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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum
Anno CLIV n. 1 (46.543)

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

Citt del Vaticano

gioved-venerd 2-3 gennaio 2014

Papa Francesco celebrando la quarantasettesima giornata mondiale indica da dove ripartire per portare giustizia e verit a tutti gli uomini

Una pace fatta in casa


E nel Te Deum di fine anno chiede ai romani di non guardare dal balcone i tanti problemi vissuti da uomini e donne in difficolt
la forza non violenta della verit e
dellamore ci che serve per costruire
la pace nel mondo. Una forza da
scovare nella mitezza di un cuore
che, davanti alla debolezza del
Bambino Ges, rifiuta loppressione, le tentazioni di vendetta, di
prepotenza, di corruzione. Ma un
cammino che deve iniziare da casa,
dalla casa di ciascun uomo, ha detto
Papa Francesco mercoled mattina, 1
gennaio, durante il primo Angelus
del nuovo anno. La pace, stato in
sostanza il suo messaggio, si costruisce anzitutto in casa. Poi si va
avanti, a tutta lumanit. E lo Spirito Santo, ha invocato, agisca nei
cuori, sciolga le chiusure e le durezze. Tutto ci che impoverisce il
cuore delluomo.
Davanti a migliaia e migliaia di
persone convenute in piazza San
Pietro per lappuntamento mariano,
Papa Francesco ha tirato fuori, da
sotto i fogli del discorso preparato,
una lettera. Era quella di un signore ha spiegato forse uno di
voi, il quale gli raccontava di una
sua tragedia familiare e allargava poi
il discorso alle tante tragedie che
sconvolgono il mondo. Ci per che
pi ha fatto riflettere il Papa stata
la domanda suscitata da tanto male:
Cosa succede nel cuore delluomo
che portato a fare tutto questo?.

Il Pontefice ha talmente preso in


considerazione lo sfogo delluomo
che non ha esitato a far proprie le
sue parole ripetendo: Cosa succede
nel cuore dellumanit? ora di fermarsi. E ripartire con pi decisione sulle vie della giustizia e della pace. Propositi che Papa Francesco
ha poi affidato alla Madre di Dio.
Unintenzione che poco prima era
risuonata anche nella basilica vaticana, dove il Pontefice ha celebrato la
messa per la quarantasettesima Giornata mondiale della pace. Cos come
poco dopo avrebbe fatto in Piazza,
ha chiesto ai fedeli che assistevano
alla messa di ripetere per tre volte
linvocazione alla Madre di Dio. Nel
pomeriggio poi si recato egli stesso
a Santa Maria Maggiore per ripetere
la sua preghiera davanti alla Salus
populi Romani.
Nei vespri della solennit mariana,
presieduti nel tardo pomeriggio di
marted 31 dicembre 2013, il Vescovo
di Roma aveva intonato il Te Deum
di ringraziamento di fine danno.
Nellomelia si era rivolto in particolare ai romani, invitandoli a ridisegnare il volto di una citt accogliente e a lasciarsi coinvolgere dai bisogni di tanti fratelli e a non limitarsi
a guardare dal balcone.
PAGINE 7

Per rilanciare il negoziato tra israeliani e palestinesi

Undici morti in un attentato nella zona pi controllata di Mogadiscio

Nuova missione di Kerry in Vicino Oriente

Al Shabaab rilancia la sfida

TEL AVIV, 2. Il segretario di Stato


americano, John Kerry, torna oggi
in Vicino Oriente con lobiettivo di
rilanciare il negoziato tra israeliani e
palestinesi. Kerry proporr alle due
parti la bozza di un accordo quadro
che dovrebbe tracciare le linee fondamentali di una futura intesa da
raggiungersi nei piani di Washington entro le met del 2014.
Difficile dire se liniziativa americana avr successo. Di certo Kerry
avr il suo da fare per riavvicinare le
posizioni del premier israeliano,
Benjamin Netanyahu, e del presidente palestinese, Abu Mazen. E
ci soprattutto dopo le recenti polemiche per le voci di un nuovo possibile via libera israeliano ad altri
insediamenti in Cisgiordania e a
Gerusalemme est.

Inoltre, nelle ultime settimane


tornata alla ribalta la questione della valle del Giordano, dopo che una
commissione ministeriale israeliana
ha annunciato un progetto di legge
per lannessione a Israele dei circa
venti insediamenti presenti nellarea.
Il Governo Netanyahu preme affinch la valle resti sotto il controllo
militare israeliano anche dopo un
futuro accordo di pace: una proposta contestata dai palestinesi. In
passato, da parte statunitense era
giunta la proposta di schierare sul
Giordano forze internazionali. Abu
Mazen ha accettato il principio, ma
ha tenuto a precisare la natura del
ruolo delle forze internazionali, che
ha detto dovrebbe essere di difendere i palestinesi da possibili attacchi israeliani.

Nel 2013 il maggior numero di vittime degli ultimi cinque anni

LIraq torna al passato

Intanto, la recente liberazione, da


parte di Israele, di ventisei detenuti
palestinesi non ha generato gli effetti distensivi sperati. LAutorit palestinese ha riservato ai detenuti
unaccoglienza trionfale, definendoli
eroi della resistenza. Un gesto,
questo, apertamente criticato dal
premier Netanyahu: Cos non si
educa alla pace.
Sul fronte palestinese, si sta intanto aprendo qualche spiraglio di
dialogo tra Hamas e Al Fatah. Con
linizio del 2014, il presidente Abu
Mazen, leader di Al Fatah, e Ismail
Haniyeh, capo di Hamas, hanno
espresso lauspicio che la frattura fra
i rispettivi movimenti possa ricomporsi. Ieri, con un significativo gesto di distensione, Hamas ha fatto
sapere che il prossimo 5 gennaio i
sostenitori di Al Fatah a Gaza potranno confluire nella piazza Al
Khatiba, una delle maggiori della
Striscia, per festeggiare lanniversario della loro organizzazione. Nel
giugno 2007, in seguito a violenti
scontri, gli uomini di Hamas hanno
preso il controllo della Striscia di
Gaza, estromettendo Abu Mazen e i
rappresentanti di Al Fatah, che ha
comunque mantenuto lamministrazione dei Territori in Cisgiordania.

MO GADISCIO, 2. Gli insorti radicali


islamici somali di al Shabaab, hanno rivendicato lattentato che ieri sera ha provocato undici morti nel Jazeera Hotel, un albergo nei pressi
dellaeroporto internazionale di Mogadiscio frequentato da funzionari
governativi e da stranieri. Ledificio
stato investito dalle deflagrazioni
di tre potenti ordigni, due in rapida
successione e il terzo unora dopo,
mentre erano in atto le operazioni
di soccorso. Secondo alcuni testimoni, c stata anche una nutrita sparatoria con i numerosi militari presenti
nella zona, una delle pi controllate
della capitale somala, dove si trovano, tra laltro, sia le sedi delle agen-

zie dellOnu sia i principali acquartieramenti dellAmisom, la missione


dellUnione africana in Somalia.
Lattacco, il primo del 2014, segue
di una settimana il via libera dato
dal Parlamento somalo al nuovo
primo ministro Abdiweli Ahmed e
mentre sono in atto le consultazioni
per la formazione del suo Governo.
Non aveva avuto rivendicazioni,
invece, lultimo attentato a Mogadiscio del 2013, quello del 27 dicembre, quando unesplosione in un ristorante affollato aveva causato la
morte di otto persone, compresi alcuni militari che ne erano con tutta
probabilit il bersaglio. In ogni caso, il persistere delle violenze con-

NOSTRE
INFORMAZIONI
In data 2 gennaio, il Santo
Padre ha accettato la rinuncia
al governo pastorale dellArcidiocesi di Tororo (Uganda),
presentata da Sua Eccellenza
Reverendissima
Monsignor
Denis Kiwanuka Lote, in conformit al canone 401 1 del
Codice di Diritto Canonico.

Oggi il mensile donne chiesa mondo

Al centro
la famiglia
Una donna a Baghdad (Afp)

BAGHDAD, 2. Il 2013 stato per


lIraq un anno segnato da una lunga scia di sangue. Secondo le stime delle Nazioni Unite, a causa
delle violenze, in gran parte dovute alla sempre forte rivalit tra sciiti e sunniti, i morti sono stati
8.868, di cui 7.818 civili. Un bilancio di vittime cos pesante non si
registrava dal 2008. Intanto si
appreso che il primo ministro ira-

cheno, Nouri Al Maliki, tornato


ieri sulla decisione di ritirare lesercito nelle citt della provincia di
Al Anbar: una decisione presa dopo gli scontri tra esercito e manifestanti a ovest di Baghdad. Dopo
aver dunque ordinato alle forze armate di rientrare nelle caserme delle varie municipalit della provincia, il premier ha poi optato per
linvio di rinforzi militari.

Provvista di Chiesa

Alla famiglia, tema del prossimo sinodo dei vescovi, dedicato per intero il numero di gennaio del mensile donne chiesa mondo con articoli di Maria Pia Sacchi Musini,
Francesca Romana de Angelis, Silvia Guidi e Cristian Martini Grimaldi. Agnese, la santa del mese,
raccontata dallo scrittore e giornalista Dario Fertilio. Con questo numero anche la prima pagina dedicata alla riflessione sulla teologia della
donna.
IN

ALLEGATO

ferma le difficolt delle istituzioni


somale guidate dal presidente Hassan Mohamud, insediate un anno e
mezzo fa al termine di una lunga
transizione formalmente dichiarata
conclusa dalla comunit internazionale. Allepoca gli insorti islamisti
vennero dati frettolosamente per
sconfitti dopo essere stati costretti
dalle truppe kenyane dellAmisom a
ritirarsi da Chisimaio, seconda citt
e secondo porto del Paese, che controllavano da anni. Al Shabaab ha
infatti dimostrato di aver mantenuta
intatta la sua capacit di colpire,
con azioni di guerriglia e attentati,
in patria e allestero, soprattutto
proprio in Kenya.
Potrebbe essere il caso anche di
un attentato che questa mattina ha
causato dieci feriti in un ristorante
di Diani, una localit costiera kenyana a sud di Mombasa.

Il luogo di un attentato nella capitale somala (Afp)

In data 2 gennaio, il Santo


Padre ha nominato Arcivescovo di Tororo (Uganda) Sua
Eccellenza
Reverendissima
Monsignor Emmanuel Obbo,
della Congregazione degli
Apostoli di Ges, finora Vescovo di Soroti.
Lo stesso Presule stato
nominato
Amministratore
Apostolico sede vacante et
ad nutum Sanctae Sedis della Diocesi di Soroti.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

Ianukovich
risponde
agli europeisti
ucraini

Dopo gli attentati a Volgograd

Putin dichiara guerra


al terrorismo
MOSCA, 2. Dopo i due attentati di
domenica e luned scorsi a
Volgograd, che hanno ucciso almeno trentaquattro persone, il presidente russo, Vladimir Putin, ha deciso di usare il pugno duro contro i
terroristi. La Russia, ha detto nel discorso di fine anno, continuer a
lottare ardentemente e fermamente
fino al loro completo annientamento. Poi, il leader del Cremlino
volato proprio a Volgograd, lex
Stalingrado, per visitare i feriti in
ospedale e lasciare un mazzo di rose
sul luogo dove un filobus stato
fatto saltare in aria da una attentatore suicida.
A conferma delle parole di Putin,
subito dopo la seconda strage a
Volgograd stata lanciata una vasta
operazione di polizia, con ben 5.200
tra agenti e soldati del ministero
dellInterno. Le forze dellordine
hanno gi arrestato un centinaio di
persone, anche se finora non c
nessuna indicazione su eventuali
connessioni tra i fermati e gli attentati. Finora le case e gli appartamenti perquisiti sono 2.700 e loperazione ha portato al sequestro di
un ingente quantitativo di armi. A
preoccupare Putin la sicurezza in
vista delle Olimpiadi invernali di
Sochi, in Caucaso, che iniziano il 7
febbraio.

Una donna commossa allesterno della stazione colpita a Volgograd (LaPresse/Ap)

Anche se nessuno ha ancora rivendicato la doppia strage di


Volgograd, gli investigatori seguono
la pista dellestremismo islamico:
appena pochi mesi fa, a luglio,
Doku Umarov, il sedicente emiro
del Caucaso, che vuole istituire uno
Stato musulmano in quelle terre dilaniate dal terrorismo, aveva minacciato i Giochi. Ma, in quelloccasione, il leader della guerriglia islamica

Rousseff
rassicura
sulla crescita
brasiliana
BRASILIA, 2. Nel tradizionale messaggio di fine anno, il presidente del
Brasile, Dilma Rousseff, ha contestato con forza quella che ha definito
una guerra psicologica fatta da alcuni settori delleconomia e della finanza. Secondo la leader brasiliana,
appunto tale la diffusione, a suo
giudizio senza avallo nei fatti, di
previsioni su un possibile regresso
economico del Paese.
Rousseff ha detto che, al contrario, sotto questo aspetto il 2014 sar
un anno ancora migliore di quelli
appena trascorsi. Dobbiamo ha
detto il capo di Stato sempre agire
in maniera produttiva e positiva, cercando di trovare soluzioni e non amplificare i problemi. Se alcuni settori,
per qualsiasi motivo, alimentano sfiducia, specialmente sfiducia ingiustificata, questo molto negativo. La
guerra psicologica pu frenare investimenti e ritardare iniziative.
Rivolgendosi
ai
concittadini,
Rousseff li ha dunque invitati a entrare nel 2014 con tutta lenergia e
lottimismo con la certezza che la vita continuer a migliorare.

Aumenta il salario
minimo
in Guatemala
GUATEMALA, 2. A partire da ieri, il
salario minimo in Guatemala aumentato del 5 per cento. I salari pi
bassi, quelli dei lavoratori delle maquiladoras, le fabbriche di assemblaggio, in massima parte di propriet
straniera, salgono allequivalente di
267,35 dollari mensili. Nel settore
agricolo, laumento porta il salario
minimo a 303,61 dollari. Il limitato
aumento salariale, stabilito dal Governo del presidente Otto Prez Molina, molto distante dalle richieste
delle organizzazioni dei lavoratori,
secondo il quale era necessario accrescere le retribuzioni almeno del
30 per cento. Di contro, gli imprenditori proponevano aumenti del 3,3
per cento.

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gioved-venerd 2-3 gennaio 2014

aveva annunciato anche possibili attacchi contro obiettivi russi fuori dal
Caucaso. E una mano potrebbe arrivare dagli Stati Uniti: funzionari
della sicurezza americana sono infatti pronti a scendere in campo nella citt sul Mar Nero per svolgere
un ruolo di collegamento, lasciando
alle autorit russe la responsabilit
complessiva della sicurezza a Sochi.

KIEV, 2. Oltre duecentomila persone hanno manifestato ieri nel


centro di Kiev a favore dellUnione europea. E nel suo discorso di
fine anno, il presidente, Viktor
Ianukovich, di cui i dimostranti
chiedono le dimissioni, ha definito
il 2013 lanno pi difficile per
lUcraina dallindipendenza nel
1991. Ianukovich ha quindi affermato che il Governo continua a
lavorare allaccordo di associazione con lUe, lo stesso che Kiev ha
deciso di non firmare al summit
di Vilnius, riavvicinandosi a Mosca e provocando a fine novembre
la reazione europeista.
Garantiamo ha detto il presidente un equilibrio efficiente
tra est e ovest senza cedere sui nostri interessi nazionali. Questi passi ci danno unopportunit reale
di guardare al futuro con fiducia
mantenendo alti livelli di previdenza sociale e destinando allo
sviluppo della competitiva produzione nazionale le risorse necessarie. Un messaggio di fine anno
agli ucraini stato scritto anche
dalla
leader
dellopposizione,
Yulia Tymoshenko, attualmente in
carcere dopo una condanna a sette anni di reclusione in un processo che alcuni osservatori ritengono
di matrice politica. Tymoshenko
ha definito la mancata firma
dellintesa con lUe il fallimento
dellanno in Ucraina.

Il messaggio di fine danno di Giorgio Napolitano

Riforme e sacrifici
dalla politica
per un futuro di speranza
ROMA, 2. Un nuovo forte appello
alla politica, chiamata a dare risposte qui e ora soprattutto ai giovani e a mettere in atto lungimiranti
e continuative scelte di governo
con le quali devono misurarsi partiti, forze sociali e Parlamento, questultimo oggi pi che mai bisognoso di nuove regole per riguadagnare il suo ruolo centrale. questo uno dei passaggi pi significativi del messaggio di fine danno del
presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano. Il capo
dello Stato ha ricordato come il
2013 sia stato tra i pi pesanti e
inquieti che lItalia ha vissuto da
quando diventata Repubblica.
Lanno che sta per iniziare ha
detto pu e deve essere diverso
per il Paese e per quanti hanno sofferto duramente.
Nel corso della diretta televisiva
seguita da oltre sette milioni di persone, Napolitano ha anche citato
brani di alcune lettere spedite al
Quirinale da cittadini che si trovano in situazioni di difficolt per la
crisi economica. Un modo per rispondere indirettamente alle violenze verbali e alle tendenze distruttive del dibattito pubblico, richiamando piuttosto a una assunzione di responsabilit nei confronti
delle fasce pi deboli della popola-

Atterrato allAvana un piccolo aereo di unorganizzazione ambientalista della Florida

Primo volo commerciale tra Stati Uniti e Cuba


dopo oltre mezzo secolo
LAVANA, 2. Il 2013 si chiuso a
Cuba con un avvenimento a suo
modo storico. Dopo oltre mezzo secolo, il 30 dicembre infatti atterrato allAvana il primo volo commerciale diretto dagli Stati uniti. Un
piccolo gruppo di nove passeggeri
ha viaggiato dallaeroporto internazionale di Key West, nei pressi di
Miami, in Florida, fino allo scalo

Bloccata parte
della riforma
sanitaria
di Obama
WASHINGTON, 2. Un giudice della Corte suprema americana ha
bloccato ieri uno dei punti pi
controversi della riforma sanitaria
promossa dal presidente Obama.
Il giudice Sonia Sotomayor ha
infatti deciso di sospendere temporaneamente quella norma che
avrebbe costretto anche i gruppi
con affiliazione religiosa a fornire
copertura assicurativa ai propri
dipendenti che intendono usare
la cosiddetta pillola del giorno
dopo. La Corte ha cos accolto la
richiesta di una congregazione di
suore cattoliche. Ora lAmministrazione sar chiamata a trovare
un compromesso.
Proprio lobbligo di copertura
assicurativa in materia di contraccezione rappresenta uno dei punti pi discussi della riforma firmata dal presidente Obama il 25
marzo del 2010, e il cui obiettivo
dichiarato l'aumento del numero delle persone tutelate dal sistema sanitario (32 milioni in pi) e
la diminuzione della spesa pubblica.
Nel frattempo, la Corte suprema ha ricevuto ieri dallo Utah la
richiesta di sospendere la sentenza federale che ha permesso i matrimoni tra omosessuali nello Stato. Domani si sapr se la Corte
accetter di esaminare il caso.

della capitale cubana. Anche se


stato prenotato come un charter privato, si tratta tecnicamente di un
volo commerciale ed il primo dal
1960, ha commentato Peter Horton, il direttore degli aeroporti della
contea di Monroe, quella di Miami.
Sullaereo, un Cessna Conquest,
cera tra gli altri il sindaco di Key
West, Craig Cates. Il volo stato
organizzato dal Florida Keys Tropical Research Ecological Exchange
Institute, unorganizzazione ambientalista.
Quello di Key West era stato autorizzato come aeroporto dimbarco
per cittadini statunitensi diretti a
Cuba fin dallottobre del 2011. Da
allora diverse compagnie di charter
avevano annunciato piani per listituzione di voli periodici per lAvana, ma fin qui non si erano realizzati. Per i cittadini statunitensi che intendano recarsi a Cuba restano comunque delle restrizioni, con leccezione di circostanze speciali, inclusi
gli scambi culturali.
Anche il volo del 30 dicembre, in
ogni caso, dimostra il mutamento
dei rapporti tra gli Stati Uniti e Cuba, dove ieri si celebrato il 55 anniversario della rivoluzione. Era infatti il capodanno del 1958 quando i
guerriglieri guidati da Fidel Castro
entrarono allAvana rovesciando il
regime di Fulgencio Batista.

direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

vicedirettore

caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

Laeroporto dellAvana

Fiat sale al cento per cento di Chrysler

GIOVANNI MARIA VIAN

Piero Di Domenicantonio

Parlamentari
italiani
in visita nelle carceri

Acquistata la quota mancante per il controllo dellazienda statunitense

WASHINGTON, 2. La Fiat sale al


cento per cento di Chrysler dopo
lintesa raggiunta con Veba (il fondo sanitario del sindacato americano Uaw) per lacquisizione del 41,5
per cento mancante. Unoperazione complessa, ma che rilancia
lazienda italiana, facendola diventare uno dei primi costruttori mondiali. Veba ricever un corrispettivo
complessivo pari a 3,65 miliardi di
dollari.
Sul piano tecnico, lintesa prevede unerogazione straordinaria che
Chrysler pagher a tutti i soci, per

direttore generale

un totale pari a circa 1,9 miliardi di


dollari. La Fiat pagher in contanti, invece, laltra parte, 1,75 miliardi
di dollari, e lo far utilizzando la
liquidit disponibile: non previsto infatti un aumento di capitale.
Sul fronte borsistico, in avvio di
contrattazioni, oggi, il titolo segna
un rialzo teorico del 14 per cento.
Lintesa con Veba segna un
momento storico e linizio di un
nuovo capitolo del nostro futuro:
queste le parole usate dallamministratore delegato di Fiat e di
Chrysler, Sergio Marchionne, e dal

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
fax 06 698 83675
segreteria@ossrom.va

zione italiana, che attendono una


svolta: la politica, ha detto a questo
proposito il capo dello Stato, deve
cambiare, servono sacrifici dai
politici. Per quanto lo riguarda, ha
specificato Napolitano, la sua permanenza al Colle si protrarr, fino
a quando la situazione del Paese
me lo far ritenere necessario e fino
a quando le forze me lo consentiranno. Non un giorno di pi ha
precisato e dunque di certo solo
per un tempo non lungo. E ha aggiunto: Considero ogni critica
obiettiva e rispettosa sul mio operato ma non mi lascer condizionare
da campagne calunniose, ingiurie e
minacce. Tra le prime rientra anche la ridicola storia delle mie
pretese di strapotere personale:
Napolitano ha infatti ricordato come la disponibilit a ricandidarsi
gli sia stata chiesta da diverse e
opposte forze politiche.
Un passo del messaggio di fine
danno stato anche dedicato al
drammatico problema delle carceri.
Il presidente della Repubblica ha
richiamato al rispetto dei diritti che
invece vengono negati a migliaia
di detenuti in carceri sovraffollate e
degradate e ha rivolto un messaggio augurale al Pontefice, di cui ha
ricordato le parole: A una comune
responsabilit per le sorti del mondo ha detto ci ha richiamato,
nei suoi messaggi natalizi e per la
Giornata mondiale della pace, Papa
Francesco, con la forza della sua
ispirazione che fa leva sul principio
di fraternit e che sollecita anche
scelte coerenti di accoglienza e solidariet verso quanti fuggono da
guerre oppressioni e carestie cercando asilo in Italia e in Europa.
Successivamente il Quirinale ha
reso noto che il capo dello Stato,
ha avuto, nel pomeriggio di mercoled 1 gennaio, una conversazione
telefonica con il Papa, durante la
quale si avuto uno scambio diretto di auguri e solidariet, che si sono aggiunte alle espressioni di augurio per il nuovo anno che il Pontefice e il presidente della Repubblica italiana si erano rispettivamente indirizzati nelle occasioni pubbliche. Al termine dellAngelus, sempre mercoled, il Papa aveva infatti
ringraziato Napolitano per gli auguri espressi nel messaggio di fine
anno e aveva auspicato il contributo responsabile e solidale di tutti perch lItalia possa guardare
al futuro con fiducia e speranza.

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


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presidente del Lingotto, John Elkann, in un messaggio ai dipendenti. Lemozione con cui oggi vi
scriviamo si legge nel testo
quella del vedere il frutto di quattro anni e mezzo di lavoro per arrivare alla piena integrazione industriale e culturale; siamo certi che
questa emozione sia condivisa dagli oltre 300.000 di voi che nel
mondo sono parte di questo storico
giorno per Fiat e Chrysler. Parziale soddisfazione stata espressa
dai sindacati italiani, che chiedono
investimenti.

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):
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fax 06 69885164, 06 698 82818,
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Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

ROMA, 2. In questo periodo di festivit natalizie alcuni parlamentari


italiani stanno visitando le carceri
di varie province. Liniziativa stata promossa da Argomenti 2000,
unassociazione di amicizia politica
alla quale aderiscono deputati e senatori cattolici militanti in diversi
partiti. Le visite nelle carceri vogliono essere un gesto di concreta vicinanza a quella parte della popolazione, fatta di uomini e donne, cittadini a pieno titolo, che stanno
scontando una pena o che addirittura non hanno subito condanne,
in quanto detenuti in attesa di giudizio. Al tempo stesso, i parlamentari intendono richiamare lattenzione dellopinione pubblica su una
drammatica emergenza che si registra nelle carceri, sovraffollate e
spesso prive di elementari condizioni di civilt. La gravit della situazione emerge dai numeri. Stando
alle pi recenti statistiche, al 31 ottobre scorso negli istituti di pena risultavano presenti 64.323 detenuti
(il 64,9 per cento italiani), rispetto
ai 47.668 posti formalmente esistenti. Seimila di questi, oltretutto, sono inutilizzabili per manutenzione
o pi consistenti opere di ristrutturazione.

