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1, comma 1, DR PZ
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L’INRAN nel 2012
È già trascorso un anno dal mio insediamento Il percorso dal seme alla tavola è appena iniziato
alla presidenza di INRAN, o più precisamente, del e già alcuni cenni di interazione fra gli ex-tre enti si
nuovo INRAN. Nuovo perché, per chi non è al cor- manifestano in maniera evidente.
rente o non lo ricordasse, oggi INRAN è una realtà Al di là degli aspetti amministrativi, di regolamen-
molto diversa dall’originale. In questi mesi INRAN tazione, di gestione ed economici, fra gli obiettivi
ha inglobato ENSE e INCA. Il primo è un ente molto ricercati figura la valorizzazione della componente
conosciuto nell’ambito agricolo che si occupa di se- scientifica. Uno dei primi impegni assunti da questa
menti, di certificazioni e di ricerca. Il secondo tratta amministrazione, in collaborazione con le compo-
le conserve, per ciò che riguarda i controlli di qualità. nenti dirigenziali, è quello di dare il massimo valore
In altri termini nel panorama degli Istituti di ri- ai risultati della ricerca. Oggi come mai prima, l’a-
cerca in agricoltura, INRAN rappresenta una grossa limento e il cibo sono argomenti quotidiani. Così
fetta di interessi, che vanno dalla ricerca e sperimen- come il ruolo dell’agricoltura per la qualità dei pro-
tazione e ai controlli delle varietà sementiere, alla nu- dotti, così dell’agroindustria, nella trasformazione
trizione e alimentazione, transitando da una miriade dei medesimi.
di aspetti relativi a quelle sfaccettature di grande ri- La partita appena iniziata dal nuovo INRAN non
lievo scientifico, ma pure salutistico ed economico, è facile e nemmeno scontata nel risultato. L’auspi-
che seguono all’uso della materia prima proveniente cio è che gli Enti pubblici preposti a interagire con
dall’agricoltura. INRAN siano attenti alle grandi risorse di cui siamo
Dopo un anno di lavoro, estremamente dispendio- in possesso, e che a fronte di risultati utili e di valo-
so in energie e tempi, la coesione dei tre enti in un’u- re, offrano il giusto riconoscimento a sostegno delle
nica realtà è sicuramente aumentata. Ma il percorso attività svolte.
è ancora lungo perché si possa affermare che si sia
creato un sinergismo positivo e produttivo soprattut- Mario Colombo
to nei confronti della collettività. Presidente INRAN
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Rubriche
Primo accordo di filiera tra sementieri e moltiplicatori ci, l’uso del seme certificato, gli OGM, anche in rela-
zione alle modifiche normative che si prospettano”.
In Emilia Romagna è stato firmato il primo accor- L’intesa è stata sottoscritta in una regione, l’E-
do tra aziende produttrici di sementi e gli agricoltori milia-Romagna, da sempre all’avanguardia in que-
che le moltiplicano. Assosementi e COAMS, il Con- sto settore, ma è intenzione delle parti firmatarie e
sorzio delle organizzazioni di agricoltori moltiplica- dell’assessore regionale Tiberio Rabboni di cercare di
tori di sementi, dopo un iter di alcuni mesi, sono estendere l’accordo ad altre regioni e portarlo all’at-
arrivati a concludere questo accordo di filiera, che tenzione del ministero delle Politiche agricole.
ha coinvolto l’assessore agricoltura della Regione
Emilia-Romagna, Tiberio Rabboni, e le organizzazioni Sementi di riso: Sirio è la prima varietà
professionali e cooperative agricole
Questo accordo è il primo raggiunto in Italia in Per il terzo anno consecutivo, cresce nel 2011 la
questo settore ed è finalizzato a sviluppare una mag- superficie coltivata per la produzione di sementi di
giore integrazione tra i diversi attori della filiera, an- riso, con un aumento di 533 ettari rispetto al 2010.
che in funzione della nuova riforma della PAC. La superficie, per un totale di 14.726 ettari, è risul-
In quest’ottica quindi vengono definiti i rappor- tata distribuita in modo simile fra le tre tipologie di
ti contrattuali tra aziende sementiere ed agricoltori riso più coltivate: lungo A da interno (26%), lungo B
moltiplicatori di sementi, quali la presenza di un con- (26%) e lungo A da parboiled (25%); i tipi comuni
tratto sottoscritto tra le parti, l’impegno a rispettare
determinati disciplinari colturali e l’individuazione
dei parametri qualitativi e di mercato su cui sarà con-
teggiato il prezzo di liquidazione del seme conferito.
All’intesa è previsto seguano accordi o contratti
quadro di settore, ad esempio per le sementi di fo-
raggere o di cereali, da cui poi dovranno scaturire i
singoli accordi di moltiplicazione tra le aziende se-
mentiere e gli agricoltori.
Tutto questo ha un significato che va oltre al sem-
plice accordo commerciale, perché è la partenza per
una maggior integrazione della filiera seme, che va
dalla ricerca varietale al commercio delle sementi.
“Siamo lieti di essere riusciti a raggiungere questa
intesa – sottolinea Paolo Marchesini, presidente di
Assosementi – non tanto per gli aspetti di regolazio-
ne dei rapporti fra le parti in materia di moltiplica-
zione delle sementi, che per certe specie con bietola
da zucchero, riso ed ortive ci vede leader in Europa,
quanto per l’importante segnale che il mondo se-
mentiero lancia al mondo politico ed istituzionale sul
ruolo fondamentale che ricerca varietale, produzione
e commercio delle sementi rivestono per il mondo
agricolo e l’agro-alimentare italiano”.
“È unanime il bisogno di affrontare insieme, agri-
coltori moltiplicatori e sementieri, - dice Edmo Tersi
del COAMS - le problematiche generali del settore,
per esprimere con più forza le esigenze comuni, qua-
li ad esempio le questioni inerenti l’uso dei fitofarma-
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[Patrizia Titone]
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Campagna di semina del girasole spinta dai buoni cui si ottiene olio, circa l’8% a livello mondiale, e so-
risultati produttivi del 2011 prattutto è una coltura europea, con il 60-70% della
produzione realizzata tra Russia, Ucraina ed i paesi
Il punto sulla coltura è stato fatto a Perugia nel feb- dell’UE27. In Italia il girasole attende da tempo un
braio scorso in occasione di un convegno organizza- pieno rilancio, dopo il crollo delle superfici coltivate
to da Assosementi, in collaborazione con il CRA ed agli inizi degli anni 2000, e soprattutto quotazioni di
il Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria, sul mercato che diano maggiore fiducia agli agricoltori.
tema: “le indicazioni della sperimentazione per una “La ricerca varietale sul girasole si è concentrata
piena valorizzazione della coltura del girasole”. soprattutto nei paesi europei – ha sottolineato Carli
“Le prospettive per il girasole, coltura insostituibi- – e le aziende sementiere stanno investendo molto
le nell’avvicendamento aziendale nelle regioni dell’I- su questa coltura, che ha grosse potenzialità. Basti
talia centrale, sono molto positive grazie al continuo pensare che la resa media sperimentale delle 32 va-
incremento produttivo assicurato dalle nuove varietà rietà provate dal CRA nel 2011 è stata vicina alle 3,6
ed alle interessanti possibilità di sfruttamento alter- t per ettaro”.
native a quello alimentare, in campo bioenergetico e Il convegno di Assosementi è stato presieduto
zootecnico” – ha commentato Giuseppe Carli presi- da Andrea Sisti, presidente del Consiglio nazionale
dente della Sezione sementi di colture industriali di dell’ordine degli agronomi e dottori forestali, e ha
Assosementi. visto diversi interventi. In particolare di Andrea Del
Il girasole si colloca tra le colture più importanti da Gatto, del CRA-colture industriali, che ha relazionato
sui risultati della sperimentazione e messo in eviden-
za come la produttività degli ibridi alto oleico abbia
oramai raggiunto quella degli ibridi convenzionali; di
Ester Foppa Pedretti e di Federica Trombetta, dell’Uni-
versità politecnica delle Marche, sulle prospettive di
impiego dei semi di girasole in una filiera integrata
energetico-zootecnica; di Massimo Zaccardelli, del
CRA-orticoltura, sull’efficacia delle farine di girasole
come ammendanti; di Enrico Zavaglia, in rappresen-
tanza di Assitol, infine, che ha tracciato una pano-
ramica delle produzioni e dei flussi commerciali a
livello mondiale, europeo e nazionale e delle riper-
cussioni sui prezzi di mercato.
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da Bruxelles
A cura di Pier Giacomo Bianchi e
Elena Astrua Testori
10 novembre 2011
Identificazione di lotti di materiale forestale da ripro- l’intenzione di introdurre una nota ulteriore che in-
duzione formi del differente contenuto in glucosinolato. Si
La Commissione ha fornito informazioni sulle li- è affrontato anche il problema dell’armonizzazione
nee guida necessarie per identificare lotti di materia- della metodologia per determinarne il contenuto,
le forestale e per la stesura dell’etichetta del fornito- mentre la Francia ha informato di avere in corso un
re o del documento, che facilita la comprensione di ring test.
queste informazioni in tutti gli stati membri.
Portainnesti di varietà ortive
Varietà da conservazione e amatoriali In seguito al dibattito avvenuto in una scorsa ri-
Sono già 125 le varietà da conservazione di piante unione del Comitato, è ora disponibile per gli stati
agrarie presenti nel Catalogo comune, provenienti da membri la lista completa dei portainnesti di varietà
12 paesi, mentre per le varietà ortive gli stati membri ortive, per una verifica finale. Il quinto supplemento
sono ancora al lavoro. Inoltre sono state notificate 16 alla 29a edizione completa, pubblicato il 29 agosto
varietà da conservazione e 87 varietà amatoriali da 2011, comprende queste varietà. Ogni cambiamento
parte di 3 stati. Questi i dati forniti dalla Commissio- o aggiornamento deve essere notificato alla Com-
ne. Il Comitato sementi ha discusso sulle restrizioni missione e sarà pubblicato secondo il programma
quantitative, sulla regione di origine, sulle tariffe di esistente.
certificazione, sul fatto che i regolamenti nazionali
debbano essere più restrittivi, sul passaporto delle Aggiornamento sulla revisione delle norme su se-
piante e gli approcci futuri. La Commissione ha chie- menti e materiale di propagazione
sto agli stati membri di far conoscere quali sono gli La Commissione ha fornito un breve aggiorna-
organismi ufficiali per le risorse genetiche riguardo mento. La consultazione pubblica sulle “opzioni e
alle direttive 2008/62/CE e 2009/145/CE. analisi” sulla valutazione di impatto della revisione è
stata pubblicata sul sito SANCO. Anche le 260 rispo-
Rivisti i requisiti per le varietà 00 di colza ste ricevute sono state pubblicate sul sito. La relazio-
Gli stati membri hanno dato informazioni alla ne sulla valutazione di impatto e la proposta legale
Commissione sul contenuto in glucosinolato in va- sono allo studio, per permetterne l’adozione da parte
rietà di colza e hanno manifestato l’intenzione di della Commissione nella seconda metà del 2012.
pubblicare l’informazione (<18 micromoli/g, nuove
sementi di colza 00) con una nota nella nuova edi- Equivalenza di patate da semina provenienti da paesi
zione del Catalogo. Per alcune varietà la Commissio- terzi
ne ha ricevuto informazioni discordanti, e per la stes- È stata votata a maggioranza qualificata la propo-
sa varietà in uno stato il contenuto in glucosinolato sta di decisione che modifica l’Art.21 (3) della diret-
è risultato maggiore a 18 micromoli/g, in un altro è tiva 2002/56/CE, e che estende al 31 marzo 2014 la
risultato inferiore. La Commissione ha manifestato validità delle decisioni degli stati membri sull’equiva-
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da Bruxelles
lenza di patate da semina provenienti da alcuni paesi zi di sorgo da foraggio, allineare le dimensioni del
terzi. campione con quelle ISTA e modificare i requisiti di
purezza per piante ad uso foraggero e da biomassa.
Requisiti qualitativi per il riso −−Il delegato polacco ha presentato il resoconto del-
La Commissione ha presentato la proposta che la Task Force 3 sul regolamento 882/2004/CE sui
modifica la direttiva 66/402/CE. Gli stati membri controlli ufficiali e evidenziato la necessità che gli
hanno mostrato studi e prove sulla necessità di in- esperti di sementi e materiale di propagazione
trodurre una soglia massima di piante di riso infet- prendano contatti con gli esperti responsabili del
tate da Fusarium fujikuroi e di ridurre la presenza di regolamento nel proprio paese.
riso selvatico o riso a grana rossa nelle colture. Si è −−L’Estonia ha ricordato la sua richiesta di modifica
discusso sui requisiti proposti per Fusarium e grana dell’allegato II della direttiva 66/401/CE sulle pian-
rossa, mentre la proposta con le opportune modifi- te da foraggio, che riguarda la germinabilità mi-
che verrà preparata dagli esperti del gruppo di lavoro nima (in relazione alla presenza di semi duri). La
e votata in una prossima riunione del Comitato. Commissione cercherà di effettuare le modifiche in
un pacchetto insieme ad altre.
... e inoltre −−Il delegato francese ha elencato i temi più urgenti
−−È ora consultabile il nuovo database del Catalogo da inserire nel programma di lavoro 2012: l’esperi-
Comune delle varietà, che contiene circa 19.000 mento temporaneo per la certificazione sotto su-
varietà di piante agrarie e circa 17.000 di piante or- pervisione ufficiale del materiale di pre-base e base;
tive. La versione cartacea, pubblicata sulla Gazzetta la modifica delle etichette ufficiali delle sementi di
ufficiale, continuerà comunque a presentare i Cata- colza, per quando riguarda il peso netto; l’allinea-
loghi. La Commissione ha chiesto agli stati membri mento con le norme ISTA del peso dei campioni
di inserire il link del database nei siti dei Cataloghi di sorgo; lo sviluppo del Catalogo comune per la
nazionali. vite. La Commissione ha informato il Comitato che
−−Il delegato danese ha evidenziato il problema del sua priorità è la revisione della legislazione sulle se-
coordinamento UE per l’incontro del gruppo con- menti e materiale di propagazione, ma che sarebbe
sultivo OECD, che si è svolto lo scorso gennaio e utile impostare e discutere un programma 2012,
Parigi. Nell’incontro annuale OECD di Istanbul del come è stato fatto negli ultimi anni.
maggio scorso, alcuni stati hanno votato di esten- −−Il delegato danese ha informato il Comitato degli
dere l’autorizzazione dei controlli in campo sotto incontri sotto presidenza danese nella prima metà
sorveglianza ufficiale alla produzione di seme di del 2012: 19 marzo, coordinamento dell’Unione
base e pre-base. Come la legislazione di base avreb- internazionale UPOV e 27 giugno coordinamento
be bisogno di essere modificata in modo che la UE OECD. In entrambe gli incontri, è stata program-
sia in grado di seguire questo approccio, e questo mata una valutazione sulla revisione della legisla-
sarà applicato alla revisione in corso, è stato deciso zione di sementi e materiale di propagazione e sui
che le regole OECD dovranno essere modificate. diritti varietali. In più l’autorità nazionale “Plant
Tuttavia è necessario chiarire che il nuovo approc- Directorate” è stata unita ad altre agenzie per dare
cio non si può applicare alle importazioni nella UE. luogo alla nuova Danish AgriFish Agency.
