* St sma, stn enjmhsh ponome. M diknoune t prgmata k pohsi einai t katafgio po fjonome (K.G. Karuwtkh, Elegea ka Stire) La riflessione sugli Ahhiyawa e sulla loro identificazione nellEgeo ha visto un sostan- ziale interesse per i documenti hittiti relativi al XIII secolo, in larga misura coincidente con il TE IIIB 1 . Poco interesse ha invece esercitato la prima apparizione degli Ahhiyawa nei testi hittiti, risalente alla fine del XV secolo, con il risultato spesso di associare agli Ahhiyawa di questo periodo caratteristiche pi tarde 2 . In realt, una lettura diacronica dei pochi documenti hittiti menzionanti gli Ahhiyawa consente di individuare informazioni diverse tra il 1400 e la fine del XIII secolo a.C. ovvero una crescente ingerenza di Ahhiyawa verso larea anatolica e il loro conseguente riconoscimento quale grande potenza da parte dei sovrani di Hatti 3 . Ci che si ricava dai documenti pi antichi, tuttavia, niente pi che una non meglio specificata potenza che mostra di espandersi verso lAnatolia centro-occi- dentale attraverso incisive manovre militari. In aggiunta, se vero che le notizie ricavabili sugli Ahhiyawa sono il frutto di una percezione da parte anatolica, questa constatazione non autorizza, tuttavia, ad identificare tout court gli Ahhiyawa del TE IIB- IIIA1 con quelli del TE IIIA2 e IIIB 4 . Nel periodo compreso tra la distruzione dei secondi palazzi a Creta e la fine dei regni micenei, infatti, le forme della regalit e del potere miceneo hanno attraversato cambiamenti e trasforma- zioni cruciali 5 . Per questi motivi questo contributo, senza entrare nel merito della que- stione degli Ahhiyawa, ancora sostanzialmente aperta, si occuper della fase meno cono- * Dei tanti argomenti affrontati da Vincenzo La Rosa nella sua densa produzione quello della Creta micenea non mancato. Iniziato agli studi del mondo egeo proprio con un argomento miceneo, rendo a Lui alcune brevi note come segno di gratitudine per la fiducia e il sostegno accordatimi sin dallinizio della mia avventura cretese. Infine ringrazio Maurizio Del Freo per gli utili suggerimenti. 1 Una sintesi delle principali posizioni e della vasta bibliografia in CLINE 1996, p. 145; MEE 1998, pp. 142-143; MOUNTJOY 1998, pp. 47-51; NIEMEIER 1998B, pp. 20-25; HOPE SIMPSON 2003; KELDER 2005. 2 Ma vedi GTERBOCK 1983, p. 138; BRYCE 1989, pp. 11-12, che esclude che Attari
siyas was a king of a
mainland kingdom. 3 GTERBOCK 1983; BRYCE 1989. Tuttavia Bryce ha opportunamente ricostruito il contesto in cui nel regno di Hattusili III lappellativo di Mio Fratello, gran Re, conferito al re di Ahhiyawa, lungi dalles- sere un ufficiale riconoscimento della grandezza del- la potenza di Ahhiyawa, rientrava allinterno della politica del sovrano hittita: BRYCE 2003, pp. 67-70. 4 Cos anche MEE 1998, p. 142, il quale, per, convinto che the location of Ahhiyawa did not fluctuate, although this may have been the case, ibidem, p. 143, pro- ponendo invece il modello di una confederazione marittima a capo di uno stato miceneo continentale. 5 Una sintesi in WRIGHT 2006. sciuta della documentazione testuale e archeologica relativa agli Ahhiyawa e cercher di dimostrare una possibile identificazione con Creta e il regno di Cnosso della fine del XV/inizi XIV secolo 6 . Si proceder esaminando dapprima le fonti hittite, poi quelle greche in lineare B e da ultimo la documentazione archeologica. Si mostrer che (1) le pi antiche fonti hittite menzionano azioni militari degli Ahhiyawa in Anatolia; (2) dalla pi antica documenta- zione testuale in lineare B a Cnosso si conserva una consistente registrazione di armi, con particolare riferimento ai carri; (3) Cnosso durante il TM II - IIIA2 iniziale rappresenta la pi importante realt palatina dellEgeo con cui i sovrani di Hatti possono aver identifica- to una potenza di lingua achea proveniente da Ovest. I testi hittiti: KUB XIV.1 o lAtto di accusa di Madduwatta Il primo e pi antico documento hittita che menziona gli Ahhiyawa il testo di Madduwatta, noto anche come Atto di accusa di Madduwatta (KUB XIV.1) 7 . Del possibile coinvolgimento di Ahhiyawa nella coalizione degli Assuwa si parlato a proposito della famosa ma assai frammentaria lettera KUB XXVI.91 8 , un cui riflesso archeologico