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Intesa San Paolo

Alfonso DellErario, direttore generale


Romano Ruosi, vicedirettore generale

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Sede legale
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gioved-venerd 2-3 gennaio 2014

pagina 3

Dopo un 2013 che ha fatto registrare un drammatico aumento del numero dei morti

Due persone uccise ad Alessandria negli scontri tra polizia e manifestanti pro Mursi

In Siria lanno si apre


con scenari inquietanti

Violenze in Egitto

DAMASCO, 2. Il 2014 si apre in Siria


lasciando irrisolte le situazioni
drammatiche nelle quali il Paese
precipitato da tre anni. La diplomazia internazionale impegnata a
tentare una via duscita dalla crisi
con la convocazione, fissata fra tre
settimane, della conferenza di pace
cosiddetta Ginevra 2. Tuttavia restano incerte le prospettive di fermare
un conflitto che, solo nellanno ap-

A met febbraio
le elezioni in Libia
per lAssemblea
costituente
TRIPOLI, 2. Sempre pi certezze
sul cammino verso la Costituzione libica: le elezioni per lassemblea costituente sono infatti state
fissate per met febbraio.
La novit stata annunciata
dallalta Commissione nazionale
per le elezioni, senza per specificare la data precisa. Le operazioni di registrazione per votare
la costituente sono terminate ieri
con poco pi di un milione di
iscritti, la maggior parte dei quali
giovani. Il maggior numero di registrazioni avvenuto nella capitale. Il termine ultimo era stato
posticipato ripetutamente nelle
settimane scorse, a causa del basso numero di iscritti.
La costituente sar composta
da sessanta membri eletti e divisi
equamente tra le tre regioni: Tripolitania (ovest), Fezzan (sud) e
Cirenaica (est). Sei seggi saranno
assegnati a donne, mentre altri
sei saranno divisi tra le tre minoranze: tebu, tuareg e amazigh
(berberi). I candidati per la costituente sono 649, di cui cinquantaquattro donne, mentre per
quanto riguarda le minoranze si
presenteranno quattordici tebu e
sei tuareg. Gli amazigh ne restano esclusi, lamentando la loro
marginalizzazione come ai tempi
di Gheddafi, oltre al riconoscimento nella nuova Costituzione
delle loro peculiarit culturali.
I candidati saranno distribuiti
su undici distretti elettorali: Sirte,
Misurata, Tripoli, Zawya, Sabha,
Ubari, Gadames, Al Batnan, Al
Jabal Al Akhdar, Bengasi e
Ajdabiya. Secondo la dichiarazione costituzionale del 2011, a elezioni avvenute, lassemblea avrebbe quattro mesi di tempo per redigere una nuova Costituzione e
una volta pronta sottoporla, entro un mese, a referendum.
La formazione della costituente sarebbe dovuta essere una delle priorit del Congresso generale
nazionale eletto nel luglio del
2012, ma la crisi politica, problemi burocratici e linstabilit hanno causato ritardi. La novit rispetto agli altri anni che anche
i militari potranno partecipare al
processo elettorale.

pena trascorso, ha provocato 73.455


morti, compresi 22.436 civili.
Il dato stato fornito ieri
dallOsservatorio siriano per i Diritti
umani, unorganizzazione considerata vicina allopposizione al presidente Bashar Al Assad, ma sostanzialmente in linea con i rapporti delle
agenzie dellOnu, secondo le quali
c stata nel 2013 unevidente intensificazione delle violenze, che hanno
fatto registrare, dal marzo 2011, pi
di 130.000 vittime accertate.
Tra le condizioni pi drammatiche, come in tutte le guerre, c
quella dei bambini. LUnicef, il fondo dellOnu per linfanzia, ha lanciato un appello per la raccolta di
835 milioni dollari necessari a finanziare le iniziative che nel 2014 si intendono dare allemergenza umanitaria dei bambini siriani. I fondi richiesti sono il 77 per cento in pi di
quelli dello scorso anno e rappresentano la cifra pi alta mai sollecitata in 67 anni di storia dellUnicef.
Inoltre secondo lorganizzazione sono quattro milioni i bambini che
hanno bisogno di assistenza allinterno della Siria, ai quali se ne aggiungono pi di un milione fuori
dal Paese come rifugiati. Nel 2014
lUnicef punta a vaccinare almeno
25 milioni di bambini contro malattie come la poliomielite; inserire in

Polizia in assetto antisommossa nel centro del Cairo (Reuters)

IL CAIRO, 2. Ancora violenze in Egitto. Due persone


sono morte ieri ad Alessandria durante gli scontri tra le
forze dellordine e i sostenitori del deposto presidente,
Mohammed Mursi. Lo hanno reso noto fonti dei servizi
di sicurezza del Cairo. Secondo la televisione di Stato,
negli scontri rimasto ferito un ufficiale di polizia. In
una nota, le forze dellordine hanno affermato di avere
fatto uso solo di gas lacrimogeni. Altri scontri, senza
vittime, sono stati segnalati nella capitale davanti alla
sede del ministero della Difesa.

Le stesse fonti hanno confermato che un gruppo di


uomini armati ha fatto esplodere un gasdotto nel Sinai.
La potente deflagrazione non ha provocato vittime o feriti. Limpianto serviva soltanto lEgitto.
Lesercito ha lanciato allinizio dellestate una vasta
offensiva nella penisola desertica, dove gli attentati si
sono moltiplicati dopo la rimozione di Mursi. Regista
degli attacchi, che hanno provocato oltre cento morti
tra le forze di sicurezza, il gruppo Ansar al Beit Maqdess, che si ispira ad Al Qaeda.

Colloqui ad Addis Abeba mentre si combatte negli Stati di Jonglei e Unity

Appello del Pam per aiuti alimentari durgenza alla popolazione

Aperti negoziati per il Sud Sudan


ma le armi non tacciono

I bambini prime vittime


del conflitto centroafricano

JUBA, 2. Il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir Mayardit, ha proclamato lo stato di emergenza in due
Stati, quello di Jonglei e quello di
Unity, dove sono in corso violenti
scontri tra le forze di governo e i ribelli fedeli allex vicepresidente Riek
Machar. Lo rende noto lo stesso Governo di Juba su Twitter, mentre
lemittente Al Jazeera riferisce che
lesercito governativo ha inviato migliaia di militari a Bor, la capitale
dello Jonglei, passata laltro ieri sotto il controllo dei ribelli. Lemittente
aggiunge che gli scontri stanno continuando anche su altri fronti, come
ad esempio Mayom e Malakal.
La dichiarazione dello stato di
emergenza coincide con il previsto
avvio dei negoziati tra le fazioni rivali oggi ad Addis Abeba, in Etiopia, dove si cercher di mettere fine
al conflitto scoppiato il 15 dicembre
nella capitale tra reparti contrappostri della Guardia repubblicana e poi
dilagato in altre zone del Paese. Secondo la missione locale dellO nu,
sono morte migliaia di persone e
duecentomila civili sono stati costretti ad abbandonare le proprie case.
Il portavoce del Governo etiopico,
Getachew Reda, ha detto che i colloqui puntano a monitorare i meccanismi del cessate il fuoco. Ma
anche su questo obiettivo minimo le
previsioni restano incerte.

Civili abbandonano Juba (Reuters)

Pechino finanzia la costruzione


di due centrali nucleari in Pakistan
ISLAMABAD, 2. Si rafforzano i legami tra il Pakistan e la Cina. Pechino, infatti, ha accordato a Islamabad un prestito da 6,5 milioni di
dollari per la costruzione di due
nuove centrali nucleari nella citt
portuale di Karachi. Si tratta, sottolinea il Financial Times, del pi
grande accordo mai raggiunto tra i
due Paesi. Lintesa, rilevano gli
analisti, dal punto di vista geopolitico speculare, ma ovviamente di
segno opposto, allintesa raggiunta
nel 2006, sotto la presidenza di
George W. Bush, tra Stati Uniti e
India per un vasto programma di
costruzione di centrali nucleari: accordo sulla base del quale Washington avrebbe fornito a New Delhi la
tecnologia per la realizzazione di
reattori pi efficienti. Una mossa
che a Islamabad non fu affatto gradita.
Le due centrali garantiranno al
Pakistan, da sempre a corto di ener-

programmi di apprendimento quasi


quattro milioni e mezzo di bambini
rimasti indietro nel campo dellistruzione; dare ad undici milioni di siriani laccesso allacqua pulita.
Tra i pochi fattori positivi con i
quali si apre il nuovo anno, c la
conferma che si sta sostanzialmente
rispettando il programma di eliminazione
dellarsenale
chimico
dellesercito governativo, concordato
con la comunit internazionale, anche se non mancano tra gli osservatori persistenti dubbi sul fatto che
altri soggetti del conflitto siriano
possano essere in possesso di tali
armi.
Sulle possibilit di restituire la Siria alla pace avanza dubbi la Cia, il
servizio segreto statunitense, nel suo
ultimo rapporto del quale d notizia
ieri The Wall Street Journal. Secondo il rapporto, la prospettiva
quella di una balcanizzazione del
Paese. Il conflitto potrebbe durare
altri dieci anni o anche di pi, con
Assad non vincitore ma in grado
di sopravvivere, senza controllare
tutta la Siria, ma solo unarea al
confine con il Libano e la costa del
Mediterraneo. Nello scenario delineato dalla Cia presente una frammentazione in tante realt pi o meno autonome controllate dalle diverse milizie rivali.

gia, tra il quindici e il vento per


cento del fabbisogno nazionale. Ricorda lagenzia Agi che la collaborazione tra Pakistan e Cina ha radici storiche. Il precedente progetto
pi grande fu lo sviluppo, con i finanziamenti erogati da Pechino, del
porto di Gwadar, nel Belucistan,
che al momento garantisce alle navi
e alle merci cinesi una base sul mare Arabico, a solo 440 chilometri
dallo stretto di Hormuz.
Intanto, riferisce lagenzia Reuters, il Pakistan e lIndia si sono
scambiati le liste contenenti i propri
siti nucleari, come previsto da un
accordo, siglato nel 1988, che vieta
ai due Paesi di compiere attacchi
contro le rispettive installazioni.
Fonti del ministero degli Esteri indiano hanno poi comunicato che vi
stato anche uno scambio delle liste dei prigionieri, indiani e pakistani, reclusi nei penitenziari dei
due Paesi.

Il leader nordcoreano
agita la minaccia atomica
PYONGYANG, 2. Il leader nordcoreano, Kim Jong-un, ha minacciato,
per il 2014, un disastro nucleare
nella penisola asiatica se si dovesse
arrivare a una nuova guerra, avvertendo che neanche gli Stati Uniti
potrebbero ritenersi al sicuro. Se
scoppia di nuovo una guerra nella
penisola, questa causer un disastro
nucleare massivo e gli Stati Uniti
non ne saranno indenni ha dichiarato Kim in un messaggio diffuso
dalla tv e dalla radio nazionale in
occasione del consueto discorso di
fine anno. Siamo di fronte ad una
situazione nella quale anche un piccolo incidente militare accidentale
pu condurre ad una guerra totale
ha avvertito il leader di Pyongyang.
La parte pi ampia del discorso
di Kim il secondo dalla salita al
potere nel dicembre 2011 dopo la
morte del padre, Kim Jong-il
stata comunque dedicata agli sforzi
per creare un clima favorevole per

migliorare i rapporti tra le due Coree e per il varo delle riforme economiche, senza dimenticare loscura
vicenda che ha portato alla fucilazione per alto tradimento, appena
poche settimane fa, di suo zio Jang
Song-thaek, ex numero due del regime comunista. Faremo sforzi
massicci per migliorare le relazioni
tra nord e sud ha assicurato Kim,
auspicando che Seoul possa avere
un analogo comportamento al fine
di una reale riuscita di un clima di
collaborazione. Kim non ha per
formulato novit rispetto al proposito di ricostruzione economica unita allo sviluppo nucleare gi espresso in primavera, se non rimarcando
che per un Paese prospero e per il
miglioramento del tenore di vita
della popolazione dobbiamo puntare allagricoltura come uno degli
elementi principali del nostro impegno. Priorit, poi, ai settori delle
costruzioni e della tecnologia.

BANGUI, 2. Nella Repubblica Centroafricana e in particolare nella capitale Bangui, tornata teatro da un
mese di scontri tra milizie contrapposte, si registrano violenze contro
i bambini a livelli senza precedenti.
Lo ha denunciato Souleymane Diabate, rappresentante nel Paese
dellUnicef, il fondo dellOnu per
linfanzia, dopo gli scontri che hanno colpito Bangui allinizio di dicembre. Secondo Diabate, sempre
pi bambini vengono reclutati in
gruppi armati e sono presi direttamente di mira in atroci attacchi di
rappresaglia: sono necessarie azioni
concrete di prevenzione. LUnicef
ha verificato sedici casi di uccisioni
deliberate di bambini, alcune in
modo atroce, oltre a sessanta episodi di sparatorie nelle quali sono stati feriti bambini.
La situazione nel Paese resta
drammatica e finora non servito a
riportare almeno unapparenza di
normalit il dispiegamento di contingenti stranieri, quello inviato dalla Francia e la Misca, la missione
dei Paesi confinanti passata lo scorso 19 dicembre, per mandato del
Consiglio di sicurezza dellO nu,
sotto il comando dellUnione africana. Nonostante alcuni interventi
andati a buon fine, soprattutto a
Bangui, si ancora lontani dallottenere il previsto disarmo delle mili-

zie, quelle degli ex ribelli della Seleka, autori del colpo di Stato che
lo scorso marzo ha deposto il presidente Franois Boziz, e quelle rimaste fedeli a questultimo o, comunque, contrapposte alla Seleka.
Le conseguenze per la popolazione di un Paese gi in precedenza
tra i pi poveri al mondo sono state
rese drammaticamente pi pesanti
dalla guerra civile. Il Programma
alimentare mondiale (Pam) dellOnu ha lanciato un appello ai donatori per raccogliere 107 milioni di
dollari per assistere 1.250.000 persone nei prossimi otto mesi. Nellimmediato, sono proprio i bambini
sotto ai cinque anni le persone pi
a rischio. Ci serve urgentemente il
sostegno dei donatori per non rimanere senza cibo gi a gennaio,
ha dichiarato Denise Brown, la responsabile del Pam per lAfrica occidentale, che sta coordinando a
Bangui gli interventi. Brown ha aggiunto che dal 5 dicembre, data
nella quale sono riprese le violenze
a Bangui, lagenzia dellOnu ha
fornito assistenza a 174.000 persone
nella capitale, 41.500 a Bossangoa e
21.500 a Bouar. Linsicurezza il
nostro maggior problema, ha detto ancora Brown, chiedendo alle
parti belligeranti di garantire la libert di movimento degli operatori
umanitari.

Liberati in Myanmar
gli ultimi prigionieri politici
NAYPYIDAW, 2. Importante svolta
nel Myanmar. Il Governo di
Naypyidaw ha infatti reso noto che
dal primo gennaio il Paese asiatico
non ha pi prigionieri politici.
Gli ultimi cinque dissidenti sono
stati liberati marted scorso, dopo
che il presidente, Thein Sein, aveva
annunciato la grazia per tutte le
persone detenute per reati politici.
Si tratta di un provvedimento
molto atteso dalle cancellerie occidentali che se confermato spalancherebbe la strada al ritorno alla
democrazia in Myanmar dopo i
lunghi anni di regime militare, e
consentirebbe di fare partire con
maggiore determinazione gli intensi
programmi di sostegno allo sviluppo e di investimento.
Primo leader di un Governo civile (da novembre del 2010), anche se
sostenuto dai militari, Thein Sein
ha avviato una serie di importanti
riforme politiche e sociali, grazie

alle quali la maggior parte delle


sanzioni internazionali stata sollevata.
Con questo annuncio, il presidente intende rispettare limpegno
assunto nel luglio scorso, quando
promise di liberare tutti i prigionieri politici entro la fine del 2013.
Inoltre, il decreto blocca tutti i procedimenti legali in corso contro i
dissidenti. Salutiamo lordine presidenziale, tuttavia servono diversi
passi per raggiungere un livello zero di prigionieri politici. Servono
uno stato di diritto e pi libert politica ha commentato Bo Kyi, del
Comitato di monitoraggio dei prigionieri politici, citato dal sito del
giornale Irrawaddy.
Da quando stato eletto, Thein
Sein ha liberato oltre 1.300 prigionieri politici, prima tra tutti la leader dellopposizione e premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

gioved-venerd 2-3 gennaio 2014

La storia insuperabile di Ges in Jorge Luis Borges

Il Papa e la fine del Novecento

Non lo vedo
ma continuo a cercarlo

Il secolo
incapace
di finire

tura, di carattere proteiforme, che


arriva addirittura a creare lillusione del referente e trasforma anche
il lettore che interpella in un
lettore proteiforme, in uno e molti, come scrive lo stesso poeta:
Di Proteo legiziano non ti stupire
/ tu, che sei uno e sei molti uomini.
Riguardo a Borges e alla poesia
scelta in questa occasione, ossia
Luca XXIII, mi interessa recuperare
il mondo che il componimento ci
apre, iscritto nella memoria collettiva, tenendo conto del rapporto tra
Vangelo e linguaggio poetico, la
sospensione del referente principale in questa scena evangelica, e
della lettura che Borges
promuove come poeta
Ricordo mia nonna
agnostico, ma al contempo come poeta peche sapeva a memoria la Bibbia
culiare nella sua percePer cui posso essere entrato
zione del mistero.
Che cosa significano
nella letteratura
per il poeta Borges i
per il cammino dello Spirito Santo
Vangeli nella tradizione
dOccidente? In una
nuova visione delle cose , nello conferenza tenuta ad Harvard nel
stesso tempo, un nuovo modo di 1969, dal titolo Larte di raccontare
essere in comune persino per i let- storie, Borges, facendo riferimento
tori sparsi della poesia. La propo- alla forma pi antica della poesia,
sta, che riguarda il discorso poeti- ossia lepica, citava tre esempi:
co, si manifesta nella poesia di Bor- LIliade, lOdissea e un terzo poeges, sempre in dialogo con la tradi- ma che spicca notevolmente sugli
zione e quindi con la dimensione altri: i quattro Vangeli.
comunitaria che questa comporta.
Se ci atteniamo a quanto esposto
importante pensare a Borges finora, il poeta Borges non pu alcome a un lettore della Bibbia poi- lora superare n migliorare il canoch sembra che questa sia stata uno ne evangelico. Il nostro poeta dodei cammini dei suoi primi contatti vr quindi avventurarsi a riscrivecon la letteratura: Ricordo mia re i Vangeli, a sovrapporre la prononna, che sapeva a memoria la pria voce alla trama canonica, a
Bibbia, per cui () posso essere compiere operazioni di negazione o
entrato nella letteratura per il camdi ribellione del referente dottrinamino dello Spirito Santo. Il riferirio, come in Frammenti di un vangemento allo Spirito Santo imporlo apocrifo forse il progetto pi
tante nella concezione letteraria di
audace in tal senso oppure a inBorges. Tale concezione poetica
sinserisce nella tradizione dei libri vertire o ad alterare scene, come in
Cristo
sulla croce: Cristo non sta in
scritti dallo Spirito Santo: Questo
, credo, ci che Omero voleva dire mezzo. il terzo.
Se la storia di Cristo poesia,
quando parlava alla musa. E ci
che gli ebrei e Milton volevano dire Borges si confronta anche con la riquando si riferivano allo Spirito scrittura di questa storia insuperabile, ai limiti del linguaggio. Un
Santo (Borges).
Il carattere sacro del Libro impli- problema che lo stesso evangelista
ca una perfezione assoluta e un si- Giovanni, nel concludere il quarto
gnificato infinito. Due nozioni che Vangelo, esprime a parole: Vi sohanno sempre affascinato Borges, no ancora molte altre cose compiuponendolo di fronte al problema te da Ges, che, se fossero scritte
della restrizione del linguaggio, da una per una, penso che il mondo
lui teorizzata in diversi saggi, come stesso non basterebbe a contenere i
La poesia e La cabala, solo per cin- libri che si dovrebbero scrivere
tarne alcuni, e nella sua stessa scrit- (21, 25).
di MARA LUCRECIA ROMERA*

ellesaminare la poesia di Borges intitolata Luca XXIII (Lartefice, 1960), riprendo


alcune nozioni teoriche che inquadrano la ricerca che
sto realizzando su Poesia e Vangelo in Borges. In primo luogo,
cito le parole di Paul Ricoeur, che
in Filosofia e linguaggio ci dice: A
livello poetico vediamo come la catarsi che compie il poeta non si
pu separare dal suo carattere culturale originario e pertanto dalla
sua dimensione comunitaria: la

Il non dettagliato, che equivale


al non detto, condurrebbe Borges
nel terreno delle congetture e delle
intuizioni proprie dellenigma
della poesia.
Ebbene, la storia di Cristo narrata nei Vangeli per Borges insuperabile, come sottolineava in quella
conferenza: Diciamo che per molti secoli, queste tre storie quella
di Troia, quella di Ulisse e quella
di Ges sono bastate allumanit.
La gente le ha raccontate e riraccontate (). Ma nel caso dei Vangeli c una differenza: credo che la
storia di Cristo non possa essere
raccontata meglio.
Se per la teologia, come afferma
Ratzinger, impossibile superare le
parole di Ges, altrettanto difficile
lo per Borges che, sebbene sospenda il referente o si liberi della
sua epistemologia, non riesce in
questo caso a demolire le verit
sacre e a creare un nuovo mito biblico.
Per quanto riguarda il versetto
scelto da Borges, Luca XXIII, dobbiamo pensare che levangelista Luca non era di origine ebraica e si rivolgeva ai gentili, un po come
Borges ai lettori. I tratti distintivi
che, secondo gli esegeti, questo
evangelista voleva evidenziare, erano la misericordia e il carattere universale della salvezza. I tratti distintivi del Vangelo di Luca sono
ripresi da Borges con la scelta
dellepisodio che conosciamo come

di SILVIA GUIDI

la comunit degli uomini, come se


si proponesse di ampliarla ricreando una scena che continua a ripresentarsi nel tempo attraverso metafore, analogie e drammatizzazioni.
Borges affronta il Cristo tragico
della Croce che quello della
poesia e non il Cristo dottrinario
della Risurrezione. Si tratta del Dio
che si fa uomo fino alla morte e
che Borges non vede dallottica
della fede del credente, ma dallinquietudine del poeta agnostico, come una ricerca che lo accompagna
fino alla fine dei suoi
giorni, come si legge
Ad Harvard nel 1969
in Cristo sulla croce:
Non lo vedo / e
parlando di epica cit tre esempi
continuer a cercarlo
LIliade, lOdissea
fino al giorno ultimo
/ dei miei passi sulla
e un terzo poema che spicca sugli altri
terra.
I quattro Vangeli
Per quanto riguarda il nostro tema, osil buon ladrone, inserito nella sia il rapporto tra referente religiopassione di Cristo, che fa riferimen- so e linguaggio poetico, riteniamo
to alla promessa del paradiso da che lagnosticismo di Borges lo siparte di Ges al ladrone buono. Il tui in un atteggiamento di saggezza
dialogo tra questi e Ges viene de- nel riconoscere limpossibilit di
scritto solo nel Vangelo di Luca. conoscere Dio, il grande enigma,
Ci pu essere stato importante al ma insieme di ammissione della sua
momento della scelta poetica. Il carnalit nella figura di Cristo, cos
dialogo della scena mette in evi- come lo ha espresso nelle voci poedenza la drammaticit della situa- tiche della sua composizione Giozione, conferendo un carattere let- vanni I, 14 (Elogio dellOmbra,
1969).
terario al nucleo teologico.
Questo atteggiamento lo porta a
quel momento tragico quello di Cristo sulla Croce che Bor- non considerarsi, come poeta, suges riscrive dalla prospettiva della periore al Verbo, che ci precede, e
memoria, che riunisce e ha riunito a riconoscere il linguaggio metafo-

rico delle Sacre Scritture, come un


evento letterario che supera se stesso, al punto da considerare i Vangeli la migliore storia narrata in
Occidente, poich in essi le parole
non sono solo significati ma anche
forze provenienti da Dio.
Il fatto di apprezzare i Vangeli
per il loro valore estetico ci dimostra limportanza che Borges attribuisce a questo aspetto, che sarebbe il valore predominante della
poesia. Laspetto estetico sarebbe
cos per Borges assieme a unimminenza, a una rivelazione che sta
per accadere, quel pomeriggio,
quella mattina una forma di salvezza unita allaspetto etico.
La religiosit che sottende lopera di Borges fa parte del rapporto
con il mistero attraverso il linguaggio della poesia che egli concepisce
come una linguaggio equiparabile a
una lingua sacra, magica, in conformit con alcuni tratti della Parola divina. Da qui la fede letteraria
di Borges, analoga a quella del credo religioso, come egli stesso ha
anticipato in uno dei suoi primi
saggi, Professione di fede letteraria:
Del mio credo letterario posso affermare ci che vale per quello religioso: mio perch credo in esso,
non perch inventato da me.
*Instituto Universitario Nacional
del Arte, Buenos Aires