I lotti di sementi di pre-base e base possono entra-
re nell’Unione europea solo sotto accordi di equi- 24 novembre 2011
valenza, se le coltivazioni di pre-base e base sono
state controllate da organismi ufficiali. C’è quindi la Requisiti qualitativi per il riso
necessità di aggiungere una nota alle regole degli È stata votata a maggioranza qualificata la propo-
schemi OECD. Il testo modificato sarà fatto circola- sta che introduce nella direttiva 66/402/CEE sul riso
re tra gli stati membri. una soglia massima di piante infettate da Fusarium
−−La Commissione ha presentato la richiesta di ESA fujikuroi e che riduce la presenza di riso selvatico o
(European Seed Association) di indicare gli utiliz- riso a grana rossa nelle colture porta-seme.
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produzioni e mercati
A cura di Massimo Montanari
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produzioni e mercati
Prezzi delle sementi Borsa Merci Bologna OTT NOV DIC GEN FEB
rilevati sulle Borse merci
Sementi selezionate Certificate / Anno 2010 2011 2010 2011 2010 2011 2011 2012 2011 2012
di Bologna e Roma
(euro/t) - Foraggere Erba medica di varietà – 1° rip. X X 3300 3200 3350 3200 3350 3200 3350 3350
Erba medica di varietà – 2° rip. X 2600 2800 2600 2850 2600 2850 2600 2850 2850
Loietto italico 1206 1525 1225 1525 1225 1525 1225 1525 1225 1525
Trifoglio alessandrino X 1500 1100 1500 1100 1500 1100 1500 1100 1500
X = non quotato - I dati medi di FEB 2012 sono riferiti ai primi due listini del mese
Sementi selezionate Certificate / Anno 2010 2011 2010 2011 2010 2011 2011 2012 2011 2012
Erba medica naz. di varietà 2900 X 3050 2750 3050 2750 3050 2750 3050 2750
Loietto italico dipl. naz. di varietà 1150 1550 1150 1550 1150 1550 1150 1550 1150 1550
Loietto italico tetr. naz. di varietà 1250 1650 1250 1650 1250 1650 1250 1650 1250 1650
Trifoglio incarnato var. tardivo 1850 2250 1850 2250 1850 2250 1850 2250 1850 2250
Trifoglio alessandrino di varietà 1200 1650 1200 1650 1200 1650 1200 1650 1200 1650
X = non quotato - I dati medi di FEB 2012 sono riferiti ai primi due listini del mese
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dai laboratori
A cura di Rita Zecchinelli
La detection di Xanthomonas campestris pv vitians laboratorio sta mettendo a punto una metodica che
su seme di Lactuca sativa L. prende spunto da esperienze riportate in pubblica-
zioni scientifiche recenti e dai principi generali indi-
Lo stato fitosanitario dei semi è condizionato dalle cati nelle procedure diagnostiche ufficiali.
possibili contaminazioni dovute a patogeni fungini, Questi, in linea generale, si basano sull’impiego di
batterici o virali. Il rilevamento di tali patogeni rap- substrati semi-selettivi e sull’isolamento dei batteri
presenta un importante mezzo di profilassi per limi- dalle acque di lavaggio.
tare la diffusione di malattie e perdite produttive. La prima fase della messa a punto ha riguardato la
Per le specie ortive sono disponibili protocolli dia- scelta del mezzo semi-selettivo che consentisse un
gnostici ufficiali prodotti da organizzazioni scienti- efficace isolamento del batterio e una buona azione
fiche internazionali come l’ISTA (International Seed selettiva nei confronti delle specie saprofite. È stata
Testing Association), l’ISF (International Seed Fede- pertanto eseguita una valutazione preliminare dei
ration) e l’EPPO (European Plant Protection Organi- substrati : MCS20abn e FS (ISTA 7-019), XCS (Barak
zation) che forniscono precise indicazioni sulle mo- et al., 2001), MMG (Toussaint et al., 2001), mTMB e
dalità operative per svolgere le analisi. CKTM (protocollo ISF, versione 4, 2011).
Nel caso specifico delle batteriosi, sono disponi- I substrati sono stati saggiati osservando la cresci-
bili attualmente protocolli validati per la ricerca di ta di sei isolati di riferimento forniti dal dipartimento
Clavibacter michiganensis subsp. michiganensis e Xan- ArboPaVe (Portici, NA).
thomonas spp. su seme di pomodoro; Xanthomonas In seguito a questa valutazione iniziale, gli isola-
spp. su peperone; Xanthomonas campestris pv campe- menti sono stati condotti su MCS20abn e XCS. Isolamento di colonie di
stris su semi di brassicacee; Xanthomonas axonopodis Le colonie dei ceppi di riferimento si presentavano Xanthomonas sp. su pia-
pv phaseoli e Pseudomonas savastanoi pv phaseolicola lucide, mucose e di colore giallo sul substrato semi- stra di XCS e MCS20abn.
su semi di fagiolo.
Il Laboratorio di Analisi Fitopatologiche della Se-
zione dell’INRAN di Battipaglia, applicando proto-
colli validati, svolge queste determinazioni per conto
di aziende sementiere ai fini di una certificazione
fitosanitaria volontaria. Frequentemente, la verifica
dello stato sanitario del seme, viene commissiona-
ta anche da aziende agricole di quarta gamma, allo
scopo di assicurare l’impiego di seme sano nel loro
processo produttivo.
È proprio dal sistema produttivo della quarta gam-
ma che è nata l’esigenza di controllare lo stato fitosa-
nitario dei semi di lattuga: i produttori richiedono la
verifica per una eventuale contaminazione dovuta ad
agenti fungini (es.: Fusarium oxysporum f. sp. lactu-
cae) e al batterio Xanthomonas campestris pv vitians.
Il batterio è l’agente causale del Leaf Spot della lat-
tuga (maculatura fogliare) e si manifesta con lesioni
fogliari sia sulla lamina che sulla costa; anche i fusti
vengono danneggiati dal batterio andando incontro
a marciumi. Negli ultimi anni, i sintomi fogliari di
questa malattia sono stati osservati in serre dell’Ita-
lia centrale.
Per la detection di X. c. vitians su lattuga non sono
disponibili procedure validate ufficiali, pertanto, il
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dai laboratori
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normativa sulle sementi
A cura di Pier Giacomo Bianchi
Autorizzata l’importazione di patate da semina dal come infette da Fusarium fujikuroi in funzione della
Canada categoria del seme prodotto: 2 piante per 200 m2 nel
caso di colture destinate alla produzione di sementi
Con decisione di esecuzione della Commissione di base, 4 e 8 per 200 m2 rispettivamente per colture
2011/778/UE del 28 novembre 2011 (gazzetta uffi- destinate a produrre sementi certificate di prima o di
ciale UE L317 del 30 novembre 2011) e 2011/820/UE seconda generazione.
del 7 dicembre 2011 (gazzetta ufficiale UE L327 del 9 Una disposizione analoga (per base e pre-base si
dicembre 2011) la Commissione ha autorizzato fino parlava di tracce) era in vigore in Italia come misura
al 31 marzo 2014 Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, nazionale aggiuntiva.
Cipro e Malta a importare dal Canada tuberi di patata Per la grana rossa (e le piante selvatiche) i requisiti
da semina in deroga ai divieti di natura fitosanitaria. della coltura sono stati ulteriormente rinforzati per le
L’importazione è limitata a determinate province colture destinate alla produzione di sementi certifi-
del Canada e soggetta a condizioni essenzialmente cate (di prima o seconda generazione): con il nuovo
volte a evitare l’introduzione di Clavibacter michiga- provvedimento è ammessa la presenza di una sola
nensis (agente del marciume anulare della patata) ed pianta per 100 m2 (ne era ammessa 1 ogni 50 m2).
Epitrix (pulce dei tuberi, un coleottero responsabile Per la produzione di sementi di base è confermata
tra l’altro di danni ai tuberi di patata) sul territorio da disposizione che prevede l’assenza di piante ma-
dell’Unione europea. nifestamente riconoscibili come selvatiche o a grana
rossa.
Nuove disposizioni comunitarie sulle sementi di riso Gli Stati membri dovranno recepire le nuove misu-
re entro il 31 maggio 2012.
Con direttiva di esecuzione della Commissione
2012/1/UE del 6 gennaio 2012 (gazzetta ufficiale UE Nuovi criteri e procedure per l’iscrizione di varietà di
L4 del 7 gennaio 2012) sono stati modificati i requi- cereali a paglia
siti delle sementi di riso previsti dagli allegati alla
direttiva 66/402/CEE per quanto riguarda fusariosi Con decreto MiPAAF 10 ottobre 2011 (gazzetta
e grana rossa. ufficiale n. 297 del 22 dicembre 2011) sono stati in-
Entrambe le modifiche riguardano le colture porta- trodotti nuovi criteri e procedure per l’iscrizione al
seme. Per la fusariosi è stato introdotto un limite registro nazionale di nuove varietà di cereali a paglia
alla presenza di piante manifestamente riconoscibili escluso il riso. In precedenza l’iscrizione era regolata
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normativa sulle sementi
dal decreto 8 maggio 2001 per quanto riguarda fru- 105 per un frumento per altri usi.
mento tenero, duro, orzo, avena, segale e triticale e Per il frumento duro si passa da tre a due areali di
dal decreto 17 marzo 2004 per la registrazione volon- coltivazione (centro-nord e sud e isole) ma il giudizio
taria del farro (T. dicoccon e monococcum). resta basato sull’indice globale di qualità (IGQ) com-
Il decreto del 2011 innova nell’ambito della prova posto da peso ettolitrico (10 %), tenore proteico (40
descrittiva, di quella agronomica e nelle prove sotto %), indice di glutine (30 %), colore (20 %).
sorveglianza ufficiale; è inoltre previsto un aggiorna- Per le altre specie le varietà candidate sono con-
mento dei costi in funzione delle nuove modalità di frontate con la media dei testimoni rapportate a un
prova. numero indice. Nel caso dell’orzo sono previste pro-
Rispetto al 2001 sono state introdotte le nuove ve specifiche per la destinazione da malto e per le
schede descrittive CPVO e UPOV adottate nel frat- varietà ricche di beta-glucani.
tempo e si prevedono modalità specifiche per le va- I controlli delle prove sotto sorveglianza sono raf-
rietà ibride. forzati con l’identificazione di un referente tecnico
Per la prova agronomica è stato ridotto il numero delle prove condotte dal costitutore e dall’ispezione
di località da 8 a 6 per il frumento duro e da 4 a 3 delle prove da parte del centro di coordinamento,
per l’orzo autunnale. Sono modificati anche i criteri inoltre un campione di riferimento della varietà can-
di approvazione delle varietà. Per il frumento tenero didata è depositato presso il centro di coordinamen-
le varietà candidate sono confrontate con la media to fin dal primo ciclo di prova.
dei testimoni delle cinque classi qualitative (di forza, Per quanto riguarda i costi si va da 1.630 Euro per
panificabile superiore, panificabile, biscottiero e altro ciclo di un avena primaverile a 4.430 Euro di un orzo
uso); fatto 100 la produzione dei panificabili e dei bi- da malto autunnale, passando da 2.960 Euro per una
scottieri è necessario almeno un indice di 90 per un varietà di frumento tenero e 3.350 Euro per un fru-
frumento di forza, 95 per un panificabile superiore e mento duro.
I decreti che riguardano le variazioni al Registro Nazionale delle varietà agrarie e ortive vengono pubblicati dal Ministero
delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali sulla Gazzetta Ufficiale Italiana.
Nella tabella vengono prese in considerazione le Gazzette Ufficiali che vanno dalla G.U. n. 271 del 21-11-2011 alla 33 del 9-2-
2012 che hanno ufficializzato dieci provvedimenti: con 7 di questi sono state iscritte 116 varietà di mais, 3 di cereali a paglia,
1 di foraggere, 1 di ortive, 2 di soia e 1 di girasole, mentre con 1 decreto sono state cancellate 1 varietà di mais e 1 di orzo.
Infine, con 2 decreti si è variata la denominazione di altrettante varietà: 1 di patata e 1 di foraggere . [Marco Faina]
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dal seme alla tavola
A cura di Cristina Giannetti
I consumi alimentari degli italiani Bevande alcoliche: il preferito è il vino rosso (50 g/
die) seguito dalla birra (25 g/die) e dal vino bianco
Sono online la seconda e la terza parte de “L’in- (14g/die).
dagine nazionale sui consumi alimentari in Italia: Carne, insaccati e sostituti della carne: resta anco-
INRAN-SCAI 2005-06”, in cui vengono presentati i ra saldamente in vetta la carne di bovino (43 g/die),
risultati relativi ai consumi, alle abitudini ed agli stili seguita a distanza dalla carne di pollame (21 g/die)
di vita alimentari, nonché alle informazioni socio- e dalla carne di suino (19 g/die, esclusi gli affettati).
demografiche di un campione di famiglie italiane, Pesce e frutti di mare: il merluzzo (8 g/die) è risul-
estratte casualmente e distribuite in tutto il Paese, tato il più consumato, al secondo posto il tonno in
che ha compilato un diario alimentare per 3 giorni scatola a parità con i crostacei (4 g/die), mentre al
consecutivi ed alcuni questionari. terzo si regista un pareggio tra calamaro e sogliola
Rispetto ai dati disponibili in precedenza, è possi- (3 g/die).
bile ora trovare sul sito INRAN tutti i valori di consu- Derivati del latte: è la mozzarella di mucca a trion-
mo, ripartiti nel dettaglio : fare (23 g/die), seguita dagli yogurt alla frutta (10 g/
• in grammi medi giornalieri (g/die) e in grammi die), da quello bianco (7 g/die) e dal parmigiano (7
medi giornalieri per chilogrammo di peso corpo- g/die). Mozzarella di bufala e caciotte (e simili) rin-
reo (g/kg pc/die,); corrono, ma con valori inferiori (rispettivamente 4 g/
• per campione totale e per soli consumatori; die e 3 g/die).
