di fede leggiamo questa testimonianza del Papa con commozione, ma ancor di pi per la scoperta che abbiamo fatto in archivio. Nei fogli antichi del settimanale diocesano, fondato nel
1899, custodita una notizia sorprendente. Mario Bergoglio, figlio
di Rosa e futuro pap del Pontefice, era anchegli, sulle orme della
madre, iscritto alla Federazione Giovanile Diocesana. E allet di
17 anni (era nato a Torino il 2 aprile 1908), non ancora diplomato,
tenne alla Fulgor di Asti una conferenza sul Papato.
Nel novembre del 1925, infatti, per iniziativa della presidenza
federale dellorganizzazione (assistente don Filippo Berzano) venne costituita la Scuola Conferenzieri,
che doveva funzionare fino a Natale.
Vennero assegnati vari temi: a Gualtiero
Marello Come si costituisce un circolo
giovanile; a Francesco Ghia Storia
dellAzione Cattolica; a Giulio Burattini Il carattere del giovane; ad Attilio
Pio Preghiera, Azione, Sacrificio; al
signor Torchio La buona stampa; a
Giovanni Musso La Giovent cattolica. A Mario Bergoglio tocc invece
un argomento, col senno di poi, davvero singolare e speciale: Il Papato. Ecco il resoconto di quella domenica
straordinaria, pubblicato sulla Gazzetta dAsti del 12 dicembre 1925: Mario
Bergoglio, studente in ragioneria, svolse
Pap Mario da ragazzo
con calore e forte parola, con frequenti
ed opportuni accenni storici, il tema: Il
Papato. Vivamente ascoltato ed applaudito dai compagni d sicuro affidamento di riuscire un ardente propagandista delle nostre
idealit.
Mario Bergoglio iscritto allUnione Giovani di San Martino
di Asti. Tre anni dopo (cfr. Gazzetta dAsti del 14 luglio 1928),
durante la tradizionale Festa del Papa celebrata dai giovani cattolici del Circolo, pronunci un bellissimo discorso illustrativo sul
Papato, elevando da ultimo un inno di ammirazione e di lode al
pontefice Pio XI, il Papa dellAzione cattolica.
Se Mario Bergoglio non fosse emigrato in Argentina allinizio
del 1929, avrebbe certamente raggiunto i vertici dellAzione cattolica diocesana. Nel 1928 (cfr. Gazzetta dAsti del 28 aprile 1928)
lo vediamo nei panni di esaminatore, a fianco del vescovo di allora, monsignor Luigi Spandre, in una Gara catechistica, tenuta
al teatro della Fulgor. Domenica 7 ottobre 1928 recita tra i filodrammatici nel teatrino parrocchiale di San Martino, ad Asti, per
la ripresa delle attivit formative dei giovani della Conferenza di
San Vincenzo de Paoli, che prevedevano lassistenza ai poveri a
domicilio e agli infermi dellospedale civile. A dicembre dello stesso anno (cfr. Gazzetta dAsti del 15 dicembre 1928), un mese
prima dellimbarco a Genova per Buenos Aires, Mario Bergoglio
visita, in qualit di propagandista della Federazione Giovanile,
il circolo di CastellAlfero. Trasmetter, anni pi tardi, questo suo
carisma e questa sua grande fede al figlio Jorge. (stefano masino)
cultura; Agostina Graglia, per la moralit; Rosa Cugnasco, per lorganizzazione sociale (cfr. la Gazzetta
dAsti del 17 marzo 1928). Santa
Maria Nuova i Bergoglio abitano
in via Fontana la chiesa visitata
da don Bosco nel 1862; vi parroco,
nel 1928, don Stefano Robino, che
pochi anni prima, nellottobre 1919,
ha portato i salesiani ad Asti: loratorio sorge su un terreno della parrocchia, tra lattuale via Don Bosco e
viale Vittoria. Tale chiesa, oggi, fa
parte dellUnit pastorale pi centrale di Asti con San Secondo e San
Silvestro.
Ma di cosa si occupano queste
donne di Chiesa dentro lorganizzazione durante gli anni Venti? Nella
sede di via Morelli 14 vengono tenute (il mercoled pomeriggio) le Lezioni sul Vangelo; in una sala della
casa parrocchiale di Santa Maria
Nuova hanno luogo (la domenica
pomeriggio) le Conferenze femminili di San Vincenzo, al termine
delle quali viene fatta visita alle ammalate ospitate nel vicino ospedale;
presso listituto delle suore stefanine
(in via Gioacchino Testa), si svolge il
ritiro spirituale annuale delle iscritte.
Durante lanno preparano: la Giornata pro Sacerdozio, la Giornata
pro Universit cattolica, la Giornata missionaria, la Pasqua dei
carcerati; raccolgono in citt e nei
paesi circostanti le offerte per i restauri del duomo di Asti (nel 1928, la
famiglia Bergoglio figura nellelenco
degli offerenti), allestendo anche un
banco di beneficenza; donano libri
alla biblioteca circolante del carcere
di Asti. E ancora: organizzano gare
catechistiche, partecipano ai Congressi Eucaristici, raccolgono lObolo
di San Pietro, pregano per la libert
religiosa in Messico.
