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Associazione Italiana per la Ricerca sulle Terapie Neurali e laNeuromodulazione Neuromodulazione
Claudio DellAnna
AIRTeNN
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per ovvie necessit la vasta materia medica che argomento della trattazione sar affrontata nelle pagine seguenti in forma molto sintetica. L Utente che desideri ricevere ragguagli pi approfonditi su aspetti specifici consultando
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potr continuamente aggiornarsi con sempre nuove informazioni, avere notizia di eventi di carattere scientifico, accedere alle fonti bibliografiche e prendere contatto con le numerose figure professionali che svolgono attivit clinica e di ricerca presso AIRTeNN.
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introduzione
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Importanti ricerche iniziate negli anni Ottanta del secolo appena concluso hanno provato che, in particolari situazioni, alcune attivit nervose concorrono in modo determinante a generare condizioni numerose e varie di malattia mentre il pensiero medico era ancora fermo allidea che la funzione del sistema nervoso nei confronti della malattia fosse esclusivamente di tipo omeostatico (cio finalizzata al mantenimento dello stato di salute). Tanto ampie sono state le conferme a questo dato che oggi non c branca specialistica della Medicina che non contempli quale oggetto di ricerca la partecipazione nervosa alle malattie che ricadono sotto la propria area di competenza. La anatomofisiologia degli ultimi duecento anni ci aveva consegnato un sistema nervoso strutturato come una organizzazione piramidale fortemente gerarchizzata. Si era imposta cos la convinzione che tutte le sue attivit dovessero svolgersi esclusivamente in senso ascendente (informazioni nervose dalla periferia tessutale al cervello) e discendente (comandi nervosi dal cervello ai tessuti). Lidea che ne era scaturita di un cervello intelligente e di una vastissima periferia somatica che gli era supinamente assoggettata come uno strumento meccanico con semplici funzioni di esecuzione dei suoi comandi ha lungamente condizionato lo sviluppo di molte conoscenze e la possibilit di godere della disponibilit di nuovi strumenti per la terapia clinica.
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Da poco invece sappiamo che anche la periferia somatica gode di una certa autonomia funzionale ( attivit di rete ) preposta alla soddisfazione delle esigenze biologiche locali ed alla connessione in senso orizzontale di apparati, organi e tessuti fino alle singole cellule. Anche piccole ferite, banali flogosi o cicatrici della estrema periferia somatica che interessino lattivit di rete (col tempo e con la sommazione di altri stimoli) possono determinare profonde modificazioni in vasti settori del sistema nervoso fino a coinvolgere lo stesso cervello, il sistema endocrino ed il sistema immunitario. Abbiamo oggi di fronte una grande sfida sul piano della complessit: riuscire a comprendere al meglio il senso ed il segno delle numerose e diversificate attivit verticali e orizzontali che, in modo integrato e spesso simultaneo, vengono espresse dal sistema nervoso. Alla luce delle evidenze non pu essere confutato che: in stretto concorso coi sistemi immunitario ed endocrino il sistema nervoso pu suscitare o mantenere condizioni varie di malattia a carico di ogni organo, tessuto e apparato; qualora riceva uno stimolo nocivo esso pu agire nella direzione di incrementarne gli effetti (anzich ridurli) e perpetuarli nel tempo (anzich estinguerli) comportandosi di fatto come un complesso manipolatore ed amplificatore di grandezze spazio/temporali nei processi patogenetici.
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La comprensione di questi eventi passa attraverso la formulazione di concetti nuovi come infiammazione neurogenica ed eccitotossicit nervosa che compaiono sempre pi di sovente nelle pubblicazioni mediche senza che le strutture didattiche riescano sempre a stare agevolmente al passo e a soddisfare le legittime esigenze di modelli e di strumenti pi moderni. Si tratta di una realt complessa: eventi diversi (traumi,infezioni, cicatrizzazione, ecc.) possono suscitare nei neuroni attivit capaci di generare a loro volta nuove condizioni morbose. E ancora, come se non bastasse, le stesse attivit patologiche suscitate nei neuroni possono assumere forme varie e articolate. Ad un certo stadio per tanta complessit viene semplificata poich, per quanto numerose e varie, tutte le attivit nervose patologiche esitano sempre e comunque in ununica condizione di eccitazione anomala: la depolarizzazione. Lo sviluppo di questo modello neurofisiopatologico ha permesso di elaborare strategie terapeutiche completamente nuove. Mentre le comuni terapie farmacologiche tendono ad opporsi a ci che i sistemi biologici esprimono come sintomi (e questo troppo spesso a costi non irrilevanti: malattie iatrogene, farmacodipendenza, elevate spese sociosanitarie ) la possibilit di agire direttamente sulla depolarizzazione significa cessare di rincorrere i sintomi e correggere ci che li genera.