• per sesso e per classe di età; Cereali e prodotti da forno: il pane di frumento
• a livello nazionale e delle 4 principali ripartizio- è sovrano incontrastato (94 g/die). Solo al se-
ni geografiche (Centro, Nord occidentale, Nord condo posto,a distanza, l’icona della cucina
orientale, Sud e Isole); nazionale, la pasta di semola (50 g/die).
• in termini di 15 gruppi, 51 sottogruppi alimentari Frutta: è la mela il frutto per eccellenza
e di 266 alimenti. sulle tavole degli italiani (59 g/die), se-
Si possono consultare, inoltre, dati relativi alle guito dall’arancia (30 g/die).
caratteristiche del campione, ai luoghi di consumo Verdura: escludendo i pomodori
(casa e fuori casa), alle occasioni di consumo ed alla crudi e la conserva di pomodori
ripartizione energetica giornaliera dei pasti. (utilizzati anche come ingre-
Ecco alcune curiosità sugli italiani a tavola emerse dienti di molte ricette stan-
dall’Indagine: dard) troviamo la lattuga
(17 g/die) tallonata dalle
Il pasto più importante zucchine (14 g/die)
È sempre il pranzo, il pasto più amato dagli italia- con subito dietro le
ni, che fornisce la maggior parte dell’energia giorna- carote (10g/die).
liera, circa il 43% circa, contro il 38% della cena l’11 %
della colazione, l’8% degli spuntini. Inoltre, è ancora
a casa il luogo abituale in cui si mangia.
19
RICERCA
Conservation, characterization, evaluation and exploitation of forage and high-protein feed crop germplasm
The collecting work by CRA-FLC has given priority to indigenous germplasm at greater risk of genetic erosion, such
as the farm landraces of some legume crops in areas of intensive agriculture, or having global interest because of its
outstanding biodiversity. Our collection currently includes 4455 accessions from 54 species. Farm landraces and wild
populations of Italian origin contribute to 59.2% of the accessions, while those of foreign origin (mainly belonging to
a pea and a white lupin world collection) represent 17.4% of the accessions. The other accessions include commercial
cultivars and breeding lines. Subterranean clover, pea, lucerne, white lupin and tall fescue are the most represented
species in the collection. Some 92.8% of the accessions are held in long-term storage as dehydrated seed (at 7-8%
humidity) in sealed bags at –18 °C. Accessions of open-pollinated species are rejuvenated in isolation. Most farm
landraces and wild populations have been characterized morphophysiologically and evaluated for agronomic traits,
whereas their molecular characterization has been limited. The characterization activities aimed at studying the
genetic structure of populations, the genetic variation among and within countries or regions of origin of the acces-
sions, the differences between farm landraces and wild populations, and the distinctness between farm landraces. The
evaluation has often focused on stress tolerance and on performance traits assessed in contrasting environments, to
unveil specific-adaptation responses of the material. The exploitation of the collection has produced several varieties
for local and international markets.
Molte specie erbacee utilizzate come colture forag- genetica disponibile per il miglioramento genetico,
gere crescono spontaneamente in varie condizioni a cui attingere per rispondere alle diverse necessità
ambientali. La selezione naturale ha favorito la di- agronomiche.
versificazione di una miriade di popolazioni adattate Il mantenimento negli ordinamenti colturali delle
alle condizioni locali. Questa diversificazione è stata colture prative e delle leguminose da granella per
la risorsa iniziale per l’avvio dell’utilizzazione agro- l’alimentazione zootecnica è indispensabile per con-
nomica di queste specie. trastare le esternalità negative provocate dalla inten-
L’effetto congiunto della selezione ambientale e di sificazione degli ordinamenti colturali (elevato con-
quella antropica ha dato origine, a sua volta, ad una sumo energetico ed emissione di gas a effetto serra;
vasta gamma di ecotipi coltivati che hanno rappre- diminuzione della fertilità dei terreni; inquinamento
sentato per secoli, e sino a tempi recenti, la spina da nitrati e diserbanti; riduzione della biodiversità
dorsale della coltivazione di queste specie. delle specie coltivate; peggioramento della qualità
Ancora più antica è la storia di domesticazione ed di certe produzioni animali; etc.). Tale mantenimen-
ecotipizzazione delle principali leguminose da gra- to richiede però un incremento delle rese di queste
nella. colture, perseguibile con azioni di miglioramento ge-
La vicinanza di forme selvatiche, ‘semi-naturali’ e netico capaci di valorizzare in primo luogo le risorse
coltivate di specie foraggere e di alcune legumino- genetiche autoctone (anche tramite lo sfruttamento
se da granella ha dato vita ad una ricchezza di ger- dei marcati fenomeni di adattamento specifico).
moplasma che costituisce una riserva di variabilità Peraltro, il recupero e la valorizzazione di alcune
Gli autori sono del Centro di Ricerca per le Produzioni Foraggere e Lattiero-Casearie (CRA-FLC) - Lodi
paolo.annicchiarico@entecra.it
La bibliografia è pubblicata sul sito www.dalseme.it
20
RICERCA
specie foraggere sostiene anche la produzione di al- e costituendo collezioni nazionali rappresentative
cuni formaggi tipici che ne prevedono l’utilizzo nel delle principali aree storiche di coltivazione.
relativo disciplinare. L’attività di collezione ha avuto un’attenzione par-
La granella di pisello (Pisum sativum), lupino (Lu- ticolare anche alle popolazioni naturali (wild popula-
pinus albus) e favino (Vicia faba) e l’erba medica (Me- tions) di alcune specie per le quali alcune aree italiane
dicago sativa) disidratata hanno un elevato interesse sono tra i principali centri di origine o di diversità
anche per incrementare l’autosufficienza europea in genetica a livello globale, come il trifoglio bianco di
proteine vegetali, la cui attuale entità (circa il 34%) tipo ladino nei prati irrigui della pianura lombarda
rappresenta un grave fattore di insicurezza per gli al- (Annicchiarico 1990b) e il trifoglio sotterraneo (Tri-
levamenti europei. folium subterraneum) in Sardegna (Piano et al. 1982).
Si impone un rafforzamento del legame tra pro- Popolazioni naturali sono state collettate anche
duzioni vegetali e zootecniche e una loro maggiore per diverse graminacee foraggere o da tappeto erbo-
integrazione ai vari livelli (aziendale, territoriale, na- so. Per queste specie il rischio di erosione genetica è
zionale), anche per favorire le sempre maggiori esi- minore ma non trascurabile anche in zone ad agricol-
genze di tracciabilità delle filiere agro-zootecniche. tura estensiva, soprattutto a seguito dell’abbandono
È da segnalare, infine, la possibilità di utilizzare ta- dei prati e dei pascoli.
lune risorse genetiche autoctone di specie foraggere Gli ecotipi aziendali di leguminose da granella di
per la costituzione di varietà adatte ad altri usi, quali prevalente interesse come alimento zootecnico sono
il tappeto erboso, il recupero ambientale o la produ- largamente scomparsi dalla coltivazione.
zione di metaboliti secondari di interesse agroindu- Per essi, una modesta attività di collezione si è ac-
striale. compagnata ad un’estesa attività di acquisizione e
Questa nota intende fare il punto sull’attività di ringiovanimento di accessioni collettate molti anni fa
salvaguardia, conoscenza e valorizzazione delle ri- da istituzioni estere o italiane. Per il lupino bianco e il
sorse genetiche di specie foraggere e proteiche con- pisello, è stata costituita una collezione mondiale di
dotta nel tempo presso il CRA-FLC, sottolineando ecotipi comprendente anche accessioni italiane.
l’importanza che le risorse genetiche stesse hanno
avuto nel lavoro di ricerca del centro stesso. Composizione della collezione di germoplasma
Erosione genetica e attività di collezione La collezione del CRA-FLC comprende 4455 ac-
cessioni appartenenti a 54 specie di interesse preva-
L’intensificazione e la semplificazione colturale dei lente o esclusivo per l’alimentazione zootecnica. La
sistemi agro-zootecnici italiani intervenute negli ul- descrizione della collezione è riportata in Tabella 1,
timi decenni hanno comportato una forte erosione che classifica le accessioni di ogni specie per origine
di risorse genetiche di specie foraggere, soprattutto (italiana o estera) e per le seguenti tipologie di mate-
nelle aree ad agricoltura più intensiva e per alcune riale: ecotipo (includente sia gli ecotipi aziendali che
leguminose, quali l’erba medica e alcuni trifogli (ad le popolazioni naturali), varietà commerciale, e linea
esempio il trifoglio bianco, Trifolium repens, e il violet- sperimentale (includente sia le linee pure di specie
to, T. pratense), per le quali la coltivazione di ecotipi autogame che le popolazioni sintetiche di specie al-
aziendali (landraces) ha rappresentato a lungo l’asse logame selezionate dall’attività di breeding).
portante delle produzioni foraggere locali (Annic- Le accessioni italiane costituiscono il 73,8% del
chiarico 1990a). totale. Oltre i tre quarti delle accessioni (il 76,6%)
Negli ultimi 20 anni il CRA-FLC (anche come ex sono costituiti da ecotipi aziendali o popolazioni na-
Istituto Sperimentale per le Colture Foraggere) ha turali italiane o estere. L’importanza della collezione
svolto un’estesa attività di collezione, caratterizza- per la salvaguardia delle risorse genetiche nazionali
zione, ringiovanimento e salvaguardia (tramite con- è dimostrata dal fatto che il 59,2% delle accessioni
servazione ex situ) per queste specie, evitando la per- sono ecotipi aziendali o popolazioni naturali di ori-
dita irreversibile di molte decine di ecotipi aziendali gine italiana.
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RICERCA
accessioni italiane o estere Genere Specie Nome comune N° totale Ecotipi esteri Varietà estere N° totale Ecotipi Varietà Linee sperim.
per tipologia di germopla- Achillea millefolium Millefoglio 16 0 0 16 16 0 0
sma della collezione.
Agrostis palustris Agrostide stolonifera 23 0 13 10 8 2 0
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RICERCA
Accessioni italiane
Genere Specie Nome comune N° totale Ecotipi esteri Varietà estere N° totale Ecotipi Varietà Linee sperim.
× Festulolium Festulolium 3 0 2 1 0 1 0
Le specie che contribuiscono con più accessioni FAO finanziato dal MiPAAF.
alla collezione sono per la maggior parte autogame Una quota di ecotipi aziendali e popolazioni na-
o prevalentemente autogame, per le quali gli ecotipi turali italiani pari al 14,2% del totale, spesso defini-
aziendali o le popolazioni naturali possono essere ta secondo logiche di core collection entro ciascuna
conservati e valutati sotto forma di linee pure estrat- specie, è disponibile per lo scambio internazionale
te dalle popolazioni collettate (come è il caso del tri- nell’ambito del Sistema multilaterale del Trattato in-
foglio sotterraneo) e i materiali prodotti dal migliora- ternazionale FAO.
mento genetico sono generalmente delle linee pure
(come è il caso del pisello e del lupino bianco oltre Modalità di conservazione e rigenerazione
che del trifoglio sotterraneo).
Nella collezione sono comunque ampiamente rap- Tutte le accessioni sono conservate come seme.
presentati anche gli ecotipi e/o le popolazioni natu- La grande maggioranza di esse (il 92,8%), inclusiva
rali di alcune importanti specie allogame come l’erba della quasi totalità degli ecotipi aziendali, delle popo-
medica, il trifoglio bianco, la Festuca arundinacea e lazioni naturali e delle linee sperimentali, è preserva-
la Poa pratensis (che è apomittica ed è di interesse ta a lungo termine (long term storage) in condizioni
soprattutto per i tappeti erbosi). di seme deidratato (7-8% umidità) in busta sigillata
Nel complesso, spiccano per ampiezza e/o rap- a –18 °C. Queste condizioni dovrebbero garantire la
presentatività geografica le collezioni mondiali di pi- buona conservazione della germinabilità del seme
sello e lupino bianco e le collezioni nazionali di erba per diversi decenni (Ellis e Roberts 1980), riducendo
medica, trifoglio bianco, trifoglio violetto, trifoglio sensibilmente le esigenze di rigenerazione del ger-
sotterraneo, sulla e festuca. moplasma e i relativi costi.
I passport data della collezione sono stati resi di- La deidratazione, che ha importanza essenziale
sponibili per via telematica nel formato EURISCO, per la conservazione a lungo termine del seme (Cro-
nell’ambito del progetto nazionale RGV/Trattato marty et al. 1985), è eseguita tramite un’apparecchia-
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RICERCA
Figura 1. Attrezzatura
zazione morfofisiologica e di valutazione bioagrono-
artigianale per deidratare mica per caratteri di preminente importanza econo-
il seme da avviare a lunga mica (Tabella 2).
conservazione. L’attività di valutazione ha in genere costituito la
premessa per la valorizzazione del germoplasma tra-
mite miglioramento genetico.
La caratterizzazione molecolare è stata invece limi-
tata a poche specie ed accessioni, con la prospettiva
di estenderla progressivamente alle accessioni delle
specie di maggiore interesse (Tabella 2).
Obiettivi specifici della caratterizzazione morfo-
fisiologica o molecolare sono stati lo studio della
struttura genetica delle popolazioni (Annicchiarico
e Piano 2005; Pagnotta et al. 2011) e della sua re-
lazione con l’adattamento a specifiche condizioni
climatiche (Piano et al. 1996), l’esame della varia-
bilità genetica tra ed entro Paesi o aree di origine
tura artigianale a basso costo (Figura 1) descritta da delle accessioni (Annicchiarico 2006; Annicchiarico
Annicchiarico et al. (2004), che rappresenta un’evo- et al. 2011a), il confronto tra popolazioni naturali ed
luzione di quella messa a punto in precedenza da ecotipi aziendali (Annicchiarico 1993; Pagnotta et al.