sarebbe ravvisabile nella ben nota spada di tipo egeo rivenuta ad Hattusa con uniscrizione in carat- teri cuneiformi 9 . Tuttavia, la recente rilettura del documento da parte di F. Starke, ancora non completamente edita, ha clamorosamente cambiato il contenuto della lettera 10 ; al momento, quindi, per quanto il testo contenga apparentemente un riferimento al regno di Tudhaliya II, appare pi sensato attendere ledizione completa 11 . Il testo di Madduwatta, invece, stato datato alla fine del XV secolo a.C. 12 o nei pri- mi decenni del XIV 13 . Si tratta di una requisitoria da parte del sovrano hittita Arnuwanda I contro Madduwatta, vassallo del re, che avrebbe violato i giuramenti contro il medesimo Arnuwanda e il padre di questi Tudhaliya II. Nel testo sono menzionati i misfatti di un certo Atarissiyas, uomo di Ahhiya. Appare chiaro che Atarissiyas era un pericolo per Madduwatta che fugge dal re hittita invocando il suo aiuto. Questi gli conceder la terra del monte Zippasla e lo nominer vassallo hittita. In una prima campagna, Madduwatta LUCA GIRELLA 406 Studi in onore di Vincenzo La Rosa 6 Con argomentazioni diverse CAVAIGNAC 1946; HELCK 1987; FORLANINI 1988. Uno stimolo decisivo verso tale direzione mi giunto dalla lettura di un recente contributo di J. Rutter che giunge alle mede- sime conclusioni, partendo dallosservazione di una singolare classe ceramica di origine anatolica docu- mentata nel sito di Kommos tra il TM II e IIIA e in altri centri cretesi a partire dal TM II: RUTTER 2006A, p. 151. La concentrazione di tale produzione nel periodo compreso tra il TM II e IIIA spinge Rutter ad ipotizzare unintensificazione dei contatti tra Creta e lAnatolia occidentale grosso modo nei 75 anni di regno del Palazzo di Cnosso, prima della distruzione nel TM IIIA2. Lipotesi di lavoro dello studioso quindi che il termine Ahhiyawa si possa applicare alla Cnosso micenea per il periodo compreso tra il TM II e IIIA2 iniziale e che dopo la distruzione del Palazzo esso si riferisca ad una differente entit poli- tico-geografica, pi probabilmente continentale. 7 GTZE 1968; HOFFMANN 1984. 8 CLINE 1996, pp. 145-146 e nota 47 con biblio- grafia; HOPE SIMPSON 2003, p. 217. 9 SALVINI -VAGNETTI 1994; CLINE 1996, pp. 138-140. 10 Alcune informazioni sono contenute in LATACZ 2004, pp. 243-244; STARKE c.d.s. Vedi ora HOFFNER JR. 2009, pp. 290-292, con bibliografia. 11 Nella rilettura di Starke il testo appare inqua- drabile al tempo di Hattu sili III, a scrivere al re hit- tita sarebbe lo stesso re di Ahhiyawa che rivendiche- rebbe le isole, secondo lui, cedute come dote di una principessa di A s suwa sposata da un suo antenato. A questo punto la lettera farebbe riferimento al bisnon- no di Hattu sili III, ovvero Tudhaliya II che, come noto da altri documenti del periodo, vinse contro la coalizione di A s suwa. 12 SALVINI -VAGNETTI 1994, p. 231; MEE 1998, p. 142. 13 MOUNTJOY 1998, p. 47. attacca Arzawa, eterno nemico degli Hittiti, ma viene battuto e torna in ritirata. In segui- to Atarissiyas torna ad uccidere Madduwatta e il re hittita affida unarmata a Madduwatta per aiutarlo. Nella battaglia si apprende che Atarissiyas aveva 100 carri e che un leader di Atarissiyas e uno hittita, di nome Zidanzas, morirono. Il passo che ha spesso destato una certa impressione appunto KUB XIV, 1:12 14 : But [later] Attari s siya, the man from Ahhiya, came and was plotting to kill you, Madduwatta. But when the father of My Majesty heard, he dispatched Ki snapili, infantry and chariots in battle again- st Attari s siya. And you, Madduwatta, once more did not resist Attari s siya, but broke ranks before him. Then Ki snapili came and took charge of you [] from Hatti. Ki snapili went into battle against Attari s siya. 100 [chariots andinfantry] of Attari s siya [drew up] and they fought. One officer of Attari s siya was killed, and one officer of ours, Zidanza, was killed. Then Attari s siya [] to Madduwatta, and he went off to his own land. And they installed Madduwatta in his place once more. utile precisare che, non senza alcuni dubbi, i carri di Atarissiyas sono una inte- grazione del testo corrotto, giudicata, tuttavia, assai probabile. Alcuni spunti e problemi derivano da questo passo: se lidentificazione