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L'amore molesto

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L'amore molesto
L'amore molesto
una scena del film
Paese di produzione Italia
Anno 1995
Durata 104 min
Colore colore
Audio sonoro
Genere drammatico
Regia Mario Martone
Soggetto Elena Ferrante (romanzo)
Sceneggiatura Mario Martone, Elena Ferrante
Fotografia Luca Bigazzi
Montaggio Jacopo Quadri
Effetti speciali Paolo Ricci
Musiche Steve Lacy, Alfred Shnitke
Scenografia Maria Izzo
Interpreti e personaggi
Anna Bonaiuto: Delia
Angela Luce: Amalia
Gianni Cajafa: zio Filippo
Peppe Lanzetta: Antonio
Licia Maglietta: Amalia (giovane)
Anna Calato: Signora De Riso
Italo Celoro: il padre di Delia
Carmela Pecoraro: Delia bambina
Giovanni Viglietti: Caserta
Lina Polito: Rosaria
Enzo De Caro: Caserta nei flashback
Francesco Paolantoni: zio Filippo nei Flashback
Beniamino Femiano: guardarobiere
L'amore molesto un film del 1995 diretto da Mario Martone, tratto dall'omonimo romanzo di Elena Ferrante.
stato presentato in concorso al 48 Festival di Cannes.
L'amore molesto
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Trama
Delia, una illustratrice napoletana trapiantata da lunghi anni a Bologna, viene richiamata a Napoli dalla morte
improvvisa della madre, suicidatasi per annegamento. La donna non presta credito alla tesi ufficiale del suicidio,
convinta che la esuberanza, la vivacit e la positivit esistenziale che della madre ricorda assai bene, mai l'avrebbero
spinta ad un gesto cos definitivo e categorico. Inizia pertanto ad indagare il passato recente della donna, sospinta
anche da alcune inquietanti telefonate che riceve da un interlocutore sconosciuto.
I fatti e la ricostruzione frammentaria degli ultimi giorni di vita della madre portano improvvisamente alla luce
avvenimenti remoti che Delia aveva occultato e sepolto nella propria memoria e la costringono a riconsiderare una
realt personale diversa da quanto aveva inconsciamente costruito. Delia deve ricordare e rivivere il momento in cui,
condizionata dall'atteggiamento paterno violento ed opprimente, rompe i rapporti con la madre, accusata dal coniuge
di una relazione clandestina con un individuo misterioso. Ma Delia non pronta a scoprire la verit su sua madre e
quindi su se stessa e proprio nel momento in cui il mistero intorno agli ultimi giorni che precedono lo strano suicidio
sta per sciogliersi, ella decide di far ritorno a Bologna, allontanandosi per sempre da un passato doloroso e dalla
verit che esso nasconde.
Il film
Dopo il successo de Morte di un matematico napoletano, film d'esordio premiato nel 1992 al Festival del cinema di
Venezia, Mario Martone torna sugli schermi firmando la trasposizione cinematografica di un romanzo opera prima
di una misteriosa scrittrice: Elena Ferrante.
Il regista appartiene a quel gruppo di autori di solida formazione teatrale che a partire dai primi anni novanta si
mettono in evidenza con alcune opere convincenti e che qualche critico cinematografico si apprester a definire
come la scuola napoletana degli anni novanta. Di questo gruppo, oltre a Martone, fanno parte registi come Pappi
Corsicato e Antonio Capuano.
L'amore molesto si impone all'attenzione del pubblico e della critica soprattutto per la grande prova artistica fornita
dalla sua interprete principale, quella Anna Bonaiuto (nella vita privata compagna del regista) che si affermer nel
corso degli anni novanta come una delle attrici pi dotate e artisticamente solide del panorama teatrale e
cinematografico italiano.
Martone imbastisce intorno alle performance della Bonaiuto e di un gruppo di notevoli personalit artistiche
dell'ambiente napoletano, una sapiente trama psicologica incentrata sul rapporto ambiguo che la protagonista
femminile possiede con il proprio vissuto giovanile. Ne scaturisce un'opera complessa che a tratti splende per la
bravura e la raffinatezza artigianale (perfetta la narrazione per immagini, per inserti e flashback) e a tratti invece
langue, insistendo troppo a lungo sulla confusione mentale che si impossessa lentamente della protagonista. Bello e
imperfetto stato definito il film da Lietta Tornabuoni su La Stampa, mentre work in progress stato il termine
utilizzato da Gian Piero Brunetta; entrambi i commenti stanno a significare un lavoro pregevole, rimasto per
sostanzialmente incompiuto.
