Il lonfo Il lonfo non vaterca n gluisce e molto raramente barigatta, ma quando soffia il bego a bisce bisce sdilenca un poco, e gnagio sarchipatta. frusco il lonfo! pieno di lupigna arrafferia malversa e sofolenta! Se cionfi ti sbiduglia e tarrupigna se lugri ti botalla e ti criventa. Eppure il vecchio lonfo ammargelluto che bete e zugghia e fonca nei trombazzi fa lgica busa, fa gisbuto; e quasi quasi, in segno di sberdazzi gli affarfaresti un gniffo. Ma lui zuto talloppa, ti sbernecchia; e tu laccazzi. Ballo Vortgida e festuglia o dulcibana e sdrllera che sdrllero! Sul fizio la musica ci znfrega e ci sdrana con trdige buriagico e rubizio. Lo sai che gli occhi gneschi e turchidiosi son come abissi vlvoli e maligi? Lo sai che nei blugnoli miriosi traccero con lfane deligi? Ah sdrllera che sdrllero, mumurra parole lampigiane ed umbrale, tascolto lucifuso nellazzurra voragine dunalba di bugie. Via Veneto Il Trnfero sammalvola in verbizie incanticando sbrboli giocaci, sbramna con solnnidi e vulpizie tra i tavoli e gli ortdoni fugaci. Pi raro pi sinferbo pi merconio il Plcrate dagli occhi a dragonetti scocolla barcoluto e invereconio allora dei morfegi e dei gorbetti. Intorno convoltigiano le Sguince allcchere di giorcadi pornali nel sole si smarmellano budrince al neon saffastigiano vetrali. Dialogo celeste - E tu quando vivesti? Io vissi allera degli Andali ludiati e perfidiosi:
gli artdoni liriavano in finiera
metrcopi e sindrfani rodiosi... - Io invece vissi ai tempi laccheroni degli zzeri bagiosi e guazzacagni; sandava lornogorno a brencoloni tra llleri, gaglioppe e trucidagni; dinverno si zurcavano le precchie cazzando lorigucci e naderlini, a maggio si correvan le frullecchie sfoncando con urlacci i mogherini. Il giorno ad urlapicchio Ci son dei giorni smgi e lombidiosi col cielo dago e un fnzero gongruto ci son meriggi gnlidi e budriosi che plgidan sul mondo infragelluto, ma oggi un giorno a zmpagi e zirlecchi un giorno tutto gnacchi e timparlini, le nuvole buzzillano, i bernecchi ludrchiano coi frnagi tra i pini; un giorno per le vnvere, un festicchio un giorno carmidioso e prodigiero, il giorno a cantilegi, ad urlapicchio in cui mhai detto tamo per davvero. Circuito dellanima Viaggiammo per millenni tra gli splagi gi gi nei criptoporni stranidiosi, lontano fosforivano gli Arcagi o i Mongi teloprnici e quidiosi. Aiuto, orrore! I gstrci, gli smbri, saggrcciano sugli nfani druniti, o calano bustrnici gli affbri coi frnici viturpi ed allupiti... Fuggiamo, via! ammrfido lencatro sbaveggia una sughfida melissi, ovunque drogo accncrena lo sfatro. Eppure ahi meraviglia tra gli spissi gramosi e blastifmi, sul bovatro svettiscono zirgendo gli acrolissi. Fiore secco in libro vecchio Ricordi quando usavano le boppie calate sui pitnferi supigni, e lgoli girucchi a panfe doppie ornavano gli splagi e i pitirigni? Oh zie, oh dolci zie in bardocheta voltatevi col glostro ricamato, scendete per le scale a beta beta dai mberi del tempo agglutinato! Chiss laggi se ancora la sbidiera gramugna lentamente a cantalaghi nellufe coccia coccia della sera?
Or pi non usa uscire sugli sbaghi
guardando avanti a s con aria altera, tra i lgheri, gli arcostoli, gli snaghi. Le pietre rare Ahi quanto bello il Drspide gidioso coi drighi e gli sgamucci agariscenti! Ed amo lo Sbifernio e il crapidioso Agglrice coi fnfoli raggenti. Hai visto forse un Drufo abbestonato? O i Mgidi far luce in festala? Hai visto uno Squiridio, un bifercato Cotrbalo che incanta e tantala? Per te io voglio un Gfide bugizio agghindorato in Plnice bardiero, sar cogli occhi tuoi un lucipizio; malluscherai dal fondo del mistero. Solstizio destate Giracchia vorticando un caligello e sfrggican le fonfe in gnegnoloni stragizza firigntico un morfello tra i gugli, i melisappi, i tarpagnoni. Spiffate o bellindane i tornichetti, spiffate ninfaroli le fernacchie! Chi spiffa si rispffera in budretti chi ciucca si rinccchera in gerlacchie. Gettiamo i bustifagni alla malventa? E i lnferi nel fuoco piripigno? Straquasci lorgicaglie a luna sbrenta e trnagi lupastro il frizzivigno! E gnacche alla formica Io tamo o pia cicala e un trillargento ci spffera nel cuor la tua canzona. Canta cicala frnfera nel vento: E gnacche alla formica ammucchiarona! Che vuole la formica con quellumbe da mghera burbiosa? vero, arza per tutto il giorno, e trmiga e cucumbe col capo chino in mogna micrarga. Verr linverno, s, verr il mordese verranno tante gosce aggramerine, ma intanto il sole schicchera giglese e sgnllida tra crndale velvine. Canta cicala, cntera in manfrore, il mezzogiorno zmpiga e leona. Canta cicala in zlleri damore: E gnacche alla formica ammucchiarona. Gli Arconti dellUrazio Giochiamo - fanno i putti - a Brancighello?