LUfci scrive la Gazzetta dAsti
del 10 maggio 1924 non una Pia
Congregazione. LUnione mira bens
alla formazione cristiana individuale
delle socie, ma vuole anche che si interessino dei problemi che riguardano la famiglia e la societ. Rosa
Bergoglio fa suo questo punto del
programma, curando in particolare la
formazione delle giovani iscritte.
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 5
Blaise Pascal
Lemozione e la regola
di SANDRO BARBAGALLO
Ci sono voluti cinquantanni dalla morte di
Georges Braque, avvenuta il 31 agosto 1963
nella sua casa parigina, perch il Grand Palais di Parigi ricordasse con una ambiziosa
retrospettiva questo artista tanto celebre
quanto misterioso.
Mentre tutti ricordano la fisionomia e la
fisicit di Picasso, difficile memorizzare il
volto di Braque. Probabilmente schivo, o
forse troppo concentrato sulle innovative ricerche della sua pittura, Braque si lasciato
saccheggiare da Picasso, suo vicino di atelier. Al contrario di altri pittori, che si barricavano nei propri studi al passaggio dello
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 6
Manifestazione in Pakistan
Niente permessi
per costruire chiese
ca 4,5 milioni di abitanti. Nel capoluogo Banda Aceh esistono solo tre
chiese (una cattolica e due protestanti) e, anche se la popolazione
cristiana risulta in crescita, gli stretti
requisiti per ottenere autorizzazioni
e le pressioni dei gruppi radicali
islamici sulle autorit civili hanno
reso oltremodo difficile per i non
musulmani costruire nuovi luoghi di
culto. Inoltre, lattuale governatore
della provincia, Zaini Abdullah,
eletto nel 2012, promuove un dichiarato programma di islamizzazione
della societ.
In Indonesia, lo Stato islamico
pi popoloso del mondo, le regole
Il bilancio dei volontari di Vis e Avsi a quattro anni dal terremoto di Haiti
Ricerca di Caritas italiana e Banco farmaceutico su un aspetto poco conosciuto della crisi
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 7
La Conferenza episcopale spagnola per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato
Verso
un mondo migliore
Una storia
di fede
La vita consacrata come
storia di fede il titolo
dellarticolo che il maestro
emerito dellordine
domenicano ha firmato per
Omnis Terra, mensile del
Segretariato Internazionale
della Pontificia Unione
Missionaria. Ne pubblichiamo
un estratto dedicato a
Lattrattiva della bellezza.
Chiesa cattolica in seguito allelezione del Papa Francesco. Il presidente federale si detto interessato
alle priorit del Pontificato, in particolare a quelle inerenti a un maggior ruolo dei laici nella Chiesa, al
dialogo tra le religioni e ai rapporti
con i musulmani.
Dopo uno scambio di pareri
sullimportante ruolo della Chiesa
cattolica in Germania, stato sottolineato come il modello di relazione
tra Chiesa e Stato nella Repubblica
Federale possa servire da esempio
per altre nazioni. Inoltre, stato
osservato il prezioso ruolo della
Santa Sede, a livello internazionale,
nella promozione della pace, della
giustizia e della riconciliazione, soprattutto in Medio Oriente. Con la
sua generosa attivit di assistenza e
di beneficenza verso i pi poveri,
gli immigrati e gli esuli, la Chiesa
in Germania, infatti, contribuisce in
modo significativo a tale ruolo universale della Chiesa cattolica.
Nella solennit dellImmacolata
Concezione della beata Vergine
Maria, monsignor Eterovi stato
presentato nella cattedrale di
SantEdvige alla comunit diocesa-
Lutto nellepiscopato
Monsignor Alphonsus Augustus
Sowada, vescovo emerito di Agats,
in Indonesia, morto sabato scorso, 11 gennaio, in una casa di riposo ad Onamia, nella diocesi statunitense di Saint Cloud, in Minnesota.
Nel territorio di questultima
diocesi, ad Avon, il compianto presule era nato il 23 giugno 1933. Sacerdote dellordine della Santa
Croce (crocigeri) dal 31 maggio
1958, era stato missionario in Indonesia, divenendo vicario generale
dellarcivescovo
metropolita
di
Merauke. E quando il 29 maggio
1969 era stata eretta la nuova diocesi di Agats, ne era stato nominato
primo vescovo. Il successivo 23 novembre aveva ricevuto lordinazione
episcopale. Dopo oltre trentanni di
ministero, aveva rinunciato al governo pastorale della diocesi indonesiana il 9 maggio 2001.
Le esequie saranno celebrate venerd 17 gennaio nella cattedrale di
Saint Cloud.
