logia Crimini Italiani (Einaudi, 2008, a cura sua, a va sans dire) riesco a fare due parole col vero maestro del- la letteratura criminale. Tra il serio e il faceto, tra nomignoli e toni rilassati, si parla di New Italian Epic, alta monta- gna e persino di dieta. Domande a rafca, risposte taglienti. Continua a pagina 11 LuLtimo indizio Intervista allautore Piernicola Silvis a pagina 7 CRonACHE uRBAnE di un FuoRiLEGGE Il romanzo di Christopher Gofard a pagina 10 LA SBoRniA Un racconto di Jurij Drunikov a pagina 15 EVEnti Bo-noir, la terza stagione 6 luglio - 3 agosto a pagina 13 PEtRoS mARKARiS Mi sento cittadino del mondo a pagina 3 FRAnCESCo ABAtE Vi racconto il lato oscuro della Sardegna a pagina 4 SAndRonE dAziERi La trib Coloradonoir a pagina 4 GABRiELE moRoni I miei gialli italiani irrisolti
a pagina 6 Seconda puntata per lantologia kult del giallo italiano I crimini italiani dei big del noir interviste Rivista bimestrale dedicata alla letteratura gialla e noir. Edizione gratuita. Numero due, luglio 2008 m assimo Picozzi complici anche numerose, sempre eleganti, ap- parizioni televisive in cui si distingue per seriet e professionalit, ben noto a tut- ti gli appassionati del giallo (quello vero, quello true crime) per essere uno psichia- tra forense, tra i massimi esperti in Italia (e non solo) in criminologia. Parallelamente allide- azione e alla conduzio- ne della trasmissione di Rai2 La Linea dOm- bra, che approfondisce le fgure di alcuni tra i pi noti serial killer, ecco arrivare in libre- ria Quelloscuro bisogno di uccidere, in cui lautore descrive in modo lucido, ma mai freddo e distaccato, nove recenti casi di cronaca nera che lo hanno visto coinvolto direttamente come consulente: dallomi- cidio satanico di Chiavenna a Michele Profeta (il Killer delle carte da gioco, con cui lo stesso Picozzi ebbe un inquietante scambio di sms pochi giorni prima della sua cattura), da Angelo Izzo alle Bestie di Satana. Picozzi, nonostante questi casi potrebbero facilmente suggerirlo, evita di cadere nel facile e volgare meccanismo dellesibizione mediatica dell(iper)corpo del reato, del macabro dettaglio fne a se stes- so, per mostrarci invece come spesso lomicida sia la prima vittima del- la propria follia. Non facile mantenere vivo linteresse di un let- tore gi a conoscenza della trama e del fnale della storia data la notoriet dei casi, successo scritti a quattro mani con Carlo Lucarelli, qui autore di unelegante prefazione. Continua a pagina 5 Faccia a faccia con il criminologo massimo Picozzi Quelloscuro bisogno di uccidere Giancarlo De Cataldo Intervista a pagina 14 Massimo Picozzi Lanima nera di Alan D. Altieri Il delitto sempre la conseguenza di una storia milanoNERA 2 Luglio 2008 EditoRiALE - milanonera: web, carta stampata e ora anche eventi culturali Una lunga estate noir i l tempo volato. Sembra ieri che pre- sentavamo al Salone di Torino lesor- dio cartaceo di milanonera Web Press e ora eccoci nuovamente in libreria (gratis, of course) con un nuovo numero ricco di recensioni e interviste. Negli ultimi tempi milanonera cresciuta moltissi- mo. Il sito web registra un incremento costante di accessi ed anche i redattori della rivista aumentano a dimostrazio- ne della grande passione che circonda il mondo giallo e noir. milanonera, poi, sta diventanto an- che altro: un brand, una sorta di bol- lino di qualit per lorganizzazione di eventi come, ad esempio, il recen- te e fortuantissimo milano in Bion- da che si tenuto il 21 giugno scorso con un grande successo di pubblico. Gli eventi targati milanonera a luglio saranno due, entrambi nella Bassa: il 6 luglio a Salsomaggiore e il 12 a No- vellara (RE). Stiamo anche preparando una sorpresa per settembre di cui ancora non posso anticiparvi nulla. Tenete doc- chio il sito. Cosa aggiungere? In queste pagine tro- vate un sacco di proposte di buone lettu- re per lestate (con un occhio di riguardo ai piccoli editori) e interviste ad alcuni mostri sacri del genere come Giancarlo De Cataldo, Alan D. Altieri, Sandrone Dazieri, Petros Markaris e altri. Mettetevi comodi sotto lombrellone e leggete con calma la rivista. Poi, andate alla libreria pi vicina a procurarvi i libri che avete scelto. Dopo tutto, siamo qui per dare buoni consigli di lettura, no? Paolo Roversi EDITORIALE S crivendo questo libro non pu non ave- re pensato al cinema... infatti so che c gi una sceneggiatura pronta. Ce ne vuole parlare? Lo sceneggiatore Lee Goldberg, un veterano di Hollywood che ha lavorato in molti spetta- coli televisivi, compreso il famoso Detective Monk. Io lo conosco di persona e so che ha una gran passione per le belle storie. Mi piacerebbe raccontarvi del regista che vo- gliono per il flm, ma siccome non stato fr- mato ancora niente, non voglio contribuire a spargere voci non confermate. La sceneggia- tura cambia qualcosa rispetto al libro, ma il risultato maledettamente buono! Spero che il flm riesca bene e magari che attiri un po dinteresse anche sugli altri romanzi. Gli echi di tarantino sono forti nel suo libro. Concorda? Conosce i B-movies poliziotteschi italiani cui Quentin si ispira? C un flm di Kubrick, Te Killing (Rapina a mano armata, 1956), che so ha ispirato Tarantino, e mi piaciuto molto. Non sapevo dei flm italiani, ma adesso voglio assolutamente vederli. Per piacere fatemi sapere quali sono e li vado subito a noleggiare. Io sono un grande fan di Tarantino, ma lui solo uno dei tanti che mi han- no infuenzato. Mi piacerebbe poterlo incontrare e magari discutere di la- voro davanti a un bicchiere di birra. Tutto quello che fa stupendo, e io adoro in particolare i flm Kill Bill. Mi ricordo quando cercavo di tro- vare un agente, dopo aver scritto La gabbia delle scimmie, e uno mi ha rispo- sto dicendo che il romanzo assomigliava troppo a quello che fa Tarantino. Io ho pensato, ma come diavolo si fa ad assomigliare troppo a Tarantino? come dire che sei troppo bravo... il suo romanzo ambientato in Florida. Finalmente noi Eurorei non lassoce- remo pi soltanto a CSi miami... Quanto si presta per un noir spietato quello stato assolato? Ho studiato allUniversit della Florida, a Orlando, e cos ho ambientato l il ro- manzo semplicemente perch conoscevo il posto. Inoltre tanti, troppi romanzi si svolgono nella pi seducente Florida del Sud (Miami, le isole Keys, ecc.), ma non avevo mai sentito che ce ne fosse uno ambientato a Orlando che proprio nel centro dello stato. Mi sembrata unottima idea. Chi sono i suoi modelli letterari? Raymond Chandler, Kurt Vonnegut, William Faulkner, Mike Resnick, Jim Tompson, il mio amico Scott Phillips, Christopher Moore, Elmore Leonard e Hemingway. Lei ha insegnato per anni scrittura creativa. onestamente: per diventare scrit- tori servono davvero questi corsi? Molto spesso gli scrittori veri hanno bisogno di un veterano per afnare il loro talento. Anche Tiger Woods ha un allenatore per mettere a punto i suoi leggendari cambi di swing. C qualcuno che non diventer mai uno scrittore, qualcuno che non avr mai bisogno di un consiglio, ma resta ancora un sacco di gente tra i due estremi... MilanoNera web press Testata registrata presso il Tribunale di Milano N. di registrazione 253 del 17 Aprile 2008 DIRETTORE RESPONSABILE Paolo Roversi REDAZIONE via Medeghino, 31 - Milano tel.02 00616886 EDITORE Kowalski - www.kowalski.it SITO WEB www.milanonera.com MAIL milanonera@gmail.com PUBBLICIT us@kowalskieditore.it Trovi MILANONERA web press nelle migliori librerie. Se sei una LIBRERIA puoi richiede- re di diventare distributore contattando: us@kowalskieditore.