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Infatti, nei tanti casi in cui la depolarizzazione pu essere corretta, accade non di rado che le dinamiche patogenetiche a sostegno di molte malattie perdono la capacit di autoalimentarsi e di svilupparsi (o almeno riducono di molto la loro aggressivit) con rilevanti ricadute sul piano del recupero dello stato di salute. Tutto ci introduce agevolmente al concetto di neuromodulazione: stabile correzione del profilo funzionale di alcune attivit nervose (anzitutto la depolarizzazione) che realizzano o concorrono alla realizzazione delle condizioni di malattia. Anche se il concetto di neuromodulazione implica sicuramente anche altri aspetti oltre a quelli citati, sar qui di fatto impiegato col significato di correzione della depolarizzazione nervosa.
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Bench siano capaci di esprimere funzioni molto varie e sofisticate tutti i neuroni (le cellule nervose) possono precipitare in un grave stato di sofferenza a seguito di stimoli nocivi numerosi e assai diversi:
trauma
ipossia
neurone
ustione elettrocuzione
ecc.
causticazione
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Una delle prime tappe di questa condizione di sofferenza del neurone costituita dalla cosiddetta depolarizzazione
trauma
ipossia
neurone
ustione elettrocuzione
ecc.
causticazione
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La depolarizzazione si verifica per ingresso eccessivo del sodio e del calcio nel neurone e per luscita del potassio. In tal modo la membrana cellulare perde il suo fisiologico potenziale elettrico e, per lappunto, si depolarizza.
trauma
sodio
ipossia
potassio
neurone
calcio sodio
ustione elettrocuzione
causticazione
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Poco dopo il suo esordio la depolarizzazione induce a carico dello stesso neurone ulteriori complessi processi di sofferenza detti processi eccitotossici. Questi si attivano perch il neurone depolarizzato esprime sostanze che, oltre un certo limite, gli risultano nocive. Esse sono il glutammato e i derivati reattivi dellossigeno.
sodio
potassio
neurone
glutammato
derivati dellO2
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Oltre che aggravare lo stato di salute dello stesso neurone che aveva dato avvo alla descritta serie di eventi questo processo tende poi a coinvolgere un numero crescente di altri neuroni. Si verifica cos la progressiva estensione della eccitazione patologica e della depolarizzazione anche a neuroni molto distanti da quelli in cui la dinamica aveva preso origine.
sodio
potassio
neurone
glutammato
derivati dellO2
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Ma c ancora altro! Tra sistema nervoso e sistema immunitario esistono relazioni funzionali strettissime che fino a poco fa non conoscevamo: i due sistemi comunicano mediante una complessa messaggeria biochimica (citochine, prostaglandine, neurotrasmettitori, ecc) con la quale sono in grado di attivarsi reciprocamente !
sodio
potassio
neurone
calcio sodio
sistema immunitario
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La depolarizzazione nervosa pu cos suscitare e perpetuare facilmente forme numerose e quanto mai diversificate di infiammazione neurogenica in ogni organo, tessuto, apparato e persino nellambito dello stesso sistema nervoso. Ecco il motivo per cui correggere la depolarizzazione nervosa pu consentire il controllo di tanti processi infiammatori, spesso pi efficacemente di qualsiasi farmaco. sodio potassio
neurone
calcio sodio
sistema immunitario
infiammazione neurogenica
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Le recenti evidenze scientifiche non fanno che confermarci che alla depolarizzazione nervosa seguono frequentemente (e non eccezionalmente!) complesse sollecitazioni immunitarie che a loro volta possono rappresentare causa di malattia.
sodio
potassio
neurone
calcio sodio
sistema immunitario
infiammazione neurogenica
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Le recenti evidenze scientifiche non fanno che confermarci che alla depolarizzazione nervosa seguono frequentemente (e non eccezionalmente!) complesse sollecitazioni immunitarie che a loro volta possono rappresentare causa di malattia.