Due pionieri dellastrofisica nellItalia di fine Ottocento

Il gesuita e lastronomo che osservarono il Sole


di ILEANA CHINNICI
Compagni e amici nella ricerca della verit: con queste parole padre
Jos Funes, direttore della Specola
Vaticana, definisce in maniera efficace due astronomi considerati fondatori dellastrofisica italiana. Si
tratta del gesuita Angelo Secchi
(1818-1878), direttore dellO sservatorio astronomico del Collegio Romano, e del giovane Pietro Tacchini (1838-1905), astronomo aggiunto
presso lOsservatorio Astronomico
di Palermo. NellItalia di fine Ottocento, tra la risoluzione della questione romana, le tensioni StatoChiesa, la confisca dei beni ecclesiastici e un anticlericalismo diffuso, soprattutto verso i gesuiti, nasce
unamicizia insolita tra questi due
personaggi, alquanto diversi tra loro ma uniti dalla stessa comune
passione per la scienza.
Entrambi di origini emiliane
Secchi reggiano e Tacchini modenese i due si ritrovano nelle condizioni ideali per una collaborazione scientifica: utilizzano infatti un
identico strumento, a Roma ed a
Palermo, un eccellente telescopio
Merz da 25 centimetri di apertura,
con cui osservano il sole, confrontando i risultati delle rispettive osservazioni.
Sono anni di importanti cambiamenti nel mondo scientifico, che
interessano anche lastronomia: lintroduzione infatti della fotografia e
della spettroscopia in campo astronomico stavano provocando profondi cambiamenti nel modo di fare ricerca astronomica. Nasce
lastrofisica, destinata a soppiantare
lastronomia classica sostanzialmente limitata alla meccanica cele-

ste e capace di interpretare la


luce degli astri, grazie allanalisi
spettrale, stabilendone la composizione chimico-fisica, un risultato fino a quel momento considerato irraggiungibile dal pensiero positivista allora corrente.
Secchi e Tacchini, che furono tra
i pionieri di questa nuova astronomia, iniziano a collaborare nel 1871

Padre Angelo Secchi

ad un progetto scientifico condiviso: creare una rete di monitoraggio


dellattivit solare, per studiare la
fenomenologia e levoluzione delle
macchie e delle protuberanze solari,
nel tentativo di comprendere i principi di base della fisica del Sole.
Questo porter alla costituzione
della prima societ scientifica specificamente dedicata allastrofisica, la

Societ degli Spettroscopisti Italiani (1871), che nasce con un programma di ricerca in fisica solare
ma ha un approccio multidisciplinare, volto a promuovere lo scambio tra astronomi e chimici, fisici,
meteorologi, e cos via che si interessano di spettroscopia. Lorgano
della societ, le Memorie della Societ degli Spettroscopisti Italiani,
oggi considerato la prima rivista
specializzata in astrofisica, in particolare per i suoi contributi sulla fisica solare. Qui Secchi e Tacchini
pubblicano non solo i loro articoli
ma anche splendidi disegni e tavole
cromolitografate delle protuberanze
solari, da loro osservate e messe a
confronto con quelle disegnate da
Giuseppe Lorenzoni allO sservatorio di Padova, anchegli membro
attivo di questa societ, destinata
nel tempo a diventare lattuale Societ Astronomica Italiana (1920).
Nel recente volume Alle origini
dellastrofisica italiana: il carteggio
Secchi-Tacchini 1861-1877, curato da
chi scrive (Inaf-Osservatorio Astronomico di Palermo) e da Antonella
Gasperini (Inaf-Osservatorio Astrofisico di Arcetri), emerge in maniera molto chiara il contributo che i
due astronomi hanno dato nel porre le basi per la nascita dellastrofisica in Italia, e non solo. La loro
corrispondenza ricchissima di riferimenti e di scambi con altri colleghi che allestero si occupavano
delle stesse tematiche e che hanno
fondato lastrofisica europea e statunitense.
Tuttavia non solo linteressante
aspetto scientifico ma anche quello
umano che rende la lettura del carteggio appassionante e coinvolgente. Le paure, i timori, la rabbia, le

delusioni, lo sconforto, lentusiasmo, lamor proprio, la difesa appassionata del proprio lavoro, le invidie, le gelosie, le rivalit, le mosse
politiche, gli affari di famiglia, le
confidenze: tutto passa attraverso il
fitto carteggio (ben 350 lettere) che
Secchi e Tacchini si scambiano e da
cui emerge un rapporto vero, sincero, genuino, in cui prevalgono gli
interessi comuni, al di l delle loro
profonde differenze di et, di carattere, di pensiero, di scelte di vita.
Laffetto spontaneo tra i due si
coglie, da una parte, dagli inviti insistenti di Tacchini perch Secchi si
fermi a Modena a casa sua per
mangiare insieme lo zampone, come pure dalla sua pronta offerta di
cercare appoggi politici per salvare
dalla confisca losservatorio del
Collegio
Romano;
dallaltra,
dallinvio di bottiglie di elisir di eucaliptus da parte di Secchi, preoccupato dalle febbri ricorrenti del
suo amico, e dalle sue raccomandazioni per la sua salute, nonch
dallappoggio ai progetti scientifici
di Tacchini, come la creazione di
un osservatorio astronomico sullEtna.
Il carteggio tra Secchi e Tacchini
in definitiva evidenzia un ritratto a
tutto tondo dei due personaggi e
della loro epoca. Per questo, nel
volume gi citato, il carteggio
preceduto da due saggi introduttivi, di cui il primo descrive il contesto storico e culturale in cui i due
scienziati hanno vissuto e il secondo ripercorre le vicende della ricostruzione del carteggio, che presenta aspetti del tutto fortuiti. Le lettere di Tacchini a Secchi sono infatti
conservate presso la Pontificia Universit Gregoriana e di esse era no-

ta lesistenza, tanto da essere state


oggetto di una pubblicazione nel
2000 da parte di Letizia Buffoni,
Edoardo Proverbio e Pasquale Tucci; le lettere di Secchi a Tacchini,
invece, a lungo cercate in vari archivi, erano state date per disperse,
bench alcune fonti certificavano
una donazione da parte degli eredi
di Tacchini allOsservatorio Astrofisico di Arcetri, dove per mancavano dallarchivio. Nel 2005, nel corso di un riordino della biblioteca
dellOsservatorio, stato ritrovato
perfettamente mimetizzato tra i

Le lettere di padre Angelo Secchi


sono state ritrovate per caso
nove anni fa
nella biblioteca di Arcetri
in un faldone mimetizzato
libri un faldone contenente le
lettere di Secchi, classificato come
volume nello schedario della biblioteca e riportante la relativa segnatura. Limportante ritrovamento ha fatto s che si avviasse un
progetto di edizione completa del
carteggio, che stato finalmente
pubblicato
nel
luglio
2013
dallIstituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), con il contributo della
Specola Vaticana e della Fondazione Ronchi, che ne la casa
editrice (pagine 547). Il volume
inoltre, contribuisce allopera di
valorizzazione e conoscenza del
gesuita astronomo, sul quale il recente volume biografico edito da
Aldo Altamore e Sabino Maffeo
ha acceso i riflettori.

Ci sono quelli che vanno per


mare con poco vento e lo attraversano. Cos fanno, ma non lo attraversano. Il mare non una superficie. dallalto in basso labisso.
Se vuoi attraversare il mare, fai
naufragio; Giancarlo Ricci, giornalista e psicanalista, cita Meister
Eckhart per introdurre il suo ultimo libro Latto, la storia. Benedetto
XVI, Papa Francesco e la fine del
Novecento (Cinisello Balsamo, San
Paolo, 2013, pagine 92, euro 9) in
cui dallosservatorio privilegiato
del suo lavoro lascolto dei disastri soggettivi e delle loro metamorfosi scruta la vertigine del
nostro tempo appiattito sul presente, che vive nellidolatria del
nuovo ma fatica a progettare concretamente il futuro.
uno sguardo che attraversa a
volo radente il disagio attuale di
unintera civilt, segnalandone le
derive, i paradossi, i punti di non
ritorno. Con ironia, talvolta con
sarcasmo, sempre con dolore autentico. Il ritmo quello dellinvettiva; un tempo strano il nostro scrive lautore un tempo
in cui luomo, pur di non dover
riconoscere che ha paura di tuffarsi, non guarda pi il mare.
Nellanalisi di Ricci, che ha il respiro ampio della lunga durata alla Braudel, il Novecento non
terminato con il crollo del muro
di Berlino, n con quello delle
Torri Gemelle, perch qualcosa
nella quotidianit continuava a
crollare, a produrre macerie e relitti. stata la decisione di Benedetto XVI di lasciare il pontificato
a chiudere il secolo scorso trascendendo la storia della Chiesa.
Quellatto ha messo un punto, ha
posto un sigillo: quanto accadr
nel futuro non potr essere interpretato attraverso i soliti schemi
cui siamo abituati. E nei gesti di
Papa Francesco possiamo gi leggere cosa sar il tempo futuro.
Il gesto di Benedetto XVI ha
gridato al mondo che il valore di
ogni singolo io non coincide con
il ruolo che riveste, smascherando
limpasse strutturale del potere, la
falsit della sua pretesa onnipotenza. Lumano segnato da una
falla irreparabile scrive Ricci
una falla da cui non c rimedio.
Per dirla meglio: i danni peggiori
si compiono credendo che possa
esserci rimedio, che si possa guarire da questa falla. Otturarla, dimenticarla, anestetizzarla, aggirarla, sconfessarla. Le cosiddette
nuove patologie del nostro tempo costituiscono prevalentemente
le coniugazioni delle varianti cliniche, soggettive, di questi tentativi.
Il predominio dellinformazione e
della comunicazione viene esercitato a ciclo continuo gettando cemento su questa mancanza, ritenendo possibile riedificare una
nuova Babele.
Il reale, continua Ricci, sempre altrove rispetto a quello che
immaginiamo. come lapertura
del vaso di Pandora da cui escono
le figure pi perverse di un immaginario che pretende di padroneggiare tutto; non pi la cosa pubblica ma la caricatura della sua
degradazione.
Occuparsi, per uno psicanalista,
del disagio della civilt nelle sue
forme attuali costituisce laltra faccia della clinica: un giro apparentemente pi lungo ma che permette di arrivare al cuore delle
questioni, di ogni questione. E
ciascuna questione soggettiva e
singolare proprio perch chiama
in causa una particolare vicenda
sociale; listituzionale e il soggettivo sono indissolubilmente legati.
Se le categorie del Novecento
conclude Ricci hanno proseguito fino ad oggi proprio perch la contemporaneit sembra
abbia preferito utilizzare lo stesso
abito del Novecento aggiungendo
nuovi rattoppi. Dinanzi alla ripetizione di una serie di impasse che
attengono leventualit stessa di
progettare in termini differenti un
possibile futuro, nessuno osa versare vino nuovo in otri nuovi. Cosicch oggi tutti lo constatano:
stiamo perdendo sia il vino sia gli
otri. Doppia perdita. In questo
raddoppiamento che si appresta a
moltiplicarsi a dismisura riconosciamo la vertigine della contemporaneit. una vertigine che Benedetto XVI, uomo audace e profetico, ha saputo individuare e assumere, voltando pagina.

gioved-venerd 2-3 gennaio 2014

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 5

Musulmani in Europa fra il Cinquecento e il Settecento

Un inedito di Giovanni Battista Montini sul Natale

Stranieri
molto familiari

Ci che pi desideriamo

in luce Lucetta Scaraffia nel suo bel


di ANNA FOA
libro Rinnegati del 1993, dalla curioel volume Stranieri fa- sit degli europei verso lO riente,
miliari. Musulmani in ma comunque non del tutto assente
Europa (XVI-XVIII se- nel mondo islamico. Fra le varie cucolo), (Torino, Einau- riosit suscitate, quella rivolta alle
di, 2013, pagine 275, donne una delle pi significative.
euro 26) Lucette Valensi, autrice di Gli ambasciatori, che si fermano
numerosi studi sullargomento oltre anche molti mesi nelle capitali
che del libro dedicato agli ebrei di dEuropa e viaggiano con il loro seGerba, Memorie ebraiche, scritto as- guito da una capitale allaltra, torsieme a Nathan Wachtel e tradotto nando spesso in Oriente con una
in italiano nel 1996 sempre da Ei- moglie europea, magari da aggiunnaudi, ripercorre le tracce della pre- gere alle altre, rivelano nei loro
senza di musulmani in Europa nelle scritti grande curiosit verso le donvarie forme che tale presenza assun- ne occidentali, libere di andare in
se fra il Cinquecento e il Settecen- pubblico e di parlare con tutti, di
to, dalla schiavit allambasceria al- mostrarsi a viso scoperto.
Il libro si apre con la questione
le minoranze rimaste in terra spadei moriscos, musulmani convertiti in Spagna
Gli ambasciatori che si fermano
dopo la presa di Granada e con la loro cacmesi nelle capitali
ciata nel 1609, cacciata
e viaggiano da una citt allaltra
che il sintomo di una
diffidenza inarrestabile
tornavano spesso in Oriente
della societ spagnola
con una moglie europea
verso i convertiti e che
coinvolge insieme, sulgnola dopo la fine della Reconqui- la base del sangue, convertiti intesta. Il libro affronta cos da questa grati e amalgamati da decenni alla
prospettiva i maggiori problemi societ cristiana e musulmani che
della storia sociale e religiosa continuano a praticare in segreto i
dellEuropa nellet moderna: luni- loro riti sotto una vernice superfiformit religiosa, la schiavit, la ciale di cristianesimo. Anche il feconversione, spontanea o forzata nomeno della schiavit, a cui la reche fosse, il commercio, i viaggiato- cente storiografia ha prestato granri e le ambascerie con i loro com- de attenzione, un fenomeno molplessi rituali, lattenzione al diverso, to pi ampio di quanto non si penla curiosit. Tutti temi importanti e si comunemente. Come gli schiavi
significativi, su cui lattenta e docu- cristiani nel mondo islamico, cos
mentata esplorazione della Valensi gli schiavi musulmani in Europa sogetta sguardi nuovi e mette in rilie- no spesso il frutto delle battaglie
vo dimensioni trascurate.
navali o delle incursioni piratesche.
Che in Europa non esistessero E se in teoria la conversione di uno
vere e proprie comunit musulma- schiavo al cristianesimo avrebbe done, che cio a differenza della pre- vuto bastare ad affrancarlo, la ricca
senza ebraica quella musulmana documentazione raccolta da Valensi
non sia mai stata in Europa quella ci mostra come spesso le cose non
di una minoranza organizzata nel stessero cos, e ci parlano di schiavi
seno della maggioranza cristiana, convertiti per essere subito rivenducosa nota e il libro di Valensi, lo ri- ti e di schiavi che domandano invabadisce appieno. Ma al tempo stes- no di convertirsi. In tutto lO cciso il quadro che offre quello di dente, tranne che in Francia dove la
unEuropa che di musulmani molti schiavit era vietata dal 1315, i merne contempla, percorsa com da cati degli schiavi sono un fenomeno
ambasciatori della Porta o dei Paesi normale e la schiavit domestica
del Maghreb, da schiavi, da forzati, non riservata alle aristocrazie citda moriscos in fuga tra due mondi, tadine italiane, ma riguarda unamda principi maghrebini in
esilio. UnEuropa dove la
Gli schiavi musulmani in Europa
conversione al cristianesimo modo di sfuggire alsono spesso il frutto delle battaglie navali
la schiavit, di appagare
La conversione al cristianesimo
le curiosit, di obbedire a
pressioni insopportabili, e
avrebbe dovuto bastare ad affrancarli
talvolta anche unadesioMa spesso non andava cos
ne spontanea di fede, come nel caso del diplomatico persiano Uruch Bech e dei suoi pia fascia di europei.
compagni. Questi musulmani in
Nel XVI secolo, in Spagna ceraEuropa non appaiono, nelle fonti no ben 50000 schiavi musulmani, e
rilette con amore e cura dallautrice, tra il XVII e il XVIII secolo i corsari
particolarmente attenti alle proprie cristiani portarono a Malta, perch
norme religiose: ad esempio se fossero riscattati o venduti, tra
difficile che si avvicinino al maiale 35.000 e 40.000 schiavi musulmani.
non sembrano alieni dal vino; e se Accanto alla schiavit domestica,
sono attenti a salvaguardare la pro- ma infinitamente pi pesante, il repria identit, sono senza dubbio as- mo nelle galee, a proposito del quasai curiosi della diversit europea. le Valensi parla delluniverso conFenomeno dlite, questo, certo, centrazionario delle galere, come
ben distante, come gi aveva messo
parla di pulizia etnica a proposito
della cacciata dei moriscos. Una terminologia che richiama loggi, e
che la studiosa adotta con piena
consapevolezza, teorizzando un uso
controllato dellanacronismo, non
Nellestate del 1939
omologazione di fenomeni diversi
ma campanello dallarme che ha la
funzione di aiutarci a comprendere
il passato alla luce del presente e il
presente alla luce del passato, per
dirla con Marc Bloch.
Ed cos con le domande del
Novecento, ma senza appiattire su
di esse il passato pi remoto, che
Valensi affronta i secoli tra CinqueUnoasi felice, fino al blocco
cento e Settecento, quelli che apdegli ingressi; negli anni
prodano allIlluminismo e alla moTrenta Shanghai era uno dei
dernit dellEuropa. Si tratta di un
pochissimi luoghi in cui gli
libro molto affascinante, scritto con
ebrei potevano rifugiarsi sengrande piacevolezza e denso di stoza dover combattere troppo
rie, di biografie problematiche, di
per ottenere passaporti o visti
rituali complessi di accoglienza, di
di entrata. Ma nellestate del
doni esotici, di cortei, di costumi
1939, daccordo con gli alleati
orientali, di battesimi e di abiure, di
tedeschi, gli occupanti giapmercanti e di mediatori, di lingue
ponesi negarono laccesso ai
diverse. Un quadro pieno di colore
rifugiati. E in pochi giorni i
e di movimento, che ci mette in
diplomatici europei che fino
contatto con un mondo molto pi
ad allora avevano favorito
mosso e complesso di quanto non
lesodo si adeguarono alle
credessimo, dove la guerra non
nuove direttive, talvolta feliciesclude lincontro, dove le norme
tandosi della decisione con le
sono spesso molto diverse dalla
autorit locali. Di questa triprassi, dove i turchi non disdegnaste pagina di storia parla difno di ubriacarsi e di lasciarsi sedurfusamente Luigi Offeddu sul
re dallEuropa e dove i cristiani si
Corriere della Sera del 2
affollano curiosi ad assistere alla
messa in scena dellalterit.
gennaio 2014.

Tra i documenti conservati nellarchivio dellIstituto Paolo VI di Brescia figura lappunto inedito, che qui pubblichiamo, nel quale il futuro Pontefice manifestava lo stupore del credente di fronte al mistero del Natale.
Questo laspetto fondamentale del Natale: in quel giorno la grazia
di Dio si mostrata salvatrice per tutti gli uomini; ... apparve la
bont e lamore di Dio Salvatore nostro verso lumanit. Come se il
cielo si aprisse, e la luce del sole divino piovesse sul mondo, e lo inondasse di ci che pi noi possiamo desiderare, dessere amati; di ci che
pi noi possiamo invocare, dessere salvati; di ci che pi pu trasformare la nostra filosofia della vita e delluniverso, quel giorno benedetto
di Natale ci fu appunto rivelato: Dio ci ama, Dio ci salva, Dio ci apre il
suo disegno, tenuto nascosto nei secoli (Col. 1, 26), il disegno duninfinita misericordia.

Paolo

VI in visita presso i mutilatini di don Gnocchi, nel centro di Roma,


in occasione del Natale 1963 (sopra).
Lappunto autografo di Giovanni Battista Montini (accanto).

Ritratti della Vienna del Novecento in mostra alla National Gallery di Londra

Per non dimenticare


di ALESSANDRO SCAFI
La perdita di una persona cara
un momento traumatico e doloroso, dopo il quale tutti vorremmo
serbare nel profondo del cuore il
perpetuo ricordo di chi ha toccato
profondamente la nostra vita e i
nostri affetti. Oggi possiamo affidarci alla fotografia per riattivare
nella nostra immaginazione la memoria di chi ci ha amato, che abbiamo amato, ma che non pi tra
noi. Anche un ritratto dipinto pu
assolvere a questa funzione, come
stato pi di un secolo fa per una
ricca famiglia viennese.
Ria, la seconda figlia di Aranka
Pulitzer e Alexander Munk, era
una bellissima ventiquattrenne. La
giovane si era innamorata di un
poeta tedesco di ventanni pi anziano di lei e con fama di libertino. I due si erano anche fidanzati
ma quando il promesso sposo
sconfess la sua promessa damore,

volle far istituire a suo nome e in


sua memoria il premio pi importante a cui possa aspirare un giornalista; aveva poi sposato un facoltoso industriale polacco, e quindi
si poteva permettere il pennello di
Klimt a conforto del suo lutto.
A Klimt, dopo la tragedia di
quel suicidio, Aranka chiese di ritrarre la giovane sul suo letto di
morte, come si usava a quei tempi
nella buona societ viennese. Nel
dipinto lintenso blu scuro sullo
sfondo contrasta con i garofani
bianchi e rossi che inghirlandano il
bellissimo e chiaro viso di Ria, in
pace adagiato su un cuscino bianco, le guance ancora tinte di rosa,
mentre coprono il suo petto tessuti
in viola, rosso e arancione. La bocca socchiusa, a suggerire soltanto
un sonno leggero ma per Aranka,
la madre sconvolta dalla tragedia,
quel dipinto, per quanto splendido, era troppo funereo, perch
guardare quella pace solenne ravvi-

E Shanghai
chiuse le porte
agli ebrei

Gustav Klimt, Ria Munk sul letto di morte (1912)

abbandonandola, Ria non volle sopravvivere a quella terribile delusione, e si tolse la vita. Era il 28
dicembre 1911. La madre, sconvolta, come si pu immaginare, volle
che fosse dipinto un ritratto della
figlia cos drammaticamente perduta. Lincarico fu affidato a Gustav
Klimt, il ritrattista pi ricercato a
Vienna in quegli anni. Aranka era
nipote di Joseph Pulitzer, il famoso giornalista e ricco editore che

vava soltanto un dolore straziante.


Ci voleva un ritratto che ricordasse
quanto Ria fosse bella, vivace ed
esuberante da viva. Klimt ricevette
allora lincarico di dipingere un altro ritratto, usando fotografie della
defunta per rappresentarla piena di
vita comera.
Due ritratti di Ria Munk dipinti
da Klimt, quello sul letto di morte
del 1912 e uno dipinto tra il 1917 e
il 1918, sono esposti in una mostra

dedicata al ritratto nella Vienna Gustav Klimt, Ludwig van Beethofin-de-sicle: Facing the Modern: ven, Egon Schiele e Gustav
The Portrait in Vienna 1900. Mahler, tutte prestate dal Museum
Lesposizione, concepita da Chri- Karlsplatz di Vienna.
Il percorso comincia con il costopher Riopelle e curata da Gemma Blackshow, ha ravvivato lau- siddetto periodo Biedermeier, lo
tunno londinese alla National Gal- stile romantico dinizio Ottocento
lery e chiuder a met gennaio di moda nella borghesia mitteleu2014. Il grande ritratto postumo di ropea desiderosa di normalit doRia Munk, che Klimt inizi intor- po le guerre napoleoniche, un peno al 1917, fu ritrovato incompiuto riodo rappresentato da artisti come
nel suo studio dopo la morte Frederich von Amerling e Ferdidellartista nel febbraio 1918, e con- nand Georg Waldmller. I loro risegnato ad Aranka Munk. La gio- tratti furono poi riscoperti dai pitvane Ria, in piedi su un elegante tori moderni della Vienna del 1900.
sfondo di fantasie floreali, immersa Il visitatore si aggira quindi tra imin una raffinata freschezza decorata magini di bambini e famiglie, di
da mille colori, ci offre un sorriso artisti e intellettuali, di uomini e
sognante. Klimt non ha finito di donne nei loro ruoli coniugali e
decorare il suo abito, in primo pia- professionali ritratti tra il 1867 e il
no restano solo tracce di carbonci- 1918. Quel periodo prometteva riforme e benessere, rinnovamento e
no per uno schizzo preliminare.
La mostra di Londra, dedicata tolleranza, ma fin per generare il
alla ritrattistica fiorita nella capita- dramma della guerra mondiale e
le asburgica intorno al 1900, pro- lincubo dei totalitarismi.
prio nel primo germogliare dellarPrima della sala conclusiva con
te moderna, offre la possibilit di opere non finite o abbandonate
ripercorrere un periodo straordina- perch deludevano le aspettative
rio della Vienna imperiale, tra i pi degli artisti o dei committenti, una
importanti nella storia europea. In sala dedicata al ritratto come diuna citt multinazionale, multietni- chiarazione damore a ricordo di
ca e multireligiosa, gli artisti a un defunto, ed qui che sono
differenza dei loro
contemporanei a PariIn una citt multietnica e multireligiosa
gi, Monaco e Berlino
erano incoraggiati
gli artisti erano incoraggiati
dai committenti a cona concentrarsi sullimmagine del singolo
centrarsi sullimmagine
dellindividuo perch
Riprodurre i cari scomparsi
cos richiedeva il merdivenne una forma di memoria
cato locale.
Ritratti divenuti celebri icone di questo periodo di- esposti i ritratti di Ria Munk dipinti da Gustav Klimt, Egon pinti da Klimt. Accanto ai pi vivi
Schiele, Richard Gerstl, Oskar Ko- colori che ritraggono persone vive,
koschka e Arnold Schnberg so- le maschere mortuarie e i ritratti di
no esposti accanto a opere di arti- persone amate e perdute, tra cui
sti meno celebri ma comunque im- quelli di Ria, ispirano nelle sale
portanti, come Broncia Koller e dellesposizione uninquietante senIsidor Kaufmann. Esposti alla Na- timento del carattere effimero di
tional Gallery di Londra sono di- tanta umanit. La mostra londinepinti provenienti dalle collezioni se ricostruisce le mutevoli identit
pi importanti dAmerica e dEu- di artisti e committenti, amici e faropa, tra cui opere che raramente miliari, intellettuali e vip di una
lasciano le pareti del Castello del societ di un altro tempo e di un
Belvedere di Vienna o del Museum altro spazio. E alla fine il visitatore
of Modern Art di New York, ac- resta con un senso allo stesso temcanto a immagini poco conosciute, po di meravigliata curiosit e
eppure notevoli, provenienti da struggente malinconia, perch sono
piccole collezioni pubbliche e pri- tante le fattezze umane dipinte e
vate. La maggior parte delle opere cos vari gli stili pittorici, ma viene
sono su tela, ma i visitatori posso- da domandarsi: dove sono ora tutno ammirare anche disegni e le im- te queste persone? Che senso ha
pressionanti maschere mortuarie di avuto la stesura di tanti colori?