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Alessandra Anzivino, Daniela Basilico, Antonella Beccaria, Daniele Biacchessi, Annarita Briganti, Donatella Capizzi, Claudia Caramaschi, Alfre- do Colitto, Francesca Colletti, Silvia Cravotta, Gabriele Dadati, Patrizia Debicke, Stefano Di Marino, Stefano Favaro, Andrea Ferrari, Fabio Fracas, Andrea Galla, Paolo Grugni, Lucia Tilde Ingrosso, Giuseppina La Ciura, Federica Marchetti, Adele Marini, Emanuele Mozzanica, Gianluigi Negri, Luca Ottolenghi, Antonio Pa- gliaro, Seba Pezzani, Rafaella Piccinni, Massi- mo Rainer, Paolo Roversi, Ambretta Sampietro, Simone Sarasso, Davide Schito, Fabio Spaterna, Giovanni Zucca. Incontro con Victor Gischler autore de La gabbia delle scimmie Jean-Cristophe Grang iL GiuRAmEnto Garzanti, p. 682, 18,60 L uc Soubeyras, poliziotto della giudiziaria, tenta il suicidio gettandosi, zavorrato, in un fume. Viene salvato per puro miracolo, ma rimane in stato comatoso. Mathieu Durey, comandante della criminale e amico fraterno di Soubeyras, intraprende unindagine non ufciale in meri- to al gesto del collega. Non c solo la professione ad accomunare i due: hanno condiviso gli anni della giovent, coltivando la vocazione religiosa negli studi ecclesiastici che li avrebbero dovuti condurre a prendere i voti. In seguito, per, delle crisi di coscienza parallele li hanno portati a com- piere scelte diverse, da paladini della Fede ad alferi della Giustizia; il tutto, per, mantenen- do fermi i loro principi giovanili. proprio alla luce di queste convinzioni che il gesto di Luc appare incomprensibile allamico ed da qui che Mathieu intraprende un viaggio negli inferi che lo porter ad attraversare lani- ma nera dellEuropa, tra esoterismo, satanismo e Vera Fede. Dire di pi sarebbe peccato, perch la trama va assaporata a piccole dosi, seguendo, passo passo, il ritmo soprafno dettato dallautore. Grang lesponente di punta del thriller nero francese e ne ricordiamo dei capolavori assoluti del genere, quali I fumi di porpora e Limpero dei lupi. Con Il giuramento, lo scrittore e sceneg- giatore transalpino non delude le attese del suo pubblico. C tutto il meglio della sua produzione: lazio- ne, la descrizione dettagliata delle ambienta- zioni e delle tecniche investigative, la giusta dose di violenza e di suspense. Il tutto con quel tocco di mistero che solo i fuoriclasse sanno imprimere. Massimo Rainer r e c e n s i o n e Victor Gischler LA GABBiA dELLE SCimmiE meridiano zero, p. 255, 15,00 milanoNERA 3 Luglio 2008 INTERVISTE P etros Markaris oltre che scrittore autore teatrale e sceneggiatore cinematografco. Ha vinto la Palma dOro a Cannes nel 1998 con Leter- nit e un giorno, di Teo Anghelopulos. Parla correntemente greco, turco, tedesco, francese e inglese. In giugno uscita una raccolta di racconti noir, I labirinti di Atene, per Bompiani. Storie di emigranti arrivati ad Atene per lavorare nei cantieri per le Olimpiadi del 2004. Non vengono rappresentati come vittime, ma come persone che vo- gliono vivere una vita normale. Il commissario Charitos presente nel primo racconto, pi lungo degli altri, e nellultimo. Il libro era uscito in Grecia nel 2005, in seguito in Ger- mania con il titolo Balkan Blues e in Spagna lo scorso anno. Finora sono stati tradotti in italiano Ultime della notte, Difesa a zona, Si suicidato il Che e La lunga estate calda del commissario Charitos, tutti pubblicati da Bompiani. Lei diventato famoso per aver creato il personag- gio di Kostas Charitos, della moglie Adriana e della fglia Caterina. A chi si ispirato? Kostas Charitos si presentato a me tra il 1991 e il 1993 in un periodo in cui avevo scritto la sceneggiatura per una serie poliziesca tv, Anatomia per un delitto. In tre anni avevo scritto le sceneggiature di 65 puntate e non ne potevo pi. Volevo smettere e la produzione mi aveva guardato come un pazzo. Ho continuato ancora per qualche puntata e, mentre scrivevo queste ultime sceneggiature, si era presenta- ta davanti a me una normale famiglia ateniese piccolo borghese composta da tre persone, padre, madre e f- glio. La prima reazione stata dovete sparire, perch la letteratura, la tve il teatro sono gi pieni di piccolo borghesi, e io me ne sono gi occupato abbastanza nella serie tv. Ma il marito era cocciuto e non se ne andava. Dopo un mese ho pensato deve essere un dentista o un poliziotto. Come autore, non avrei potuto scrivere molto su un dentista, cos ho deciso che doveva essere un poliziotto, ho trovato il nome a lui e alla moglie e ho deciso che il fglio doveva essere una fglia, Caterina. La moglie assomiglia tanto a mia madre, se n accorta mia sorella, anche lei cucinava i pomodori al forno e ci tormentava quando eravamo piccoli come fa Adriana con il marito. Caterina assomiglia molto a mia fglia Josephine. Kostas Charitos non mi assomiglia, di mio ha le barzel- lette che racconta e il fatto che legge i dizionari perch io sono anche traduttore e amo i dizionari. Kostas lo aveva ricevuto in dono dalla sua madrina. Come diventato scrittore, dopo aver studiato eco- nomia? Nella vita non si sa mai se si diventa scrittori o no. Quando studiavo economia gli unici scrittori profes- sionisti erano gli inglesi. difcile vivere di scrittura in Grecia? Non molto comune ma io ci riesco. Lavoro anche come scenografo. Traduco dal tedesco in greco, nel 2003 ho fnito di tra- durre il Faust di Goethe in greco; ho impiegato 5 anni a tradurlo, dal 1998 al 2003. Da allora non ho tradotto altro. Che metodo usa per scrivere? Non seguo un piano preciso, ho una trama in testa e comin- cio a scrivere sulla base di questa trama. Scrivo un capitolo die- tro laltro. Tutte le mattine prima di iniziare a scrivere bevo un caf con Chari- tos e gli chiedo perch vuoi anda- re proprio in quel posto l, perch vuoi interrogare proprio quella persona?. Quando ho scritto Difesa a zona ho scoperto chi era lomicida a due terzi del romanzo, non volevo che an- dasse a fnire cos. Ma dato che le ricerche le faceva Charitos non potevo farci niente. Che tipo di lettore Petros markaris? Legge libri di autori italiani? Leggo molto, ne sono molto orgoglioso perch anche se sono scrittore leggo da due a quattro ore al giorno. Detesto la