Un migliaio di anni fa le grandi navi vichinghe terrorizzavano le coste inglesi e scorrevano l'Atlantico fino all'Islanda, la Groenlandia e oltre. Anche per l'Inghilterra quella era un'epoca di esplorazioni e di aspri conflitti. Siamo all'epoca del regno di Edgardo il Pacifico. Un giorno, dalla Provenza, giunge a corte il giovane Rumon, cugino del re. Rumon porta con s Merewyn, una fanciulla da lui incontrata in Cornovaglia e che gli stata affidata dalla madre morente. La vita far s che i destini di Rumon e di Merewyn seguano strade molto diverse, ma gli spiriti dei due giovani resteranno sempre legati da un dolce e misterioso legame. Tra guerre e intrighi, viaggi, imboscate e scorrerie, ognuno inseguira i1 proprio sogno, che per Merewyn costituito dall'amore e per Rumon da Avalon, l'isola beata in cui gli uomini sperano di trovare pace e felicit. In Avalon, Anya Seton narra una storia a un tempo patetica e ricca di colpi di scena, su uno sfondo di storia e di leggenda. La sua arte di narratrice svela un mondo a noi poco noto, un mondo in cui le passioni pi primitive sono addolcite da un soffuso misticismo. CAPITOLO 1. UN'UMIDA foschia stava alzandosi dall'Atlantico quando Merewyn incontr lo straniero nei pressi del fiume Camel. Quelle ultime ore di cammino tra le nebbie piovigginose e il fango non erano state troppo disagevoli, per la fanciulla che, oltre a essere giovane ed entusiasta, era convinta che quel pellegrinaggio a Roche, al pozzo di San Gunderedo, sarebbe stato utile a sua madre. Il buon San Gunderedo (che era vissuto vicino al pozzo), aveva una particolare compassione per le sofferenze della carne e per quelle delle menti sconvolte. Sarebbe stato meglio se la malata stessa avesse potuto immergersi nelle acque scure sotto la croce di granito; ma Breaca, la madre di Merewyn, era troppo debole per mettersi in viaggio. Cos Merewyn aveva pregato accanto al pozzo, vi aveva lasciato cadere una preziosa monetina d'argento e aveva raccolto un po' di quell'acqua benedetta in un'ampolla di piombo. Merewyn non era sola in quel viaggio attraverso le brughiere selvagge e solitarie, dove la ginestra aveva ormai l'oro dell'aprile: uno dei suoi compagni era il cane Trig, un grosso segugio dagli occhi feroci. Trig, che, per difendere Merewyn, non si sarebbe peritato di assalire un lupo o un brigante. L'altro compagno era un essere umano, il servo Caw, un gigantesco giovane di diciott'anni, solido e nerboruto come il tronco di un tasso, la cui testa bruna e scarmigliata sorpassava di un buon palmo le teste di quasi tutti gli altri uomini. Caw non aveva mai imparato a esprimersi normalmente, a Breaca diceva che la sua mente era rimasta sconvolta quando, quindici anni addietro, nell'anno di Nostro Signore 958, in quello che, da allora in poi, era stato chiamato il Giorno della Morte, egli aveva visto coi suoi occhi gli orrori perpetrati nella casa dei suoi padroni dai predoni giunti dal mare. La nave vichinga, col suo carico di uomini feroci dalle lunghe barbe e dagli strani elmi, era salpata, senza lasciare un solo superstite, tranne Caw nel suo nascondiglio, e Breaca, che aveva una ferita di spada nella coscia e un braccio disarticolato.
Merewyn e Caw s'avviarono verso Pendavey, dove il fiume Carnel si allargava. L avevano nascosto il loro corecle, una piccola imbarcazione rotonda, fatta di giunchi intrecciati, coperti di pelle di vacca, e a bordo della quale sarebbero tornati a casa, a Padstow. Merewyn stava per montarci, quando Trig si irrigid, e prese a ringhiare. Merewyn scrut nella nebbia. I folletti? Quegli esserini comparivano raramente alla luce del giorno. Chi altro poteva trovarsi in quel luogo solitario ? Allora, come in risposta, una voce d'uomo grid: Aiutami, fanciulla. Mi sono perso . Trig fece per gettarsi contro il nuovo venuto, ma la fanciulla lo trattenne, posandogli una mano sul collare. Poi attese, col cuore in tumulto, finch non vide apparire un uomo a cavallo. E da stamane che ho smarrito la via ripet l'uomo. Poi lanci url'occhiata al cane fremente, pronto ad azzannarlo. Non aver timore. Sono diretto in Inghilterra, alla corte di re Edgardo . Mentre la fanciulla osservava lo straniero, uno squarcio s'apr nella nebbia e il sole inond la terra: era un giovane bruno, come gli uomini di Cornovaglia, eppure non pareva uno di loro. I suoi capelli, neri e lucenti, erano tagliati corti, non aveva la barba, e, invece di un rozzo panno, indossava un mantello azzurro foderato di pelliccia, coll'orlo ricamato e uno splendido fermaglio di smalto all'altezza della spalla. Portava lunghi calzari di cuoio, e le sue gambe erano coperte di uose azzurre, con i lacci intrecciati fino al ginocchio. I suoi occhi scuri avevano un'espressione gentile. Merewyn cap che non aveva nulla da temere da lui. Nei suoi quattordici anni di vita non aveva mai conosciuto nessuno che si recasse in Inghilterra. Non so quale sia la strada per l'Inghilterra, dove vivono i malvagi Sawsnach. Tu, dove sei diretta, fanciulla? domand lui. La ragazza non era molto dissimile da tante altre ragazze viste nelle fattorie isolate incontrate nel suo viaggio; aveva piedi scalzi e sudici, portava una rozza veste di panno tessuto in casa, un mantello infangato. Ma il suo incarnato era diverso. I lunghi capelli tendevano al rosso, gli occhi parevano d'acqua marina, cos azzurri e punteggiati da barbagli verdi. Le guance rosee e il nasino all'ins erano cosparsi di lentiggini. Era una fanciulla attraente, e aveva l'aria sveglia. Vado a casa rispose Merewyn. Circa una lega lungo il fiume. Questo tuo gigante conosce la strada per l'Inghilterra? domand lo straniero. Ca- sa solo quel che gli diciamo noi. A Padstow, dove abitiamo, ci sono dei monaci. Forse loro ti sapranno dare le informazioni che desideri . Vieni con me, allora le propose lui, battendo la mano sul posteriore del suo cavallo. Quello zuccone sapr portare la barca da solo, non vero? Lei acconsent e spieg a Cavv- che cosa doveva fare. Poi mont in groppa al cavallo, dietro allo straniero e, seguendo le sue istruzioni, gli cinse la vita con le braccia. La vicinanza di quel corpo maschile le dava una sensazione strana. Fu assalita da un'ondata di calore, da un'ebbrezza che non aveva mai provato in v;ta sua. Come ti chiami. susurro.
Romieux de Provence rispose lui. E un nome troppo difficile per la lingua di un celtico. Chiamami Rumon, come mi chiamavano in Bretagna. In Bretagna! Gi altre volte lei aveva sentito parlare di quella terra di l dal mare. E il tuo Paese? Oh, no. Vi ho trascorso quattro mesi; ecco perch conosco la tua lingua. Il bretone assomiglia al cornovagliese. Di do-e vieni? insistette lei. La mia nave naufragata davanti all'estremo lembo meridionale del tuo Paese, un orribile posto chiamato punta Lizard; sono pagani, laggi. Quanto al resto, non avrebbe alcun senso, per te. IL CAVALLO avanzava lentamente lungo il sentiero, e il cane trotterellava accanto a loro. Ogni tanto, c'era una croce di pietra a segnare la via. L'odore del mare si fece pi intenso, e nel cielo i gabbiani roteavanO con alte grida. Fra poco vedr il mare occidentale, pens l'uomo. Sono un vagabondo. Un cercatore. E copro d'onta il sangue nfio, perch non voglio fare il guerriero. Questo gli aveva gridato sua nonna Edgive, regina di Arles: Non vuoi lottare per riconquistare il nostro regno smembrato! Rifiuti persino di combattere i Saraceni, come dovere di ogni cristiano. Passi il tuo tempo sui libri; sogni angeli e paesi di favola. Tu non sei degno del tuo sangue reale! Tu mi disgusti ! . Egli aveva provato vergogna e dolore. Suo padre era stato ucciso in battaglia, sua madre era morta di peste. Amava la nonna, che l'aveva allevato. Costei, inglese, era una delle nipoti del grande re Alfredo che aveva liberato l'Inghilterra dai Vichinghi, e, in giovent, era andata sposa a Luigi l'Aveugle, il Cieco, re di Arles, discendente di Carlo Magno. Questi aveva regnato sulla Borgogna, che allora comprendeva la Provenza e parte della Savoia e dell'Italia. Era morto prima che nascesse Rumon, e, con la sua morte, il suo impero si era dissolto. I Saraceni s'erano infiltrati nel sud, i re franchi nell'ovest, e orde selvagge di ungheresi, venute dall'Europa centrale, infestavano anch'esse la Borgogna. L'infanzia di Rumon era stata ossessionata da clangori di spade, grida di battaglia, fetor di sangue e urla di torturati. Edgive, allora, aveva messo il nipote al sicuro nell'immensa fortezza di Lex Beaux, situata su una collina, e abitata da un bellicoso barone e dai suoi cavalieri. A Les Beaux, Rumon aveva guadagnato in forze e s'era liberato dalle sue paure. Aveva imparato il latino e l'inglese dal sacerdote del castello. I cavalieri gli avevano insegnato a cavalcare, nonch l'uso della spada, della lancia e dello scudo, le gioie della caccia col falcone e del vino. Lui, per, non si trovava a proprio agio, con quei guerrieri rissosi. Aveva un unico amico, un cieco di nome Vincent, sonatore d'arpa, il quale conosceva un centinaio di canzoni che cantava con tale passione, accompagnandosi col suo strumento, da strappare gli applausi persino al vecchio barone. Cos Rumon aveva sentito parlare di un eroico sovrano, chiamato Art, e di un'isola beata chiamata Avalon, dove gli uomini potevano vivere felici e sereni. E di San Giuseppe d'Arimatea, che era fuggito dal Calvario dopo aver raccolto il prezioso sangue di Nostro Signore in un calice chiamato il
Sacro Graal, la cui vista era sufficiente a garantire la beatitudine eterna. Dov' Avalon ? domandava Rumon ogni qual volta udiva queste canzoni, e ogni volta, il sonatore d'arpa, per tutta risposta, scoteva tristemente il capo. Vincent era morto in seguito a uno sbocco di sangue dai polmoni, e cos Rumon era rimasto solo. Qualche settimana dopo aveva avuto una visione, o un sogno, di grande bellezza: un'isola beata, circonfusa di luce dorata, che sorgeva dal mare sotto il cielo dell'ovest, e una coppa trasparente rosso rubino, scintillante sotto le ali di una colomba bianca. L'aria era piena di musica, e una Voce lo invitava a un pellegrinaggio santo. Quella Voce parlava di fratellanza fra tutti gli uomini, di pace e di amore, e aveva infuso in Rumon una reverenza e una gioia cos forti, da farlo svegliare in lagrime. Edgive si era beffata di quella visione. Non aveva la minima intenzione di permettere che suo nipote si rinchiudesse in un convento. Si augurava, aveva ripetuto la vecchia signora, che ben presto Rumon mettesse da parte quelle fantasie, e sognasse invece voluttuose donzelle, come tutti i giovani della sua et. E cos gli aveva trovato diverse ereditiere degne del suo rango: ma Rumon non si era innamorato di nessuna e, per di pi, aveva affermato - cosa inaudita che non avrebbe mai toccato una donna, se non ne fosse stato innamorato. Cosa ancor pi inaudita, aveva dichiarato che non avrebbe mai brandito un'arma per uccidere. A questo punto, aveva citato il sesto comandamento e l'esortazione di Nostro Signor Ges Cristo ad amare i propri nemici. La nonna e i cavalieri erano rimasti disgustati. La regina Edgive lo aveva convocato nella sua sala d'udienza. Il suo viso era profondamente segnato; sotto la corona d'oro, i capelli grigi le pendevano in due trecce raccolte sulle spalle ricurve. Aveva guardato il nipote a lungo: era alto, bruno, di corporatura snella; aveva il volto scarno, mentre le labbra erano piene e sensibili; quando sorrideva, il suo viso si illuminava. Quel ragazzo piaceva alle donne. Nipote mio aveva esclamato Edgive, sconsolata, io non ti capisco. Rumon le aveva sorriso affettuosamente. Il mio unico desiderio girare il mondo e cercare. Edgive aveva sospirato. Andrai in Inghilterra, da mio nipote, il re Edgardo. Gli dirai che io lo prego di trovarti un'occupazione consona al tuo rango. Sai scrivere e disegnare, hai una discreta cultura e un buon orecchio per la musica e le lingue. L'Inghilterra in pace. Forse l troverai quel che cerchi. Stupefatto, Rumon era corso a baciarle la mano dalle vene azzurrine. Edgive aveva pianto, quando si erano separati, quel settembre. Rumon si era inginocchiato a pregare al suo fianco nella cappella, davanti a una scultura di legno, appesa vicino all'altare, che rappresentava una nave. Sulla nave erano scolpite le immagini delle tre Marie, di Marta, e dei loro compagni, fuggiti dalla Giudea dopo l'ascesa al cielo di Ges Cristo e l'inizio delle persecuzioni. Il gruppo era miracolosamente approdato alle sponde della Provenza. Era stato Rumon a scolpire quelle figure, immaginando s stesso sul battello in quel santo viaggio.
Dopo aver baciato Edgive, Rumon s'era messo in cammino con due servi. Montavano tutti dei bei cavalli veloci della Camargue; un asino trasportava il bagaglio e i doni per re Edgardo. Il "salvacondotto" avrebbe assicurato a Rumon buona accoglienza nei monasteri lungo il cammino: era stato miniato su pergamena da un monaco di Arles ed era stato firmato Edgiva Regine. Il nome dell'illustre discendente di Alfredo d'Inghilterra e di Carlo Magno aveva destato grande sensazione nei monasteri. In dicembre, Rumon e i suoi servi erano giunti in Bretagna, con le sue scure foreste e i templi di pietra che risalivano a un'epoca antecedente l'occupazione dei Romani. La vigilia di Natale, nel giorno del suo ventesimo compleanno, Rumon era arrivato al monastero di San Brieuc, sulla costa. Il mare infuriava contro le sponde gelide, cavalloni neri s'avventavano e ricadevano rombando in bianche cascate. Rumon e i suoi compagni erano stanchi, affamati e intirizziti. La neve, la prima che Rumon avesse mai visto, turbinava su di loro, mentre attendevano davanti al portone del convento. Finalmente, era apparso un monaco, il quale, quando Rumon aveva tentato di presentarsi in latino, s'era stretto nelle spalle ed era sparito con la pergamena del salvacondotto. Dopo qualche minuto era tornato e gli aveva sbattuto in faccia il pesante portone di quercia. Per le tre Marie ! aveva gridato allora Rumon, fuori di s. Quella sera, nessuno del villaggio aveva offerto loro ospitalit, e cos la compagnia era stata costretta a saltare la cena e a trascorrere la notte in un granaio abbandonato. Il mattino seguente, Rumon era andato in chiesa e, dopo la messa, si era avvicinato all'abate, che era riconoscibile per via della croce pettorale e di una specie di pastorale che teneva in mano. Per il resto, quei barbuti monaci celtici, dalle vesti bianche e logore, non avevano nulla in comune con i monaci che Rumon aveva visto finora ad allora . Reverendo padre aveva esordito Rumon in latino, in tono perentoriO. Hai letto il mio salvacondotto? Hai visto chi sono? Tu discendi da un re inglese e da un re franco. Questi popoli sono stati entrambi persecutori della mia gente. E, in questo giorno di gaudio per la nascita del Nostro Signore, tu non dimostri la minima umilt. Rumon non aveva ribattuto. Sapeva che, nel corso dei secoli, i Celti erano stati ricacciati sempre pi a ponente, fino a quella penisola della Francia, al Galles e alla Cornovaglia. Mea culpa, reverendo padre aveva mormorato. L'abate s'era calmato. Cosa fai a San Brieuc? Mi hanno detto che, forse, avrei trovato una nave con la quale attraversare la Manica per andare in Inghilterra. Ho denaro sufficiente per pagare l'alloggio a me e ai miei servi fino al giorno in cui la nave salper. In tal caso, vieni a cena con me aveva detto l'abate. Nessuna nave salpava prima dell'aprile e Rumon aveva trascorso il periodo che lo separava dalla partenza imparando il celtico e ascoltando le leggende dei santi narrategli dai monaci. Una sera, gli avevano raccontato la storia del suo omonimo, Rumon, come l'abate pronunciava Romieux. Era questi un santo venuto dall'Irlanda, con San Patrizio, all'epoca in cui il famoso re Art aveva attraversato la Manica per salvare la Bretagna, cos come aveva salvato i Britanni d'Inghilterra dai pagani sassoni. Era l'ora della ricreazione prima di Compieta.
I monaci s'erano riuniti intorno al fuoco nel centro del refettorio, dopo un pasto a base di pane di segala, pesce salato e sidro forte. Il nevischio sibilava sulle imposte chiuse; dalla foresta vicina giungeva l'ululo di un lupo affamato. Il vecchio elemosiniere, il miglior narratore del convento, aveva raccontato la storia di San Rumon. Rumon l'aveva trovata ingenua e disgustosa. Parlava di licantropi, del diavolo e di una maliarda pagana che era stata colpita dalla lebbra dopo aver cercato di uccidere San Rumon. Quella notte, Rumon aveva sognato una bella donna nuda. Era d'oro e d'avorio, con i seni rotondi ed eretti, e i capelli biondi disciolti sulle spalle; i suoi occhi lo guardavano pieni di desiderio, ma c'era della crudelt nella sua mascella breve e quadrata, nel labbro inferiore che sporgeva, schiudendosi sui denti candidi. Crudelt, e un'infinita seduzione. Lui le era andato incontro affascinato, e aveva visto nella mano della donna un piccolo pugnale grondante di sangue. Rumon, sebbene spaventato, aveva teso ugualmente le mani per ghermirla. Allora, gli era parso di udire uno scroscio di risa, un suono sinistro e maligno c he lo aveva risvegliato. Sudava, ed era tutto sconvolto. Indubbiamente, quel sogno era stato ispirato dal diavolo. Rumon era rabbrividito, e subito aveva toccato il crocifisso d'oro che teneva appeso al collo. Libera nos, Domine, ab omnibus malis... aveva mormorato. Il primo d'aprile, sebbene il tempo fosse ancora incerto, Rumon era salpato dalla Bretagna su un battello frisone di piccolo cabotaggio. Una brezza favorevole soffiava sull'unica vela quadra, e si poteva sperare di sbarcare in Inghilterra l'indomani. Per, mentre passavano davanti all'isola di Guernsey, un vento di levante aveva spazzato con violenza la Manica. Le onde s'erano gonfiate, i cavalli, terrorizzati, avevano cominciato a nitrire e a impennarsi. Rumon, fradicio d'acqua, s'era sentito come ubriaco. Non aveva capito che venivano spinti oltre Plymouth, n aveva afferrato il disperato grido in lingua frisone del capitano, il quale diceva che bisognava puntare verso il mare aperto, se non volevano andare a finire sugli scogli della costa cornovagliese. Avevano tentato di fuggire dalla tempesta col vento in poppa, ma la vela si era lacerata: sollevata dall'impeto di un'ondata gigantesca, la nave si era sfracellata sullo scoglio di Craggan, davanti a punta Lizard. Rumon aveva battuto la testa contro la frisata. Aveva udito le grida dei suoi compagni, e aveva capto che la nave si sfasciava. L'acqua gli si era rovesciata addosso, ed egli si era dibattuto mezzo soffocato; qualcosa di oblungo lo aveva urtato: uno dei banchi dei rematori. Lui vi si era aggrappato disperatamente, e la marea e le onde lo avevano portato nella direzione giusta. Poco dopo, aveva sentito la terra sotto i piedi. Si era trascinato fino a una spiaggetta sassosa, circondata di scogli. Poi si era gettato supino, con le braccia distese sulla sabbia. La sua prima impressione era stata di terrore, e poi di gratitudine. Quindi era piombato in un sonno profondo. Quando si era svegliato, il sole lo illuminava in pieno, e le sue vesti erano quasi completamente asciutte. Un rumore dietro di lui lo aveva fatto sussultare: due persone lo guardavano, una megera dagli occhi a spillo e un nanerottolo dai capelli neri, entrambi nudi fino alla cintola, con una specie di grembiule di pelle di coniglio intorno ai fianchi.
I due avevano lanciato occhiate sospettose, mentre si acquattavano davanti a un fuoco sul quale arrostiva un animale molto grosso. Rumon, alzatosi, s'era avvicinato ai due, che erano indietreggiati borbottando. L'uomo aveva subito allungato la mano verso un lungo coltello da caccia. Dove sono? aveva domandato Rumon prima in provenzale, poi in inglese. I due lo avevano guardato con un'espressione guardinga, animalesca, senza capire. Siamo in Cornovaglia, brava gente? aveva domandato allora Rumon in bretone. a,ernuow aveva risposto l'uomo, lentamente. L'animale sul fuoco mandava un odore rancido, ma Rumon aveva fame. Infine cap che cos'era: l'asino che aveva portato dalla Porvenza. Povera bestia, aveva pensato. Ma dov'erano i cavalli, dov'erano gli altri uomini ? Dove sono gli uomini? aveva gridato. Tutti quegli uomini sulla nave ! L'uomo aveva lanciato a Rumon un'occhiata torva. Solo te il mare non ha voluto. Tu sei un bucca, uno spettro. La vecchia era rabbrividita. Dunque, lo credevano uno spirito maligno. Evidentemente avevano paura di lui. Altrimenti, aveva pensato Rumon, adesso avrei la gola squarciata, come quell'asino. Piano piano, cominciava ad afferrare tutta la tragedia. C'erano tredici uomini sulla nave: era possibile che fossero annegati tutti ? Si era fatto il segno della croce, susurrando: Omnibus in Christo... Dov' il sacerdote ? aveva domandato, mostrando il crocifisso. I due avevano guardato l'oggetto senza interesse. Che siano pagani? s'era domandato Rumon. A Saint Brieuc s'era parlato di come la Cornovaglia fosse stata convertita secoli prima, a opera di molti santi, fra cui San Rumon. Rumon s'era frugato in tasca, ne aveva estratto una moneta d'argento e l'aveva porta all'uomo. Eccoti del denaro. Ho bisogno di mangiare. Ma i due non avevano mostrato alcun interesse per la moneta. Ascoltate! aveva gridato lui allora. Quell'asino era mio. Io vi do il permesso di mangiarlo ! Quelli avevano smesso di masticare e i loro visi avevano assunto un'espressione allarmata. Voi, per, in cambio dovete trovarmi qualcosa da mangiare. Subito! La vecchia aveva annuito, tetra, e gli aveva fatto un cenno. Rumon l'aveva seguita su per un'erta salita che si dipartiva dalla baia; un sentiero portava verso l'entroterra attraverso una brughiera di felci e di ginestre. Improvvisamente, agli occhi di Rumon era apparsa una capanna di torba, di forma tondeggiante, simile a un alveare, davanti alla quale s'ergeva un pietrone verticale alto quasi tre metri. Un menhir degli antichi tempi, aveva pensato Rumon, che ne aveva gi visti alcuni in Bretagna, sebbene nessuno fosse stato simile a quello, coperto di sangue fresco e secco, cosparso di penne d'uccello. Sacrifici cruenti a una pietra fallica.esu ! aveva pensato. Adorano questa roba. Si era curvato per entrare in quella capanna, seguito dalla vecchia, ma il fetore lo aveva ricacciato indietro.
Allora, seguendo un sentiero attraverso le colline, era arrivato a un'altra capanna i cui abitanti apprezzavano il denaro. Con la moneta d'argento che aveva dato loro, Rumon si era procurato un pranzo a base di coniglio in umido. Il giorno seguente, era passato davanti a diverse miniere di stagno, per lo pi abbandonate, e quella sera stessa aveva ripreso contatto con la civilt, in un villaggio formato da diverse case di pietra. e da una minuscola chiesa. C'era persino una locanda per i viaggiatori, e l Rumon aveva potuto comperare un cavallo. Si era riposato per tutto un giorno, mangiando a pi non posso, si era lavato e si era rasato. L'indomani, all'alba, s'era messo in cammino alla volta dell'Inghilterra, e aveva vagato senza sosta, finch non aveva incontrato Merewyn. GUARDA disse Merewyn all'improvviso, indicando davanti a s un tratto di sabbia gialla e lucente, e uno squarcio di frangenti smeraldini e spumeggianti fra due promontori: Padstov, casa mia . La voce le trem. Non sei felice di essere a casa? le domand Rumon. Ho paura che i santi non abbiano esaudito le preghiere per mia madre. Non ascoltarono nemmeno le sue, quindici anni fa, quando venne il terrore. E nemmeno i monaci le diedero aiuto. Mia madre odia i monaci. Mi dispiace fece Rumon, a disagio. Non voleva sentir parlare dell'orrenda vicenda, qualsiasi essa fosse, accaduta quindici anni prima. Tre-Uther disse Merewyn. Ferma! Rumon tir le redini, e lei scivol gi da cavallo. Si trovavano davanti a un varco, in un cerchio di pietre. Di l dal varco si ergeva una casa di granito, con un tetto coperto di paglia. Uther era mio padre spieg lei. Era discendente diretto di re Art. E io pure lo sono. Davvero ? fece Rumon, divertito. Chiss se la fanciulla sapeva in quale epoca remota era vissuto re Art. Le canzoni di Vincent su Art erano piene di fatti meravigliosi, alcuni inventati da Vincent stesso. Ti rendo omaggio, principessa disse, sorridendo. Ma Merewyn era impallidita. Non c' fumo ! bisbigli, con gli occhi fissi sulla sommit aguzza del tetto dove c'era lo sfiatatoio per il fumo. Poi corse in casa. Rumon scese da cavallo e attese. Quando torn, Merewyn era pallida in viso. Mia madre debolissima disse. Vuole vederti. Una specie di presentimento s'agit nel cuore di Rumon. Non voleva altri ritardi, non voleva altri segni di morte. Tuttavia, segu docilmente la fanciulla dentro casa. CAPITOLO II LA MADRE di Merewyn, Breaca, era in piedi accanto a una finestra. Non aveva ancora quarant'anni e il suo viso, seppur sfiorito, era ancora attraente I suoi begli occhi scuri scrutarono a lungo il giovane.
Benvenuto, Rumon gli disse. Merewyn mi ha raccontato che sei diretto alla corte del re d'Inghilterra. Benvenuto in questa casa regale, anche se non siamo in grado di ospitarti... Non occorre, signora rispose Rumon, sorridendo. I monaci mi accoglieranno senz'altro, per stanotte. G1i occhi della donna fiammeggiarono. Quei vili grassoni queruli e vigliacchi... esclam. Mamma... bisbigli Merewyn. Mamma, taci. Breaca mosse tre passi incerti verso Rumon. Guarda qui! grid, indicando il braccio sinistro, che pendeva come un cencio. E qui! Sollev la gonna, e mostr una cicatrice violacea, tutta slabbrata, sulla coscia magra. Il giorno in cui sbarcarono, i diavoli rossi mi fecero questo e altro ancora... S'interruppe, guardando Merewyn. Poi le forze parvero abbandonarla. Si trascin fino a un letto di legno nella sala e vi si accasci sopra. Merewyn corse da lei. Rumon not che a capo del letto era appeso un grosso crocifisso di legno rozzamente intagliato.Era turbato e molto dispiaciuto per la ragazza, e adesso sospettava anche che Breaca, la madre di Merewyn non avesse il cervello a posto. La donna riprese a parlare con voce atona. Ci hanno ucciso i servi, ci hanno preso le pecore e il bestiame. Hanno saccheggiato la casa e vi hanno appiccato il fuoco. Poi, quando Uther torn era in viaggio, a... a... non ricordo - vide la nave col serpente tirata a riva, e corse ad aiutarci. Lo trucidarono con le loro scuri di guerra, gli ho visto la testa spaccata in due... Mamma... l'interruppe Merewyn affannosamente. Ti prego... Afferr la fiala con l'acqua della fonte sacra e ne asperse la donna. Breaca sfior la fronte della ragazza. Oh, tu sei una brava figliola Tu discendi da Art. Non dimenticarlo mai. No, mamma rispose Merewyn, abbracciando Breaca. I monaci udirono le nostre grida riprese questa. Erano una ventina e avevano armi, scuri, falci. Invece, si barricarono in chiesa e rimasero rintanati l dentro finch gli assassini non levarono le ancore. Capisci, ora, perch li odio? S, mia signora rispose Rumon. Purtroppo, i monaci non sono allenati al combattimento aggiunse, imbarazzato. Sono allenati a mentire! proruppe la donna. Poi ricadde contro il cuscino, la faccia livida di dolore. La fanciulla fece un cenno a Rumon e si diresse verso la porta, seguita da lui. Non hai amici, qualcuno nel vicinato che possa aiutarti? le domand. Solo le mogli dei pescatori, e loro hanno paura. Credono che mia madre sia una strega. Per ho Caw termin Merewyn, indicando il giovane. Il servo gigantesco era tornato con il coracle e stava dando da mangiare al maiale. Rumon guard Merewyn e, per la prima volta in vita sua, prov una simpatia, una comprensione completa, genuina. Sei coraggiosa, mia cara le disse, posando la mano sulle sue. Ora vado al monastero.
Verr a trovarti domani, prima di rimettermi in viaggio verso il nord. Merewyn lo guard montare a cavallo, e gli indic la strada per il monastero. Lui s'allontan al piccolo galoppo lungo la riva del fiume. Il problema di trovare alloggio per quella notte era diventato secondario, rispetto a quello di trovare aiuto per la madre della fanciulla: quella donna portava sul viso i segni di una morte imminente e doveva ricevere i sacramenti. A mezzo miglio da Tre-Uther, Rumon trov una chiesetta di granito, col tetto di ardesia. Accanto all'ingresso si ergeva una croce celtica; sopra la porta, c'era un'iscrizione in latino che indicava come la chiesa fosse dedicata a San Petroc, le cui sacre ossa erano sepolte l dentro. Dietro la chiesa, Rumon scorse quello che doveva essere il monastero, un agglomerato di capanne entro un recinto di legno. Oltre lo steccato, si stendevano i campi di orzo, porri e fagiuoli. L vicino pascolavano delle pecore, e un gruppo di alveari stava a dimostrare che i monaci avevano del miele, e naturalmente, anche l'idromele che se ne ricavava. Mentre smontava da cavallo, Rumon, esterrefatto, ud una risata femminile. Leg il cavallo e si diresse verso la capanna pi grande. La porta era aperta, ed egli si ferm sulla soglia di una stanza fumosa, illuminata da candele di sego. Parecchi monaci, vestiti di bianco, oziavano intorno a un tavolo, con boccali di cuoio in mano, sgranocchiando cosce di gallina. Una donna prosperosa stava curva sul tavolo a solleticare la nuca di un grasso monaco. Una piastra pettorale d'oro, rotonda, mostrava che il monaco ben pasciuto era il priore. Questi sussult, quando Rumon si schiar la gola. Tutti gli altri lo guardarono stupiti. Rumon mostr il salvacondotto. Il grasso priore lo respinse con un gesto della mano. Noi non sappiamo leggere dichiar, stringendo le labbra sopra il doppio mento. Oh, so bene chi sei, sei una spia! Sei stato mandato da quel vecchio bilioso di Dunstano, l'arcivescovo di Canterbury. Aspettavamo appunto qualche zelante ficcanaso. Soffocando una risata, Rumon ribatt: Niente di strano se qualcuno vi disturber: il vostro un ben strano monastero. Io per vengo dalla Francia meridionale, e sono diretto in Inghilterra, alla corte di re Edgardo . Secondo me sincero, pap Poldu disse la donna al priore. Padre Poldu le diede un affettuoso sculaccione, poi si rivolse a Rumon: <Siediti e mangia. Mia moglie garantisce per te . Tua moglie... fece eco Rumon, incredulo. Alcuni di noi sono sposati. Apparteniamo tuttora alla vecchia buona chiesa, anche se tentano in tutti i modi di romanizzarci Rumon sedette e prese un petto di pollo dal vassoio. Le beghe fra ecclesiastici non lo riguardavano. Mentre mangiava e beveva, gl altri monaci uscirono, diretti alle loro celle. La moglie di Poldu sbadigli. Il forestiero pu dividere il giaciglio con Conan, nella capanna. Domani la festa di San Petroc aggiunse rivolta a Rumon.
Ci sono messe e danze con un cavallo di legno che sono una bellezza, poi dei fal... Non bere troppo, pap. S, e ora vattene le ordin Poldu amabilmente. Reverendo padre cominci Rumon, quando la donna se ne fu andata, eri qui quindici anni fa, quando i Vichinghi sbarcarono a Padstow? Di colpo, lo sguardo distratto di Poldu si ferm sull'ospite. Non stata che un'incursione casuale dal nord. Non sono pi tornati. A Tre-Uther furono quasi tutti massacrati. E vero ammise Poldu, ruttando con soddisfazione. Gran brutto affare. I predoni non si sono nemmeno avvicinati al monastero. Dopo aver ucciso Uther... sono ripartiti concluse agitando la mano grassoccia. Un massiccio anello d'argento gli brillava all'indice. Rumon cambi discorso. Breaca sta morendo. Bisogna somministrarle i sacramenti. E Merewyn ha bisogno di assistenza cristiana. Bah! fece il priore. Quella donna una strega. I miei monaci non vogliono saperne di awicinarla. E nemmeno tu dovresti, giovanotto ! Ma sono discendenti di re Art! esclam Rumon. Gi. Uther, infatti, vantava un simile antenato ribatt Poldu, infastidito. Il nostro vecchio priore ha sempre rispettato Uther. Comunque, le donne sono un altro paio di maniche. Quella ragazza una piccola vichinga. Uno di loro, il grosso capo dalla barba rossa, violent la madre. Ma mostruoso! esclam Rumon. Come fai a saperlo, tu.i Lo so, perch non ebbi il tempo di rifugiarmi in chiesa. Ero su un albero e vidi tutto. La ragazza non figlia di Uther, perch lui era assente da quattro mesi e torn giusto in tempo per farsi ammazzare. Il fatto avvenne in luglio e la figlia di Breaca nacque l'anno dopo, in aprile. Il vecchio priore and a Tre-Uther e la battezz. Poldu ridacchi. Animo, bevi con me! Preferirei ritirarmi, reverendo padre rispose Rumon con voce secca, alzandosi. RUMON, il mattino seguente lasci il monastero per far ritorno a TreUther. Ora che gli era stato svelato il triste segreto di Breaca, rimpiangeva d'aver fatto una simile promessa. Era vero, i capelli ramati di Merewyn, gli occhi verde - azzurri e la pelle la distinguevano nettamente dai bruni cornovagliesi. E lei era cos orgogiiosa di discendere da Art! Rumon s'augur con tutto il cuore di potersi liberare dalle due donne, con la loro penosa situazione. Non sono nulla per me ! pens con rabbia. Non mi fermer. Ma Merewyn l'attendeva al limite di Tre-Uther. Gli corse incontro ag1tando la mano, con un timido sorriso sulle labbra. Portava una veste marrone pulita, i capelli erano raccolti in due grosse trecce e i1 suo visino era raggiante. Rumon ferm il cavallo. Buon g1orno le disse.
Mia madre sta meglio annunzi lei. E ansiosa di rivederti .. Entra, ti prego. Ti ho preparato delle frittelle. Rumon sospir e scese da cavallo. Breaca era distesa sul letto appoggiata ai cuscini. Nel volto pallido, gli occhi scuri parevano immensi. Lanci a Rumon un'occhiata rassegnata e comprensiva. Hai fatto colazione ? domand. Al monastero ? Lui annu. Allora le frittelle di Merewyn possono aspettare. Va' fuori, bam La fanciulla, sebbene fosse perplessa, ubbid all'istante. Siediti qui ordin Ereaca a Rumon, indicandogli uno sgabello accanto al letto. Mi resta poco tempo. Sono rimasta in vita solo per aspettarti. No, non indietreggiare. Capisco, tu sei andato in cerca d'aiuto per noi, ma non ne hai trovato. Ti hanno raccontato del a nascita di Merewyn. Rumon grid poi Breaca, rizzandosi a sedere, quella bambina non deve sapere mai che non figlia di Uther! Giuraml che non glielo dirai. Giuralo sul crocifisso Perch dovrei dirglielo? Non la rivedr mai pi. Glura! grid Breaca.D'accordo acconsent Rumon. Lo giuro sul crocifisso.> Lei prosegu, in un debolissimo susurro: La sorella di Uther andata in Inghilterra... molti anni fa, prima che venissero i Vichinghi E entrata in un monastero chiamato Shaft... Shaftesbury. Si chiama Merwmna. Io le volevo bene. Quando nacque la bimba... Il viso di Breaca fu come sfigurato e la donna s'abbatt sui cuscini. Rumon balzo in piedi e, vista sul tavolo una brocca colma di birra, ne riemp una tazza. La donna se ne inumid appena le labbra. Porta la mia Merewyn in Inghilterra riprese lei con voce pi ferma. Portala da sua zia. Era un ordine. Rumon rest senza parole per lo sgomento. Tu sei giovane e libero continu la donna, scrutandolo. Non VUOi impedimenti. Eppure, hai un cuore generoso che lotta contro questo tuo lato egoista e irrequieto. Questa volta deve vincere il cuore. Lui rest zitto, e Breaca si gir con fatica a guardare il crocifisso. Per l'amor di Dio e Nostro Signore Ges Cristo, abbi piet, Rumon gli disse. Fino ad ora non ho conosciuto piet. Rumon si segn. Per quale ragione doveva addossarsi la responsabilit della ragazza ? Come avrebbe fatto a trovare sua zia ? Che Breaca volesse invischiarlo in un legame con sua figlia, assicurare a quest'ultima un awenire ? Come mai obiett, vuoi mettere la la tua figliola innocente in una situazione che potrebbe nuocere alla sua virt ? Breaca si premette una mano sul petto. Ho fiducia in te mormor, poi mand un sommesso lamento. Chiama Merewyn! Rumon si alz per obbedire, ma, proprio in quel momento, la fanciulla entr di corsa, sorridendo. Guarda! grid. Una colomba bianca le si era posata sulle spalle. E volata dritta da me ! Breaca si mosse appena. Aveva il respiro affannoso e stentato.
Rumon guard la colomba, che vol via dalla spalla di Merewyn e and a posarsi sul crocifisso. Un brivido gli percorse la schiena, poich la colomba cominci a scintillare e a emanare una pallida luce dorata che scendeva a irradiarlo tutto, mentre gli giungeva un dolcissimo canto lontano. Le voci melodiose soffocarono il grido di paura di Merewyn e il rantolo nella gola di Breaca. Mamma! url Merewyn. Poi si gett sul letto e prese a scuotere dolcemente la donna, coprendola di baci, ma questa rimase inerte. Rumon rest inchiodato al suolo. Il canto si spense. La luce dorata s'oscur. La colomba si lisci le penne e vol pesantemente fuori della porta aperta. Rumon rest l, stordito da una gioia reverenziale. La visione era tornata. Egli era sulla strada giusta. Merewyn singhiozzava disperatamente. Rumon le pos le mani sulle spalle e la tir via dal letto. Zitta... le disse. Le sofferenze di tua madre sono finite. La sua anima volata in Cielo. Quell'uccello! grid Merewyn. Non avrei dovuto portarlo dentro. Gli uccelli in casa portano male! Forse quella colomba bianca l'ha mandata Iddio. Guarda tua madre! Lei obbed. Dal volto di Breaca era sparita ogni traccia di sofferenza, e sulle labbra pallide della morta adesso aleggiava un debole sorriso di felicit. PARTIRONO da Tre-Uther il mattino seguente: Rumon e Merewyn a cavallo, e Caw che arrancava dietro con un sacco contenente le poche cose della fanciulla. Accanto a loro trotterellava il cane. Avevano sepolto Breaca sulla sponda del fiume. Non poteva essere deposta in terra consacrata, poich era morta senza sacramenti. Rumon non dubitava che la donna fosse morta in stato di grazia ma si rendeva conto che sarebbe stato impossibile spiegarlo a Poldu. Col grasso priore ebbe un breve colloquio per combinare la vendita dei maiali e delle galline di Tre-Uther al monastero. Nessuno voleva la casa o la terra, che ora appartenevano a Merewyn. Questa piangeva disperatamente; Rumon la sentiva tremare dietro di s. Merewyn le disse, tu stai soffrendo un grande dolore, ma hai anche grandi riserve di coraggio, ne sono certo. Basta con questi pianti. Fra non molto ti consegner a tua zia. E come ne sarai felice ! grid lei, aspramente. Perch non dovrei esserlo? pens Rumon, seccato. Passarono quella notte a Bodmin in un misero alloggio. Il giorno dopo, nella brughiera di Bodmin, si trovarono avviluppati da una fitta bruma bianca. Rumon si ferm per domandare informazioni a un pastore. Sempre avanti rispose questi. Lasciate alla vostra destra lo stagno di Dozmary. Badate che qualche folletto non vi faccia finire nello stagno: stregato. Lo stagno di Dozmary grid Merewyn. Ma quello dove gettarono la spada di re Art prima che morisse.