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

gioved-venerd 2-3 gennaio 2014

Si concluso dando appuntamento a Praga lincontro europeo della Comunit di Taiz

Priorit indicate dal patriarca di Costantinopoli Bartolomeo

La riconciliazione
segno del Vangelo

Per la famiglia
e la sua dimora

STRASBURGO, 2. Da Strasburgo a
Praga per costruire lunit tra i cristiani. La citt francese ha salutato
ieri, 1 gennaio, le decine di migliaia
di partecipanti al tradizionale incontro europeo dei giovani e dalla cattedrale gotica il priore della comunit ecumenica, fratel Alois, ha annunciato che il prossimo raduno
continentale si svolger nella capitale della Repubblica Ceca, dal 29 dicembre 2014 al 2 gennaio 2015. Il
cardinale e arcivescovo di Praga,
Dominik Duka, e il presidente del
Consiglio ecumenico delle Chiese
ceche, pastore Daniel Fajfr, sono
giunti a Strasburgo per sottolineare
levento. Cari giovani amici ha
detto il porporato con gioia che
vi invito allincontro internazionale
dei giovani cristiani preparato dalla
Comunit di Taiz nella Repubblica
Ceca, a Praga, citt che si trova nel
cuore dellEuropa e che, sin dallinizio della nostra storia, stata un
centro spirituale e culturale non solo del nostro Paese, ma di tutta
lEuropa centrale.
Quella di Praga sar dunque la
nuova tappa nel cammino per lunit tra i cristiani. Nella meditazione
della sera del 31 dicembre fratel
Alois ha ricordato il senso di questo
itinerario spirituale: Se cerchiamo
una riconciliazione tra i cristiani,
non per essere pi forti. Non
nemmeno per ripiegarci su noi stessi. No, noi cerchiamo la riconciliazione dei cristiani perch essa sia un
segno di Vangelo, e possa diventare
un fermento di avvicinamento tra
gli uomini e tra i popoli.
In questa prospettiva, si proietta
dunque il lavoro della Comunit di
Taiz per tutto il 2014. Lo ha sotto-

lineato lo stesso fratel Alois nella


lettera che ha accompagnato il trentaseiesimo raduno continentale della
Comunit ecumenica, che per cinque giorni ha visto almeno trentamila giovani invadere Strasburgo per
il tradizionale pellegrinaggio della
fiducia sulla terra: Cristo donava
la sua amicizia a tutti, senza rifiutare nessuno. Coloro che amano Cristo in ogni parte della terra formano, al suo seguito, come una grande
comunit damicizia. Si chiama comunione. Per questo, hanno un
contributo da offrire per guarire le
ferite dellumanit.
La riflessione sulla lettera del
2012 di fratel Alois Verso una nuova
solidariet continua dunque a essere
la base del cammino comune che
porter la Comunit fino al 2015. E
che impegna, per lanno che inizia,
a cercare la comunione visibile fra
tutti coloro che amano Cristo. Il
tutto secondo quattro binari indicati come le quattro proposte
per partecipare a tale ricerca. In primo luogo, dunque, unirsi alla comunit locale che prega. Infatti,
quale grande passo in avanti sarebbe se le comunit locali, i gruppi,
gli oratori, diventassero sempre di
pi dei luoghi di amicizia. Luoghi
accoglienti dove ci sosteniamo vicendevolmente, dove siamo attenti
ai pi fragili, agli stranieri, a coloro
che non condividono le nostre
idee. Di qui lidea ed la seconda proposta di allargare lamicizia al di l delle frontiere che ci limitano. E, dunque, perch non
scegliere per un anno, fra il vicinato, una situazione e delle persone a
cui offrire una presenza amichevole,
manifestare una solidariet: esclusi,

poveri, malati, portatori di disabilit, bambini abbandonati, immigrati,


persone senza lavoro?.
Tutto ci sfocia nella terza proproposta: condividere e pregare regolarmente con altri, perch per
alcuni giovani, esperienze dolorose,
abbandoni, solitudine, o anche la
viva coscienza delle ingiustizie nel
mondo, rendono talvolta quasi impossibile la fede in Dio. Diventa
perci importante leggere insieme
una pagina del Vangelo o unaltra
lettura. Fare una preghiera comune
con alcuni canti, una lettura biblica,
un lungo momento di silenzio.
Soprattutto, per, occorre rendere pi visibile la comunione fra tutti
coloro che amano Cristo. Infatti,
nella nostra citt, nella nostra regione, ci sono anche persone che
amano Cristo in una maniera differente dalla nostra. Chiamarci cristiani vuol dire portare il nome di
Cristo. Noi riceviamo la nostra
identit di cristiani con il battesimo
che ci unisce a Cristo. Cerchiamo di
dare maggiore visibilit a questa
identit comune, anzich sottolineare le nostre identit confessionali.
In questo senso, fratel Alois lancia
linvito: Andiamo verso chi diverso da noi un altro gruppo,
unaltra parrocchia, un altro movimento, unaltra confessione, una comunit cristiana di migranti. Andiamo a visitarli, lasciamoci accogliere,
invitiamoli. Insieme a loro rivolgiamoci a Cristo con una semplice preghiera, mettiamoci sotto lo stesso
tetto senza aspettare che tutto sia
pienamente armonico, cos anticiperemo una pienezza di comunione.

Iniziativa della Federazione mondiale luterana da attuare ogni mese del 2014

Un giorno di digiuno in difesa del clima


GINEVRA, 2. Chiediamo una giornata di digiuno, nelle comunit di
fede in tutto il mondo, ogni primo
giorno del mese, fino al 1 dicembre 2014 quando comincer a Lima
il Cop 20. quanto si legge sul sito on line della Federazione mondiale luterana (Lwf) che intende in
questo modo coinvolgere cittadini e
fedeli in unapprofondita riflessione
in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che avr luogo a fine anno in Per. Abbiamo deciso di digiunare
si afferma per solidariet con le
persone colpite dai cambiamenti climatici nel mondo, con i milioni di

individui che hanno perso la loro


casa e i mezzi di sostentamento a
causa di eventi meteorologici estremi, e in ricordo di quanti sono
morti.
Lintenzione quella di unire
persone di fede e differenti percorsi
di vita per costituire un forte gruppo di opinione a sostegno delle
azioni tese a rallentare il cambiamento climatico: Il digiuno una
pratica spirituale di lunga data che
troviamo in molte tradizioni religiose. unesperienza intensa sia da
un punto di vista fisico che spirituale.

Liniziativa, lanciata assieme ad


altre organizzazioni, stata decisa il
18 dicembre a Ginevra (sede della
Lwf) e la prima giornata si svolta
proprio ieri, 1 gennaio. Nei giorni
scorsi il direttore del Dipartimento
per la missione e lo sviluppo, Carlos
Bock, ha chiesto ai membri delle
chiese aderenti alla Federazione
mondiale luterana di condividere
linvito a un giorno di digiuno per
il clima, prendendo parte attiva alla
promozione della giustizia climatica.
Secondo Bock il digiuno un modo per i luterani di esprimere la loro
fede comune, valori spirituali ed etici, sollecitando i Governi a essere
pi ambiziosi nei negoziati sul cambiamento climatico. Per i credenti
ha aggiunto il segretario per i
giovani, Caroline Richter il digiuno un segno per ri-pensare i nostri
stili di vita, per chiedere perdono e
ri-impegnarci in modo pi responsabile e sostenibile.
Oltre alla Lwf sono coinvolti diversi gruppi giovanili, il Climate Action Network, il World Council of
Churches, la Global Call for Climate Action, Avaaz, 350.org, Friends of
the Earth, Move On, 18 Million Rising, Forecast the Facts e il Climate
Justice Network.
La questione del cambiamento
climatico una preoccupazione costante della Federazione mondiale
luterana ed considerata fra le priorit del piano strategico 2012-2017.
Lassemblea del 2010 a Stoccarda ha
rafforzato limpegno dellorganizzazione per la giustizia climatica e la
cura dellambiente, affinch le generazioni future possano godere i
frutti della creazione e condurre una
vita salutare.

ISTANBUL, 2. La famiglia e la sua


dimora. In due interventi il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo,
tornato di recente con vigore sugli
argomenti pi cari alla sua predicazione, quali, appunto, la difesa
dellistituto famigliare cellula
della vita e culla per la corretta e
giusta crescita dei figli e la tutela dellambiente. Il primo tema, insieme alla denuncia della perdurante persecuzione dei cristiani, stato
affrontato nel tradizionale messaggio natalizio.
Per il patriarca ortodosso, nostro
Signore ha esaltato e definito il ruolo dellunione tra luomo e la donna. Si tratta di una divina verit e
realt che chiamata a essere riconosciuta e non solo dai capi spirituali e dai pastori del gregge
umano, ma anche dai potenti di
questo mondo. In questo senso, ha
aggiunto, nostro dovere far conoscere e sostenere questa unione famigliare fonte della giusta, sana crescita e sviluppo della nostra martoriata societ. Anche perch, da
2013 anni che nostro Signore viene
ucciso ogni giorno nella persona di
migliaia di embrioni, uccisi per volont dei propri genitori. da 2013
anni che nostro Signore viene irriso
nella persona dei ragazzi che vivono
nella miseria e nella crisi della famiglia. Ed da 2013 anni che lincarnato nostro Creatore viene perseguitato da Erodi contemporanei nelle persone dei deboli e dei cristiani
in Siria. Cos come, da 2013 anni
Cristo scappa insieme ai profughi
non solo in Egitto ma anche in Libano, Europa, Africa e America.
Tuttavia, il Natale ricorda a tutti la
strada della speranza, perch Cristo
venuto nel mondo per sollevare
la nostra croce personale al fine di
trovare grazia e misericordia.
Ed lo stesso tratto di speranza
che si pu rintracciare anche nel
passaggio finale della relazione pronunciata di recente a Istanbul da
Bartolomeo, in occasione della cerimonia alla Boazii University durante la quale ha ricevuto la laurea
ad honorem per lo straordinario
contributo dato alla difesa dellambiente: Restiamo ottimisti riguardo
la risposta umana alla crisi ecologica, semplicemente perch siamo ottimisti circa il potenziale dellumanit. Se non fossimo davvero convinti
di questo, allora tradiremmo la nostra fede cristiana ortodossa che anche oggi, come in ogni epoca e luogo, deve prendersi degli obblighi
nei confronti delle generazioni future. Mai prima dora, nella lunga storia del nostro pianeta, lumanit
stata cos preparata nellaffrontare
la possibile distruzione del proprio
ambiente naturale. La difesa
dellambiente, ha sottolineato il patriarca ortodosso, non appartiene
solo allodierna generazione ma anche a quelle future. I nostri figli e i
figli dei nostri figli hanno diritto a
un mondo libero dal degrado e dalla violenza, un mondo di generosit
e compassione.
A sostegno del suo discorso, intitolato Compassion: caring for Creation, caring for our future, Bartolomeo ha confermato lintenzione di
voler trasformare lex orfanotrofio
nellisola di Bykada, restituito tre
anni fa al patriarcato, nella casa
dellIstituto mondiale dellambiente. Lambizioso progetto sar al
centro di uniniziativa interdisciplinare e interconfessionale che servir
da catalizzatore per riunire leader
religiosi, scienziati, imprenditori, associazioni, politici, accademici. Il
primo passo sar la creazione di una
fondazione incaricata del restauro
dellorfanotrofio (quasi interamente
costruito in legno) per il quale hanno gi annunciato il loro sostegno
materiale alcune aziende e numerosi
privati.
Larcivescovo di Costantinopoli
ha ricordato listituzione, nel 1993,
del comitato scientifico e religioso
presieduto dal metropolita di Pergamo, Giovanni, i cinque seminari
estivi (sullinterconnessione fra ecologia ed educazione, sulletica, sulla
comunicazione, sulla giustizia e sulla povert) organizzati dal 1994 al
1998 presso la Scuola teologica di
Halki, oltre agli otto simposi, fra il
1995 e il 2009, dedicati al mar Mediterraneo, al mar Nero, al fiume Danubio, al mar Adriatico, al mar Baltico, al Rio delle Amazzoni, alla regione artica e al fiume Mississippi.
Pi di recente, nel 2012, stata
inaugurata ad Halki una serie di se-

minari su argomenti specifici, compresi il commercio e le arti, sempre


legati al tema ambientale.
Siamo profondamente convinti
che non ci possono essere due modi
di guardare il mondo, per esempio
una visione religiosa da una parte e
profana dallaltra. Non ci possono
essere una prospettiva spirituale e
unaltra, differente comprensione secolare del mondo. Non si pu fare
una distinzione tra la preoccupazione per il benessere umano e quella
per la conservazione ecologica. Ci
che in gioco osserva il patriarca
Bartolomeo non soltanto la nostra capacit di vivere in modo pi
o meno sostenibile ma la nostra
stessa sopravvivenza. Gli scienziati
parlano di punti critici e di brusco cambiamento climatico, i leader politici di sfide che ci attendono, i testi religiosi di crisi umana
e della grazia del perdono di Dio.
Ma tutti fanno capire che verr il

momento in cui dovremo affrontare


le conseguenze, e sar troppo tardi. Il patriarca ecumenico ricorda,
in un parallelismo fra cristianesimo
orientale e occidentale, Serafino di
Sarov e Francesco dAssisi, mistici
che capirono verit semplici, ovvero che una persona con un cuore
puro in grado di percepire una
connessione con il resto della creazione. Negli sforzi per contenere il
riscaldamento globale, luomo deve
accettare di sacrificare alcuni stili di
vita, egoistici e avidi: Quando impareremo a dire basta? Quando capiremo che dobbiamo lasciare
unimpronta pi leggera su questo
pianeta per il bene delle future generazioni? Possiamo essere in disaccordo su unideologia sociale o politica ma sicuramente concordiamo
tutti conclude Bartolomeo sulla
nostra responsabilit di proteggere
le risorse naturali, che non sono n
illimitate n negoziabili.

Il patriarcato di Mosca sui bimbi nati da maternit surrogata

Ortodossi e battesimo
MOSCA, 2. Fra i documenti approvati dal sinodo della Chiesa ortodossa russa svoltosi il 25 e 26 dicembre a Mosca ne figura uno dedicato al battesimo dei bambini
nati in caso di surrogazione di
maternit nella fecondazione assistita dalle cosiddette madri
portanti. Nel testo, riportato in
sintesi dal blog Parlons dorthodoxie, si ricorda che ogni bambino pu essere battezzato nella fede
di coloro che chiedono tale sacramento per lui: Un bambino non
responsabile delle azioni dei suoi
genitori e non colpevole del fatto
che la sua venuta al mondo derivi
da tecnologie riproduttive condannate dalla Chiesa. Il patriarcato
di Mosca, pur ribadendo la sua
contrariet a tale pratica oggi autorizzata in Russia, non nega dunque il battesimo ma raccomanda di
procedere al rito solo a unet in
cui il minore possa prendere e assumersi gli impegni sacramentali
davanti a Dio.
Nel documento si aggiunge tuttavia che il bambino pu ricevere
il battesimo anche in tenera et a
condizione che i suoi genitori facciano atto di conversione e si impegnino a educare il piccolo nella
fede cristiana e in obbedienza alla
parola del Vangelo. Agli occhi della Chiesa ortodossa russa la surrogazione di maternit un metodo
riproduttivo inaccettabile: si sottolinea il lato snaturato di tale
pratica che avvilisce la dignit
umana della donna e la sua nobile
vocazione di madre, in quanto il
suo corpo non considerato che
una sorta di incubatrice, una macchina. Com noto, infatti,
nellambito della fecondazione assistita, la madre portante quella donna che si assume limpegno
di portare avanti la gravidanza e
di partorire per conto di una cop-

pia sterile, alla quale consegner il


nascituro. Ma il bambino osserva il sinodo non responsabile
di tutto questo e pu dunque essere battezzato secondo la fede dei
suoi genitori e padrini. Tuttavia,
se i genitori non confessano
espressamente la loro azione e i
padrini si mostrano di fatto daccordo con tale atto peccaminoso,
non pi solo una questione di
educazione cristiana del bambino.
Il rifiuto di battezzarlo corrisponde allora alla tradizione ortodossa
che prevede ladesione alla dottrina della Chiesa del battezzato o
dei suoi genitori e padrini, quando
si tratta di un bambino. Un tale rifiuto avr anche un significato pastorale, poich la societ ricever
chiaramente il segnale da parte
della Chiesa che la pratica delle
madri portanti inaccettabile
dal punto di vista cristiano. Tutta
la pratica deve essere seguita dal
vescovo del luogo e se un prete
decidesse per la dispensa rischierebbe sanzioni canoniche. Unica
eccezione il pericolo di morte del
nascituro: in tal caso il sacramento
sarebbe amministrato senza impedimenti. In conclusione, se i genitori non confessano il loro peccato, il battesimo va rinviato fino a
quando non cambieranno atteggiamento oppure fino a quando il
bambino non sar in grado di scegliere la propria fede.

LOSSERVATORE ROMANO

gioved-venerd 2-3 gennaio 2014

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Il vescovo di Roma a San Pietro per il Te Deum di ringraziamento nellultimo giorno dellanno

Una citt pi bella


se pi accogliente e ricca dumanit
Rendere Roma sempre pi bella, accogliente e
solidale. linvito rivolto da Papa Francesco
nellultimo giorno dellanno per migliorare la nostra
citt. Lo ha fatto presiedendo i primi vespri della
solennit di Maria Santissima Madre di Dio, il
canto del Te Deum di fine anno e ladorazione e
benedizione eucaristica, nella basilica vaticana,
marted pomeriggio, 31 dicembre. Dopo il Padre
Nostro, stato esposto il Santissimo Sacramento
nellostensorio collocato sullaltare della Confessione.
Papa Francesco ha sostato per alcuni minuti in
ginocchio in adorazione, e dopo il tradizionale Te

Lapostolo Giovanni definisce il


tempo presente in modo preciso:
giunta lultima ora (1 Gv 2, 18).
Questa affermazione che ricorre
nella Messa del 31 dicembre sta a
significare che con la venuta di Dio
nella storia siamo gi nei tempi ultimi, dopo i quali il passaggio finale sar la seconda e definitiva venuta
di Cristo. Naturalmente qui si parla
della qualit del tempo, non della
quantit. Con Ges venuta la pienezza del tempo, pienezza di significato e pienezza di salvezza. E non
ci sar pi una nuova rivelazione,
ma la manifestazione piena di ci
che Ges ha gi rivelato. In questo
senso siamo nellultima ora; ogni
momento della nostra vita non
provvisorio, definitivo, e ogni nostra azione carica di eternit; infatti, la risposta che diamo oggi a Dio
che ci ama in Ges Cristo, incide sul
nostro futuro.

Deum, ha impartito la benedizione eucaristica. In


basilica molti abitanti dellUrbe, non solo laici, ma
anche presbiteri, religiosi e religiose che prestano
servizio nella citt eterna, e rappresentanti
dellamministrazione civile, guidati dal sindaco
Marino. Alla liturgia hanno partecipato venticinque
cardinali, gli arcivescovi Parolin, segretario di Stato,
Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, e
Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, e
numerosi arcivescovi, vescovi e prelati della Curia
romana, tra i quali monsignor Camilleri,
sottosegretario per i Rapporti con gli Stati. Tra i

La visione biblica e cristiana del


tempo e della storia non ciclica,
ma lineare: un cammino che va
verso un compimento. Un anno che
passato, quindi, non ci porta ad
una realt che finisce ma ad una
realt che si compie, un ulteriore
passo verso la meta che sta davanti a
noi: una meta di speranza e una meta di felicit, perch incontreremo
Dio, ragione della nostra speranza e
fonte della nostra letizia.
Mentre giunge al termine lanno
2013, raccogliamo, come in una cesta, i giorni, le settimane, i mesi che
abbiamo vissuto, per offrire tutto al
Signore. E domandiamoci coraggiosamente: come abbiamo vissuto il
tempo che Lui ci ha donato? Lo abbiamo usato soprattutto per noi stessi, per i nostri interessi, o abbiamo
saputo spenderlo anche per gli altri?
Quanto tempo abbiamo riservato
per stare con Dio, nella preghiera,
nel silenzio, nella adorazione?

presenti anche larcivescovo Gnswein, prefetto della


Casa Pontificia, monsignor Sapienza, reggente della
Prefettura, e il medico Polisca. Al termine della
liturgia il Papa ha reso omaggio alla statua di san
Pietro posta nella basilica vaticana. A conclusione il
Pontefice si recato a pregare alcuni minuti davanti
al presepe allestito in piazza San Pietro. Sceso
dallautomobile, stato accolto dal cardinale Bertello,
presidente del Governatorato dello Stato della Citt
del Vaticano, dal vescovo segretario generale Vrgez
Alzaga e da don Garca de la Serrana Villalobos,
direttore dei Servizi tecnici.

E poi pensiamo, noi cittadini romani, pensiamo a questa citt di Roma. Che cosa successo questanno?
Che cosa sta succedendo, e che cosa
succeder? Com la qualit della vita in questa Citt? Dipende da tutti
noi! Com la qualit della nostra
cittadinanza? Questanno abbiamo
contribuito, nel nostro piccolo, a
renderla vivibile, ordinata, accogliente? In effetti, il volto di una citt
come un mosaico le cui tessere sono
tutti coloro che vi abitano. Certo,
chi investito di autorit ha maggiore responsabilit, ma ciascuno di

noi corresponsabile, nel bene e nel


male.
Roma una citt di una bellezza
unica. Il suo patrimonio spirituale e
culturale straordinario. Eppure,
anche a Roma ci sono tante persone
segnate da miserie materiali e morali, persone povere, infelici, sofferenti,
che interpellano la coscienza di ogni
cittadino. A Roma forse sentiamo
pi forte questo contrasto tra lambiente maestoso e carico di bellezza
artistica, e il disagio sociale di chi fa
pi fatica.

Roma una citt piena di turisti,


ma anche piena di rifugiati. Roma
piena di gente che lavora, ma anche
di persone che non trovano lavoro o
svolgono lavori sottopagati e a volte
indegni; e tutti hanno il diritto ad
essere trattati con lo stesso atteggiamento di accoglienza e di equit,
perch ognuno portatore di dignit umana.

Il Papa per la marcia della pace svoltasi a Campobasso

Occorre fuggire
dalla globalizzazione
dellindifferenza
CAMPOBASSO, 2. Un rinnovato
impegno nella costruzione di una
convivenza fondata sulla verit, sul
lamore e sulla giustizia, fuggendo
dalla globalizzazione dellindifferenza, che fa abituare alla sofferenza dellaltro e induce al disprezzo e
allabbandono dei pi deboli
stato sollecitato da Papa Francesco
nel messaggio indirizzato alla quarantaseiesima Marcia per la pace,
promossa dalla Conferenza episcopale italiana, in collaborazione con
Caritas, Pax Christi e Azione cattolica, che si svolta la sera dellultimo dellanno a Campobasso sul tema scelto dal Pontefice per la
Giornata mondiale del 1 gennaio:
Fraternit, fondamento e via per
la pace. Iniziativa che ha registrato la partecipazione di moltissimi
giovani che, attraversando le strade
del capoluogo molisano, hanno
compiuto alcune tappe significative: dalla mensa Caritas al carcere,
per non dimenticare chi chiede una
nuova opportunit e un futuro migliore. Ad aprire il corteo, forse ancor pi significativamente, la croce di Lampedusa, realizzata da un
falegname dellisola con i legni delle barche dei migranti, per richiamare alla memoria il sacrificio di
quanti sono morti nel tentativo di
approdare in Europa.
Nellomelia della messa celebrata
al termine della marcia, larcivescovo di Campobasso-Boiano, Giancarlo Maria Bregantini, presidente
della Commissione episcopale per i
problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, ha ribadito limportanza dellimpegno per la realizzazione di una societ fondata
sullamore. Per costruire la pace
occorre tanto tempo. Non la si improvvisa mai, ma la si prepara con
cura, con amore, fin nei particolari,
tramite relazioni costruite con amore. Con la stessa tenerezza, una
montagna di tenerezza, con cui
Maria realizz le povere fasce della
grotta di Betlemme. Ma proprio
quella tenerezza ha trasformato
una dimora per animali in una casa
luminosa, la casa di Ges. Dunque, ci vuole pazienza infinita,
per costruire la pace, giorno per
giorno, fedelmente, con tenacia e
caparbiet. Da qui, limportanza
dei piccoli passi, come in una marcia, fatta insieme ai compagni di
strada. la forza del germoglio,
che ci viene dalla contemplazione
del piccolo Bambino Ges, icona
di questo Natale. Quel bambino

che nato anche lui senza documenti, lungo una strada, fuori dai
controlli legali, da due genitori in
precariet, costretto poco dopo a
scappare davanti alla polizia.
Questo il Natale, non caramelloso, ma vero, da contemplare con
amore. La pace esige tempo, pi
tempo che spazio. Nella pace riceviamo ci che veramente siamo.
Ricostituire la pace nel tessuto
umano e culturale significa accogliere linvito divino pi grande:
restare nellAmore di Dio.
Per il presule, che non ha risparmiato critiche allacquisto e alla
produzione di armamenti, il no
alla guerra il s alluomo. Solo
chi porta la pace in mezzo al mondo degno di essere chiamato uomo, perch egli fa del suo simile
un prossimo e del suo prossimo,
un fratello. Eccoci cos, ha aggiunto, al cuore di questa marcia:
riconoscerci e vivere da fratelli,
poich siamo figli dello stesso Padre Celeste. Per noi, di Campobasso, proprio il programma pastorale dellanno che viviamo. Allora sar veramente la citt della pace,
per tutto il 2014. Una meta ambiziosa ma limpida.
Per monsignor Bregantini, la
fraternit parte sempre dallo sguardo con cui io guardo i miei fratelli.
Costruiamo allora ponti e non muri, aratri e non lance. Soprattutto
lottiamo reciprocamente per il lavoro dei giovani, come segno di
una pace fondata sulla vera fraternit, nella condivisione del lavoro.
La guerra, dunque, quel volto
girato altrove, che non si cura del
fratello.
E ripercorrendo idealmente i
luoghi toccati dalla marcia a Campobasso, il presule ha sottolineato
che la pace intercessione e preghiera insistente; scuola di fraternit gi nelle aule scolastiche e nel
lavoro condiviso; risanare le nostre ferite perch divengano feritoie
gi in un carcere, in un passato redento; accoglienza di tutti, per
vincere la cultura dellindifferenza
e dello scarto; sguardo al volto di
Dio e al cuore di Maria, per imparare da loro a stimare, senza permalosit negative, ogni persona.
La pace, ha concluso, proprio il
mondo che attende di attuarsi. Per lapice della sua realizzazione
e rimane sempre la persona, come
ci ha insegnato lo studio accurato
della Pacem in terris.

