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Punto Omega Questo numero doppio è stata curata da Luigi

contiene anche la versione Bertinato, Vittorio Curzel,

Rivista quadrimestrale italiana dei seguenti Paolo De Pieri,

del Servizio Sanitario documenti ell’Organizzazione Giovanni Martini,

del Trentino mondiale della Sanità: Francesca Menna,

Federico Schena.

Nuova serie La Carta di Ottawa per la I traduttori sono

promozione della salute; responsabili per

Anno III/2001
Le Raccomandazioni di l’accuratezza del testo

numero 5-6
agosto 2001 Adelaide sulla politica e della traduzione.

pubblica per la salute;


La Dichiarazione di Progetto grafico
Registrazione del Tribunale
di Trento n. 1036 Sundsvall sugli ambienti Giancarlo Stefanati
favorevoli alla salute;
del 6.10.1999
Le Linee guida di Heidelberg Editing
© copyright 2000 per la promozione Attilio Pedenzini
dell’attività fisica per le
Provincia Autonoma
persone anziane; Stampa
di Trento
Tutti i diritti riservati. La scuola che promuove la Tipografia Alcione
salute - un investimento in Trento
Riproduzione consentita
educazione, salute e
con citazione obbligatoria
della fonte democrazia; Stampato su carta
La Dichiarazione di Jakarta ecologica
sulla promozione della Fedrigoni Vellum white
Direttore salute nel 21° Secolo;
Accesso all’informazione,
Mario Magnani
partecipazione pubblica e Indirizzo
Direttore responsabile ricorso alla giustizia nelle Provincia Autonoma
questioni riguardanti di Trento
Alberto Faustini
l’ambiente e la salute; Servizio Programmazione
Coordinamento redazionale La Dichiarazione di Verona e Ricerca sanitaria
sugli investimenti in salute Via Gilli, 4
ed editoriale
Vittorio Curzel 38100 Trento
Published in English by the tel. +39.0461.494037
Regional Office for Europe fax +39.0461.494073
Redazione of the World Health
a cura del Servizio e-mail:
Organisation. serv.prog.ric.san@provincia.tn.it
Programmazione e ricerca
sanitaria © World Health Organisation Sito Internet:
Hanno scritto www.provincia.tn.it/
Translation rights for an sanita
per questo numero: edition in Italian have been
Luigi Bertinato granted to the Servizio
Alberto Betta Programmazione e Ricerca
Vittorio Curzel Sanitaria, Provincia
Paolo Daini Autonoma di Trento, by the
Paolo De Pieri Director of the Regional
Renzo De Stefani Office for Europe of the
Carlo Favaretti World Health Organisation.
Giovanni Martini
Enrico Nava The Publisher alone is
Monica Pisetta responsible for the accuracy
Federico Schena of the translation.
Angelo Stefanini
Erio Ziglio La traduzione dei documenti

Provincia Autonoma di Trento


Punto Omega n. 5/6
5-6

Mario Magnani
3 Editoriale

Erio Ziglio
5 L’approccio della
promozione della salute
e il suo sviluppo
nella regione europea

Luigi Bertinato
13 Le nuove esperienze
regionali: il Veneto
Angelo Stefanini anno tre numero cinque/sei
20 Le nuove esperienze
regionali:
l’Emilia Romagna
Federico Schena
Paolo Daini 113 Lo sviluppo dell’attività
32 Promuovere la salute fisica nella popolazione
nell’ambiente: anziana
la prospettiva della Paolo De Pieri, Carlo Favaretti
valutazione d’impatto 124 Riorientare
Vittorio Curzel i servizi sanitari
41 Promozione della salute
e marketing sociale Schede
131 La Carta di Ottawa per la
Le esperienze in Trentino: promozione della salute (1986)
Giovanni Martini 136 Le Raccomandazioni di Adelaide
57 Programmare sulla politica pubblica per la
per promuovere la salute salute (1988)
Carlo Favaretti, Paolo De Pieri 143 La Dichiarazione di Sundsvall sugli
67 Gestire ambienti favorevoli alla salute
per promuovere la salute (1991)
Enrico Nava 149 Le Linee guida di Heidelberg per la
75 Strategie di educazione promozione dell’attività fisica per
alla salute nel setting le persone anziane (1996)
scolastico 157 La scuola che promuove la salute ­
Alberto Betta un investimento in educazione,
84 L’importanza di salute e democrazia (1997)
(ri)costruire una sanità 161 La Dichiarazione di Jakarta sulla
pubblica moderna nel promozione della salute nel 21°
quadro delle politiche Secolo (1997)
per la salute 166 Accesso all’informazione,
Monica Pisetta partecipazione pubblica e accesso
92 Creare ambienti alla giustizia nelle questioni
favorevoli alla salute riguardanti l’ambiente e la salute
Renzo De Stefani (1999)
100 Rafforzare l’azione delle 190 La Dichiarazione di Verona sugli
comunità investimenti in salute (2000)

Provincia Autonoma di Trento


Punto Omega n. 5/6
F
ino a pochi anni fa sarebbe stato le società contemporanee, ma per­
impensabile produrre una pubblica­ segua anche concetti come equità e
zione così ampia, diversificata e mi­ sostenibilità, per raggiungere accet­
rata sul concetto di promozione del­ tabili livelli di integrazione e coesio­
la salute e sulle applicazioni concre­ ne sociale ed elabori strategie che,
te di questo approccio: questa inno­ in aggiunta ai guadagni di salute,
vativa concezione metodologica e possano fornire valore aggiunto allo
contenutistica per affrontare con ef­ sviluppo economico e sociale. La
ficacia ed efficienza i problemi della promozione della salute, dunque,
salute e della malattia ha infatti avu­ non può assolutamente prescinde­
to in breve tempo un’incredibile dif­ re da un impegno intersettoriale che
fusione e un progressivo radicamen­ metta anche in discussione, rinno­
to nella mentalità e nell’azione di vandoli, sia le finalità proprie di que­
chi, da un lato, definisce le politiche sti ambiti, sia le metodologie di la­
per la salute e di chi, dall’altro, è in­ voro.
caricato della gestione e dei proces­ Si tratta di una sfida in primo luogo
si attuativi interni alla sanità. di carattere culturale, una diversa
Gli interventi contenuti in questo nu­ prospettiva dove la salute dei sin­
mero di PuntOmega danno un’idea goli e della collettività venga sem­
abbastanza esaustiva del livello a cui pre considerata come orizzonte di
è giunta la riflessione e l’estensione riferimento.
pragmatica della promozione della Anche nel contesto locale, in presen­
salute in vari contesti di riferimen­ za di condizioni probabilmente più
to. favorevoli che altrove, siamo riusci­
La Provincia Autonoma di Trento ha ti a vincere questa sfida, sebbene,
sicuramente avuto un ruolo di avan­ per ora, soltanto in alcuni specifici
guardia nell’acquisizione e nell’inte­ e limitati ambiti di intervento.
riorizzazione di questo approccio, Il coinvolgimento intersettoriale,
grazie soprattutto all’esperienza non solo dei livelli istituzionali ma
condotta con l’Ufficio europeo del­ anche degli stessi cittadini e delle
l’Organizzazione Mondiale della Sa­ loro associazioni, che divengono
nità. In quell’occasione il Trentino è così protagonisti nel determinare la
stato scelto come realtà pilota in Eu­ propria salute, risulta comunque im­
ropa per il progetto dimostrativo prescindibile per perseguire questa
“Investire in salute”; il successo di grande opportunità di cambiamen­
questa iniziativa ha consentito un to e di miglioramento delle politiche
suo progressivo ed ulteriore svilup­ sociali nelle realtà a sviluppo avan­
po, poi sistematizzato e formalizza­ zato con riferimento alla dimensio­
Editoriale

to come area di intervento priorita­ ne locale o nazionale, come anche ­


ria all’interno del Piano sanitario questo è l’intento finale dell’OMS ­
provinciale 2000-2002, attualmente ad un livello che coinvolga e unisca
in discussione come disegno di leg­ l’intera area europea.
ge presso il Consiglio provinciale.
Abbiamo già potuto constatare con­
cretamente come il carattere “uni­ Mario Magnani
versalistico” di questa concezione Assessore provinciale
non si limiti a cercare e ad applicare alle Politiche sociali
le modalità per produrre salute nel- e alla Salute

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
“Serrati gli uni contro gli altri dalla crescita del loro numero e dalla moltiplicazione
dei collegamenti, accomunati dal risveglio della speranza e dell’angoscia per il
futuro, gli uomini di domani lavoreranno per la formazione di una coscienza unica
e di una conoscenza condivisa”.

Pierre Teilhard de Chardin

“Punto Omega”, nel pensiero di Teilhard de Chardin, filosofo e teologo vissuto tra
il 1881 e il 1955, è il punto di convergenza naturale dell’umanità, laddove tendono
tutte le coscienze, nella ricerca dell’unità che sola può salvare l’Uomo e la Terra.
“Punto Omega” è anche il titolo scelto per la rivista quadrimestrale del Servizio
sanitario del Trentino ideata nel 1995 da Giovanni Martini, poiché le sue pagine
vogliono rappresentare un punto di incontro per tutti coloro che sono interessati ai
temi della salute e della qualità della vita.

Questo numero della rivista è dedicato


a Marco Mantovano (1964/2001), caro amico
e collega del Servizio Programmazione e Ricerca
sanitaria della Provincia Autonoma di Trento.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
L’approccio forma in atto nel continente euro­
della promozione peo sono viziati, a mio parere, da
due punti deboli:
della salute - l’incapacità di orientarsi alla
e il suo sviluppo promozione della salute con
nella regione europea solide strategie;
Erio Ziglio - la debolezza strategica che non
consente una seria politica in­
tersettoriale ed integrata capa­
La promozione della salute come parte ce di influenzare i fattori che
integrante e strumentale allo sviluppo determinano la salute della po­
economico e sociale dei paesi europei polazione.
Con queste debolezze non si può
pensare di avere una base solida per
una politica di promozione della
Introduzione salute per il nuovo millennio.
Nell’ultimo decennio quasi tutti i 50 Non vi è dubbio che molte delle
paesi membri della Regione Euro­ riforme in atto nei paesi europei
pea dell’OMS hanno avviato proces­ possono apportare una migliore ra­
si di riforma dei servizi sanitari. zionalizzazione all’interno del siste­
Benché vi sia molta differenza nel- ma sanitario. Di certo vi è, in mol­
l’organizzazione, nel finanziamento tissime realtà europee, la necessità
e nella storia dei sistemi sanitari di aumentare l’efficienza e l’effica­
dei paesi europei, le riforme in atto cia dei servizi sanitari con oppor­
hanno molti elementi in comune sia tune misure manageriali, finanzia­
ad est che ad ovest - sia a nord che rie e di formazione del personale.
a sud - del continente europeo. Detto questo, un’analisi approfon­
Infatti, analizzando le varie ri­ dita di queste riforme lascia perples­
forme, si può notare che il conteni­ si sulla loro reale capacità di affron­
mento dei costi e la ricerca di mo­ tare le grandi sfide per la promozio­
dalità alternative di finanziamento ne e il mantenimento della salute
del sistema sanitario sono di gran delle popolazioni in Europa. Queste
lunga gli elementi trainanti dei vari sfide sono connesse con la necessi­
processi di riforma in atto in Euro­ tà di supportare le popolazioni eu­
pa. L’aumento della qualità delle ropee ed aiutarle ad avere un mag­
prestazioni e l’equità dell’uso dei gior controllo sui determinanti del­
servizi sanitari da parte della popo­ la salute sociali, economici ed eco­
lazione sono altri elementi che ca­ logici. La sfida è complessa sia
ratterizzano le spinte di riforma in perché questi determinanti vanno
molti paesi Europei. oltre la tradizionale giurisdizione
Bastano questi elementi per for­ delle politiche sanitarie, sia per la
giare una politica per la salute per dinamica dei grandi cambiamenti
il 21esimo secolo? Sicuramente no! politici, sociali ed economici attual­
La maggior parte dei processi di ri­ mente in corso in Europa.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Di questo è ben conscia l’OMS. settoriale? con quale sviluppo or­
La nuova politica per la “Salute per ganizzativo? con quali incentivi?
Tutti” approvata dai Paesi Membri
della Regione Europea denominata Il bisogno
Health 21 (Salute 21: Salute per di un nuovo paradigma
Tutti nel 21esimo secolo*) è un La promozione della salute viene
grande ed ambizioso sforzo per im­ definita dall’OMS (1986) come il
plementare misure efficaci che svi­ processo che permette alla popola­
luppano servizi sanitari di qualità e zione di aumentare il controllo dei
La promozione della salute in Europa

che producono salute attraverso fattori che determinano la salute al


un’azione multisettoriale. fine di promuoverla e sostenerla. La
In aggiunta alla razionalizzazio­ Carta di Ottawa definisce i campi
ne del sistema sanitario (aumento d’azione per lo sviluppo di una stra­
della sua efficacia ed efficienza), le tegia di promozione della salute.
domande chiave che i paesi, le re­ Questi campi d’azione possono es­
gioni ed i comuni devono porsi in­ sere elencati sotto cinque grandi
cludono: come produrre salute in aree:
una determinata popolazione? con - Create Healthy Public Policy (cre­
che strategie? con quali misure? con are politiche pubbliche che pro­
che approccio settoriale ed multi­ muovono la salute della popola­
zione, per esempio orientare ver­
so la promozione della salute le
* La traduzione in italiano è stata politiche sociali, agricole, del
pubblicata in Punto Omega n. 2/3 ­ trasporto, del turismo, della pia­
Agosto 2000. nificazione urbana, etc.);

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
- Strengthen Community Action re contributo scientifico e servizi af­
(rafforzare i processi di parteci­ finché i paesi membri possano au­
pazione dei cittadini nella for­ mentare la loro capacità di imple­
mulazione, implementazione e mentare politiche per la promozio­
valuatazione di politiche che di­ ne della salute più integrate e col­
rettamente o indirettamente in­ legate con uno sviluppo economico
fluiscono sulle opportunità di e sociale più equo e sostenibile.
promozione della salute in una
determinata popolazione); Posizionare la Promozione
- Build Supportive Environment della Salute come Investimento
(costruire ambienti che suppor­ L’Ufficio Europeo dell’OMS suggeri­
tano la promozione della salute, sce di posizionare la promozione
per esempio la scuola, il conte­ della salute come una strategia di
sto lavorativo, etc.); investimento. Infatti, una robusta
- Develop Personal Skills (svilup­ strategia di promozione della salu­
pare abilità personali per meglio te, in aggiunta a benefici di salute
affrontare decisioni inerenti la misurabili in una determinata po­
salute individuale e della popo­ polazione, offre ritorni sociali ed
lazione nel suo insieme); economici. È importante quindi che
- Re-orient Health Services (rio­ la promozione della salute della
rientare i servizi sanitari verso popolazione sia posizionata al cen­
la promozione della salute e non tro dello sviluppo sociale ed eco­
solo sulla cura e riabilitazione). nomico di una nazione, regione o
area locale. Questo posizionamento
Partendo dalla Carta di Ottawa, una ha una valenza sia metodologica che
serie di conferenze e progetti inter­ strategica.
nazionali promossi dall’OMS (fra cui Dal punto di vista metodologico
uno, fra i primi, anche con la par­ è disponibile una vasta letteratura
tecipazione delle Province Autono­ che dimostra che cambiamenti eco­
me di Trento e Bolzano) hanno cre­ nomici e sociali hanno un impatto
ato evidenza e documentazione di enorme sulle possibilità, o sulle
come sia possibile innescare dei barriere, per la promozione della
processi di cambiamento ed inno­ salute. Dal punto di vista strategi­
vazione in linea con il concetto di co, il concetto e i principi di pro­
promozione della salute sopra evi­ mozione della salute, contenuti nel­
denziato. La decisione dell’OMS/Eu­ la Carta di Ottawa, hanno maggiore
ropa di realizzare prossimamente, in possibilità di essere implementati
cooperazione con la Repubblica Ita­ in modo sostenibile ed efficace
liana e la Regione Veneto, l’Ufficio quando si addotta un approccio che
Europeo per gli Investimenti per la l’OMS chiama “Investment for Heal­
Salute e lo Sviluppo, a Venezia, va th” (investire per la salute).
nella logica di raddoppiare gli sfor­ Ci sono quattro domande cruciali
zi in questa direzione. Con questo a cui una politica di promozione
Ufficio, l’OMS potrà fornire maggio­ della salute, come strategia di in­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
vestimento, dovrebbe dare risposta: i Paesi Membri ad affrontare alle
- Dove si crea e si sostiene la sa- radici gli ostacoli alla promozione
lute di una determinata popola- della salute. Non vi è dubbio che
zione? esiste la necessità di intensificare
- Che tipo di investimenti (o dis- programmi che facilitano cambia­
investimenti) danno il maggior- menti comportamentali individuali
ritorno in termini di guadagni di su tematiche quali il fumo, l’alcol,
salute per quella popolazione? l’attività fisica. Per essere credibili
- Che tipo di investimenti e stra- ed efficaci, questi programmi deb­
tegie diminuiscono le inegua- bono essere implementati all’inter­
La promozione della salute in Europa

glianze di stato di salute e raf- no di una strategia quadro che rico­


forzano i diritti umani? nosca e cerchi di influenzare le cir­
- Quali investimenti danno valore costanze economiche, sociali e
aggiunto allo sviluppo sociale ed culturali che determinano la salute.
economico in modo equo e so- Questo è il significato del termine
stenibile e producono contem- “determinanti della salute” usato
poraneamente guadagni di salu- dall’OMS e più volte utilizzato nel
te nella popolazione? piano sanitario nazionale italiano.
Le politiche sociali, del lavoro, del­
Le riforme dei sistemi sanitari in la casa, dell’istruzione, dell’ambien­
atto in molti paesi europei dovreb- te sono da considerarsi determinanti
bero ricercare risposte concrete a cruciali della salute. Esse determi­
questi tre interrogativi. nano le condizioni di vita degli in­
La strategia dell’OMS incoraggia dividui e possono facilitare ed au-

Investire p er la Saalu
per lute
te
Programmi

Comport
Comp am
ortameen
nttii

Stili di vita

Se ttings
Setti ngs
Politiche

C
Coondi
ndizzioni
ioni di
d
vita

Investment for Health

8
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Figura 2

Quale In vestiment
Invest imentoo?

Tipo di Condi
Condizzioni
ion
Investimento “Settings” Stili di Comportamenti
Comporta ment
di vita
vita

Pubblico/

Pubblico/
Priva
Privattoo � ���
��� � � �

Individuale
Individuale
� � �� ���

Investment for Health

mentare le opportunità concrete di tà) e misure individuali (investimen­


promozione della salute in una de­ ti in termini di motivazione perso­
terminata popolazione. Oppure, se nale per il cambiamento comporta­
non orientate verso criteri di salu­ mentale inerente fattori di rischio
te, tali politiche possono rimanere quali, per esempio, il fumo).
Figura 1
parte del problema e rappresentare Il programma “Promozione della
grandi ostacoli per la produzione di Salute ed Investimento” dell’Ufficio
salute. Europeo dell’OMS ha attivato una
La figura 1 dà visivamente l’idea serie di progetti innovativi che mi­
che l’approccio “Investment for He­ rano a dimostrare sul campo varie
alth” deve essere basato su politi­ possibilità manageriali, finanziarie,
che robuste che cercano di miglio­ di sviluppo organizzativo, ecc., nel-
rare i determinanti sociali, ambien­ l’affrontare le tre domande cruciali
tali ed economici che influiscono sopra elencate. I primi risultati di
sulle condizioni di vita della popo­ questi progetti indicano che i paesi
lazione. europei hanno la possibilità di in­
La figura 2 chiarisce che una stra­ novare in modo significativo in que­
tegia moderna di promozione della sto campo.
salute richiede un “portafoglio di In aggiunta ai progetti dell’OMS
investimenti”. Questi investimenti accennati sopra, si è accumulata
sono connessi con misure di svilup­ una letteratura interessantissima sui
po - politiche pubbliche ed inizia­ fattori sociali, economici, ambien­
tive private (per esempio, investi­ tali e culturali che determinano la
menti per ridurre i livelli di pover- salute. Macro-tendenze come l’au­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
mento della povertà, la precarietà per implementare politiche per la
del lavoro ed altri fattori che deter­ salute capaci di affrontare le sfide
minano le possibilità di promozio­ del nuovo millennio. La sfida prin­
ne della salute dimostrano che essa cipale non sarà confinata solamen­
non può essere sostenuta se non in te al controllo della spesa sanita­
presenza di una solida strategia in­ ria, bensì a sviluppare una strate­
ter-settoriale. A questa conclusio­ gia intersettoriale integrata che pro­
ne arriva anche il lavoro pubblicato duca salute e dia dei ritorni aggiun­
da Richard Wilkinson “Unhealthy tivi sociali ed economici; una stra­
Societies” in cui trend inerenti lo tegia che risponda efficaciemente a
La promozione della salute in Europa

stato di salute e fattori socio-eco­ criteri di equità e sostenibilità.


nomici in vari paesi sviluppati sono A titolo conclusivo potremmo
analizzati con ammirevole creativi­ chiederci che tipo di caratteristiche
tà. dovrebbe avere una nazione, regio­
ne o area locale per essere in grado
Conclusione di sviluppare una strategia di inve­
In queste brevi note si è cercato di stimento per la promozione della
porre l’attenzione sulla strategia salute? Ovviamente la risposta me­
OMS per la promozione della salute. riterebbe molto spazio.
I paesi europei hanno un gran bi­ Alla luce dell’esperienza Europea,
sogno di adottare e sostenere una una serie di caratteristiche sembra­
strategia moderna di promozione no di cruciale importanza, e posso­
della salute. Non vi è dubbio che no essere sintetizzate nella capa­
l’OMS ha avuto grande lungimiran­ cità nazionale, regionale e locale di:
za quando nel 1948, nella sua co­ - capire ed agire sui fattori che
stituzione, ha definito la salute determinano la salute in una de­
come stato completo di benessere terminata popolazione;
fisico, sociale e mentale, e non solo - concentrarsi sulla “produzione”
l’assenza di malattia. Questa defi­ della salute (non unicamente
nizione ha evitato che la salute sia sulla razionalizzazione interna
vista solo come meccanico risulta­ del sistema di assistenza sani­
to di processi puramente biologici taria al fine di controllarne il
o genetici. Per l’OMS la salute è un consumo);
concetto olistico. La promozione - valutare i guadagni di salute per
della salute è vista come un pro­ la popolazione e assegnare re­
cesso che permette alle popolazio­ sponsibilità per il loro raggiun­
ni di aumentare il loro controllo sui gimento e mantenimento;
determinanti della salute biologici, - analizzare i potenziali di inve­
social ed economici. stimento ed il loro impatto su
La promozione della salute rap­ criteri di equità, sostenibilità e
presenta un “nuovo paradigma”. guadagno di salute per tutta la
L’OMS incoraggia i Paesi Membri a popolazione;
riorientare le loro politiche verso - aumentare la capacita di azione
questo paradigma. Ciò è essenziale inter-settoriale a livello nazio­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
nale, regionale e locale; zione della salute come parte inte­
- fornire incentivi per formare una grante e strumentale allo sviluppo
sinergia di interessi (pubblici­ economico e sociale dei paesi euro­
privati) atti a promuovere e so­ pei.
stenere la salute e la qualità della
vita nella popolazione in esame; RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- posizionare la promozione della
salute all’interno del processo di [1] Kickbusch, I. (1997) “Think He­
sviluppo sociale ed economico alth: What Makes the Differen­
(ed influenzare tale processo af­ ce? Address given at the 4th
finché sia “sano”, equo e soste­ International Conference on He­
nibile); alth Promotion”. Jakarta, Indo­
- adottare un sistema informativo nesia, 21-25 July 1997. Gene-
integrato ed imperniato sui de- va: World Health Organization,
terminanti della salute; HPR/HEP/4ICHP/BR/97.3.
- sviluppare una infrastruttura (al­
l’interno e all’esterno del siste­ [2] Levin, S.L., McMahon, L. and
ma sanitario) che favorisca quan­ Ziglio, E. (Eds) (1994) “Econo­
to sopra. mic Change, Social Welfare and
Non vi è dubbio che vi sia un Health in Europe”. Copenhagen:
grande bisogno in Europa di creare World Health Organization, Re­
opportunità di dibattito, apprendi­ gional Office for Europe.
mento e di sviluppo di esperienze e
conoscenze sui temi sopra esposti. [3] Levin, S.L. and Ziglio, E. (1997)
Per questa ragione, l’Ufficio Euro­ “Health Promotion as an Inve­
peo dell’OMS ha lanciato la “Verona stment Strategy: A Perspective
Initiative 1998-2000. Investing for for the 21st Century” in M. Si-
Health: The economic, social and dell, L. Johns, J. Katz and A.
human context” Peberdy (Eds) “Debates and Di­
(www.who.dk/verona/main.htm). lemmas in Promoting Health”.
L’idea è di creare un’arena di di­ London: MacMillan Press Ltd.
battito e di lavoro comune tra pae­
si e professionalità diverse. Il fine [4] Milio, N. (1981) “Promoting He­
è di capire meglio come attuare in alth Through Public Policy”.
pratica una strategia di promozione Philadelphia: F.A. Davis.
della salute solitamente basata sui
determinanti (in gran parte sociali [5] Wilkinson, R.G. (1996) “Unhe­
ed economici) della salute. althy Societies”. London: Rout­
Vi è un gran bisogno di ricerca di ledge.
consenso sui criteri di investimen­
to e sulle caratteristiche di infra­ [6] World Bank (1993) “Investment
struttura e di gestione del processo in Health. The World Bank in
di cambiamento per posizionare ed Action”. Washington, D.C.: The
implementare la strategia di promo­ World Bank.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
[7] World Health Organization cial and Human Development.
(1984) “Health Promotion: A Copenhagen, Arena Meeting 1,
Discussion Document on the Verona, Italy, October 14-17.
Concept and Principles”. Co­ Paper available through: World
penhagen: World Health Orga­ Health Organization, Health
nization, Regional Office for Promotion and Investment Pro­
Europe. gramme.

[8] WHO, (1995) “Securing Invest­ [13]WHO, (1998b) “Key Issues for
ment for Health: Report of a De­ the New Millennium.” Promo­
La promozione della salute in Europa

monstration Project in the Pro­ ting Health The Journal of He­


vinces of Bolzano and Trento”. alth Promotion for Northern Ire­
Copenhagen: World Health Or­ land, 2, pp 34-37.
ganization, Regional Office for
Europe, Health Promotion and [14]Ziglio, E. and Hagard, S. (1998)
Investment Programme. “Appraising Investment for He­
alth Opportunities”. Copenha­
[9] WHO, (1996a) “Investment for gen: World Health Organization,
Health in Slovenia”. Copenha­ Health Promotion and Invest­
gen: World Health Organization, ment Programme.
Health Promotion and Invest­
ment Programme. [15]Ziglio, E., Levin, L.S. and Ber­
tinato, L. (1998) “Social and
[10]WHO, (1996b) “Investment for Economic Determinants of He­
Health in the Valencia Region: alth: Implications for Health
Mid-Term Report”. Copenhagen: Promotion” FORUM, (Special
World Health Organization, Re­ Issue).
gional Office for Europe, Heal­
th Promotion and Investment [16]Ziglio, E., McMahon, L. Hagard,
Programme. S., Harvey, S. and Levin, L.S.
(2000) “Investment for Health”.
[11]WHO, (1997) “Investment for Technical Report. Proceeding
Health in Hungary”. Copenha­ of the 5th World Conference on
gen: World Health Organization, Health Promotion. Mexico City,
Regional Office for Europe, He­ 5-9 June 2000. Washington:
alth Promotion and Investment Pan American Health Organiza­
Programme. tion.

[12]WHO, (1998a) “Producing and


Sustaining Health: The Invest­
ment for Health Approach”. Key Erio Ziglio è Responsabile del Programma
Promozione della salute ed Investimento
Note Speech, The Verona Ini­
dell’Organizzazione Mondiale della
tiative - Investing for Health Sanità - Ufficio per l’Europa,
in the Context of Economic, So­ Copenaghen, Danimarca.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Le nuove esperienze zia presso l’Azienda ULSS Venezia­
regionali: il Veneto na) e il Centro di Riferimento Re­
gionale sulla Promozione della Sa­
Luigi Bertinato lute (istituito a Verona presso la lo­
cale Azienda sanitaria territoriale)
La promozione della salute nella Regione con il compito di attuare le politi­
che regionali di promozione della
Veneto. “The Verona Initiative”.
salute, utilizzando metodologie di
intervento nelle loro accezioni più
moderne derivanti dal confronto in­
ternazionale cui la Regione del Ve­
neto ha fattivamente partecipato
con il progetto dell’OMS che si è
svolto a Verona.

Il mutato assetto organizzativo del “The Verona Initiative”


nostro Paese attuato con la riforma I principi che hanno ispirato “The
Bassanini, il recente decentramen­ Verona Initiative” hanno tenuto
to delle competenze socio-sanita­ conto sia delle strategie nazionali
rie, la crescita delle attività di in­ che di quelle dell’OMS.
tegrazione tra le istituzioni del­ Il Piano Sanitario Nazionale, in­
l’Unione Europea, hanno offerto fatti, ha introdotto due tendenze
nuove opportunità alle Regioni nel sinergiche volte da una parte a rea­
campo della promozione della salu­ lizzare una programmazione sanita­
te. ria centrata sulle compatibilità eco­
La partecipazione della Regione nomico-finanziarie e ad una pro­
del Veneto al progetto triennale del­
l’Organizzazione Mondiale della Sa­
nità denominato: “The Verona Ini­
tiative” sulle strategie di “investi­
menti in salute”, ha aperto un
ampio dibattito sulla “politica sa­
nitaria della Regione Veneto in fa­
vore dell’acquisizione di corretti stili
di vita e della promozione della sa­
lute” che ha portato alla recente
riorganizzazione della promozione
della salute secondo un sistema di
rete regionale diffusa sul territorio.
Questa nuova organizzazione pre­
vede, tra l’altro, il coordinamento
tra le attività del Centro di Riferi­
mento Regionale sulla Sicurezza nei
Luoghi di Lavoro (con sede a Vene­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
grammazione imperniata su obiet­ stimenti in salute”, 2000.
tivi di salute e dall’altra, sulla cen­ Questi cosiddetti “arena meetings”,
tralità della dimensione dello stile sia perché svoltisi a Verona, sia per
e delle condizioni di vita. il modello di lavoro “open space”,
L’OMS nel documento denomina­ si sono inseriti in un contesto sto­
to “Salute 21 – salute per tutti nel rico internazionale dell’ultimo de­
XXI secolo” ha posto la salute e il cennio, rappresentato da grandi
benessere della popolazione come mutamenti sociali, economici e po­
l’obiettivo finale dello sviluppo eco­ litici spesso contrastanti, che han­
nomico e sociale dei singoli Stati. no avuto grandi ripercussioni sulla
Il dibattito di “Verona Initiative”, salute e sul benessere dei cittadini
sulla promozione della salute e su­ europei.
gli investimenti in salute, si è ca­ Il particolare momento storico
ratterizzato con tre importanti even­ dell’Europa di fine secolo ha sugge­
ti definiti “arena meetings” organiz­ rito all’OMS la necessità di aprire
zati dall’OMS a Verona dal 1998 al questa nuova “arena” di dibattito,
Le nuove esperienze regionali

2000, in stretta collaborazione con al fine di definire quali strategie da


la Regione del Veneto e le Istitu­ adottare per produrre salute e be­
zioni locali (Comune, Provincia, nessere per tutti nel XXI secolo, at­
Università, Azienda Ospedaliera, traverso un’azione intersettoriale per
Azienda ULSS n. 20 di Verona), con la salute.
la maggiore industria farmaceutica
ivi presente, con il Ministero della Perché un’azione
Sanità e con alcune tra le più im­ intersettoriale per la salute?
portanti Istituzioni Internazionali La necessità di porre l’intervento
quali la Yale University, l’Office for intersettoriale tra gli obiettivi prio­
Public Management di Londra, la ritari della politica sanitaria discen­
Mutualité Française, l’Università di de dall’evidenzia che il benessere
Edimburgo e l’United Nations Uni­ sanitario di una popolazione dipen­
versity, in collaborazione con “The de anche, se non soprattutto, da
European Committee for Health Pro­ determinanti che di regola sono ri­
motion Development” e con i Cen­ tenuti estranei o poco influenti sulla
tri collaborativi OMS sulla promo­ “produzione” di quantità e di quali­
zione della salute. tà di vita di una popolazione. Essi
Il dibattito si è sviluppato sulle sono: la cultura, intesa in senso
seguenti tematiche: lato, la condizione socio-economi­
1. “Investire in Salute – implicazio­ ca (fattori che a loro volta influen­
ni e macro tendenze europee”, zeranno i comportamenti e gli stili
1998. di vita) e l’ambiente inteso come
2. “L’impatto delle macro-tendenze ecosistema.
europee sulla salute dei diversi
gruppi di popolazione, 1999. Determinanti socio-economici
3. “La promozione della salute nel e promozione della salute
XXI secolo: la strategia di inve­ Il dibattito di “Verona Initiative” ha

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
voluto puntualizzare l’utilità e l’ef­ cano che i fattori al di fuori dal con­
ficacia dei classici programmi di trollo individuale (legati quindi al
educazione sanitaria e di educazio­ contesto socio-economico, a quel­
ne alla salute, che mirano a ridurre lo ambientale e legale) sono quelli
i cosiddetti “fattori di rischio” del­ che in realtà influiscono sui com­
le malattie, o a promuovere com­ portamenti e gli stili di vita e sus­
portamenti che abbiano un effetto seguentemente sulle condizioni psi­
“protettivo” sull’insorgere delle ma­ cofisiche degli individui.
lattie cronico degenerative più dif­
fuse. Il Verona Benchmark
Non vi è oggi più alcun dubbio Tra gli obiettivi del progetto “The
sul fatto che i maggiori determinanti Verona Initiative” vi era quello di
della salute sono di tipo socio-eco­ creare maggiore ricerca e cultura su
nomico e ambientale e che il mo­ come sia meglio investire in salute
dello biomedico dominante sullo e su quali siano le strategie neces­
studio eziologico delle malattie, non sarie per ottenere i migliori inve­
sia più sufficiente per comprendere stimenti nei diversi livelli decisio­
ed affrontare le vere priorità a livel­ nali (quello internazionale, quello
lo di salute pubblica. nazionale, quello regionale e quello
Tuttavia, i classici programmi di locale) e con quali strumenti di va­
educazione sanitaria che mirano ad lutazione. Allo scopo è stato pro­
incoraggiare modifiche di compor­ dotto il documento “The Verona Ben­
tamento e di stili di vita dimenti­ chmark: il confronto di Verona sugli

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
investimenti in salute”. Chi gode di buona salute è più
Questo documento chiarifica in produttivo nel lavoro, si rivolge
quale maniera una nazione, regione in misura ridotta al sistema sa­
o comunità locale può valutare la nitario e gode di maggiori op­
propria capacità di investire in sa­ portunità di prendere parte alla
lute mobilizzando sia le risorse eco­ vita economica, politica e sociale
nomiche e produttive del proprio del paese. Gli investimenti in
territorio sia migliorando le condi­ salute non devono assolutamente
zioni amministrative. Viene espres­ rappresentare un costo, ma de­
sa la necessità che il dibattito eu­ vono essere considerati un inve­
ropeo sulla salute non si limiti stimento a favore del benessere
esclusivamente al controllo dei co­ socio economico.
sti della sanità e agli aspetti finan­ 2) Ogni decisione politica si riper­
ziari e manageriali relativi all’offer­ cuote sulla salute di un paese.
ta dei servizi sanitari, ma entri in Per tale motivo, un investimen­
una visione più ampia che includa to in materia di miglioramento
Le nuove esperienze regionali

elementi innovativi quali i cosiddet­ dell’istruzione o degli alloggi, o


ti fattori determinanti di salute. a favore di ambienti più sani o
Il Verona Benchmark contiene le di un miglioramento dell’occu­
caratteristiche necessarie affinchè pazione, è da considerarsi un in­
le strategie di promozione della sa­ vestimento in salute. Questo do­
lute siano realmente efficaci nel XXI cumento di Verona è rivolto a chi
secolo in Europa. Contiene inoltre si occupa di decisioni politiche
i principi che permetteranno l’uti­ ed economiche, di piani e pro­
lizzo delle moderne tecnologie nel getti, ai leader di un paese, non­
miglioramento della salute. Il testo ché abbia il potere di influenza­
completo si può trovare sul sito: re la salute e di favorirne lo svi­
www.regione.veneto.it/sanita/oms/ luppo.
index.htm. 3) Se le autorità di governo potes­
sero investire nell’aumentare le
La sfida di Verona risorse e le infrastrutture neces­
Il documento finale di “Verona Ini­ sarie all’attuazione delle strate­
tiative” è stato denominato “La sfi­ gie dimostratesi più efficaci, si
da di Verona” (“The Verona Challen­ aprirebbero le porte di un futuro
ge”) ed è stato approvato nel luglio ancor più evoluto e progredito
2000. in materia di salute pubblica. Un
Nel documento si affermano quat­ impegno deciso da parte del go­
tro principi: verno in tale direzione, costitu­
1) La salute è un bene universale e isce un requisito essenziale per
un diritto umano fondamentale lo sviluppo e la promozione del­
e come tale rappresenta un la salute.
obiettivo prioritario di sviluppo 4) La salute di un paese è senza
e risorsa economica che merita dubbio influenzata, sia positiva­
di trovare sostegno e supporto. mente che negativamente dai

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
cambiamenti sociali, dalle rifor­
me in campo politico ed econo­
mico, dall’introduzione di tecno­
logie all’avanguardia nonché dal­
la comunicazione globale. Tut­
tavia, per coloro che detengono
il potere in campo politico, la
sfida consiste nello sfruttare le
opportunità offerte da simili
cambiamenti ed evoluzioni in
modo che tutti i cittadini pos­
sano godere di uno standard di
vita migliore.
Il testo completo si può trovare sul
sito: www.regione.veneto.it/sanita/
oms/index.htm.

Le ricadute strategiche
nella Regione del Veneto
Il dibattito sulla promozione della Riferimento Regionali, con funzio­
salute che si è svolto a Verona, ab­ ni attuative delle scelte strategiche
binato a quello inerente le nuove e programmatorie regionali per le
esigenze di gestione del sistema sa­ attività di educazione e promozio­
nitario regionale, che si è venuto a ne della salute.
sviluppare negli ultimi anni in Re­ Un ulteriore obiettivo è quello di
gione, hanno spinto molte istitu­ creare occasioni di formazione con-
zioni, sia pubbliche che private, ad giunta di personale sanitario e non,
incorporare tra le priorità istituzio­ realmente efficaci nel settore della
nali la promozione e la salvaguar­ promozione della salute, che sap­
dia della salute dei propri utenti. piano, da un lato, integrare le co­
Anche la scuola, il mondo del lavo­ noscenze provenienti dall’ambito
ro e altri settori della società, si scientifico ed educativo, e dall’al­
sono dotati di programmi di inter­ tro che sappiano utilizzare in ma­
vento e di strutture organizzative niera organica i molti dati disponi­
finalizzate al raggiungimento di bili presso i Dipartimenti di Preven­
questi obiettivi di promozione del­ zione, gli SPISAL e le Università,
la salute. utilizzandoli per la costituzione del­
L’esigenza di rendere più concre­ la strategia programmatoria della
ta ed incisiva l’azione preventiva a Regione.
livello regionale e locale ha richie­ Il passaggio dalla semplice rac­
sto la necessità di istituire, già da colta e divulgazioni di dati epide­
tempo, in tutte le Aziende ULSS del miologici alla concreta realizzazio­
Veneto appositi Servizi per l’Educa­ ne di programmi che coinvolgano
zione alla Salute nonché Centri di sempre più, oltre al settore sanita­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
rio nel suo complesso, anche gli ventive e facilita la possibilità e
altri settori vitali per produrre salu­ capacità di identificazione di azio­
te, quali il settore educativo, abi­ ni coerenti con i bisogni dei citta­
tativo, dei trasporti ecc. ha così dini e di realizzare programmi con
suggerito la necessità di istituire possibilità di valutazione immedia­
nella Regione del Veneto, la “Rete ta delle ricadute a livello locale.
regionale di promozione e educazio­ In questo senso quindi il livello
ne alla salute” per mettere a frutto di partecipazione alle politiche re­
quanto imparato da approcci quali gionali da parte delle Aziende sani­
quello dello sviluppo integrato del­ tarie e degli Enti locali assumono
la salute e quello degli investimen­ realmente un valore propositivo,
ti in salute dell’OMS. garantendo contemporaneamente un
La Regione, attraverso le attività buon livello di coerenza tra politica
dei diversi livelli organizzativi del socio-sanitaria regionali e politiche
sistema socio sanitario regionale, locali.
vuole contribuire concretamente allo Anche in quest’ottica risulta es­
Le nuove esperienze regionali

sviluppo delle strategie di promo­ senziale, in vista della valutazione


zione della salute oltre che a livello della funzionalità del nuovo asset­
regionale anche a quello locale. Il to organizzativo regionale in tema
focus infatti sia sul livello regiona­ di Promozione della Salute, la veri­
le che locale, permette una miglio­ fica periodica del grado di organiz­
re comprensione delle esigenze pre­ zazione e di funzionamento delle

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
strutture che in Veneto si occupano competenza.
di questo settore. Ciò riguarda in Il livello di complessità che si sta
primo luogo l’ambito del Sistema via via delineando nel settore della
Sanitario Regionale che ha nel suo “produzione di salute”, e le profon­
mandato istituzionale il compito di de interrelazioni che essa ha con lo
attuare servizi in grado di raggiun­ sviluppo economico e sociale del
gere gli obiettivi del Piano Sanita­ territorio, rende evidente come le
rio Regionale, ma riguarda anche la competenze preventive sanitarie
collaborazione con tutti gli altri non siano da sole sufficienti a ri­
settori strategici regionali in par­ spondere ai nuovi compiti attribui­
ticolar modo la scuola e gli enti lo­ ti alle Regioni nel campo della pro­
cali. mozione della salute.
I rapporti tra Servizi di Educazio­
ne alla Salute, i Centri di Riferimento
Regionali con i Dipartimenti di Pre­ RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
venzione e la Medicina Territoriale,
vengono coordinati a livello regio­ [1] Blane D et al. Health and So­
nale nell’ottica di riconoscere spe­ cial Organisation – Towards a
cificità funzionali ai settori di com­ Health Policy for the 21st Centu­
petenza e della complessità del si­ ry. London: Routledge, 1996.
stema di produzione della salute.
I Servizi presenti nelle Aziende [2] Wilkinson RG, Unhealthy Socie­
sanitarie e i Centri regionali di Pro­ ties, London: Routledge, 1996.
mozione della Salute garantiscono
l’attuazione dei programmi su scala [3] Ziglio E et al. Social and econo­
regionale e locale utilizzando i mic determinants of health: im­
nuovi strumenti specifici della Pro­ plications for promoting the
mozione della Salute, così come health of the public., Forum
delineati da “Verona Initiative”, Trends in Exp. And Clin. Med.
integrandoli con quelli forniti dal­ 8.3 (suppl. 4), Genoa: FSE,
l’educazione sanitaria o dall’educa­ 1998.
zione alla salute, mirando al sem­
pre maggiore coinvolgimento inter­
settoriale di tutti quegli ambiti del
sistema organizzativo sociale in gra­
do di incidere sul livello di salute
della popolazione.
Con questa nuova visione della
promozione della salute, anche il
contributo dei Dipartimenti di Pre­
venzione è legato non solo alla pro­
duzione di dati e alla identificazio­
Luigi Bertinato è responsabile del
ne di bisogni, ma anche alla inte­ Servizio per i rapporti socio sanitari
grazione delle azioni sanitarie di internazionali della Regione Veneto.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Le nuove esperienze portanza delle strutture sociali nel­
regionali: la creazione delle opportunità di
salute e malattia e il bisogno di dare
l’Emilia Romagna voce e partecipazione anche alla
Angelo Stefanini popolazione riguardo ai propri pro­
blemi e bisogni.1
Il “nuovo” che viene portato
I piani per la salute in Emilia Romagna:
avanti dal movimento della “nuo­
dalla erogazione di servizi alla promozione va” sanità pubblica sta nella
della salute. (ri)scoperta che i pericoli per la
salute della gente sono eterogenei,
multi-dimensionali e tra loro fine-
mente articolati come dimostrano,
ad esempio, crisi recenti come l’epi­
demia di AIDS e BSE, problemi com­
Uno dei temi forti contenuti nel plessi come l’invecchiamento della
DLgsl 229/99, la cosiddetta Terza popolazione e, in genere, gli evi­
Riforma, è quello che vede il cre­ denti effetti patogeni derivanti dal
scente riconoscimento dell’impor­ tipo di organizzazione economica e
tanza del governo locale nella salu­ sociale che ci siamo dati.2 Va chia­
te della popolazione. Ciò è ribadito ramente oltre le possibilità dei ser­
non soltanto dalla riconferma della vizi sanitari poter neutralizzare que­
funzione di programmazione sani­ sti pericoli. I cambiamenti neces­
taria, verifica e controllo del comu­ sari a questo scopo infatti si situa­
ne, ma anche dal tema centrale al no a tre livelli:
PSN 1998-2000 (ripreso nella pro­ 1. Un livello operativo, rappresen­
posta di quello 2001-2003) costi­ tato da tutte quelle iniziative che
tuito dalla necessità di alleanze e possono essere poste in campo
collaborazioni, di un vero patto di dagli operatori sanitari senza
solidarietà tra i vari attori sociali, mettere in discussione le istitu­
per poter affrontare su fronti diver­ zioni sociali esistenti;
si i vari determinanti della salute. 2. Un livello politico, che si riferi­
La “novità” di questo approccio sce alle iniziative che hanno un
consiste nello spostare l’impegno e impatto sulla salute ma vanno
l’assunzione di responsabilità per il al di là della sfera convenziona­
miglioramento della salute della le di influenza e di autorità del
popolazione dai ristretti confini del settore sanitario. Un tale cam­
sistema sanitario per portarli nel biamento necessita di interven­
contesto sociale, ambientale e po­ ti da parte dell’organo di gover­
litico dove la gente effettivamente no, a tutti i livelli, ed esige mag­
vive, lavora, si ammala e muore. Un giore coinvolgimento e respon­
tale salto di paradigma ha una va­ sabilizzazione delle istituzioni
lenza politica sia riformista che fa­ sociali, che possono quindi in
cilitatrice in quanto riconosce l’im­ qualche modo essere anche rivi­

20
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
ste nelle loro modalità di orga­ te di identificare l’interfaccia, il rac­
nizzazione; cordo concettuale e operativo tra
3. Un livello strutturale, che presup­ sistema sanitario e mondo esterno,
pone una messa in discussione tra sanità e salute.
radicale delle stesse strutture so­
ciali che hanno un impatto sulla Sistema sanitario e mondo
salute ma sulle quali la possibi­ esterno. Dove sta il raccordo?
lità di intervento degli operato­ L’attività principale di un servizio
ri sanitari e dello stesso gover­ sanitario universalistico come il
no sono molto limitate. Un cam­ nostro è soprattutto di assicurare
biamento strutturale richiede la servizi efficaci e accessibili sulla
mobilizzazione di un supporto di base del bisogno clinico (e non, ad
massa che, a sua volta, richiede esempio, della disponibilità econo­
un’azione politica extra-parla­ mica). In questa prospettiva, la se­
mentare sostenuta e organizza­ parazione tra acquirenti e produt­
ta. tori di servizi, caratteristica delle
varie di riforme sanitarie che si sono
L’operatore di sanità pubblica si tro­ susseguite a livello internazionale
va dunque a vivere un paradosso di nella prima metà degli anni 90, era
“collocazione”: situato saldamente doppiamente motivata. Da una par­
dentro il sistema (sanitario), gli è te intendeva rendere autonomi i pro­
impedito dalle regole e dalle proce­ duttori di prestazioni sanitarie in
dure inter-professionali di persegui­ modo che potessero competere tra
re “fuori” dal proprio sistema quei loro in qualità e prezzo; dall’altra
cambiamenti politici e strutturali parte tale separazione era vista come
che rappresentano la condizione sine un meccanismo per permettere alle
qua non per migliorare la salute. Un autorità sanitarie, le Aziende USL,
tipico esempio che con prepotenza di concentrare le proprie forze nel
sta evidenziandosi, sia a livello glo­ rispondere ai bisogni della propria
bale che all’interno dei confini na­ popolazione (la funzione di tutela
zionali, sono le profonde disugua­ o, come viene chiamata nella regio­
glianze in salute dovute alle cre­ ne Emilia-Romagna, di “committen­
scenti differenze socio-economiche. za”) senza essere influenzate dagli
Tradizionalmente, tuttavia, la fedel­ interessi di cui sono evidentemente
tà di chi opera nell’ambito della portatori i produttori, per loro na­
sanità pubblica, per quanto non tura mossi non tanto al soddisfaci­
esclusiva, è sostanzialmente verso mento dei bisogni della popolazio­
il sistema piuttosto che verso il ne quanto verso obiettivi essenzial­
mondo esterno. mente autoreferenziali.
Il salto culturale e normativo fat­ La Regione Emilia-Romagna ha
to in questi ultimi anni in Italia, e ritenuto che la collaborazione pa­
di cui il PSN 1998-2000 e il Decreto ghi di più della concorrenza e che
229 rappresentano i momenti più il lavorare insieme sia più efficace
significativi, ci consente finalmen­ dell’individualismo che produce e di

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Il concetto di COMMITTENZA

Bisogni Efficacia
di salute e costo-efficacia
dei servizi

Scelta delle
priorità su quali
servizi fornire
Le nuove esperienze regionali

cui si nutre il mercato. Il Piano Sa- Il concetto di committenza per


nitario Regionale 1999-2001, tut- un guadagno in salute comprende
tavia, mantiene concettualmente infatti tre aspetti:
separate, pur all’interno di una - l’accertamento dello stato di sa-
Azienda sanitaria unita, le due fun- lute della popolazione e dei suoi
zioni di committenza e produzione. bisogni;
In questo ruolo ritagliato su misu- - la verifica della efficacia dei trat­
ra, l’Azienda può quindi ugualmen- tamenti e del rapporto costo-ef­
te fungere da agente e paladino della ficacia dei diversi servizi;
popolazione e dei suoi bisogni. Per - la scelta delle priorità tra i vari
raggiungere l’obiettivo di un ‘gua- servizi con una attenzione par­
dagno in salute’ è necessario porre ticolare all’importanza che il
in atto una strategia di salute. È pubblico attribuisce loro e la per-
attraverso questa strategia che la cezione che esso ha dei vari pro-
funzione di committenza persegue blemi di salute.
il suo fine di migliorare la salute
definendo il ruolo che i produttori La funzione di committenza ha
devono svolgere per concorrere a in sé tutto il potenziale di forte leva
tale scopo. È la chiarezza circa i ri- per il cambiamento. Abbinando sag­
sultati finali da raggiungere, e circa gezza a competenza scientifica, essa
i target da perseguire per ridurre e può accelerare l’evoluzione di ser­
prevenire la malattia, che permette vizi efficaci ed equi, necessari a
al committente di definire il ruolo migliorare la salute, oltre a chiarire
e le caratteristiche quali-quantita- le necessità e le priorità della ricer­
tive dei differenti servizi necessari ca.
per raggiungere questo fine. La sfida consiste nell’influenzare

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Figura 1 la salute attraverso un processo che Un tale processo può concretiz­
porti alla produzione dei servizi sa­ zarsi pienamente nella progressiva
nitari più efficaci, erogati nel responsabilizzazione dell’Ente locale
modo più appropriato e che vadano verso compiti come l’analisi dei bi­
a rispondere a bisogni precedente­ sogni di salute e di servizi, la espli­
mente identificati, spostando il si­ citazione delle proprie priorità e cri­
stema sanitario verso la produzione teri di scelta, la identificazione di
di salute e non semplicemente ver­ accordi e contratti con i produttori
so la erogazione di prestazioni sa­ locali per soddisfare tali bisogni, la
nitarie. produzione di una strategia integra­
Nel contempo mirando alla iden­ ta di promozione della salute che
tificazione non soltanto del biso­ incorpori aree diverse come istru­
gno di servizi ma di salute, la com­ zione, insediamento urbano, tra­
mittenza ha in sé il potenziale per sporti, sicurezza e tempo libero, con
arrivare ad una vera e propria dia­ un occhio speciale al loro possibile
gnosi di comunità, in cui i deter­ impatto sulla salute dei cittadini.
minanti sociali, economici e am­ Soprattutto, deve entrare in un dia­
bientali vengono recepiti nell’impat­ logo genuino con la popolazione
to che hanno sulla salute della po­ come parte integrante del processo
polazione. di quella che viene così chiamata
La risposta non può dunque es­ “programmazione negoziata”. A que­
sere articolata dal sistema sanita­ sto scopo è necessario individuare
rio ma dall’intera società e dal go­ le modalità più appropriate con cui
verno che si è data. la popolazione può effettivamente
In Emilia-Romagna la funzione di essere coinvolta nei processi deci­
committenza trova il suo momento sionali.
di sintesi nei Piani per la Salute3
che affidano al Comune o, meglio,
alla Conferenza Sanitaria Territoria­
le 4 , compiti di programmazione,
verifica e controllo nel campo della
salute. Agli Enti Locali in pratica
viene chiesto di assumere la salute
al centro delle proprie politiche lo­
cali. Questa impostazione, intesa ad
assistere anche l’Azienda sanitaria
nel ragionare in modo più strategi­
co in termini di miglioramento di
salute e non soltanto di erogazione
di servizi, non può che potenziare
la naturale dipendenza che essa ha
nei confronti dell’organo eletto di
governo per una effettiva implemen­
tazione di politiche di salute.