tra Ahhiyawa e una qualche entit geo-poli- tica nellEgeo esatta, come giustificare la realt testuale con la scarsa documentazione archeologica della presenza micenea in Anatolia nel periodo del TE II e IIIA1? La consi- stenza militare di Ahhiyawa decisamente notevole e non si dimentichi che nella parte finale del documento si ricorda che Atarissiyas, insieme ad un uomo di Piggaja, aveva effet- tuato una serie di incursioni a Cipro. Tuttavia, come spiegare le dimensioni di questarma- ta con linconsistente entit politica dei regni micenei alla fine del XV secolo? E, non meno importante, da dove provenivano questi carri? apparso ragionevole pensare, per motivi logistici, ad una base anatolica o lungo la costa anatolica che avrebbe cos facilitato il trasporto dei carri e delle truppe nella terra di Arzawa, ma non va dimenticato che il menzionato attacco a Cipro dimostrerebbe anche una certa forza navale da parte degli Ahhiyawa. Tuttavia, la presenza micenea lungo le coste dellAnatolia e nel Dodecaneso nel TE II - IIIA1 appare difficilmente conciliabile con unentit politica pari a quelle delle future cittadelle micenee 15 . Di recente, P. Mountjoy ha concluso che gli Ahhiyawa ebbero la loro base nellAnatolia sud-occidentale e che tale base sia da identificare con la zona di Mileto/Millawanda per le incursioni in Anatolia e a Cipro 16 . Sullentit dei carri di Ahhiyawa si invece soffermato J. Kelder che conclude che none of the palatial centres on its own can realistically be seen as responsible for Attarissjias invasion. A possible exception in this respect would be Knossos, but this pala- ce sized to function long before the last Ahhiyawan operations in Anatolia (corsivo dellautore) 17 . Questultimo punto sembra risolutivo, poich proprio la documentazione testuale in lineare B a fornire preziose informazioni circa la natura militare dello stato miceneo di Cnosso alla fine del XV secolo a.C., con specifico riferimento alle registrazioni di carri. ALCUNE RIFLESSIONI SU AHHIYAWA E CRETA 407 14 BECKMAN 1999, pp. 153-160. 15 Infra. 16 MOUNTJOY 1998, p. 47. 17 KELDER 2004-2005, p. 157. Ma anche in KELDER 2005, p. 158. In entrambe le occasioni lo studioso identifica in questa distruzione quella del TM IB, senza considerare la possibilit di uno stato miceneo a Cnosso proprio negli anni in cui fu scritto il testo di Madduwatta. Un secondo argomento utilizzato da Kelder (ibidem, p. 158) per escludere lidentificazio- ne di Ahhiyawa con Creta che questa sarebbe cono- sciuta secondo la nota menzione di k-f-tj-w = Keftiu nelle fonti egiziane, ma utile ricordare come di recente questa identificazione stata seriamente con- testata: VANDERSLEYEN 2003. Studi in onore di Vincenzo La Rosa Inoltre, lentit politica e amministrativa di Cnosso nel TM II - IIIA del tutto ragguar- devole negli anni in cui i testi hittiti menzionano le incursioni di Attarissiya nel regno di Arzawa, come si evince dalla documentazione testuale e archeologica. I testi in lineare B: la Room of the Chariot Tablets A Cnosso sono alcune centinaia le tavolette che menzionano carri (i-qi-ja) e proven- gono da almeno tre aree: lArsenal, il Northern Entrance Passage (NEP) e la Room of the Chariot Tablets (RCT). A Cnosso come a Pylos la menzione di carri accompagnata da un ideo- gramma, nelle tavolette ne ricorrono almeno quattro: * 240 BIGae, * 241 CURrus, * 242 CAPSus e * 243 ROTA, il primo il pi completo, poich presenta il carro con ruote, a dif- ferenza dellideogramma CURrus, consistente nel solo carro con il giogo per i cavalli, men- tre CAPsus propone il solo corpo del carro e ROTA le ruote 18 . Soltanto la RCT offre al momento un affidabile e sicuro orizzonte cronologico che su base stratigrafica e paleogra- fica stato collocato da Driessen al TM IIIA1 19 . Delle oltre 600 tavolette rinvenute in un ambiente dellala ovest del Palazzo di Cnosso, circa 173 della serie Sc menzionano carri. Alcune di queste offrono registrazioni complete, secondo la sequenza MN-TUN-BIG-EQU, ovvero un antroponimo, seguito dalli- deogramma dellarmatura con numerale, poi dallideogramma del carro (accompagnato in qualche caso dal numerale) e infine dallideogramma del cavallo anchesso con numerale. Delle citate 173 tavolette almeno 156 