tv. Tra gli autori italiani leggo Massimo Carlotto, Andrea Camilleri, Leonardo Sciascia. Leggo anche autori spa- gnoli e tedeschi. Quali sono gli autori italiani pi popolari in Grecia? Andrea Camilleri il pi popolare, famoso anche Massimo Carlotto, sono stati pubblicati due suoi libri e sta uscendo il terzo. Come considerata la letteratura gialla in Grecia? Per decenni la letteratura gialla in Grecia stata com- pletamente trascurata. Gli autori di rispetto non avrebbero mai scritto un ro- manzo giallo. Nemmeno gli autori di sinistra si sono mai misurati con il giallo. Dopo che stato pubblicato il mio primo romanzo, in Grecia molti si sono chiesti come mai uno che aveva tradotto Brecht scrivesse un giallo. Non sapevano che a Brecht piacevano molto i gialli. Solo dopo la fera del libro di Francoforte del 2001, in cui la Grecia era stata Paese ospite, i greci, vedendo le mie foto e i miei libri allo stand, hanno pensato che se avevo avuto successo allestero dovevano leggere i miei libri. Come ha vissuto gli anni 70 e la dittatura dei Co- lonnelli? Quando ci fu il colpo di Stato ero tornato in Grecia da due anni. Se lo avessi saputo non sarei tornato. Ho visto la gente infelice e come scrittore ho senti- to il dovere di rimanere per cercare di fare qualcosa per aiutare. Non ho fatto politica, ho iniziato a tradurre in greco Bertold Brecht. A quel tempo era molto rischioso, tuttavia i Colonnelli non furono molto severi con me come lo furono con la musica, il cinema e il teatro. Stranamente non si accanirono con la poesia e la let- teratura. Quale considera la sua patria? Costantinopoli la mia citt natale, l sono nato e vis- suto fno al 1960. Facevo parte della minoranza etnica greca. La mia formazione culturale avvenuta in Austria, cul- turalmente mi considero di impronta tedesca. Vivo ad Atene dal 1972, quando ho deciso di voler scrivere in greco, la lingua di mia madre. Amo questa citt, ma quando parlo con gli amici uso lespressione voi greci perch mi sento straniero per alcuni aspetti. Sono cittadino greco, uno scrittore greco ma la mia mentalit non greca. La Grecia la mia patria linguistica, per il resto mi sento cittadino del mondo. Ambretta Sampietro incontro con Petros markaris creatore del commissario Charitos Mi sento cittadino del mondo I suoi romanzi sono tradotti in sedici lingue Kostas Charitos non mi assomiglia, di mio ha le barzellette che racconta e il fatto che legge i dizionari Amor Dekhis i LuPi dELLA nottE Lancora del mediterraneo p. 203, 14,00 S alah Algerino. Un tragico evento, il brutale assas- sinio della moglie, lo costringe ad abbandonare il paese natale, fagellato da una guerra di potere interna: lombra del fondamentalismo minaccia la libert di ogni cittadino che si oppone. Nella speranza di rifarsi una vita si trasferisce in Italia. A Firenze gli viene oferta la possibilit di riscattarsi. Entra infatti a far parte di una squadra speciale mul- tietnica che combatte il terrorismo. Il passato per ri- torna nel suo presente. Unindagine riguardante una serie di delitti, avvenuti nel quartiere islamico della ca- poluogo toscano, lo riportano nuovamente nel suo Pa- ese. E in Algeria scoprir una verit alquanto scomoda, che lascer un segno indelebile nella sua vita. Un libro che riesce a farci rifettere sulle problematiche legate allimmigrazione, un tema scottante e attuale anche in Italia. Una ricerca stilistica e linguistica degne di nota, che avvicinano il lettore a due mondi lonta- ni eppure ormai cos vicini, quasi a voler immaginare unintegrazione per lo meno sulla carta. Emanuele Mozzanica r e c e n s i o n e Petros Markaris milanoNERA 4 Luglio 2008 INTERVISTE S e state per partire per la Sardegna inflate nel vo- stro bagaglio Cos si dice di Francesco Abate. Non vi aspettate una paziente e ordinata raccolta dei luoghi in o out, avrete invece un ritratto veritiero e tragicomico delle coste pi amate da- gli italiani, unindagine appassionante sulla frenetica evoluzione del malafare nellIsola. Abate non nuovo al romanzo dinchie- sta, gi Il Cattivo cronista aveva traccia- to la via con una grafante esposizione dei tic e delle manie sarde. In Cos si dice, per, si calano gli assi e una robusta struttura veritiera fa da sfondo ad una scanzonata e coraggiosa rinascita del protagonista: Rudy Sapo- rito, giornalista di nera.
nel tuo libro Cos si dice la redazione del quotidia- no al quale appartiene il protagonista una specie di girone dellinferno, il mestiere di cronista pe- santemente messo in discussione, un richiamo ad una crisi dei media? S. Nel giornale dove lavora Rudy Saporito accade il peggio che possa verifcarsi nella redazione di un gior- nale ma in generale di una testata dinformazione. Tutto asservito al sistema, le verit che vengono sco- dellate sono funzionali agli impianti di potere, agli interessi delle lobby o bene che vada ai capricci dei singoli giornalisti. Dai grandi favori alle piccole mar- chette. Un giornale, quello di Rudy, dove si confeziona un prodotto utile al (pre)potente di turno ma mai al letto- re. Dove la verit sempre e solo funzionale ai gruppi dominanti. Per Cos si dice anche lo specchio non solo del gior- nalismo venduto ma anche di quello cialtrone. Quello votato al pettegolezzo, alla notizia futile, gonfata, tra- visata o neppure verifcata. unaccusa, non livorosa, semmai carica di humour, a chi ha venduto e svenduto questa fantastica professio- ne che per fortuna trova ancora molti esempi di onest, professionalit e rigore. Anche se il modello in ascesa, che fa da cattivo esempio, laltro. Quali sono i principi cardine di una buona indagine giorna- listica? La fondatezza e quindi la veridici- t delle fonti, un ampio spettro di analisi e quindi la pluralit delle opinioni e delle visioni. Per questo bisogna mettersi in bal- lo, scavare, sudare, non stare certo seduti in una scrivania di redazione attendendo la veli- na di un ufcio stampa o ci che ti serve gi precotto, il solito portavoce di turno che sar sempre pronto a venderti una verit di parte, magari non disonesta ma comunque di parte. Lindagine giornalistica come un puzzle, per renderla completa devi avere tutte le tessere del mosaico. Sardegna e malafare: i tuoi personaggi sono lega- tissimi alla loro terra, ma ne scorgono anche il mar- ciume nascosto, Rudy Saporito abbandonerebbe la Sardegna? Rudy Saporito non abbandonerebbe mai la Sardegna perch lo stagno dove sguazza meglio ed pesce grande fra piccoli pesci. Fare il salto, lasciare il rassicurante stagno isolano, si- gnifcherebbe confrontarsi in mare aperto con nuovi predatori ben pi grossi e quindi ben pi pericolosi. Rudy conosce la geografa dei suoi luoghi, chi la popola, le leggi che la regolano, quindi si sente al sicuro. Abate e il futuro: continuerai a denunciare storie scomode o rincorri nuovi spunti di rifessione e ispirazione? S sempre, le storie scomode mi afascinano e mi fan- no prudere