Questo spiega perch, da ora in poi, potremo impiegare il concetto di neuromodulazione come equivalente a quello di neuro-immuno-modulazione.
sistema immunitario
infiammazione neurogenica
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Spesso operanti in forma reciprocamente intrecciata (luna pu sostenere laltra) eccitotossicit e infiammazione neurogenica possono assumere la forma di sistemi ricorsivi autoalimentati:
esse possono restare perfettamente attive anche quando la causa che inizialmente le aveva innescate sia stata rimossa !
eccitotossicit
sistema immunitario
infiammazione neurogenica
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Ci avviene tanto pi facilmente quanto pi alcune dinamiche cellulari (come la depolarizzazione nervosa) permangono attive.
In forza di questi meccanismi ricorsivi e autoalimentati una banale e occasionale infezione acuta pu innescare una grave malattia cronica. Lo stesso accade per ferite anche dopo che siano cicatrizzate o per un dente precedente curato.
eccitotossicit
sistema immunitario
infiammazione neurogenica
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Chiudono il cerchio della patogenesi alcuni processi che sono definiti di plasticit neuronale. In pratica essi congelano le descritte dinamiche morbose nella condizione di cronicit.
plasticit neuronale
eccitotossicit
sistema immunitario
infiammazione neurogenica
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Cos aspetti importantissimi della patogenesi delle malattie e dei meccanismi della cronicizzazione, di cui precedentemente sapevamo molto poco, sono stati svelati dai formidabili recenti progressi delle scienze nervose e immunologiche!
plasticit neuronale
eccitotossicit
sistema immunitario
infiammazione neurogenica
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Adesso risulta chiaro che la depolarizzazione nervosa non genera solo quelle malattie che definiamo canonicamente neurologiche ma anche tante altre che ricadono nelle competenze di tutte le specialit mediche!
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Adesso risulta chiaro che la depolarizzazione nervosa non genera solo quelle malattie che definiamo canonicamente neurologiche ma anche tante altre che ricadono nelle competenze di tutte le specialit mediche! Direttamente, e/o con il concorso delle numerose e varie dinamiche che essa pu suscitare, la depolarizzazione nervosa pu dunque generare e mantenere una grande variet ed un grande numero di forme morbose.
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Adesso risulta chiaro che la depolarizzazione nervosa non genera solo quelle malattie che definiamo canonicamente neurologiche ma anche tante altre che ricadono nelle competenze di tutte le specialit mediche! Direttamente, e/o con il concorso delle numerose e varie dinamiche che essa pu suscitare, la depolarizzazione nervosa pu dunque generare e mantenere una grande variet ed un grande numero di forme morbose.
Tutto questo avviene per una evidenza molto semplice ed assolutamente inconfutabile: tutti i tessuti biologici sono innervati !
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malattie neurologiche
malattie dolorose
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malattie osteoarticolari malattie oculistiche malattie otorinolaringoiatriche
depolarizzazione
malattie dermatologiche
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Si pu ora comprendere come la scoperta della responsabilit nervosa nei processi patogenetici abbia aperto la strada a nuove strategie di terapia basate sulla ricerca razionale della correzione della depolarizzazione (neuromodulazione)
depolarizzazione
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Si pu ora comprendere come la scoperta della responsabilit nervosa nei processi patogenetici abbia aperto la strada a nuove strategie di terapia basate sulla ricerca razionale della correzione della depolarizzazione (neuromodulazione)
Ottenuta mediante applicazione di specifiche terapie neurali la neuromodulazione sempre pi si dimostra estremamente valida nel contrasto di numerose malattie, anche di alcune contro le quali prima non si disponeva di terapie efficaci.
depolarizzazione
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Tra le terapie neurali che si distinguono per efficacia clinica devono certamente essere menzionate le
sodio
potassio
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Malattie gravissime e resistenti ad altre cure possono essere finalmente controllate efficacemente con questa metodica:
il morbo di Parkinson farmacoresistente
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Malattie gravissime e resistenti ad altre cure possono essere finalmente controllate efficacemente con questa metodica:
il morbo di Parkinson farmacoresistente
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Per la solidit del background scientifico e per la grande efficacia clinica dimostrata quella della neuromodulazione viene oggi considerata una delle pi avanzate frontiere della Medicina e va conquistando sempre maggiore interesse nel panorama internazionale.
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Per la solidit del background scientifico e per la grande efficacia clinica dimostrata quella della neuromodulazione viene oggi considerata una delle pi avanzate frontiere della Medicina e va conquistando sempre maggiore interesse nel panorama internazionale. La pi ampia diffusione della neuromodulazione mediante procedure chirurgiche per ostacolata da alti costi economici e biologici tanto che i casi clinici devono ancora sottostare ad una severa selezione e si ancora molto lontani da una larga offerta di queste prestazioni da parte della Sanit Pubblica.
