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SABATO 1 MAGGIO 2004

LA REPUBBLICA 37

DIARIO
DI

PERCH ATTACCANO LE SUE TEORIE


Le tesi evoluzioniste del grande scienziato sono da anni bersaglio di pesanti accuse dei creazionisti
n una lettera del 1872 indirizzata al paleontologo scozzese Hugh Falconer, Charles Darwin scriveva che la sua teoria dellevoluzione sarebbe stata rifiutata in blocco dai creazionisti che lavrebbero considerata pura spazzatura, robaccia (rubbish). Centocinquantanni dopo, la profezia, almeno qui da noi, si avverata, e la teoria darwiniana dellevoluzione, che oggi neppure il magistero ecclesiastico contesta, ha rischiato di essere eliminata dai testi scolastici che, alla spiegazione scientifica dellevoluzione, avrebbero dovuto preferire la narrazione mitico-simbolica della creazione. Di questo si discusso ampiamente in questi giorni sui nostri giornali, per cui non vale qui la pena di ritornare, se non per rimarcare lenorme fatica che fa la scienza a prendere piede nella nostra cultura, per una sorta di malinteso umanismo che, sotto la falsa apparenza di nobilitare luomo, nasconde almeno due truci intenzioni che qui vorremmo evidenziare. La teoria creazionista, concependo luomo a immagine di Dio, gli conferisce il privilegio del dominio incontrastato sullintera natura. Leggiamo infatti nel primo libro della Bibbia: Poi Iddio disse: facciamo luomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza; domini sopra i pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sugli animali domestici, su tutte le fiere della terra e sopra tutti i rettili che strisciano sopra la sua superficie (Genesi 1,26). Per la mentalit greca antica questa concezione sarebbe stata considerata la pi alta espressione di Hybris, di tracotanza, di inaudito oltrepassamento del limite. E questo perch, per il greco antico, la natura che nessun uomo e nessun Dio fece (Eraclito) rappresentava quello sfondo immutabile le cui leggi, regolate dal vincolo della necessit (ananke), costituivano il punto di riferimento da cui trarre indicazioni per il governo della citt e per la buona conduzione di s. Qui Platone stato chiarissimo: Anche quel piccolo frammento che tu rappresenti, o uomo meschino, ha sempre il suo intimo rapporto col cosmo e un orientamento a esso, anche se non sembra che tu ti accorga che ogni vita sorge per il Tutto e per la felice condizione delluniversa armonia. Non per te infatti questa vita si svolge, ma tu piuttosto vieni generato per la vita cosmica (Leggi 903 c). Allopposto della mentalit greca, la tradizione giudaico-cristiana concepisce la natura non come lo sfondo immutabile su cui luomo deve regolarsi, ma come il prodotto della volont di Dio che lha creata a disposizione della volont delluomo, a cui concesso lincontrastato dominio. Questa concezione del dominio, che non greca ma giudaicocristiana, se un tempo era compatibile con le dimensioni della terra e la scarsa densit della popolazione umana, oggi, a rapporto invertito, non pi praticabile. E sulla base della tradizione giudaico-cristiana, che ha sempre concepito la morale come una regolatrice dei rapporti fra gli uomini, non disponiamo di una morale che si faccia carico degli enti di natura, come la salvaguardia dellaria, dellacqua, della vegetazione, del clima, del mondo animale, con particolare

Anche nel nostro paese il dibattito ha toccato toni da crociata e minacciato il futuro dellinsegnamento

Chihapauradiquestuomo?
UMBERTO GALIMBERTI

DARWIN
na dellessere senza accordargli alcun privilegio rispetto alle altre specie viventi, sia messa a tacere a favore della teoria creazionista non tanto per salvaguardare la dignit delluomo fin dalla sua origine divina, quanto per garantirsi, in nome di Dio, il dominio incontrastato sulla terra come vuole linsensibilit del profitto, del denaro e del mercato oggi globalizzato. A fianco di questa prima malcelata intenzione, che vuole legittimarsi su base religiosa, ce n una

riferimento alle specie in via di estinzione non per selezione naturale, ma ad opera delluomo. E allora a me viene il dubbio che la teoria evoluzionista darwiniana, che, al pari del pensiero greco, colloca luomo nella grande cate-

seconda, ancora pi truce, che utilizza impropriamente la teoria evoluzionista di Darwin per giustificare gli stessi risultati a cui approdata, probabilmente suo malgrado, la teoria creazionista. Volendo riassumere in una for-