le mani. Ma per renderle pi fresche, e se vogliamo appetibili, bisogna cercare costantemente nuova ispirazione. Vorrei, come ho fatto sino ad ora, seguire due piste. Una di matrice pi investigativa ben avviata grazie al lavoro in tandem con il mio maestro, Massimo Carlotto, e per ora approdata nella creazione del romanzo Mi fdo di te, ma soprattutto del suo pro- tagonista, Gigi Vianello. Con Massimo siamo gi al lavoro per il ritorno di Vianello. Unaltra invece legata a quella produzione che per ora mi ha fatto scrivere libri come I ragazzi di citt e Ulti- ma di campionato dove sulla graticola fnita la nostra societ. Alessandra Anzivino milanonera incontra Francesco Abate, autore di Cos si dice, recentemente pubblicato da Einaudi Vi racconto il lato oscuro della Sardegna i l progetto trib di Colorado noir parte da un capitolo scritto da te. di cosa parla? Il mio capitolo mostrava una donna, presumibilmen- te rapita o comunque costretta in una stanza chiusa, che cercava di capire che cosa stesse succedendo in- torno a s. Descriveva i suoi carcerieri attraverso i suoni e gli odori, perch era bendata. Poteva essere chiunque, dicevo, ma chi venuto dopo di me ha deciso che fosse la sorella di una poli- ziotta, rapita per vendetta, mentre la poliziotta cerca di salvarla. Che cos un romanzo a millemani, perch lavete defnito cos? La defnizione di Maurizio Totti, ma piaciuta a tutti. un po lestensione del concetto di libro scritto a quattro mani, perch vorremmo fossero moltissimi a partecipare. Quanto importante lo scouting di nuovi talenti per la letteratura gialla e noir contemporanea? Lo scouting fondamentale in tutta leditoria, non solo per il giallo e il noir. Molti esordienti sono bravi, ma mancano di quel qualcosa che li diferenzi da chi venuto prima di loro. E trovare quel qualcosa in pi il compito di chi lavora in una casa editrice come editor o scout. Lo scopo fnale immagino sia la pubblicazione del romanzo: in che collana visto che a quanto ne so la Coloradonoir stata chiusa. Perch? La Colorado Noir viva e lotta insieme a noi. Semplicemente, dopo due anni di collaborazione con la casa editrice Mondadori il rapporto si inter- rotto e adesso viaggia sulle proprie gambe. Info su: www.coloradonoir.it La trib di Sandrone Dazieri Cos si dice anche lo specchio non solo del giornalismo venduto ma anche di quello cialtrone. Philippe Doumenc Lo StRAno CASo di EmmA BoVARY Castelvecchi, p. 224 , 16,50 F orse lunica vera libert quella permessa agli scrittori che possono persino rimaneggiare le tra- me e i personaggi altrui, talvolta anche saccheggiando gli inarrivabili classici. La creativit non ha confni e se, invece di una storia originale, viene voglia di rac- contare un epilogo diverso per un romanzo celebre oppure di proseguire la vicenda di un romanzo com- piuto, nessuno pu impedirlo. La storia che imbastisce Philippe Doumenc inizia quando quella di Flaubert si conclude: nel marzo del 1846 Emma Bovary, innamorata delle passioni, adul- tera, consumata dalle sue illusioni, si d la morte con larsenico. Poi tutto prende unaltra piega e lo stile faubertiano si intreccia con il ritmo del giallo: moren- te, la stessa Emma rivela che ad avvelenarla stato un misterioso assassino. Cos da Rouen giungono il commissario Delvoye e il suo assistente Remi che hanno il compito di indagare sulla sconvolgente rivelazione. Tutti sospettano di tutti e, tra imprevisti e colpi di scena, la vicenda si conclude in modo inaspettato. Il romanzo, ben congegnato, d una versione comple- tamente rovesciata di quelle scritta da Flaubert e non ne scalfsce il mito. Cameo dellautore al funerale di Emma. Federica Marchetti r e c e n s i o n e Sandrone Dazieri Francesco Abate milanoNERA 5 Luglio 2008 INTERVISTE m assimo Picozzi complici anche numerose, sempre eleganti, ap- parizioni televisive in cui si distingue per seriet e professionalit, ben noto a tutti gli appassionati del giallo (quello vero, quello true crime) per essere uno psichiatra forense, tra i massimi esperti in Italia (e non solo) in criminologia. Parallelamente allideazione e alla con- duzione della trasmissione di Rai2 La Linea dOmbra, che approfondisce le fgure di alcuni tra i pi noti serial killer, ecco arrivare in libreria Quelloscuro bisogno di uccidere, in cui lautore descrive in modo lu- cido, ma mai freddo e distaccato, nove recenti casi di cronaca nera che lo hanno visto coinvol- to direttamente come consulente: dallomici- dio satanico di Chia- venna a Michele Profe- ta (il Killer delle carte da gioco, con cui lo stesso Picozzi ebbe un inquietante scambio di sms pochi giorni prima della sua cattura), da Angelo Izzo alle Bestie di Satana. Picozzi, nonostante questi casi potrebbe- ro facilmente suggerirlo, evita di cadere nel facile e volgare meccanismo dellesi- bizione mediatica dell(iper)corpo del reato, del macabro dettaglio fne a se stesso, per mostrarci invece come spesso lomicida sia la prima vittima della pro- pria follia. Non facile mantenere vivo linteresse di un lettore gi a conoscenza della tra- ma e del fnale della storia data la no- toriet dei casi, eppure Picozzi ci riesce benissimo, con uno stile essenziale, di- retto, in sintonia con i precedenti lavori di successo scritti a quattro mani con Carlo Lucarelli, qui autore di unelegan- te prefazione. Professore, possibile comprendere il bisogno di uccidere? Da sempre i criminologi si sono inter- rogati sullesistenza del crimine assolu- to, quello sanzionato in ogni epoca e cultura. Si potrebbe pensare allomicidio, se non fosse che in alcune situazioni, come la guerra, non solo tollerato, ma addirit- tura premiato. In ogni caso lomicidio rimane il pi gra- ve tra i crimini, qualcosa di intollerabile, in quanto va a colpire il bene assoluto, la vita stessa. Per questo ci impossibile non cercare una motivazione. E un movente, un bisogno c sempre, che il guadagno sia materiale o psicolo- gico. Per chi si occupa di menti crimina- li non esiste il raptus. Il delitto sempre la conseguenza di una storia. Lopinione pubblica si scandalizza da- vanti a casi come quello di Ferdinan- do Carretta, che uccide la famiglia e dopo pochi anni giudicato guarito e rilasciato con addirittura la casa dei genitori in eredit; c a suo avviso qualcosa che non va nella macchina della Giustizia? C molto che non va, ma non si pu fare di tutta unerba un fascio. Prendiamo proprio il caso di Carretta. Al momento in cui ha ucciso era gravemente malato, non in grado di comprendere ci che faceva. Questo anche perch non era mai stato cu- rato. Che poi anni di mani- comio criminale, con le terapie opportune, possano averlo recuperato, non mi stu- pisce. Piuttosto ci sono altri soggetti, psicopatici lucidi come Angelo Izzo, come Maurizio Minghella che hanno avuto la possibilit di uscire dal carcere in regime di semilibert. E in semiliber- t hanno ripreso a uccidere. Pi in generale, si