Io sono una discen... Merewyn! l'interruppe Rumon. Non dobbiamo perdere tempo. Fra poco saremo in Inghilterra. Sono certo che da queste parti hanno ben poco interesse per re Art. Io non ne parlerei troppo se fossi in te. L'infantile orgoglio della ragazza per un motivo che egli sapeva essere ingiustificato lo metteva a disagio. E questo mi ricorda che devi imparare l'inglese. Sar bene cominciare subito. La ragazza sospir. Cosa aveva mai fatto per riuscirgli tanto antipatlca ? Il cornovagliese den cominci Rumon risoluto, significa uomo, in inglese. Benen, significa donna. Ripeti. Merew-yn ubbid, con voce sommessa. La lezione continu, e al calar della sera, Rumon era molto soddisfatto della sua allieva. Bene disse sorridendo. D'ora in poi parler solo inglese, con te . Oh, no! protest vivamente Merewyn. Ti prego, continua a parlare cornovagliese, altrimenti mi sentir troppo sola, e l'inglese, poi, cos brutto. Ti prego... A VALo N
sUlla Spalla di i gce nt al iplettomentre lei tel I n zurro. Almeno quel viaggio fosse durato in eterno I La fanciulla teme-a 1l futuro, quello Shaftesbury dal suono sinistro, la zia scomoda per l'Inghilterra a, Rumon trovo allogiti pel due in una malIsto. C'erano diverse camere da letto e un ampio salone in ali sChiumosl Lei si rincantuccaill altr
giocacano a cn tS unDva a una Compagnia di dnle( Ste ma Edgardo discese dal fiume aila torretta pi alta una graUdna bllina, dominava il villag j camato un cavallo bianco, annunciava la presenza del sovrano I sentlerl al pledi del castello erano gremiti di soldati che indossa quilli del cimbali I bduel i, i I ichiaml dl t ria l imbOmbav La sentinella, con aria indifferente, gli fece cenno d'entrare nel
esa c e venlsse 11 loro turno di salire la scala circolare di pietra. Rumon ferm il cavallo, cercando con lo sguardo qualche persona autorevole, quando, improwisamente, si fece silenzio e la folla si apr, formando due ali, mentre tutti quelli che non erano a cavallo caddero in ginocchio. In fondo alla scala era apparsa una piccola figura nera. L'uomo era sui sessant'anni e portava la veste dei Benedettini, con un piviale ricamato d'oro e fermato da una croce tempestata di gemme; uno zucchetto adorno di perle celava in parte la tonsura brizzolata. Lievemente claudicante, s'appoggiava a un bastone d'avorio e d'argento. Un mormoro si lev: Dunstano . Dunque, quello era il tanto temuto arcivescovo di Canterbury. Aveva le guance rubizze, il naso camuso e uno sguardo benevolo che si fece penetrante appena si pos su Rumon. Dunstano, sempre pronto a difendere gli interessi del suo re, indagava su ogni sconosciuto. Si fece quindi incontro a Rumon e alz la mano nel gesto di chi benedice: Che Iddio ti protegga, signore. Non ti ho mai visto prima d'ora . Aveva una voce autoritaria. Rumon scese da cavallo e si inginocchi. L'arcivescovo gli porse una mano esile, ben modellata, e Rumon baci l'enorme anello in cui era incastonata un'ametista. Puoi alzarti disse Dunstano, notando con stupore le maniere cortesi dello straniero. Sei forse di nobile lignaggio? Vieni di l dal mare ? Si, mio signore. E Rumon gli consegn il salvacondotto miniato e redatto in latino. Dunstano lo scorse rapidamente. Un atheling ? Un principe discendente in linea diretta da Cerdic e da re Alfredo? Non portava spada, la sua cavalcatura era un animale da tiro, e quel salvacondotto poteva essere stato falsificato o rubato, pens. Hai una scorta qui fuori, signore? indag Dunstano, severo. Sei venuto per l'incoronazione ? La risposta no, a entrambe le domande, signore rispose Rumon. Ho fatto naufragio in Cornovaglia, a punta Lizard. Ti giuro sul Sangue Benedetto di Nostro Signore che il mio salvacondotto non falso. Il tuo un giuramento molto grave osserv Dunstano. Avrei per da porti alcune domande. L'arcivescovo lo precedette in una stanzetta vuota e chiuse la porta. E ora disse, raccontami la tua storia dall'inizio. Rumon ubbid, e Dunstano lo ascolt con tale attenzione, che il giovane si dilung pi del dovuto sul suo odio per le guerre, sulla sua avversione per le dissolutezze. Gli raccont del suo amico Vincent, l'arpista cieco, e persino della visione avuta a quindici anni. A questo punto, una luce diversa addolc lo sguardo severo di Dunstano. Rumon concluse con la storia del naufragio, del suo incontro con Merewyn e di come gli fosse toccato il non gradito compito di far da tutore alla fanciulla. La tua una storia molto interessante, ma io esigo ancora delle prove disse l'arcivescovo chinandosi in avanti. Quando ero bambino, a Glastonbury, vidi la regina Edgive poco prima che partisse alla volta della Francia per sposare il re Luigi di Arles. Aveva preso la comunione nella nostra santissima chiesa di giunchi costruita dagli angeli di Cristo per San Giuseppe d'Arimatea (*). Le diede qualcosa l'abate ? S, mio signore.
Un reliquiario! esclam Rumon. L'apr per mostrarmelo prima che io partissi, e mi disse che su di esso avrebbe pregato per la mia salvezza. Conteneva un filo azzurro del manto della Vergine. Dunstano mand un lungo sospiro. Perdonami, figlio mio disse infine, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime. Tu sei veramente il cugino di re Edgardo. Ti condurr subito da lui. La ragazza, per... non deve rimanere fuori. Tu affermi che suo padre discendeva da re Art. Egli sepolto a Glastonbury, insieme con la regina Ginevra. I nostri monaci celtici hanno cura di quelle tombe. E io conosco Merwinna la zia della anciulla, una donna molto pia. Ma ora non pi nel monastero di Shaftesbury: diventata badessa di Romsey. Per andr anche lei a Bath per l'incoronazione, come noi tutti. Nel frattempo, proweder affinch la fanciulla sia accolta degnamente. Cos, quell'incontro segn l'inizio di una vita completamente nuova per Merewyn.
(*j Secondo gli storici inglesi, questa famosa chiesa, dedicata alla Vergine, fu costruita da missionari inviati da Roma nel Il sec. (N. d. T.) CAPITOLO IlI gIUNtANO accompagn Rumon lungo l'immenso salone, fino al palco dove il re sedeva su un trono rosso. Merewyn attendeva vicino all'ingresso, a disagio per via del suo mantello insudiciato dal viaggio e della sua veste marrone, mentre le dame di corte le sfilavano davanti nelle loro vesti multicolori, splendenti di gioielli. Nell'immenso sadi maggio, che illuminava gli arazzi dei muri, raffiguranti scene di battaglia, navi e mostri mitologici. Seduto alla tavola sul palco, re Edgardo sorseggiava da un boccale e ascoltava il bardo di Ordulf, che pizzicava l'arpa e cantava "La battaglia di Brunanburgh". A Edgardo piaceva molto quella canzone, che inneggiava alla gloriosa vittoria di suo padre in Northumbria, contro gli scandinavi. Egli sorrise, udendo le trionfali strofe finali: "Mai esercito comp un s grande eccidio, dal d che dall'oriente qui giunsero gli Angli e i Sassoni, e i fieri armigeri debellarono i Britanni, e per s questa terra conquistarono!" Il bardo termin con un arpeggio e s'inchin. Edgardo, con gli occhi azzurri che scintillavano, gli butt una moneta d'argento. Il seggio accanto a Edgardo, quello della regina Alfrida, era vuoto. Pi in gi, allo stesso tavolo, sedevano due nob;li potenti, che giocavano a scacchi. Uno era Ordulf, cognato del re, una montagna d'uomo, un po' tardo, ma devoto. L'altro giocatore, il conte Alfhere, signore di tutta la Mercia, era un bell'uomo sui quarant'anni, dal naso aquilino, che aveva sempre molto successo in qualsiasi giuoco di intelligenza, ma che tuttavia, fino ad allora, non era riuscito a estromettere Dunstano, il cui influsso sul re egli mal sopportava. Un tempo, prima che l'arcivescovo convincesse il re a confiscargli le terre a beneficio dei monasteri benedettini, il conte aveva posseduto un quarto d'Inghilterra.
Dopo che Dunstano ebbe parlato a Edgardo, Rumon si inginocchi davanti al re. Mio signore, mio re, ti reco l'amorevole saluto di tua zia, la regina Edgive di Arles, e la speranza pi viva di poter esserti utile gli disse. Il re, un ometto robusto, con la barba color della paglia, si chin a baciare Rumon su entrambe le guance. Benvenuto, benvenuto, cugino! esclam con voce sonora. Fece accomodare Rumon sul seggio della regina e poi diede l'avvio a una serie di brindisi, ai quali presero parte i nobili e l'arcivescovo. Merewyn cominciava a dubitare che si fossero dimenticati di lei. Ma Dunstano non era tipo da dimenticare. Egli attese che l'euforia scemasse, poi raccont al re la storia di Merewyn. Dov' questa fanciulla ? grid Edgardo. Lady Alfrida si prender cura di lei. Chiama la regina! ordin a un servo. Merewyn, rossa in volto, attravers il salone e si butt in ginocchio davanti al re. Lui le sollev il mento e studi il suo viso con occhio da conoscitore. Graziosa ragazza, pens. Alzati, Lady Merewyn disse. Noi ti diamo il benvenuto e ti riserveremo tutti gli onori dovuti a una discendente di re Art. Mentre Merewyn balbettava: Grazie, signore si ud un fruscio alla porta dietro il palco. Allora tutti si alzarono in piedi, tranne il re. La regina Alfrida avanz verso il gruppo, con la sua figura alta e snella che pareva quasi ondeggiare. Era incantevole. I capelli ondulati, color dei ranuncoli, le arrivavano alle ginocchia. I suoi occhi erano viola, viola come la sua veste di seta, il cui corpetto molto scollato, metteva in evidenza il seno. Un velo bianco, fermato da una coroncina d'oro, le incorniciava il volto, addolcendone il mento deciso e caparbio. La bocca seducente, a volte imbronciata, era arrossata con della cocciniglia. Alfrida emanava ondate di profumo di fiori. Il re la contempl con indicibile piacere. Alfhere, che la desiderava da tempo, le offr l'omaggio di un momento di silenzio, prima di tornare alla sua partita. Alfrida, sedette e rivolse a Rumon e a Mereivyn uno smagliante sorriso; poi, posata la mano su quella di Edgardo, si dichiar ansiosa di sentire le notizie sui nuovi arrivati. Dunstano si teneva in disparte, in attesa che il re finisse di parlare. Egli era l'unico a non rimaner scosso dalla bellezza della regina. Sapeva come quegli occhi viola potessero stringersi in un'espressione dura e caparbia, e come quella faccia incantevole potesse stravolgersi in uno scatto d'ira. Non si fidava della regina, anche se non la riteneva pienamente responsabile del delitto in seguito al quale era divenuta moglie di Edgardo, e per il quale egli aveva imposto una severa penitenza. Nove anni prima, il re aveva deciso di prendere moglie. Poich aveva udito decantare la bellezza di Alfrida, figlia del conte Ordgar, aveva mandato a Lydford il suo intimo amico, il conte Atelvoldo, per avere informazioni. Atelvoldo aveva riferito che la fanciulla era magra, butterata dal vaiolo e intrattabile.
Cos Edgardo aveva sposato Eneda, la bionda e prosperosa figlia di un altro conte. Poco tempo dopo, per, Atelvoldo stesso aveva sposato Alfrida. Subodorando un tradimento, Edgardo era partito per far visita ad Atelvoldo, il quale aveva implorato Alfrida di coprirsi il volto e di dire che era sfigurata da una malattia della pelle. Ma Alfrida non aveva ubbidito. Anzi, facendo uso di tutte le sue arti femminili, aveva affascinato il re. Edgardo se ne era innamorato pazzamente, e aveva deciso di vendicarsi di Atelvoldo. Tuttavia, non s'era macchiato di un assassinio vile. Durante una partita di caccia, prima di trafiggergli il cuore con la lancia, egli aveva concesso ad Atelvoldo un attimo di tempo, per capire cosa sarebbe accaduto. Dopo, aveva reso piena confessione a Dunstano. Ma restava Eneda. Per rimuovere quest'ultimo ostacolo, Edgardo aveva annunciato la scoperta di un legame di parentela fra s e la moglie: questo era bastato per far rinchiudere la donna in un convento e proclamare l'annullamento del matrimonio. Dunstano non aveva potuto far nulla per impedirlo: era un espediente cui ricorrevano i re dalla notte dei tempi. Un vescovo accomodante aveva celebrato il matrimonio del re con Alfrida. Dunstano si era rifiutato di riconoscere quel matrimonio. Edgardo era stato eletto re dal Witan, il Concilio dei Saggi, che aveva una sua parte nel governo dell'Inghilterra. Era re al cospetto degli uomini, ma non al cospetto di Dio, n poteva diventarlo fino a quando non fossero stati celebrati i riti religiosi, l'unzione e l'investitura, l'imposizione delle mani e la consacrazione che assicuravano il riconoscimento in Cielo. Dunstano si era rifiutato di celebrare tale cerimonia fino a quando i delitti del re non fossero stati espiati con anni di penitenza e con la fondazione di molte abbazie benedettine; e tanto meno mentre Edgardo viveva in peccato mortale con Alfrida. La situazione, per, s'era risolta. Eneda era morta l'inverno precedente nel suo monastero. Alfrida non aveva nascosto la sua soddisfazione; correvano voci maligne, secondo le quali la regina avrebbe in qualche modo affrettato quella morte. Dunstano non credeva che una cosa simile fosse possibile, se non per mezzo della magia nera. E cos Alfrida sarebbe stata incoronata il giorno di Pentecoste insieme con Edgardo. Dunstano ebbe allora, tutt'a un tratto, un presentimento funesto: ora quella donna avrebbe potuto adoperarsi in favore di Etelredo, il suo figliuolo di otto anni, a scapito del figlio della povera Eneda, il principe ereditario Edoardo.Etelredo era un vigliacco e un bugiardo, mentre Edoardo era un ometto serio e bravo, coraggioso e molto studioso. Di lui, con l'aiuto di Dio, si sarebbe potuto fare un ottimo re, in tutto e per tutto degno del padre . L'arcivescovo lanci uno sguardo affettuoso a Edgardo, mentre Alfrida si alzava e porgeva la mano a Merewyn. Vieni con me, mia cara. Una delle mie damigelle soffre di reumatismi. Potresti prendere il suo posto. Merewyn guard in direzione di Rumon, ma gli occhi scuri del giovane erano fissi sulla regina.
Come desideri rispose la fanciulla nervosamente . LA REGINA aveva sei dame e innumerevoli ancelle, che riusciva a tenere sempre occupatissime. Ogni dama aveva un talento particolare: Walsiga di Kent sapeva cantare e sonare l'arpa; Hilde era nativa di York ed esperta nel ricamo, era di origine danese, come il marito, Thored, un potente barone del nord; Lady Albina, moglie di Ordulf, giocava a scacchi con la regina; Britta, la scarna, brutta figlia del conte Alfhere, si occupava del suo guardaroba; Elfled, una cosina minuta dell'et di Merewyn, quattordici anni, aveva compiti umili, come vuotare i vasi da notte e lavare la biancheria. Era la figlia dell'assassinato conte Atelvoldo e quindi figliastra della regina. Era stato Dunstano a scegliere Elfled quale dama di corte, e la cosa non era affatto garbata ad Alfrida. Elfled divenne la compagna di camera di Merewyn; le dame della regina dormivano a due a due su rozzi giacigli, nell'alloggio riservato loro. Non so che. cosa fare di te! disse Alfrida a Merewyn, presentandola alle altre dame. Britta, trovale un mio abito. Non pu andare in giro vestita cos! Merewyn si sent colma di gratitudine, quando Alfrida le regal un abito di seta gialla, un mantello di velluto verde, e una spilla di smalto e oro. Ma non cap gran che delle domande che la regina le pose in inglese. Sapeva cucire? Ricamare? Cantare? Insomma, cosa sapeva fare ? Merewyn non pot far altro che scuotere la testa con espressione spaventata. Alfrida scoppi a ridere, pensando che quella scioccherella non le sarebbe rimasta a lungo sul groppone, visto che pi tardi avrebbe raggiunto la zia a Bath. Per un po' avrebbe dovuto sopportarla, non c'erano dubbi, poich questo era il volere di Edgardo, e compiacerlo era di somma importanza. E poi c'era Rumon. Quello strano giovane bruno l'interessava. Era stato colpito dalla sua bellezza, e lei se n'era accorta benissimo. Ti piacerebbe pettinarmi i capelli ? le domand, vedendo Merewyn contemplare ammirata il fiume d'oro lucente che le si inanellava sulle spalle e gi per la schiena. Merewyn pettin i capelli di Alfrida con tale delicatezza, con tale bravura, che la regina le assegn l'incarico di massaggiarle il corpo con grasso d'agnello e unguento all'acqua di rose. Sei pi abile di tutte le dame che sono state al mio servizio dichiar Alfrida, quando Merewyn ebbe finito. Poi le diede un rapido bacio sulla guancia. Merewyn si sent gonfiare il cuore di gioia. La sua sete di affetto si rivers tutta sulla regina, che ne fu compiaciuta e le permise di visitare Caw, il quale era stato messo a lavorare in una fucina. Quando vide Merewyn, il giovane le afferr una mano e balbett: TreUther? Tre-Uther? Non possiamo tornare a casa, Caw gli spieg la fanciulla, scotendo il capo addolorata. Merewyn non vedeva quasi mai Rumon, tranne a cena. E allora egli sedeva accanto ad Alfrida all'alto tavolo, mentre Merevvvn stava a un piccolo tavolo laterale, fra le dame meno importanti. Rumon portava ora un manto scarlatto, una spada dall'elsa dorata donatagli da Edgardo e un cerchio d'oro intorno alla fronte. Per quasi tutto il tempo montava a cavallo, oppure in compagnia degli altri nobili, si dedicava alla caccia col falcone. La sera leggeva in latino a Dunstano, oppure, a richiesta di Alfrida, prendeva l'arpa del bardo di Ordulf e cantava canzoni in provenzale. La prima volta che vide Merewyn con le vesti donatole da Alfrida, le sorrise, ammirato e stupito.
Ma subito torn a rivolgere le sue attenzioni ad Alfrida. Davanti alla sua radiosa bellezza tutte le altre donne impallidivano come le stelle all'alba. LA MATTINA della partenza della corte per Bath, mentre l'alloggio delle dame era immerso in frenetici preparativi, la povera Elfled rovesci una brocca d'acqua sulle scarpette di velluto rosso della regina. Alfrida sporse in fuori il labbro inferiore e, afferrato lo specchio dal lungo manico, picchi furiosamente la fanciulla sulla testa e sulle spalle. Elfled url di dolore e cadde in ginocchio, col viso tutto rigato di lacrime e sangue. 1 Alzati! ordin Alfrida. Smetti di piagnucolare! In quel momento il re si affacci all'ingresso della stanza, formato da una tenda, accompagnato dai due figli. Che succede? grid Perch piange ? <Non nulla, mio signore rispose la regina, con un sorriso carezzevole. Ho dato a quella sciocca incapace la lezione che si merita. Naturalmente devi disciplinare le tue donne come meglio credi disse il re, mentre osservava Hilde e Merewyn che trasportavano Elfled sul suo letto. A quanto pare, questa la giornata dei bambini turbolenti. Eccone altri due. I ragazzi si erano fermati vicino alla tenda. Avevano entrambi capelli biondissimi e occhi azzurri, ma ognuno assomigliava alla propria madre. Edoardo, a undici anni, era paffuto e robusto. Adorava il padre, ma tuttavia, all'occorrenza, sapeva tenergli testa anche se a volte lo sforzo lo faceva balbettare. Etelredo, invece, era alto e snello come Alfrida. La sua bocca rosea era imbronciata. Corse dalla madre e le affond il viso in grembo. Noll ho fatto nulla attacc con voce lamentosa. Edoardo mente ! Etelredo merita una punizione dichiar il re. Ha giocato al fratello due tiri indegni. Devi punirlo. Voglio sfilare per primo nel corteo piagnucol Etelredo. L'hai detto tu, mamma, che sarei stato io il primo! Io sono il principe ereditario ribatt Edoardo. Tocca a me sfilare per primo. E io SOIIO d'accordo su questo punto approv il re. Mi ha di-dipinto di verde il cavallo nuovo! protest Edoardo. Non vero! grid Etelredo, aggrappandosi alla madre. Ma ti hanno visto mentre dipingevi il cavallo, Etelredo l'ammon il re. E, quel che peggio, hai rubato a Edoardo la sua spada. Dispetti infantili, mio signore osserv Alfrida. Un principe non deve n rubare n mentire obiett il re. Mi domando disse Alfrida con voce flautata, come mai tu non ti sia rivolto a Dunstano anche per questo, mio signore... come fai sempre. La bocca del re si indur. E io mi domando che tono mai questo. Alfrida trem. Scost Etelredo e si butt in ginocchio, afferrando la mano di Edgardo. Perdonami, mio amato signore. Gli occhi violetti sollevati su di lui brillavano di lacrime.
Edgardo si addolc. Si curv e la baci sulla bocca. Farai come meglio credi, riguardo a Etelredo, tesoro. Vieni, Edoardo. Ma, nel corteo, Edoardo sfil davanti a Etelredo. NELLA NUOVA abbazia di San Pietro, a Bath, i nobili e l'alto clero attendevano l'inizio dell'incoronazione. L'abbazia, illuminata da migliaia di ceri, odorava d'incenso e di sudore; la giornata di maggio era calda, e la navata e il transetto erano gremiti di gente. Dunstano aveva lavorato per anni alla compilazione dell' Ordo, per la celebrazione dei sacri riti che dovevano fare di Edgardo il primo re inglese d'investitura divina. Era esultante, mentre attendeva vicino al chiostro insieme con Osvaldo, arcivescovo di York. Questa una giornata di grande gaudio per me disse. Amo Edgardo come un figlio. E oggi egli diviene un sacro imperatore in terra, come Nostro Signore Ges Cristo lo in Cielo. Osvaldo annu. Era dawero un impero. Tutta la Northumbria era soggetta a Edgardo; e anche i regoli del Danelaw (*) e del Galles, e persino Kenneth, re degli scozzesi, avevano riconosciuto la la sua supremazia. Merewyn era seduta accanto alla zia Merwinna, e cercava di imitarne la compostezza. L'abito di lana nera e il velo nero della badessa non facevano una grinza; e il crocifisso d'oro sul suo petto quasi non si moveva, sotto quel respiro pacato. La badessa di Romsey era famosa per la sua devozione e bont: era piccola, fragile, di carnagione scura e, a trentacinque anni, sembrava pi vecchia per via delle ombre intorno ai grandi occhi neri. Ma le sue labbra serrate si schiudevano a volte in un sorriso che le addolciva il volto scarno, aguzzo. Le suore avevano un gran rispetto per lei e quasi tutte le erano anche profondamente affezionate. Merewyn aveva incontrato la zia tre giorni prima, poco dopo il suo arrivo a Bath. Rumon era arrivato primz di lei e sostava nei pressi del ponte sull'Avon. Probabilmente, in attesa della regina aveva pensato Merewyn. Appariva splendido, sul nuovo stallone appena acqistato. Aveva fatto un profondo inchino, quando la regina gli era passata davanti, poi, con gran gioia di Merewyn, si era (*) Praticamente, la met nordorientale dell'Inghilterra riconosciuta da re Alfredo come territorio danese (N. d. T.) awicinato a lei. La fanciulla era in groppa a un cavallo dietro il giovane Gunnar, figlio di Hilde e Thored, che era la guardia del corpo del principe Edoardo. Buona sera, Merewyn l'aveva salutata Rumon, scendendo da cavallo e gettando le redini a un servitore. Ho trovato tua zia. Ti accompagner da lei. Andremo a piedi. Merewyn non chiedeva di meglio. L'aria del tramonto era fresca; l'erba era costellata di fiorellini rosa; da una macchia di ontani rison per tre volte il richiamo del cuculo: tre volte come la Trinit, era un fausto presagio. Ti piace servire la regina? le aveva domandato Rumon.
S aveva risposto lei. E bella, e tanto gentile con me. Ah, un angelo! Com' fortunato il re! aveva esclamato lui, poi s'era interrotto. Era turbato in modo inquietante. Ti piaciuto cavalcare col giovane Gunnar ? M' parso che ti guardasse con tenerezza. Odio i Danesi aveva risposto lei, seccamente. Sono Normanni. Io li temo, dopo quanto hanno fatto a Tre-Uther! Ma questi Danesi sono diversi dai Vichinghi. Questi sono cristiani, leali sudditi del re. Come stanno Caw e Trig? Trig s' ammalato ed morto. Caw ha nostalgia di casa. Lui aveva awertito una struggente malinconia, nella voce della fanciulla e le aveva preso una mano. Non hai mica nostalgia di casa, vero, Merewyn? Allora lei si era sentita invadere da un'ondata di calore, come se un fuoco dolcissimo le scorresse nelle vene. No aveva risposto; e poi, a voce cos bassa, che lui non fu sicuro d'averla udita, aveva aggiunto: Mai, finch potr rimanerti vicina . Rumon le aveva lasciato ricadere la mano: Oh, ecco la foresteria del convento! aveva esclamato. Ora troveremo tua zia. La badessa li attendeva nel parlatorio. Appena i due erano entrati, lei si era alzata, s'era inchinata a Rumon e aveva baciato Merewyn in fronte. Sicch ho una nipotina aveva osservato dolcemente in cornovagliese, e non sapevo nemmeno che tu fossi nata! Da quando sono partita, non ho pi avuto notizie da Uther e Breaca. Ora capisco perch. Ma tu non assomigli affatto ai tuoi genitori, e soprattutto non assomigli a Uther. Sorrise, osservando la fanciulla, le sue trecce ramate, gli occhi verdeazzurri. Allora Rumon aveva provato l'impulso di proteggere Merewyn. Forse c' un antenato di Breaca cui Merewyn assomiglia. Probabile aveva convenuto la badessa. Mia cara, tu starai con me, e quando l'incoronazione sar finita, tornerai con me al convento. Ma allora non vedr mai pi Rumon, aveva pensato Merewyn, e nemmeno la regina. S'era sentita un nodo in gola mentre Rumon si congedava, accarezzandole una spalla come se lei fosse una bambina. E pi tardi, nel refettorio, seduta in mezzo alle badesse silenziose, Merewyn non era riuscita a mandar gi nulla. Dopo tutto il viavai, le chiacchiere, la musica, - persino gli alterchi nei quartieri della regina - quel silenzio le era parso intollerabile. FiNALmente : la porta occidentale dell abbazia si spalanc, e si ucli un gran clangore di trombe. Mentre le note dell'organo si levavano trionfanti, il coro attacc l'antifona e i due arcivescovi percorsero la navata, seguiti dai pi anziani conti d'Inghilterra, che recavano gli emblemi della sovranit: la Spada, l'Anello, lo Scettro e il Bastone della Giustizia. Seguiva Rumon, le mani giunte in preghiera. Subito dopo venivano i prncipi, Edoardo ed Etelredo, vestiti di raso, spauriti e disorientati. Quindi apparve il re, scortato dai vescovi di Winchester e di Londra. Edgardo portava una veste battesimale di batista bianca, e un sottile cerchio d'oro sui capelli biondissimi.
Per ultima veniva la regina, seguita da Hilde e Britta. Alfrida indossava una veste e un mantello bianchi, intessuti d'argento e ricamati di minutissime perle; una ghirlanda di gigli le ornava il capo e le trecce di capelli lucenti erano costellate di perle. Era bella da mozzare il fiato, e per qualche momento nessuno guard il re, che si era prostrato sui gradini dell'altare. I vescovi fecero alzare il re, mentre Dunstano gli metteva in mano un crocifisso d'oro. Edgardo si accinse a pronunciare il Giuramento dell'Incoronazione, col quale prometteva giustizia, misericordia, pace. Consolanti parole, pensava Merewyn. C'era solo un'altra parola che potesse riuscire ancor pi consolante: amore. E questa parola lei la colse nelle preghiere che furono recitate in seguito per il re. Tutto svan di colpo - dolori, passioni, ribellioni - lasciandola pura e devota. Quella era la festa della Pentecoste, e forse la gran colomba bianca era gi discesa, ravvolgendoli tutti nelle sue ali e infondendo pace nei loro cuori. Su nel coro, Rumon non aveva visioni. Era seduto accanto ad zs. i Alfrida e ai prncipi. Lui si sforzava di non guardarla. Ma nulla I dentro - n ]a solenne cerimonia, n il re e nemmeno l'altare e il Crocifisso - lo turbava tanto profondamente quanto la vista di Alfrida nelle sue vesti splendenti. Quando Dunstano condusse il re dietro un paravento, il coro inton l'antifona dell'unzione. Quando riapparve, Edgardo indossava una veste d'oro. Accett da Dunstano le insegne dell'investitura, che gli venivano porte dai conti pi anziani del regno, e sedette sul trono. Poi Dunstano and a prendere la corona che era posata sull'altare. L'arcivescovo in persona, orafo esperto, aveva cesellato la corona, che era quadrata (come la Citt Quadrata di Dio); ogni angolo era sormontato da una punta trilobata elaboratamente incisa (simbolo delle I`rinit), e sull'alta banda d'oro portava incastonate tutte le gemme menzionate nell'Apocalisse e attribuite a Gerusalemme: lo smeraldo, il crisolito, lo zaffiro, il topazio e l'ametista scintillavano alia luce dei ceri. Dunstano abbass la corona rutilante sopra la testa di Edgardo, poi grid, a voce altissima: Volete voi avere re Edgardo come vostro sovrano per sempre? L'abbazia rison delle grida di: S, lo vogliamo ! Lunga vita al re ! I monaci cantarono: Vivat ! Vivat ! Rex! e il coro proruppe in un trionfantee Deum. L'arcivescovo condusse poi Alfrida verso un piccolo trono, pi basso di quello del re. La unse con l'olio santo, le porse l'anello di regina e, dopo che Lady Hilde le ebbe tolto la ghirlanda di gigli, le pos sul capo chino una coroncina tempestata di perle e cristalli, formulando ad alta voce l'augurio ch'ella fosse "compagna fedele e devota al suo signore, madre affettuosa con i suoi figli e regale esempio di piet, grazia, carit e virt". Si udirono grida di: Viva Alfrida . L'arcivescovo di Canterbury fu il primo a rendere atto di omaggio, inginocchiandosi davanti al re, ponendo le sue mani fra quelle di
Edgardo, baciandolo sulla fronte e intonando: Tuo vassallo nella vita e nel corpo, ti prometto ubbidienza su questa terra... Dietro di lui vennero l'arcivescovo di York e tutti gli altri vescovi; quindi Kenneth, re degli scozzesi, e infine i principini. L'incoronazione si concluse con la Messa Solenne, durante la quale Edgardo offr il pane e il vino e diede il suo obolo personale, consistente in un lingotto d'oro. Poi il corteo si riform e usc dall'abbazia. Nella sala del banchetto, il tavolo di Alfrida era di fronte a quello del re. Era stato Dunstano a disporre cos. Il re doveva intrattenere i prncipi, spirituali e temporali, e la regina i personaggi meno importanti. Alfrida, dopo aver susurrato qualche parola gentile a una badessa seduta alla sua destra, e alla moglie di Alfhere, Godleva, alla sua sinistra, si abbandon a piacevoli pensieri. La sensazione del potere era inebriante. Il potere di ottenere le cose che voleva. Terre sue, un manto d'ermellino, la ricostruzione del dissestato palazzo di Winchester... Il potere, soprattutto, di soddisfare vecchi rancori. Guard Dunstano, dall'altra parte della sala. Che piacere sarebbe stato per lei eliminare quel vecchio autoritario! I suoi occhi viola percorsero il tavolo del sovrano e si posarono infine su un altro uomo che odiava, il conte Oslac di Northumbria, la pupilla degli occhi di Dunstano e di tutti quegli odiosi prelati. Qualcun altro dovr diventare conte delle terre del Nord, pens. Perch non Thored, il marito di Lady Hilde? Ci sarebbero stati certamente dei cambiamenti, fra le dame di corte. Elfled doveva andarsene. Anche la brutta Britta se ne sarebbe gi andata, se non fosse stata figlia di Alfhere: questi era un alleato, e un probabile amante, ma quel genere di fantasticherie era ancora pericoloso. Poi c'era Merewyn. Avrebbe impedito che la fanciulla raggiungesse la zia; era pi opportuno che la badessa si prendesse quella piagnucolosa Elfled. Not che Edoardo sedeva pi vicino al re di Etelredo. Anche questo doveva finire. Forse si poteva mandare Edoardo a Roma, in pellegrinaggio, e far proclamare Etelredo erede di Edgardo. Una squadra di giocolieri entr piroettando nella sala, trascinando alla catena un orso ammaestrato. Il re e i suoi nobili, quasi tutti ubriachi, risero dei loro giuochi. E ancor pi risero quando il domatore dell'orso afferr un tizzone ardente dal fuoco e lo ficc nei posteriori della bestia. Etelredo saltava sul suo seggio per la gioia. Tre persone soltanto non ridevano: Dunstano, che sedeva silenzioso; Edoardo, che distolse lo sguardo; e Rumon, nei cui occhi scuri Alfrida vide un'espressione vagamente distaccata e pensosa, che la incurios. Le parve ch'egli avesse sentito il suo sguardo, poich i suoi occhi incontrarono quelli di lei per un lungo momento, carico di tensione e colmo di tutta l'ammirazione che una donna potesse desiderare. Era innamorato di lei, e non era escluso che un giorno ottenesse soddisfazione. Non c'erano limiti agli intrighi del potere. Edgardo re, ma sar io a governare, decise, poich io so come governare Edgardo.
Dopo che gli aguzzini dell'orso e i giocolieri ebbero finito il loro numero, nella sala fece il suo ingresso un gruppo di musicanti, accompagnati da una donna che cantava. La sua canzone, che raccontava d'un perduto amore, era cos accorata, che Alfrida sent venir meno la propria sicurezza. Non posso perdere l'amore di Edgardo, pens. Le seduzioni del suo corpo non avevano mai fallito. Eppure, col passare degli anni... Lei ne aveva ventotto. Prov uno spasimo di terrore. Ma la strega l'avrebbe aiutata. La vecchia Gytha, che viveva in una catapecchia fuori Winchester. Alfrida si segn. Aver rapporti con una persona del genere era pericoloso; non solo in questo mondo, ma nell'al di l. Eppure io non so nulla delle pozioni di Gytha. Non ho fatto altro che qualche vaga allusione, le ho dato dei soldi, come a qualsiasi povero: aveva semplicemente detto che la morte di Eneda sarebbe stata una benedizione, e in questo non c'era nulla di male. Alfrida alz il calice e bewe una lunga sorsata di vino. Salute a te, regina Alfrida! susurr fra s, sorridendo. CAPITOLO IV NEI DUANNI successivi all'incoronazione, Rumon fiss la sua residenza a Glastonbury, nella foresteria del convento. Aveva arredato sontuosamente le sue stanze, con seggiole intagliate dai monaci, e a capo del letto era appeso un crocifisso tutto istoriato. Nell'altra stanza c'era il busto d'una dea romana che a Rumon ricordava Alfrida. Tutte le estati, l'arcivescovo visitava la sua amata abbazia. A lui andava il merito della ricostruzione dell'edificio, e della fama di Glastonbury nel mondo cristiano come Roma Secunda. Quell'anno, nel corso della visita abituale, dopo aver pregato nella vecchia chiesa di giunchi, Dunstano and in cerca di Rumon. Mentre conversavano in giardino, il vecchio not delle pieghe amare intorno alla bocca di Rumon. Non hai trovato la pace di Dio a Glastonbury? gli domand. Rumon guard verso il colle di Glastonbury, l'alta, misteriosa collina sulla cui sommit sorgeva la cappella consacrata a San Michele. Laghi e prati irrigui circondavano il paese, l'abbazia e il colle, sicch quel posto, in primavera, era una vera e propria isola. E un luogo santo, mio signore osserv Rumon. Ma non l'Avalon di cui avevo sognato. Dunstano sospir. Aveva sperato che finalmente Rumon si fosse deciso a trasfcrirsi dalla foresteria al convento, abbandonando il cerchio d'oro per la tonsura. Sei certo di non essere pi posseduto dall'insana passione che mi costrinse a mandarti qui? Rumon arross. No, mio signore... Non penso mai a lei! Lo disse prima ancora di capire che era una bugia. Sedettero in silenzio, ricordando quella sera penosa. Era successo dopo l'incoronazione. Edgardo era lontano, con la flotta. Il re era un superbo ammiraglio, e la sua circumnavigazione annuale dell'isola aveva fatto cessare completamente le invasioni straniere. Rumon era andato a Winchester, al palazzo reale, con la regina e la corte. Dunstano, di passaggio per Canterbury, vi aveva sostato anche lui.
Ora era certo di esservi stato condotto dalla mano di Dio. Quel sabato sera, era uscito dalla Cattedrale Nuova, dove s'era soffermato a pregare, e aveva attraversato il cimitero per andare al palazzo del vescovo Etelvoldo. Due ombre sullo sfondo del cimitero avevano attirato la sua attenzione. Poi, aveva udito una voce maschile e una risata di donna. Servi che, coi loro amorazzi, profanavano quel suolo consacrato? Si era diretto a quella volta e aveva visto l'uomo cadcre in ginocchio davanti alla donna, che era uscita in un risolino sommesso, pieno di seduzione, e s'era curvata in avanti, aprendo le braccia. I)unstano aveva riconosciuto quella risata. In nome di nostro Signore Benedetto, cosa succede ? Disgustato nel profondo del cuore, aveva visto che l'uomo era Rumon. E cos che ricompensi il tuo re! gli aveva gridato. Tu non mi stupisci, Lady Alfrida, ma Rumon... tradire cos tuo cugino! Rumon si era alzato ansimando. Lei non ne ha colpa, mio signore aveva esclamato. Sono stato io ad attirarla qui. Non ero in me. Non abbiamo tradito Edgardo, non c' stato nulla fra noi... salvo quanto hai veduto coi tuoi occhi. Dunstano, allora, aveva gridato: Va', Ladv Alfrida, e qualunque cosa rivelerai al tuo confessore, essa rester fra te e Dio. Rumon, vieni con me! Per tutta la notte, Dunstano aveva lottato per l'anima di Rumon, e aveva vinto: Rumon avrebbe lasciato Winchester e non avrebbe pi rivisto Alfrida. Si sarebbe stabilito a Glastonbury e si sarebbe reso utile a quell'abbazia. L'arcivescovo si scosse dalle sue reminiscenze. Forse dovresti sposarti, figliuolo disse con tristezza. Hai avuto nessuna notizia della piccola Merewyn? E sempre al servizio della regina, immagino. Gi rispose Dunstano. A quanto pare, la regina non pu fare a meno di lei. Mi risulta, inoltre, che quella fanciulla abbia diversi pretendenti. Inarc le sopracciglia con aria interrogativa e guard Rumon. Credo, per, che abbia un debole per te. Merewyn! esclam Rumon. Ma tu scherzi, mio signore! Niente affatto. E una fanciulla ammirevole, e di sangue reale come te. E mi farebbe piacere vederla lontana dalla regina. Il matrimonio mi sembra l'unica soluzione. Che si sposi, allora ribatt Rumon. Con uno di quei pretendenti di cui mi hai parlato. Poi cambi argomento. La soffiatura del vetro procede bene. Hai esaminato le nuove coppe? Dunstano contempl divertito il giovane volto aggrondato. A suo tempo, dedicher la mia attenzione a tutte le cose di cui sono responsabile qui a Glastonbury: la soffiatura del vetro, il laboratorio di oreficeria e persino lo scarico ostruito. Ma in questo momento sto occupandomi di te. Rumon arross. E gentile da parte tua, signore. Hai fatto qualche amicizia, Rumon? Chi sono i tuoi compagni? Il giovane si agit, irrequieto. Aveva mai avuto un vero amico, a parte Vincent, l'arpista cieco? Mi dedico alla caccia col falcone, assieme coi nobili della zona rispose. E frequento frate Finian. Dunstano ne fu sorpreso.
Finian, il vicepriore, era un uomo di quarant'anni, con occhi verdi guizzanti, e movimenti nervosi e scattanti, come quelli di un passero. Era nato da umili genitori, nell'Irlanda occidentale, e non aveva studiato sui libri. Ma era un buon amministratore . Rumon avrebbe potuto spiegare che Finian non possedeva solo un'arguzia innata, ma anche un'inclinazione mistica. Parlava degli arcani Paesi dell'ovest, da dove nessuno era mai tornato, e dei Culdei, i monaci irlandesi che si erano rifugiati in occidente in cerca di pace. A un tratto Gunnar, una delle guardie del corpo di Edgardo, entr di corsa dal cancello del giardino. Inginocchiandosi davanti all'arcivescovo, balbett, nel suo rozzo inglese: Signore, signore! Il re nostro signore giace a Winchester, in punto di morte, e chiede di voi e di Lord Rumon. Benedetto sia il nome di Ges! esclam il vecchio. Com' possibile ! Ho visto Edgardo il mese scorso. Era sano come un pesce ! Gunnar scosse il capo. Da due settimane ha terribili coliche e sangue nei visceri. Oramai non attende che la morte. Due giorni dopo, l'arcivescovo e Rumon arrivavano al palazzo di Winchester, e al portone trovavano Edoardo ad accogliergli. Mio padre ancora vivo grid quest'ultimo. Mio signore Dunstano, il re ha pregato continuamente che tu lo raggiunga al pi presto. Sta meglio? Non so di preciso, signore. La regina non mi lascia entrare. E I dentro con Etelredo. Adesso vieni con me ordin Dunstano. E anche tu, Rumon. Il re si agitava e si lamentava, steso su un letto di piume, mentre Alfrida, china su di lui gli bagnava le tempie con acqua e aceto. La camera era immersa nel buio, ma un grosso cero segnatempo, in un angolo, mandava un po' di luce. Accanto al letto stava un medico, col viso cupo e accigliato. Dietro un paravento, un monaco mormorava preghiere. Etelredo, ai piedi del letto, fissava il corpo emaciato del padre, il viso scavato, il filo di sangue che gli colava dalla narice destra. Quando Dunstano, Rumon ed Edoardo entrarono nella stanza, Alfrida lev il capo. Il suo sguardo si fece sospettoso, ma, in quel momento, improvvisamente, Edgardo mand un gemito, serrandosi le mani sul ventre. E lei grid: Oh, che cos'hai, amore mio? . E la fine, signora rispose il medico. L'intestino si spaccato. Adesso avr qualche minuto di tregua. Ha avuto i sacramenti? susurr Dunstano. S, mio signore. Stamane, dalle mani del vescovo Etelvoldo. Edgardo giaceva quieto, i solchi di dolore spianati alla fronte, l'occhio sereno. Oh, Dunstano mormor, maestro e amico mio. Rumon? Come mi sei mancato. I suoi occhi vagarono sui loro volti. Edoardo ! A te consegno il mio regno. Tocca a te mantenere... con l'aiuto di Dio, e di Dunstano, la pace e l'unit dell'Inghilterra. Mio signore ! grid Alfrida.
