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Cesare Basile - Musica s_t 2013 / CD URTOVOX rec., Audioglobe Rock, Punk, FolkDurata: 35:00 TRACKLIST Play 1.

Introduzione e sfida Download Video Compra Testo Aggiungi Play 2. Parangelia Download Video Compra Testo Aggiungi Play 3. Canzuni Addinnucchiata Download Video Compra Testo Aggiungi Play 4. Nunzio e la libert Download Video Compra Testo Aggiungi Play 5. Marilitta Carni Download Video Compra Testo Aggiungi Play 6. Minni Spartuti Download Video Compra Testo Aggiungi Play 7. L'Orvu Download Video Compra Testo Aggiungi Play 8. Caminanti Download Video Compra Testo

Aggiungi Play 9. Lettera di Woody Guthrie al giudice Thayer Download Video Compra Testo Aggiungi Play 10. Sotto i colpi di mezzi favori Download Video Compra Testo Aggiungi Descrizione La libert di essere veramente se stessi a volte dono di un lavoro cercato e sudat o che in pochi sono in grado di meritare e poi sopportare. La libert di essere coerenti,lucidi e veri,senza se e senza ma,senza il bench mini mo compromesso nell espressione della propria anima, dei propri ideali e della pro pria lirica, Un vero outsider,un fuoriclasse come Cesare Basile brilla nel novero dei grandi autori italiani per l eleganza,la classe e il modo,pur se cruento e a tratti sangui nario , con cui continua a raccontarci la sua musica e le sue storie. Storie questa volta frutto del suo ritorno in Sicilia,del suo impegno nell ambito dell Arsenale (Federazione siciliana per le arti e la musica) e del teatro Coppola occupato di Catania. Storie di matti, anarchici, lavoratori di giornata,donne in ginocchio,assassini per esasperazione, tamburini che si fanno la libert da soli, e di una lingua, il siciliano, che sembra d'altri tempi. Come la libert, appunto. Ma non c' un tempo p er la libert. La libert si fa sempre. Con le proprie mani. Queste canzoni sono cresciute da sole, in Sicilia, fra la polvere di cantiere di un teatro occupato. Non avevo tempo per suonare la chitarra. Dovevo impastare il cemento, dare la calce ai muri, passare linee elettriche. Evitare che gli idiot i e gli infami mi rovinassero il piacere di ignorare il Potere. Sono cresciute d a sole, senza strepiti, senza smanie o affanno, determinate a venir fuori quando sarebbe stato il momento. Poi, in estate, mi sono seduto, ho passato di nuovo sulla chitarra le mani secch e di tanta polvere, e ho cominciato a suonarle queste canzoni. Non credo neanche di averle scritte, o, se successo, successo talmente in fretta da non rendermen e conto. Cesare Basile Dicembre 2012 L album (il primo della carriera di Cesare Basile che porta come titolo il suo ste sso nome) verr pubblicato in versione cd e vinile.Quest ultimo,doppio,verr pubblicat o dalla Viceversa records di Catania per la sua collana In Vinile (della quale lo stesso Basile direttore artistico) e oltre al nuovo album conterr un ulteriore al bum di reinterpretazioni acustiche di alcune tra le pi belle canzoni di Basile,re alizzato esclusivamente per la collana della Viceversa records con il titolo Le O ssa di Colapesce . Credits Tracklist: 1)Introduzione e sfida 2)Parangelia 3)Canzoni Addinucchiata 4)Nunzio e la Libert 5)Marilitta carni 6)Minni spartuti 7)L Orvu 8)Caminanti 9)Lettera di Woo dy Guthrie al giudice Thayer 10)Sotto i colpi di mezzi favori. Credits album Cesare Basile S/T (c&p 2013 urtovox rec)