sente di associarsi al coro, ormai unanime, delle richieste riassumibili nella formula di certez- za della pena? La certezza della pena una regola im- prescindibile. Ma dobbiamo evitare di farne uno slo- gan populistico e vuoto di signifcato. Dove sono le strutture penitenziarie in cui rinchiudere i criminali condannati? Dove sono gli agenti di custodia che de- vono occuparsi di loro? nel suo libro, il proflo di diversi cri- minali ne evidenzia la malattia menta- le, mentre al contrario non c nessu- na giustifcazione per i cosiddetti sani di mente. il male, dunque, esiste? Il male esiste, ed il male che sta dietro la maggior parte dei delitti eferati di cui mi sono occupato, non la follia. I mala- ti di mente sono pi spesso le vittime, piuttosto che gli autori di reati. Ma na- turalmente questo non fa notizia. Che tipo di letture ama massimo Pi- cozzi? Confesso la passione per il giallo e il noir in tutte le sfumature, dal legal thril- ler al delitto della camera chiusa, al ro- manzo costruito su criminologi, profler e serial killer. Chi sono a suo avviso gli scrittori in grado di descrivere meglio la mente criminale? E quali sono i romanzi che consiglierebbe agli appassionati del crimine? Simenon rimane maestro insuperato quando si tratta di raccontare come luo- mo comune pu diventare un assassino, come eventi allapparenza banali metta- no in moto meccanismi che avanzano in modo ineluttabile verso il dramma fnale. Jefrey Deaver ha inventato con Lincoln Rhyme e Amalia Sachs una delle coppie pi azzeccate del moderno thriller. Poi Michael Connelly, e il suo Harry Bosch che somiglia a Marlowe e Spade. Una citazione donore al mio amico e socio Carlo Lucarelli. Il suo ultimo ro- manzo Lottava vibrazione splendido, lho visto nascere e crescere in questi anni in cui io e Carlo abbiamo lavo- rato insieme. C stato un caso al quale ha lavora- to che, data la sua eferatezza, sareb- be potuto uscire dalla fantasia di uno scrittore? Trovo la realt delle cose che conosco troppo cruda, banale e priva di speran- ze per essere tradotta in un romanzo. Penso che nessuno reggerebbe pagine di angoscia senza senso. Magari qual- che spunto si. Penso a Michele Profeta, il serial killer di Padova. Ma solo qual- che spunto. Fabio Spaterna Faccia a faccia con il criminologo massimo Picozzi Lomicida la prima vittima In libreria il suo nuovo libro Quelloscuro bisogno di uccidere Un movente, un bisogno per il delitto c sempre, sia che il guadagno sia materiale o psicologico. (...) Il delitto sempre la conseguenza di una storia Massimo Picozzi milanoNERA 6 Luglio 2008 RECENSIONI L e storie criminali fanno inorridire ma afa- scinano. Soprattutto se sono vere. E allora tanto vale farle uscire dalle cronache, sempre troppo scarne per la vorace curiosit dei letto- ri, per trasportarle nei libri. Giusto per poterci scrivere a saziet ricostruendo episodi, ripor- tando alla luce dettagli, azzardando soluzioni. la voglia di raccontare di pi che ha mosso leditore Mursia a dare vita a una nuova collana noir. Niente fction, solo giornalismo e a diri- gerla un grande cronista di nera come Gabriele Moroni, inviato speciale de Il Giorno. Intito- lata Gialli italiani irrisolti, la collana parti- ta con un libro frmato dallo stesso Moroni e intitolato Per denaro e per amore, misteri lom- bardi, omicidi senza colpevoli: una piccola an- tologia dellorrore in cui sono ricostruiti dieci casi giudiziari fra i pi crudeli ed eferati della nostra storia criminale, tutti rigorosamente ir- risolti. Morti spaventosamente violente, avvenute a distanza di molti anni ma legate da elemen- ti comuni. Quali? Ce lo spiega lo stesso Gabriele Moroni. Perch proprio queste storie? Perch sono casi che hanno colpito la mia immaginazione e che per ragioni diverse hanno cessato di essere cronaca nera per diventare storia. Saghe atroci che non sarebbe giusto lasciar sprofondare nel buio della memoria. Cosa hanno in comune? Il fatto che le vittime sono tutte persone per bene fnite in modo atroce. Lidia Macchi, Simonetta Ferrero, Laura Bigoni, il professor Klinger, Salvatore Corigliano Quello che colpisce e che lega queste vicende, e che le lega, lo iato esistente fra le vit- time, tutte limpide, cristalline, e la ferocia con cui sono state massacrate. Roberto Klinger era un grande clinico noto anche per la sua straordinaria umanit, Coriglia- no, un bravo ragazzo. Di Lidia Macchi, ragazza senza ombre, ho conosciuto la splendida famiglia... Se lor- rore ha colpito persone cos, chi pu conside- rarsi al sicuro? Sono tutti casi insoluti. ti sei fatto unidea di chi potrebbero essere gli assassini? Credo che la maggior parte di questi omici- di sia maturata nella cerchia amicale e fami- liare. Sono esempi dellamicizia, della fducia, dellafetto e dellamore traditi. da giornalista a scrittore. Cosa ti ha spinto: la voglia di raccontare di pi, di aggiungere particolari? Una volta chiesero a Gary Cooper come si giu- dicasse in quanto attore. Ma io non sono un attore, rispose, sono me stesso. Questa ri- sposta mi si adatta: io non sono diventato uno scrittore, sono rimasto un cronista con la dif- ferenza che scrivendo libri non sono pressato dallimpellenza e posso approfondire. un cronista che si occupa di delitti mo- struosi maturati in ambienti insospettabili ha ancora voglia di conoscere gente? La curiosit per la gente resta la molla princi- pale per chi fa il mio mestiere. certo per che la cronaca, con il suo vizio di mescolare perso- ne splendide che vivono talvolta in dimensioni eroiche e personaggi abietti, resta una grande maestra di saggezza e di prudenza. Adele Marini I gialli italiani irrisolti di Gabriele Moroni Pino Cacucci un Po PER AmoRE E un Po PER RABBiA Feltrinelli, p. 409, 19,00 P ino Cacucci uno dei migliori narratori italiani. Possiede uno stile fuido ed efcace. I suoi perso- naggi corrono lungo le strade delle Americhe. Sono eroi e ribelli. Lottano per afermare una verit, con- tro profonde ingiustizie: le enormi disparit tra una minoranza di nazioni ricche e una maggioranza di Paesi poveri e sottosviluppati, dove la fame signifca ancora sopravvivenza. Da almeno ventanni, dal bel- lissimo Outland Rock, Cacucci raccoglie storie spesso dimenticate. Lo fa per amore e rabbia, Come un vero sognatore che non perde di vista la sua vera funzione: un osservatore attento alle cose del mondo. Nel libro Cacucci raccoglie appunti, reportage, ritratti e un ine- dito. E descrive profli di isole e paesi italiani come fossero paesaggi messicani che si delineano lungo stra- de panamericane, quelle che lautore percorre da molti anni. Racconta dei mutamenti sociali di Bologna, la sua citt, cos diversa da quella conosciuta nel 77, tra indiani metropolitani, vecchi partigiani, osterie di fuo- ri porta ora trasformate in locali alla moda, linea dura sulla sicurezza. Tra le pagine di Un po per amore e un po per rabbia ri- troviamo i