Mi avevi promesso che Etelredo sarebbe stato il tuo erede! Il re la guard con un triste sorriso. Ti ho amata, Alfrida, ma questo non te l'ho mai promesso. Sarebbe un delitto. Ordino che il Witan elegga Edoardo re d'Inghilterra. Il viso del moribondo s'era fatto cinereo. Edoardo mormor. Dammi un bacio... e promettimi di ricordare quanto ho cercato di insegnarti. Il fanciullo baci il padre sulla fronte. Pro-prometto. Il re impart a Etelredo la sua benedizione. Poi, un tremito gli scosse il corpo e il labbro inferiore penzol, inerte. In manus tuas, Domine... mormor Dunstano. Poi si fece il segno della croce e continu le preghiere per l'anima del trapassato, mentre le lagrime gli rigavano le guance. Tutti i presenti si inginocchiarono . Anche gli occhi di Rumon erano umidi, mentre chinava il capo sulle mani giunte. E morto un grande re, pens con profonda tristezza. A che servono questi preti con le loro preghiere ? I morti sono morti. Quanto all'anima, chi ha mai visto un'anima ? Era la vita che importava, e il corpo che racchiudeva la vita. Improvvisamente, si sent nelle vene, nei nervi, il richiamo della proprio vita. Perch lasciarla disperdere inutilmente, quella grande forza? Guard Alfrida, inginocchiata, immobile. I capelli biondi, la grazia di quel corpo, la seduzione di quel volto, erano intatti. Questo pensava Rumon, mentre le preghiere terminavano e da fuori giungevano il suono dei lamenti funebri e i rintocchi della campana della cattedrale. Mentre la camera si riempiva di gente, Dunstano pos la mano sul capo di Edoardo. Alzati, mio signore gli disse dolcemente. Il fanciullo obbed, e Dunstano si rivolse ai presenti. Ecco il vostro nuovo re. Che Dio e il suo Figliuolo e tutti i Santi, lo guidino sulla retta via. Rumon vide avvampare l'incantevole volto di Alfrida e le sue mani stringersi spasmodicamente: la regina era l'immagine stessa dell'angoscia, e il desiderio che tormentava Rumon si addolc in un sentimento di commiserazione. La regina sta soffrendo per il suo lutto. Bisogna aver cura di lei mormor all'arcivescovo. La sorresse col braccio, e lei, barcollando si appoggi contro la sua spalla. Dunstano strinse le labbra. Alfrida aveva un'aria molto strana; pareva una sonnambula. Portala nel suo alloggio gli disse. Rumon e Alfrida, seguiti da Etelredo, salirono i gradini che portavano alle stanze della regina. Le dame le corsero incontro, piangendo. Merewyn... mormor Alfrida con voce flebile, rotta dal pianto. Voglio Merewyn. RE EDGARDO fu sepolto a Glastonbury. Poi, il Consiglio dei Saggi si riun d'urgenza nella sala dell'abate. I saggi per, si divisero in fazioni per colpa di Alfhere e del suo gruppo, che comprendeva Lord Ordulf, fratello di Alfrida.
Alfhere dichiar che Edoardo non era adatto a governare. Sua madre non era regina e il suo matrimonio era stato sciolto. Gli altri conti e baroni approvarono col capo. Non vorrai forse proporre di eleggere Etelredo, contrariamente all'ordine di re Edgardo ! grid Dunstano, che presiedeva il consesso. Il ragazzo non ha ancora dieci anni, e non ha dimostrato alcuna qualit positiva. Qualcuno potr plasmarlo replic Alfhere. Ma non certo i monaci. L'Inghilterra stufa della vostra Regola straniera, signore. E contro natura. Io caccer i monaci benedettini dalle mie terre, e metter al loro posto i canonici di un tempo. Con le loro mogli. Etelredo sar re, e questa soffocante rete monastica sar ridotta in brandelli! Bravo! Bene! approvarono in coro gli altri nobili. Solo il vecchio Britnoth, conte dei Sassoni dell'Est, aveva un'espressione grave. Dunstano era esterrefatto. Gli era parso superfluo convocare il Witan al completo per la semplice formalit di ratificare l'ascesa al trono di Edoardo. L'Anticristo! pens. Satana fra noi! Una volta, in sogno - se pure era stato un sogno avevo combattuto con il diavolo e l'avevo sconfitto. Ma dov' ora la mia forza? pens. Chin il capo, e mormor al vescovo di Winchester, che lo fissava costernato: Aiutami Etelvoldo . Il vescovo, autoritario per natura, avanz a gran passi nella sala e si pose di fronte ad Alfhere. La sua voce si lev sonora. Io dichiaro che il Witan sciolto, e sar riconvocato di qui a un mese a Winchester, alla presenza di tutti i consiglieri. Questo l'ordine, in nome dell'arcivescovo. Sono certo che nessuno oser opporsi, attirando cos la punizione sul proprio capo. E quale sarebbe il castigo? domand Ordulf. Anatema ! rispose Etelvoldo, con una voce che raggel i presenti. Ordulf parve atterrito dalla minaccia della dannazione. Alfhere cominciO a protestare vivacemente, ma Britnoth l'interruppe. E giusto che questo Witan sia sciolto dichiar. Una zuffa in questo luogo sarebbe disdicevole e offensiva per la memoria di re Edgardo, e per Nostro Signore Ges Cristo. Britnoth gir sui tacchi e usc. Pian piano, gli altri nobili lo seguirono, avviliti e sbigottiti. Un mese dopo, alla riunione plenaria del Witan, Edoardo fu eletto re d'Inghilterra. Dunstano aveva convocato i baroni fedeli dal Danelaw e dalle altre parti del Paese. Anche Rumon era stato chiamato a far parte del Witan. Abbiamo bisogno di te gli aveva detto Dunstano, senza notare l'esitazione del giovane. Quando i consiglieri del Witan uscirono dalla sala capitolare, Rumon si rec agli appartamenti della regina. Fu Merewyn ad aprirgli la porta. Al vederlo, gli sgran addosso gli occhi verde mare. Ma lui la ignor e lanci un'occhiata nell'interno della stanza. Dov'? domand con voce roca. E andata alla cappella, a pregare rispose Merewyn, fissando quel volto magro e bruno, che ancora amava.
Rumon trov Alfrida tutta sola, nella cappella rischiarata dalla debole luce delle candele. La donna si lev in piedi, non appena il giovane irruppe nella cappella e, barcollando, s'appoggi con una mano all'inginocchiatoio. Abbiamo perso di nuovo? bisbigli. Mia adorata esclam Rumon. Non posso sopportare che tu soffra. Voglio sposarti, amor mio. Per proteggerti, sempre! Alfrida riflett rapidamente. Quella proposta di matrimonio non era da scartare. D'altronde, non si poteva sapere nemmeno fino a che punto potesse esserle utile. Rumon mormor dolcemente. E, mentre le lacrime le scintillavano fra le ciglia, il suo volto si illumin in un sorriso, per Rumon dolce come quello della Regina dei Cieli. CAPITOLO V LA SErA stessa dell'incoronazione, Gunnar arriv negli alloggi di Alfrida, recando un messaggio che trasmise con un certo imbarazzo. La presenza di Alfrida non era richiesta all'incoronazione, poich le donne non erano obbligate a rendere omaggio. Una vedova, inoltre, non veniva pi chiamata regina, ma Vecchia Signora. Voleva quindi la nobile signora prendere in considerazione l'eventualit di ritirarsi dalla corte, in una qualunque delle propriet ch'ella volesse scegliere come sua residenza vedovile? Alfrida diede prova di un ammirevole controllo. Chin la testa adorabile in un gesto di triste rassegnazione, mormorando che l'indomani mattina sarebbe partita per il castello di Corfe col piccolo Etelredo. Domani Etelredo dev'essere presente all'incoronazione, signora. Ci assolutamente impossibile, temo rispose lei. Il bambino troppo nervoso per assistere a una cerimonia cos faticosa. Quando Alfhere fu messo al corrente delle decisioni della regina, si precipit nel suo alloggio, e la trov in piedi, con gli occhi fiammeggianti, che si torceva le mani. Le dame stavano raggruppate dietro il telaio, ben sapendo che, al minimo gesto, rischiavano di buscarsi lo specchio sulla testa. Via di qua ! ingiunse Alfhere alle donne, che, grate, infilarono la porta. Dunque continu l'uomo, afferrando rudemente Alfrida per le braccia. Siediti ! La spinse sul letto coperto d'ermellino e sedette accanto a lei, il corpo imponente vestito di velluto viola. Cosa significa questa storia: Etelredo non sar presente all'incoronazione.l Deve andarci, invece. Assolutamente. Non questo il momento di richiamare l'attenzione sui nostri piani. Oh, vigliacco ! url lei. Non vorrai rendere omaggio a quell'usurpatore balbuziente ? S, invece. E solo una finta. Sei stata dalla strega? Da Gvtha? bisbigli lei. No. Devi andarci, immediatamente. Le sue... diciamo cos, arti, ti hanno gi aiutata in passato. Mi riferisco alla morte di Eneda. Vuoi dire che Edoardo... ansim lei. Il conte annu. Forse dovremo attendere un po'.
Ma non capisci quanto sia importante l'incoronazione? La fiss: il suo viso aveva riacquistato tutto il suo splendore. Tu e io, eh, mia cara? continu. .,Iia moglie, Godleva, non pu durare a lungo; il medico dice che ha i polmoni marci. Quando lei morr, ci sposeremo e governeremo l'Inghilterra attraverso Etelredo. Allora lei annunci, con un mezzo sorriso: Rumon vuole sposarmi Alfhere scoppi a ridere. Quello straniero saccenteTi annoierebbe a morte. Non ti capirebbe mai come ti capisco io. Comunque, non sar male averlo dalla nostra parte. (liustissimo, mio signore rispose lei, dolcemente. E poi: Noi ci intendiamo a meraviglia; andr da Gytha questa notte stessa . DoPo l'incoronazione di Edoardo, Alfhere si ritir nella Mercia, estromiSe i monaci, sostituendoli con canonici di liberi costumi, i quali, come ricompensa, gli riempirono d'oro i forzieri. Altri conti seguirono il suo esempio, e cos molti monasteri furono distrutti. Quella primavera, la carestia colp l'Inghilterra. Il freddo, terribile, dur fino a giugno, e i raccolti andarono perduti. Poi anche l'epozooria, la peste del bestiame, impervers in tutto il Paese. Animali affamati venivano divorati da uomini affamati, che cos venivano a loro volta contagiati. Intieri villaggi perirono. Un giorno, Edoardo, tornando da una caccia al cervo, vide una giovane madre morire di fame sui gradini del palazzo. Il suo corpo scheletrico e il bimbo morto, rinsecchito, che teneva in braccio, gli offrirono un quadro quanto mai drammatico delle miserie che affliggevano il suo popolo. Egli si affrett quindi ad annunciare la sospensione della pena di morte per il bracconaggio nelle riserve reali; incaric le sue guardie di distribuire cibo e denaro, ed egli stesso si limit a mangiare il pesce dello stagno del palazzo, oppure gli uccelli catturati dai suoi falconi. Ora, quando il serio e vigoroso giovane attraversava le strade di Winchester, il popolo gli si affollava intorno per benedirlo e baciargli la mano. A poco a poco, la carestia e la moria allentarono la loro morsa. Il giovane Edoardo era felice e, nell'autunno del 977, si innamor della sorella di Gunnar, figlia di Hilde e Thored. La fanciulla, di nome Elgifu, non aveva ancora compiuto quattordici anni; era una cosina graziosa e gentile, con tanti riccioli castani e due occhi dolci e adoranti. La figlia del conte di York era un ottimo partito, per il re L'unione delle due famiglie avrebbe maggiormente rafforzato la dinastia anglodanese. MENTRE a Winchester regnava la felicit, a cento chilometri di distanza a sud-ovest, nel castello di Corfe, sull'isola di Purbeck Alfrida era bersagliata da molte emozioni: tutte, tranne la felicit. In Rumon imperversava l'oscura, violenta schiavit della passione. Alfrida lesinava i suoi favori e insisteva sulla discrezione. Di conseguenza, i loro incontri awenivano nei boschi. Perch dobbiamo vederci di nascosto, come servi timorosi del padrone ? Perch ti rifiuti di sposarmi ? E dici che mi ami. E ti concedi a me come una donna innamorata. Oppure io sono talmente sciocco da non capire? ripeteva Rumon ogni volta. Abbi pazienza, tesoro lo calmava lei. Certo che ti amo.
Pazienza! Perch attendere e nasconderci fra i cespugli? Lei, allora, gli rispondeva tristemente, avvolgendolo nei capelli biondi, come in un manto: Edgardo morto da poco; e io non posso sposarmi cos presto . Ma la donna mostrava sempre pi raramente il desiderio di vederlo. Rurnon abitava con tre servi in una casa ai margini del villaggio di Corfe. Aveva un ottimo pretesto per andare al castello, cio occuparsi dell'educazione di Etelredo. Portava il ragazzo a cavalcare e gli insegnava a cacciare col falcone. Cerc di insegnargli il latino, a leggere, a scrivere, ma Etelredo non aveva alcuna inclinazione per lo studio. Fissava imbronciato e svagato le lettere dell'alfabeto che Rumon gli tracciava. Pur non provando nessun affetto per Etelredo, la straordinaria rassomiglianza del fanciullo con Alfrida lo toccava profondamente. Per giunta, Etelredo era solo; non aveva compagni della sua et e del suo rango. Corfe era un mortorio. Rumon s'era allontanato solo due volte dall'isola di Purbeck. La prima volta s'era recato a Southampton, dove aveva gettato le ancore una nave levantina, per comprare ad Alfrida un velo intessuto d'oro che lei tanto desiderava. In seguito si era recato a Londra: lei voleva un nuovo pettine di zanna di tricheco intarsiata e una fibbia d'oro per la cintura. Londra, con le sue mura romane che cingevano le case di legno dei sassoni cui si mescolavano le imponenti ville romane, gli aveva fatto una grande impressione, ma non vedeva l'ora di tornare dalla sua maliarda. La vigilia di Natale del 977, Rumon sedeva triste nelle sue stanze. Quella mattina, quando era andato a prendere Etelredo per una passeggiata a cavallo, Alfrida gli aveva dato il buon giorno con aria indifferente, e non l'aveva invitato a rimanere per la festa. Le campane della chiesa sonarono. Oggi compio ventiquattro anni, pens, avvilito. Dovrei recarmi alla messa di mezzanotte. Ma a che scopo, visto che non osava confessarsi al prete di Corfe, e non poteva quindi ricevere la comunione ? Alz gli occhi, sorpreso dal trambusto proveniente dal castello; galoppar di cavalli, suoni di corno. Delle visite? Festeggiamenti per il Natale? Non era una buona scusa, tutto quel baccano, per andare al castello? Sono un principe, pens. E sono il suo amante. Perch dovrei temere di vedermi respinto da lei come un mendicante? Tuttavia, non si mosse. Poco dopo bussavano alla sua porta. Un invito da lei! Rumon apr la porta e sulla soglia apparve Merewyn. Sei deluso osserv con voce sommessa la fanciulla. And al fuoco e si scald le mani. Il cappuccio del mantello color ambra le scivol all'indietro, rivelando i capelli ramati. La fanciulla lo guard rattristata. Ti aspettavi un messaggio da lei, naturalmente disse. Fatti animo, te ne porto uno, anche se viene dal re. Il re? Ma che cosa stai dicendo, MerewYn? Il re arrivato a Corfe per fare una sorpresa a Lady Alfrida. Molti nobili, compreso Alfhere, sono venuti con lui. Il castello in subbuglio, i famigli corrono a destra e a manca per preparare un banchetto. Ecco perch hanno mandato me a chiamarti. Non capisco fece lui.
Rumon, Rumon... troppe sono le cose che non capisci. eppure io le capivo, un tempo. Ero ammalata, come te. Oh, povero Rumon ! Lui prov una vaga commozione, ma subito le domand: Lei, cos'ha detto ? . Il re ti invita al festino di Natale. E Lady Alfrida vuol sapere quanti cavalieri puoi alloggiare qui dentro. Una mezza dozzina, sulle panche, e uno o due, purch puliti ebbe un debole sorriso, potrebbero dividere il mio letto. Lei annu. Il re dormir nel letto di Etelredo. Mi sembra alquanto strano osserv lui, aggrondato. Edoardo ha sempre mostrato dell'ostilit nei riguardi di Lady Alfrida. E poi non capisco perch sia arrivato con Alfhere, che ha fatto di tutto per smembrare il reame. Si dice che Alfhere abbia fatto pace con il re. Durante quesle feste di Nata]e il re vuole stringere amicizia col fratellastro. E innamorato e contraccambiato, e questo, a quanto ho potuto osservare ora che sono cresciuta, non il destino di tutti. Rumon la guard. Davvero era cresciuta; doveva avere ormai diciott'anni o gi di l. Aveva seni e fianchi pieni e la vita ostile. Non hai trovato felicit nell'amore? le domand con dolcezza. Si tratta di Gunnar, forse? Non sposer mai Gunnar, quel danese! E, subito dopo Natale, mi stabilir nell'abbazia di Romsey, con mia zia Merwinna. Ma Alfrida ha bisogno di te ! Per quale motivo vuoi andartene ? Merewyn sentiva disperatamente il bisogno di confidarsi, di dire la verit: non sopporto di vederti tanto infatuato di quella donna, sapendo come soffrirai, dopo, quando capirai che genere di donna . Proprio questa notte Alfhere dormir nella camera attigua alla sua. Il Male serpeggia nel castello, e io ho paura. Alfrida nel sonno ha parlato di assassinio. Lei sospetta che io l'abbia udita, e, poich ora lei mi ripugna, non riesco pi a servirla a dovere. Merewyn! fece lui, aspro. Non mi hai risposto! Merevyn si torse le mani pi volte. Mia zia non sta bene. Vuol essere curata da qualcuno del suo sangue. Ma tu non lo sei! Furibondo, poich lei voleva abbandonare Alfrida, s'era quasi lasciato sfuggire la verit. E, forse, avrebbe infranto il suo voto, se Merewyn non avesse soggiunto con fervore: Il pensiero di discendere da re Art mi ha sorretto in tanti momenti di sconforto . E dopo una pausa: Non il tuo compleanno, oggi Assisterai alla Messa di Natale? . o rispose lui. Merevyn si riavvolse nel mantello. E facile capire perch. Pregher per la tua salvezza. Il banchetto di Natale comincer alle undici I FAMICLI e i servi lavorarono tutta la notte, a scannare pecore e maiali, girare gli spiedi per arrostire la carne, preparare un fuoco per arrostire un bue davanti alla porta del castello, dove i villici sarebbero convenuti per dare il benvenuto al loro re.
Il fornaio sudava al suo forno e i cantinieri facevano rotolare barilotti di idromele e di birra dalie cantine. Su, nel castello, Edoardo ed Etelredo dormivano a fianco a fianco. Prima di andare a letto, i due ragazzi avevano avuto un incontro di lotta, ed Edoardo aveva permesso che fosse Etelredo a vincerlo: questi, di conseguenza, era tutto tronfio d'orgoglio. Poi avevano parlato della caccia al cinghiale che sarebbe seguita al banchetto dell'indomani. Etelredo, per solito, si teneva alla larga da simili pericoli, ma ora Edoardo gli aveva infuso nuova fiducia in s stesso, e per di pi, Etelredo cominciava a provare una certa ammirazione per il fratellastro. Nella camera di Alfrida, invece, non si riposava. Alfhere stava seduto sul suo letto e tracannava idromele. Insomma, mia cara disse l'uomo, Godleva peggiora, ma non muore. Che Dio la liberi presto dalle sue sofferenze. ff Io ho avuto pazienza mormor Alfrida, chinando la testa dorata, ma tu non puoi immaginare la noia e le umiliazioni che ho sofferto, rintanata in questa casa! A quanto pare, i sortilegi di Gytha non hanno avuto effetto osserv lui, immusonito. Non possiamo aspettare tanto. Edoardo si sposer a Pasqua, e nove mesi dopo vi sar sicuramente un principe pi vicino al trono di Etelredo. Lei rabbrivid. Cos'hai in mente, Alfhere? Non vorrai mica... qui, subito... vero? Le pupille le si incupirono per la paura. Lui scosse il capo. Edoardo s' portato dietro cinquanta cavalieri, e Gunnar sempre al suo fianco. Edoardo dovr divertirsi, a questa festa natalizia, se vogliamo che torni presto. Nel frattempo, tieni sempre avvinto il tuo giovane Rumon. La sua cieca fedelt potrebbe esserci preziosa, in futuro. CAPITOLO VI QUEL NATALE trascorse in allegria, a Corfe. La cordialit della matrigna, che un tempo egli aveva detestato, stup Edoardo. Alfrida ascoltava sorridendo le sue confidenze sulla piccola Elgifu, e assentiva quando lui diceva che lei ed Etelredo dovevano presenziare al matrimonio. Il suo comportamento era ineccepibile. Alfhere era soddisfattissimo di lei. E anche Rumon. Alfrida era riuscita a vederlo a tu per tu e a bisbigliargli che anelava d'incontrarsi con lui non appena il re fosse partito. Quella sera, Rumon era tornato a casa ai sette cieli per la gioia. E allora, perch mai aveva avuto quell'incubo cos terrificante? Lo stesso di cinque anni prima in Bretagna. Di nuovo la bellissima donna nuda, dal corpo avorio e oro, di nuovo quel volto pieno a un tempo di crudelt e di un'infinita seduzione. Questa volta, per, Rumon sapeva chi era la donna, e quando aveva proteso le mani verso di lei, si era sentito pieno d'orrore. I pugni stretti della donna erano macchiati di un rosso sangue, e, come l'altra volta, dalla sua bocca era uscito uno scroscio di risa aspro e sinistro. Si svegli con un grido di terrore: il cavaliere forestiero, che divideva il letto con lui, lo stava scotendo. Ges! esclam questi. Hai pianto e urlato da far risvegliare i morti.
Rumon si tir a sedere tutto tremante. Mi dispiace. Il diavolo ha mandato uno dei suoi mostri a tormentarmi. Non era che un sogno. I-occ il crocifisso d'oro che portava intorno al collo e l'orrore si dilegu. Era assurdo pensare che la donna dell'incubo fosse Alfrida ! La vide il mattino seguente al portone del castello. Il ponte levatoio era abbassato, e Alfrida si teneva presso l'estremit interna. Portava una veste bianco-avorio di lana ricamata d'oro. Era fresca e radiosa come quel mattino inondato di sole, e Rumon si sent accelerare i battiti del cuore. Ma poi not con stupore che la donna era immersa in conversazione con Alfhere. Era convinto che i modi rozzi e lo sguardo sfrontato del conte di Mercia riuscissero odiosi a lei non meno che a lui, Rumon; quando si inoltr sul ponte levatoio rimase stupito, perch lei sussult e lo accolse irosamente. Sei in anticipo, stamane! gli disse. Lui arross. Non credevo di disturbare. Alfrida si riprese subito. Sei sempre il benvenuto gli disse, con uno smagliante sorriso. Vieni a colazione con me, Rumon. C' stata una tale folla, in questi ultimi tempi, che quasi non ci siamo visti. Il conte rise: Oh, come vorrei esser anch'io giovane e bello! Alfrida precedette Rumon su per la scala secondaria che portava ai suoi appartamenti. Merewyn, in ginocchio davanti a una cassapanca decorata, stava riponendo la biancheria di Alfrida, cospargendola di bocciuoli di lavanda. Spalanc gli occhi, alla vista di Rumon . Lord Rumon e io faremo colazione in camera mia annunci freddamente Alfrida. Di' a un domestico di portarci del vino e un pasticcio di cacciagione. Merewyn strinse le labbra, s'inchin e usc. Quella ragazza... disse Alfrida, facendo cenno a Rumon di sedersi sul letto accanto a lei. Com' cambiata! Sempre cupa, imbronciata. Penso che non abbia la testa a posto. Che vada pure da sua zia... e non sar mai troppo presto. Rumon deglut a vuoto. Credevo che le fossi affezionata. Mi strappa i capelli, quando mi pettina, e poi, guarda! Alfrida si tir gi il vestito, denudando la schiena candida e snella. Vedi questo livido sotto la scapola? E stata lei a procurarmelo. Rumon si chin a baciare la chiazza bluastra. Non ora, caro... disse la donna, con una risatina roca. Da un momento all'altro pu entrare un servitore. Pi tardi potremo sprangare la porta. Lui bisbigli: E passato tanto tempo. Non potremmo dire a Edoardo che ci sposiamo? Lui non mancher di darci la sua benedizione . Alfrida rest in silenzio. Perch no? pensava. Ci avrebbe fugato ogni sospetto. Non che alcuno ne avesse, a parte Merewyn, forse, della quale bisognava liberarsi al pi presto. In seguito, quel fidanzamento poteva essere facilmente rotto.
A pranzo lo diremo a Edoardo e agli altri promise lei. Lui cadde in ginocchio e le pos la testa in grembo, mormorando frasi confuse di gratitudine e di passione. Non vide, per, la piega della bocca di Alfrida, mentre gli accarezzava i capelli. Che sciocco, pensava la donna. A mezzogiorno, Rumon usc dal castello, diretto a casa sua, per indossare gli abiti pi sontuosi in vista dell'annuncio da fare al re. Mentre scendeva esultante il ripido pendio che portava al villaggio, Merewyn gli blocc i passi. Cosa fai qui? s'inform lui, ridendo. Volevo dirti addio. Questo pomeriggio parto con Caw alla volta di Romsey. Oh, mi dispiace davvero disse lui. Non sarai qui per l'annuncio del mio fidanzamento con Lady Alfrida. Sei pazzo susurr lei. Sei stregato. Lui s'accigli. Se mi fossi amica, dovresti esultare. M,erewyn si guard intorno. Non c'era anima viva. Rumon, mio dovere metterti in guardia ribatt la fanciulla, con voce tremante. Quella una donna malefica prosegu, facendosi il segno della croce. Scappa, fin che sei in tempo. O, caro Ges Cristo adorato, fa' che Rumon mi creda concluse, quasi singhiozzando. Lui la fulmin con gli occhi, indignato. Poi scosse la testa. Povera bambina, lei me l'aveva detto... bene che tu vada dalla badessa. Merewyn rest senza fiato. Non sai che le sue mani sono sporche di sangue? E se le sporcher ancora. Del tuo... o del mio? Rumon sent un brivido corrergli lungo la schiena, ma ribatt: Tu farnetichi! Addio, e che il Signore possa ridar luce alla tua mente ottenebrata . Ascoltami ! grid lei. Alfhere il suo amante. Cospirano insieme... ah, non vuoi credermi! Lui alz una mano, come per colpirla. Tu menti Merewyn le grid infuriato. Sono felice che tu te ne vada. Lei non sar pi minacciata dalla tua lingua biforcuta di vipera. Le labbra di Merewyn tremarono, le pallide gote erano rigate di lacrime. Giuro sul Corpo di Nostro Signore Benedetto che ti ho detto solo quanto ho visto e sentito... Rumon! Ti supplico... Basta cos tagli corto lui. Poi si allontan precipitosamente, lasciandola sola. IL BArCHETTO al crepuscolo fu la parte pi allegra delle celebrazioni natalizie. Il re era di ottimo umore. Aveva abbattuto da solo un gigantesco cinghiale, e sapeva che i suoi cavalieri erano rimasti colpiti dal suo coraggio. Il menestrello di corte esalt l'impresa con una nuova canzone, mentre la coppa dei brindisi passava di mano in mano. Poi Rumon e Alfrida si alzarono e, tenendosi per mano, si inginocchiarono davanti al re, e gli chiesero il consenso al loro fidanzamento. Edoardo ebbe una risata fanciullesca. Ma che eccellente idea ! esclam.
Ci dimostra che un matrimonio tira l'altro ! Tu che ne dici Etelredo? Eh, che cosa c'? borbott Etelredo, con la voce impastata dall'alcool. Edoardo gli diede un'amichevole manata sulle spalle. Non f-fa niente, piccolo ubriacone disse, sorridendo. Del tuo consenso non abbiamo bisogno, e io concedo il mio con gran gioia! Un urlo di approvazione si lev nella sala, seguito da grida di Elvvira! Evviva! e a mezzanotte i commensali erano quasi tutti ubriachi. Gunnar, che pure non si reggeva bene in piedi, aiut il suo padrone ed Etelredo a coricarsi. I nobili se ne stavano sdraiati sulle panche. Persino Rumon era crollato, e dormiva con la testa sulle ginocchia di Alfrida. Tutt le candele s'erano consumate, salvo il grosso cero sul quale, con la vernice rossa, erano segnate le ore: era l'orologio del castello, e si consumava in ventiquattr'ore. Alfrida guard il cero e poi Alfhere. Questi la osservava, col mento appoggiato ai pugni chiusi. Lei, guardinga, gli fece un cenno, pos adagio la testa di Rumon sulla panca e sgusci dalla porta. Alfhere la segu. Il giorno seguente, Alfhere part col re e il suo seguito. RUMON rivide Alfrida, ma tra loro non ci fu pi alcuna intimit. Era andato a cavallo a Wareham, distante sette chilometri, e aveva reso piena confessione al sacerdote del posto. Era stato assolto dai suoi peccati, e aveva provato sollievo nel potersi riaccostare ai Sacramenti. Lui e Alfrida dovevano solo attendere che passasse la Quaresima, prima di sposarsi. In marzo, gli venne fatto di notare che la sua amata era dimagrita. C'erano delle ombre, sotto i suoi occhi violetti, e il volto aveva un'espressione tesa e ansiosa. Lui l'accus di avere osservato troppo rigidamente il digiuno quaresimale; infatti mangiava poco o nulla. Sono stanca di pesce salato gli disse lei. Ho sentito che al largo di Capo Saint Aldhelm c' un grosso banco di sgombri. Un po' di pesce fresco mi stuzzicherebbe l'appetito. Vuoi occupartene tu? Rumon acconsent. Il suo domestico era pescatore. Perch non fai una spedizione ? propose lei dolcemente. Porta Etelredo con te: ha bisogno di cambiare aria. Io mi riposer qualche giorno. La spedizione rest assente per tre giorni. Etelredo si annoi a morte, pauroso com'era di affrontare il mare in un coracle. Trascorse tutto il tempo nella cappella di Sant'Adelmo, rendendo la vita impossibile al monaco solitario che l'abitava. Rumon si godette quelle giornate sulla costa selvaggia. Impar a manovrare il suo instabile coraGIe, e pesc qualche sgombro. Tornarono coi pesci avvolti nelle alghe grondanti. In loro assenza, era arrivato un ospite: Ser Aelfric, figlio ventiquattrenne di Alfhere. Egli era venuto per portare alla sorella Britta la tragica notizia della morte della loro madre, Godleva. Alfrida aveva accolto Rumon tutta raggiante. Quella sera, a cena, lui gio nel vederla cos bella e allegra, con una ghirlanda di primule che conferiva al suo volto una dolcezza di giovinetta. Gustarono gli sgombri e Alfrida insistette con Aelfric per avere notizie della corte.
Ser Aelfric aveva una voce acuta e un po' femminea. Aveva ciglia cos chiare, da far quasi dimenticare la fredda astuzia e determinazione dei suoi occhi castani. A diciannove anni s'era conquistato il titolo di Childe, organizzando un complotto per trucidare quattro nemici di suo padre. Il re viene a Corfe la settimana prossima annunci. Uno degli arcieri reali ha avvistato nella riserva di caccia di Purbeck un cinghiale con le zanne lunghe mezzo metro. Edoardo vuol dargli la caccia. Alfrida sorseggi il suo vino e sorrise. Rumon era perplesso. Non aveva sentito parlare di nessun cinghiale gigantesco. Per solito. certe notizie si diffondevano rapidamente. Il re vuol rendere omaggio a Lady Alfrida, a suo fratello e a te, Lord Rumon prosegu Aelfric. Non si conosce con certezza il giorno del suo arrivo. Metter una sentinella sulla torre disse Alfrida. Aveva una nota strana nella voce. Rumon prov un brivido di malessere. Il luned, 1marzo, fu una giornata di forte vento, con schiarite intermjttenti. Dopo una nottata quasi insonne, Alfrida fu svegliata all'alba da Britta, che le portava una mistura di latte caldo e birra. Perdonami, signora le disse, ma mio fratello vuol parlarti immediatamente. La mia veste da camera ordin Alfrida. Britta avvolse la padrona in un'ampia veste color porpora. Fa' entrare tuo fratello. Ser Aelfric entr e chiuse la porta dietro di s. Osserv con indifferenza il volto di Alfrida, pallido per la levata mattutina. E per Oggl annuncl. Le gote di lei si fecero ancor pi pallide. Come fai a saperlo ? E arrivato uno degli scudieri di mio padre, travestito da boscaiolo. Dov' Lord Alfhere ? domand lei, con un tremito nella voce. ' Con Edoardo, nel Bosco Grande. Strano a dirsi, non hanno trovato traccia del cinghiale gigantesco. Edoardo sta venendo a Corfe. Come possiamo esser certi che sar solo? susurr lei. Mio padre ha predisposto le cose in modo tale che la comitiva del re giunger pi tardi. Ogni uomo del seguito di Edoardo al soldo di mio padre. Ho paura mormor Alfrida, affannosamente, ...e se le cose andassero male ? L'altro sbuff esasperato. Non andranno male. Hai messo di guardia un uomo alla torre. Tieni pronta la coppa del benvenuto... 1 Con dentro la belladonna susurr lei. L'altro annu. E io far il resto. Si port la mano a un pugnale dall'impugnatura d'argento che gli pendeva dalla cintola. C' un punto sulla scapola sinistra da cui esce pochissimo sangue.
Meglio levarsi dai piedi Rumon. Propinagli una pozione con del sonnifero, appena arriva al castello. Digli che ha un'aria febbricitante. Rumon rest commosso dalle premure di Alfrida. Ma quando assaggi il beveraggio che lei gli offriva, lo trov aspro, e lo vers di nascosto sulle stuoie del pavimento: tutte le donne, anche le migliori del mondo, erano portate a esagerare; per giunta, era Alfrida che sembrava febbricitante. Gli occhi le brillavano, e si agitava senza posa.Quando le domand a che ora sarebbe arrivato il re, Alfrida sussult. Come faccio a saperlo? ribatt. Maria santissima, come fa freddo qua dentro! Il vento geme come un demonio. Come odio questo castello ! Non vi resterai a lungo! la rassicur Rumon. Lei si sforz di sorridere. Guard verso la porta, dalla quale sarebbe entrato il famiglio Wulfgar, scendendo dalla torre. Rumon osserv, stupita perch lui non era preso da sonnolenza non dovevi dar lezione a Etelredo? Magari... potrei portarlo fuori a cavalcare propose Rumon sorridendo . No! No! Non bisognava correre il rischio ch'egli incontrasse Edoardo. C' troppo vento. Da' al ragazzo una lezione di scrittura. Le parve di udire un rumore all'esterno. Che fosse Wulfgar? O Ser Aelfric, che era di guardia a una feritoia nel corridoio al piano superiore ? Rumon le accost la poltrona al fuoco. Siedi, adorata le disse. Riposa . Lei ubbid. Sei buono, Rumon. Peccato che non sempre la bont trovi una ricompensa. Lui rise. Oh, questa volta credo di s. Si chin e la baci sulla fronte. Doveva essere l'ultima volta che la toccava. IL VENTO soffi tutto il giorno dal mare. Gemeva nei camini e sollevava la paglia dai tetti. Ma, a tratti, il sole s'affacciava dietro le nuvole bianche in fuga. Nella grande sala, Alfrida teneva le imposte chiuse, insofferente com'era delle correnti d'aria. La sala era iliuminata dal camino e dal grosso cero segnatempo. Alle tre, pranzarono: Alfrida, Rumon, Etelredo, Ser Aelfric e le dame di corte Britta e Walsiga. Tutti, fuorch Alfrida, gustarono le uova, il formaggio e il pane e li annaffiarono con birra. Ser AelfflC si allontanava ogni tanto, spiegando che aveva preso freddo all vescica. Tutte le volte che tornava, Alfrida alzava gli occhi. IJfia volta, lui bisbigli: Come mai Rumon non dorme ancora? " Non so rispose lei. Eppure ne ho messo abbastanza. Dov'? sibil lui. Alfrida fece scivolare la mano nella bofSa che le pendeva dalla cintura e gli porse una fialetta di vetro. Lord Rumon, vogliamo un po' di musica disse Ser AelffiC Oh, suonaci qualcosa, amore mio intervenne Alfrida. ' prego. Mentre Rumon attraversava la sala per andare a prendere l'arp Ser Aelfric vers il liquido bruno della fiala nella birra di Rum Britta e Walsiga
non notarono nulla, perch, a un cenno della pa drona, erano uscite per ritirarsi nel loro appartamento. Etelred non not nulla, perch stava dicendo: Non voglio che Runl' suoni. Voglio sentire una delle storie di Ser Aelfric . Dopo che Lord Rumon ci avr sonato qualcosa, ti promett una storia divertente. Mio signore Aelfric s'inchin a Rumf" un evviva per il migliore dei bardi! E vuot la sua coppa. E io bevo alla vostra salute rispose Rumon, vuotando a volta la coppa, e notando che la birra aveva un sapore acre. canter qualcosa della mia Provenza prosegu, rivolto ad Alfrida La regina chin graziosamente il capo. Rumon accord l'arpa,Da s'interruppe, vedendo Alfrida levare di scatto ]a testa. Si ud un rumore di passi che scendevano precipitosamente le scale, poi Wulfgarr ruppe nella sala. Il re annunci ad Alfrida. Sta salendo la collina, ed solO Andr a riceverlo fece lei, prendendo una coppa d'argellt da uno scaffale. Ser Aelfric si era gi dileguato. Rumon fece segno di seguirla. No ! grid lei. Resta qui con Etelredo. Rumon esit. Uno strano languore stava assalendolo. Io di essere al tuo fianco, quando riceverai il re protest. l i ordino di restare qui! url la donna, furibonda, e USCI d corsa, sbattendo la porta dietro di s. Rumon rest impietrito. Poi si volt a guardare Etelredo, che Se nascosto dietro la sedia della madre. Non disubbidirle, quando cos mormor il ragazzo Quando cos... Iipet Rumon. Come la femmina diabolica dei due incubi. Ricord l'avvertimento di Mere-vvn: Malefica... sangue . La testa cominci a girargli, nella mente una voce gli disse: sei stato avvelenato. Si ficc un dito in gola, nel tentativo di vomitare, ma non ci riusc. Spalanc la porta, corse gi per le scale e s'arrest allibito davanti a una feritoia che dava sulla porta del castello. Edoardo, con la testa bionda che splendeva nel sole, era in groppa al suo stallone, e si chinava per prendere la coppa dalle mani di Alfrida. Alla sua sinistra, leggermente spostato all'indietro, c'era Ser Aelfric. Dall'altro lato, Wulfgar reggeva le redini del cavallo. Edoardo, sorridendo, cominci a bere. Ferma ! url Rumon. Edoardo... non bere ! Edoardo si guard intorno, perplesso. In quel momento, Ser Aelfr;c e Wulfgar balzarono addosso al re, che si mise a ridere, ma subito dopo disse con voce tremante: Cosa volete farmi, rompermi un braccio ? Rumon vide una lama balenare nella mano di Ser Aelfric. Singhiozzando, ansimando, scese di corsa gli ultimi gradini. Ma, quando fu arrivato al portone, il cavallo di Edoardo era schizzato gi per il declivio, e il ragazzo, col piede imprigionato in una staffa, cadeva a faccia in gi, battendo il viso sui sassi, e finiva sotto gli zoccoli dello stallone terrorizzato.
Rumon fece per lanciarsi dietro il cavallo, ma Wulfgar glielo imped. E inutile che tu gli corra dietro, Rumon disse Ser Aelfric. Il tuo urlo deve aver spaventato il cavallo. Rumon si sent sopraffare da un'ondata di nausea e di debolezza. Guard Alfrida con gli occhi che gli si annebbiavano. Che tu sia maledetta, donna! Maledetta! bisbigli. Poi piomb nelle tenebre. Bene disse Ser Aelfric. Quel succo di papavero ci ha messo un bel po' a far effetto. Wulfgar, chiama qualcuno che porti Lord Rumon nelle sue stanze. Lady Alfrida, guarda laggi. Ecco mio padre e il seguito del re. Dobbiamo prepararci a dare la ferale notizia. Alfrida non si mosse; pareva non aver udito. Lui la scosse per le spalle. Lei si volt e sal i gradini che portavano alla sala, sostando a ogni gradino come una vecchia. Ser Aelfric la seguiva. Etelredo, per ingannare l'attesa, giocava con un cucciolo. Dov' Edoardo? domand ansioso. Voglio mostrargli l'ultima cucciolata di Bella. E successo una disgrazia annunci Ser Aelfric. Lo stallone ha disarcionato Edoardo. Sono dolente di informarti che morto. Etelredo rest di sasso. Ma non pu essere! Edoardo un abilissimo cavaliere. E morto ripet Ser Aelfric. E tu mio caro, sarai fra poco re d'Inghilterra. Il ragazzo indietreggi. Io non voglio... bisbigli, portandosi alla bocca la mano sudicia. Voglio vedere Edoardo. Poi cominci a piagnucolare, e, improwisamente, guardando la madre, esclam: Hai fatto del male a Edoardo? Dalla gola di Alfrida usc uno strano suono animalesco. Idiota... l'abbiamo fatto per te! Smettila di frignare! Si gir di scatto, e afferrato l'oggetto pi vicino, il grosso cero segnatempo, cominci a tempestare Etelredo sulla testa e sulle spalle. Il ragazzo, strillando, cerc rifugio sotto un tavolo. Ma lei continu a colpirlo, come una forsennata, finch la fiamma non si spense. Ser Aelfric, riavutosi dallo stupore, afferr la donna per i capelli, rovesciandole la testa all'indietro. Lady Alfrida ! grid. Vuoi forse che Etelredo finisca nella tomba?... come l'altro? Lei lasci cadere il cero, ormai spezzato. Accenn con le mani un vago gesto nell'aria, infine cadde riversa sulle stuoie. PER PIU di un mese, Rumon giacque ammalato, curato da Leof, il suo famiglio. Ben due volte il prete del villaggio era venuto a portargli il viatico, ma ogni volta l'organismo del giovane aveva ripreso a lottare. In una tiepida mattinata di primavera, giunse un visitatore. Leof aveva aperto le imposte, e Rumon guardava il pulviscolo danzare nei raggi del sole. Inghiott un po' di brodo di manzo e riusc a respingere un'ondata di nausea. La porta fu spalancata, e una figura nera entr zoppicando. Figlio mio disse il visitatore, in che stato ti sei ridotto.
Dunstano, mio signore... mormor Rumon, stupito. L'arcivescovo tracci un segno di croce sulla fronte del giovane. Non sapevo che fossi cos ammalato, finch non sono venuto qui per conferire col sacerdote di Corfe. Scrut la faccia emaciata di Rumon e vi rawis i segni di una malattia dell'anima, che ora andava curata. Figlio mio, cosa ricordi del diciotto marzo scorso? gli domand. Rumon si abbatt sui cuscini senza rispondere. L'arcivescovo picchi il bastone sul pavimento e grid: Servo! I.eof entr di corsa. Hai dell'idromele? gli domand Dunstano . S, mio signore. Ma lui lo rigetta sempre. Questa volta non lo rigetter afferm l'arcivescovo. Sollev la testa di Rumon e gli accost la coppa alle labbra finch il giovane non l'ebbe vuotata. Osserv un lieve rossore diffonderglisi sulle guance. <Devi affrontare il dolore disse Dunstano con quella voce cui nessuno mai osava disubbidire. Per amore dell'anima tua. Dunque, che cosa accadde quel giorno? <Tenebre rispose Rumon con grande sforzo. Tradimento... e la donna maledetta... Che Cristo ci aiuti mormor l'arcivescovo. Rester qui io, stanotte. Pi tardi berrai una tazza di idromele con un uovo sbattuto. Domani parleremo ancora. Il giorno seguente, quando arriv Dunstano, Rumon era stato lavato e rasato. Che giorno , mio signore? domand, rizzandosi a sedere sul letto. E il entitr aprile, festa di San Giorgio. Dobbiamo supplicarlo affinch protegga l'Inghilterra in questo frangente. Edoardo morto? domand Rumon, con voce ferma. S. Ho incoronato Etelredo una settimana fa; un ragazzo di dodici anni che sar lo strumento di Alfhere e di sua madre. Ma ora io voglio sapere che cos'hai veduto il diciotto marzo. Ci fu una congiura cominci Rumon. Merewyn aveva cercato di avvisarmi, i miei sogni mi avevano avvertito, ma io, infatuato com'ero, rimasi sordo. Quella donna... non riusciva a pronunziare il nome di Alfrida, quella donna tent di stordirmi con un narcotico, il mattino di quel giorno. Ser Aelfric ci riusc, nel pomeriggio. Edoardo era andato a caccia a Purbeck Chase, alla ricerca di un cinghiale gigantesco di cui nessuno di noi aveva mai sentito parlare. Raccont dell'arrivo di Edoardo al castello, della coppa di benvenuto di Alfrida e del pugnale nella mano di Ser Aelfric, e di come Edoardo era stato sbalzato di sella e poi trascinato sui sassi dallo stallone. Cercai di afferrare il cavallo, ma Wulfgar me lo imped. Questo tutto quanto so. Ton hai visto Ser Aelfric o Wulfgar mentre imprigionavano il piede di Edoardo nella staffa, o il colpo che ha fatto scattare lo stallone No, mio signore. Il loro piano era astuto, ma Dio li punir. Gi ci sono stati dei miracoli operati da quel martire di Edoardo. Miracoli, mio signore? Dov' il suo corpo? Sepolto nella chiesa di Santa Maria a Wareham, dove l'ho esaminato tre giorni fa.