Papa Francesco davanti al presepe di piazza San Pietro

Messaggio dellepiscopato per il nuovo anno

Pace e lotta alla povert nelle Filippine


MANILA, 2. Unesortazione alla lotta alla povert e alla pace: lindicazione contenuta nel messaggio
che il presidente della Conferenza
episcopale nelle Filippine, monsignor Socrates B. Villegas, arcivescovo di Lingayen-Dagupan ha rivolto
alla comunit dei fedeli allinizio
del nuovo anno. Vari sono i punti
toccati dal presule nella sua riflessione che ha anche come orizzonte
il panorama internazionale. In particolare, larcivescovo ha rivolto un
pensiero allunit tra le famiglie e le
comunit: Che tutti possano vivere uniti ha affermato monsignor
Villegas, riferendosi alla situazione
socio-politica che caratterizza la
realt del Paese. Fra laltro nelle Filippine vi la necessit di assicurare assistenza alle migliaia di persone colpite dagli effetti devastanti
del tifone Haiyan dello scorso novembre. Levento climatico estremo
ha prodotto danni incalcolabili e ha
reso ancora pi dura la condizione
di indigenza della popolazione.
Preghiamo per la fine della povert, ha sottolineato il presidente
dellepiscopato cattolico. Centinaia
di migliaia di persone stanno soffrendo disagio e privazione proprio come quella di Ges e dei suoi
genitori, lottando per sopravvivere
tra le macerie causate dal tifone pi
grande che abbia mai colpito le Filippine ha spiegato all agenzia Fides un missionario di San Colombano, padre Shay Cullen. Il religioso ha parlato anche del rischio che
i bambini pi poveri possano restare vittime della tratta. Oltre a vento, piogge e devastazione, oggi
giunge unaltra tempesta: quella
dello sfruttamento umano e della
tratta dei bambini, che sono nelle
mire di trafficanti senza scrupoli,
ha osservato il missionario. Nel suo
messaggio natalizio larcivescovo di
Manila, cardinale Luis Antonio G.

Tagle, aveva indicato proprio nella


carit il compito principale. Tutti
gli altri segni del Natale scritto
le luci, il cibo, i vestiti, i regali,
devono lasciare il posto e il significato al Segno centrale: lumile persona del Figlio di Dio che si
svuotato per divenire uno di noi.
La gloria divina si vede nella debolezza di un bambino; la magnificenza del Paradiso si manifesta
nellumilt; la giustizia di Dio si rivela nella compassione.
Prosegue intanto intensa lopera
delle organizzazioni caritative. Secondo quanto riferisce lagenzia
AsiaNews, la Caritas nelle Filippine
sta lavorando a stretto contatto con
le organizzazioni internazionali per
assicurare lo svolgimento di programmi umanitari a lungo termine.
Lestensione del territorio, la sua
frammentazione e la difficolt
nellaccedere in alcune aree rappresentano tuttora un serio ostacolo
agli interventi. Sono quasi 11 milioni gli abitanti che hanno subito
danni o perdite a vario titolo, sparsi
in 574 fra municipalit e citt diverse. Si tratta di programmi rivolti
allopera di prevenzione sul territorio e alla riduzione dei rischi legati a calamit naturali, e che verranno lanciati nel primo quadrimestre del 2014.
Nel messaggio di auguri per il
nuovo anno, il presidente della
Conferenza episcopale ha anche auspicato che i sopravvissuti al tifone
possano presto riprendere la loro
normale vita. Monsignor Villegas
ha inoltre richiamato la questione
del terrorismo e delle violenze. Da
tempo al centro dellattenzione c
la ricerca di pace nella regione a
maggioranza musulmana di Mindanao. Monsignor Villegas ha chiesto
ai fedeli preghiere per porre fine
ai rapimenti, alle violenze e al terrorismo. Da tempo rappresentanti

delle comunit cristiane e musulmane lavorano per la riconciliazione


nella regione. Nel 2012, a tale riguardo, i vescovi cattolici e i capi
religiosi musulmani delle Filippine
avevano pubblicato una lettera congiunta dal titolo Amore di Dio e
amore del prossimo: una sfida per
Mindanao. Alla base di tutto
si legge nel testo c un mandato
comune per cristiani, musulmani e
indigeni: quello di amare Dio, Allah, Magbabaya, il prossimo e la
natura, in una vita armoniosa e pacifica. I leader religiosi hanno
spiegato che spesso i conflitti sono
dovuti alla politica e alleconomia e
hanno solo il pretesto della religione che, invece, nella sua autenticit,
uno strumento di pace e hanno
tracciato una road map per la pace, impegnandosi a promuovere
progetti di carattere formativo e di
sviluppo in cui sperimentare la conoscenza e la comprensione reciproca della fede e della cultura, nello
spirito del dialogo, in modo da costruire armonia autentica e pace fra
individui e comunit. Tra i luoghi
pi colpiti dalle violenze in Mindanao vi la citt di Jolo, capoluogo
della provincia di Sulu. Nella zona
convive insieme ai musulmani una
cospicua minoranza cristiana, che
rappresenta circa il quaranta per
cento della popolazione, che spesso
bersaglio di attacchi da parte degli estremisti. Lepiscopato cattolico
in varie occasioni ha levato con forza la propria voce per il rispetto dei
diritti delle minoranze religiose. Un
impegno che presuppone la continua sottolineatura di alcuni valori
fondamentali, come lealt, sicurezza
e solidariet. Nel concludere il suo
messaggio il presidente della Conferenza episcopale ha fatto cenno
alla difficile situazione in Siria,
chiedendo anche per questo Paese
concreti sforzi per la pace.

lultimo giorno dellanno. Che


cosa faremo, come agiremo nel prossimo anno, per rendere un poco migliore la nostra Citt? La Roma
dellanno nuovo avr un volto ancora pi bello se sar ancora pi ricca
di umanit, ospitale, accogliente; se
tutti noi saremo attenti e generosi
verso chi in difficolt; se sapremo
collaborare con spirito costruttivo e
solidale, per il bene di tutti. La Roma dellanno nuovo sar migliore se
non ci saranno persone che la guardano da lontano, in cartolina, che
guardano la sua vita solo dal balcone, senza coinvolgersi in tanti problemi umani, problemi di uomini e
donne che, alla fine... e dal principio, lo vogliamo o no, sono nostri
fratelli. In questa prospettiva, la
Chiesa di Roma si sente impegnata
a dare il proprio contributo alla vita
e al futuro della Citt il suo dovere! , si sente impegnata ad animarla con il lievito del Vangelo, ad
essere segno e strumento della misericordia di Dio.
Questa sera concludiamo lAnno
del Signore 2013 ringraziando e anche chiedendo perdono. Le due cose
insieme: ringraziare e chiedere perdono. Ringraziamo per tutti i benefici che Dio ci ha elargito, e soprattutto per la sua pazienza e la sua fedelt, che si manifestano nel succedersi dei tempi, ma in modo singolare nella pienezza del tempo, quando Dio mand il suo Figlio, nato
da donna (Gal 4, 4). La Madre di
Dio, nel cui nome domani inizieremo un nuovo tratto del nostro pellegrinaggio terreno, ci insegni ad accogliere il Dio fatto uomo, perch
ogni anno, ogni mese, ogni giorno
sia colmo del suo eterno Amore. Cos sia!

Inaugurazione
dellanno giudiziario
del Tribunale vaticano
Lottantacinquesimo anno giudiziario del Tribunale dello Stato della
Citt del Vaticano sar inaugurato
sabato 11 gennaio. Alle 9, nella cappella di Maria Madre della Famiglia,
nel palazzo del Governatorato, il
cardinale Raymond Leo Burke, presidente della Corte di Cassazione,
celebrer la messa. Seguir la relazione del promotore di Giustizia,
Gian Piero Milano.

Lutto nellepiscopato
Monsignor Joaquim Gonalves, vescovo emerito di Vila Real in Portogallo, morto nel pomeriggio di
marted 31 dicembre a Pvoa de Varzim, in seguito a un attacco cardiaco. Nato a Revelhe, nellarcidiocesi
di Braga, il 17 maggio 1936, era stato
ordinato sacerdote il 10 luglio 1960.
Nominato vescovo titolare di Ursona
e ausiliare di Braga il 3 agosto 1981,
aveva ricevuto lordinazione episcopale il 18 ottobre dello stesso anno.
Quindi il 19 maggio 1987 era stato
nominato vescovo coadiutore di Vila
Real e il 19 gennaio 1991 era divenuto vescovo di Vila Real, succedendo
per coadiuzione. Il 17 maggio 2011
aveva rinunciato al governo pastorale della diocesi. Le esequie sono state celebrate, nella mattina di gioved
2 gennaio, nella cattedrale di Vila
Real.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

gioved-venerd 2-3 gennaio 2014

Al primo Angelus dellanno il Pontefice esorta a costruire una societ pi giusta

Per una pace fatta in casa


E ringrazia il presidente Napolitano invocando la benedizione sul popolo italiano
Il Signore ci aiuti ad incamminarci tutti con pi decisione sulle vie della
giustizia e della pace. E incominciamo a casa! Giustizia e pace a casa, tra noi.
Si incomincia a casa e poi si va avanti, a tutta lumanit. quanto auspicato
da Papa Francesco allAngelus recitato con gli oltre centomila fedeli radunatisi in
piazza San Pietro a mezzogiorno di mercoled 1 gennaio. Il Pontefice ha anche
ringraziato il presidente della Repubblica italiana per le espressioni augurali
rivoltegli la sera precedente durante il tradizionale messaggio di fine anno alla
nazione italiana.
Cari fratelli e sorelle,
buongiorno e buon anno!
Allinizio del nuovo anno rivolgo a
tutti voi gli auguri pi cordiali di
pace e di ogni bene. Il mio augurio
quello della Chiesa, quello cristiano! Non legato al senso un po
magico e un po fatalistico di un
nuovo ciclo che inizia. Noi sappiamo che la storia ha un centro: Ges
Cristo, incarnato, morto e risorto,
che vivo tra noi; ha un fine: il Regno di Dio, Regno di pace, di giustizia, di libert nellamore; e ha una
forza che la muove verso quel fine:
la forza lo Spirito Santo. Tutti noi
abbiamo lo Spirito Santo che abbiamo ricevuto nel Battesimo, e Lui ci
spinge ad andare avanti nella strada
della vita cristiana, nella strada della
storia, verso il Regno di Dio.
Questo Spirito la potenza
damore che ha fecondato il grembo
della Vergine Maria; ed lo stesso
che anima i progetti e le opere di
tutti i costruttori di pace. Dove un
uomo o una donna costruttore di
pace, proprio lo Spirito Santo che
li aiuta, li spinge a fare la pace. Due

strade che si incrociano oggi: festa


di Maria Santissima Madre di Dio e
Giornata Mondiale della Pace. Otto
giorni fa risuonato lannuncio angelico: Gloria a Dio e pace agli uomini; oggi lo accogliamo nuovamente dalla Madre di Ges, che
custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore (Lc 2, 19),
per farne il nostro impegno nel corso dellanno che si apre.
Il tema di questa Giornata Mondiale della Pace Fraternit, fondamento e via per la pace. Fraternit:
sulla scia dei miei Predecessori, a
partire da Paolo VI, ho sviluppato il
tema in un Messaggio, gi diffuso e
che oggi idealmente consegno a tutti. Alla base c la convinzione che
siamo tutti figli dellunico Padre celeste, facciamo parte della stessa famiglia umana e condividiamo un comune destino. Da qui deriva per ciascuno la responsabilit di operare affinch il mondo diventi una comunit di fratelli che si rispettano, si accettano nelle loro diversit e si prendono cura gli uni degli altri. Siamo
anche chiamati a renderci conto del-

le violenze e delle ingiustizie presenti in tante parti del mondo e che


non possono lasciarci indifferenti e
immobili: c bisogno dellimpegno
di tutti per costruire una societ veramente pi giusta e solidale. Ieri ho
ricevuto una lettera di un signore,
forse uno di voi, che mettendomi a
conoscenza di una tragedia familiare, successivamente elencava tante
tragedie e guerre oggi, nel mondo, e
mi domandava: cosa succede nel
cuore delluomo, che portato a fare
tutto questo? E diceva, alla fine:
ora di fermarsi. Anche io credo che
ci far bene fermarci in questa strada
di violenza, e cercare la pace. Fratelli
e sorelle, faccio mie le parole di questuomo: cosa succede nel cuore
delluomo? Cosa succede nel cuore
dellumanit? ora di fermarsi!
Da ogni angolo della terra, oggi i
credenti elevano la preghiera per
chiedere al Signore il dono della pace e la capacit di portarla in ogni
ambiente. In questo primo giorno
dellanno, il Signore ci aiuti ad incamminarci tutti con pi decisione
sulle vie della giustizia e della pace.
E incominciamo a casa! Giustizia e
pace a casa, tra noi. Si incomincia a
casa e poi si va avanti, a tutta lumanit. Ma dobbiamo incominciare a
casa. Lo Spirito Santo agisca nei
cuori, sciolga le chiusure e le durezze e ci conceda di intenerirci davanti
alla debolezza del Bambino Ges.
La pace, infatti, richiede la forza
della mitezza, la forza nonviolenta
della verit e dellamore.
Nelle mani di Maria, Madre del
Redentore, poniamo con fiducia filiale le nostre speranze. A lei, che
estende la sua maternit a tutti gli
uomini, affidiamo il grido di pace
delle popolazioni oppresse dalla
guerra e dalla violenza, perch il coraggio del dialogo e della riconciliazione prevalga sulle tentazioni di
vendetta, di prepotenza, di corruzione. A lei chiediamo che il Vangelo
della fraternit, annunciato e testimoniato dalla Chiesa, possa parlare
ad ogni coscienza e abbattere i muri
che impediscono ai nemici di riconoscersi fratelli.

Al termine della preghiera mariana


il Papa ha salutato i diversi gruppi
presenti, ricordando in particolare
iniziative in favore della pace svoltesi
a Campobasso e a Roma.
Fratelli e sorelle,
desidero ringraziare il Presidente
della Repubblica Italiana per le
espressioni augurali che mi ha rivolto ieri sera, durante il suo Messaggio
alla Nazione. Ricambio di cuore, invocando la benedizione del Signore
sul popolo italiano, affinch, con il
contributo responsabile e solidale di
tutti, possa guardare al futuro con
fiducia e speranza.
Saluto con gratitudine le tante iniziative di preghiera e impegno per la
pace che si svolgono in ogni parte
del mondo in occasione della Giornata Mondiale della Pace. Ricordo,
in particolare, la Marcia nazionale
che ha avuto luogo ieri sera a Campobasso, organizzata da CEI, Caritas e Pax Christi. Saluto i partecipanti alla manifestazione Pace in
tutte le terre, promossa a Roma e
in molti Paesi dalla Comunit di
SantEgidio. Come pure le famiglie
del Movimento dellAmore Familiare, che hanno vegliato stanotte in
Piazza San Pietro. Grazie! Grazie
per questa preghiera.
Rivolgo un saluto cordiale a tutti i
pellegrini presenti, alle famiglie, ai
gruppi di giovani. Un pensiero speciale va ai Cantori della Stella
Sternsinger , cio bambini e ragazzi
che in Germania e Austria portano
nelle case la benedizione di Ges e
raccolgono offerte per i bambini che
mancano del necessario. Grazie del
vostro impegno! E saluto anche gli
amici e i volontari della Fraterna Domus.
A tutti auguro un anno di pace
nella grazia del Signore e con la
protezione materna di Maria, che
oggi invochiamo con il titolo Madre di Dio. Cosa vi sembra se tutti
insieme la salutiamo, adesso, dicendo tre volte Santa Madre di Dio?
Tutti insieme: Santa Madre di Dio!
Santa Madre di Dio! Santa Madre
di Dio! Buon inizio dellanno, buon
pranzo e arrivederci!

Settima visita di Papa Francesco a Santa Maria Maggiore

Preghiera silenziosa
alla Salus populi Romani
Al mattino insieme ad oltre centomila fedeli in piazza San Pietro;
nel pomeriggio con la solitaria,
personalissima preghiera nella cappella della Salus populi romani a
Santa Maria Maggiore. Cos Papa
Francesco ha affidato alla Santa
Madre di Dio le speranze del
mondo intero e le attese di giustizia dellumanit, nel giorno in cui
la Chiesa celebra la Giornata mondiale della pace. Cos ieri, mercoled 1 gennaio 2014, dopo aver invitato i fedeli raccolti in piazza
San Pietro per il consueto appuntamento mariano nel giorno di festa a ripetere per tre volte linvocazione a Maria, nel pomeriggio si
recato nella basilica liberiana, per
rinnovare la sua preghiera alla Signora della pace, davanti alla cui
immagine ha sostato per circa venti
minuti.

Nomina episcopale
in Uganda

Omelia della messa nella basilica vaticana per la solennit della Santissima Madre di Dio

Il posto dei buoni e dei cattivi


Nel cuore pur ferito di Maria c posto per tutti gli uomini,
buoni o cattivi che siano. Lo ha ribadito Papa Francesco
nellomelia pronunciata mercoled 1 gennaio, solennit di Maria
Santissima Madre di Dio, durante la messa celebrata
nella basilica vaticana in occasione della quarantasettesima
Giornata mondiale della pace. Alla preghiera dei fedeli sono state
elevate intenzioni per la pace tra i popoli e le nazioni,
per tutte le donne e tutte le mamme e per il nuovo anno che inizia.
La processione offertoriale stata animata da tre bambini di area
La prima Lettura ci ha riproposto
lantica preghiera di benedizione che
Dio aveva suggerito a Mos perch
la insegnasse ad Aronne e ai suoi figli: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace (Nm 6, 24-26).
quanto mai significativo riascoltare queste parole di benedizione
allinizio di un nuovo anno: accompagneranno il nostro cammino per il
tempo che si apre davanti a noi. Sono parole di forza, di coraggio, di
speranza. Non una speranza illusoria, basata su fragili promesse umane; neppure una speranza ingenua
che immagina migliore il futuro
semplicemente perch futuro. Questa speranza ha la sua ragione proprio nella benedizione di Dio, una
benedizione che contiene laugurio
pi grande, laugurio della Chiesa
ad ognuno di noi, pieno di tutta la
protezione amorevole del Signore,
del suo provvidente aiuto.
Laugurio contenuto in questa benedizione si realizzato pienamente
in una donna, Maria, in quanto destinata a diventare la Madre di Dio,
e si realizzato in lei prima che in
ogni altra creatura.
Madre di Dio! Questo il titolo
principale ed essenziale della Madonna. Si tratta di una qualit, di
un ruolo che la fede del popolo cristiano, nella sua tenera e genuina
devozione per la mamma celeste, ha
percepito da sempre.
Ricordiamo quel grande momento
della storia della Chiesa antica che

linguistica tedesca vestiti come i re magi. Concelebranti principali,


saliti allaltare della Confessione con il Papa per la preghiera
eucaristica, sono stati il cardinale Turkson, presidente del Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace, e larcivescovo Parolin,
segretario di Stato. Con loro gli arcivescovi Becciu, sostituto della
Segreteria di Stato, e Mamberti, segretario per i Rapporti con gli
Stati, e il vescovo Toso, segretario del dicastero di Iustitia et Pax.
Hanno inoltre concelebrato ventidue cardinali, tra i quali il decano
del collegio Sodano, una ventina tra arcivescovi e vescovi,

stato il Concilio di Efeso, nel quale


fu autorevolmente definita la divina
maternit della Vergine. La verit
sulla divina maternit di Maria trov
eco a Roma dove, poco dopo, fu costruita la Basilica di Santa Maria
Maggiore, primo santuario mariano
di Roma e dellintero Occidente, nel
quale si venera limmagine della Madre di Dio la Theotokos con il titolo di Salus populi romani. Si racconta che gli abitanti di Efeso, durante il Concilio, si radunassero ai
lati della porta della basilica dove si
riunivano i Vescovi e gridassero:
Madre di Dio!. I fedeli, chiedendo di definire ufficialmente questo
titolo della Madonna, dimostravano
di riconoscerne la divina maternit.
latteggiamento spontaneo e sincero dei figli, che conoscono bene la
loro Madre, perch la amano con
immensa tenerezza. Ma di pi: il
sensus fidei del santo popolo fedele
di Dio, che mai, nella sua unit, mai
sbaglia.
Maria da sempre presente nel
cuore, nella devozione e soprattutto
nel cammino di fede del popolo cristiano. La Chiesa cammina nel
tempo... e in questo cammino procede ricalcando litinerario compiuto
dalla Vergine Maria (Giovanni
Paolo II, Enc. Redemptoris Mater, 2).
Il nostro itinerario di fede uguale a
quello di Maria, per questo la sentiamo particolarmente vicina a noi!
Per quanto riguarda la fede, che il
cardine della vita cristiana, la Madre
di Dio ha condiviso la nostra condizione, ha dovuto camminare sulle
stesse strade frequentate da noi, a

volte difficili e oscure, ha dovuto


avanzare nel pellegrinaggio della
fede (Conc. Ecum. Vat. II, Cost.
Lumen gentium, 58).
Il nostro cammino di fede legato in modo indissolubile a Maria da
quando Ges, morente sulla croce,
ce lha donata come Madre dicendo:
Ecco tua madre! (Gv 19, 27). Queste parole hanno il valore di un testamento e danno al mondo una
Madre. Da quel momento la Madre
di Dio diventata anche Madre nostra! Nellora in cui la fede dei discepoli veniva incrinata da tante difficolt e incertezze, Ges li affidava
a Colei che era stata la prima a credere, e la cui fede non sarebbe mai

e settanta sacerdoti. Hanno partecipato quattro porporati


tra cui il vice decano Etchegaray con presuli e prelati che
svolgono il loro servizio nella Curia romana, e i canonici del
capitolo Vaticano. In posti riservati era il prefetto
della Casa Pontificia, arcivescovo Gnswein. Con il corpo
diplomatico accreditato presso la Santa Sede
erano i monsignori Wells, assessore della Segreteria di Stato,
Camilleri, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati,
e Bettencourt, capo del Protocollo.

venuta meno. E la donna diventa


Madre nostra nel momento in cui
perde il Figlio divino. Il suo cuore
ferito si dilata per fare posto a tutti
gli uomini, buoni e cattivi, tutti, e li
ama come li amava Ges. La donna
che alle nozze di Cana di Galilea
aveva dato la sua cooperazione di
fede per la manifestazione delle meraviglie di Dio nel mondo, al calvario tiene accesa la fiamma della fede
nella risurrezione del Figlio, e la comunica con affetto materno agli altri. Maria diventa cos sorgente di
speranza e di gioia vera!
La Madre del Redentore ci precede e continuamente ci conferma nella fede, nella vocazione e nella mis-

Una visita imprevista, quella pomeridiana, svoltasi in forma strettamente privata, anche se per il Pontefice stato quasi impossibile evitare limpatto con le centinaia di
fedeli che in quel momento erano
nel tempio e che si sono improvvisamente accorti di avere il Papa tra
loro. Da notare che, nonostante
lentusiasmo suscitato da quellinsperata opportunit di vedere il
Santo Padre cos da vicino, hanno
tutti rispettato il suo momento di
preghiera silenziosa nella cappella
della Vergine. Nella circostanza il
Santo Padre, che era stato accolto
dal cardinale arciprete Santos Abril
y Castell, ha deposto un bouquet
di rose bianche.
stata la settima volta che Papa
Bergoglio si recato nella basilica
mariana di Roma. La prima fu il 14
marzo dello scorso anno, allindomani dellelezione al Pontificato.

sione. Con il suo esempio di umilt


e di disponibilit alla volont di Dio
ci aiuta a tradurre la nostra fede in
un annuncio del Vangelo gioioso e
senza frontiere. Cos la nostra missione sar feconda, perch modellata sulla maternit di Maria. A Lei
affidiamo il nostro itinerario di fede,
i desideri del nostro cuore, le nostre
necessit, i bisogni del mondo intero, specialmente la fame e la sete di
giustizia e di pace e di Dio; e la invochiamo tutti insieme, e vi invito
ad invocarla per tre volte, imitando
quei fratelli di Efeso, dicendole
Madre di Dio: Madre di Dio! Madre di Dio! Madre di Dio! Santa
Madre di Dio! Amen.

La nomina di oggi riguarda la


Chiesa in Uganda.