Negri e Lanteri (1990). 2011), e la distinguibilità di ecotipi aziendali finalizza-
Nell’apparecchiatura, il seme è esposto a ventila- ta a sistemi di certificazione sui generis (Pupilli et al.
zione in un sistema chiuso con aria che è deumidifi- 2000; Annicchiarico 2006).
cata a circa il 16% di U.R. mediante passaggio forza- Sono state definite procedure a basso costo per
to in silica gel. coniugare in un’unica attività lo studio della struttura
Curve di deumidificazione sviluppate per 15 spe- genetica delle popolazioni e la selezione fenotipica di
cie (includenti leguminose foraggere e da granella, genotipi (Annicchiarico 2004).
graminacee foraggere e cereali) hanno indicato che Ecotipi aziendali e popolazioni naturali, derivando
sono sufficienti due settimane per raggiungere un’u- da molteplici cicli di selezione naturale ed eventual-
midità del 6-7%, con l’eccezione del seme di fava (Vi- mente antropica in specifiche condizioni di clima,
cia faba) il quale, a causa delle maggiori dimensioni, suolo, biotiche e di utilizzazione, possono manife-
richiede tre settimane.
La rigenerazione delle accessioni e la moltiplica-
zione iniziale di nuove linee di specie allogame è
sempre condotta in isolamento.
Per le specie ad impollinazione entomofila ciò è
realizzato in gabbie a prova di insetto, utilizzando
per lo più mini-arnie di Bombus spp. come impolli-
natori. Le accessioni di specie anemofile sono invece
riprodotte in isolatori di tessuto non-tessuto (Figura
2), che sono a prova di polline ma consentono il pas-
saggio del vento.
La maggior parte degli ecotipi aziendali e delle Figura 2. Rigenerazione di accessioni di graminacee forag-
popolazioni naturali sono stati oggetto di caratteriz- gere in isolamento.
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RICERCA
Achillea millefolium Completa (3) No Completa per resa seme e vigore (4) No In corso per aree alpine (3)
Agrostis tenuis Completa (4) No Completa per uso tappeto erboso (4) No No
Cynodon dactylon Completa (4) No Completa per uso tappeto erboso (4) No Non completa per uso tappeto (2)(4)
Dactylis glomerata Parziale (4) No Parziale in diversi ambienti (4) No Parziale per aree mediterranee (4)
Festuca arundinacea Completa (4) No Parziale per foraggio o tappeto erboso (4) No In corso per foraggio o tappeto (2)(4)
Festuca rubra Completa (4) No Quasi completa (4) No In corso per uso tappeto (2)(4)
Hedysarum coronarium Completa (1) No Completa in due areali climatici (1) No In corso per uso da prato (2)
Lolium multiflorum Completa (4) No Completa per uso foraggero (4) No Completa (4)
Lupinus albus Completa (1)(4) No Completa in due areali, e toll. calcare (1)(4) Parziale (4) Parziale per areali diversi (1)
Lupinus angustifolius Parziale (4) No Parziale in due areali climatici (4) Parziale (4) No
Medicago sativa Completa (1)(4) Parziale (1)(4) Quasi completa per uso foraggero (1)(4) Parziale (1)(2) Parziale da prato e pascolo (1)(2)(4)
Phleum rhaeticum Completa (3) No Completa per resa seme e vigore (4) No In corso per aree alpine (3)
Pisum sativum Completa (2)(4) No Completa (1) (4) Parziale (4) In corso per usi diversi (1)(2)(3)
Poa pratensis Completa (4) No Completa per uso tappeto erboso (4) No In corso per uso tappeto (2)(4)
Poa alpina No No Completa per resa seme (4) No Iniziata per aree alpine (3)
Trifolium alexandrinum Parziale (4) No Completa per aree mediterranee (4) No Quasi completa aree mediterranee (1)
Trifolium pratense Completa (1) Completa (3) Completa, in due areali climatici (1) No In corso (1)(3)
Trifolium repens Completa (4) Parziale (1) Completa per foraggio, seme, toll. stress (4) Parziale (4) Completa per uso da prato (4)
Trifolium subterraneum Completa (4) Parziale (4) Quasi completa per zone mediterranee (4) Parziale (1)(4) Quasi completa per uso da pascolo (4)
Vicia faba Quasi completa (4) No Quasi completa in due areali climatici (4) Parziale (4) Iniziata (1)
(1) Progetti RGV/FAO e Interregionale Biodiversità; (2) Progetti Collezioni e Biodati; (3) Altri progetti in corso; (4) Altri progetti conclusi.
Tabella 2. Sintesi delle attività di caratterizzazione, valutazione e valorizzazione della collezione già svolte o in svolgimento con particolare riferimento ad
ecotipi aziendali e popolazioni naturali, con indicazione dei principali progetti nazionali di ricerca che hanno finanziato le attività (le specie per le quali
non è presente alcuna attività sono escluse dalla tabella).
stare adattamento specifico a condizioni ambientali dano e mediterraneo in semina autunnale e in quel-
simili a quelle in cui si sono evoluti. Pertanto la loro lo suboceanico della Francia occidentale in semina
valutazione in un solo ambiente fornisce informazio- primaverile, classificando le provenienze in base alle
ni limitate sul loro effettivo valore agronomico. Per risposte adattative e definendo le risorse genetiche
questo le nostre attività di valutazione di caratteri globalmente più utili per i principali areali di coltiva-
produttivi sono state spesso condotte in più ambien- zione europei (Annicchiarico et al. 2011a).
ti rappresentativi di determinati areali agro-climatici. Per l’erba medica, la valutazione si è svolta in am-
Ad esempio, la collezione mondiale di lupino bian- bienti artificiali caratterizzati da livelli contrastanti di
co è stata valutata negli areali sub-continentale pa- stress idrico estivo e tipo di terreno (Figura 3), evi-
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RICERCA
denziando lo spiccato adattamento specifico degli caratteri oggetto di valutazione sia per le accessioni
ecotipi padani a livelli di stress simili a quelli dei loro di specie foraggere (Annicchiarico 1993; Annicchia-
ambienti di origine (Annicchiarico e Piano, 2005) e rico et al. 2007) che per quelle di specie da tappeto
alcuni caratteri adattativi associati (Annicchiarico, erboso o per il recupero ambientale (Pecetti et al.
2007a). La valutazione sul territorio ha confermato 2008a).
i forti effetti di adattamento specifico all’areale agro- Quando disponibili, i dati di collezione relativi
climatico di origine degli ecotipi italiani della specie alle tecniche di coltivazione hanno evidenziato per
(Annicchiarico et al. 2012). gli ecotipi aziendali di specie foraggere una relazio-
Le recenti valutazioni delle nostre collezioni na- ne tra alcune tecniche e la produzione di foraggio,
zionali di trifoglio violetto e sulla, condotte simul- la produzione di seme e la persistenza degli ecotipi
taneamente nell’areale climatico sub-continentale e (Annicchiarico 1993; 2006).
in quello mediterraneo, hanno indicato forti effetti La valutazione delle accessioni della collezione
di adattamento specifico anche in ecotipi azienda- per caratteristiche qualitative ha riguardato la qualità
li o popolazioni naturali di queste specie (dati non foraggera (Annicchiarico 2007b), il contenuto di so-
pubblicati). stanze antinutrizionali o tossiche (ad esempio i glu-
Adattamento specifico al tipo di suolo è stato os- cosidi cianogenetici in trifoglio bianco: Annicchiarico
servato in popolazioni naturali di trifoglio sotterra- e Tava 2004) e la produzione di metaboliti secondari
neo originarie della Sardegna (Carroni et al. 2000). di interesse nutraceutico (quali gli isoflavoni in trifo-
Specifiche attività di valutazione hanno riguardato glio sotterraneo: Tava et al. 2006) o insetticida (quali
la tolleranza a stress abiotici o biotici considerando, le saponine: Piano et al. 1994).
oltre allo stress idrico, le basse temperature invernali Le relazioni pianta-microorganismo sono state
(Annicchiarico et al. 2001), il pascolamento (Pecet- studiate con riferimento alla variabilità per presenza
ti et al. 2006) e la persistenza in consociazione con di endofita in popolazioni naturali di Festuca arundi-
nacea (Piano et al. 2005).
Figura 3. Valutazione I dati di caratterizzazione e di valutazio-
della risposta adattativa ne di un subset di variabili di particolare
di ecotipi aziendali di importanza saranno disponibili nel data
erba medica in ambienti
base EURISCO nell’ambito del progetto
artificiali formati dalla
combinazione fattoriale di RGV/Trattato FAO, dopo aver standardiz-
due tipi di terreno e due zato i valori originali in una scala di valori
livelli di stress idrico. variante da 1 a 9.
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RICERCA
Le attività di conservazione, rigenerazione, caratterizzazione, valutazione, documentazione e valorizzazione del germoplasma sono state finanziate principalmente
dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali attraverso diversi progetti (RGV/Trattato FAO, Collezioni, Biodati, etc.). Le attività qui riassunte si sono
giovate del contributo scientifico di Efisio Piano, Aldo Tava e altri colleghi del CRA-FLC, della lunga cooperazione con Antonio M. Carroni e altri colleghi del CRA-
AAM di Sanluri, e della collaborazione scientifica con ricercatori di parecchie istituzioni italiane ed estere.
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RICERCA
The evaluation of disease resistance characters in descriptive trials for listing of vegetable varieties in National
Catalogue
The listing of vegetable varieties in National and Common Catalogues is compulsory for seed marketing in EU. The
INRAN operative unit of Battipaglia performs experimental trials to establish distinctness, uniformity and stability of
new varieties entering in Italian Catalogue. Field trials and laboratory tests have to be carried out in order to describe
the varieties according to the official UPOV and CPVO technical protocols. These protocols take into account many
morphological and physiological characteristics; resistance to pathogens and abiotic stresses is one of the characte-
ristics to be evaluated. The Laboratory of Phytopathological Analyses performed more than 1500 resistance tests on
different vegetable species (tomato, pepper, French bean, melon, basil, chickpea, pea) in the last 10 years. The tests
are carried out by “in vivo” traditional methods, in controlled environmental conditions, using reference materials
(varieties and pathogens) and standard procedures. The official CPVO and UPOV protocols are in continuous evo-
lution so that the laboratory follows a steady updating but the use of traditional methods seems to be the only one
actually admitted for the official examination.
L’iscrizione delle varietà di specie ortive al Registro l’esame delle varietà di specie ortive ai fini dell’am-
Ufficiale delle Varietà è obbligatoria ai fini della com- missione al catalogo nazionale deve essere conforme
mercializzazione delle relative sementi in base alla alle condizioni fissate nei «Protocolli per l’esecuzio-
Legge n.195 del 20 aprile 1976. ne dell’esame della differenziabilità, dell’omogeneità
Le prove previste per l’iscrizione prevedono la va- e della stabilità», formulati dall’Ufficio Comunitario
lutazione della distinguibilità, omogeneità e stabili- delle Varietà Vegetali (CPVO) o previsti nelle linee di-
tà delle varietà in esame; al fine di definire queste rettrici dell’Unione Internazionale per la Protezione
tre condizioni è necessario effettuare analisi e prove delle Novità Vegetali (UPOV).
descrittive basate su caratterizzazioni morfo-fisiolo- Pertanto la normativa nazionale, in recepimento
giche. Tra i caratteri descrittivi presi in esame ai fini delle direttive comunitarie, stabilisce l’adozione uf-
della registrazione varietale, il carattere di resistenza ficiale dei suddetti protocolli nell’ambito delle prove
alle malattie è uno dei caratteri fisiologici più com- nazionali per l’iscrizione al Registro Ufficiale delle
plessi da valutare. Soltanto negli ultimi dieci anni, Varietà.
la valutazione del carattere di resistenza ad alcune Il protocollo tecnico TP/44/3, redatto per il po-
fitopatie è diventata obbligatoria per alcune specie modoro, prevede la valutazione della resistenza a
ortive ai fini della registrazione ufficiale di nuove va- cinque patogeni: i funghi Fusarium oxysporum f. sp.
rietà (tab 1); mentre, per molti altri patogeni e nume- lycopersici razze 0 e 1 e Verticillium dahliae; il Tomato
rose altre tipologie di resistenza, la valutazione del Mosaic Virus razza 0 e, infine, il nematode Meloi-
relativo carattere risulta facoltativa e effettuabile su dogyne incognita.
specifica richiesta del costitutore. Il protocollo tecnico TP/76/2, riguardante il pepe-
rone, prevede la valutazione della resistenza a Potato
I caratteri di resistenza il cui esame è indicato come Virus Y patotipo 0 e diversi patotipi di Tobamovirus;
obbligatorio nelle linee guida ufficiali CPVO il protocollo TP/12/3 riguardante il fagiolo, prevede la
valutazione della resistenza al fungo Colletotrichum
La Direttiva Comunitaria 2002/55/CE prevede che lindemuthianum razza 6 e al Bean Common Mosaic
Le autrici sono dell’I.N.R.A.N. Settore sementiero - Laboratorio Fitopatologico - Sezione di Battipaglia - l.sigillo@ense.it
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RICERCA
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RICERCA
In natura, questi miceti, trasmissibili anche per parenchimatiche che causano la comparsa di tacche
seme, si conservano nel terreno e sui residui di vege- in forma di maculature su tutte le parti aeree della
tazione e vengono assorbiti dalle radici, soprattutto pianta.
in presenza di ferite. Le tacche possono approfondirsi nel parenchima
Per riprodurre il test di resistenza alle tracheomi- fino a strozzare piccioli e fusti e a determinare l’ap-
cosi in laboratorio si seguono delle procedure basate passimento delle piante. In natura, la diffusione del
su metodi tradizionali. Venti piantine vengono alleva- patogeno avviene per seme ed è favorita da giornate
te in substrati sintetici come la vermiculite fino allo di pioggia o di elevata umidità.
stadio di cotiledoni espansi. Anche in questo caso, i test di laboratorio ripro-
A circa quindici giorni dalla semina, le piantine ducono le condizioni di sviluppo naturale della ma-
vengono estratte dal substrato sintetico e, dopo aver lattia.
eseguito un delicato taglio alle radici, vengono im- I semi dei campioni da testare vengono fatti pre-
merse in una sospensione conidica contenente un germinare e, quando la radichetta ha raggiunto una
milione di spore per millilitro. lunghezza di 1 – 2 cm, vengono immersi in una so-
La sospensione viene preparata a partire da colo- spensione conidica contenente un milione di spore
nie pure dei ceppi fungini di riferimento conservati per millilitro e trasferiti in terriccio ad una temperatu-
presso la collezione del Laboratorio di Analisi Fitopa- ra che varia dai 20°C, nel caso della rabbia, a 23-25 °C,
tologiche di Battipaglia. nel caso dell’antracnosi. È preferibile che l’umidità
Le piantine, dopo cinque minuti di immersione, relativa sia superiore al 70%.
vengono trapiantate in terriccio sano e, dopo una I ceppi utilizzati per realizzare i test sono conser-
decina di giorni di allevamento a circa 25-26°C, a ca- vati presso la collezione del Laboratorio INRAN di
denza settimanale, per un mese, vengono effettuati Battipaglia.
i rilievi della sintomatologia tipica della fusariosi e Dopo una settimana cominciano a comparire i
della verticilliosi. primi sintomi che vengono registrati con una scala
I sintomi (foto 1) vengono confrontati con quelli continua, da 0 a 5, relativa al numero e alla gravità
sviluppatisi sulle varietà di riferimento. delle tacche riscontrate sui tessuti (foto 2).
