7 aprile 2008
PIETRO CITATI
ESCRIVERE un paesaggio o un personaggio, rappresentare una psicologia, suggerire un complesso rapporto causale o temporale, tentare unanalisi, orchestrare una catena di metafore, modulare lintelligenza come una musica, tutto questo, nel sottoinglese di oggi, quasi impossibile. Lo scrittore italiano del 1825 o del 1900 o del
Possiamo tradurre da qualsiasi stile, la nostra lingua agile, flessibile, ondulata, melodica, colorita
1935 combatteva contro una lingua rigida, quasi cadaverica. Oppure, la vera lingua italiana stava nascosta nel suo corpo apparente, e il romanziere e il poeta dovevano riscoprirla e reinventarla, ogni volta che componevano un libro. Cos fecero Manzoni, Leopardi e Gadda. Negli ultimi cinquantanni, litaliano scritto diventato una lingua moderna. Nessuno prova impaccio a raccontare un aneddoto: ci che gli italiani non erano pi capaci di fare. Un dialogo elegante e quotidiano lo scoglio contro cui ha urtato per due secoli la nostra narrativa riesce anche a scrittori di mediocre talento. Possiamo tradurre da qualsiasi stile. La lingua italiana agile, essibile, ondulata, melodica, colorita: ma, appena lo vogliamo, pu diventare
un grandioso strumento intellettuale, con una dignit, unautorit e una solennit che ci ricordano il suo vecchio sangue latino. Come esiste un sotto-inglese, oggi esiste un sottoitaliano. Sono molto diversi. Da un lato, il sotto-italiano appartiene agli avvocati e ai magistrati; e accumula periodi immensi, gon, bolsi e confusi. Frasi di venti righe possono essere tradotte in tre righe. Daltra