Tu gnompi un brecco, sfanfi un lugherino,
io smgo un tafferuccio, un finfardello, chi vince si tascheggia il marmellino. Giochiamo a Fantisberga, a Cassacoppe?, griderchiano gli omacci in vinarga: su bghera le trappe, punto e gnoppe, se vinco mi straquascio in brogiula. Giochiamo allUomo! mormano mistigi gli Arconti marmidiosi dellUrazio: chi vince lo balccoli in festigi, chi perde lo fracsseri in bistrazio. Il vecchio Troncia Oh chi mi d un cremgido luppiero coi morpi ed i mitralli? A sbrentifroncia io voglio bere! E versami quel nero gagliardo perlinetto; il vecchio Troncia... Dov quel vecchio cighero chai canti sventrava le dindllere dindracca, e in nnfoli con trgani gignanti danzava le fogliucche alla morlacca? Ah Troncia pi non bevi adesso, e frogni ridellano i pagliai dondifruscianti, spumeggiano i ludrfani fofogni e bbica la luna a stillidianti. Ohi mesci unaltra gronga, Strabologni, cantiamo a cincifrencia lilleranti. Che fanno? Cancella il mondo, o Sdrnfano! Ti dico cancella questingubbio ammorboluto; inutile timpare a cianciafico gli sbrgi dun blafnfero fognuto. Che fanno i morzacacchi, i gloriconi? Strabiosciano in moffucci, in godicaglie. Che fanno i migarelli? A strabuconi gratterchiano le zocchie e le morgaglie. Ahi Sdrnfano vantardo e carpiniero strabasta con gli sbrilli e con le ciance. tempo, metatempo, stratempiero: cancella il mondo, Sdrnfano, stracance! Chiesa Poriammo fernilegi e basilioni col cuore in fiamme e gli occhi al cielo ircale. Invano carpigemmo! I mormogoni ludiavano perfuschi in sinfodiale. Sperammo forse troppo? Un lucifragio gognammo lgi in mistiche raggere;
sursimmo allepidrtico naufragio
perduti tra le plradi sidiere... Fu tutto un fribbio, un bghero, un lappime di fnfole e nonnecchie aggretucciate? Ahi un trmide, un balgero, uno sbrime vagemmo con le mani attramigate! Invece nulla: il cratto, i balsamieri morgavano liprcade marmale. Il mugno zonfo: il fetro, i catombieri agnttano sul drome imporfidale. Prato Mhan detto: Dio vecchio, ingramignuto, la barba gli sbirngola sul groge, smogonfia brancolardo a lichenuto rumando cianciafraglie a cacaloge. vecchio Dio, un lonco panfidume di sbfferi e muscecchi in barigaggio, flgido, croniere, un marmellume di gbani che gmidan morcaggio. Chi vuoi che prigni pi quel monumone gavato, modruscente e laschidioso? Fu tutto, a ripensarci, una drusione un fghero fantghero mebbioso... Cos mhan detto in gnstica logia. Poi, frescaprile, vidi prati in fiore, gli aderni vidi i cragni, la zula arrschera nel frgido niscore. Bottiglie Non siamo tutti simili a bottiglie ripiene di ricordi e cronicaglie? Bistrccoli, fruschelli, filaccetti ricolmano le pance trasparine, fanfggini, birllidi, nulletti sasserpano in ghirlande cilestrine... Se scuoti la bottiglia sgrengoluta risorgono megoni e gastrifmi, rispuntano tra mmmola grognuta nascosti vercigogni e schifilemi. Talvolta vedi invece lumigenti mirigoli, trigridi, fernuschi, e piangi su gavati struggimenti finiti coi patassi fra i rifiuschi. Non tornano a rivivere le facce damici e damorilli luscherosi? Rispldono le voci, le morcacce dincontri cuspidiali e trucidiosi! Poi un giorno la bottiglia si tracassa, il vetro si sbirngola nel sole in croccherucci verdi, in patafrassa, tra lerbe cucche e cionche di paglile. Ahi dove sono allora i gaviretti,
i nobili tracordi, i rimembrili.
i cccheri, gli smrmidi, i frulletti, i mrfani, gli sghfani gentili? Sdrafnico mistero di bottiglia bottiglia di sdrafnico mistero.