guasti della societ civile e politica, gli squi- libri e i paradossi italiani, le ferite mai rimarginate del- la nostra storia contemporanea. E quei sogni infranti nel sangue e nella violenza. Cacucci ha scritto un buon libro da leggere con calma, magari in vacanza, ritro- vando il gusto della narrazione, dove ogni parola resta fssata nel tempo, a futura memoria. Daniele Biachessi Wu Ming 4 StELLA dEL mAttino Einaudi, p. 391 16,80 D ifcile non pensare a Q leggendo lultima fatica di Federico Guglielmi, a.k.a. Wu Ming 4. Sul sito dei Wu Ming c scritto che si tratta dellau- tentico romanzo ponte tra i libri collettivi della Foundation e quelli solisti. Per come la vedo io, Stella del mattino una delle ope- re migliori che siano uscite dalla fucina bolognese. Sulla carta sarebbe il tipico romanzo con cui il sotto- scritto, noirista impenitente, avrebbe poco a che spar- tire: in ballo ci sono, nella Oxford anni Venti, Law- rence dArabia, poeti del calibro di Robert Graves e persino lumanista sognatore che di l a qualche anno sinventer Il signore degli anelli (avete capito bene: Tolkien uno dei tre protagonisti). Di primo acchito, un Harry Potter per ragazzoni cre- sciutelli. E invece: col cavolo Stella del mattino vi trasporta in posti lontani, a far la guerra con la dinamite e i cammelli. Stella del mattino vi racconta la storia di un uomo spezzato, trasformato in tutto ci che non mai voluto essere: un eroe. Stella del mattino uno squarcio sanguinante sulla guerra di trincea e sulla miglior letteratura del secolo. Stella del mattino sa di pioggia e deserto, di tabacco da pipa e birra a poco prezzo. Stella del mattino il miglior romanzo davventura dellanno. Dici cotica Simone Sarasso Leonardo Gori muSiCA nERA Hobby & Work , p. 329, 18,00 V ersilia, 1967. Lex colonnello dei Carabinieri Bru- no Arcieri, una vita nei Servizi Segreti, si trova improvvisamente catapultato nel passato da due avve- nimenti a prima vista assolutamente scollegati tra loro: il casuale incontro con Tom, un vecchio trombettista jazz e la scoperta di alcune lettere scritte da un vecchio amore, in cui si parla di una famiglia ebrea sterminata durante la guerra, dopo essere stata venduta alle SS da una spia mai catturata. Ma davvero questi due fatti non centrano niente luno con laltro? Quanto stato real- mente casuale lincontro di Arcieri con la musica nera di Tom? E che ruolo hanno le misteriose donne vestite di nero che ogni sera scrutano il mare da un pontile? A questo ultimo romanzo di Leonardo Gori non manca davvero nulla per essere uno di quei thriller che ti ten- gono sulla corda fno allultima pagina. Nessun perso- naggio quello che sembra e anche le situazioni allap- parenza pi scontate nascondono il possibile colpo di scena. Anche lintreccio, sebbene il tema della guerra e del periodo fascista abbia ispirato parecchi libri, risulta essere convincente e mai banale, complesso quanto ba- sta per non perderne il flo. Un romanzo, certo, frutto di invenzione. Eppure dopo averlo letto non si pu fare a meno di rifettere su un periodo, quello tra lArmisti- zio e la Liberazione, a mio avviso ancora pi buio della stessa dittatura, in cui molti criminali hanno approft- tato della situazione di confusione non solo per ripulire la propria immagine, ma addirittura per arricchirsi alle spalle di quelli che combattevano davvero per gli ideali e hanno reso il nostro Paese libero. Davide Schito r e c e n s i o n e r e c e n s i o n e r e c e n s i o n e Gabriele Moroni feltrinelli.it Lamore non un miraggio. Lautore rivelazione Luis Leante ci parla del deserto: quello del Sahara, e quello che c in ognuno di noi. Il percorso di rinascita di una donna che vuole ritrovarsi, per tornare a vivere. milanoNERA 7 Luglio 2008 FRESCHI DI STAMPA L ultimo indizio un libro verit che racconta come le forze dellordine sono arrivate alla cattura di Giuseppe Pid- du madonia, il numero due di Cosa nostra, ma anche una storia personale che parla di solitudine, del ruolo della famiglia e di mol- to altro ancora. una scelta coraggiosa Se per coraggiosa intendi il tipo di esito che nella storia hanno le vicende familiari, devo dire che forse, s, stata coraggiosa perch non stato facile guardare dentro la mia famiglia e scavare per trovare le difcolt nella vita di cop- pia, che poi credo tutti abbiano pi o meno. Aggiungendo lintreccio introspettivo volevo raggiungere tre diferenti risultati: il primo era di scrivere un romanzo che non potesse essere incasellato esclusivamente nel genere poliziesco. Poi volevo mostrare la vera faccia dei poliziotti: persone come le altre e non improbabili ma- chos sciupafemmine o sfgati commissari di una certa et. Infne volevo vincere una scom- messa con me stesso. Quale scommessa? Sono sempre stato convinto che anche una storia introspettiva pu essere narrata con i ritmi di un thril- ler. Dopo la prima stesura del romanzo, la casa editrice mi ha comunicato, testualmente: il plot poliziesco perfetto ma le vicende familiari sono mosce. Complicale. A quel punto io ho risposto: Ma non succes- so niente di eclatante, in quel periodo, in famiglia. E loro: Inventati qualcosa. E io lho fatto con la stessa dinamica del thriller. Che poi io ci sia o meno riuscito, non tocca a me dirlo. mentre sviluppavi lidea di questo romanzo abbiamo avuto pi volte occasione di di- scuterne i principali aspetti e soprattutto le scelte narrative. non era e non una sto- ria facile da scrivere soprattutto perch toc- cava e tocca un periodo storico nel quale sembrava che con la morte di Falcone e Borsellino fossero crollate le ultime speranze di un intero Stato. Quanto stato difcile per te rievocare quei ricordi e renderli vivi per noi lettori? Lultimo indizio un roman- zo che mi ha succhiato lani- ma. Vedi, io sono poliziotto nel profondo del mio essere. Amo la giustizia. Avrei potu- to fare lavvocato con mio padre, che aveva due studi legali, ma ho preferito pas- sare dallaltra parte della barricata sognando il trionfo della giustizia. Ecco lo spirito di questo romanzo: mostrare poliziotti seri professionisti e non eroi isterici da fction tv. Spesso ho penato per tirare fuori le mie sen- sazioni e i ricordi pi intimi. Nel libro sono presenti i nomi reali di molti uomini che han- no fatto la storia del riscatto Italiano contro Cosa Nostra. Da Antonio Manganelli, attuale Capo della Polizia, al tuo collega Gilberto Cal- darozzi fno al Questore di Caserta Carmelo Casabona e molti altri Sono grandi uomi- ni. Manganelli un mito, per noi poliziotti. Io poi, che lo conosco personalmente e ci ho lavorato insieme, sono orgoglioso di aver aver- ne avuto la possibilit. Anche Caldarozzi un grande collega. Falcone, Borsellino e tutti gli altri servitori dello stato hanno reso grande questa nostra Italia e a loro va il nostro tributo di afetto. Fabio Fracas Piernicola Silvis torna in libreria con il suo secondo libro. Labbiamo