BRUCE CHATWIN

GLI abitanti selvaggi della Terra del Fuoco lo spaventavano. Aveva letto (ma non ne teneva conto) la descrizione fatta dal capitano di Drake di gente graziosa e innocua con canoe di belle proporzioni, del cui aspetto e uso i principi sembravano deliziati. Egli cadde invece nellerrore comune ai naturalisti: di esser pieni di meraviglia di fronte alla complicata perfezione di altri esseri e di aver ripugnanza per lo squallore delluomo. Darwin pensava che i fuegini fossero gli esseri pi abietti e miserabili che avesse mai visto. Somigliavano ai diavoli di opere come Der Freischtz ed erano affascinati dalla sua pelle bianca come oranghi di un giardino zoologico. Scherniva la loro canoa, scherniva il loro linguaggio (a stento merita di essere definito articolato) e confessava che a malapena poteva convincersi che fossero suoi simili, abitanti dello stesso mondo La sola vista dei fuegini infatti laiut a metter a punto la teoria che luomo era il risultato dellevoluzione di scimmie antropomorfe e che levoluzione era maggiore in alcuni uomini e minore in altri.

DARWIN.

mula la teoria di Darwin potremmo dire: Lambiente propone e la selezione dispone. Ci significa che lambiente (che comprende tanto lambiente fisico quanto gli altri viventi) agisce sullorganismo che, per conseguire il successo riproduttivo, si adatta a cambiamenti evolutivi o, in caso di insuccesso, si estingue. Per Darwin c dunque ununica causa dellevoluzione, il cui meccanismo, per dirla in modo un po truculento, quello del carnefice o del boia che rimuove gli individui inadatti una volta emersi quelli adatti, seguendo processi che pazientemente si possono identificare. Questa teoria, che Darwin aveva limitato allambito biologico, stata impropriamente estesa allambito sociale e, sotto la denominazione di darwinismo, si fatta passare per legge naturale, per cui anche nella societ il pesce grosso pu mangiare il pesce piccolo. Equiparare levoluzione sociale allevoluzione naturale significa riconoscere libert illimitata a chi pi forte, accettazione indiscussa della disuguaglianza, nessun intervento dello Stato per aiutare i pi svantaggiati, con tutto ci che ne consegue praticamente in ordine allassistenza agli anziani, lo sfruttamento delle donne e dei minori, le cure mediche a chi non dispone di risorse, listruzione a chi non pu permetterselo, fino alla malattia, la fame e la morte per chi non ha denaro. E evidente che qui a garantire la sopravvivenza del pi adatto non sono pi le risorse biologiche come prevede la teoria di Darwin, ma le risorse economiche, ossia la ricchezza e la potenza che la ricchezza garantisce. Il capitalismo non controllato, il mercato non regolato, la mancata distribuzione della ricchezza attraverso la tassazione che garantisce lo stato sociale sono le espressioni pi evidenti della teoria biologica darwiniana impropriamente applicata alla societ. Marx (che proprio a Darwin intendeva dedicare Il Capitale) propose di correggere il darwinismo sociale con il progetto comunista che, naufragato nella sua versione integrale in Russia e in Cina, ha consentito in Europa la creazione di uno stato sociale che oggi vediamo sottoposto a una continua limatura nei paesi capitalisti, e del tutto assente nel resto del mondo. A questo punto risulta a tutti evidente che gli esiti finali della teoria creazionista, che prevede il dominio incontrastato delluomo sulla terra, e limpropria applicazione alla societ della teoria evoluzionista di Darwin vanno perfettamente daccordo, perch lastuzia della ragione, coniugata alla malafede, fa sotterraneamente camminare in perfetta armonia gli esiti pratici di teorie che in superficie vengono presentate come opposte e inconciliabili. Lassenza di cultura, di pensiero e di riflessione critica del nostro tempo, mescolata allegoismo individuale completano il quadro desolante di unumanit che alluso della terra ha sostituito lusura, e al rispetto delluomo il diritto della forza. La storia a questo punto ribolle, come sempre accade quando il suo artefice, luomo, regola la sua vita sul registro animale.