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Per la solidit del background scientifico e per la grande efficacia clinica dimostrata quella della neuromodulazione viene oggi considerata una delle pi avanzate frontiere della Medicina e va conquistando sempre maggiore interesse nel panorama internazionale. La pi ampia diffusione della neuromodulazione mediante procedure chirurgiche per ostacolata da alti costi economici e biologici tanto che i casi clinici devono ancora sottostare ad una severa selezione e si ancora molto lontani da una larga offerta di queste prestazioni da parte della Sanit Pubblica. I costi economici sono giustificati dalla biotecnologia, dalle attivit radiologiche, neurochirurgiche e di continuo controllo post-operatorio. I costi biologici sono connessi al fatto che i pazienti devono dapprima sopportare interventi neurochirurgici e poi convivere con uno stimolatore, dei cavi e una pila nel corpo.
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Nel contrasto di tante altre malattie (diverse da quelle che abbiamo elencato a proposito delle procedure chirurgiche) la neuromodulazione pu essere efficacemente conseguita mediante applicazione di altre forme di terapia.
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Nel contrasto di tante altre malattie (diverse da quelle che abbiamo elencato a proposito delle procedure chirurgiche) la neuromodulazione pu essere efficacemente conseguita mediante applicazione di altre forme di terapia.
dalla scienza della riabilitazione funzionale da procedure di terapia manuale dalla scienza dellalimentazione dalla esperienza dellagopuntura (che in questa sede non sar oggetto di trattazione)
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alimentazione e neuromodulazione
Negli ultimi anni la scienza dellalimentazione si avvalsa sempre pi delle importanti conoscenze provenienti dalla immunologia e dalla neuro-endocrinologia. Tutto questo ha consentito di identificare rilevanti processi immuno-neuroendocrini che, a partenza dal canale alimentare, possono far ricadere i loro effetti su numerose e differenti funzioni biologiche. Inoltre si registrato un forte aumento delle conoscenze su processi fisiopatologici cellulari legati al cosiddetto stress ossidativo. E divenuto possibile cos controllare gravi infiammazioni (artrite reumatoide, colite ulcerosa, sclerosi multipla, ecc) mediante lapplicazione di razionali strategie nutrizionali.
Dal campo della prevenzione delle malattie e dei suggerimenti sugli stili di vita la scienza dellalimentazione sta dunque estendendo le sue competenze allarea della medicina clinica con il legittimo esercizio della diagnosi, della prognosi e della terapia (modulazione immuno-neuroendocrina).
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Parliamo adesso di neuralterapia.
Per conseguire la neuromodulazione disponiamo anche di un altro strumento, poco invasivo, largamente sperimentato, molto versatile, efficace contro tante forme morbose, affidabile e sicuro e col grande pregio dei costi economici estremamente contenuti:
gli
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gli
L impiego terapeutico (non anestesiologico) degli AL non si pu dire che rappresenti una novit in senso assoluto: impostosi empiricamente e con la forza dei suoi risultati clinici nei primi decenni del Novecento esso rappresenta ancora oggi materia di normale insegnamento universitario. Gi da tempo rappresenta pertanto un robusto ramo della Dottrina Medica Internazionale anche se purtroppo ancora largamente sottoutilizzato e per lo pi circoscritto nellambito della terapia del dolore (terapia antalgica).
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Ma oltre che i noti effetti antalgici, gli AL esprimono anche un prezioso e potente effetto di neuromodulazione:
infatti, gi a basse dosi ed a concentrazioni molto modeste, possono correggere stabilmente la depolarizzazione nervosa grazie ad attivit specifiche sui canali membranari del sodio
gli
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Ma oltre che i noti effetti antalgici, gli AL esprimono anche un prezioso e potente effetto di neuromodulazione:
infatti, gi a basse dosi ed a concentrazioni molto modeste, possono correggere stabilmente la depolarizzazione nervosa grazie ad attivit specifiche sui canali membranari del sodio
gli
E stato cos possibile realizzare numerosi e articolati protocolli di neuromodulazione che viene conseguita grazie alla applicazione di terapia neurale con anestetici locali. Il medico che disponga delle necessarie competenze pu cos contrastare efficacemente molte malattie afferenti a numerose specialit della Medicina Clinica.