Registrato e missato a Zen Arcade, Catania, da Guido Andreani. Estate 2012 Prodotto e suonato da Cesare Basile, Luca Recchia, Massimo Ferrarotto, Rodrigo D 'Erasmo, Enrico Gabrielli, Andrea "Fish" Pesce , Marcello Caudullo, Marco Iacamp o, Guido Andreani. Testi e musiche di Cesare Basile "Canzuni Addinucchiata" scritta con Dina Basso Assistente di studio Sebastiano D'Amico. Masterizzato a Elettroformati, Milano, da Alessandro Gengi Di Guglielmo Copertina di Monica Saso L album verr presentato Live l 8 Febbraio al teatro Coppola di Catania ed il 9/ Febbr aio al teatro Garibaldi di Palermo. Seguir il tour a cura di Indiemeno.it Cesare Basile -- Biografia Cesare Basile (Catania 7.2.64) suona e scrive canzoni dall'inizio degli anni ott anta. Pubblica il suo primo album nel 1987 con i Candida Lilith che si sciolgono l'ann o successivo, quando Cesare si trasferisce a roma per aggregarsi ai Kim Squad co n i quali affronta una lunga stagione di concert in Italia in Europa. Lascia la band alla vigilia delle registrazioni del nuovo disco e nell'88 rientra Catania dove fonda i Quartered Shadows. Con i Quartered nell'89 registra e pubblica l'al bum omonimo per la Crazy Mannequin di Milano e poco dopo si trasferisce a Berlin o Est dove appena caduto il Muro. A Berlino nel 1993 pubblica con i Quartered Shadows The last floor beach, prodot to dall'olandese Mark De Reus, gi al lavoro con Urban Dance Squad. La band si scioglie mentre lavora ai provini del terzo disco e Cesare ritorna a Catania dove, nel 1994, registra il suo primo album solista La Pelle (Lollypop r ecords) definito dalla critica come uno dei migliori album d'esordio di quell'an no. Nel 1998 la volta di Stereoscope (Blackout/Mercury). Nel 2001 Closet Meraviglia (Viceversa/Extra Labels) segna il passaggio definitiv o verso la canzone d'autore. L'album prodotto da Hugo Race (Nick Cave and the ba d seeds, True Spirits) e vede la partecipazione di John Bonnar che cura la scrit tura degli archi. Closet Meraviglia contiene gi pienamente quell'attitudine inter nazionale che non abbandoner mai pi l'artista catanese. L album successivo, Gran Calavera Elettrica pubblicato nel 2003 da Mescal e magnif icamente accolto da oltre un centinaio di articoli pubblicati con toni a dir poc o entusiastici nei sei mesi successivi la sua uscita,vede Cesare Basile affianca to dalla sua band di fiducia (Marcello Caudullo chitarra, Beppe Sindona basso, M arcello Sorge batteria) e da John Parish (produttore fra gli altri di P.J. Harve y, Sparklehorse, Giant Sand, Tracy Chapman, Eels, Goldfrapp) in cabina di regia e al mixaggio (affiancato da Daniele Grasso). Vanno infine segnalate le preziosi ssime collaborazioni di John Bonnar (Dead Can Dance), Nada (che regala una merav igliosa interpretazione di Senza sonno ), Lorenzo Corti (Cristina Don, Delta V, aka Musical Buzzino), Valentina Galvagna e Marta Collica (Sepiatone). Con la pubblicazione di Gran calavera elettrica Cesare si trasferisce a Milano. Il rapporto tra Cesare Basile e John Parish prosegue nella produzione del disco di Nada: Tutto l amore che mi manca. Per lei, oltre a suonare e curare gli arrangi amenti, Cesare scrive Proprio tu definita da Emiliano Corraretti su Musica! di Repubblica del 6 maggio 2004, il cuore dell album di Nada. Il connubio con John Parish si consolida anche dal vivo con Songs With Other Str angers, progetto nato dalla volont di un gruppo di amici musicisti / songwriters. Oltre a gli stessi Basile e Parish, SWOS sono Manuel Agnelli degli Afterhours, Hugo Race (ex Bad Seeds, ora True Spirits / Sepiatone), Marta Collica (Sepiatone), Stef Kamil Carlens (ex Deus, or a leader dei belgi