23
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
La finalità ultima di una tale im­
postazione sta non soltanto nel li­
mitare gli sprechi in interventi inu­
tili, ma di ridurre la disaffezione
verso le amministrazioni locali e il
cinismo non di rado espresso riguar­
do alle loro intenzioni di reale coin­
volgimento dei cittadini, di consen­
tire ai cittadini stessi di partecipa­
re e promuovere scelte informate su
varie questioni di grande interesse
pubblico e, soprattutto, di raffor­
zare il processo democratico miglio­
rando la qualità delle decisioni pre­
se sulla salute dei cittadini.5
Le nuove esperienze regionali

I Piani per la Salute


in Emilia-Romagna ne strategica venga indirizzata a
Un Piano per la Salute (PPS) può partire dalle prospettive locali e
essere definito come “un piano di dalle conoscenze apportate da tut­
azione con la finalità di migliorare ti gli attori.
la salute e l’assistenza sanitaria a I PPS si concentrano sul miglio­
livello locale“. Questo non è un ramento della salute, sulla riduzio­
obiettivo che l’Azienda USL, l’Ente ne delle disuguaglianze e sullo svi­
locale o qualsiasi altro soggetto pos­ luppo di servizi moderni, rapidi,
sa raggiungere da solo. Esso richie­ accessibili e di alta e uniforme qua­
de invece il coinvolgimento più va­ lità.
sto possibile, il rafforzamento delle Il processo che conduce ai PPS è
alleanze esistenti e la creazione di incentrato sull’azione e non su di
nuove. Il PPS costituisce insomma una produzione di documentazione
un patto locale di solidarietà per la fine a se stessa. Unisce obiettivi
salute. espliciti a seri impegni di lavoro,
I PPS rappresentano uno stru­ target di miglioramento misurabili
mento unificante volto ad evitare e un chiaro monitoraggio del pro­
la frammentazione di un sistema sa­ gresso compiuto, in modo da per­
nitario a seguito di tendenze con­ seguire un effettivo avanzamento
correnziali, attraverso l’introduzio­ nel miglioramento della salute, nel­
ne di un coerente processo di pia­ la riduzione del divario di salute
nificazione che coinvolge attiva­ esistente tra gruppi di popolazione
mente gli Enti locali, i produttori e nello sviluppo di servizi moderni
di servizi, i medici di medicina ge­ e affidabili. Ciascun PPS si delinea
nerale (MMG), le organizzazioni lungo l’arco di tre anni e viene ag­
pubbliche, private e del terzo set­ giornato e ri-sviluppato annualmen­
tore. Ciò fa sì che la programmazio­ te.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Figura 2 Per gli Enti Locali il PPS rappre­ Diversi livelli di programmazione:
senta una opportunità per impe­ importanza del Distretto
gnarsi nel miglioramento della sa­ I diversi livelli di programmazione
lute nel suo significato più vasto, a in cui si articola il percorso che
complemento del proprio compito conduce al PPS é illustrato schema­
di promuovere il benessere econo­ ticamente dalla figura 2. Essa in­
mico, sociale e ambientale delle tende visualizzare chiaramente la di­
proprie aree. Ciò impegna l’autorità stinzione concettuale esistente tra
locale in modo istituzionale, in la politica per la salute, compito
quanto l’intervento sui determinanti nobile e supremo del governo di una
della salute si estende lungo tutta comunità attuato attraverso i suoi
la gamma delle sue responsabilità poteri costituzionali, e la politica
come per esempio alloggi, traspor­ dei servizi, in particolare dei servi­
to, ambiente, istruzione, tempo li­ zi sanitari che compete appunto al
bero, ecc. Esso offre inoltre alle sistema sanitario.6
Autorità Locali una maggiore capa­ Il primo momento di una politica
cità di osservazione e una voce più per la salute è quello di identifica­
autorevole nelle fasi di preparazio­ re, in base ai bisogni individuati
ne dei programmi di erogazione dei nella popolazione, obiettivi di mi­
servizi sanitari. I PPS devono an­ glioramento della salute da perse­
che includere gli impegni del Servi­ guire attraverso una strategia che
zio Sanitario Regionale su problemi utilizzi l’importante apporto del si­
più vasti di competenza degli Enti stema sanitario nella sue varie com­
Locali come urbanistica, mobilità, petenze di diagnosi (socio-epide­
sicurezza, ordine pubblico, proble­ miologica, organizzativa) dei pro­
mi dei giovani ecc. Lavorando in­ blemi della comunità, di “cura” (pro­
sieme come partner, l’Azienda sani­ duzione di servizi preventivi, cura­
taria e l’Ente Locale sono messi in tivi e riabilitativi) e di verifica (ri­
grado di sviluppare un’accresciuta cerca valutativa sui sistemi sanita­
comprensione delle rispettive prio­ ri).
rità e delle diverse dimensioni di Momenti puntuali di questa pro­
un’efficace azione comune. grammazione, che vede i due flussi
L’assunzione formale di impegno top-down e bottom-up entrambi es­
da parte di tutti partner è elemento senziali, sono il Piano Attuativo
critico per il rafforzamento della fi­ Locale, il quale specifica la confi­
ducia del pubblico nei programmi gurazione organizzativa con cui i
dell’Azienda e dei suoi partner. È im­ servizi sanitari (e socio-sanitari)
portante a questo scopo investire contribuiscono, in sede aziendale,
tempo nello sviluppo di relazioni, al raggiungimento degli obiettivi di
fissare tempi realistici per i vari salute. Il soggetto attore è l’Azien­
contributi e, laddove necessario, da, sono coinvolti tutti i compo­
sviluppare nuovi approcci e attività nenti del Collegio di Direzione, vie­
come ad esempio il coinvolgimento ne approvato dal Direttore Generale
della popolazione. previo parere della Conferenza Sa­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
nitaria Territoriale e dà sostanza tato di Distretto.
organizzativa al Piano delle Azioni. In un percorso di questo tipo,
Quest’ultimo definisce operativa­ l’elaborazione del Programma delle
mente il tipo, il volume, la diffusi­ Attività Territoriali (PAT) (di cui al­
vità degli accessi e la qualità (stan­ l’Art. 3 quater del Dlgs 229/99) rap­
dard assistenziali) dei servizi la cui presenta il momento in cui il di­
realizzazione consente di raggiun­ stretto può veramente “diventare
gere gli obiettivi di salute. L’Azien­ promotore dello sviluppo della comu­
da ne è l’attore principale coinvol­ nità e della solidarietà locale…” e
gendo tutti i soggetti, istituzionali “partecipare alla programmazione
e non, che possono concorrere alla regionale e aziendale.” come indi­
erogazione di servizi, dando luogo, cato nella proposta di PSN 2001­
per i non-profit, alla sussidiarità 2003. Il PAT quindi non soltanto
orizzontale. Il Piano delle Azioni sviluppa a dimensione distrettuale
analizza il fabbisogno di “offerta” il Piano delle Azioni, secondo la
in rapporto alla valutazione dei bi­ logica della politica dei servizi, ma
Le nuove esperienze regionali

sogni reali e correla i servizi con le attiva all’interno della comunità lo­
risorse necessarie all’interno di un cale, nella sua qualità di livello di
limite di compatibilità economica. programmazione più vicino alla po­
Viene approvato dal Direttore Ge­ polazione e ai suoi bisogni, l’approc­
nerale previo parere della Conferen­ cio intersettoriale e partecipativo
za Sanitaria Territoriale e del Comi­ che costituisce il cardine della stra­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
tegia dei PPS. Il soggetto attore è regionale o anche aziendale ed esi­
il Direttore di Distretto che nella sua ste una maggiore possibilità di col­
funzione di committenza, in seno laborazione intersettoriale. Le stes­
al Comitato di Distretto e avvalen­ se motivazioni dei leader locali a
dosi dell’apporto degli altri attori perseguire politiche di salute non
sociali presenti in quella realtà, re­ possono che rafforzarsi di fronte alla
alizza un vero e proprio Patto terri­ consapevolezza che essi stessi ne
toriale per la salute. sono direttamente interessati.
Il Piano di Zona (di cui all’Art. Esistono inoltre prove7 8 di come
19 della Legge 328/2000) sintetiz­ una comunità resa partecipe delle
za i contenuti della programmazio­ scelte politiche locali con effetti
ne socio-sanitaria del distretto sulla salute possa indurre i cittadi­
esplicando le modalità della inte­ ni a spostare il proprio atteggiamen­
grazione organizzativa e operativa. to e la percezione dai problemi di
È evidente come PAT e Piano di Zona malattia di singoli individui verso
rappresentino due strumenti a cui é l’effetto che programmi e politiche
necessario garantire unitarietà e possono avere sull’intera comunità,
contiguità temporale al processo rafforzandone quindi la capacità di
programmatorio. controllo sul miglioramento delle
Il distretto svolge un ruolo cen­ condizioni locali che conducono ad
trale nella programmazione azien­ una società più sana.
dale soprattutto per il fatto di es­ Il PPS e il PAT rappresentano in
sere il livello organizzativo più vi­ pratica gli strumenti di una esplici­
cino alla popolazione con il van­ ta strategia intesa a rafforzare la
taggio quindi di poterne conoscere responsabilità sociale dei principa­
a fondo i bisogni. Il distretto rap­ li soggetti, istituzionali e non, nei
presenta il luogo in cui é maggior­ confronti della salute e quindi sti­
mente possibile identificare le con­ molo al perseguimento di politiche
nessioni esistenti fra le politiche di di salute a livello locale.
salute ed il loro effettivo impatto
sulla realtà sociale. A questo livel­ Lo scenario regionale
lo, infatti, risultano immediatamen­ Le prime esperienze regionali di PPS
te evidenti le importanti interdipen­ sono state avviate, in forma speri­
denze esistenti tra il governo loca­ mentale, sul finire del 1999, nelle
le con le sue decisioni politiche e Aziende Sanitarie Locali di Bologna
gli effetti pratici di tali decisioni. Nord e Imola. Entrambe hanno se­
Gli amministratori pubblici vivono guito, almeno nella prima fase, un
dove lavorano, sono direttamente percorso comune per l’individuazio­
identificabili con le loro politiche; ne degli attori da coinvolgere: han­
essi stessi, le loro famiglie e i loro no infatti scelto di attivare da su­
amici e conoscenti sono coinvolti bito momenti specifici di formazio­
dalle loro stesse decisioni. I pro­ ne, in cui è stato possibile confron­
cessi e la burocrazia a questo livel­ tarsi sui temi connessi alla promo­
lo sono meno complessi che in sede zione della salute ed acquisire un

27
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
lessico comune. Ciascuna ASL ha poi fatti individuare precisi aspetti su
valorizzato maggiormente aspetti cui agire per conseguire i propri
diversi: sul coinvolgimento della obiettivi di salute, in stretta ade­
Conferenza Sanitaria Territoriale ha renza al proprio territorio ed ai suoi
insistito maggiormente Bologna peculiari problemi. Agire sulla con­
Nord, mentre Imola ha individuato dizione anziana in montagna può
nelle “giurie dei cittadini” (ispirate voler dire, ad esempio, darsi l’obiet­
alle citizens juries anglosassoni) lo tivo di ridurre l’isolamento, magari
strumento capace di far emergere le intervenendo sui trasporti e la via­
problematiche di maggior evidenza bilità, o sulle reti telematiche, o
per i cittadini, quelle stesse su cui ancora sul decentramento dei servi­
stanno oggi costruendo progetti di zi; lo stesso obiettivo in contesto
intervento mirato, avendo individua­ di pianura può assumere valenze
to come ambiti di attenzione prio­ affatto diverse, ad esempio di pro­
ritaria quello della popolazione an­ mozione e sostegno alle reti comu­
ziana, degli incidenti stradali e del nitarie, alle associazioni di volon­
Le nuove esperienze regionali

disagio giovanile. tariato, di diversa organizzazione e


Si tratta di temi che, di fatto, accessibilità di alcuni servizi e così
stanno emergendo un po’ in tutte via.
le realtà territoriali, pur con sfac­ Ma è significativo vedere anche i
cettature e accenti anche molto di­ diversi modi in cui le singole realtà
versi: tutto questo è dovuto alla so­ territoriali hanno interpretato il
stanziale omogeneità del territo­ percorso tracciato dalla Regione
rio regionale e, per così dire, alla (come indicato nella deliberazione
diffusa percezione della rilevanza 321/2000), valorizzando maggior­
sociale di questi temi. Motivi che, mente alcuni aspetti rispetto ad al­
supportati anche da dati di natura tri: con modalità anche molto di­
epidemiologica, hanno fatto emer­ verse e con esperienze di coinvol­
gere queste ed altre tematiche an­ gimento delle comunità locali tal­
che dai documenti regionali di in­ volta coinvolgenti e davvero avvin­
dirizzo in materia. Non stupisce centi, ciascuna sta costruendo il
dunque la risonanza che queste te­ proprio, originale percorso di ela­
matiche hanno assunto, da Piacen­ borazione di progetti condivisi.
za fino a Ferrara o Rimini, pur in­ A Cesena, ad esempio, si è deci­
terpretate, come detto, con assolu­ so di privilegiare i focus groups come
ta originalità. Ciò su cui è interes­ strumento di coinvolgimento dei
sante soffermare l’attenzione sono vari attori sociali e, insieme, come
le interpretazioni locali dei mede­ meccanismo utile a mettere a fuoco
simi temi, la loro traduzione in pro­ e far emergere, in maniera ragiona­
getti diversi. ta ed approfondita, i problemi cui
Dire anziani o giovani, infatti, assegnare carattere prioritario.
significa fare una macro scelta di L’esperienza fin qui condotta, in
campo: ciò che segue, però, è ben particolare, ha riscosso notevole
altra cosa; ciascuna realtà deve in­ interesse e condivisione, ed ha na­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Figura 3
Modello
di Richmond
e Kotelchuck
applicato
alla promozione del­
la salute.

turalmente creato stimolanti attese salute”, si sta individuando l’ospe­


sul percorso futuro e sui suoi svi­ dale come luogo deputato non solo
luppi. alla cura delle fasi acute della ma­
A Modena l’attenzione maggiore lattia, ma anche come luogo di pro­
è stata posta invece nell’analisi dei mozione della salute. In tal modo
bisogni di salute, in un confronto si vuole infatti sottolineare come il
allargato e molto partecipato, an­ lavoro clinico (ed i professionisti a
che grazie all’ampia presenza di as­ questo preposti) possa a pieno ti­
sociazioni e gruppi organizzati. In tolo assumere un ruolo importante
particolare sono stati attivati “grup­ all’interno dei PPS; in quest’ottica,
pi di cittadini competenti”, com­ infatti, gli ospedali stessi divengo­
posti anche da forti valenze tecni­ no un sorta di ponte che consente
che, che hanno delineato gli ambi­ all’attività di prevenzione di entra­
ti di intervento prioritario e che re negli ospedali ed al lavoro clini­
sono ora alle prese con la scompo­ co di fare il suo ingresso nei PPS,
sizione e la descrizione dettagliata con un auspicato quanto atteso ar­
del “cosa fare” e per quali precisi ricchimento per entrambi. Per par­
obiettivi di salute. te sua Parma ha scelto invece di
Valorizzare anche il ruolo dei pro­ privilegiare il ruolo del Distretto
fessionisti della sanità è invece una (nella fattispecie quello di Langhi­
delle strade tentate a Reggio Emi­ rano), in ragione di un lavoro ca­
lia: qui, aderendo al progetto del­ pillare di coinvolgimento e parteci­
l’OMS denominato “Ospedali per la pazione già avviato con successo su

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
altre tematiche: insomma un avvio e della qualità dei servizi pre­
dei PPS in questo laboratorio già stati oltre che sulla loro efficien­
strutturato, prima di allargare l’am­ za economica;
bito di intervento ad altre realtà - un ruolo più forte attribuito agli
territoriali. Enti locali nella promozione della
Si tratta, come si vede, di un salute attraverso i momenti del­
universo in movimento, il cui coor­ la programmazione negoziata;
dinamento tecnico e progettuale è - la necessità di interventi che
naturalmente affidato all’Assessorato tendano alla modificazione dei
Regionale alla Sanità, mentre l’Agen­ fattori sociali, economici e am­
zia Sanitaria Regionale assicura, in bientali responsabili della per­
ogni fase, un prezioso supporto di dita della salute, attraverso ini­
formazione, ricerca e sperimentazio­ ziative politiche intersettoriali;
ne. - la presa di posizione nei confron­
ti del problema delle disugua­
Conclusione glianze in salute e della esclu­
Le nuove esperienze regionali

Alla luce di quanto discusso sopra sione sociale.


appare evidente che la nuova stra­
tegia per la salute implica trasfor­ La sfida principale che si presen­
mazioni sostanziali quali: ta riguarda la necessità non soltan­
- un nuovo stile di assistenza sa­ to di fondere le conoscenze dispo­
nitaria il cui impatto andrà va­ nibili con una strategia efficace, ma
lutato sulla base di effettivi mi­ anche e soprattutto di assicurare
glioramenti del livello di salute l’adesione convinta dei decisori po­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
litici che ne consenta la effettiva di una azienda USL.
attuazione. I PPS, così come elabo­
rati in Emilia-Romagna, si propon­ [5] Stefanini A. (2000), Politiche
gono come uno strumento per dare di salute e la salute della poli­
corpo a queste trasformazioni iden­ tica. Qualità Equità n.19: 74­
tificando nel livello locale (comu­ 82.
nale e distrettuale) l’ambito otti­
male per riuscire a combinare effi­ [6] Stefanini A. (2000), Politica dei
cacemente questi tre requisiti es­ servizi e politica per la salute.
senziali: una teoria scientifica, una Prospettive Sociali e Sanitarie.
strategia sociale e una volontà po­ Anno XXX 15 febbraio 2000: 1­
litica che supporti il cambiamento 6.
(e generi le risorse necessarie a dar
luogo al cambiamento).9 [7] Landstingsforbundet (2000),
Health impact assessments of
proposed policy decisions at lo­
NOTE cal and regional level. http://
www.lf.se/hkb/engelskversion/
[1] Blane D, Brunner E and Wilkin­ enghkb.htm. Sito consultato il
son R. (1996), Health and So­ 02/11/00.
cial Organisation: Towards a
health policy for the 21st cen­ [8] Mittelmark MB (2000), Promo­
tury. London, Routledge. ting social responsibility for he­
alth: health impact assessment
[2] Wilkinson R, Marmot M. Social and health public policy at
determinants of health. The so­ community level. Washington,
lid facts. Copenhagen: WHO; Pan American Health Organiza­
1998. tion. Fifth global conference on
health promotion, Mexico City,
[3] Regione Emilia-Romagna, Deli­ Mexico. 5-9 June, 2000.
berazione della Giunta Regio­
nale 1 marzo 2000, n.321. Pia­ [9] Atwood K, Colditz GA, Kawachi
ni per la Salute. Piano Sanita­ I. (1997), From public health
rio Regionale 1999-2001. Pri­ science to prevention policy:
mi provvedimenti di attuazio­ placing science in its social and
ne, Bollettino Ufficiale 2 mag­ political contexts. American
gio 2000. Journal of Public Health 87
(10): 1603-1606.
[4] La Conferenza sanitaria territo­
riale, inserita nella Legge regio­
nale n. 3/1999 sulla riforma Angelo Stefanini è Ricercatore presso il
Dipartimento di Medicina e Sanità
della autonomia degli enti lo­
Pubblica della Università degli Studi di
cali, è formata dai sindaci dei Bologna e consulente dell’Assessorato
Comuni compresi nel territorio alla Sanità, Regione Emilia-Romagna.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Promuovere la salute un decennio dalla valutazione degli
nell’ambiente: impatti ambientali, nota con la si­
gla VIA, (ci si riferisce soprattutto
la prospettiva alle discipline ingegneristiche, del­
della valutazione le scienze biologiche e della terra),
d’impatto e sebbene il termine “impatto” fi­
Paolo Daini guri oggi con una certa frequenza
nei documenti inerenti la salute e
la sanità, le applicazioni concrete
Dalla valutazione di impatto ambientale di valutazione sono ancora mode­
alla valutazione degli impatti sociali ste, in particolare se riferite in modo
e sulla salute della popolazione. integrato agli ambiti tradizional­
mente distinti di ambiente, salute
e territorio.
Contemporaneamente si sta pe­
Sanità, ambiente, salute e territo­ raltro consolidando una visione al­
rio sono quattro termini e concetti largata del sistema sanitario, inse­
che si intrecciano nel linguaggio da rito nel più ampio ambito della sa­
diversi anni in modo sempre più lute della popolazione, con l’obiet­
stretto. L’esigenza di conoscenza tivo di considerare questa nella sua
che precede un piano, un program­ interezza psico-fisico-sociale, e di
ma o un progetto, insieme a quella evidenziarne i suoi determinanti.
di comunicazione ed a quella di Fra i diversi, possibili modi di af­
partecipazione dei soggetti coinvol­ frontare tali questioni, si trova l’ap­
ti durante la loro formazione, ha proccio che qui si intende introdur­
prodotto l’utilità della valutazione re e la cui applicazione attraverso
degli impatti nel tentativo di pre­ un procedimento sequenziale (noto
venire o almeno di limitare gli ef­ anche come Health Impact Assess­
fetti indesiderati. Tale esigenza, at­ ment o HIA) è in grado di gestire in
traversa anche le fasi decisionali per modo più integrato le problemati­
finire con le verifiche a posteriori e che della salute e dell’ambiente, ri­
il monitoraggio. spetto alle quali ancora si lamenta
La valutazione degli impatti, dif­ una eccessiva separazione.
fusasi a partire dagli anni settanta
per le problematiche legate all’am­ Salute ed ambiente:
biente fisico, ha presto coinvolto, la stima degli impatti
in alcune realtà, anche quello so­ Una definizione classica considera
ciale e lo specifico che riguarda la gli impatti sulla salute come “que­
salute. gli effetti complessivi, diretti o indi­
Nella Provincia di Trento, la de­ retti di una politica, strategia, pro­
terminazione e la valutazione degli gramma o progetto sulla salute del­
impatti sociali e di quelli sulla sa­ la popolazione”. In queste poche
lute della popolazione non ha tut­ parole si riesce a leggere come il
tavia avuto lo spazio accumulato in concetto di impatto si fonda su

32
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
quello di cambiamento e di stima
delle modificazioni attese tra un
“prima” ed un “dopo”. Per realizza­
re queste stime di previsione, l’at­
tenzione al pragmatismo, indirizzato
ad incidere nei processi decisionali
reali, ha portato alla individuazio­
ne di un procedimento in cui con­
vergono numerose discipline e di­
versi attori. Il fine ultimo è raggiun­
gere una maggiore tutela dell’am­
biente e migliori livelli di salute
nella popolazione, per contribuire
a quello che da alcuni anni viene
chiamato sviluppo sostenibile (SD).
L’intento di costruire un quadro
complessivo che chiarisca gli impat­
ti e le loro relazioni con le scelte
antecedenti, sta progressivamente
spingendo la frontiera del “conside­ ti, determina anche la necessità di
rato” verso gli impatti indiretti, un più robusto coordinamento in­
come indica la definizione richia­ terdisciplinare, a cui è affidato il
mata precedentemente nonché ver­ compito di realizzare una sintesi e
so gli impatti “cumulati” (dovuti di comunicare il quadro complessi­
cioè alla combinazione di più azio­ vo, prodotto finale di tutto il pro­
ni simultanee) che non necessaria­ cesso. Queste riflessioni rimandano
mente si rivelano in una delle di­ anche, da un differente punto di vi­
mensioni singolarmente prese in sta, al paradigma di scambio (tra­
esame. de-off), presente sin dagli inizi nella
Per implementare la valutazione valutazione d’impatto. Nella acce­
d’impatto, tanto sull’ambiente quan­ zione classica, tale paradigma indi­
to sulla salute, risultano quindi ne­ ca che nella valutazione degli im­
cessarie oltre alle conoscenze ge­ patti sull’ambiente e sulla salute,
nerali, spesso richiamate dalla ma­ vanno identificati e resi evidenti, in
nualistica, differenti competenze termini di gruppi di persone e di
professionali; limitandosi all’area elementi ambientali, quelli che ri­
più direttamente legata agli impat­ cevono benefici e quelli che subi­
ti sulla salute, possono ricordarsi scono perdite. In una accezione più
oltre a quelle che rientrano nella ampia, sul versante pratico, emerge
sfera medica e psicologica, l’econo­ come tale paradigma sia continua­
mia e la sociologia. L’aumento della mente presente, ad esempio come
complessità portato sia dalla stima scambio tra l’approfondimento de­
di impatti indiretti e cumulati sia dicato agli impatti specifici e quel­
dagli impatti specialistici coinvol­ lo dedicato alla loro sintesi.

33
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
La figura 1, basata sulla lettera­ colazione di livello inferiore, che
tura specialistica, riassume gli ele­ indica alcune classiche aree dell’am­
menti delle triade su cui opera la biente fisico, della sfera sociale e
valutazione di impatto ambientale, di quella individuale. Rappresenta­
sociale e sulla salute. I tre ambien­ no le aree principali in cui si è ac­
ti rivestono importanza, e parteci­ cumulata ricerca ed esperienza. È
pano come determinanti della salu­ anche evidenziato come l’educazio­
te sia per gli impatti positivi che ne alla salute si collochi in qualità
per quelli negativi. Il differente peso di area cerniera tra la sfera del so­
e l’attenzione prestata a ciascuno ciale e l’ambito individuale, presen­
sono legati necessariamente al caso tando insostituibili valenze nel me­
specifico; esiste una concreta diffi­ dio e lungo periodo per politiche
coltà, ben presente nel dibattito te­ destinate sia a maggiori livelli di
orico e nella pratica, a raggruppare salute che a comportamenti com­
casi a diversi livelli di generalità per patibili con la conservazione del­
problematiche ricorrenti. Nondime­ l’ambiente.
no attraverso un lavoro che si tra­ Come ulteriore considerazione
duce soprattutto nella predisposi­ generale, va ricordato che teoria e
zione di linee guida, si sta ottenen­ pratica della valutazione ambienta­
do la condivisione delle metodolo­ le stanno cercando di integrarsi con
gie e delle esperienze valide. la stima degli impatti sulla salute
Nella figura, all’interno dei tre cir­ derivata dalle diverse branche della
coli, viene proposta una prima arti­ medicina e della psicologia. Alcuni
Salute e ambiente

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
primi risultati sono stati ottenuti, no il momento di valutazione in “ra­
ma molto rimane ancora da fare, in pido” o “accurato”, oppure vi sono
particolare quando ci si sposta ver­ molti autori ed organizzazioni che
so il concetto di salute psico-fisi­ mettono in evidenza l’indispensa­
ca, che presenta intrecci di relazio­ bilità del confronto di alternative
ni a minore livello di separabilità e differenti, in particolare nelle fasi
necessità di strumenti di misura che vanno dallo studio alla nego­
complessi. ziazione.
Nella Provincia Autonoma di Tren­
Il procedimento e i metodi to la valutazione degli impatti sul­
Come accennato, la valutazione de­ la salute trova uno spazio istituzio­
gli impatti sulla salute si articola nale all’interno delle vigenti norma­
sia nel procedimento complessivo, tive di Valutazione di Impatto Am­
applicabile a politiche, piani, pro­ bientale, ma va sottolineato come
grammi e progetti (i primi tre casi in senso più ampio i suoi concetti e
sono spesso indicati con la sigla metodi possono essere utilizzati
PPP, e fatti rientrare nella valuta­ nella programmazione sanitaria,
zione d’impatto strategica, una più consentendo un maggior approfon­
recente estensione della VIA), sia dimento analitico e decisionale.
in alcuni metodi e strumenti speci­ Questo spazio relativamente meno
fici per l’applicazione concreta. Il “formalizzato” ma diffuso nel con­
procedimento risulta oggi ampia­ creto si trova nelle relazioni, negli
mente condiviso a livello interna­ studi di fattibilità e nelle analisi
zionale e, seppure spesso preveda costi-benefici e derivate, oltre che
Figura 1
dei “ricircoli” (per cui i risultati o nella ricerca applicata, sia che esse
I tre ambienti su le scelte ad un certo punto portano riguardino il momento programma-
cui opera l’impatto a cambiare e ripetere uno o più dei torio che quello delle modifiche
ambientale.
momenti precedenti) è organizzato operative.
attraverso definiti passaggi succes­ L’identificazione di massima dei
sivi. rischi e/o dei benefici per la salute
Come procedimento, lo schema della comunità coinvolta attiene ai
classico delle fasi è il seguente: momenti iniziali del procedimento,
- screening essenzialmente le fasi di screening
- scoping e di scoping, mentre nella realizza­
- termini di riferimento zione dello studio valutativo ven­
- studio di valutazione gono precisati i legami tra i pro­
- analisi e verifica dello studio di grammi e le azioni con le categorie
valutazione proprie dell’epidemiologia, stimati
- negoziazione i rischi (o i miglioramenti), defini­
- implementazione to il profilo della popolazione sog­
- monitoraggio getta ai cambiamenti con la sua
Tale sequenza, viene anche ulte­ vulnerabilità ed infine valutato l’im­
riormente articolata: così vi sono patto per la salute.
proposte di opzioni che suddivido­ Rispetto all’analisi dei rischi per

35
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
la salute, che rappresenta in sè or­ successivi vengono considerate in
mai una disciplina consolidata, va qualche misura entrambe. Tale linea
notato come sia apprezzabile, ed d’azione, che porta il “pubblico
apprezzata, la variabilità nella va­ coinvolto” nel “tecnico”, rappresen­
lutazione del rischio effettuata da ta una genuina e purtroppo assai
esperti e non esperti. La colloca­ rara forma di partecipazione, ricon­
Salute e ambiente

zione di tale momento nel contesto ducibile al paradigma che vede il


generale del procedimento che si sta rischio per la salute come un im­
illustrando appare tutt’altro che tra­ pianto socialmente determinato.
scurabile, poiché fra i criteri fon- Inoltre, il differenziale esperti-non
danti dell’HIA vi è la partecipazio­ esperti nella valutazione del rischio
ne, secondo modalità diversificate, presenta altre importanti implica­
della popolazione coinvolta. I risul­ zioni di natura strettamente infor­
tati della stima dei rischi per la sa­ mativa e comunicativa, queste però
lute, elemento determinante e pro­ riguardanti in prevalenza le fasi fi­
fondamente incastonato nel tutto, nali del processo.
si riversano “in cascata” nelle fasi Tra i diversi metodi utilizzati nel
successive di negoziazione e di de­ procedimento, i più diffusi sono gli
cisione finale. Così può esserci una elenchi di analisi, conosciuti come
differenza anche sensibile se alla check-list e le matrici. Le prime ser­
stima da parte degli esperti ne vie­ vono per rendere più semplici i pro­
ne affiancata e comparata una pro- blemi affrontati, mediante la sele­
dotta dai non esperti. Negli stadi zione degli aspetti e dei fattori ri­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
tenuti più importanti. Le matrici in­ passando dal fattore specifico alla
vece puntano principalmente a si­ sintesi dei molti aspetti di un pia­
stematizzare ed analizzare le rela­ no/progetto che coinvolgono la sa­
zioni fra azioni o settori coinvolti lute, si riduce progressivamente la
dal piano/progetto da una parte, ed quantificazione, e la formalizzazio­
tipi di influssi sulla salute (come ne adotta “maglie” via via più lar­
malattie trasmissibili, malattie non ghe.
trasmissibili, infortuni, disagio men­ Infine, tornando agli obiettivi del
tale, ecc.) dall’altra. procedimento, è da ricordare quello
Le matrici nel presentare le rela­ della gestione dei rischi per la salu­
zioni, per lo più col fine di riassu­ te; esso è presente soprattutto nel­
merle per consentire un apprezza­ la fase di negoziazione ed imple­
mento simultaneo di aspetti diffe­ mentazione con interventi di tipo
renti, mettono in risalto un proble­ regolamentare (come limitazioni
ma classico di tutta la materia del­ nell’uso di prodotti o l’obbligo di
la valutazione d’impatto, che è l’ar­ protezioni durante certi lavori) o di
ticolazione qualitativo/quantitati­ predisposizione di mezzi e proce­
vo. Negli impatti sociali e sulla sa­ dure di emergenza, mentre già nel­
lute, ci si può aspettare, quasi con la fase di studio dà luogo alla defi­
certezza, che in uno studio di valu­ nizione di misure di mitigazione del
tazione siano presenti sia stime di rischio, che si traducono, operati­
carattere qualitativo che di carat­ vamente, in cambiamenti nella po­
tere quantitativo. Così le matrici che litica o nel progetto.
si incontrano presentano simboli
semplici (ad indicare presenza/as­ Alcune questioni applicative
senza) o simboli per categorie ordi­ Se la procedura per realizzare la va­
nali (come basso, medio, alto), e lutazione degli impatti sulla salu­
meno spesso valutazioni quantita­ te, in termini di suddivisione del
tive espresse numericamente. Non percorso su fasi successive risulta
di rado accade anche di incontrare ben definita, una situazione di mi­
matrici contenenti numeri che espri­ nor certezza si riscontra, quando i
mono in realtà scale ordinali di va­ diversi momenti vanno tradotti sul
lutazione. Oltre ai due precedenti, piano applicativo, e gli impatti de­
sono poi utilizzati anche altri me­ vono essere valutati nel segno e
todi, come i network, o tecniche nella grandezza. Questo sia per le
specifiche come quelle per raggiun­ inevitabili semplificazioni, anche
gere il consenso in riunioni deci­ drastiche, della situazione in esame
sionali. Ancora, modellistica con (che si rendono necessarie per ri­
maggiore formalizzazione matema­ condurla ad una dimensione maneg­
tico-statistica si trova nella deter­ giabile) sia per le molteplici dimen­
minazione degli impatti per aspetti sioni sempre coinvolte. Un esempio
specifici, come, ad esempio, nel tra gli infiniti: una cosa è determi­
caso delle diffusione di inquinanti. nare in laboratorio l’intensità sono­
In generale, si può affermare che ra (in dB(A)) che corrisponde alla

37
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
soglia del dolore - la cui individua­ maggior precisazione, la questione
zione va poi fra l’altro a finire in non sembra affatto semplificarsi. In
normative e standard per i costrut­ sintesi, collegare interventi affatto
tori di macchinari di tutti i generi ­ ipotetici ai metodi e alle categorie
un’altra è stimare il livello di fasti­ epidemiologiche, non è strada bre­
dio acustico (noise annoyance) in­ ve e piana.
teso come vissuto psico-fisico, in­ I due spunti proposti sono deli­
dotto dal progetto di una nuova li­ beratamente tratti da interventi
nea ferroviaria ad alta velocità su­ “esterni” al settore sanitario, ma
gli abitanti di un centro abitato. volendo se ne trovano facilmente
Altro esempio, anche più comples­ moltissimi legati ad interventi su
so: il tema dell’attività fisica inte­ quest’ultimo, tanto su strutture che
ressa da tempo la promozione della su programmi gestionali. A questo
salute, e tra i diversi tipi di eserci­ punto preme evidenziare il denomi­
zio viene studiato il ciclismo non natore comune di tali situazioni, al
agonistico per i suoi benefici effet­ di là delle specificità che contrad­
ti sulla salute. Si ipotizzi un consi­ distinguono temi assai diversi fra
stente piano di incremento, sull’in­ loro.
tero territorio provinciale, di piste Questo può rinvenirsi nella chia­
ciclabili, e ci si chieda se e quali rezza, nel dettaglio e nella capaci­
impatti (ed eventualmente come tà di argomentare i confini che ven­
misurarli) questo piano potrebbe gono fissati per il problema in esa­
produrre sulla salute della popola­ me, ricordando che tali limiti, in­
zione. A prescindere dalla quantità sieme ai vincoli propri dei metodi
di effettivo utilizzo delle piste pro­ che si utilizzano, caratterizzano l’ac­
gettate, va considerato se l’incre­ quisizione dei dati prima, e, succes­
mento riguarda lo svago e/o porta sivamente, la spiegazione dei risul­
Salute e ambiente

ad una riduzione di altri mezzi di tati che vengono presentati. Pertan­


trasporto. Poi potrebbero ridursi (o to essi andrebbero dichiarati sem­
intensificarsi) gli incidenti con i pre e comunque in modo esplicito,
conseguenti infortuni oltre ad ef­ poiché ciò costituisce un elemento
fetti di miglioramenti sul piano dei di trasparenza culturale e, spesso,
benefici per la salute. Se però la scientifica. Che è poi riflettere su
ciclabile corre in prossimità di in­ quello che in economia viene con­
tenso traffico veicolare (come ac­ siderato come “esternalità”, e nella
cade per un tratto esistente in via metodologia della ricerca, come i
Brennero a Trento) gli effetti sul­ diversi aspetti di validità.
l’apparato respiratorio non è detto Nella valutazione degli impatti
che siano di segno positivo. sulla salute, dove le relazioni di cau­
Guardando alla componente psi­ salità sono mediate, sfumate, diffi­
cologica della salute, ormai diffici­ cili da cogliersi e instabili sul pia­
le da ignorare, per passare ad esem­ no temporale vi è un forte pericolo
pio da un generico “impatto sostan­ che tali relazioni discendano da as­
zialmente positivo” ad una qualche sunzioni piuttosto che da un pro­

38
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
cesso analitico e argomentativo sup­ Tali dimensioni, pur non esauren­
portato da impianti teorici precisi. do certo quelle di rilievo, possono
Un pericolo tutt’altro che raro nelle costituire una buona base per im­
applicazioni concrete, come messo postare correttamente un HIA da
più volte in evidenza dalla lettera­ effettuare, oppure per stimare il va­
tura specializzata, e come si è cer­ lore di uno già svolto.
cato di esporre in precedenza. Una
possibile spiegazione è che dichia­ Note conclusive
rare le “condizioni di contesto” L’estrema sinteticità di quanto è sta­
spesso si scontra, con il desiderio, to presentato non evidenzia che in
immediato e di facile presa, tanto minima parte le molte sfaccettatu­
di trovare certezze e spiegazioni che re e le potenzialità che possiede la
di raggiungere significativi livelli di prospettiva della valutazione di im­
relazione causale, presenti in parti­ patto applicata allo specifico della
colare nelle fasi politiche, di tran­ salute. È però importante sottoli­
sazione e di comunicazione dell’in­ neare come nella matrice che l’ha
tero processo valutativo sugli im­ prodotta siano ampiamente presen­
patti. ti i valori di equità, di eredità inter-
Per districarsi può essere quindi generazionale e di condivisione par­
opportuno spendere tempo e risor­ tecipata delle scelte, valori ricono­
se all’inizio per ben collocare l’in­ sciuti da molti come fondanti e non
tervento di valutazione degli impatti surrogabili della società umana.
lungo alcune importanti dimensio­ Valori il cui spessore, nel concreto,
ni: una prima è rappresentata dai non può essere considerato in con­
due poli individuale e clinico da una tinua ed automatica espansione,
parte e sociale, di comunità dall’al­ stanti le molte inevitabili ammis­
tra, soprattutto in termini dei co­ sioni che le disuguaglianze sono in
strutti e dei metodi a cui ci si rife­ rapido aumento, ed i legittimi dub­
risce per sviluppare il lavoro; un’al­ bi sul livello di salute del pianeta
tra è la dimensione di scala (in ter­ che verrà consegnato alle genera­
mini di orizzonte spaziale e tempo­ zioni future. Sono sufficienti que­
rale), importante perché qualsiasi ste ragioni di fondo per compren­
stima e valutazione necessita di dere l’importanza di fare passi in
strumenti di misura in grado di rac­ avanti, anche se piccoli e faticosi,
cogliere e discriminare i dati sui nell’individuare e stimare le riper­
quali opera, e la valutazione degli cussioni che i cambiamenti pianifi­
impatti sulla salute non fa certo cati, progettati o realizzati nell’am­
eccezione. Una terza è quella defi­ biente (sia fisico che sociale) pro­
nita dal continuum strategico-ope­ ducono sulla salute della popolazio­
rativo, che aiuta a collegare le va­ ne. La valutazione d’impatto offre
lenze conoscitive agli altri momen­ un quadro, definisce un procedimen­
ti in cui si articola l’azione di pre­ to ed ha sperimentato un certo nu­
venzione e di promozione della sa­ mero di strumenti operativi. Que­
lute. sto, come è noto, non garantisce

39
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
che la fase decisionale segua in toto [5] Stokols, D. (1992), Establishing
i medesimi valori, ma al minimo si and Mantaining Healthy Envi­
può sperare che la sua applicazione ronments – toward a Social Eco­
pratica aumenti in una qualche mi­ logy of Health Promotion, in
sura l’adesione ad essi dei decisori, American Psychologist, 47, 1,
dei tecnici e del pubblico, e che 6-22.
l’outcome (cfr, APSS, Programma di
sviluppo strategico – Glossario) di [6] Pershagen, G. (1999), Resear­
tutto il “sistema salute” ne conse­ ch priorities in environmental
gua apprezzabili benefici. health, in BMJ, 318, 1636­
1637.

[7] Dean, K. (Ed.) (1993), Popula­


tion Health Research – Linking
Theory and Methods. London:
Sage.

[8] Department of Health, (1999),


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Health Impact Assessment –
Report of a Methodological Se­
[1] APSS (2001), Programma di svi­ minar, Department of Health,
luppo strategico – Glossario. 10311 IP 500 Dec 99 (CWP).
Trento (I): Litografica Editrice London.
Saturnia.
[9] Terza Conferenza Ministeriale
[2] European Centre for Health Po­ della Regione Europea sull’am­
licy, Gothenburg consensus pa­ biente e la salute (1999), Ac­
Salute e ambiente

per December, 1999 (1999), cesso all’informazione, parteci­


Health Impact Assessment – pazione pubblica e accesso alla
Main concepts and suggested giustizia nelle questioni riguar­
approach, Brussels. danti l’ambiente e la salute (tra­
duzione in lingua italiana su
[3] WHO (2000), The World Health questo numero di Punto Omega
Report 2000 – Health Systems: a pag. 166).
Improving Performance.Geneva:
WHO.

[4] Kwiatkowski, R.E. and P. Gos­


selin (2001), Promoting human
impact assessment within the
environmental impact assess­
ment process: Canada’s work in Paolo Daini è funzionario del Servizio
progress, in Promotion & Edu­ Programmazione e Ricerca sanitaria
cation, VIII/1, 17-20. della Provincia Autonoma di Trento.

40
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Promozione della salute chiede al pubblico non è tanto di
e marketing sociale acquistare qualcosa quanto piutto­
sto di cambiare un’opinione e di
Vittorio Curzel modificare un comportamento che
si ritengono dannosi per l’interesse
Il ruolo strategico e i limiti del marketing individuale e/o collettivo. La con­
correnza con cui ci si confronta non
sociale e della comunicazione pubblica
è una marca o un prodotto (e nem­
nella promozione della salute.
meno una particolare visione del
mondo, un sistema di valori, uno
status, di cui quel dato prodotto
rappresenta o vorrebbe rappresen­
tare un simbolo), ma piuttosto una
ben determinata opinione, un ben
determinato stile di vita che si vo­
Marketing e comunicazione gliono combattere o modificare.
per la salute Gli obiettivi del marketing socia­
Se la finalità primaria delle inizia­ le saranno dunque di cambiamento
tive e delle politiche pubbliche di cognitivo (per favorire attraverso una
promozione della salute è facilitare maggiore conoscenza del problema
l’adozione di stili di vita favorevoli e delle sue soluzioni l’adozione di
al conseguimento e al mantenimen­ un determinato comportamento),
to del benessere fisico e psicologi­ d’azione (incentivando determina­
co dei cittadini non vi è dubbio che te scelte a scapito di altre), di com­
il marketing e la comunicazione so­ portamento (inducendo l’abbando­
ciale sono strumenti primari per rag­ no di abitudini pericolose e l’assun­
giungere tale obiettivo. zione di comportamenti sani) e di
Infatti, mentre la funzione del valori (creando, ad esempio, un at­
marketing tradizionale è promuove­ teggiamento favorevole della popo­
re e ampliare la vendita di beni e lazione verso un disegno legislati­
servizi, veicolare l’immagine posi­ vo che disciplini o vieti il fumo nei
tiva di una ditta produttrice e “fi­ locali pubblici)1.
delizzare” i suoi clienti, il marke­
ting sociale può contribuire signi­ Differenze e analogie
ficativamente al raggiungimento di con il marketing d’impresa
obiettivi di interesse collettivo (in Nel considerare l’applicazione del
questo caso la salute) attraverso la marketing all’azione della Pubblica
modifica di atteggiamenti e com­ Amministrazione è necessario evi­
portamenti di individui e gruppi denziare alcune differenze.
sociali. Va innanzi tutto detto che alcune
Nel marketing e nella comunica­ organizzazioni come le Aziende sa­
zione sociale oggetto dell’offerta nitarie, pur non avendo fini di lu­
non sono tanto i prodotti (beni o cro, svolgono alcune attività pro­
servizi) quanto le idee e ciò che si duttive che le rendono del tutto si­

41
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
mili ad aziende private e, in questo scambio sono per lo più idee,
senso, potrebbero essere interessa­ valori, atteggiamenti e compor­
te ad utilizzare, per la promozione tamenti. Le idee rappresentano
della propria immagine e attività, il prodotto principale anche
anche tecniche tipiche del marke­ quando siano associate a beni e/
ting tradizionale. Parleremo in que­ o servizi (offerti per facilitare
sto caso di marketing dei servizi l’adozione di quella data idea,
pubblici. Da questo punto di vista atteggiamento o comportamen­
la differenza con il marketing d’im­ to);
presa non risiede nella natura pub­ - la finalità dell’offerta: l’obietti­
blica del soggetto, ma piuttosto vo principale di una campagna
nella responsabilità connessa ad di marketing sociale è quello di
attività di marketing che hanno ri­ risolvere un problema di interes­
levanza sociale e finalità dettate se collettivo attraverso il cam­
dalle esigenze della collettività. biamento di atteggiamenti e
Philip Kotler distingue fra marke­ comportamenti individuali e/o di
ting delle organizzazioni senza fini gruppo, sia prospettando bene­
Il ruolo del marketing sociale

di lucro (marketing for no profit or­ fici individuali di interesse col­


ganisations), marketing sociale (so­ lettivo (p.es. la salute) che be­
cial marketing) e marketing dell’im­ nefici sociali derivanti da com­
presa dal punto di vista delle re­ portamenti individuali (p.es. il
sponsabilità sociali dell’azienda (so­ risparmio energetico).
cietal marketing), che deve comun­
que operare secondo modalità che Alcuni Autori evidenziano anche
preservino o rafforzino il benessere il fatto che le campagne di marke­
del consumatore e della collettivi­ ting sociale generalmente affronta­
tà2 . no temi universalmente accettati,
In questa accezione “Il marketing distinguendosi in questo dal marke­
sociale è la progettazione, la rea­ ting politico o da campagne pub­
lizzazione e il controllo dei program­ blicitarie d’opinione promosse da
mi finalizzati ad aumentare l’accet­ associazioni, sindacati, movimenti
tabilità di una causa o di un’idea partiti, a favore o contro determi­
sociale (presso uno o più gruppi nate idee oggetto di controversia.
obiettivo). Esso utilizza i concetti Tale distinzione appare tuttavia la­
della segmentazione del mercato, bile e discutibile. Infatti, se è vero
della facilitazione, degli incentivi e che il marketing sociale può essere
della teoria dello scambio per mas­ impiegato per sostenere cause su cui
simizzare la risposta del gruppo vi è un diffuso consenso, altre cam­
obiettivo”3. pagne di pubblica utilità4 potrebbero
essere non condivise universalmente
Gli elementi che caratterizzano il per motivi religiosi, morali o ideo­
marketing sociale sono: logici (si pensi ad esempio alla cam­
- la tipologia dell’offerta: i prodotti pagne per l’utilizzo del preservati­
che si offrono come oggetto di vo nella lotta all’AIDS).

42
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Figura 1
Campagna per la
promozione di una
sana alimentazione
(cinque soggetti
diversi per
affissione murale,
m. 6 x 3; 5 soggetti
diversi per
manifesti cm. 70 x
100; un pieghevole
“Guida rapida per
la salute”).
Elaborazione e
realizzazione
nell’ambito del
“Progetto
Comunicazione per
la salute” ­
Provincia Autonoma
di Trento - 2001. Marketing per il cambiamento lute prodotti da un dato com­
Ideazione e Art Per ottenere un cambiamento nel- portamento o sui benefici deri­
Direction V. Curzel.
l’atteggiamento e nel comportamen­ vanti dal cambiamento.
to, in senso più favorevole alla sa­
lute, sono possibili vari interventi, Il marketing sociale trae origine
riferibili sostanzialmente ai seguenti da quest’ultimo approccio, pur te­
approcci: nendo conto che campagne infor­
- “normativo” - interventi legisla­ mativo-educative possono risultare
tivi di restrizione o incentivazio­ da sole inefficaci, per inadeguatez­
ne rispetto alla produzione, alla za del messaggio (rispetto al tar­
vendita e al consumo di deter­ get) o perché i messaggi possono
minati prodotti, ritenuti rispet­ essere recepiti in modo distorto e
tivamente dannosi o utili per la riduttivo o perché gli individui
salute; mettono in atto processi selettivi
- “tecnologico” - innovazioni tec­ rispetto all’esposizione, alla com­
nologiche che possono aiutare le prensione e alla memorizzazione dei
persone nell’abbandonare un messaggi o infine per il fatto che
comportamento dannoso o assu­ non di rado tali campagne fornisco­
merne uno favorevole; no informazioni sul rischio insito in
- “economico” - politiche di au­ un comportamento dannoso (per es.
mento o riduzione dei costi re­ il fumo), ma non forniscono aiuti
lativi a comportamenti indeside­ concreti per modificare tale compor­
rati o auspicati nonché politi­ tamento dopo l’esposizione al mes­
che di disincentivazione o incen­ saggio (per es. che cosa fare per
tivazione, per esempio attraver­ smettere di fumare e quali aiuti esi­
so l’eliminazione di sovvenzioni stono).
o attraverso ricompense; La consapevolezza di tali limiti
- “informativo-educativo” - elabo­ ha fatto sì che il marketing e la co­
razione e diffusione di messaggi municazione sociale adottassero un
per informare sui danni alla sa­ approccio più esteso, integrando

43
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
vari strumenti di intervento e con­ difficoltà sono non soltanto nel
siderando, nello svolgersi del pro­ fornire informazioni adeguate in
cesso di pianificazione, che i mass- modo efficace, ma anche nel con­
media sono certamente molto utili vincere le persone ad agire, te­
per sensibilizzare, informare e crea­ nendo conto che anche laddove
re consapevolezza, ma che la co­ esista un atteggiamento favore­
municazione interpersonale può es­ vole, vi possono essere una se­
sere determinante per favorire il rie di costi reali o percepiti (il
cambiamento comportamentale. costo economico, la distanza, il
tempo, etc.) in grado di allon­
Nel fissare gli obiettivi di una tanare il potenziale utente.
campagna è bene considerare la L’azione di marketing dovrà dun­
possibilità di individuare anche più que affiancare alle iniziative di
obiettivi in successione, così come comunicazione facilitazioni e in­
potremmo darci obiettivi diversi per centivi capaci di bilanciare i co­
diversi segmenti di popolazione o sti e stimolare attraverso tutti
gruppi-obiettivo. gli elementi del marketing mix
Il ruolo del marketing sociale

Comunque sia si dovrà tenere pre­ l’azione desiderata;


sente le possibili tipologie di cam­ c) cambiamento di comportamento:
biamento per cui lavorare, che sono lo scopo è quello di favorire la
state sopra accennate e che in or­ modifica o l’abbandono di com­
dine crescente di difficoltà di at­ portamenti dannosi (per. es. l’as­
tuazione, sono le seguenti: sunzione di droghe) e l’adozio­
a) cambiamento cognitivo: lo sco­ ne di nuove abitudini favorevoli
po principale è quello di creare alla salute. Anche in tal caso il
conoscenza e consapevolezza su solo ricorso ai mass-media si è
un dato tema (per es. sul valore rivelato solitamente insufficien­
nutritivo dei vari alimenti). Le te, quando non controproducen­
difficoltà maggiori in questo te. È in ogni caso necessario ef­
caso risiedono nell’identificare i fettuare ricerche di marketing
segmenti che hanno maggior preliminari nonché pre-test per
carenza informativa in tale am­ verificare gli effetti del messag­
bito, capire quali siano le loro gio su un campione adeguato;
abitudini di consumo dei media, d) cambiamento di valori: lo scopo
decidere di conseguenza forme è modificare valori e opinioni
e contenuti del messaggio, ca­ profondamente radicati rispetto
nali e tempi per la diffusione; ad alcuni temi o situazioni (per
b) cambiamento d’azione: lo scopo es. i pregiudizi razziali e/o reli­
è quello di indurre il maggior giosi). È certamente il cambia­
numero di persone possibile a mento più difficile da attuare,
compiere una data azione entro dato che l’identità e il benesse­
un tempo determinato (per es. re individuale si basano anche
aderire a una campagna di vac­ su un sistema di valori e su di
cinazione antinfluenzale). Le una “Weltanschauung” tenden­

44
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
zialmente dotati di forte coeren­ La pianificazione di marketing
za interna e capaci di orientare per il cambiamento
tanto la percezione della realtà Qualunque sia il cambiamento che
quanto le scelte di comporta­ si intende promuovere la pianifica­
mento individuali. L’introduzio­ zione è una fase determinante per
ne di elementi cognitivi disso­ il successo di un’azione di marke­
nanti crea evidentemente tensio­ ting sociale.
ne (fra il cambiamento auspica­ Il processo di pianificazione pre­
to e la tendenza generalmente vede queste fasi:
consistente alla conservazione) 1) analisi del macro e micro-ambien­
per cui le persone cercheranno te àcontesto socio-economico,
spesso di evitare informazioni culturale, tecnologico, politico e
incoerenti o di reintegrarle, di­ normativo all’interno del quale
storcendole o negandole, nel pro­ agiscono le forze che sostengo­
prio sistema di valori. Sono dun­ no le idee e i comportamenti
que necessarie intense e prolun­ considerati favorevoli a una data
gate iniziative di informazione iniziativa di promozione della
e sensibilizzazione, ma non solo. salute (come ad esempio una
Talvolta sono indispensabili in­ campagna anti-fumo) ma anche
terventi normativi e in questo le forze contrarie o antagoniste
caso l’azione di marketing può nonché i diversi tipi di pubblico
servire per creare un clima favo­ ostili, alleati o neutrali, la si­
revole all’approvazione della tuazione della domanda e della
nuova legge. concorrenza, etc5 ;
Figura 2 2) sviluppo del piano àdefinizione
“Guide rapide per
la salute n. 1: degli obiettivi, segmentazione
Escursioni sicure”. della popolazione in gruppi omo­
Le guide, piegate,
hanno la
genei e individuazione dei grup­
dimensione di una pi-obiettivo, elaborazione delle
carta di credito, da strategie e dei programmi ope­
portare e consultare
ovunque. Sono rativi;
dedicate alla 3) attuazione;
prevenzione dei
comportamenti a
4) controllo e valutazione dell’effi­
rischio e alla cacia.
promozione della In ognuna di queste fasi l’attivi­
salute.
Elaborazione e tà di ricerca (sia primaria, con rac­
realizzazione colta diretta dei dati, che seconda­
nell’ambito del
“Progetto
ria, con l’analisi dei risultati di ri­
Comunicazione per cerche precedenti, svolte anche da
la salute” ­ altri enti, sia quantitativa che qua­
Provincia Autonoma
di Trento. litativa) potrà fornire elementi utili
Ideazione e per il processo decisionale, consen­
coordinamento
redazionale ed
tendo di definire il problema a cui
editoriale V. Curzel. si intende dare una soluzione, di

45
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
individuare bisogni, opinioni e at­ sesso, reddito, livello di istruzione,
teggiamenti preesistenti, di seg­ religione, razza, dimensione del
mentare il pubblico in target – gruppo famigliare, etc.), psicografi­
groups. che (classe sociale, stili di vita, in­
teressi, opinioni, etc.), comporta­
Una volta definito il problema si mentali (benefici ricercati, utilizzo
considerano le risorse disponibili e abituale o meno di un dato bene o
si fissano gli obiettivi della campa­ servizio e atteggiamento verso lo
gna, coerentemente con la mission stesso, costi percepiti, etc.)
dell’ente promotore e in relazione I dati circa le variabili psicogra­
ai bisogni espressi dall’utenza. Tali fiche e comportamentali sono cer­
obiettivi vengono normalmente de­ tamente i più difficili da raccoglie­
scritti in forma alquanto generica re ma possono aiutare a compren­
(p.es. “promuovere un uso corretto dere meglio perché, quando e a quali
dei farmaci in casa”). Tuttavia, per condizioni un gruppo di persone
poter effettuare il controllo e la accetterà lo scambio di marketing
valutazione di una campagna, sa­ proposto (cambio di atteggiamento
Il ruolo del marketing sociale

rebbe opportuno fissare anche tra­ o comportamento in cambio di be­


guardi operativi misurabili ed elen­ nefici per la salute, sociali etc.).
carli in ordine di priorità in relazio­ Alla segmentazione seguirà
ne alle risorse disponibili (p.es. ri­ l’eventuale scelta di rivolgere l’azio­
durre entro tre anni del 15% il con­ ne solo ad alcuni gruppi ritenuti più
sumo di farmaci vendibili senza ri­ bisognosi o più interessati all’inter­
cetta medica), tenendo presente che vento, come pure la definizione di
tali obiettivi devono essere ragio­ programmi specifici per ogni seg­
nevolmente conseguibili, in relazio­ mento. Una strategia di marketing
ne ai gruppi che si intendono rag­ indifferenziato (un unico program­
giungere e alle opportunità o agli ma di azione per l’intero mercato)
ostacoli che si presentano nell’am­ consente certamente maggiori eco­
biente di riferimento. nomie, ma dà buoni risultati soltan­
to se vi è un’effettiva omogeneità
La successiva definizione delle di bisogni e desideri nei diversi
strategie e dei programmi operativi segmenti.
implica la suddivisione del mercato
(segmentazione) in gruppi di con­ Dopo aver selezionato i gruppi-
sumatori/utenti omogenei per le obiettivo si procede al posiziona-
caratteristiche prescelte. Le varia­ mento del prodotto offerto all’inter­
bili normalmente utilizzate (anche no di ogni segmento, cioè vengono
in combinazione tra loro) per l’in­ individuati i vantaggi competitivi
dividuazione dei diversi segmenti (in relazione ai bisogni manifestati
sono variabili geografiche (luogo di o latenti) per poter comunicare al
residenza e sue caratteristiche cli­ consumatore e al target group il
matiche, di densità di popolazione, valore dell’offerta in rapporto a pro­
ambientali), demografiche (età, dotti concorrenti.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Anche nel marketing sociale si sto. Senza per questo dimenticare
possono infatti avere situazioni di che talvolta idee o comportamenti
concorrenza, che possono interes­ nocivi per la salute possono essere
sare tanto i prodotti, quanto i sog­ oggetto di sostegno da parte di or­
getti produttori, ma soprattutto bi­ ganizzazioni portatrici di interessi
sogni, comportamenti e idee con­ confliggenti, che pertanto si confi­
trastanti. gurano come concorrenti espliciti e
Per esempio in una campagna di ostili (p.es. le imprese produttrici
prevenzione di una data malattia di sigarette in una campagna anti-
sarà opportuno verificare se altri fumo).
enti od organizzazioni pubblici o Segmentazione e posizionamen­
privati stiano già attuando campa­ to del prodotto consentono la scel­
gne analoghe, scegliere nel caso di ta dei target-group più appropriati
occuparsi di segmenti eventualmen­ nonché la definizione degli elementi
te ignorati, cercare alleanze e si­ del marketing mix (prodotto, prez­
nergie o modificare l’offerta occu­ zo, promozione e distribuzione) ade­
pandosi di un aspetto differente del guato agli stessi.
problema. Di fatto la presenza di più
soggetti operanti in uno stesso Nella definizione dei programmi
ambito può creare problemi nel re­ d’azione si dovrà rispondere a quat­
perimento di fondi, di mancato co­ tro domande: che cosa fare per at­
ordinamento delle iniziative o ad­ tuare la strategia che è stata indivi­
dirittura di azioni contrastanti. duata sulla base dei bisogni e della
Tuttavia la principale forma di segmentazione del mercato? Quan­
concorrenza è rappresentata dalle do? Chi lo fa? Quanto costa?7
idee o dai comportamenti che si Per quanto riguarda il marketing
vogliono modificare proponendo mix si terrà conto che:
l’adozione di comportamenti alter­ 1) il prodotto, come si è detto, è
nativi e ritenuti più favorevoli6 . Per per lo più rappresentato da
esempio in un programma per l’ali­ un’idea che viene offerta per su­
mentazione sana la concorrenza sarà scitare un cambiamento compor­
rappresentata da comportamenti tamentale. Tale idea è talvolta
alimentari che privilegiano il con­ associata a un prodotto tangibi­
sumo abbondante di grassi, zucche­ le o a un servizio offerto per fa­
ro, sale, alcolici… Si tratta di una cilitare l’abbandono di un dato
forma di concorrenza più comples­ comportamento e l’adozione di
sa e più difficile da individuare e un altro, rendendo l’offerta più
proprio per tale motivo è assoluta­ attraente agli occhi del gruppo-
mente importante l’analisi dei bi­ obiettivo. Nella gestione di que­
sogni del target-group, per capire sti prodotti tangibili si appliche­
quali bisogni un dato comportamen­ ranno i concetti e le tecniche tra­
to soddisfi, in modo da poter mo­ dizionali del marketing d’impre­
strare i vantaggi competitivi del sa (posizionamento, analisi del
comportamento alternativo propo­ ciclo di vita del prodotto, defi­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
nizione del nome di marca,
packaging, etc.). Nella gestione
di prodotti/idee-comportamenti
si potrà far leva su alcuni aspet­
ti (attribuibili peraltro anche ai
prodotti tangibili) che consen­
tono la comparazione. In parti­
colare si potrà fare riferimento a
questi aspetti:
a) vantaggio relativo: può esse­
re misurato in termini eco­
nomici, di convenienza, di
soddisfazione, di prestigio e
di approvazione sociale, e
indica in che misura un’idea/
comportamento innovativa
viene percepita come miglio­
Il ruolo del marketing sociale

re di quella che intende so­


stituire. Più grande è il van­ l’adozione di atteggiamenti e
taggio relativo percepito e comportamenti nuovi;
più facile e rapida sarà l’ado­ e) visibilità dei risultati: effetti
zione del nuovo comporta­ positivi facilmente osservabili
mento; in tempi brevi favoriscono
b) compatibilità con il sistema l’adozione di nuovi compor­
dei valori prevalente: un’idea tamenti.
percepita come incoerente o La presenza di un nome di mar­
contraddittoria rispetto ai ca che accompagna un’idea o una
valori dominanti in un dato proposta di cambiamento, con­
sistema sociale sarà accetta­ sentendo la riconoscibilità e l’at­
ta con difficoltà e più lenta­ tribuzione di tale proposta a un
mente; soggetto autorevole, rafforzando­
c) complessità: la facilità di ne la credibilità e la memorizza­
comprensione e di applicazio­ zione, può contribuire efficace­
ne di un’idea innovativa ne mente alla sua adozione e diffu­
faciliterà l’adozione e la dif­ sione. Poiché spesso il nome di
fusione; marca di una causa sociale coin­
d) sperimentabilità: la possibi­ cide con il nome dell’ente pro­
lità di provare la bontà di motore, anche per questo moti­
un’idea per un tempo e/o in vo è di fondamentale importan­
uno spazio limitato e la re­ za curare l’immagine istituziona­
versibilità della scelta, cioè le.
la possibilità di ritornare al Per quanto riguarda il ciclo di vita
comportamento precedente di un’idea va detto che in esso
senza conseguenze, facilita si possono riconoscere le stesse

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Figura 3 fasi evolutive che caratterizza­ possono essere bilanciati con
infosanità 10: “Le
encefalopatie no i prodotti tangibili (introdu­ l’introduzione di ricompense, rin­
spongiformi zione, crescita, maturità, decli­ forzi psicologici, prove gratuite
trasmissibili”.
La collana
no8) e che ognuna di queste fasi e informazioni rassicuranti da
“infosanità” è comporta evidentemente proble­ parte di fonti autorevoli. Talvol­
dedicata mi e opportunità diversi con ta può essere invece necessario
all’informazione
istituzionale approcci, strategie e tattiche di aumentare anche notevolmente
riguardante il marketing differenziati9. il prezzo. Ciò si verifica quando,
Servizio sanitario
provinciale.
nell’ambito di strategie di “de­
Elaborazione e 2) Nel fissare il prezzo per l’acqui­ marketing” si vuole scoraggiare
realizzazione sizione di un determinato bene il consumo di prodotti dannosi
nell’ambito del
“Progetto o servizio si dovrà tener conto (per es. di sigarette o superal­
Comunicazione per che, agli occhi del cittadino- colici), diminuire lo spreco (p.es
la salute” ­
Provincia Autonoma
utente, esso è rappresentato dai di acqua o energia elettrica),
di Trento. costi economici, ma anche psi­ controllare l’abuso o l’uso impro­
Coordinamento cologici e fisici e da qualunque prio (per es. di farmaci).
editoriale V. Curzel.
altro effetto legato allo scambio
e percepito come negativo (per­ 3) Per quanto attiene alla distribu­
dita di tempo, cambio di abitu­ zione nel marketing sociale avre­
dini radicate, fatica fisica, timore mo probabilmente una serie di
di effetti spiacevoli, etc.). Se enti o istituzioni che assumono
nell’impresa commerciale la de­ la funzione di distributori, te­
terminazione del prezzo ha nor­ nendo conto che prodotti tangi­
malmente come obiettivo la mas­ bili e servizi dovranno essere fa­
simizzazione dei profitti, nel- cilmente disponibili per gli uten­
l’erogazione di servizi pubblici ti, mentre prodotti intangibili,
più spesso si tende al recupero come idee e comportamenti, ri­
di parte dei costi e non di rado chiederanno una rete distributi­
si sceglie il prezzo più basso va costituita essenzialmente dai
possibile, per facilitare l’acqui­ canali di comunicazione inter­
sizione del prodotto e avere il personali e mass-mediatici. La
più gran numero possibile di uti­ gestione del sistema di distribu­
lizzatori. Nel marketing sociale, zione richiederà in ogni caso l’in­
dove il prodotto è spesso rap­ dividuazione e la selezione dei
presentato da un’idea/comporta­ canali più adatti nonché il coor­
mento da adottare, l’importanza dinamento della rete da essi co­
di controllare e diminuire i costi stituita, tenendo conto delle ri­
non monetari (p. es. diminuen­ sorse disponibili, del tipo di pro­
do i tempi di attesa) è determi­ dotto che viene offerto all’uten­
nante, essendo spesso i soli co­ za, delle caratteristiche dei grup­
sti a carico della persona. Altri pi-obiettivo, degli eventuali in­
costi percepiti, come il timore termediari. Si noti a tale propo­
di rischi o di possibili conse­ sito che nella fase di distribu­
guenze negative per l’utente, zione, sia che si tratti di prodot­

49
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
ti tangibili che intangibili, può modifica di idee e comportamen­
essere molto utile cercare la col­ ti. È importante considerare la
laborazione di soggetti pubblici sostanziale differenza che inter­
estranei all’organizzazione del corre in tal senso con il marke­
servizio sanitario (per es. scuole ting d’impresa, laddove il con­
o biblioteche) o di imprese pri­ sumatore, nell’atto di acquisire
vate (aziende, fabbriche, studi un dato prodotto, generalmente
professionali, esercizi pubblici) già ne conosce (almeno in ge­
per trasformare anche questi luo­ nerale) i benefici e i vantaggi
ghi in punti di “distribuzione” legati all’uso (per esempio di
di un prodotto/idea (come p. es. un’automobile o di un elettro­
nel caso di una campagna di edu­ domestico), limitandosi a sce­
cazione alimentare o per la pre­ gliere una data marca o model­
venzione degli infortuni). In lo. Una campagna di marketing
ogni caso si dovrà curare un’azio­ sociale che promuova opinioni e/
ne coordinata fra i vari canali e o comportamenti (ad esempio
intermediari utilizzati, evitando “non fumare perché fa male alla
Il ruolo del marketing sociale

che si creino conflitti per la pre­ salute”, oppure “collabora alla


senza di obiettivi e/o interessi raccolta differenziata dei rifiuti
contrastanti fra i vari soggetti a difesa dell’ambiente in cui
coinvolti, individuando di cia­ vivi”) devono associare a funzio­
scuno l’atteggiamento verso il ni informative e persuasive an­
prodotto, il grado di sostegno of­ che le funzioni di produzione,
ferto, le motivazioni e le poten­ prezzo e distribuzione, necessa­
zialità per quanto riguarda la di­ rie per realizzare il processo di
stribuzione. Un’attenzione par­ scambio con l’utente. Ciò vuol
ticolare sarà rivolta agli “inter­ dire che, all’interno del messag­
mediari finali” cioè a coloro che gio, si dovranno sottolineare i
entrano direttamente in contat­ maggiori benefici derivanti dal­
to con l’utente: operatori sani- l’abbandono di una data abitu­
tari, farmacisti, personale di dine dannosa per la salute a fron­
sportello, volontari, poiché la te dei costi (psicologici e/o ma­
loro cooperazione è indispensa­ teriali) da affrontare per adotta­
bile nel rendere l’offerta credibi­ re un nuovo comportamento.
le e accettabile. Anche la strategia di comunica­
zione (come la definizione degli
4) La promozione attraverso le atti­ altri elementi del marketing mix)
vità di comunicazione ha nel dovrà dunque fondarsi sui risul­
marketing sociale un ruolo pri­ tati di studi e ricerche ad hoc,
mario, poiché l’obiettivo primo cercando di garantire continuità
di una campagna è quello di in­ e coerenza alle varie iniziative
formare e sensibilizzare su un di comunicazione, indirizzando
dato problema, per costruire i l’elaborazione dei messaggi e la
presupposti cognitivi utili alla realizzazione creativa, nonché la

50
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
scelta dei mezzi, dei tempi e dei no e nella parte conclusiva di misu­
luoghi di diffusione, utilizzando razione dei risultati conseguiti. Vale
anche pre-test sui target-goup e a dire che prima dell’implementa­
sui gruppi di intermediari pre­ zione del piano è necessario fissare
scelti10 . obiettivi quantificabili (e raggiun­
La strategia di comunicazione gibili) con relativi indicatori e tempi
dovrà inoltre tener conto del pos­ di attuazione; durante lo sviluppo
sibile appoggio di gruppi di in­ si realizzeranno pre-test (sui singo­
fluenza e di altre istituzioni pub­ li elementi del marketing mix) e
bliche e private e valuterà l’even­ controlli periodici (generalmente su
tuale utilizzo di tutti i canali scala ridotta e a intervalli prefissa-
disponibili, sapendo che essi ti) per apportare eventualmente
sono fra di loro complementari, correzioni in itinere; a conclusione
che vanno integrati e coordinati della campagna verranno effettuate
e ricordando che la comunicazio­ rilevazioni approfondite e su larga
ne di massa è particolarmente scala per misurare l’efficacia del pia­
efficace nel diffondere in breve no in relazione agli obiettivi.
tempo e presso un gran numero L’attività di marketing è a tutti
di cittadini conoscenza e con­ gli effetti un processo interattivo e
sapevolezza, mentre la comuni­ circolare, dove, nonostante la com­
cazione personale e selettiva plessità e il costo della valutazio­
(come direct mail e telemarke­ ne, il feed-back da essa fornito pri­
ting) possono fornire all’utente ma, durante e dopo, è indispensa­
informazioni più dettagliate e bile per apportare le correzioni ne­
stimolare più efficacemente il cessarie e per la pianificazione del­
cambiamento. le campagne successive, mettendo
in luce problemi irrisolti, punti de­
Il grado di difficoltà e di com­ boli ed opportunità da sfruttare.
plessità della misurazione e della
valutazione dell’efficienza (rappor­ Si deve comunque tenere conto
to costi/benefici) e dell’efficacia della obiettiva difficoltà nel misu­
(raggiungimento del risultato atte­ rare le modifiche cognitive, affetti­
so) di una campagna di marketing ve e comportamentali, anche per­
sociale dipende sia dal tipo di of­ ché i cambiamenti riscontrati pos­
ferta (prodotto, servizio, idea/com­ sono essere stati facilitati da altri
portamento), sia dagli obiettivi fattori esterni, legati all’azione di
(cambiamento cognitivo, di atteg­ altre forze sociali e ambientali11 che
giamento, comportamentale, di va­ agiscono contestualmente alla cam­
lori). pagna, così come questi medesimi
Pur essendo l’attività di valuta­ fattori possono averla pesantemen­
zione un processo a carattere ten­ te contrastata. Allo stesso modo
denzialmente continuativo, essa non sarà facile individuare con pre­
acquista particolare importanza nel­ cisione i processi psicologici indi­
le fasi iniziali di definizione del pia­ viduali e/o sociali che possono de­

51
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
terminare effetti favorevoli o avversi reperire dati utili per l’individua­
all’efficacia di una data iniziativa zione dei bisogni e delle carat­
di marketing sociale. teristiche del target-group (per
Certamente il grado di attenzio­ quanto riguarda atteggiamenti e
ne e di sensibilizzazione della po­ comportamenti, esposizione ai
polazione rispetto ad un dato pro­ media, etc.) per vari motivi. Fra
blema influisce direttamente tanto questi:
sull’impatto di una campagna che - difficoltà, per quanto riguar­
sui suoi risultati. Si potrebbe in da le ricerche primarie di mi­
questo senso dire che anche per le surare le variabili più impor­
idee vi sono delle “tendenze di mer­ tanti perché molte persone
cato”, e quindi che il presupposto tendono a dare risposte va­
necessario per il successo di una ghe, interessate o socialmen­
campagna è dato dalla presenza di te accettabili, su temi che
una domanda latente. toccano i valori, ma anche le
Ciò rende l’applicazione del ansie individuali;
marketing ai problemi sociali ben - ricerche secondarie di quali­
Il ruolo del marketing sociale

più complessa di quella del marke­ tà generalmente inferiore a


ting di un’impresa commerciale, se quelle disponibili nel settore
non altro perché, se nel secondo commerciale, per la eccessi­
caso l’obiettivo è normalmente con­ va specializzazione settoria­
vincere il consumatore ad aumen­ le di indagini pregresse e per
tare il consumo (o a scegliere una la scarsità di studi teorici di
marca piuttosto di un’altra) di un ambito;
prodotto i cui benefici sono già noti,
nel marketing sociale si tratta soli­
tamente di indurre un comporta­
mento nuovo e più favorevole alla
salute, i cui benefici tuttavia non
sono ancora stati sperimentati di­
rettamente dal cittadino utente.