Le sue ossa erano quasi tutte spezzate, le carni lacerate. Era impossibile individuare con certezza una ferita di pugnale, eppure mi pare d'averne vista una. Quanto ai miracoli, l'ho saputo dal sacerdote. I vecchi occhi di Dunstano si riempirono di lagrime. Lo stallone fin la sua corsa scatenata solo dopo qualche miglio, e qualcuno, probabilmente Wulfgar, fu mandato a vedere cos'era successo. Il corpo di Edoardo fu nascosto nella casetta di una vecchia cieca, la quale dichiara che, quella notte, la sua catapecchia si riemp di luce ed ella riacquist la vista. Poi portarono via il corpo e lo misero in un pozzo vicino a Rempstone. Subito, i passanti notarono una luce intorno al pozzo, e chiamarono il sacerdote. Questi trov il corpo e gli diede cristiana sepoltura. Lady Alfrida, il conte Alfhere e il figlio di costui espressero la loro costernazione per la disgrazia e fecero uccidere lo stallone come unico colpevole. Questa storia giunse alle mie orecchie a Canterburv. Nutrivo gi gravi dubbi, e cos come me, il vescovo Etelvoldo. Ora questi dubbi sono stati confermati. Dove sono... Ia donna e gli altri? A Winchester. Ma il regno di Etelredo non sar prospero. Il giorno dell'incoronazione, stata vista in tutta l'Inghilterra una meteora color del sangue. Rumon chin la testa sul petto. Oh, che pazzo sciagurato sono stato! Avrei potuto mettere in guardia Edoardo, se non fossi stato accecato dalla passione. Ora basta, figliuolo. Dunstano prosegu, con maggior dolcezza: Non puoi abbandonarti eternamente al rimorso. Tornerai a Glastonbury. Salirai tutti i giorni sul colle e pregherai nella cappella. Pregherai anche nella chiesa di giunchi. Quel luogo sacro ti dar sollievo, e mi auguro che Iddio ti ispiri a entrare nel nostro ordine. Non vedo perch Dio dovrebbe interessarsi a me. Dunstano sorrise. Sei molto pi degno e meritevole di quanto tu non creda. CAPITOLO VII QUELLA domenica, il 15 agosto dell'anno 980, si _celebrava l'Assunzione in Cielo della Beata Vergine Maria. La Vergine era patrona dell'abbazia di Romsey, e le cerimonie in Suo onore erano durate dall'alba fino al banchetto di mezzogiorno, du_rante il quale era stato servito pasticcio di coniglio e un pavone (simbolo d'immortalit) arrosto, presentato in tutta la sontuosit delle sue piume. In quel pomeriggio assolato, Merewyn sedeva sul gradino ai piedi di un pozzo in fondo al giardino del chiostro. Accanto a lei c'era Elfled, un tempo disprezzata dama di corte di Alfrida, e ora novizia. Alla prossima visita del vescovo Etelvoldo, Elfled avrebbe preso il velo. Merewyn portava una veste di lana turchina donatale da sua zia, la badessa Merwinna. Questa era sempre stata molto gentile con la nipote, fin dal giorno in cui la fanciulla, dopo le tristi vicende di Corfe, aveva cercato rifugio nell'abbazia.
Merewyn sicuramente avrebbe trovato la pace nella vita serena del convento, se avesse potuto soffocare il suo amore per Rumon. lLa fanciulla scivol gi dal gradino e si accoccol sul prato, alla ricerca di un quadrifoglio, mentre le folte trecce ramate spazzavano l'erba. Elfled, invece, era china su una tovaglia d'altare, sulla quale stava ricamando un San Michele in rosso e oro. Aveva i capelli nascosti dal cappuccio sormontante la severa veste grigia, e studiava attentamente l'aureola di San Michele, che le sembrava storta . Non riesco a trovarne disse Merewyn, alludendo al quadrifogli. Be', forse un giorno ne troverai la consol Elfled. Poi s'interruppe, con i begli occhi grigi turbati. Ti ho sognata, questa notte. Eri in un paese lontano, lontanissimo, in una landa di ghiaccio e montagne brune. C'era anche un uomo, che ti stringeva fra le braccia. I sogni di Elfled spesso predicevano gli avvenimenti del convento, come era accaduto per la morte di suor Dudda. Persino la scettica badessa, allora, ne era rimasta colpita, come era colpita dalle mortificazioni alquanto insolite cui si sottoponeva Elfled, la quale, per esempio, si bagnava nella vasca dei pesci anche quando era gelata. Quell'uomo era enorme prosegu Elfled, quasi quanto quel tuo gigante della Cornovaglia. Aveva capelli biondi e irsuti, la barba bionda, e portava un elmo di bronzo. Non conosco nessun uomo del genere osserv Merewyn. Lo si direbbe un vichingo! E io non voglio lasciare Romsey. Sono quasi certa di avere la vocazione. Presto lo annuncer alla reverenda madre. Elfled sorrise. E stato il tuo sentimento per Lord Rumon a trattenerti finora, non vero? E per questo che hai rifiutato Gunnar? Merewyn annu. Rumon le aveva mandato una lettera da Glastonbury. Bench sua zia le avesse insegnato a leggere, Merevvvn non era ancora tanto brava da poterla decifrare, e cos gliel'aveva letta la Perdonami per aver dubitato di te e per il mio inqualificabile contegno. La tragedia dell'Inghilterra il mio castigo. Mai gli Inglesi hanno subto un torto peggiore. Degli uomini, e una donna, hanno assassinato Edoardo, ma Dio l'ha accolto nella Sua gloria. Ricordami nelle tue preghiere, Romieux de Provence A Romsey avevano avuto notizia dell'accaduto dal vescovo Etelvoldo, che spesso si recava al, convento. Egli nutriva una grande ammirazione per l'intelligenza della badessa, e trovava sollievo e pace nel suo parlatorio immacolato. Merewyn, con una o due suore discrete, era spesso presente a quei colloqui. Tutta l'Inghilterra, aveva raccontato il vescovo, era al corrente di quel delitto, anche se pochi soltanto conoscevano i nomi dei colpevoli. E quelli che sapevano, si guardavano bene dal parlare ad alta voce, poich il trono e il Paese erano di fatto, anche se non di nome, nelle mani della regina Alfrida e di Alfhere. Persino Dunstano teneva la bocca chiusa, poich confidava nella giustizia divina.
Il marted grasso, un anno dopo la morte di Edoardo, era arrivato il vescovo Etelvoldo, il quale si era accomodato sulla poltrona con in mano un piccolo boccale del vino che la badessa teneva in serbo per lui. Il vescovo si era segnato e aveva detto: Dio ha dato inizio al castigo! Poi aveva raccontato loro come Alfhere fosse stato colpito da un'odiosa malattia della pelle, che gli aveva causato un indebolimento della vista. Il malvagio conte ne era rimasto talmente terrorizzato, che era andato a trovare Dunstano a Canterbury. E, undici mesi dopo la frettolosa sepoltura di Edoardo a Wareham, Alfhere, in vesti nere e dimesse, accompagnato da Dunstano, aveva guidato una solenne processione per trasportare la salma di Edoardo all'abbazia di Shaftesbury, ove gli era stata data finalmente sepoltura regale ai piedi dell'altare. Merewyn, dimentica del riserbo inculcatole da sua zia, aveva domandato: E Lady Alfrida? C'era anche lei? Ci ha provato aveva risposto il vescovo. Ma quando montata in sella per unirsi al corteo funebre, il suo palafreno ha puntato le zampe e ha rifiutato di muoversi, nonostante le frustate degli scudieri. E poich anche un secondo cavallo si rifiutato di portarla la regina si avviata a piedi e poco dopo svenuta. Corre voce che tema la dannazione eterna e che abbia deciso di fondare dei monasteri. Merewyn ripensava a tutte queste cose, mentre sedeva vicino al pozzo, crogiolandosi nella pace abbacinante del sole. Nell'aria c'erano presagi d'autunno: l'odore di un fal e il profumo di mele che giungeva dal frutteto dell'abbazia; l'aroma pungente del timo, della salvia e del rosmarino nel giardino delle erbe aromatiche. Mentre guardava la chiesa dell'abbazia, la gran campana di ferro cominci a sonare il Vespro, ed Elfled ripieg il ricamo. Vieni, Merewyn ? Merewyn esit. Appena fosse entrata fra le novizie, sarebbe stato suo obbligo partecipare a tutte le funzioni religiose, dal Mattutino a Compieta, ma quel pomeriggio si sentiva pigra. Voglio vedere se riesco a farmi dare una pesca dalla moglie del contadino rispose, avviandosi. Aveva appena salito i primi gradini di una scaletta che divideva il terreno dell'abbazia dal podere, quando si sent chiamare. In mezzo al giardino stava suor Herluva, la robusta suora infer mlera . Mereyn le corse incontro. Che cosa c', sorella? La nostra reverenda madre rispose Herluva, trafelata, svenuta. Le hanno somministrato della tintura di digitale. Ha chiesto di te. Merewyn ebbe un brutto presentimento. Lasci la suora e si diresse di gran fretta verso l'alloggio della badessa. La suora portinaia sbirci attraverso la grata. C' qualcosa che non va disse, aprendo la porta. Meno di un'ora fa ho lasciato entrare un uomo in cotta di maglia ed elmo, col viso coperto da una celata di ferro. Aveva una lettera per la reverenda madre. Questa svenuta, e l'uomo non pi tornato fuori. Merewyn s'affrett verso la cella della zia. La badessa era stesa sul suo giaciglio, sorretta da cuscini imbottiti di trucioli di legno. Il suo abito nero era in ordine, la cuffia e il velo le incorniciavano il pallido viso. Come stai? grid la fanciulla, prendendo la mano di Merwinna. I Molto meglio rispose la badessa.
Ma voglio che tu senta una notizia: una notizia cos sconvolgente... cos assurda... che quasi stento a crederci. Gunnar! aggiunse poi, alzando la voce. I Da dietro la tenda che separava la cappella della badessa dalla cella, comparve Gunnar. Merewyn l'aveva visto sempre vestito come un cortigiano, con mantello, tunica e calzari intrecciati: ora indossava una pesante cotta di maglia d'acciaio, un elmo di bronzo a forma conica, e schinieri di cuoio. Dalla cintura gli pendeva un enorme spadone, e, infilato al braccio sinistro, portava uno scudo rotondo di legno e bronzo, sul quale era dipinto un corvo. S'era fatto crescere la barba. Gli occhi castani, che l'avevano sempre guardata con devozione, ora erano freddi. E solo perch un tempo ti amavo disse a Merewyn, che sono venuto. E anche perch un tempo ero cristiano. E ora non sei pi cristiano? gli domand la badessa. Perch dovrei? grid Gunnar. Il mio re, per il quale avrei dato la vita, era cristiano, e a che cosa gli servito ? Coloro che l'hanno ucciso sono cristiani. Mio padre, Thored, e mia madre, Hilde, sono cristiani, cos miti, cos umili. Ora dnno mia sorella Elgifu a Etelredo, colui a causa del quale Edoardo stato assassinato. La dnno in sposa a quel vigliacco affinch mio padre possa ottenere una contea. I cristiani ammorbano l'aria dell'Inghilterra. Io non sono pi inglese, non sono pi cristiano! E che cosa sei, Gunnar? domand la badessa. Sono un normanno, servitore di Thor e di Odino. Non passer molto che l'Inghilterra vedr quali sono gli di pi potenti. Lo vedrete anche voi, forse questa sera stessa. Merewyn not il pallore della zia e lo redargu, furibonda. Che sciocchezza questa ! grid. Tu piombi qui, vestito da guerriero, a spaventare un pugno di donne. No, Merewyn intervenne la badessa. Gunnar venuto al convento per metterci in guardia. a! ribad l'altro. Mi sono unito ai vichinghi di Jomsborg a Southampton, a sole otto miglia da qui. Sette navi con quattrocentoventi uomini. Gunnar domand la badessa. Cosa vogliono questi vichinghi? Bottino: schiavi, oro, donne. Distruggeranno i vostri templi. La notte scorsa hanno incendiato il monastero di San Michele, ma hanno fatto scarso bottino. Il nostro capo, Sweyn, ha sentito parlare di Romsey, dei vostri tabernacoli d'oro e dell'argenteria, e sa che alcune delle suore sono giovani. Verr anche qui. Il volto della badessa era impassibile, anche se le sue mani tremavano. Che cosa ci consigli di fare? Potreste nascondervi nei boschi sugger l'uomo, freddamente. Dopo che Sweyn avr portato via il tesoro, troppo pesante perch voi possiate nasconderlo, il vostro convento sar incendiato. La badessa pens al pesante sarcofago dorato di Santa Etelfleda, al reliquiario d'oro contenente una ciocca di capelli della Santa Vergine, murato nell'altare.
Pens alla sua chiesa devastata dal fuoco, ai padiglioni di legno del convento, alle due vecchie suore paralizzate nell'infermeria. Si alz dal giaciglio e, fiera ed eretta, rest in piedi, protendendo il crocifisso. Per questa Santa Croce nella quale un tempo credevi, ti esorto a dissuadere il tuo capo dal devastare Romsey. Il giovane scosse la testa. Non posso fermare Sweyn. Gli ho giurato fedelt, e ho sancito questo patto con il sangue. Nemmeno questo avvertimento avrei dovuto darvi: d'ora in poi sono un nemico degli Inglesi. La badessa grid: Iddio e la Madre Benedetta di Nostro Signore ci proteggeranno. Hanno gi trionfato contro i pagani, trionferanno anche ora ! Gunnar usc a grandi passi, facendo tintinnare la spada. Merewvn, chiamami la madre superiora ordin la badessa. Dobbiam portar via dall'infermeria le suore malate, col carro dei buoi. Avverti le altre. Tutte coloro la cui fede non abbastanza forte, potranno nascondersi nella foresta. Ma tu cosa farai, reverenda madre? Negli occhi scuri della badessa s'accese una luce. Io pregher davanti all'altare maggiore, affinch Nostro Signore Benedetto compia un miracolo. Corri, figliuola! Era sin dall'epoca di re Alfredo che i Vichinghi non minacciavano quella parte dell'Inghilterra meridionale. Le suore correvano qua e l, davanti alla casa del capitolo, alcune in lagrime, altre incredule, di fronte a una minaccia cos assurda. Morivano dalla voglia di interrogare la badessa, ma nessuna osava disturbare quella piccola figura nera inginocchiata sui gradini dell'altare, col volto proteso verso la Crocifissione di pietra. Mentre gi calava il crepuscolo, Merewyn corse alla fattoria del convento. Il suo servo, Caw, stava ammucchiando del fieno nel granaio. Aggioga i buoi gli ordin. Attaccali al carro ! Poi spinse le enormi mani pelose del giovane sul giogo. Sulla porta del granaio s'affacci il contadino, seguito dal figlio maggiore, Bodo, un ragazzino di undici anni, sveglio e intelligente. Cosa stai facendo con i miei buoi ? domand il contadino, adirato. Siamo in un terribile pericolo spieg Merewyn. Sette navi cariche di vichinghi sono approdate a Southampton. Che incredibile storia ! Tu vaneggi, figlia mia replic lui. Saranno qui stanotte, per incendiare, uccidere e violentare! grid Merewyn. La reverenda madre vuole i buoi e il carro. Le due sorelle inferme devono essere portate in un nascondiglio. Di' a sua signoria che io non faccio lavorare le mie bestie la domenica... Ehi, ma che ti prende? Suo figlio stava tirandolo per un braccio. Guarda! grid il piccolo Bodo. Guarda laggi! e indic verso sud. Il cielo ardeva tutto di un sinistro bagliore rosso arancio. Santa Maria! bofonchi il contadino. Tutta Southampton dev'essere in fiamme. Cosa possiamo fare? Potete nascondervi rispose Merewyn. Oppure combattere. Tirate su quel carro! Bodo, corri a vedere dove sono arrivati.
Ma non farti scorgere ! Il ragazzo part a gran velocit verso l'orizzonte infocato. Merewyn attese che i buoi venissero attaccati e che il carro s'avviasse traballando lungo la strada sconnessa. Poi torn di corsa al chiostro. Vide Elfled e grid: Southampton in fiamme! Si ud un lontano rombo di tuono. Le suore, sbigottite, si rivolsero alla superiora. Che cosa possiamo fare? gemette questa. Bisogna chiederlo alla reverenda madre! Ve l'ha gi detto! grid Merewyn. Potete nascondervi nel bosco di Stanbridge, o restar qui ad aiutarla con le vostre preghiere. Una delle novizie si mise a correre, e le suore si mossero insieme, come un'unica massa terrorizzata, uscendo dal cancello del chiostro verso il ponte di Mill, oltre il fiume Test, e di l nella foresta. T re donne erano rimaste accanto alla casa del capitolo: Merewyn, Elfled ed Herluva, la suora infermiera. Aiuter Caw a mettere sul carro le mie povere vecchie ammalate disse Herluva, e poi raggiunger la reverenda madre. Anch'io disse Elfled, con voce e sguardo fermi. Ma meglio che tu scappi, Merewyn. Non sei avvezza a pregare come noi. Baci l'amica sulle guance. Dio sia con te. Poi si volse e rientr in chiesa. Merewyn sentiva il cuore martellarle nel petto ed era tutta tesa e pronta alla fuga, ma non se la sentiva di abbandonare la zia, n di tradire il sangue reale che scorreva anche nelle sue vene. Vide partire il carro con le due malate. Si ud di nuovo un rombo di tuono. Ora si cominciava a sentire odor di bruciato. Herluva torn indietro dall'infermeria. Ma come, cara le domand. Sei ancora qui ? Perch non sei andata con le altre ? Ascolta! mormor Merewyn, immobile. Da lontano giungeva un ululato ritmico, come di belve feroci, o di demoni, un suono che non aveva mai udito in vita sua, ma cap che si trattava di grida di guerra. Stanno arrivando! Herluva la afferr per un braccio. Vieni nella chiesa! Non mai prudente sfidare un temporale. La chiesa era illuminata solamente da quattro ceri sull'altare, che mandavano un fioco balugino sulla Crocifissione di pietra, con gli angeli, le figure della Beata Vergine e di San Giovanni, e la Figura Centrale, inchiodata. Sotto la scultura, immobile. stava inginocchiata la badessa. Herluva si pose accanto a Elfled, che stava in ginocchio nel coro, dietro la badessa. Merewyn si lasci cadere su un banco nella navata e si sforz di pregare: Madre di Dio misericordiosa, ora pro nobis... ' Il cuore le batteva all'impazzata, le sue orecchie erano tese a cogliere i rumori dall'esterno. Saremo prese in trappola qua dentro, pens. Verranno prima di tutto in chiesa, per prendere il tesoro. Arriveranno con le navi, dalla baia di Southampton e su per il Test ? Oh, dove sar Bodo? Forse l'hanno preso. Sussult a un fragoroso colpo di tuono, mentre la chiesa s'illuminava di un bagliore accecante. Elfled afferr la mano dell'infermiera. La badessa era sempre immobile.
Hanno invocato Thor, il dio del tuono, perch ci distrugga, pens Merewyn. E cosa possiamo fare noi? Pregare quella Donna addolo rata, quell'Uomo, morto sulla croce... Bestemmia! Le parve di sentirsi scagliare addosso l'accusa in mezzo a una nuova esplosione di tuono e a un altro lampo accecante. Non ce la faccio pi, si disse. Guard il portone a ponente. Forse i vichinghi erano gi l fuori, forse avevano circondato la chiesa. Ma non ud altro che uno scrosciare di pioggia. Le candele sull'altare oramai mandavano gli ultimi guizzi. Non potendo pi sopportare quell'attesa passiva, Merewyn corse in sacrestia a prendere altre candele. S'affrett poi all'altare, si genuflesse e pass accanto alla figura immobile sui gradini. Mentre sostituiva le candele, guard il viso della badessa. Era luminoso e assorto, come una perla. Pregava, senza il minimo tremito di paura e dai suoi grandi occhi scuri fluiva un'energia quasi tangibile, diretta verso la Croce. Merewyn si sent inondare da una calma sovrannaturale. Lentamente, and a inginocchiarsi accanto a Elfled, che continuava a mormorare le sue preghiere. Libera nos, quaesumus, Domine, ab omnibus malis... Merewyn le fece eco. Lo scrosciar della pioggia scem fino a diventare un susurro. Il tuono romb sempre pi lontano, verso il nord, e infine si spense. Le candele nuove si erano consumate a met. I lembi di cielo visibili dalle finestre si fecero pi luminosi. Elfled tremava per la debolezza. Herluva, non potendo pi sopportare il dolore alle ginocchia, abbandon il corpo massiccio su uno sgabello e recit l'Agnus Dei. Dalla figura nera sui gradini dell'altare non veniva alcun suono. Poi sentirono un grido da fuori e videro spalancarsi la porta di ponente. Si fecero il segno della croce e sbarrarono gli occhi, come impietrite. Ma dalla porta entr solamente un fanciullo. Bodo! grid Merewyn, con voce spezzata. Se ne sono andati! annunci trionfante il ragazzo. Quei pirati vichinghi sono partiti con le loro navi a forma di serpente. M'ero arrampicato su una quercia per guardarli. Erano in fondo alla baia di Southampton, che trincavano, incendiavano e urlavano. Li ho sentiti dire: "A Romsey, a Romsey". Poi scoppiato il temporale e la nave del capo stata colpita dal fulmine. Ha spezzato l'albero e ucciso uno dell'equipaggio. Il temporale fece Merewyn come trasognata. Thor ! Questo appunto continuavano a urlare, signora. "Thor! Thor!" Poi le navi sono partite tutte e sette. Hanno passato una fune intor no alla prua della nave capitana e l'hanno presa a rimorchio. Merewyn osserv: Hanno creduto che Thor avesse scagliato un fulmine e che quell'uomo fosse stato ucciso dal martello di Thor . Siamo salve esclam la suora infermiera. Siano rese grazie a Dio, al Suo Figliuolo, alla Vergine Benedetta, e alla nostra santa badessa. La suora si avvicin alla figura inginocchiata sui gradini dell'altare. Reverenda madre, il pericolo passato. Ma la badessa pareva non udire. C' come una luce intorno alla sua persona susurr Elfled con riverenza. Merewvn si sent inumidire gli occhi.
Il vero Dio aveva vinto, prendend il falso dio come strumento della sua vittoria. Ma la vera lotta s'era svolta in quel fragile corpo devoto, che con l'indomita forza della fede e della preghiera aveva sopraffatto il male. La badessa vacill, poi cadde in avanti, con le braccia protese, sui gradini dell'altare. Elfled e Merewyn portarono la badessa nella sua cella, mentre Herluva correva a prendere la tintura di digitale. Strofinarono le esili mani esangui, dopo aver allentato il soggolo di lino che circondava il volto e il collo della badessa. Le tre donne piangevano insieme. Dov' il sacerdote? domand Herluva. E corso nella foresta insieme con gli altri rispose Elfled. Quel vigliacco! grid Merevvyn. Era furibonda, non solo perch temeva di perdere la zia adorata, ma anche perch era convinta che non ci fosse pi tempo per gli ultimi sacramenti. La badessa apr gli occhi. Chetati, bambina mormor. Poi guard Herluva ed Elfled. Siete le uniche a esser rimaste con me? domand in tono quasi divertito. Non ho ancora bisogno del sacerdote continu. Voglio veder di nuovo riunito tutto il mio gregge, pi saldo di prima nella fede. Mia cara Merewyn, credo che gusterei volentieri un goccio di quel vino speciale del vescovo. CAPITOLO VIII PIANO PIANO, la badessa riacquist le forze abbastanza da poter presiedere il capitolo e intrattenersi in colloqui privati con le sue suore, contrite e sgomente. Molte si assegnarono spontaneamente delle penitenze per la loro diserzione, anche se la badessa non ne impose alcuna. In ottobre, Elfled prese i voti e Merewyn chiese di essere accolta fra le novizie, ma la zia tentennava. OI1 clcdo che tu sia pronta, figliola rispose con dolcezza. Non ho visto in te i segni di una vera vocazione. Se cos fosse, non ti farei ora una richiesta che ti precluder per il momento l'ingresso fra le novizie. Tu sai che io farei per te qualsiasi cosa, reverenda madre, ma mi dispiace che tu non veda in me una vera vocazione. Non voglio sposarmi, n vivere al di fuori di Romsey. Voglio stare vicino a te. Merwinna scrut quegli occhi verde-azzurri. A mio giudizio, tu sei nata per il matrimonio le disse. I naturali desideri del tuo corpo sono prepotenti e tu sei fatta per essere madre. Io non rester a lungo con te. Alz una mano per tacitare la protesta di Merewyn, che era rimasta molto turbata da quella dichiarazione. Sono pronta ad andarmene. Sai, ho ripensato alla mia infanzia a casa: il fiume Camel che scorreva davanti a Tre-Uther nel suo viaggio verso il mare; il fragore del mare contro i dirupi rocciosi, e dietro quegli scogli, le distese di limonio. Come ci divertivamo a giocare l dentro, turbolenti come cuccioli, Uther, mio fratello,e... poi anche un altro ragazzo. Aggiunse sommessa: Uno che mi don una ghirlanda di limonio e di arenarie bianche. L'amavo . Cosa accadde? bisbigli Merevvyn.
<Mor annegato rispose la badessa. In una tremenda notte di tempesta, mentre attraversava il fiume Camel nel suo coracle... Non posso descriverti cosa provai allora, ma so che Dio mi chiam, e capii che sarei diventata la sposa di Cristo. Merewyn si sent correre un brivido lungo la schiena: quella della badessa era stata una vocazione autentica, e comprese quanto superficiale fosse stato il suo sentimento. 42 1 Quando sar morta continu Mervvinna, porta il mio cuore a Padstow e seppelliscilo in San Petroc. Quella notte, la badessa perse i sensi e non lasci pi la sua cella. La fine giunse all'alba del I3 maggio. Disse con voce esultante: In manus tuas, Domine ed esal l'ultimo respiro. Dopo la messa di requiem, il vescovo Etelvoldo chiam Merewyn nella foresteria dove egli alloggiava e le mostr un piccolo scrigno di bronzo. La reverenda madre mi ha detto di averti informata circa i suoi desideri. Ho dato ordine che tu parta domani per la Cornovaglia. Ecco il denaro per il viaggio continu, porgendole una borsa di cuoio. Il mio domestico Goda e il tuo servo ti accompagneranno. Al tuo ritorno, presentati da me a Winchester. Poi bened lo scrigno di bronzo e lo consegn a Merewyn. Che Dio ti accompagni le disse. Il vescovo le forn una mansueta cavalla baia, e arm Caw e Goda di coltelli e di mazze nodose di prugnolo. Goda era alto quasi un metro e ottanta, ma pareva un nano al confronto del gigantesco Caw, il quale aveva finalmente capito che si tornava a casa ed era eccitato quel tanto che gli era consentito dalla sua mente ottusa. Si avviarono lungo la strada fangosa; Merewyn indossava il suo mantello di lana verde e il cappuccio. Sugli alberi dalle foglie tenere e verdi cinguettavano merli e tordi, e l'aria era fragrante di fiori. Merewyn, sentendo rifiorire la speranza, si concesse di pensare a Rumon. L'avrebbe trovato a Glastonbury, quando sarebbe andata a pregare sulla tomba di re Art? Certo, ora non gli sar pi indifferente, pens. Non sono pi una bambina, e altri uomini mi trovano piacente. I rari viaggiatori che incontrarono erano signorotti locali, o pastori che portavano il bestiame al mercato. Merewyn pass tre notti nelle foresterie dei monasteri; Goda e Caw dormirono nei fienili. Il quarto giorno, mentre scendevano i declivi di Mendip, Merewyn vide davanti a s lo scintillio di una palude erbosa e grid: Oh, eccola l! L'isola di Avalon! Dapprincipio, vedendo il Colle di Glastonbury, un'alta collina tondeggiante con una torre di pietra sormontata da una croce, si sent assalire da una strana emozione. Sua madre le aveva raccontato come, molto tempo prima della venuta dei Romani, i Celti pregassero in cima a quella collina per trovare la porta magica attraverso la quale i morti fortunati potevano passare in una dimora beata dove non esisteva il dolore. Quel poggio esercitava ora su di lei un fascino misterioso. Mentre vi si avvicinavano, udirono dietro di s uno scalpitar di cavalli. Goda si gir a guardare, portando immediatamente la mano al coltello. Quattro cavlieri avanzavano lungo la strada, seguiti da una fila di muli carichi.
Goda respir di sollievo, quando vide che il loro capo era un monaco benedettino. Gli altri tre uomini indossavano mantelli variopinti, calzari intrecciati e copricapi ricamati. Salute in Cristo esord il monaco, esaminando la comitiva di Merewyn. Immagino che siate diretti a Glastonbury, come noi. S, padre rispose Merewyn. E ancora lontana? No, davvero, sia gloria a San Michele. Sei una pellegrina, figlia mia? Costoro lo sono concluse, indicando i suoi compagni. Merewyn gli spieg lo scopo del suo viaggio, e apprese che il monaco era frate Finian, il vicepriore irlandese di Glastonbury. Era stato a Canterbury, e l'arcivescovo Dunstano gli aveva chiesto di far da guida a quei pellegrini durante il viaggio di ritorno, fino al famoso santuario. Erano mercanti francesi. E ho idea le confid, additando i muli, che siano venuti in Inghilterra sperando di fare affari. Girarono ai piedi del colle, e Merewyn contempl con una strana esultanza la cappella sulla cima. In quel luogo sacro non poteva accadere mai nulla di male. Davanti a loro si profil la chiesa dell'abbazia. Reverendo padre domand Merewyn, con le mani che le tremavano sulle redini, Lord Rumon, il cugino del re, ancora qui ? A Finian non sfugg il rossore sul volto della fanciulla. Non era solo per fare un pellegrinaggio che la ragazza s'era spinta fin l. Quando sono partito per Canterbury, c'era rispose. Desideri vederlo ? S fece lei, abbassando gli occhi. Ti sar permesso, senza dubbio. Rumon la cortesia in persona, ma ormai ha poco tempo da perdere con le donne. Si far prete fra non molto. Yer il momento, Rumon era soltanto un fratello laico, ma se mai un uomo aveva dato prova d'una vocazione sincera, questi era lui. Finian osserv Merewyn con rinnovata attenzione, notando la bocca grande e tenera, gli occhi gravi. Una fanciulla florida e piacente, che gli ricordava le figlie dei pescatori di Connemara. Cosa poteva esserci in comune, fra lei e l'aristocratico Rumon? Glielo domand. La ragazza lev il capo e parl con dignit. Non vedo in che modo la cosa possa riguardarti, padre. Il piccolo monaco rise. Hai dello spirito, e forse non hai torto. Poi punt un dito nodoso. Quella la foresteria. A Merewyn venne assegnata una stanzetta nella foresteria, dove furono alloggiati anche i mercanti. Goda e Caw ebbero il permesso di dormire sul pavimento della cucina. Prima di lasciarla per entrare nell'abbazia, Finian disse a Merewyn: Riferir a Lord Rumon che sei qui. A quest'ora sar a Nona, ma potrai vederlo pi tardi . Andr a pregare sulla tomba di re Art disse lei. Dove si trova ? Fra due piramidi, a sud dell'abbazia, nel cimitero dei monaci. Ma, figliuola prosegu con gentilezza, faresti meglio a pregare nella vecchia chiesetta di giunchi, costruita dagli angeli del Signore. Sarebbe pi efficace. Art non un santo.
E un mio antenato replic Merewyn, e anche della badessa Merwinna; ella mi ha dato l'incarico di trasportare il suo cuore nella patria di Art. Pregher anche gli altri, non dubitare. Ti consiglierei Santa Brigida sugger Finian. Ho ragione di credere che la tua una richiesta alla quale pi facilmente prester ascolto un orecchio femminile. Merewyn and alla cucina della foresteria, dove Goda e Ca stavano divorando peducci di maiale, e chiese una brocca d'acqua calda. La port in camera sua e si lav, poi si profum di essenza di lavanda. Si pettin e indoss la veste di seta gialla che le aveva regalato Alfrida. Nel varcare la porta dell'abbazia aveva il respiro affannoso e la gola secca. Pass accanto all'estremit occidentale della chiesa ed entr nel cimitero dei monaci dove, fra due piccole piramidi, trov una pietra liscia sulla quale erano incise le parole: ARTURUS REX. Si serr al cuore la cassetta di bronzo e s'inginocchi accanto alla lastra tombale. Fu cos che la vide Rumon, quando usc dall'abbazia. Si arrest, mormorando a fior di labbra: Douxsu. Era molto graziosa, Merewyn, assorta in preghiera davanti al sepolcro di re Art, col quale non aveva il minimo legame di sangue. Era un quadro patetico, esasperante, qualcosa che non doveva riguardarlo pi: ella era il simbolo di tutto quanto egli voleva dimenticare. Si schiar la voce, e Merewyn si volt. S'alz stupita alla vista di quell'uomo magro, pallido, nella rozza tonaca di panno marrone. Buon giorno, Merewyn la salut lui. Ho appreso con sgomento la morte della badessa; che riposi in pace. Grazie rispose la fanciulla, notando come lui si esprimesse a fatica, con disagio. Dunque, non era contento di vederla- nulla era cambiato . Ma Rumon, suo malgrado, trovava seducente la ragazza e si rendeva conto di non averla mai dimenticata, nonostante tutti quegli anni di separazione. Perch non ci sediamo sulla panca vicino alla cucina dell'abate? propose bruscamente. Attraversarono il cimitero e sedettero. Quanti giorni hai deciso di fermarti a Glastonbury? le domand. Parto domani. Cos presto! esclam lui d'impeto. Non avrai tempo di pregare nei santuari. E poi devi salire in cima al colle. Lei non rispose e guard un fiorellino azzurro ai suoi piedi. La luna quasi piena, stanotte riprese Rumon. Dopo Compieta, se vuoi, posso accompagnarti sul colle. Di notte, si vede l'isola di Avalon com'era un tempo. Ma il tuo Avalon, non pi qui? domand Merewyn che, imbarazzata, non sapeva come accogliere la proposta di Rumon. Io non riesco a trovarla disse lui, scuro in volto. Per me, questa non l'Isola dei Beati. Anche se Finian afferma che in Occidente esiste un'isola del genere. Oh, non serve a nulla immergersi nella preghiera, far penitenza per le mie colpe... nell'assassinio di Edoardo. Non c' pace, per me. PoverRumon, pens Merewyn; lo vedeva pi umile. Sar ben lieta di salire sul colle stanotte dichiar.
Ho sempre sentito dire che c' un'aura magica, lass... un'aura che viene dal passato. Dopo che Merewyn ebbe cenato nella foresteria, Rumon and a prenderla. Con gran stupore di Merewyn, era vestito da nobiluomo, indossava la tunica di velluto rosso e portava il cerchio d'oro dei prncipi. Insieme, s'incamminarono per la strada che conduceva a Wearvall Hill. I mercanti francesi si unirono a loro. Felici di scoprire che Rumon parlava francese, lo tempestarono di domande: era efficace quel santuarioC'era da sperare che quella faticosa salita alla torre di San Michele aggiungesse valore al pellegrinaggio, e influenzasse in loro favore i mercanti londinesi ? A quelle domande, Rumon rispondeva in modo conciso. Sentiva sempre pi la presenza di Merewyn, che avanzava a passi decisi, tenendosi a una certa distanza dagli uomini. Questi presero a sudare, quando cominciarono a salire il colle, lungo un sentiero corroso da tutti i pellegrinaggi che s'erano succeduti nel corso dei secoli. A tratti, fra le nuvole, scintillava la luna che, col suo splendore intermittente, dava a Merewyn una sensazione arcana. Luce e ombra, luce e ombra... Che questo fosse il significato di tutte le cose ? Arrivarono finalmente alla torre. Uno dei mercanti, esausto, sedette su una pietra. Uff, sono senza fiato si lament. Rumon tir fuori una grossa chiave di ferro, con la quale apr la grande porta corrosa dal tempo. Non riuscirono, per, ad accendere le candele, e cos la torre rest buia e gelida. Eh, bien sospir il mercante, affranto. A quanto pare, Seint Michel non si cura di noi. Quindi, prima scendiamo da questa collina, meglio . Gli altri erano dello stesso parere. Mentre i francesi si avviavano lungo la strada del ritorno, Rumon guard Merewyn. Perch non ti fermi un momento ? le domand diffidente, turbato com'era dalla bellezza di lei, dal suo silenzio. Il desiderio, a lungo represso, cominciava a farsi sentire. Merewyn chin il capo. E strano, quass... come se fossero qui, intorno a noi, non solo San Michele... ma anche gli altri, coloro che vissero molto, molto tempo prima. Sedettero su una pietra; sotto di s vedevano scintillare l'acqua tutt'intorno a Glastonbury: il lenzuolo della Grande Palude, e una miriade di fiumiciattoli, stagni e acquitrini, tutti d'argento lucente che racchiudevano quella che, un tempo, era stata un'isola. Merewvn... cominci Rumon, posando una mano su quelle di lei. Ti voglio. Rest sgomento delle proprie parole, ma le gett le braccia al collo e la baci con ardore. Una parte di lei fu pronta a corrispondergli, e una parte invece lo respingeva. Lui avvert quella ripulsa, e la lasci andare. Un tempo credevo che tu mi volessi le disse. Ti ho sempre voluto afferm lei. Per causa tua ho rifiutato varie offerte di matrimonio. Ora sembri ardere di desiderio per me. Non basta. Una donna del mio rango non si lascia prendere cos. Una donna del tuo rango... Rumon era furibondo con lei, ma ancor pi con s stesso.
E al matrimonio che pensavi? Lei sussult, come frustata dal suo disprezzo. E perch no ? Non ho dote, ma a quello si potrebbe rimediare vendendo Tre-Uther. E credi che questo mi importi? Io sono un principe. Credi che, insozzerei il mlo casato generando figli di origine oscura? Lei balz in piedi. Come osi? grid. Re Edgardo mi giudicava una moglie degna per chiunque, nel reame! Pareva una dea pagana, nella sua ira, ma nella sua voce vibrava una sofferenza, un dolore indicibile. "Dille la verit sulla sua nascita" lo esortava una voce dentro di lui. Ma Rumon non ne ebbe il coraggio. Mi dispiace, Merevvyn le disse. Non avrei dovuto parlarti cos. Credo per che il matrimonio non sia.fatto per me. Alfrida era degna di te, invece. Eppure lei ti avrebbe reso infelice. Ma, in fondo, che cosa mai potrebbe renderti felice ? Io ti amavo. Se mi avessi presa con la forza, poco fa, ti avrei ceduto. Ma tu invece, ti sei tirato indietro: amore e indifferenza, amore e indifferenza; luce e ombra, come questa notte sul colle. Rumon sentiva il cuore battergli forte. Afferr il braccio della fanciulla. Ti ho sognata, e hai detto che mi amavi. Possiamo andare nella torre. Ora basta! grid lei. Poi gli volt le spalle e scese di corsa il sentiero, gi per il colle, finch non arriv al suo alloggio. Rl MoN trascorse una notte insonne, passeggiando avanti e indietro per la stanza, sconvolto da una tempesta di emozioni. Lottava contro il desiderio, ben sapendo di quanta vergogna si fosse coperto con la sua passione per Alfrida. Ma il suo desiderio per Merewyn era di tutt'altro genere; per lei, infatti, provava amore. Quando le campane sonarono a Prima, J'inquietudine divenne intollerabile. Varc di corsa la cinta del monastero e arriv alla foresteria. Il guardiano insonnolito gli disse che, due ore prima, Merevvvn era partita. Rumon torn all'abbazia e si cambi d'abito. Poi, con gran stupore dei monaci che lavoravano nell'orto, diede di piglio a una zappa e li aiut a zappare il nuovo carnpo di fagiuoli. Lord Rumon non era fatto per il lavoro manuale. E nell'orto lo trov Dunstano che, quel pomeriggio, s'era recato in visita al convento. L'arcivescovo, accortosi che il giovane era turbato, l'invit nella propria stanza. Rumon, allora, gli confess che amava Merewyn. Gli disse anche che la fanciulla non discendeva da re Art, e che era il frutto della violenza d'un pirata vichingo. Gli descrisse quanto era accaduto a Padstow, otto anni addietro, il colloquio con Poldu, la patetica conferma di Breaca. Povera piccola, povera piccola... mormor l'arcivescovo, il quale, poi, si richiuse in un lungo silenzio. Per un'ottima cristiana, chiunque sia suo padre. E io credo che dovresti sposarla. Tranne me e te, nessuno in Inghilterra sapr mai come stanno le cose. Gli occhi di Rumon erano colmi d'apprensione. Pensi davvero che dovrei sposarla? Ma se n' andata.