Zita Swoon), Jean-Marc Butty (P.J. Harvey- Venus), Giorgia Poli (ex Scisma, Mice vice) e alcuni musicisti ospiti (Roberta Castoldi, Marcello Caudullo). Alternandosi tra appuntamenti live, produzioni (The Jains, Songs For Ulan, Twig Infection, Dave Muldoon)e lavoro ai testi per Afterhours, Cesare Basile si conce ntra sulla realizzazione di Hellequin Song (mescal gennaio 2006),L album,prodotto dall ormai inseparabile John Parish, e missato da Marco Tagliola e John Parish, vede la collaborazione di Hugo Race, Ma rcello Caudullo, Marcello Sorge, Giorgia Poli, Michela Manfroi, Roberta Castoldi , Marta Collica, Kris Reichert, Jean Marc Butty, Stef Kamil Carlens, Enzo Mirone , Lorenzo Corti e Manuel Agnelli. Hellequin Song, stato anticipato dal primo singolo, Fratello Gentile. D urante la primavera2006 stato distribuito ai ntw televisivi il video dedicato al brano Dal Cranio . Il 1 Dicembre del 2006, la volta della pubblicazione del live 14.6.06,CD+DV, real izzato grazie alla Casa 139, noto locale milanese. Nel 2008, conclusosi il rapporto con la Mescal, Cesare entra a far parte della U rtovox e pubblica Storia di Caino, prodotto ancora una volta da Parish e realizz ato insieme a Gabriele Ponticiello al mixer e i musicisti Luca Recchia, Marcello Sorge,Michela Manfroi, Rodrigo Derasm o, Marcello Caudullo, Lorenzo Corti. Nell'album anche la preziosa partecipazione di Robert Fisher (Willard Grant Conspiracy) con il quale Cesare aveva gi condivi so un lungo tour Italiano e con il quale partir per un lunghissimo tour europeo i n qualit di componente di Willard Grant Conspiracy insieme a Michela Manfroi e op ening act. L'anno succesivo la regista slovena Petra Seliskar contatta Cesare Basile per pa rtecipare alle riprese e alla colonna sonora del film documentario sulla vita di Frane Milenski Jezek My world is upside down . Per l'occasione riscrive e reinterp reta uno dei pi famosi brani di Jezek, Elon Lan Ler, registrando a Skopje con l' Orchestra della Radio Televisione Nazionale Macedone arrangiata da John Bonnar. Del cast fanno parte anche Hugo Race, Robert Fisher, Chris Ekmann, John Bonnar,o ltre a diverse personalit della scena musicale balcanica. Seguono alcune produzioni di artisti della nuova scena musicale siciliana Don Se ttimo, Black Eyed Dog, Dimartino. Nel luglio del 2010, dopo quasi due anni di registrazioni e scrittura in giro pe r l'Italia, Cesare Basile si ritrova al Monopattino Studio di Sorrento per dare corpo, insieme a Guido Andreani e Luca Recchia, al suo nuovo album in uscita per Urtovox Sette pietre per tenere il diavolo a bada . Ancora una volta Cesare Basile rimette in discussione il suo mondo musicale e la sua scrittura, realizzando un lavoro minimale e allo stesso tempo ricco di inte rventi, una discesa nella Sicilia pi profonda, sguardi su un mondo che non smette di affascinare l'artista catanese alla continua ricerca di linguaggi e dettagli . L'uscita di Sette pietre per tenere il diavolo a bada (Marzo 2011) coincide con il ritorno in Sicilia dopo sette intensi anni milanesi. Il disco viene presentato in prima battuta esclusivamente con un lungo tour siciliano, l' Ovunque in Sicilia tour , che tocca ogni angolo della ritrovata isola e serve a promuovere l'Arsenal e, Federazione Siciliana delle Arti e della Musica, di cui Cesare Basile fra i p rincipali promotori. L'Arsenale segna l'inizio di un percorso di forte impegno politico e sociale che porter, nel dicembre del 2011, Cesare Basile, insieme ad altri artisti siciliani , all'occupazione del Teatro Coppola di Catania. Questa esperienza, con il suo n aturale carico di idee e pratiche libertarie, fa da incubatrice alle nuove canzo ni che vedono la luce nell'estate del 2012. Scritte di getto nel corso di una se ttimana, vengono registrate e prodotte a Zen Arcade nel mese di settembre.Dieci canzoni che vanno a comporre la tela di un nuovo album Cesare Basile , in uscita a febbraio 2013 per Urtovox. Cesare Basile uscir anche su vinile per Viceversa record s, un doppio album a tiratura limitata che includer Le ossa di Colapesce , una racco lta di canzoni gi edite ma riregistrate durante una session acustica per la colla na In Vinile della Viceversa Records nel settembre 2010. A giugno del 2012 Habanero in collaborazione con Erga editrice pubblica il primo