I problemi aperti e i limiti


del marketing nella promozione
della salute
I problemi e i limiti da affrontare
nell’azione di marketing sociale
(tanto più nell’ambito della sanità
e della promozione della salute)
possono essere così riassunti, in
relazione alle varie fasi dell’attività
e di elaborazione delle relative stra­
tegie:
a) analisi del mercato: difficoltà nel

52
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
- difficoltà nell’identificare il re di meno” o “fumare la pipa”);
peso dei vari determinanti difficoltà nel formulare un con­
sociali del comportamento; cetto di prodotto semplice e si­
- difficoltà nel reperire le risor­ gnificativo (soprattutto se si
se finanziarie per analisi di tratta di un comportamento com­
mercato ad hoc, in quanto plesso) e di strategie di posizio­
non portano risultati tangi­ namento di lungo periodo (le
bili immediati; campagne di marketing sociale
- lentezza burocratica che al­ raramente lo sono); scarsa visi­
lunga i tempi preliminari alla bilità dei benefici personali per­
attuazione della campagna; cepiti o prevalenza di benefici
b) strategie di segmentazione: ne­ sociali;
cessità nell’intervento pubblico d) strategie di prezzo: trattandosi
di rivolgersi ad ampie fasce di spesso di costi non monetari, ma
popolazione (quando non a tut­ piuttosto di costi di tempo, psi­
ti) in conformità ai principi di cologici, fisici, sociali, richiesti
egualitarismo ed equità (si rea­ per adottare il comportamento
lizzano programmi generici e di desiderato, c’è la difficoltà di mi­
scarso impatto per mancanza di surare tali costi percepiti e tal­
risorse sufficienti alla attuazio­ volta anche di ridurli effettiva­
ne di programmi differenziati e mente;
consistenti per ogni segmento); e) strategie di distribuzione: diffi­
non sono disponibili dati utili e coltà nell’utilizzare e controlla­
Figura 4 attendibili per la segmentazio­ re i possibili intermediari, di for­
“Sicurezza e salute ne a causa di ricerche di merca­ nire loro incentivi per ottenerne
nei luoghi di
lavoro: un impegno to inadeguate; i segmenti-obiet­ la collaborazione; costi elevati
comune”. tivo (per es. i fumatori) sono nell’istituire canali distributivi
Nella collana
“Documenti per la
spesso formati da soggetti pre­ autonomi; complessità di un si­
salute” sono disposti negativamente, con li­ stema distributivo basato sul
pubblicati atti di velli alti di coinvolgimento emo­ volontariato e costi di formazio­
seminari e convegni
nonché studi tivo e più resistenti nei confronti ne dei volontari;
e ricerche inerenti dell’offerta (cioè il contrario di f) strategie di comunicazione: dif­
l’assistenza
sanitaria,
quanto avviene nel marketing ficoltà nel promuovere un nuovo
la promozione d’impresa); comportamento a causa delle nu­
della salute c) strategie di prodotto: scarsa di­ merose informazioni che bisogna
e la prevenzione
delle malattie. screzionalità nella scelta dei fornire a un pubblico che potreb­
Redazione “prodotti” da offrire al pubblico be avere conoscenze pregresse
e realizzazione
nell’ambito
(soprattutto se si tratta di com­ scarse o eterogenee; difficoltà di
del “Progetto portamenti attesi ben determi­ rappresentare benefici (indivi­
Comunicazione nati, che non si possono modi­ duali o sociali) intangibili; co­
per la salute”
- Provincia ficare per renderli più accettabi­ sti elevati dell’utilizzo dei mass
Autonoma di li al gruppo-obiettivo: per esem­ media;
Trento.
Coordinamento
pio “non fumare sigarette” non g) valutazione: difficoltà nell’indi­
editoriale V. Curzel. può essere sostituito con “fuma­ viduare indicatori efficaci e nel

53
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
misurare cambiamenti di compor­ suoi obiettivi sono universalmente
tamento (tanto più quando que­ condivisi), nel senso che promuo­
sti sono a lungo termine); diffi­ vere i valori considerati (da chi pro­
coltà nello stimare l’effettivo muove la campagna) socialmente,
contributo della campagna al moralmente ed economicamente
raggiungimento dell’obiettivo. migliori, significa inevitabilmente
deprimere o annullare valori o inte­
La presenza di tali difficoltà e li­ ressi altri e confliggenti.
miti oggettivi del marketing socia­ Questo implica evidentemente
le, lungi dallo sconsigliarne l’appli­ consapevolezza e senso di respon­
cazione alle attività di promozione sabilità in chi deve decidere quali
della salute, impongono piuttosto siano gli atteggiamenti e i compor­
da una parte di non sviluppare tamenti congruenti agli interessi
aspettative esagerate e dall’altra di della comunità e quali invece vada­
promuovere formazione, competen­ no modificati, tenendo peraltro con­
ze ed esperienza professionale spe­ to che, come è stato più volte sot­
cifiche e adeguate nel personale ad­ tolineato, circostanze economiche,
Il ruolo del marketing sociale

detto, che deve essere capace di un sociali e ambientali possono essere


approccio analitico, progettuale, fattori determinati dello stato di
realizzativo e organizzativo-gestio­ salute di un individuo o di una co­
nale differente da quello richiesto munità in misura ben maggiore dei
nel marketing commerciale. Augu­ comportamenti e che comunque il
randosi che nel contempo si appro­ contesto socio-economico-ambien­
fondiscano e amplino anche la ri­ tale influisce pesantemente sui
cerca e gli studi teorici nel campo. comportamenti e gli stili di vita12 .
Va inoltre considerato il fatto che
Un ultimo aspetto certamente l’utilizzo dei metodi e degli stru­
non trascurabile riguarda la dimen­ menti del marketing per promuove­
sione etica e della responsabilità. re cambiamenti di comportamento
Ciò vuol dire che da una parte è può da qualcuno essere associato
necessario considerare l’impatto con concetti di manipolazione e di
sociale degli obiettivi che una cam­ persuasione o di propaganda, poi­
pagna di marketing intende raggiun­ ché si potrebbe dire che, se di fron­
gere (comprendendo in questa ana­ te alla pubblicità commerciale il
lisi anche i metodi e gli strumenti consumatore è consapevole degli
utilizzati e gli eventuali effetti in- interessi di chi promuove il prodot­
desiderati nonché quelli di lungo to, nel caso di una iniziativa di co­
termine) e dall’altra si dovrà tener municazione pubblica il cittadino
conto che si stanno promuovendo difficilmente metterebbe in dubbio
certi valori a scapito di altri. Ciò la correttezza e la buona intenzio­
vuol dire che ogni campagna di pub­ ne della fonte del messaggio, gra­
blica utilità non necessariamente è zie all’autorevolezza e alla credibi­
sempre e comunque di interesse lità di un Ministero, di un Assesso­
collettivo (o, per meglio dire, che i rato o di un’Azienda sanitaria.

54
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
NOTE tà” o pubblico interesse è ov­
viamente relativo e collegato ai
[1] cfr. S. Tamborini, Marketing e valori presenti in un dato mo­
Comunicazione sociale, Editori mento storico e in un dato con­
di Comunicazione – Lupetti, Mi­ testo socio-culturale.
lano, 1996.
[5] Fra i metodi utilizzabili per rac­
[2] Le responsabilità sociali di cogliere dati sull’ambiente pos­
un’impresa interessano ovvia­ siamo ricordare le indagini tra
mente la qualità, l’affidabilità gli opinion leader, i sondaggi
e la sicurezza del prodotto, ma d’opinione, l’analisi continua­
anche la salvaguardia dell’am­ tiva (per un dato periodo) dei
biente e della salute, il rispar­ messaggi veicolati dai mass-
mio energetico, la correttezza media per individuare temi e
dell’informazione pubblicitaria atteggiamenti emergenti non­
e altri aspetti dell’attività so­ ché l’analisi degli orientamen­
cietaria. Le imprese più orien­ ti legislativi negli ambienti
tate al mercato hanno assunto politici.
un atteggiamento proattivo,
concretizzando la loro respon­ [6] Vedi P.Kotler & E.Roberto, So­
sabilità sociale anche in atti­ cial Marketing: Strategies for
vità come sponsorizzazioni di Changing Public Behavior, Free
eventi culturali e di ricerche Press, New York 1989, trad. it.
scientifiche, donazioni a orga­ Marketing Sociale. Strategie per
nizzazioni no-profit, partecipa­ modificare i comportamenti col­
zione a campagne di marketing lettivi, edizioni di Comunità,
sociale, viste come un’oppor­ Milano, 1991.
tunità a beneficio della collet­
tività che l’azienda può coglie­ [7] ibid.
re per migliorare il proprio rap­
porto con la comunità di ap­ [8] P.Kotler (1982, op.cit.) chiama
partenenza, rafforzando nel queste fasi: fase di crociata, di
contempo le proprie possibili­ movimento popolare, manage­
tà di sopravvivenza nel merca­ riale, burocratica.
to.
[9] vedi S.H.Fine, The Marketing of
[3] P.Kotler, Marketing for Non Pro­ Ideas and Social Issues, Prea­
fit Organisations, Prentice Hall, ger, New York, 1981.
Englewood Cliffs – New Jersey,
1982, cit. in S. Tamborini, [10]Una ricerca svolta dall’Health
Marketing e Comunicazione so­ Message Testing Service sui
ciale. messaggi pubblicitari di inte­
resse pubblico ha notato che
[4] Il concetto di “pubblica utili­ si dimostravano particolarmen­

55
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
te efficaci i messaggi: peals” richiede anche conside­
a) che enfatizzavano sia il pro­ razioni di carattere etico, valu­
blema che la soluzione of­ tando se i benefici che il citta­
ferta; dino destinatario dei messaggi
b) dove l’eventuale testimonial ne può trarre siano maggiori dei
apparteneva al target group; costi psicologici che gli ven­
c) che evidenziavano un van­ gono imposti.
taggio o una ricompensa de­
rivante dall’adozione del [11]P.Kotler & E.Roberto, op. cit.,
nuovo comportamento atte­ distinguono sei tipi di forze
so; esterne che influiscono sulla
d) che comunicavano i benefi­ capacità di una campagna di
ci psicologici derivanti dal sviluppare e mantenere un’ef­
cambiamento; ficace influenza sui gruppi
e) dove, se possibile, il nuovo obiettivo: demografiche, econo­
comportamento veniva mo­ miche, fisiche, tecnologiche,
strato concretamente; politico-legali, socio culturali.
Il ruolo del marketing sociale

f) dove il tono del messaggio


non faceva ricorso all’ironia; [12]Cfr. Gianfranco Domenighetti,
g) dove lo stile del messaggio Per una politica di sanità pub­
era altamente o moderata­ blica centrata sui bisogni della
mente emotivo. popolazione e non su quelli dei
(Cfr. P.Kotler & A.R.Andreasen, servizi, in Punto Omega, Qua­
Strategic Marketing for Nonpro­ drimestrale del Servizio sanita­
fit Organistions, III ed. Prenti­ rio del Trentino, Nuova serie,
ce-Hall, Englewood Cliffs, New Anno II, n.2/3, Provincia Au­
Jersey 1987). Altri studiosi tonoma di Trento, 2000. Vedi
manifestano tuttavia forti per­ anche, su questo numero della
plessità circa l’utilità di mes­ rivista, gli interventi di Ziglio,
saggi a forte contenuto emoti­ Bertinato nonché il documen­
vo, soprattutto nel caso di mes­ to OMS “La Dichiarazione di
saggi ansiogeni, portando ad Jakarta sulla promozione della
esempio l’inefficacia di alcune salute nel 21° Secolo”.
campagne proprio per l’alto li­
vello di ansia e paura generato
nel target goup. Tali messaggi
attiverebbero infatti meccani­
smi di percezione selettiva con
i quali i soggetti esposti alla
comunicazione che si sentono
particolarmente a rischio ten­ Vittorio Curzel è Direttore con incarico
speciale per la comunicazione e
tano di sottrarsi al messaggio
l’informazione presso il Servizio
e ne rimuovono il ricordo. L’uti­ Programmazione e Ricerca Sanitaria
lizzo dei cosiddetti “fear ap­ della Provincia Autonoma di Trento.

56
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Programmare o per guarire, gli uomini ritennero
per promuovere la salute più facile fare affidamento ai medi­
ci e alle medicine piuttosto che
Giovanni Martini dedicarsi al difficile compito di vi­
vere in modo saggio.
La programmazione sanitaria Secondo la mitologia greca Ascle­
pio fu il primo medico che divenne
come strumento tecnico per realizzare
famoso non tanto per l’insegnamen­
e sviluppare scelte politiche orientate
to della saggezza, ma per la cono­
alla salute. scenza delle virtù curative delle
piante.
Presto Igea fu relegata al ruolo
di ancella, talvolta di figlia o di
sorella o di moglie di Asclepio, ma
sempre a lui sottomessa.
“Se si desidera un mare calmo, I miti di Igea e di Asclepio sim­
non si può sopprimere boleggiano l’eterna oscillazione fra
il mare agitato” due differenti punti di vista della
(Thich Nhat Hanh) medicina. Per i seguaci di Igea, la
salute consiste nell’ordine naturale
Una premessa “mitologica” delle cose, una caratteristica posi­
Durante la fioritura della civiltà ate­ tiva che gli uomini possono raggiun­
niese in grande considerazione era gere in seguito ad una condotta di
tenuta la protezione di Igea, che si vita accorta. Secondo questo modo
dice fosse l’emanazione di Atena, di pensare, il ruolo più importante
dea della ragione. Igea impersona­ della medicina è quello di scoprire
va e proteggeva la salute e non ave­
va nulla a che fare con la malattia.
Essa simboleggiava la credenza se­
condo la quale gli uomini potevano
star bene se avessero vissuto in ar­
monia con la ragione.
In tutto il mondo classico Igea
ha continuato ad essere il simbolo
dell’importanza di una vita sana in
un ambiente sereno, l’ideale di mens
sana in corpore sano. Più avanti nel
tempo, mentre in Grecia veniva iden­
tificata con la salute mentale, a
Roma assunse il nome di Salus, la
dea del benessere. Più tardi ancora
il culto di Igea cominciò ad essere
sostituito da Asclepio, il dio della
medicina. Per prevenire le malattie

57
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Le esperienze in Trentino

e di insegnare le leggi naturali che La salute e la strategia


consentono agli uomini di avere una della salute per tutti
mente sana in un corpo sano. I se­ Quando nel 1948 fu costituita l’Or­
guaci di Asclepio credevano invece ganizzazione Mondiale della Sani­
che il ruolo principale del medico tà, si ritenne che per troppo tempo
fosse quello di curare le malattie e il pendolo della medicina aveva
di ripristinare la salute intervenen­ oscillato a favore di una visione
do sulle patologie congenite ed ac­ asclepiadea e che era giunto il tem­
quisite. po di rivolgersi in maniera più con­
Anche se la mitologia classica vinta ad una maggiore attenzione
sembra mostrare la supremazia di alla salute, vista anche come armo­
Asclepio, tuttavia Daniel Callahan nia fra la componente fisica, psi­
(2000) ritiene che la vittoria scien­ chica e sociale.
tifica sia da attribuire ad Igea in La salute è stata definita dal do­
quanto ormai è accertato come la cumento costituente dell’Organizza­
migliore prescrizione per favorire la zione Mondiale della Sanità (1948)
salute di una popolazione sia un come “stato di completo benessere
buon sistema sanitario pubblico, fisico, mentale e sociale e non come
condizioni di lavoro e istruzione di semplice assenza di malattia”. Se
medio livello, uno stile di vita pru­ pensata in termini operativi, que­
dente. sta definizione rivela delle impor­

58
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
tanti implicazioni non solo per l’or­ trasporti, l’istruzione, l’agricol­
ganizzazione dei servizi sanitari, ma tura, l’allevamento, ecc.).
soprattutto per le politiche rivolte
alla salute della popolazione. In sostanza possiamo sostenere che
Pensare alla salute in termini di la nostra salute, individuale e col­
benessere significa prima di tutto lettiva, dipende:
introdurre nel ragionamento il con­ - dalle condizioni in cui viviamo,
cetto di equità. È però opportuno cioè dall’organizzazione sociale
operare una distinzione fra l’equità in cui siamo inseriti;
nella distribuzione dell’assistenza - dalle interazioni umane che in­
sanitaria e l’equità della salute, de­ tratteniamo con gli altri, ossia
finendo quest’ultima come la mo­ dalle relazioni sociali;
dalità secondo la quale a tutte - dal modo in cui interagiamo con
le persone viene offerta la opportu­ l’ambiente costruito, con l’am­
nità di raggiungere il massimo po­ biente naturale e quindi con l’in­
tenziale di salute. L’equità della sa­ tero pianeta che ci ospita, in
lute si riferisce al livello di salute altre parole dalle relazioni am­
effettivamente conseguito, tenuto bientali.
conto che i bisogni sanitari sono
diversi così come è diversa, per cia­ La promozione della salute
scuna persona, la suscettibilità alla in Provincia di Trento
malattia. I principi della promozione della
Lo sviluppo di questi concetti con salute e della strategia della salute
l’introduzione della “Strategia della per tutti, pur se recepiti nella nor­
salute per tutti” verso la fine degli mativa e nei documenti di program­
anni ’70 e con la diffusione dei prin­ mazione di molti Stati, inclusa l’Ita­
cipi della promozione della salute
formalizzati nella Carta di Ottawa
nel 1986 ha offerto contributi teo­
rici innovativi. Per essere compiu­
tamente sviluppati richiedono alcuni
prerequisiti fondamentali che si pos­
sono riassumere nella necessità di:
- perseguire un approccio olistico
alla salute, se intendiamo man­
tenere e sviluppare i migliora­
menti nello stato di salute che
sono stati conseguiti nel secolo
appena trascorso;
- essere consapevoli che l’80%
della nostra salute è determina­
to da politiche assunte ed azio­
ni svolte da settori esterni a
quello sanitario (ad esempio i

59
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Le esperienze in Trentino

lia, e le Regioni europee, inclusa la 1993 e il 1995 nelle Province Auto­


Provincia Autonoma di Trento, han­ nome di Trento e di Bolzano.
no trovato e trovano tuttora molte Il progetto dimostrativo “Inve­
difficoltà ad essere tradotti in pra­ sting for Health” si fondava sull’os­
tica, cioè ad essere diffusi e acqui­ servazione che i servizi sanitari mo­
siti dalla cultura delle comunità e strano evidenti limitazioni nella
soprattutto messi in pratica perché capacità di produrre miglioramenti
possano produrre i loro effetti. significativi nello stato di salute
Anche per questo l’Organizzazio­ della popolazione dal momento che:
ne Mondiale della Sanità ha cercato - non tutti i gruppi di popolazio­
di colmare il gap fra teoria e prassi ne beneficiano in modo uguale
attraverso la promozione, negli anni dell’assistenza sanitaria;
’90, di una serie di progetti proto­ - la domanda e le aspettative di
tipali e sperimentali con lo scopo assistenza sanitaria sono in pro­
di aiutare le Amministrazioni regio­ gressivo aumento a fronte della
nali a riflettere sulle modalità con contrazione delle risorse dispo­
le quali le strutture, i processi e le nibili;
risorse da esse governate e gestite - l’assistenza sanitaria è, prevalen­
avrebbero potuto essere utilizzate temente, incentrata sulla malat­
per promuovere la salute. tia anziché sulla salute;
Uno dei primi fra questi progetti - una parte sempre più consisten­
sperimentali, denominato “Investing te delle risorse per l’assistenza
for Health”, ha avuto luogo fra il sanitaria vengono utilizzate per

60
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
lo svolgimento di attività sani­ politica deve diventare sempre di più
tarie di alta specializzazione, pur un approccio irrinunciabile per la
nell’evidenza che è l’assistenza creazione delle condizioni e delle
di primo livello che produce i relazioni che possono migliorare la
maggiori benefici in salute per salute.
unità di spesa rispetto all’assi­ Le diverse politiche dovrebbero
stenza specialistica di secondo facilitare le persone, singole o as­
e terzo livello. sociate, nell’esprimere scelte orien­
tate alla salute propria e della co­
Il progetto si proponeva di: munità nella quale vivono e rendere
- sviluppare e testare strumenti più difficili quelle scelte che alla
politici (normativi, organizzati­ salute nuocciono, anche nella con­
vi, gestionali ed educativi) in sapevolezza e nella convinzione che
grado di aiutare ad accrescere non vi è possibilità di cambiare gli
una maggiore comprensione di stili di vita senza cambiare conte­
come gli attuali e futuri investi­ stualmente il contesto sociale della
menti di risorse pubbliche po­ vita di ogni giorno.
trebbero essere riorientati per Diventa fondamentale in questa
garantire miglioramenti in salu­ prospettiva il ruolo della sanità pub­
te; blica che però deve porsi nella lo­
- potenziare le capacità delle au­ gica di vedere la salute secondo un
torità e dei funzionari pubblici modello di relazioni di tipo ecolo­
a farsi responsabili per dare so­ gico che vede l’interazione dell’uo­
stegno a tutto ciò che poteva mo con l’ambiente, sia quello co­
produrre benefici nella salute struito che quello naturale. Questa
della popolazione; visione nasce dall’evidenza che la
- mettere in grado le risorse locali salute e la malattia sono stretta­
di intraprendere e compiere pro­ mente interrelate con la famiglia, il
cessi di analisi, sviluppo e at­ posto di lavoro, la scuola, l’ambien­
tuazione di politiche per la sa­ te, i trasporti, le relazioni sociali,
lute. ecc.
Una nuova sanità pubblica deve
Promozione della salute porre maggiormente l’enfasi sulle
e programmazione sanitaria strutture e sui processi per mezzo
Una visione ecologica delle proble­ dei quali si comprende, si salvaguar­
matiche legate alla salute porta alla da e si promuove la salute della
considerazione che i diversi conte­ popolazione attraverso gli sforzi
sti in cui la gente vive e i modi di organizzati della società, più che
relazionarsi ai contesti stessi sono sugli aspetti giuridico-legislativi e
profondamente condizionati dalle sui programmi finalizzati al controllo
scelte delle comunità attraverso lo delle malattie.
strumento più potente che hanno a È in questo contesto che il ruolo
disposizione: la politica. della programmazione sanitaria as­
Risulta pertanto evidente che la sume un ruolo importante, in quan­

61
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
to costituisce lo strumento tecnico nitaria. Progressivamente i progetti
per realizzare e sviluppare le scelte di Piano sanitario provinciale ela­
politiche. borati nel corso degli ultimi cinque
A seguito della diffusione delle anni in Provincia di Trento conten­
idee della promozione della salute gono sempre maggiori indicazioni e
e della salute per tutti anche la pro­ obiettivi riferiti alla promozione
grammazione sanitaria ha subito della salute e al coinvolgimento dei
un’evoluzione per la quale se, a metà settori esterni alla sanità in un pro­
degli anni Settanta, essa poteva es­ cesso finalizzato al miglioramento
sere definita come un processo a della salute e della qualità della vita
medio-lungo termine culminante in della popolazione.
decisioni per il riequilibrio delle ri­ La proposta di piano sanitario
sorse tra assistenza domiciliare, am­ 2000-2002, attualmente in discus­
bulatoriale e ospedaliera (in modo sione presso la competente Commis­
da diagnosticare curare ed assistere sione legislativa del Consiglio della
tutti i bisogni percepiti dalla co­ Provincia Autonoma di Trento, de­
munità), più recentemente la pro­ dica un quarto delle sue pagine alla
grammazione sanitaria è definibile “promozione della salute” e alla
come programma di attività che “prevenzione primaria delle malat­
esprime la volontà complessiva e tie”.
condivisa della popolazione che vive Il progetto di piano sanitario as­
Le esperienze in Trentino

nella comunità locale, con lo scopo sume fra i propri punti di riferimen­
di migliorare la qualità di vita e di to l’adozione sistematica e conti­
conseguenza lo stato di salute. nuativa dell’approccio della promo­
Nel corso dell’ultimo quinquen­ zione della salute come modalità
nio la programmazione sanitaria importante per affrontare i proble­
della Provincia Autonoma di Trento mi della salute e della malattia.
si è progressivamente orientata ad La parte relativa alla promozione
affermare con forza il ruolo impor­ della salute propone l’avvio di un
tante della promozione della salute processo di ampia portata, sotteso
e a concentrare i propri sforzi nello ad ogni attività della vita umana,
sviluppo di una programmazione individuale e sociale, attraverso il
diretta alla salute della popolazio­ quale la popolazione può giungere
ne, più che all’organizzazione dei a conoscere, valutare e indirizzare i
servizi. Tale situazione è stata faci­ propri comportamenti e stili di vita,
litata oltre che dalla partecipazio­ e conseguentemente ad assumere il
ne al citato progetto “Investing in controllo della propria salute al fine
Health” anche dal progressivo rece­ di migliorarla; propone un approc­
pimento, da parte della programma­ cio di tipo intersettoriale nella con­
zione sanitaria nazionale, a cui la sapevolezza che la sanità, da sola,
programmazione locale è tenuta a non è in grado di controllare tutte
fare riferimento, di una visione mag­ le variabili che hanno un impatto
giormente tesa a privilegiare gli sulle condizioni di salute e che quin­
obiettivi di risultato dell’azione sa­ di diventa fondamentale realizzare

62
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
“alleanze virtuose” con tutti i set- riduzione dell’abitudine al fumo,
tori della politica e della società con la riduzione del consumo di al­
l’obiettivo di accrescere i guadagni col, la prevenzione di altre di-
in salute dei cittadini; propone, in- pendenze e comportamenti a ri­
fine, che la promozione della salute schio;
venga a costituire una modalità di - per una vita più sicura: si fa rife­
approccio che deve attraversare l’in­ rimento alle iniziative relative
tera organizzazione sanitaria ed es­ alla riduzione degli incidenti
sere consapevolmente interiorizza- stradali, alla riduzione degli in-
to da tutti gli operatori (anche gli fortuni sul lavoro e delle malat-
Ospedali e le Residenze Sanitarie As­ tie professionali e degli inciden­
sistenziali, ad esempio, dovranno ti domestici;
promuovere la salute). - ambiente per la salute: si pren-
Gli obiettivi posti nella parte de- dono in considerazione i princi­
dicata alla promozione della salute pali aspetti ambientali che han­
prevedono di affrontare le seguenti no un impatto sulla salute, qua-
tematiche: li la sicurezza degli alimenti, l’ac­
- comportamenti per la salute: si qua, l’aria, il rumore, i rifiuti, le
fa riferimento alle iniziative con- radiazioni ionizzanti e non io­
nesse con gli stili di vita. In par­ nizzanti;
ticolare la promozione di un’ali­ - fasi della vita e salute, come
mentazione equilibrata, la pro- aspetti fondamentali degli sfor­
mozione dell’attività fisica, la zi complessivi nell’affrontare i

63
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Le esperienze in Trentino

problemi e i bisogni tipici e par­ grammazione sanitaria la Provincia


ticolari di alcune fasce di età Autonoma di Trento, dal 1995, ha
(infanzia, adolescenza, anziani) realizzato un programma di comu­
e di alcune condizioni specifi­ nicazione volto a diffondere e a far
che (maternità). conoscere nella traduzione in ita­
liano i principali documenti inter­
Gli obiettivi della programmazione nazionali, gran parte dei quali pro­
sanitaria e l’organizzazione sanita­ dotti dall’Organizzazione Mondiale
ria in Provincia di Trento che ha pre­ della Sanità, relativi alla promozio­
visto, all’interno dell’Azienda Provin­ ne della salute e alla strategia della
ciale per i Servizi Sanitari, l’istitu­ salute per tutti. I destinatari prin­
zione di una Direzione per la pro­ cipali di tali pubblicazioni, che fa­
mozione della salute, hanno con­ cevano parte della prima serie della
tribuito a favorire la realizzazione collana Punto Omega, erano, in pri­
di una serie di iniziative di cui si mis, i politici (consiglieri regiona­
parla in altre parti della presente li, sindaci, ecc.) e gli operatori sa­
pubblicazione. Molto rimane anco­ nitari (medici, infermieri, ecc.) della
ra da fare, anche se ritengo che la provincia di Trento. Ben presto le
strada che si è imboccata sia quella pubblicazioni hanno superato i con­
in grado di produrre gli effetti più fini del Trentino e il sito Internet
utili e duraturi. (www.provincia.tn.it/sanita/Cds/
Emeroteca/pomega/fr_omg_h.htm)
Collateralmente all’attività di pro­ sul quale tali documenti sono stati

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
pubblicati ha riscosso notevole in­ zione. Le comunità locali dovranno
teresse. a loro volta farsi carico di creare e
far crescere ambienti sociali e na­
Le prospettive turali in grado di aiutare gli indivi­
Il paradigma dei tempi attuali e del dui a operare scelte in favore del
prossimo futuro è quello di operare miglioramento della salute, e in
in modo sinergico secondo un mo­ questo senso si muove il disegno di
dello di rete in grado di connettere legge n.96/2000 di riordino del Ser­
tutti i soggetti che hanno la possi­ vizio sanitario della Provincia Au­
bilità di svolgere un’azione per il tonoma di Trento.
raggiungimento di obiettivi condi­ Sarà indispensabile sviluppare la
visi e utili a livello di comunità, partecipazione degli individui e del­
come può essere quello del miglio­ le comunità alle scelte a favore del­
ramento del benessere di una po­ la salute. Affinché queste scelte pos­
polazione. sano tradursi in risultati concreti le
La metafora della rete sta perva­ decisioni delle Amministrazioni in
dendo tutti i campi dell’agire uma­ materia di salute dovranno essere
no e, in particolare, quello del per­ assunte “insieme” alla gente e non
seguimento di guadagni in salute. “per” la gente in una logica che ten­
È una metafora culturale sostenuta da a privilegiare la salute collettiva
dal progresso delle telecomunicazio­ rispetto a quella individuale non­
ni che permette anche alle comuni­ ché la responsabilità degli indivi­
tà più isolate di far parte di una dui attraverso l’adozione di stili di
realtà in cui le informazioni, le espe­ vita orientati a favorire la salute.
rienze, le progettualità, i risultati Solo in questo modo si potrà dar
possono essere condivisi e confron­ vita ad un movimento di comunità
tati, riducendo in misura conside­ che faccia della salute un reale
revole i fenomeni di marginalità cul­ obiettivo prioritario della vita so­
turale. ciale.
Utilizzando anche questi stru­ Tutto questo però con la consa­
menti è auspicabile che la cultura pevolezza dei limiti della natura
della salute possa diffondersi e ra­ umana, in cui rientra la malattia, e
dicarsi presso tutti gli strati della delle conoscenze scarse ed appros­
popolazione e non solamente fra gli simative che possediamo sul rappor­
“addetti ai lavori”, che potranno to fra le cause che minano la salute
svolgere un prezioso lavoro di lea­ e i loro effetti; di conseguenza del­
dership, in quanto la promozione la impossibilità di negare l’esisten­
della salute non costituisce sola­ za della malattia o di presumere una
mente un dovere professionale, ma vittoria totale nei suoi confronti. In
anche e soprattutto uno sforzo teso maniera poetica ciò è espresso dal­
a favorire il mutamento delle con­ le parole di René Dubos, medico ed
dizioni sociali, culturali e politiche ecologista ante litteram, alle quali
che esercitano un impatto nei con­ è affidata la conclusione di questo
fronti del benessere della popola­ articolo:

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
“La vita è come un mare mosso [6] Milio, N. (1991) “Making heal­
da correnti profonde e da brezze su­ thy public policy; developing
perficiali. Abbiamo compreso qual­ the science by learning the art:
cosa del vento e abbiamo adeguato an ecological framework for po­
le vele. Ma le forze profonde che de­ licy studies”. In: Badura, B. and
terminano l’evoluzione dei popoli Kickbush, I., ed. Health promo­
sono le correnti che scorrono in pro­ tion research. Copenhagen:
fondità e delle quali conosciamo WHO Regional Publications.
poco, sono le leggi fondamentali che European Series No. 37.
governano il mondo della fisica e
della biologia, sono gli stili di vita e [7] Sen, A. (1999) “Uguali e diver­
la cultura dell’umanità che affonda­ si davanti alla salute”. In: Kéi­
no in modo profondo le loro radici ron, n.1, giugno 1999.
nel passato”.
[8] Skrabanek, P. McCormick, J.
(1992) “Follie e inganni della
medicina”. Venezia: Marsilio.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[9] Stott, R. (2000) “The Ecology
[1] World Health Organization, Re­ of Health”. Totnes: Green Boo­
gional Office for Europe, Heal­ ks Ltd. on behalf of the Schu­
Le esperienze in Trentino

th Promotion and Investment macher Society.


Programme: “Securing Invest­
ment for Health: Report of a De­ [10]WHO Regional Committee for
monstration Project in the Pro­ Europe 48th session, Copenha­
vinces of Bolzano and Trento”. gen, 14–18 September 1998 ­
Copenhagen (1995). “Developing Public Health in
the European Region”,
[2] Provincia Autonoma di Tren­ w w w. w h o . d k / R c / d o c /
to(2000) - Disegno di legge rc4813e.pdf. La traduzione ita­
n.87/2000 “Approvazione del liana è disponibile all’indiriz­
Piano sanitario provinciale zo: www.provincia.tn.it/sanita/
2000-2002”. C d s / E me r o t e c a / p o me g a /
fr_14.htm
[3] Callahan, D. (2000) “La medi­
cina impossibile”. Milano:
Baldini&Castoldi.

[4] Capra, F. (1997) “La Rete della


Vita”. Milano: Rizzoli.

[5] Dubos, R. (1959) “Mirage of Giovanni Martini è Dirigente il Servizio


Health”. New York: Harper & Programmazione e Ricerca Sanitaria
Brothers. della Provincia Autonoma di Trento.

66
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Gestire nelle scelte che hanno un impatto
per promuovere la salute sulla salute. Questo processo sociale
e politico riguarda soprattutto i li­
Carlo Favaretti, Paolo De Pieri velli di governo delle comunità e il
ruolo delle aziende sanitarie è di
L’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari essere parte attiva nella necessaria
azione intersettoriale che ne con­
e la promozione della salute.
segue, sostenendo la causa della
salute nel dibattito civile degli in­
teressi contrapposti.
La promozione della salute è però
anche una specifica “tecnologia”
che deve essere usata nel lavoro
La promozione della salute quotidiano delle strutture sanitarie:
Nonostante siano ormai passati 15 tutti i professionisti e gli operatori
anni dalla “Carta di Ottawa sulla possono infatti adottare comporta­
promozione della salute”, che rap­ menti professionali, organizzativi e
presenta l’atto conclusivo della 1° relazionali che mettano in grado i
Conferenza Internazionale sulla pro­ pazienti, i loro familiari, i dipen­
mozione della salute (Ottawa 1986) denti e la comunità di aumentare il
è ancora opportuno esplicitare la controllo sui fattori che influenza­
definizione di “promozione della no la salute e di acquisire il mag­
salute”, in quanto con questa gior grado possibile di autonomia.
espressione non si indica una gene­
rica tutela della salute, ma ci si ri­
ferisce a una specifica strategia de­
finita a livello internazionale. La
promozione della salute è “il pro­
cesso che mette in grado le perso­
ne e le comunità di avere un mag­
gior controllo sulla propria salute e
di migliorarla”: può essere quindi
considerata sia un processo globale
e sia una specifica tecnologia sani­
taria.
Il processo globale, che deve es­
sere attentamente pianificato e ge­
stito, è orientato alla trasformazio­
ne, in senso favorevole alla salute,
delle condizioni sociali, ambienta­
li, culturali, strutturali ed econo­
miche e al rinforzo delle conoscen­
ze, delle abilità individuali e dei li­
velli di autonomia delle persone

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Le aziende sanitarie dell’Organizzazione Mondiale della
e la promozione della salute Sanità negli ultimi decenni, ma è
In termini generali, un’azienda può anche una delle principali indica­
essere definita come un insieme di zioni del Piano Sanitario Nazionale
persone, di risorse e di processi co­ vigente e di numerosi Piani sanitari
ordinati, interdipendenti e che ven­ regionali.
gono finalizzati al raggiungimento Una gestione delle aziende sani­
di determinati scopi. Nel caso delle tarie che voglia essere coerente con
aziende sanitarie, è indubbio che tra la promozione della salute deve ne­
gli scopi principali vi sia la promo­ cessariamente tenere conto delle
zione della salute dei singoli e del­ cinque aree prioritarie d’azione che
la comunità, anche se una mal in­ la Carta di Ottawa ha indicato a
tesa impostazione manageriale cor­ sostegno delle tre strategie di fon­
re il rischio di trascurare il valore do della promozione della salute (to
dell’impatto sulla salute delle atti­ enable, to mediate, to advocate):
vità svolte e di favorire solo gli 1. costruire una politica pubblica
aspetti amministrativi e gestionali. per la salute;
D’altra parte è ormai un dato incon­ 2. creare ambienti favorevoli alla
trovertibile che le aziende sanitarie salute;
sono in grado di controllare solo una 3. rafforzare l’azione della comuni­
piccola parte dei fattori che deter­ tà;
Le esperienze in Trentino

minano la salute e che la promozio­ 4. sviluppare le abilità personali;


ne della salute è una competenza 5. riorientare i servizi sanitari.
che coinvolge tutte le componenti In tutte queste aree d’azione prio­
di una comunità ritaria le aziende sanitarie possono
La promozione della salute è avere specifici compiti, in gran parte
coerente con la missione delle già previsti dall’attuale normativa.
aziende sanitarie di gestire le strut­ In generale le loro attività di ge­
ture sanitarie nell’ambito dei rispet­ stione devono tradursi in program­
tivi Servizi Sanitari pubblici? Le mi, politiche e altre attività desti­
aziende sanitarie hanno un ruolo nel nate ai pazienti, al personale e alla
processo complesso della promozio­ comunità che devono essere proget­
ne della salute, che necessita del­ tate, realizzate e valutate in accor­
l’azione integrata di molti settori do con i seguenti principi:
della comunità? globalità: la multidimensionalità
Alle due domande si può dare fin della salute (fisica, mentale, socia­
da subito una risposta positiva, in le e spirituale) richiede che le ini­
quanto l’allineamento delle aziende ziative adottate siano sempre coe­
sanitarie alle strategie di promozio­ renti con questa visione olistica;
ne della salute risponde a precise intersettorialità: la collaborazione e
disposizioni di programmazione sa­ l’integrazione tra diversi settori e
nitaria. Infatti la promozione della strutture della comunità deve rap­
salute non solo è la strategia che presentare la regola nelle strategie
ha ispirato lo sviluppo complessivo di promozione della salute, sia per

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
favorire le sinergie operative e sia opportunità di sviluppo per tutti
per valorizzare la globalità della rappresenta il punto di partenza per
persona di cui al punto precedente consentire a ciascuno di esprimere
(ad esempio, integrazione socio­ il suo potenziale di salute;
sanitaria); approccio complesso: le attività che
empowerment per la salute: è il pro­ si prefiggono di promuovere la sa­
cesso sociale, culturale, psicologi­ lute devono adottare approcci mul­
co, educativo e politico attraverso tipli: ad esempio, la pianificazione
il quale gli individui e i gruppi so­ strategica, i cambiamenti struttu­
ciali diventano capaci di riconoscere rali e organizzativi, la legislazione
i propri bisogni di salute, parteci­ e la tassazione, l’educazione, la co­
pano ai processi decisionali e rea­ municazione.
lizzano specifiche azioni per soddi­
sfare tali bisogni assumendo un L’APSS e la promozione
maggiore potere sui fattori perso­ della salute
nali, socioeconomici e ambientali Come tutto ciò può tradursi nell’ope­
che li influenzano; ratività gestionale dell’APSS? In che
partecipazione: le iniziative che modo la promozione della salute si
puntano a promuovere la salute de­ snoda nell’APSS e ne influenza il
vono coinvolgere tutte le parti in­ funzionamento?
teressate (stakeholder) nella fase di Per rispondere a queste doman­
analisi dei bisogni, nella program­ de, è opportuno esaminare in quale
mazione, nella realizzazione e nella modo la promozione della salute si
valutazione finale; intreccia con i quattro macroprocessi
equità: la capacità di realizzare pari gestionali che le nuove norme ISO

Figura 1
“Programma di
sviluppo strategico”.
Azienda Provinciale
per i Servizi
Sanitari - Trento,
2001 (adottato con
deliberazione n. 66
del 24 gennaio
2001).

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
9000 pongono alla base dei sistemi zione della salute, posta come pun­
Le esperienze in Trentino

di gestione per la qualità di tutte le to di partenza e cornice più ampia


organizzazioni e che sono stati ri­ dentro la quale è opportuno collo­
presi dal Programma di sviluppo stra­ care le altre due e cioè il migliora­
tegico adottato all’inizio del mento continuo della qualità e la
2001(figura 2): gestione aziendale.
- Responsabilità della direzione; Questa scelta è coerente con la
- Gestione delle risorse; più moderna impostazione di sani­
- Realizzazione del servizio; tà pubblica e con tutta la program­
- Misurazione, analisi e migliora­ mazione sanitaria nazionale e pro­
mento. vinciale. Infatti, oltre ai riferimenti
programmatori nazionali, anche il
Responsabilità della direzione disegno di legge sul Piano Sanita­
Con la deliberazione n. 66 del 24 rio Provinciale 2000-2002 presenta­
gennaio 2001 il direttore generale to dalla Giunta Provinciale al Con­
ha adottato il Programma aziendale siglio contiene chiari ed espliciti
di sviluppo strategico, che rappre­ riferimenti alla promozione della
senta il documento di riferimento salute, che viene considerata una
nel quale viene esplicitata la mis­ delle quattro aree strategiche attra­
sione, la visione, i valori aziendali verso le quali il Piano si pone l’obiet­
e le tre linee strategiche lungo cui tivo del miglioramento dello stato
deve muoversi l’organizzazione nei di salute della popolazione trentina
prossimi anni. La prima delle tre li­ e della qualificazione del Sistema
nee strategiche è proprio la promo­ sanitario provinciale.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Figura 2 L’esplicitazione da parte della di­ lute e Servizio Osservatorio epide­
rezione generale che la promozione miologico) è indubbiamente una
della salute rappresenta una delle grande opportunità per l’APSS: tut­
tre linee strategiche dell’azienda tavia essa deve rendere sempre più
rappresenta un elemento essenzia­ visibile il doppio ruolo di realizza­
le per il coinvolgimento dell’intera zione di specifiche attività di pro­
struttura, cercando di superare l’im­ mozione della salute e quello di
postazione manageriale che consi­ supporto all’intera organizzazione
dera marginali le attività di promo­ per lo sviluppo di questa linea stra­
zione della salute e le ritiene com­ tegica.
petenze solamente di uno specifico Un punto particolarmente impor­
servizio. tante nella gestione delle risorse è
la necessità di orientare alla pro­
Gestione delle risorse mozione della salute gli accordi con­
In questo ambito non è importante trattuali con i fornitori strategici e
solo come vengono gestite le risor­ con le altre componenti della co­
se per sviluppare programmi e atti­ munità: ad esempio, i medici di
vità che promuovono la salute, ma medicina generale e i pediatri di li­
anche come viene integrata la pro­ bera scelta, i comuni, i servizi so­
mozione della salute nella gestione ciali, le IPAB, il mondo della coo­
di tutte le risorse dell’intera azien­ perazione, il volontariato.
da. È indubbio che il riorientamen­
to di alcune risorse aziendali, a fa­ Realizzazione del servizio
vore di specifiche attività che pro­ Le attività di promozione della sa­
muovono la salute dei pazienti, del lute che vengono già svolte dal­
personale e della comunità nel suo l’APSS sono numerose e non si limi­
complesso, è un passo necessario tano alle attività di educazione alla
per sostenere meglio alcune inizia­ salute. Tuttavia il punto critico è
tive. Tuttavia la promozione della dato dall’integrazione di queste at­
salute deve poter contare su un tività con tutti e tre i livelli essen­
modo nuovo di utilizzare le risorse ziali di assistenza (LEA). Infatti la
e i processi aziendali già esistenti promozione della salute non può
(assistenziali e gestionali). Le nor­ essere una competenza esclusiva di
mali attività cliniche, gli sforzi fat­ uno specifico servizio all’interno
ti per tutelare la sicurezza dei col­ dell’APSS, ma rappresenta un ele­
laboratori, la comunicazione e in­ mento che deve caratterizzare tutte
formazione dei pazienti e del per­ le strutture impegnate a garantire
sonale, la formazione, ecc. devono ai cittadini i livelli essenziali di
interfacciarsi tra di loro con l’obiet­ assistenza previsti dalla programma­
tivo di promuovere la salute. zione nazionale e provinciale (figu­
La presenza della Direzione per ra 3).
la promozione e l’educazione alla L’integrazione della promozione
salute e delle strutture in cui si ar­ della salute nei livelli essenziali di
ticola (Servizio Educazione alla sa­ assistenza implica la necessità di

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
mettere in campo modalità organiz­ betici, alcoolisti, non autosufficien­
zative differenziate. ti, ecc.) rappresentano eccellenti
Ovviamente le strategie attivate esempi di attività di promozione
nelle scuole o nei luoghi di lavoro, della salute realizzate da operatori
per promuovere la salute di chi fre­ non specificamente incardinati al­
quenta quei setting, dovranno es­ l’interno di specifiche strutture
sere tarate su di essi e sui fattori aziendali che si occupano di pro­
specifici che determinano le condi­ mozione della salute. A conferma del
zioni di salute e di malattia. In quei ruolo che anche le strutture curati­
contesti gli operatori dell’APSS in­ ve possono giocare nella promozio­
contrano persone sane che, in modo ne della salute, esiste un’esperien­
più o meno consapevole, modella­ za internazionale promossa dall’Or­
no i propri atteggiamenti e compor­ ganizzazione Mondiale della Sani­
tamenti nei confronti della salute e tà, chiamata “Rete degli Ospedali
della malattia interfacciandosi con per la promozione della salute”, che
una pluralità di voci non sempre incoraggia la realizzazione di atti­
orientate in modo esplicito alla sa­ vità di promozione della salute an­
lute. che negli ospedali e con la quale
Anche negli altri due contesti l’APSS sta perfezionando le proce­
assistenziali (distrettuale e ospeda­ dure di adesione.
liero) è possibile attivare specifi­ Una caratteristica fondamentale
Le esperienze in Trentino

che iniziative di promozione della delle attività di promozione della


salute, rivolgendo l’attenzione in salute che vengono svolte nell’APSS,
questi casi a persone che mostrano come del resto per tutti gli altri pro­
già i segni di una malattia, aumen­ cessi assistenziali, è che devono
tando la loro capacità di tutelare e essere efficaci, efficienti e appro­
governare la propria salute: i sup­ priate, cioè che abbiano un reale im­
porti dati in innumerevoli occasio­ patto sui livelli di salute dei singoli
ni ai malati cronici (ad esempio: dia­ e della comunità, che utilizzino nel

72
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
miglior modo possibile le risorse di­
sponibili e che si realizzino nei con­
testi organizzativi più adeguati.

Misurazione, analisi
e miglioramento
Quest’ultimo macroprocesso apre un
capitolo gestionale molto importan­
te sul quale l’APSS sta lavorando da
alcuni anni: l’Osservatorio epidemio­
logico mette già a disposizione del­
l’Azienda e della comunità trentina
un ricco ventaglio di informazioni
relative allo stato di salute dei cit­
tadini e all’erogazione delle presta­
zioni.
La misurazione delle attività di
promozione della salute rappresen­
ta da sempre un passaggio oggetti­ campo una strategia antitabagica
vamente difficile: non basta infatti (ad esempio, corsi, counselling dei
conoscere gli interventi educativi MMG e negli ambulatori specialisti­
fatti, il numero delle persone incon­ ci, educazione nelle scuole), oppu­
trate, dei dispositivi di protezione re agli interventi legislativi connessi
individuale messi a disposizione o al fumo passivo, alla politica dei
dei corsi per smettere di fumare or­ prezzi e della tassazione sui tabac­
ganizzati per sapere se tutto ciò ha chi, all’orientamento giurispruden­
avuto un reale impatto sui livelli di ziale che tutela maggiormente chi
salute e di malattia della comuni­ ha avuto un danno da fumo, alla
tà. La promozione della salute ha strategia pubblicitaria dei produt­
bisogno di indicatori di esito come tori, ai cambiamenti culturali che
ad esempio, la mortalità, la morbo- attribuiscono nuovi significati allo
Figura 3 sità, il livello di autostima; tutta­ status di fumatore?
via questi indicatori sono a volte Sul versante gestionale è quindi
difficili da misurare e, soprattutto, difficile collegare gli esiti sulla sa­
evidenziano effetti solo a distanza lute con le decisioni operative e ciò
di tempo dall’intervento e non con­ impone due scelte indicate nel Pro­
sentono di discriminare il ruolo di gramma di sviluppo strategico: a)
tutti i determinanti in gioco. Ad anche gli interventi di promozione
esempio, la riduzione della mortali­ della salute (i grandi progetti for­
tà e della morbosità da fumo di ta­ malizzati e le piccole attività quo­
bacco in Trentino è attribuibile al tidiane) devono rientrare nel gran­
fatto che l’APSS ha organizzato spe­ de capitolo dell’assistenza sanita­
cifici corsi di disassuefazione dal ria basata sulla prove di efficacia,
fumo e, più in generale ha messo in in modo da non lasciare all’improv­

73
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
visazione un così grande capitolo tion Glossary”. www.who.int/
dell’assistenza; b) il sistema infor­ hpr/archive/docs/glossary.pdf
mativo aziendale e i meccanismi del
controllo di gestione devono trova­ [3] Organizzazione Mondiale della
re un maggiore allineamento con le Sanità (1986) “The Ottawa
attività di promozione della salute Charter on Health Promotion”.
WHO/HPR/HEP/95.1. Ottawa.
Conclusioni www.who.int/hpr/archive/
La presenza esplicita della promo­ docs/ottawa.html
zione della salute nella programma­
zione sanitaria implica che la ge­ [4] Ministero della Sanità (1998)
stione delle aziende sanitarie si ade­ “Piano Sanitario Nazionale
gui a questo compito. 1998-2000”. Roma.
Le attività di promozione della www.sanita.it/psn/
salute devono essere sviluppate sul
piano globale e sul piano locale, [5] Azienda Provinciale per i Servi­
considerando che esse non sono solo zi Sanitari (2001) “Il program­
di competenza di una specifica ma di sviluppo strategico”. Tren­
struttura all’interno dell’azienda, ma to. www.apss.tn.it/documenti/
rappresentano un valore da aggiun­ pss/default.htm
gere a ciascun livello essenziale di
Le esperienze in Trentino

assistenza.
Lo sviluppo delle attività di pro­
mozione della salute richiede che
tutti i processi aziendali (assisten­
ziali, gestionali e tecnico-ammini­
strativi di supporto) vengano resi
sempre più coerenti con l’obiettivo
ultimo di “mettere in grado le per­
sone e le comunità di avere un mag­
gior controllo sulla propria salute e
di migliorarla”.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] Baric L. (1994) “Health promo­


Carlo Favaretti è Direttore Generale
tion and health education in dell’Azienda Provinciale per i Servizi
practice - The organisational Sanitari della Provincia Autonoma di
model”. 1st ed. Altrincham: Trento.
Barns Publications.
Paolo De Pieri fa parte dello Staff del
Direttore Generale dell’Azienda
[2] Organizzazione Mondiale della Provinciale per i Servizi Sanitari della
Sanità (1998) “Health Promo­ Provincia Autonoma di Trento.