Era molto adirata. Forse non mi vorr pi, adesso. Potrai assicurartene personalmente, se cercherai di ritrovarla. Ti mander con frate Finian a fare un'ispezione a Padstow. Quel reprobo di Poldu ancora priore, e c' pericolo che egli le dica la verit. Devi prevenire qualsiasi contatto fra lei e il convento di laggi. Rumon e Finian partirono il giorno seguente, all'alba, su due cavalli veloci e robusti. Sotto la tunica, Rumon portava una cotta sottile di maglia di ferro, perch correvano voci di una scorreria vichinga nei pressi di Bristol. Mentre procedevano verso occidente, Finian raccont a Rumon dei Culdei, owero Celi De - Servi di Dio una setta di monaci irlandesi, che, durante i secoli, s'erano spostati sempre pi a occidente, fuggendo i pagani normanni, finch erano giunti in una terra di l dal mare. Come lo sai? domand Rumon. Ebbene, come fa una persona a sapere qualcosa? Sa quel che viene tramandato di padre in figlio. I Culdei sono diventati eremiti in quelle oscure terre sconosciute. Accadde ai tempi del mio trisavolo, credo. Poi aggiunse: Vedo laggi un albero ombroso, e poi il mio stomaco brontola per la fame. Ho una gran voglia di assaggiare il pane e il cacio che ci ha dato il cantiniere per il viaggio . Il terzo giorno, attraversarono Dartmoor, servendosi della strada romana, e al tramonto arrivavano a Tavistock, dove furono indirizzati alla foresteria del convento. La grande abbazia nuova era stata completata di recente a opera di Lord Ordulf, il fratello di Alfrida. Costruita con tronchi massicci di quercia, dipinti di bianco, l'abbazia dava un'impressione di luce e di purezza. Pare la citt galleggiante di Dio osserv Rumon. Non ebbero notizie di Merewyn, ma la mattina dopo, all'ufficio di Prima, Rumon credette di vederla in ginocchio nella chiesa, col viso levato verso l'altare maggiore. Il cuore gli si sciolse di sollievo, amore, piet. Poi la figura si alz: era un monaco che s'era tirato sul capo il cappuccio nero. e . Sto forse diventando pazzo? si domand Rumon, mentre se ne stava l, inginocchiato; poi rabbrivid, pervaso da un'altra sensazione. Gli affreschi sulle pareti della chiesa scintillavano di colori vividi e magici: l'immagine della Madonna, inghirlandata di rose, pareva sorridere; il Calvario, sopra l'altare, pulsava di vita. Lo sguardo di Rumon fu attirato verso l'alto da una colomba d'argento sospesa davanti all'altare maggiore. Stava lass, dondolando lievemente, e dalle sue ali aperte irraggiava una benedizione. Poi quell'aura mistica svan. Rumon non vide altro che un simbolo argenteo dello Spirito Santo, appeso al soffitto. Usc di corsa dalla chiesa e si diresse alla foresteria. Ancora nessuna notizia di Merewyn. Proseguiamo per Padstow propose a Finian. Come desideri tu, mio signore rispose Finian, che a Tavistock aveva ricevuto un ottimo trattamento.
Questo un comodo alloggio, ma raramente il cammino del Signore cosparso di agi. A proposito: corrono voci di un altro attacco vichingo sull'Avon. CAPITOLO IX A LAUNCESTON, in Cornovaglia, Rumon venne a sapere che una giovane, accompagnata da un servo gigantesco e da un altro uomo, era passata di l due giorni prima. E siamo ad appena due giorni di viaggio da Padstow disse a Finian. Sar gi l, certamente. l)a quel momento in poi, procedettero di buon passo. Bench `osse pomeriggio inoltrato, il sole era ancora alto nel cielo quando arrivarono all'estuario del fiume Camel. Volsero lo sguardo a nord, verso il mare: davanti a loro s'alzava una caligine azzurrina; Finian aggrott la fronte e annus. Fumo disse. Che cosa sar mai? Poi punt il dito verso-una macchia dove si moveva qualcosa, e dalla quale sbirciavano due occhi scuri. E un bambino annunci. Rumon parl in cornovagliese, e allora, dal folto, usc una piccina spaventata. Questa indic il Camel e farfugli qualcosa che fece rabbrividire Rumon. Brutte notizie mormor il giovane. Poi, spronato il suo cavallo, si lanci al galoppo gi per la strada polverosa, verso il fiume, seguito da Finian. Il puzzo di bruciato si faceva sempre pi forte, man mano che si avvicinavano a Tre-Uther. La paglia che copriva il tetto era caduta gi, fra le tegole d'ardesia, e fumava ancora. Merewyn! grid Rumon, ma vicino alle rovine non c'era nessuno. A quanto pare, il tetto ha preso fuoco disse sforzandosi di mantenere la calma. Si sar rifugiata nel villaggio, o nel monastero. Finian si segn. C' del fumo, laggi. Comincio a dubitare che i Vichinghi... <Non dire sciocchezze! grid Rumon, con la furia della disperazione. Svoltarono su per la collina, verso San Petroc. Mentre si avvicinavano al cimitero, lo stallone di Rumon s'impenn. Due cadaveri giacevano sul ciglio della strada. Uno era quello di Caw, che stringeva ancora in mano la sua mazza: aveva il cranio spaccato per il lungo fino al mento barbuto. L'altro uomo agonizzava in una pozza di sangue, che gli zampillava da una ferita al petto. Finian balz gi da cvallo, e la bestia fugg al galoppo. Inginocchiatosi accanto a Goda, il frate tir fuori il crocifisso e recit la pregLiera dei morenti. Gli occhi velati di Goda si accesero un attimo, quando egli tent di baciare il crocifisso. Rumon era scivolato gi dallo stallone, che part a spron battuto lungo la strada. Dov' Lady Merewyn ? grid Rumon. Ma l'uomo stravolse le pupille. Douxsu, douxsu mormorava Rumon, inebetito. Finian chiuse le palpebre del morto. Andiamo in chiesa e ricordati, signore, che qualsiasi cosa sia accaduta, il volere di Dio. Prese Rumon per un braccio e lo spinse su per la collina.
Tanti martiri come questi sono morti compiendo il loro dovere; ci abbrevier loro il purgatorio. V'era del fumo, sul colle dove un tempo sorgeva il monastero. Che Nostro Signore abbia piet di noi, pensava Finian. Il portone di legno intagliato della chiesa era stato divelto dai cardini e portato via. Dentro, non c'era pi nulla, tranne il nudo altare. Entrarono; Rumon tremava come se fosse in preda alla febbre. Guarda! disse Finian, additando il pavimento, dove una piccola pietra quadrata era stata spostata. Sopra era stata incisa la parola MERWINNA. Ha fatto tumulare il cuore osserv Finian. Rumon rest a fissare quella pietra. C' qualcuno, nel cimitero ! grid Finian, indicando una grossa forma, rannicchiata su una tomba, che si dondolava avanti e indietro. E Poldu, il priore disse Rumon con voce flebile. I due si avvic;narono all'uomo. Sei ferito, fratello ? gli domand Finiall . Mi hanno rubato il fermaglio d'oro gemette Poldu. Mere-,vn di Tre-Uther, morta? domand Rumon. L'hanno portata via sulla loro nave, ed grazie a lei che SOnO V1VO. Cos' successo ? La mente di Rumon era sommersa da ondate di tenebre. la nave vichinga era entrata furtivamente nel porto, nessuno l'aveva vista, spieg Poldu. Ma l'avevano vista dopo: la prua ricurva, serpentina, gli scudi rotondi lungo i parapetti e la grande vela a strisce rosse con l'emblema del corvo nero. Doveva esservi una cinquantina di uomini, a bordo. Erano sbarcati nei pressi di Tre-Uther e l'avevano incendiata, tra urla e schiamazzi. Mere,-n era fuggita lungo la strada con i due servi, inseguita dai vichinghi. Poi, i servi si erano voltati per combattere, ma erano stati uccisi. La fanciulla aveva trovato rifugio in chiesa, dove, poco prima, durante una funzione officiata da un monaco, aveva tumulato il cuore di Merinna. Ma i vichinghi l'avevano trovata. Il capo - un omone grande e grosso con la barba rossa - l'aveva fatta legare e gettare sull'erba, mentre gli altri saccheggiavano la chiesa, portandone via tutto quel che poteva essere trasportato. Hanno incelldiato il villaggio raccont Poldu e poi hanno devastato il monastero. Mi hanno fatto legare e mi hanno buttato nel camposanto accanto alla fanciulla . Alcuni dei vichinghi erano irlandesi, e Poldu era in grado di capirli, mentre parlavano. Lo beffeggiavallo per la sua pinguedine e se lo facevano rotolare dall'uno all'altro come un barile. Poi Poldu aveva riconosciuto il capitano . Il capo dalla barba rossa aveva slegato le caviglie di Merevyn: non c'erano dubbi sulle sue intenzioni. La fanciulla s'era messa a strillare e a scalciare. L'uomo dalla barba rossa rideva. Poldu allora, gli aveva gridato: Demonio scandinavo... non vorrai stuprare la figlia tua? I vichinghi irlandesi avevano capito. Ketil, Ketil! avevallo urlato. Il capo si era avvicinato a Poldu. Tl1a figlia >aveva ripetuto il priore. Fosti qui circa vent'anni fa.iolentasti sua madre a Tre-Uther... costei tua figlia. 432
Un vichingo che parlava irlandese aveva fatto da interprete. Ketil s'era avvicinato a Merewyn e l'aveva osservata attentamente. Le aveva preso la lunga treccia fulva, accostandola alla propria barba. Gli uomini gli si erano raccolti intorno, mormorando. Uno di loro, un giovane grande e grosso, con una barba simile al grano maturo, aveva detto qualcosa, e Ketil aveva annuito. I loro volti, prima stravolti dalla lussuria e dalle risa oscene, s'erano fatti pensosi. Infine, il giovane dalla barba bionda aveva sollevato Merewyn fra le braccia ed era corso alla nave. Ketil in persona aveva slegato Poldu, prima di uscire, con i suoi uomini, dal cimitero. Pi tardi, Poldu aveva visto la grande nave vichinga salpare e uscire dall'estuario. Quando Poldu ebbe terminato il suo racconto, Rumon trasse un lungo, rauco sospiro. Povero amore mio, adesso lo sa. Il predone dalla barba rossa suo padre. Guard verso il mare. Andr in cerca di lei. E mia la colpa di tutto quel che accaduto. Oh, non l'avessi offesa a Glastonbury! Non fossi stato cos sciocco e irresoluto! Che Nostro Signore misericordioso la protegga, e io la riporter indietro. Finian apr la bocca per protestare, per fargli notare le difficolt di quell'impresa, ma poi decise di tacere. Il tono di Rumon l'aveva convinto. Ecco un uomo che aveva finalmente trovato uno scopo. IL MATTINO seguente, sulla spiaggia di Padstow, Finian salutava Rumon. Il giovane aveva ricevuto indubbiamente una prova del favore divino: all'alba, un grosso coracle da pesca era rientrato a Padstow. Quando avevano visto cos'era accaduto al loro villaggio, i quattro pescatori erano impazziti dal dolore e dalla rabbia, e quasi non sarebbe occorso l'oro di Rumon perch riprendessero il mare all'inseguimento dei vichinghi. Rumon aveva conferito con Colan, il pi abile dei pescatori, che conosceva le colonie dei normanni convertiti al cristianesimo di Dublino, Cobh e Limerick. Questi predoni vichinghi, disse Colan, avevano evidentemente convinto alcuni dei loro confratelli irlandesi a unirsi a loro. Sarebbero certamente tornati a Limerick per far prowiste e baratti. A Limerick viveva un famoso mercante islandese, di nome Rafn, che per denaro avrebbe fatto qualsiasi cosa; persino radunare una truppa di irlandesi allo scopo di sopraffare i crudeli vichinghi. Sei giorni dopo la partenza da Padstow, Rumon e i suoi pescatori giunsero alla foce del fiume Shannon, avendo trovato da bere e da mangiare presso le popolazioni amiche di pescatori lungo la costa irlandese. Questi irlandesi odiavano i normanni, che si erano insediati nella loro nobile isola. Risalirono il fiume fino a Limerick, e nascosero la loro imbarcazione sotto un molo, prima di scendere con tutte le precauzioni sul greto. del porto c'era una dozzina di navi. Le navi normanne sono tre annunci Colan. Quella e l'addit, dovrebbe venire dalle Orcadi.
E poi c' una nave danese. Ma sono tutti mercantili, e nessuna potrebbe contenere tutti gli uomini di cui hai parlato tu. La cosa migliore trovare Rafn; lui sa tutto. Limerick era una citt dalle strade fangose, bordate da casette dai tetti di paglia, dominata da una chiesa. Colan addit la grande casa di pietra di Rafn, col molo che si protendeva fra i fiumi Shannon ed Abbev. Aspetta qui disse Rumon. Gli parler io da solo. E, con l'elsa della spada, batt alla porta del mercante. Venne ad aprirgli una donna alta e bionda, che fece accomodare Rumon in una sala, dove un uomo robusto di mezz'et stava chino su un tavolo, a copiare delle cifre. L'uomo pos la sua penna d'oca e osserv Rumon. Che cosa vuoi ? gli domand in irlandese, poi ridacchi. Forse farei meglio a parlare inglese. Devo conoscere un mucchio di lingue per essere il miglior mercante della Cristianit. Vedo che sei cristiano concluse, puntando la penna verso il crocifisso di Rumon. S risposeuesti. Mi hanno detto che tu sai tutto quel che succede a Limerick, e anche altrove. E vero ammise Rafn, adocchiando il gonfiore sotto la camicia di Rumon, che denotava una borsa piena di denaro. Gudrun! L'uomo confabul con la moglie; la donna usc dalla stanza e ricomparve poco dopo con pane, agnello arrosto e due boccali d'argento. Bevi ! disse Rafn. Skoul ! ... gli fece eco Rumon. Il vino e il cibo eccellente gli ridonarono le forze. Sto cercando disse infine, una nave vichinga, dalla vela a righe con l'emblema di un corvo, un equipaggio di circa cinquanta uomini e almeno un prigioniero. Il capo un uomo grande e grosso dalla barba rossa, di nome Ketil. Ah, dev'essere la Bylgja! esclam Rafn. Ha fatto scalo qui: Ketil aveva parecchia mercanzia da vendermi. E ripartito ieri mattina per l'Islanda. L'Islanda! L'ultimaule: l'estremo confine del mondo, cos la chiamavano. Posso domandarti perch t'interessa tanto la Byl.ja? A bordo c'era una donna prigioniera. Gli oechi di Rumoll si aceesero d'una subitanea speranza. E possibile che sia `uggita qui. Tu fai molte domande, signor mio protest Rafn. Rumon infil una mano sotto la camicia, ne tir fuori una moneta e la porse a Rafn. Ketil riprese questi, eompiacente, aveva a bordo due donne, una serva irlandese, catturata poeo lontano da qui, e una bella ragazza dai capelli rossi, che a quanto diceva lui, era sua figlia. E stata qui con la mia Gudrun, mentre la nave era in porto. Non ha tentato di fuggire. Se n' rimasta a letto, immobile come un sasso, senza aprire mai bocca. Un membro dell'equipaggio di Ketil, un giovane robusto di nome Sigurd, veniva due volte al giorno a trovarla, ma nemmeno lui riusciva a farla parlare. Rumon chin il capo, provando in tutto il suo essere la paura e la disperazione di Merevvyn.
La fanciulla aveva visto assassinare i due servi, era stata portata via dai Vichinghi, e aveva appreso che la convinzione sulla quale aveva fondato tutta la sua vita era una menzogna. Ora sa cosa intendevo dire quando la ingiuriai sul colle, pens lui, ma non sa che l'amo e che ora sto.cercandola. Mea culpa. Devo trovarla mormor con voce strozzata. Il mercante scroll le spalle. Questi giovani... pens. Non una cosa impossibile, signore disse. Ari Marson salpa domani per l'Islanda con un carico di legname. Dietro un onesto compenso, ti prender a bordo. Il mattino seguente, infatti, Rumon part con Ari, dopo aver pagato Rafn e i pescatori di Padstow. Aveva dormito sullo stesso giaciglio dove aveva riposato il corpo caldo di Merewyn solo qualche giorno prima, e l'aveva sentita vicina. Sicuramente, anche Mereyn sentiva questo legame e sapeva che lui stava cercandola. La nave di Ari, lahorerd, era carica di legname, polli, maiali e barili di birra chiara. A mezza nave c'era un braciere per cucinare. I venti uomini della ciurma dormivano alla bell'e meglio, dove trovavano un posto. A Rumon, che aveva pagato una bella sommetta per il passaggio, fu assegnato un giaciglio nel castello di prua. Ari era un islandese di trentacinque anni. Era massiccio come la sua nave, che era stata costruita in Norvegia, e era cos flessibile che il suo fasciame di qllercia resisteva a qualsiasi mare. La man{) poderosa di impugnava il timone senza incertezze, mentre i suoi occhi azzurri tenevano d'occhio il mare o la gran vela qu.idlata color arancio. Sulla prl1a era scolpita un'effigie in legno di Thor, ma Ari non l'aveva mai invocata, come non invocava Aegir, dio del mare. Ari affrontava le tempeste senza aiuti sovrannaturali. Doppiato Capo Loop, entrarono nell'Atlantico, dirigendo a nordnord-ovest. Nel giro di due ore, il sole divent rosso sporco e poi scomparve dietro nuvole scure. Il vento soffiava violento da tramontana e le onde s'ingrossarono rapidamente. La vela sbatt con forza, poi si gir quanto glielo consentivano le scotte. Nonostante gli sforzi di Ari per malltenere la rotta, la nave sband verso sud e fu assalita dai marosi. Imbarcarono acqua, e la ciurma diede mano ai secchi. <E solo Un piovasco> grid Ari al suo secondo, un giovane islandese di nome Jorund. Continueremo a remare finch non sar passato. <Non possibile, capitano grid Jorund di rimando. Non riuscilemo mai a metter fuori tutti i remi senza affondare. I fori per i remi sotto le frisate erano chiusi da piccoli pannelli scorrevoli dai quali, appena venivano aperti, entrava l'acqua. In mare aperto, Ari solitamente si rimetteva alla vela, ma ora, sotto l'infuriare del vento, ull di ammainarla. Mettete fuori quattro remi da ogni lato a mo` di ancore galleggianti grid. Quattordici uomini ad aggottare; e assicurate con le funi tutto quel che potete ! Mentre procedevano a tutta velocit verso sud, pens: "ci vorr ancora un giorno o due di viaggio, quando la tempesta sar passata".
Il mattino seguente, la tempesta non s era placata. La pioggia tempestava i loro visi con tanti aghi di ghiaccio. Ari affid la barra a Jorund, e si rifugi sotto il castello di prora. Qui trov Rumon. <C' il mare grosso, l fuori disse Ari, che parlava un po' l'inglese. < La tempesta ci sta allontanando dall'Islanda? domand Rumon. Era pallido per il mar di mare. C)h, ci arriveremo. Io conduco sempre in porto il mio carico. Ari guard a poppa e vide una cresta bianco-verdastra galleggiare fra le onde. Un iceberg, pens, un pezzo di ghiaccio. Non ne ho mai visti cos a sud. Mentre cresceva l'ululare del vento, una spaventosa ondata si abbatt repentina sulla poppa, strappando la barra del timone, tenuta da Jorund. Con violenza, il ponte della nave venne spazzato dall'acqua; i maiali legati furono quasi sommersi, e parecchie galline finirono in mare. Subentr un momento di calma e subito gli uomini cominciarono ad aggottare. Ari torn a poppa, avanzando in mezzo all'acqua, e disse a Jorund: Appena possibile, mettereno a posto l'altro timone. Nel frattempo, non ci resta altro da fare che andare dove le terribili figlie di Aegir, le onde, ci mandano . Jorund era uno scaldo, e cos cant: Dove ci spingeran le nove .figlie Sul terribil creator di vedove... . PER RUMON, i giorni e le notti si susseguirono come in un sogno. A un certo momento usc il sole e sul mare tornarono a galleggiare le alghe. Il vent cal e gli uomini misero a posto il nuovo timone. Ari iss la vela, ma alla tempesta subentr una bonaccia greve, di morte, mentre le onde lunghe scorrevano sotto la nave verso ovest. Ora gli uomini remavano. Pescavano, anche, e presero due delfini che subito divorarono. Ari tent di puntare verso nord, navigando secondo il sole e le stelle, quelle rare volte che si lasciavano vedere. Uccisero l'ultimo maiale e le ultime galline, mangiandole crude. Il braciere era stato spazzato via. Poi il cielo si incup e il vento riprese a soffiare da nord-est. Ari ordin ai rematori di fermarsi. Se le Norne ci hanno condannati a precipitare dai confini del mondo disse allora non ci rimane che proseguire. Perch non so dove ci troviamo. Rumon, che era ai remi, si guard le mani scarne e screpolate. Dunque, cos stanno le cose, pens. Non sappiamo dove siamo, e non so nemmeno dove si trovi Merewyn. Noi prosegu Ari con la sua voce piatta, abbiamo a bordo uno straniero, un cristiano che adora quel suo dio inerme, il quale mor inchiodato a un albero. Forse, per colpa di questo passeggiero che Thor e Aegir sono adirati. Io propongo di buttarlo in mare onde propiziarci i nostri di. Dalla ciurma si lev qualche voce di approvazione, ma Jorund aveva preso Rumon in simpatia. Padrone ribatt, forse hai ragione, ma noi siamo islandesi, e teniamo fede ai patti. Propongo quindi di concedere una possibilit al dio dello straniero. Lasciamo che lo straniero invochi ad alta voce il suo dio, e concediamogli uno o due giorni per vedere se ottiene qualche risultato. Rumon sent il cuore battergli forte in petto.
Si rizz in piedi e tir fuori il crocefisso d'oro, levandolo alto con la destra, mentre con la sinistra si appoggiava alla frisata della nave. La voce gli manc per un attimo, ma subito prese forza. yrie eleison, Christe eleison... Quia tu es, Deus, fortitudo mea: quare me repulisti ?... Ari rest impressionato da quelle parole cos strane. Forse, in quella formula era contenuta una magia potente, e, inoltre, quella figura sottile, con gli occhi fissi sulla croce, era piena di dignit. Ma, mentre Rumon continuava a pregare, il vento aument di forza e un'ondata irruppe da poppa. Gli uomini corsero ai secchi, e Ari fece osservare che il dio straniero non dava nessun aiuto. Il grecale soffi per un giorno e una notte. La seconda mattina si lev un coro minaccioso: Buttatelo in mare! Ari gi aveva levato la mano nel gesto che avrebbe decretato la fine di Rumon, quando Jorund grid: Aspettate ! Guardate ! . Sul loro capo stridevano i gabbiani, nei loro voli clrcolan . A un ordine di Ari, un uomo s'arrampic sull'albero maestro. Terraaa. Terraaa! grid, eccitato, puntando il dito verso occidente. Alzate le vele ordin Ari, e mettete subito mano ai remi. Gridando: Terra, terra! , la ciurma ubbid prontamente. Alcuni lanciarono a Rumon delle occhiate spaurite. Che fosse un mago, quello straniero ? Di l a due ore attraversavano delle paludi salate con vaste foreste sullo sfondo. A ondate, giungeva l'odore dolciastro dei pini strobi. Proseguirono, mentre Ari, che andava assaggiando l'acqua a intervalli, annunciava che stava facendosi meno salata, finch giunsero a un fiume. Subito, un secchio fu riempito d'acqua e fatto circolare fra gli uomini assetati. Mentre le rive andavano restringendosi, Ari guardava stupefatto la dovizia di pini e betulle, e di tanti altri alberi ch'egli non conosceva affatto. Vide barbagli di giallo e di azzurro: forse gli uccelli erano commestibili. Improvvisamente, da prua Rumon grid qualcosa. Ari e i rematori si voltarono. Davanti a loro, vicino alla riva, c'era una radura, nella quale crescevano piante verdi con inflorescenze e una profusione di frutti dorati, grossi e rotondi quasi come scudi. Sotto le piante, della gente raccoglieva i frutti dorati dai viticci. Dovevano essere donne, a giudicare dai capelli lunghi e dalle tuniche che indossavano. Ari not un'agile imbarcazione fatta con corteccia di betulle, tirata a secco sulla riva. Ehi! grid Vinur! Vinur! che significava "amici." Le persone al lavoro si girarono, lasciando cadere i loro utensili. Ari e la ciurma salutarono con la mano. Infine, sulla riva, apparve un uomo anziano: aveva i capelli rasati dietl-o le orecchie, e ciocche grigiastre gli ricadevano sulle spalle. Sulla veste di pelle di daino era ricamata, con aculei di porcospino, una croce celtica nera. L'uomo si fece il segno della croce, poi rest a guardare la ciurma di Ari, che ormeggiavL la nave a un grosso albero e gettava l'ancora. Per le tre Sante Marie, pens Rumon, possibile che costui sia cristiano? La sua pelle era pi chiara di quella delle donne che lo aiutavano e il cui volto bruno era dipinto a strisce rosse.
Dalla bocca di Ari usc un fiotto di parole, con le quali egli spieg come avessero bisogno di cibo e fossero in grado di pagare. L'uomo scroll le spalle. Rumon protese il suo crocifisso. Christe eleison esclam. L'altro tocc la croce nera sulla veste. Per omnia saecula sae ulorum rispose con la sua profonda voce gutturale. Allora Rumon non ebbe pi dubbi, e gli tornarono alla mente le storie di Finian sui monaci irlandesi che erano fuggiti a ovest, verso una terra di l dai mari. Culdei? grid Rumon. L'uomo annu. Dove siamo? domand Rumon in celtico. Grande Irlanda rispose l'uomo descrivendo col braccio un ampio cerchio. Regione dei Merrimack... Indic le donne indiane. Noi viviamo nelle caverne. Di dove viene questa grande nave ? E andata alla deriva per settimane e settimane... rispose Rumon. Cibo! interruppe Ari, picchiandosi lo stomaco e indicando la bocca. Poi balz a terra, seguito dalla ciurma affamata. Venite disse il vecchio. Li condusse nella foresta e poi su per un colle, in un villaggio indiano, dove un cervo infilato su uno spiedo arrostiva sopra un gran fuoco. Dalle case a forma allungata, rivestite di corteccia, uscirono timidamente le donne, con i bambini dagli occhi di carbone, che diventavano rotondi per lo stupore. Il culdeo disse qualcosa, e due fanciulli si allontanarono verso la foresta. Le donne portarono focacce piatte di granturco e grosse porzioni di carne arrostita ai nuovi venuti, che mangiarono avidamente. A una parola del culdeo, una donna offr a Rumon il fegato del cervo, porgendogli quella ghiottoneria su un lungo spiedo di legno. Ari si infastid per quella attenzione particolare e subito si rivolse a Rumon: Di' al vecchio che il padrone della nave sono io . Rumon ubbid e allora il culdeo lanci ad Ari un'occhiata dura e penetrante. Normanni? Pagani? domand a Rmon, il quale annu. Ti hanno fatto prigioniero ? Rumon rispose di no e spieg che quelli non erano predoni. Puah! fece il culdeo, sputando in direzione di Ari. Sono tutti eguali. E da gente come loro che sono fuggiti i nostri nonni. Noi siamo uomini di pace. Papa Padraic sapr come trattarli. A quel tono minaccioso, Ari lev gli occhi dalla carne che stava addentando e aggrott la fronte. Ma quale pericolo poteva mai venir loro da un vecchio e da un gruppo di donne? Skraeling, pensava, selvaggi. I suoi uomini erano armati di coltelli, e a bordo c'erano anche un paio di lance e un arpione. Ma Ari non aveva nessuna voglia di combattere. Voleva solo apportare le riparazioni necessarie alla sua nave, mettere insieme le provviste e salpare di nuovo per l'Islanda, con un carico di pelli, in aggiunta. Di' al vecchio ordin a Rumon, che pagheremo in argento, se ci permetter di restare qui qualche giorno e di portare a bordo acqua e cibo. Rumon tradusse. Il vecchio culdeo lanci ad Ari uno sguardo carico di disprezzo.
A che cosa servirebbe il denaro? Io non ne ho maii-isto. Mio nonno ce ne parlava come d'una lusinga del demonio. Non sa cosa sia il denaro spieg Rumon. Ari aveva posato gli occhi su una ragazza che era uscita a passi lenti da una delle lunghe case ricoperte di corteccia: portava un grembiule di pelli di daino ornato di conchiglie; i seni turgidi erano nudi e la sua pelle aveva la lucentezza del rame. Dalla testa delicata le scendeva sulle spalle lustre una massa di capelli neri. Sulla fronte, aveva un segno rosso rotondo, che pareva aggiungere luminosit agli occhi scuri. La ciurma smise di mangiare. Il culdeo fece un lieve inchino e le parl rapidamente in algonchino. La ragazza, che poteva avere sedici anni, aveva un atteggiamento pieno di dignit, mentre osservava gli uomini dai capelli chiari. I suoi occhi liquidi tornarono a posarsi su Ari, il quale sent un brivido corrergli lungo la schiena. La sua grossa mano callosa si protese verso di lei. La fanciulla non la tocc, ma assent col capo. Chi questa ragazza? domand Rumon al culdeo. Norumbega, la figlia del capo Hoksic, che andato a caccia... ma non tarder. Il vecchio pieg la testa da un lato, come per mettersi in ascolto. Qui c' odor di pericolo, pens Rumon. Subito dopo fu avvicinato da Jorund. Stanno tramando qualcosa disse l'islandese. Ho parlato con Ari, ma lui tutto preso da quella fanciulla ignuda. Dovremmo tornare alla nave. Ho mandato il giovane Olaf a farvi la guardia. Il volto gli si indur. Molti di questi skraeling stanno accerchiandoci. Mentre parlava, dozzine di uomini dipinti di rosso, con archi e frecce incoccate, emersero dal folto degli alberi. Due di loro facevano roteare vesciche di cervo appese a bastoni, che producevano un crepitio sinistro. La ciurma si guard intorno senza capire. Ari contemplava Norumbega. Hanno intenzione di ucciderci? grid Rumon al culdeo. Tu, no. Tu sei cristiano. Ma... Le sue mani sudicie, dalle grosse vene, indicarono una dozzina di uomini dalla pelle chiara che stavano uscendo dalla foresta. Portavano lunghe tuniche stinte, con una croce celtica sul petto, formata da aculei di porcospino. Erano guidati da un vecchio con la barba. Questi aveva il capo raso da un orecchio all'altro e reggeva una bandiera ornata di aculei e un coltello di ferro. Papa Padraic disse il primo culdeo, e raccont al nuovo venuto dell'arrivo dei vichinghi pagani e del cristiano. La memoria di padre Padraic era ancora buona. Egli ripens ai racconti paterni sulla brutalit e i tradimenti dei pagani normanni. Dunque bisogner battezzarli tutti decise. Poi, in alghonchino, si rivolse al cerchio sempre pi folto dei guerrieri indiani. Uno di questi, che indubbiamente era il capo Hoksic, and a unirsi al culdei. Aveva penne d'aquila sul ciuffo di capelli, e cinque collane di conchiglie purpuree.
Il suo perizoma era tinto di rosso e di giallo. Egli fece un cenno a Norumbega e indoss il mantello di piume, che la fanciulla gli aveva portato nel frattempo. Ari non si stancava di contemplare Norumbega. La ciurma teneva d'occhio i selvaggi con le frecce dalla punta di selce incoccate negli archi tesi. Avanti! ordin padre Padraic, additando gli islandesi. I marinai borbottarono, imbarazzati, e guardarono Ari, come per chiedergli consiglio. Lui trasfer lo sguardo dalla ragazza a Rumon. Che cosa vogliono fare? Battezzarvi rispose Rumon che stava per soccombere a un accesso di riso isterico. Il battesimo o la morte, credo. Ari guard quel cerchio minaccioso, poi la ragazza, che gli fece un lieve sorriso implorante, additando la collina. Fu cos che Ari e la ciurma dellahorgerd furono convogliati a nord, in un posto pieno di pietre infisse verticalmente nel terreno, caverne e minuscole capanne a forma di alveare. In mezzo a queste, c'era una piccola cappella di pietra a forma di Y, vicino a un pozzo per met pieno di cristalli lucenti, con una croce di legno accanto al]a vera. In questo pozzo, la ciurma del rhorgerd fu battezzata da padre Padraic, il quale vers una brocca d'acqua sulla testa di ogni islandese, mentre con energia e soddisfazione intonava le parole latine. Rumon, i culdei e molti altri indiani fungevano da spettatori. Gli indiani si erano gi tutti sottoposti a questo rito e avevano concluso che esso operava una magia propizia alla trib.Il cibo era sempre stato abbondante, e nessuna catastrofe s'era mai abbattuta sui Merrimack da quando, molti anni addietro, erano venuti quegli uomi barbuti con la croce. Poi, padre Padraic celebr la messa nella minuscola cappella che non poteva certo ospitarli tutti. Gli islandesi si inginocchiarono all'esterno, mentre un culdeo, dentro la cappella, ripeteva ogni frase attraverso un buco, che rendeva la sua voce potente come quella di un toro. Anche questo faceva parte della magia; e cos i pezzetti di focaccia di granoturco serviti a tutti i presenti. Rumon prese con devozione la particola, ma ben presto, non potendo fare a meno di notare la stranezza della situazione, dovette soffocare un accesso di risa. Avalon! pens: quegli sporchi culdei, quei selvaggi, e i novelli cristiani islandesi, che non avevano la pi pallida idea di cosa fosse il cristianesimo. Quel luogo puzzava dappertutto e alcune di quelle pietre parevano dolmen pagani, come gi ne aveva visti in Cornovaglia. E quella, riflett, osservando una pietra grande come un uomo, a forma di vassoio, con un solco tutt'intorno, veniva usata certamente per i sacrifizi umani. Quando avrebbero potuto andarsene? Dopo la rnessa si diressero tutti al recinto delle assemblee, fuori del luogo in cui si trovavano le pietre verticali. Il capo Hoksic sedette su un lastrone di pietra, con padre Padraic al suo fianco. Paclre Padraic si rivolse ai convenuti: disse che erano felici per la nave gigantesca mandata loro da Dio - chiamato ora Manit e ora Ges - e che sarebbe stata la meraviglia della terra dei Merrimack. Il marinaio Olaf, lasciato a guardia della nave, l'aveva difesa, e purtroppo era stato ucciso da un colpo di tomahawk sulla testa, ma il resto dell'equipaggio sarebbe stato lasciato in pace.
Avrebbero avuto cibo fino a quando non avessero imparato a procurarselo da soli. Avrebbero avuto anche donne, e cos la trib sarebbe stata rinvigorita dalla nascita di molti bambini. <Mia figlia vuole quell'uomo disse Hoksic, indicando Ari. Io gliela dar, poich egli il capo. Ari allacci Norumbega alla vita e ridacchi felice. Rumon grid ad Ari: Stolto! Ti hanno preso la nave. Vogliono che restiamo qui. E tua moglie, la tua casa? Ari rispose, conciliante: Qui si sta bene. Sono unuomofortunato. /:/CAPITOLO X RA UN pomeriggio di maggio dell'anno 984, e Merewvn sedeva su una panca davanti alla sua casa di Langarfoss, presso la baia chiamata Borgarfjord, nell'Islanda occidentale. Si godeva il sole caldo, e intanto avvolgeva lunghe matasse di lana dall'arcolaio. Il suo figlioletto Orm canticchiava a bassa voce, scavando delle buche nell'erba novella. Orm aveva quindici mesi. Come suo padre Sigurd, aveva riccioli d'oro e occhi azzurri. Merewyn l'amava teneramente, come da tempo amava Sigurd e la sua casa. Dapprima, quella landa di ghiacci e neve, priva di vegetazione, l'aveva spaventata fino a portarla sull'orlo della follia. Aveva avuto paura di parlare, paura di muoversi, paura di quel che potevano farle; si era sentita di gelo come il ghiacciaio a occidente di Snaefellsnes. Aveva odiato Ketil dalla barba rossa, rifiutando di riconoscerlo come padre. Ma egli era stato buono con lei; erano stati tutti molto pazienti. Uno stormo di beccaccini vol nel cielo: era un buon auspicio Poco dopo, fu la volta di quattro cigni canori, altro buon segno Queste cose le aveva imparate dalla madre vedova di Sigurd, Asgerd Asgerd, dapprima s'era infuriata quando aveva saputo che Sigurd avrebbe sposato una prigioniera straniera, ma le cose s'erano aggiustate quando Ketil aveva adottato pubblicamente Merewyn come figlia, assegnandole una dote e proclamandola sua erede. E, di l a un anno, l'abilit di Asgerd come levatrice aveva salvato il piccolo Orm. Merewyn raramente indugiava nei ricordi dell'Inghilterra, ma, mentre guardava i monti Hafnarfell, ricord quale fascino avessero per lei le piccole colline inglesi. I monti Hafnarfell erano abitati esclusivamente da elfi e pernici bianche. Le piaceva vederne i picchi colorarsi di rosa e di viola sotto i raggi obliqui del sole, a tarda sera. Sorridendo, guard il piccolo Orm che si divertiva a strappare ciuffi d'erba. Gli agnelli belavano mentre saltellavano felici sull'erba nuova, i cavalli dal pelo irsuto nitrivano sotto la tettoia Le nostre pecore, pens, i nostri cavalli e la nostra mucca, di cui Orm beveva il latte. Sigurd se l'era cavata bene come bondi, agricoltore. Aveva preso in affitto quella fattoria da Thorstein Egilson, il grande capo di Borg. In quel momento, Sigurd si trovava appunto a Borg, a meno che non avesse dovuto spingersi fino a Reykjavik, per vendere a miglior prezzo la loro lana.
Aveva ceduto alle suppliche di Merewyn di non andare pi a fare scorrerie; anche suo padre, Ketil, aveva ceduto, sia pure molto pi a malincuore di Sigurd. Ketil abitava alla fattoria con la figlia e il genero. E, in quel momento, stava dirigendosi verso Merewyn. Era un uomo di oltre cinquant'anni, ma ben piantato, dal portamento fiero; qualche ciocca grigia gli era comparsa nei capelli e nella barbazoppicava a causa di una ferita alla gamba e un'antica cicatrice sulla guancia gli tirava in basso la palpebra sinistra. A parte questi difetti, egli non dimostrava i suoi anni. Prese in braccio il nipotino e lo fece saltellare su e gi, finch Orm si mise a squittire di gioia. Chiss se Sigurd riuscito a ottenere un buon prezzo osserv Ketil. I tempi sono sempre pi difficili. Questo stato un inverno durissimo: le pecore trovano a stento qualcosa da brucare. Presto cadr la neve. Baula accigliato. Merewyn diede un'occhiata alla montagna che sorgeva a nord. Eppure pensavo a come siamo contenti tutti quanti disse. Presto Sigurd potr comprare questa fattoria. E il mese prossimo an dremo all'Althing. (*) Sar bello incontrare gente convenuta da tutte le regioni dell'Islanda. Dicono che tanto divertente, con la musica, i balli e gli scaldi. Queste donne! grugn Ketil. Pensano solo a spettegolare e a divertirsi. Noi uomini avremo cose ben pi serie da fare, all'AIthing. Ma tu sei una brava ragazza, dottir. Raccatt una tavola di legno di pino sulla quale aveva cominciato a intagliare dei viticci intrecciati. La tavola sarebbe diventato lo schienale dell'alto sedile nella sala delle riunioni. Avrebbe portato un'iscrizione in caratteri runici e non avrebbe avuto nulla da invidiare a tutte le belle cose che possedeva Thorstein Egilson. Ketil sbuff, infastidito. Non aveva simpatia per il capo del distretto di Borg, e lo considerava altezzoso e affettato, al pari di sua moglie, Jofrid dagli occhi di gelo. Ketil lasci cadere la tavola. Dottir disse, arriver fino al neust, per vedere in che condizioni la mia nave. Mentre suo padre s'avviava lungo il sentiero, Merewyn dov costatare ancora una volta come, tutti gli anni, l'uomo diventasse intrattabile, a maggio, all'epoca cio in cui un tempo partiva per le sue scorrerie. I neust erano nidi, ovvero impalcature coperte, sulle quali le navi venivano poste al riparo durante l'inverno. La grande nave di Ketil, la Bylgje, la nave con la testa di drago che l'aveva portata in Islanda, non vedeva il mare da tre anni. Oh, pens Merewyn, se il padre si fosse deciso a vendere quella nave (Thorstein glielo aveva chiesto), avrebbero potuto comprare la fattoria. Ma Ketil preferiva lasciar marcire la Bylgje nel suo neust. Il cielo mut, come il solito, e Baula s'ammant di grigio. Merewyn cominci a sentire il rombo sommesso di Langarfoss, la cascata sul fiume Langa, portato dalle prime folate di tramontana. Vieni, cuoricino mio disse a Orm. Comincia a far freddo. Port il piccolo in casa, con le chiavi che le tintinnavano alla cintura: le chiavi delle dispense e del granaio, e della nicchia del letto nella quale dormiva con Sigurd.
Si sent piena di calore, al pensiero delle forti braccia di Sigurd che la stringevano, alla sua forza, all'eccitazione e all'estasi, fino al momento in cui giacev tranquillo, soddisfatto, con la grossa testa sulla spalla di lei, che gli mormorava le parole d'amore che lui stesso le aveva insegnato: Elsknen min, "amore mio". Fu il disordine della sala a riportarla coi (*) Assemblea generale degli Islandesi: divenne in seguito parlamento nazionale (N. d. T.) piedi sulla terra. Il fuoco nel grande focolare centrale era quasi spento, e nel paiuolo non era stato messo a cucinare nulla. La sala aveva il soffitto a travi e le pareti di legno, sebbene i muri esterni fossero di torba. C'era un foro per il fumo nel soffitto, e quattro Era preoccupata per Brigid: un parto prematuro poteva esser pericoloso. Si rammaric di non poter mandare nessuno a chiamare Asgerd, sua suocera, che abitava a dieci miglia di distanza, sul fiume Bianco . finestre illuminavano la stanza, e, al tempo stesso, la riparavano dal I Quando torn Ketil, gli raccont di Brigid, ma lui scroll le vento, essendo fatte di membrane indurite, quasi trasparenti, ricavate da placenta di vacca. Lungo le pareti c'erano panche e tavoli montati su cavalletti; accanto al fuoco, l'alto seggio a due posti; sopra il camino erano appese scuri da combattimento e la grande spada di Ketil, la "Sanguinaria", ereditata da suo nonno. Ketil aveva ereditato anche i due pali che fungevano da stipiti, su cui erano intagliati viticci, croci, svastiche e figure di di. Merewyn era orgogliosa della sua casa, ma in quel momento non vedeva altro che le assi di legno non lavate e il fuoco languente. And in cerca di Brigid, la schiava che avevano portato dall'Irlanda, e la trov raggomitolata su uno sgabello, che ripuliva dai vermi un pezzo di agnello. Brigid! Quella carne puzza! grid Merewyn in celtico. Non stata affumicata a dovere. Ti avevo detto di darla al maiale! Me l'ero scordato rispose Brigid. Ho mal di ventre. Mereyn depose Orm accanto al focolare. Guard la serva, che indossava il ruvidoedmel grigio che portavano gli schiavi. Sotto il seno pendulo si notava un gonfiore. Aspetti un bambino? le domand Merevvyn. Non lo so rispose Brigid, poi si strinse il ventre, lamentandosi. Devi pur saperlo, se sei stata con un uomo. Ahi... s, padrona mormor Brigid. Con Cornac, Einer, Grim... Santa Vergine Maria! esclam Merevyn. Tutti i loro servi maschi... Le balen alla mente, d'improwiso, la vigile disciplina di sua zia Mervvinna, a capo di tante donne, e si vergogn di non esser Stata capace di sorvegliare meglio l'unica donna che dipendesse da lei. Mere,vyn aveva scarse nozioni di ostetricia, ma bisognava pur far qualcosa. Di quanti mesi sei? domand. Non lo so rispose Brigid. Mi fa male la pancia. Be`, devi metterti distesa. Su questo non c' dubbio.