romanzo breve di Cesare basile,Nero e Immobile, con allegato un cd contenente l a sonorizzazione live dei Caibro 35 di un reading di lettura di Basile tratto da lllo stesso romanzo . Discografia CESARE BASILE: Album * * * * * * * * 1994 - La Pelle (lollypop records) 1998 Stereoscope (black out) 2001 - Closet meraviglia (extra label) 2003 - Gran calavera elettrica (mescal) 2005 - Hellequin Song (mescal) 2006 - 14 06 2006(live cd/dvd) (mescal) 2008- Storia di Caino-URTOVOX 2011 Sette Pietre per Tenere Il Diavolo A Bada-URTOVOX

Singoli : * 2001 - Tra il tuo corpo e la cena * 2002 - Bevi stai su * 2003 - Primo concime * 2005 - Fratello gentile UFFICIO STAMPA e PROMOZIONE UNOMUNDO.IT Paolo Naselli Flores promo@unomundo.it cell 392/9627374 testi: 1) INTRODUZIONE E SFIDA Vinni a cantari e cantaturi sugnu annintuvatu pri tuttu lu regnu di quantu cantaturi chi ci sunnu tutti custritti 'nta un pugnu li tegnu quannu cantu cu tia nun mi cunfunnu suddu canti cu mia cci ha' aviri 'mpegnu cantami zoccu voi ca t'arrispunnu d'amuri, gilusia, spartenza e sdegnu 2) PARANGELIA (per Katerina Gogou) Ora che il trucco scorre piano sul fondo del mio volto con il muco e il pianto il sole dentro al brandy dove non c' il mare guarda con calma le mie unghia i miei capelli e gli anni che son sporchi e lunghi e non m'importa un cazzo anche se ho paura ma io io ballo ancora una richiesta io ho una richiesta da ballare

Non torner gi in strada senza un'arma non mirano alle gambe puntano al dolore sparano al cervello ti lasciano svanire voglio ordinare una canzone e scrivere poesie nel fiato dei banditi un vizio d'Odissea di Grecia e d'Anarchia qui io ballo ancora una richiesta io ho una richiesta da ballare Lascio tre guardie stese in terra ho in mano lo stiletto che ha difeso il tempo di restare sola tempo del mio rispetto tempo di una canzone io stavo ballando una richiesta io ballavo una richiesta 3) CANZUNI ADDINUCCHIATA (Dina Basso/Cesare Basile) in memoria di Alfia La storia di una donna costretta in ginocchio per tutta la vita.In ginocchio per lavorare, pregare, essere sfruttata e usata sessualmente. Quando, in morte, vie ne messa nella bara, incapace di starci distesa. Calatemi nella fossa in ginocch io. L'armuzza di me matri mi lassau sgravata do piccatu da me carni mancu u vattiu ci potti e m'arristau a curpa ca purtava supra e spaddi Ancunicchiata sutta la curria a peddi m'allisciaunu a tumbulati Santa Maria s'ava scurdatu i mia sutta e pateddi ciciri caliati Assammarava c'aveva decianni malumisteri ha statu a lavannara beddi dinocchi ci lassai e petri i manu s'anniaru 'nta ciumara Finiu la guerra e s'accapau l'amuri o friddu era e u friddu su purtau ju m'anciccava 'nterra ppi priari ma ammenzu a nivi a nivi su curcau Doppu vintanni ancora dinucchiuni calata pp'arricogghiri i frastuchi calava u suli e ju non m'addrizzava