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neurologiche
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infiammatorie e reumatiche
neurologiche
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neurologiche
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neurologiche
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neurologiche
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vascolari
neurologiche
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vascolari
respiratorie
neurologiche
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vascolari
respiratorie
neurologiche
gastroenteriche
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vascolari
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neurologiche
gastroenteriche urologiche
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vascolari
respiratorie
neurologiche
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vascolari
respiratorie
neurologiche
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vascolari
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neurologiche
ortopediche e traumatologiche
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vascolari
neurologiche
dermatologiche
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crush syndrome
(sindrome da schiacciamento)
Fratture multiple di tibia e perone con grave disordine vascolare e sofferenza dei tessuti molli a seguito di sinistro stradale in soggetto adulto di sesso maschile. Le cure di rito a base di antibiotici, antinfiammatori ed antitrombotici si dimostrarono insufficienti e ad ogni tentativo di atto chirurgico riparativo seguiva un grave peggioramento.
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crush syndrome
(sindrome da schiacciamento)
lamputazione venne scongiurata ed il processo di recupero venne garantito da un robusto ciclo di terapia neurale con anestetici locali iniettati nei gangli ortosimpatici lombari
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9 giorno
Importante contenimento dellestensione della lesione ischemica encefalica e netto miglioramento della prognosi funzionale ottenuto grazie ad un precoce trattamento di neuromodulazione con anestetici locali (neuralterapia) iniettati nel ganglio stellato omolaterale alla lesione.
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ictus cerebrale
Grave emorragia encefalica determinata dal cedimento della parete di aneurisma dellarteria comunicante anteriore in soggetto maschio sessantacinquenne. Il paziente (non trattato con steroidi perch sofferente di ulcera gastrica) ha tuttavia potuto superare egregiamente levento acuto di sofferenza encefalica emorragica ed il delicato intervento chirurgico finalizzato alla riparazione del danno vascolare grazie ad un ciclo intensivo di terapia neurale con anestetici locali.
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ictus cerebrale
Il paziente, la cui prognosi per la vita era stata riservata e quella per la validit era stata dichiarata assolutamente infausta, conduce attualmente una vita serena e attiva.
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encefalite
prima RMN
carico di un
emisfero
Dopo la prima settimana di tentativi di cura farmacologica senza risultati apprezzabili venne effettuato un ciclo di neuromodulazione con anestetici locali col risultato di un veloce riassorimento della lesione nellarco di pochi giorni ed un netto miglioramento della prognosi.
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encefalite
prima RMN
Levidenziatore giallo che sottolinea i margini delle lesioni aiuta a rilevare la grande differenza volumetrica tra la prima risonanza magnetica e la seconda, effettuata 22 giorni dopo.
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leucoencefalopatie infiammatorie
1^ RMN cranio (16/10/1999)
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Esordio acuto di leucoencefalopatia infiammatoria in donna di 33 anni. Quadro radiologico caratteristico di una forma aggressiva e dalla evoluzione veloce che predilige soggetti giovani di sesso femminile. Sintomatologia prevalentemente sensitiva e lieve deficit di forza a carico dellemisoma destro.
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leucoencefalopatie infiammatorie
1^ RMN cranio (16/10/1999)
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Curata con successo in passato con la terapia neurale con anestetici locali per unaltra grave forma morbosa che non si era dimostrata sensibile ad altro genere di cura, la donna espresse la volont di essere trattata nuovamente con la stessa metodica. Gi le prime sedute dimostrarono una rilevante efficacia antinfiammatoria (come documentarono i controlli radiologici effettuati poco pi di dieci giorni dopo la prima RMN).
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leucoencefalopatie infiammatorie
1^ RMN cranio (16/10/1999)
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Dopo sei anni dallesordio il quadro radiologico dimostra che dopo la terapia neurale non si ripet alcuna crisi. Oggi la donna conduce una vita normale e senza alcun handicap (solo una sensazione di debolezza allarto inferiore destro allarrivo del primo freddo).
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leucoencefalopatie infiammatorie
1^ RMN cranio (16/10/1999)
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Il caso fa parte di uno studio tuttora in corso che comprende casi di leucoencefalopatia infiammatoria che non rispondono alle cure steroidee e con interferone e casi trattati solamente con protocolli di neuromodulazione (neuralterapia) per espressa volont dei pazienti.
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traumatologia osteoarticolare
Frattura radiale scomposta e complicata da lesione della capsula articolare e dei tegumenti esterni ridotta con intervento di osteosintesi in giovane tennista agonista. Il trattamento con anestetici locali del ganglio stellato consent di ottenere un netto miglioramento del decorso post-operatorio, delle funzioni motorie e del dolore, cosa che permise alla donna di tornare sul campo di tennis dopo due soli mesi.