Merevyn aiut Brigid a salire la scala che portava al granaio. Tornata nella sala, attizz il fuoco e riemp il paiuolo di buon agnello affumicato e acqua. Mentre dava da mangiare a Orm, recit una preghiera per Brigid, la prima da chiss quanto tempo. spalle. Se il bambino vive, bisogner esporlo. Esporlo... ripet debolmente Merevv-vn. Quell'usanza di lasciare i bambini non desiderati a morire sui fianco di una collina la riempiva di disgusto.Comunque ripet Ketil, masticando del merluzzo secco, sarebbe un peccato perdere la schiava. Andr a prendere Asgerd. Pu darsi che la salvi. Quando torn con Asgerd, il tardo sole di maggio s'era gi coricato dietro i monti. Merevyn aveva ormai perso la testa. Era corsa su e gi dal granaio, portando a Brigid dell'idromele da bere, e panni caldi da mettere sul ventre contratto. Fu tale il suo sollievo nel vedere la suocera, che le diede un bacio. Asgerd parve divertita. Bene, bene... esclam. Quante storie per una schiava! Mangi un po' d'agnello lesso, bevve dell'idromele e si iss fino al granaio, ansimando perch era piuttosto grossa. Il bambino nacque morto, e la madre perse molto sangue. Asgerd impart a Merevyn una serie di ordini: portare uno sgabello per tenere sollevato il bacino della donna e acqua calda per lavarlaseppellire il neonato nel letamaio. Merevvn esegu tutto a puntino e recit una preghiera, mentre seppelliva la creaturina non ancora formata. Infine Asgerd torn gi nella sala. Quella donna non fatta per mettere al mondo dei bambini comment. Lanci un'occhiata gelida a Ketil, che beveva dal suo corno. E una ben misera schiava, se si pensa che la parte pi importante della dote di Merevyn. Al che, Mereiyn scoppi in lacrime. Tuoni di Thor! grid Ketil. Che cosa ti succede, dottir? La ragazza salva... Lo so r ispose Merevyn, asciugandosi gli occhi, incapace di spiegare perch la diversit fra quella che era divenuta la sua casa e l'Inghilterra, l'avesse improvvisamente sconvolta. E se Brigid fosse morta.. Lei non avrebbe saputo come soccorrerla al momento del trapasso, n fisicamente n spiritualmente. Immagino disse Asgerd brusca, che avrete un posto dove farmi dormire. Oh, senz'altro s'affrett a dire Merewyn, arrossendo. Devo scaldare i piumini. Corse alla nicchia del letto degli ospiti, fuori della sala. Era umida e fredda. Le trapunte di piuma esalavano un odore di muffa, perch erano settimane che Brigid non le metteva all'aria. Mentre le stendeva sulle panche, non senza aver notato che la suocera annusava l'aria, Merewyn ud la voce di Sigurd all'esterno. Oh, ti ringrazio, Signore benedetto mormor, e corse alla porta. Sotto l'argenteo cielo di mezzanotte, Sigurd la prese fra le braccia e la baci pi volte. Hai qualcosa da mangiare per uomini affamati ? Credo di s. Merewyn cerc di ricordare cosa fosse rimasto nel paiuolo. Pesce essiccato e latte cagliato, comunque...
Sigurd, c' tua madre spieg trafelata, pensando a quanto era grosso, forte e amorevole Sigurd. Entrarono in casa e Sigurd salut Ketil e Asgerd. Merewyn prepar del cibo per lui e per i servi. Che prezzo hai ottenuto per la lana? s'inform Ketil. Il giovane sospir. Piuttosto basso. Puah ! fece Ketil, accigliato. L'agricoltura un magro affare. Ve la passavate meglio entrambi quando andavate a far razzie ! borbott Asgerd. Ketil sbatt sul tavolo il corno dell'idromele. Questa donna dice il vero ! Merewyn trattenne il fiato, tutta tesa e ansiosa. Poich fra di loro c'era tanto amore, Sigurd sapeva che cosa pensasse la moglie e conosceva l'orrore di lei per le incursioni vichinghe. Ketil Ketilson disse Sigurd in tono solenne, cercando di placare l'uomo, che, anche a causa dell'idromele bevuto, stava incollerendosi. Ho sentito delle notizie che potrebbero interessarti. Quel tuo parente, Erik il Rosso, tornato dall'esilio. Ha trascorso tutto questo tempo a esplorare una terra deserta a occidente. Il clima mite, l'erba folta. Egli ha chiamato quel luogo Groenlandia, Terra Verde, e vuole tornarvi con dei coloni. Dar della terra ricca a tutti quelli che lo seguiranno. Ketil si fece attento. Erik dar via la terra? Cos dicono. Vi ha gi costruito una fattoria. Che sciocchezze dici grid Asgerd, prendendosela col figlio. Sei uscito di senno? Non vi fiderete mica di Erik Thorvaldson, quel brigante? E stato esiliato per omicidio e... Asgerd Ormsdottir ! La cicatrice sul viso di Ketil si fece violetta. Stai parlando di un mio consanguineo ! Erik ha ucciso soltanto degli uomini, e per questioni riguardanti l'onore. Madre mia riprese Sigurd, iu tono pacato queste sono questioni da uomini, e nulla ancora stato deciso. Bisogna attendere l'Althing. ASGERD si trattenne diversi giorni, e Merewyn le fu grata per le cure esperte, anche se empiriche, somministrate a Brigid, la quale si riprese prontamente. Ma quando, infine, la suocera part, Merewyn la salut con sollievo. Quel giorno, Sigurd era andato al fiume Langa e Ketil era uscito per la consueta visita alla sua nave. Merewyn torn nella sala per girare il cosciotto d'agnello che stava arrostendo. Poi, preso Orm in braccio, usc, e sedette sulla panca davanti all'arcolaio. Lanci un'occhiata alla strada per Borg: allora, esterrefatta, pos il figlio a terra: due uomini a cavallo si dirigevano alla volta di Langarfoss. Santa Vergine Maria, purch non siano degli ospiti ! mormor, preoccupata per il poco agnello che aveva da offrire. Uno degli uomini aveva la barba ed era vestito come un islandese. Le parve di notare qualcosa di familiare nell'altro, nel modo di inclinare la testa e di portare il mantello, allacciato sulla spalla sinistra.
Mentre i due si avvicinavano, quello senza barba la salut con la mano, e lei si avvi lungo il sentiero per riceverli. Orm le trotterellava dietro. Giunti davanti al cancello, gli uomini smontarono entrambi e quello senza barba le corse incontro. Merewyn fece l'uomo con voce soffocata dall'emozione. Oh, Merewyn... mia cara. Lei rest inchiodata al suolo, fissando il volto bruno e scarno. Un fantasma! Oppure un folletto; i folletti potevano assumere l'aspetto che volevano. Prese Orm in braccio e si fece il segno della croce. Nocara disse Rumon, con un triste sorriso. Sono proprio io. Posso entrare? Il mio amico Jorund e io abbiamo fatto un lungo viaggio Merewyn sent un tuffo al cuore. Pos Orm e precedette i due uomini verso la casa. Sulla soglia si volt per invitarli a entrare, ma si sentiva la gola secca e non riusc a spiccicare parola. Rumon trasse un profondo sospiro. Sapeva che lei sarebbe rimasta sconvolta, ma aveva sperato di vedere nei suoi occhi qualcosa di pi dello smarrimento che vi leggeva ora. E passato tanto tempo, da quando ci incontrammo a Glastonbury le disse. E da allora che ti cerco. Non ci credo fece lei con voce atona. Poi si mise a braccia tese sulla porta, come per proteggere la sua casa. Il sole l'invest in pieno. Mentre se ne stava l, ritta sulla soglia, era piena di un'arrogante bellezza. Jorund, vedendo che le cose andavano in modo diverso dal previsto, disse cortesemente: Merewyn Ketilsdottir, non vuoi darci il benvenuto? Veniamo da lontano. Possiamo far riposare i cavalli? . Una vampata di rossore le sal su per il collo. L'islandese aveva una faccia gentile e sereni occhi azzurri, come Sigurd. Ma certo. Siate i benvenuti a Langarfoss. Sigurd, mio marito, ne sar felicissimo. Tuo marito? Non sei una schiava? domand Jorund. No davvero ! Mio padre mi ha riconosciuta come figlia. Ho sposato Sigurd nel tempio di Borg. Rumon indietreggi. Lo chiami matrimonio questo, Merewyn! Tu, che sei cristiana? Sono la sposa di Sigurd ribatt lei, esasperata. A questo punto dirai che nemmeno lui e indic Orm, il figlio mio legittimo ! Jorund non era mai stato tanto agitato da quando avevano riconquistato la loro nave in quella landa remota di l dal mare. Quando torna tuo marito? le domand.Non so rispose lei. Voi intanto mangerete. Vado a chiamare Grim perch accudisca ai cavalli. Lasci gli uomini nella sala, corse da Brigid per informarla dei suoi nuovi compiti, poi, in tutta fretta, si diresse al campo dove Grim stava arando. Ma perch venuto qui? Perch mi costringe a rievocare una vita ormai conclusa? pensava. Quando torn nella sala, gli uomini stavano seduti sulla panca degli ospiti accanto al seggio alto. Merewyn port loro della birra, poi annunci: L'agnello cotto, credo . E venerd, Merewyn osserv Rumon. Non avresti del pesce ? Lei chin il capo. Mi dispiace.
Non ci ho pensato. La vita che conduco ora diversa dalla tua, Lord Rumon. And a prendere del merluzzo essiccato, poi sedette sulla panca delle donne, pi in basso, mentre i due uomini mangiavano. Segu un lungo silenzio, interrotto dall'arrivo di Ketil, il quale fu felice di vedere degli ospiti. Jorund spieg la loro identit.Ah! esclam Ketil. Raccontatemi dei vostri viaggi! Siete stati a far razzie in occidente? Avete preso molto bottino? Avete combattutto molte battaglie? Ketil fece Jorund, permetterai a tua figlia di avvicinarsi e di ascoltare quanto dir? Credo che la interesser. Ma certo! Figlia, vieni qui accanto a me! Tale onore significava che Ketil era d'ottimo umore. Merewyn ubbid, mentre Jorund si lanciava nel suo racconto. Egli non disse perch Rumon si trovava a bordo della rhorgerd, ma descrisse Ari Marson e la spaventosa tempesta, sulla quale lui aveva scritto dei versi. Sei uno scaldo? s'inform Ketil con interesse. Ci farai sentire qualcosa, quando torna a casa Sigurd. Ma raccontatemi del vostro viaggio. Jorund descrisse le settimane in cui erano stati sospinti a occidente; parl delle bonacce, delle nebbie e dei venti, della sete, la fame, la disperazione. Alcuni credevano che la nostra sfortuna dipendesse da Lord Rumon, il quale cristiano. Lo avrei pensato anch'io dichiar Ketil. Jorund spieg come Rumon si fosse messo a pregare, e come, in seguito, avessero scorto la terra. All'estremo lembo occidentale, dove noi credevamo che il mare precipitasse nel regno dei morti. Invece non cos? Jorund scosse il capo. C'erano fiumi, foreste e skraeling, e anche dei preti i cui antenati sono irlandesi. Li avete uccisi? domand Ketil, con gusto. Abbiamo ucciso solo il pagano che era a guardia dellahorgerd, quando riprendemmo la nostra nave. Rumon sa quanto tempo abbiamo trascorso laggi. Ogni giorno faceva una tacca su un bastone. Sono passati quasi tre anni disse Rumon con voce fioca. Tre anni di vita fra i selvaggi e quei monaci mezzo-sangue, tre anni di piani segreti, a cercare disperatamente la nave, che era stata nascosta con grande astuzia. Tre anni in cui aveva desiderato questa donna, che stava seduta cos freddamente sull'alto seggio accanto al suo fiero padre vichingo. Eravate prigionieri? domand Ketil. Ci trattavano bene rispose Jorund, ma sapevano che non potevamo scappare senza la nostra nave. Quando mor Hoksic, il capo, la vigilanza si allent, e Rumon riusc a scoprire la nave: era nascosta in un torrente. Fuggimmo, mentre i selvaggi tenevano una riunione e i monaci salmodiavano nella cappella. I selvaggi credevano che fossimo coi monaci e viceversa. Ari Marson non fuggito con noi: ha sposato Norumbega, la figlia del capo. Quasi tutti noi abbiamo preso delle donne. Tranne Rumon. Le donne, si capisce! sbott Ketil.
E perch mai questo avrebbe dovuto impedire ad Ari di partire con la sua nave? E poi, lui ce l'ha gi una moglie. Jorund cominciava ad avere l'impressione di muoversi su un terreno minato. Siamo stati tutti convertiti al cristianesimo. Ari si sposato col rito cristiano. Ketil sbuff, fragorosamente. I venti di ponente li avevano sospinti fin l, prosegu Jorund. Quando erano sbarcati in Islanda, Rumon e Jorund si erano recati alla casa di quest'ultimo; poi, avendo chiesto notizie di Ketil Barbarossa, erano stati indirizzati a Langarfoss. Ketil annu. Il racconto era interessante. Ma perch erano venuti da lui, quei giovani Avete qualche affare da propormi? domando. No rispose Jorund inghiottendo a vuoto. Tutto stava andando a rovescio. S'erano aspettati di trovare Merewyn in schiavit: infatti Rumon sperava di riscattarla e di tornarsene con lei in Inghilterra. Sono venuto per tua figlia spieg Rumon. Ketil rest a bocca aperta e i suoi occhi azzurri mandavano lampi, tanto che Jorund lanci uno sguardo allarmato alle scuri di guerra che erano arrugginite, e allo spadone, che per non lo era. E perch cercavi mia figlia Ketil s'alz in piedi, torreggiando sopra di loro. Anche Rumon s'alz, cupo in volto. Perch l'amo. L'ami ! gli fece eco Ketil, sprezzante. Figlia mia, conosci quest'uomo ? S rispose lei. C' stato un tempo in cui... S'interruppe. Attraverso il fumo che riempiva la sala, vide delle immagini: un pendio erboso, a Corfe, quando aveva supplicato Rumon; una notte sul colle, quando lui le aveva detto che non poteva sposare una donna di origine oscura. Eppure, l'aveva seguita fino in capo al mondo. :I`i ha disonorata ? domand Ketil, afferrando la Sanguinaria, la sua spada. No, padre mio... Merewyn pose la mano su quella di Ketil. Non mi ha disonorata. Ketil, accigliato, saggi la punta della Sanguinaria. Jorund stava per proporre diplomaticamente di recitare una saga, quando Orm, il quale per tutto il tempo era stato attaccato alle sottane di Brigid, che sfaccendava per casa, mand un grido di gioia: Pap!. Mentre salutava Jorund e Rumon, Sigurd not che la moglie e Ketil avevano entrambi una faccia strana. E fu ancor pi turbato quando Merewyn, porgendogli da mangiare, gli susurr all'improvviso: Ti amo, Sigurd . Lui le guard il volto arrossato, le labbra tremanti. Che cosa ti angustia elsknan min? le domand, carezzando Orm, che cercava di arrampicarglisi sulle ginocchia. Tieni, figliuolo, ecco un osso da rosicchiare. Fai bene a domandargli che cosa l'angustia! proruppe Ketil. Questo cristiano e punt il coltello in direzione di Rumon, dice che l'ha cercata per tre anni, e ora finalmente l'ha trovata. Ah! esclam Sigurd. Hai conosciuto mia moglie in Inghilterra? S rispose Rumon.
E non tua moglie ! Due strofette pagane recitate davanti a un idolo non possono aver fatto di lei tua moglie ! Rumon! mormor Jorund.< Sta' attento. Sigurd soppes freddamente il suo rivale, senza scomporsi. Che cosa proponi? Di batterci per lei? Merewyn sussult e grid: No! Sigurd, noi siamo tuoi ospiti s'intromise Jorund. Ketil scoppi a ridere. E vero. Allora dovremo uscire da Langarfoss. Non precipitare le cose, Ketil disse Sigurd. Io credo che lo straniero non pensi affatto alla lotta. Prorio cos! esclam Jorund. La sua reglione condanna la violenza. Noi siamo venuti in buona fede, convinti che Merewyn fosse una schiava. Vieni qui, Merewyn disse Sigurd. Lei gli si avvicin con passo incerto. Non mi hai mai parlato di quest'uomo. L'hai amato? Non ho mai provato desiderio di nominare quest'uomo, che pure amai un tempo e che mi respinse rispose lei. Sono stato un pazzo pieno di superbia disse Rumon. Non bastano tre anni di disperate ricerche per dimostrarti il mio pentimento ? I tre islandesi restarono esterrefatti da quelle espressioni di umilt: non era cos che si trattavano le donne. Ketil era infastidito: la prospettiva di un duello appassionante stava dileguandosi. Jorund, poi, provava una certa vergogna per il suo amico, e Sigurd si mise a ridere. Lo straniero non era un rivale degno di lui. Ami ancora quest'uomo, che non vuol saperne di battersi per te? domand a Merewyn. No rispose lei. Io amo te. E credo che Rumon sar sempre alla ricerca di ci che non pu trovare, e che, una volta trovatolo, ne rester sempre deluso. Gli occhi le si riempirono di lagrime. Puah! fece Ketil. Quante storie l)er nulla! Merewyn provava per Rumon piet e gratitudine allo stesso tempo. Rumon aveva mantenuto il suo segreto per tutti quegli anni. E pensare che lei era stata cos orgogliosa di discendere da re Art! Poi, quando aveva capito d'amarla, aveva fatto di tutto per raggiungerla. Nessuna donna poteva rimanere indifferente davanti a quei sentimenti. Mi dispiace, Rumon gli disse infine. Hai trovato Avalon, l'Isola dei Beati? No rispose Rumon. N so dove cercarla. Nella sua voce vibrava uno sgomento che agli islandesi che lo ascoltavano non era sconosciuto, perch assomigliava alla soffusa malinconia che li affliggeva durante i ]oro lunghi, neri inverni. CAPITOLO XI QUINDICI GIORNI dopo, Ketil e i suoi giungevano in prossimit di Thingvellir, la grande pianura a est di Reykjavik, dove ogni anno si teneva l'Althing. Ketil procedeva in testa, portando il vecchio elmo v ichingo sormontato dalle due corna, la spada e un l)racciale dalle borchie d'oro. Dietro di lui veniva Sigurd, che portava l'elmo di bronzo a forma coF mca, un giustacuore rosso e un mantello arraffato anni plirrla durante una razzia. Orm era legato al pomo della sella di Sigurd e si teneva stretto alla criniera del cavallo.
Merev yn seguiva gli uomini. Portava la veste gialla e il mantello verde con i quali era stata fatta prigioniera, e una cuffia nuova di lino. Erano un gruppo decoroso, ma lei sapeva che non potevano competere con i ricchi proprietari terrieri e i capi dei clan. Chiudeva il corteo Grim, il loro schiavo pi abile. Nei tre giorni di viaggio, Merewyn aveva visto molte meraviglie, che le avevano alleviato la pena provata quando Rumon era partito per l'Inghilterra. Alla Baia delle Balene, due di quei mostri erano stati tirati a riva con le corde ed erano stati scuoiati. Avevano visto i geyser,; getti di acqua bollente, e poi cumuli irregolari di lava nera nei quali Ketil ravvisava immagini di giganti, elfi o divinit. E, per tutto il percorso, erano stati accompagnati dalla severa maest delle montagne nevose, dei vulcani e dei ghiacciai. Ora, davanti a loro, sulla erta pista di lava, procedeva il folto gruppo al seguito di Thorstein Egilson, il proprietario della loro terra. Potevano scorgere il suo capo bianco come la luna mentre avanzava alla testa della sua famiglia, e la cuffia di stoffa dorata di Jofrid, la sua altezzosa moglie. Si crede chissa chi! bofonchi Ketil a Sigurd. Son proprio contento di essermi portato la Sanguinaria. Sigurd osserv in tono rispettoso ma fermo: All'Althing non ci sar bisogno di por mano alla spada. Non siamo mica barbari . Merewyn fu colpita dalla risposta di Sigurd. In Inghilterra avevano saccheggiato, violentato, assassinato, eppure avevano un loro codice d'onore. Era il rispetto per le loro leggi, che li portava tutti gli anni a quel raduno. Sigurd si gir improvvisamente sulla sella. Ecco il Logberg grid. Vieni moglie e guarda! Il Logberg, o Roccia della Voce della Legge, stava su una scogliera basaltica sotto la quale la pianura erbosa di Thingvellir si stendeva a perdita d'occhio dall'una e dall'altra riva del fiume Oxara. La vallata, cinta dai monti, offriva un paesaggio sereno, per nulla turbato dalla presenza delle minuscole figure che si affannavano a erigere i loro alloggi provvisori. Trovarono un punto incantevole sul bordo del fiume; Sigurd e Grim costruirono una capanna di alberelli di betulla, coperta da un enorme telo, tenuto in serbo per il viaggio annuale. Orm correva avanti e indietro da una capanna all'altra, seguito dalla madre. Questa era un po' intimidita dai bracciali d'oro, le spille e gli ornamenti sfoggiati da tutte quelle donne. Sigurd si avvi verso l'accampamento permanente di pietra e torba di Thorstein per rendere omaggio al capo di Borg, mentre Ketil gironzolava di qua e di l, intrattenendosi con i vecchi amici, accettando da bere e domandando a tutti se era arrivato Erik il Rosso. Giunse la sera, prima che Ketil scorgesse Erik scendere a cavallo dal sentiero della scogliera, coi raggi del sole che gli accendevano la barba e la capigliatura rosso fuoco. Lo seguiva una ventina di uomini e donne, la moglie Thiodild, e i figli Thorvald, Thorstein e Leif. Ketil lanci un evviva, e gli and incontro, al galoppo, urlando: Lieto di vederti, cugino! Erik accolse Ketil con una cordiale manata sul braccio.
Continui a fare scorrerie ? gli domand, notando l'elmo e la spada da SCOIridore dei mari che questi inalberava. No rispose Ketil. Puah! Per ho ancora la mia nave. Erik socchiuse gli occhi color nocciola. La Bylgja? Bene, vieni con me; abbiamo un mucchio di cose da dirci. Durante l'esilio, Erik il Rosso aveva navigato a occidente verso una terra che un tempo era stata avvistata da un altro normanno, Gunnbjorn Krakuson. Vi era arrivato in estate, quando, tutt'intorno all'altopiano centrale si stendeva un anello di verde. Quella regione non era molto dissimile dall'Islanda, o dalla sua terra d'origine, la Norvegia. Ma, soprattutto, era disabitata. L, un uomo poteva sentirsi libero dai dispotici re di Norvegia o dalla legge islandese. Erik aveva deciso di popolare quella terra con un gruppo scelto, che si sarebbe creato le proprie leggi. L'aveva astutamente battezzata Groenlandia, ossia Terra Verde, nonostante la perenne crosta di ghiaccio e i lunghi inverni di neve. Erik e Ketil conversarono a lungo, quella notte, ed Erik scopr di aver trovato un ascoltatore attento. Quando Ketil ud che poteva avere un fiordo tutto per s e chiamarlo Ketilsfjord, rest abbagliato. Chilometri e chilometri di terra e acqua a volont: sarebbe stato pi del doppio di quanto possedeva Thorstein Egilson, anzi molto di pi, sosteneva Erik. L'Althing procedeva tranquillamente, come il solito. Ogni giorno, il portavoce della legge si metteva in piedi sul Logberg ed enunciava le sentenze attraverso un corno, usato come megafono, mentre il popolo ascoltava dalla pianura sottostante. I capi d'Islanda costituivano una specie di tribunale supremo: giudicavano controversie, decidevano i confini di propriet contese. Un divorzio aspramente contrastato fra un bella e giovane donna e un vecchio, avaro latifondista, fu ratificato in favore della donna. Un novello erede fu esiliato perch sospetto di aver affrettato la fine del padre. Durante la notte, che non era affatto tale, dato che il cielo a occidente restava sempre solcato da bagliori, il popolo cantava, ballava e beveva. Merewyn si divert e strinse amicizia con alcune donne. Ma avevano appena percorso due miglia del viaggio di ritorno, quando Merewyn ud le parole che dovevano mutare nuovamente il corso della sua vita. Ho deciso, Sigurd ton Ketil. Partiremo all'inizio della prossima estate, non appena si romperanno i ghiacci. Lei ascolt ansiosa la risposta del marito. Per quel che mi riguarda, non mi sento sicuro. Erik non ha saputo precisarmi la quantit di terra arabile o da pascolo, e quando gli ho domandato che sorta di alberi vi crescono, lui mi ha risposto che la vegetazione varia, il che sorprendente, per una localit cos settentrionale. Ketil si gir sulla sella. Vorresti forse insinuare che il mio parente uno sciocco ? Oppure che io e il centinaio di uomini che hanno deciso di andare con Erik siamo degli sciocchi? Benissimo; resta pure a Langarfoss a lavorare come uno schiavo per Thorstein Egilson, a far vivere la mia povera figlia in tali condizioni di miseria... non pu permettersi neppure un braccialetto; e alleva pure mio nipote come un pitocco.
Io allestir la Bylgja e molti uomini coraggiosi verranno con me. Cavalcarono in silenzio, poi Sigurd parl con voce dura: Ci penser su. Non mi rallegra certo faticare sulla terra altrui . Merewyn si sent stringere il cuore, poich ora sapeva che sarebbero andati in Groenlandia. Cos infatti decise Sigurd. Thorstein gli restitu parte dell'affitto avuto in anticipo, e con questo Ketil pot equipaggiare la Bylgja. Non fu difficile trovare la ciurma. La febbre della Groenlandia aveva contagiato quasi tutti. Ai primi di giugno, venti navi erano pronte a salpare. Erik doveva incontrare la sua piccola flotta di coloni al largo di Snaefellsnes e guidarla in Groenlandia, per un viaggio che sarebbe durato quattro o cinque giorni. Li aveva elettrizzati con la descrizione di prati fioriti, foreste e fiordi popolati di pesci, insomma tutto quanto si poteva desiderare. Il giorno convenuto, Merewyn diede l'ultimo saluto a Langarfoss e si avvi con la famiglia lungo la strada per Borg, dove li attendeva la nave. Guard il cono dorato del Baula, e la catena degli Hafilarfell. Uno stormo di cigni canori vol a nord sulla sua testa. Addio disse agli uccelli e alla casa dove aveva conosciuto la felicit. Di recente, si era aggiunta una nuova gioia, poich era nuovamente in attesa di un figlio. Quel bimbo, pens, sarebbe nato in Groenlandia, e Merewyn si vide intenta ad allattarlo all'ombra di una grande quercia fronzuta, come quella vicino a Romsey. Allora il suo entusiasmo per la Groenlandia era aumentato. Sarebbero finite le lunghe soste accanto al fuoco, durante i nove mesi di un tenebroso inverno, e cos l'affannosa lotta per il cibo. Sigurd aveva comprato semi d'orzo e d'avena. Portavano con s la loro mucca; qualcun altro aveva un giovane toro. Cos non avrebbero pi dovuto implorare Thornstein, perch prestasse loro il suo toro; non sarebhe pi stato necessario chiedere nulla a nessuno. Fu Ketil a dirigere le operazioni di carico della Bylgja. E, mentre urlava ordini e imprecava contro la ciurma, era tornato a essere un re del mare. A Merewyn, la nave parve molto capace. C'era posto per la loro mucca, tre cavalli, quattro pecore e tutte le loro cose. Era stretta, essendo stata costruita per la guerra, ma Ketil aveva preso con s solo dodici uomini; una volta ne aveva imbarcati sessanta. Merev.yn, Orm e Brigid avevano giacigli a prua. La Bylg ja sfoggiava a prua la testa ricurva di un drago dalla lingua rossa e una nuova vela di canapa a strisce. Uscirono dalla foce del torrente nel Borgarfjord, e avanzarono lungo la costa meridionale di Snaefellsnes. Guarda, cuor mio disse Merevvyn a Orm, ecco il ghiacciaio che ci proteggeva a Langarfoss . Orm socchiuse gli occhi davanti alle cime scintillanti di ghiaccio. Anche dove andiamo noi c' ghiaccio? s'inform. Solo un poco rispose Merewyn. Ci saranno alberi, cespugli, erba e tu potrai avere un giardino! Forse potremo piantare delle rose ! Quando avvistarono altre navi dirette in Groenlandia, Ketil vir e si accost alla grossa nave di Erik con la bandiera rossa sull'alherG maestro. Erik grid a Ketil di disporsi subito dietro di lui; poi a un suo segnale, tutte le vele furono issate e la flotta punt verso il mare aperto.
Il terzo giorno, il freddo aument e le navi dovettero aprirsi la strada in mezzo a blocchi di ghiaccio. Merewyn era stesa con Orm su un giaciglio di piumini. Brigid, con lo stomaco in subbuglio, teneva la testa ficcata in un secchio. Il mattino seguente, avvistarono una gran massa di ghiaccio azzurrino alta nel cielo. Ketil non si scompose. Erik ci aveva detto che la prima estensione di terra sarebbe stata ghiacciata. Bisogna dirigere a sud e a ovest prima di arrivare al verde. Alcuni lembi di caligine vagante si condensarono improvvisamente, e la nebbia inghiott la nave di Erik. Lo stesso accadde alle navi che seguivano la Bylgja. < Suona il corno ordin Ketil a Sigurd. Prepara i rematori. Ammaina la vela e tieni bene d'occhio la prua. Non ho mai visto aggiunse con soddisfazione, una nebbia cos fitta da quella volta che mi trovavo al largo delle Orcadi. Sigurd son il corno d'ariete e si sent sollevato nell'udire che gli altri corni gli rispondevano. La Groenlandia, pens. Dove ci ha portati Kctil? Finalmente la nebbia si dirad: doveva essere l'alba, se di alba si poteva parlare, dato che il sole non era mai completamente tramon tato. Quando ebbero doppiato il capo e virato a occidente, i venti di tramontana cessarono e, finalmente, i coloni videro il verde dell'erba presso le rive, ma niente alberi, salvo qualche betulla nana. Era una terra spoglia, desolata, montagnosa, fredda. E per quel luogo avevano lasciato una vita buona e serena, in Islanda, pens Merewyn, sgomenta. Tuttavia, l'entusiasmo di Ketil non era venuto meno. E fu molto compiaciuto quando, all'imbocco di un fiordo, Erik vir la nave e grid: Ben fatto, cugino ! Prenditi questo fiordo per te. Ora dobbiamo andare nel mio fiordo, a Brattalid, dove ho costruito una capanna la scorsa estate. Solo un giorno per mare o a cavallo. Saremo vicini. A una a una, le navi virarono per dirigere verso il fiordo di Erik; I giunte, gettarono l'ancora nella baia. Delle venti che avevano preso il largo, quattordici erano arrivate a Brattalid. Alcune erano tornate indietro e delle altre non si seppe pi nulla. La casa di Erik era confortevole e poteva ospitare un centinaio di persone. Benvenuti! gridava il Rosso a ogni battello che giungeva a riva. Siete in Groenlandia. Bisogna bere alla nostra impresa. Tutti s'erano fatti della Groenlandia un'idea ben diversa dalla realt. Thiodild, la moglie di Erik, non riusciva a nascondere la sua delusione: andava in giro a riempire i boccali di birra chiara, con le labbra serrate, i capelli di un color biondo sbiadito tutti scarmigliati sotto la cuffia intessuta d'oro, che aveva inalberato in quanto moglie del capo. Sigurd e Ketil, risaliti a bordo della Bylgja, puntarono verso Ketilsfjord. Trovarono un sito in un torrente nascosto, o vik, presso l'imbocco, del fiordo: c'erano acri e acri di erba e di un tipo di terreno che Ketil giudic arabile. Un posto ideale continuava a ripetere .
Ma se non c' legname osserv Sigurd. Che importa? grid Ketil. Ci sono pietre a volont e torba da ardere, finch non cominceremo viaggi regolari per procurarci il legname. Merewyn, Brigid e Orm dormirono sulla nave finch la loro casa non fu costruita; la qual cosa non richiese molto tempo, poich c'erano tre servi e tre uomini della ciurma a lavorare con Ketil e Sigurd. A met luglio, poterono istallarsi a Ketilvik, come chiamarono la loro nuova casa. Poi, nella sala fu sistemata l'alcova di 46 1 Merevvyn e Sigurd, protetta da tende di tela, e panche di torba e di pietra perch vi dormissero gli altri. C'erano anche una dispensa e un granaio. Ketil era esultante. Allora, figlia disse. Mica male, vero? Niente affitto da pagare. Bisogna invitare i vicini a un banchetto. Merewyn, che era incinta di quattro mesi, e si affannava a trovare una sistemazione ai mobili di casa, mand un sospirone. Con che cosa vuoi dare una festa ? Da molto tempo, vivevano praticamente di pesce fresco e di foca; le foche, infatti, erano animali cos docili che un uomo non ci metteva pi di un secondo per arpionarne una. Merewyn era stufa e dell'uno e dell'altra. Sognava il pane bianco, ma quella non era terra da cereali. Ammazzeremo un paio di pecore. Ingrassano a meraviglia. Era v.o: le pecore, la vacca e i cavalli stavano facendosi pingui brucando l'erba lunga. Ma, padre, avrebbe voluto dirgli, non vedi che questo luogo peggiore dell'Islanda? E soltanto luglio e gi fa freddo. E io odio quella calotta di ghiaccio che incombe su di noi e il fracasso delle foche che abbaiano. E poi non vedi che Sigurd non soddisfatto? Ketil stava contando sulla punta delle dita i coloni che sarebbero stati invitati. Avremo una bella comitiva, come ai vecchi tempi in Islanda; macch, come le feste di quand'ero bambino in Norvegia ! Qualche molla scatt nella mente di Merewyn. Vecchio babbeo ! grid in inglese. Perch hai lasciato la Norvegia, perch ci hai costretti a lasciare l'Islanda ? Hai ucciso Uther, che credevo fosse mio padre. Cristo Santo, magari lo fosse stato! Ketil vide soltanto una giovane irata che gli ricord sua madre quando era in collera. La collera donava a entrambe. Figliola, figliola... le disse, poi si rivolse a Brigid. Va' a prendermi della birra ! Fu allora che Merewyn sent il bimbo in grembo, simile a un palpitar di farfalle. Farfalle, pens, chiss se ne rivedr pi! Viola, dorate, scarlatte, azzurro pallido, farfalle svolazzanti su un odoroso giardino inglese. Rabbrivid. Nonostante il fuoco di torba nel focolare centrale, la sala era gelida. Dalle fessure delle porte penetrava nella casa il vento che scendeva dalla calotta di ghiaccio. Nessuna finestra era stata aperta nella parete poich non avevano ancora membrane di placenta di vacca per chiuderle. Odio questo posto grid a Ketil. Non rester qui.
Non voglio partorire qui il mio bambino ! Bastava tuffarsi in quelle acque gelate per por fine a ogni pena. Ketil, molto turbato, apr la porta e chiam Sigurd a gran voce. Cosa c', moglie? le domand questi, appena entrato. Lei gli lanci uno sSJuardo disperato. Il marito la strinse fra le braccia e la baci, e lei gli si abbandon contro. Non posso sopportare questo posto gemette. Lui la scosse. S che puoi. Hai gi sopportato molto, e sopporterai la Groenlandia perch io te lo chiedo. C' tanto amore fra noi, e devi fare la tua parte. Bevi questa birra che ti sta offrendo Brigid, e sta' tranquilla, Merewyn. S, Sigurd bisbigli lei. LINAIJ-GRAZIONE della casa di Ketil ebbe luogo in agosto. Poco prima della festa, Sigurd aveva arpionato un tricheco che, su una lastra di ghiaccio, si era inoltrato in un fiordo. Erano ricchi! Non solo c'erano la carne e il grasso della bestia, e l'olio per le lampade, ma anche le zanne! L'avorio valeva il suo peso in argento e poteva essere qualsiasi mercdto europeo I re acquistavano l avolio di trichecolo facevano intagliare e incastonare nell'oro per i loro monili, scrigni e reliquari. Meren si sent pi gaia quando cominciarono ad arrivare gli ospiti, che risalivano il fiordo verso il vik. Era piacevole sentirsi importante, e ciarlare con le altre mogli, le quali non mancarono di apprezzare la nuova casa. E c'erano bambini coi quali Orm poteva glocare. I)opo aver servito gli uomini, le donne sedettero su una panca che stava a un lato della sala, e Merewyn fece amicizia con una donna che era anche la sua vicina pi prossima. Si trattava di Astrid, la seconda moglie di un uomo grasso e gentile di nome Herjolf, il quale si era stabilito nel fiordo pi a sud, rispetto a quello di Ketil, e stava costruendo la sua casa su un promontorio da lui chiamato Capo Herjolf. Non c era uomo della compagnia che non si sentisse orgoglioso di possedere e dare il proprio nome a cos vaste distese di terra. Le donne si preoccupavano per l'inverno che incombeva, ma anche loro erano gaie, mentre bevevano l'idromele dai boccali di legno. Astrid, una donna di alto rango, era molto graziosa, con i capelli biondi e ricciuti e il dolce sorriso che le illuminava il volto. Anche lei attendeva un bambino. Ci aiuteremo a vicenda, quando giunger l'ora, non vero? disse a Merewyn. Tu ne hai gi avuto uno e questo verr prima del mio. Ti sar grata se vorrai insegnarmi. Ma certo rispose Merewyn, dissimulando i propri dubbi. Siamo lontane solo poche miglia. Ci faremo visita spesso. Sono fortunata d'aver trovato un'amica. E cos ognuna di loro pot trovare conforto nell'altra. LA PRIMA vera tormenta non giunse prima di settembre. A quell'epoca tutti si erano costruiti comode case di torba, persino alla Colonia Occidentale, dove alcuni si erano avventurati per cercarsi una propriet, dopo che Erik aveva distribuito quasi tutta la terra del suo dominio, chiamato Colonia Orientale. Erik era rimasto capo di entrambe le colonie, anche se, man mano che scemava la luce solare e che i venti provenienti dalla calotta di
ghiaccio si facevano pi aspri, molti imprecavano contro di lui, ripromettendosi segretamente di tornare a casa in primavera. Altri, come Ketil, i quali apprezzavano l'indipendenza, dicevano che, in fondo, l non si stava peggio che in Islanda. Altri ancora parlavano di spingersi ancor pi lontano a occidente, nella terra scoperta da Ari Marson. Uno di questi era il giovane Leif Erikson. Soleva dire, con gli occhi azzurri che gli brillavano: Io andr laggi, appena arriver a possedere una nave e sar abbastanza grande da comandarla . Leif aveva appena quindici anni, ma mordeva il freno alle molte restrizioni impostegli dal padre. A Ketilvik, con l'avvicinarsi del Natale, subentr la malinconia dei giorni che andavano facendosi sempre pi bui. In Merevvyn andava crescendo una paura ch'ella cercava invano di soffocare. Quella doveva essere la sua ultima settimana di gravidanza. Il suo corpo era sformato, il suo animo angosciato, sebbene il marito e l'amica Astrid cercassero di confortarla. Le due giovani donne si facevano visita tutte le volte che il tempo lo permetteva, ma ora che grandi cumuli di neve coprivano la via fra le due case, non potevano incontrarsi. Una mattina, verso la met di dicembre, Merewyn mand un gemito soffocato. Sigurd, che riposava al suo fianco, si svegli. Elsknan min disse, che cosa c'? A VA L O J'r 46 r, Il bambino sta arrivando. Oh, Sigurd, ho paura! La volta scorsa, con Orm, ho penato tanto, ma c'era tua madre ad aiutarmi. Sento che siamo nei guai. Ho fatto un sogno, un sogno cos brutto... Sta' quieta, molie la rassicur Si urd. Vado a chiamare Brigid! si lament Merewyn. Non sa far nulla. Voglio Astrid! Sussult, quando un'altra fitta le attanagli la schiena. Tenter di portarla qui, ma ci vorranno alcune ore. No, no... grid lei. Non lasciarmi sola ! Manda qualcun altro. Ketil o i servi disse Sigurd, con voce quasi stridula per il terrore, non saprebbero trovare la strada fino al Capo Herjolf. Il sentiero sepolto sotto cumuli di neve alti fino alla vita, ma io lo conosco bene. Oh, Ges Benedetto bisbigli Merewyn, troppo atterrita per ascoltarlo, aiutami, poich temo di morire. Allarmato Sigurd and a svegliare Ketil, perch andasse a chiamare Astrid. Il vecchio sbuff. Quante storie per un bambino! E il sangue straniero di quella sua debole madre. E merito tuo quanto sta accadendo... ribatt Sigurd. Merevvyn sta soffrendo. Deve avere una donna con s, secondo la legge islandese. Mi vuole vicino. Brigid non servirebbe a nulla, ma la chiamer ugualmente.
Se Merewyn o il bambino muoiono, sarai triste, non vero? Dopo un attimo di riflessione, Ketil acconsent. Prese due marinai con s e si avvi su una piccola barca verso il Capo Herjolf, dicendo che preferiva destreggiarsi in mezzo ai lastroni di ghiaccio anzich sprofondare nella neve. Sigurd, tornato a casa, trov Merewyn addormentata. Brigid girava per la sala senza sapere che fare. Va' a prendere della neve e fa' bollire dell'acqua le ordin lui. Tieni acceso il fuoco... e procura dei pannolini. Erano occorse tutte queste cose, quando era nato Orm, anche se Sigurd non sapeva bene a che cosa servissero. La schiava s'affrett a ubbidire. Mereiyn dorm per alcune ore, mentre la breve giornata di dicembre s'accendeva e svaniva rapidamente. Dopo il pasto serale, Sigurd la trov sveglia, il volto in fiamme, le pupille dilatate che fissavano le travi di betulla. Stanno ricominciando i dolori gli disse. A volte, pare che il nostro bimbo voglia nascere, ma poi sembra che qualcosa glielo impedisca. E tutto molto strano. S( iocchezze, moglie ! protest energicamente Sigurd. Ma c' qualcuno qua fuori... sento dei passi. Con suo grande sollievo, vide Ketil in compagnia di Astrid, incinta di sei mesi, che sembrava mezzo assiderata. Non ho parole per esprimerti la mia gratitudine disse Sigurd. Il tuo nobile sangue islandese non mente. Riscaldati, e poi fa' yer Merewyn quello che puoi. Chiam con un cenno Brigid, che pOl`tO ad Astrid una tazza di idromele. Quando Astrid and da Merewyn, questa si contorceva in preda alle doglie, con la fronte imperlata di sudore. Siano ringraziati Dio e la Vergine Maria ! esclam. Astrid, tienimi la mano. Trascorsero due ore, e infine Merevyn mand un grido e venne alla luce il bimbo. O meglio la bimba, con una lanugine rossa che le ricopriva la testolina appiattita. Strill subito. Astrid tagli il cordone ombelicale, legandolo strettamente con un laccio di cuoio. Poi, avvolta la bimba nei lini e in un piumino, la port nella sala e la pos accanto a Sigurd. Ecco la figlia tua gli disse. Quello era il momento in cui un padre riconosceva il figlio come suo, decidendo se dovesse restare in vita. Sigurd prese fra le braccia quella cosina frignante. Questa e mia figlia dichiar a Ketil, ad Astrid e alle serve riunite. <Si chiamer Thola, e sar sotto la protezione di Thor. Ketil approv con un grugnito bonario e gli altri lanciarono un evviva. Tre giorni dopo, Sigurd asperse la bimba d'acqua, mentreIerewyn, distesa su una panca, assisteva al rito. Pareva un battesimo cristiano, solo mancava il sacerdote. Uno spaventoso disagio I`assal. Sigurd! rI`i supplico, voglio che a Thora venga aggiunt-) il nome Mary... ti prego... Sigurd scroll le spalle. Il tuo nome sar 'I`hola Mar, figlia di Sigurd dichiar, rivolto alla neonata, e che tu possa essere telice e fortunata, figlia mia!