74
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Strategie di educazione Qualora l’educazione alla salute
alla salute nel setting venga rivolta a questo secondo e
più eterogeneo gruppo risulta in un
scolastico certo modo più difficoltoso indivi­
Enrico Nava duare una strategia efficace e, so­
prattutto, definire e valutare indi­
catori di risultato sufficientemente
La scuola come occasione privilegiata
validi ed esportabili in altre analo­
per instaurare un dialogo sulla salute ghe esperienze.
e sulla qualità della vita. Lavorare con la scuola costitui­
sce perciò per il servizio sanitario
un’occasione privilegiata (anche se
non si devono assolutamente trala­
sciare le altre strade di approccio)
per attivare quello che si può ben
Quando si affronta il tema dell’edu­ definire come un dialogo con gli
cazione alla salute, il pensiero si individui sulle questioni della salu­
indirizza in modo naturale verso la te e della qualità della vita, per pro­
scuola, intesa come punto di incro­ muovere cioè quella cultura che va­
cio principale di tutti gli interventi lorizzi le capacità personali di au­
finalizzati all’educazione degli in­ todifesa e di autodeterminazione
dividui di una collettività. relative alla tutela o al recupero
In realtà l’educazione alla salute delle condizioni di benessere all’in­
ha un potenziale bacino di ricaduta terno del mondo sociale.
molto più vasto potendo variamen­ Le ragioni per le quali le attività
te coinvolgere gruppi allargati di po­ di educazione alla salute possono
polazione dell’area “anti-scolare” integrarsi in modo armonico e coe­
(ossia soggetti che pur rientrando rente nel contesto formativo gene­
in fasce di età assimilabili a quelle rale della scuola sono molteplici.
dell’età della scuola vengono per Anzitutto le attività di educazio­
così dire contattati attraverso mo­ ne alla salute rappresentano oppor­
menti ed occasioni diverse, quali tunità strutturate di comunicazio­
gruppi di aggregazione giovanile, ne per sviluppare conoscenze e abi­
momenti di comune interesse, luo­ lità personali necessarie per la sa­
ghi di lavoro), gruppi di soggetti lute individuale e collettiva. L’edu­
accomunabili per una particolare cazione alla salute è quindi lo stru­
condizione sociosanitaria, lavorati- mento che permette alla popolazio­
va, di temporanea frequentazione di ne di esercitare, attraverso le cono­
uno specifico ambiente, oppure sem­ scenze, il diritto alla partecipazio­
plicemente popolazione generale, ne.
senza una peculiare distinzione eco­ I principi fondamentali ai quali
nomica, di sesso, di lavoro, di col­ si ispirano le attività di educazione
locazione nel contesto sociale al­ alla salute nella scuola sono defini­
largato. ti in modo particolareggiato nella

75
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Risoluzione della prima conferenza lorizzazione della personalità, par­
della Rete europea delle scuole che tecipazione alla vita e al lavoro col­
promuovono la salute1 tenutasi a lettivi.
Salonicco l’1-5 maggio 1997: tra essi In questo quadro di riferimento
spiccano il concetto di equità e generale anche la scuola trentina ha
democrazia, il rinforzo e la capaci­ operato per il raggiungimento di
tà di agire e generare cambiamenti obiettivi specifici3:
per essere in grado di influire sulla - facilitare la scuola nella scoper­
vita e le condizioni di vita, l’am­ ta dei fattori di rischio, fornen­
biente scolastico come risorsa di do alla stessa strumenti, meto­
promozione della salute, il program­ di, procedure mirate alla riduzio­
ma dei corsi scolastici come stru­ ne delle situazioni di disagio e
mento di arricchimento delle cono­ di malessere;
scenze e di incoraggiamento all’ac­ - promuovere la diffusione del nuo­
quisizione di attitudini necessarie vo concetto di salute e di cultu­
all’apprendimento. ra della vita;
I concetti del “vivere il proprio - elaborare e offrire metodi e pro­
corpo” in modo consapevole, per­ getti per la realizzazione della
sonale, critico, soddisfacente e cre­ prevenzione educativa;
ativo e della capacità di relazionar­ - proporre e sostenere i cambia­
si in modo corretto con le altre per­ menti e l’innovazione richiesti
Le esperienze in Trentino

sone e l’ambiente, quali costituenti dalla continua evoluzione del


fondamentali dell’equilibrio della contesto socioculturale in cui la
persona sono stati ulteriormente ri­ scuola opera;
presi e sanciti dal documento di sin­ - facilitare l’assunzione di consa­
tesi dei gruppi di lavoro per il rior­ pevolezza e responsabilità nei
dino dei cicli di istruzione approva­ confronti della condizione gio­
to dal Ministero della pubblica istru­ vanile;
zione il 7 febbraio 20012. - stimolare l’adozione di metodo­
In modo più specifico, questi logie educative finalizzate all’ap­
momenti possono essere ricondotti prendimento di situazioni di be­
a due aspetti che si intrecciano in­ nessere;
tegrandosi in modo complementa­ - esplorare le dimensioni dell’edu­
re. Quello formale, tipico impegno care in relazione alle problema­
della scuola, che si pone come tiche connesse con la salute
obiettivo la progettazione di situa­ onde evitare che il disagio “nor­
zioni formative che diano consape­ male” si trasformi in disagio pa­
volezza delle responsabilità indivi­ tologico.
duali e sociali per il conseguimento
del benessere, e quello informale, Ulteriori aspetti che spingono inol­
impegno comune allargato a più tre a ritenere che interventi nel
operatori della società civile, fina­ mondo scolastico rappresentino una
lizzato al benessere giovanile come scelta importante sotto il profilo
motivazione all’apprendimento, va­ strategico sono costituiti dal fatto

76
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
che la scuola è la fucina educativa per quanto riguarda il mondo gio­
dell’individuo, è momento di tran­ vanile, scuola e servizio sanitario
sito di tutta la popolazione giova­ vedono i loro obiettivi istituzionali
nile, è caratterizzata dalla presenza intrecciarsi in un percorso virtuoso
di soggetti in classi omogenee per che, salvaguardano le rispettive spe­
età, vi è una concreta possibilità di cifiche competenze, ha moltissimi
un coinvolgimento globale, posso­ punti in comune e necessita quindi
no essere efficacemente concertate di forme di collaborazione assolu­
le attività di programmazione e di tamente formalizzate e condivise.
pianificazione degli interventi e vi D’altro canto, più in generale, la
è garanzia di strutturare momenti promozione e l’educazione alla sa­
di valutazione rappresentativi. lute sono azioni collegiali che pos­
Partendo da questi presupposti si sono riconoscere momenti di pro­
può quindi notare immediatamente fonda integrazione a livello di varie
come l’educazione alla salute in istituzioni: servizio sanitario, scuo­
realtà rappresenti un’attività che la, mondo sociale e produttivo, fa­
non possiede una precisa titolarità; miglia, volontariato. L’asse portan­
te è quindi quello dell’intersetto­
rialità dal momento che la salute è
il risultato di una mediazione tra
opzioni individuali all’interno di un
determinato ecosistema umano4.

Informare, comunicare, educare


nel contesto organizzativo
Figura 1 locale e implicazioni
Concorso sulle strategie di intervento
provinciale per la
scuola “Chi non Educare alla salute vuol dire essen­
fuma vince!”, zialmente instaurare un processo di
ideato e comunicazione con la popolazione
organizzato dal
Servizio Educazione di riferimento. Pertanto differenziare
alla salute il processo di comunicazione da un
dell’Azienda
Provinciale per i processo di informazione è essen­
Servizi Sanitari in ziale per comprendere l’importanza
collaborazione con di definire fin dall’inizio strategie
l’Assessorato
provinciale progettuali che privilegino aspetti
all’Istruzione. dialogici comunicativi e modelli di
Locandina
elaborata e intervento fondati più su aspetti
realizzata esperenziali che cognitivi.
nell’ambito del La comprensione di questa diffe­
“Progetto
Comunicazione per renza rende anche ragione di un pro­
la salute” ­ cesso di cambiamento nelle strate­
Provincia Autonoma
di Trento. Art gie di approccio ai progetti di edu­
Director V. Curzel. cazione alla salute rivolti alla scuo­

77
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
la che è ancora oggetto, nella no­ lare di aspetti attinenti alla sua
stra realtà locale, di continuo per­ conoscenza professionale.
fezionamento. Ecco perché, analogamente al
Infatti se in un percorso mera­ fumo, in molte tematiche relative a
mente informativo viene essenzial­ stili di vita (alimentazione, alcol,
mente posto l’accento sul contenu­ dipendenza, infezioni a trasmissio­
to del messaggio che si vuol far ne sessuale, ecc.), spesso oggetto
passare (intervenendo sulle singole di imponenti e costose campagne
componenti strutturali in modo da informative, non si sono notati i ri­
garantire la massima comprensione sultati sperati, anche per la man­
dell’informazione o conoscenza del­ canza di obiettivi progettuali di
l’argomento) minore importanza vie­ carattere educativo.
ne data alla ricaduta e all’impatto Invece i progetti educativi a va­
che questa azione produce sul de­ lenza sanitaria devono anzitutto
stinatario. essere integrati nel percorso curri­
Solo per fare un esempio, proba­ culare e sottostare alle regole ge­
bilmente in una popolazione di ado­ nerali della formazione che preve­
lescenti di oggi non esistono sog­ dono l’interazione tra docente e di­
getti che ignorino i pericoli del fumo scente, la valutazione dell’impatto
di tabacco e quindi si può dire che e la valutazione degli esiti prodotti
l’informazione è corretta e genera­ sia in termini di atteggiamenti che
Le esperienze in Trentino

lizzata: tuttavia i fumatori tra i gio­ di comportamenti.


vani sono molti. Ecco perciò che il coinvolgimen­
Il processo comunicativo, per to attivo del mondo scolastico nei
contro, non si limita a fornire in­ percorsi di educazione alla salute è
formazione, ma si preoccupa anche indispensabile anche per avvalersi
del ritorno, cioè dell’impatto che nel modo più efficace di strategie
quest’azione produce sul soggetto comunicative e formative delle quali
e questo ritorno è fondamentale per gli operatori scolastici sono i depo­
l’operatore (sanitario o scolastico sitari istituzionali.
che sia) per capire se il proprio sfor­ Nell’esperienza trentina l’intento
zo comunicativo è stato in grado di di lavorare in modo congiunto tra
produrre oltre che un’implementa­ scuola e servizio sanitario, per con­
zione delle conoscenze, anche un dividere obiettivi e responsabilità
cambiamento, perlomeno attitudi­ nella progettazione degli interventi
nale. di educazione alla salute e negli
Molti interventi di educazione aspetti procedurali relativi alla me­
sanitaria scolastica condotti in pas­ todologia operativa, hanno trovato
sato si sono invece limitati ad es­ coronamento nella stipula di un Pro­
sere interventi informativi, semmai tocollo di intesa tra Sovrintendenza
avvalorati dalla figura del cosiddet­ scolastica provinciale e Azienda pro­
to esperto esterno il quale, sovente vinciale per i servizi sanitari (31 gen­
in modo estemporaneo, si presen­ naio 1996).
tava su chiamata della scuola a par­ Tale documento sancisce un ac­

78
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
cordo tra scuola e sanità per gesti­ pi e le priorità di intervento e, d’in­
re in forma comune e coordinata gli tesa coi distretti, le modalità più
interventi di educazione alla salute efficaci di supporto alla scuola nei
rivolti alle scuole fissando, in modo processi educativi finalizzati alla
particolare per la sanità, anche le promozione della salute. Vengono
basi per un’architettura organizza­ attuate dal Servizio le iniziative di
tiva sia centrale che distrettuale. Nel tipo formativo rivolte agli operato­
documento sono altresì definite le ri dell’azienda sanitaria per unifor­
rispettive competenze della scuola mare le metodologie progettuali e
e del servizio sanitario provinciale gli obiettivi specifici delle attività
e gli elementi di riferimento utili di educazione alla salute.
per la progettazione degli interven­ Vengono altresì definite le mo­
ti. dalità operative di presentazione dei
Sotto il profilo organizzativo si è progetti di educazione alla salute
assistito nel corso degli ultimi anni ed individuate le risorse finanziarie
ad un riassetto strutturale che vede per la loro realizzazione.
vari livelli di competenza e respon­ Di rilievo è anche l’attuazione di
sabilità all’interno del contesto interventi di formazione del perso­
strutturale dell’Azienda sanitaria nale docente della scuola, nell’am­
trentina. bito di specifici progetti educativi
In particolare il Servizio per l’Edu­ sia a livello locale (tramite la colla­
cazione alla Salute promuove, indi­ borazione del distretto) che a livel­
rizza e coordina le attività di edu­ lo provinciale nonché la promozio­
cazione alla salute su tutto il terri­ ne di gruppi di lavoro multidiscipli­
torio provinciale, definendo i cam­ nari su tematiche specifiche.

79
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Per quanto concerne il distretto mento di confronto a livello distret­
sanitario, a questo livello vengono tuale tra Azienda sanitaria e Scuo­
promosse e attuate le iniziative di la; coordinato dal referente per
educazione alla salute nell’ambito l’educazione alla salute è composto
territoriale di propria competenza, da referenti del personale docente
grazie all’apposita figura del refe­ degli istituti scolastici presenti nel
rente per le attività di educazione distretto che dovranno ampiamen­
alla salute. te rappresentare in modo paritario i
Il referente per l’educazione alla vari ordini e gradi di scuole presen­
salute è una figura di assoluto rilie­ ti. Compito del gruppo di coordina­
vo in quanto coordina le attività di mento è quello di garantire la mas­
educazione alla salute a livello lo­ sima collaborazione tra tutti i sog­
cale, valutando i bisogni e le richie­ getti che condividono le iniziative
ste, confrontandosi con il persona­ di educazione sanitaria rivolte alla
le insegnante delle scuole, attivan­ scuola, favorendo la massima divul­
do forme di collaborazione con gazione e promozione degli inter­
esperti, enti, associazioni o settori venti educativi in conformità agli
sanitari o non sanitari che svolgo­ obiettivi aziendali. Il gruppo rap­
no attività nel campo della promo­ presenta una valida occasione per
zione della salute. Spetta al refe­ il coinvolgimento attivo del perso­
rente il compito di proporre alla nale docente sui progetti scolasti­
Le esperienze in Trentino

scuola i progetti di educazione alla ci, sulla rilevazione dei bisogni


salute, sulla base degli obiettivi emergenti dall’ambiente scolastico
aziendali. e dalla società, al fine di garantire
Infine, un gruppo di coordinamen­ ad ogni soggetto la possibilità di
to distrettuale rappresenta il mo­ beneficiare di interventi mirati.

I progetti aziendali
e i risultati raggiunti
Una prima riflessione riguarda sen­
za dubbio il processo di riorganiz­
zazione dell’offerta in tema di edu­
cazione sanitaria attuato negli ul­
timi anni; la strada intrapresa è
orientata a fornire “pacchetti pro­
gettuali” integrati che si caratteriz­
zino per un’uniforme ricaduta nel-
l’ambito del territorio provinciale.
Questo graduale passaggio si è
reso necessario per ottimizzare le
risorse disponibili, ma soprattutto
per rendere più funzionale l’offerta
alle esigenze di promozione della
salute orientate alle problematiche

80
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
di forte impatto sanitario e sociale, pale in quelle tematiche ancora dif­
in modo da influire sugli stili di vita ficilmente gestibili in forma auto­
e sui determinanti della salute. noma dalla scuola (tossicodipenden­
Il punto di partenza per la scelta ze, educazione sessuale, primo soc­
di queste “priorità” è costituito da­ corso).
gli obiettivi di salute fissati dal Pia­ La maggiore responsabilizzazio­
no Sanitario Nazionale nonché dal­ ne nei confronti della salute che si
le linee guida programmatiche for­ è andata promuovendo a livello sco­
mulate dalla Provincia nei propri lastico non va peraltro interpretata
documenti di indirizzo. L’esigenza come una delega, ma va piuttosto
inoltre di realizzare progetti le cui vista in termini di interdisciplinari­
ricadute e i cui effetti possano es­ tà del processo educativo nel quale
sere effettivamente valutabili in il servizio sanitario mantiene un
termini di impatto, di processo e di forte ruolo di pianificazione e pro­
esito, ha reso necessaria un’azione grammazione (scelta delle priorità
di revisione delle metodologie pro­ di intervento, definizione del tar­
gettuali ad iniziare dagli interventi get, condivisione della migliore
rivolti alla scuola primaria. modalità di approccio) e, soprattut­
In quest’ottica, si è andato mo­ to, di valutazione dei risultati in
dificando il ruolo degli operatori termini non solo di incremento del­
sanitari mediante un passaggio da le cognizioni ma di sviluppo di cor­
una fase “paternalistica”, in cui rette attitudini e comportamenti che
l’esperto andava in classe a parlare potranno avere una significativa ri­
di salute ad una fase in cui la scuo­ caduta individuale e collettiva.
la viene direttamente coinvolta nel Lo scenario che si delinea alla
processo di educazione sanitaria luce di questo processo di rinnova­
appropriandosi dei contenuti e del­ mento è contraddistinto dall’intro­
le metodologie tipiche della promo­ duzione dei “progetti aziendali” os­
zione della salute. sia quegli interventi caratterizzati
Questa metodologia di approccio, da una forte componente progettua­
maggiormente indirizzata agli inse­ le espressa da gruppi di lavoro mul­
gnanti, ha anche un elevato valore tidisciplinari con partecipazione
strategico in relazione alla ottimiz­ attiva di esponenti del mondo sco­
zazione nell’utilizzo delle risorse lastico. Dall’azione dei gruppi è de­
umane. rivata la realizzazione del materiale
Nel corso del tempo si sono an­ progettuale e dei protocolli valuta­
date così affermando le iniziative tivi secondo una linea metodologi­
di formazione promosse dal Servi­ ca uniforme.
zio sanitario soprattutto in quei Solo a titolo esemplificativo ven­
campi per i quali l’insegnate può gono citati il progetto di educazio­
assumere un forte ruolo educativo ne alimentare rivolto agli insegnanti
(corretta alimentazione, igiene ora­ delle classi terze elementari, il pro­
le, fumo e alcol) lasciando ai cosid­ getto sull’alcol e fumo rivolto, se­
detti esperti esterni il ruolo princi­ condo due forme modulari, rispetti­

81
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
vamente agli insegnanti delle clas­ consentito non solo di esprimere un
si quinte elementari e delle medie, giudizio sulla validità delle inizia­
il progetto sul corretto uso dei far­ tive, ma anche di poter individuare
maci per i ragazzi di seconda media le situazioni maggiormente critiche
e, del tutto recentemente, quello e quindi di attuare eventuali azioni
sull’educazione socio-affettiva e di miglioramento didattico, conte­
sessuale. nutistico, metodologico o valutati­
Per quanto riguarda l’offerta edu­ vo.
cativa, essa è stata modulata sulla L’intervento di ottimizzazione
popolazione scolastica bersaglio in dell’offerta ha certamente rappre­
accordo con la scuola, con l’inten­ sentato un vero e proprio obiettivo
to anche di razionalizzare la doman­ di servizio, condiviso da tutti gli
da. operatori sanitari coinvolti nell’edu­
La disponibilità di una metodo­ cazione alla salute, in quanto ri­
logia basata sulla progettazione ha spondente al criterio di garantire a
permesso di poter esprimere una livello territoriale un livello unifor­
valutazione sul reale impatto del­ me di prestazione consona alle esi­
l’intervento nella comunità destina­ genze di salute espresse attraverso
taria. l’analisi dello stato di salute della
Infatti, le relazioni accompagna­ popolazione.
torie ai singoli progetti per la valu­ L’esperienza sinora condotta si è
Le esperienze in Trentino

tazione delle attività svolte hanno inoltre arricchita attraverso la col­

82
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
laborazione di enti e strutture di RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
tipo non sanitario, per effetto del
consolidamento di alleanze per la [1] Conference resolution. First
promozione della salute. Conference of the European
Ne sono esempio la comparteci­ Network of Health Promoting
pazione della Federazione Trentina Schools: “The Health Promoting
delle Cooperative alle iniziative di Schools - an Investment in Edu­
educazione alimentare svolte nelle cation, Health and Democracy”,
scuole elementari. In questo caso, Thessaloniki-Halkidiki, Greece,
particolarmente interessante è risul­ 1-5 May 1997.
tata la sinergia tra il momento sa­
nitario-educativo gestito dagli in­ [2] “Verso i nuovi curricoli” - Sin­
segnanti sulla base del progetto tesi dei gruppi di lavoro della
proposto dal servizio sanitario (co­ Commissione di studio per il
gnizioni e atteggiamenti) e il mo­ programma di riordino dei cicli
mento della scelta consapevole cu­ di istruzione (legge 10 febbra­
rato dalla dietista (comportamen­ io 2000, n. 30). Ministero del­
to) attuata “sul campo” attraverso la pubblica istruzione: Roma, 7
le animazioni condotte nel punto febbraio 2001.
vendita o, ove queste non realizza­
bili, nella classe stessa. Ed ancora, [3] Scuola & Salute. Protocollo di
la collaborazione degli operatori Intesa educazione sanitaria e
dell’Associazione AMA Auto Mutuo prevenzione. Opuscolo a cura di
Aiuto di Trento nel campo della pro­ Lucia Rigotti e Fabio Lorandi.
mozione della scuola libera dal fumo Provincia Autonoma di Trento ­
e, in alcuni casi, sulla disassuefa­ anno 1995.
zione dall’abitudine al fumo.
Certamente la strada da percor­ [4] G. Pocetta. Riflessioni sulle basi
rere è ancora lunga anche perché la teoriche dell’educazione sani­
caratteristica modulare degli inter­ taria nella promozione della
venti è proprio quella di potersi svi­ salute. Educazione sanitaria e
luppare durante tutto il percorso promozione della salute:
educativo dell’individuo, quindi con 23,1,2000; pag. 25-28.
momenti successivi e continui di
rinforzo e di approfondimento. [5] http://www.who.dk/enhps/
Per garantire tutto questo, è fon­ index.html (Rete europea delle
damentale un’attenta pianificazio­ scuole che promuovono la sa­
ne delle azioni sia attraverso la re­ lute).
visione critica di ogni momento for­
mativo, sia attraverso l’individuazio­
ne di target di età ben definiti, sia
mediante il pieno coinvolgimento
Enrico Nava è responsabile del Servizio
del corpo docente. Educazione alla Salute dell’Azienda
provinciale per i Servizi sanitari - Trento.

83
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
L’importanza ne di una politica pubblica che tu­
di (ri)costruire una sanità teli la salute in tutti i settori non
sanitari, e i modi migliori per ri­
pubblica moderna muoverli. Occorre far sì che anche
nel quadro delle politiche per i responsabili politici la scelta
per la salute della tutela della salute divenga la
Alberto Betta scelta più facile.”
Dunque si ritiene che una serie
di iniziative politiche assunte nei
Il ruolo della sanità pubblica settori non sanitari (nel campo ad
nel processo di formazione della salute. esempio dell’istruzione, dell’occupa­
zione, dello sviluppo sostenibile, dei
trasporti, delle scelte urbanistiche)
complementari peraltro a quelle at­
tivate dal sistema sanitario, possa­
Nella Carta di Ottawa, nel paragrafo no contribuire in modo determinante
dedicato alla costruzione di una alla modificazione dei fattori socia­
politica pubblica per la tutela del­ li, economici e ambientali che con­
la salute, si legge1: “La promozione ducono al mantenimento o alla per­
della salute va oltre la mera assi­ dita della salute dei cittadini.
stenza sanitaria. Essa porta il pro­
blema all’attenzione dei responsa­ La sanità pubblica può svolgere un
bili delle scelte in tutti i settori, a ruolo nel processo di promozione
tutti i livelli, invitandoli alla piena della salute?
consapevolezza delle conseguenze Innanzitutto è utile definirne i
sul piano della salute di ogni loro confini. A torto spesso il termine
decisione e a una precisa assunzio­ “sanità pubblica” viene utilizzato in
ne di responsabilità in merito. senso riduttivo come “igiene pub­
Nella politica di promozione del­ blica”. In realtà il dibattito inter­
la salute si fondono componenti nazionale ha permesso di stabilire
diverse ma complementari quali la alcuni criteri di identificazione, in
legislazione, i provvedimenti fisca­ parte certamente innovativi2: la sa­
li e la modifica dei criteri organiz­ nità pubblica esiste a prescindere
zativi, in un’azione coordinata di­ dal tipo di sistema sanitario in cui
retta a imporre politiche sanitarie, le sue attività devono esprimersi;
sociali e dei redditi ispirate ad una concerne tutte le attività sanitarie
maggiore equità. L’azione comune che non possono essere lasciate alla
contribuisce a garantire prodotti e responsabilità individuale dei citta­
servizi più sani e sicuri, servizi pub­ dini e/o degli operatori e che devo­
blici più sani, e ambienti più igie­ no essere esercitate sulla base di
nici e accoglienti. decisioni assunte a livello colletti­
La politica di promozione della vo; non concerne la salute indivi­
salute richiede di identificare gli duale, bensì il tipo e le caratteristi­
ostacoli che impediscono l’adozio­ che di prestazioni sanitarie che

84
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
devono essere assicurate alla popo­ ta in questi ultimi anni in tutta
lazione nel suo complesso e i crite­ Europa (basti al riguardo ricordare
ri in base ai quali le prestazioni sa­ la serie di rilevanti editoriali ed ar­
nitarie stesse devono essere assi­ ticoli pubblicati negli ultimi cinque
curate; propone un modello di sa­ anni in particolare – ma non solo ­
lute globale e sociale che richiede dal British Medical Journal; ne cito
un atteggiamento intersettoriale e due per tutti3,4).
multidisciplinare; privilegia gli in­ Attualmente le sottodiscipline
terventi di igiene e di prevenzione. che costituiscono la sanità pubbli­
Ha inoltre la necessità di fondare le ca (igiene e medicina del lavoro,
decisioni su prove scientifiche di igiene pubblica, igiene e sanità ve­
efficacia, sicurezza, accettabilità, terinarie, prevenzione ambientale)
economicità, eticità e di coinvol­ hanno - e talvolta richiedono con
gere i cittadini nella conoscenza dei forza - autonome sfere di compe­
problemi riguardanti la salute col­ tenza e sembrano esplicare più fa­
lettiva ed i rischi per la salute e cilmente le loro attività in ruoli
nelle azioni da intraprendere. tradizionali (basati su norme fon­
Questa “Nuova sanità pubblica”, date sul “demand and control”) piut­
a prescindere da una non sempre tosto che giocare un ruolo di “ac­
chiara definizione della propria fun­ compagnamento” verso la preven­
zione e della propria collocazione zione, di “partnership and innova­
sociale, è il risultato – come sopra tion”5 con tutti gli attori del pro­
si accennava - di una profonda re­ cesso preventivo, che le leggi euro­
visione della propria missione e dei pee hanno individuato in quasi tut­
propri contenuti scientifici avvenu­ ti i settori di interesse della sanità

85
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
pubblica. In effetti alcune norma­
tive (ad es. 626/94, 155/94 ) spo­
stano “il luogo dove si fa salute”
dalle strutture della sanità pubbli­
ca a dove effettivamente le persone
acquistano o perdono salute o con­
tribuiscono a questo processo: il
laboratorio di produzione alimenti,
la cucina, il luogo di lavoro. È lì
che i meccanismi di prevenzione
devono essere attivati per essere
efficaci e permanenti e lì devono
essere compenetrati alle modalità di
gestione delle strutture (autocon­
trollo, autocertificazione…). Con­
seguentemente si deve passare da
un atteggiamento del sistema pub­
blico del tipo “la salute si fa dove
ci sono io”, a quello basato sul con­ cune importanti indirizzi: ad esem­
cetto che “la salute si fa dove l’in­ pio quello che la “Nuova sanità pub­
dividuo vive, si muove, opera, inte­ blica” deve ridare ai cittadini il sen­
Le esperienze in Trentino

ragisce con persone, ambiente, so del “servizio” attraverso un mag­


agenti esogeni, strutture…” giore radicamento nella comunità ed
Anche nel nostro Paese è comun­ una costante periodica opera di dif­
que cominciato questo processo di fusione di ogni informazione e co­
revisione, prima di tutto culturale noscenza dello stato della salute
ma anche normativo, che, pur tra collettiva; o quello che, oltre ad
contraddizioni e lentezze, sta por­ effettuare i controlli tipici dell’as­
tando le strutture pubbliche a capi­ sistenza sanitaria collettiva, deve
re che una società complessa, an­ essere in grado di lavorare con de­
che per quanto riguarda la salute cisione sulla disseminazione di
della popolazione, ha bisogno di informazioni sui determinanti della
interventi articolati e complessi. La salute ad ogni livello, in considera­
loro efficacia, quindi, può dipende­ zione che le maggiori potenzialità
re non tanto dal fatto di poter “met­ di influenzare la salute pubblica si
tere in fila” tutti i servizi che si trovano nel pubblico stesso.
occupano dei vari aspetti di tutela La “Nuova sanità pubblica” può
della salute, ma piuttosto della ca­ quindi dare, nonostante le attuali
pacità dei professionisti della salu­ incertezze, un contributo certamen­
te di reimpostare la loro attività in te rilevante alla promozione della
modo complessivamente orientato salute, purché gli operatori abbia­
per problemi, in modo coordinato no chiarezza sul significato e le tap­
ed integrato. pe del processo nel suo insieme, lo
Si fanno strada lentamente al­ spirito critico necessario per rive­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
dere, ove risulti opportuno, le pro­ le strategia metodologica e svilup­
prie attività e la capacità di orien­ pare le competenze individuali per
tarle al cambiamento. indurre una efficace, consapevole e
Da questo punto di vista la no­ responsabile partecipazione alla vita
stra provincia offre interessanti con­ sociale.
dizioni di base: in primo luogo esi­ Le politiche per la salute devono
ste uno strumento importante, co­ trovare sostegno in specifiche azioni
stituito dal Programma di sviluppo all’interno delle istituzioni dove
strategico dell’Azienda per i servizi l’educazione alla salute è pertinen­
sanitari6 che traccia il quadro com­ te: nelle scuole, nelle imprese, nel­
plessivo della promozione della sa­ le associazioni locali, ecc.
lute e le azioni di adeguamento del Nella nostra provincia l’educazio­
sistema sanitario, ivi compresa ov­ ne alla salute coinvolge soprattut­
viamente la sanità pubblica. In se­ to il mondo della scuola, attraverso
condo luogo, anche la sanità pub­ un protocollo di intesa tra Azienda
blica trentina, culturalmente parte­ sanitaria e Sovrintendenza scolasti­
cipe del dibattito nazionale ed in­ ca. Viene effettuata secondo gli
ternazionale di questi ultimi anni, obiettivi di salute fissati dal Piano
ha già - pur faticosamente - inizia­ sanitario nazionale e dalle linee
to un percorso di (ri)qualificazione guida programmatiche formulate
in questa direzione, puntando fon­ dall’Amministrazione provinciale. La
damentalmente su attività che qua­ Scuola è direttamente coinvolta nel
lifichino in senso professionale chi processo di educazione sanitaria
le pratica, sul coinvolgimento dei attraverso un processo di responsa­
cittadini singoli e/o organizzati, bilizzazione degli insegnanti circa
sulla diffusione dell’approccio mul­ il proprio ruolo educativo, inteso
tidisciplinare ai problemi di prote­ come sforzo per incidere non solo
zione della salute, sull’attivazione sulle cognizioni dei ragazzi ma sul­
di reti di interessi intra ed extraset­ le loro capacità decisionali.
toriali, sull’educazione alla salute. Nell’anno scolastico 1999/00
sono state impegnate in interventi
Educazione alla salute di educazione alla salute oltre 7800
L’esistenza di un’intersezione tra ore, con il coinvolgimento di oltre
promozione e educazione alla salu­ 27.000 soggetti tra studenti, inse­
te è evidente: la promozione della gnanti e genitori. Gli esperti che
salute richiede la costruzione di una hanno collaborato alla realizzazio­
cultura della salute e l’empowerment ne degli interventi sono stati circa
della popolazione (finalizzato tra 270 (medici igienisti, assistenti sa­
l’altro alla capacità di riconoscere i nitari, infermieri professionali, me­
determinanti della salute per aver- dici rianimatori e addetti ai servizi
ne il migliore controllo) ed il ruolo del primo soccorso, dietiste, psico­
dell’educazione è di rinforzare l’azio­ logi, logopediste, pediatri, volon­
ne personale/sociale sul controllo tari del trasporto infermi e della
della propria salute come principa­ Croce Rossa) sia dipendenti dal­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
l’Azienda sanitaria che esterni, con tazione, che si avvale della colla­
rapporto di convenzione libero pro­ borazione dei punti vendita alimen­
fessionale. tari della Federazione Trentina del­
Dalla collaborazione tra Azienda le Cooperative, presenti capillarmen­
e Farmacisti pubblici e privati si è te sul territorio provinciale e che
sviluppato il progetto “Farmaci e permettono una integrazione “dal
salute”, che ha permesso di esten­ vivo” del percorso educativo con­
dere ai ragazzi di seconda media su dotto a scuola; nell’anno scolastico
tutto il territorio provinciale, con 1999/00 hanno partecipato 900
uniformità di contenuti, la corretta bambini.
informazione circa l’uso dei farmaci
(nell’anno scolastico 1999/00: cir­ Il lavoro interdisciplinare
ca il 20% dei ragazzi dell’età tar­ L’Azienda Sanitaria ha iniziato ad
get). orientare alcune attività svolte nel-
Nelle scuole materne è stato in­ l’ambito dell’assistenza sanitaria
teressato alla formazione in mate­ collettiva non “per competenza” ma
ria di salute del cavo orale circa il “per problemi” (i quali comunemen­
50% degli istituti (144 su 289), te non afferiscono ad una sola di­
mentre circa il 30% degli insegnan­ sciplina, un ambito di competenze,
ti nelle quinte classi elementari ha una funzione), nella consapevolez­
avuto una formazione specifica (ed za che questo tipo di metodo –ne­
Le esperienze in Trentino

ha attivato un percorso educativo) cessariamente interdisciplinare ­


sul consumo di alcol e di tabacco. superando gli approcci settoriali
Sempre agli insegnanti delle scuole oggi prevalenti, possa meglio con­
elementari (terze classi) è destina­ tribuire a raggiungere obiettivi di
to il progetto sulla corretta alimen­ salute e costituisca una premessa

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
importante anche per le attività di anni è stata curata la messa a pun­
promozione della salute. to di strumenti telematici per la dif­
E’ il caso, ad esempio, del “Piano fusione delle informazioni. Si è in
amianto” o del Piano per la sorve­ particolare cercato di dare una ri­
glianza e controlli in campo alimen­ sposta organica e strutturata ai bi­
tare o del Piano per la sicurezza nella sogni informativi e formativi di tutti
Scuola, nei quali sono coinvolti pro­ i soggetti che operano nell’ambito
fessionisti di gran parte delle strut­ della prevenzione e sicurezza in
ture “competenti”, con obiettivo ambiente di lavoro7 e di rendere di­
comune e condiviso e per i quali è sponibile materiale divulgativo e
in atto una contemporanea campa­ percorsi didattici per l’ educazione
gna di comunicazione. Il lavoro di­ alla salute nella Scuola8.
partimentale permette alle varie di­
scipline che afferiscono alla nostra La rete delle alleanze
sanità pubblica di agire in maniera per la salute
integrata e su uno spettro più am­ La sanità pubblica ha progressiva­
pio rispetto a quello di propria per­ mente stretto diverse intese con
tinenza. settori extrasanitari per promuove­
Alcune azioni di tutela e vigilan­ re e sostenere iniziative di educa­
za, specialmente se orientate ad zione alla salute e/o di prevenzio­
interi comparti produttivi, vengono ne. Cito la sottoscrizione del proto­
preliminarmente illustrate e discusse collo di intesa tra l’Azienda sanita­
con i diretti interessati e con le loro ria, l’Agenzia Provinciale per l’Am­
associazioni e tale metodo tenden­ biente e il Comune di Trento, aven­
zialmente dovrà divenire di diffusa te ad oggetto la partecipazione isti­
e comune applicazione. tuzionale e la collaborazione nel
I risultati ottenuti dalla collabo­ campo della tutela ambientale e
razione di varie discipline e servizi della salute dei cittadini residenti
verranno portati a conoscenza del­ nel Comune di Trento, nell’ambito
la popolazione generale attraverso del progetto “Città sane” (1998);
una periodica specifica informazio­ quello tra l’Azienda sanitaria e le
ne. Farmacie Comunali SpA di Trento e
l’Azienda Multiservizi di Rovereto per
Il rapporto con i cittadini la collaborazione nel campo della
Riteniamo che la comunicazione con educazione sanitaria e della tutela
i cittadini sia un aspetto di vitale della salute (1999) o con l’Associa­
importanza per la sanità pubblica. zione Titolari di farmacia di Trento
Anche se moltissimo rimane da co­ sempre per la collaborazione nel
struire, oltre alla diffusione di ma­ campo dell’educazione sanitaria
teriale informativo di supporto al­ (1999); quello con la Federazione
l’educazione alla salute e agli scre­ Trentina delle Cooperative per la
ening di massa relativi alla preven­ collaborazione nel campo dell’edu­
zione dei tumori del collo dell’utero cazione alimentare (1999); quello
e della mammella, in questi ultimi con il Consorzio Autoscuole Riuni­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
te del Trentino per la realizzazione L’obiettivo primario è rappresen­
del progetto “Alcol e guida” (1999) tato dalla costruzione dei cambia­
ed inoltre la sottoscrizione del do­ menti che siano portatori di salute.
cumento di intesa tra l’Azienda sa­ I processi con ricadute positive sulla
nitaria, l’Associazione degli Indu­ salute vanno attentamente promos­
striali di Trento, l’Associazione Ar­ si, seguiti, indirizzati e controllati
tigiani e Piccole Imprese di Trento, dall’ente pubblico (“orientare scel­
le Confederazioni Sindacali C.G.I.L. te, animare politiche, sostenere
- C.I.S.L. - U.I.L. del Trentino, per comportamenti”) ed anche dalla
la promozione della salute nei luo­ sanità pubblica.
ghi di lavoro (1999), in cui si con­ Ogni disciplina fornisce le cono­
viene che la costituzione di una “al­ scenze scientifiche e tecniche ne­
leanza per la salute” possa permet­ cessarie ma lavora con tutte le al­
tere con maggiore efficacia l’impo­ tre, in condizioni di pari opportu­
stazione di campagne su sani stili nità. Il “servizio pubblico” conser­
di vita, la lotta al fumo e ai cance­ va una regia complessiva delle atti­
rogeni ambientali, la diffusione tra vità a valenza sanitaria, sulla base
i lavoratori di conoscenze per mi­ di una migliore conoscenza dei de-
gliorare la capacità personale di terminanti sanitari della salute e
decidere come mantenere la propria procede al raggiungimento degli
salute e come scegliere cure appro­ obiettivi prefissati, anche attraver­
Le esperienze in Trentino

priate, la diffusione della conoscen­ so la ricerca della condivisione de­


za tra le lavoratrici delle campagne gli obiettivi e di ampie alleanze,
di prevenzione gratuite per i tumo­ adottando un metodo di coopera­
ri femminili. zione. Ogni specifica professionali­
Con il mondo del volontariato, tà sanitaria deve essere in grado di
nello specifico con l’associazione interagire e creare sinergie con tut­
“Auto Mutuo Aiuto” di Trento, è sta­ ti i soggetti - anche non apparte­
to invece sottoscritto un protocol­ nenti al mondo sanitario – ai fini
lo di intesa avente ad oggetto la del miglioramento della salute del­
collaborazione nel campo della in­ la collettività.
formazione e della promozione di Il processo di integrazione, ma
sani stili di vita, concordando un anche della visione più ampia in cui
approccio basato sulle tecniche di deve trovare collocazione la disci­
auto mutuo aiuto (2000). plina praticata da ciascun profes­
sionista, non nasce automaticamen­
Il quadro normativo te da un nuovo assetto organizzati­
e le esigenze di una nuova vo, ma ha bisogno di essere sup­
formazione portato da una nuova “cultura del­
Nella cosiddetta “riforma ter” l’integrazione”; quest’ultima deve
(D.Lgs. 19 giugno 1999, n. 229) il essere creata negli operatori sani-
dipartimento di prevenzione “pro­ tari attraverso una accurata forma­
muove azioni volte ad individuare e zione specifica, che tenga conto
rimuovere le cause di nocività”. degli importanti mutamenti in atto.

90
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
In effetti, ancor oggi le politi­ [3] Editorial – From public health
che e le metodologie di formazione to the health of the public –
in sanità pubblica risultano ampia­ B.M.J. 1998; 317:550-551.
mente inadeguate, con il risultato
di una produzione di specialisti con [4] Wylie I., Hunter D.J. – Eve­
competenze molto specifiche anzi­ rywhere and nowhere-a Socra­
ché di professionisti dotati di una tic dialogue on the new public
visione globale e capaci di integra­ health – B.M.J. 1999;319:839­
re il proprio lavoro con quello degli 840.
altri, sia all’interno che all’esterno
del settore sanitario. A questo pro­ [5] Griffiths S. – From health care
posito in tempi recenti l’OMS9 sol­ to health – BMJ 1998;316:300­
lecitava la “formazione di una mas­ 301.
sa critica di professionisti forniti di
una visione più vasta della sanità [6] Azienda Provinciale per i Servi­
pubblica che tenga in dovuto con­ zi Sanitari – Provincia Autono­
to anche le problematiche connes­ ma di Trento – Programma di
se alla formulazione di nuove poli­ sviluppo strategico – Saturnia
tiche e strategie di salute”. Ed., Trento, 2001.
Da questo nuovo tipo di profes­
sionista ci si attende infatti un con­ [7] www.safetynet.it
tributo tutto particolare nei cam­
biamenti attualmente in corso nel [8] www.aziendasanitaria.tren­
settore sanitario ed un contributo tino.it/direzioni/promosal/
significativo alle politiche pubbli­ promo_salute.htm
che per la salute.
[9] WHO Regional Office for Euro­
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI pe – Training and Research in
Public Health. Policy perspec­
[1] Carta di Ottawa per la promo­ tive for a “New Public Health”
zione della salute (1986) – Pro­ – Copenhagen: World Health
vincia Autonoma di Trento, Ser­ Organization and Karlstad
vizio Programmazione e Ricer­ (Sweden): Centre for Public
ca Sanitaria, Collana Promosan; Health Research -Training and
Punto Omega; 1996;4. Research in Public Health Dia­
logue Series, 1991;1.
[2] Carreri V., Lagravinese D., Ste­
fanini A., Montaguti U. – La
sanità pubblica in Italia: attua­
lità e prospettive per l’ingresso
in Europa – Atti Convegno Na­
Alberto Betta è responsabile della
zionale SitI, 39° Congresso
Direzione Promozione ed Educazione alla
Nazionale SitI, Ferrara, 24-27 Salute dell’Azienda Provinciale per i
settembre 2000, 25 – 30. Servizi Sanitari - Trento.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Creare ambienti Si intendeva dimostrare la neces­
favorevoli alla salute sità della promozione della salute e
i benefici della sua sistematica ado­
Monica Pisetta zione, per affrontare, a tutti i livel­
li, da quello politico strategico fino
L’intersettorialità come condizione a quello più concretamente opera­
tivo, i problemi della salute e della
necessaria per promuovere la salute
malattia, modificando su questa
negli ambienti di vita e di lavoro.
base l’orientamento tradizionale alla
base dei processi decisionali in que­
sto ambito.
La fase sperimentale si rivelò una
determinante ed “illuminante” espe­
rienza formativa per chi vi parteci­
pò e permise, da un lato, di porre la
La promozione della salute nostra Provincia all’avanguardia in
in Trentino Italia per l’acquisizione del nuovo
Dal 1993 al 1995 le Province Auto­ approccio, ma anche - e questa è la
nome di Trento e di Bolzano parte­ cosa essenziale - di maturare e ra­
ciparono attivamente al progetto dicare la cultura della promozione
dimostrativo “Garantire gli investi­ della salute fino al più recente ri­
menti in salute”, ideato ed attuato sultato, il disegno di legge di Pia­
dall’Organizzazione Mondiale della no sanitario provinciale 2000-2002.
Sanità - Ufficio regionale per l’Eu­ Questo, naturalmente, non signi­
ropa - (OMS-Euro) con il fine di dif­ fica che tutto sia stato acquisito in
fondere e di rafforzare la conoscen­ modo definitivo e consolidato, per­
za e la comprensione culturale del
nuovo approccio della promozione
della salute, nonché di testare nei
singoli contesti locali la proposizio­
ne di politiche pubbliche incentra­
te sulla salute.
Le due province autonome della
regione Trentino-Alto Adige furono
scelte come situazioni pilota (dun­
que come primo laboratorio per tutta
la Regione Europea) soprattutto per
le positive condizioni strutturali
(economiche, sociali e ambientali)
di questo territorio, considerate
come terreno ottimale per sperimen­
tare l’applicazione di questa inno­
vazione di enorme portata, sia di
contenuto che metodologica.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
ché, come è noto, i processi cultu­ se ci si limita al problema della re­
rali di grande portata innovativa ri­ lazione tra l’alterazione dell’ambien­
chiedono tempo e graduale matura­ te naturale e la modifica delle con­
zione, ma la nuova mentalità si sta dizioni di salute dell’uomo.
diffondendo in modo evidente e Sebbene questa costituisca in­
questo sicuramente, oltre che da dubbiamente una delle più impor­
altri fattori generali e di contesto, tanti questioni, che si è diffusa sto­
dipende in gran parte dall’azione ricamente molto prima e indipen­
promozionale compiuta nell’arco di dentemente all’approccio della pro­
questi ultimi anni dall’Assessorato mozione alla salute, essa non co­
alle politiche sociali e alla salute, stituirà il fulcro delle considerazio­
fondata sull’apporto costruttivo sor­ ni qui esposte.
to dalla partecipazione al citato Questo essenzialmente perché la
progetto dimostrativo dell’OMS/ complessità del legame di interdi­
EURO. pendenza tra tutti i fattori che in­
cidono sull’ecosistema richiede in­
Un concetto chiave terventi incisivi a livello macro, ad­
nel nuovo approccio: dirittura planetario, quindi non at­
gli ambienti per la salute tuabili unicamente nel contesto lo­
Tra tutte le componenti di conte­ cale di riferimento, anche se natu­
nuto, di metodo, programmatorie, ralmente specifiche azioni avviate
organizzative e operative, tra di loro sulle fonti di rischio o sul risana­
interrelate in un unico e coerente mento degli elementi ambientali a
insieme compreso sotto la defini­ questo livello (es. sulle acque, sui
zione di promozione della salute, ne rifiuti, sulle fonti radioattive, sulla
esiste una in particolare che, seb­ tutela del verde, ecc.) possono si­
bene possa apparire come un’evi­ curamente assicurare almeno una
denza scontata, di fatto costitui­ relativa, buona vivibilità e dunque
sce, assieme alla necessità dell’em­ influenzare positivamente la salute
powerment dei cittadini nei con­ della popolazione.
fronti della propria salute, l’elemen­ Proprio per la conoscenza e la
to che segna maggiormente la por­ consapevolezza “storica” di questo
tata innovativa e rivoluzionaria con­ problema, tale questione è quanto­
tenuta in questo approccio. meno “monitorata” e “sotto control­
Ci si riferisce al fatto che la salu­ lo”, anche a livello locale.
te (e conseguentemente la malat­ In questa sede, invece, si foca-
tia) si crea soprattutto al di fuori lizza l’attenzione su un altro con­
dell’ambito sanitario, dunque in cetto di ambiente, quello che ge­
ogni altro ambiente e nelle specifi­ nericamente può definirsi come “am­
che condizioni ambientali in cui si biente di vita”.
svolge la vita di ciascuno di noi. Chiarendone ulteriormente il si­
Il termine ambiente, nell’accezio­ gnificato, questa accezione di am­
ne sopra utilizzata, non può venir biente comprende i luoghi, in cui si
compreso nel suo reale significato svolge la vita dell’individuo e della

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Le esperienze in Trentino

collettività, luoghi intesi in senso tasso dei suicidi, tra le donne nel-
lato, sia di carattere strutturale-or­ l’Afghanistan dei talebani. Nel pri­
ganizzativo (come la casa, la scuo­ mo caso, il sistema economico-so­
la, il luogo di lavoro, ecc.), sia so­ ciale, nel secondo quello socio-cul­
ciali o comunitari (la tipologia e turale influenzano lo stato di salu­
l’espansione del sistema di sicurez­ te di determinate categorie di po­
za sociale, ecc.), sia economici (es. polazione in preoccupante ed evi­
il grado e la distribuzione della ric­ dente misura.
chezza, ecc.), sia culturali (es. il Pur non dimenticando la neces­
modello e le abitudini di vita di cia­ sità e l’impegno umano di agire su
scuna struttura sociale). La confi­ vari fronti per modificare, nei con­
gurazione di ciascuno di questi testi portati ad esempio, queste si­
ambiti di contesto influenza ed in­ tuazioni per molti versi drammati­
cide sullo stato di salute dell’indi­ che, si sottolinea che l’adozione di
viduo, in diverso modo e su diversi un approccio altamente pragmati­
livelli. co, quale quello della promozione
Pensiamo, a titolo esemplificati­ della salute, prevede di agire all’in­
vo, ai diffusi e gravi problemi di terno di un contesto socio-politi­
salute di carattere infettivo esistenti co-economico dato (privilegiando,
nei Paesi sottosviluppati dell’Afri­ secondo quanto previsto dalla stra­
ca, oppure all’elevata percentuale di tegia dell’OMS, una dimensione re­
depressione mentale grave, con con­ gionale piuttosto che statale). Per
seguente aumento esponenziale del questa linea prioritaria di azione fi­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
nalizzata alla creazione di ambienti stesso in dinamico adattamento-
favorevoli per la salute, esso consi­ che funga da sfondo per la “mis­
ste nel porre il valore o il bene del­ sion” e per ogni attività “istituzio­
la salute come obiettivo guida e di nale” dell’ambiente di riferimento.
riferimento nello svolgimento del­ Gli esempi sono molteplici e di
l’attività umana. diversa natura e dipendono spesso
Questo significa, come si diceva dalla tipologia dell’ambiente consi­
all’inizio, rendersi conto che le con­ derato, comportando vari livelli di
dizioni dell’ambiente di vita inci­ impegno, di sforzo e di cambiamen­
dono e determinano buona parte to organizzativo e operativo, ma
delle condizioni di salute degli in­ sicuramente non particolarmente
dividui. rilevante o dirompente rispetto al­
l’assetto esistente, bensì assorbibi­
L’intersettorialità le col tempo e comunque risultante
come condizione necessaria vantaggioso per tutti.
La più importante conseguenza del­ Pensiamo, per citare un esempio
l’agire per creare ambienti orientati tra i più apparentemente semplici
alla salute riguarda il coinvolgimen­ anche da attuare, alla creazione di
to di tutte le componenti facenti ambienti (scuole, ospedali, ambienti
parte dei vari contesti di riferimen­ comunitari, luoghi di ristorazione,
to, adottando un’ottica intersetto­ di lavoro ecc…) “smoke free”, ov­
riale nella pianificazione e nella re­ vero completamente liberi dal fumo,
alizzazione di interventi. che significa con il divieto assolu­
In questo frangente, quindi, si to, compresi negli eventuali spazi
pone la necessità che gli organi previsti, di fumare e le positive con­
politici o deputati alla tutela della seguenze sulla salute di tutti colo­
salute riescano ad instaurare vari ro che, come interni o esterni, fre­
livelli di alleanze virtuose, in primo quentano il posto in questione.
luogo con tutti i settori della poli­ Al di là delle apparenze e delle
tica, ma anche con altre componenti indubbie conseguenze positive rag­
istituzionali o sociali o con espres­ giungibili per tutti, la creazione di
sioni della comunità civile, allo sco­ ambienti favorevoli alla salute non
po di migliorare la salute e la quali­ rappresenta un processo spontaneo
tà della vita della popolazione in­ e di facile realizzazione, proprio
teressata. perché non è stata ancora interio­
Questo significa che ciascuno di rizzata a livello culturale la convin­
questi soggetti, nello svolgimento zione del porre come priorità il per­
della loro attività ordinaria, dovreb­ seguimento della salute dei singoli
bero orientare i loro comportamen­ e delle comunità.
ti o adottare esplicite misure fina­ Manca infatti la percezione che
lizzate al miglioramento del conte­ questo bene-valore costituisce il
sto per assicurare e perseguire la principale fattore per un positivo
salute umana, come dimensione e sviluppo socio-economico, non solo
connotazione costante –e al tempo per il presente, ma anche per il fu­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
turo, divenendo l’interesse e la cura ca una decina di anni, come com­
di questo elemento un vero e pro­ ponente essenziale della graduale
prio investimento anche per le pros­ affermazione dell’approccio della
sime generazioni. promozione della salute e conta
Attualmente esistono dunque numerose esperienze, sia a livello
parecchi ostacoli alla collaborazio­ europeo che nazionale, così come a
ne intersettoriale finalizzata al per­ livello locale; esso tende a svilup­
seguimento della salute, che sono parsi, secondo i principi e le linee
resi evidenti dalla tradizionale e guida dell’OMS, sul riconoscimento
ancora vigente impostazione delle della comune condivisione di deter­
politiche sociali. minati problemi di salute da parte
Ci si riferisce, in particolare, al­ delle Regioni europee, che ha crea­
l’autoreferenzialità di ogni settore, to, di conseguenza, un interscam­
al conseguente scarso interesse per bio costante e sinergico di propo­
il problema della salute (che si ri­ ste e soluzioni, attraverso la costi­
tiene delegato esclusivamente al­ tuzione di vere e proprie reti forma­
l’ambito sanitario), alla difficoltà ad lizzate di collegamento, a cui la
accettare la “regia” e il coordina­ realtà della provincia di Trento, vi­
mento dell’ambito sanitario per in­ sta l’esperienza maturata, ha spes­
centivare la promozione della salu­ so aderito.
te, percepito come una impropria di­ Tra gli esempi più significativi
Le esperienze in Trentino

rezione gerarchica sul proprio set­ ricordiamo l’adesione del Comune di


tore, alla concorrenzialità tra set­ Trento alla Rete Italiana delle Città
tori, che rende impossibile accet­ sane; nella prospettiva delineata,
tare eventuali maggiori investimenti infatti, anche la città costituisce un
di risorse (a somma zero), diretta­ ambiente, che, seppur complesso,
mente o meno, per problemi riguar­ è anche tipologicamente ben carat­
danti la salute pubblica. e così avan­ terizzato e diverso da altri contesti
ti. di riferimento, per cui è necessario
Non ultimo, è pure da tener con­ creare accordi di collaborazione con
to dell’incapacità di ciascun setto­ i vari settori interessati, anche tra­
re (per caratteristiche organizzati­ mite intese formalizzate con appo­
ve, gerarchiche, burocratiche e ope­ siti protocolli. Il Comune, in tal sen­
rative, per metodi di raccolta/ela­ so, ha stipulato uno specifico atto
borazione dati differenziati, per con l’Azienda provinciale per i ser­
l’uso di “linguaggi” diversi e incom­ vizi sanitari e l’Agenzia per la pro­
patibili con l’esterno, ecc.) di rap­ tezione dell’ambiente, individuando
portarsi ed interagire per un obiet­ dettagliatamente i campi di azione
tivo comune. comune per la promozione della sa­
lute dei cittadini.
Eppure, qualcosa già si muove... Nel corrente anno, poi, l’Azienda
Nonostante tali impedimenti, il pro­ provinciale per i servizi sanitari,
cesso verso questa nuova prospet­ anche sulla base di un obiettivo
tiva si è quantomeno aperto, da cir­ assegnato da parte della Provincia,

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
aderirà alla Rete Europea degli Ospe­ vero si considera e si indirizza l’azio­
dali per la Promozione della Salute. ne sulle caratteristiche non solo
Anche in questo caso, pur essendo strutturali, ma anche organizzative
l’Ospedale un luogo sanitario e di in senso lato (che comprendono
cura, può essere identificato, da una anche gli aspetti relazionali, gli
diversa ottica, come specifico am­ obiettivi, i valori e le regole espli­
biente con proprie caratteristiche e cite ed implicite, insomma tutti gli
pertanto possono essere messe in elementi che definiscono l’organiz­
atto in tutte queste situazioni de­ zazione in quanto tale) di vari “set”
terminate azioni a favore dei pazien­ ambientali (quali, le scuole, i luo­
ti, ma anche degli operatori e di ghi di lavoro, gli ambienti domesti­
coloro che entrano in qualsiasi ve­ ci, gli ospedali appunto, ecc.).
ste in questa istituzione, per ren­ A seconda poi dell’angolazione
dere più vivibile ed assicurare la considerata, si può scendere nel det­
promozione della salute e la qualità taglio, dividendo i macro-ambienti
della vita indipendentemente dal­ in sottogruppi e agire su di essi (es.
l’attività costitutiva di questo am­ gli ospedali potrebbero essere con­
bito. Ad esempio, il dichiararlo zona siderati come luogo di lavoro, ma
“smoke free”, l’assicurare adeguate anche come luogo di “soggiorno” di
misure di protezione per tutti dai individui, quindi le misure adottate
rischi radioattivi delle attrezzature possono indirizzarsi, a seconda delle
presenti, ecc. esigenze e del momento, su uno di
Dal punto di vista metodologico, questi aspetti oppure su entrambi o
per la creazione di ambienti favore­ anche su altre dimensioni). L’impor­
voli alla salute si tende ad utilizza­ tante è riuscire ad individuare tutte
re il “settings based approach”, ov­ queste caratteristiche comuni e de­
finenti il singolo set ambientale per
poter intervenire in senso favore­
vole alla salute, intersecando le sud­
dette linee di azione.

Promuovere la salute
nell’ambiente lavoro:
l’esperienza della Provincia
Autonoma di Trento
Uno dei macro-ambienti più rilevanti
della vita sociale riguarda il luogo
di lavoro: il lavoro rappresenta in­
fatti indubbiamente l’attività uma­
na più diffusa a livello quantitativo
e diversificata a livello qualitativo,
per cui diviene prioritariamente ne­
cessario rendere le svariate sedi in
cui si svolge sane e sicure per chi vi

97
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
bilità a porre interventi nel proprio
ambito di riferimento al fine di pre­
venire gli infortuni e garantire la
salute e la sicurezza sui luoghi di
lavoro.
In questo caso, dunque, la chia­
ra definizione dell’obiettivo da rag­
giungere e la condivisione esplicita
dello stesso, dovuta anche alla va­
lutazione dei vantaggi diffusi per
tutte le forze in campo nel promuo­
vere la sicurezza sul lavoro, ha per­
messo di superare facilmente le ine­
vitabili divisioni ed incomprensio­
ni dovute alle diverse prospettive
in cui si colloca la mission di cia­
scun soggetto (v. ad esempio, le
opera e per chi ne viene a contatto. posizioni apparentemente contrap­
In considerazione dell’alto nume­ poste delle parti imprenditoriali e
ro di incidenti, spesso gravi e mor­ sindacali), nonché di accettare an­
tali, che caratterizzano questo am­ che specifiche limitazioni o momen­
Le esperienze in Trentino

bito, la Provincia Autonoma di Tren­ ti di compromesso a fronte della


to ha posto la lotta a questo feno­ convergenza sinergica verso il per­
meno come una delle principali prio­ seguimento dell’obiettivo di salute
rità della corrente legislatura. posto.
Per attuare questo importante Il risultato di questo fattivo ac­
obiettivo, la Provincia si è fatta in­ cordo si è concretizzato nell’elabo­
nanzitutto carico di promuovere l’at­ razione di un Piano operativo per la
tenzione su questo problema (in prevenzione e la sicurezza sui luo­
particolare, attraverso la realizzazio­ ghi di lavoro (che costituisce il con­
ne di uno specifico Convegno sul tenuto di un Protocollo-quadro d’in­
tema), diffondendo la consapevolez­ tesa, sottoscritto da tutti i sogget­
za dell’evitabilità delle cosiddette ti coinvolti in data 8 maggio 2001
“morti bianche”, ma anche di que­ e approvato con Deliberazione del­
gli incidenti che provocano comun­ la Giunta provinciale n.1404 del 8
que una più o meno grave compro­ giugno 2001); esso, per i motivi
missione dello stato di salute del­ suddetti, rappresenta una concreta
l’individuo coinvolto. applicazione dell’approccio di pro­
Ciò ha condotto ad una sponta­ mozione della salute e in particola­
nea adesione ed un esplicito impe­ re incide in questa area prioritaria
gno da parte di tutti i settori coin­ di azione riferita alla creazione di
volti, interni e soprattutto esterni ambienti sani.
alla sanità, per fornire, ciascuno per Composto da 8 progetti, il piano
la propria competenza, la disponi­ operativo può essere letto su diver­

98
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
si livelli e contiene obiettivi e azioni sone implicate, improntati alla pre­
di diversa natura e portata, vista venzione e alla sicurezza.
anche l’eterogeneità della materia, Questo a dimostrazione che la
ma è comunque caratterizzato da promozione della salute riguarda un
una immediata empiricità e concre­ approccio complessivo, dipendente
tezza; per assicurare la sua applica­ da diverse azioni interrelate, ma che
zione, sono previsti specifici mo­ non può mai trascurare l’importan­
menti di valutazione e di verifica, za del cosiddetto “fattore umano”,
sia per la realizzazione delle azioni in quanto esso rappresenta sempre,
previste, sia per il raggiungimento nelle sue diverse componenti, l’ele­
dello scopo fondamentale, ovvero la mento determinante per perseguire
prevenzione e la riduzione degli in­ efficacemente la salute dei singoli
cidenti da lavoro. Nel mese di giu­ e della collettività.
gno 2001, il Piano operativo è en­
trato nella fase propriamente attua­
tiva. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Conclusioni [1] World Health Organisation e


Questa esperienza ha aperto pro­ altri: “Securing Investment for
spettive favorevoli per il futuro e Health” – Demonstration Pro­
per altre problematiche emergenti ject in the Provinces of Bolza­
di salute, inducendo anche un’ulte­ no and Trento- Final Report,
riore riflessione. June 1995;
Anche la creazione di ambienti
favorevoli per la salute non può pre­ [2] Provincia Autonoma di Trento,
scindere, come rivela e dimostra lo Assessorato alle Politiche socia­
stesso piano operativo e le azioni li e alla Salute, “I documenti
in esso contenute, dalla assunzio­ OMS sulla Strategia della salu­
ne da parte delle persone coinvolte te per tutti”, Puntomega n.2/
e operanti in questo ambiente, in 3, Agosto 2000.
questo caso dai lavoratori e dei da­
tori di lavoro, di comportamenti [3] Provincia Autonoma di Trento,
consapevoli e responsabili per pre­ Assessorato alle Politiche socia­
venire questo tipo di infortuni. Det­ li e alla Salute, “Sicurezza e
to in altri termini: la creazione di salute nei luoghi di lavoro: un
condizioni ambientali favorevoli per impegno comune - Atti della
contrastare l’insorgere dell’evento Conferenza provinciale”, Colla­
lesivo o patologico, seppur neces­ na “Documenti per la salute”
saria, non può assolutamente pre­ n. 7, Trento, 2001.
scindere dal controllo e dalla assun­
zione di atteggiamenti e di com­
portamenti concreti, indotti da in­
Monica Pisetta è funzionario del Servizio
terventi di informazione ed educa­ Programmazione e Ricerca sanitaria
zione sanitaria, da parte delle per­ della Provincia Autonoma di Trento.