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DIARIO

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LE TAPPE PRINCIPALI

GLI STUDI 1825-1830 Figlio di un medico, nel 1825 Darwin si iscrive alla facolt di medicina. Nel 1828 si trasferisce a Cambridge, qui si appassiona alla scienza e alla geologia

IL VIAGGIO 1831-1836 A 22 anni prende parte al viaggio della nave reale Beagle e dalle osservazioni alle Galapagos deriva lidea che le specie vadano lentamente modificandosi

IL MATRIMONIO 1839 Nel 1839 sposa Emma Wedgwood. La sua salute peggiora. Una malattia misteriosa gli procura insonnie e nausee. La famiglia lascia Londra per il Kent

UN GRANDE SCIENZIATO SPIEGA CHE COSA STATA LA CONQUISTA DARWINIANA

DIFENDO LEVOLUZIONE CONTRO LOSCURANTISMO


RICHARD DAWKINS
e scoperte di Darwin sono, al pari di quelle di Einstein, universali ed eterne, mentre le conclusioni cui giunsero Marx e Ges sono limitate e caduche. Allinizio del ventunesimo secolo, la reputazione di Darwin tra i pi importanti biologi della storia (in opposizione ai non-biologi influenzati da preconcetti religiosi) tuttora eccelsa come lo da quando morto. Persino il Papa si espresso, inequivocabilmente, in suo favore. Qual , allora, lenigma di Darwin? Quale la sua soluzione? Di tutti i trilioni e trilioni di modi di cui le parti di un corpo dispongono per potersi mettere insieme, soltanto uninfinitesima minoranza d la possibilit di vivere, di procacciarsi il cibo, di nutrirsi e di riprodursi. E vero, vi sono molti esseri viventi diversi almeno dieci milioni, se contiamo il numero delle singole specie oggi viventi ma per quanto numerosi essi possano essere, vi saranno pur sempre molti pi infiniti modi di non-essere! Possiamo pertanto concludere con ragionevole certezza che gli esseri viventi sono miliardi di volte troppo complessi troppo statisticamente improbabili per aver iniziato a vivere per mera casualit. Ed del tutto improbabile che siano stati creati poich lesistenza del Creatore stesso sarebbe ancora pi inverosimile. In che modo, dunque, hanno iniziato a esistere gli esseri viventi? La risposta esatta la risposta di Darwin che sia entrato in gioco il caso, ma non un caso unico, un distinto episodio casuale. Ci che si verificato piuttosto tutta una serie di piccoli episodi casuali, ciascuno di essi talmente piccolo da essere un plausibile prodotto di quello che lo aveva preceduto, episodi occorsi luno dopo laltro, in sequenza. Questi minuscoli avvenimenti casuali furono prodotti da mutazioni genetiche errori occasionali occorse nel materiale genico. Molti dei cambiamenti conseguenti furono deleteri e condussero alla morte. Una minoranza di essi invece risult rappresentare un piccolo progresso, che port a migliorare la sopravvivenza e la riproduzione. Tuttavia questo processo di selezione naturale, questi cambiamenti che risultarono essere vantaggiosi alla fine si diffusero in tutte le specie diventando la norma. Il quadro complessivo era quindi pronto per la piccola trasformazione successiva del processo evolutivo. Dopo un migliaio circa supponiamo di questi piccoli cambiamenti in serie, in cui ciascuna trasformazione costituiva la premessa di quella successiva, il risultato finale divenne, grazie a un processo di accumulo, ben pi complesso per potersi dire il prodotto di un unico episodio casuale. Sebbene teoricamente sia possibile che un occhio si sviluppi dal nulla, con una singola evoluzione molto fortunata, in pratica ci inconcepibile. Occorrerebbe una fortuna smisurata, che implichi simultaneamente delle trasformazioni in un gran numero di geni. Possiamo dunque escludere una simile coincidenza pressoch miracolosa. E invece perfettamente plausibile che locchio cos come esso oggi si sia evo-