intervistato. Questo romanzo mi ha succhiato lanima U no dei casi letterari dellanno senza dubbio rappresentato da Stieg Larsson. Lo scrittore svedese, morto allimprovviso a causa di un attacco cardiaco nel 2004, autore della ormai famosa Millennium Trilogy, di cui Uomini che odiano le donne (Marsilio), rappre- senta il primo volume. Anche in Italia, come in tutto il resto del mondo, il romanzo ha ot- tenuto un improvviso e inaspettato successo di critica e pubblico. Marsilio pubblica ora per tutti i fans italiani di Larsson, La ragazza che giocava con il fuoco, secondo e attesissimo episodio di questa trilogia che nei progetti dellautore avrebbe dovuto essere composta da una serie di dieci volumi. Lopera di Larsson ha una singolare storia editoriale: Uomini che odiano le donne, uscito dopo la morte dellau- tore, ha venduto oltre 2,3 milioni di copie in Svezia ed stato tradotto in venticinque lin- gue. In Francia, grazie al passaparola, la trilo- gia ha conquistato oltre un milione di lettori in meno di un paio danni. In Danimarca, il terzo volume il libro con la pi alta tiratu- ra dopo la Bibbia, mentre gli Stati Uniti ne hanno acquistato i diritti per 210mila dollari. Senza contare la trasposizione cinematografca e televisiva attualmente in fase di lavorazione. Questo clamoroso caso editoriale internazio- nale deve la sua fortuna allinvenzione dei suoi due protagonisti, Blomkvist e Salander. Da un lato, incontriamo lafascinante giornalista Mikael Kalle Blomkvist, che levidente al- ter ego dellautore. Nella realt, infatti Larsson fu il fondatore della rivista Expo, nata con lin- tento di difendere la democrazia e la libert di parola contro i movimenti razzisti, antisemiti, e di estrema destra. Nella fnzione letteraria, il protagonista della trilogia il fondatore di Millennium, una pubblicazione che si occupa di smascherare gli imbrogli e i casi di frode f- nanziari del Paese. Dallaltro lato, il vero col- po di genio da parte dellautore sta nellaver inventato la fgura di Lisbeth Salander. Lhacker venticinquenne, sociopatica e bises- suale, nata dalla personale reinterpretazione da parte dellautore del personaggio di Pippi Calzelunghe, di cui Larsson si professava fer- vente ammiratore e di cui si trovano numero- si e divertenti riferimenti in questo secondo episodio. Se in Uomini che odiano le donne il punto intorno a cui tutto ruotava era rappre- sentato da Mikael, ne La ragazza che giocava con il fuoco proprio intorno a Lisbeth che si sviluppa tutta la storia. Qui il lettore impara a conoscere meglio la protagonista femmini- le della trilogia. Per raccontare il suo presente lautore infatti costretto a parlare del suo pas- sato, torbido e pieno di inconfessabili segreti. La personalit di Lisbeth dipende totalmente dal suo vissuto, che in questa storia ritorna prepotentemente, coinvolgendo Mikael in unavventura che lo vedr nel ruolo del primo e fedele alleato della giovane hacker. Se nellepisodio iniziale era lui a essere salvato da Lisbeth, in questo caso le parti si invertono. Sullo sfondo del paesaggio svedese delineato magistralmente dallautore, i due protagonisti si muovono afancati da un consistente nu- mero di personaggi secondari che non sono semplici comparse, ma agiscono e infuenzano pesantemente lazione. Quando tre di loro vengono inspiegabilmen- te assassinati, Lisbeth viene accusata di essere lartefce della loro morte. Da quel momento in poi la storia si sviluppa attraverso diversi piani narrativi raccontati grazie ai diferenti punti di vista dei personaggi. La costante fuga di Lisbeth e la sua indefessa ricerca da parte di Mikael creano un irresistibile intreccio, la cui sapiente struttura narrativa rende afascinanti e scorrevoli le oltre 750 pagine del libro, che conducono il lettore a un epilogo poco reali- stico ma di sicura efcacia capace di gettare le basi per lultimo atto della storia di Mikael e Lisbeth. Daniela Basilico Millennium atto secondo. In attesa del terzo. Stieg Larsson LA RAGAzzA CHE GioCAVA Con iL FuoCo marsilio, p. 754, 19,50 Piernicola Silvis LuLtimo indizio Fazi, p. 275, 17,00 LE OSCURE VERIT DEL PASSATO Personaggi dal fascino ipnotico si aggirano nelle strade di Cleveland al ritmo di una narrazione incalzante. The Washington Post Michael Koryta w w w . k o w a l s k i . i t milanoNERA 8 Luglio 2008 RECENSIONI L a Polizia non crede- va che il tassista non sapesse nulla di quelle tre pallottole confccate nel corpo del cliente. Sembra linizio di un giallo, invece la realt che si prende una rivin- cita sulla fantasia. Sem- bra immaginata que- sta storia che ha per protagonista tre pallot- tole e un panino. La moglie lha messo a dieta. Gli conta le ca- lorie, una dittatura ali- mentare fondata su un indice di cibi proibiti, che fanno male! Carne, scatolette, burro, me- rendine chimiche avvol- te nella plastica, ciocco- latini: via tutto! Quel giorno per aveva- no un accordo, dentro il panino integrale lui avrebbe potuto mette- re tutto ci che voleva, attingendo liberamen- te dalla lista dei cibi consentiti: maccheroni, aveva pensato in un pri- mo momento, alla fne si gett sulla cosa pi grassa della wife list. Formaggio, solo fre- sco. Roba da chiedere il divorzio! Fu cos che si fece prendere la mano: la sua pausa pranzo pre- se laspetto di una vali- gia su cui devi sederti per riuscire a chiuderla. A mezzogiorno, men- tre sta per addentare il boccone proibito un uomo sale di scatto sul suo taxi, ha il respi- ro afannoso ed talmente pallido che sembra di marmo, sanguina: Mi porti allospedale pi vi- cino. Niente panico! il tassista si getta il panino in tasca e parte a razzo. Sente lodore del sangue mischiarsi a quello del formaggio. I poliziotti li ha sempre visti con la divisa in or- dine ma questo indossa scarpe da ginnastica, ha la faccia butterata e sembra un criminale an- che se tutti lo chiamano dottore. Quindi gli avevano gi sparato quando salito sul suo taxi. Quelluo- mo aveva appena fatto una rapina, un taxi sem- bra un ottimo palo. Il tassista stanco, ha fame, non ha mangiato niente tutto il giorno, se fosse un flm chiedereb- be un avvocato, e invece chiede un panino. Qui non facciamo pa- nini! Non c problema, ho il mio pranzo; estrae il panino dalla tasca, si ri- volge al commissario, ha la bocca piena, mangia soddisfatto, sembra Bud Spencer: Ma le sembra normale che uno che partecipa a una rapina pianifchi anche la cola- zione al sacco? Steve Hockensmith SHERLoCK HoLmES, montAnA Hobby & Work, p. 313, 18.00 S e pure Joe Lansdale si scomoda per dire che questo un libro di- vertentissimo, ci sar un motivo. Ce ne sono tanti, in realt. A cominciare dallimprobabile ac- costamento della scomoda fgura di Holmes al selvaggio West. Tranquilli: il fantasma del pi no- to investigatore della storia solo evocato. Niente sfde a pistolettate tra il gofo Watson e Wild Bill Hickok, niente tazze di t al saloon. Il roman- zo