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LA REPUBBLICA 37
DIARIO
DI
B.B.
NATALIA ASPESI
era intelligente e sapeva capire le ragioni del suo immenso successo: Io corrispondo al tipo di ragazza che personifica la nostra epoca. Oggi un personaggio come Mae West non emozionerebbe nessuno. Io sono come tutte le altre che qualunque uomo potrebbe incontrare. Posso essere solo me stessa, non sono abbastanza brava per interpretare unaltra persona. E per questo che amo i ruoli semplici, sexy e violenti. Ma B. B., con la sua impudente grazia e la sua indipendenza provocante, arriv sugli schermi molto in anticipo rispetto alla rivoluzione sessuale, alla minigonna, ai Beatles, ai movimenti di rivolta: nel maggio del 68, quando i giovani immaginarono di prendere il sopravvento e mandare la fantasia al potere, lei, a 34 anni, stava gi declinando, inghiottita da film scadenti e impopolari. Ma intanto nel 1962,
SIMONE DE BEAUVOIR
BRIGITTE Bardot lesemplare pi completo di queste ambigue ninfe come Lolita. Visto di spalle, il suo corpo di ballerina, minuto, muscoloso, pressoch androgino; la femminilit balza esuberante dal suo busto incantevole; sulle sue spalle scende la lunga e voluttuosa chioma di Melisenda, acconciata per con una negligenza da selvaggia; le sue labbra accennano un broncio puerile e nello stesso tempo invitano a baciare; cammina a piedi nudi, se ne infischia di come vestita, non porta gioielli, non ricorre a busti, non si profuma, non fa uso di nessun artificio, purtuttavia le sue movenze sono lascive, e un santo si dannerebbe soltanto a vederla danzare. Spesso hanno rimproverato al suo volto lincapacit di cambiare espressione e la fissit della sua maschera; il mondo esteriore infatti non vi si riflette e da esso non traspaiono emozioni intime; ma questa indifferenza le si addice; senza memoria, senza passato ella ritrova, grazie alla sua non coscienza, quella perfetta innocenza che si attribuisce miticamente allinfanzia.
B.B.
38 LA REPUBBLICA
DIARIO
LE TAPPE PRINCIPALI
LA FAMIGLIA 1934 Camille Javal, vero nome di Brigitte Bardot, nasce a Parigi il 28 settembre 1934. Il padre, Louis un industriale, la madre, Anne Marie una colta donna borghese
IL MATRIMONIO 1952 Sposa il regista Roger Vadim. Brigitte aveva esordito nel cinema nel 1950, in Le trou normand di Jean Boyer. Nel 49 una foto sulla copertina di Elle aveva inaugurato la sua carriera
LA SEPARAZIONE 1956-1959 Esce Et Dieu cra la femme di Vadim. BB si innamora di Jean-Louis Trintignant e lascia il marito. Nel 1959, sposa Jacques Charrier. Nel 60 nasce Nicolas, il suo unico figlio
DA SEX SYMBOL DEGLI ANNI CINQUANTA E SESSANTA ALLE INVETTIVE CONTRO LISLAM
I FILM
TRADITA LA NOTTE DELLE NOZZE 1954, di Mario Bonnard, con Lucia Bos, Pierre Cressoy e Giorgio Albertazzi GRANDI MANOVRE 1955, di Ren Clair, con Grard Philipe e Michle Morgan PIACE A TROPPI 1956, di Roger Vadim, con Jean-Louis Trintignant, Curd Jurgens e Isabelle Corey MIO FIGLIO NERONE 1956, di Steno, con Alberto Sordi e Gloria Swanson ELENA DI TROIA 1956, di Robert Wise, con Rossana Podest, Jacques Sernas, Cedric Hardwicke, Stanley Baker, Niall McGinnis GLI AMANTI DEL CHIARO DI LUNA 1957, di Roger Vadim, con Pepe Nieto, Stephen Boyd, Alida Valli LA RAGAZZA DEL PECCATO 1958, di Claude Autant-Lara, con Jean PierreCassel, Jean Gabin, Nicole Berger e Franco Interlenghi
(segue dalla prima pagina) a capita anche, e forse pi spesso, che a settantanni esplodano i rancori, un grumo di frustrazioni, unacidit ingenua e tenera, senza trucco e senza lifting, ed il caso di Brigitte Bardot che ne compie settanta il 28 settembre ma gi da qualche anno disprezza e odia gli uomini dopo averne frequentati tanti, sposati quattro, Roger Vadim, Jacques Charrier, Gunther Sachs e il lepenista Bernard dOrmale. Li odia dopo averne consumati troppi, ma senza forse averne conosciuto neppure uno, perch bastava conoscerne uno per capire che gli uomini non sono, come dice la settantenne, pi stronzi degli animali, ma sono anchessi animali da salvaguardare o da abbattere, come le