LOSSERVATORE ROMANO
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Quattro modelli
Il porporato dinanzi allicona lignea custodita nel santuario di Nostra Signora dellAttesa, nel villaggio di Maghdouch
Attendiamo con te da Ges, principe della pace, il suo dono sospirato per il Libano, la Siria e tutto il
Medio Oriente. La preoccupazione
del cardinale Leonardo Sandri per
la drammatica situazione della regione mediorientale si trasformata
in unaccorata preghiera a Maria. Il
prefetto della Congregazione per le
Chiese Orientali lha recitata domenica sera, 12 gennaio, nel santuario
di Sayidat Al-Mantara (Nostra Signora dellAttesa), che si trova nel
villaggio di Maghdouch, nei pressi
di Sada. stata una delle ultime
tappe della visita del porporato in
Libano, espressamente inserita nel
programma per rinnovare latto di
affidamento alla Madre di Dio e cos invocare la sua protezione sui
Paesi del Medio Oriente.
Vogliamo continuare qui oggi
ha detto il cardinale la preghiera
chiesta da Papa Francesco lo scorso
7 settembre, vigilia della festa della
tua nascita, e ripetere linvocazione
risuonata con forza quella sera: Finisca il rumore delle armi! S, lo vogliamo!. E rivolgendo la sua invocazione alla Vergine, risuonata come
una promessa di impegno e unaspirazione a un mondo dove tacciano
le armi, ha aggiunto: Vogliamo impegnarci tutti, dai responsabili delle
nazioni fino ai pi piccoli, a essere
uomini e donne di pace e di riconciliazione. Poni sotto il tuo manto di
Madre tenerissima e dolcissima il
nostro Papa Francesco, e donagli la
forza per continuare a indicarci il
Cristo tuo Figlio.
Preghiera che si fatta anche gesto concreto di solidariet e di vicinanza ai profughi siriani ospitati nel
rassemblement di Marj el Khokh, a
Marjayoun, nel sud del Libano, gestito dalla fondazione Avsi. Il porporato ha portato il conforto della
Chiesa intera e ha offerto un contributo per le attivit a favore dei rifugiati.
Di accoglienza e di sostegno a
quanti soffrono a causa delle violenze, dei conflitti e delle persecuzioni,
il cardinale aveva parlato anche durante la messa celebrata domenica
mattina, festa del battesimo del Signore, presso il Centro pastorale dei
redentoristi a Zahle. Mettersi in
cammino verso Dio aveva detto
significa magari compiere un passo
di riconciliazione allinterno delle
nostre famiglie, compiere un gesto
di attenzione e accoglienza verso chi
pi povero e sappiamo bene
quanti ne stia ospitando il vostro
Paese in questo momento di guerra
nella vicina Siria. Facendo riferimento alla liturgia, il porporato aveva ricordato che il battesimo ci fa
entrare nella famiglia dei figli di
Dio, la Chiesa. Siamo, pastori e fedeli, la Chiesa, il popolo santo di
D io.
Ma se Dio si messo in cammino, possiamo noi forse stare fermi,
magari arroccati sulle nostre certezze umane pi che fondati sulla roccia salda dellamore di Dio? si era
chiesto il cardinale. Da qui linvito
alla fiducia nello Spirito che ci con-
La sala degli ex voto nella casa natale di Angelo Giuseppe Roncalli a Sotto il Monte
causa vittime innocenti e dellubriaco che scarica la sua violenza contro i primi malcapitati, sempre pi spesso i familiari, in particolare donne e bambini.
Si sono poi susseguite le relazioni dei professori Claudio Mencacci, Emanuele Scafato, Luigi Janiri,
i cui interventi moderati da Stefano Maria Zuccaro hanno offerto un quadro a dir poco drammatico della situazione, soprattutto
in Europa, che risulta essere la regione del mondo con il pi alto livello di consumo di alcol pro-capite, pi del doppio della media
mondiale. Si calcola che vi siano
oltre quindici milioni di alcoldipendenti. Negli ultimi 10 anni il
consumo di alcol rimasto sostanzialmente stabile in Europa ma rimane prioritaria la necessit di ridurre i problemi alcol-correlati nella popolazione. Anche perch alla
comunit costano circa 156 miliardi
lanno.
Nonostante questi dati le percentuali di trattamento dei pazienti
alcoldipendenti sono molto basse,
meno del 10 per cento. Ci dovuto in larga misura ad approcci
terapeutici orientati allimmediato
ottenimento dellastensione completa. Dalla conferenza emersa
intanto unindicazione: dalla dipendenza dallalcol si pu uscire.
Per raggiungere lobiettivo, stanti
le difficolt per lalcolista di astenersi completamente, sembra pi
efficace una scelta terapeutica
orientata alla riduzione costante e
progressiva del consumo. Lo scopo
quello di raggiungere la completa astensione riuscendo a colmare
nel frattempo quel bisogno insoddisfatto nel trattamento della dipendenza. altrettanto chiaramente emerso per che senza adeguate
politiche e interventi mirati a rendere la comunit umana pi sana,
pi sicura e pi soddisfatta della
propria condizione, ogni sforzo terapeutico destinato al fallimento.