avrebbero originariamente avuto la sequenza sopra discussa 20 . Lideogramma * 240 BIGae inoltre conservato almeno 106 volte e suggerisce che almeno il 60% delle persone coinvolte nella registrazione era associata al carro 21 . Un computo minimalista invece quello effettuato da Uchitel che, non solo individuerebbe un numero minimo di 28 carristi 22 , ma contesterebbe anche la tradizionale e generalmente accettata interpretazione di Lejeune di queste tavolette come documenti dassegnazione 23 . Lassociazione dei carri, tuttavia, con la registrazione di corazze e cavalli sarebbe secondo Driessen uno degli indizi a favore di una registrazione specifica da parte di funzionari del Palazzo relativa allassegnazione di componenti militari complete (armatura, cavallo e car- ro). Lesame paleografico delle tavolette consente inoltre a Driessen di interpretare anche la serie Vc nella medesima direzione e di ricostruire un numero complessivo di almeno 500 guerrieri e 250 carri 24 . Dei 500 guerrieri, circa 76 non erano dotati di armatura, ma di un corsetto protettivo procurato direttamente dal Palazzo; questo, inoltre, avrebbe provvedu- to allassegnazione di almeno 106 dei 250 carri computati e 117 cavalli dei 500 necessa- ri 25 . Se questa ricostruzione cogliesse nel vero si avrebbe nella Cnosso micenea del TM IIIA una straordinaria concentrazione di carri, la cui registrazione confluita nella stanza eponi- ma del Palazzo indicherebbe tanto leccezionalit dellevento, quanto il riferimento ad una LUCA GIRELLA 408 18 LEJEUNE 1968, pp. 101-11. VANDENABEELE-OLIVIER 1979, pp. 76-149. 19 DRIESSEN 1999. LArsenal e il NEP pongono in- vece problemi cronologici non indifferenti e sono stati collocati, non senza ulteriori discussioni, nel TM IIIB: FIRTH 2000-2001, pp. 220-224, 253-256, 270. Vedi anche DRIESSEN 2008, p. 72, che propende per il TM IIIB1. Sulla RCT vedi anche LEJEUNE 1968; UCHITEL 1988; DREWS 1993; DRIESSEN 1996. 20 DRIESSEN 1996, p. 489 e nota 67. 21 DRIESSEN 1996, p. 491. 22 UCHITEL 1988. Seguito anche da DREWS 1993, p. 108. 23 LEJEUNE 1968, p. 47; DRIESSEN 1992, p. 201. 24 DRIESSEN 1992, pp. 201-202. 25 DRIESSEN 1996, p. 492. Studi in onore di Vincenzo La Rosa specifica lite militare 26 . Lesame prosopografico incrociato tra le tavolette della serie Sc e Vc ha permesso inoltre di (1) identificare rispettivamente 30 e 38 antroponimi di origine greca 27 , (2) di riconoscere la ricorrenza dei medesimi antroponimi nelle due serie e (3) di osservare come diversi antroponimi con assegnazioni carri e armature ricorrono in altre tavolette con altre mansioni di natura politica e economica 28 . Lidentificazione di una lite militare a Cnosso non di poco conto ed stata, non a torto, associata alla comparsa delle c.d. tombe dei guerrieri nella Creta centrale a partire dal TM II 29 . La documentazione archeologica Tra le questioni principali riguardanti Creta dopo le distruzioni del TM IB quella della presenza micenea sullisola a partire dal TM II, della natura militare della conqui- sta e di un eventuale processo di miceneizzazione esteso oltre il regno di Cnosso 30 . Non sterile ricordare come ancora oggi ci si trovi di fronte ad un imbarazzante contrasto tra li- nequivocabile attestazione di una nuova lingua con tanto di antroponimi non cretesi nel- le tavolette della RCT e una blanda e discreta presenza micenea ricavabile dalla cultura materiale, eccezione fatta per il carattere militare di alcune nuove tombe e in parte il pro- gramma di ri-modellamento del Palazzo di Cnosso, attraverso alcune significative modifi- che architettoniche ed un nuovo programma di affreschi 31 . stata quindi avanzata lipotesi che un controllo da parte di un gruppo etnico diffe- rente possa essersi verificato a Creta anche senza un suo riflesso nella cultura materiale 32 . Daltro canto, le indagini pi recenti sullevidenza funeraria di Cnosso a partire dal TM II stanno ridimensionando il carattere etnico/continentale della natura militare di numerosi corredi tombali e la tradizionale teoria di uninvasione micenea dellisola e dellinsedia- mento tout court di una lite militare a Cnosso 33 . Si invece riposta lattenzione, secondo la lettura post-processuale, sulla creazione di una diversa strategia della rappresentazione in cui laspetto monumentale di alcune tombe, la ricca composizione di determinati corre- di non ceramici e lo status militare giocherebbero un ruolo attivo nella negoziazione delle identit e del peso sociale delle nuove lites al potere, senza escludere inoltre la possibilit che gruppi allogeni fossero presenti tra le lites minoiche 34 . ALCUNE RIFLESSIONI SU AHHIYAWA E CRETA 409 26 DRIESSEN 1992, pp. 199 e 205; DRIESSEN 1998- 1999, pp. 102-105. 