foche nane o come gli orsi che mangiano le foche nane che la Bardot protegge, animalista instancabile e disperata. Anche gli uomini sono animali che si mangiano fra di loro ma sono pure angeli, creature del cielo e della terra, delle stelle e degli abissi. A settantanni Brigitte Bardot ha ancora un conto aperto con gli uomini, come il vecchio Casanova di Schnitzler laveva con le donne, ne aveva possedute mille senza mai fraternizzare, familiarizzare, senza mai amarne una sola. Allo stesso modo, nei furori antiislamici della Bardot, nelle sue invettive contro i gay, contro gli adulteri, contro le donne-ministro e soprattutto contro gli extracomunitari clandestini che si infiltrano nella societ civile e contro i musulmani che pisciano dietro gli altari delle nostre chiese, non c la conoscenza sofferta dellaltro, la comprensione del margine che non fatto di trasgressione ma di smarrimento e di solitudine. E ovviamente non c neppure la conoscenza della variet dellodiatissimo Islam, cos come nelle sue invettive contro il maschio non c la conoscenza delluomo, perch i suoi uomini, proprio come fanno alcuni islamici, pisciavano, pure loro, sullaltare delle donne. La Bardot avrebbe ragione se gli uomini fossero ancora e solo quelli che lei attirava e respingeva a Saint Tropez, sempre in preda al desiderio di sfuggirli e di sedurli, bestioni furibondi e vulcani di improperi, uomini in stato di mobilitazione sessuale permanente attorno alla sua Mandrague, la villa simbolo del libertinaggio anni Sessanta, bikini e twist, ninfette e voglia matta, dove Brigitte, speriamo tra centanni, ha detto di volere essere sepolta. Contro quegli uomini assatanati Brigitte, atterrita e addomesticata, perennemente estenuata come disse Vadim, fece alzare sulla spiaggia un muro alto due metri, e contro di loro tent tre volte il suicidio. Tutti infatti hanno voluto plasmarla, ciascuno secondo il proprio pregiudizio, a partire dal padre, un ingegnere parigino, quartiere bene di Passy, che la voleva danzatrice s, ma classica, attrice s, ma di teatro, la voleva di alto rango e non fuori rango, reale super, ma non surreale: Sono nata senza alcuna bellezza. A 12 anni ero addirittura bruttina o almeno credevo di esserlo. Avevo gli occhiali, lapparecchio per i denti. Avevo capelli dritti come spaghetti ed ero piattissima. Mi sono sempre trovata brutta. Non avevo sicurezza interiore.... Ho scoperto tardi di essere nata bellissima e voglio invecchia-
ICONA
Senza la pulsione fisica che circondava la Mangano, la Schiaffino o la Loren , Brigitte Bardot fu una donna inventata dallimmaginazione, un modello castrato, una voglia matta di liberazione, la donna degli intellettuali
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re come Dio mi ha fatta. Ora non mi tingo neanche i capelli. Eppure Brigitte, prima di abbandonarsi ai tormenti del risentimento, stata la regina erotica dei fuori rango, il simbolo della femminilit surreale, e forse perch lonanismo diceva Kraus surroga la realt ma viene meglio. E difatti a soli sedici anni fin sulla copertina di Elle e il regista Vadim si invagh della sua foto prima ancora che di lei, proprio come, un po pi tardi, mezzo mondo si sarebbe invaghito delle sue foto e dei fotogrammi di Et Dieu crea la femme (titolo italiano Piace a troppi, 1956), dellinnocente selvaggia che segue i ritmi afrocubani mentre il giovane Trintignant, insaccato in una giacchetta troppo corta, umiliato e inebetito, si abbandona a quella infelicit in-
IN STUDIO
La Bardot in una posa di studio con una autocitazione a fare da sfondo. Nella copertina di questo Diario, una giovanissima B.B. in unimmagine per lepoca scandalosa. Entrambe le foto sono dellagenzia Magnum/Contrasto