La sensibilità o resistenza alla malattia viene L’intensità della malattia viene confrontata con i
espressa come numero sintomi riportati sulle varietà di riferimento.
Foto 2. Resistenza all’an- di piante malate sul to- I dati vengono elaborati e il carattere resistenza
tracnosi del fagiolo. Tacche tale e viene registrata, viene espresso come resistenza assente/presente.
necrotiche sui fusti. nelle schede ufficiali,
come assenza/presenza Test di resistenza alle virosi
del carattere resistenza.
Le varietà di pomodoro, peperone e fagiolo vengo-
Test di resistenza all’an- no esaminate per il loro comportamento nei confron-
tracnosi del fagiolo e alla ti di alcune virosi mentre le varietà di lattuga erano
rabbia del cece sottoposte alla valutazione della resistenza al virus
del mosaico fino all’anno 2008. Si tratta in tutti i casi
I protocolli ufficiali del di virus del mosaico appartenenti alla famiglia dei
CPVO prevedono, per le Tobamovirs (per pomodoro e peperone) o Potyvirus
varietà di fagiolo e cece, (Potato virus Y su peperone e Bean Common Mosaic
la valutazione della re- Virus su fagiolo) (foto 3).
sistenza all’antracnosi I tobamovirus sono virus molto stabili e si con-
(Colletotrichum linde- servano senza troppe difficoltà su materiale vegetale
muthianum) e alla rab- secco. I potyvirus sono molto più sensibili e vengono
bia (Ascochyta rabiei). acquistati ogni anno in forma di materiale liofilizzato
Queste sono malattie da diluire in apposite soluzioni saline tamponate. In
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RICERCA
natura, i virus si trasmettono da pianta a pianta in di- plice. Spesso le piante mostrano dei chiari sintomi
versi modi: per trasmissione meccanica o tramite in- di mosaico ma talvolta reagiscono in maniera molto
setti. I tobamovirus si trasmettono prevalentemente violenta all’ingresso del patogeno andando soggette
per trasmissione meccanica (sfregamento, impiego ad un vero e proprio appassimento fulminante.
di strumenti colturali infetti); i potyvirus si trasmet- Questo meccanismo, sebbene la pianta muoia, è
tono su piante colonizzate da afidi ma è possibile chiaramente un meccanismo di risposta resistente
riprodurre artificialmente la loro trasmissione anche utilizzato dall’ospite per bloccare il patogeno (rea-
meccanicamente. zione di ipersensibilità).
Questi virus sono tutti trasmissibili per seme. Il La reazione di ipersensibilità osservata in labora-
metodo impiegato in laboratorio per effettuare il test torio, in condizioni ambientali particolarmente pre-
di resistenza è quello tradizionale di inoculazione disponenti la malattia, spesso si manifesta come re-
meccanica mediante l’impiego di polveri abrasive. sistenza in condizioni di campo. Nel caso del fagiolo
Le piantine di pomodoro e peperone vengono al- la resistenza viene descritta con tre possibili livelli di
levate fino allo stadio di cotiledoni espansi; il fagiolo manifestazione: “pianta resistente a mosaico ma con
fino allo stadio di prime due foglie vere. sviluppo di blackroot”, “pianta sensibile a mosaico
ma senza sviluppo di blackroot” oppure “pianta resi-
stente a mosaico e senza manifestazioni di blackro-
ot”. Il blackroot, che si manifesta con imbrunimenti
delle nervatore o necrosi apicale, è proprio una rea-
zione di resistenza. (foto 3)
31
RICERCA
32
RICERCA
Dimensione campio- Temperatura per lo Durata del test Tab.2 Alcuni dei punti
Coppia ospite/patogeno Stadio per l’inoculazione Tipo di inoculo
ne (n. piante) sviluppo dei sintomi (settimane)
critici per lo svolgimento
Pomodoro/Fusarium 20 Cotiledoni espansi Sospensione conidica 25°C 6 dei saggi di resistenza in
Pomodoro/Verticillium 20 Cotiledoni espansi Sospensione conidica 23-24°C 6 condizioni standard
Pomodoro/M. incognita 10 seme uova 25°C 6
tà impostati durante le prove. Per questo motivo, le tipico e consente una valutazione appropriata della
temperature registrate nelle camere climatiche ven- resistenza/suscettibilità.
gono costantemente monitorate.
Uno scostamento sensibile dei valori di tempera- Conclusioni
tura e di luce può infatti compromettere gli esiti di
una prova e rendere inaffidabili i risultati ottenuti. Allo stato attuale, le valutazioni del carattere di
Altro fattore cruciale ai fini dell’ottenimento di ri- resistenza a patogeni continuano ad essere effettua-
sultati attendibili è l’esperienza del tecnico analista. te impiegando metodiche tradizionali di saggio “in
Questi infatti deve avere un’ottima conoscenza vivo”.
della biologia della pianta e del patogeno e una gran- Nel caso del pomodoro, i comitati tecnici-scienti-
de padronanza nella lettura dei sintomi della malat- fici dell’UPOV stanno valutando la possibilità di im-
tia. piegare dei marcatori molecolari per l’individuazione
Una volta raccolti i dati grezzi, l’elaborazione stati- dei geni di resistenza a M. incognita e ToMV. L’UPOV
stica riveste particolare importanza per l’espressione ritiene che l’utilizzo di tecniche molecolari per la ca-
del giudizio finale del carattere. Le linee guida UPOV ratterizzazione varietale sia ancora prematura men-
(TGP/8/1) suggeriscono i metodi statistici appro- tre potrebbe essere molto utile per i genetisti nella
priati da utilizzare a seconda della tipologia di carat- fase di screening delle varietà.
tere: qualitativo o quantitativo. Nonostante i numerosi punti critici che si riscon-
Naturalmente, nella scelta della corretta elabora- trano nell’esecuzione delle prove sperimentali, i me-
zione statistica, è di fondamentale importanza la co- todi tradizionali costituiscono ancora l’unico sistema
noscenza dell’origine genetica del carattere. ufficialmente riconosciuto per l’individuazione del
Questa, infatti, fornisce utili informazioni sul tipo carattere resistenza ai fini dell’Iscrizione al Registro
di variabilità che dovremmo osservare a livello feno- Varietale.
33
TECNOLOGIA
Gli autori sono del COAMS (Consorzio delle Organizzazioni di agricoltori Moltiplicatori di Sementi) - info@coams.it
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TECNOLOGIA
nere una elevata produzione di semi identici tra Fioritura di aneto e lattuga
loro
• Deve generare reddito per gli agricoltori moltipli-
catori
• Mantenere la purezza della varietà
• Garantire la qualità del seme prodotto applican-
do le tecniche più rispettose dell’ambiente
• Per quanto riguarda le piante allogame: preser-
vare gli ambienti più adatti alla moltiplicazione
rispetto a possibili inquinamenti di polline prove-
niente da piante coltivate o spontanee.
Per raggiungere questi obbiettivi sono necessari al-
cuni elementi sia di carattere gestionale che tecnico
• Sottoscrivere un protocollo d’intesa (o contratto
di coltivazione con relativo disciplinare di produ- campo e dell’assistenza al controllo qualità presso
zione) con una società sementiera gli stabilimenti dei sementieri a cui è destinato il pro-
• Disporre di una sufficiente esperienza e/o forma- dotto.
zione che può essere integrata da una adeguata Oltre alla fornitura dei servizi di assistenza all’im-
assistenza da parte di tecnici preparati in funzio- presa agricola moltiplicatrice l’organizzazione ha il
ne degli aspetti più importanti: compito di sostenerne il settore sviluppando inizia-
* Scelta del terreno tive e progetti di interesse comune per favorire la tu-
* Preparazione del terreno tela e la valorizzazione delle produzioni sementiere.
* Semina Ha il compito di rappresentare unitariamente il
* Concimazioni settore nei rapporti con la Comunità Europea, il Mi-
* Trattamenti erbicidi e insetticidi nistero delle Politiche Agricole e le Regioni ed ha la
* Gestione degli eventuali impollinanti missione di preservare le produzioni nei territori re-
* Monitoraggio (dalla semina al raccolto) gionali tutelando il territorio da contaminazioni ge-
* Eventuali interventi specifici per la cultura netiche e ambientali.
* Raccolta Si possono riassumere gli obbiettivi di C.O.A.M.S.
in pochi ma significativi punti:
Le funzioni del COAMS 1. Ottenere norme chiare per la produzione.
2. Sviluppare una concorrenza leale sui mercati in
Proprio per dare risposta a queste esigenze, nel accordo con le norme della U.E.
1999, fra le principali O.P. dell’Emilia Romagna e 3. Impostare relazioni equilibrate con le imprese
Soc. Cooperative che si occupavano di Moltiplica- sementiere e i costitutori.
zione di colture da seme, fu costituito il C.O.A.M.S. 4. Creare le condizioni per una remunerazione sod-
(Consorzio delle Organizzazioni di agricoltori Molti- disfacente per i raccolti delle aziende agricole im-
plicatori di Sementi). Oggi il C.O.A.M.S. è l’unica or- pegnate nel settore.
ganizzazione italiana unitaria che opera a livello na- 5. Contribuire alla definizione delle politiche agri-
zionale, con imprese aderenti in 10 Regioni (Emilia cole degli Enti di riferimento (MiPAAF , Regioni,
Romagna - Lombardia - Veneto - Friuli Venezia Giulia Enti di Ricerca) e allo sviluppo delle attività inter-
- Toscana - Umbria - Marche - Abruzzo - Molise - Pu- professionali.
glia) che producono per i mercati nazionale, europeo 6. Definire un accordo interprofessionale per il set-
e mondiale. tore sementiero che, tenendo conto dell’anda-
Le attività fornite dal C.O.A.M.S a tutela degli agri- mento dei singoli comparti, operi scelte a sup-
coltori moltiplicatori sono appunto quelle dell’assi- porto dello sviluppo delle colture in un quadro
stenza contrattuale, della verifica delle produzioni in strategico generale.
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TECNOLOGIA
Accordi interprofessionali per rafforzare il comparto problematiche generali del settore, per esprimere
con più forza le esigenze comuni, ad esempio nelle
L’ Italia a differenza di altri Paesi a noi vicini (es. questioni inerenti l’impiego dei fitofarmaci, l’uso del
Francia-Olanda- Danimarca) ha sempre trovato dif- seme certificato, gli OGM, anche in funzione delle
ficoltà nella creazione di una interprofessione tra modifiche normative che si prospettano.
moltiplicatori e società sementiere e questo fatto ha Questi aspetti dovranno ovviamente essere affron-
sempre rappresentato una grave carenza per tutto il tati in accordo con le OO.PP.AA., ed il coinvolgimen-
settore, col rischio di comprometterne il futuro. to delle Regioni e del Ministero dell’Agricoltura, ma
Partendo dal presupposto che si debba continuare molti temi di carattere generale hanno l’esigenza di
a moltiplicare colture da seme in Italia garantendo il essere trattati anche a livello europeo, dove un’azio-
reddito degli agricoltori moltiplicatori e gli interessi ne forte di lobby di tutto il settore sarebbe quanto
delle società sementiere, è fondamentale concordare mai necessaria, tenuto conto anche della rilevanza
delle regole generali nel cui ambito definire i vari con- dell’attività di commercio internazionale del settore
tratti di coltivazione tenendo conto delle specificità sementiero.
delle diverse colture (bietole, orticole, cereali ecc). Il settore sementiero italiano è oggi sicuramente
Già nel 1990 in Emilia Romagna furono stipulati all’avanguardia sulla capacità di rispondere a stan-
degli accordi di moltiplicazione e relativi contratti di dard di qualità internazionali, ma occorre alzare ul-
coltivazione, impostati come modelli standard, per teriormente la capacità di competere, per avere un
regolare il rapporto tra ditta sementiera e moltiplica- peso sul mercato mondiale.
tori. Nel 2004 questi contratti sono stati aggiornati Le aziende agricole sono arrivate ad un buon li-
a livello regionale per alcuni settori (Barbabietole da vello di professionalità e specializzazione ma hanno
zucchero-Ortive) e finalmente il 25 gennaio 2012 è necessità di ulteriori supporti.
stato firmato a Bologna il primo accordo regionale di L’interprofessione e le relative intese di filiera fra
filiera del comparto. gli operatori del settore e le società sementiere, po-
Questo è il primo passo, ma è un segnale impor- trebbe consentire un ulteriore sviluppo ad un setto-
tante che dovrebbe essere recepito anche da altre re che presenta molte potenzialità che si potranno
Regioni e a livello nazionale perché è ormai una- cogliere solo se gli imprenditori saranno disponibili
nimemente riconosciuta la necessità di affrontare a lavorare su obiettivi concordati in un quadro di ac-
insieme, agricoltori moltiplicatori e sementieri, le cordi condivisi.