Emmanuel Obbo
arcivescovo di Tororo
Nato il 7 ottobre 1952, nel villaggio di Nagoke/Kirewa, contea
di West-Budama, arcidiocesi di
Tororo, dopo le scuole primarie
entrato nel seminario minore della congregazione religiosa degli
Apostoli di Ges. Successivamente ha studiato presso lEast-African Commercial and Secondary
School di Kampala e presso il
Centre for Continuous Education
dellUniversit Makerere, ottenendo il Pitman certificates in Book
Keeping. Nel 1977 entrato nella
congregazione degli Apostoli di
Ges, dove l8 dicembre 1979 ha
emesso i primi voti. Gli studi di
filosofia (1980-1982) e teologia
(1982-1986) li ha svolti nel seminario degli Apostoli di Ges a
Nairobi. Ordinato sacerdote il 13
dicembre 1986, stato per un anno assistente del maestro dei novizi nel noviziato di Moroto. A
Roma dal 1987 al 1991 per la licenza e la laurea in filosofia presso la Pontificia Universit Urbaniana, rientrato in patria stato
rettore del Philosophicum di Langata (1992-1994), vicario generale
della congregazione e coordinatore pastorale della stessa (19931999), assistente generale per le
comunicazioni sociali (1999-2001)
e rettore del seminario minore degli Apostoli di Ges a Nadiket,
Moroto (2003-2007). Nello stesso
periodo stato anche coordinatore della zona Moroto-Kotido, pro
vicario generale del vescovo di
Moroto, presidente del board of
governors e dello school management committee del Saint Daniel
Comboni Polytechnic, a Naoi,
Moroto. Eletto alla sede residenziale di Soroti il 27 giugno 2007,
ha ricevuto lordinazione episcopale il successivo 6 ottobre.

donne chiesa mondo

Sua madre confrontava


tutte queste cose nel suo cuore

LOSSERVATORE ROMANO gennaio 2014 numero 19

Isabella Ducrot,
La strada di casa (2014)

Famiglia e teologia
Il nuovo anno si apre con un numero monotematico del
nostro mensile dedicato alla famiglia, che sar oggetto
centrale di riflessioni e analisi nel mondo cattolico in
preparazione al sinodo convocato per lottobre 2014 su
questo tema. Le donne infatti al centro delle relazioni che
tengono insieme la famiglia e la animano, sia per quanto
riguarda gli aspetti quotidiani concreti che per quelli
relazionali e affettivi sono anche centrali nel fare della
famiglia il luogo della trasmissione dellesperienza di fede.
Ma questanno porta anche una novit: per rispondere alla
richiesta, pi volte ripetuta, di Papa Francesco di
approfondire una teologia della donna, in modo da definire
meglio il suo posto nella vita della Chiesa, aggiungiamo
una pagina al nostro mensile dedicata esclusivamente a
questo argomento. Ogni mese un teologo o una teologa
svilupper in questo spazio le sue considerazioni su questa
questione aperta e centrale nella Chiesa di oggi, arricchendo
cos di nuovo alimento la discussione in corso. Abbiamo
deciso di chiedere la collaborazione anche se non
soprattutto a non specialisti del tema. Pensiamo infatti
che gli specialisti in genere gi hanno scritto, e le loro
riflessioni quindi sono disponibili anche senza il nostro
intervento, e poi soprattutto che questo tema cos centrale
nella vita cristiana contemporanea da essere necessariamente
oggetto di pensiero e di proposte da parte di tutti,
soprattutto di tutti coloro che nella loro vita hanno fatto
della riflessione sulla Chiesa un momento centrale. La serie
delle riflessioni teologiche aperta da Pierangelo Sequeri,
teologo molto ammirato e amato, che non si mai dedicato
alla questione femminile in particolare, e proprio per questo
offre unanalisi fresca, nuova, molto stimolante per tutti.
Egli ci dimostra ancora una volta come la teologia possa
diventare pensiero vitale e utile per affrontare i problemi
della vita della Chiesa. Continueremo per alcuni mesi con
queste nuove pagine, per proporre, alla fine di questa
esperienza, una tavola rotonda di discussione delle proposte
fatte, che sar pubblicata. Il nostro intento dare il via ai
lavori, offrendo le fatiche raccolte, per le conclusioni, a
Papa Francesco. (l.s.)

cerimonie usavano riso e sake al posto


dellostia e del vino. Nel corso dei secoli
questa religione ha subito un processo di
indigenizzazione, diventando una fusione
di cristianesimo, buddismo, scintoismo e,
soprattutto, di molte credenze popolari.
Ma forse, anche grazie alla modernizzazione, hanno potuto aprirsi alla societ e,
chiss, magari seguire anche loro le elezioni del nuovo Papa in televisione. Lultimo
conclave era su tutti i canali, molti talk
show ne hanno parlato. Hanno fatto delle
lunghe dirette con studiosi della materia
che spiegavano cosa fosse un conclave.
Per molti giapponesi una materia sconosciuta. Ma nonostante tutto stato un
evento che ha ottenuto un notevole riscontro di pubblico. Tra laltro, a proposito dei Kakure Kirishitan, nel 2014 ricorrono i quattrocento anni dallespulsione dei
missionari dal Giappone e dal divieto di
professare la fede cristiana: noi preghiamo
perch il Pontefice in quelloccasione possa visitare la nostra terra cos ricca di storia e di martiri. Anche se sappiamo che
sar ben difficile visti i numerosi impegni
del Santo Padre.
Mi parli del terzo incontro che lha portata
alla fede cattolica.

Lunica casa della via


Una storia di conversione familiare nel Giappone del secondo dopo guerra
di CRISTIAN MARTINI GRIMALDI
Figlia di un importante diplomatico giapponese, Misako, che vive a Tokyo, oggi
una vivace pensionata che parla un ottimo
inglese e si sposta in autobus per le trafficate strade della grande metropoli. Con
ammirevole puntualit mi viene incontro
in un caff nei pressi della metro di Kourakuen. Essendo domenica mi d appuntamento il primo pomeriggio: la mattina
deve recarsi a messa, nella chiesa che frequenta ormai da sessantanni. Misako per non nasce cattolica, ma buddista: la sua
una storia di conversione particolare,
frutto di una scelta che sa di destino, come ci tiene a sottolineare. Un destino che
ha le sembianze di tre personaggi: una
suora, un soldato e un santo.
Lei nata nel 1935...
Esatto, qui a Tokyo. Mio padre era un
diplomatico. Prima della seconda guerra
mondiale, il Giappone non aveva molti
ambasciatori nel mondo, ma ne aveva a
Singapore, dove sono cresciuta. Poi nel
1943 tornammo a Tokyo, dove studiai in
una scuola presso un convento cattolico.

La famiglia americana che ospitava mio padre


per insegnargli linglese lo portava in chiesa
E quando tornavano a casa
come esercizio doveva riassumere lomelia
Scelsi quindi ununiversit cattolica, dove
fui molto influenzata dalla personalit e il
carisma di una inglese straordinaria, madre Elisabeth Britt.

donne chiesa mondo

Perch straordinaria?
Era una donna piena di carit, che per
me il vero segno della speranza. Vivevamo in tempi difficili, subito dopo la guerra, era facile essere colti dalla disperazione; lei invece riusciva a trasmetterci una
grande positivit. Era una donna animata
da una grande fede con un alto senso etico: credeva ciecamente nella possibilit di
realizzare una pace duratura fra le nazioni, sebbene fossimo in piena guerra fredda. Certo il conflitto era finito, ma a Tokyo cerano ancora distruzione e miseria.
La Tokyo che conosciamo oggi ha preso
vita solo dopo le olimpiadi del 1964.
Si trovava a Tokyo durante la guerra?
Durante la guerra mio padre mi port
ad Hakone, una cittadina sulle montagne
vicino il Monte Fuji. Ho visto gli aerei volare proprio sopra di noi quando quel
giorno bombardarono la capitale. Dopo i
bombardamenti siamo stati a visitare la
nostra casa, completamente rasa al suolo.
La cosa orrenda di questi raid aerei era
che, pur essendo concentrati in alcune zone della citt, restavano colpite anche aree

Con la fine della


seconda guerra
mondiale e il
declino del culto
dellimperatore, in
Giappone si
prodotto un vuoto
spirituale enorme.
E cos, grazie anche
allarrivo di tanti
missionari, il
cristianesimo ha
conosciuto una
delle stagioni pi
feconde da quando
sbarc, quattro
secoli prima, in
queste terre.
Misako (ritratta in
foto con la nipote)
figlia di
questepoca.
che non erano i diretti obiettivi. E la nostra fu lunica casa del quartiere a essere
centrata in pieno da una bomba. Ero piccola e la cosa mi impression molto. Tutte
le altre case erano in piedi eccetto la nostra. Ho avuto immediatamente la sensazione di essere una sopravvissuta.
in quel periodo che fece il secondo incontro
determinante per la sua scelta di diventare
cattolica.
Ogni tanto con mia madre tornavamo a
visitare i resti della nostra casa distrutta.
Un giorno abbiamo trovato un soldato
americano che se ne stava seduto proprio
davanti quelli che erano i resti della nostra
casa. Si era perso. Noi allora lo abbiamo
avvicinato e gli abbiamo chiesto se voleva
prendere un t con noi. Mia madre parlava inglese, ed era molto felice di scambiare due chiacchiere con un soldato americano. Alla fine abbiamo scoperto che era
uno studente di Yale ed era cattolico. Portava una collanina con una croce al collo.
Io a quel tempo non ero ancora battezzata, ma il fatto di frequentare una scuola
cattolica, e di riconoscere in quel segno
qualcosa di comune me lo fece sentire vicino. Quella piccola croce era in realt un
grande ponte simbolico che univa due popoli distanti, separati dagli oceani e della
guerra, ma uniti nella ricerca di una verit
pi profonda sul senso dellesistenza. Era
insomma unimmagine di speranza. Ricordo che mia madre ebbe unottima impressione di quel soldato. Un ragazzo semplice e modesto. Passarono lintero pomeriggio a chiacchierare. Unaltra cosa che ci
sorprese, e ci rallegr al tempo stesso, era
che fosse uno studente. Noi eravamo convinti infatti che solo il Giappone mandasse in guerra gli studenti universitari, pensavamo di essere gli unici disposti, per il
bene della causa nazionale, a sacrificare le
giovani menti del Paese. Per cui la cosa ci
rincuor molto. Pensammo che in fondo

viamente non ha potuto recepirne il messaggio autentico. Questo mi fa pensare ai


molti giovani di oggi che vivono la fede
con pesantezza. Quasi fosse un compito
appunto. Credo che il problema oggi non
sia una flessione nel numero di fedeli ma
la mancanza di persone capaci di trasmettere la novit del messaggio del Vangelo
con un linguaggio che sia vicino allesperienza di tutti i giorni. Per questo provo
uninfinita ammirazione per questo nuovo
Papa: sa parlare in modo spontaneo e diretto, e quando parla alle folle riesce a
toccare le singole coscienze, come se chiamasse in causa ognuno di noi in prima
persona.
Ha mai incontrato i Kakure Kirishitan, i
cristiani eredi dei devoti che durante le persecuzioni dovevano vivere nascosti?

non eravamo cos diversi come invece credevamo di essere.


Cosa successe dopo la guerra?
Mio padre era a Shanghai e non avevamo avuto pi notizie da lui da almeno sei
mesi. Poi un giorno lo vediamo apparire
davanti casa con un sacco sulle spalle.
Avevamo quasi perso ogni speranza. Fu
una tale gioia riabbracciarlo. Mio padre
era una persona culturalmente aperta: era
buddista, ma aveva avuto unesperienza
diretta del cristianesimo quando era in
America. Aveva studiato per un periodo
alla Clark University nel Massachusetts.
Era un exchange student e
viveva presso una famiglia protestante, e cos
cominci ad andare a
messa. Ma lui non aveva
alcun interesse per il cristianesimo, la famiglia
che lo ospitava, per meglio insegnargli la lingua,
lo portava in chiesa la
domenica e quando tornavano a casa, come
esercizio, mio padre doveva
fare
il
sunto
dellomelia del giorno.
Lui mi disse che quello
era il primo contatto che
aveva avuto con la religione cristiana, per cui
essendo una sorta di
compito a casa non ne
serbava un ottimo ricordo. Anzi, il cristianesimo
lo associava a una grossa
scocciatura (ride). Chi
pu dargli torto in fondo? Il Vangelo lo ha vissuto come un obbligo
scolastico, una sorta di
esercizio mnemonico, ov-

Quando ero ancora al primo anno di liceo, una suora ci disse che avremmo potuto vedere con i nostri occhi la reliquia del
santo pi importante del Giappone. Io
avevo conosciuto Francesco Saverio sui libri di scuola. Era il 1949: erano passati
quattrocento anni da quando per la prima
volta nel lontano 1549 il grande gesuita
mise piede in Giappone. Non mi aspettavo dunque di trovare una reliquia cos ben
conservata. Avevo letto delle storie sul
corpo di Francesco Saverio, dicevano che
anni dopo la sua morte, quando il corpo
venne sottoposto a una visita per verificarne lo stato di decomposizione, se punto
sulladdome, rilasciava ancora del sangue
proprio come fosse vivo. Ma pensavo fossero solo storie. Quando il braccio di
Francesco Saverio arriv nella chiesa di
Kjimachi andammo a vederlo. Ricordo
che era il suo braccio destro, lo stesso
braccio che utilizz per battezzare migliaia di persone. Ebbi uno shock molto
forte. Pensai a tutti quei cristiani che conoscevo: erano tutti eredi delle gesta compiute con quel braccio. Le dita erano cos
ben conservate che sembravano quelle di
un anziano, non certo quelle di una mummia di quattro secoli.
A che et si poi battezzata?

A ventidue anni, ero allultimo anno di


So che esistono ancora alcune comunit universit. Anche mia madre si battezz
nel Kyushu, nel sud del
Giappone, specie nelle
Quando il braccio di Francesco Saverio arriv
isole pi piccole. Con la
fine delle persecuzioni
nella chiesa di Kjimachi ebbi uno shock molto forte
molti hanno ripreso a
I cristiani che conoscevo
praticare il culto apertamente, altri sono rimasti
erano tutti eredi delle gesta di quel braccio
nascosti. Ma difficile
dire se questi siano riusciti a trasmettere la fede ai loro figli per- seguendo il mio esempio quando ormai
ch nel frattempo, dopo la guerra, la ri- aveva settantanni. Perfino mio padre, nopresa economica e limmigrazione verso i nostante tutto, alla fine decise di battezcentri urbani ha spopolato quelle isole. Le zarsi, ma solo in punto di morte. Era il
comunit di Kakure Kirishitan provenivano, per la maggior parte, da una classe so- 1994. Diceva che aveva paura di non trociale di contadini e pescatori economica- vare nessuno nellal di l, perch ormai
mente e socialmente svantaggiate, un po tutti nella famiglia eravamo diventati catcome i primi cristiani. So per che per le tolici. (ride).

Lee Jeffries, Homeless (2013)

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Juliana Bollini, Papai meu!
(2011)

Sursum corda, don Battista!


Il carteggio del futuro Paolo
di MARIA PIA SACCHI MUSINI*
l quarantennale del collegio universitario femminile Santa Caterina, sorto a
Pavia nel 1973 per volont di Papa
Montini, stato di recente festeggiato
con il convegno Paolo VI, Caterina, le
donne. Lobiettivo era di dare conto della
speciale attenzione sempre dimostrata da questo Pontefice per la figura femminile: unattenzione nata in famiglia e poi sempre coltivata con profetica sensibilit.
Collaboratore sin dai primi anni di sacerdozio del mensile La Madre Cattolica, Montini
chiamato a pi riprese dalla direttrice della rivista Angela Bianchini a offrire alle lettrici un
orientamento sul suffragio femminile (siamo
nel 1921 e si parla per ora di elezioni amministrative). Scrivendo a nome della redazione, il
futuro Paolo VI si dice senzaltro daccordo con
questa opportunit ispirata da evidenti ragioni di giustizia purch la si prenda sul serio,
cio preparandosi scrupolosamente al voto cos

Si ritrovano in lei
le caratteristiche della donna
che Montini vedeva pronta al voto
e in grado di giovare alla societ
da renderlo utile al bene di tutti. Una convinzione maturata senza dubbio sullesperienza
vissuta in casa.
La mamma di Giovanni Battista, Giuditta
Alghisi, donna di buona cultura sia grazie
alla famiglia di origine (che le consente di essere educata dalle Marcelline, nel collegio milanese di via Quadronno); sia grazie alla famiglia acquisita, dove fede e cultura si mescolano rafforzandosi reciprocamente e allargandosi
alle vicende socio-politiche contemporanee,
lette sempre in una prospettiva provvidenziale.
Dalla prima parte del carteggio montiniano
(1914-1923), pubblicata nel 2012 dallIstituto
Paolo VI, e dalle lettere degli anni 1928-1929
che ho il privilegio di aver letto come collaboratrice della prossima tranche dellepistolario,
emerge limportanza per Montini di alcune figure femminili, e quanto esse abbiano contato
nella formazione del suo particolare femminismo. Tra tutte, proprio le lettere della e alla
mamma si rivelano fondamentali.
con lei che Giovanni Battista dialoga fittamente, facilitato dallestrema confidenza che
ambedue hanno con il mezzo epistolare, ma
soprattutto da una speciale affinit di sentimenti. La mamma scrive al figlio con cadenza
regolare (preferibilmente nei pomeriggi festivi,
dedicati in particolare ai rapporti familiari e
amicali), provvedendo a illustrargli tutte le novit di famiglia dalla salute, ai viaggi, agli
impegni di lavoro o di carit e non lesinando raccomandazioni riguardo la sua salute delicata. Don Battista non altrettanto costante
nelle risposte; ma non lascia mancare mai per
troppo tempo sue notizie e, anche nelle lettere
per lo pi indirizzate genericamente ai familiari (Carissimi ne laffettuosa e consueta
intestazione), si percepisce che la sua interlocutrice diretta la madre, attraverso cui sono
filtrate le informazioni che arrivano a Roma
da Brescia, da Verola, dal Dosso, o dai luoghi
di vacanza frequentati dalla famiglia. Scrive
don Battista l8 dicembre 1929: Ricevo puntualmente le vostre lettere e mi fanno sempre
piacere. Ve ne ringrazio affettuosamente: esse
duplicano la mia vita, facendomi partecipare
alle cose di cost, che son sempre care, e, viste

Giuditta Alghisi con i suoi figli in una fotografia del 1906 (Giovanni Battista il primo a sinistra)

ceramente () e minsegnate poi praticamente


quello che di bene io possa e debba fare.
La risposta della mamma del 9 settembre:
La tua ultima lettera ci lasciava intravedere
nellanimo tuo il ritorno di quei momenti grigi
che sono causa od effetto di un po di malessere, di stanchezza Noi li conosciamo bene e
sappiamo anche come sieno fuggevoli Cos
speriamo, avrai presto superato la crisi e la fiducia, la serenit saranno tornate nel tuo cuore,
le tue forze avranno ripreso lena e vigore. Il Signore che vuole il sacrificio e ce ne dar il
compenso, permette spesso che noi ne sentiamo tutto il peso e lamarezza. Allora si fa oscuro intorno a noi, la via ci appare difficile e il
nostro passo diventa incerto, pesante il nostro
lavoro come fosse superiore alle nostre forze,

erch mettersi un estraneo in casa?


Perch investire tempo, affetto, attenzione, notti in bianco, discussioni interminabili per valutare i
pro e i contro, per sostenere la vita
di un ragazzino che non sar mai tuo, che
non biologicamente tuo figlio e magari non
far mai neanche stabilmente parte della tua
famiglia?
Perch conviene. Perch la vita dei genitori affidatari, dei fratelli, degli amici e dei
parenti che vengono coinvolti diventa pi
bella, pi intensa, piena di sorprese. Perch
c la fatica e la paura di rimetterci, il dolore
del distacco quando arriva la telefonata che
comunica la destinazione definitiva del bambino, ma del dolore neanche ci si ricorda,
come dopo aver partorito spiega Grazia,
una delle protagoniste di La mia casa la
tua (2010), docu-film di Emmanuel Exitu
sullassociazione Famiglie per laccoglienza.
C un bambino, c una vita nuova, ci sono io, madre unaltra volta. Per ricordarmi il
dolore ci devo pensare, troppo il bello che
arriva dopo.
Nata come associazione in Italia nel 1982
e oggi presente anche in Argentina, Brasile, Cile, Lituania, Romania, Spagna e Svizzera con tremila famiglie associate e pi di ottocento adozioni e millecinquecento affidi in
trentuno anni di storia accompagna ogni
coppia e fornisce un aiuto concreto per preparare e sorreggere esperienze di accoglienza
che spesso si rivelano pi complesse e faticose di quanto lo slancio iniziale potesse prevedere. Questo ha portato anche a progetti con
le istituzioni e le scuole per sostenere i minori adottati o in affido con particolari difficolt fino alla creazione di strutture protette.

zione alla vita sociale e politica, a frequentazioni formative), insieme alle testimonianze
biografiche che ne rimangono.
Si ritrovano dunque in lei tutte le caratteristiche della donna che Montini vedeva pronta
al voto e in grado, anche attraverso questo
strumento, di giovare alla societ. Ed probabilmente pensando a questa ideale figura femminile che non rinuncia a essere sposa e
madre ma, grazie alle qualit acquisite con lo
studio e la riflessione, riesce ad agire per il bene di tutti che Paolo VI volle un collegio
dove le giovani donne, applicandosi agli studi
senza trascurare le esigenze dello spirito, potessero sviluppare i loro talenti non per carrierismo o per quella che oggi diremmo una rivendicazione di genere, ma in virt di una carit intellettuale capace di esprimere il meglio
del genio femminile e di spenderlo per gli altri. Con il lavoro che facciamo al Santa Caterina, interpretando il mutare dei tempi ma
senza farci condizionare dalle mode, ci impegniamo a non deluderne le attese.

Ogni terra patria a chi forte


dre, fine letterato e maestro di latino, riceve la prima educazione
umanistica e attraverso di lui, sedotto dal pensiero di Erasmo e
convinto della necessit di un profondo rinnovamento della Chiesa,
si accosta alla dottrina della Riforma. Lingresso a corte, come compagna di studi di Anna dEste, primogenita di Ercole II duca di Ferrara e di Renata di Francia, per
la giovane Olimpia una straordinaria opportunit: maestri eccellenti,
una biblioteca ricchissima e contatti con tanti uomini di cultura.
un tempo felice fatto di studio appassionato e di molte scoperte. Olimpia, che ormai si muove disinvolta tra greco e latino,
inizia a comporre: poemi, commenti ad autori classici, traduzioni
che nello stile mostrano ancora
una certa legnosit scolastica, ma
rivelano cultura, sensibilit e una
sorprendente forza di analisi.

Olimpia scopre di avere talento e


non se ne rammarica, come accadeva allora a tante donne che, destinate al governo della famiglia
o al convento, sentivano lingegno
non come un dono ma come una
condanna. Al contrario rivendica
con forza la libert, pur essendo
nata donna, di vivere tra i prati
fioriti delle Muse. Il fuso, lago e
il telaio, strumenti simbolo della
costretta vita femminile, non esercitano su di lei alcuna attrattiva.
Per Olimpia, che insegue le infinite voci contenute nei libri, il loro
rumore solo silenzio.
Lambiente familiare prima e
quello della corte poi favoriscono
ladesione di Olimpia alla Riforma.
La duchessa Renata aveva dato vita infatti a un raffinato cenacolo
che accoglieva umanisti riformati
ed esuli francesi sospettati di eresia. Una piccola corte nel cuore
della corte estense dove venne

Perch investire tempo, affetto, soldi


notti in bianco e discussioni
per sostenere la vita di un ragazzino
che non far mai stabilmente parte
della tua famiglia?