27 Vedi anche BAUMBACH 1983. 28 DRIESSEN 1992, pp. 203-205. 29 POPHAM- CATLING- CATLING 1974, pp. 255-256. 30 HOOD 1985. Perno di questo dibattito stato non solo il problema della distruzione del Palazzo di Cnosso, ma anche quello della valutazione cronologi- ca delle tavolette in lineare B da questo centro: si veda POPHAM 1994 e DRIESSEN 2008, cui si rimanda anche per la bibliografia. 31 MACDONALD 2005, pp. 195-221. Per gli affre- schi vedi IMMERWAHR 1990, pp. 84-99. 32 DRIESSEN 1998-1999, p. 94. In questa direzione muovono le recenti interpretazioni delle scelte stra- tegiche delle nuove lites nel rivoluzionare prima la scrittura e dopo la cultura materiale strictu senso, secondo la convinzione che language, writing, and administrationcan be used as weapons or tools of oppres- sion, control and exclusion, helping to create an effective communication system that is essential for any territorial state: DRIESSEN- LANGOHR 2007, p. 187. Per il rappor- to tra etnicit e cultura materiale vedi JONES 1997, pp. 106-127, specie p. 124. 33 ALBERTI 2004. Le conoscenze attuali sulle sepol- ture e rituali funerari della Creta centrale durante il TM IB sono troppo modiche per poter sostenere un cambiamento improvviso a Cnosso a partire dal TM II. 34 PRESTON 1999; 2004. Studi in onore di Vincenzo La Rosa Verso tale direzione andrebbero i primi risultati delle analisi effettuate sui resti sche- letrici umani da alcune tombe di guerrieri da Cnosso e i segni di cambiamento circa la defi- nizione di una nuova ideologia funeraria gi nel corso del TM IB. Nel primo caso, le ricer- che sui resti scheletrici sembrano ora confermare come i defunti provenienti da tombe di guerrieri ritenuti micenei siano in realt locali 35 . Per il secondo aspetto, sembra possi- bile cogliere un processo di trasformazione degli interventi cerimoniali tra MM III e TM I, il cui primo atto conclusivo la comparsa, gi durante il TM IB, di tombe con indiscuti- bile enfatizzazione dellideologia militare a Poros, poco pi a Nord di Cnosso 36 . Si deduce quindi una situazione di graduale assimilazione di elementi micenei nel contesto di una struttura palatina alterata ma ancora pressoch integralmente ispirata al modello del TM I 37 . Tale simbiosi forse da leggere nella prospettiva di matrimoni dina- stici secondo il doppio scenario proposto: per iniziativa elladica (dovuta ad uneventuale espulsione di un gruppo elitario da Micene) o cretese (basata sulla trasformazione del siste- ma della regalit minoica attraverso linnesto di un corpo politico nuovo nellambito di una sostanziale continuit delle dinastie cretesi) 38 . Lentit del regno di Cnosso in questo periodo inoltre deducibile dalla documenta- zione testuale e archeologica. Lassenza di alcuni toponimi nelle tavolette dalla RCT con- sente di definire con una certa approssimazione i confini politici del regno prima della distruzione intorno al 1375 a.C., in larga misura coincidenti con la Creta centrale 39 . La rie- dificazione edilizia di Haghia Triada a partire dal TM IIIA1 e il consistente regime di importazioni dallEgitto, larea siro-palestinese, Cipro, lAnatolia, cos come anche dalla Grecia, a Kommos, costituiscono la prova di una possibile succursale meridionale del regno di Cnosso a Creta con sbocco sul mare 40 . Se il modello di una fusione tra lites locali ed elladiche allora credibile, anche se non dimostrabile, plausibile pensare ad una forma di dipendenza/collaborazione con uno dei nascenti regni micenei in Grecia. La piana di Argo e il sito di Micene, nonostante il carat- tere frammentario della documentazione, costituiscono larea con i maggiori segni di cam- biamento nel corso del XV secolo a.C. verso la definizione delle nuove lites palatine 41 . Inoltre, il regime delle importazioni ceramiche