u jarmu do camperi mi vuleva Carrabbinera trasi a morti n'casa Santa maria s'arriurdau di mia cunortu fu me matri ciaurusa nun lassu nenti e nuddu sdillania Dintra o tabbutu o scuru unn'aju abbentu nunn'aju piaciri a stari stinnicchiata a prima vota e ccu mill'ava diri calatimi nta fossa addinucchiata 4) NUNZIO E LA LIBERTA Nunzio ha un cuore di latta e lo batte a grancassa che la gioia di uno scemo sa prendersi gioco del sangue e per gioco a ogni testa che cade lui gioca a fare la libert dalla terra rubata si miete il diritto d'odiare galantuomini attenti che il vento stanotte ha la rabbia e ci prende per mano soffia dentro alle ossa cantando cos Nun su' cusi li cammisi, Li sbirrazzi tutti 'mpisi Tutti 'mpisi li sbirrazzi, Li piccieri nun su tazzi. 'E nutara cutiddati, Li cutedda nun su 'spati. Nun su' spati li cutedda, Lu panaru 'unn' crivedda. Sulla nuova bandiera c' scritto di farsene vanto che la guerra dei miseri salva l'onore del mondo e un tamburo di latta dentro il cuore di Nunzio fa la sua libert Generale che porti i colori di questa bandiera perch chiami canaglie i villani che l'hanno cucita ora spara a uno scemo al suo cuore di latta che canta cos 'E parrini lampi e trona, C' cu canta c' cu sona, C' cu sona c' cu canta, C' cu scippa c' cu cianta. Cavaleri arsi tutti,

Cu ni scorcia cu ni futti. Cu ni futti cu ni scorcia, Lu lampiuni nun torcia. E' lu chiummu ca mi rzzia u to sdingu ca mi sazia sugnu Nunziu, Maist iu ma fici a libbert 5) MARILITTA CARNI La carne maledetta degli ultimi, la carne che cuoce sotto il sole e non pu gridar e. Quelli che una volta erano i lavoratori di giornata, sfruttati da padroni e c aporali, sono oggi gli immigrati che arrivano dall'altra parte del mare, accusat i di rubare le bucce lasciate dai Signori. Venunu i jurnatari s'agghiuttunu la fami e 'mprinunu la morti venunu i jurnatari di dabbanna o mari Scaliatici i sacchetti s'avissinu arrubbari i scorci de patruna venunu i jurnatari di dabbanna o mari Ah, maliritta a carni ca coci sutta u suli maliritta carni O funnu de tabbuti ccu l'ossa schitti e i manu all'arvulu 'nchiuvati prejunu i jurnatari di passari u mari Scaliatici i sacchetti s'avissinu arrubbari i scorci di dumani venunu i jurnatari di dabbanna o mari Ah, maliritta a carni ca non ppo fari vuci maliritta a carni 6) MINNI SPARTUTI Un antico racconto d'amore, morte e sottomissione. Una donna del popolo, detta M inni Spartuti a causa della bellezza e della perfetta divisione dei sui seni, vi ene fatta uccidere dall'amante patrizio per il quale la relazione diventata scom oda e sconveniente. Cianciti giuvini surdi e muti Ora ch' morta Minni Spartuti Mentri la povira stava durmennu Veni un curriculu prestu currennu