99
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Rafforzare l’azione molto bene. Infatti non si sente
delle comunità tanto il bisogno di cambiarla, quan­
to quello di individuarne, finalmen­
Renzo De Stefani te, nelle nostre comunità i primi
segni di concreta applicazione.
Tre esempi di azioni per favorire Sono segni ancora spesso con­
traddittori e deboli. La promozione
la solidarietà sociale e la partecipazione
della salute fa fatica a entrare nel
della comunità alla promozione
nostro quotidiano per quello che
della salute. dovrebbe essere, legata ai principi
della responsabilità personale, del
protagonismo sano, della partecipa­
zione finalizzata.
Sono comunque segni in cresci­
ta, anche se spesso ancora non suf­
“È attraverso l’azione comunitaria ficientemente visibili o collegati
concreta ed efficace che la promo­ nella nostra percezione alla promo­
zione della salute può stabilire prio­ zione della salute.
rità, prendere decisioni e progettare Del resto il radicato costume della
e realizzare strategie tese al miglio­ delega nonché quello della confu­
ramento della salute. Momento cen­ sione tra domanda e offerta di ser­
trale di questo processo è il poten­ vizi sanitari, prevenzione e promo­
ziamento della comunità, per ren­ zione di salute induce ancora trop­
derla veramente padrona e arbitro po spesso alla pratica di consegna­
delle sue aspirazioni e del suo desti­ re a terzi, soprattutto al mondo sa­
no. Lo sviluppo della comunità at­ nitario, la responsabilità prima del­
tinge risorse umane e materiali esi­
stenti nella comunità stessa per fa­
vorire l’autosufficienza e la solida­
rietà sociale e per elaborare sistemi
flessibili diretti al rafforzamento del­
la partecipazione e della gestione
diretta per quanto riguarda i proble­
mi relativi alla salute. Per questo
occorre garantire l’accesso libero e
costante a tutte le informazioni e
opportunità di conoscenza in tema
di salute, nonché un adeguato sup­
porto finanziario.”
Carta di Ottawa per la promozione
della salute, OMS, 1986

La Carta di Ottawa compie que­


st’anno 15 anni, portati, mi pare,

100
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
la nostra salute. E naturalmente il quotidiana che nelle riflessioni delle
costume della delega ben si sposa grandi Agenzie internazionali che si
con tutte le resistenze che ciascu­ occupano di salute e di convivenza,
no di noi poco o tanto tira fuori torna ricorrente una constatazione
quando si tratta di assumere in pri­ preoccupata. Nei nostri paesi e nei
ma persona responsabilità e prota­ quartieri delle nostre città, mentre è
gonismo, soprattutto quando si cresciuto il benessere materiale del­
“scopre” che questo significa mo­ la maggioranza delle persone e delle
dificare comportamenti e darne te­ famiglie, è calato il senso di appar­
stimonianza. tenenza alla comunità, le reti di
Un circolo vizioso che si può mutualità del buon vicinato, gli
spezzare e si spezza tutte le volte scambi interpersonali significativi.
che esperienze concrete e importan­ Spesso ci diciamo che la qualità
ti per le persone, le famiglie, i gruppi della vita è peggiorata. Ci capita di
che le vivono ci fanno cogliere l’im­ sentirci smarriti ed estraniati rispet­
portanza che il diventare responsa­ to ad una comunità di cui a volte è
bili e protagonisti ha sulla qualità difficile vedere il tessuto connetti­
della nostra vita, e perciò sulla pro­ vo. Le relazioni interpersonali e so­
mozione della salute, sui grandi temi ciali, nei condomini come nei luo­
delle aspirazioni, del benessere, ghi di lavoro, appaiono grigie o as­
dell’adattamento o della modifica senti, ritrovarsi su valori condivisi
dell’ambiente. sembra un qualcosa di cui si sta
Perché tutto questo diventi pa­ perdendo la memoria.
trimonio acquisito e consolidato Nell’aprile 1999 l’Azienda provin­
servono testimonianze, tali da mo­ ciale per i servizi sanitari, per il tra­
dificare ogni giorno di più la nostra mite del Servizio di Salute Mentale,
cultura di riferimento. e il Comune di Trento, attraverso
In questo breve contributo vor­ l’Assessorato alle politiche sociali,
rei portare 3 esempi che pur nella hanno deciso di cercare assieme i
loro diversità contengono elementi modi per passare dalla preoccupa­
comuni e coerenti con l’obiettivo di zione diffusa alla ricerca dell’azio­
rafforzare l’azione della comunità in ne condivisa.
tema di promozione della salute. In quel momento “lamiacittà” ha
fatto il primo passo, subito con un
1. ”Lamiacittà – vivere tutti obiettivo ambizioso: migliorare la
meglio a Trento”. Ovvero qualità complessiva delle relazioni
come migliorare la nostra interpersonali e sociali nella città
QRI (=Qualità delle Relazioni di Trento. Un obiettivo importante
Interpersonali) perché dalla qualità complessiva
delle nostre relazioni dipende la
Dagli atti costitutivi de “lamiacit­ qualità della nostra vita e quel bene
tà” prezioso che è la salute mentale,
intesa come capacità costante nel
“Sia nel comune sentire della vita tempo di stare bene con noi stessi,

101
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
con la nostra famiglia, con la no­ Associazione Mutilati e Invalidi Ci­
stra comunità. vili, Associazione Trentini nel Mon­
Perché “lamiacittà” potesse par­ do, Azienda Provinciale per i Servi­
tire col piede giusto occorreva na­ zi Sanitari – Servizio di salute men­
turalmente coinvolgere e mettere as­ tale di Trento, Casa per la Pace,
sieme disponibilità e risorse delle CGIL, Collegio degli infermieri pro­
persone e dei gruppi variamente fessionali, Collegio dei periti indu­
organizzati e rappresentativi dei striali, Comitato Difesa Consumatori,
mondi istituzionali, sociali, econo­ Comune di Trento – Assessorato alle
mici, culturali e del volontariato politiche sociali, Confederazione
presenti nella nostra città. Italiana Agricoltori, Conferenza dei
Per fare questo sono state con­ Presidenti di Circoscrizione, Confe­
tattate le 50 realtà associative più sercenti del Trentino, Coordinamento
rappresentative della città di Tren­ Caritas delle Parrocchie del Decanato
to ed è stato spiegato e proposto di Trento, Coordinamento donne,
loro di partecipare a “lamiacittà”. Federazione Trentina delle Coopera­
Circa 30 realtà hanno manifestato tive, Istituto regionale di studi e
interesse e disponibilità a passare ricerca sociale, Ordine dei farmaci­
dalle parole ai fatti. Per fare questo sti, Ordine dei giornalisti, Ordine dei
si è costituito un gruppo di lavoro medici, Ordine degli psicologi, Ser­
e di coordinamento. vizio Istruzione della Provincia au­
Le esperienze in Trentino

Il gruppo di lavoro ha operato tonoma di Trento, Rete “Radié Re­


intensamente per definire un pro­ sch”, Unione piccoli proprietari im­
getto e alcuni percorsi. mobiliari.
“lamiacittà” è quindi diventata
una “proprietà” diffusa di Enti, As­
sociazioni, rappresentanze molto di­
verse tra loro, garanzia fondamen­
tale per poter costruire un qualcosa
di condiviso e di radicabile nella cit­
tà.
È in questo spirito di condivisio­
ne tra soggetti diversi che lamiacit­
tà ha iniziato a camminare, interes­ Su queste premesse sta crescen­
sata a coinvolgere nel tempo sempre do “lamiacittà”.
più tutte le persone disponibili a Gli elementi che maggiormente la
mettersi in gioco. caratterizzano quale laboratorio vol­
to a promuovere salute sono i se­
Hanno promosso “lamiacittà”: guenti:
ACLI, Amnesty International, ARCI,
Associazione Albergatori, Associa­ - l’obiettivo chiaro e condiviso è
zione Amici della Bicicletta, Asso­ quello di migliorare la qualità
ciazione Artigiani e Piccole Impre­ delle relazioni interpersonali in
se, Associazione “Famiglie Insieme”, quanto determinati di salute

102
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
mentale; Le principali iniziative già rea­
- le proposte individuate sono lizzate nel 2000 e in corso di rea­
sempre frutto di una condivisio­ lizzazione nel 2001 sono le seguenti
ne di un gruppo di lavoro che
rappresenta le principali realtà Iniziative 2000
aggregative e rappresentative - Materiale informativo
della città; - N. di telefono – 0461/230004
- le proposte cercano di essere - Accordi con i media
sempre il più possibile semplici, - Il volantone sulla comunicazio­
accattivanti, sorridenti, stimo­ ne
lanti; - I sabati di “lamiacittà” – Il Ga­
- le proposte sono aperte e perse­ zebo
guono sempre il maggior livello - Le attività fatte con altre realtà
possibile di coinvolgimento, di (8 marzo, bimbinbici, etc)
responsabilizzazione e di prota­ - Il laboratorio del lunedì
gonismo del singolo cittadino, - Indice QRI
della sua famiglia, di un suo - Coinvolgimento e protagonismo
eventuale gruppo di riferimento di…
- l’elemento di coinvolgimento e - Altro e di più ...
di responsabilizzazione persona­
le costituisce l’indicatore primo Iniziative 2001
e principale su cui misurare il - Una fisarmonic-card per star
successo dell’iniziativa. meglio con se stessi e con gli

103
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
altri L’obiettivo. L’obiettivo dell’Indi­
- Una carta di identità di “lamia­ ce QRI è contribuire a dare visibili­
città” tà e importanza al valore della qua­
- Il futuro del QRI a Trento, in Ita­ lità delle relazioni interpersonali, a
lia e oltre… stimolarvi intorno riflessioni e pen­
- Un gazebo per tutte le stagioni sieri.
- Sorrisi tra commercianti e soci La rilevazione e la pubblicizza­
de “lamiacittà” zione dell’indice QRI non ha finali­
- Inviti a personaggi famosi per tà dirette sulla qualità delle rela­
proporsi come veicolo dei temi zioni interpersonali nei luoghi dove
di “lamiacittà” si effettua la misurazione.
- Partecipazione a iniziative di al­ L’attesa è quella di creare nella
tri città un clima di curiosità, di at­
- Le feste di condominio tenzione, di sensibilizzazione che
- Attività con le scuole. Dal QRI in favorisca il più possibile la nascita
avanti… di iniziative dirette e/o che contri­
- Laboratorio del lunedì buisca comunque a movimenti spon­
- Ancora e sempre coinvolgimen­ tanei di riflessione e cambiamento.
to e protagonismo di singoli e I luoghi della rilevazione. Sono
gruppi stati individuati 10 luoghi con ca­
- Altro e di più... ratteristiche diverse, ma che rappre­
Le esperienze in Trentino

sentano sempre luoghi di passag­


Descriverò molto brevemente l’In­ gio, di incontro, di attesa, di richie­
dice QRI (QRI = Qualità delle Rela­ sta di beni o servizi. I 10 luoghi
zioni Interpersonali) per rappresen­ individuati forniscono un insieme
tare con un esempio lo spirito in­ rappresentativo della quotidianità di
formatore complessivo de “lamiacit­
tà”.
Che cos’è. L’Indice QRI è un ter­
mometro che misura la temperatura
delle relazioni interpersonali e so­
ciali nella città di Trento.
Come funziona. I rilevatori de “la­
miacittà” misurano in 10 luoghi pre­
definiti della città, una volta al
mese, le relazioni interpersonali e
sociali utilizzando scale di valuta­
Foto G. Zotta - APT del Trentino

zione numeriche. La rilevazione fatta


in ogni singolo luogo fornisce l’in­
dice QRI di quel luogo in quel mese.
La somma delle dieci rilevazioni di
un dato mese costituisce l’indice
mensile del QRI della città di Tren­
to.

104
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
vita della città di Trento, per quan­ dichiarato interesse a farsi coinvol­
to riguarda i suoi luoghi “pubblici”. gere in iniziative finalizzate a que­
Le variabili della rilevazione. Per sto scopo. In questo senso “lamia­
misurare la temperatura delle rela­ città” e l’Indice QRI sono stati con­
zioni interpersonali e sociali nei 10 siderati stimoli efficaci e concreti.
luoghi individuati utilizziamo 10 Come abbiamo chiarito già all’ini­
variabili. 5 variabili sono frutto del­ zio il principale obbiettivo dell’In­
l’osservazione del luogo e della va­ dice QRI è quello di stimolare altre
lutazione delle relazioni che vi si iniziative che siano finalizzate al
svolgono, 5 variabili sono frutto miglioramento delle relazioni inter­
della valutazione di situazioni pro­ personali e che partano dall’inizia­
vocate dai rilevatori nell’ambito di tiva di singoli cittadini o di loro
3 situazioni ricorrenti: esternazio­ gruppi.
ne di un complimento “soft”, richie­ In questo senso questi primi 6
sta di un “piccolo” favore, richiesta mesi di rilevazione hanno prodot­
di un’informazione “semplice”. to:
Dalla somma delle 10 misurazio­ - un interesse “generico” delle
ni si ottiene il QRI del singolo luo­ persone coinvolte nella rilevazio­
go che potrà andare da un minimo ne che ne hanno preso conoscen­
di 0 a un massimo di 100. Somman­ za e si sono mostrate interessa­
do i 10 QRI si ottiene il QRI gene­ te ad attivarsi;
rale che potrà oscillare tra un mini­ - un interesse “specifico” di alcu­
mo di 0 ed un massimo di 1000. ne persone per introdurre l’Indi­
I primi sei mesi di rilevazione ce QRI nelle proprie realtà di la­
dell’indice QRI – dicembre 2000/ voro o di vita. È evidente che se
maggio 2001- permettono di trac­ fatto in contesti di questo tipo
ciare alcune considerazioni. l’Indice QRI viene ad assumere
Le persone che sono state coin­ un valore specifico come modi­
volte nella rilevazione nei diversi ficatore della qualità delle rela­
luoghi hanno mostrato quasi sem­ zioni interpersonali;
pre disponibilità e interesse. - in 3 scuole sono partite iniziati­
Tutte le volte che è stato possi­ ve finalizzate agli obiettivi di
bile spiegare loro il senso di “la­ “lamiacittà”;
miacittà” e dell’indice QRI hanno In particolare nelle scuole Bre­
espresso vivo apprezzamento, con­ sadola e Tambosi alcune classi
divisione, incitamento a prosegui­ sono state coinvolte direttamen­
re. te nella rilevazione dell’Indice
Dalle circa 600 persone con cui QRI;
si è parlato più approfonditamente - è aumentata la frequenza al la­
(una media di 10 persone per luogo boratorio di “lamiacittà”, aper­
per mese) si è percepito chiaramente to tutti i lunedì dalle 18.00 alle
che il bisogno di migliorare le no­ 19.00, con la finalità di racco­
stre relazioni interpersonali è mol­ gliere idee, proposte, progetti;
to sentito e condiviso. Molti hanno - da diverse persone che risiedo­

105
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
no fuori Trento, sia in provincia che l’iniziativa si stia estendendo
che in altre regioni italiane, sono in altre scuole.
venute richieste di materiale sul­ Un percorso simile si sta verifi­
l’Indice QRI per poterlo speri­ cando con altre iniziative, col ri­
mentare nella propria realtà ter­ sultato atteso che del laboratorio
ritoriale; de “lamiacittà” diventino responsa­
- alcuni media nazionali hanno ri­ bili e protagonisti il maggior nu­
portato l’esperienza dell’Indice mero di cittadini trentini.
QRI.
2. Alcol, problemi alcolcorrelati
Naturalmente i “veri” risultati e promozione di salute. Tutti
sono rappresentati dai coinvolgi­ più informati, tutti più
menti personali. responsabili
Un buon esempio ci viene dalle Da circa 10 anni l’Organizzazione
Scuole medie Bresadola. Un grup­ Mondiale della Sanità ha modifica­
petto di studenti partecipa dall’ini­ to l’approccio nei confronti dell’al­
zio alla rilevazione del QRI. I ra­ col e dei problemi alcolcorrelati.
gazzi l’hanno presa giustamente sul Fino alla fine degli anni ‘80 il rife­
serio e sono molto attenti a studia­ rimento costante era il binomio uso/
re e a misurare quello che succede abuso. Da un lato i consumi con­
nei luoghi, a coinvolgere chi tran­ sentiti/sociali/innocui, progressiva­
Le esperienze in Trentino

sita in piccole e gentili provocazio­ mente in calo, e misurati in gram­


ni per poi trasformare in voto la mi/die, dall’altro quelli pericolosi/
Qualità della Relazione che si è cre­ dannosi e perciò sconsigliati/proi­
ata. Il “vero” risultato è che hanno biti.
trasferito a scuola lo spirito dell’ini­ Su quest’approccio si era conso­
ziativa cercando di individuare i lidata per anni la cultura del cosid­
nodi, i problemi che nella loro scuola detto bere moderato/sociale/accet­
pesavano sulla Qualità delle loro tato. Una cultura che mescolava tra­
Relazioni Interpersonali. E hanno dizioni radicate e fortemente con­
cominciato a discuterne. Non per divise dalla comunità con posizioni
questo in quella scuola saranno di­ scientifiche sempre meno sosteni­
ventati tutti angioletti, ma forse bili come veicolatrici di salute.
qualcosa di positivo è successo e Il fallimento di questo approccio
qualche riflessione la possiamo fare, appariva sempre più evidente con­
visto che ci preoccupiamo sempre siderato che non riusciva a mettere
di più dei comportamenti dei nostri in campo nulla di significativo in
ragazzi e delle difficoltà a coinvol­ termini di “prevenzione” e neppure
gerli. In questo modo è accaduto in termini di “cura”. Vi era poi da
che i ragazzi, acquisitane la respon­ fare i conti con un dato epidemio­
sabilità, si sono sentiti diretti pro­ logico ormai acquisito che dimostra­
tagonisti della Qualità delle loro va come il numero di problemi al­
Relazioni, in altri termini della loro colcorrelati in una popolazione fosse
salute mentale. Facile immaginare direttamente proporzionale ai con­

106
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Documenti per la cambiare la percezione che la co­
salute 6:
“Le attività munità ha dell’alcol e di conse­
alcologiche in guenza i comportamenti e perciò i
Trentino”, a cura di
L. Pellegrini e
consumi e perciò l’incidenza e la
C. Zorzi. prevalenza dei problemi alcolcorre­
Coordinamento lati e perciò la nostra salute.
editoriale V. Curzel.
Provincia Autonoma In Trentino poco più di 15 anni
di Trento, Azienda fa approdarono i Club degli alcolisti
Provinciale per i
Servizi Sanitari,
in trattamento, gruppi basati sui
Centro Studi e principi della mutualità, composti
Documentazione sui da 5-10 famiglie al cui interno vi
Problemi
alcolcorrelati sono problemi alcolcorrelati. I mem­
Trento. bri dei Club si incontrano 1 volta
alla settimana con il fine dichiara­
to di smettere di bere e soprattutto
di cambiare il proprio stile di vita.
In questi 15 anni i Club si sono
diffusi rapidamente e in modo ca­
sumi medi di quella popolazione e pillare tanto che oggi ve ne sono in
che nel gruppo dei cosiddetti bevi­ Trentino più di 160, 1 ogni circa
tori moderati, percentualmente mag­ 2800 abitanti.
gioritario, si concentrasse il mag­ I Club hanno ovviamente e pri­
gior numero di problemi alcolcorre­ mariamente dato risposte molto
lati. importanti a centinaia e centinaia
Da qui il passaggio “epocale” che, di famiglie che sono uscite dal pro­
abolendo la storica distinzione tra blema. Ma i Club hanno anche co­
uso e abuso, riconduce il bere be­ stituito un potente laboratorio che
vande alcoliche sempre e comunque ha contribuito a modificare nella
a consumo e lo colloca tra i com­ comunità il rapporto con l’alcol sta­
portamenti a rischio che in quanto bilendo principi e pratiche di pro­
tali è bene il più possibile evitare. mozione di salute.
Da qui lo slogan odierno dell’OMS Questo è avvenuto per 3 specifi­
nei confronti del bere: Less is bet­ ci fattori.
ter, Meno è meglio. a) Il primo fattore riguarda la di­
In pochi campi come in quello chiarata visibilità dei Club. I
dell’alcol e dei problemi alcolcorre­ membri di Club non si nascon­
lati rafforzare l’azione della comu­ dono, anzi, la loro testimonian­
nità è fondamentale, perché è pro­ za è dichiarata e assume un va­
prio attraverso la disinformazione e lore ovvio non solo per chi vi
i relativi conseguenti comportamen­ partecipa direttamente ma anche
ti della comunità che si creano la per quanti per motivi diversi ne
maggior parte dei problemi alcol- vengono a conoscenza e in con­
correlati. Mentre è proprio attraver­ tatto (amici, vicini di casa, col­
so una azione comunitaria che può leghi di lavoro, operatori socio­

107
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Le esperienze in Trentino

sanitari, amministratori, etc). quelle che sono le attuali


b) Il secondo fattore riguarda il par­ posizioni OMS; il secondo
ticolare sistema che ruota attor­ l’acquisizione di conoscenze
no ai Club in tema di formazione sulla metodologia e sulla pra­
e di aggiornamento. In questo tica dei Club per entrare a far­
sistema vi sono livelli e target vi parte come operatore.
di riferimento diversi che inte­ - Il 2° livello riguarda momen­
ressano complessivamente tutta ti di formazione e di aggior­
la comunità. namento dedicate alle fami­
- Il 1° livello riguarda “Il Cor­ glie che frequentano i Club,
so di sensibilizzazione all’ap­ all’inizio e durante il percor­
proccio ecologico-sociale ai so.
problemi alcolcorrelati e com­ - Il 3° livello riguarda momen­
plessi”, Corso della durata di ti di informazione e di sensi­
50 ore e che è aperto a ope­ bilizzazione organizzati assie­
ratori, volontari, cittadini me ad associazioni e/o enti
con o senza problemi alcol- di un dato territorio (quartie­
correlati. Gli obiettivi dichia­ re, circoscrizione, paese) e
rati del corso sono due. Il offerti alle persone e alle fa­
primo riguarda la messa in di­ miglie che abitano in quel
scussione del rapporto perso­ territorio.
nale che chi partecipa al Cor­ c) Il terzo fattore riguarda la dichia­
so ha con il bere, secondo rata volontà di collaborare con i

108
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
servizi pubblici coinvolti nei pro­ avevano cercato invano anche
blemi alcolcorrelati, dai servizi attraverso i circoli viziosi della
di alcologia ai servizi sociali, dai delega e della deresponsabiliz­
medici di medicina generale a zazione.
tutte le figure e le aggregazioni - Il secondo passaggio richiama i
significative della comunità. percorsi di sensibilizzazione.
Nella tabella 1 si trova il numero
Chi ha memoria storica della na­ di famiglie entrate nei Club, il
scita e dello sviluppo dei Club in numero delle persone residenti
Trentino conosce bene queste cose. in Trentino che hanno frequen­
Forse può apparire meno evidente il tato lo specifico Corso di sensi­
legame che tutto questo ha avuto e bilizzazione e il numero appros­
sempre più avrà in prospettiva con simativo delle persone che han­
la promozione della salute. no partecipato a serate di sensi­
Ne ricordo i 2 passaggi principa­ bilizzazione.
li.
- Il primo passaggio riguarda le fa­ Sono numeri che colpiscono e che
miglie che entrano nei Club e che contribuiscono a spiegare come mai
ricevono fin dal primo momento oggi in Trentino vi sia il maggior
una fortissima iniezione di re­ numero di Club in rapporto alla po­
sponsabilità e protagonismo. polazione, vi sia una percezione dei
Tanto più forte se si pensa che problemi alcolcorrelati sempre più
per decenni i problemi alcolcor­ corretta, pur in presenza di una cul­
relati si riteneva fossero un prez­ tura del bere ancora molto radica­
zo da pagare senza soluzioni ta, vi siano importanti iniziative mi­
possibili o con false soluzioni rate, validate scientificamente sul­
come i ricoveri continui, i vari la base dei dettati dell’OMS, per sti­
passaggi tra servizi, i pellegri­ molare attraverso programmi speci­
naggi della falsa speranza. Più fici di informazione e di sensibiliz­
di 5000 persone in Trentino at­ zazione una riduzione dei consumi
traverso la frequenza ai Club han­ e perciò una riduzione dei proble­
no “scoperto” che la responsa­ mi. In buona sostanza una chiara
bilità della loro salute era nelle azione della comunità che in modo
loro mani e che lì stavano tro­ sinergico promuove salute, a chiara
vando la risposta che per anni dimostrazione di come muovendosi

Tabella 1
N. di famiglie N. di Club N. di persone che hanno N. di persone che hanno
entrate nei Club al 31.12.2000 frequentato i Corsi partecipato a serate
1985-2000 di sensibilizzazione di sensibilizzazione
1986-2000 1986-2000

3250 162 964 8000 ca

109
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
in questa direzione la promozione te mentale di Trento rientra in que­
della salute esce dalle affermazioni sto contesto e si sta sviluppando in
di principio per calarsi nel nostro questo modo.
quotidiano di vita. Si è progressivamente costituito
per iniziativa del Servizio un “Grup­
3. Dal disagio psichico po sensibilizzazione” costituto da
alla salute mentale. Lotta al operatori, utenti, familiari, volon­
pregiudizio per fare assieme tari, rappresentanti di enti pubblici
Una famosa ricerca dell’Organizza­ e privati che si occupano a vario
zione Mondiale della Sanità docu­ titolo di disagio mentale (ad esem­
mentò alcuni anni orsono che il pio vigili urbani ed operatori di co­
decorso delle malattie mentali più operative sociali), Gruppo che si
gravi assume un andamento più fa­ colloca all’interno della Consulta
vorevole nei paesi meno sviluppati cittadina per la salute mentale.
rispetto all’Occidente ricco e indu­ Questo Gruppo che ha visto col
strializzato, che pure ha servizi psi­ tempo crescere sempre di più la pre­
chiatrici capillarmente diffusi. senza e l’importanza di utenti e fa­
La spiegazione di questo appa­ miliari riconosce una radicale pari­
rente paradosso è stata individuata tà di sapere e di esperienza a tutti i
nel fatto che rispetto all’Occidente, suoi componenti.
nei paesi del cosiddetto terzo mon­ Già questa acquisizione stabili­
Le esperienze in Trentino

do si registra solitamente una ac­ sce un presupposto importante per­


cettazione superiore nei confronti ché garantisce responsabilità e pro­
dei malati di mente e che lo stigma tagonismo in pari misura a soggetti
nei loro confronti assume forme tradizionalmente separati. Da un
molto più blande quando non è del lato gli operatori dei Servizi o di
tutto assente. enti comunque attivi nel campo e
Su questa base da alcuni anni, e dall’altra gli utenti e i loro familia­
a maggior ragione dopo le riflessio­ ri.
ni culturali che la chiusura dei ma­ L’attività di sensibilizzazione si
nicomi hanno portato in Italia, si articola nel seguente modo.
sta dando valore e significato ad Un operatore del Servizio che
azioni di sensibilizzazione della svolge funzioni di segretariato or­
popolazione generale per raggiun­ ganizzativo e di rete prende con­
gere alcuni obiettivi specifici: tatto con tutte le realtà variamente
- abbassare lo stigma e il pregiu­ organizzate che nel Comune di Tren­
dizio; to hanno rappresentanza (Circoscri­
- migliorare il livello di accetta­ zioni, parrocchie, associazioni cul­
zione e di integrazione solidale turali, ricreative, sportive, etc.) non­
- promuovere il protagonismo di ché con alcune agenzie particolar­
tutti sui temi della salute men­ mente importanti come le scuole.
tale. In questi contatti si propone alla
L’esperienza che da alcuni anni sta realtà contattate di organizzare as­
portando avanti il Servizio di salu­ sieme una prima serata da proporre

110
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
ai cittadini che sono collegati a ha in queste attività e l’impor­
quella realtà. Si usa a questo scopo tanza del coinvolgimento e del­
del materiale standard con locandi­ la responsabilizzazione di tutti
ne e manifestini o lettere personali a partire da quanti sono presen­
che richiamano lo schema illustrato ti in quella serata.
nel riquadro qui sotto riportato.
Segue un dibattito solitamente
molto ricco di spunti personali da
Figura 1 parte di tutti e una prima riflessio­
Locandina per la Consulta Il Circolo

promozione di
per la
salute
cultura le
di
ne su micro-iniziative che possono
serate di mentale Gardolo
essere prese assieme.
sensibilizzazione
sulle tematiche
Ti invitano ad una serata

di sensibilizzazione e di discussione
Dall’incontro si attendono alcuni
sulle tematiche

della salute della salute mentale


risultati.
e della sofferenza psichica

mentale e della
� salute mentale
- Il primo risultato atteso è che
sofferenza psichica.
Servizio di Salute
� disagio psichico
� disturbo psichico/malattia mentale gli intervenuti mettano in di­
� cosa hanno di diverso l’infarto e la schizofrenia
mentale di Trento. � Giovanni e la sua psicosi
� il Servizio di salute mentale di Trento
scussione stigma e pregiudizio
� ciascuno di noi è una risorsa
nei confronti della malattia men­
non cerchiamo eroi, ma……

Ci troviamo

tale maturando un atteggiamen­


il 21 ottobre alle ore 20.30

presso il Circolo dei Filosofi

to di disponibilità e di attenzio­
in Via dei Rododendri 34

ne.
Introducono utenti, familiari, operatori
del Servizio di salute mentale di Trento - Il secondo risultato atteso è che
La Consulta è promossa dal Servizio di salute
le testimonianze di utenti e fa­
mentale di Trento, Via Petrarca 1, tel 0461-985825
miliari con la loro carica di pro­
tagonismo e di responsabilità
suggeriscono modalità simili a
Questa forma organizzativa ga­ chi in vario modo si trova o si
rantisce un coinvolgimento attivo troverà a vivere forme di disagio
della realtà co-organizzatrice e che o di disturbo o è vicino a chi
si attiva per coinvolgere i suoi mem­ tali problemi vive.
bri. - Il terzo risultato atteso è che
La serata si svolge di solito nel dall’incontro nel suo complesso
modo seguente: e da eventuali iniziative succes­
- un volontario introduce spiegan­ sive, la singola persona e/o il
do storia e senso dell’iniziativa; piccolo gruppo sia stimolato a
- alcuni utenti e familiari raccon­ cogliere l’importanza del coinvol­
tano la loro esperienza persona­ gimento personale e della re­
le, che senza bisogno di esplici­ sponsabilizzazione non solo in
tarlo più di tanto si rivela sem­ riferimento al disagio e al distur­
pre un ottimo modo per contra­ bo ma anche alla salute mentale
stare i pregiudizi e per fornire nel suo valore positivo di star
agli intervenuti stimoli identifi­ bene con se stessi e con gli altri
catori positivi; a partire dalla qualità dei rap­
- un operatore del Servizio sotto­ porti interpersonali (cfr. “lamia­
linea l’interesse che il Servizio città”).

111
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
e di cui si cominciano a vedere i
tangibili risultati.

Un ultimo cenno sul supporto finan­


ziario a queste iniziative a cui fa
esplicito riferimento anche la carta
di Ottawa.
Si tratta di cifre assolutamente
modeste, ma che spesso è assai fa­
ticoso reperire, così come è fatico­
so reperire quelle attenzioni e quel
consenso che ancor più delle risor­
se economiche permette a queste
iniziative di vivere e di moltiplicar­
si. Oggi qualcosa più di ieri lo si
sta facendo e queste brevi testimo­
nianze ne fanno fede. Per domani ci
aspettiamo che sensibilità e inve­
stimenti crescano un po’ più velo­
cemente. Auguri a tutti noi!
Le esperienze in Trentino

Questo modello organizzativo ha


ormai raggiunto una sua stabilità
con circa 25-30 incontri all’anno a
cui partecipano da 10 a 50 persone
per incontro con un coinvolgimen­
to su base annua di circa 7-800
persone.
Stanno inoltre maturando altre
iniziative collaterali quali ad esem­
pio la pubblicazione sui giornalini
delle varie realtà locali (circoscri­
zioni, parrocchie, associazioni) di
contributi sul tema, così come la
presenza ormai abituale di gazebo
nelle feste di quartiere o nel Centro
storico, gazebo organizzati dal
“Gruppo sensibilizzazione” e in cui
si distribuiscono opuscoli informa­
tivi e omaggi floreali e si iniziano a Renzo De Stefani è Direttore dell’Unità
tessere rapporti con la comunità. Operativa di Psichiatria di Trento
dell’Azienda provinciale per i Servizi
Un insieme di iniziative il cui
sanitari e Coordinatore del Centro Studi
obiettivo è rafforzare l’azione della e Documentazione sui Problemi
comunità in tema di salute mentale Alcolcorrelati di Trento.

112
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Lo sviluppo dell’attività ne verso la salute come elemento
fisica nella popolazione globale della persona, inizia a in­
travedersi nei documenti internazio­
anziana nali anche l’esercizio fisico come
Federico Schena uno degli aspetti da considerare e
da promuovere in tutta la popola­
zione per migliorarne la condizione
Strategie e azioni di educazione motoria
di salute (vedi ad esempio la Carta
per la popolazione anziana. di Ottawa).
L’acquisizione di importanza è
completa nell’Health 21 dove l’atti­
vità fisica appare finalmente distinta
dal più riduttivo concetto di sport
Attività fisica e salute: ed è invece associata all’ambiente
un binomio non scindibile (Obiettivo 10) e ad altri comporta­
Il legame tra attività fisica e salute menti positivi quali una corretta ali­
è immediato e intuitivo. mentazione o un moderato uso di
Un atleta durante una competi­ alcool (Obiettivo 11).
zione o una qualsiasi persona im­ Un documento fondamentale per
pegnata in un gesto sportivo anche il riconoscimento della relazione tra
di moderata intensità evocano in attività fisica e salute è la relazio­
tutti l’idea di un soggetto in stato ne del ministero della sanità ameri­
di buona salute, anzi, in uno stato cano pubblicata nel 19961 che rac­
di ottima funzionalità psico-fisica coglie i risultati di alcuni fondamen­
che consente di trarre il meglio dal tali studi epidemiologici compiuti
proprio corpo. Tuttavia proprio que­ negli Stati Uniti2, per definire l’at­
sta idea di esercizio fisico come at­ tività fisica come un requisito non
tività “speciale” ha portato per lun­ eliminabile da una politica sanita­
go tempo a sottovalutare la rilevan­ ria di promozione della salute. Si fa
za dell’esercizio motorio abituale strada inoltre l’attenzione a com­
come strumento di salute per ogni prendere quali destinatari dello svi­
individuo e la necessità che questo luppo dell’attività fisica anche le
tipo di comportamento debba esse­ fasce più deboli della popolazione,
re presente in tutte le persone, non in particolare gli anziani.
solo a scopo di prestazione sporti­
va e/o di attività ricreativa, ma an­ Il focus
che per lo sviluppo, il mantenimento sulla popolazione anziana
ed il recupero di una condizione di Il progressivo invecchiamento del­
buona salute. la popolazione mondiale è una del­
le emergenze sanitarie che negli
Il ruolo dell’attività fisica ultimi anni ha richiamato l’atten­
nei documenti internazionali zione di tutti coloro che sono im­
Dalla fine degli anni ’80, in coinci­ pegnati nella programmazione e
denza con una maggiore attenzio­ nella gestione delle risorse sanita­

113
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
rie. Di fronte al progressivo allun­ mentata una carenza di informazio­
gamento della vita l’incremento de­ ni e di dati nazionali nel campo
gli anni passati in buona salute e dell’esercizio fisico per la popola­
la riduzione degli anni di disabilità zione anziana. Questa difficoltà di­
e dipendenza sono due obiettivi fon­ pende dalla già citata difficoltà di
damentali. separare attività fisica per la salute
Esistono molte evidenze che la da attività sportiva e forse anche
pratica dell’attività fisica è una con­ da specifiche carenze nei processi
dizione basilare per queste finali­ formativi e culturali degli esperti,
tà3. Nel 1997 l’Organizzazione Mon­ responsabili e ricercatori, che nel
diale della Sanità ha recepito que­ nostro paese hanno per lungo tem­
sti risultati pubblicando le “Linee­ po portato a sottovalutare tutto ciò
guida di Heidelberg” per la Promo­ che attiene all’ambito fisico e mo­
zione dell’attività fisica nella popo­ torio. Si tratta certamente di una
lazione anziana (il cui testo è alle­ situazione in cambiamento, anche
gato a questa pubblicazione), che alla luce dei sempre più frequenti
individuano i presupposti e le mo­ confronti con gli altri paesi euro­
dalità operative per raggiungere gli pei, ma rimane un ritardo non irri­
obiettivi di salute sopra enunciati, levante da recuperare.
richiamando inoltre gli effetti del­
l’AF non solo sulle funzionalità fisi­ Le iniziative dell’ECUS/CeBiSM
Le esperienze in Trentino

ca, ma anche su vari aspetti psico­ a Rovereto


sociali cruciali per la vita dell’an­ Il Laboratorio di ricerca dell’ECUS
ziano. (Centro interuniversitario Europeo
per le Scienze Sportive) è stato av­
Le strategie e le azioni viato a Rovereto nel 1996, per ini­
A livello nazionale esiste un vasto ziativa delle università di Trento
consenso su questi punti-chiave fat­ Verona e Brescia, per condurre stu­
ti propri anche dal Piano Sanitario di ed iniziative nel settore delle at­
Nazionale 1998-2000 che ha ripre­ tività motorie e sportive. Dal 2000
so questi aspetti, identificando l’in­ gli interessi del Centro sono stati
cremento dell’attività fisica nella po­ ampliati verso il settore della Bioin­
polazione anziana come uno degli gegneria ed è stata modificata la
obiettivi primari, riaffermato anche denominazione in CeBiSM (Centro
nell’attuale Piano recentemente de­ Interuniversitario di ricerca in
finito. Bioingegneria e Scienze Motorie)
Questo aspetto è valorizzato nel Tra gli ambiti di ricerca che sono
Piano Sanitario Provinciale della PAT stati al centro delle attività in que­
che lo include chiaramente tra gli sti anni, lo studio delle relazioni tra
scopi dell’obiettivo 1. esercizio fisico ed invecchiamento ha
Le azioni concrete realizzate in rappresentato senza dubbio il cam­
Italia in questo settore sono tutta­ po di maggior impegno. Sono stati
via meno numerose rispetto ad altri approfonditi aspetti diversi (fisio­
ambiti, tanto che è nota e docu­ logici, psicologici, didattici) in re­

114
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
lazione alle modificazioni indotte ambiti della salute. Le iniziative
dall’invecchiamento sulle dimensio­ realizzate hanno seguito due linee
ni della salute, per identificare gli di sviluppo tra di loro interconnes­
effetti che si possono ottenere at­ se:
traverso programmi mirati di attivi­ 1. la definizione degli effetti scien­
tà fisica. tificamente dimostrabili in fun­
Nonostante alcuni studi abbiano zione dell’attività fisica propo­
riguardato gli effetti di programmi sta e attuata;
individualizzati di allenamento (per 2. la sperimentazione e la valuta­
atleti cosiddetti “master”) o di re­ zione di iniziative concretamen­
cupero funzionale in malati cronici te realizzabili sul territorio in
(nel campo della riabilitazione car­ collaborazione con le realtà
diologica), l’interesse principale è (enti, associazioni) esistenti.
stato finalizzato alla definizione e
all’attuazione di programmi di atti­ Per ragioni di spazio verranno il­
vità motoria di gruppo, secondo lustrati solo i risultati più signifi­
esperienze già iniziate in preceden­ cativi riguardanti le esperienze con­
za4, attuabili da un’ampia parte della dotte in Trentino, rinviando al sito
popolazione anziana, che è in gra­ www.form.unitn.it/CEBISM per una
do di prendere in considerazione e completa panoramica delle attività
di modificare, in accordo con le li­ di ricerca effettuate in questo am­
nee guida di Heidelberg, tutti gli bito.

115
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Il programma di educazione te, al benessere psico-fisico e al
motoria per la popolazione miglioramento della qualità della
anziana a Rovereto vita dell’anziano nell’ambito delle
L’esperienza pluriennale dei corsi tematiche che spaziano dall’attivi­
promossi nell’ambito delle iniziati­ tà fisica alla medicina.
ve dell’Università dell’Età Libera del Il progetto si è articolato in que­
Comune di Rovereto rappresentava sti anni in 4 settori di attività:
un patrimonio di grande spessore 1. Corsi rivolti alla popolazione
che è stato integrato con le cono­ anziana;
scenze scientifiche citate in prece­ 2. Selezione formazione e coordi­
denza, per trasformare i semplici namento docenti;
corsi di “ginnastica” in uno stru­ 3. Attività di ricerca scientifica e
mento di intervento globale mirato didattica;
ad una “migliore qualità di vita per 4. Iniziative di ricaduta sulla po­
tutta la vita”. polazione anziana e nel territo­
La collaborazione, iniziata nel rio;
settembre 1996, con un primo cor­ secondo una precisa filosofia che
so di formazione per gli insegnanti può essere così sintetizzata:
di attività motoria dell’Università a) gli interventi sono finalizzati al
dell’Età Libera, ha trovato in questi miglioramento complessivo del­
anni continui spunti per rinforzarsi la qualità di vita;
Le esperienze in Trentino

ed ampliarsi attraverso una siner­ b) la ricerca è parte necessaria alla


gia tra Comune di Rovereto e CeBi- definizione dei programmi;
SM, che ha dato vita ad un concre­ c) gli insegnanti sono parte attiva
to sviluppo di iniziative centrate della didattica e della ricerca;
sull’educazione motoria per gli an­ d) organizzazione, didattica e ricer­
ziani con aumento della tipologia ca non possono essere momenti
di corsi di attività motoria, svilup­ separati.
po di iniziative collaterali (forma­
zione insegnanti, incontri di infor­ Rinviando al già citato indirizzo
mazione su temi inerenti l’attività internet la completa elencazione
motoria), realizzazione di ricerche delle attività svolte e dei risultati
e studi specifici, iniziative di rica­ conseguiti, saranno qui illustrati in
duta diretta sulla popolazione an­ modo sintetico le iniziative attuate
ziana di Rovereto. ed i risultati raggiunti negli ultimi
Il “Progetto di educazione moto- due anni.
ria per la popolazione anziana” è un
programma di lavoro comune, rin­ Corsi rivolti alla popolazione
novato annualmente dal Servizio anziana
Attività Sociali del Comune e dal La­ Questi corsi rappresentano la forma
boratorio di ricerca, che prevede la più tradizionale di attività motoria
possibilità di coinvolgere anche al­ proposta, ormai diffusamente, alla
tre entità sociali a vario titolo inte­ popolazione di età adulta avanzata
ressate alla promozione della salu­ ed anziana. In genere i corsi si ri­

116
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
volgono a soggetti completamente retta collocazione all’interno di un
autosufficienti, in buone condizio­ programma motorio indirizzato alla
ni di salute con età media intorno prevenzione delle più comuni pato­
ai 60 anni. E’ stato fatto un tenta­ logie degenerative, e al migliora­
tivo concreto di ampliamento delle mento delle abilità motorie neces­
tipologie di attività possibili anche sarie alla vita quotidiana. La durata
con integrazione tra forme diverse dei corsi è tale (circa 6 mesi) da
(es. palestra + piscina) e promosso permettere un consolidamento nel
iniziative dirette alle età più eleva­ tempo dei risultati ottenuti e co­
te, stimolando anche la partecipa­ prire il periodo dell’anno dove è più
zione di persone con patologie cro­ frequente la riduzione dell’attività
niche parzialmente disabilitanti (es. spontanea.
cardiopatici). Nell’ultimo anno 2000-2001 sono
La finalità dei corsi ha vissuto stati proposti i seguenti corsi se­
una progressiva evoluzione: da oc­ guiti da circa 500 persone:
casione di movimento guidato, che - corsi di educazione motoria “da
coniugava esercizio fisico e momenti 55 anni ed oltre”;
di socializzazione, si è passati ad - corsi di educazione motoria “Over
una progetto integrato di educazio­ 70”;
ne al movimento, dove i momenti - corsi di educazione motoria “Al­
di socializzazione trovano una cor­ meno 80”;
- corsi di educazione sportiva;
- corsi di aquagym;
- corsi di nuoto;
- corsi di attività motoria estiva.

Ad integrazione dei corsi vengo­


no proposte una serie “Conferenze
di informazione sanitaria” che mi­
rano a fornire una informazione su
temi inerenti la salute, che rappre­
sentano per l’anziano un momento
di grande attrattiva. Negli anni si è
passati dalle lezioni sulle malattie
ad incontri su temi più ampi, toc­
cando anche argomenti alquanto
inconsueti come: l’economia e la
programmazione sanitaria; lo sco­
perta del genoma umano; le rela­
zioni nonni-nipoti, per citarne qual­
cuno, perseguendo sempre una mo­
dalità di presentazione colloquia-
le ed interattiva che ha trovato una
risposta positiva ed interessata.

117
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Selezione, Formazione operative di trasferimento dei risul­
e Coordinamento insegnanti tati in programmi di lavoro nonché
Asse portante del progetto e reale di successiva verifica delle variazioni
interfaccia con gli anziani sono gli apportate.
insegnanti dei corsi, verso i quali è La prima di queste due finalità
stata posta la massima attenzione potrebbe sembrare fuori luogo in un
ottenendo una fattiva ed aperta contesto di attività a prevalente
collaborazione. Il reclutamento de­ connotato ricreativo, ma così non
gli insegnanti avviene tra i diplo­ è se si riflette sulla grande oppor­
mati ISEF e comporta la loro ade­ tunità di maggiore salute che una
sione al progetto complessivo, in attività motoria, svolta correttamen­
quanto l’attività di conduzione dei te, offre ad una persona che affron­
corsi ne costituisce solo una parte. ta una fase della vita segnata in
La motivazione è quindi un punto genere da una pesante riduzione
prioritario in quanto proprio l’im­ della funzionalità personale. Per sfa­
postazione dei corsi richiede che tare l’errata convinzione che sia suf­
l’insegnante, che accetta di assu­ ficiente proporre una qualsivoglia
mere la responsabilità di conduzio­ modalità di esercizio per fare una
ne di attività corsuale, non possa buona attività per l’anziano è ne­
limitare l’impegno alle ore di pale­ cessario raccogliere dati obiettivi e
stra ma si impegni a sostenere le quantificabili che, supportati dalle
Le esperienze in Trentino

iniziative di aggiornamento e di ri­ necessarie osservazioni dell’inse­


cerca. In questo modo il gruppo di gnante, permettano di realizzare un
docenti si è consolidato e sempre programma su basi scientificamen­
più qualificato negli anni, anche at­ te e metodologicamente corrette.
traverso gli incontri periodici di ag­ Gli ultimi studi eseguiti hanno
giornamento con esperti e di auto- riguardato i seguenti temi:
aggiornamento che hanno condot­
to alla produzione di una guida per Analisi della specificità
la programmazione e la conduzione dell’intervento motorio
dei corsi, che rappresenta la sintesi Il programma annuale di attività
dell’esperienza didattica maturata in motoria di quattro gruppi-palestra
questi anni di lavoro. omogenei per composizione è stato
differenziato per circa 1/3 del tem­
Ricerche scientifiche e didattiche po (20’di ogni singola lezione) per
In questo contesto l’attività di ri­ valutare l’efficacia di una parziale
cerca è parte necessaria per la defi­ finalizzazione del programma all’in­
nizione dei programmi. Vengono terno del progetto generale. Le ti­
perciò attuate ricerche che si rivol­ pizzazioni riguardavano la forza,
gono all’indagine dei meccanismi di l’equilibrio, la reattività mentre il
base che permettono un positivo quarto gruppo eseguiva un program­
adattamento all’esercizio fisico an­ ma standard. Ogni gruppo ho ese­
che nel corso dell’invecchiamento guito all’inizio ed alla fine una se­
e alla sperimentazione di modalità rie di valutazioni in laboratorio che

118
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
hanno evidenziato un miglioramen­ della successiva sospensione, sulla
to generalizzato in tutti gli ambiti naturale evoluzione della forza mu­
che si differenziava solo per il grup­ scolare in conseguenza dell’età.
po forza (figura 1) e per il gruppo Sono state analizzate diverse velo­
equilibrio, limitatamente ai compi­ cità di movimento con un ergome­
ti posturali più complessi. tro isocinetico, ripetendo le misu­
È stato quindi evidenziato che il razioni ad ottobre ed aprile di ogni
programma generale dei corsi in anno dal ’97.
gruppo è in grado di modificare in I risultati ottenuti, alquanto com­
modo positivo la funzionalità mo­ plessi per una breve sintesi, mo­
toria e che solo la forza muscolare strano un sensibile incremento del­
risente in misura significativa an­ la forza dopo il primo anno di corso
che di interventi di durata modesta ed una riduzione durante il periodo
mentre altre abilità richiedono eser­ estivo che riguarda circa il 50% dei
cizi mirati più prolungati. soggetti. I corsi successivi hanno
dato un recupero quasi completo in
Studio longitudinale sulla forza chi aveva perso forza nel periodo
L’evoluzione longitudinale della for­ senza training mentre un ulteriore
za muscolare è seguita da 4 anni in incremento limitato in coloro che
un gruppo di circa 70 anziani, per avevano mantenuto la forza duran­
studiare l’effetto della partecipazio­ te l’estate. Chi abbandona i corsi
Figura 1
ne ai corsi annuali di attività mo­ dopo 2 o 3 anni inizia a perdere forza
Variazioni toria, che durano circa 6 mesi, e solo dopo circa 18 mesi. In conclu-
percentuali della
forza misurata con
ergometro
isocinetico nella
flesso-estensione VARIAZIONI PERCENTUALI FORZA
del ginocchio a 140
180°. Valori medi GrC
#
ricavati dal # **
rapporto tra il test % GrF
post ed il test pre
**
GrR
dei gruppi:
controllo (GrC),
120 **
* GrE
Forza (GrF), *
equilibrio (GrE) e * *
reattività (GrR)
suddivisi sulla base
del programma 100
svolto in palestra.
PT_flex = forza
picco in flessione,
PT_ext= forza picco
in estensione, flex/ 80
ext= rapporto tra
flessione ed
estensione. ANOVA
* = p<0.05 ** =
p<0.01 post vs pre; 60
# = p<0.05 GrF vs PT_flex PT_ext Flex/Ext
gli altri gruppi.

119
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
sione lo studio dimostra che la par­ studio e di ricerca trova evidente
tecipazione ai corsi di educazione giustificazione nel trasferimento dei
permette di incrementare la forza risultati ottenuti ai programmi dei
muscolare e di mantenere l’incre­ corsi in palestra; tuttavia richiede
mento nonostante l’aumento di età. anche una adeguato ritorno infor­
In una percentuale rilevante del mativo agli anziani ed una coeren­
campione l’effetto permane anche te ed ampia pubblicizzazione delle
alla sospensione del training, indi­ ricadute positive attese. Ogni an­
cando che la pratica costante indu­ ziano che prende parte agli studi
ce delle modificazioni semi-perma­ programmati riceve un quadro ge­
nenti del sistema neuro-muscolare. nerale dei propri risultati, correda­
to da un opportuno commento che
Risposta cardiaca li renda comprensibili e con un giu­
all’esercizio in acqua dizio qualitativo che inquadri il dato
I corsi di ginnastica in acqua han­ individuale nel contesto generale.
no avuto negli ultimi anni una Inoltre ogni anno viene organizza­
esplosione di consenso da parte to un incontro pubblico rivolto in
degli anziani. Le informazioni di­ primo luogo ai partecipanti ai corsi
sponibili sulla reale efficacia di tali di attività motoria, ma aperto an­
attività è molto scarsa. Abbiamo che a tutta la popolazione, per illu­
confrontato la risposta cardiaca allo strare le linee generali dei risultati
Le esperienze in Trentino

sforzo di un gruppo di anziani, che ottenuti ed il significato che essi


svolgevano sia attività in acqua che assumono nell’indirizzare le future
attività in piscina, confrontandola iniziative.
con un test standard in laboratorio.
I dati raccolti indicano che in ge­ Opuscolo divulgativo
nerale l’aquagym induce una mino­ La presa di coscienza da parte della
re risposta cardiaca rispetto alla popolazione anziana del valore del­
palestra. Si sono evidenziati livelli l’esercizio fisico per un buon invec­
di frequenza cardiaca allenante solo chiamento non viene incrementata
temporanei con picchi anche ecces­ solamente attraverso l’organizzazio­
sivamente elevati in soggetti meno ne di momenti attivi, ma anche fa­
abili. Abbiamo tuttavia documenta­ vorendo la comprensione dei presup­
to che il trend può essere modifica­ posti medici e delle ragioni scienti­
to opportunamente se l’insegnante fiche che sono a sostegno di que­
del corso cambia in modo finalizza­ ste affermazioni. La possibilità di
to la tipologia dei movimenti pro- riscontri su esperienze percepite
posti agli allievi. come vicine e di immediata com­
prensione facilita questa consape­
Iniziative di ricaduta volezza e per questa ragione all’in­
terno dell’opuscolo, che riporta le
Informazioni agli anziani informazioni relative all’università
La necessità di un coinvolgimento dell’età libera, vengono inserite una
diretto degli utenti nelle attività di decina di pagine che riguardano al­

120
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Figura 2
Valori medi di forza
isometrica misurata
nei tre gruppi di
anziani ospiti
coinvolti nella
sperimentazione. IT
= gruppo
allenamento
individuale, GT =
gruppo allenamento
di gruppo, Controllo
= gruppo di
controllo che non
ha svolto
programma
motorio.
La variazione
percentuale si
riferisce al
confronto prima-
dopo le 12
settimane di
allenamento.
ANOVA: * = p<0.05
*** p<0.001
confronti pre vs.
post.

cune delle iniziative portate a ter­ I progetti di attività


mine l’anno precedente ed i risulta­ motoria per gli anziani fragili
ti più significativi relativi alle ri­ Se le esperienze condotte a Rovere­
cerche ed agli studi eseguiti. to si finalizzavano prevalentemen­
te su persone in condizioni di buo­
Convegni e seminari na autonomia personale non si può
Per focalizzare l’attenzione verso il ignorare che certamente anche gli
tema dell’attività motoria nell’anzia­ anziani fragili e/o disabili possono
no, nel giugno ’99 è stato organiz­ trarre rilevanti vantaggi da una at­
zato a Rovereto un convegni di studi tività fisica regolare. Anche in que­
con la partecipazione di esperti a sto settore la conduzione di espe­
livello nazionale e locale che ha rienze, significative sul piano della
rappresentato un momento di rifles­ salute oltre che su quello della ri­
sione e di spunto per sviluppo di cerca, deve essere legata all’ambito
nuovo iniziative. L’esperienza verrà territoriale. Nel corso del 2000 il
ripetuta nel 2002 con un workshop Laboratorio di Rovereto ha avuto
di formazione a livello internazio­ l’opportunità di sperimentare una
nale che sarà finalizzato alla defi­ iniziativa all’interno delle strutture
nizione di procedure condivise ed protette per anziani. L’esperienza è
attuabili sulla valutazione della ca­ stata condotta in collaborazione con
pacità motoria dell’anziano. l’Unità Operativa di Geriatria del­

121
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
l’Ospedale Santa Chiara (primario bi i gruppi allenati che ha riguar­
dott. Gabriele Noro) e di tre case di dato in misura superiore il grup­
riposo situate a Trento, Gardolo e po che ha svolto il training in­
Povo e con il supporto tecnico del­ dividuale con le macchine iso­
la Technogym che ha fornito una toniche;
serie di apparecchiature che sono 3. il miglioramento di tutti i test
state collocate presso una delle di performance, alcuni dei quali
strutture. sono stati sensibilmente più in­
Lo scopo della sperimentazione crementati dagli anziani che
era la realizzazione di un program­ svolgevano lavoro di gruppo ri­
ma di attività fisica finalizzata al­ spetto a quelli che si allenavano
l’incremento della forza muscolare individualmente.
in anziani ospiti di case di riposo In conclusione questa esperien­
e nel confronto di programmi di za ha dimostrato che è possibile far
esercizio diversi rispettivamente svolgere attività motoria anche agli
basati sull’allenamento individuale anziani in strutture protette osser­
(IT) oppure sul lavoro in gruppo (GT) vando un’adesione alta e notevoli
con esercizi a corpo libero o con benefici nelle funzioni motorie, che
piccoli pesi e bande elastiche. Gli possono trarre il massimo giovamen­
outcomes attesi riguardavano: to da un programma misto che com­
- l’aderenza al programma; prenda sia un lavoro individualizza­
Le esperienze in Trentino

- gli effetti sulle capacità fisiolo­ to con attrezzature per lo sviluppo


giche; della forza che esercizi in gruppo
- gli effetti sulla performance mo­ per migliorare la destrezza e le di­
toria. mensioni psicologiche e sociali.
Lo studio è stato positivamente
completato circa 1 anno fa ed ha Le attività in corso
rappresentato un’assoluta novità per e gli sviluppi futuri:
l’Italia trovando spazio di presen­ a) Prosegue attivamente la collabo­
tazione al Congresso nazionale di razione con il Comune di Rove­
geriatria e pubblicazione sul Gior­ reto che si è indirizzata anche
nale di Gerontologia5. verso altre tipologie di anziani
In sintesi i risultati più impor­ che potrebbero beneficiare di
tanti hanno riguardato: adeguati programmi di attività
1. la realizzabilità del programma motoria. È in corso una speri­
di attività motoria anche in una mentazione, presso il centro diur­
popolazione di anziani con forti no, per verificare nuovi program­
limitazioni psico-fisiche, con una mi di esercizio ed è intenzione
adesione complessiva di oltre il raggiungere anche gli utenti se­
90% alle sedute di training ed guiti dai piani di assistenza a
un numero di drop out inferiore domicilio;
al 5%; b) È stata avviata una iniziativa
2. l’incremento molto significativo presso il centro servizi di Villa
della forza muscolare in entram­ Agnedo, in collaborazione con il

122
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Comprensorio C3, dove si sta at­ NOTE
tuando un’esperienza simile a
quella condotta in casa di ripo­ [1] U.S Department on Health and
so a Trento; Human Services. Physical acti­
c) È iniziato uno studio multicen­ vity and Health: A report of the
trico per la validazione negli Surgeon General. International
anziani di un questionario per il Medical Publishing, Atlanta
monitoraggio dell’attività fisica USA, 1996.
già proposto a livello internazio­
nale per la popolazione adulta [2] Pate R.R., Pratt M., Blair S.N.
dall’OMS. Il CeBism, in collabo­ et al., Physical activity and pu­
razione con l’Assessorato alle blic health. JAMA, 273:402-407
Politiche sociali e alla Salute 1995.
della Provincia autonoma di Tren­
to è uno dei partner del proget­ [3] Shepard RJ, Ageing, Physical
to che comprende 13 nazioni. Si Activity and Health. Human Ki­
intende applicare lo strumento netics, Champaign, USA, 1997.
validato per un’indagine cono­
scitiva sulle abitudine motorie [4] Schena F. The influence of phy­
degli anziani del Trentino. sical activity on ageing: the
- È stato formato un gruppo di la­ “Third Age Project” in Verona.
voro, sotto il patrocinio dell’UPI­ Advances in Rehabilitation
PA, per l’ampliamento a una de­ 2:101-107, 1999.
cina di case di risposo (future
RSA) del programma di attività [5] Schena F, Martinelli C., Noro G.
fisica sperimentato a Trento. Il significato dell’attività fisi­
ca nell’anziano istituzionalizza­
to: un’esperienza italiana.
Giorn.Gerontol.48:597-607,
2000.

Federico Schena è Direttore del


Laboratorio di ricerca CeBiSM – Centro
Interuniversitario di ricerca in
Bioingegneria e Scienze Motorie,
Rovereto (TN).