I LIBRI
CHARLES DARWIN Lorigine della specie, Bollati Boringhieri 1985 Lespresione delle emozioni, Bollati Boringhieri 1982 GIUSEPPE MONTALENTI Charles Darwin, Editori Riuniti 1982 (1998) STEPHEN JAY GOULD Questa idea della vita. La sfida di Charles Darwin, Editori Riuniti 1984 I fossili di Leonardo e il pony di Sofia, Il Saggiatore 2004 DANIEL C. DENNETT Lidea pericolosa di Darwin, Bollati Boringhieri 1997 LOREN EISELEY Il secolo di Darwin. Levoluzione e gli uomini che la scoprirono, Feltrinelli 1981 JONATHAN HOWARD Darwin, il Mulino 2003 NILES ELDREDGE Ripensare Darwin. Il dibattito alla Tavola Alta dellevoluzio ne, Einaudi 1999 GIOVANNI BONIOLO Il limite e il ribelle. Etica, naturalismo, darwinismo, Raffaello Cortina 2003

LE PROVE

I fossili ci dicono che la vita si evoluta sulla Terra per pi di 30 milioni di anni. Un arco di tempo impensabile per la mente umana

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luto a partire da qualcosa di molto simile ad esso ma non del tutto, un occhio per cos dire appena un po meno sofisticato. Con lo stesso ragionamento, questo occhio appena un po meno sofisticato si evoluto a partire da un occhio leggermente meno sofisticato ancora, e cos via. Se si tiene conto di un numero sufficientemente grande di differenze sufficientemente piccole tra una fase evolutiva e la precedente, si dovrebbe essere in grado di delineare levoluzione di un occhio intero, complesso e funzionante, a partire dalla nuda pelle. Quante fasi intermedie lecito postulare? Ci dipende dal tempo con il quale abbiamo a che fare. E dunque esistito un tempo sufficientemente lungo affinch

dal nulla si sviluppasse in piccole fasi successive un occhio? I fossili ci dicono che la vita andata evolvendosi sulla Terra per pi di tremila milioni di anni. E del tutto inconcepibile per la mente umana abbracciare una simile immensit di tempo. Per nostra natura e per nostra fortuna noi consideriamo la nostra aspettativa di vita come un periodo di tempo sufficientemente lungo, ma non possiamo ragionevolmente sperare di vivere neppure un secolo. Sono trascorsi 2000 anni da quando visse Ges, un periodo di tempo sufficientemente lungo per rendere indistinta la differenza che intercorre tra storia e mito. Riusciamo a immaginare un milione di simili archi di tempo, che si

susseguono snodandosi allinfinito? Supponiamo che avessimo voglia di scrivere lintera storia su un unico lungo rotolo di carta: se stipassimo tutta la storia dopo Cristo su un metro di questo rotolo di carta, quanto lunga dovrebbe essere la parte di esso dedicata alla storia prima di Cristo, fino allorigine dellevoluzione? La risposta che la parte di storia ante Cristo si estenderebbe da Milano a Mosca. Si pensi alle implicazioni di tutto ci nei confronti della moltitudine di trasformazioni evolutive che possono essersi compiute. Le razze canine domestiche i pechinesi, i barboncini, gli spaniel, i san Bernardo e i chihuahua derivano tutte dai lupi, in un arco di tempo misurabile in centinaia, al massimo migliaia di anni: non pi di un paio di metri lungo la strada del rotolo di carta da Milano a Mosca. Si pensi alla moltitudine di trasformazioni necessarie a passare da un lupo a un pechinese. E ora si moltiplichi questa moltitudine di trasformazioni per un milione: cos facendo, diventa agevole ritenere che un occhio possa essere nato da un non-occhio attraverso fasi impercettibili. Si sostiene spesso che affinch possa esservi un occhio necessario che esistano tutte le parti di un occhio, oppure locchio non sar funzionante. Met occhio, cos si ritiene, non molto meglio che non avere locchio tout court. Non si vola con mezza ala. Non si pu udire con mezzo orecchio. Pertanto non pu esservi stata una serie di evoluzioni intermedie successive che hanno portato allocchio, allala o allorecchio moderno. Questo tipo di ragionamento cos superficiale che ci si pu soltanto chiedere quali siano le ragioni inconsce per volerci credere. E ovviamente falso che un mezzo

LA BEAGLE
Charles Darwin ebbe lopportunit di imbarcarsi sulla nave inglese Beagle che faceva il giro del mondo. Dalle osservazioni compiute durante il viaggio nacque la sua teoria dellevoluzione

SIGMUND FREUD

KONRAD LORENZ

Le ricerche di Darwin hanno posto fine, poco pi di mezzo secolo fa, a tale presunzione. Luomo nulla di pi , e nulla di meglio, dellanimale
Una difficolt della psicoanalisi, 1916

