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I VICERÈ

DATI PRELIMINARI
GENERE:​ Storico, drammatico, realista
REGISTA:​ Roberto Faenza (Torino 1943)
DATA DI PUBBLICAZIONE:​ 2007
ROMANZO DA CUI È TRATTO IL FILM: ​“I vicerè” di Federico de Roberto (1894), romanzo
dapprima non accolto con i favori del pubblico e, addirittura, duramente criticato da
Benedetto Croce, per poi essere rivalutato nell’ultimo quarto del Novecento, in particolare da
Leonardo Sciascia.
AMBIENTAZIONE DEL FILM:​ Catania, Risorgimento italiano (1853,1860-61, 1872, 1918)

TRAMA E PERSONAGGI
PERSONAGGI PRINCIPALI​:
➢ Consalvo
➢ Principe Giacomo
➢ Teresa, sorella di Consalvo
➢ Giovannino
➢ Michele Radalì, fratello di Giovannino
➢ Duca Gaspare, fratello di Don Blasco, politico
➢ Lucrezia, moglie di Giulente
➢ Benedetto Giulente, liberale poi sindaco di Catania
➢ Baldassarre, maggiordomo degli Uzeda e figliastro di Giacomo
➢ Donna Margherita, madre di Consalvo
➢ Don Blasco, fratello di don Carmelo e zio di Giacomo
➢ Fra' Carmelo, fratellastro di don Blasco
➢ Donna Ferdinanda, sorella di Giacomo
➢ Conte Raimondo, fratello di Giacomo

TRAMA E CONTESTO STORICO: Il film è un brillante affresco della società ottocentesca


siciliana, caratterizzata dalla caduta del regno dei Borbone e dall’unità di Italia, vista
attraverso lo sguardo del protagonista, Consalvo Uzeda, membro di un’antica famiglia
originaria dei Vicerè spagnoli. Le vicende di questa famiglia, dominata dalla figura del
primogenito Giacomo, padre di Consalvo, sono al centro della narrazione nella quale
ritroviamo amori infelici, lotte per l’eredità e soprusi.

ANALISI TEMATICA
ANALISI GENERALE: All’interno del film, in un’ottica prevalentemente pessimistica, lo
spettatore è posto di fronte ai drammi e alle vicende che coinvolgono un gran numero di
personaggi, aventi come fine quello di presentare la situazione socio-politica di un’epoca
caratterizzata da soprusi, prepotenze, violenze e intrighi, in cui sembra davvero che tutto sia
destinato a non cambiare mai.
In questo contesto si svolgono gli amori, i tradimenti, i dissidi tra i parenti, i quali ignorano
completamente gli ideali di bontà, gentilezza e carità per vivere sotto gli imperativi del
denaro e del potere.
TEMATICHE PRINCIPALI:
➔ Relazione padre-figlio
➔ Crisi dei valori
❏ Corruzione della Chiesa
❏ Attaccamento al denaro
➔ Pessimismo dal punto di vista politico
➔ L’abilità oratoria
➔ Leggi e società
➔ Fede nella superstizione
➔ Il ruolo della folla

ANALISI STILISTICA:
RAPPORTO DIALOGHI E SCENE PAESAGGISTICHE: Nel film prevalgono le scene
dialogiche che si svolgono utilizzando un linguaggio tipico dei nostri giorni. Tale scelta, che
si discosta dal lessico del libro, è stata giustificata dal fatto che l’intento del regista è quello
di trasmettere in maniera diretta le tematiche del film, senza l’ostacolo del problema
linguistico.

REALISMO: Il film, così come il libro, è fortemente realista e alcune scene ci appaiano
violente e crude. Inoltre è stato definito come “antipolitico” e “anticlericale” per via delle idee
presentate. In realtà l’intento del regista, come dichiarato da egli stesso in alcune interviste,
è quello di colpire in maniera profonda lo spettatore facendo sì che egli si ponga degli
interrogativi e, per raggiungere tale scopo, egli ricorre appunto a tali scelte artistiche.

COLONNA SONORA​: composta e diretta da Paolo Buonvino ed eseguita dall’Orchestra


Roma Sinfonietta, presenta rielaborazioni di elementi della musica tradizionale siciliana e
riprende nel tema dedicato alla famiglia Uzeda i motivi delle bande di paese; infatti, pur
essendo eseguita da un’orchestra d’archi, in alcuni punti l’esecuzione dei brani richiama
un’orchestra di fiati, quasi una formazione bandistica. La voce è utilizzata come strumento
per ricercare timbri nuovi e particolari, ad esempio il canto di carattere arabo, o i più
convenzionali cori. Anche nei brani più calmi e quieti è sempre presente il sentimento di resa
dell’uomo nei confronti della storia e del destino, che guida, loro malgrado, i vari personaggi.

SCENOGRAFIA
Gli ambienti e le scenografie, pur essendo sfarzosi, sono caratterizzati da una tinta fosca e
cupa ben resa dalla fotografia di Maurizio Calvesi; il montaggio risulta essere a tratti
macchinoso, a causa di alcuni grandi salti di scena. I costumi sono curati dal premio Oscar
Milena Canonero.
Tra le scenografie si può notare Villa Chigi di Ariccia, nella quale è stato girato il ballo
nuziale, che fu anche sfondo del Gattopardo di Visconti.

RICONOSCIMENTI​:
2008 - David di Donatello
● Miglior scenografia a Francesco Frigeri
● Migliori costumi a Milena Canonero
● Miglior trucco a Gino Tamagnini
● Migliori acconciature a Maria Teresa Corridoni

2008 - Globi d'oro


● Miglior attore a Lando Buzzanca
● Miglior fotografia a Maurizio Calvesi

2008 - Nastro d'argento


● Migliore scenografia a Francesco Frigeri
● Migliori costumi a Milena Canonero

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