QUASI nello stesso momento, a pi di tremila chilometri di distanza, a Glastonbury, l'arcivescovo Dunstano ordinava Rumon frate della Santa Chiesa Cattolica e Apostolica. CAPITOL O XI I NEL giugno dell'anno iooo, Erik il Rosso mand dei messaggieri nelle Colonie Orientale e Occidentale, invitando tutti a un banchetto in onore del figlio Leif, il quale stava tornando a casa daJla Norvegia, dove il re gli aveva conferito altissimi onori. La notizia era stata portata da un battello da pesca irlandese. Quando arriv il mcssaggiero di Erik,lereyn era seduta fuc,ri con Astrid, a filare ]a lana pel i rncl(allti stranieri. Il mercantile che ogni anno faceva SPOI Groenlandia, ora portava in patria divelsi plodotti, oltlc !e zanne di tricheco e le pelli di foca. Sedllta al sole davarlti alla casa, Meret-n ripensava ai giorrll di arlglt`osscos lontani. Qui non v'erano helle montagne da gua-clar. colo scure colline, erbe palustri gelate e l'omhra grigia delld calotta di glliaCcio che incombeva dappertuno. Allora orrn e,a Ull bambirlo; oraeva quasi diciott'anni era forte e grosso conle SigUI cl.llora, Ketil era ancora con lor(. Il mio povero padre. perls. Erd morto dopo molti mesi di sofferenze per un terribil rnale allo stomaco. A volte, come impazzito, correva per la sala, bralldelldo la Sanguillal ia e lanciando l'antico urlo di guerl a vicnil1go. Solo SiPllrd riusciva a calmarlo. 1 n giorno, durante la malattia di KetilSigurd aveva mandato a chiama1e [`hori)jorg, una veggentc che akitava nelle vicil1anze <li Brattaid ed era molto rispettata r!er la sua bravura nel predire il uturo. Quel giorno, la donna inclossava un mantello azzurro dai ricami complic a conma grossa l orsa che le pendeva dalla cintura. Quando aveva com;nciato il suo incantesimo, servendosi di un bastonc, dl Ull coltello e di alcuni strani uggetti brlmastri, tirati fuori della bol sa, la sala era piombata nel silenzio. Ketil sonnecchiava nel sedile alto; era unadelle giornate tranquille. Infine, Thorbjorg. aveva detto, fissando il fuoco di torba: .alcune cose sono chiare. Ketil non pazzo, moribondo. E tu, Sigurd, prospererai per qualche anno.on posso dire per quanti. Riguardo a tua moglie, vedo grandi cambiarnenti; andr in lughi lontani, non morr in Groenlandia . Pi di questo non erano riusciti a tirarle fuori. Alla fine, Ketil aveva insistito per salire a bordo della Blllgja, sebbene la nave fosse in secco. Era morto impartendo a una ciurma fantasma gli ordini per salpare, e vomitando sangue. L'avevano seppellito dietro la sua casa, con accanto la Sanguinaria e l'elmo di guerra vichingo. Un'altra novit dai tempi di Lanfargoss era Thora. Merewyn contempl la figlia, piena di apprensione e di amore. La fanciulla stava accucciata sull'erba novella, strappandola a ciuffi, proprio come faceva Orm quand'era bambino. Eppure, fra breve avrebbe compiuto quindici anni. Era docile e graziosa, con i capelli rossi, ma i suoi occhi azzurro cupo erano senza vita, e non aveva ancora imparato a parlare perfettamente. Solo Merewyn la capiva. Questo sar il primo banchetto di Erik il Rosso da due anni a questa parte disse Merewyn.
Magari non fossimo mai venuti in Groenlandia aggiunse con foga. E stata tutta un'idea di mio padre. Oh, perch gli uomini vogliono combattere, uccidere e andare per il mondo in cerca di avventure ! Pensava a Orm, che aveva litigato con Thorstein, uno dei figli di Erik, e a Sigurd, che stava progettando di portarsi dietro Orm in un viaggio in Norvegia. Il suo cuore era sempre pieno d'amore, quando pensava a Sigurd, anche se l'ardore della passione era finito. Non siamo pi giovani disse Merewyn ad alta voce. Astrid sorrise. Tu sembri ancora giovane, Merev.yn. La tua figura ancora snella, i tuoi denti intatti. Merewyn osserv l'amica. Astrid era diventata corpulenta; le sue trecce bionde s'erano ridotte a due mazzetti sparuti; il suo dolce sorriso era sfigurato dalla perdita di parecchi denti. Dopo il primo figlio, una bambina che aveva quasi l'et di Thora, Astrid ne aveva messo al mondo altri quattro, e Merewyn l'aveva assistita a ogni parto. L'aiuto che le due donne si erano prestate a vicenda era stato prezioso per entrambe. ALLA festa di Erik il Rosso parteciparono tutte le famiglie che erano in grado di arrivare fino a Brattalid. Infatti, nella Colonia Occidentale imperversava un morbo sconosciuto: i malati venivano assaliti da un caldo terribile e poi da un freddo atroce, soffrivano di mal di capo e i loro ventri doloranti si coprivano di macchie rosse. Alcuni morivano. Era stata chiamata Thorbjorg, la veggente, la quale aveva detto che la malattia era portata da un allegro e simpatico giovane di nome Arne, marinaio su un battello da pesca. Questi, spieg la donna, pur essendo sano, trasmetteva il morbo agli altri. Ci parve a tutti un'assurdit e cos, quando Thorbjorg dichiar che la malattia si sarebbe propagata anche a Brattalid, se qualcuno della Colonia Occidentale si fosse recato alla festa di Erik, tutti pensarono che la maga avesse perduto i suoi poteri. La notizia di questa malattia avrebbe sgomentato Erik maggiormente, se egli non fosse gi stato tormentato da una sciagura ancor pi grande. Leif, suo figlio, subito dopo aver salutato i genitori, aveva esibito un ordine del re di Norvegia, Olaf Trygvason: tutti i groenlandesi dovevano essere battezzati come cristiani. Olaf stesso si era convertito, in Inghilterra, e tutti sapevano quanto sarebbe stato dannoso, per il commercio, disubbidire al re norvegese. Erik aveva strabuzzato gli occhi, quando Leif gli aveva detto: Cristo l'unico Figlio generato dall'unico vero Dio. Thor, Odino e gli altri non hanno alcun potere. Noi abbatteremo i templi e costruiremo chiese cristiane . Diitruggere il tempio di Thor che ho fatto erigere io stesso? aveva esclamato Erik. Come osi dire a me che cosa devo fare? Io governo, in Groenlandia, io! Aveva puntato il dito tremante per la collera contro il sacerdote vestito di nero che Leif gli aveva condotto. Butta fuori quest'uomo! Leif aveva rifiutato di ubbidire ed Erik, rosso in viso per la collera si era lanciato e aveva colpito il figlio con un poderoso pugno sui ViSO; PO1 aveva sputato contro il prete. Leif aveva perso l'equilibrio. Il naso gli si era storto per il colpo e aveva cominciato a sanguinargli.
Il prete era riuscito a calmarlo prima che arrivassero gli ospiti, ma a tutti fu evidente che l'atmosfera era arroventata. Merewvn e i suoi arrivarono insieme con la famiglia di Astrid. Vennero ricevuti dalla moglie di Erik, Thiodild, la quale accompagn le donne alla loro panca. Furono servite enormi porzioni di maiale arrosto, annaffiate di birra chiara, ma Merewyn era troppo turbata per toccar cibo. Che cosa significava la presenza di un prete, in quel luogo? E perch Leif, con la faccia tutta insanguinata, sedeva accanto al prete nella panca pi bassa, invece di occupare il posto che gli spettava, accanto al padre ? Leif si fatto cristiano spieg allora Thiodild. E tutti noi dovremo diventarlo, per ordine di re Olaf. A me non importa - i vecchi di sono moribondi - ma mio marito molto contrariato Tu, Merewyn, non sei forse cristiana? Merewyn avvamp. Lo ero rispose. Lo sono... ma Sigurd, e Ketil mi hanno sempre derisa, e cos sono anni che non penso pi a... Dunque... Thiodild alz la voce per farsi sentire da tutte le donne. Ora verremo battezzate. Io far costruire una chiesa, ossia un luogo in cui i cristiani confessano i loro peccati e celebrano un rito chiamato Messa. Essi non fanno sacrifizi cruenti; il loro Dio non vuole. Avete anche una dea, vero? domand guardando Merewyn. No, ma c' una donna che si pu pregare: la Santa Vergine Maria, Madre di Cristo. Ah... esclam Thiodild. Nessuna delle mie preghiere a Freyja o a Frigg stata mai esaudita. Questa dea dar certo migliori risultati. La festa di Erik dur pi a lungo dei soliti tre giorni, perch c'erano tanti argomenti da definire. Leif e il sacerdote illustrarono le virt del cristianesimo: quando la gente buona moriva, saliva in cielo, comprese le donne. Il cielo, dunque, non era pi appannaggio esclusivo del guerriero che muore in battaglia. Ges Cristo era dolce e clemente, come un pastore che cura il suo gregge, e aveva specialmente a cuore gli agnelli. Quel dio un effeminato osserv Erik, acido. Sigurd approv subito. Bell'aiuto ha dato a mia moglie questa religione! Prima di arrivare in Islanda non mai stata felice! Merewyn, sebbene sgomenta, non batt ciglio. Nella sua vita, infatti, c'era stata ben poca felicit, prima di conoscere Sigurd, il marito pagano. Il sacerdote, uso alle argomentazioni pagane, dichiar: La felicit non importante, in questa vita. Nostro Signore Ges Cristo ce l'ha promessa nel regno dei Cieli. Io, per, debbo farvi notare che, se rifiuterete di divenire cristiani, re Olaf troncher i rapporti commerciali con voi. Sperate forse che Odino o Thor vi aiuteranno in una simile circostanza? Ci convinse la maggior parte degli uomini. Le donne erano gi convinte. Thiodild diede ordine di costruire una chiesa, ignorando le rabbiose proteste di Erik. Improvvisamente, due donne cominciarono ad accusare mal di capo e furono assalite dai brividi; chiesero perci ai mariti di tornare a casa. Ma gli uomini non avevano fretta, poich Leif aveva prospettato loro un'idea tanto nteressante, da far passare in secondo
piano tutte le altre questioni: la religione e il morbo che incombeva. Bjarne Herjolfson, figliastro di Astrid, era tornato da un viaggio in occidente, durante il quale aveva visto nuovi Paesi, pur non essendo mai sceso a terra. Leif si proponeva appunto di esplorare quei luoghi: aveva comprato la nave di Bjarne e intendeva partire di l a due settimane. Con grande emozione di Orm, Leif invit il giovane a partecipare alla spedizione. Durante il viaggio di ritorno, Sigurd, rattristato, si confid con la moglie: ostro figlio non vede l'ora di partire con Leif. Penso che dovr Iasciarlo andare. Il ragazzo ha dimenticato che doveva imbarcarsi con me per laTorvegia, o non gliene importa pi nulla . Orm giovane e sente il fascino dell'avventura osserv Meren, che non approvava n l'uno n l'altro progetto. Quando furono arrivati a KetilvikSigurd disse: Ho bisogno di riposare. Ho u11 mal di capo terribile come non ne ho mai avuto da quando partecipai a una battaglia a Dublino, anni fa . Va' a letto, elsknan nTin mormor lei. Ti porter un po' di birra e una pezzuola fresca per la fronte. I giorni passarono, ma Sigurd non fu pi in grado da lasciare il letto. .volte era assalito dai brividi, a volte, invece, si sentiva il corpo tutto in`ocato. Il ventre gli si era ricoperto di macchie. I)i l a una settimana Orm torn, entusiasta. Leif e la ciurma avevano rimesso a nuovo la nave e l'avevano equipaggiata. Sarebbero salpati il gioved seguente, nel giorno di Thor. Orm era venuto per prendere congedo. !orrei che tu fossi battezzato, Orm disse Mere;vn, rigilando Ullo stufato di foca nella pentola. <Mio padre non approva questa faccenda del cristianesimo. Me l`ha dettG chialamellte. Orm tuo padre molto malato. Pu darsi che abbia preso la malattia della Colonia Occidentale. Ed addolorato perch hai deciso di partire con Leif, im ece di unirti a lui. Orm arross. on ci avevo pensato. Mavedi, andarecon Leif... S, capisco l'interruppe Mere-vn. S'assomigliavano pl'Opl`iO, padre e figlio! Orm and a trovare il padre nella nicchia del letto. Siguld era livido, balbettava e tastava irrequieto il piumino. Padre! lo chiam. Padre! Sigurd sollev le palpebre appesantite. Igllo mlo, sto morendo susurr. No! grid Orm. Non morrai. Tu sei Sigurd il Forte! Non pi bisbigli Sigurd. Ora sarai tu il capo della famiglia. Dovrai pensare a tua madre e a tua sorella. Prendi la Bylgja e portala lontano da questo luogo. Gli di non vogliono che restiamo in Groenlandia. Neppure i normanni resisteranno qui a lungo. Dammi la mano. Orm strinse la mano bruciante del padre. Porta via tua madre e tua sorella. Giuralo! Lo giuro su Thor e su Odino disse Orm, affranto. Giuralo su questo Dio nuovo, Ges Cristo insistette Sigurd.
Tua madre crede in Lui. E poi, non si sa mai. Lo giuro su Ges Cristo ripet ()rm, con le labbra tremanti. Suggella il giuramento col segno del martello di Thor mormor Sigurd, ansimante. E uguale al segno che fanno i cristiani. Spaventato dallo sguardo allucinato del padre, Orm tracci il segno nell'aria, su, gi, a destra e a sinistra. Sigurd, esausto, si abbandon sul giaciglio. Va' a chiamare tua madre ordin con voce lamentosa. Sigurd mor il giorno seguente. Astrid accorse immediatamente, ma Merewyn non riusciva n a piangere n a parlare. N si sentiva di avvicinarsi al letto che aveva diviso con Sigurd. Giaceva su una panca nella sala, gli occhi fissi sul fuoco, rifiutando il cibo. Ma volle assistere alla sepoltura del marito, e stabil persino che cosa adoperare per l'ardval di Orm, o festa dell'eredit: un maiale da sgozzare, due agnellini; e poi c'era argento sufficiente per comperare dell'idromele dal mercante norvegese che aveva fatto scalo a Brattalid. Orm part col loro piccolo battello per andare a prendere l'idromele. Al ritorno, trov Merewyn, Thora e Astrid nella sala. Solennemente, egli prese posto nel seggio alto. Leif salpato ieri annunci. Ho giurato a mio padre che vi avrei portate, madre e sorella, via dalla Groenlandia, sulla Bylgja che ora mi appartiene aggiunse con orgoglio. Madre, dove vorreste andare? Se vendiamo gli schiavi, avremo abbastanza argento per ingaggiare una ciurma. Erik ha un servo che addirittura disposto a pagare per avere in moglie Brigid. Che il cielo l'aiuti disse Merewvn, sorridendo per la prima volta dopo la morte di Sigurd. Vuoi tornare in Islanda? domand Astrid. No rispose Merewyn. In Inghilterra. Voglio gli alberi e la dolce aria estiva. Ho nostalgia di casa. A META settembre, la Bylgja giunse in prossimit dell'Inghilterra. Era stata in mare quasi due mesi, e il viaggio si era svolto senza incidenti. Orm era stato validamente aiutato nella navigazione da un vecchio marinaio inglese di nome John, il quale s'era stabilito per un certo periodo in Groenlandia, ma che ora desiderava tornare a casa. Era un ometto piccolo e curvo, coi capelli grigi, la bocca sdentata, le guance coperte da una rete di vene azzurrine; sapeva leggere le stelle, fiutare l'arrivo di una tempesta ed era un esperto timoniere. `i n giorno di bonaccia in cui avevano fatto ricorso ai remi, John disse a Merewyn: La corrente ci porta al largo dell'estremit meridionale dell'Irlanda. Non volete per caso approdare a Padsdow No! Merewyn ebbe un brivido. Be', non si sa mai fece John, addentando con le vecchie gengive aguzze un pezzo di cotenna di maiale. Ogni tanto capita di voler tornare nel luogo dove si nati. Ora succede anche a me, anche se sono nato in una capanna. Tu sei cresciuto nelle nostre terre d'occidente, non vero ? gli domand lei. Nei pressi di Bristol, signora. Un bel porto. Una volta arrivati laggi, potr mettervi sulla buona strada.
Quale strada ' si domand Merewyn. Ma c'era Rumon ! Lui l'avrebbe consigliata, aiutata. Glastonbury? domand, rasserenata. Sar vicino a Bristol? Abbastanza vicino. Non dovreste impiegare pi di un giorno per arrivarci. Si lecc l'indice e lo tenne a mezz'aria. Ah, il vento spira da occidente. DIECI GIORnI dopo risalirono la Severn e entrarono nell'Avon. Bristol era un agglomerato di capanne col tetto di paglia e rare costruzioni di pietra. C'erano molti pontili di legno e il fiume brulicava di piccoli coracle. Mentre la nave si addentrava nel paese, una donna sulla riva mand un alto gemito e si mise a correre. Subito una piccola folla si riun sul molo: tutti additavano la Bylgja e poi correvano via. La campana di una chiesa cominci a sonare freneticamente. Ci credono predoni vichinghi disse Merewyn a Orm. Ammaina la vela, e togli il drago. Orm assunse un'aria ribelle. Gli piaceva la Bylgja con tutti i suoi ornamenti <Vuoi che ci uccidano ? lo redargui Merevr.. Ora il molo nereggiava di uomini armati di archi e lance. Noi ci batteremo! grid Orm. Merewyn prefer non discutere con lui; assomigliava troppo a Ketil. Si tolse la cuffia bianca e l'agit convulsamente. Gli uomini sulla riva parvero perplessi. Una freccia pass sibilando sulla testa di Orm. Dirigi verso quel molo laggi, padroncino consigli John e, mentre la Bylgja accostava al molo, grid agli uomini armati: Bel modo di salutare i vostri conterranei! Ci aspettavamO da voi ben altra accoglienza! .llola. la fs>lla sul rnolo tenne consiglio. Negli ultimi dieci an1li c'eranf) state molte incursioni vichinghe, e, per farle cessare, re Etelredo n(>llapeva far altro che pagare tributi. Gli uomini di Bristol e di altri porti si sentivano umiliati e ardevano dal desiderio di combattele. Qualcullo scocc un'altra freccia, che colp un rematore a un braccio. A questo punto Merewyn, mettendosi le mani attorno alla bocca a mo' di corno, si rivolse a un uorno riccamente vestito, che portava una spada a un fianco. Siamo persone pacifiche. Non ahbiamo scudi sulle fiancate, n armi. Ci siamo imbarcati in Groenlandia per tornare in patria. Vi chiediamo di lasciarci sbarcare. L'uomo, un nobile di nome Odo, tast l'elsa della spada. Uccidili, mio signore grid una voce tra la folla. Chi siete? grid Odo a Merewyn. Sono Lady Merewyn grid lei in risposta. Sono nata in Cornovaglia. Ho servito come dama di corte la regina Alfrida. Sono cristiana, e mio padre discendeva da re Art. E quello chi ? domand l'inglese, indicando ()rm, che era tutto aggrondato. Mio figlio rispose Merewyn. Suo padre morto. Ci ha riportate in patria, me e mia figlia. Cos dicendo cinse con un braccio le spalle di Thora. Le donne possono scendere a riva decise Odo.
Tutti gli altri restino a bordo sotto scorta armata. Gli uomini di Bristol assentirono, seppur borbottanclo, e tennero le armi puntate contro la Bylgja. Merewyn e Thora scavalcarono la poppa e scesero sul molo. Mamma sibil irosamente Orm, non vera quella storia di Art. Tu sei del sangue di Ketil! Orm aveva voglia di combattere, ma la vista di Thora, che singhiozzava abbracciata alla madre, gli fece cambiare idea. Sedette al timone, schiumante di rabbia, mentre le due donne scomparivano insieme con Odo tra la folla. MEREWYN aveva conosciuto molti uomini come Odo alla corte d'Inghilterra. Lo adul, sia pure con una sfumatura di condiscendenza, e gli descrisse senza mentire, sia pure in termini vaghi, la sua cattura a Padstow. La moglie di Odo, una donnina dalla faccia di topo, annuiva, comprensiva. Merewyn e Thora trovarono alloggio nella dimora del nobile, che era calda e lussuosa, e circondata di grandi querceolmi e faggi. Merewyn godeva di quelle cose e contemplava gli alberi sospirando di piacere. Guarda, Thora... diceva. C' anche un roseto. Vedi che belle rose? Rose ripet Thora, attenta. Oh, povera cara! bisbiglio Merewyn, baciando la fanciulla. D'ora in poi tutto andr bene per noi; vedrai. Quella sera, Orm e l'equipaggio ebbero il permesso di scendere a terra. Il nobile ricevette Orm nella sua casa, e ordin ai cittadini di ospitare la ciurma. Molti padroni di casa erano sospettosi e risentiti, ma i marinai seppero dimostrare la loro gratitudine. Il vecchio John trov un amico d'infanzia, e cos passarono mezza nottata coi loro ricordi. La notizia dell'arrivo della Bylgja si diffuse per la cittadina, e la gente apprese che la nave aveva s un aspetto vichingo, ma che a bordo c'erano degli inglesi, addirittura la nipote di un antico re. Orm, dopo aver assaporato per tre giorni i profumi della campagna inglese, il cibo e le bevande copiose, divent meno ostile. Domand alla madre che cosa si proponesse di fare. Dopo aver scrutato il figlio, Merewyn rispose: Vendere la Bylgja. Odo vuol comperarla. Cos avremo tutto il denaro necessario ai nostri bisogni. La nave ha servito allo scopo . Ma mia! grid Orm. Che altro mi resta di Ketil e di mio padre Ci sono circostanze in cui molto saggio dimenticare il passato. Hai giurato a Sigurd che avresti avuto cura di Thora e di me ribatt Merewyn. E io conto su di te Orm, perch potresti ottenere grandi onori in Inghilterra, diventare almeno cavaliere. Vuoi tornare al gelo e ai malanni della Groenlandia? Come puoi farmi diventare cavaliere? obiett Orm, con voce incerta . Con l'aiuto di Rumon, pens Merewyn. Rispose invece: Conosco re Etelredo fin da quando era bambino. Conosco la vita di corte. La regina Alfrida si ritirata nel suo convento di Wherwell, ed malata, a quanto dice Odo. La moglie di Etelredo di origine danese e non vedr di cattivo occhio il fatto che tu sia di sangue scandinavo. Etelredo ha terrore dei Vichinghi, ma un debole e io credo di poterlo convincere .
Come Lady Merewyn, discendente dei reali d'Inghilterra? domand Orm. Esattamente rispose Merewyn, gelida. Orm si morse le labbra. Sua madre gli era sempre apparsa come una donna tranquilla, preoccupata unicamente di compiacere il marito. E ora, lei si proponeva di costruire una nuova vita basata sulla menzogna. Il giovane si sentiva disorientato, ma la sua ira era sbollita. Vender la Bylgja disse infine, quasi a fatica CAPITOLO XIII ODO fece una generosa offerta per la Bylgja, e in pi, aggiunse due robusti cavalli. Fu Merewvn a condurre le trattative, eludendo abilmente le profferte amorose di Odo, il quale non gliene serb rancore. Era soddisfatto di aver ospitato . persone di sangue reale e raccomand a Merewyn di riferire al re con quali cortesie era stata trattata. Lasciarono Bristol in un clima di generale simpatia. Orm provava una grande ammirazione per la madre. Con tatto e autorit era riuscita a ottenere un mucchio di denaro, quale egli non aveva mai sognato. N gli erano sfuggite le occhiate languide di Odo; dunque, Merewy,n esercitava ancora del fascino, sugli uomini. Che cosa straordinaria in una madre! Simili pensieri non lo avevano mai sfiorato, prima d'allora. Mentl e cavalcavano sulle colline di Mendip, diretti a Glastonbury, Orm, per sollevare del doppio peso il cavallo delle donne, cedette il proprio alla sorella e sistem Thora sulla sella, poich la fanciulla pendeva da una parte o dall'altra. Quando si aicinarono al colle e alla torre di pietra di San Mishele, Merewyn fu assalita dalla stessa emozione che aveva provato tanti anni addietro. Anche allora era stata guidata dal]a speranza di rivedere Rumon. Alla foresteria, il giovane monaco incaricato le assegn i letti per la notte. Poi, Merewyn, accompagnata da Orm e da Thora, si avvi a sollecitare un colloquio col nuovo abate di Glastonbul. Tl1ora sorrise di gioia, quando vide le rose nel giardino dell'abate. Merewyn disse: Orm... non mostrarti sorpreso, qualsiasi cosa io dica. Sar meglio che tu rimanga in piedi accosto alla parete insieme con Thora. Prima, per, inginocchiati e bacia l anello dell'abate. Perch dovrei baciare l'anello di un uomo? > In segno di rispetto. Fa' come ti dico. La voce le tremava tanto che il figlio intu il suo nervosismo. Orm la segu imbronciato nell'alloggio dell'abate, e, l, esterrefatto, ascolt la madre mentre spiegava il motivo della loro visita al guardiano del cancello. Kaccont che era una povera vedova, fatta prigioniera dai Vichinghi e trattenuta con la forza a Limerick, insieme coi suoi figli. Era di sangue reale, e aveva bisogno di un consiglio dall'abate. Vuoi dire domand il monaco con voce atona, attraverso la grata, che sei stata fatta prigioniera da quei terribili Danesi? S rispose Merewyn e Orm s'irrigid. Gli Inglesi chiamavano Danesi tutti gli Scandinavi. Orm sapeva ben poco dei Danesi, ma sapeva che la sua stirpe proveniva dall'Islanda, e, prima ancora, dalla Norvegia. Perch allora sua madre raccontava tutte quelle menzogne ? Furono ricevuti nel parlatorio dell'abate Berthed.
Questi era un uomo minuto e mellifluo con due occhi scaltri e l'aria di uno scoiattolo ben nutrito. Portava sul petto una croce d'oro tempestata di gemme, e all'indice aveva un anello con ametista, che porse agli ospiti affinch lo baciassero. Merewyn si inginocchi e lo baci, e Orm vi si curv sopra, con un mezzo inchino indeciso. Thora imit la madre, ridendo: per lei quello era diventato un giuoco. Siediti, mia signora disse l'abate. Che cosa posso fare per te? Della carit, naturalmente, pensava intanto. Erano vestiti quasi come servi, con abiti stinti e rattoppati. Signor abate rispose Merewyn risoluta, io voglio solo un'informazione. Noi siamo stati catturati molto tempo fa dai Vichinghi e siamo appena tornati nella nostra madrepatria. E ancora qui il principe Lord Rumon ? Lord Rumon se ne andato qualche anno fa. Allora alla corte del re Etelredo? Non credo, signora rispose l'abate. Il re non ha monaci al suo seguito. Osserv, infastidito, che Thora aveva colto una rosa rampicante da una finestra e stava sparpagliandone i petali sul tappeto. Forse, fratello Finian sapr qualcosa di Lord Rumon. Egli vive in una delle celle che abbiamo costruito sul colle. L'abate si alz sorridendo: l'udienza era conclusa. Tornati alla foresteria, i tre udirono i monaci che cantavano a Nona nella vasta chiesa. <Questi cristiani non fanno altro che cantare e pregare osserv Orm. Non una vita che andrebbe bene per me. Merewyn sospir. Hanno qualcosa che noi non abbiamo. Io l'avevo un tempo, ma l'ho perduta. Ora io andr a cercare fratello Finian. Nel frattempo, tu abbi cura di tua sorella. A mezza costa del colle c'era un gruppo di capanne di pietra. Lei buss alla prima porta, che le fu aperta da un monaco. Voglio parlare con fratello Finian chiese Merewyn. Ultima cella in fondo rispose il monaco. Lo sai che cieco ? No mormor lei. Poi s'avvi verso la capanna. Il monaco stava seduto su uno sgabello davanti alla porta Sopra la frangia brizzolata della tonsura, la pelle del cranio era tutta macchiata; aveva rughe profonde intorno agli occhi, ma sul suo volto celtico, dalle labbra sottili, c'era un'espressione di pace. Fratello Finian? domand Merewyn. Sono io in carne e ossa rispose lui. E tu chi sei, mia signora Pieg la testa da un lato e sorrise. Lady Merewyn rispose lei, discendente dei reali d'Inghilterra. Finian tocc la croce che gli pendeva sul petto e mormor: esu, Domine... Poi ripens all'angoscioso inseguimento di Rumon, sulle tracce di quella donna, e alla tragica conclusione, a Padstow. Sto cercando di ritrovare Lord Rumon spieg Merewyn. Vieni qui! ordin il vecchio. Dammi la mano! Lei ubbid, e il monaco le tocc la mano con grande attenzione. Poi sollev le dita e le tocc il volto; da quando era cieco, riconosceva le persone soltanto al tatto. Tu sei in gravi ambasce le disse. Povera figliuola, perch cerchi Rumon, dopo averlo respinto in Islanda? Sai anche questo ? So questo, e molte altre cose ancora. C' uro sgabello, nella cella; prendilo e siediti qui al sole. Sollev il viso grinzoso e tese le braccia verso il sole, come se quella luce equivalesse per lui a una benedizione.
Lei port lo sgabello e sedette accanto al vecchio. Rumon morto? domand con la gola secca. Un mese fa era vivo rispose Finian. Ho avuto un messaggio da lui. Poi le riprese la mano. Figlia mia, io ti ho gi incontrata, anni e anni fa, mentre ti dirigevi qui. E anche allora cercavi Rumon. E vero ! Merewyn si ricord improvvisamente di lui, che guidava un gruppo di pellegrini a Glastonbury. E tu lo trovasti per me. Dov' ora ? Nell'abbazia di Tavistock, mia cara, dove lo hanno in grandissima stima, per giunta. Lord Ordulf travede per lui. Ordulf, il fratello della regina Alfrida? Credevo che Rumon l'avesse finita, con Alfrida. 48 Infatti. Rumon monaco benedettino, figlia mia. Lei rest in silenzio, a fissare il colle, sul quale andavano addensandosi nuvoloni neri. Sta per piovere osserv. Posso entrare nella tua cella, fratello Finian? E poi, vorrai raccontarmi la saga di Rumon? us la parola scandinava con triste ironia. Dentro la capanna, Finian si mise davanti al focolare spento e le raccont come Rumon fosse andato a Canterbury a trovare l'arcivescovo Dunstano, come avesse fatto il noviziato e pronunciato i voti: e come, poi, avesse chiesto il permesso di farsi eremita. Io so tutto ci che accaduto disse Finian, perch l'arcivescovo, sapendo quanto fossi affezionato a Rumon e come fossi andato a Padstow con lui... A Padstow? l'interruppe lei, con voce affannosa. Sei stato a Padstow ? S. Subito dopo l'incursione vichinga nella qualefosti fatta prigioniera. Non te lo disse Rumon, quando vi incontraste in Islanda ? No, ci parlammo appena; e io non gli domandai nulla. Tu sei in pena osserv il vecchio monaco. Ti fai passare per una signora inglese d'alto lignaggio. Perch? Perch voglio aiutare i miei figli: Orm e Thora. Se si sapesse la mia vera origine, ci mi sarebbe impossibile. L'Inghilterra ha terrore degli Scandinavi.. Dici il vero. I Vichinghi hanno saccheggiato, assassinato e incendiato dappertutto. Etelredo paga loro dei tributi, ma quelli ritornano. Capisco il tuo ragionamento. Nessuno, in Inghilterra, sa chi sei, salvo Rumon e me, e noi non ne faremo mai parola. Merewyn cominci a passeggiare avanti e indietro sul pavimento di creta. Mi affezionai a mio padre, nonostante l'orribile cosa che fece a mia madre. Amai Sigurd, mio marito. Ma ora sono morti entrambi. Finian cap il suo stato d'animo: Merewyn aveva sperato di trovare Rumon ancora libero e potente, aveva contato sull'amore di quell'uomo che, per ritrovarla, era corso fino in Islanda, anche se I lei non l'aveva certo accolto con gioia. Su e gi, pens Finian, su e gi come un'altalena. Hai grandi ambizioni, per i tuoi figli osserv.
E quanto a te, dama di corte della regina? La sposa di Etelredo originaria del Danelaw, non vero? Gi. Pare un'ombra. Qualche anno fa venne qui in pellegrinaggio, a pregare che i suoi bambini appena nati sopravvivessero. Ne partoriva uno all'anno, poich i figli sono l'unica cosa che il re sappia fare. Per il resto, egli in balia del primo briccone che voglia approfittare di lui. Egli ha paura di sua madre, ha paura di tutto. La pioggia picchiettava intorno alla capanna. Merewyn, sedutasi su uno sgabello, domand: Rumon s' fatto eremita?. Per cos dire. Il nostro amato Dunstano l'ha mandatocomemissionario a punta Lizard, in Cornovaglia. Laggi viveva ancora un gruppo di pagani che facevano sacrifizi cruenti su pietre piantate verticalmente nel terreno. Egli convert sessanta persone e gett le fondamenta di una chiesa. Dopo di che percorse in lungo e in largo la costa della Cornovaglia; cos sorserp quattro parrocchie dedicate a Rumon, o meglio a Ruan, perch cos lo chiamano i cornovagliesi. Quando era eremita, una colomba gli vol vicina e si pos sul tettuccio del suo pozzo che egli, da allora, decret sacro, apponendovi una croce. Talvolta aveva visioni dello Spirito Santo. Ah, s ? fece Merewyn pensierosa. E poi che cosa accaduto ? Tre anni dopo, Dunstano mand un sacerdote a sostituirlo. Si era nel 988, l'anno in cui mor l'arcivescovo; ma questi, prima di morire, trasfer Rumon a Tavistock. Avevano bisogno di un fratello che sapesse scrivere in latino, far miniature e accompagnare le carole con l'arpa. Rumon era l, quando i Vichinghi risalirono il Tamar fino a Tavistock. Si abbandonarono ai saccheggi, entrarono urlando nella chiesa e allora Rumon fu assalito da una furia cieca. Corse a prendere la spada, e quando li vide salire sull'altare per impossessarsi del crocifisso d'oro, e spiccar salti per afferrare la colomba d'argento, li affront, da solo. Gli altri monaci s'erano nascosti. Fu cos che uccise due vichinghi. Rumon ha sparso del sangue? susurr lei. E in chiesa? Capita a tutti di dover combattere per i propri ideali. Come mai non l'uccisero? A quanto pare, restarono esterrefatti nel vedere un monaco dar battaglia Inoltre, lui aveva ucciso il loro capo. Cos fuggirono dalla chiesa a precipizio. E poi? Poi i Vichinghi tornarono e diedero fuoco all'abbazia e al monastero, ma Rumon aveva portato via il tesoro. Ora l'abbazia quasi completamente ricostruita, e Lord Ordulf vi tiene una scorta armata. E un peccato che il re non imiti lo zio, invece di pagare un tributo a quei demoni. E ora sbarcano pure dalla Normandia. I Normanni sono d'origine scandinava? domand Merewyn. S, ma ora si sono francesizzati. Il re di Francia ha dato loro la Normandia e per un po' se ne sono stati tranquilli. Ora, per, il re danese Sweyn, ha ridestato in loro la sete di conquiste.
L'Inghilterra l'obiettivo pi probabile, coi Danesi alle nostre porte, nel Danelaw. Merewyn sospir. Non avete un posto dove andare? le domand il monaco. L'abbazia di Romsey, immagino. Dovrebbero ricordarsi di mia zia Merwinna... S'interruppe bruscamente. Oh, ma non era mia zia... Ora la badessa di Romsey Elfled. La conosci, vero? Era una mia cara amica. Allora torna laggi, figliuola. I Vichinghi hanno devastato anche Romsey, ma le suore sono fuggite. Santa Vergine, non v' pace in questo Paese? Molti ritengono che quest'anno mille segner la fine del mondo. Bisogna vivere giorno per giorno, e accettare la volont di Dio. Come quando persi la vista. E la volont di Dio. Merewyn si sent umiliata dal coraggio di quel vecchio. Grazie, fratello Finian. Cercher di sottomettermi al volere di Dio. TRE GIORNI dopo, Merewyn arriv con i figli all'abbazia di Romsey e fu ricevuta dalla badessa Elfled. In quei vent'anni, Elfled s'era fatta ancora pi esile; la veste le pendeva di dosso. Si bagnava ancora nel laghetto gelato e trascorreva ore e ore a pregare sul pavimento di pietra, tanto che le sue ginocchia si erano coperte di calli. Accolse Merewyn con gioia e sorrise quando Thora, che aveva ormai imparato quel giuoco, le afferr la mano e le baci l'anello. Dove sei stata tutti questi anni, da quando partisti per portare in Cornovaglia il cuore della tua santa zia? domand all'amica. Quando Merewyn glielo ebbe spiegato brevemente, la badessa esclam: Dunque il sogno che feci di te e del gigante biondo si avverato! E questi sono i tuoi figli? Volgeva gli occhi da Orm a Thora, che accarezzava la parete dipinta di giallo del parlatorio di Elfled. Bello... mormorava Thora. Pare una farfalla. Allora Elfled intu che Thora era una delle poche anime semplici, e forse sante, di questa terra, e ne fu commossa. Quando la campana son a Terza, disse a Merewyn: Ricordi suor Herluva Ormai ha pi di sessant'anni; addetta alla foresteria. Va' da lei. Ci vediamo dopo la cena. Nei giorni seguenti, a Romsey, Thora si attacc moltissimo a suor Herluva, la quale scopr che la fanciulla, se ben guidata, era in grado di svolgere qualche semplice lavoro, come raccogliere erbe e petali di fiori da essiccare. Orm, cui la vita del monastero era venuta a noia, un giorno mont a cavallo e si diresse nella foresta: l incontr uno dei baroni del re, Wulfric, che andava a caccia di cervi. Ol, amico! lo salut Wulfric, gioviale. Hai visto per caso un cervo? I segugi hanno perso la pista. Orm scosse la testa: non sapeva nulla di cacce nella foresta. Una foca o un tricheco erano un altro paio di maniche. Hai un'aria simpatica, giovanotto gli disse Wulfric. Questi era un'anima gentile, vedovo, di mezz'et e ben portante.
Possedeva delle terre in una dozzina di contee, e gli piaceva avere un seguito di amici simpatici e di nobili natali come lui; Orm gli piacque a prima vista. Be', questo significa che ci siamo lasciati scappare il cervo. Potresti desinare con me. La visita che segu fu per Orm una rivelazione. Egli non aveva mai visto una terra cos bella, con una cos vasta casa di pietra, e tanta servit. Non aveva mai assaggiato pietanze cos raffinate, pasticci di anguilla, di manzo e rognone, budini di crema e dolci di marzapane farciti d'uvette, tutti annafffiati d'idromele o di vini provenienti d'oltremanica. Orm, seguendo le istruzioni della madre, raccont ch'egli discendeva da un ramo dei reali d'Inghilterra, e che il suo accento derivava dagli anni trascorsi in Islanda. Ma Wulfric gli prestava appena attenzione. A un certo punto, sbadigliando, gli domand: Ti piacerebbe far parte del mio seguito ? Potrei trovare un'occupazione a corte per tua madre. La regina malata; forse ha bisogno di un'altra dama . Era appunto quanto aveva sperato Merewyn. Orm torn a Romsey, e il mattino dopo raccont alla madre dell'offerta di Wulfric. Quel giorno stesso, qualche ora pi tardi, Wulfric si present all'abbazia e si offr di ospitare Merewyn finch non fossero state concluse le trattative con la regina. Leiprov immediatamentesimpatia per quell'ometto florido e si sent molto lusingata quando lui, rivolto a Orm, osserv: Non mi avevi detto che tua madre era bella . Thora rimase dalle monache. La fanciulla non volle saperne di lasciare Romsey. Si aggrapp a suor Herluva, ed Elfled, allora, le diede il perrnesso di rimanere. Suor Herluva avrebbe avuto cura di lei, e le avrebbe insegnato le devozioni che la sua mente sarebbc stata in grado di comprendere. La badessa augur ogni bene a Merewyn e le promise di ricordarla nelle sue preghiere. Al castello, Wulfric mise a disposizione di Merewyn le stanze che un tempo aveva occupato sua moglie, e un'ancella per servirla. Merewyn apprezz la deferenza di Wulfric; in lui non c'era nulla di lascivo. Forse, pensava, quel piccolo barone paffuto e simpatico le avrebbe chiesto di sposarla. Cos cominci istintivamente a civettare con lui. Orm, pero, era annoiato e irrequieto. Un giorno disse alla madre: Ho sentito dire che re Sweyn di Danimarca sbarcato in Inghilterra con un grande esercito. Sweyn un uomo che mi piacerebbe conoscere . Ora sei inglese! ribatt lei. Devi combattere per l'Inghilterra. Ma se qui non si combatte! protest Orm. E il mio sangue, madre, che ti piaccia o no, sangue vichingo. Zitto! lo redargu lei. Wulfric ci far ammettere a corte. CAPITOLO XIV MERWYN divent dama di corte della debole r egina Elgifu.