Da Charles Darwin sappiamo quanto caro gli venne a costare il trionfo della verit Nel suo diario scrisse: Mi sono sentito un assassino
Laltra faccia dello specchio 1973

GREGORY BATESON

ERNST CASSIRER

Fu giusto, e inevitabile, che Darwin creasse ipotesi partendo dalla temperie culturale della sua epoca, ma fu disastroso non capire cosa stava facendo
Una sacra unit 1991

La teoria darwiniana prometteva di rispondere non solo alla domanda sullorigine delluomo, ma a tutte le domande sulla nascita della civilt umana
Sulla logica delle scienze della cultura, 1942

occhio sia inutile. Chi soffre di cataratta e si sottoposto alla rimozione chirurgica del cristallino non pu vedere molto bene senza occhiali, ma vedr comunque molto meglio di chi non ha del tutto gli occhi. Senza un cristallino non si mette a fuoco unimmagine precisa, ma si pu tuttavia evitare di inciampare in un ostacolo e si pu identificare la sagoma di un predatore in agguato. Il ragionamento analogo che non si possa volare con una mezza ala smentito anchesso, da un vasto numero di animali che riesce con successo a effettuare dei voli o dei movimenti pi o meno planati, e tra essi mammiferi di taglie diverse, lucertole, rane, serpenti e calamari. Molti diversi tipi di animali che vivono sugli alberi hanno tra i loro arti dei lembi di pelle che costituiscono quasi delle porzioni di ala. Se si cade da un albero, qualsiasi lembo di pelle, qualsiasi ulteriore superficie del corpo che aumenti larea di impatto pu salvare la vita. Per quanto piccolo o grande sia questo lembo di pelle, deve pur sempre esserci una soglia critica in corrispondenza della quale, se si cade da un albero di quella altezza, la vita sarebbe stata salva proprio ed esclusivamente in virt di una superficie di pelle lievemente maggiore. Quindi, quando i discendenti di questo esemplare avranno evoluto un lembo di pelle appena pi grande, le loro vite saranno salve grazie a una superficie appena maggiore di quella necessaria a salvarli se fossero caduti da un albero appena pi alto. E cos via, per fasi impercettibilmente graduali, per centinaia e centinaia di anni, si arrivati allala nella sua completezza. Occhi e ali non possono essersi evoluti in ununica fase. Sarebbe stato come avere la fortuna di trovare il numero della combinazione che apre il forziere di una grande banca. Ma se si girassero a caso i quadranti del forziere, e ogni volta che ci si avvicina alla combinazione esatta la porta del forziere si aprisse di una sola fessura alla volta, ben presto si riuscirebbe ad aprire il forziere. In sostanza, questo il segreto di come levoluzione per mezzo

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DIARIO

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WALLACE 1858 Il naturalista Alfred Russell Wallace gli invia dalla Malesia un saggio in cui esposta a grandi linee la sua teoria della selezione naturale

LA SELEZIONE 1859 Esce On the Origin of Species, dopo ventanni di lavoro ininterrotto. Nel libro sono esposti gli studi sull evoluzione e la teoria della lotta per lesistenza

LA ROYAL SOCIETY 1864 Darwin non mai stato riconosciuto ufficialmente dalla Royal Society. Nel 1864 riceve la medaglia Copley, ma non menzionata la teoria dellevoluzione

IL GIRO DEL MONDO DI DARWIN

Viaggio d'andata

PER

"Beagle" il nome della nave con cui Darwin comp le sue esplorazioni

BRASILE URUGUAY ARGENTINA AUSTRALIA NUONA ZELANDA

CILE

Viaggio di ritorno

p.samarelli@repubblica.it

LE IMMAGINI
Lillustrazione della Copertina di questo Diario di Tullio Pericoli. Il giro del mondo di Darwin sulla Beagle, le osservazioni sui rettili e sulgli uccelli condotte alle isole Galapagos e la sua teoria sullevoluzione conobbero una poplarit che and oltre la comunit scientifica. La stampa in basso mostra Darwin mentre misura la velocit di una tartaruga gigante. A sinistra, nellaltra pagina, una vignetta ironizza sulla discendenza delluomo dalla scimmia, laspetto delle sue teorie che pi sconvolse il senso comune dei contemporanei