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traumatologia osteoarticolare
Trauma sportivo in giovane donna giocatrice di tennis: tecnica di piazzamento dellago per linfiltrazione in sede pericapsulare di anestetici locali nella regione posteriore dellarticolazione scapolo-omerale.
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traumatologia osteoarticolare
Grave lesione capsulo-legamentosa a carico del ginocchio sinistro in giovane donna a seguito di incidente sciistico. Allintervento riparativo di chirurgia ortopedica aveva fatto seguito uno stato infiammatorio locale insensibile alle cure farmacologiche. Tecnica di iniezione di anestetici locali (neuralterapia) in sede pericapsulare.
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traumatologia osteoarticolare
Insufficiente processo di riparazione di frattura traumatica del femore sn in giovane motociclista a cui lequipe di ortopedici aveva collocato un chiodo centromidollare trenta giorni prima.
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traumatologia osteoarticolare
Dopo tentativi infruttuosi con farmaci disolfonati si tent con la neuralterapia: il soddisfacente consolidamento delle rime di frattura ossea venne ottenuto dalla neuromodulazione con anestetici locali dei gangli ortosimpatici lombari.
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traumatologia osteoarticolare
Nella terza immagine illustrata la tecnica di piazzamento degli aghi per il trattamento con anestetici locali dei gangli della catena del sistema simpatico lombare.
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periartrite scapolo-omerale
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Stato infiammatorio (versamento periarticolare) in sede scapolo-omerale con dolore specialmente notturno e globale riduzione delle escursioni articolari in donna di 56 anni. Il quadro, prima discreto e sensibile a periodiche cure farmacologiche, era peggiorato velocemente a seguito di una banale caduta e non si dimostrava pi suscettibile di controllo con le terapie di rito.
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periartrite scapolo-omerale
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La paziente miglior sensibilmente e durevolmente grazie ad un ciclo di terapia neurale con anestetici locali.
Nellimmagine liniezione del nervo soprascapolare. di anestetici locali nella sede
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Sofferenza del nervo mediano destro a livello del tunnel carpale in donna di 53 anni. Recita il primo referto: anomalie della conduzione distale del nervo mediano bilateralmente compatibili con diagnosi di sindrome del tunnel carpale di grado medio-grave a dx ed iniziale a sn.
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n. mediano motorio
06/12/2004
Sofferenza del nervo mediano destro a livello del tunnel carpale in donna di 53 anni. Recita il primo referto: anomalie della conduzione distale del nervo mediano bilateralmente compatibili con diagnosi di sindrome del tunnel carpale di grado medio-grave a dx ed iniziale a sn. A seguito di un ciclo di terapia neurale con anestetici locali la condizione clinica migliorava sensibilmente. Il controllo effettuato dopo 4 mesi dallo stesso operatore evidenziava: drastico miglioramento della conduzione distale del nervo mediano bilateralmente rispetto allesame del 27/08/2004
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spondilite anchilopoietica
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Grave malattia progressiva dal tipico quadro radiologico detto colonna a canna di bamb per la fusione dei corpi vertebrali, concomitante deterioramento discale e grave cifosi dorsale. Documentazione radiologica di maschio ventottenne afflitto da due anni da rapida perdita di tutti i movimenti della colonna e dolore. Nessuna cura aveva prodotto vantaggi apprezzabili (come di regola in questa malattia).
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spondilite anchilopoietica
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Grave malattia progressiva dal tipico quadro radiologico detto colonna a canna di bamb per la fusione dei corpi vertebrali, concomitante deterioramento discale e grave cifosi dorsale. Documentazione radiologica di maschio ventottenne afflitto da due anni da rapida perdita di tutti i movimenti della colonna e dolore. Nessuna cura aveva prodotto vantaggi apprezzabili (come di regola in questa malattia).
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spondilite anchilopoietica
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Notevolissimo recupero della capacit motoria globale della colonna (sia nella torsione che nella flesso-estensione) con importante e stabile riduzione della sintomatologia dolorosa grazie ad un congruo ciclo di terapia neurale con anestetici locali.
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spondilite anchilopoietica
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E evidente che lespressione clinica, in questa come in tante altre malattie, rappresenta il risultato della combinazione della predisposizione genetica (DNA) e di processi neuroimmunologici che possono innescarsi sin dopo la nascita. Questi possono fortunatamente dimostrarsi molto sensibili a protocolli terapeutici di neuromodulazione.