da questarea gi documentate nellEgeo e nel Dodecaneso a partire dal TE I dimostra una decisa spinta espansionista dellArgolide. Cnosso micenea e i carri di Ahhiyawa? Provando a sondare ulteriormente il problema proposto: come gi osservato, nella documentazione testuale di Cnosso nel TM IIIA1 (RCT) una parte consistente rappre- LUCA GIRELLA 410 35 NAFPLIOTI 2008. Le trenta sepolture analizzate provengono dalle necropoli di Ailias, Gypsadhes XVIII per il MM III -TM I, da Sellopoulo e dallarea a Sud del Palazzo (KSP) per il TM II - IIIA, mentre per le necropoli di Mavro Spileo, Isopata, Zafer Pa- poura e Haghios Ioannis non sono ancora disponibili campioni scheletrici. Ibidem, p. 2309. 36 DIMOPOULOU 1999. 37 MACDONALD 2005, pp. 208-229. 38 MACDONALD 2005, p. 197. 39 DRIESSEN 2001. Ma lassenza di toponimi quali *56kowe e sukirita implicherebbe unesclusione della valle di Amari; ugualmente stato ipotizzato che il territorio di Lassithi fosse integrato solo dopo la me- t del XIV secolo: DRIESSEN 2001, p. 103. invece certa lattestazione di Ku-do-ni-ja. 40 Per Haghia Triada vedi LA ROSA 1997, pp. 251- 255; CUCUZZA 2003, pp. 209-220. Per Kommos: RUT- TER 2006B, pp. 685-687. 41 Sui primi risultati dellesteso survey a Micene vedi FRENCH-SHELTON 2005. Vedi anche SJBERG 2004, specie pp. 132-136. Studi in onore di Vincenzo La Rosa sentata dalla registrazione di carri, con assegnazione di corazze e cavalli. Il valore di questa registrazione sembra inconsueto per diversi motivi: non chiaro il contesto che port il Palazzo alla collezione di un numero eccezionale di carri in un arco di tempo relativamente breve; in secondo luogo, le caratteristiche geo-morfologiche di Creta implicano una notevole limitazione dellarea di azione dei carri alle sole aree costiere e alle poche pianure. Un secon- do aspetto coinvolge il legame di tale registrazione con la documentazione archeologica: i car- ri non erano mezzi di trasporto normali, ma distintivi di guerrieri di rango militare elevato 42 . Che quindi fosse esistita una diretta relazione tra lemergere di unideologia militare nei cor- redi funerari delle tombe di Cnosso probabile, nella misura in cui quindi le c.d. tombe dei guerrieri rappresentavano le sepolture di personaggi di rango militare levato, probabilmente i medesimi protagonisti rintracciabili nelle tavolette della RCT. Poca attenzione, crediamo, sia stata concentrata sulleccezionalit della registrazione: che Creta e Cnosso dovessero difen- dersi da attacchi militari o invasioni dalla Grecia o da altre aree dellEgeo appare poco vero- simile e, al momento, non dimostrabile, cos come per quanto lassenza di fortificazioni sia un fatto rilevante, questa da sola non spiega la singolare circostanza 43 . Ugualmente difficile sembra conciliare levidenza testuale con luso dei carri quali mezzi di comunicazione o status symbol. Nel primo caso, si accennato al carattere refrattario della documentazione archeolo- gica circa il sistema viario miceneo a Creta, comunque limitato soltanto a pochi centri (Cnosso, Haghia Triada) e alle loro immediate vicinanze 44 . Nel secondo caso, sin dalle origi- ni della civilt micenea, il carro appare associato a scene di corsa e di caccia di indiscutibile valore rituale nella definizione del ruolo delle nascenti lites 45 . Tuttavia, non va trascurato che se il computo dei carri a 250 dalla RCT corretto, tale armata richiedeva un numero non indifferente di cavalli (almeno 500): che il suolo cretese fosse poco adatto per lallevamento dei cavalli stato gi ricordato 46 , persino ipotizzando una provenienza argiva, di memoria omerica 47 , ma doveroso altres ricordare che a diffe- renza dellallevamento di ovini e bovini quello dei cavalli comportava un dispendio non indifferente di risorse ed energie. Questi motivi spingono, dunque, a vedere nei computi della RCT un evento partico- lare e forse di notevole portata 48 . La menzione di unarmata di 100 carri nel testo di Madduwatta, quindi, conciliabile, allo stato attuale della documentazione, con le regi- strazioni della RCT di Cnosso. Creta, lEgeo orientale e Ahhiyawa nel TE/M II-IIIA1 La datazione del testo di Madduwatta agli ultimi anni del XV secolo a.C. o ai primi del XIV bene si accorda con lespansione micenea nellEgeo sud-orientale, in larga misura coincidente con la c.d. Lower Interface della Mountjoy 49 . Lanalisi sul significato della pre- ALCUNE RIFLESSIONI SU AHHIYAWA E CRETA 411 42 LITTAUER-CROUWEL 1983, p. 190. Vd. ora FELDMAN- SAUVAGE 2010. 