Colture da seme
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TECNOLOGIA
Durum wheat seed sector in Italy: characteristics and perspectives of national production
Trend of seed sector and elements that have determined its development in the last years are analyzed. Details at a
regional level of controlled areas, certified seed amounts, seed companies and multiplier farmers involved are shown.
Moreover, data concerning multiplied varieties and their spread are briefly reported.
Il frumento duro rappresenta una delle colture più i costi colturali e migliorare le caratteristiche qualita-
importanti a livello nazionale. tive delle produzioni portando, in Italia, all’introdu-
Si tratta di una coltivazione effettuata sin dai tem- zione dell’obbligo di impiegare seme certificato per
pi dei romani che, oltre a svolgere un considerevole ottenere l’aiuto supplementare comunitario al grano
ruolo economico, ha prodotto tradizioni e culture duro.
locali caratterizzando il paesaggio di numerosi en- Successivamente la riforma introdotta da Fishler
troterra collinari dell’Italia centro-meridionale, suo (2003) poneva una maggiore attenzione per un’agri-
tradizionale areale di coltivazione. coltura più sostenibile e orientata verso il mercato,
Oggi, la sua diffusione si è estesa anche in alcune con un sostegno spostato sempre più verso il pro-
aree del centro-nord dove, grazie al continuo pro- duttore piuttosto che verso il prodotto e con l’intro-
gresso della genetica, sono state introdotte nuove duzione di un sistema di sostegno disaccoppiato.
varietà capaci di raggiungere elevati livelli produttivi Ciò ha portato ad un minor ricorso alla monocol-
che consentono agli agricoltori di queste aree di otte- tura del frumento duro, così diffusa in molti areali,
nere un buon livello di reddito. con conseguenti riduzioni delle superfici ad esso de-
In Italia la superficie investita a frumento duro ha stinate.
subito nel corso degli ultimi anni una sensibile ridu- Nel contempo, altri fattori sono intervenuti ad in-
zione, passando da una media di circa 1.700.000 fluenzare in misura rilevante la durogranicoltura na-
ha (ISTAT) nel quinquennio 2000-2004, periodo di zionale: l’aumento dei costi di produzione e le forti
massima espansione della coltura, a 1.257.074 ha del oscillazioni dei prezzi di mercato del frumento duro
2011 (ISTAT), mentre i quantitativi di granella prodot- che hanno toccato valori minimi nel 2005 e massi-
ti, da 4.400.000 t circa del quinquennio 2000-2004, mi nel 2008, causando un forte disorientamento nel
si sono ridotti a 3.953.00 t nel 2011 (ISTAT). mondo agricolo con anomale fluttuazioni delle su-
In particolare, le superfici destinate alla produ- perfici e delle produzioni.
zione di frumento duro hanno subito nel corso Più recentemente, l’emanazione del decreto 29
degli anni delle fluttuazioni molto importanti, lega- luglio 2009, contenente le disposizioni per l’appli-
te a molteplici fattori: le politiche comunitarie del cazione dell’art. 68, ha ulteriormente influenzato il
comparto, l’andamento del prezzo di mercato della settore.
granella, il costo di importanti fattori di produzione Tale provvedimento pone maggiore attenzione alla
(concimi, gasolio), l’organizzazione della filiera ecc.. sostenibilità ambientale, incentivando la rotazione
Infatti, la Politica Agricola Comunitaria, sin dalla dei cereali con colture miglioratrici e prevedendo
sua introduzione ha sempre guidato le scelte degli l’obbligo, per il frumento duro, di impiegare seme
agricoltori influenzando le superfici e le produzioni certificato per la corresponsione degli aiuti specifici.
delle diverse colture, favorendo, talvolta, la semina Tale vincolo è stato successivamente abolito (de-
del grano sulle stesse superfici per diversi anni (rin- creto 25 febbraio 2010) e gli agricoltori, in una fase di
grano). profonda crisi hanno preferito non investire nell’ac-
Così, negli anni novanta è stata introdotta la rifor- quisto di seme certificato.
ma avviata da Mac Sherry con l’obiettivo di diminuire Pertanto, hanno optato per il reimpiego aziendale
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TECNOLOGIA
Foto. 1 - Campo di moltipli- o peggio ancora hanno fatto ricorso all’acquisto di certificate (contenimento delle infestanti e delle ma-
cazione di frumento duro a semente non certificata, alimentando così, un mer- lattie trasmissibili per seme, minor ricorso a tratta-
maturazione cato parallelo ed illegale con il conseguente decadi- menti chimici ecc.) approvando quanto disposto dal
mento quanti-qualitativo delle produzioni. suddetto decreto.
Dopo circa un anno il Ministero ha ritenuto neces- Tale disposizione lascia ben sperare il settore se-
sario apportare alcune modifiche al suddetto decreto mentiero nelle trattative sulla definizione della nuova
per migliorarne l’applicazione e, con decreto MiPAAF PAC.
del 10 agosto 2011, ha reintrodotto per l’annata agra-
ria 2012-2013, l’obbligo di impiegare seme certificato Andamento delle superfici e delle produzioni di fru-
di frumento duro ai fini della corresponsione degli mento duro da seme in Italia
aiuti specifici (art. 68).
In particolare, la Commissione Europea, con Deci- Il trend positivo delle superfici e produzioni di se-
sione del 25/11/2011, ha riconosciuto il positivo im- menti certificate a partire dal 1994 (Fig. 1) sono un
patto ambientale che determina l’uso delle sementi chiaro effetto della riforma Mac Sherry e dell’intro-
duzione dell’obbligo di impiegare sementi certificate.
A partire dalla campagna 2004/2005 con l’intro-
duzione di una nuova PAC ed i bassi prezzi registrati
sul mercato, inizia un declino per la produzione di
sementi certificate di frumento duro che, nel giro di
due anni, passa da 437.831 t nel 2003 a 233.526 t nel
2005 (-46%), analogamente le superfici sottoposte
a controllo per la produzione di sementi passano da
171.488 ha nel 2004, a 91.472 ha nel 2005 (-47%).
Il considerevole incremento della quotazione della
granella avvenuto nel 2008 ha portato un nuovo au-
mento delle superfici, che hanno raggiunto 124.449
ha e delle produzioni di seme, che hanno toccato
301.070 t.
L’abolizione del vincolo di impiegare seme certifi-
Fig. 1 - Andamento delle superfici controllate e dei quantitativi di sementi certificati di fru-
mento duro in Italia - Fonte: I.N.R.A.N. Settore Sementiero
40
TECNOLOGIA
Aspetti varietali
Fig. 2 - Numero di varietà di frumento duro iscritte/reiscritte nel Registro Nazionale dal
1995 al 2011 - Fonte: nostra elaborazione su dati SIAN
Attualmente risultano iscritte al catalogo naziona-
le delle varietà di frumento duro 211 accessioni.
È interessante rilevare come solo il 20% circa di
tali varietà abbia una data di iscrizione anteriore al
1995, a testimonianza della maggior vivacità del la-
voro di miglioramento genetico conseguente all’in-
troduzione dell’obbligo di impiegare seme certificato
per la corresponsione dei contributi comunitari.
Tale lavoro è, infatti, frutto di una ricerca lunga e
costosa e, solo attraverso l’impiego di sementi certi-
ficate, l’agricoltore può fruire dei numerosi vantaggi
che ne conseguono, in termini di maggiore adattabi-
41
TECNOLOGIA
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TECNOLOGIA
PUGLIA 1.579 53 55
SICILIA 1.448 44 43
MARCHE 619 17 47
BASILICATA 451 25 29
LAZIO 270 16 28
TOSCANA 231 17 33
SARDEGNA 212 7 16
CAMPANIA 160 10 20
UMBRIA 114 9 24
nio 2007-2011 che, se si fa eccezione per l’anno 2008 aree del territorio nazionale.
e per un lieve incremento nel 2010 per Basilicata ed La regione con il maggior numero di ditte semen-
Emilia Romagna, è risultato mediamente in flessio- tiere attive è stata la Puglia con 53 ditte, seguita da
ne. Sicilia (44), Basilicata (25), Emilia Romagna (24), To-
Le aziende interessate alla moltiplicazione di se- scana e Marche (17), Lazio (16), ecc. (Fig. 6).
menti di frumento duro svolgono un ruolo fonda- Delle 139 varietà di frumento duro impiegate per la
mentale per la produzione di seme. Esse in Italia, produzione di seme nel quinquennio in esame, la Pu-
sono state in media, 5.836 nel periodo 2007-2011. glia è la regione che ne moltiplica di più, sono infatti
La loro distribuzione a livello regionale (Fig. 6) ri- 55, seguita da Emilia Romagna (52 varietà), Marche
calca quella già vista per le superfici con la Puglia (47 varietà), Sicilia (43 varietà), Toscana (33varietà),
che detiene nel quinquennio considerato il maggior Basilicata (29 varietà), Lazio (28 varietà), ecc. (Fig.
numero di aziende (1.579), seguita da Sicilia (1.448), 6).
Marche (619), Basilicata (451), Emilia Romagna
(444), Lazio (270), ecc.. Annualmente viene stipula- Conclusioni
to un accordo di moltiplicazione tra la ditta semen-
tiera e l’agricoltore-moltiplicatore (accordo reso ob- Il settore della produzione sementiera di frumento
bligatorio con circolare M.A.F. n. 4731/30792 del 16 duro attraversa, oggi, un periodo di grandi incertez-
febbraio 1991) nel quale vengono definiti gli obblighi ze e di considerevoli difficoltà di programmazione.
che le parti si impegnano a rispettare in relazione alla Infatti, la Politiche Agricola Comunitaria, l’andamen-
moltiplicazione di sementi. to incerto dei prezzi di mercato, le speculazioni che
Altro anello fondamentale nella produzione di se- colpiscono il settore, mettono in gravi difficoltà un
menti è costituito dalle ditte sementiere. comparto strategico per l’Italia.
Esse seguono, infatti, tutto l’iter della moltiplica- Le sementi certificate sono il primo anello della fi-
zione, selezione, confezionamento e commercializ- liera cerealicola: esse permettono agli agricoltori di
zazione delle sementi prodotte. beneficiare dei frutti della ricerca, sono il presuppo-
In Italia le ditte sementiere attive nella produzione sto per ottenere produzioni quanti-qualitativamente
di seme nel periodo 2007-2011 sono risultate in me- soddisfacenti anche per l’industria di trasformazione
dia 170, alcune delle quali hanno operato in differenti e permettono, inoltre, la tracciabilità e rintracciabilità
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TECNOLOGIA
Foto 3 - Campo di moltipli- anche dei prodotti derivati. verranno assunte a partire dal 2013 con i nuovi indi-
cazione di frumento duro Le continue oscillazioni del mercato determina- rizzi della PAC, sia a livello comunitario che naziona-
in fase di spigatura no, invece, disagi su tutta la filiera, mentre il settore le affinché si riesca a ridare centralità ad un settore
sementiero necessita di una adeguata programma- così strategico per l’Italia quale è quello del frumento
zione per poter far fronte alle richieste del mercato, duro in generale e della moltiplicazioni di sementi in
per moltiplicare il seme del costitutori, passando dal particolare.
seme tecnico, sino ad ottenere il seme certificato di- Il contrasto al commercio illegale di sementi che
sponibile per l’agricoltore. determina innumerevoli inconvenienti al comparto e
Purtroppo, negli ultimi anni gli interventi di re- il destinare maggiori risorse per lo sviluppo di filiere,
golamentazione del settore da parte del legislatore potrebbe creare i presupposti per contribuire all’ot-
non hanno sempre consentito al comparto di effet- tenimento di produzioni qualitativamente più ade-
tuare una razionale programmazione delle attività guate al fabbisogno dell’industria di trasformazione,
determinando, in alcune annate, ingenti quantitativi garantendo il reddito degli agricoltori e tutelando an-
rimasti invenduti ed in altre il rischio della mancata che il consumatore sulla provenienza delle materie
disponibilità di sufficienti quantità di seme per gli prime e sulle caratteristiche qualitative e sanitarie dei
agricoltori. Risulteranno determinanti le scelte che prodotti.
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Alberto Lipparini
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TECNOLOGIA
Roscano 47 38 50 27 30
TOTALE Totale Totale Totale Totale
Altre aromatiche 42 46 63 50 20 REGIONI 2010 2008 2006 2004 2002
ettari ettari ettari ettari ettari
Zucca 41 44 17 23 10
Emilia-Romagna 8.526 7.300 6.276 6.273 5.780
Sedano 41 51 17 16 10
Marche 6.991 4.240 2.262 2.690 2.695
Finocchio 41 30 31 82 65
Puglia 2.402 1.739 860 811 1.800
Peperone 21 24 6 11 2
Campania 389 51 19 46 105
Cardo 15 11 7 5 4
Umbria 388 312 150 79 240
Fiori 4 15 24 31 -
Molise 222 126 81 85 135
Melanzana 3 2 2 4 2
Abruzzo 187 126 6 2 12
Erba cipollina 3 49 38 1 90
Altre 269 130 240 211 345
Melone 1 2 1 2 4
Fonte:
19.374 14.024 9.894 10.197 11.112
Fonte: ASSOSEMENTI 19.374 14.024 9.894 10.197 11.112 ASSOSEMENTI
Tab. 1 - Superfici investite a colture sementiere orticole Tab. 2 - Distribuzione colture sementiere orticole in Italia
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TECNOLOGIA
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TECNOLOGIA
Tab. 3 - Distanze minime Classe O.P. Ibridi O.P. Ibridi O.P. Ibridi O.P. Ibridi O.P. Ibridi
Fra varietà di classi diverse (O.P. vs. ibridi) 2.000 2.000 2.000 2.000 2.000 2.000 2.000 2.000 2.000
suscettibili di incrociarsi con altre specie o con altre per accertare l’assenza di determinati patogeni.
varietà o tipologie della stessa specie (Tab. 3). L’applicazione di tali disposizioni spetta al Servizio
Per le sementi orticole si tratta di provvedimenti Fitosanitario Centrale ed ai Servizi Fitosanitari Regio-
basilari, capaci di fornire quelle garanzie che spin- nali, presenti dopo il decentramento amministrativo
gono le aziende ad investire nel settore; le aziende in ogni regione. La disciplina sementiera negli ultimi
sementiere contano pertanto di potere continuare a anni è diventata sempre più stringente, soprattutto
fare affidamento sull’appoggio delle istituzioni pub- per quanto concerne l’esportazione delle sementi
bliche, laddove queste si sono già dimostrate sensi- verso paesi terzi. È netta la sensazione che molti pa-
bili alle loro esigenze di regolamentazione, ma con- esi ricorrano strumentalmente a queste norme per
fidano anche che analoghe iniziative possano essere limitare la concorrenza verso le loro produzioni inter-
intraprese nelle nuove aree emergenti dove le produ- ne e non tanto per effettivi rischi fitosanitari.