CHARLES DARWIN
HANS MAGNUS ENZENSBERGER

I FILM
E LUOMO CRE SATANA Nel 1925, a Dayton, nel Tennessee, un professore di biologia viene accusato di insegnare la teoria dellevoluzione di Darwin, contraria alla legge di stato Di Stanley Kramer (1960) IL PIANETA DELLE SCIMMIE Rovesciamento radicale della gerarchia uomo/animale Dopo un viaggio nel tempo George Taylor viene fatto prigioniero da una popolazione di guerrieriscimmie Di Franklin J, Schaffner (1968) MASTER & COMMANDER Il mondo della marina Britannica allepoca delle battaglie contro la flotta di Napoleone. Sulla nave H.M.S. Surprise c anche un medico che studia Darwin e cerca prove nelle isole Galapagos Di Peter Weir (2003) 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO Nel prologo luomo scimmia e il monolite nero, quattro milioni di anni dopo lo stesso monolite e due astronauti che partono alla volta di Giove. Il centro del film levoluzione nel tempo e nello spazio Di Stanley Kubrick (1968)

L'uomo che non volle mai. La terra sotto ai piedi gli dava il mal di mare. "Precursore", "sovvertitore", "geniale", "un titano": lui non volle, si oppose, sin dall'inizio, con tutti i mezzi, nausea, emicrania, ipocondria. La scuola, nient'altro che un vacuo. Fa lo scemo. Mediocre e pigro per beffa. Lo studio ripugnante, un'insostenibile noia, tempo perso. Nulla capisce di matematica, dimentica i classici, rimane ignorante come un maiale circa la politica, la storia e la filosofia. Pretenderebbero che diventasse medico: non pu vedere il sangue. Vorrebbero farne un curato: non sa il latino. Buono a nulla. Si astiene da tutto, indugia, evita sempre di trarre conseguenze, incapace di farsi avanti coi gomiti. Il matrimonio: terribile spreco di tempo. Bambini: tutto sommato meglio di un cane. Da qualsiasi divertimento gira alla larga: il divertimento la peggior cosa.

Otto anni Sui cirripedi (due volumi sulle specie viventi e due su quelle fossili). Il guscio si trasforma in un robusto edificio che protegge il corpo a guisa di corazza. Della mia vita successiva non vi dunque, eccezion fatta per le mie pubblicazioni, nulla da riferire. Ordine del giorno: massimo quattro ore di lavoro, quindi la visita alle serre. Lunga siesta, avvolto in uno scialle, sul sof. Cambio d'abito. Dopo cena qualcuno al piano suona un notturno. Si va a letto presto. Insonnia: Le sue notti erano pessime, spesso giaceva sveglio o sedeva eretto. (Cfr. a quindici miglia [in linea d'aria] un altro invalido che controvoglia e senza sosta lavora per sovvertire: epatalgia, nausea, foruncolosi; debole come una mosca, insonne, tormentato dall'eccessivo cacasangue: Io sono una macchina, condannata a ingoiare libri, per poi riversarli, sotto forma diversa nel letamaio della storia). Infiniti dettagli, accumulati come calcare corallifero/ in cassetti, cartelle, scartoffie. Povero diavolo, commenta il suo giardiniere, sta l in piedi a fissare per minuti interi un girasole. Se solo avesse qualcosa da fare, gli farebbe un gran bene. Dolorosa atrofia. Sensazione di essere totalmente essicato. Non resta altro che la scienza. Tanto peggio. A volte la odio. Non vuole, non volle mai, eppure vota la vita intera alla "natura" con il suo grossolano spreco, il suo infimo acciarpamento e la sua orrida ferocia: metodico come un contabile o un lombrico. La formazione dell'humus tramite l'attivit dei vermi, con osservazioni circa le loro abitudini: frutto di un'attivit di cinquant'anni. Nella storia del mondo pi significativi di quanto non si pensi, essi macinano la terra nel loro ventriglio per trasformarla in humus a tonnellate, in silenzio e senza sosta.