*Rettrice del collegio universitario Santa


Caterina da Siena (Pavia)

Storia di Olimpia

ciatura, fatta di piccoli fiori che


scendono sul viso quasi a carezzarlo. lOlimpia della prima
giovinezza, la fanciulla precoce e
talentuosa, entrata a far parte
dellambiente colto, elegante e fastoso della corte estense.
Figlia di Fulvio Pellegrino Morato e di Lucrezia Gozi, Olimpia
nasce a Ferrara nel 1526. Dal pa-

inutile nel suo fine Come io conosco questi


momenti in cui tutto perde il colore della speranza!... Ma allora sai cosa faccio? Cerco di avvicinarmi al Signore, malgrado la mia miseria
che mi opprime e penso a te! A te che lo
preghi per me, che ne sei il Ministro, che lo
servi sotto il suo ordine diretto e mi pare
daver un po diritto alla sua piet Lora fosca passa cos, presto, e sento per il Signore,
per te, una nuova, cordiale riconoscenza. Sursum corda, dunque, tutto!.
La fede profonda di Giuditta Alghisi non si
lascia abbattere; la robusta figura materna unisce autorevolezza e amore, energia e compassione: quello che ci vuole per dare ancora pi
forza a una vocazione inequivocabile e insieme difficile come quella del figlio. Qualit di

ospitato anche Calvino, giunto a


Ferrara nel 1536 sotto falso nome.
Nel 1548 avviene la svolta.
Olimpia lascia la corte per assistere
il padre morente e non potr pi
farvi ritorno, allontanata insieme
ad altri da Ercole, deciso a combattere quel vento di eresia che minacciava il suo splendido ma fragile ducato, feudo dello Stato della
Chiesa. Due anni dopo sposa Andreas Grunthler, un giovane medico tedesco che aveva aderito alla
Riforma, e per sottrarsi alle persecuzioni i due decidono di partire
per la Germania. NellEuropa incendiata dalle lotte di religione
Olimpia fa della sua vita una testimonianza. Si dedica allo studio
delle Scritture e medita su temi
quali la libert di coscienza, la dignit femminile, la forza della fede
capace di vincere il mondo.
Nella nostalgia struggente degli
affetti la letteratura si fa scrittura

Ha qualcosa in pi, il libro autobiografico


di Maria Grazia Proietti Mamma, ti posso
parlare? (San Paolo, 2013) rispetto ad altri
usciti di recente in cui alcune madri
raccontano il loro rapporto con i figli,
speciali per qualche forma di disabilit. In
questo caso, infatti, Proietti medico e
madre anche di Michele ci conduce nel
suo legame con il secondogenito Matteo,
affetto dalla sindrome di Asperger,
inserendolo nella quotidianit di una vita
personale e familiare allargata. A volte la
tentazione quella di elevare una
situazione particolare a unico parametro
della narrazione, schiacciando sullo
sfondo tutto il resto. Invece Maria Grazia
e Matteo si scoprono, si conoscono e
crescono insieme tra equilibri domestici,
contesti lavorativi e scolastici, amicizie,
sorrisi e rabbia, malattie, tutto ci,
insomma, di cui composta la vita di
ognuno di noi. Il risultato un percorso
ordinario nel senso pi profondo, bello
e inusuale del termine in cui non esiste
il confine tra chi aiuta e chi aiutato. Tra
chi forte e chi debole, tra chi accetta i
cambiamenti e le trasformazioni, e chi
invece non riesce a metabolizzarli. Tra chi
diverso, e chi no. (@GiuliGaleotti)

di SILVIA GUIDI

Staremo in vedetta
Oh, carissimo, non crederti ozioso
Non tutti debbono compiere
lo stesso lavoro e non tutti
maneggiare lo stesso strumento

di FRANCESCA ROMANA
DE ANGELIS

Fuso, ago e telaio: per lei


che insegue le infinite voci dei libri
il loro rumore nulla

con la madre Giuditta Alghisi


carattere, amore di madre, ma anche e soprattutto fede, oltre che formazione religiosa e
culturale, sono indispensabili per sostenere
una conversazione che di fatto una conversazione spirituale a questi livelli. Giuditta dimostra di possedere tali qualit, e con
convinzione continua a farle crescere nel corso
della sua vita. ancora lepistolario a dimostrarlo (nei riferimenti a letture, alla partecipa-

con la piet della Mamma, tutte son buone e


confortevoli.
Al di l della cronaca, per, si svelano di
tanto in tanto nelle lettere momenti di profonda inquietudine. Il temperamento tormentato
di don Battista, davanti alle incertezze della
strada che gli si apre man mano davanti, lo fa
talvolta scivolare in turbamenti che la fede
pu s contenere e spiegare, ma che necessitano tuttavia di parole di conforto umano: meglio, di conforto materno.
Scrive per esempio Montini ai familiari il 9
maggio 1921, in riferimento allimpegno politico del padre e del fratello: Io sono anche in
questa battaglia regolarmente imboscato: che
debba essere questo tutta la mia vita?; gli risponde la mamma il 13 maggio seguente: E
noi imboscati, colla nostra corona in mano, col cuore un po teso, ma fidente staremo in vedetta. Oh, carissimo, non crederti
ozioso: la tua parte, quella che il Signore ti ha
assegnata santa come una missione e avr il
suo merito, il suo compenso quanto pi tu andrai accettandola, svolgendola con animo sereno e generoso. Non tutti debbono compiere lo
stesso lavoro e non tutti maneggiare lo stesso
strumento: cos la Provvidenza ha disposto
perch collo svariato e molteplice affaticarsi
dognuno, si compia larmonico disegno
delledificio divino.
E ancora, questa volta da Varsavia il 2 settembre 1923: Alcune volte vedo che la mia
solita mancanza di forze non mi lascia sperare
daver mai unoccupazione fissa, organica e simultanea con quella daltri, mi prende desiderio di ritirarmi a vita privata; e ci penso nel
caso mi richiamassero in Italia. Sono un inetto, un insufficiente, e per di pi impaziente; la
mia salute mi avverte che, come la tela di Penelope, la mia vita, umanamente, non pu
avere alcuna continuit; e mi sembra di vivere
nella presunzione dessere anchio, come gli
altri, atto a qualche lavoro e a qualche impegno; cos che talvolta si fiacca la molla dogni
desiderio dattivit. forse la vilt di chi ha
ricevuto un talento solo? Se mai ditemelo sin-

n viso dai lineamenti regolari e una rotondit adolescente, occhi grandi, vellutati e uno sguardo appena malinconico, come se vedesse la vita
che aveva davanti. Nel ritratto che
resta di lei, Olimpia indossa una
veste sontuosa con una gorgiera
alla moda spagnola del tempo. A
stemperare la rigida preziosit
dellinsieme, sui capelli morbidamente raccolti una delicata accon-

VI

Il romanzo

Mamma, ti posso
parlare?

epistolare: ai familiari, alle amiche, agli umanisti, ai teologi protestanti in un dialogo intenso e
coinvolgente che celebra insieme
lamore umano e quello divino.
Convinta che ogni terra patria a chi forte affronta con coraggio le tappe del loro triste esilio: Kaufbeuren, Wrzburg e infine Schweinfurth dove vivono il
lungo assedio della citt e si salvano grazie a una avventurosa fuga.
Coperta di stracci e divorata da
una febbre ardente Olimpia approda infine nella dotta Heidelberg. Non possiedono pi niente,
anche i libri e i manoscritti sono
andati perduti, ma i due sono salvi. Sembra aprirsi finalmente un
periodo di pace: Andreas ottiene
una cattedra di medicina alluniversit, Olimpia insegna latino e
greco e riscrive quanto ricorda
delle sue opere perdute.
Il male intanto si aggrava. Lultima lettera per lumanista Celio
Secondo Curione, amato come un
secondo padre, il maestro che credeva nella tolleranza religiosa e nel
valore della conoscenza per arrivare dallombra delle cose alle cose. Olimpia muore di tisi il 26 ottobre 1555. Aveva appena 29 anni.

Pi recente lesperienza di accompagnamento nella cura dei disabili e degli anziani


in seno al nucleo familiare. Solo in Italia
ogni anno sono in agenda circa cinquecento
eventi tra promozione e sensibilizzazione,
formazione e mutuo aiuto.
Questa capacit di fare rete oggi un
elemento considerato importante anche dagli
enti che regolamentano adozioni e affidi: servizi sociali e tribunali dei minori sanno bene
infatti che le famiglie devono essere preparate e seguite in queste scelte cos importanti e
delicate. Quando si tocca il mondo dellaffido si affollano molte domande, paure e speranze: possibile avere due mamme, una di
nascita e una di cuore? Perch andarsi a cercare dei figli in difficolt? una predisposizione particolare a un altruismo eroico o
unesigenza normale, presente in tutti?
I rapporti di affido sono a termine nella
stragrande maggioranza dei casi: il rapporto
che si crea scompare o per sempre? Se ogni
legame genitoriale autentico per sempre,
come insegna lesperienza, vero anche il
contrario; la maternit e la paternit rivelano
tutto il loro potenziale affettivo e generativo
anche quando vengono tradite, come nel negativo di una fotografia.
Noi riconosciamo che laccoglienza la
dimensione costitutiva della famiglia spiega Marco Mazzi tracciando lidentikit dellassociazione di cui presidente insieme alla

Da grande posso essere vostra figlia?

Il saggio

Inchiesta sullassociazione Famiglie per laccoglienza che si occupa di bambini in affidamento

Hroines de Dieu

moglie Licia la famiglia nasce da un gesto


di accoglienza tra marito e moglie e si apre
nellaccoglienza a nuove vite, lega le generazioni in un rapporto di gratuit. Vedere persone che si implicano totalmente, che mettono in gioco il luogo pi caro che hanno per
far compagnia ad altre persone, lamicizia
che ne nasce, tutto questo non potevamo tenerlo per noi, perch tutta la societ ha bisogno di vedere che laccoglienza e la gratuit
sono esperienze possibili. Noi siamo una
compagnia, lo diciamo sempre ribadisce
Mazzi la nostra unamicizia. La famiglia
da sola si smarrisce, o comunque rischia di
smarrirsi. Anche la famiglia che accoglie. Noi
non avremmo fatto questa esperienza se non
fossimo stati educati dentro alla tradizione
della Chiesa allesperienza che il Signore
per primo che ha creato luomo, e ha messo
nelluomo un bene a volte nascosto, quasi
impercettibile, ma presente. Dentro questa
storia riverberiamo quello che accaduto a
noi. Non c una famiglia specializzata in

Sentirci parte
di una famiglia pi grande
ci aiuta a vivere il meglio della vita
Senza fermarci
allapparenza delle cose
accoglienza, chiunque pu accogliere una
persona da amare per quello che ; vogliamo
sostenere questa apertura permanente. Alcuni, sperimentata la positivit del gesto in accoglienze temporanee, anche di un solo giorno, si sono resi disponibili ad accoglienze
prolungate.
il caso di Jimmy e Silvia Garbujo che
hanno trasformato la loro abitazione in una
casa-famiglia, Casa San Benedetto. Oltre ai
nostri quattro figli ne abbiamo altri cinque:
tre ragazze adolescenti, un ragazzino e una

bambina. Casa nostra molto trafficata,


abbiamo un tavolo lungo tre metri in cucina,
sempre pieno. Nel tempo, ognuno viene fuori con quello che si porta dietro, col dolore
che ha, e noi ogni tanto dobbiamo ricordare
che stiamo facendo solo un pezzo di strada
insieme. Devi aver ben chiaro che non sei tu
che gli risolvi la vita, ma sicuramente puoi
stare al loro fianco. Insieme si possono guardare anche le cose pi dure, le situazioni dolorose vissute con i genitori naturali per
esempio.
Chi ha avuto delle storie difficili continua Licia Mazzi fatica a sapere chi , come se fosse sempre un po in guerra non si
sa bene con chi. Noi possiamo dirgli: guarda, riposati! C questa possibilit di deporre le armi; questa possibilit la sperimentiamo mangiando insieme, andando a comprare
le scarpe, andando a scuola.
Chi accoglie non si considera un eroe
continua Jimmy Garbujo anzi, scopre i
suoi limiti; noi non siamo quelli che salvano
questi bambini. Non siamo pi bravi degli
altri. Neanche pi coraggiosi, aggiunge
sua moglie Silvia.
Ma sono i gesti pi quotidiani, feriali, normali a generare, concretamente, speranza:
da grande posso essere tua figlia? chiede
un giorno Martina, sei anni, alla mamma affidataria.
Se tutto, come ad esempio andare a vedere posti belli insieme continua Silvia Garbujo una novit per loro, anche noi siamo sollecitati a essere pi veri rispetto a noi
stessi. Ho sempre avuto il desiderio di non
perdermi il gusto del vivere. Sentirci parte di
una famiglia pi grande per noi una necessit; laccoglienza ci ha aiutato, ci sta aiutando a vivere il meglio della vita, nel senso che
non ci fa fermare allapparenza delle cose. E
possiamo dire che sia chi accoglie, sia chi
aiuta coloro che accolgono, cresce in umanit
e in bellezza.
Non solo i bambini hanno bisogno di essere accolti, anche i grandi. Vivere in una

compagnia di famiglie, in una casa di carne e


non solo di mattoni, in un luogo curato e accogliente, apre la possibilit di un cammino
nuovo, spiegano Luca e Laura Orlando raccontando come nata Fontanavivace a Genova, grazie alla collaborazione con le suore
di Santa Marcellina. Adesso siamo in ventiquattro; la nostra non una comune anni
Settanta, siamo tre famiglie diverse che han-

Occorre avere ben chiaro


che non sei tu a risolvergli la vita
Eppure insieme si possono guardare
anche le cose pi dure
come i dolori vissuti con i genitori naturali
no deciso di sostenersi condividendo il tempo libero, leducazione dei figli e lapertura a
nuove ospitalit: minori in affido, nuclei genitore-bambino in difficolt per aiutare le
mamme ed evitare, finch si pu, di separarle
dai figli ma anche gruppi di giovani, o parenti di bambini ricoverati al Gaslini. Si suona prima di entrare, anche se i figli giocano
tutti insieme. Tutto iniziato per caso, non
da un progetto nostro, come la tradizione del
caff dopo cena per parlare di quello che
successo durante la giornata, o la preghiera
insieme, iniziata per chiedere la guarigione di
una bimba malata di tumore che poi non ce
lha fatta; a casa nostra entrato anche un
pezzetto di morte, in mezzo a tanta gioia.
Lospitalit non il dare qualcosa ma il
dare tutto, limplicazione di tutta la vita si
legge nel sito di Fontanavivace. Ormai non
riuscirei a pensare la mia vita diversamente
da cos conclude Luca.
Allinizio spiega Grazia in La mia casa
la tua raccontando la sua esperienza di affido ho cercato di difendermi. Ma poi mi
sono trovata lei che era entrata nel mio cuore
e io che ero entrata nel suo.

LOttocento stato il secolo in cui la


vitalit e il coraggio delle religiose sono
esplosi offrendo al mondo numerosi
esempi di dedizione straordinaria al
messaggio cristiano. Ma queste vite, in
gran parte, sono oggi dimenticate:
meritorio quindi il bel libro di Agnes Brot
e Guillemette de La Borie, Hroines de
Dieu. Lepope des rligieuses missionaires au
XIXe sicle (Presses de la Renaissance,
2011) che ricostruisce i profili di otto
missionarie francesi andate fino ai
confini del mondo per evangelizzare,
correndo pericoli e affrontando grandi
difficolt, ma anche facendo esperienze
interessanti e usufruendo di una libert
dazione che le donne laiche dellepoca
non si sognavano neppure di raggiungere.
Fra gli indiani dAmerica, in Africa, in
Oceania e Nuova Zelanda, in Terrasanta e
in Cina, in Brasile: niente poteva fermare
il loro ardore missionario e il loro
coraggio! Esse costituiscono senza dubbio
un tassello dimenticato della storia
dellemancipazione femminile.
(@lucescaraffia)

Il film

La sposa promessa
Shira, figlia di un rabbino della comunit
ortodossa di Tel Aviv, vuole sposare un
coetaneo. La storia, appena iniziata fra i
due, per interrotta dalla morte per
parto di Ester, sorella di Shira. Il cognato
Yochai rimane solo col neonato che viene
accudito da Shira e dalla nonna. Yochay
per pensa di andare in Belgio e di
risposarsi: il piccolo sar allontanato dalla
famiglia materna. Solo Shira pu
cambiare tutto
rinunciando al suo
progetto e
sposando, come
suggerisce la
madre, il cognato.
Shira accetta.
Sacrificio?
Obbedienza alla
comunit
chassidica?
Debolezza di fronte
alla madre? Nella
sua scelta c tutto
questo, ma non
solo: scena dopo
scena, da possibile
imposizione la sua decisione si trasforma
in un inedito atto di amore. Amore verso
il bimbo, verso il cognato, verso la madre,
ma anche verso una tradizione alla quale
legata, e alla religione in cui crede: lo
spettatore di La sposa promessa (2012) che
si aspettava ribellione o rassegnazione, si
trova di fronte a unobbedienza che,
paradossalmente, diventa nuova libert.
La regista Rama Burshtein appartiene alla
comunit ortodossa di Tel Aviv. Il suo
non , quindi, uno sguardo critico, ma
adesione totale ai valori della comunit, il
che rende il film pi vero ed emozionante,
coinvolgendo anche chi da quel mondo si
sente ed molto lontano.
(@ritannaarmeni)

women church world mujeres iglesia mundo femmes glise monde donne chiesa mondo women church world mujeres iglesia mundo femmes glise monde donne chiesa mondo women
UNA

VIA A

PARIGI

PER SUOR

SKOBTSOV

Allunanimit il consiglio comunale di Parigi ha


approvato lintitolazione di una via del quindicesimo
arrondissement alla suora ortodossa Marie Skobtsov. Lo
riferisce il quotidiano la Croix. Nata a Riga l8
dicembre 1891, durante la seconda guerra mondiale suor
Marie fece parte di una rete di resistenti alloccupazione
nazista. Arrestata per il suo impegno a favore degli ebrei,
fu uccisa il 31 marzo 1945 nel campo di concentramento
di Ravensbrck, tristemente famoso anche perch
destinato in prevalenza alle donne. Nel 2004 suor Marie
stata canonizzata dalla Chiesa ortodossa.
LA

FUGA DELLE FAMIGLIE DI

HAITI

Il dramma socio-politico di molti Paesi, compreso il


nostro, simile per molti aspetti a quello del Paese di
Ges. Il tragico destino del nostro popolo segnato da
situazioni di grande sofferenza e di conflitto che
comportano un pesante impatto sulla vita di ogni
haitiano e sullinsieme della nazione, rendendo sempre
difficile la nostra convivenza come popolo: cos hanno
scritto i vescovi di Haiti nel loro messaggio per il Natale
2013. Ancora oggi continuiamo a creare situazioni di
diffidenza e di esclusione che paralizzano il nostro
presente, minacciano il nostro futuro e concorrono ad

alienare le nostre relazioni con Dio, con noi stessi, con il


prossimo e con lambiente. Gli esempi fatti nella nota
sono uno specchio fedele della situazione sociale:
linfinita lotta fratricida per il potere; la mancanza di
rispetto per gli altri e per le leggi; la critica negativa e
distruttiva; il degrado morale; la cattiva gestione
amministrativa e la corruzione; la polarizzazione politica,
che causa la paralisi; la crescente intolleranza; il divario
sempre pi grande tra ricchi e poveri. Come la Sacra
Famiglia, anche molte famiglie haitiane continuano a
fuggire rischiando la vita.
LAUREA

HONORIS CAUSA PER SUOR

ragazze Santa Monica, suor Rosemary ha rivisto il


programma di insegnamento del suo istituto per
rispondere alle crescenti esigenze delle donne, delle
ragazze e dei loro bimbi che sono sopravvissuti a
rapimenti, stupri e trasferimenti forzati durante decenni
di guerra civile in Uganda. Grazie agli sforzi di suor
Nyirumbe e al suo programma Sewing Hope, le donne e
le ragazze del laboratorio ricevono sostegno psicologico e
una formazione scolastica e professionale. Non solo dal
2002 le iscrizioni annuali al laboratorio sono salite da 31 a
pi di 300, ma soprattutto la maggior parte degli studenti
(dopo il diploma) riesce a trovare un lavoro durevole.

settori della popolazione, per chiedere giustizia, e che ha


dato risultati sorprendenti. Ha poi invitato a indignarsi
anche per la violenza in corso. In Paraguay ci sono mali
contro la famiglia che devono essere curati con urgenza,
tra cui la corruzione ha detto Gimnez, invitando a
ripudiare raccomandazioni e nepotismo. Trasparenza e
onest non sono parole vuote, ma devono essere vissute
da qualsiasi persona coerente ha aggiunto, esprimendo il
profondo rammarico perch il Paraguay continua a essere
tra i Paesi pi corrotti al mondo.

LA

Nel 1988, quando di violenza sulle donne (nonostante


fosse una piaga gi diffusa) non parlava nessuno,
Giuliana Dal Pozzo diede vita a Roma a uno sportello
temporaneo del comune, il Telefono Rosa, associazione di
volontarie per le donne vittime della violenza tra le pareti
domestiche e sui luoghi di lavoro. Cerano in una stanza
cinque volontarie ad alternarsi nellascolto di donne che

NYIRUMBE

Suor Nyirumbe aiuta le donne e le ragazze a tessere un


nuovo inizio attraverso leducazione. La sua visione e la
sua azione di patrocinio a favore dei pi vulnerabili
riecheggia profondamente leredit di san Vincenzo de
Paoli. Cos il reverendo Dennis H. Holtschneider,
preside della DePaul University di Chicago, la pi grande
universit cattolica degli Stati Uniti, ha annunciato il
conferimento della laurea honoris causa a suor Rosemary
Nyirumbe, religiosa ugandese delle Sisters of the Sacred
Heart of Jesus. Da oltre trentanni suor Rosemary e il suo
festoso sorriso aiutano le donne a superare i traumi delle
violenze attraverso programmi di alfabetizzazione, di
educazione e laboratori. A capo del Centro di sartoria per

FESTA DELLA

MAD ONNA

DI

CAACUP

IN

PARAGUAY

La famiglia il centro e guida la crescita integrale della


persona umana: questo devono capire le nostre autorit.
Cos ha detto nella sua omelia monsignor Claudio
Gimnez Medina, vescovo di Caacup, in Paraguay,
davanti a migliaia di fedeli che hanno riempito il piazzale
della basilica l8 dicembre, ultimo giorno della festa della
Madonna di Caacup, patrona del Paese. Tutte le autorit
nazionali hanno partecipato alla celebrazione, compreso il
presidente della repubblica Horacio Cartes. Monsignor
Gimnez riferisce lagenzia Fides non ha potuto
evitare riferimenti alla recente situazione politica e sociale:
Grazie a Dio c una indignazione che nasce in vari

SCOMPARSA

LA FONDATRICE DI

TELEFONO ROSA

chiamavano da ogni parte del Paese. Nasceva cos una


nuova forma di servizio sociale, a cui oggi collaborano
decine di volontarie, avvocatesse penaliste e civiliste,
psicologhe e mediatrici culturali di diversa nazionalit.
Scomparsa a 91 anni, Dal Pozzo era stata nominata nel
2007 Grande Ufficiale della Repubblica dal presidente
Giorgio Napolitano proprio per la sua attivit
meritoria in aiuto delle donne vittime di violenza.

LE

ARTIGIANE AFRICANE

Si svolto a Laayoune, nel deserto magrebino, il Dar


Maalma 2013: dal 5 all11 dicembre, levento ha voluto
sostenere le artigiane africane, rivelando il ricco
patrimonio dei mestieri delle donne del sud del mondo
anche al fine di promuoverne lemancipazione, in una
prospettiva di sviluppo sostenibile. Ledizione 2013 stata
una tappa importante di questo percorso socio-culturale e
di emancipazione, iniziato nel 2009 e proseguito con
eventi annuali, che confluir nellExpo 2015 di Milano.

LOSSERVATORE ROMANO gennaio 2014 numero 19


Inserto mensile a cura di RITANNA ARMENI e LUCETTA SCARAFFIA, in redazione GIULIA GALEOTTI
www.osservatoreromano.va - per abbonamenti: ufficiodiffusione@ossrom.va

BIMBI

COLOMBIANI

A Pasadena, in Colombia, esiste un istituto dove i


bambini possono rinascere. Nato per tutelare i bimbi pi
vulnerabili del Paese, la Asociacin Hogar Nios por un
Nuevo Planeta assiste in particolare i piccoli e gli
adolescenti vittime di maltrattamenti e di violenze
sessuali. Attualmente sono ospiti trecento bambini. Nel
corso degli anni sono stati organizzati tre programmi.
Uno, denominato Nenufar (purezza del cuore),
dedicato ai piccoli vittime di abusi sessuali. Il secondo,
Flor de Loto, invece rivolto a quanti sono stati sfruttati
sessualmente per la prostituzione infantile, e intende far
recuperare loro la voglia di vivere. Il terzo, Ni-nanas,
infine un programma per le madri vittime di violenza
sessuale. Grazie a questa struttura, bambini e adolescenti
non solo trovano un luogo dove poter vivere, ma hanno
la possibilit di studiare. La violenza sessuale un
fenomeno a catena si calcola che il 30 per cento dei
bimbi vittime di violenze si trasformino a loro volta in
aggressori e in Colombia ogni trenta minuti, vengono
violentati 19 minori. La fondazione sta ora costruendo
una nuova sede di oltre diecimila metri quadrati a Sop:
sar la pi grande struttura colombiana per i bambini e le
bambine vittime di violenza, e una delle pi grandi
dellAmerica latina.