teriore che gi in lui e che grazie a una possente trasposizione epocale d vita al personaggio di Brigitte: Io non recitavo, io ero ha confessato la Bardot. E dunque nelle sale cinematografiche piene di maschi, quel mezzo mondo si invagh con Trintignant, liberandosi con una mano sola, come ha mostrato Giuseppe Tornatore in una bellsssima e indimenticabile scena di Nuovo Cinema Paradiso. Insomma Brigitte Bardot, attrice senza talento dattrice, stata uninvenzione dei maschi onanisti, un mito da Azione cattolica, da fratelli lassalliani, da allievi salesiani che innalzarono licona del piacere contro le frustrazioni sessuofobiche della loro epoca. Brigitte Bardot fu limmaturit di una generazione che violentemente
FRANOIS TRUFFAUT
Capisco benissimo i propositi suicidi della Bardot. So cosa significa essere dati in pasto allodio
Le belle bandiere. 15 ottobre 1960
LOUIS MALLE
ANDY WARHOL
A modo suo, era una pioniera femminista. Non faceva politica, ma aveva deciso di vivere come un uomo
Il mio cinema 1994
Brigitte Bardot stata una delle prime donne a usare in amore gli uomini come oggetti. Mi piace
La filosofia di Andy Warhol 1983
usciva da uneducazione repressa, in unEuropa popolata da preti, monache, suore e miracoli, Fatima e Lourdes, i manifesti dei film strappati dai muri perch giudicati osceni, i monumenti con la foglia di fico applicata ai genitali, le televisioni censurate: La bardolatria mi fa ridere ha detto felicemente la Bardot perch quando facevo il cinema, era tutto un criticare e condannare la mia maniera di recitare, la mia maniera di pettinarmi, la mia maniera di vestirmi e la mia maniera di vivere! Non sapevo che avrei influenzato la moda indossando pantaloncini cortissimi e abiti freschi da collegiale realizzati con il cotone Vichy a quadretti bianchi e rosa o bianchi e blu, oppure raccogliendo i miei lunghi capelli in uno chignon detto a cipolla. Lho fatto senza immaginare il rumore che avrei provocato. Insomma, alla fine degli anni Cinquanta e negli anni Sessanta Brigitte Bardot fu la risposta, anchessa tutta maschile, alle Madonne che piangevano nellItalia di Scelba, nella Spagna di Franco, nel Portogallo di Salazar, nella Francia di De Gaulle... LEuropa dei giovani, della nouvelle vague che rubava baci, lanci Brigitte Bardot contro le Madonne delle lacrime, e fu un eros astratto e intellettuale, come ben capirono Jean Cocteau, Simone de Beauvoir e Marguerite Duras che, senza neppure parlarle, senza mai ascoltarla, la elevarono a simbolo della donna liberata. E tuttavia Brigitte non era Juliettte Greco, era solo un come se. Senza la pulsione fisica che circondava la Mangano, la Schiaffino, la Loren o la Cardinale, Brigitte Bardot fu una donna inventata dallimmaginazione, un modello castrato, una voglia matta di liberazione, la donna degli intellettuali e della intellettualizzazione, un segno e un marchio che rimandava ad altro da s e dalla sua femminilit: la sintesi perfetta della protagonista di Moravia, che infatti Jean-Luc Godard le fece intepretare nel Disprezzo (1963), e della Madonna depoca, linnocenza e il turpiloquio che affascinava e scandalizzava Michel Piccoli. Cosa resta di quel mito? Una condanna del tribunale francesce per incitamento allodio razziale, la Fondazione animalista, qualche libro di memorie irose e insultanti, una centinaio di film che nessuno ha voglia di rivedere, e una donna che ha subito loltraggio della proiezione maschile ma che a settanta anni, con un figlio naturale, Nicolas, che da tanto tempo vive in Norvegia, quattro figli adottivi ormai grandi, tra cani e gatti, peli e piume, restituisce al mondo quelloltraggio. Ma a nessuna ragazza moderna viene in mente di bardotizzarsi, ci sono ancora quelle che si marilynizzano, quelle che ricordano leleganza della Hepburn o la sensualit di Rita Hayworth. Nella societ dei miti la Bardot come naufragata, e la Francia, che aveva il suo volto, adesso con distrazione ne ricorda il compleanno e quasi si vergogna di lei che non stata al gioco, che ha svelato il trucco della bardolatria. Nei pienissmi scaffali dedicati al cinema delle librerie di Parigi c davvero di tutto, ci sono per esempio tantissime monografie su Jeanne Moreau e sulla Denevue ma c poco sulla Bardot, che sicuramente in questo ha vinto, ha voluto autodistruggere un mito che era stato costruito contro di lei, il surrogato maschile di una donna reale.