43 DRIESSEN 1996, p. 481, nota 6, con bibliografia. 44 Per la Royal Road vedi DRIESSEN 1996, p. 493, nota 93. Per Haghia Triada vedi CUCUZZA 2003, pp. 206-208. 45 Su questi aspetti vedi ora SCHON 2007, pp. 140-141, con particolare riferimento al caso di Pilo. Per Cnosso si veda per esempio la scena di carro nel discusso Palan- quin Fresco: IMMERWAHR 1990, pp. 92-95, 175-176. 46 DIETZ 1991, p. 326; DRIESSEN 1996, p. 493. 47 DIETZ 1991, p. 326. Il riferimento ad Argo ric- ca di cavalli: Il. II, 287. Si veda anche WIESNER 1968. 48 DRIESSEN 1996, p. 494, ipotizza che la concentra- zione di registrazioni di carri a Cnosso, come a Pilo, pos- sa essere stata legata allassenza di fortificazioni palatine. 49 MOUNTJOY 1998. Una sintesi dellevidenza archeo- logica da questarea in HOPE SIMPSON 2003, pp. 223- 229. Studi in onore di Vincenzo La Rosa senza micenea nel Dodecaneso e nei territori circostanti meriterebbe unanalisi a parte, come del resto gi stata dedicata da parte di diversi studiosi 50 , qui sufficiente ricordare alcuni aspetti utili per la nostra discussione: in primo luogo, questarea dellEgeo carat- terizzata da una fitta presenza minoica sin dalla fine del Bronzo Medio 51 . Tale sub-strato culturale fondamentale per capire le forme di trasformazione in atto gi alla fine del XV secolo 52 , quando in alcuni territori, come a Rodi e Cos, la miceneizzazione un fenome- no gi maturo e contraddistinto da forme di sostanziale continuit 53 . In secondo luogo, le analisi ad attivazione neutronica (NAA) dimostrano ora come gi a partire dal TE I - IIA Rodi e il sito di Ialysos furono interessati da importazioni ceramiche di provenienza ella- dica, principalmente dallArgolide e solo in minima parte dalla Beozia 54 . Ancora nel TE IIIA1 a Ialysos continuano le importazioni minoiche, anche se in misura ridotta 55 . Infine, la necro- poli di Ialysos una delle poche a presentare in questa regione, gi a partire dal TE IIIA1, tombe di guerrieri 56 . Oltre a Rodi e Cos, la ceramica micenea del TE II - IIIA1 documentata in altri siti: erkes Sultaniyou, Efeso, Iasos, Mylasa, Limantepe, Panaztepe, Mileto, solo in minima par- te la necropoli di Msgebi, mentre pi a Nord essa presente a Troia 57 . Inoltre, al medesi- mo orizzonte cronologico apparterrebbero anche la spada dallagor romana di Izmir (Sandars tipo B), quella dalla necropoli di Menemen/Panaztepe (Sandars tipo Di) e quella rinvenuta ad Hattu sa/Bo gazky (una variante del tipo B Sandars) 58 . Tale quadro documentario, con una fitta concentrazione nel cuore del Dodecaneso, ha spinto gi in passato diversi studiosi ad identificare in questarea il regno di Ahhiyawa 59 . La questione non certo facile da dirimere in poche righe, ma utile osservare come man- chino alcune condizioni sufficienti per poter accettare tale identificazione, anche per il periodo TE IIIA2- IIIB. Il carattere della presenza micenea in questarea, cos come il rife- rimento indiretto alla potenza navale di Ahhiyawa in KUB XIV. 1 e forse al possedimento di isole in KUB XXVI. 91, suggeriscono di vedere nellarea del Dodecaneso, e forse Rodi in primis, una possibile testa di ponte per le azioni militari. Non sappiamo quanto la fase iniziale della Mileto/Millawanda VI, coincidente in larga misura con il TE II - IIIA2 ini- ziale, fosse miceneizzata, mentre la fase pi matura del periodo (TE IIIA2 maturo) presen- ta caratteri micenei pi forti. Al momento, dunque, i principali avamposti micenei sono rappresentati dai centri di Cos e Rodi, con una parziale penetrazione di ceramica e armi lungo la costa e nellimmediato entroterra. In questo senso, leggeremo non solo la prima diffusione di armi di tipo egeo nellarea (Izmir, Panaztepe, Rodi), ma anche la comparsa di tombe di guerrieri a Ialysos: lipotesi di una conquista militare dellIsola 60 , potrebbe dunque essere riletta in una diversa prospetti- va, poich le tombe dei guerrieri di Ialysos, anche se numericamente inferiori a quelle di LUCA GIRELLA 412 50 MEE 1978; 1998; NIEMEIER 1998B; BENZI 2005. 