Insieme con le altre, le prest cure iniriterrotte durante il parto di un bambino nato morto e la penosa degenza che ne segu. Elgifu deperiva di giorno in giorno, e, infine, mor. Merewyn fu addolorata per questa morte, sebbene non avesse mai provato per Elgifu un particolare attaccamento, n avesse ottenuto i fudi e il titolo di barone che desiderava per Orm. Etelredo un giorno diceva di s, e il giorno dopo se ne dimenticava. L'antica grazia di Etelredo era sparita: il re era spesso ubriaco, e quindi o violento o piagnucoloso, e il suo pi assiduo compagno era Ser Aelfric, l'assassino di Edoardo, divenuto conte di Mercia alla morte di Alfhere, suo padre. In quell'epocale orde dei Vichinghi, al comando di Sweyn e di suo figlio Canuto, facevano scorrerie in tutte le regioni d'Inghilterra: attaccarono persino Londra, che si difese, mentre il re si rifugiava nel suo palazzo di Winchester. Alla fine, Etelredo decise di venire a patti con Sweyn. Lo scaltro danese pretese ventiquattromila sterline, ma acconsent a lasciare, come pegno di pace, la propria sorella, col marito e il figlioletto. Quando Sweyn torn in Danimarca, anche Orm si un alle sue schiere. In una luminosa giornata di febbraio dell'anno 1 002, mentre Merewyn si trovava nei giardini del palazzo, intenta a ricamare dei bracciali di stoffa dorata da portare in occasione dei funerali della regina, Orm le annunci la sua decisione. Me ne vado con Sweyn, mamma. Far il timoniere su una delle sue navi da guerra. Oh fece lei, mentre gli occhi le si riempivano di lagrime. Non vorrai unirti al nemico dell'Inghilterra! L'Inghilterra non nulla per me ribatt lui. E molle come una prugna marcia. Io voglio stare con la mia gente. Merewyn cap che non avrebbe potuto dissuadere il figlio. Rattristata, lo guard partire a cavallo, augurandosi che Etelredo, il quale era capace di crudeli rappresaglie, non venisse mai a sapere ch'egli era passato al nemico. Signore, preg, fa' che Orm sia salvo anche se non uno dei Tuoi. Rigir il ricamo sulle ginocchia, pensando che, ultimamente, le sue preghiere non erano state esaudite. Come quella per Rumon; aveva desiderato tanto di rivederlo. Aveva inviato un messaggio a Tavistock, chiedendogli se poteva andare a trovarlo, ma, aveva ricevuto in risposta una lettera cos concepita: "A Lady Merewyn (giacch, se ho ben capito, cos che ti fai chiamare di nuovo), i miei complimenti. La mia vita molto cambiata dal giorno in cui ci incontrammo in Islanda. Ritengo che la cosa migliore sia di non vederci mai pi. Ti ricorder nelle mie preghiere. " Merewyn era rimasta arrabbiata e infelice per settimane intiere. Poi Wulfric, il quale veniva spesso a corte, l'aveva cercata e le aveva chiesto di sposarlo. Pur non avendo ancora dato il suo consenso, Merewyn apprezzava le attenzioni del barone, e si rallegr come non mai, quando lo vide presentarsi al cancello del giardino in cerca di lei. Che importava se aveva quarantacinque anni ed era basso e rotondetto, con gli occhietti lustri come quelli di un orso bonario? Che importava se faceva addormentare gli ospiti con le sue annose storie di caccia al cervo? Cosa poteva avere importanza di fronte
alla gioia che gli illumin il viso rotondo quando la vide venirgl; incontro per salutarlo ? Wulfric gli chiese Merewyn. Vuoi ancora sposarmi? Certo, mia signora . Lui le baci la guancia e la abbracci. Sei pronta? Con i suoi occhi luminosi, verdi come il mare, Merewyn fiss a lungo Wulfric. Quando vuoi rispose. ETELREDO diede il suo consenso alle nozze di Wulfric e Merewyn, una sera, nel salone del suo palazzo, dove firmava i privilegi e le donazioni che un giovane monaco scrivano gli sottoponeva. Il re fece notare che Merewyn non sembrava possedere una dote, ma Wulfric disse che non avrebbe dato peso alla cosa. Etelredo era d'ottimo umore. Alla morte di Elgifu aveva chiesto la mano di Emma, sorella del duca Riccardo di Normandia, e un araldo gli aveva recentemente portato il consenso del duca, quindi annunci: Poich Lady Merewyn ha servito mia madre e la mia defunta moglie, le far una donazione nuziale . Cos dicendo, fece un cenno allo scrivano. Dove abbiamo della terra disponibile? Nel Somerset, sire rispose il monaco. Oppure nello Hampshire, dove c' la foresta, e anche a Corfe c' molta terra libera. Alla parola Corfe, il volto enfiato di Etelredo si rabbui. Il re accenn a farsi il segno della croce, ma poi s'interruppe. Merewyn vide che stava per abbandonarsi a uno scoppio d'ira sconsiderata, nel quale sarebbero naufragate tutte le sue speranze. Mio signore si affrett a dire, io ti sar profondamente grata, di qualsiasi cosa, come di nulla, e ti auguro ogni felicit per il tuo matrimonio. Ho sentito dire che Lady Emma la gemma della Normandia. La collera del re si plac. L'arrivo di Emma lo rendeva doppiamente felice. Egli, infatti, avrebbe avuto in moglie una ragazza giovane e fresca, ottenendo, per di pi, una vittoria diplomatica sui Vichinghi. Gi si raffigurava di essere un astuto sovrano; persino sua madre l'avrebbe approvato. Mille acri di terra nella foresta intorno a Bramshavv per Lad Merewyn dichiar, rivolto allo scrivano. Merevvyn e Wulfric vennero uniti in matrimonio dal cappellano del barone nella cappella del castello. Merewyn indossava un abito da sposa di seta azzurra, ricamato a bande d'oro. Portava un velo intessuto d'oro sulle trecce color rame, raccolte in alto, e una col lana di granate donatale da Wulfric. Appariva incantevole e molto pi giovane di quanto non fosse. Wulfric si sentiva intimidito dal sublime oggetto del suo amore; la sua prima moglie era stata la semplice figlia di un castaldo. Thora venne per il matrimonio insieme con suor Herluva, la quale l'aveva vestita in bianco avorio con un morbido mantello azzurro; fra i capelli aveva una ghirlanda di margherite, che lei stessa aveva intrecciato e che le donava molto. Notando gli sguardi carichi di desiderio dei domestici di Wulfric, Merewyn decise che sarebbe stato meglio lasciare Thora al convento con Herluva, guardiana devota quanto altri mai. Ora, se non fosse per Orm, potrei esser felice, pens, guardando il suo sposo. Signore Benedetto, preg, tienilo lontano dalla violenza. Quanto tempo c'era voluto per imparare che la felicit assoluta non esiste.
C' sempre qualcosa che viene a distruggere una serenit faticosamente raggiunta. Ashley Manor era a meno di dieci miglia a ovest di Winchester, e cos Merewyn aveva modo di tenersi al corrente degli affari di corte. Seppe, perci, dell'arrivo della futura regina a Southampton, e di come Etelredo fosse andato a riceverla con un seguito di mille persone tra guardie del corpo, baroni e conti. Seppe che Emma era piccina, bruna e graziosa, che appariva malinconica e parlava in un susurro, e che il matrimonio sarebbe stato celebrato il giorno di Pasqua. Fu felice di veder arrivare un messaggiero con l'invito. Wulfric compr per entrambi dei mantelli nuovi, e, tutto fiero, fece omaggio a Merewyn di una coroncina d'oro. Col tuo sangue reale, hai il diritto di portarla, mia cara le disse. Lei prov un tuffo al cuore. Ti rendo felice, Wulfric? Questa domanda disorient il buon barone. Certo che era felice: era orgoglioso di lei e l'amava, solo che queste cose non si dicevano, una volta che il matrimonio era stato celebrato. Tu mi rendi felice le disse imbarazzato, inciampando in un cucciolo dalle orecchie lunghe che aveva regalato alla moglie. Era una cosina setosa di nome Foss, che Merewyn adorava. Al matrimonio del re a Winchester officiavano due arcivescovi, oltre al vescovo. Il banchetto nuziale dur a lungo. Merewyn, seduta accanto a Wulfric verso il fondo della grande sala, pot costatare che la nuova regina aveva l'aria infelice. Si teneva il pi possibile discosta da Etelredo e non gli rivolgeva la parola. Effettivamente, parlava pochissimo l'inglese. Quando il re le propose di ritirarsi nelle loro stanze e di por fine al banchetto, lei parve non capire. Etelredo rimase perplesso, e, come sempre, si rivolse a Ser Aelfric. Era stato il conte a combinare quel matrimonio, e ci aveva guadagnato molto da entrambe le parti. Come aveva fatto notare sia a Etelredo sia al duca, quell'unione avrebbe reso impossibile ai Vichinghi continuare a servirsi della Normandia come base delle loro scorrerie. Il duca, era non meno soddisfatto di Etelredo; era stanco, infatti, di far buona accoglienza ai cugini scandinavi. Aelfric si alz e disse che era ora di porre a letto la coppia reale, ma prima bisognava fare il giro della sala a salutare gli ospiti. Etelredo si fece prendere sottobraccio da Emma. Mentre passavano davanti agli ospiti inchinati, che rendevano omaggio, Emma mormor merci a quel mare di facce sassoni. Sorrise una volta, a Gunhild, la sorella del re Sweyn che era stata lasciata in ostaggio. La regina sost un attimo davanti a Merewyn, e domand al conte Hugo il suo interprete, chi ella fosse. Il conte rispose che Merevvyn era una dama di sangue reale, che era stata al servizio delle ultime due regine. Ah! fece Emma, e aggiunse in francese: La credevo scandinava; ha un bel viso . A SETTEMBRE, la piccola regina si rec in visita al castello di Wulfric, accompagnata da un corteo di normanni, fra i quali il conte Hugo. Era venuta, spieg il conte, perch voleva sapere se a Merewyn sarebbe piaciuto far parte delle sue dame. Questa era un'idea del re, il quale pensava che Merewyn avrebbe potuto insegnare alla giovane moglie l'inglese.
Ringrazio la signora disse Merewyn, e fece una pausa. L'offerta non era da scartare; infatti era un po' stanca di occuparsi della casa. Ma, non so se lasciare mio marito... prosegu timidamente. Hugo tradusse, ed Emma parl con animazione. Il castello cos vicino a Winchester tradusse nuovamente il conte, che potresti andare avanti e indietro a tuo piacere. La regina ti ha presa a benvolere. Dice che assomigli alla sua nonna normanna Oh,esu ! .susurr Merewyn; poi prese in braccio Foss. Posso portare il mio cane con me? domand, come una bambina. La regina scoppi a ridere e disse in francese: E un grazioso cagnolino. Sar lieta di averlo con me insieme con la sua mamma . Merewyn trov molte novit, al palazzo: begli arazzi nuovi, poltrone francesi, persino dei tappeti. E la regina aveva fatto costruire contro una parete della sua stanza uno straordinario caminetto con la cappa, dal quale il fumo usciva attraverso una canna fumaria esterna, anzich da un buco nel soffitto. Molto strano, pensavangli inglesi. Ogni giorno, Merewyn impartiva alla regina una lezione di inglese, e cominciava ad ammirare quella fanciulla, che, per quanto infelice, dimostrava di possedere forza d'animo e intelligenza. Emma non amava il marito che le avevano imposto; eppure era incinta, com'era suo dovere, e ormai poteva tenere Etelredo lontano dal suo letto; avendo un carattere pi forte di lui, riusciva a fare a modo suo. La sera di gioved 12 novembre, Merewyn era partita a cavallo per passare la notte a casa sua, ma la pioggia e il nevischio l'avevano costretta a tornare indietro. Mentre risaliva verso gli appartamenti della regina per chiedere il permesso di rimanere, fu stupita di vedere, attraverso la finestra delle scale, molti cavalieri nella corte privata di Etelredo. Una caccia? No, gli uomini erano in assetto di guerra, con spada, scudo e lancia. In mezzo a loro s'aggirava Aelfric. Etelredo non si vedeva da nessuna parte. Di sopra, trov la regina che sonava il liuto, mentre le sue dame ricamavano. Emma sorrise, quando vide Merewyn e Foss. Alors... ti fermi con noi, stanotte? Se possibile, signora rispose Merewyn. Ma sta accadendo qualcosa di strano nel cortile privato. E pieno di armigeri! Emma trattenne il fiato e scese sino alla finestra delle scale. Quando torn, era pallida in volto.M'avevano awertita disse. Le roi est fou! Il re pazzo! Di cosa si tratta? domand Merewyn, spaventata. Massacre, des Danois rispose la regina. O mon Dieu ! Attraverso una finestra del loro alloggio, le donnne videro sfilare per Winchester gli uomini armati, alcuni dei quali reggevano delle torce. Emma raccont a Merewyn di aver sentito il re gridare qualche giorno prima: Uccideremo tutti i Danesi!. Lei, per, aveva pensato che si trattasse di una semplice sfuriata da ubriaco. E una delle dame, Marie de Caen, innamorata di un nobile che aveva le mansioni di scalco del re, aveva riferito che Etelredo e Ser Aelfric andavano borbottando a tavola qualcosa a proposito dei tradimenti dei Danesi.
Il re, da un po' di tempo in qua, non mangiava n beveva nulla che lo scalco stesso non avesse assaggiato prima di lui, e teneva dei famigli armati a dormire nella sua camera da letto. Merewyn era perplessa. Re Sweyn stato pagato. E partito, lasciando degli ostaggi. Il re non ha nulla da temere. Ma Emma, dalla finestra, grid: Regardez! e le dame le si affollarono intorno. Videro il corteo, che procedeva alla luce delle torce, dirigersi verso il palazzo assegnato agli ostaggi reali, Gunhild, suo marito Palig e il loro bimbo. Poco dopo videro che l'edificio bruciava, e, quando Emma apr la finestra udirono in lontananza delle grida. Nessuno and a trovare le dame spaventate fino all'alba del giorno seguente, festa di San Brizio, quando una serva dell'appartamento port loro pane e birra. Orribile, orribile grid. Tutti i Danesi del regno erano stati trucidati o stavano per esserlo. Sbarra la porta, signora ordin a Merewyn la regina. Forse, al re, ora potrebbe venire in mente di massacrare i Normanni. Non credo osserv Merewyn sbigottita. Superer questo momento di follia e si pentir. Tutta la sua vita stato un continuo susseguirsi di paure e di collere, ma mai come questa volta... Dieu me console mormor la piccola regina, lasciandosi cadere a pregare sul suo inginocchiatoio intarsiato in avorio. Le dame le si inginocchiarono intorno, e Merewyn rest davanti alla finestra a guardare in direzione di Winchester, dove numerosi incendi ardevano ancora. Al tramonto bussarono alla porta, e Merewyn ud la voce di Wulfric che gridava: Aprite, signore. Non abbiate timore! Merewyn tolse le spranghe. Wulfric era solo, e i lineamenti del suo volto rubizzo apparivano tesi. Si inginocchi davanti alla regina. E accaduta una cosa orrenda. Per grazia di Dio, io ero a caccia da quattro giorni, altrimenti sarei stato costretto a seguire i cavalieri del re. Poco fa ho visto il re, che singhiozzava nella sala del consiglio, accusando della strage il conte di Mercia. Wulfric raccont che Etelredo aveva indetto una riunione di emergenza del Witan, convocando per soltanto gli uomini controllati dal conte di Mercia. Etelredo aveva detto a Ser Aelfric che correva pericolo di venir assassinato dai Danesi del regno, e che anche tutti i membri del Witan sarebbero stati massacrati. Per questo, alla vigilia della festa di San Brizio, il conte aveva mandato messaggieri a tutti i suoi fidati conti e baroni inglesi, con l'ordine di trucidare i Danesi. Quanti ne sono morti? domand la regina a bassa voce. Non so, signora. Centinaia, suppongo. A mio giudizio, una cosa indegna e pericolosa... Poi s'interruppe, rendendosi conto che stava criticando il suo re, e si fece il segno della croce. Infine riprese, rivolto alla regina: Signora, se puoi fare a meno di Merevvyn, vorrei riportarla a casa .
La regina annu. Conducila pure con te. Merewyn mi ha insegnato molte cose. Ora sapr come trattare un re che singhiozza dopo aver commesso il pi efferato dei delitti. Merewyn disse alla piccola e coraggiosa regina: Non solo sei forte, Lady Emma, ma sei anche buona. Potrai governare tuo marito, se ti sforzerai di non allontanarti da lui, lasciandolo nelle mani di certi malfattori come Ser Aelfric... Zitta, Merewyn intervenne Wulfric nervosamente. Basta cos! Sei saggia, Merewyn disse la regina. Le bon Dieu punir l'Inghilterra, ne sono sicura. CAPITOLO XV C ON L'AWICINARSI del Natale, l'orrore e l'emozione suscitati dalla strage della notte di San Brizio andarono scemando. Qualche centinaio di Danesi erano stati trucidati, ma ci, cos almeno pensavano gli Inglesi, era giustificato dalle razzie vichinghe che l'Inghilterra aveva a lungo subto. S'era trovata una scusante finanche per l'assassinio degli ostaggi reali danesi. Se il re Sweyn era stato tanto sciocco da abbandonare cos i propri familiari, tanto peggio per lui. I Danesi che s'erano infiltrati dal Danelaw, molti dei quali avevano contratto matrimoni misti con gli Inglesi, non erano mai stati malvisti. Comunque, nessuno poteva sindacare gli ordini del proprio re, e se questi era stato minacciato, non c'era altro da fare che sbarazzarsi degli stranieri. Anche Wulfric era giunto a queste conclusioni. Merewyn, dal canto suo, non si pronunziava: pensava con slmpatia alla piccola Emma. Il re e la regina erano costantemente in viaggio per l'Inghilterra e pareva ch'ella cercasse di infondere in Etelredo un po' d'energia. A marzo poi, la regina diede alla luce un bel bambino robusto, che chiamarono Edoardo. La vita di Merewyn era comoda, ma monotona. Wulfric non aveva mai voglia di muoversi, tranne che per andare a caccia, ma nemmeno questo lo interessava pi, da quando s'era fatto male alla schiena in seguito a una caduta. Egli trascorse il lungo inverno giocando a dadi o ascoltando il suo bardo. Merewyn era proprio stufa di stare a sentire "La saga di Beowulf ". Si sentiva sempre pi avvilita; aveva perso l'appetito e cominci a dimagrire. Wulfric era in pena per lei, quando non si preoccupava per la salute del suo cavallo prediletto. Alla fine di aprile, si sparse la notizia che re Sweyn era sbarcato nel Devonshire con un'immensa flotta, e stava devastando quella regione. Wulfric non voleva crederci. Merewyn disse: Forse Sweyn vuol vendicare sua sorella . Ma l'hanno pagato ventiquattromila sterline per andarsene. Non tornerebbe qui solo per vendicare una sorella. Io credo di s ribatt Merewyn. Wulfric non stava a sentirla; pensava al suo nuovo passatempo una voliera di falconi: aveva comprato diversi falchi pellegrini e un grande girifalco bianco dei paesi nordici. Le batt affettuosamente una mano sulla spalla e usc per consultare il suo falconiere.
All'imbrunire, mentre Merewyn era intenta a cucire nella sala si udirono battere dei colpi violenti alla porta principale. Entr un famiglio tutto trafelato. C' un uomo che vuole vederti, signora. Mi ha tutta l'aria d'essere un Danese. Orm, si chiama Lei si alz e la sala parve vorticarle intorno. Fallo entrarei Orm entr baldanzoso, pi alto e biondo che mai. Portava la cotta e l'elmo, e dal fianco gli pendeva una spada a doppio taglio. Elsknan min... grid lei, scoppiando a piangere mentre lo abhracciava . su... mamma, su... mamma... disse Orm, come se cercasse di calmare un cavallo ombroso. Non ero certo che avessi piacere di rlvedermn Non eri certo? ripet lei fra i singhiozzi. Ma se non ho fatto che pensarti, attenderti e pregare per te. Temevo che fossi morto. C' mancato poco disse Orm, tutto soddisfatto. Belle battaglie. Sono qui con Swevn. Abbiamo invaso le contee occidentali. L'accampamento di Swyn qui vicino. Poi, osservando meglio la madre, aggiunse: Sei un po' dimagrita. Non ha avuto cura di te, il tuo barone? Oh, s fece lei, distrattamente. Orm, sei al sicuro, qui? Non parlo di Wulfric, ma i servi inglesi della casa potrebbero sollevarsi. Non hanno dimenticato il giorno di San Brizio. Neppure noi l'abbiamo dimenticato ribatt Orm, a denti stretti. Voi, che siete cristiani, dovreste spirare misericordia da tutti i pori. Invece, trucidate gli anglodanesi inermi, e per giunta degli ostaggi reali; l'impresa pi infame della storia d'Inghilterra. Lo so disse lei, e un delitto altrettanto infame stato compiuto quando assassinarono Edoardo per porre sul trono Etelredo. Forse fece Orm. Mamma, ho bisogno di mangiare e di bere. Non preoccuparti per me. So difendermi. Ti prego mormor lei, togliti la spada e l'elmo, e copriti la cotta. Mia cara mamma, non voglio farti stare in pena disse Orm, che era ormai un giovanotto di ventidue anni. E prosegu dandole un bacio: Nasconder l'elmo e coprir la cotta di maglia con la tunica. Ma la spada, me la tengo; l'ho presa a un guerriero germanico durante un'incursione sull'Elba . L'hai ucciso? esclam lei. Si capisce; eravamo in battaglia. Orm, ho tanto pregato perch tu nein uccidessi mai nessuno. Puah! fece Orm, con la stessa voce di Ketil. Quando Wulfric torn dalla voliera, Merewyn gli spieg che Orm era stato assente per svariati e lunghi viaggi. Il barone, pco curioso come sempre, gli diede il benvenuto. Poi rimase a parlare per ore dei suoi falconi e alla fine annunci che andava a letto. Merewyn e Orm sedettero nelle poltrone accanto al fuoco. Tu hai qualcosa da dirmi disse Merewyn. Forse Sweyn sta per attaccare lo Hampshire? Sei venuto per avvertirmi? Pu darsi rispose Orm. L'esercito sterminato, e sta spostandosi a oriente, in direzione di Londra.
Voi non sarete molestati. Ci ho pensato io. Sta' tranquilla, mamma. Wulfric non avr da agitarsi. S, invece, se il re lo chiama! proruppe Merewyn in un impeto di collera. Sicch tu e i tuoi danesi volete distruggere l'Inghilterra ! Siamo tutti scandinavi disse Orm. Anche quelli della Normandia, che presto si uniranno a noi. Ti avevo detto che l'Inghilterra una prugna marcia. Merewyn tacque. Sapeva che il figlio stava per venire al dunque. Mamma ripet Orm, piegandosi verso di lei. Ti ricordi di Leif Erikson? Sulla mia nave c' un groenlandese, di nome Einar. Faceva parte dell'equipaggio di Leif, quando questi si mise in viaggio alla ricerca del Vinland. Cosa sarebbe ? domand Merewyn. E una nuova terra in occidente, vastissima e ricca. Hanno viaggiato per giorni e giorni verso sud, lungo una costa coperta di bellisslmi alberi. Hanno svernato presso un lago d'acqua dolce dove crescevano bacche in abbondanza, e non molto gelato drante l'inverno. Hanno trovato dell'uva selvatiea. Eceo pereh Leif ha ehiamato Vinland quella terra. Dev'essere la stessa alla quale arrivarono Jorund e... e Rumon eon la nave di Ari Marson. S, anehe loro hanno trovato quel posto! Hanno risalito un fiume ehiamato Merrimaek. C'erano tanti selvaggi, eon pieeole imbarcazioni appuntite fatte di corteccia di betulla. Ari Marson venne 2 salutare Leif, ma non voleva che restasse. A quanto pare, era lui il capo dei selvaggi e di un mucchio di veeehi preti naseosti nelle grotte. Mamma, voglio andare laggi. Credevo fossi eon re Sweyn. Ho aecumulato un bottino sufficiente per comprare la nave che piloto, ed Einar verr con me. Poi... e Orm arross, c' una ragazza, a Dublino. E mezzo normamma e mezzo celtiea eome te. Ha persino i eapelli rossi. DavveloEd disposta a seguirti nel Vinland Cos mi ha detto. Mel ewy n sospir. Sieeh diventerai un colono del nuovo mondo. piaccrebbe conoscere la tua promessa sposa aggiunse con rimpianto . Ma sta a Dublino... E anche la promessa di Einar lass. Ingaggeremo un equipaggio a Exeter, dove la mia nave alla fonda, prenderemo a bordo le nostre donne, poi salperemo per la Groenlandia c c i uniremo a una del]e spedizioni. Einar dice ehe a Brattalid stavano ol-ganizzando un eonvoglio annuale di eoloni. Cos... eos lontano... mormor Merewyn. non ti rivedr mai pi.Ton avrei pi la forza di affrontare il mare aperto e i perieoli. In quel periodo, soffriva spesso di mal di eapo e di brividi. non sono pi giovane, pens Merewvn. E ta.rdi, mamma. Debbo andare annunci Orm, sfiorando]e la fronte COI1 le labbra seminascoste dal]a barba dorata.
Che ]e come ti eoneedano un destino benigno! E se ne and. Lei rest immobile, a guardare il fuoeo. AA(,GIo, l'esercito di Sweyn invase il Wiltshire. I)istrussero e Saisbury, incontrando scarsa resistenza. I] re non aveva dato ordine di combattere, ma gli uomini del Wiltshire insorsero e reclamarono come loro condottiero Ser Aelfric, conte di Mercia. Questi, per, trovatosi di fronte alle orde nemiche, coi loro elmi e le asce di guerra, e le urla raccapriccianti dei guerrieri in preda all'ira sacra, gir le terga e fugg. E cos fugg il suo squadrone, demoralizzato. Sweyn fece un tale bottino, che le sue navi ne erano stracariche, e si ritir nell'isola di Wight, a svernare nell'accogliente porto di Cowes. La notizia che le orde danesi erano partite non tard a diffondersi. Wulfric, sollevato, osserv, rivolto a Merewyn: Te l'avevo detto che se ne sarebbero andati, mia cara. Vuoi venire a vedere l'uccelliera ? Benissimo rispose lei, accasciata. Non le piaceva l'uccelliera; puzzava, e quel frenetico sbatacchiare d'ali le dava fastidio. Mentre attraversavano il cortile, videro due uomini al cancello, due monaci benedettini. Wulfric and a salutarli. Possiamo far qualcosa per voi, fratelli ? Il monaco pi alto sorrise e si inchin. Sono fratello Laurence dell'abbazia di Tavistock. Cerchiamo Lady Merewyn. Ecco qui Lady Merewyn, mia moglie rispose Wulfric, legge1mente stupito. Fratello Laurence s'inchin di nuovo e disse a Merewyn: Abbiamo una richiesta un po' strana da farti. A Tavistock, c' un monaco di nome Rumon; egli ti ha conosciuta nella sua vita secolare, signora. Merewyn s'irrigid. Infatti. Wulfric corrug la fronte, perplesso. Non mi avevi mai parlato di una persona con questo nome. Fratello Rumon continu il monaco alto, paralizzato alle gambe. Non pu camminare, e sente prossima la morte. Vuole vederti ancora una volta, signora. Molto strano osserv Wulfric. Vuoi dire che mia moglie deve andare da lui? Voglio andarci, Wulfric dichiar Merewyn. Tutti attendevano che Wulfric prendesse una decisione. Forse il viaggio ti giover disse infine il barone. Ti far accompagnare da tre famigli. Grazie, marito mio Merewyn gli diede un bacio, e il suo cuore cominci a cantare. Rumon non si dimenticato di me!umon mi ha mandata a chiamare! Rumon si interessa ancora a me! ErA un mattino agli inizi di agosto, quando Merewyn arriv a Tavistock. Fratello Laurence le aveva raccontato che, quando Rumon aveva salvato il tesoro dell'abbazia, un vichingo gli aveva inferto un colpo nella schiena: quella era la causa di tutti i malanni che da allora in poi l'avevano afflitto: le gambe di Rumon erano diventate fredde e insensibili, il battito del cuore era affaticato. Lui, per, non si lamenta mai disse fratello Laurence. E ci conforta con parole gentili e ispirate. Faceva caldo, quando attraversarono il nuovo ponte di pietra sul Tavy, e Merewyn si slacci il mantello.
Aveva scelto la sua veste pi elegante: era d'un verde assai cupo ed era stata tessuta in Francia, in una lana soffice e delicata, come il mantello. Merewyn portava la collana di granate donatale da Wulfric, e quando giunse vicino al convento, si pose in testa il cerchio d'oro dei prncipi. Il guardiano disse loro che fratello Rumon si trovava nel giardino dei monaci. Mentre seguiva fratello Laurence, Merewyn aveva le palme sudate, e le ginocchia che tremavano. Not appena i fiori gialli che s'arrampicavano sui muri, il muschio sotto i piedi quando scavalc un ruscelletto, il sorbo selvatico con miriadi di bacche scarlatte, le ultime rose dell'estate; e sent appena il profumo della lavanda. Contro il muro stava poggiata una specie di portantina. Su di essa riposava un uomo vestito da monaco benedettino. Eccola! annunci sommessamente fratello Laurence, e se ne and. Rumon, che sonnecchiava, si rizz a sedere. Sono lieto di vederti le disse. Perdonami se non mi alzo per salutarti come dovrei. <Oh, Rumon... susurr Merewyn. Era sgomenta e angosciata, davanti a quel volto emaciato, i cui occhi scuri erano circondati da ombre profonde. Perch credevi che volessi vederti, Merewyn? Perch rispose lei lentamente, fra noi c' stato sempre una specie d'amore. Prima io, e poi tu. Qualcosa, per, c' sempre stato. Rumon annu. E vero. Sono contento che tu sia venuta. Dopo quella lettera che ti mandai, non ne ero affatto sicuro. Poi, bruscamente, le domand: Lo sapevi che ho ucciso due vichinghi nella chiesa dell'abbazia di Tavistock? L'avevo sentito, infatti rispose lei con voce fioca. Ero pazzo di furore. Ho scoperto in me una forza che non avevo mai saputo di avere, e il desiderio di uccidere. E stato per salvare il tesoro, ma non solo per quello: in realt io uccidevo Ketil e Sigurd. Ecco perch Dio ha voluto fare di me un invalido. E io mi inchino alla Sua volont. Oh, povero Rumon... mormor lei, posandogli una mano sulla spalla. L'uomo affond la testa nel cappuccio, mentre il respiro gli si faceva rapido e affannoso. Quei due che uccidesti continu Merewyn, meritavano di morire, senza dubbio. Lui lev le braccia e poi le lasci ricadere. Quand'ero ragazzo, in Provenza, feci voto a Ges Cristo Benedetto di non fare mai violenza a nessuno. Ho infranto il voto. Ho raccontato al mio confessore di questa mia criminosa sete di sangue, ma lui ha rifiutato di ascoltarmi. Hanno fatto di me un eroe, volevano persino eleggermi abate. Vorrei che fosse qui Dunstano: lui capirebbe. Io ti capisco dichiar lei con fermezza. Rumon, tu hai sempre cercato quell'isola dei beati chiamata Avalon. Vedo che non l'hai trovata e me ne dolgo. Rumon di nuovo si rizz bruscamente a sedere. A meno che non si trovi qui disse con un pallido sorriso.
In questo piccolo giardino, o dovunque si possa trovare la pace. I suoi occhi scuri la osservarono a lungo, intensamente: Merewyn s'accorse che erano addolorati. Vedo sulla tua fronte il cerchio d'oro dei reali. E necessario... Voglio dire che tutti credono... soprattutto Wulfric... Era atterrita dalla severit del volto di Rumon. Per questo ti ho mandata a chiamare, Merewyn ! Mi sta a cuore la sorte della tua anima. Poich ti amo, ho pregato e pregato, per te. E ora ti chiedo un atto di coraggio. Un coraggio che io non ho mai avuto. Merewyn si sent stringere il cuore. Quale? Confessa il tuo inganno. Tu non sei di sangue reale inglese, figlia mia. Non hai diritto di portare il cerchio d'oro dei prncipi. Non dico queste cose solamente per il bene della tua anima: tu non hai pace, lo si vede dalla piega amara della tua bocca e dagli occhi. Nessuno pu vivere nella menzogna e conoscere la serenit. Che cosa vuoi dire, Rumon? domand lei, irrigidendosi. Voglio dire che dovresti rivelare la tua vera origine al re e alla regina, e poi a Wulfric, tuo marito. Oh... fece Merewyn, con un sussulto. Non posso. Si arrabbierebbero. E poi Wulfric mi ripudierebbe. <Forse. E allora, non potresti rifugiarti all'abhazia di Romsey? Eled non accetterebbe mai una moglie ripudiata, per di pi di origine oscura e senza denaro. Io ti volevo. Io ti ho seguita in capo al mondo. oh, Ges Santo, vero. Merewyn si mise a piangere Rumon si appoggi all'indietro e un gemito di dolore gli sfugg. Merewvn, tu mi sei stata affidata da tua madre tanti anni fa. Io ho mantenuto la promessa che le feci, e ora desidero che tu accolga questa mia preghiera di moribondo. Merewyn vide improvvisamente il giardino illuminarsi tutto d'una luce rosata. I fiori gialli vibrarono sul muro di mattoni, le rose rosa scintillarono, e le bacche di sorbo costellarono i loro alberi verdi di gemme rosse. Anche il volto sereno di Rumon era soffuso di luce. Si sent inondare da una gran pace, si sent leggiera e sicura. Lo faro promlse. MEREWYN trascorse la notte nella foresteria del monastero. Non rivide mai pi Rumon, ma lui la vide. Si era fatto portare in un angolo del coro per la prima Messa, e, guardando nella navata, la scorse lnginocchiata nel suo mantello verde cupo. Una grande commoz1one lo assal. L'aveva gi vista cos ? S, s a Tavistock, quando era in cerca di lei. Allora era stato solo un presentimento: adesso que]la figura inginocchiata era Merewyn, proprio Merevvyn. Il tempo non procedeva in modo uniforme; faceva grandi balzi in avanti, oppure si ripiegava su s stesso. Le fosser, intenerito. Merewyn aveva buttato all'indietro il cappuccio. Non portava pi il cerchio d'oro sul velo bianco. Andr fino in fondo, pens lui.
Poi alz gli occhi verso la colomba d'argento sospesa sul presbiterio, vicino all'altare. Lo Spirito Santo, il Consolatore. Cel-c di piegare le gambe inerti. La paralisi stava salendo lungo la schiena e presto avrebbe inghiottito il dolore che vi si annidava. Rumon baci 11 semplice, nudo crocifisso di legno che aveva sostitUltO quello d'oro, e preg: ... possa Tu giudicarmi degno di essere accolto da Te, quando verr la mia ora, Ti prego, con la Tua immensa misericordia, di aiutare Merewyn nella sua prova. Quando la Messa fu finita, Merewyn corse fuori del convento. Fratello Laurence l'aspettava al cancello. Ti far da guida attraverso Dartmoor le disse. Sta levandosi la nebbia, e fratello Rumon... a questo punto il monaco si lasci sfuggire un singulto soffocato... Fratello Rumon mi ha pregato di riferirti un ultimo messaggio, signora, cio che, se quanto ti ha chiesto troppo duro per te, tu attenda fino a quando non ti sentirai di farlo. Ha detto anche che la tua razza render presto migliore l'Inghilterra... Ha avuto una visione, credo. Non so cosa volesse dire. Si trattava dei cornovagliesi, o dei gallesi? So che tu hai sangue reale. Non vero disse Merewyn. Non ho nemmeno una goccia di sangue reale. MEREWYN e il suo seguito arrivarono nelle vicinanze di Ashley Manor a met pomeriggio. Merewyn esit. Lungo quel sentiero, a destra, c'era la sua casa, Wulfric; otto miglia pi in l, Winchester. Chiedi alla taverna se il re si trova attualmente a Winchester ordin a un servo. Questi entr e torn dicendo che il re era al palazzo. Allora andremo l decise Merewyn. Arrivarono mentre la campana della Cattedrale Nuova sonava a Vespro. Merewyn disse ai famigli: Non so quanto tempo mi tratterr. Se non torno, saprete dai servi del palazzo cosa mi accaduto . Cosa potrebbe mai accaderti, mia signora? domand uno dei servi. Qualsiasi cosa rispose Merewyn. Il guardiaportone la riconobbe e chin il capo, mentre l'enorme porta di ferro si chiudeva alle sue spalle. Dove sono il re e la regina? domand Merewyn. Stanno banchettando nella sala, a quest'ora rispose l'uomo. La signora aveva un'aria strana, pens. Lo aveva guardato con occhi vuoti, come se non lo vedesse. E poi non gli aveva chiesto, com'era sua abitudine, del nipotino malaticcio. Merewyn si affacci sulla grande sala, e sost un attimo sulla soglia. C'era molta gente, l dentro, i cortigiani di Etelredo e molti forestieri, che lei non aveva mai incontrato. Normanni, senza dubbio, portati dalla regina Emma, che ora sedeva accanto al re. Con grande stupore di Merewyn, Wulfric le corse incontro. Come sono felice di vederti tornata sana e salva, mia cara ! esclam. Temevo fossi passata da casa nostra senza trovarmi. Sono contenta che tu sia qui. Cos tutto finir prima.
Merewyn gli pass davanti e si diresse al tavolo di Etelredo, ch'era mezzo ubriaco, ma abbozz un vago cenno di riconoscimento. Lei si inchin alla regina Emma, che l'accolse con uno scintillo dei suoi occhi scuri, e le disse gentilmente: Sono stata via, ma ora che sono di nuovo a Winchester, vuoi tornare da me come dama di corte ? Merewyn aveva gli occhi sbarrati. Dubito che mi vorrai ancora dichiar. Non sono Lady Merewyn ! Non discendo da re Art, anche se un tempo ne ero convinta. Cosa significa questa storia? domand Etelredo, vuotando il suo boccale. Ah! fece la regina. Sei venuta per confessare un inganno ? S rispose Merewyn. Sono la figlia naturale di una donna cornovagliese di basso ceto e di un predone vichingo. Mon Dieu ! esclam la regina, e scoppi a ridere, rivolgendosi ai suoi cortigiani francesi. La signora normanna. L'avevo sempre sospettato ! Etelredo afferr il suo pugnale. Tradimento! grid. Costei danese! Ha complottato alle mie spalle per tutti questi anni! Merewyn indietreggi davanti al pugnale sguainato, ma i suoi occhi fiammeggiarono. Sono stata una tua suddita fedele, mio signore, e prima di te, ho servito tua madre, pur essendo rimasta disgustata dal modo in cui salisti al trono. So che l'assassinio di Edoardo non colpa tua, e che ne hai sofferto! Credo per che tu abbia abbastanza omicidi sulla coscienza senza aggiungervi il mio. Improvvisamente, Etelredo si accasci e scoppi a piangere, mescolando ai singulti da alcoolizzato le sue lagrime di uomo debole, inetto. Wulfric, stordito, si pose a fianco di Merey e si rivolse al re: Perdonala, mio signore. E il tempo. E appena tornata da un lungo viaggio e il caldo deve averla fatta uscire di senno . No, Wulfric ribatt Merewyn. Poi gli porse i suoi gioielli, e il cerchio d'oro dei prncipi. Sto dicendo la verit, e ti restituisco questi gioielli, dei quali non sono degna. Ma tu sei mia moglie balbett Wulfric. E mi sei tanto mancata. Ricordati prosegu Merewyn, sforzandosi di controllare la voce, che, oltre ad aver sangue normanno, di cui sono fiera, sono anche una bastarda. Ero anch'io une baAtarde sentenzi la regina, fincll i miei genitori non si sposarono. Wulfric era sbigottito. Ma Meretyn, noi siamo sposati... Su falsi presupposti ribatt Merewyn in tonn deciso. Puoi annullare il matrimonio. Ma questo che volete entrambi? domand la regina E allora, improvvisamente, Wulfric cominci il pi lungo discorso della sua vita. Non io rispose. Ammetto che tutto questo stato un brutto colpo per me. Ma io le voglio bene, e vedo che anche tu le vuoi bene, mia signora. Se Merewyn disposta a restare con me - e io so di portele offrire una vita serena - dimenticher tutto questo.
E, anche se non ha sangue reale, pu essere sempre la moglie di un barone. Mia moglie. <Oh... tu l'ami... mormor la regina. E questo che voglio? si domand Meretyn. Irov subito la risposta, senza incertezze. S. Si sent ripulita, e piena di gratitudine per Wulfric. L'avrebbe reso felice. E il mio spirito, pens, potr rivolgersi di nuovo a Dio. Meretyn pose una mano in quella di suo marito, 11 quale le pose nuovamente la collana intorno al collo e la baci. La piccola regina li osservava. I suoi occhi scuri brillavano di commozione. Guard il re, che si era addormentato sulla spalla di Ser Aelfric. Un giorno disse, quando non ci saranno pi peIlCO]i, e lul avr dimenticato, ti chieder nuovamente di venirmi a trovale a corte, LadMereuYn. < Che Dio ti benedica, signora rispose Mere\ y n, con un inchino. E benedica il tuo figlioletto. Wulfiic elereyn lasciarono la grande sala mentre i bardi sonavano dolcemente le loro arpe. Udendoli, Meretyn Sent che egli l'approvava, e fu come una benedizione. Amore, amore mio adoralo mormor. C'osa ' fece Wulfi-ic, guardandosi intorno al]a ricel-ca di Ull suo servo. C`he cos'hai detlo, mia cara? <Tulla; ho detto so]o che giungeremo a casa prima di sera, e che tu sei un uomo meraviglioso, Wulfric. I ienimi le briglie, ragazza mia. Questo uno dei mici cavalli e non c' nessuno che se ne curi. S fece lei, sorridendo. S, Wulfric. E plese le ledini. forse, qualcuno vorr conoscere gli avvenimenti storici che seguirono le I`lnghilterra si smembr sotto il governo di Etelredo loSconsigliato, il quale mor nel 1016.on mai stato stabilito se la sua morte fosse doDuta a cause naturali o meno. Gi ancora quando Etelredo era in vita, il conquistatore danese Sweyn era praticamente diventato re d'Inghilterra. Alla sua morte, l'Inghilterra fu governata da suo figlio, Canuto che, tra lo stupore generale, spos Emma, laiccola regina normanna. Canuto era molto piu giovane della moglie, ma la regina gli diede uniglio, Hardeknud. Edoardo il Confessore, il figlio di Etelredo, sal al trono nel 1042, ma non ebbe eredi e la grande dinastia di Cerdic e Alfredo si estinse. La corona pass per breve tempo ad Aroldo, conte di Wessex, sebbene Edoardo l'avesse promessa al duca Guglielmo diormandia. La conquista normanna del 1066 era ormai inevitabile, e il matrimonio di Emma con Etelredo fu una delle sue prime fasi. Anyaeton
I RO.ZI STORICI di Anya Seton, accuratamente documentati, di solito traggono origine dall'interesse dell'autrice per i luoghi anzich per le per,one.el caso di Avalon, per, la Seton, dice: "Penso che il mio interesse sia stato ridcstato dall'assassinio di Edoardo.
Ho abitato per qualche tempo vicino al castello di Corfe, nel Dorsetshire, e spesso andavo a sedermi vicino alla porta dove il giovane re fu assassinato, e cercavo di rappresentarmi la scena del dehtto. Ho segulto a ntroso le tracce di Rumon dall'Inghilterra fino m Provenza: la sua ricerca di Avalon rappresenta il naturale desiderio di ogni uomo di trovare quell'Isola dei Beati, che noi tutti cerchiamo. Per solo quando visitai il 'Luogo delle pietre', alla foce del fiume Merrimack, a orth Salem, nel iew Hampshire, la trama del romanzo mi si deline chiara nella mcnte". Quando Anya Seton si fu convinta di un'antica presenza vichinga sul suolo d'America, Avalon cominci a prendere 1sua forma definitiva. Anche per questo romanzo, come per tutti gli altri che l'hanno preceduto, l'autrice ha compiuto anni di ricerche, facendo persino alcuni viaggi di documentazione. Tell'autunno del 1965, un'inattesa conferma di rapporti vichinghi c011 I America fece molto scalpore: l'universit di Yale rivel l'esistenza di una mappa del XV secolo, basata sul viaggio di Leif Erikson, verso l'anno l000 m cui appariva una grande isola chiamata Vinland, a ovest della Groenlandla . Anya Seton sposata e vive negli Stati Uniti, nel Connecticut. FINE.