SANTA TERESA

PARLA ALLASIA

Il Carmelo del futuro chiamato a offrire strumenti che


corrispondano alla sete di Dio che c oggi in Asia. La
spiritualit carmelitana ha possibilit immense per
rispondere a questa sete e per condurre le persone ad
approfondire la loro relazione con Dio: quanto emerso
dal congresso Santa Teresa parla allAsia, organizzato
dai carmelitani scalzi dellIndia in preparazione per il
quinto centenario della nascita della santa. Tenutosi a
Bangalore, vi hanno partecipato oltre cinquecento
delegati carmelitani provenienti da diverse parti del
mondo. Tutte le comunit di vita apostolica e
contemplativa, i religiosi e i laici carmelitani si
affermato a conclusione dei lavori dovrebbero
impegnarsi nel compito di vivere unesperienza spirituale
evangelica e profonda. A partire da questa esperienza,
nella condivisione, nellaccoglienza e nella creazione di
centri e istituti di spiritualit, il Carmelo del futuro
potr prestare un servizio qualificato alla Chiesa in Asia.
Nel vasto continente asiatico i religiosi carmelitani sono
chiamati a impegnarsi in un dialogo aperto con le
grandi religioni non cristiane, soprattutto nel campo della
spiritualit. Per raggiungere tale scopo concludono i
carmelitani indiani bisogner cercare nuove forme di
preghiera, di vita interiore e di comunit pi consone alla
mentalit orientale.

donne chiesa mondo women church world mujeres iglesia mundo femmes glise monde donne

La giovane e lo Straniero
La santa del mese raccontata da Dario Fertilio
ppena fu buio, la giovane
Agnese salz dal letto e sedette al tavolo, inquieta dinnanzi
allo schermo acceso, nellattesa
che vi comparisse lo Straniero.
Egli infatti era l. Nel rettangolo azzurro
stazionava la rossa icona taurina chera
sua: con essa dallinizio laveva attratta.
Allora ci sei, egli le sindirizz prontamente, comebbe indovinato la presenza
di lei. Il lampeggiare del messaggio dest
nella fanciulla un fremito di piacere. Ella
si trovava infatti alla vigilia del convegno
pi volte in progetto con lo Straniero;
lungamente laveva carezzato come linizio
di un destino felice.
E tuttavia qualcosa, un timore dal sembiante dun indice candido puntato contro
il suo petto, ferm per un attimo la mano
sul punto di premere i tasti; ma gi era sopravvenuto intanto lammonimento dello
Straniero: domani sera!.
Ella contemplandolo ne fu piena desultanza; giacch il timore di prima sera dissolto. Dove?. Monte Sacro, Casale
Giuliani 66, terzo piano, ricordati di suonare da basso. Come ci arrivo?, volle
sapere la fanciulla. Prendi un tax, dai
lindirizzo allautista e poi suona. Pago
tutto io, la rassicur lampeggiante colui
che parlava dietro alla figura di toro. A
che ora?, sinform Agnese. Io sar l
alle sei e mezzo. Tu non tardare troppo.
Ma proprio nel consegnargli il definitivo s, quel dito invisibile torn ad affisarsi
sul suo cuore. Ella attese un minuto, due
e poi tre, respirando con forza, incapace
di vincere un tremito che dimprovviso
laveva colta. E in guisa della bambina
chera stata avanti dincontrare lo Straniero, infine scrisse: Domani no, devo studiare.
Il come? chebbe in risposta la
schiaffeggi, sembrandole quasi che licona taurina, ingrandita, si facesse rosso sangue. Non fare la santAgnese, adesso, le
ingiunse rapido lo Straniero.
Allora per la prima volta la colp il fatto
di non conoscere il vero nome di lui. E un
umore curioso la prese, di sapere almeno
chi fosse la santAgnese che poteva somigliarle. Confin la forma di toro nella cornice pi bassa dello schermo, e cerc rapida tra i mille contatti delletere, sinch
comparve unicona preceduta dalle parole:
Il miracolo di santAgnesa. E qui lesse:
El terzo decimo anno della sua et perd
la morte e trov la vita, della quale dilesse
il fattore Tornando Agnesa dalla scuola,
el figliolo del prefetto della citt di Roma
sinnamor di lei.

Georgia OKeeffe, Winter Cottonwoods East V (1954)

La forza
del punto di partenza
di ROBERTO VOLPI
a forza della famiglia in Italia nel quarto di secolo che va
dal secondo dopoguerra alla fine degli anni Sessanta del
Novecento testimoniata da una serie formidabile di indicatori, che riguardano il matrimonio e i figli. Tutti si sposano. I
tassi annui di nuzialit sono sistematicamente compresi tra il 7 e
l8 per mille, con punte di oltre otto matrimoni lanno ogni mille
abitanti, pi di due volte-due volte e mezzo il tasso attuale (3,4
per mille). Let media delle donne al matrimonio la pi bassa
di sempre, attorno ai 24 anni, contro i quasi 31 di oggi. Non solo
i vincoli di coppia sono istituzionalizzati nel o col matrimonio,
ma il matrimonio nel 97-98 per cento dei casi celebrato in chiesa. Il vincolo prescelto dalla quasi totalit delle coppie dunque
quello a pi alto tasso di responsabilit. Lobiettivo, infine, indiscutibilmente quello dei figli. Si registrano in quel periodo livelli di nascite che diventeranno ben presto inconsueti, con punte di oltre un milione di nascite annue (attorno alla met degli
anni Sessanta) in una popolazione di sette milioni inferiore a
quella attuale, nella quale si registrano invece assai meno di 550
mila nascite annue.
Alla luce di questi dati non si fatica a capire come il duro dopoguerra, la ricostruzione difficile, la trasformazione delleconomia italiana da agricola a industriale, il miracolo economico siano altrettante fasi, che rappresentano al tempo stesso decisive sfide per il futuro del Paese, che lItalia affronta servendosi di uno
strumento, o meglio ancora facendo leva su uno strumento, che
potrebbe apparire assai improprio, e che si rivela invece la sua
vera arma vincente, in un certo senso la sua anima profonda:
quella che oggi definiamo come famiglia tradizionale, la famiglia
formata dalla coppia eterosessuale pi i figli.
Ben pi del ventennio fascista, quando limparit della donna,
oltretutto, era cos marcata da rendere la famiglia costituzionalmente inadeguata alla crescita e al progresso, quel quarto di secolo cos particolare e con tratti perfino di straordinariet a rappresentare il trionfo della famiglia. Un trionfo che non sembra
conoscere ostacoli, se vero, com vero, che non verr scalfito
neppure dai rivoluzionari e proprio sul piano del costume, degli stili di vita anni Sessanta. Nel corso di quel decennio si
raggiungono i livelli pi alti di nuzialit, natalit e di matrimoni
celebrati col rito religioso che lItalia abbia mai conosciuto.
La peculiarit pi marcata, e al tempo stesso il tratto divaricante pi netto con loggi, di quella famiglia sta nella concezione
chessa, e quanti la costituiscono, ha di se stessa. Quella famiglia
non n si considera il punto di arrivo. Chi si sposa sa e ovviamente accetta felicemente accetta, vien da dire, proprio alla luce dei dati che essa non sia che un punto di partenza, un saldo, solido, affidabile punto di partenza. Si parte dalla famiglia
per costruire il proprio posto nel mondo. Non si attende pervicacemente, fin quasi allo sfinimento, di avere quel posto per poi,
solo una volta conquistato, passare a costituire una famiglia.
una famiglia quella di quel quarto di secolo che non aspetta
che i singoli componenti la coppia abbiano gi compiuto le conquiste necessarie a darle solide fondamenta e prospettive. Solidit e prospettive le costruisce e realizza cammin facendo in quanto famiglia. una famiglia che ha il suo senso, il suo sentimento,
proprio nel punto di partenza. dalla partenza che misura il
progredire suo e dei suoi membri, del loro impegno, del loro lavoro nel tempo. E poich misura se stessa a cominciare dalla partenza non ha paura del domani, che non pu che seguire. Ha lo
sguardo lungo sul futuro, non si nutre semplicemente delloggi,
anche se sa benissimo che occorre darsi da fare nelloggi, per scalare il domani.
La famiglia di oggi una famiglia che pretende di realizzarsi
dalla fine. Dai traguardi gi conseguiti, gli obiettivi gi raggiunti,
le tappe gi superate dai singoli: le esperienze sentimentali gi
inanellate, la conoscenza sessuale maturata, gli studi conclusi, il
lavoro sicuro, la casa adeguata. una famiglia che chiede a se
stessa il mantenimento di premesse gi date, portate in dote
dalluomo e dalla donna. E che si batte per consolidare quel che
ha gi, che i singoli hanno gi conquistato prima di fare famiglia. La famiglia, cos, si abbarbica al passato e teme del domani,
si forma con grande difficolt, non ha pi o ha molto meno
il cemento delle conquiste da fare in quanto famiglia, e pi esige
di avere tutte le condizioni giuste per non correre rischi nel tempo che verr, pi ne corre e si sfalda.
esattamente su questo confine tra due modi di pensare e
realizzare la famiglia che si situa il passaggio da una famiglia votata, come una squadra di calcio, al gioco offensivo, aperto, creativo, coraggioso a una famiglia che, sempre come una squadra di
calcio, si chiude nella propria met campo e non riesce a sviluppare che una strategia di stampo difensivo. Poche aperture, trame risicate, rapporti convenzionali con gli altri. Del resto, la
grande penuria di bambini, ragazzi e adolescenti fino al compimento della maggiore et nellItalia di oggi (10 su 60 milioni,
uno ogni sei abitanti, molti meno dei 12,4 milioni di abitanti di
65 e pi anni) limita tutte le occasioni e le possibilit di incontro
tra gli adulti e tra le stesse famiglie. La famiglia finisce cos per
smarrire la sua socialit, il suo essere societ, che non a caso
sente sempre pi estranea, lontana, ostile.
Pi vuol mettere in cassaforte il risultato del suo domani, questa la conclusione, pi quel risultato diventa per essa problematico, si allontana da lei.

Qui sentendosi mutata


Agnese fu posseduta da un dubbio
E al semplice pensarlo
savvide degli occhi
che aveva umidi di lagrime
Inutilmente prosegu, meravigliandosi
per la corrispondenza del nome e dellet
con i suoi il figlio del prefetto laveva
ricoperta dogni genere di sempre pi preziosi regali, purch ella consentisse al matrimonio; sempre e invariabilmente ella
aveva risposto dessere amante ed amata
da un altro, intendendo il Signore Ges
senza nominarlo, come un fidanzato terreno. Per il figlio del prefetto, ferito e furioso per la ripulsa, si era rivolto al padre,
e costui fece cercare chi fusse quello sposo el quale Agnesa tanto amava, e uno de
parasiti di lui disse come Agnesa era cristiana infine dalla puerizia e in arte magica tanto amaestrata che dice che Cristo si
l suo sposo.
Dunque lesse avanti Agnese venne
chiamata dal prefetto in tribunale, e costui
le rivolse promesse, poi minacce terribili
pur di smuoverla dalla sua fede: eppure
costei di tutto si rideva Finch quello
volle avvertirla: de due partiti eleggi
quale tu vuoli; o colle vergini della dea
Vesta sacrifica, o veramente tu colle meretrici andarai al luogo pubblico. E cos fu,
giacch la vergine non cedette, affermando che la divinit non consiste nelle pietre, ma in cielo. Sicch fu menata al
luogo pubblico e spogliata, per di subito
e suoi capigli crescerono, e in tanta quantit che pareva fusse coperta insino a terra, e melio stessero che una vesta. (Qui
Agnese non pot trattenersi dal toccare i
suoi stessi capelli, tenuti avvinti in treccine
afro) e apprese avanti come tutta la cella
della beata risplendesse allora di luce per
mano dangeli fatta e apparecchiata, cos
forte da spaventare i vogliosi del suo corpo; non per il figlio del prefetto, che incurante savvicin per prenderla, ma subito cadde a terra colle mani al volto, e cos spir. Come si sparse la notizia, prosegu ancora Agnese, il prefetto fu colto da
un dubbio chera disperazione, e le ordin
meglio: impetr di far resuscitare il

Vetro dorato incastonato


nellintonaco di una parete
con santAgnese orante
(Roma, catacombe di Panfilo,
IV secolo)

Giornalista e
scrittore italiano di
origine dalmata,
Dario Fertilio
(1949) lavora nella
redazione culturale
del Corriere della
Sera. Con lo
scrittore russo
Vladimir Bukovskij,
ha fondato i
Comitati per le
Libert ed stato
lideatore
delliniziativa
Memento Gulag,
ossia la
celebrazione, ogni 7
novembre, della
giornata in
memoria delle
vittime del
comunismo. Tra le
sue pubblicazioni,
Teste a pera e teste a
mela (2001), La
morte rossa. Storie
di italiani vittime del
comunismo (2004),
La via del Che
(2007), Musica per
lupi (2010), Lultima
notte dei fratelli
Cervi (2012).

suo figlio perch dimostrasse che non di


arti magiche disponeva, ma di fede certa e
vera. Allora, alle preghiere di lei, il figlio
del prefetto torn a vivere e se ne and lodando quel Dio facitore di miracoli. E per il vicario di quel prefetto, richiamato in
sua vece dalla folla, ne volle accogliere le
invocazioni e ordin che la strega, come si
risolse a chiamarla, venisse bruciata. E le
fiamme allora si divisero in due parti, di
qua e di l, e beata Agnesa istava nel mezzo e non sentiva nessuno incendio n caldo di fuoco, n nessuno male le fece el
fuoco. Allora il vicario, vedendo che l popolo non si fermava n rifrenava, coman-

d che a beata Agnesa fusse dato duno


coltello nella gola. E subito usc el sangue
suo come rose vermiglie.
In questo modo termin il racconto
consacr Cristo la sposa sua Agnesa,
vergine e martire. Qui, sentendosi mutata, Agnese fu posseduta da un dubbio:
che il dito candido prima affiso su di lei
potesse precisamente rivelarsi per quello
della santa. E al semplice pensarlo savvide degli occhi che aveva umidi di lagrime.
Risolse allora di tornare al luogo di prima,
e schiuse il rettangolo azzurro da cui la
forma di toro le aveva parlato.
Ma lo Straniero non cera pi.

Vermeer, Donna che scrive una lettera


(1665 circa)

di PIERANGELO SEQUERI

che la
nuova sensibilit della Chiesa per la
questione femminile non avesse
riflesso e addirittura riflesso
esemplare allinterno della Chiesa
stessa. Naturalmente, riflesso non
vuol dire puro e semplice
rispecchiamento. Esaminate tutto,
tenete ci che buono (1
Tessalonicesi, 5, 21-22). La questione
femminile odierna, nel suo
complesso, un vasto territorio,
frequentato da sforzi di
approfondimento teorico meritevoli
di ogni attenzione, come anche da
scorribande ideologiche di imbarazzante
profilo intellettuale. Per non parlare del fatto
che, sul terreno pratico delle politiche e del
costume, la menzione della questione
femminile si iscrive un po confusamente fra
gli estremi: da un lato, come elemento
qualificante delle lotte civili contro le
differenze penalizzanti, ossia quelle che
indicano alto grado di marginalit ed
esclusione (il tema dei diritti dei poveri, dei
disabili, degli immigrati, delle donne);
dallaltro come indicatore di disparit per
laccesso alle differenze premianti, ossia per
linsediamento ai livelli pi alti ed esclusivi
delle lites professionali (della leadership,
della cultura, delleconomia, della politica).
Naturalmente, c verit in entrambi gli
estremi. Farli valere come il focus della
questione femminile, tuttavia, espone anche a
insidiosi dirottamenti e inconsapevoli
riduzioni della pi ampia e profonda
questione antropologica che vi implicata. In
ogni modo, c quanto basta per
raccomandare che il tema, anche nellambito
della riflessione ecclesiale, non sia ridotto a
una semplice questione di discernimento delle
buone maniere o delle quote rosa, dei
complementi sentimentali o del politically
correct. Si tratta, in verit, nellodierno
passaggio depoca, di un argomento
sistemico. In altri termini, il tema impone
ormai una riconfigurazione della questione
AREBBE DAVVERO STRANO

donne chiesa mondo

gennaio 2014

Snodo epocale
Giovanni Paolo II passare dal
riconoscimento teorico della presenza attiva e
responsabile della donna nella Chiesa alla
realizzazione pratica (n. 51). Ora, Papa
Francesco tiene il punto, e rilancia. Nella
recente esortazione apostolica Evangelii
gaudium, ha ribadito la necessit di
riconsiderare con pi rigore, in questa
prospettiva, il fatto che nellevento fondatore
della Chiesa, la Madre del Signore iscrive il
femminile nella costituzione stessa del suo
principio di grazia. Di fatto, una donna,
Maria, pi importante dei vescovi (n. 105).
La funzione ministeriale, anche nella sua
originaria fisionomia di potest gerarchica,
non si definisce in ragione di un potere

lautore

antropologica in quanto tale, e dunque, un


crocevia per le sorti dellumanesimo prossimo
venturo. Largomento, in ogni caso, con le
sue molte implicazioni e diramazioni, gi
iscritto tra i fondamentali dellodierno
rapporto fra cristianesimo e umanesimo: non
come un argomento fra i molti, ma come uno
snodo epocale per lorientamento generale
dellethos collettivo. Le motivazioni del suo
ripensamento, del resto, non vanno ricevute
semplicemente dallesterno. Il cristianesimo ha
ragioni e questioni proprie da sollevare, anche
a riguardo di se stesso, nellorizzonte di
questo kairs, il cui tempo adesso e la cui
ricchezza gi promettente, ma ancora
ignota. La Chiesa deve indagarlo e prenderlo
a cuore come un soffio dello Spirito che
indica lora di una speciale maturazione del
seme evangelico, sulla quale necessario
impegnarsi, dallinterno del cristianesimo
stesso, a conoscere, pensare, sperimentare.
Non pu sfuggire a nessuno il fatto che la
Chiesa si posta risolutamente in questo
orizzonte, insediando la questione femminile
fra i temi di impegno non occasionale e
frammentario del magistero cristiano
autorevole. Non si tratta affatto di un
semplice incoraggiamento alla nuova
esuberanza di metafore sentimentali della
qualit cristiana. Lindicazione mira a
provocare un processo di intelligenza creativa,
di buone pratiche e di concrete esemplarit
del nuovo livello di integrazione richiesto
dalla forma ecclesiale. Non dovrebbe essere
cos trascurato il fatto che la Chiesa, in questo
frangente culturale tanto liquido, confuso, e
persino contraddittorio, rimane lunica
istituzione di rilevanza mondiale ad aver
messo allordine del giorno un processo di
ricerca sistematica e di chiarificazione
propositiva sul tema. La coscienza cristiana
autorevolmente sollecitata ad accettare
lealmente il fatto che listruzione
intellettualmente onesta della questione
comporta il riconoscimento di sue omissioni e
contraddizioni, che possono essere ormai
riconosciute come questioni di verit e di
giustizia della coerenza evangelica. La Chiesa
si esprime ormai convintamente sul punto: un
lavoro serio, di ripensamento e di
trasformazione dellesistente va avviato. E va
avviato adesso. del tutto necessario
scriveva icasticamente gi lesortazione postsinodale Christifideles laici, pubblicata poco
tempo dopo lenciclica Mulieris dignitatem di

Monsignor Pierangelo Sequeri


(Milano, 1944) teologo, scrittore e musicista. Sacerdote dal
1968, insegna teologia fondamentale nella Facolt Teologica dellItalia Settentrionale ed
dottore musicologo della Biblioteca Ambrosiana di Milano. Dal 2009 membro della
Commissione Teologica Internazionale. Tra i suoi libri:
Charles de Foucauld. Il vangelo
viene da Nazareth (2010), La
giustizia di Agpe (2010), Lombra di Pietro (2006). Direttore
della rivista LErbaMusica,
ha elaborato uno speciale programma di educazione musicale, chiamato musicoterapia orchestrale, per bambini e ragazzi con difficolt psichiche e
mentali. autore di alcuni dei
pi noti inni sacri liturgici.

inteso come dominio, bens come potest


di amministrare il sacramento dellEucaristia,
con tutte le implicazioni di tale ministeroguida. Qui si presenta una grande sfida per
i pastori e per i teologi, che potrebbero
aiutare a meglio riconoscere ci che questo
implica rispetto al possibile ruolo della donna
l dove si prendono decisioni importanti, nei
diversi ambiti della Chiesa (ibid.). Nel
discorso rivolto a pi di cento donne
partecipanti al seminario internazionale di
studio promosso dal Pontificio Consiglio per i
Laici, in occasione del venticinquesimo
anniversario della lettera apostolica Mulieris
dignitatem, il Papa ha sintetizzato nel suo
modo diretto, al quale ci stiamo abituando, la
necessit di un mutamento globale di
prospettiva, invitando a riflettere a fondo sul
femminile della Chiesa (Non il Chiesa,
ma la Chiesa), come pista feconda per la
riabilitazione di un profilo alto del femminile
nella Chiesa. Lintuizione di una continuit
del principio mariale-generativo della Chiesa,
rivisitato come momento strutturale nella
Chiesa, in feconda e permanente correlazione
con il principio petrino-ministeriale, era gi
stata nitidamente formulata da Hans Urs von
Balthasar. Lo sbilanciamento istituzionale di
questa continuit, in favore di una
concretizzazione della potest gerarchica del
ministero maschile nella Chiesa che non ha
complemento nella concretezza del peso
assegnato alla generativit femminile della
Chiesa, sembra essere indicato, ora, come il
tema di un pi profondo ripensamento. Ci
comporta evidentemente il superamento
dellidea che la Chiesa debba limitarsi a
istruire come caso umano la questione
teologica dellemancipazione femminile, in
vista di un semplice riconoscimento formale,
politicamente corretto, della pari dignit. N
si tratta semplicemente di pareggiare il
riconoscimento dellimportanza di una
funzione sentimentale e affettiva, sussidiaria
dellautorevolezza e della razionalit della
leadership maschile. Per non parlare della
confusione fra servizio della donna e
donna di servizio: la riduzione della
complementariet femminile alla servidumbre,
ossia al lavoro e alla condizione servile, su cui
Papa Francesco ha ironizzato sapidamente (e
amaramente) nella circostanza appena
ricordata. Nella dogmatica cattolica il
ministero sacerdotale ordinato che presiede
listituzione riservato al maschio. E la

Chiesa cattolica rimane fermamente convinta


di non poterlo dissociare da questo legame,
nel suo stretto riferimento allessenziale
profilo sacramentale del mandato consegnato
dal Signore, in parole e gesti inequivocabili,
secondo le Sacre Scritture della tradizione
apostolica. Naturalmente, come la stessa
ecclesiologia magisteriale ha definitivamente
riacquisito, il ministero ecclesiale complessivo,
al quale tutti i battezzati sono chiamati a
partecipare, con pari dignit, secondo il loro
carisma e a vantaggio della comunit credente
e missionaria dei discepoli del Signore,
necessariamente pi ampio e variamente
articolato. Un pi adeguato riconoscimento
per linsostituibile apporto del genio
femminile alla trasversalit di questa
articolazione del ministero ecclesiale nel suo
complesso, non pu dunque evitare di essere
pensato nella sua correlazione con la
specificazione e dunque, in tal senso, anche
con i limiti di un peculiare genio
maschile. Ne ha colto lucidamente il senso il
cardinale Walter Kasper, in un recente
intervento allassemblea plenaria dei vescovi
tedeschi (La collaborazione tra uomini e donne
nella Chiesa, 18-21 febbraio 2013), il cui titolo
riecheggia quello della Lettera ai vescovi della
Chiesa cattolica sulla collaborazione delluomo e
della donna nella Chiesa e nel mondo
(pubblicata dalla Congregazione per la
Dottrina della fede, presieduta dal cardinale
Joseph Ratzinger, il 31 maggio 2004): Il
fatto che Maria, la madre di Dio, sia il
modello della Chiesa (...) ha un significato
fondamentale. Questa la pi chiara
relativizzazione pensabile di una Chiesa
dominata in maniera univoca da una
gerarchia maschile. C dunque motivo di
pensare che, se nel ministero ordinato c una
qualche fondamentale ragione di convenienza
con il genio maschile della vicariet di
Cristo, quale roccioso presidio del Popolo di
Dio attraverso le acque, ci sia un genio
femminile dellintima gestazione del Corpo
del Signore, secondo la potenza dello Spirito,
che attende riconoscimento istituzionale pi
esplicito, allaltezza dellattuale maturazione
storica della Chiesa? La domanda precisa
questa: dove cercare lasse di riferimento per
lelaborazione non arbitraria e ben ordinata
del legame fra specificit femminile,
istituzione cristiana e ministero ecclesiale? La
risoluzione del problema, entro i limiti in cui
esso teologicamente praticabile e
antropologicamente sensato, non potr
comunque essere definita in chiave di pura
psicologia delle attitudini o di semplice
mansionario delle funzioni. Semmai il
cristianesimo ha la responsabilit di muoversi
efficacemente in controtendenza: sia rispetto
alla pericolosa inclinazione a risolvere in
termini di competizione dei poteri e di
indifferenza delle funzioni la questione della
dignit della differenza sessuale; sia rispetto
allenfasi della sua semplice rimozione, che
prepara la sua compiuta iscrizione nella
tipologia dei giochi di ruolo. La pista di una
pi adeguata cooperazione nelledificazione
della qualit umana e cristiana della
differenza passer dunque essa stessa
attraverso leffettivo coinvolgimento di

entrambi nel processo che deve tracciare la


strada. Non forse tempo di instaurare,
seriamente, il profilo di un ascolto autorevole
dellautorevolezza femminile nella Chiesa? In
altri termini, una mediazione istituita
dellinterrogazione e della restituzione dei
modi in cui nella storia della tradizione
ecclesiale e della fede teologale il femminile
anticipa lassimilazione ministeriale della
Parola (Fate quello che vi dir, Giovanni, 2,
5) e plasma la generativit comunitaria dello
Spirito (Donna, ecco tuo figlio, Giovanni,
19, 26) in favore della missione ecclesiale.
Non forse questa autorevolezza
dellobbedienza della fede gi di per
s esercitata sul campo
delle buone pratiche e
della sapienza riflessiva,
mediante le quali le
donne configurano in
molti modi la
dedizione e
lintelligenza del

La teologia (piazza Kiovnick, Praga)

s di Maria alla gestazione che anticipa il


grembo della Chiesa? Le donne
autenticamente credenti non sono forse gi
ora e da sempre un momento speciale
delledificazione della Chiesa, nel pensiero e
nelle opere, concorrendo alla generazione e
rigenerazione del Corpo del Signore in tal
misura che, se dovesse improvvisamente venir
meno il loro apporto specifico, la Chiesa di
fatto non sussisterebbe e la sua maternit non
sarebbe riconoscibile? Nella Chiesa primitiva
le donne svolgevano un ruolo importante.
Sono le prime testimoni della risurrezione (...)
e collaboratrici degli apostoli (Atti degli
apostoli, 16, 14.40; 18, 2.26; Romani, 16,
1.3.6.12s). Per soprattutto il divieto di
insegnamento per le donne (1 Timoteo, 2, 12)
che ha determinato la storia successiva
(Kasper). E se la ricerca che la Chiesa oggi ci
addita come una responsabilit non pi
rinviabile, facesse il suo primo passo proprio
con il superamento di questo interdetto della
parola? Per incominciare, insomma, sarebbe
davvero impensabile la mediazione
permanente di una specifica istituzione
teologica-ecclesiale di uomini e donne che,
elaborando una sensibilit realmente
condivisa sul tema, la rendessero
esemplarmente disponibile come anticipazione
e fermento della desiderata cooperazione
fin qui tacita fra il principio mariale e
quello petrino della Chiesa?

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