zioni sementiere si stanno espandendo. L’attività di vigilanza dei Servizi Fitosanitari è
I dati sulle superfici portaseme orticole evidenzia- resa complessa dal numero elevato di paesi cui le
no un trend in crescita per gli areali del Centro-Sud sementi possono venire inviate, dato che i controlli
Italia, quali Puglia, Abruzzo e Molise, zone nelle quali debbono essere mirati per il rilascio del certificato di
però manca una specifica disciplina in quanto fino- esportazione proprio n funzione della destinazione.
ra non c’è stata sufficiente attenzione da parte delle Purtroppo, per motivi organizzativi – e anche per ri-
Amministrazioni locali. servatezza “commerciale” – non è sempre agevole o
Le aspettative e l’impegno delle aziende sementie- possibile conoscere per tempo tali destinazioni.
re verso tali obiettivi restano comunque alte: l’obiet- Ecco quindi che spesso emergono tensioni o
tivo è quello di riuscire a creare una zona – la dorsale conflitti tra le esigenze chiaramente operative delle
adriatica, comprendente le Regioni Emilia-Romagna, aziende sementiere ed il rigore nell’espletare i con-
Marche, Umbria, Abruzzo, Molise e Puglia – ove la trolli e nel rilasciare le certificazioni da parte dei Ser-
produzione sementiera orticola sia regolamentata e vizi fitosanitari. Talvolta poi le disposizioni normative
organizzata in modo omogeneo e trasparente, così non sono di grande aiuto: pensiamo ad esempio al
da poter originare evidenti ricadute positive per tutte documento di transito interno, che dovrebbe facilita-
le figure professionali che operano in tali territori. re il trasferimento delle informazioni necessarie per
il rilascio del certificato fitosanitario di esportazione
Le problematiche fitosanitarie finale in un paese terzo, da parte del Servizio fitosani-
tario del paese di moltiplicazione, ad un altro paese
Nel settore delle produzioni sementiere orticole le UE: non è mai stato ufficializzato formalmente, ma
problematiche di tipo sanitario non sono certamente solo condiviso a livello del Comitato permanente fi-
meno importanti rispetto a quelle prettamente tec- tosanitario, a Bruxelles!
niche . Comunque il ruolo che i Servizi fitosanitari vanno
La produzione di sementi di molte specie orticole assumendo in campo sementiero è sempre più im-
è infatti soggetta a precise norme finalizzate al con- portante. Basti pensare al compito amministrativo
trollo delle coltivazioni in campo e delle produzioni affidatogli con la legge n. 150/2007, di rilasciare l’au-
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TECNOLOGIA
torizzazione regionale per lo svolgimento dell’attività e private legate al settore, che poggiano le aspettati-
sementiera, - la ex licenza camerale prevista dalla leg- ve delle aziende sementiere per tutelare e valorizzare
ge 1096/71- ed a quello di vigilare sul mantenimento il settore.
dei prescritti requisiti da parte degli operatori accre- Se da un lato le aziende sementiere contano di
ditati. poter trovare nelle istituzioni pubbliche – Ministero
In un sistema così delineato è fondamentale la col- delle politiche agricole, Regioni e Servizi fitosanitari
laborazione fra operatori sementieri e Servizio pub- – la giusta attenzione e la sensibilità necessarie per
blico, fondata su uno scambio continuo e trasparen- assicurare al settore gli strumenti per difendere e va-
te di informazioni e sulla piena disponibilità; peccato lorizzare un segmento produttivo di assoluta rilevan-
che la contrazione delle risorse e dei finanziamenti za nell’ambito delle produzioni agricole nazionali,
mettano a rischio l’efficienza delle strutture pubbli- dall’altro le stesse aziende sementiere riconoscono
che, incidendo così negativamente sulla competitivi- l’importanza di avere una filiera organizzata e capace
tà delle aziende sementiere, obbligate a confrontarsi di affrontare le problematiche del settore e condivi-
con concorrenti internazionali particolarmente orga- derne le soluzioni.
nizzati ed efficaci . A tale riguardo costituisce sicuramente un segnale
Rientra nell’ambito ‘fitosanitario’ anche la proble- importante l’intesa di filiera per il settore sementiero
matica della disponibilità dei prodotti per la prote- sottoscritta il 25 gennaio 2012 a Bologna, di fronte
zione delle piante, che evidenzia carenze abbastanza all’Assessore regionale all’agricoltura della Regione
gravi sia per gli operatori sementieri , sia gli agricol- Emilia-Romagna, fra ASSOSEMENTI, in rappresen-
tori-moltiplicatori. Mancano fitofarmaci autorizzati tanza delle aziende sementiere, ed il COAMS, nella
per la piena difesa in campo di tutte le coltivazioni veste di Consorzio delle Organizzazioni di agricoltori
sementiere e per il trattamento di concia delle se- moltiplicatori di sementi. L’intesa al momento ha va-
menti ottenute e destinate al mercato. lenza regionale, ma dovrebbe presto trovare un rico-
La revisione della vecchia direttiva 91/414/CEE, con noscimento e venire estesa a livello nazionale. Essa
l’approvazione del regolamento CE n. 1107/2009, en- è finalizzata a sviluppare una maggiore integrazione
trato in vigore nel giugno 2011, ha portato al ritiro dal tra i diversi attori della filiera, sia nella definizione
mercato di diversi principi attivi e di molti prodotti e gestione dei rapporti contrattuali, quanto nella in-
commerciali utilizzabili sulle colture orticole e sul- dividuazione delle problematiche strategiche da af-
le colture sementiere. Molte utilizzazioni in questo frontare e risolvere in concreto. Il settore sementiero
ambito erano classificate dalla direttiva 91/414 fra le orticolo nazionale ripone molte speranze in questa
tipologie cosiddette ‘minori’. nuova fase di rapporti interprofessionali .
In Italia fino ad oggi le possibilità di deroga am-
messe dalla direttiva 91/414 per le colture e gli im- Foto 2 – Cavolo ibrido –
pieghi minori non hanno trovato larga applicazione. posa dei ferri
Il nuovo regolamento 1107/2009 amplia tali possibi-
lità, grazie alla previsione di potere estendere le auto-
rizzazioni concesse da un paese agli altri della stessa
zona (le zone sono tre, sud Europa, che comprende
anche l’Italia; centro e nord). Comunque, a parte i
costi prevedibili per la procedura e l’esigenza di in-
dividuare una figura responsabile del procedimento,
al momento non è ancora chiaro come comportarsi.
Le aspettative
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TECNOLOGIA
rarne la struttura ma anche per la forte competitività Specie prevalentemente allogama con una percentuale
Fecondazione di autogamia intorno al 20-25%; impollinazione ento-
che dimostra nei confronti delle specie infestanti. mofila
Tradizionalmente, nel nostro Paese non esistono
coltivazioni specializzate per la produzione di se- Tabella 1- Caratteri botanici Medicago sativa L.
mente di erba medica, che viene realizzata utilizzan-
do le coltivazioni destinate all’ottenimento di forag- raggiungere profondità di diversi metri e il rizobio
gio, convertendole alla produzione di seme qualora ospitato dalle radici non tollera ambienti asfittici e
si verifichino circostanze idonee al raggiungimento acidi, pertanto la scelta di terreni adatti, le lavorazio-
di questo scopo: condizioni favorevoli all’allegagio- ni profonde e un buon livellamento del terreno prima
ne, basso prezzo del foraggio e del prodotto disidra- della semina rivestono una notevole importanza per
tato, elevata quotazione del seme. Generalmente, il la buona riuscita del medicaio.
seme viene prodotto sul secondo taglio nelle regioni Normalmente si esegue un’aratura a profondità di
settentrionali e sul terzo taglio nelle regioni centro- 30-40 cm oppure, dove possibile, si può effettuare
meridionali in relazione all’andamento climatico. una lavorazione a doppio strato, cioè una ripuntatura
a 40-50 cm seguita da un aratura superficiale.
Terreno e lavorazioni Ai lavori preparatori principali seguono lavori com-
plementari come estirpature e erpicature al fine di
L’erba medica predilige terreni profondi e ben are- ottenere un buon letto di semina.
ati, nonostante il potente apparato radicale possa Le lavorazioni principali devono essere effettuate
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TECNOLOGIA
durante l’estate, mentre le lavorazioni secondarie nel causa dell’insufficiente grado di sviluppo dell’appa-
periodo precedente la semina ponendo particolare rato radicale; invece, per quanto riguarda le semine
attenzione al livellamento e all’affinamento del ter- autunnali, l’epoca di semina deve essere scelta in
reno. modo tale che le piantine raggiungano lo stadio feno-
Nei confronti delle infestanti l’erba medica è dota- logico di almeno 4-5 foglie prima del sopraggiungere
ta di una buona capacità competitiva, anche se nella dei rigori invernali.
fase iniziale dell’impianto può risultare necessario Nel caso di coltura specializzata è possibile utiliz-
un diserbo per assicurare una buona partenza del zare sesti d’impianto con distanza tra le file variabile
medicaio; comunque, la capacità competitiva unita da 0.50 a 1.00 m e 0.30 m sulla fila; la quantità di
alle buone pratiche agronomiche, quali sfalci razio- seme impiegato varia da 6-10 kg/ha. La semina in
nali, adeguate concimazioni e sistemazioni idrauli- coltura non specializzata viene,invece, effettuata a
che, sono sufficienti generalmente per il controllo spaglio utilizzando generalmente 20-30 kg di seme
delle infestanti. ad ettaro.
L’erba medica non ha particolari richieste di azoto;
Epoca e modalità di semina infatti, essendo una coltura azotofissatrice grazie alla
simbiosi con il Rhizobium meliloti è in grado di soddi-
La semina dell’erba medica può essere effettuata sfare le sue esigenze; qualora i terreni non siano ben
in primavera o in autunno; nel primo caso bisogna dotati di fosforo e potassio è consigliabile sommi-
tenere presente che semine troppo precoci possono nistrare all’aratura 100-200 kg/ha di P2O5 e 150-250
causare danni alle piantine per il rischio di gelate tar- Kg/ha di K2O.
dive, mentre ritardando troppo le semine le piantine
possono andare in contro a stress idrici e termici a Scelta varietale
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TECNOLOGIA
tà attraverso l’individuazione di piante selezionate sono essere presenti baccelli maturi di colore bruno
sempre su base fenotipica ma allevate isolatamente, e fiori in fase di fecondazione e allegagione; pertanto
in modo da fornire sia ovocellule, sia polline per la anticipare troppo il trattamento potrebbe causare
produzione di semente della popolazione migliorata. una accelerazione della maturazione dei baccelli an-
Questo metodo, rispetto alla selezione massale, cora verdi e il danneggiamento dei fiori presenti pro-
consente di dimezzare i tempi del miglioramento ge- vocando una notevole diminuzione della produzione
netico. Le varietà sintetiche sono ottenute effettuan- del seme; mentre un trattamento troppo ritardato
do inizialmente una selezione su base fenotipica; potrebbe provocare una perdita parziale dei semi
il seme così ottenuto verrà utilizzato per effettuare maturi per deiscenza dei baccelli, nonché l’essicca-
prove di progenie, valutando il genotipo delle piante zione dei nuovi steli in fase di sviluppo vegetativo al
prescelte; si effettua un ulteriore selezione delle pian- piede delle piante, la cui distruzione determinerebbe
te che hanno ottenuto la progenie migliore e queste considerevoli ritardi del ricaccio successivo alla rac-
vengono incrociate in isolamento per fornire ovocel- colta del seme.
lule e polline per la popolazione migliorata. La trebbiatura deve essere effettuata circa 4-6 gior-
Nella scelta della varietà idonea all’areale di mol- ni dopo il trattamento.
tiplicazione, oltre a caratteristiche intrinseche alla
produzione, importante è considerare la resistenza Controllo e certificazione
alle basse temperature.
Il grado di resistenza al freddo è determinato dalla Le sementi di erba medica devono essere sottopo-
dormienza, ovvero l’attitudine della pianta ad entra- ste al controllo e alla certificazione in applicazione
re in riposo vegetativo durante la stagione inverna- alla legge nazionale 1096 del 1971 e al D.P.R. 1065
le, stato che le consente il superamento delle basse del 1973. Il controllo prevede innanzitutto che le va-
temperature invernali e la ripresa dell’attività vegeta- rietà siano iscritte al registro nazionale o al catalo-
tiva in primavera. go comunitario; è comunque prevista la possibilità
Possono essere utilizzate varietà dormienti adatte di ammissione al controllo anche di varietà in corso
ai climi freddi del centro Europa, varietà semi-dor- d’iscrizione, se preventivamente autorizzate dal Mi-
mienti idonee al clima della pianura padana e varietà nistero delle politiche agricole e forestali.
non dormienti utilizzabili negli ambienti mediterra- Il controllo può essere richiesto fino al terzo anno
nei. successivo a quello d’impianto ma è possibile ri-
chiedere una deroga per produrre sementi oltre tale
Maturazione e raccolta anno, se le condizioni della coltura risultano idonee
al momento del controllo in campo e, comunque,
Le produzioni di semente possono oscillare da 2 a previa autorizzazione del costitutore della varietà in
10 q/ha e sono fortemente influenzate sia da fattori moltiplicazione.
pedoclimatici sia da condizioni ambientali durante Per la produzione di sementi di erba medica esiste
il periodo di allegagione-maturazione; nelle zone di l’obbligo di successione genealogica e le categorie
pianura le produzioni medie possono oscillare da 5 a del seme impiegato per la moltiplicazione sono: nu-
7 q/ha, con punte di 10-12q/ha; mentre nelle zone di cleo, prebase, base, sementi certificate di 1a riprodu-
collina le produzioni variano da 2 a 3q/ha. zione.