123
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Riorientare i servizi te”), perché la salute sia consi­
sanitari derata un valore da tutti i setto­
ri della società stessa.
Paolo De Pieri, Carlo Favaretti Da queste tre strategie si intuisce
come la promozione della salute non
Il riorientamento dei servizi verso la possa essere una responsabilità
esclusiva del settore sanitario, ma
promozione della salute nei documenti
sia invece il risultato dell’azione in­
internazionali, nazionali e provinciali.
tersettoriale tra tutte le componenti
di una comunità che agiscono in
maniera integrata per aiutare i sin­
goli e la collettività nel suo insie­
me ad acquisire un maggiore con­
trollo sui fattori che determinano
la salute e a fare scelte che la mi­
Il riorientamento dei servizi sanita­ gliorino. All’interno di questa azio­
ri è una delle cinque aree priorita­ ne intersettoriale, fin dagli esordi
rie d’azione a sostegno delle strate­ di questa strategia di sanità pub­
gie di fondo della promozione della blica, è stata comunque evidenzia­
salute delineate dalla Carta di Ot­ ta la necessità che i servizi sanitari
tawa e approfondite nel corso delle modifichino in maniera sostanziale
successive Conferenza internazionali la loro direzione di sviluppo.
sulla promozione della salute. La relativa novità di questo ap­
Le tre strategie di fondo indicate proccio internazionale e la sua scar­
dalla Carta di Ottawa per promuo­ sa conoscenza nella realtà italiana
vere la salute, cioè per mettere in impongono fin da subito di esplici­
grado le persone e le comunità di tare due possibili equivoci.
avere un maggior controllo sulla Il primo è che la promozione del­
propria salute e di migliorarla sono la salute possa essere identificata
le seguenti: con la prevenzione delle malattie,
a) difendere, sostenere la causa del­ cioè con l’insieme degli interventi
la salute (“to advocate for heal­ efficaci che mirano a evitare l’in­
th”), affinché vengano modifi­ sorgenza delle malattie o a rallen­
cati in senso favorevole i fattori tarne l’evoluzione come, ad esem­
politici, economici, sociali, cul­ pio, la riduzione dei fattori di ri­
turali, ambientali, comportamen­ schio ambientali e comportamentali
tali e biologici che hanno in­ o le diagnosi precoci. È infatti pos­
fluenza sulla salute; sibile aumentare il controllo sui fat­
b) mettere in grado (“to enable”) tori che determinano la propria sa­
le persone e le comunità di espri­ lute ed esprimere al massimo il pro­
mere al massimo il loro poten­ prio potenziale (cioè promuovere la
ziale di salute; propria salute) sia in assenza di
c) mediare tra gli interessi contrap­ malattia che in condizioni di ma­
posti della società (“to media­ lattia, anche particolarmente gravi.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Man mano che ci si allontana dai nata di definire l’educazione alla
servizi dedicati all’urgenza e al­ salute. Quest’ultima è l’insieme delle
l’emergenza (nei quali il livello di opportunità di apprendimento pro­
dipendenza dei pazienti dalla strut­ gettate consapevolmente per mi­
tura è alto) e ci si sposta verso le gliorare le conoscenze, le abilità e
unità operative che sono a contat­ le motivazioni che possono influire
to con i malati cronici (curabili e sui comportamenti individuali e co­
inguaribili), fino ad arrivare alle munitari rilevanti per la salute. È
strutture che si occupano di riabili­ una modalità di intervento molto
tazione o di prevenzione, è sempre importante ed è uno degli strumen­
più necessario attivare processi che ti che, tra gli altri, consente alle
aiutino le persone ad avere un mag­ persone di avere un maggior con­
giore controllo sui fattori che de­ trollo sulla propria salute e di mi­
terminano la propria salute, con gliorarla.
l’obiettivo di garantire loro la mag­
giore autonomia possibile. Verso quale direzione andare?
Il secondo possibile equivoco è “Riorientare i servizi sanitari” è
la sovrapposizione che a volte vie­ un’espressione accattivante, moder­
ne fatta tra il concetto di promo­ na, dà l’idea del cambiamento ma­
zione della salute e quello di edu­ gari verso un miglioramento, ma è
cazione alla salute: l’espressione come una scatola vuota che deve
“promozione della salute” non è la essere riempita. Perché non vanno
maniera più moderna o più aggior­ più bene i servizi precedenti? Cam­

125
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
biare per andare dove? Quali siste­
mi e punti di riferimento utilizzare
in questo cambiamento?
È sempre la Carta di Ottawa che
viene in aiuto per chiarire queste
domande e dalla quale sono estra­
polabili alcune indicazioni precise:
- nell’ambito dei servizi sanitari la
responsabilità della salute deve
essere condivisa tra i singoli, i
gruppi della comunità, gli ope­
ratori, le strutture e i governi na­
zionali e regionali;
- i servizi sanitari devono operare
con un mandato più ampio: non
solo prevenzione, diagnosi, cura
della malattie e riabilitazione, ma
anche promozione della salute
(mettere in grado le persone e fasi dalla parola “malattia” alla pa­
le comunità di avere un maggior rola “salute”: non si tratta di un
controllo sulla propria salute e banale e inoffensivo gioco di paro­
Le esperienze in Trentino

di migliorarla), andando al di là le ma è un salto culturale, profes­


della responsabilità, già di per sionale e organizzativo molto im­
sé impegnativa, di garantire nel portante. Spostare l’enfasi dalla
modo più efficiente possibile malattia alla salute implica per le
servizi assistenziali efficaci e organizzazioni sanitarie un profon­
appropriati; do cambiamento della maniera stes­
- i servizi sanitari devono ricali­ sa di strutturarsi e di operare: si trat­
brare la loro attenzione sui bi­ ta di passare dalla valutazione del­
sogni complessivi dell’individuo le prestazioni per singole persone
nella sua interezza e non sulla malate alla valutazione degli esiti
parcellizzazione delle specializ­ sulla salute dell’intera popolazione
zazioni; servita, dalla cura della malattia al­
- i servizi sanitari devono stabili­ l’assistenza centrata sui bisogni e
re efficaci connessioni con le sull’autonomia della persona, dalla
altre componenti sociali, politi­ frammentarietà delle specializzazio­
che ed economiche della comu­ ni alla globalità dell’approccio, dalla
nità per coordinare i rispettivi produzione delle singole prestazio­
impatti sulla salute dei singoli e ni ai percorsi assistenziali integrati
della comunità stessa. tra i diversi professionisti e con le
Nel suo complesso, il riorientamen­ altre componenti della comunità.
to dei servizi sanitari richiesto dal­ È un processo indubbiamente dif­
la promozione della salute è sinte­ ficile, ma è consolante vedere oggi
tizzato dallo spostamento dell’en­ che, anche nel nostro paese, questi

126
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
temi non sono più un’utopia di po­ pieno titolo alla strategia globale
chi idealisti, ma rappresentano uno della promozione della salute.
sforzo di molti: la stessa program­ Va subito detto che un’azienda
mazione nazionale e regionale de­ sanitaria territoriale e ospedaliera
gli ultimi anni li ha recepiti in lar­ non può “riorientarsi” da sola, cioè
ga misura, anche se restano moltis­ cambiare in definitiva la propria
sime cose da fare per far camminare mission al di fuori della program­
i servizi sanitari lungo la strada se­ mazione nazionale e regionale che
gnata da questa nuova direzione. la ricomprende. Da questo punto di
Più che un allargamento delle vista, il complesso degli interventi
competenze, il riorientamento dei normativi e programmatori che l’in­
servizi sanitari assomiglia a una ra­ tero Servizio Sanitario Nazionale ha
dicale innovazione. Le persone ri­ subito negli ultimi anni sembra con­
tornano a essere più importanti delle sentire questa evoluzione; anzi, al­
malattie e diventano co-artefici del­ cuni elementi come la centralità dei
la loro assistenza, le strutture sani­ cittadini, la globalità dell’approc­
tarie perdono l’esclusiva sulla salu­ cio, l’interfaccia con i servizi socia­
te e devono interfacciarsi con il re­ li, i piani di zona da realizzare in­
sto della comunità: come è possi­ sieme ai comuni sembrano addirit­
bile che 20 anni fa gli esperti del­ tura spingere le aziende sanitarie su
l’Organizzazione Mondiale della Sa­ questa strada.
nità si siano azzardati a ipotizzare Se la programmazione consente
un quadro così radicalmente diver­ alle attuali aziende sanitarie di per­
so da quello che ancora oggi speri­ correre questa nuova direzione, la
mentiamo il più delle volte? La ra­ stringente contingenza dei costi di
gione di questo gap sta probabil­ gestione, l’esasperazione della logi­
mente nel fatto che le resistenze al ca prestazionale (da parte dei pa­
cambiamento sono tuttora molto zienti e dei clinici), i fragili mecca­
grandi e i servizi sanitari si stanno nismi competitivi non hanno finora
adeguando con lentezza alle esigen­ consentito a queste organizzazioni
ze e alle aspettative che i singoli e di rendere visibile e sistematico
le comunità stanno maturando or­ questo cambiamento. In molti casi
mai da molto tempo. addirittura, le attività di educazio­
ne alla salute e di promozione della
salute sono state compresse, dal
Aziendalizzazione momento che non sono finanziate
e riorientamento con meccanismi tariffari: la durata
Appare interessante chiedersi se il delle degenze e i tempi di attesa
processo di aziendalizzazione che i per una mammografia sono indica­
servizi sanitari pubblici stanno vi­ tori che meglio si adattano alla no­
vendo in questi anni nel nostro Pae­ stra balbettante capacità di formu­
se sia coerente con il riorientamen­ lare i budget aziendali e delle unità
to richiesto ai servizi sanitari di operative, al contrario magari del­
tutto il mondo per partecipare a l’estenuante lavorio di tessitura ne­

127
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
cessario per costruire la rete terri­ risorse assistenziali presenti sul ter­
toriale dei servizi socio-sanitari. ritorio, la non ottimale assistenza
Il riorientamento dei servizi sa­ erogata a pazienti non consapevol­
nitari passa non solo attraverso una mente coinvolti nei processi assi­
maggiore definizione operativa dei stenziali.
livelli essenziali di assistenza (LEA), Si deve poi aggiungere che mol­
ma anche attraverso l’impegno a te delle attività necessarie per rio­
spalmare le attività che promuovo­ rientare i servizi sanitari non impli­
no la salute in ciascuno di essi. cano risorse aggiuntive, ma un modo
Non basta attivare un efficace nuovo di utilizzare le risorse esisten­
piano di vaccinazioni, un coinvol­ ti: ad esempio, alcune esperienze
gente programma di screening o una mostrano come una parte delle ri­
strategia globale per ridurre il nu­ sorse finalizzate a garantire ad al­
mero dei fumatori: accanto a que­ cune categorie di malati cronici pre­
ste iniziative ad hoc di promozione stazioni specialistiche francamente
della salute, è necessario tradurre inappropriate possono essere ricon­
gli elementi di riorientamento indi­ vertite per aumentare l’autonomia
cati nel paragrafo precedente in tut­ e la capacità degli stessi pazienti
ta la normale attività assistenziale, di controllare meglio i fattori che
nella medicina generale, nella spe­ determinano la loro condizione.
cialistica, nei ricoveri ospedalieri, I costi del cambiamento (profes­
Le esperienze in Trentino

nell’assistenza residenziale e semi- sionale, organizzativo e relaziona-


residenziale, nella vigilanza sulle le) sono probabilmente altrettanto
attività produttive, ecc.. importanti di quelli economici.
Come tutte le radicali innovazio­ È indubbio che il riorientamento
ni, anche il riorientamento dei ser­ dei servizi sanitari implica per l’or­
vizi sanitari ha dei costi pesanti. ganizzazione e per ciascuno dei suoi
In prima battuta viene da pensare membri un profondo ripensamento
ai costi economici dovuti all’aumen­ del proprio modo di agire, una mes­
to delle funzioni richieste alle strut­ sa in discussione del proprio passa­
ture: informare, educare, badare to e delle proprie sicurezze, il con­
maggiormente ai bisogni delle per­ fronto con aspetti professionali sco­
sone, cucire le reti assistenziali ri­ nosciuti, una condivisione di alcu­
chiede indubbiamente un maggiore ne posizioni di potere consolidate
sforzo finanziario che male si con­ nel tempo, la perdita addirittura
cilia con le attuali esigenze di go­ della propria identità.
verno/contenimento dei costi. D’al­ Da questo punto di vista, i nuovi
tra parte vanno considerati anche i modelli di gestione aziendale che i
costi dovuti al mancato riorienta­ meccanismi di aziendalizzazione
mento dei servizi sanitari come, ad hanno introdotto possono essere di
esempio, il rinforzo della logica con­ un qualche aiuto: l’integrazione dei
sumistica che punta solo alla pre­ processi, la valorizzazione delle pro­
stazione e all’incremento dei servi­ fessionalità, la differenziazione delle
zi, il mancato coordinamento delle posizioni organizzative, la formazio­

128
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
ne mirata, il confronto con le altre socio-sanitaria, della sicurezza, della
strutture, l’ascolto dei propri clien­ dipendenza da sostanze, sostenute
ti possono contribuire a sostenere sempre da professionisti illuminati
il personale in questo momento cru­ e preparati che hanno tenuto alta
ciale di passaggio. la fiaccola del cambiamento; tutta­
via anche l’APSS ha vissuto le con­
Il riorientamento nell’APSS traddizioni che l’intero Servizio Sa­
Anche l’Azienda Provinciale per i nitario Nazionale ha incontrato in
Servizi Sanitari di Trento (APSS) sta questi anni e il riorientamento del­
affrontando in questi anni il riorien­ l’intera organizzazione, che conta
tamento imposto dalla promozione quasi 7000 dipendenti e serve l’in­
della salute: è un’operazione non tero territorio provinciale, appare
solo consentita, ma addirittura ri­ ancora un punto lontano all’orizzon­
chiesta dalla programmazione pro­ te.
vinciale, che ha più volte reso espli­ Il Programma di sviluppo strate­
cito l’orientamento alla promozio­ gico aziendale, adottato con la de­
ne della salute del Servizio Sanita­ liberazione n. 66 del 24 gennaio
rio Provinciale. 2001 rappresenta un importante
Molte sono le attività di promo­ momento di crescita, in quanto la
zione della salute che sono state promozione della salute viene indi­
svolte nel campo dell’educazione, cata come la prima delle tre linee
della cronicità, dell’integrazione strategiche che devono guidare
l’Azienda nei prossimi anni, insie­
me al miglioramento continuo della
qualità e alla gestione aziendale.
Anche se ovviamente una delibera­
zione del direttore generale non
basta di per sé a cambiare un’orga­
nizzazione così complessa, la pre­
senza della promozione della salute
nel Programma di sviluppo strate­
gico sta a significare che essa non
deve essere più lasciata all’iniziati­
va dei soliti professionisti “illumi­
nati e preparati” e che operano iso­
latamente, ma rappresenta un do­
vere di ogni membro dell’organiz­
zazione.
Alla luce di quanto contenuto nel
Programma di sviluppo strategico
sarà allora possibile affrontare in
modo più articolato e integrato al­
cuni temi già all’ordine del giorno
come, ad esempio, l’unità valutati­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
va multidimensionale per l’accesso RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
alle RSA e, più in generale, per l’ac­
cesso alle rete territoriale dei servi­ [1] Baric L. (1994) “Health promo­
zi, l’integrazione socio-sanitaria e tion and health education in
il rapporto con i comuni, il comple­ practice - The organisational
tamento degli screening oncologi­ model”. 1st ed. Altrincham:
ci, il consenso informato. Barns Publications.
Nel 2001 l’APSS, sulla base di un
esplicito obiettivo annuale posto [2] Organizzazione Mondiale della
dalla Provincia, aderirà alla Rete Sanità (1998) “Health Promo­
Italiana degli Ospedali per la Pro­ tion Glossary. www.who.int/
mozione della Salute, con il duplice hpr/backgroundhp/glossary/
obiettivo di sviluppare anche nel glossary.pdf
contesto ospedaliero alcuni progetti
di promozione della salute rivolti ai [3] Organizzazione Mondiale della
pazienti, al personale e alla comu­ Sanità (1986) “The Ottawa
nità e di introdurre elementi di rio­ Charter on Health Promotion”.
rientamento complessivo basati WHO/HPR/HEP/95.1. Ottawa,
sul setting-approach tipico della www.who.int/hpr/archive/
promozione della salute. docs/ottawa.html
Le esperienze in Trentino

Conclusioni [4] Ministero della Sanità (1998)


Il riorientamento dei servizi sanita­ “Piano Sanitario Nazionale
ri rappresenta una necessità connes­ 1998-2000”.
sa allo sviluppo delle strategie di Roma, www.sanita.it/psn
promozione della salute.
Nel contesto delle riforme che si [5] Azienda Provinciale per i Servi­
sono susseguite negli ultimi anni zi Sanitari (2001) “Il program­
in Italia, tale riorientamento è so­ ma di sviluppo strategico”. Tren­
stenuto dalla programmazione, an­ to, www.apss.tn.it/documenti/
che se nella fase realizzativa i cam­ pss/default.htm
biamenti non sono molto evidenti e
non sono quasi mai riusciti a coin­
volgere le organizzazioni sanitarie
nel loro complesso.
Per agevolare questo cambiamen­
to organizzativo, la direzione gene­
Paolo De Pieri fa parte dello Staff del
rale dell’APSS di Trento ha indicato Direttore Generale dell’Azienda
nel suo Programma di sviluppo stra­ Provinciale per i Servizi Sanitari della
tegico che la promozione della sa­ Provincia Autonoma di Trento.
lute è una delle tre linee strategi­
Carlo Favaretti è Direttore Generale
che di riferimento, insieme al mi­
dell’Azienda Provinciale per i Servizi
glioramento continuo della qualità Sanitari della Provincia Autonoma di
e alla gestione aziendale. Trento.

130
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
SCHEDA 1

Carta di Ottawa per la promozione della salute


(Ottawa Charter for Health Promotion)

Prima Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute

Ottawa, Canada, 7-21 novembre 1986

II primo Congresso Internazionale sulla Promozione della salute, riunitosi a Ottava il 21


novembre 1986, ha presentato questa CARTA propositiva per il conseguimento della Strate­
gia della Salute per Tutti per l’anno 2000 e oltre.
La Conferenza è stata soprattutto una risposta all’esigenza sempre più diffusa di un nuovo
movimento mondiale per la salute. La discussione si è incentrata sui bisogni dei paesi
industrializzati, senza però trascurare le situazioni consimili nel resto del mondo. Punto di
partenza sono stati i progressi registrati grazie alla “Dichiarazione di Alma Ata sull’Assisten­
za Sanitaria di Base”, al documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla ”Stra­
tegia della Salute per Tutti” e al recente dibattito dell’Assemblea Mondiale della Sanità
sull’intervento intersettoriale per la salute.

PROMOZIONE DELLA SALUTE

Per promozione della salute si intende il processo che consente alle persone di esercitare
un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla. Per conseguire uno stato di
completo benessere fisico, mentale e sociale, l’individuo o il gruppo devono essere in
grado di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di
modificare l’ambiente o di adattarvisi. La salute vista, dunque, come risorsa di vita quoti­
diana, non come obiettivo di vita: un concetto positivo, che insiste sulle risorse sociali e
personali, oltre che sulle capacità fisiche. Di conseguenza, la promozione della salute non
è responsabilità esclusiva del settore sanitario, ma supera anche la mera proposta di
modelli di vita più sani, per aspirare al benessere.

Requisiti per la salute


Condizioni e risorse fondamentali della salute sono: la pace, la casa, l’istruzione, il cibo,
il reddito, un eco-sistema stabile, la continuità delle risorse, la giustizia e l’equità sociale.
Ogni progresso sul piano della salute dove essere necessariamente e saldamente ancorato
a questi requisiti.

Sensibilizzare
La salute è un bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e personale, ed è
aspetto fondamentale della qualità della vita. I fattori politici, economici, sociali, cultu­

131
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
rali, ambientali, comportamentali e biologici possono favorirla così come possono lederla.
L’azione di promozione si propone di indirizzarli in senso positivo attraverso un’intensa
campagna di sensibilizzazione.

Offrire i mezzi
La promozione della salute mira soprattutto all’equità nella salute. Il suo intervento si
prefigge di ridurre le differenziazioni evidenti nell’attuale stratificazione sociale della sa­
lute, offrendo a tutti eguali opportunità e risorse per conseguire il massimo potenziale di
salute. Questo comprende: un saldo radicamento in un ambiente accogliente, l’accesso
alle informazioni, le abilità necessarie alla vita, la possibilità di compiere scelte adeguate
per quanto concerne la propria salute. Non è possibile conquistare il massimo potenziale
di salute se non si è in grado di controllare tutto ciò che la determina: questo vale in
eguale misura per le donne e per gli uomini.

Mediare
I requisiti e le potenzialità della salute non possono essere garantiti dal solo settore
sanitario. Non soltanto: la promozione della salute impone il coordinamento dell’azione di
tutti gli organismi interessati: i governi, i settori sanitari, sociali e economici, le organiz­
zazioni non governative, le autorità locali, l’industria e i mezzi di comunicazione. Il
problema riguarda tutti - indipendentemente dalla loro condizione - sul piano individuale,
familiare e comunitario. Compito imprescindibile dei gruppi professionali e sociali, e del
personale sanitario, è la mediazione dei diversi interessi presenti nella società ai fini della
promozione della salute.
Le strategie e i programmi di promozione della salute devono adattarsi alle condizioni e
alle esigenze locali dei singoli paesi o regioni, tenendo conto dei diversi sistemi sociali,
culturali ed economici.

PROMUOVERE LA SALUTE SIGNIFICA:

Costruire una politica pubblica per la tutela della salute


La promozione della salute va oltre la mera assistenza sanitaria. Essa porta il problema
all’attenzione dei responsabili delle scelte in tutti i settori, a tutti i livelli, invitandoli alla
piena consapevolezza delle conseguenze, sul piano della salute, di ogni loro decisione e a
una precisa assunzione di responsabilità in merito. Nella politica di promozione della
salute si fondono componenti diverse ma complementari, quali la legislazione, i provvedi­
menti fiscali e la modifica dei criteri organizzativi, in un’azione coordinata diretta a
imporre politiche sanitarie, sociali e dei redditi ispirate ad una maggiore equità. L’azione
comune contribuisce a garantire prodotti e servizi più salubri e sicuri, servizi pubblici più
sani e ambienti più igienici e accoglienti. La politica di promozione della salute richiede
di individuare gli ostacoli che impediscono l’adozione di una politica pubblica che tuteli
la salute in tutti i settori non sanitari e i modi migliori per rimuoverli. Occorre far sì che
anche per i responsabili politici la scelta della tutela della salute divenga la scelta più
vantaggiosa.

132
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Creare ambienti capaci di offrire sostegno
Le società contemporanee sono complesse e interdipendenti. La salute non può essere un
obiettivo isolato. Il legame inestricabile tra l’uomo e l’ambiente costituisce la base di un
approccio socio-ecologico al problema della salute. Si tratti del mondo intero, di una
nazione, di una regione o di una comunità, il principio informatore generale deve tendere
sempre al sostegno reciproco - dobbiamo aver cura gli uni degli altri, della nostra comu­
nità e dell’ambiente naturale. La tutela delle risorse naturali in tutto il mondo va ribadita
come responsabilità globale.
Il mutare dei modelli di vita, del lavoro e del tempo libero influisce in modo decisivo sulla
salute. Lavoro e tempo libero devono divenire fonti di benessere per tutti. Il modo stesso
in cui la società organizza il lavoro deve contribuire a renderla più sana. Dalla promozione
della salute derivano condizioni di vita e di lavoro più sicure, stimolanti, gratificanti e
piacevoli.
Una valutazione sistematica dell’incidenza sulla salute di un ambiente di vita in rapida
trasformazione - in particolare nei settori della tecnologia, del lavoro, della produzione di
energia e dell’urbanizzazione - risulta indispensabile e ad essa deve seguire un’azione tesa
a garantire sicuri benefici per la salute di tutti. Ogni strategia di promozione della salute
deve tener conto della tutela dell’ambiente naturale e degli insediamenti, nonché della
conservazione delle risorse naturali.

Rafforzare l’azione della comunità


È attraverso l’azione comunitaria concreta ed efficace che la promozione della salute può
stabilire priorità, prendere decisioni e progettare e realizzare strategie tese al migliora­
mento della salute. Momento centrale di questo processo è il potenziamento della comu­
nità, per renderla veramente padrona e arbitro delle sue aspirazioni e del suo destino.
Lo sviluppo della comunità attinge alle risorse umane e materiali esistenti nella comunità
stessa per favorire l’autosufficienza e la solidarietà sociale e per elaborare sistemi flessibi­
li diretti al rafforzamento della partecipazione e della gestione diretta per quanto riguarda
i problemi relativi alla salute. Per questo occorre garantire l’accesso libero e costante a
tutte le informazioni e opportunità di conoscenza in tema di salute, nonché un adeguato
supporto finanziario.

Sviluppare le capacità personali


La promozione della salute favorisce lo sviluppo personale e sociale fornendo informazio­
ne, istruzione sul problema della salute e preparazione generale. Aumenteranno così per
tutti le possibilità di esercitare maggiore controllo, e di operare scelte precise, riguardo
alla propria salute e all’ambiente.
È essenziale fare in modo che tutti possano continuare ad apprendere per tutto il corso
della vita, preparandosi ad affrontarne le diverse fasi e l’eventualità di malattie o invalidi­
tà croniche, apprendimento che dovrà essere favorito dalla scuola, dall’ambiente di lavoro
e dalle associazioni comunitarie. Occorre intervenire sugli organismi scolastici, professio­
nali e commerciali, e su quelli del volontariato, nonché sulle istituzioni stesse.

133
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Riorientare i servizi sanitari
La responsabilità per la promozione della salute all’interno dei servizi sanitari ricade ad un
tempo sugli individui, sui gruppi comunitari, sugli operatori della sanità, sulle istituzioni
del servizio sanitario e sui governi. Solo dalla loro collaborazione potrà nascere un sistema
di assistenza capace di contribuire al conseguimento degli obiettivi di salute.
Il settore sanitario dovrà agire in misura sempre maggiore nella prospettiva della promo­
zione della salute, al di là della mera offerta di servizi clinici e curativi. Il mandato dei
servizi sanitari dovrà estendersi a comprendere la ricettività e la sensibilità alle esigenze
culturali, rispondendo al bisogno individuale e comunitario di una vita più sana, e apren­
do canali di comunicazione tra il settore sanitario e le più vaste componenti sociali,
politiche, economiche e ambientali.
Riorientamento dei servizi sanitari significa anche più attenzione per la ricerca e per
l’innovazione nella preparazione e nell’addestramento professionale. L’atteggiamento e
l’organizzazione dei servizi sanitari dovranno cambiare, restituendo la priorità ai bisogni
globali della persona intesa nella sua totalità.

VERSO IL FUTURO

La salute viene creata e vissuta da tutti nella sfera della quotidianità: là dove si impara, si

lavora, si gioca, si ama. La salute si crea avendo cura di se stessi e degli altri, acquisendo

la capacità di prendere decisioni e di assumere il controllo delle circostanze della vita, e

facendo in modo che la società in cui si vive consenta la conquista della salute per tutti

i suoi membri.

L’impegno, una strategia organica di supporto e l’attenzione all’ecologia sono fattori es­

senziali allo sviluppo della promozione della salute. Per chi se ne occupa, il principio

ispiratore dovrà dunque essere che in ogni fase della progettazione, della realizzazione e

della valutazione della promozione della salute uomini e donne devono agire insieme su

un piano di assoluta parità.

L’impegno

per la promozione della salute

I partecipanti al Congresso si impegnano:

- a scendere in campo nella battaglia per una politica pubblica di tutela della salute,

chiedendo un esplicito impegno politico per la salute e la giustizia in tutti i settori;


- a reagire alle pressioni che favoriscono prodotti dannosi, spreco delle risorse, condizio­
ni di vita e ambientali malsane e cattiva alimentazione; a richiamare l’attenzione delle
istituzioni su questioni di tutela della salute attinenti l’inquinamento, i lavori nocivi, i
problemi dell’alloggio e dei nuovi insediamenti;
- a colmare le disparità sul piano della salute all’interno di ogni società, e tra una società
e l’altra, lottando contro le diseguaglianze nella salute create dalle norme e dalle con­
suetudini delle società stesse;
- a riconoscere le persone come la maggiore risorsa per la salute; ad aiutarle e incorag­
giarle a tutelare la salute propria, quella della famiglia e dei conoscenti, attraverso
finanziamenti ed altro; ad accettare la comunità come principale interlocutore per

134
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
quanto concerne la salute, le condizioni di vita e di benessere;
- a riorientare i servizi sanitari e le loro risorse in direzione della promozione della salute
e a condividere il potere decisionale con altri settori, altre discipline e, in particolare,
con gli stessi utenti dei servizi;
- a riconoscere nella salute e nella sua tutela un fondamentale investimento sociale e una
sfida decisiva nonché ad affrontare in modo globale il problema ecologico del nostro
modo di vita.

Il Congresso invita tutti gli interessati ad aderire al suo impegno in una solida alleanza
per la salute.

Appello all’azione internazionale


Il Congresso esorta l’Organizzazione Mondiale della Sanità e altri organismi internazionali
a sostenere la promozione della salute in tutte le sedi interessate, e ad aiutare i singoli
paesi a elaborare e realizzare strategie e programmi di promozione della salute.
II Congresso è fermamente convinto che se la gente di ogni condizione, le organizzazioni
non governative e di volontariato, i governi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e ogni
altro organismo interessato uniranno le loro forze per realizzare strategie di promozione
della salute, nel rispetto dei valori morali e sociali che costituiscono la base di questa
CARTA, la Salute per Tutti entro l’anno 2000 diventerà una realtà.

La versione originale è reperibile all’indirizzo www.who.int/hpr/archive/docs/ottawa.html


Traduzione di Giovanni Martini.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
SCHEDA 2

Le Raccomandazioni di Adelaide sulla politica pubblica


per la salute
(The Adelaide Recommandations)
Seconda Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute

Adelaide, Australia, 5-9 aprile 1988

L’adozione della Dichiarazione di Alma Ata, avvenuta dieci anni fa, ha rappresentato una
pietra miliare molto importante per il movimento della Salute per Tutti avviato nel 1977
dall’Assemblea Mondiale della Sanità. A partire dal riconoscimento che la salute è un obiet­
tivo sociale fondamentale, la Dichiarazione di Alma Ata ha stabilito una nuova direzione per
lo sviluppo di una politica a favore della salute, enfatizzando il coinvolgimento delle perso­
ne, la cooperazione tra i diversi settori della società e l’assistenza sanitaria primaria quale
elemento che ne sta alla base.

Lo spirito di Alma Ata


Lo spirito di Alma Ata è stato riproposto nella Carta per la Promozione della Salute adot­
tata a Ottawa nel 1986. La Carta ha lanciato la sfida di un movimento a favore di una
nuova sanità pubblica, riaffermando che la giustizia sociale e l’equità sono prerequisiti per
la salute e che l’azione di sostegno e la mediazione rappresentano i processi per il loro
conseguimento.
La Carta di Ottawa ha identificato cinque aree d’azione per la promozione della salute:
costruire una politica pubblica per la salute, creare ambienti favorevoli, sviluppare le
abilità personali, dare forza all’azione della comunità e riorientare i servizi sanitari.
Queste azioni sono interdipendenti tra di loro, ma lo sviluppo di una politica pubblica per
la salute costituisce le condizioni che rendono possibili le altre quattro.
La Conferenza di Adelaide sulla politica pubblica per la salute ha continuato nella direzio­
ne tracciata nei documenti di Alma Ata e Ottawa e ha approfittato del loro slancio. Due­
centoventi partecipanti, provenienti da 24 paesi, hanno messo in comune le esperienze
fatte nel formulare e nel realizzare in concreto politiche pubbliche per la salute. Le strate­
gie d’azione per una politica pubblica a favore della salute che sono raccomandate in
questo documento riflettono il consenso raggiunto nel corso della Conferenza.

LA POLITICA PUBBLICA PER LA SALUTE

Una politica pubblica per la salute è caratterizzata sia dall’interesse esplicito a favore
della salute e dell’equità in tutti i settori della politica, sia dalla assunzione di responsa­
bilità nei confronti della salute. Lo scopo principale di una politica pubblica per la salute

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
è quello di creare un ambiente favorevole che metta in grado le persone di condurre una
vita sana. Tale politica fa in modo che le scelte sane siano possibili o più facili per i
cittadini e trasforma gli ambienti fisici e sociali perché accrescano la salute. Nella ricerca
di una politica pubblica per la salute i settori governativi che si occupano di agricoltura,
commercio, istruzione, industria e comunicazioni devono considerare la salute come un
fattore essenziale quando formulano le loro politiche. Questi settori dovrebbero assumersi
la responsabilità delle conseguenze sulla salute derivate dalle loro decisioni politiche. Essi
dovrebbero fare attenzione tanto alla salute quanto alle considerazioni economiche.

IL VALORE DELLA SALUTE

La salute è contemporaneamente un diritto fondamentale dell’uomo e un buon investi­


mento sociale. Per accrescere lo stato di salute di tutti i loro cittadini, è necessario che i
governi investano risorse nella politica pubblica per la salute e nella promozione della
salute. Il fatto che le persone possano accedere agli elementi essenziali per una vita sana
e soddisfacente è un principio fondamentale di giustizia sociale. Allo stesso tempo, ciò
accresce la produttività della società nel suo complesso, dal punto di vista sociale ed
economico. Come dimostrato dalle esperienze presentate durante questa Conferenza, una
politica pubblica per la salute realizzata nel breve periodo porta a benefici economici a
lungo termine. Devono essere fatti ulteriori sforzi per collegare in un’azione integrata la
politica economica, la politica sociale e quella a favore della salute.

EQUITÀ, ACCESSO E SVILUPPO

Le disuguaglianze in tema di salute sono radicate nelle ingiustizie presenti nella società.
Per colmare il divario esistente tra le persone svantaggiate sul piano sociale e culturale e
coloro che invece partono da una condizione migliore è necessario attuare una politica
che crei ambienti favorevoli e che migliori l’accesso ai beni e servizi che accrescono la
salute. Tale politica dovrebbe riconoscere una priorità elevata ai gruppi svantaggiati e
vulnerabili. Inoltre una politica pubblica per la salute riconosce la cultura caratteristica
dei popoli indigeni, delle minoranza etniche e degli immigrati. Un aspetto estremamente
importante dell’equità rispetto alla salute è rappresentato da un’uguale accessibilità ai
servizi sanitari, in particolare all’assistenza sanitaria di comunità.
Il rapido cambiamento strutturale provocato dalle tecnologie emergenti può comportare
nuove disuguaglianze in tema di salute. Il primo obiettivo stabilito dalla Regione Europea
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel suo cammino verso la Salute per Tutti è il
seguente: “Entro l’anno 2000 le reali differenze nello stato di salute tra la nazioni e tra i
gruppi all’interno di uno stesso paese dovrebbero essere ridotte di almeno il 25%, miglio­
rando il livello di salute delle nazioni e dei gruppi svantaggiati”.
In considerazione delle grandi differenze esistenti tra i livelli di salute dei vari paesi, che
sono stati verificati da questa Conferenza, le nazioni sviluppate hanno l’obbligo di garan­
tire che le loro politiche abbiano un impatto positivo sulla salute nelle nazioni in via di
sviluppo. La Conferenza raccomanda che tutti i paesi sviluppino politiche pubbliche per la
salute che si occupino esplicitamente di questo aspetto.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
LA RESPONSABILITÀ PER LA SALUTE

Le raccomandazioni di questa Conferenza si realizzeranno solo se i governi prendono


l’iniziativa a livello nazionale, regionale e locale. Lo sviluppo di una politica pubblica per
la salute è importante tanto ai livelli locali di governo quanto a quello nazionale. I
governi dovrebbero stabilire espliciti obiettivi che mettano in evidenza la promozione
della salute.
La pubblica assunzione di responsabilità nei confronti della salute è un nutriente essen­
ziale per la crescita di una politica pubblica per la salute. I governi e tutti coloro che
hanno un controllo sulle risorse devono rispondere ai cittadini delle conseguenze sulla
salute provocate dalle loro scelte o dalla mancanza di esse. Un impegno a favore di una
politica pubblica per la salute implica che i governi devono misurare e riferire quale sia
l’impatto sulla salute derivato dalle loro scelte politiche, adottando un linguaggio che
possa essere compreso senza difficoltà da tutti i gruppi della società. L’azione della comu­
nità è centrale per favorire una politica pubblica per la salute. Tenendo in considerazione
il livello di educazione e alfabetizzazione, devono essere fatti sforzi straordinari per comu­
nicare con quei gruppi che sono maggiormente condizionati dalla politica interessata.
La Conferenza enfatizza la necessità di valutare l’impatto delle scelte politiche. E’ neces­
sario sviluppare sistemi di informazione sulla salute che supportino questo processo. Ciò
incoraggerà l’assunzione di decisioni informate rispetto alla futura allocazione delle risor­
se per l’implementazione di una politica pubblica per la salute.

ANDARE OLTRE L’ASSISTENZA SANITARIA

Una politica pubblica per la salute rappresenta la risposta alle sfide per la salute poste da
un mondo sempre più dinamico e che cambia dal punto di vista tecnologico, con le sue
complesse interazioni ecologiche e con le crescenti interdipendenze internazionali. Molte
delle conseguenze sulla salute che derivano da queste sfide non possono essere risolte
dall’attuale assistenza sanitaria né da quella che si può prevedere in un prossimo futuro.
Gli sforzi della promozione della salute sono essenziali e richiedono un approccio integra­
to allo sviluppo sociale ed economico che ristabilisca i legami tra la salute e la riforma
sociale, principio riconosciuto come fondamentale dalle politiche sviluppate dall’Organiz­
zazione Mondiale della Sanità nel decennio scorso.

Gli alleati nel processo della politica


I governi hanno un ruolo importante nei confronti della salute, ma essa è molto influen­
zata anche dagli interessi delle aziende e del mondo degli affari, dagli organismi non
governativi e dalle organizzazioni comunitarie: dovrebbero essere incoraggiate le poten­
zialità offerte da questi soggetti nel preservare e promuovere la salute delle persone. I
sindacati, il commercio e l’industria, le associazioni accademiche e i capi religiosi hanno
molte opportunità di agire a favore della salute dell’intera comunità.
Per dare impulso a un’azione favorevole alla salute devono essere formate nuove alleanze.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
AREE D’AZIONE

La Conferenza ha identificato come prioritarie quattro aree chiave di intervento immediato


per sviluppare una politica pubblica per la salute.
Sostenere la salute delle donne
Le donne sono le principali promotrici di salute in tutto il mondo e la maggior parte del
loro lavoro viene svolto gratuitamente o in cambio di una retribuzione minima. Le reti e le
organizzazioni delle donne rappresentano dei modelli per il processo di organizzazione,
pianificazione e realizzazione della promozione della salute. Le reti di donne dovrebbero
ricevere un riconoscimento e un supporto maggiori da parte di chi compie le scelte poli­
tiche e dalle istituzioni costituite, altrimenti questo investimento del lavoro delle donne
accresce le disuguaglianze. Per una loro reale partecipazione alla promozione della salute
è necessario che le donne possano accedere alle informazioni, alle reti e ai finanziamenti.
Tutte le donne, in particolare quelle che appartengono a gruppi etnici, indigeni o minori-
tari, hanno il diritto di autodeterminare la propria salute e dovrebbero essere considerate
come soggetti attivi nella formulazione di una politica pubblica per la salute, per garantir­
ne la rilevanza culturale.
Questa Conferenza propone che le nazioni diano avvio su scala nazionale a una politica
pubblica per la salute delle donne che metta al centro le questioni della salute delle donne
e che includa proposte per:
- l’equa distribuzione del lavoro assistenziale prestato nella società;
- la possibilità di partorire secondo le preferenze e i bisogni delle donne;
- i meccanismi di supporto al lavoro assistenziale, come il sostegno alle donne con figli
e i congedi per l’assistenza sanitaria dei genitori o delle persone a carico.

Cibo e alimentazione
La sconfitta della fame nel mondo e della malnutrizione è un obiettivo fondamentale per
una politica pubblica per la salute. Tale politica dovrebbe garantire a ogni persona la
disponibilità di adeguate quantità di cibo sano, secondo modalità culturalmente accetta­
bili. Le politiche per il cibo e l’alimentazione devono integrare i metodi di produzione e
distribuzione del cibo, sia pubblici che privati, per ottenere un accesso equo al cibo a un
prezzo sostenibile.
Tutti i governi dovrebbero considerare come prioritario lo sviluppo di una politica per il
cibo e l’alimentazione che integri i fattori agricoli, economici e ambientali, per assicurare
un impatto positivo sulla salute a livello nazionale e internazionale. Il primo passo di tale
politica dovrebbe essere l’individuazione di obiettivi per l’alimentazione e la dieta. La
tassazione e le sovvenzioni dovrebbero essere articolate in modo da consentire a tutti di
accedere facilmente a un cibo sano e a una dieta migliorata.
La Conferenza raccomanda che i governi agiscano immediatamente e direttamente a ogni
livello, usando il loro potere di acquisto sul mercato alimentare, per assicurare che le
forniture di cibo che sono sotto il loro specifico controllo (come negli ospedali, nelle
scuole, nei servizi assistenziale e nei luoghi di lavoro) permettano ai consumatori un
pronto accesso a cibi sani.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Tabacco e alcol
Il consumo di tabacco e l’abuso di alcol rappresentano due importanti pericoli per la
salute che meritano un’azione immediata attraverso lo sviluppo di politiche pubbliche per
la salute. Oltre al danno diretto provocato dal tabacco sulla salute dei fumatori, sono ora
più chiaramente riconosciute che nel passato le conseguenze sulla salute del fumo passi­
vo, specialmente sui bambini. L’alcool contribuisce alla discordia sociale e ai traumi fisici
e mentali. Inoltre le importanti conseguenze ecologiche derivate dall’uso del tabacco
quale merce di scambio nelle economie impoverite, hanno contribuito all’attuale crisi
mondiale nella produzione e distribuzione del cibo.
La produzione e il commercio del tabacco e dell’alcol sono attività molto redditizie, spe­
cialmente per i governi attraverso la tassazione. I governi spesso considerano che le
conseguenze economiche di una produzione e di un consumo ridotti di tabacco e alcol,
provocate da un cambio delle scelte politiche, potrebbero costituire un prezzo troppo alto
da pagare se confrontato con i guadagni di salute che verrebbero ottenuti.
Questa Conferenza esorta tutti i governi a riflettere sul prezzo che stanno pagando in
termini di potenziale umano perduto, essendo complici delle vite perdute e delle malattie
provocate dal fumo di tabacco e dall’abuso di alcol. I governi dovrebbero impegnarsi a
sviluppare una politica pubblica per la salute che fissi a livello nazionale degli obiettivi di
riduzione significativa entro il 2000 della produzione, del commercio e del consumo di
tabacco e alcol.

Creare ambienti favorevoli


Molte persone vivono e lavorano in condizioni che sono pericolose per la loro salute e
sono esposti a prodotti potenzialmente pericolosi. Tali problemi spesso trascendono i
confini nazionali. La gestione dell’ambiente deve proteggere la salute umana dagli effetti
avversi che direttamente o indirettamente sono provocati da fattori biologici, chimici e
fisici, e dovrebbe riconoscere che gli uomini e le donne sono parte di un ecosistema
complesso. Le risorse naturali che arricchiscono la vita, estremamente diverse ma limita­
te, sono essenziali per garantire la sopravvivenza, la salute e il benessere della razza
umana. Le politiche di promozione della salute possono essere condotte solo in un am­
biente che salvaguarda le risorse attraverso strategie ecologiche globali, regionali e locali.
È richiesto un impegno a tutti i livelli di governo. Sono necessari sforzi intersettoriali
coordinati per assicurare che le considerazioni sulla salute vengano assunte come prere­
quisiti integranti per lo sviluppo industriale e agricolo. A livello internazionale, l’Organiz­
zazione Mondiale della Sanità dovrebbe giocare un ruolo più incisivo nel far accettare
questi principi e dovrebbe supportare il concetto di sviluppo sostenibile.
Questa Conferenza ritiene prioritario che la sanità pubblica e i movimenti ecologici si
uniscano insieme per sviluppare strategie che perseguano sia lo sviluppo socio-economico
sia la conservazione delle risorse limitate del nostro pianeta.

Sviluppare nuove alleanze per la salute


L’impegno a sviluppare una politica pubblica per la salute esige un approccio che privilegi
la consultazione e la mediazione. Una politica pubblica per la salute richiede la presenza
di validi sostenitori che tengano viva l’attenzione di chi compie le scelte politiche sui

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
temi della salute. Questo significa favorire il lavoro dei gruppi di sostegno e aiutare i
mezzi di comunicazione a interpretare le complesse questioni politiche.
Le istituzioni educative devono rispondere ai bisogni emergenti della nuova sanità pubbli­
ca, riorientando i programmi di studio esistenti, in modo da includere l’acquisizione di
abilità che consentano di mettere in grado le persone di costruire la propria salute, di
mediare e di sostenere la causa della salute. Nello sviluppo della politica deve esserci uno
spostamento di enfasi dal controllo al supporto tecnico. Inoltre è necessario creare occa­
sioni di discussione per lo scambio di esperienze a livello locale, nazionale e internazio­
nale.
La Conferenza raccomanda che gli organismi locali, nazionali e internazionali:
- istituiscano formali iniziative di stimolo e di confronto, per promuovere esempi di
buona pratica nello sviluppo di una politica pubblica per la salute;
- sviluppino reti di ricercatori, di formatori e di gestori di programmi che collaborino
all’analisi e alla realizzazione di una politica pubblica per la salute.

L’IMPEGNO PER UNA SALUTE PUBBLICA GLOBALE

I prerequisiti per la salute e lo sviluppo sociale sono la pace e la giustizia sociale, una
corretta alimentazione e la disponibilità di acqua pulita, l’istruzione e un alloggio decoro­
so, un ruolo utile nella società e un reddito adeguato, la conservazione delle risorse
ambientali e la protezione dell’ecosistema. La prospettiva della politica pubblica per la
salute è quella di raggiungere queste condizioni di base per una vita sana. Il raggiungi­
mento di una salute globale poggia sul riconoscimento e sull’accettazione dell’interdipen­
denza esistente tra i diversi paesi e al loro interno. L’impegno per una salute pubblica
globale dipenderà dal trovare validi strumenti di cooperazione internazionale per agire nei
confronti delle questioni che superano i confini nazionali.

LE SFIDE FUTURE

1. Una sfida per tutte le nazioni è rappresentata dall’assicurare un’equa distribuzione


delle risorse anche in situazioni economiche difficili.
2. La Salute per Tutti sarà raggiunta solo se la creazione e la salvaguardia di condizioni di
vita e di lavoro favorevoli alla salute diventano una preoccupazione centrale in ogni
decisione politica pubblica. Il lavoro in tutte le sue dimensioni – il lavoro assistenzia­
le, le opportunità di impiego, la qualità della vita lavorativa - influenza pesantemente
la salute e la felicità delle persone.
3. La sfida più importante che le singole nazioni e le agenzie internazionali si trovano di
fronte per raggiungere una politica pubblica per la salute è quella di incoraggiare la
collaborazione (o lo sviluppo di alleanze operative) tra i vari paesi sui temi della pace,
dei diritti umani, della giustizia sociale, dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile in
ogni parte della terra.
4. Nella maggior parte dei paesi la salute dipende dalla responsabilità di organismi a
diversi livelli politici. Nella ricerca della miglior salute è auspicabile trovare nuove
strade di collaborazione all’interno e tra questi livelli.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
5. Una politica pubblica per la salute deve assicurare che i progressi della tecnologia
sanitaria agevolino il raggiungimento di una maggiore equità, e non siano invece di
ostacolo.
La Conferenza raccomanda fortemente che l’Organizzazione Mondiale della Sanità continui
lo sviluppo dinamico della promozione della salute attraverso le cinque strategie descritte
nella Carta di Ottawa. La Conferenza incoraggia l’Organizzazione Mondiale della Sanità a
espandere questa iniziativa in tutte le sue regioni come modo integrante del suo lavoro. Il
supporto ai paesi in via di sviluppo rappresenta il cuore di questo processo.

RINNOVO DELL’IMPEGNO

Nell’interesse della salute globale, i partecipanti alla Conferenza di Adelaide esortano


tutti coloro che sono coinvolti a confermare l’impegno richiesto dalla Carta di Ottawa per
una forte alleanza a favore della salute pubblica.

La versione originale è reperibile all’indirizzo www.who.int/hpr/archive/docs/adelaide.html


Questa traduzione, di Paolo De Pieri, è tratta dall’opuscolo “Dichiarazioni e documenti internazionali
sulla promozione della salute” edito dal Centro di Educazione alla Salute di Padova – Servizio regionale
di documentazione e dalla Rete Veneta degli Ospedali per la Promozione della Salute.

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Punto Omega n. 5/6
SCHEDA 3

La Dichiarazione di Sundsvall

sugli ambienti favorevoli alla salute

(Sundsvall Statement on Supportive

Environments for Health)

Terza Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute

Sundsvall, Svezia, 9-15 giugno 1991

La 3a Conferenza internazionale sulla promozione della salute, dal titolo “Gli ambienti
favorevoli alla salute”, si inserisce in una serie di eventi che hanno visto il loro inizio nel
1977 con l’impegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) a perseguire gli
obiettivi della Salute per Tutti. A questo impegno sono seguite la Conferenza internazionale
sull’assistenza sanitaria primaria, organizzata ad Alma Ata nel 1978 dall’O.M.S. e dal­
l’U.N.I.C.E.F. (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia), e la 1a Conferenza internazionale
sulla promozione della salute nei paesi industrializzati svoltasi a Ottawa nel 1986. Il suc­
cessivo incontro di Adelaide nel 1988 che si è occupato della politica pubblica per la salute
e quello di Ginevra del 1989 intitolato “Appello all’azione: la promozione della salute nei
paesi in via di sviluppo” hanno ulteriormente chiarito l’importanza e il significato della
promozione della salute. Parallelamente a questi sviluppi nel campo della salute, è cresciuto
enormemente l’interesse pubblico circa le minacce portate all’ambiente globale. Quest’ulti­
mo fatto è stato chiaramente espresso dalla Commissione mondiale su ambiente e sviluppo
nel suo rapporto “Il nostro futuro comune”, che ha fornito un nuovo modo di comprendere
l’imperativo rappresentato dallo sviluppo sostenibile.

La 3a Conferenza internazionale sulla promozione della salute, dedicata agli ambienti


favorevoli alla salute, è il primo incontro globale sulla promozione della salute al quale
hanno partecipato i rappresentanti di 81 nazioni; la Conferenza ha convocato persone da
tutte le parti del mondo per impegnarsi attivamente nella realizzazione di ambienti più
favorevoli alla salute. Esaminando insieme le attuali questioni della salute e dell’ambien­
te, la Conferenza ha messo in evidenza che milioni di persone vivono in uno stato di
estrema povertà e di privazione, all’interno di un ambiente sempre più degradato che
minaccia la loro salute: questa situazione rende estremamente difficile da raggiungere
l’obiettivo finale della Salute per Tutti entro il 2000. Il cammino che ci sta davanti consi­
ste nel trasformare gli ambienti fisico, sociale, economico e politico in modo che favori­
scano e supportino la salute piuttosto che danneggiarla.
La Conferenza di Sundsvall ha identificato molti esempi e approcci per creare ambienti
favorevoli, che possono essere usati da chi definisce le politiche, da chi assume le decisio­
ni operative e dagli attivisti che operano nella comunità nei settori della salute e dell’am­
biente. La Conferenza ha riconosciuto che ciascuno ha un ruolo nel creare ambienti favo­
revoli alla salute.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
APPELLO ALL’AZIONE

Questo appello all’azione è diretto a coloro che definiscono le politiche e assumono le


decisioni operative in tutti i settori importanti e a ogni livello. Gli attivisti e coloro che
sostengono le cause della salute, dell’ambiente e della giustizia sociale sono esortati a
formare una grande alleanza per raggiungere l’obiettivo comune della Salute per Tutti. Noi
partecipanti alla Conferenza ci siamo solennemente impegnati a riportare questo messag­
gio alle nostre comunità, alle nostre nazioni e ai nostri governi per iniziare ad agire.
Inoltre ci appelliamo alle organizzazioni delle Nazioni Unite perchè rafforzino la loro
cooperazione e si stimolino reciprocamente per un reale impegno nei confronti dell’equità
e dello sviluppo sostenibile.
Un ambiente favorevole è di estrema importanza per la salute e le due questioni sono
interdipendenti e inseparabili. Noi raccomandiamo vivamente che il raggiungimento di
entrambi venga considerato l’obiettivo centrale nella definizione delle priorità per lo svi­
luppo e che venga data la precedenza nell’analisi degli interessi in competizione nella
gestione quotidiana delle politiche di governo.
Le disuguaglianze si riflettono in un crescente divario sia all’interno delle nostre nazioni
che tra la nazioni ricche e quelle povere. Questo è inaccettabile. E’ necessario e urgente
sviluppare azioni che realizzino la giustizia sociale in tema di salute. Milioni di persone
vivono in uno stato di estrema povertà e privazione all’interno di un ambiente urbano e
rurale sempre più degradato. Un numero di persone imprevisto e allarmante soffre a causa
delle tragiche conseguenze imposte dai conflitti armati sulla salute e sul benessere. La
rapida crescita della popolazione è la maggior minaccia a uno sviluppo sostenibile. Le
persone sono costrette a sopravvivere in mancanza di acqua pulita, di un’alimentazione
adeguata, di un alloggio o in condizioni igieniche precarie.
La povertà frustra le ambizioni delle persone e i sogni di costruire un futuro migliore,
mentre il limitato accesso alle strutture politiche indebolisce la base per l’autodetermina­
zione. In molti casi l’istruzione non è disponibile o non è sufficiente oppure, nelle sue
forme attuali, non riesce a fornire alle persone i mezzi e le opportunità e non attribuisce
loro un maggior potere. Milioni di bambini non hanno accesso all’istruzione primaria e
hanno di fronte a loro una piccola speranza di un futuro migliore. Le donne, che rappre­
sentano la maggioranza della popolazione mondiale, sono ancora oppresse. Esse sono
sessualmente sfruttate e vengono discriminate nel mercato del lavoro e in molte altre
aree, nelle quali viene impedito loro di giocare un ruolo di primo piano per la creazione
degli ambienti favorevoli.
Più di un miliardo di persone in tutto il mondo hanno un accesso inadeguato all’assisten­
za sanitaria essenziale e, indubbiamente, i sistemi di assistenza sanitaria devono essere
rafforzati. La soluzione a questi enormi problemi sta nell’azione sociale per la salute, nelle
risorse e nella creatività degli individui e delle loro comunità. Per liberare questo poten­
ziale è necessario un profondo cambiamento nel modo in cui consideriamo la nostra salute
e il nostro ambiente, ed è richiesto un impegno forte e chiaro a favore di politiche soste­
nibili per la salute e l’ambiente. Le soluzioni vanno trovate al di là dei sistemi sanitari
tradizionali.
Le iniziative devono provenire da tutti i settori che possono contribuire alla creazione di

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Punto Omega n. 5/6
ambienti favorevoli alla salute e devono essere realizzate dalle persone nelle comunità
locali, dai governi e dalle organizzazioni non governative a livello nazionale e dalle orga­
nizzazioni internazionali su scala globale. L’azione dovrà coinvolgere soprattutto i settori
dell’istruzione, dei trasporti, degli alloggi, della pianificazione urbana, della produzione
industriale e dell’agricoltura.

DIMENSIONI DELL’AZIONE SUGLI AMBIENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE

Nel contesto della salute, il termine ambienti favorevoli è riferito sia agli aspetti fisici che
a quelli sociali di quanto ci sta attorno. Esso comprende il luogo dove le persone vivono,
la loro comunità locale, la loro casa, dove lavorano e si divertono. Il termine comprende
anche la struttura organizzativa secondo la quale sono determinate le modalità di accesso
alle risorse per la vita quotidiana e alle opportunità di accrescere le possibilità personali.
In questo modo l’azione per creare ambienti favorevoli ha molteplici dimensioni: fisica,
sociale, spirituale, economica e politica. Ciascuna di queste dimensioni è inestricabilmen­
te legata alle altre in una interazione dinamica. L’azione deve essere coordinata a livello
locale, regionale, nazionale e globale per raggiungere soluzioni che siano realmente soste­
nibili.
La Conferenza ha messo in risalto quattro caratteristiche degli ambienti favorevoli.
1. La dimensione sociale comprende le modalità con cui le norme, le usanze e i meccani­
smi sociali influenzano la salute. In molte società tradizionali i rapporti sociali stanno
cambiando in modo minaccioso per la salute, per esempio aumentando l’isolamento
sociale, togliendo alla vita una coerenza e uno scopo che abbiano significato oppure
modificando i valori tradizionali e il patrimonio culturale.
2. La dimensione politica impone ai governi di garantire la partecipazione democratica al
processo decisionale e il decentramento delle responsabilità e delle risorse. Essa richie­
de inoltre un impegno a favore dei diritti umani, della pace e il trasferimento delle
risorse dalla corsa agli armamenti.
3. La dimensione economica richiede un riorientamento delle risorse per il raggiungimen­
to della Salute per Tutti e di uno sviluppo sostenibile, compreso il trasferimento di
tecnologia affidabile e sicura.
4. Le capacità e le conoscenze delle donne devono essere riconosciute e utilizzate in ogni
settore, compresa la definizione delle scelte politiche e l’economia, allo scopo di svi­
luppare una infrastruttura più positiva per gli ambienti favorevoli. Il peso del carico
lavorativo delle donne dovrebbe essere riconosciuto e ridistribuito tra gli uomini e le
donne stesse. Le organizzazioni di donne presenti nella comunità devono contare di
più nello sviluppo delle politiche e delle strategie per la promozione della salute.

PROPOSTE D’AZIONE

La Conferenza di Sundsvall ritiene che le proposte per implementare le strategie della


Salute per Tutti debbano riflettere due principi fondamentali: l’equità e l’interdipendenza.
1. L’equità deve essere una priorità basilare nella creazione di ambienti favorevoli alla
salute e nel diffondere energia e potere creativo, accomunando tutti gli essere umani

145
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
in questo eccezionale sforzo. Tutte le politiche che mirano a uno sviluppo sostenibile
devono essere soggette a nuovi modelli di procedure di responsabilità, per ottenere
un’equa distribuzione delle responsabilità e delle risorse. Tutte le azioni e l’allocazione
delle risorse devono essere basate su priorità trasparenti e sull’impegno specifico verso
i più poveri, alleviando le ulteriori avversità sopportate dagli emarginati, dai gruppi
minoritari e dalle persone con disabilità. Il mondo industrializzato deve pagare il
debito umano e ambientale che ha accumulato in seguito allo sfruttamento del mondo
in via di sviluppo.
2. L’azione pubblica per la creazione di ambienti favorevoli alla salute deve riconoscere
l’interdipendenza che esiste tra tutti gli esseri viventi e deve gestire le risorse naturali
tenendo in considerazione le esigenze delle generazioni future. I popoli indigeni hanno
una relazione spirituale e culturale caratteristica con l’ambiente fisico, che può rappre­
sentare una preziosa lezione per il resto del mondo. E’ quindi essenziale che i popoli
indigeni siano coinvolti nelle attività a favore dello sviluppo sostenibile e che siano
avviati negoziati per il rispetto dei loro diritti connessi alla terra e al patrimonio
culturale.

DARE FORZA ALL’AZIONE SOCIALE È POSSIBILE

L’invito a creare ambienti favorevoli è una proposta pratica per sviluppare un’azione di
sanità pubblica a livello locale, focalizzando l’attenzione sugli ambienti organizzativi per
la salute che permettono un ampio coinvolgimento della comunità e il controllo. Nel corso
della Conferenza sono stati presentati esempi sviluppati in ogni parte del mondo sui temi
dell’istruzione, dell’alimentazione, degli alloggi, del supporto sociale e dell’assistenza, del
lavoro e dei trasporti. Questi esempi hanno chiaramente mostrato che gli ambienti favore­
voli mettono in grado le persone di espandere le proprie capacità e di sviluppare la propria
autonomia. Nel rapporto e nel manuale della Conferenza sono disponibili ulteriori dettagli
su queste proposte operative.
A partire dagli esempi presentati, la Conferenza ha individuato quattro strategie chiave
nell’azione di sanità pubblica che promuovono la creazione nelle comunità di ambienti
favorevoli:
1. rafforzare il sostegno alla causa della salute attraverso l’azione della comunità, parti­
colarmente tramite i gruppi organizzati delle donne;
2. mettere in grado le comunità e gli individui di esercitare un controllo sulla propria
salute e sull’ambiente grazie all’istruzione e all’attribuzione di un maggior potere;
3. costruire alleanze per la salute e per gli ambienti favorevoli, allo scopo di rinforzare la
cooperazione tra le campagne e le strategie a favore della salute e dell’ambiente;
4. mediare tra gli interessi che sono in competizione nella società, per assicurare un equo
accesso agli ambienti favorevoli alla salute.

In sintesi, il processo di attribuzione di un maggior potere e la partecipazione della


comunità sono stati considerati i fattori essenziali in un approccio democratico di promo­
zione della salute e la forza motrice verso l’autonomia e lo sviluppo.
In particolare i partecipanti alla Conferenza hanno riconosciuto che l’istruzione è un

146
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
diritto umano fondamentale ed è un elemento chiave per determinare i cambiamenti poli­
tici, economici e sociali necessari a rendere la salute una possibilità per tutti. L’istruzione
dovrebbe essere accessibile in ogni età della vita ed essere basata sul principio dell’equi­
tà, specialmente rispetto alla cultura, alla classe sociale e al sesso.

LA PROSPETTIVA GLOBALE

La specie umana costituisce una parte integrante dell’ecosistema terrestre e la salute delle
persone è profondamente concatenata con l’ambiente globale. Tutte le informazioni di­
sponibili indicano che non sarà possibile sostenere la qualità della vita, sia degli esseri
umani che di tutte le altre specie viventi, senza dover attuare a tutti i livelli drastici
cambiamenti degli atteggiamenti e dei comportamenti connessi alla gestione e alla con­
servazione dell’ambiente.
La sfida del nostro tempo è costituita dalla realizzazione di un’azione concertata per
ottenere un ambiente sostenibile e favorevole alla salute.
A livello internazionale, le grandi differenze di reddito pro-capite creano delle disugua­
glianze non solo nell’accesso alla salute ma anche rispetto alla capacità delle società di
migliorare la loro situazione e di sostenere un’adeguata qualità della vita per le generazio­
ni future. Le migrazioni dalle zone rurali a quelle urbane fanno aumentare drasticamente il
numero delle persone che vivono nei quartieri poveri e ciò si accompagna a problemi quali
la mancanza di acqua pulita e le cattive condizioni igieniche.
Troppo spesso il processo decisionale politico e lo sviluppo industriale sono basati su una
pianificazione di breve periodo e sui guadagni economici, che non tengono in considera­
zione i reali costi imposti alla nostra salute e all’ambiente. Il debito internazionale sta
drenando in modo preoccupante le scarse risorse delle nazioni povere. Le spese militari
sono in crescita e la guerra, oltre a causare morti e disabilità, sta ora introducendo nuove
forme di vandalismo ecologico.
Lo sfruttamento della forza lavoro, l’esportazione e lo scarico delle sostanze e dei rifiuti
tossici soprattutto nelle nazioni più deboli e povere e lo spreco delle risorse mondiali
dimostrano la crisi dell’attuale approccio allo sviluppo. C’è la necessità urgente di andare
verso un’etica e un accordo globale nuovi, basati su una convivenza pacifica che permetta
una distribuzione e un utilizzo più equi delle limitate risorse del pianeta.