51 Si veda la sintesi proposta in NIEMEIER 1998A e VANSCHOONWINKEL 2003. 52 Per esempio, non sufficientemente preso in considerazione in MOUNTJOY 1998. 53 Per Cos: MORRICONE 1965-1966; 1972-1973. Per Ialysos: MARKETOU 1988; BENZI 1992; GIRELLA 2005. 54 MARKETOU et al. 2006, pp. 44-50. 55 BENZI 1992, pp. 9-10. Sui rapporti tra Creta e Ialysos GIRELLA 2005, p. 132. 56 BENZI 1992, p. 211; GIRELLA 2002, pp. 130, 146- 149. Benzi ricostruisce almeno 6 deposizioni di guer- rieri, tre identificate nelle tombe 4, 45 e 74 e altre tre rappresentate dalle spade cruciformi degli scavi Biliotti. 57 Per la bibliografia vedi MEE 1978; 1998; BENZI 2005. 58 Per Izmir vedi BITTEL-SCHNEIDER 1943, p. 203 e 207, fig. 3. Per Bo gazky vedi SALVINI -VAGNETTI 1994; CLINE 1996. Per Menemen/Panaztepe vedi ERSOY 1988. 59 NIEMEIER 1998B, p. 21 con bibliografia. Pi di recente BENZI 1996, pp. 967-969; MOUNTJOY 1998. 60 BENZI 1992, p. 211. Per lipotesi commerciale propende MEE 1982, p. 83. Studi in onore di Vincenzo La Rosa Cnosso, costituirebbero il necessario pendant di questultimo centro. Se, da un canto, il numero delle importazioni ceramiche da Creta sullisola di Rodi non rilevante, daltro canto la medesima attenzione rituale riposta in almeno una di queste tombe dei guerrieri richiama esplicitamente il caso cretese 61 . Tralasciando il problema del coinvolgimento degli Ahhiyawa nella coalizione degli A s suwa, ci sembra interessante lipotesi di vedere la prima penetrazione di ceramica mice- nea e di armi di tipo egeo come le testimonianze di una consistente azione militare nella- rea centro anatolica 62 . La traccia testuale di queste vicende sono i ripetuti attacchi di Atari s siya nellarea corrispondente al territorio di Arzawa. Le tracce archeologiche sono rappresentate da una prima ondata di miceneizzazione degli insediamenti, dalla comparsa delle tombe dei guerrieri a Ialysos e dalla circolazione di armi di tipo egeo dal Dodecaneso, verso larea di Izmir fino a giungere alla spada di Bo gazky. La consistenza politica e terri- toriale del regno di Cnosso tra la fine del XV e gli inizi del XIV secolo a.C. suggerisce di vedere in Creta la pi importante realt politica e militare nellEgeo nel quadro delle nascenti lites elladiche. Queste e probabilmente lArgolide devono aver rappresentato in questa fase il naturale completamento del regno miceneo di Cnosso. Unespansione milita- re del primo nascente regno miceneo verso lAnatolia deve aver avuto quale premessa natu- rale una colonizzazione del Dodecaneso: la ceramica minoica continua ad affluire nel Dodecaneso ancora nel TE IIIA1, quella elladica di provenienza dallArgolide gi una realt in questarea a partire dal TE I. probabile che questarea dellEgeo e Rodi in testa dovessero costituire la testa di ponte per operazioni militari complesse, quale per esempio il trasporto di unarmata di centinaia di carri. LUCA GIRELLA ALCUNE RIFLESSIONI SU AHHIYAWA E CRETA 413 61 GIRELLA 2002, p. 148. Cos come al mondo cre- tese farebbero riferimento il paraguance di elmo, proveniente dagli scavi Biliotti, ma anche la ricono- sciuta produzione delle spade di tipo Ci e Di: BENZI 1992, p. 176. Sulla produzione cretese delle spade vedi DRIESSEN- MACDONALD 1984, p. 64. 62 A questo proposito si ricorda la tazza frammen- taria da Hattusa databile intorno al 1400 a.C., su cui incisa una figura di guerriero abbigliato secondo la moda egea con elmo cornuto, crestato e nastri svo- lazzanti, assai simile ai noti elmi micenei a zanne di cinghiale: BITTEL 1976, figg. 2-3; NIEMEIER 1998B, p. 42, fig. 13a; BENZI 2005, pag. 57, nota 64. Studi in onore di Vincenzo La Rosa RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI ALBERTI 2004 = L. ALBERTI, The Late Minoan II - IIIA1 warrior graves at Knossos: the burial assemblages, in G. CADOGAN- E. HATZAKI -A. VASILAKIS (edd.), Knossos: Palace, City, State (BSA Studies 12), London 2004, pp. 127-136. BAUMBACH 1983 = J. BAUMBACH, An Examination of the Personal Names in the Knossos Tablets as Evidence for the Social Structure of Crete in the Late Minoan II Period, in O. KRZYSZKOWSKA- L. NIXON (edd.), Minoan Society, Bristol 1983, pp. 3-10. BECKMAN 1999 = G. 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