Generalmente la raccolta viene effettuata nella Il controllo ai fini della certificazione delle sementi
prima decade di agosto per il secondo taglio e nella prevede un’ispezione ai campi in moltiplicazione per
seconda quindicina di settembre per il terzo taglio. definire lo stato generale della coltura (danni causati
La coltura può essere sfalciata e successivamente da parassiti, avversità climatiche, aborti fiorali e pre-
trebbiata oppure possono essere utilizzati principi senza di piante diverse dalla specie controllata in mi-
attivi idonei al disseccamento della parte fogliare; sura tale da non consentire una corretta ispezione),
l’epoca del trattamento disseccante deve essere rigo- l’identità e la purezza varietale, nonché il rispetto del-
rosamente determinata, in quanto sulla pianta pos- le distanze d’isolamento, la presenza di infestanti e
52
TECNOLOGIA
lo stato fitosanitario.
L’identità varietale è accertata tramite la rispon-
denza tra la varietà ammessa al controllo e quella
coltivata sulla base dei caratteri distintivi desumibili
dalla scheda descrittiva della varietà, mentre i requi-
siti per la purezza varietale sono definiti dalla presen-
za di piante manifestamente riconoscibili come non
conformi alla varietà; tale numero non deve supera-
re per le colture di erba medica: 1 ogni 30 m2 per la
produzione di semente di base e 1 ogni 10 m2 per la
produzione di semente certificata.
Per essere immessa in commercio, la semente
di erba medica dovrà essere selezionata, confezio- Grafico 1 - Distribuzione geografica delle superfici controllate per la produzione di sementi
nata, cartellinata e dovrà essere stata sottoposta a di erba medica 2010 - 2011
campionamento al fine di verificare, tramite analisi
di laboratorio, il rispetto dei requisiti richiesti dalla
legislazione per quanto riguarda la purezza fisica, la ha
presenza di semi estranei e la capacità germinativa.
L’erba medica è una specie prevalentemente allo-
gama per cui devono essere rispettate le norme rela-
tive alla distanza da fonti vicine di polline che posso-
no causare impollinazione estranee (tabella 2).
Per motivi di carattere fitosanitario devono inoltre
intercorrere almeno tre anni fra una moltiplicazione
a seme di erba medica ed una coltura precedente
della stessa specie. Infatti, l’erba medica è inserita
fra le specie con obbligo di passaporto per la com-
mercializzazione all’interno della Comunità Europea
a causa di due patogeni da quarantena: il nematode
Ditylenchus dipsaci ed il batterio Clavibacter michiga-
nensis subsp. michiganensis.
Grafico 2 - Superfici ufficialmente controllate per la produzione di sementi di erba medica
Diffusione della coltura
Distanza Distanza
minima minima
Coltura
sementi di sementi
base certificate
t
Superfici con appezzamenti fino a 2 ha 200 m 100 m
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TECNOLOGIA
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TECNOLOGIA
Le superfici certifica-
te di questa coltura se-
mentiera sono state, nel
corso degli ultimi venti
anni, particolarmente
altalenanti, passando
dai picchi delle annate
1997 e 1998 (oltre 4000
ha certificati), ai minimi
storici delle campagne
2009 e 2010 (poco più
di 2000 ha di superfice
coltivata).
Nel 2011 abbiamo as-
sistito ad un’importante
inversione di tendenza; Fig. 1 - Andamento delle superfici ufficialmente certificate per la produzione di seme di
infatti, come si può ap- barbabietola da zucchero dal 1993 al 2011 - dati INRAN settore sementiero
prezzare dalla fig.1, le
superfici certificate a coltura porta-seme si sono at- impatto su questa coltura; si sono verificati impor-
testate sui 3800 ha. tanti cambiamenti nella coltivazione, che è divenuta
Per la prossima campagna (2012), viste le super- particolarmente specifica e con un alto grado di or-
fici investite/certificate a vivaio, si prevede un ulte- ganizzazione.
riore aumento di estensione, che permetterebbe al Le leggi e le norme che regolano il controllo e la
comparto di superare la soglia dei 4000 ha certifica- certificazione delle sementi di barbabietola da zuc-
ti. Queste continue fluttuazioni della superficie colti- chero sono: la Direttiva 2002/54/CE del Consiglio
vata sono dovute a fattori agronomici, tecnologici e del 13/06/2002, relativa alla commercializzazione
politico – economici. delle sementi di barbabietola, la legge n° 1096 del
In Italia l’unica regione interessata alla coltivazio- 25/11/1971 e del relativo regolamento di esecuzio-
ne di seme di barbabietola da zucchero è l’Emilia Ro- ne DPR n° 1065 dell’8/10/1973 e relative modifiche
magna nelle province orientali di Ferrara, Bologna, e precisazioni, le Disposizioni Tecniche Applicative
Ravenna e Forlì-Cesena: si tratta di zone con un’am- relative ai controlli e alla certificazione ufficiale delle
biente pedoclimatico particolarmente favorevole a sementi di barbabietola da zucchero approvate dal
questa coltura e con aziende agricole moltiplicatrici Ministero dell’Agricoltura e Foreste il 23/03/1973 ed
dotate di un’elevata professionalità produttiva. integrazioni successive.
Nell’ultimo decennio, le innovazioni tecniche, Vi sono inoltre leggi regionali specifiche che nor-
agronomiche e genetiche hanno avuto un notevole mano le produzioni sementiere nei territori di com-
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TECNOLOGIA
petenza; qui ricordiamo la legge n° 2 del 19 gennaio hanno subito l’induzione per poter compiere la fase
1998 della regione Emilia Romagna, direttamente riproduttiva. I terreni più idonei per questa coltiva-
coinvolta nella filiera produttiva del seme in questio- zione sono particolarmente sciolti, con buona per-
ne. centuale di sabbia, fertili e freschi, per offrire le con-
La barbabietola da zucchero, Beta vulgaris L. var. dizioni ottimali per la nascita delle piantine e una più
saccarifera, fa parte della famiglia delle Chenopodia- facile raccolta.
cee e della sua specie è la principale rappresentante. Il terreno deve essere finemente lavorato per ac-
È pianta a ciclo biennale, che nel primo anno di cogliere il seme nel migliore dei modi, l’irrigazione
vita compie la fase vegetativa e nel secondo la fase deve essere puntuale, soprattutto nei primi stadi ve-
riproduttiva. Nella produzione di seme, il passaggio getativi in cui la plantula si deve sviluppare in una
tra queste due fasi si estrinseca con l’emissione dello situazione climatica normalmente caratterizzata da
scapo fiorale e viene indotta da stimoli di varia na- temperature medie elevate.
tura. Tra questi hanno un’azione dominante le con- Queste caratteristiche ambientali sono presenti
dizioni ambientali, come l’induzione termica, legata nei terreni litoranei della costa adriatica, in parti-
agli abbassamenti di temperatura (vernalizzazione), colare nelle province di Ferrara e Ravenna, dove si
e il fotoperiodo, legato alla lunghezza dell’illumina- coltivano i vivai di barbabietola da zucchero per la
zione giornaliera. produzione di seme.
Il fiore della bietola è piccolo, ha 5 sepali di colore Sugli appezzamenti che dovranno ospitare la col-
giallo chiaro che quando aperti mettono allo scoper- tura del vivaio vengono eseguiti dei campionamenti
to gli organi sessuali maschili e femminili. di terreno per determinare l’eventuale presenza del
Nonostante i fiori siano ermafroditi, difficilmen- nematode cisticolo Heterodera shachtii, che se pre-
te la fecondazione avviene nell’ambito dello stesso sente ostacola lo sviluppo della coltura; in tal caso
fiore e ciò dipende dallo sfasamento di maturazione l’appezzamento non può essere utilizzato.
fra gli organi femminili e quelli maschili (dicogamia La precessione colturale privilegia il cereale autun-
proterandra); inoltre il polline estraneo ha maggiore no vernino e in particolare l’orzo, che non è pianta
vitalità e rapidità di germinazione rispetto a quello ospite del nematode sopra citato e permette di libe-
prodotto dal fiore stesso. rare l’appezzamento con un buon margine di tempo
Queste due caratteristiche portano a definire la per predisporre il terreno alle semine.
barbabietola una pianta a libera impollinazione, pre- Per la legislazione sementiera non è ammesso
valentemente di tipo anemofilo, a predominante fe- l’impianto su appezzamenti che nei 4 anni preceden-
condazione incrociata. ti siano stati oggetto di coltivazioni di barbabietole,
L’uomo, per la produzione di seme, ha sfrutta- anche solo da radice e l’isolamento da altri vivai deve
to queste sue caratteristiche botaniche “guidando” essere di almeno un metro.
l’impollinazione attraverso l’utilizzo di linee maschili La semina avviene a partire dalla prima decade di
produttrici di polline e linee femminili maschio steri- agosto e viene eseguita con seminatrici di precisione
li, con caratteristiche genetiche definite, che attraver- alla distanza di circa 3 cm sulla fila e di 25 cm tra le
so l’incrocio producono seme ibrido con le peculiari- file; le distanze di semina possono variare in base
tà derivate dai parentali e ricercate dai genetisti che all’attrezzatura presente in azienda e alle caratteri-
le selezionano. stiche del seme impiegato. Le seminatrici formano
Nella produzione del seme di barbabietola da zuc- delle prose o bauli della larghezza utile di 100/120
chero, la coltivazione viene separata in 2 momenti: il cm che ospitano 5 o 6 file.
vivaio e la coltura porta seme. Dopo la semina, per evitare che nelle giornate ven-
tose la sabbia presente in superficie crei problemi
Vivaio di abrasione alle giovani piantine, viene distribuito
a pieno campo letame maturo, dove possibile, o in
Prevede la produzione di piantine pronte per il alternativa paglia sbriciolata. Quest’ultima, dopo la
trapianto, che hanno già svolto la fase vegetativa e prima irrigazione post-semina che la interra, crea
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TECNOLOGIA
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TECNOLOGIA
nente prodotti fungicidi, che preservano il materiale 1. Per la produzione di sementi di base:
1000 m
da qualsiasi fonte di polline del genere Beta
vegetale dall’instaurarsi di marciumi nei primi stadi
vegetativi. 2. Per la produzione di sementi certificate:
a) di barbabietole da zucchero:
Durante queste fasi l’agricoltore esegue un cernita • da qualsiasi fonte di polline del genere Beta non compresa
1000 m
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TECNOLOGIA
Fig. 5 – Particolare di fiore scella di due piccole brattee sono riuniti in gruppi di
impollinante 2 – 5 (tipi plurigermi) o inseriti singolarmente (tipi
monogermi).
La lotta alle erbe infestanti si esegue con un inizia-
le diserbo a pieno campo post-trapianto, per conti-
nuare con sarchiature e trattamenti localizzati tra le
file, fino alla chiusura di queste.
I trattamenti antiparassitari iniziano con la levata
dello scapo fiorale per continuare dopo la cimatura e
concludersi a fioritura terminata.
La lotta chimica si esegue contro Alternaria, Oidio,
Botritis, Cleono, Afidi e patogeni minori.
La concimazione è come sempre vincolata alla ti-
pologia di terreno e alla precessione colturale, che
come il vivaio predilige il cereale autunno-vernino;
in generale si distribuisce un concime ternario pre-
trapianto, poi azoto nitrico in modo frazionato, in-
terrato tramite sarchiature fino alla cimatura, per un
totale di circa 200 unità di N.
Nelle fasi di fioritura e allegagione vengono utiliz-
zati anche concimi contenenti microelementi come
boro o manganese che, in questi stadi di sviluppo,
migliorano l’attività della pianta.
L’irrigazione per la coltura del seme di barbabieto-
la da zucchero è di massima importanza, in quanto
Il rapporto di trapianto tra linee impollinanti e linee il terreno deve sempre essere mantenuto fresco, per
maschio sterili è di norma 2 : 6/8 o 3 : 6/8 e dipende consentire alla pianta di svilupparsi e fiorire nelle mi-
soprattutto dalla vigoria della linea femminile e dalla gliori condizioni possibili. L’acqua viene distribuita
quantità di polline prodotta dalla linea maschile e in tramite l’utilizzo di normali irrigatori a getto o trami-
seconda misura dalle attrezzature aziendali utilizzate te manichette con micro irrigatori posti tra le file, che
per il trapianto. hanno il vantaggio di poter essere utilizzati anche in
Le distanze tra pianta e pianta sono indicativa- giornate calde o ventose. Quest’ultima tecnica per-
mente 35/45 cm sulla fila e 50/70 cm tra le file, ma mette l’utilizzo della fertirrigazione.
dipendono anche queste dalle caratteristiche dei ma- Nella prima decade di maggio, quando lo scapo
teriali vegetali e dai macchinari disponibili. fiorale ha raggiunto l’altezza di circa 60 – 80 cm,
L’investimento risultante è di circa 35000 - 40000 viene eseguita la cimatura, pratica colturale che pro-
piante/ha. La pianta, dopo il trapianto, emette una muove la formazione dell’impalcatura della pianta.
nuova rosetta di foglie nella quale le prime sono si- Questa operazione, eseguita prima meccanica-
mili a quelle dell’anno precedente, mentre le succes- mente, poi manualmente per le piante più tardive e
sive sono più piccole. meno sviluppate, ha lo scopo di asportare la parte
Dal centro della rosetta si sviluppa, verso la metà terminale dello scapo fiorale, lasciando l’astone alto
di aprile, un robusto stelo angoloso che si allunga circa 40 – 50 cm da terra; in questo modo lo sviluppo
rapidamente fino a raggiungere i 150 – 200 cm di al- delle piante viene uniformato e si agevola la rami-
tezza, emettendo numerose ramificazioni sulle quali ficazione e l’aumento del numero degli scapi fiorali
sono inserite le infiorescenze (Fig. 5). produttivi.
Verso fine di maggio inizia Ia fioritura, che si pro- A fine fioritura vengono trinciate le file di piante
trae per circa quattro settimane; i fiori posti all’a- impollinanti (Fig. 6); questo migliora la distribuzio-
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TECNOLOGIA
Fig. 6 – Coltivazione di
porta-seme (a sinistra si
nota la fila delle piante
impollinanti trinciate)
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TRASFORMAZIONE
Cristina Giannetti
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TRASFORMAZIONE
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TRASFORMAZIONE
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statistiche
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GranoDuro.net
statistiche
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VANTAGGI ECONOMICI
GranoDuro.net migliora la gestione dei
TM
GranoDuro.net è un servizio
TM
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