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Giovane donna con grave trauma a carico del 2 e 3 dito della mano sinistra (fratture delle falangi, sofferenza dei tessuti molli, disordini vascolari). Superata la fase acuta e il rischio di amputazione comparve una CRPS con edema, dolore, disturbi circolatori e trofici che rendeva impraticabile la soluzione chirurgica in senso riparativo e ricostruttivo.
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Un ciclo di terapia neurale con anestetici locali si dimostr la strategia pi adeguata a risolvere la CRPS permettendo alla paziente di affrontare il necessario atto chirurgico. La seconda immagine illustra levidente miglioramento della condizione circolatoria e trofica, la riduzione delledema e ladeguata riparazione della lesione. La paziente pu addirittura flettere le prime due falangi del secondo dito.
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Tecnica di iniezione nel ganglio stellato destro in donna di 59 anni affetta da grave forma di CRPS a carico della mano. La terapia neurale offr un grado di neuromodulazione sufficiente a consentire alla paziente di affrontare i necessari atti chirurgici ricostruttivi che, altrimenti, avrebbero potuto rappresentare occasioni di ulteriore sofferenza dolorosa, distrofica e disfunzionale.
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meralgia parestesica
Trattamento standard di neuromodulazione con anestetici locali (neuralterapia) del nervo femoro-cutaneo laterale della coscia in giovane maschio sofferente di meralgia parestesica (quadro doloroso cronico a carico del lato esterno della coscia).
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nevralgia trigeminale
Donna ottantaduenne sofferente di nevralgia a carico della seconda branca trigeminale: trattamento di neuromodulazione con anestetico locale del ganglio sfeno-palatino. La paziente assolutamente vigile e collaborante: oltre che efficace e sicura evidente che, in mani esperte, la metodica non suscita esperienze dolorose o particolarmente spiacevoli.
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caso clinico linfoadenite
cronica
Giovane donna sofferente di cronica linfoadenopatia (stato infiammatorio a carico dei linfonodi) iniziata dopo una banale patologia dentaria e aggravatasi a seguito di una mononucleosi infettiva. In particolare un linfonodo del collo era rimasto molto turgido e dolente producendo costante tensione dei muscoli cervicali e rendendo dolorosa la deglutizione.
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caso clinico linfoadenite
cronica
Mentre le cure di rito (a base di antinfiammatori e di antibiotici) avevano prodotto solo benefici transitori e parziali un ciclo di neuromodulazione con anestetici locali del ganglio stellato determin una apprezzabile e durevole riduzione dello stato infiammatorio come dei parametri volumetrici.
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basale
asma bronchiale
Stato asmatico scarsamente sensibile a broncodilatatori e cortisone in soggetto femminile trentaseienne.
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dopo 7 ore
gain: 20 %
basale
asma bronchiale
Lefficacia della neuromodulazione con anestetici locali oggettivata dal confronto tra la spirometria basale e quella eseguita dopo 7 ore dal trattamento con evidente guadagno (del 20%) della capacit respiratoria.
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Grave ulcera trofica insorta in una giovane donna dopo un atto chirurgico allarticolazione tibio-calcaneale per borsite cronica (inopportunamente effettuato prima che linfiammazione fosse posta sotto controllo). La paziente ha sopportato la lesione, che tendeva ad estendersi continuamente e a non rispondere ad alcun tipo di cura, per pi di un anno e mezzo.
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Un congruo ciclo di neuromodulazione con anestetici locali (neuralterapia) ha potuto consentire la riparazione della lesione nellarco di quaranta giorni.
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conclusioni
I progressi scientifici pongono oggi le problematiche biologiche della neuromodulazione alla crescente attenzione dei medici e offrono le terapie neurali quali potenti risorse contro numerose forme morbose oggetto di studio delle varie Specialit in Medicina Clinica. Pur traendo prevalente alimento dalle neuroscienze e dalla ricerca immunologica esse, saldamente fondate sui recenti sviluppi della fisiopatologia di base, di fatto costituiscono materie generalistiche e di interesse decisamente trans-specialistico. La terapia neurale con anestetici locali rappresenta una sintesi felice tra elementi della Dottrina Medica fruiti da tempo e gi storicamente confermati (limpiego terapeutico degli AL) e quanto di pi moderno venga oggi proposto dalla ricerca clinica e sperimentale (la scienza della neuromodulazione). Il bersaglio della metodica va identificato nelle numerose attivit inscritte nei processi fisiopatologici di base (note alle moderne neuroscienze come eccitotossicit nervosa, infiammazione neurogenica e plasticit neuronale) che costituiscono la base di tante malattie croniche o ritenute fino ad oggi incurabili.