Il soggetto del film fortemente psicoanalitico e si percepisce l'influenza di un certo cinema italiano degli anni
sessanta, con palesi richiami a Michelangelo Antonioni e ai temi della comunicazione, dello scambio e del rapporto
con la realt.
Il regista, curando la trasposizione del romanzo della Ferrante, indaga il rapporto madre-figlia in termini talmente
inconsci da sfiorare a volte l'allucinazione. Sembra di scorgere alcuni riferimenti alla terapia sistemica familiare di
Bert Hellinger, il terapeuta tedesco che da anni studia l'influsso delle relazioni familiari alterate sul comportamento
dei singoli individui. Attraverso il proprio vissuto familiare, inconsciamente negato e rimosso ma improvvisamente
riaffiorato, la protagonista del film viene coinvolta in un dedalo di circostanze che la conducono, come in un sogno
che a tratti si trasmuta in incubo, in un doloroso viaggio di scoperta.
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Il percorso accompagnato, come si detto, dalla grande prova della protagonista che imposta espressivamente sul
suo volto e sul suo corpo tutti i momenti femminili di questa esperienza devastante, e da una grande fotografia che,
grazie all'esperto Luca Bigazzi, ci restituisce una immagine di Napoli scevra di ogni stereotipo contemporaneo ma al
tempo stesso estremamente realistica. D'altra parte questo l'elemento filmico pi significativo dell'opera: la
capacit di aver tracciato un percorso di allucinazione in un contesto metropolitano estremamente definito in termini
di luoghi e persone. Questa possibilit risulta forse limitata in un ambito prettamente teatrale, dove per sono i
linguaggi verbali che, potendo aspirare a forme espressive migliori e pi efficaci, risultano privilegiati. Ecco che
allora la proposta di Martone, come elemento di sintesi e raccordo tra cinema e teatro, si rivela interessante e
originale.
Premi e riconoscimenti
1995 - Festival di Cannes
Nomination Palma d'oro a Mario Martone
1995 - David di Donatello
Miglior regista a Mario Martone
Migliore attrice protagonista a Anna Bonaiuto
Migliore attrice non protagonista a Angela Luce
Nomination Miglior film
Nomination Miglior produttore a Angelo Curti, Andrea
Occhipinti e Kermit Smith
Nomination Migliore fotografia a Luca Bigazzi
Nomination Miglior montaggio a Jacopo Quadri
Nomination Miglior sonoro a Mario Iaquone e Daghi Rondanini
1995 - Globi d'oro
Miglior film
Miglior attrice a Anna Bonaiuto
1996 - Nastro d'argento
Migliore attrice protagonista a Anna Bonaiuto
Nomination Regista del miglior film a Mario Martone
Nomination Miglior produttore a Angelo Curti, Andrea
Occhipinti e Kermit Smith
Nomination Migliore sceneggiaturra a Mario Martone
Nomination Migliore attore non protagonista a Gianni Cajafa
Nomination Migliore attrice non protagonista a Angela Luce
1996 - Ciak d'oro
Miglior sceneggiatura a Mario Martone
Miglior fotografia a Luca Bigazzi
Migliore sonoro in presa diretta a Mario Iaquone e Daghi
Rondanini
Miglior manifesto
Note
Collegamenti esterni
(EN) L'amore molesto (http:/ / www. imdb. com/ title/ tt0112352/ ) in Internet Movie Database, IMDb.com Inc.
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Fonti e autori delle voci
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Fonti e autori delle voci
L'amore molesto Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=64915548 Autori: Asdf1234, Caulfield, Cruccone, Dia^, Eumolpo, Gawain78, Indeciso42, Johnny Freak, Johnnyrotten,
Leoperutz, Lugnuts, Mad283, Olando, Sbisolo, StefanoM. D., TierrayLibertad, Zweig92, 14 Modifiche anonime
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