OTTENERE UNA RESPONSABILITÀ GLOBALE

La Conferenza di Sundsvall si appella alla comunità internazionale perchè instauri nuovi


meccanismi di responsabilità ecologica e nei confronti della salute, che siano basati sui
principi dello sviluppo sostenibile per la salute. Questo richiede nella pratica che vengano
predisposte dichiarazioni di impatto sulla salute e sull’ambiente per le maggiori iniziative
politiche e di programmi. È necessario che l’O.M.S. e l’U.N.E.P. (il Programma per l’Ambien­
te delle Nazioni Unite) diano nuovo vigore ai loro sforzi per sviluppare codici di compor­
tamento sullo scambio e la commercializzazione delle sostanze e dei prodotti dannosi alla
salute e all’ambiente.
L’O.M.S. e l’U.N.E.P. devono sviluppare linee guida basate sui principi dello sviluppo soste­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
nibile che possano essere usate dagli Stati membri. Tutti i donatori multilaterali e bilate­
rali e le agenzie di finanziamento quali la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Interna­
zionale devono usare tali linee guida nella progettazione, nella realizzazione e nella valu­
tazione dei progetti di sviluppo. E’ necessario che venga intrapresa un’azione urgente per
supportare i paesi in via di sviluppo nella realizzazione di soluzioni proprie. Una stretta
collaborazione con le organizzazioni non governative dovrebbe essere assicurata durante
tutto il processo.
La Conferenza di Sundsvall ha dimostrato ancora una volta che le questioni della salute,
dell’ambiente e dello sviluppo umano non possono essere separate. Lo sviluppo deve
implicare un miglioramento della qualità di vita e della salute, preservando nel contempo
la sostenibilità dell’ambiente.
I partecipanti alla Conferenza quindi raccomandano caldamente che la Conferenza delle
Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo, che si terrà a Rio de Janeiro nel 1992, tenga in
considerazione la Dichiarazione di Sundsvall nel dibattito sulla Carta della Terra e sul­
l’Agenda 21, che sembra essere un piano d’azione che ci porterà nel 21° secolo. Gli
obiettivi di salute devono figurare in maniera predominante su entrambi i documenti. Solo
un’azione su scala mondiale, basata su una cooperazione globale, assicurerà il futuro del
nostro pianeta.

La versione originale è reperibile all’indirizzo www.who.int/hpr/archive/docs/sundsvall.html


Questa traduzione, di Paolo De Pieri, è tratta dall’opuscolo “Dichiarazioni e documenti internazionali
sulla promozione della salute” edito dal Centro di Educazione alla Salute di Padova – Servizio regionale
di documentazione e dalla Rete Veneta degli Ospedali per la Promozione della Salute.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
SCHEDA 4

Le Linee guida di Heidelberg per la promozione


dell’attività fisica per le persone anziane
(The Heidelberg Guidelines for promoting physical
activity among older persons)
Quarto Congresso Internazionale

su Attività fisica, Invecchiamento e Sport

Heidelberg, Germania, agosto 1996

TARGET: Persone anziane

Una regolare attività fisica giova agli individui durante l’intero arco della vita. Le seguenti

linee guida sono state messe a punto, tuttavia, per promuovere l’attività fisica nella

seconda parte della vita.

Nonostante la maggior parte dei contenuti possano ritenersi validi per tutte le età, il

comitato scientifico incaricato di sviluppare queste linee guida ha identificato come tar­

get più appropriato gli individui appartenenti alla fascia d’età superiore ai 50 anni.

I 50 anni segnano un momento della mezza età in cui una regolare attività fisica può

essere particolarmente efficace nel ridurre ed evitare i rischi fisici, psicologici e sociali

spesso associati all’avanzare del tempo.

Tali benefici riguardano la maggior parte degli individui a prescindere dal loro stato di

salute e/o di malattia.

All’interno di queste linee guida l’attività fisica è definita come tutto il movimento svolto

quotidianamente, incluse le attività lavorative, ricreative, sportive etc.

E’ noto che gli effetti preventivi e riabilitativi di una regolare attività fisica risultano

ottimizzati qualora l’esercizio viene iniziato in giovane età piuttosto che in età avanzata.

L’attenzione è focalizzata sull’impatto di una regolare attività fisica su entrambi i sessi.

Tuttavia, a causa delle differenze storiche nella pratica dell’attività fisica tra i due sessi, e

per la maggior percentuale di donne tra gli anziani, il Comitato scientifico è cauto nell’af­

fermare che le linee guida siano universali ed applicabili a tutti gli individui allo stesso

modo.

È evidente che queste devono essere sufficientemente flessibili affinché siano significati­

ve per un’ampia gamma di gruppi sociali e culturali.

SCOPO: Fornire linee guida per facilitare lo sviluppo di strategie e politiche da adottare

negli interventi indirizzati alla popolazione finalizzati a mantenere e/o incrementare il

livello di attività fisica in tutte le persone anziane.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
1. EVIDENZA

“Una attività fisica appropriata può essere divertente e vantaggiosa per tutti”

La maggior parte delle persone che pratica attività motorie ricreative lo fa perché è diver­
tente e piacevole; tuttavia, è ampiamente dimostrato che l’attività fisica è associata ad
un significativo miglioramento nelle abilità funzionali e nello stato di salute e può
frequentemente prevenire alcune patologie o diminuirne la loro severità. E’ importante
notare, tuttavia, che molti di questi benefici richiedono una frequenza regolare e continua
e possono essere rapidamente perduti con un ritorno all’inattività.

Evidenza Scientifica
L’attività fisica regolare...
a. aumenta il generale stato di benessere
b. migliora globalmente la salute fisica e psicologica
c. aiuta a conservare l’autosufficienza
d. riduce il rischio di sviluppare alcune malattie non trasmissibili (es. cardiopatia ische­
mica, ipertensione...)
e. aiuta a controllare specifiche condizioni di vita (es. stress, obesità) e di patologia
(es. diabete. ipercolesterolemia)
f. aiuta a minimizzare le conseguenze di alcune disabilità e può aiutare nella gestione
delle condizioni di dolore cronico
g. potrebbe aiutare nel modificare l’immagine stereotipata della vecchiaia

2. BENEFICI DELL’ATTIVITÀ FISICA:

A. Per l’individuo

1. Fisiologici

I. Benefici immediati:
a. Glicemia: L’attività fisica aiuta a regolare i livelli ematici di glucosio
b. Attività catecolaminica: I livelli di adrenalina e noradrenalina sono stimolati
dall’attività fisica.
c. Sonno: È stato riportato che l’attività fisica migliora la qualità e la quantità del
sonno in individui di tutte le età.

II. Effetti a lungo termine:


a. Resistenza aerobica/cardiovascolare: sostanziali miglioramenti in quasi tutti gli
aspetti della funzione cardiovascolare sono stati osservati dopo un appropriato
allenamento fisico.
b. Resistenza e potenziamento muscolare: Individui di tutte le età possono trarre
beneficio da esercizi di rafforzamento muscolare. L’allenamento di forza resi­
stente può avere un significativo impatto sul mantenimento dell’autosufficien­
za nell’anziano

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
c. Flessibilità: l’esercizio fisico aiuta a preservare e a ripristinare la flessibilità
d. Equilibrio/coordinazione: una regolare attività aiuta a prevenire e/o a ritardare
la diminuzione dell’equilibrio e del coordinamento legata all’età che rappresen­
ta uno dei maggiori fattori di rischio di caduta.
e. Velocità di movimento: una caratteristica dell’invecchiamento è il rallentamen­
to funzionale. Attraverso una regolare attività fisica è possibile posticipare tale
inconveniente

2. Psicologici

I. Benefici immediati:
a. Rilassamento: una appropriata attività fisica favorisce il rilassamento

b. Riduzione dello stress e dell’ansia: è dimostrato che un’attività fisica regolare


può ridurre stress ed ansia

c. Miglioramento dell’umore: molte persone riferiscono un miglioramento dell’umore


dopo una appropriata attività fisica.

II. Effetti a lungo termine:


a. Benessere generale: Incrementi in quasi tutti gli aspetti delle funzioni psicolo­
giche sono state osservate dopo periodi prolungati di attività fisica

b. Migliore salute mentale: L’esercizio fisico regolare può portare un contributo


rilevante al trattamento di numerose malattie mentali comprese la depressione
e le nevrosi

c. Incrementi cognitivi: L’attività fisica regolare può aiutare a ritardare il declino


correlato all’età della velocità del Sistema Nervoso Centrale e migliorare il tem­
po di reazione

d. Controllo e prestazioni motorie: L’attività regolare aiuta a prevenire e/o a ritar­


dare il declino associato all’età nelle prestazioni motorie fini e grossolane

e. Acquisizione abilità motorie: Nuove abilità possono essere imparate ed abilità


esistenti possono essere affinate da tutti gli individui senza limiti di età.

3. Sociali

I. Benefici immediati
a. Rafforzamento degli individui anziani: Una grande percentuale della popolazio­
ne anziana adotta gradualmente uno stile di vita sedentario che con il tempo
costituisce una minaccia di riduzione dell’indipendenza e dell’autosufficienza.
La partecipazione a corsi appropriati di attività fisica può aiutare a rafforzare

151
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
gli individui anziani e assisterli nel assumere un ruolo più attivo nella società.
b. Aumentata integrazione sociale: I programmi di attività fisica, particolarmente
quando sono realizzati in piccoli gruppi e/o in ambito sociale, aumentano le
interazioni sociale e interculturali per molti anziani.

II. Effetti a lungo termine:


a. Aumentata integrazione: chi svolge una regolare attività fisica difficilmente
tende a chiudersi in se stesso e più propenso, invece, alla partecipazione attiva
alle attività sociali
b. Formazione di nuove amicizie: la partecipazione all’attività fisica, specialmen­
te se svolta in piccoli gruppi o altri contesti sociali, offre l’opportunità di
nuove amicizie e conoscenze
c. Ampliamento dei rapporti sociali: l’attività fisica offre l’opportunità di ampliare
la propria rete sociale
d. Mantenimento del ruolo ed acquisizione di nuovi ruoli: uno stile di vita attivo
dal punto di vista fisico spinge a frequentare ambienti stimolanti necessari per
mantenere un ruolo attivo nella società e ad acquisire nuovi ruoli positivi.
e. Aumento delle attività intergenerazionali: in molte società l’attività fisica offre
l’opportunità di contatti intergenerazionali diminuendo così la percezione ste­
reotipata dell’invecchiamento

B. Per la Società

I. Ridotti costi di assistenza sanitaria e sociale: l’inattività fisica e la vita sedentaria


contribuiscono alla diminuzione dell’indipendenza e all’insorgenza di molte malattie
croniche. Uno stile di vita fisicamente attivo può aiutare a ritardare l’insorgenza della
disabilità fisica e della malattia riducendo conseguentemente in misura significativa
i costi dell’assistenza sociale e sanitaria.

II. Aumento della produttività degli anziani: le persone anziane sono in grado di
offrire un rilevante contributo alla società. Uno stile di vita attivo aiuta gli anziani a
mantenere un’indipendenza funzionale ed a ottimizzare l’entità del contributo che
essi sono capaci di apportare alla società.

III. Promozione di una immagine dell’anziano positiva ed attiva: Una società che
promuove uno stile di vita attivo per gli anziani raccoglierà più facilmente i benefici
della ricchezza di esperienza e saggezza propria degli anziani nella comunità.

152
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
3. CHI DOVREBBE ESSERE FISICAMENTE ATTIVO?
“Attività fisica e sport per tutti”

I. Individui di tutte le età possono iniziare a trovare piacere nell’attività fisica ad ogni
età e trarne i benefici.

II. L’attività fisica regolare presenta significativi benefici fisici, psicologici, sociali e
culturali per individui di tutte le età, comprendendo le persone con specifiche limita­
zioni fisiche e disabilità.

III. Individui e gruppi con necessità specifiche possono avere particolari esigenze che
devono essere soddisfatte per ottimizzare l’efficacia dell’attività fisica, sia a breve
che a lungo termine (es. accessi speciali, riduzione delle barriere ambientali, pro­
grammi modificate ed attrezzature adattate). La messa in atto di strategie, politiche
e programmi educativi deve tenere in considerazione le particolari necessità e le
richieste di questi soggetti.

Le necessità di specifici programmi di attività fisica varierà in funzione della posizione del
singolo individuo lungo la scala Salute - Fitness (vedi fig.1)

SCALA SALUTE – EFFICIENZA

Fisicamente Fisicamente Fisicamente


efficienti non efficienti non effic. fragili

Sani GRUPPO I

Non sani GRUPPO II


Indipendenti

Non sani GRUPPO III


Dipendenti

Figura 1

153
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Gruppo 1 Fisicamente efficienti - Sani
Questi individui sono regolarmente inseriti in programmi appropriati di attività fisica,
possono essere ritenuti fisicamente efficienti e possono partecipare in tutte le attività del
vivere quotidiano.

Gruppo 2: Fisicamente non efficienti - Non sani, indipendenti


Questi individui non sono inseriti in programmi di attività fisica. Nonostante conducano
ancora una vita indipendente, stanno sviluppando patologie multiple croniche che pregiu­
dicano la loro indipendenza. L’attività fisica regolare può aiutare a migliorare le capacità
funzionali e a prevenire la perdita di indipendenza.

Gruppo 3: Fisicamente non efficienti -Non sani, dipendenti


Questi individui non sono più in condizione di condurre una vita indipendente nella
società per una serie di ragioni fisiche e/o psichiche. Una appropriata attività fisica può
migliorare significativamente la qualità della vita e restituire indipendenza in alcune aree
funzionali.

4. PROMUOVERE E FACILITARE UN AUMENTO DI ATTIVITÀ FISICA

È necessario sviluppare strategie che portino ad un aumento del livello di attività fisica
all’interno di tutti i segmenti della popolazione. Un obiettivo di sanità pubblica di questo
genere può essere raggiunto solo influenzando:

I. Politica sanitaria
È necessario stimolare una maggiore considerazione per l’importanza di una attività fisica
regolare tra i responsabili politici a tutti i livelli di amministrazione.

1. Internazionale
2. Nazionale
3. Regionale
4. Locale

II. Educazione, informazione e creazione di ambienti che favoriscano l’attività fisica


Esiste anche la necessità di coinvolgere un ampio numero di settori nella disseminazione
dell’informazione sull’invecchiamento in salute e nel sostegno alla creazione di condizioni
ambientali favorevoli per la promozione dell’attività fisica, quali:
1. la famiglia
2. i gruppi di sostegno (es. Consigli Nazionali sull’Invecchiamento)
3. i servizi sociali
4. le associazioni non governative
5. i mass media
6. i gruppi di auto aiuto
7. le strutture sanitarie
Team di assistenza primaria

154
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
ospedali,

case di cura

assicurazioni

8. le università
9. i centri riabilitativi e terapeutici
10. le strutture residenziali
11. le organizzazioni private e pubbliche
12. i club sportivi e sociali

5. METTERE IN ATTO L’ATTIVITÀ FISICA

I. L’attrezzatura
1. Non è necessario avere attrezzature costose
2. L’attività fisica può risultare efficace anche in ambienti con spazi e risorse limitati
(es. in casa)
3. Il posto di lavoro può essere un luogo appropriato per fornire programmi di attività
fisica.

II. Indicazioni per la sicurezza


1. Un controllo medico può essere desiderabile per alcuni individui prima di iniziare un
programma di attività fisica
2. Un addestramento adeguato a tutti i livelli (Partecipanti, Istruttori, responsabili dei
programmi e delle valutazioni) è raccomandato.
3. Ambienti sicuri sono importanti (es. luci adeguate, scale)
4. Riduzione degli ostacoli ambientali

III. I fattori motivanti (le motivazioni)


1. L’attività fisica può essere un divertimento
2. L’amicizia
3. L’aumentato controllo sulla propria esistenza
4. Attività per tutta la durata della vita
5. Aumentato stato di salute e benessere

IV Gli ostacoli all’attività fisica


1. Mancanza di informazioni sull’attività fisica e l’invecchiamento:
a. tra gli anziani
b. tra i membri della famiglia
c. nelle strutture sanitarie
d. nella società
2. Immagini stereotipate dell’invecchiamento
3. Insufficiente supporto sociale
4. Inadeguato supporto ambientale (es. trasporti, accessi, pianificazione urbana)
5. Storie di vita, aspetti biografici incluse cattive esperienze con lo sport
6. Attitudine negativa verso lo sport e l’esercizio fisico

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
7. Squilibrio tra lo sforzo necessario e gli obiettivi raggiunti
8. Ostacoli di tipo sociale verso uno stile di vita salutare
9. Ambienti sociali e culturali inadatti
10. Determinate condizioni mediche che possono richiedere programmi di attività diversi.

6. TIPI DI ATTIVITÀ FISICA

Molti individui hanno uno stile di vita fisicamente attivo senza partecipare necessaria­
mente in un programma formale di esercizio. Attraverso le attività usuali della vita quoti­
diana - come il lavoro, gli acquisti, le pulizie e la preparazione dei pasti una persona può
mantenere un adeguato livello di attività, anche senza un elevato livello di prestazioni
aerobiche.
Il primo messaggio da dare agli individui quando invecchiano è che essi devono rimanere
attivi nella vita di tutti i giorni. Tuttavia nelle società industrializzate, gli stili di vita
sono spesso associati con un livello di attività fisica inferiore a livelli adeguati.

Programmi strutturati di attività forniscono la possibilità alle persone di promuovere uno


stile di vita attivo. Le raccomandazioni per questi programmi includono:

I. Attività in gruppo e/o individuale non hanno una assoluta necessità di essere esegui­
te con una supervisione
II. Ci sono benefici associati con i vari tipi di attività fisica che comprendono tra gli
altri: allungamento, rilassamento, esercizi a corpo libero, esercizi aerobici, rafforza­
mento
III. L’attenzione deve essere posta su forme di attività fisica semplice e moderata (es.
cammino, balli, salire le scale, nuoto, ciclismo, esercizi sulla sedia etc.)
IV. Componenti importanti da considerare in un programma di esercizi sono: attività
aerobica, rafforzamento muscolare, flessibilità ed equilibrio
V. Gli esercizi devono andare incontro ai bisogni ed alle aspettative individuali e di
gruppo.
VI. Gli esercizi dovrebbero essere rilassanti e gradevoli. Fateli divertire!
VII. Gli esercizi dovrebbero essere regolari, se possibile giornalieri.

7. RICERCA

Nuove ricerche per la promozione dell’attività fisica tra le persone anziane sono necessa­
rie. Ciò implica la presenza di appropriati livelli di finanziamenti. Ricerche di particolare
interesse includono risultati e valutazione degli interventi che riflettono le differenti
dimensioni specificate in queste linee guida.

La versione originale è reperibile all’indirizzo www.who.int/hpr/ageing/heidelberg_eng.pdf


Traduzione di Federico Schena e Francesca Menna (CeBiSM - Università di Trento)

156
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
SCHEDA 5

La Scuola che promuove la salute - un investimento in


educazione, salute e democrazia
(The Health Promoting School - An Investment in
Education, Health and Democracy)
Prima Conferenza della Rete europea delle Scuole

che promuovono la salute - Salonicco, Grecia, 1-5 maggio 1997

Tutti i bambini e i giovani hanno diritto e dovrebbero avere l’opportunità di essere educati
in una scuola che promuove la salute.
È dimostrato che i determinanti dell’educazione e della salute sono inseparabilmente col­
legati.
Questa dinamica non può essere ignorata se si vuole proteggere, sostenere e sviluppare
l’educazione e la salute dei nostri giovani.
La Rete Europea delle Scuole che Promozione la Salute ha mostrato che il successo nella
realizzazione di politiche, principi, metodi per la promozione della salute nelle scuole può
contribuire in modo significativo all’esperienza educativa da parte di tutti i giovani che in
queste scuole vivono e apprendono.
È stato dimostrato che le scuole che promuovono la salute costituiscono un investimento
sia per l’educazione che per la salute. Inoltre la Rete ha un notevole impatto positivo nei
confronti di tutti coloro che insegnano, amministrano, sostengono e sovvenzionano le
scuole e le comunità in cui esse sono inserite.
Le scuole rappresentano un elemento fondamentale per la creazione di una generazione
che abbia grandi aspettative ed elevati obiettivi educativi. Le scuole che promuovono la
salute sono destinate a produrre un impatto sostanziale sulla riduzione delle disugua­
glianze sociali, contribuendo in tal modo alla salute ed al benessere della popolazione nel
suo complesso.
La scuola che promuove la salute si fonda su un modello sociale di salute. Questo mette in
evidenza da un lato l’intera organizzazione scolastica dall’altro concentra la propria atten­
zione sugli individui. Al centro del modello vi è il ragazzo considerato in termini, all’inter­
no di un contesto dinamico. Questo approccio crea un ambiente sociale di grande soste­
gno che influenza la visione, la percezione e l’azione di tutti coloro che vivono, lavorano,
giocano e imparano all’interno della scuola. Questo genera un clima positivo che influisce
sul modo in cui si strutturano le relazioni, su quello in cui i giovani assumono le decisio­
ni, sviluppano i propri valori e gli atteggiamenti personali.
La presente Risoluzione, che sostiene la necessità che i governi realizzino azioni per la più
ampia diffusione in tutta Europa del concetto di Scuola che promuove la salute, è stata
condivisa nel corso della Prima Conferenza della Rete Europea delle Scuole che Promuovo­
no la Salute. La Risoluzione si propone di incoraggiare l’adozione di politiche, nelle quali

157
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
rientra la produzione di leggi, e indica i meccanismi che è necessario attuare per poterle
realizzare. La Risoluzione definisce i principi e le azioni necessarie per sviluppare intera­
mente il potenziale educativo delle scuole che promuovono la salute.
Questa Conferenza, che esprime le opinioni di un ampio numero di professionisti apparte­
nenti a 43 Stati, sollecita i governi di tutti i Paesi europei ad adottare il concetto di
“Scuola che Promuove la Salute” e li invita a favorire le condizioni perché i principi di
seguito espressi possano essere tradotti in pratica.

1. DEMOCRAZIA

La scuola che promuove la salute è fondata su principi democratici che favoriscono la


promozione dell’apprendimento, dello sviluppo personale e sociale e della salute.

2. EQUITÀ

La scuola che promuove la salute assicura che il principio di equità sia collocato nell’am­
bito dell’esperienza educativa. Ciò garantisce che le scuole non siano condizionate dal­
l’oppressione, dalla paura e dallo scherno. La scuola che promuove la salute offre a tutti
l’accesso equo a un’ampia gamma di opportunità educative. Lo scopo della scuola che
promuove la salute è quello di favorire l’evoluzione emozionale e sociale di ogni individuo,
consentendogli di sviluppare in modo completo le proprie capacità, in assenza di qualsiasi
discriminazione.

3. EMPOWERMENT1 E CAPACITÀ DI AGIRE

La scuola che promuove la salute migliora le capacità dei giovani ad agire e a generare il
cambiamento. Essa mette a disposizione un ambiente all’interno del quale gli allievi,
lavorando assieme ai loro insegnanti e ad altre persone, possano raggiungere gli obiettivi.
L’empowerment dei giovani, collegato con le loro visioni e idee, li rende capaci di influen­
zare la loro vita e le loro condizioni di vita. Questo obiettivo si raggiunge attraverso
politiche e metodi educativi di qualità, che offrono la possibilità di prendere parte a
processi decisionali riguardanti aspetti importanti.

4. AMBIENTE SCOLASTICO

La scuola che promuove la salute pone in rilievo l’ambiente scolastico, inteso in termini

1 Termine inglese di difficile traduzione con un singolo vocabolo italiano. L’empowerment è il processo
generale di rinforzo, crescita e responsabilizzazione delle persone e delle comunità perché diventino
sempre più capaci di svolgere la loro funzione sociale. Nel contesto della promozione della salute
l’empowerment è il processo sociale, culturale, psicologico, educativo e politico attraverso il quale gli
individui e i gruppi sociali diventano capaci di riconoscere i propri bisogni di salute, partecipano ai
processi decisionali e realizzano specifiche azioni per soddisfare tali bisogni. (Azienda Provinciale
per i Servizi Sanitari della provincia Autonoma di Trento - Programma di sviluppo strategico - Glossario,
Trento 2001).

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
fisici e sociali, come elemento critico per promuovere e sostenere la salute. Tale ambiente
costituisce una risorsa di valore inestimabile per promuovere in modo efficace la salute,
attraverso lo sviluppo di politiche che favoriscono il benessere. Ciò implica l’elaborazione
e il monitoraggio di provvedimenti orientati alla salute e alla sicurezza, nonché l’istituzio­
ne di strutture organizzative per la loro gestione.

5. PROGRAMMI DI STUDIO

Il programma dei corsi della scuola che promuove la salute offre ai giovani l’opportunità di
acquisire conoscenza ed intuizione e di impadronirsi delle capacità essenziali per la vita.
I programmi devono essere specifici per le necessità presenti e future dei giovani; devono
stimolare la loro creatività, incoraggiare allo studio e offrire loro le abilità necessarie
all’apprendimento. I programmi della scuola che promuove la salute costituiscono anche
una risorsa di ispirazione per gli insegnanti e per tutti coloro che lavorano nell’ambiente
scolastico. Costituisce altresì uno stimolo per la loro crescita personale e professionale.

6. FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI

La formazione degli insegnanti è un investimento non solo per la salute, ma anche per
l’educazione. La legislazione, aiutata da appropriati incentivi, deve guidare le strutture di
formazione e di aggiornamento degli insegnanti, utilizzando il quadro concettuale della
scuola che promuove la salute.

7. MISURAZIONE DEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI

Le scuole che promuovono la salute valutano l’efficacia delle loro azioni nei confronti
della scuola e della comunità locale. La misurazione del raggiungimento degli obiettivi
viene percepita come strumento di sostegno e di empowerment nonché come processo
attraverso il quale i principi della scuola che promuove la salute possono essere applicati
nel modo più efficace.

8. COLLABORAZIONE

La condivisione delle responsabilità e la stretta collaborazione tra i Ministeri, in partico­


lare tra quelli che hanno competenze in materia di istruzione e di sanità, costituisce un
requisito indispensabile della pianificazione strategica delle scuole che promuovono la
salute. La collaborazione tra partner provata a livello nazionale si rispecchia a livello
regionale e locale. Devono essere definiti e chiariti i ruoli e le responsabilità di tutte le
parti coinvolte.

9. COMUNITÀ

I genitori e la comunità scolastica svolgono un ruolo essenziale nel guidare, sostenere e


rinforzare il concetto di scuola che promuove la salute. Lavorando in collaborazione, le

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
scuole, i genitori, le organizzazioni non governative e le comunità locali costituiscono
una forza potente per un cambiamento in senso positivo. In modo uguale i giovani stessi
hanno maggiori probabilità di diventare cittadini attivi nelle comunità locali. Scuola e
comunità, cooperando, avranno un impatto positivo nella creazione di un ambiente socia­
le e fisico favorevole ad una salute migliore.

10. SOSTENIBILITÀ

Tutti i livelli di governo devono impegnare risorse per promuovere la salute nelle scuole.
Tale investimento contribuirà allo sviluppo sostenibile di lungo periodo della comunità
nel suo complesso. Come contropartita, le comunità diventeranno sempre più una risorsa
per le loro scuole.

INVESTIRE NEL FUTURO

Questi principi sono custoditi nel concetto e nella pratica della scuola che promuove la
salute. Essi offrono le basi per investire in educazione, in salute e in democrazia a favore
delle generazioni future.
La Conferenza invita la Commissione Europea, il Consiglio d’Europa e l’Ufficio Regionale
per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a mantenere il sostegno e la guida
di questa importante iniziativa. La Conferenza chiede alle tutte e tre le organizzazioni di
dare seguito a questa risoluzione.
Ogni bambino dovrebbe avere ora diritto a trarre beneficio dall’iniziativa di una scuola che
promuove la salute.

La versione originale è reperibile all’indirizzo http://www.who.dk/enhps/page/


intenglish.html#Resolution. Traduzione di Giovanni Martini.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
SCHEDA 6

La Dichiarazione di Jakarta

sulla promozione della salute nel 21° Secolo

(Jakarta Declaration on Leading Health Promotion

into the 21st Century)

Quarta Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute

Jakarta, Indonesia, 21-25 luglio 1997

Le premesse
La 4° Conferenza internazionale sulla promozione della salute dal titolo “Nuovi attori per
una nuova era: introdurre la promozione della salute nel 21° secolo” giunge in un momento
critico nello sviluppo delle strategie internazionali a favore della salute. Sono passati
quasi venti anni da quando gli Stati membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
con la Dichiarazione di Alma Ata, si sono assunti l’ambizioso impegno di sostenere la
strategia globale della Salute per Tutti e i principi dell’assistenza sanitaria primaria. Dieci
anni fa si è svolta a Ottawa, in Canada, la 1° Conferenza internazionale sulla promozione
della salute. Il risultato di quella Conferenza è stata la pubblicazione della “Carta di
Ottawa per la promozione della salute” che, da quel momento, é stata una guida e una
fonte di ispirazione per la promozione della salute. Nelle successive Conferenze interna­
zionali e in altri incontri sono stati ulteriormente chiariti l’importanza e il significato
delle strategie chiave della promozione della salute, che comprendono la politica pubblica
per la salute (Adelaide, 1988) e gli ambienti favorevoli alla salute (Sundsvall, 1991).
La 4° Conferenza internazionale sulla promozione della salute svoltasi a Jakarta è la prima
che viene organizzata in un paese in via di sviluppo ed è la prima che coinvolge il settore
privato a supporto della promozione della salute. La Conferenza costituisce un’opportuni­
tà per riflettere su quanto è stato appreso circa l’efficacia della promozione della salute,
per riesaminare i determinanti della salute e per identificare le direzioni e le strategie che
sono necessarie per orientare le sfide della promozione della salute nel 21° secolo.

LA PROMOZIONE DELLA SALUTE È UN PREZIOSO INVESTIMENTO

La salute è un diritto umano fondamentale ed è essenziale per lo sviluppo sociale ed


economico.
La promozione della salute viene considerata sempre più come un elemento essenziale per
lo sviluppo della salute. È infatti il processo che mette in grado le persone di aumentare
il controllo sulla propria salute e di migliorarla. La promozione della salute, attraverso
investimenti ed azioni, agisce sui determinanti della salute per creare il maggiore guada­
gno di salute per le persone, per contribuire in maniera significativa alla riduzione delle
iniquità rispetto alla salute, per garantire i diritti umani e per costruire il capitale sociale.
L’obiettivo finale é quello di aumentare la speranza di salute e di ridurre la differenza nella

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
speranza di salute che esiste tra i vari paesi e tra gruppi diversi.
La Dichiarazione di Jakarta sulla promozione della salute descrive un’immagine e il punto
focale della promozione della salute nel prossimo secolo. Essa riflette la ferma determina­
zione dei partecipanti alla 4° Conferenza internazionale sulla promozione della salute di
ricorrere alla più vasta gamma di risorse per affrontare la questione dei determinanti della
salute nel 21° secolo.

I DETERMINATI DELLA SALUTE: LE NUOVE SFIDE

I prerequisiti per la salute sono la pace, una casa, l’istruzione, la sicurezza sociale, le
relazioni sociali, il cibo, un reddito, l’attribuzione di maggiori poteri alle donne, un eco­
sistema stabile, un uso sostenibile delle risorse, la giustizia sociale, il rispetto dei diritti
umani e l’equità. La più grande minaccia per la salute è soprattutto la povertà.
Tendenze demografiche quali l’urbanizzazione, l’aumento delle persone anziane e della
prevalenza delle malattie croniche, il comportamento sempre più sedentario, la resistenza
agli antibiotici e ad altri farmaci comunemente disponibili, l’aumentato abuso di droghe e
la violenza nella vita quotidiana e tra le mura domestiche minacciano la salute ed il
benessere di centinaia di milioni di persone.
Malattie infettive nuove e riemergenti, insieme a una maggiore consapevolezza dei proble­
mi di salute mentale, richiedono una risposta urgente. È essenziale che la promozione
della salute si evolva per affrontare i cambiamenti nei determinanti della salute.
Anche i fattori transnazionali hanno un significativo impatto sulla salute. Essi compren­
dono l’integrazione dell’economia globale, i mercati finanziari e il commercio, l’accesso ai
mezzi e alle tecnologie della comunicazione, il degrado ambientale dovuto ad un uso
irresponsabile delle risorse.
Questi cambiamenti modellano i valori, gli stili di vita a ogni età e le condizioni di vita in
ogni parte del mondo. Alcuni di questi, come lo sviluppo tecnologico delle comunicazio­
ni, rappresentano una grande opportunità per la salute; altri invece hanno un impatto
negativo rilevante, come ad esempio il commercio internazionale del tabacco.

LA PROMOZIONE DELLA SALUTE FA LA DIFFERENZA

La ricerca e gli studi applicativi svolti nei diversi paesi mostrano in maniera convincente

che la promozione della salute funziona. Le strategie di promozione della salute possono

sviluppare e modificare non solo gli stili di vita, ma anche le condizioni sociali, economi­

che ed ambientali che determinano la salute. La promozione della salute é un approccio

concreto per ottenere una maggiore equità nei confronti della salute.

Le cinque strategie descritte nella Carta di Ottawa sono essenziali per il successo:

- costruire una politica pubblica per la salute;

- creare ambienti favorevoli;

- dare forza all’azione della comunità;

- sviluppare le abilità personali;

- riorientare i servizi sanitari.

C’è ora la chiara dimostrazione che:

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
- gli approcci globali allo sviluppo della salute sono i più efficaci: gli approcci basati
sulla combinazione delle cinque strategie sono più efficaci di quelli che ne utilizzano
solo una;
- gli ambienti organizzativi offrono concrete opportunità per la realizzazione di strategie
globali: questi ambienti comprendono le megalopoli, le isole, le città, i paesi e le
comunità locali, i loro mercati, le scuole, gli ambienti di lavoro e le strutture sanitarie;
- la partecipazione é essenziale per sostenere gli sforzi: l’azione della promozione della
salute deve essere incentrata sulle persone e i processi decisionali che la sostengono
devono essere efficaci;
- le conoscenze relative alla salute favoriscono la partecipazione: l’accesso all’istruzione
e all’informazione é essenziale per ottenere una partecipazione efficace e per attribuire
maggiori poteri alle persone e alle comunità.
Queste strategie sono gli elementi chiave della promozione della salute e sono significa­
tive per tutti i paesi.

SONO NECESSARIE NUOVE RISPOSTE

Per affrontare le nuove minacce alla salute, sono necessarie modalità d’azione innovative.
La sfida per i prossimi anni sarà di liberare il potenziale per la promozione della salute
presente in molti settori della società, tra le comunità locali e all’interno delle famiglie.
Vi è la chiara necessità di abbattere le tradizionali frontiere all’interno dei settori governa­
tivi, tra il governo e le organizzazioni non governative, tra il settore pubblico e quello
privato. La cooperazione è essenziale. In modo particolare questa richiede, su basi parita­
rie e a tutti i livelli di governo, la creazione di un nuovo accordo operativo a favore della
salute tra i differenti settori delle società.

LE PRIORITÀ PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEL 21° SECOLO

1. Promuovere la responsabilità sociale per la salute


I decisori devono essere fermamente sostenuti da un alto senso di responsabilità sociale.

Sia il settore pubblico che quello privato dovrebbero promuovere la salute, perseguendo

politiche e attività che permettano di:

- evitare di danneggiare la salute di altri individui;

- proteggere l’ambiente ed assicurino un uso sostenibile delle risorse;

- limitare la produzione e il commercio di beni e sostanze pericolose per la salute, come

il tabacco e gli armamenti, così come i comportamenti di mercato che non favoriscono
la salute;
- salvaguardare i cittadini nei luoghi di mercato e gli individui nei posti di lavoro;
- includere valutazioni di impatto sulla salute focalizzate sull’equità, come parte inte­
grante dello sviluppo politico.

2. Aumentare gli investimenti per lo sviluppo della salute


In molti paesi, gli attuali investimenti a favore della salute sono inadeguati e spesso
inefficaci. Aumentare gli investimenti per lo sviluppo della salute richiede un vero e

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
proprio approccio multisettoriale, che include risorse supplementari per l’istruzione, per le
politiche abitative e anche per il settore sanitario. I maggiori investimenti a favore della
salute e il riorientamento di quelli esistenti - sia all’interno dei paesi che tra paesi diversi
- possono far progredire in maniera significativa lo sviluppo umano, la salute e la qualità
della vita.
Gli investimenti a favore della salute dovrebbero essere coerenti con i bisogni di alcuni
gruppi come le donne, i bambini, gli anziani, gli indigeni, i poveri e le popolazioni
emarginate.

3. Consolidare ed espandere gli accordi operativi per la salute


La promozione della salute richiede la stipula di accordi operativi a favore della salute e
dello sviluppo sociale tra i diversi settori presenti a tutti i livelli di governo e nella
società. Gli accordi operativi esistenti devono essere rafforzati e deve essere esplorata la
possibilità di nuove forme di accordo.
Gli accordi operativi offrono un beneficio reciproco per la salute, grazie alla condivisione
delle competenze professionali, delle abilità e delle risorse. Ciascun accordo deve essere
trasparente, responsabile e deve essere fondato su principi etici condivisi, sulla compren­
sione e sul rispetto reciproci. Le linee guida dell’O.M.S. dovrebbero essere coerenti con
tutto ciò.

4. Aumentare le capacità della comunità e attribuire maggiori poteri all’individuo


La promozione della salute si compie per mezzo delle persone e insieme a loro, non è
un’attività che si realizza sopra le persone e non è destinata ad esse. La promozione della
salute migliora la capacità degli individui nel prendere l’iniziativa e quella dei gruppi,
delle organizzazioni o delle comunità di influenzare i determinanti della salute.
Per migliorare la capacità delle comunità di promuovere la salute sono necessari una
istruzione pratica, un addestramento ad assumere un ruolo di guida e l’accesso alle risor­
se. L’attribuzione di maggiori poteri agli individui necessita di un accesso più affidabile e
costante al processo decisionale, e richiede le abilità e le conoscenze di base per determi­
nare il cambiamento.
Questi processi possono essere supportati sia dalle forme tradizionali di comunicazione,
che dai nuovi mezzi di comunicazione di massa. Le risorse sociali, culturali e spirituali
devono essere utilizzate in modi innovativi.

5. Garantire una infrastruttura per la promozione della salute


Per garantire una infrastruttura per la promozione della salute bisogna trovare nuovi mec­
canismi per finanziarla a livello locale, nazionale e globale. Si dovrebbero sviluppare degli
incentivi in grado di influenzare le azioni dei governi, delle organizzazioni non governa­
tive, delle istituzioni educative e del settore privato, per aumentare il più possibile la
mobilizzazione delle risorse per la promozione della salute.
“Gli ambienti organizzativi per la salute” rappresentano la base organizzativa della infra­
struttura necessaria alla promozione della salute. Le nuove sfide per la salute implicano
che devono essere create nuove e diverse reti per ottenere una collaborazione intersetto­
riale. Tali reti dovrebbero fornire assistenza reciproca all’interno di una nazione e tra paesi

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
diversi e dovrebbero facilitare lo scambio di informazioni sull’efficacia delle diverse stra­
tegie realizzate in ambienti organizzativi specifici.
Per supportare le attività di promozione della salute, dovrebbe essere incoraggiata l’acqui­
sizione, in teoria e in pratica, di abilità che permettano di assumere un ruolo di guida a
livello locale. Si dovrebbe migliorare la documentazione delle esperienze di promozione
della salute attraverso ricerche e rapporti dei progetti, al fine di migliorare la programma­
zione, l’implementazione e la valutazione delle stesse esperienze.
Tutti i paesi dovrebbero sviluppare gli appropriati ambienti politici, legali, educativi,
sociali ed economici di supporto alla promozione della salute.

APPELLO ALL’AZIONE

I partecipanti alla Conferenza si impegnano a condividere i messaggi chiave di questa

Dichiarazione con i propri governi, le istituzioni e le comunità, di mettere in pratica le

azioni proposte e di riferire su quanto realizzato alla 5° Conferenza Internazionale sulla

Promozione della Salute.

Al fine di rendere più spedito il progresso verso una promozione della salute globale, i

partecipanti sostengono la formazione di una alleanza globale per la promozione della

salute. L’obiettivo di questa alleanza é di portare avanti le priorità di azione per la promo­

zione della salute che sono espresse in questa dichiarazione.

Le priorità per questa alleanza includono:

- aumentare la consapevolezza che i determinati della salute possono essere modificati;

- sostenere lo sviluppo della collaborazione e delle reti per la crescita della salute;

- mobilizzare le risorse per la promozione della salute;

- aumentare le conoscenze sul modo migliore di agire nella pratica;

- dare la possibilità di un sapere condiviso;

- promuovere la solidarietà nell’azione;

- favorire la trasparenza a la pubblica assunzione di responsabilità nella promozione

della salute.
I governi nazionali sono invitati a prendere l’iniziativa per stimolare e finanziare le reti
per la promozione della salute, sia all’interno del loro paese che tra paesi diversi.
I partecipanti alla Conferenza di Jakarta 1997 raccomandano all’O.M.S. di assumere un
ruolo di guida per costruire un’alleanza globale per la promozione della salute e per
mettere in grado gli stati membri di implementare i risultati della Conferenza di Jakarta.
Un aspetto chiave di questo ruolo è rappresentato dall’impegno dell’O.M.S. di coinvolgere
i governi, le organizzazioni non governative, le banche per lo sviluppo, le agenzie delle
Nazioni Unite, le istituzioni interregionali, le agenzie bilaterali, il movimento del lavoro e
le cooperative, come pure il settore privato, nel portare avanti le priorità di azione per la
promozione della salute.

La versione originale è reperibile all’indirizzo www.who.int/hpr/archive/backgroundhp/jakarta/


jakartadeclaration.htm. Questa traduzione, di Paolo De Pieri, è tratta dall’opuscolo “Dichiarazioni e
documenti internazionali sulla promozione della salute” edito dal Centro di Educazione alla Salute di
Padova – Servizio regionale di documentazione e dalla Rete Veneta degli Ospedali per la Promozione
della Salute.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
SCHEDA 7

Accesso all’informazione, partecipazione pubblica

e accesso alla giustizia nelle questioni

riguardanti l’ambiente e la salute

(Access to information, public partecipation

and access to justice in environment

and health matters)

Terza Conferenza Ministeriale della Regione Europea

sull’Ambiente e la Salute - Londra, Gran Bretagna, 16-18 giugno 1999

Partecipazione pubblica e accesso all’informazione sono riconosciuti sempre più come ele­
menti essenziali nel realizzare la necessaria transizione verso forme di sviluppo rispettose
dell’ambiente, favorevoli alla salute e sostenibili.
Negli ultimi anni sono stati compiuti progressi significativi nell’individuare i presupposti per
un efficace coinvolgimento della popolazione nelle questioni riguardanti l’ambiente e la
salute, anche se molto rimane ancora da fare. Questo documento si propone di identificare
le aree che richiedono ulteriori passi avanti.

La Convenzione di Århus, adottata nel Giugno 1998 e sottoscritta da 39 governi e dalla


Comunità Europea, costituisce attualmente la cornice più significativa per rafforzare i diritti
pubblici all’informazione, alla partecipazione nel processo decisionale e all’accesso al ricor­
so giurisdizionale, nel contesto della protezione dell’ambiente e della salute legata all’am­
biente. I governi sono sollecitati ad accelerare l’entrata in vigore della Convenzione e, allo
stesso tempo, ad applicare i suoi articoli con la massima estensione possibile. Si raccoman­
da inoltre di dare una forte enfasi agli aspetti che riguardano la salute, nelle fasi di imple­
mentazione e ulteriore sviluppo della Convenzione.

Si riconosce anche che la questione dei diritti all’informazione, alla partecipazione e alla
giustizia, per quanto riguarda la sfera della salute, merita di per se una specifica attenzio­
ne. Si propone pertanto di istituire, con il patrocinio dell’Ufficio Regionale Europeo dell’OMS,
un gruppo di lavoro, formato da rappresentanti delle organizzazioni governative e non
governative, con il compito di esplorare le possibilità di rafforzare tali diritti.

Le tecnologie elettroniche della comunicazione, in primo luogo Internet, forniscono nuove


opportunità per fornire al pubblico informazioni sull’ambiente e la salute, in modo efficien­
te, a basso costo e in tempo reale. Per realizzare questo potenziale si propone di costituire
una task force che comprenda rappresentanti dell’OMS, del Programma Ambiente dell’ONU,
della Commissione Economica per l’Europa dell’ONU, dell’Organizzazione per la Cooperazione
Economica e dell’Agenzia Europea per l’Ambiente nonché delle organizzazioni governative e

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
non governative. Questa task force dovrebbe essere finalizzata, fra l’altro, a stabilire e
sviluppare connessioni fra le banche dati esistenti; ad individuare lacune nei dati e a miglio­
rare la loro comparabilità; a sviluppare e ad applicare i criteri allo stato dell’arte per realiz­
zare accessi user-friendly e infine a estendere l’accesso a Internet nella Regione europea.

Una comunicazione efficace con la cittadinanza ed una efficiente diffusione dell’informazio­


ne sono elementi determinanti nello sviluppo e nell’implementazione delle politiche per
l’ambiente e per la salute.
I governi sono sollecitati ad applicare le misure opportune per incoraggiare l’utilizzo dei
media per promuovere gli obiettivi ambientali e di salute. Si propone di costituire un gruppo
di lavoro, guidato dall’Ufficio Regionale e di cui facciano parte i partners principali, per
valutare e comunicare i rischi e per elaborare linee guida sulla comunicazione del rischio.

Altre raccomandazioni indirizzano verso il rafforzamento e l’estensione dell’utilizzo della


valutazione di impatto ambientale e sulla salute; l’importanza di far crescere il coinvolgi­
mento della popolazione nei processi decisionali inerenti le questioni dell’ambiente e della
salute, compresi l’elaborazione e l’implementazione dei NEAPs (National environmental he­
alth action plans – Piani nazionali d’azione per l’ambiente e la salute) e il bisogno di un
manuale di buone pratiche nell’ambito della partecipazione pubblica alle questioni ambien­
tali e di salute. Sono anche raccomandate varie misure per ridurre le barriere di accesso al
ricorso giurisdizionale. A livello internazionale si raccomanda infine di consentire alle orga­
nizzazioni non governative di partecipare efficacemente alla preparazione dei documenti e
degli atti giuridici che hanno rilevanti implicazioni per l’ambiente e la salute della popola­
zione.

INTRODUZIONE

1. Man mano che ci si avvicina alle soglie del nuovo millennio appare sempre più chiaro
che non è certo isolandosi dal resto della società che i governi possono risolvere i
principali problemi inerenti l’ambiente e la salute nel nostro tempo.

2. La transizione verso uno sviluppo fondato sul rispetto dell’ambiente, il miglioramento


della salute, la sostenibilità richiedono non soltanto una forte iniziativa da parte dei
governi ma anche un riorientamento dei comportamenti dell’intera società. Sono ne­
cessari cambiamenti negli stili di vita personali, così come mutamenti a tutti i livelli
dei processi decisionali, in ambito politico ed istituzionale.

3. Questa transizione può essere attuata solo con l’impegno attivo ed il sostegno della
società civile. Questo implica una forma nuova e maggiormente partecipativa di de­
mocrazia: sia per incoraggiare un maggior coinvolgimento della popolazione nello
sviluppare i necessari cambiamenti, che per incrementare la trasparenza e la respon­
sabilità delle istituzioni di governo e delle imprese. Accesso all’informazione, parteci­
pazione alle decisioni e diritto di ricorso giurusdizionale contro le decisioni, sono
parti integranti di questo processo di cambiamento.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
4. Progressi significativi sono stati fatti in anni recenti nello stabilire i prerequisiti
necessari per un effettivo coinvolgimento della popolazione nelle questioni dell’am­
biente e della salute. Ma molto resta ancora da fare. Questo documento evidenzia i
prossimi passi da fare.

IL QUADRO INTERNAZIONALE DI RIFERIMENTO PER L’AZIONE

5. Il valore della partecipazione della cittadinanza nel processo decisionale nel settore
pubblico ha guadagnato negli anni recenti un crescente riconoscimento politico.
A livello globale, l’Agenda 21 ha sottolineato la necessità di coinvolgere l’intera
società nel processo evolutivo verso uno sviluppo sostenibile e la Dichiarazione di Rio
ha messo l’accento sulla necessità di informazione, partecipazione e possibilità di
adire al ricorso tramite la giustizia amministrativa quando si affrontano le tematiche
ambientali.

6. La “Carta Europea sull’Ambiente e la Salute”, adottata dalla Prima Conferenza Ministe­


riale Europea sull’Ambiente e la Salute (Francoforte, 1989), ha riconosciuto che la
partecipazione pubblica è un elemento importante nel contesto delle questioni am­
bientali e della salute. Nella seconda Conferenza (Helsinki, 1994) questo riconosci­
mento si è riflesso sull’enfasi data, nell’ambito del Piano di Azione Europeo per la
Salute Ambientale, all’obiettivo di rafforzare il coinvolgimento delle organizzazioni
pubbliche e non governative (ONG) nei processi decisionali riferiti alla salute ambien­
tale.

7. La partecipazione pubblica è emersa come elemento prioritario anche in altri conses­


si, soprattutto quelli concernenti il tema “Ambiente per l’Europa”. Alla terza Conferen­
za ministeriale “Ambiente per l’Europa” (Sofia, ottobre 1995) i Ministri per l’Ambiente
di tutti gli Stati che partecipano alla ECE (United Nations Economic Commission for
Europe) hanno approvato le Linee guida ECE per l’Accesso alle informazioni sull’Am­
biente e per la Partecipazione pubblica alle decisioni in materia ambientale.

8. In ogni caso l’adozione, lo scorso anno, della Convenzione ECE sull’Accesso all’infor­
mazione, sulla Partecipazione pubblica nei processi decisionali e sull’Accesso al ricor­
so giurisdizionale nelle questioni ambientali, rappresenta senza dubbio lo sviluppo
internazionale più significativo in questo ambito.
Questa nuova normativa, adottata nella città danese di Århus dalla Quarta Conferenza
Ministeriale “Ambiente per l’Europa” (giugno 1998), molto probabilmente costituirà il
principale quadro di riferimento giuridico per il rafforzamento dei diritti ambientali
dei cittadini dei paesi aderenti all’ECE nel prossimo futuro. Ad oggi 39 Paesi e l’Unio­
ne Europea hanno firmato la Convenzione.

COSTRUIRE SULLA BASE DELLA CONVENZIONE DI ÅRHUS

9. Mentre è competenza dell’Assemblea delle parti sorvegliare l’attuazione della Conven­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
zione dopo la sua entrata in vigore, i firmatari di Århus decisero “di cercare di appli­
care la Convenzione nella misura massima possibile nell’attesa della sua entrata in
vigore”.
La Conferenza di Londra fornisce a questo proposito una tempestiva occasione per
delineare alcuni indirizzi per l’applicazione della Convenzione, specialmente per quanto
concerne gli obiettivi di salute, che in seguito potranno essere presi in considerazio­
ne anche dall’Assemblea.
La Convenzione di Århus, come risultato del processo “Ambiente per l’Europa”, si
sviluppò come convenzione per l’ambiente. Conseguentemente gli obiettivi di salute
in quanto tali non ebbero un ruolo centrale nell’ambito dei negoziati. Per questo
motivo la Conferenza di Londra, come parte del processo di crescita della cooperazio­
ne internazionale nei settori dell’ambiente e della salute, può contribuire a dare una
rilevanza maggiore agli obiettivi di salute all’interno della Convenzione.

10. Di fatto in molte parti del testo della Convenzione si fa esplicito riferimento alla
salute. L’art.1, che stabilisce l’obiettivo della Convenzione, fa riferimento al “diritto
di ogni persona, della presente e delle future generazioni, a vivere in un ambiente
adeguato alla sua salute ed al suo benessere” e questa affermazione è supportata
anche da altre enunciazioni simili presenti nel preambolo.

11. Più concretamente la definizione della Convenzione inerente l’informazione ambien­


tale contiene un circoscritto ma esplicito riferimento alla salute e alla sicurezza
nonché alle condizioni per l’esistenza umana. Pur essendo questo riferimento correla­
to in modo più evidente alle direttive della Convenzione riguardanti l’informazione, è
logico e coerente interpretare il significato dei termini “ambiente” e “ambientale”
allo stesso modo, anche quando sono utilizzati negli altri ambiti della Convenzione.
Infatti è chiaramente auspicabile che l’intera Convenzione - e non soltanto la parte
che riguarda l’informazione - sia interpretata come un’applicazione, almeno nel senso
qui definito, degli obiettivi di salute.

12. Per quanto riguarda la gamma di obiettivi di salute considerati, pare ragionevole
assumere una definizione di salute che ricomprenda almeno gli elementi contenuti
nella definizione di “salute ambientale” utilizzata dall’Ufficio Regionale per l’Europa
dell’OMS (WHO/EURO).
Tale definizione include “sia gli effetti patologici diretti di agenti chimici, radiazioni
e agenti biologici che gli effetti (spesso indiretti) su salute e benessere, dell’ambien­
te, dal punto di vista fisico, psicologico, sociale ed estetico, comprendendo l’edilizia
abitativa, lo sviluppo urbano, l’utilizzo del territorio e i trasporti”.

13. Un’ulteriore questione è se la Convenzione debba anche stabilire i diritti all’informa­


zione ed alla partecipazione in relazione a obiettivi di salute pubblica che non hanno
una connessione diretta con l’ambiente, o se tali diritti debbano essere tutelati in
altro modo. Le attività di produzione alimentare o di medicinali sono esempi di aree
con significative implicazioni per la salute pubblica, dove vi sono ragioni forti per

169
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
rispondere alle richieste di partecipazione pubblica e di trasparenza e che tuttavia
non necessariamente ricadono nel campo di previsione della Convenzione di Århus.
Dal punto di vista della ragione, è difficile comprendere perché i diritti di pubblico
accesso all’informazione nella sfera della salute pubblica dovrebbero essere più deboli
dei diritti di informazione ambientale e la stessa cosa si può dire per quanto riguarda
il diritto di partecipazione ai processi decisionali.

ACCESSO ALL’INFORMAZIONE

14. Un’efficace politica dell’informazione è fondamentale per coinvolgere la popolazione


nella promozione della salute ambientale. L’informazione non è soltanto un prerequi­
sito per una partecipazione effettiva nei processi decisionali: è anche necessaria per
consentire ai singoli di fare scelte consapevoli nella loro vita, con beneficio alla loro
salute e all’ambiente.

15. Una politica dell’informazione dovrebbe mirare ad assicurare la responsabilità e la


trasparenza delle istituzioni pubbliche e a creare un’utenza più informata, attraverso
misure che favoriscano la crescita della conoscenza e della consapevolezza nella
popolazione. Le autorità pubbliche sono in possesso delle informazioni per conto dei
cittadini. Tali informazioni dovrebbero pertanto essere accessibili pubblicamente, salvo
alcune eccezioni, chiaramente definite in considerazione del pubblico interesse. Certe
informazioni, inoltre, dovrebbero essere prontamente fornite alla popolazione.

16. La Convenzione di Århus individua gli elementi essenziali di un sistema che soddisfi
le domande di accesso degli amministrati all’informazione posseduta dalle autorità
pubbliche. Vi è un orientamento generale a favore dell’accesso nonché definizioni di
“informazione ambientale” e di “autorità pubbliche” che delineano la gamma delle
informazioni riservate e gli elementi richiesti per la loro fornitura; sono individuate in
larga massima le modalità di accesso (limiti temporali, costi, modulistica, etc.) e le
condizioni per un limitato numero di esenzioni.

17. L’accesso alle informazioni riguardanti la salute è parzialmente contemplato dalla


Convenzione, per la parte che è interrelata con le problematiche ambientali. I dati
epidemiologici e tossicologici dovrebbero essere in via di principio disponibili al
pubblico, pur considerando la possibilità di esclusioni previste dalla Convenzione per
quanto riguarda, per esempio, dati personali, informazioni commerciali riservate ed
informazioni tutelate da diritti di proprietà intellettuale. Al fine di consentire il mas­
simo grado di accesso pubblico ai dati epidemiologici, senza infrangere la privacy
personale, tali dati dovrebbero essere strutturati in modo tale che ogni minima infor­
mazione che potrebbe portare all’identificazione di un particolare soggetto possa
essere separata, fornendo soltanto l’informazione rimanente. In tali casi si dovranno
altresì prevedere accessi privilegiati ai dati riservati da parte di ricercatori nominati
da coloro che rappresentano interessi pubblici, essendo tale accesso comunque tute­
lato da un accordo di riservatezza.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
18. Non dovrebbe essere possibile per un’Autorità pubblica avvalersi di una eccezione per
trattenere un’informazione la cui pubblicazione potrebbe prevenire una significativa
minaccia alla salute. Inoltre si dovrebbe considerare la possibilità di procedure veloci
o l’esenzione da pagamenti per ottenere l’accesso a questo tipo di informazioni.

19. Il cittadino dovrebbe avere sempre il diritto di accedere alle informazioni riguardanti
la propria salute, salvo casi eccezionali, previsti dalla legge, allorquando vi sono
buone ragioni per credere che l’accesso a tali informazioni, senza che vi sia alcun
effetto positivo, potrebbe recargli grave danno. Le informazioni sullo stato di salute
di una persona deceduta dovrebbero essere sempre disponibili per i parenti stretti.

20. È necessario dare urgentemente indirizzi precisi per quanto riguarda il problema delle
informazioni possedute dal settore privato, dato che la maggior parte delle norme
sulla libertà di informazione si applicano soltanto all’informazione posseduta dalle
autorità pubbliche. E’ essenziale prevedere meccanismi per assicurare un adeguato
flusso di informazione dal settore privato al dominio pubblico.

21. Si dovrebbe dedicare una speciale attenzione alle necessità di informazione dei lavo­
ratori esposti a particolari rischi nell’ambiente di lavoro, dato che tali bisogni non
sono soddisfatti attraverso l’informazione pubblica generale. Accordi collettivi fra i
lavoratori e il management hanno incluso clausole relative all’informazione e un qua­
dro istituzionale e legislativo in evoluzione hanno rafforzato i diritti dei lavoratori in
quest’area. Tuttavia è necessario un ulteriore progresso, come dimostra, fra l’altro, il
numero relativamente piccolo di paesi che hanno ratificato la Convenzione ILO del
1981 (No. 155) per la Sicurezza e la Salute sul lavoro.

I meccanismi di raccolta delle informazioni


22. Sia gli aspetti attivi che quelli passivi della politica dell’informazione, dipendono da
adeguati sistemi di produzione, raccolta, organizzazione e presentazione delle infor­
mazioni. Vi sono vari strumenti per produrre o raccogliere informazioni:

a) Reports sullo stato dell’ambiente e/o della salute forniscono un’utile base per una
analisi politica periodica. Il valore di tale attività di rilevazione come strumento
per guidare le scelte politiche aumenta se, oltre al fatto di rendere disponibili
informazioni fattuali sul presente e proiezioni sulla situazione futura dell’ambiente
e della salute, essa analizza i trends in atto alla luce di indicatori di sviluppo
sostenibile.

b) La valutazione di impatto ambientale (VIA) è ampiamente utilizzata per prevedere


il probabile impatto sull’ambiente e/o sulla salute di progetti e di attività propo­
sti, e in minor misura anche per quanto riguarda programmi, piani o linee politi­
che. La valutazione di impatto sulla salute e la VIA stanno peraltro emergendo
anche come utili discipline accademiche.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
c) Il controllo ambientale delle attività produttive e delle imprese, attraverso pro­
grammi come lo Schema dell’Unione Europea per la Gestione e la Certificazione
Ambientale (European Union’s Environmental Management and Auditing Scheme),
e l’analisi dell’intero ciclo di vita dei prodotti può contribuire alla crescita della
consapevolezza, nei produttori e nei consumatori, delle implicazioni ambientali
delle loro azioni. Tali schemi dovrebbero essere, per quanto possibile, vincolanti,
onde assicurare la massima copertura possibile e stabilire un “campo di gioco
uniforme”, comprendendo anche le implicazioni per la salute.

d) I registri inerenti gli scarichi e i trasporti di materiali inquinanti (Pollutant release


and transfer registers, PRTRs), aggiornati attraverso il rilevamento periodico degli
scarichi e dei trasporti di una gamma specifica di sostanze derivanti da attività
potenzialmente inquinanti, si sono dimostrati mezzi altamente efficaci e di costo
relativamente basso per la raccolta di informazioni ambientali dal settore privato
e per l’acquisizione delle stesse al dominio pubblico, esercitando in tal modo una
pressione atta a diminuire i livelli di inquinamento. Tuttavia , pochissimi Paesi
nella Regione europea, hanno istituito tali registri.

e) I sistemi di reporting dei dati sulla salute sono necessari anche per fornire una
base per la ricerca delle possibili relazioni causali fra problemi della salute e
fattori ambientali. Sono necessari una migliore sorveglianza delle malattie ed il
monitoraggio degli indicatori ambientali che possono essere correlati con la salu­
te, inclusa la salute sul lavoro. Oltre ai dati sulla mortalità, che danno soltanto un
crudo e tardivo segnale d’allarme circa l’esistenza di problemi potenziali, i registri
sulle ricorrenze delle malattie tumorali e il monitoraggio di “eventi sentinella”
dovrebbero essere utilizzati e organizzati in modo da massimizzare l’accesso pub­
blico alle informazioni più significative, senza compromettere la tutela della pri­
vacy. Infine sono di grande importanza i registri pubblici delle sostanze con pro­
prietà pericolose per la salute, come ad esempio il Registro Internazionale dei
Prodotti Chimici Potenzialmente Tossici.