Claudio DellAnna
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Ai nostri giorni non suscita sorpresa il rilievo che metodiche di terapia clinica che non prevedano il consumo di farmaci o limpiego di macchinari dai costi elevati possano trovarsi ai margini ( se non addirittura al di fuori ) dei meccanismi di finanziamento della ricerca, di promozione della formazione medica e dellinformazione pubblica. Tuttavia (data la razionalit, la rigorosa aderenza a tante evidenze scientifiche, lineccepibilit sul piano etico ed il rapporto assai favorevole tra risultati clinici e costi economici e biologici) riteniamo che la terapia neurale con anestetici locali sia destinata gi nel prossimo futuro ad una maggiore diffusione presso la classe medica cos come ad un ben pi ampio grado di popolarit presso chi fa quotidianamente i conti con la malattia.
Claudio DellAnna
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caratteristiche:
grande efficacia terapeutica (anche in malattie croniche e gravi)
estrema versatilit e vastissimo campo di azione grande tollerabilit con quasi totale assenza di rischi iatrogeni ed effetti collaterali (se praticata da mani esperte) possibilit di essere associata ad altre cure (mediche, chirurgiche e riabilitative) possibilit di essere praticata in ambulatorio e con semplici strumenti sterili monouso costi economici di gestione estremamente contenuti
Claudio DellAnna
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Associazione Italiana per la Ricerca sulle Terapie Neurali e la Neuromodulazione
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Associazione Italiana per la Ricerca sulle Terapie Neurali e la Neuromodulazione AIRTeNN nasce il 18/11/2004, come spazio per lo studio interdisciplinare ed il confronto tra scienziati e clinici, in risposta al crescente bisogno di conoscenze puntuali e fruibili sulla neuromodulazione e le terapie neurali. In questa direzione conduce e stimola la ricerca clinica e sperimentale, la formazione e linformazione.
Claudio DellAnna
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Associazione Italiana per la Ricerca sulle Terapie Neurali e la Neuromodulazione AIRTeNN nasce il 18/11/2004, come spazio per lo studio interdisciplinare ed il confronto tra scienziati e clinici, in risposta al crescente bisogno di conoscenze puntuali e fruibili sulla neuromodulazione e le terapie neurali. In questa direzione conduce e stimola la ricerca clinica e sperimentale, la formazione e linformazione. AIRTeNN svolge le sue attivit verso:
il pubblico ed i malati; i Medici e gli Operatori Sanitari; gli Enti e le Istituzioni italiane e internazionali; le Associazioni di Volontariato, ONLUS, ONG.
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Enti ed Istituzioni
AIRTeNN conduce opera di sensibilizzazione presso Enti e Istituzioni (Universit, ASL, Regioni, ecc.) verso la problematica della neuromodulazione e delle terapie neurali segnalandone gli aspetti che ricadono sulla pubblica utilit: lefficacia terapeutica, il rapporto estremamente favorevole tra rischi biologici e costi economici da un lato ed i risultati terapeutici dallaltro, la solidit delle basi scientifiche e la ineccepibilit sul piano etico. Tutto questo allo scopo di sollecitare lingresso della scienza della neuromodulazione nella didattica sia universitaria che post-universitaria e laccesso delle terapie neurali nei servizi del Sistema Sanitario Nazionale.
Claudio DellAnna
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Associazione Italiana per la Ricerca sulle Terapie Neurali e la Neuromodulazione
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Questa comunicazione scientifica stata realizzata dal dottor Claudio DellAnna per conto di AIRTeNN. I casi che vi sono illustrati sono estratti dalla sua ventennale casistica clinica. Alcuni di essi sono gi stati presentati nellambito di attivit formative, di articoli, di pubblicazioni e di convegni di carattere medico scientifico. Altri provengono da ricerche cliniche tuttora in corso e dal materiale didattico di AIRTeNN. Sono stati qui tutti proposti nel rigoroso rispetto del D.L. 196/2003 (legge sulla privacy).
Questo prodotto di propriet di AIRTeNN ed protetto dalle leggi internazionali sul copyright. Riproduzione e distribuzione non autorizzate possono essere perseguite a termini di legge.
Claudio DellAnna
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Associazione Italiana per la Ricerca sulle Terapie Neurali e la Neuromodulazione PresidenteClaudio DellAnna VicepresidenteCarlo de Michele ConsiglieriMarianna Amicone Fabrizia Setta Luca Frascari Via Nomentana 13 (00161) Roma
tel.: 06/44291734
335/1803551