DIARIO
LA REPUBBLICA 39
IL SUICIDIO 1960 Su France Dimanche rivelata la sua storia damore con Sami Frey, anche lui attore in La verit di HenriGeorges Clouzot. Il 27 settembre tenta il suicidio tagliandosi i polsi
LADDIO AL CINEMA 1973 A 38 anni Brigitte lascia il cinema e dichiara: Io me ne vado. Non c nulla da spiegare. Il mondo girer lo stesso. Il suo ultimo film Colinot lalza sottane di Nina Companeez
GLI ANIMALI 1976 Lasciato il cinema si dedica agli animali maltrattati e crea una fondazione a suo nome. Dal 1978 impegnata in difesa delle foche. Nel 1985 riceve la Legion dOnore
LE IMMAGINI
Fotografata migliaia di volte sulla scena, in posa o nelle immagini rubate dai paparazzi B.B. stata unautentica icona degli anni Cinquanta e Sessanta e tra le prime dive a farsi cogliere volentieri nuda dallobiettivo. Forse per reazione a questa sovraesposizione la Bardot, arrivata a quarantanni, decise di scomparire
VIVA B.B.
Sopra, B.B. in una scena del film Viva Maria Sotto, lattrice nel 70
GLI AUTORI
Il testo di Simone De Beavoir che si trova nel Sillabario tratto da Brigitte Bardot, tradotto in italiano nel 1962 dalleditore Lerici e ormai rarissimo. Luce Irigaray, nata in Belgio e attiva in Francia, filosofa e psicanalista, molto vicina al movimento delle donne, la teorica del pensiero della Differenza.
mostrato la forza di un atteggiamento eversivo rispetto a ci che si fa o non si fa. E, pi che in nome di qualche perversit sessuale, era, mi pare, in nome della realt e verit di quella che sei. Il tuo modo di pervertire era di essere semplicemente te stessa. Per la nostra cultura, nulla pi trasgressivo di questo. Ma qualcosa che si paga molto caro! Immagino il numero di pelli che hai perso offrendoti in una nudit che non era solo finta, artificiosa, di circostanza o tecnica, direi. Non mi stupisce che abbia lottato tanto affinch non si togliesse la pelle agli animali. Ma non solo la tua pelle che hai rischiato, tutta la tua vita nella sua carne, nel suo soffio, nella sua anima ammesso che le cose si possano distinguere. Credo che tornare a te dopo aver cos resa pubblica la tua esistenza, senza maschera, artifici n schermo (se mi si consente questo gioco di parole) sia stato molto difficile. A coloro che ti hanno considerato come un po ingenua, si potrebbe proporre di provare a cambiare vita come lhai fatto. Questo non accade senza quella forza di carattere di cui pochi sono capaci. Ma, come hai detto, citando La Rochefoucauld nel tuo primo libro di Memorie: Initiales B. B. (Grasset 1996, traduzione italiana Bompiani) C un tempo per riuscire nella vita, c un tempo per riuscire la propria vita. E a tutti i tuoi spettatori, spesso un po voyeurs, non hai esitato a obiettare, nel secondo volume di queste Memorie (Le carr de Pluton, Grasset, 1999), la parola di Saint-Exupery Non si vede bene che con il cuore; lessenziale rimane invisibile per gli occhi. Da parte tua, come battuta, non male! Dicevano Sia bella, e taccia; gli rispondi, attraverso libri, che sei colta e capace di pensare, anche bella, e che loro non hanno saputo percepire il meglio di te: linvisibile. E vero che questa parte migliore, il tuo cuore, difficilmente ha potuto congiungersi con la bellezza del tuo corpo, con la tua carne. Ci manca ancora una cultura per simile alleanza, eppure necessaria per la nostra felicit. Anche qui e non senza sofferenze, come troppo spesso il caso per noi tutti, sei riuscita a salvare il tuo cuore grazie alla compassione: per i bambini, gli animali, la natura. Quelli che ti hanno testimoniato compassione, ne sono sicura, nei tempi di solitudine e sconforto (leggi il mio testo Animal Compassion in Animal Philosophy, Continuum, 2004). Per aiutarli, hai investito tutte le tue passioni, la tua sincerit, la tua innocenza cosicch puoi presentarti, con le tue richieste per loro, a qualsiasi capo di Stato, di Chiesa o altra personalit. Ormai succede che si ascolta qualcosa della tua anima. Il tuo percorso di vita merita il nostro rispetto per la sua determinazione, la sua perseveranza. Ti auguro di proseguirlo con amore, immaginazione, coraggio. Ti auguro di creare in te stessa abbastanza soffio divino per vivere la tua vita in un modo sempre pi autonomo e felice. LUCE IRIGARAY FINE TESTO