23. Alcuni passi dovrebbero essere fatti per migliorare il valore combinato di questi
diversi sistemi di reporting.

a) Gli stessi sistemi dovrebbero essere attivati (laddove questo non è già stato fat­
to), rafforzati e ampliati. Nel caso dei PRTRs, la cornice legale offerta dalla Con­
venzione di Arhus, combinata con la considerevole esperienza accumulata in que­
sto ambito da Istituzioni come l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo
Economico (OCSE / Organisation for Economic Co-operation and Development,
OECD), con la cornice del Programma Inter-organizzazionale per la Corretta Ge­
stione delle Sostanze Chimiche (Inter-Organizational Programme for the Sound
Management of Chemicals), dovrebbe essere utilizzata per dare nuovo impulso
all’uso dei PRTRs nella Regione.

172
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
b) Al fine di incrementarne significativamente l’utilità dovrebbero essere rafforzate le
connessioni fra questi diversi sistemi informativi.

c) In terzo luogo, per consentire una maggiore comparabilità fra i dati, si dovrebbero
incoraggiare misure per armonizzare i sistemi di raccolta delle informazioni nella
Regione Europea.

d) Si dovrebbe rendere disponibile al pubblico l’informazione in modo facilmente


accessibile e “user-friendly”. Ciò comporterà, di consuetudine, la prassi di rendere
compatibili con i bisogni e gli interessi del pubblico l’interpretazione, l’organizza­
zione e l’analisi delle informazioni, senza che ciò comunque impedisca l’accesso ai
dati originali. Vi è un considerevole aumento dell’utilizzo pubblico delle informa­
zioni quando le stesse sono offerte con modalità “user friendly”, attraverso appli­
cazioni elettroniche “one-stop-shop”, come è dimostrato dallo stato dell’arte dei
siti web in Internet che connettono banche dati inerenti le emissioni nell’ambien­
te (nella forma di sistemi informativi su base geografica) con banche dati circa le
implicazioni sulla salute dei prodotti chimici tossici. Vi è inoltre la necessità di
fornire alle Organizzazioni non governative (NGOs) ed al pubblico maggiori infor­
mazioni su come interpretare i dati inerenti le problematiche dell’ambiente e della
salute.

LA COMUNICAZIONE PUBBLICA

24. La comunicazione con il pubblico e un’efficace diffusione dell’informazione sono ele­


menti essenziali nello sviluppo e nell’implementazione delle politiche per l’ambiente
e per la salute. Una popolazione bene informata è maggiormente in grado di parteci­
pare efficacemente ai processi decisionali e più interessata a sostenere politiche
rivolte alla creazione di un ambiente più salubre.

25. A livello individuale, una buona comunicazione può avere benefici diretti per l’am­
biente e per la salute, sia avvertendo i cittadini su quando e come evitare l’esposizio­
ne ai rischi (p. es. l’esposizione ai raggi ultravioletti, l’ozono, lo smog), sia dissua­
dendo dall’adottare comportamenti dannosi per l’ambiente (p.es. utilizzando l’auto­
mobile in città, quando sono disponibili mezzi di trasporto pubblico meno inquinan­
ti).

Chi comunica?
26. La comunicazione nell’ambito dell’ambiente e della salute non è semplicemente un
processo unidirezionale attraverso il quale un’informazione obiettiva passa da chi è
informato a chi non lo è. Essa può e dovrebbe comprendere momenti di dibattito,
dialogo e informazione di ritorno (feedback), specialmente nel contesto dei processi
decisionali.

27. I governi devono considerare con attenzione come gli organismi sotto il loro diretto

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
controllo comunicano con il pubblico. I media hanno un ruolo particolarmente impor­
tante nella comunicazione delle informazioni e nello sviluppo di una “alfabetizzazio­
ne per la salute”. Media liberi, indipendenti e critici sono elementi chiave di una sana
democrazia. Pertanto le istituzioni pubbliche che intendono diffondere i loro messag­
gi devono lavorare con i media con modalità proattiva, evitando la segretezza ed
incoraggiando la trasparenza. Entrambe le parti dovrebbero essere consapevoli della
loro responsabilità e della necessità di comunicare in modo aperto e professionale
l’uno con l’altro, in particolare in situazioni di calamità (quando la tempestività può
essere la cosa più importante e i protocolli di comportamento devono essere già stati
predisposti).

28. Altri attori importanti nella comunicazione delle informazioni sull’ambiente e la salu­
te sono i medici, i professionisti della salute ambientale, le istituzioni educative, le
imprese, i sindacati e le ONG. La comunicazione delle politiche di sanità pubblica, le
idee e gli sviluppi dipendono anche dal loro coinvolgimento attivo e dal loro accordo.

29. Tutte queste componenti sono state invitate, insieme con gli uffici informazione
governativi, nel Network Europeo per la Comunicazione sulla Salute (WHO European
Health Communications Network), recentemente costituito presso il WHO/EURO (Uffi­
cio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), che sosterrà lo
sviluppo di competenze e provvederà a diffondere le informazioni sulle buone prati­
che, stabilendo anche un codice etico e linee guida per i professionisti.

I mezzi di comunicazione
30. Le tecnologie della comunicazione si stanno evolvendo rapidamente. E’ dunque ne­
cessario che i Governi adattino le loro politiche tenendo conto dei cambiamenti tec­
nologici, riconoscendo che essi portano con sé nuovi rischi ma anche nuove opportu­
nità.

31. La televisione è diventata la maggior fonte di notizie e informazioni in Europa, come


nel resto del mondo. E’ un mezzo molto potente per trasmettere messaggi, sia positivi
che negativi, circa le problematiche dell’ambiente e della salute. La recente crescita
degli investimenti sulla televisione digitale e su altri canali televisivi significa che gli
spettatori hanno accesso ad una moltitudine di canali commerciali, oltre a quelli di
proprietà dello Stato, alcuni dei quali hanno una larga copertura satellitare, che non
tiene in alcun conto i confini nazionali. Questo ha inevitabilmente ridotto la possibi­
lità dei governi di avere voce in capitolo per quanto riguarda i messaggi a cui le loro
popolazioni sono esposte. D’altra parte, l’arrivo della televisione digitale può portare
un grande numero di canali a basso budget rivolti alle comunità locali, accrescendo
le opportunità per i cittadini e per le Organizzazioni non governative, di partecipare
all’utilizzo del mezzo e alla diffusione di messaggi socialmente utili, ma aumentando
anche nel contempo, a causa della frammentazione dell’audience, la difficoltà di
raggiungere con un messaggio l’intera popolazione.

174
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
32. Nonostante la limitata influenza che i Governi possono avere sul contenuto della
programmazione televisiva, è importante che ciascun Paese, i cui cittadini costitui­
scono gli spettatori dei canali televisivi, manifesti con chiarezza ciò che ci si attende
per quanto riguarda la responsabilità delle emittenti TV. In passato alcuni governi
hanno stabilito il quadro di riferimento all’interno del quale le stazioni televisive
dovrebbero operare per ottenere la licenza di trasmettere. Questo può voler dire
stipulare l’accordo che una certa percentuale di programmi siano “socialmente utili”,
per esempio per la promozione della salute, o su problematiche sociali e ambientali.
Questa categoria può anche includere i “programmi dell’accesso”, o programmi che
incoraggiano gli spettatori a partecipare e ad esprimere la loro opinione. Gli annunci
di pubblica utilità sulle tematiche sociali o della salute, solitamente realizzati da
agenzie governative o da ONG facenti parte di campagne per la salute pubblica o altro
e inseriti fra un programma e l’altro, possono essere mezzi molto efficaci per lo
sviluppo della consapevolezza dei cittadini. Ci sono tutte le ragioni per incoraggiare
le emittenti nazionali a trasmetterli con regolarità, gratuitamente o a pagamento.
Così come ci sono forti argomentazioni morali per limitare la pubblicità di prodotti
dannosi per la salute o per l’ambiente.

33. Le tecnologie elettroniche della comunicazione, specialmente Internet, stanno rivo­


luzionando le modalità con cui la società tratta le informazioni. Inserire le informa­
zioni su siti web o su homepages, utilizzando nel contempo i media convenzionali,
vuol dire utilizzare una via efficace per mettere a disposizione tali informazioni del
crescente numero di utenti del computer, risparmiando tempo e denaro sia da parte
del pubblico, che delle autorità e permettendo agli utenti di commisurare le informa­
zioni ai loro bisogni ed ai loro interessi. La Convenzione di Århus richiede alle parti
interessate di produrre informazioni ambientali gradualmente fruibili anche in questa
forma, con particolare enfasi per alcune categorie di informazione. Tuttavia, molti
non sono ancora collegati con Internet, in forma diretta o indiretta, e c’è la necessità
di aumentare il numero dei contatti, per esempio attraverso punti di accesso situati
in centri pubblici di informazione.

34. Le agenzie educative costituiscono una fonte essenziale di informazione sulle que­
stioni dell’ambiente e della salute e dovrebbero essere incoraggiate a includere con
decisione nei loro programmi didattici le tematiche dell’ambiente e della salute. Que­
sto non solo migliorerà la qualità della partecipazione della popolazione ai processi
decisionali, nel breve e medio termine, ma produrrà anche benefici sul lungo periodo
per quanto riguarda la salute ambientale del futuro, attraverso la costituzione di un
“capitale di intelligenza” nella popolazione.

35. Le etichette dei prodotti sono uno strumento importante di informazione al pubblico.
Possono essere uno strumento neutrale (p.es. fornendo una lista obiettiva degli ingre­
dienti) o valutativo (p.es. sottolineando il fatto che quel prodotto può nuocere alla
salute o all’ambiente). E’ essenziale che al pubblico siano fornite informazioni suffi­
cienti e in forma appropriata, affinché tutti siano in grado di scegliere consapevol­

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
mente ciò che porta beneficio alla salute ed all’ambiente. Criteri minimi per la com­
pilazione delle etichette dovrebbero essere stabiliti su base obbligatoria, per assicu­
rare un minimo comun denominatore, con la possibilità di integrarli utilmente con
modalità di etichettatura supplementari e volontarie. In entrambi i casi, il contenuto
dell’etichetta dovrebbe essere coerente con i risultati delle analisi inerenti l’intero
ciclo di vita del prodotto, affinché il consumatore possa ottenere il quadro comples­
sivo delle implicazioni del consumo di quel prodotto sull’ambiente e sulla salute. I
criteri di compilazione delle etichette dovrebbero inoltre tener conto delle preoccu­
pazioni della popolazione, p. es. rendendo obbligatoria la menzione che il prodotto
contiene o trae origine da materiali geneticamente modificati.

La comunicazione dei rischi per la salute e l’ambiente


36. La comunicazione dei rischi e dei pericoli per la salute e per l’ambiente è una delle
aree più delicate e controverse della comunicazione pubblica. Fornire alla popolazio­
ne informazioni insufficienti o incomplete circa una situazione di rischio può privare
i cittadini della possibilità di prendere misure precauzionali o preventive e può avere
serie conseguenze, in qualche caso può costare letteralmente la vita. Quando un’in­
formazione tempestiva può ridurre o eliminare una minaccia per la salute o per l’am­
biente, dovrebbe essere obbligatorio, per chi possiede tale informazione, renderla
immediatamente disponibile alla popolazione potenzialmente interessata.

37. La comunicazione del rischio dovrebbe tendere a trasmettere alla popolazione poten­
zialmente interessata un’informazione obiettiva sul reale livello di rischio al quale è o
potrebbe essere esposta. Tuttavia ci sono molti ostacoli che rendono difficile il con­
seguimento di questo obiettivo.

38. Comunicare al pubblico situazioni di rischio per la salute vuol dire spesso riferirsi a
fatti tecnici complessi utilizzando una terminologia da profani senza perdere in esat­
tezza dell’informazione. Talvolta ciò comporta la necessità di colmare una lacuna fra
percezione pubblica e fatto oggettivo, al fine di ristabilire la realtà della situazione.
In alcuni campi questo può significare anche comunicare incertezza o diversità di
opinioni. Questioni etiche e politiche possono essere messe in gioco. Ma tutte queste
non sono comunque buone ragioni per evitare la comunicazione; al contrario queste
sono le aree in cui si riscontrerà il maggiore interesse pubblico.

39. Se le autorità pubbliche sottostimano i rischi o i pericoli per la salute derivanti da


incidenti, attività o prodotti, o se semplicemente l’informazione non viene diffusa,
ciò può portare all’instaurarsi di un circolo vizioso di scarsa comunicazione e compor­
terà una perdita della fiducia da parte dei cittadini. La popolazione non crederà più
alle informazioni di fonte ufficiale, adottando le propria versione molto concreta del
principio di precauzione. Le autorità pubbliche saranno così rinforzate nella loro
credenza che il pubblico è irrazionale, e saranno sempre meno portate a condividere
con la popolazione le informazioni sui rischi per timore che esse provochino reazioni
sproporzionate.

176
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
40. Se il rischio è sovrastimato, ciò può causare un ingiustificato stress psicologico, che
può a sua volta essere costituire o essere causa di un significativo e misurabile
impatto sulla salute pubblica. Una comunicazione efficace del rischio dovrebbe perciò
percorrere la strada che passa tra il causare compiacenza (complacency) ed il causare
allarme. D’altra parte non si dovrebbero mai invocare i problemi per la salute indotti
dall’informazione come scusa per trattenere le informazioni, quando queste potrebbe­
ro consentire l’adozione di azioni precauzionali atte a ridurre una minaccia significa­
tiva per la salute o per l’ambiente.

41. Forse la maggior sfida nella comunicazione delle situazioni di rischio si attua nelle
situazioni di incertezza circa il livello o la natura del rischio. Sebbene la valutazione
possa basarsi spesso su alti livelli di certezza scientifica, tuttavia la valutazione di
rischio poggia su un’ampia gamma di modelli previsionali, e perciò il livello di incer­
tezza - e la possibilità di produrre valutazioni di rischio ampiamente differenti - è di
gran lunga più grande. E’ dunque cruciale che la comunicazione di rischio rispetti
pienamente il principio di precauzione alla luce di ogni possibile incertezza, e che
ogni realistico dubbio e lacuna nella conoscenza siano comunicati alla popolazione.

La valutazione dei rischi


42. La comunicazione del rischio spesso equivale al comunicare i risultati della valutazio­
ne di rischio. Per questo motivo la questione di come i rischi vengono valutati assume
rilevanza centrale.

43. La valutazione del rischio può costituire uno strumento potente quando riguarda
sistemi ben delineati, dove i rischi sono ben definiti (p.es. il traffico). Ma in passato
è stata applicata troppo frequentemente anche a sistemi complessi, dove i rischi sono
scarsamente definiti e/o completamente imprevedibili (p.es peer gli organismi gene­
ticamente modificati). Questo ha contribuito, in qualche modo, ad accrescere lo
scetticismo con cui la gente ha accolto negli ultimi decenni le informazioni sulla
salute e la sicurezza.

44. I Governi dovrebbero incoraggiare l’identificazione e la quantificazione del rischio


nella misura massima possibile in ogni valutazione di rischio, riducendo in tal modo,
per quanto possibile, il numero della valutazioni basate su modelli. Per quanto ri­
guarda le valutazioni rimanenti è importante che siano chiaramente precisate e che il
principio di precauzione sia rigorosamente applicato.

45. A parte la difficoltà di quantificare i rischi in modo accurato e affidabile, la questione


della loro accettabilità dipende da un ventaglio di altri problemi che interessano i
giudizi soggettivi di valore. Ciò implica la necessità di un ampio apporto sociale nei
processi decisionali inerenti le situazioni di rischio. Il ruolo dei giudizi di valore e il
trattamento dell’incertezza scientifica nella valutazione di rischio sono sviluppati più
ampiamente nell’allegato 1.

177
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
La prevenzione dei rischi
46. La maggior parte dei rischi e dei pericoli nella società moderna non sono inevitabili,
piuttosto nascono come risultato, diretto o indiretto, delle attività umane. L’obietti­
vo di fondo di qualsiasi politica inerente la comunicazione dei rischi deve essere
quello di diminuire e, dove possibile, di eliminare i rischi evitabili. La comunicazione
del rischio non dovrebbe essere un processo attraverso cui il governo o l’industria
tentano di far apparire più accettabili per la popolazione rischi evitabili, presentan­
doli come “dati di fatto”.

47. La comunicazione di rischio dovrebbe essere vista nel più ampio contesto di un ap­
proccio preventivo. Un’efficace comunicazione di rischio dovrebbe in molti casi non
soltanto guidare gli individui a minimizzare la loro esposizione al pericolo, ma anche
esercitare una pressione pubblica per eliminare la fonte del pericolo.

48. Allo stesso modo, la valutazione dei rischi dovrebbe essere vista nel più ampio conte­
sto di un movimento verso una società il cui sviluppo è sostenibile, basata su una
produzione pulita. Le valutazioni di rischio standard possono fornire informazioni,
con le sopracitate limitazioni, circa la probabilità del verificarsi di determinati eventi
e delle loro possibili conseguenze. Comunque questo dovrebbe costituire soltanto
uno degli elementi nel processo decisionale circa l’opportunità di continuare o meno
con un’attività che dà origine a situazioni di rischio. Un’eccessiva enfasi su questo
aspetto può diminuire la considerazione di altre problematiche quali i bisogni sociali,
la disponibilità di soluzioni alternative o l’irreversibilità degli effetti dannosi.

49. In fin dei conti la società ha bisogno di adottare un approccio completamente nuovo
ai rischi ed ai pericoli - un approccio preventivo e proattivo, piuttosto che reattivo e
basato sulla riduzione del danno dopo che l’evento si è verificato. Le tecnologie
pervasive, che si ritiene ragionevolmente abbiano la potenzialità di produrre effetti
dannosi sostanziali, irreversibili e incontrollabili non dovrebbero essere sviluppate
fino a quando non sia stato stabilito, senza ragionevole dubbio, che esse non produr­
ranno tali effetti.

LA PARTECIPAZIONE DEL PUBBLICO E DELLE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE

50. La partecipazione della popolazione e delle ONG ai processi decisionali di carattere


istituzionale per quanto riguarda le questioni della salute e dell’ambiente è auspica­
bile poiché tende a migliorare la qualità delle decisioni e ad accresce il livello del
consenso pubblico rispetto alle conseguenze di tali decisioni. In modo meno tangibi­
le, ma non meno importante, ci si può aspettare che una società in cui la gente si
rende conto che può far sentire la propria voce e può influire sulle decisioni abbia un
morale più alto rispetto a una in cui la popolazione percepisce di non avere alcuna
voce in capitolo per quanto riguarda le condizioni di vita e di lavoro. Questo fattore
ha implicazioni numerose e di vasta portata che non dovrebbero essere ignorate,
anche se difficili da quantificare.

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
51. La Convenzione di Århus fornisce un’ampia cornice legislativa a tale partecipazione,
stabilendo i requisiti minimi per la partecipazione pubblica alle decisioni su iniziati­
ve specifiche (art. 6), su piani, programmi e politiche (art. 7) e in generale su norme
e regolamenti (art. 8) relative all’ambiente.

52. È necessario rafforzare ulteriormente le possibilità di partecipazione pubblica ai pro­


cessi decisionali che hanno significative conseguenze per la salute, sia attraverso la
Convenzione che con altre iniziative. Per esempio, si dovrebbero compiere altri passi
avanti per contemplare la partecipazione pubblica nei processi autorizzativi inerenti
il trasporto delle scorie nucleari o di altri rifiuti pericolosi, un’attività che ha evidenti
implicazioni sulla salute. Analogamente le incertezze nel campo degli organismi ge­
neticamente modificati rendono obbligatoria la scelta di prevedere una partecipazio­
ne pubblica nei processi decisionali riguardanti questo ambito quanto meno pari a
quella attuata per le altre attività (elencate nell’Allegato 1 della Convenzione).

53. Non si dovrebbe permettere che decisioni assunte in ambito imprenditoriale o di


investimento finanziario limitino la partecipazione pubblica in alcun modo, ma piut­
tosto si dovrebbero incoraggiare i governi a mantenere ed ampliare i meccanismi di
partecipazione già esistenti.

Le valutazioni di impatto sull’ambiente e la salute


54. Negli ultimi decenni, la valutazione di impatto ambientale (VIA) dei progetti ha
rappresentato un meccanismo particolarmente importante per coinvolgere la popola­
zione in alcune categorie di processi decisionali, in un numero crescente di Paesi.
Nondimeno si deve riconoscere che nella presente forma la VIA, come la correlata
disciplina della valutazione del rischio, non ha impedito la diffusione di tecnologie e
di pratiche pericolose per l’ambiente.

55. È possibile avvalersi dell’esperienza fatta con la VIA e incrementare la sua efficacia in
tre modi: in primo luogo assegnando alla valutazione di impatto sulla salute un
rilievo maggiore di quello attribuito fino ad ora; in secondo luogo allargando la
partecipazione del pubblico, specialmente quando si tratta di stabilire il campo d’azione
della VIA; in terzo luogo aumentando il numero delle categorie di processi decisionali
considerati, includendo quelli inerenti le politiche, i piani, i programmi, le leggi
sull’ambiente o sulla salute correlata all’ambiente. Limitare la VIA a livello dei proces­
si decisionali sui progetti è come fidarsi di una soluzione sull’ultimo anello della
catena.

Buone pratiche
56. Vi sono precise condizioni, tutte altrettanto importanti, per raggiungere una vera
partecipazione pubblica, evitando un coinvolgimento che sia solo di facciata. Fra i
principali fattori di una efficace partecipazione vi sono:

a. la possibilità di un coinvolgimento della popolazione nei processi decisionali,

179
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
nelle fasi preliminari e in itinere;

b. una comunicazione adeguata e tempestiva nei confronti delle parti interessate;

c. l’accesso pubblico alle informazioni rilevanti per il processo decisionale, con un’at­
tiva diffusione delle informazioni chiave al pubblico interessato;

d. la dovuta attenzione agli input che provengono dal pubblico;

e. decisioni ponderate nei confronti di tutte le controversie sostanziali originate


dalla partecipazione pubblica;

f. la trasparenza nei processi decisionali, mettendo a disposizione del pubblico an­


che la raccolta di tutte le opinioni espresse e i resoconti delle riunioni tenute con
i soggetti decisori ;

g. la formazione dei funzionari pubblici al fine di sostenere la partecipazione pubbli­


ca;

h. una infrastruttura di supporto per la partecipazione del pubblico e delle ONG,


comprese le misure necessarie per superare gli ostacoli finanziari alla partecipa­
zione;

i. la costruzione di competenze e capacità produttive a lungo termine che rafforzino


le ONG.

57. Non si dovrebbe considerare la partecipazione pubblica come una pura questione di
adempimenti procedurali e formali. Per quanto possibile il contenuto delle decisioni
dovrebbe rispecchiare gli input derivanti dalla partecipazione pubblica, specialmente
gli input di soggetti i cui diritti o legittimi interessi sono particolarmente coinvolti
dal processo decisionale in corso.

La partecipazione pubblica nei piani nazionali e locali per la salute ambientale


58. Sebbene il processo decisionale per quanto riguarda i piani nazionali e locali per la
salute ambientale (Ntional and Local Environmental Health Action Plans, rispettiva­
mente NEHAPs e LEHAPs) si riferisca soltanto ai piani concernenti la salute e l’am­
biente, si tratta evidentemente di un processo importante in questo contesto. La
risoluzione che accompagna l’adozione della Convenzione di Århus enfatizza indiret­
tamente l’applicabilità della Convenzione ai processi decisionali riguardanti i piani
nazionali per la salute ambientale.

59. L’indicazione data dal gruppo di lavoro NEHAP del Comitato Europeo per l’Ambiente e
la Salute (European Environment and Health Committee’s NEHAP Task Force) contiene
varie raccomandazioni e suggerimenti per quanto riguarda la consultazione e la parte­

180
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
cipazione pubblica. Oltre a sottolineare la rilevanza delle Linee Guida di Sofia (vedi
paragrafo 7), l’indicazione fa riferimento alla necessità di una strategia della parteci­
pazione pubblica e definisce come “assiomatico” il fatto che i pareri della cittadinan­
za siano influenti.

60. Un consulto dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della


Sanità (VHO/EURO) sull’informazione e la partecipazione pubblica nelle questioni
della salute ambientale ha analizzato la situazione nei Paesi europei ed ha prodotto
un elenco di raccomandazioni su come affrontare questi problemi.

61. Lo studio di scenario diffuso dal Centro Regionale per l’Ambiente dell’Europa Centrale
e Orientale (Regional Environmental Centre for Central and Eastern Europe, REC) mo­
stra che mentre alcuni paesi hanno dato alla popolazione ampie possibilità di parte­
cipazione nei processi decisionali inerenti i NEHAP, in altri si verifica un coinvolgi­
mento minimo o nullo. Nel caso dei piani locali LEHAPs (o di iniziative similari come
l’”Agenda locale 21” o le “Città sane”) sembra che si sia realizzato un più elevato
livello di partecipazione. Sebbene l’analisi REC abbia coperto una selezione di paesi
relativamente piccola e in una fase iniziale dei processi NEHAP/LEHAP, i suoi risultati
indicano che c’è ancora molto spazio per migliorare.

Forme di partecipazione
62. Nella maggior parte dei processi decisionali pubblici, lo scopo della partecipazione
pubblica è quello di assicurare che la popolazione sia stata adeguatamente consultata
e che i punti di vista espressi siano stati realmente presi in esame. Le decisioni vere
e proprie sono generalmente adottate dalle amministrazioni pubbliche operanti sotto
l’autorità di governi eletti.

63. In alcuni casi tuttavia, per esempio dove vengono utilizzati lo strumento referendario
o il diritto di iniziativa legislativa popolare, la cittadinanza o le ONG sono realmente
soggetti decisori o co-decisori. L’uso fruttuoso di questi strumenti di “democrazia
diretta” in un piccolo numero di Paesi non soltanto fornisce modelli interessanti da
seguire in altri Paesi, ma suggerisce anche che è necessario non circoscrivere la
partecipazione pubblica nella realizzazione di consultazioni pubbliche all’interno di
un processo decisionale in corso. Può anche voler dire esaminare le stesse strutture
del processo decisionale e svilupparne di nuove (p.es. opzioni a scelta multipla) in
grado di rafforzare la partecipazione della popolazione.

64. I computer aprono nuove possibilità per il coinvolgimento della popolazione nei
processi decisionali. Così come l’uso della tecnologia informatica ha trasformato la
modalità di trattamento delle informazioni, allo stesso modo potrebbe avere un im­
patto simile sui processi di formazione delle decisioni.

181
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Chi ha il diritto di partecipare?
65. In linea di principio, l’obiettivo delle partecipazione popolare è dare a ciascuno dei
componenti la società l’opportunità di partecipare. I processi decisionali di livello
locale dovrebbero in generale permettere la diretta partecipazione del pubblico, e
dovrebbe essere lo stesso, per quanto possibile, anche negli altri processi decisionali.

66. In pratica normalmente i cittadini devono organizzarsi in gruppi per poter partecipare
efficacemente ai processi decisionali su larga scala. In tal modo la partecipazione
pubblica assume frequentemente la forma delle ONG. Questo può comportare qualche
ambiguità, dato che il concetto di ONG comprende un’ampia gamma di enti con
differenti interessi, motivazioni e risorse, alcuni dei quali sono autentiche organizza­
zioni di base dei cittadini.

67. È pertanto cruciale distinguere fra partecipazione pubblica e partecipazione di sog­


getti portatori di interessi, e fra le ONG che rappresentano interessi collettivi ed altri
soggetti. E’ auspicabile il coinvolgimento di tutti i soggetti portatori di interessi nei
processi decisionali riguardanti l’ambiente e la salute, tenendo conto dei loro diffe­
renti bisogni e motivazioni. In ogni caso un’attenzione particolare dovrebbe essere
dedicata a incoraggiare la partecipazione delle ONG che perseguono un interesse
pubblico promuovendo obiettivi inerenti l’ambiente e la salute e per superare gli
ostacoli alla loro partecipazione, compresa la ristrettezza di risorse. Dato che le don­
ne sono i principali soggetti di cura dei bambini, malati e disabili, è importante
assicurare anche loro pari opportunità nonché il rispetto dei diritti dei bambini.

Trasparenza ed equità nei processi decisionali


68. La buona amministrazione richiede l’indipendenza inequivocabile delle istituzioni con
compiti regolamentari da coloro la cui azione le stesse cercano di regolare. Per questo
motivo, per una questione di correttezza, coloro la cui attività è controllata da un’isti­
tuzione non dovrebbero avere una rappresentanza nella stessa o avere con la stessa
relazioni finanziarie.

69. È altresì importante che l’influenza che i soggetti portatori di interesse hanno sia
esercitata in modo trasparente. Si dovrebbero pertanto redigere e conservare su un
registro pubblico i verbali di ogni riunione dei decisori competenti per la regolamen­
tazione negli ambiti dell’ambiente e della salute con i rappresentanti di lobby di
qualsivoglia interesse, nonché la registrazione dei contributi finanziari ricevuti da
qualsiasi fonte e in qualunque forma.

70. Le considerevoli somme di denaro impiegate dalle grandi compagnie multinazionali


nel mantenere gruppi di pressione e staff di ricerca in tutti i maggiori centri di
governo superano ampiamente il finanziamento che può essere raccolto dalle ONG di
interesse pubblico. Mentre alcune parti in causa hanno consolidati canali di comuni­
cazione con il governo, la stessa cosa non si può spesso dire per le ONG di interesse
pubblico. Perciò si dovrebbero intraprendere gli sforzi necessari per compensare l’am­

182
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
pia sperequazione fra le risorse e le capacità di influenza a disposizione delle diffe­
renti categorie dei soggetti portatori di interesse, al fine di creare un campo di
confronto maggiormente equilibrato.

71. Gli studi realizzati in occasione del rilascio di licenze per lo smaltimento di sostanze
potenzialmente inquinanti dovrebbero essere progettati e realizzati da enti indipen­
denti, e i costi relativi dovrebbero essere calcolati come parte dei costi di sviluppo ed
essere sostenuti dalle società interessate.

ACCESSO ALLA GIUSTIZIA

72. I diritti di partecipazione e informazione, o per meglio dire, il diritto ad un ambiente


salubre, sono di valore limitato se non vi è alcuno strumento che consenta di conte­
stare le violazioni di tali diritti. Perciò l’accesso alla giustizia è un elemento chiave
nel promuovere un significativo coinvolgimento dei cittadini nelle questioni dell’am­
biente e della salute.

73. La Convenzione di Århus fornisce una cornice legale minimale per quanto riguarda la
possibilità di rivolgersi alla giustizia per le questioni ambientali e la definizione di
“ambientale” contenuta nella Convenzione suggerisce che essa dovrebbe essere este­
sa alle questioni della salute collegate all’ambiente. La possibilità di rivolgersi alla
giustizia per le questioni più generali della salute, che attualmente esula dal campo
d’azione della Convenzione, dovrebbe essere incoraggiata, rafforzando anche la parte
inerente la salute e la sicurezza dei lavoratori.

74. Estesi diritti alla costituzione in giudizio dovrebbero essere garantiti laddove sono in
gioco interessi che riguardano l’ambiente e la salute pubblica, accrescendo in tal
modo, attraverso il sostegno pubblico, la forza della legge. Laddove possono essere
intaccati interessi di carattere generale o di varia natura (inclusi interessi non riguar­
danti il genere umano), si dovrebbe garantire alle ONG che rappresentano tali interes­
si di costituirsi come parte civile.

75. Si dovrebbe cercare di abbattere le barriere, di carattere pratico o finanziario, che


impediscono il ricorso in giudizio, p. es. attraverso la fornitura di meccanismi di
aiuto legale e di esenzione dai costi processuali qualora si tratti di casi di pubblico
interesse. Ci dovrebbe essere la possibilità di emanare decreti ingiuntivi per prevenire
azioni che potrebbero causare seri e irreversibili danni alla salute o all’ambiente.

76. Dato che le possibilità di garantire la facoltà di costituirsi in giudizio o di ottenere


un’ingiunzione dipendono spesso dal riuscire a stabilire un certo grado di probabilità
di nesso causa-effetto, è auspicabile definire chiare regole giuridiche per la determi­
nazione del nesso causale e per l’ammissibilità della prova dinanzi alla corte nei casi
riguardanti l’ambiente e la salute, tenendo conto della necessità di applicare il prin­
cipio di precauzione, qualora ci si trovi di fronte a situazioni di incertezza scientifica

183
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
o di divergenza degli standard.

77. Al fine di abbassare la soglia di accesso alla giustizia ed assicurare valutazioni spe­
cialistiche di merito nel corpo giudicante, i governi dovrebbero considerare la possi­
bilità di istituire un ufficio di Difensore Civico, con competenze nelle materie inerenti
l’ambiente e la salute.

RACCOMANDAZIONI PER L’AZIONE

A. I Governi dovrebbero adoperarsi per accelerare l’entrata in vigore della Convenzione


ECE sull’Accesso all’Informazione, sulla Partecipazione Pubblica ai Processi Decisiona­
li e sull’Accesso alla Giustizia nelle Questioni Ambientali (ECE Convention on Access
to Information, Public participation in decision-making and Access to Justice in
Environmental Matters/ Convenzione di Århus) e applicare quanto prevede la Conven­
zione con la massima estensione possibile in attesa della sua entrata in vigore. Gli
Stati non firmatari dovrebbero essere incoraggiati ad approvarla, ad accettarla o ad
aderirvi non appena se ne verifichi l’opportunità.

B. Si dovrebbe dare grande enfasi alle problematiche della salute nel corso delle prossi­
me fasi di implementazione e ulteriore sviluppo della Convenzione di Århus. La Segre­
teria esecutiva dell’ECE dovrebbe essere invitata a prendere in considerazione gli
aspetti più rilevanti di questo documento, in preparazione della Prima Assemblea
delle Parti che hanno aderito alla Convenzione. VHO/EURO dovrebbe convocare un
piccolo gruppo di lavoro, che comprenda rappresentanti dei Governi e delle ONG
operanti nei settori dell’ambiente e della salute, per analizzare le varie opzioni possi­
bili al fine di rafforzare i diritti della popolazione all’informazione, la partecipazione
e la giustizia nella sfera della salute, includendo anche la possibilità di assistere,
quando richiesto, all’Assemblea delle Parti che hanno sottoscritto la Convenzione di
Århus.

C. Si dovrebbe utilizzare la tecnologia elettronica dell’informazione, compreso Internet,


per massimizzare l’accessibilità pubblica all’informazione sull’ambiente e la salute. A
livello nazionale, i governi dovrebbero identificare le categorie di informazioni sul­
l’ambiente e la salute da rendere disponibili su Internet. A livello internazionale si
dovrebbe costituire una rete completa, integrata e “user-friendly” delle banche dati
riguardanti le questioni dell’ambiente e della salute, con lo scopo di fornire alla
popolazione, da un capo all’altro della Regione, un accesso continuo, tempestivo e a
basso costo, all’informazione sull’ambiente e la salute, tramite Internet. Si dovrebbe
istituire una task force formata da rappresentanti dell’OMS, UNEP/Infoterra, ECE, OCSE,
e dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, dei Governi e delle ONG, per svolgere questo
compito, anche attraverso queste azioni:

a. realizzando e migliorando le connessioni tra le banche dati esistenti;

184
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
b. colmando le lacune nei dati e migliorando la loro comparabilità;

c. sviluppando e applicando i criteri più evoluti per definire quali siano gli elementi
costitutivi di un accesso “user friendly”;

d. identificando e, per quanto possibile, mettendo in atto misure per incrementare


l’estensione dell’accesso pubblico a Internet nella Regione Europea, inclusa la
fornitura di assistenza tecnica e finanziaria;

e. coordinandosi con altre iniziative similari mirate a soddisfare i bisogni di istitu­


zioni scientifiche, organismi legislativi ed altri.

D. Pur rispettando l’indipendenza dei mezzi di comunicazione, i governi dovrebbero uti­


lizzare la loro influenza per incoraggiare l’utilizzo dei media per la promozione di
obiettivi di protezione ambientale e di salute, attraverso modalità come, ad esempio,
annunci televisivi di pubblica utilità, condizionando la concessione di licenze con la
richiesta di inserire nel palinsesto una data percentuale di programmi socialmente
utili, limitando la pubblicità di prodotti dannosi per la salute o per l’ambiente.

E. Si dovrebbe costituire un gruppo di lavoro guidato dall’Ufficio Regionale per l’Europa


dell’OMS, coinvolgendo i rappresentanti dei media, i professionisti della salute legata
all’ambiente, le ONG e altri partner che hanno un ruolo chiave nella valutazione o
nella comunicazione del rischio, per elaborare linee guida per la comunicazione fra
questi partners e con il pubblico in generale, per quanto riguarda le minacce all’am­
biente o alla salute, comprese le calamità, tenendo in conto la necessità di:

a. coordinare tale attività con il rilevante lavoro che sta svolgendo il Network della
Comunicazione per la Salute in Europa dell’OMS ( WHO’s European Health Commu­
nication Network) e altri organismi come il Programma Internazionale per la Sicu­
rezza Chimica (International Programme on Chemical Safety);

b. applicare il principio di precauzione nella valutazione dei rischi e adottare un


approccio più preventivo e pro-attivo nei confronti dei pericoli, fra l’altro trasfe­
rendo l’onere della prova su coloro che promuovono nuove tecnologie potenzial­
mente pervasive, chiedendo che sia stabilito, al di là di ogni ragionevole dubbio e
prima della loro implementazione, che tali tecnologie non comportano effetti con­
trari alla salute o all’ambiente rilevanti, irreversibili o incontrollabili.

F. I Ministeri della Sanità e dell’Ambiente dovrebbero cooperare nello sviluppare sistemi


nazionali per la valutazione strategica dell’impatto sull’ambiente e sulla salute, che
prevedano il requisito della partecipazione pubblica. Si dovrebbe invitare l’Assemblea
della Convenzione ECE per la Valutazione di Impatto Ambientale in Contesto Tran­
sfrontaliero (ECE Convention on Environmental Impact Assesment in a Tranboundary
Context) a prendere in considerazione l’avvio di un negoziato per un Protocollo sulla

185
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
Valutazione Strategica di Impatto sull’Ambiente e la Salute in contesto tranfrontaliero
e non, che preveda la partecipazione pubblica e che sia in grado di affrontare le
conseguenze sulla salute umana.

G. Al fine di stimolare una maggiore attenzione nei confronti della partecipazione pub­
blica, nell’ambito della Regione Europea, l’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS
(WHO/EURO) dovrebbe provvedere alla produzione di un manuale di buone pratiche
per quanto riguarda la partecipazione pubblica nelle questioni inerenti l’ambiente e la
salute, avvalendosi delle esperienze già realizzate in quest’area.

H. I Governi dovrebbero mantenere e rafforzare i loro sforzi nel coinvolgere il pubblico e


le ONG nei processi decisionali in materia di ambiente e salute. Si dovrebbe dedicare
una particolare attenzione a incoraggiare la partecipazione delle ONG di interesse
pubblico che stanno perseguendo obiettivi di salute e di tutela dell’ambiente, al
superamento degli ostacoli alla loro partecipazione, compresa la limitata disponibili­
tà di risorse. In particolare si dovrebbe prevedere la partecipazione pubblica nell’ela­
borazione e nell’implementazione dei Piani nazionali e Locali di azione per la salute
ambientale (NEHAPs e LEAPs) e delle iniziative correlate riferentesi all’Agenda 21.,
tenendo conto delle linee guida REC, delle raccomandazioni emerse dalla consultazio­
ne di Michelstadt e dalle indicazioni della Task Force NEHAP.

I. Si dovrebbe assicurare la possibilità del ricorso alla giustizia affinché la popolazione


possa contrastare il mancato rispetto dei diritti di informazione e partecipazione e le
infrazioni delle leggi sulla tutela della salute e dell’ambiente. Si dovrebbe applicare
una interpretazione ampia del diritto di costituirsi in giudizio. Si dovrebbe garantire
alle ONG di pubblico interesse, che promuovono la protezione della salute e dell’am­
biente, il diritto di costituirsi parte civile laddove gli interessi che le stesse tutelano
possano essere minacciati. Dovrebbero essere messi in atto gli sforzi necessari per
superare le barriere pratiche ed economiche che ostacolano l’accesso alla giustizia,
per esempio attraverso strumenti di supporto legale e attraverso la riduzione o l’esen­
zione da oneri finanziari. Inoltre dovrebbe esserci la possibilità di emanare decreti
ingiuntivi nel caso possano verificarsi danni gravi o irreversibili alla salute o all’am­
biente. I Governi dovrebbero prendere in esame l’istituzione di un Difensore civico
competente per le questioni dell’ambiente e della salute.

J. I principi della Convenzione di Århus dovrebbero essere applicati ai processi decisio­


nali di carattere internazionale attinenti l’ambiente e la salute. In particolare si do­
vrebbe permettere alle ONG di partecipare efficacemente alla predisposizione, da par­
te delle organizzazioni intergovernative, dei documenti che hanno significative im­
plicazioni sulla salute e sull’ambiente.

186
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
ALLEGATO 1
Alcune considerazioni chiave sulla valutazione del rischio

Introduzione
1. La metodologia di valutazione del rischio si è sviluppata rapidamente negli ultimi
decenni e su di essa si è fatto sempre maggior affidamento come strumento per
l’assunzione di decisioni circa le attività a rischio. Dato che le varie tecniche di
valutazione del rischio sono largamente utilizzate dai decisori, e considerando il fatto
che gli esiti della valutazione spesso formano la sostanza di ciò che viene comunicato
al pubblico, è importante che si riconoscano e si comprendano i limiti della valutazio­
ne del rischio così come essa viene correntemente svolta. Altrimenti il suo utilizzo
può portare a una fiducia mal riposta nei confronti di attività potenzialmente perico­
lose e la comunicazione del rischio così basata è fuorviante.

2. La pratica della valutazione del rischio, come è stata esercitata negli ultimi decenni,
ha accompagnato, e in un certo senso legittimato, molte attività distruttive per
l’ambiente, per esempio l’introduzione nell’ambiente e la produzione di prodotti chi­
mici tossici e non biodegradabili. Pertanto non è sorprendente che il processo di
valutazione sia guardato dalla cittadinanza con un certo scetticismo.

L’incertezza scientifica
3. Una delle questioni fondamentali nella valutazione del rischio consiste nel fare i conti
con l’incertezza scientifica. Con il crescere della complessità della società moderna,
crescono anche le difficoltà nel valutare in dettaglio e con cura i rischi e i pericoli. Ci
può essere incertezza sia sulla probabilità che un evento si verifichi che sulla dimen­
sione e la natura delle sue conseguenze. Queste incertezze possono nascere o posso­
no essere accresciute da vari fattori:

a. mancanza di dati: per esempio la sola quantità dei prodotti chimici che stanno
arrivando sul mercato rende utopistica la possibilità di eseguire dei test globali;

b. fonti dei dati non disinteressate: talvolta le principali informazioni disponibili


circa i rischi connessi con una tecnologia provengono da coloro che hanno inte­
resse nel promuoverla;

c. la notevole complessità delle interazioni fra l’uomo e l’ambiente: ci sono troppe


possibili cause per ogni effetto e troppi parametri da considerare per ogni causa;

d. l’emergere di nuove tecnologie (p.es. l’ingegneria genetica) per le quali non c’è
ancora un corpus consistente e accumulato negli anni di esperienze e di dati;

e. la separazione di causa ed effetto nello spazio (p.es. nel caso di inquinamento


ampiamente diffuso) e nel tempo (p. es. per quanto riguarda gli effetti intergene­
razionali) rende difficile provare le connessioni causali;

187
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
f. gli effetti sinergici, aggiuntivi e cumulativi ( p.es. il non tener conto di un pre­
esistente accumulo di sostanze tossiche nel corpo);

g. sorgenti di pericolo non previste o non identificate;

h. sensibilità variabili fra le popolazioni.

Nella misura in cui la valutazione del rischio manca di ammettere e sottolineare


esplicitamente queste incertezze, essa dà l’illusione di una precisione e di un’obietti­
vità che non è giustificata.

4. Ci sono vari gradi di incertezza in ogni valutazione del rischio. Questa incertezza
rende imperativa l’applicazione del principio di precauzione, tenendo conto global­
mente dei bisogni della società. Storicamente si sarebbero potuti evitare un maggior
numero di danni per la salute e/o per l’ambiente attraverso una più stretta applicazio­
ne del principio di precauzione. Ciò vale tanto per gli eventi non pianificati e non di
routine (per esempio gli incidenti chimici o nucleari) che per i rischi connessi con
attività routinarie o con l’esposizione continuativa ai fattori dell’ambiente (p. es.
raggi ultravioletti, piombo, organofosfati, fumo del tabacco). Il principio di precau­
zione dovrebbe essere il fattore determinante nel valutare l’introduzione nell’ambien­
te di fattori inquinanti che possono avere un effetto dannoso per la salute della
popolazione.

5. Il principio di precauzione richiede che i decisori tengano conto non solo della pos­
sibilità che un’ipotesi sia sbagliata (grado di incertezza) ma anche della natura e
della dimensione delle conseguenze, se tale ipotesi fosse sbagliata. Alcune situazioni
di rischio sono inaccettabili non perché abbiano un’alta probabilità di verificarsi, ma
perché le conseguenze, se dovessero accadere, sono gravi. Alla luce di tutto ciò,
l’eventualità di effetti irreversibili o duraturi (come nel caso di inquinanti organici
persistenti) richiede un approccio differente da quello necessario nel caso di situazio­
ni che comportano effetti transitori.

I giudizi di valore
6. Un secondo elemento importante che deve essere considerato per quanto riguarda la
valutazione del rischio è il ruolo giocato dai giudizi di valore nei processi decisionali
inerenti le situazioni di rischio e di pericolo.

7. La comunità scientifica ha una particolare responsabilità nell’effettuare al meglio la


valutazione del rischio e del pericolo e nell’identificare il livello di incertezza insito in
tale valutazione. Tuttavia, persino nel caso di valutazioni semplicemente quantitati­
ve, gli scienziati possono avere opinioni molto discordanti. La valutazione scientifica
non interviene in una situazione politicamente neutra. Quando si utilizzano, per de­
scrivere un livello di rischio, attributi qualitativi come “improbabile”, “significativo”,
“apprezzabile”, o “rilevante”, viene chiamato in causa un giudizio che va ben al di là

188
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
della piena conoscenza dei fatti. Pertanto è necessario assicurare che , per quanto
possibile, i processi decisionali sui rischi si avvalgano di pareri scientifici indipen­
denti da ogni pressione economica o politica.

8. Mentre la scienza fornisce la base di partenza per una valutazione del rischio, la
decisione su quale sia un rischio accettabile è essenzialmente un giudizio di valore.
L’accettabilità del rischio può dipendere da molti altri fattori oltre alla sua valutazio­
ne quantitativa, p. es. se si tratta di un rischio scelto o imposto, se si possa evitarlo
facilmente, se i vantaggi di una data attività o prodotto superano i rischi conseguen­
ti, se la distribuzione di tali rischi sulla popolazione sia correlata alla distribuzione
dei benefici.

9. Sebbene parte della valutazione del rischio sia di competenza della scienza, il fatto
che la valutazione coinvolga giudizi di valore rende essenziale la partecipazione in
tutte le fasi del processo decisionale di coloro che dovranno sopportare il rischio.
Sono stati adottati vari modelli per riunire esperti, legislatori e cittadini, al fine di
dibattere circa la gestione dei rischi: conferenze per la formazione del consenso,
comitati consultivi di cittadini (“juries and citizens” advisory committees). Tuttavia
l’utilizzo di tali metodi costituisce l’eccezione piuttosto che la regola. Dovrebbero
essere più ampiamente utilizzati e le esperienze fatte dovrebbero essere diffuse.

10. Al fine di assicurare la trasparenza nella valutazione del rischi, i particolari degli
studi presentati per la valutazione di rischio onde ottenere la concessione di licenze
dovrebbero essere resi di pubblico dominio ed essere completamente disponibili tra­
mite Internet.

La versione originale è disponibile all’indirizzo www.who.dk/London99/PUBLICO2e.htm


Traduzione di Vittorio Curzel

189
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
SCHEDA 8

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute


(The Verona Declaration on Investment for Healt)
Verona, Italia, 5-9 luglio 2000

LA SFIDA DI VERONA

Investire in salute significa promuoverne lo sviluppo


L’inizio del nuovo millennio offre un’occasione unica per promuovere la salute e lo stato di
benessere dei cittadini dei paesi di tutta Europa. Le tecnologie all’avanguardia, l’evoluzio­
ne dei sistemi di comunicazione e il desiderio di riforme socio economiche, costituiscono
i presupposti per migliorare lo stato di salute in modo nuovo ed efficace, un obiettivo
giudicato irrealizzabile in passato. “The Verona Initiative” accresce la conoscenza sulle
migliori strategie da utilizzare al fine di trarre i migliori vantaggi dalle opportunità che ci
offre questo nuovo dibattito.Ciascun settore socio economico può contribuire alla promo­
zione della salute. Gli investimenti in salute, quindi, apporteranno vantaggi all’intera
società anche in termini di prosperità economica.
La Salute è il risultato delle condizioni socio economiche in cui viviamo, e al tempo
stesso, lo stato di salute gioca un ruolo di fondamentale importanza nella determinazione
del benessere socio economico. Salute e ricchezza economica sono quindi interdipenden­
ti. “The Verona Initiative” è la testimonianza di come i corretti investimenti possano dar
vita alle risorse socio economiche, e determinare un evidente miglioramento della salute e
dello stile di vita dei cittadini.
La sfida di Verona, realizzata con il patrocinio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
costituisce uno dei risultati di tre anni di attività attraverso cui, oltre 51 paesi, hanno
messo in comune le professionalità e le esperienze di molteplici settori e discipline.
Iniziata nel 1998, “The Verona Initiative” si è sviluppata con prospettive di livello inter­
nazionale, nazionale, regionale e locale, appartenenti a ciascun paese europeo e sostenu­
te da un’esperienza trentennale nel settore sanitario relativa sia allo sviluppo delle politi­
che di salute sia alla loro attuazione nella pratica.
In virtù di quanto appena esposto, si conferma che:
1) La salute è un bene universale e un diritto umano fondamentale e come tale rappresen­
ta un obiettivo prioritario di sviluppo e una risorsa economica che merita di trovare
sostegno e supporto. Chi gode di buona salute è più produttivo nel lavoro, si rivolge in
misura ridotta al sistema sanitario e gode di maggiori opportunità di prendere parte
alla vita economica, politica e sociale del paese. Gli investimenti in salute, non devono
assolutamente rappresentare un costo, ma devono essere considerati un investimento a
favore del benessere socio economico.
2) Ogni decisione politica si ripercuote sulla salute di un paese. Per tale motivo, un

190
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
investimento in materia di miglioramento dell’istruzione o degli alloggi, o a favore di
ambienti più sani o di un incremento dell’occupazione, è da considerarsi un investi­
mento in salute.
Questo documento di Verona è rivolto a chi si occupa di decisioni politiche ed econo­
miche, di piani e progetti, ai leader di un paese, nonché a chi abbia il potere di
influenzare la salute e di favorirne lo sviluppo.
3) Se le autorità di governo potessero investire nell’aumentare le risorse e le infrastrutture
necessarie all’attuazione delle strategie dimostratesi più efficaci, si aprirebbero le por­
te di un futuro ancor più evoluto e progredito in materia di salute pubblica. Un impe­
gno deciso da parte del governo in tale direzione, costituisce un requisito essenziale
per lo sviluppo e la promozione della salute.
4) La salute di un paese è senza dubbio influenzata, sia positivamente che negativamente
dai cambiamenti sociali, dalle riforme in campo politico ed economico, dall’introduzio­
ne di tecnologie all’avanguardia nonché dalla comunicazione globale. Tuttavia, per
coloro che detengono il potere in campo politico, la sfida consiste nello sfruttare le
opportunità offerte da simili cambiamenti ed evoluzioni in modo che tutti i cittadini
possano godere di uno standard di vita migliore.

La sfida di Verona si basa sui seguenti presupposti:


- riconoscere che qualsiasi decisione strategica, a prescindere dal settore della società di
appartenenza, ha il potere di migliorare e promuovere la salute;
- la valutazione di ciascun piano d’azione, riguardante sia il presente che il futuro, dovrà
essere effettuata in base all’influenza che esercita sui determinati della salute della
popolazione;
- la partecipazione dell’opinione pubblica nel processo decisionale;
- la determinazione effettuata in modo chiaro e preciso, degli obblighi e delle responsa­
bilità soprattutto nei confronti dei cittadini.

La sfida per i governi nazionali:


- dare vita ad un impegno decisivo nei confronti degli investimenti in salute, al fine di
trasformarli in una componente essenziale delle politiche nazionali per garantire ade­
guate politiche di promozione della salute e di risanamento economico;
- assicurare che tutte le scelte politiche prese da tutti i ministeri, abbiano delle ricadute
positive sulla salute dei cittadini di ogni singolo paese;
- creare le basi di un meccanismo semplice e chiaro che permetta di coordinare l’evolu­
zione in campo politico nei diversi ambiti di governo;
- definire le responsabilità e gli obblighi allo scopo di favorire e promuovere la salute
all’interno di ciascun ambiente politico (non solo all’interno del Ministero della Sani­
tà);
- stabilire una mirata strategia comunicativa che consenta di stimolare l’unione fra set­
tori economici, ambienti politici e di governo, amministrazioni locali e regionali;
- predisporre un controllo dei ruoli e delle competenze professionali necessarie alla di­
vulgazione delle strategie di “investimenti in salute”, nonché fornire adeguato soste­
gno ai programmi di sviluppo sociale e economico;

191
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
- creare le condizioni necessarie affinché le istituzioni regionali e locali mettano in atto
le politiche di “investimenti in salute”;
- provvedere alla regolare pubblicazione di una rivista relativa ai progressi compiuti per
migliorare la salute pubblica;
- riconoscere che “gli investimenti in salute” rappresentano una questione di tipo etico
e costituiscono un investimento nello sviluppo sociale ed economico.

La sfida per gli enti locali e regionali:


- creare leadership per la promozione della salute e sostenere l’impegno per investire in
salute;
- confermare l’esistenza di piani di investimento locali e regionali, rivolti allo sviluppo
economico, al miglioramento delle condizioni ambientali, alla fornitura di pubblici
servizi e all’accrescimento dello stato di benessere;
- stabilire una serie di precisi obiettivi legati allo sviluppo socio economico sostenibile,
al fine di migliorare le condizioni di vita della popolazione;
- determinare le procedure necessarie alla promozione della salute in ciascun ambito
governativo, sia a livello locale che regionale;
- coinvolgere i cittadini nelle decisioni in materia di salute pubblica e rispettare le
differenze culturali esistenti fra minoranze e gruppi etnici;
- pubblicare regolarmente i dati relativi agli investimenti in salute effettuati a livello
locale e ai loro risultati;
- realizzare un’infrastruttura al fine di coordinare e diffondere un programma esauriente
sugli investimenti in salute.

La sfida per l’industria e il commercio:


- cooperare con le autorità di governo a livello locale e regionale al fine di sostenere le
iniziative sociali che puntano al miglioramento della salute utilizzando i beni di cui la
società dispone per favorire le condizioni di vita dei cittadini;
- provvedere regolarmente alla pubblicazione di una rivista sugli investimenti in salute e
ai loro risultati;
- adottare le procedure migliori sfruttando l’esperienza di cui dispongono.

La sfida per le agenzie internazionali:


- riservare alla sanità pubblica un posto di primaria importanza affinché venga conside­
rata un punto di riferimento importante col quale il progresso e l’evoluzione delle
società dovranno misurarsi;
- fornire supporto e raccomandazioni pratiche basate sui processi di sviluppo economico
e sociale;
- sviluppare gli strumenti per favorire il trasferimento delle conoscenze in questi settori
tra gli Stati Membri;
- fornire raccomandazioni sulla divulgazione dei parametri di successo, in particolare sul
modo migliore per definire l’impatto dello sviluppo sociale ed economico sulla salute;
- istituire attività di formazione che soddisfi in materia integrata le esigenze dei vari
settori della società;

192
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
- offrire supporto agli Stati membri, evitando situazioni che producano ricadute negative
sulla salute delle popolazioni dei paesi;
- creare una partnership con altre agenzie internazionali, organizzazioni governative e
non governative, dei settori dell’industria e del commercio, che agevolino le integra­
zioni delle strategie nei confronti degli “investimenti in salute” tra Stati Membri e
all’interno dei singoli paesi.

La sfida per la società e le organizzazioni non governative:


- mobilitare le organizzazioni di un paese perché partecipino nel processo decisionale
sugli investimenti in salute;
- favorire l’inserimento della tutela della salute fra gli obiettivi politici;
- richiedere alle istituzioni preposte, le informazioni sullo stato di salute della popola­
zione e sulle azioni intraprese nel settore degli “investimenti in salute”;
- contribuire attivamente al processo di valutazione.

La sfida per i mass media:


- incoraggiare le organizzazioni e i diversi settori della società a cooperare tra di loro al
fine di perseguire l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del territorio che sia sostenibile
e di conseguenza ottenerne il miglioramento dello stato di salute;
- fare in modo che i responsabili delle decisioni politiche giustifichino i progressi e gli
sviluppi ottenuti in ambito sanitario; fornire sostegno ed appoggio a coloro che hanno
preso provvedimenti positivi;
- sensibilizzare l’opinione pubblica sulle strategie di sviluppo economico e sociale lega­
te alla salute che hanno più facilità ad attuarsi immediatamente.

La sfida per il Sistema Sanitario:


- riconoscere che la salute è determinata in gran parte, dalle politiche e dalle strategie
attuate al di fuori del sistema sanitario, confermare che il miglioramento della salute
della popolazione deve avere un ruolo di fondamentale importanza nel condizionare lo
sviluppo delle politiche di tutti i settori della società;
- coordinare e sostenere gli sforzi di altre associazioni con lo scopo di migliorare la
salute;
- contribuire, nel ruolo di partner, allo sviluppo locale, regionale e nazionale nonché a
progetti di risanamento;
- promuovere la ricerca e le informazioni al fine di sostenere lo sviluppo e la realizzazio­
ne politica, la quale focalizza l’attenzione sui determinanti fondamentali della popola­
zione;
- creare nuovi orientamenti nei confronti dei servizi sanitari al fine di attribuire maggior
importanza allo sviluppo economico sostenibile, alla promozione della salute e alle
azioni compiute in suo favore.

La sfida per la Salute Pubblica:


- creare leadership ed agire in favore dell’approccio agli investimenti in salute;
- rispondere al bisogno dei mass media di ottenere informazioni di rilievo;

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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 5/6
- controllare gli orientamenti e le tendenze dello sviluppo economico, valutando l’im­
patto delle politiche settoriali sulla salute;
- pubblicare regolarmente un rapporto sugli investimenti in salute destinato ai mass
media che confermi i risultati positivi ottenuti dagli interventi pubblici.

Investire in salute non è soltanto una scelta, bensì un obbligo sociale ed economico.

L’investimento in salute può portare ad ottimi risultati nel breve termine; i leader politici

e istituzionali di oggi, saranno giudicati anche sulla base dei miglioramenti dello stato di

salute e di prosperità che sapranno offrire alle future generazioni. E sono proprio queste le

basi su cui poggia “La sfida di Verona”.

Noi abbiamo il dovere morale, etico e sociale di non fallire nel nostro obiettivo.

La versione originale è reperibile all’indirizzo www.who.dk/Verona/Publications/challenge.htm


Traduzione di Luigi Bertinato.

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