Dd sutta fermasi dd nni Marana Sbatti la porta cu scinni e acchiana Cu' ddocu a stura? Lu cammareri C voli a Pidda lu Cavaleri Cu' chi sbatti Mammuzza mia? Manna lu principi ca voli a tia Ed a chist'ura unn'aju a ghiri? Mancu sapissi c'havia a muriri!... Si susi subitu a la 'mpruvvisa Senza quasetti senza cammisa Si vesti subitu bedda pulita Ca di lu principi era la zita Si la purtaru fora la porta 'Un vitti 'u Principi - Ah! Sugnu morta Si la purtaru 'nta ddu gran chianu Damuci morti a manu a manu S'arriparava cu li so' vrazza: Pi caritati pirch m'ammazza? ! un corpu orribuli 'mmenzu li minni: l'armuzza 'mmucca 'mpinta la tinni un corpu orribili 'nta la natura, chi morti barbara dda criatura! Chianciti giuvini e surdi e muti, ora ch' morta Minni Spartuti 7) L ORVU Anticamente ai ciechi era affidato il racconto, il cuore delle parole. Questo il racconto di un uomo che si fa cieco per arrivare al cuore delle parole. E iu cchi parru e poi cchi parru a fari ca semu 'nsemi mannira e vaddiani ca vaju ciccannu u cori de paroli e sentu sulu sgrusciu di cianciani 'N tempu mi fici orvu ppi cuntari e a vuci ora sbrizziata gnuni gnuni chiacchiri arricugghiemu e no paroli ca di sti chiacchiri semu patruni Tinitavilla st'anima purrita 'mpastatala danovu sta limarra scrivitici lu nomu ccu li ita ca non sanu di paci e mancu i verra Iu vaju ciccannu u cori de paroli e sentu sulu sgruscio di cianciani chiacchiri arricugghiemu e no paroli ca di sti chiacchiri semu patruni 8) CAMINANTI Uno a uno seguendosi

mai di troppo vicini dall'asilo dei fili smagliati per le strade dei sani come appunti smarriti di altri capolavori masticati nell'afa d'Agosto a piccoli passi Sono i pazzi ma liberi di uscire a fumare di portarselo a spalla il dolore interrotto e sedato che rimanga con loro non ci guasti il dovere sono liberi si di fumare da pazzi e da soli Hanno voci perdute dentro un corpo occupato le parole svelate e corrotte da chi ragiona il malanno sono solo clessidre per i turni di notte non si ascoltano i pazzi per quello che dicono che vorrebbero dire Ogni tanto uno sguardo si leva e ricorda che eravamo ragazzi e di gioco si poteva impazzire che qualcuno alla fine c' riuscito davvero qualcun altro per finta o a fatica ha imparato a dormire 9) LETTERA DI WOODY GUTHRIE AL GIUDICE THAYER Vorrei cantare la storia di quegli uomini in piedi ma non ho tempo che i tuoi sbirri gi mi corrono dietro delle menzogne tessute fitte insieme al rame fino alla sedia che salda il conto ai prigionieri Giudice giusto il loro sangue andato fra la gente lesto e veloce pi del lampo della scarica pi della mano che firma la morte e si nasconde nelle tue tasche cercando le

chiavi di casa Giudice giusto dagli occhi tristi e il vento alla catena ho questa storia e il vino nero di chi resta in piedi ho questi nervi che non han figli da farsi perdonare giudice giusto dei nostri nervi 10) SOTTO I COLPI DI MEZZI FAVORI A guardare questa strada dall'alto non si vedono polvere e ossa le terrazze ti cavano gli occhi i cortili ti prendono il fiato dentro coppe di luce luminarie e reliquie di sante divorate nel sole qui le offese sono offerte di pane e nel pane si nasconde l'offesa non lo vedi a guardare dall'alto A guardare dall'alto non si pensa che altrove se arrivava qualcuno da qui preferiva tacere il suo nome la terra e inventava gli accenti ingoiando bestemmie come a chiedere scusa ai cirnechi e la sabbia se i mandanti sono fatti ministri e i ministri si fanno mandanti non ci pensi a guardare dall alto A guardare questa strada dall'alto non lo vedi il mestiere dei servi chiusi nelle botteghe a forgiare il ricatto e la democrazia inchiodare le bare tatuare i presagi di un piano regolatore i pezzenti allevati a padrone son la guardia migliore

sono guardie da sempre non li vedi a guardare dall'alto A guardare dall'alto non le vedi le schiene spezzate sotto i colpi di mezzi favori i signori seduti al caff consumare il diritto di pochi a marchiare le carni con un ferro di riconoscenza e una stretta di mano ma nel buio di ogni seme c' il segno di una sorte rappresa nei canestri dei boia non lo vedi dall'alto

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