I FILM
LA VERIT 1960, di HenriGeorges Clouzot, con Charles Vanel, Sami Frey UNADORABILE IDIOTA 1963, di Eduard Molinaro, con Grgoire Aslan e Anthony Perkins IL DISPREZZO 1963, di JeanLuc Godard, con Michel Piccoli, Jack Palance e Fritz Lang VIVA MARIA 1965, di Louis Malle, con Jeanne Moreau e George Hamilton IL MASCHIO E LA FEMMINA 1966, di JeanLuc Godard, con JeanPierre Laud e Chantal Goya IO, LAMORE 1966, di Serge Bourguignon, con Laurent Terzieff e Jean Rochefort SHALAKO 1968, di Edward Dmytryk con Sean Connery, Stephen Boyd, Jack Hawkins LES FEMMES 1969, di Jean Aurel, con Maurice Ronet, JeanPierre Marielle UNA DONNA COME ME 1973, di Roger Vadim, con Maurice Ronet, Jane Birkin,
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Autobomba esplode davanti a un posto di polizia: 47 morti, oltre cento feriti. I servizi italiani: in Iraq gli insorti sono 100mila
LE IDEE
Bagdad,unaltromassacro
Rapite, Frattini torna dal Golfo: Ora spero nei risultati
LA POLEMICA
DA PAGINA 2 A PAGINA 7
IL CASO
Firmato laccordo sul piano di ristrutturazione. Previsti risparmi per 52 milioni di euro
ROMA Si sblocca la vertenza Alitalia. Ieri sera i piloti hanno firmato con lazienda un accordo che rivoluziona il contratto, allinsegna di pi ore di volo e meno soldi in busta paga. A questo punto si apre la strada per lintesa anche con gli assistenti di volo e il personale di terra, per i quali le trattative sono proseguite nella notte. Oggi si tenter laffondo finale che potrebbe significare la salvezza per la compagnia di bandiera: allaccordo con i sindacati sui 5000 esuberi, infatti, sono legati il varo del prestito ponte da 400 milioni e la successiva ricapitalizzazione dellazienda. BORRIELLO e LIVINI ALLE PAGINE 8 e 9
Paura a Roma crolla il solaio del Palazzo delle esposizioni feriti 7 operai
LUGLI e MANIA A PAGINA 11
U QUALCHE quotidiano dell11 settembre dell11 settembre si leggeva questa notizia: Si toglie la vita una madre di Beslan. Non cera il nome della donna. Cera appena la circostanza: la madre di un bambino ucciso nel sequestro aveva riconosciuto il corpo del figlio, e subito dopo si suicidata. Nientaltro. Nemmeno il modo. Gli psichiatri moscoviti che hanno ospitato molti fra i sequestrati di Beslan superstiti e fra i loro parenti avvertono che le persone a rischio depressione reattiva, la chiamano sono centinaia. Si era parlato soprattutto del furore di vendetta di gente di Beslan e del resto dOssezia, contro i tradizionali nemici ingusci. Ma anche la vendetta ha bisogno di una ottusa vitalit. Si pu non desiderare pi niente morire, soltanto. Chiss quanti anni aveva la donna che si uccisa, chiss quanti ne aveva il suo bambino, chiss se aveva solo quel figlio, o ne ha lasciati, pensiero pi pietoso, altri. Non sappiamo niente di lei: forse ne sapremo, i giornalisti sono bravi a stanare i sopravvissuti e le storie che spezzano il cuore. Bravi davvero: come col bambino dalla camicia bianca e le mani giunte dietro la nuca, che sembrava gi destinato alla commemorazione senza fine, e invece era salvo, e labbiamo visto parlare alle telecamere, e aveva di nuovo la faccia di un bambino che racconta unavventura. O forse la madre suicida rester senza nome, senza storia, lei e la sua creatura, madre ignota di un bambino ignoto, una di tante, uno di tanti. Ora dir forse una bestemmia, ma la lettura di quel titolo: Si toglie la vita una madre di Beslan, induce a un oscuro, involontario sollievo. un gesto che riconosciamo, che ci permette di riconoscerci. SEGUE A PAGINA 15
DIARIO
CON REPUBBLICA