GLI AUTORI
Il testo di Bruce Chatwin che costituisce il Sillabario tratto da In Patagonia, editore Adelphi. Richard Dawkins Simonyi Professor of the Public Understanding of Science a Oxford. E uno dei pi noti studiosi su scala mondiale dellevoluzione e ha pubblicato libri dedicati a questo tema come Il gene egoista, Lorologiaio cieco e Alla conquista del Monte Improbabile (tutti da Mondadori). I versi di Hans Magnus Enzensberger, scrittore e saggista, sono tratti da Lelisir della scienza in uscita da Einaudi.

della selezione naturale abbia raggiunto ci che ci pareva del tutto impossibile realizzare. Ci che non pu plausibilmente derivare da predecessori molto diversi, pu plausibilmente derivare da un predecessore solo leggermente diverso: ammesso che vi sia una serie sufficientemente lunga di predecessori solo leggermente diversi, da una cosa se ne pu ottenere una qualsiasi altra. Levoluzione, dunque, teoricamente capace di svolgere il compito che, una volta, pareva essere prerogativa di Dio. Ma c qualcosa che comprovi che levoluzione ha effettivamente avuto luogo? La risposta s. Le prove sono assolutamente sovrabbondanti. Milioni di fossili

sono reperibili esattamente nei luoghi ed esattamente alla profondit alla quale dovremmo attenderci di trovarli se levoluzione avesse avuto luogo. Cosa ancora pi significativa, non un singolo fossile mai stato trovato laddove la teoria evoluzionistica non si sarebbe mai aspettata di trovarlo, sebbene abbia anche potuto verificarsi un caso di questo tipo: un mammifero fossile nella roccia cos antico da precedere addirittura i pesci, per esempio, sarebbe stato sufficiente a confutare lintera teoria evoluzionistica. Le modalit di diffusione degli animali viventi e delle piante sui continenti e nelle isole del mondo sono esattamente quelle che ci si

LA VITA

In che modo gli esseri viventi hanno iniziato a esistere? La risposta di Darwin che sia entrato in gioco il caso, ma non un singolo e unico caso

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dovrebbe aspettare di rilevare qualora si fossero evoluti da antenati comuni per fasi lentissime e graduali. Le modalit di somiglianza tra gli animali e le piante sono esattamente quelle che ci si dovrebbe aspettare di riscontrare se alcune specie fossero parenti stretti e altre parenti pi lontani tra loro. Tutto ci era molto convincente gi allepoca di Darwin. Oggi, grazie a quanto ci comprova la genetica molecolare, si dovrebbe essere dei dementi per dubitarne. Le prove a favore dellevoluzione sono cos schiaccianti che per salvare la teoria della creazione occorrerebbe presumere che Dio abbia deliberatamente lasciato unenorme quantit di indizi per far s che sembrasse che avesse avuto luogo levoluzione. In altre parole, i fossili, la distribuzione geografica degli animali, la disposizione dei codici del Dna e cos via sarebbero soltanto una gigantesca truffa. E c qualcuno che abbia voglia di venerare un Dio capace di simili inganni? E sicuramente pi rispettoso, e scientificamente plausibile al tempo stesso, considerare le prove per quello che sono. Tutte le creature viventi sono imparentate tra loro, tutte discendono da un unico remoto progenitore che visse oltre 3.000 milioni di anni fa. Levoluzione un dato di fatto, ed uno dei pi importanti dati di fatto che conosciamo. Privare i bambini dellopportunit di apprenderla sarebbe un barbarismo educativo da epoche buie. Traduzione di Anna Bissanti

Poi il famoso giro del mondo: quasi controvoglia, quasi per svista. A bordo giace ore intere sul tavolo di navigazione. Vertigine, fiacchezza. Raccoglie problemi, dati, preparati. Le sue convinzioni le tiene per s. Un pomeriggio legge Malthus (come passatempo): palpitazioni, brividi violenti, e nel cervello una tempesta elettrica. Da allora fu perso. Il resto evoluzione: L'Origine delle specie nasce e si sviluppa, "naturalmente", senza sosta, una nuova specie d'idee, in un processo che sgretola colui che sgretola, gradualmente, pian piano, e inesorabilmente. Indietreggia, si sposa, s'installa in un remoto villaggio, evita viaggi, socialit, si schermisce: pensionato a trentatre anni. La mia testa si tramutata in una specie di macchina, destinata a macinare valanghe di fatti per trasformarle in leggi generali. Sette anni Sui banchi coralliferi, struttura e localizzazione. Ventun anni Sulle abitudini e i movimenti delle piante rampicanti.

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