in questione un western ed un giallo in cui si fondono abilmente gli stilemi dei due generi e la voglia di divertire. Due fratelli pi diversi di quanto lo possano essere Holmes e Watson. Big Red e Old Red. Nellaspro Montana del 1893, let aurea del West, nel mezzo della guer- ra degli allevatori, ovvero i petrolieri dellepoca. La bella trama fnisce per essere un elemento quasi secondario, sommer- sa com da una miriade di situazioni paradossali, battute bufssime e dia- loghi arguti. La deduzione sherlockiana non manca. Solo che al posto dei mozzi- coni di sigaretta, nelle praterie sono le cacche delle vacche a fornire preziose informazioni. E meno male che qualcuno non ha dato alledizione italiana un titolo tipo La lunga pistola di Holmes oppu- re Sfga allOK Corrall. Io la tentazione lavrei avuta. Qualcuno sarebbe insorto e qualcun altro si sarebbe rivoltato nella tomba. Se non altro per lesa maest. Holmes pur sempre Holmes, che di nome faccia Sherlock oppure John. Seba Pezzani Taxi blues Racconti di una scrittrice taxista di Rafaella Piccinni r e c e n s i o n e Raoul Precht SEnzA tRACCE, muto, ComE AFFondA unA nAVE Foschi, p. 253, 10,50 S teve, corpulento detective con qualche problema di salute, vie- ne incaricato da una soubrette ar- gentina di scoprire il perch di alcu- ni strani comportamenti del padre. Lindagine si incrocia con il racconto in prima persona di Helmer, infer- miere omosessuale che collabora con lorganizzazione svizzera specializza- ta in eutanasia cui, si scopre poi, si rivolto il padre della ragazza. Ov- viamente emergeranno terribili verit risalenti allepoca della dittatura mili- tare argentina. Il libretto duecento pagine scrit- to benissimo, senza una sbavatura, popolato da personaggi delineati con sensibilit e maestria, scorrevole ma denso; le situazioni sono avvincenti e non banali. Non manca niente, in- somma, salvo un intreccio degno di questo nome. Precht mira alto anche il titolo im- portante una citazione da Marina Cveateva, poetessa russa morta suici- da nel 1941 e si ispira chiaramente a Durrenmatt ma, mentre i romanzi brevi dello svizzero sono gioielli per- fettamente calibrati, qui leccesso di sintesi rende la storia semplicemente troppo poca, sia per quantit che per complessit. La sensazione di trovarsi davanti a bozzetti che avrebbero richiesto ul- teriore sviluppo acuita dalla scarsa originalit dei contesti: lArgentina dei desaparecidos, lalgida Svizzera delleutanasia. Non che del poeta deb- ba essere sempre il fn la maraviglia, tuttavia da uno scrittore cos bravo ci si aspetterebbe un qualcosa in pi pi pagine, pi avvenimenti, pi massa. Il coraggio, insomma, di dar vita a un vero romanzo. Donatella Capizzi r e c e n s i o n e Gennaro De Stefano Luomo di CoGnE Aliberti editori, p. 256, 15,00 I l 21 maggio 2008 la Prima Sezio- ne penale della Corte di Cassazio- ne ha reso defnitiva la condanna a sedici anni di reclusione pronunciata dalla Corte di Appello contro An- namaria Franzoni, accusata di aver massacrato il proprio fglio Samuele il 30 gennaio 2002. Ora, in questo Paese, dove le con- danne defnitive sono pi rare delle banconote da trenta euro, una sen- tenza passata in giudicato avrebbe dovuto mettere la parola fne a una vicenda pi simile a un legal-thriller di John Grisham che a un caso giu- diziario. E invece no: il collegio difensivo ha gi annunciato che chieder la revisio- ne del processo. Dunque aspettiamoci un Cogne-bis e nel frattempo godiamoci lennesimo libro che vorrebbe svelare la sola veri- t possibile su quello che accadde sei anni fa nella villetta - Mulino Bianco di Montroz. Il titolo di questo instant book, Luomo di Cogne, ne svela gi il contenuto: secondo lautore, a uccide- re Samuele non fu sua madre in preda alla sindrome di Medea, ma un ba- nale maniaco. Un insospettabile, ben conosciuto a Cogne che, come uno stalker da manuale di criminologia, avrebbe aspettato, appostato nellom- bra, il momento opportuno per entra- re nella camera da letto dei Lorenzi e impossessarsi della biancheria intima di Annamaria, oggetto dei suoi turpi desideri. Purtroppo quel mattino nel lettone cera Samuele che lo avrebbe visto e riconosciuto. Innocentista della prima ora, Gen- naro De Stefano, che sulla tragedia di Cogne ha scritto anche il libro- intervista La verit (Piemme, 2006), ha riversato in questopera tutti i suoi dubbi sulloperato dei magistrati, dei periti, dei difensori e di chiunque per sei anni, con tenacia e passione, abbia speso tempo, denaro ed energie per scoprire la verit sul delitto riuscen- do, a suo giudizio, solo a inchiodare uninnocente, mentre la soluzione del caso era (e sarebbe tuttora) sotto gli occhi di tutti. Adele Marini r e c e n s i o n e Perch resistere allevoluzione? feltrinelli.it Il cambiamento. Meglio resistere o prenderne atto? Scalzare le proprie certezze pu rendere indolore il passaggio. Baricco osserva la nascita di una nuova civilt, attraverso gli occhi di quella precedente. milanoNERA 9 Luglio 2008 RECENSIONI Alfredo Colitto duRi di CuoRE Perdisa, p. 128, 9,00 Alfredo Colitto un amico, ma sopratutto un bravo scrittore. Il suo Duri di cuo- re un noir da leggere in un fato. Due ore senza pensieri racchiusi in una storia dove c tutto: il cattivo spietato, la bella da salvare, leroe con qualche lato oscuro. Insom- ma, basta parlare: leggetelo e non rimarrete delusi. Martin Cruz Smith iL FAntASmA di StALin mondadori, p. 345, 19,00 In questa estate calda un po di neve e freddo della Rus- sia profonda non pu farvi male. Il fantasma di Stalin un romanzo che non delude, seguito ideale del bellissimo Gorky Park. C latmosfera, quella malinconia di fondo, il mistero da svelare. Martin Cruz Smith uno che ci sa fare, punto. Piero Colaprico, Pietro Valpreda LE indAGini dEL mARESCiALLo BindA Rizzoli, p. 442, 19,00 Prima che unorda famelica di scribacchini si mettesse in testa che il giallo un genere alla portata di tutti, cerano Colaprico e Valpreda con i loro romanzi e le loro storie. Su milanonera, quindi, non potevo non segnalare questa raccolta dei loro romanzi in cui si respira Milano e la si racconta attraverso gli occhi e il dialetto del maresciallo Binda. Nan Aurousseau dELLo StESSo AutoRE E/o, p. 129, 14,00 Lo so: il titolo quello che ma il libro non male. Ai corsi di scrittura creativa una delle prime regole che inse- gnano che non si pu uti- lizzare un protagonista che sia uno scrittore. un con- fitto dinteressi. Non si fa. Aurousseau cade nel tranello ma vince la scommessa. Il suo primo noir non mi aveva entusiasmato, questo invece lho letto dun fato. Storia avvincente (anche se in un paio doccasioni sbrodola), scritta in maniera onesta. Aspetto lautore al prossimo romanzo perch con questo stile e la sua storia personale (sette anni di galera per rapi- na a mano armata) potrebbe diventare il Bunker francese. Davide Faraldi GEnERAzionE ERASmuS Aliberti, p. 172, 15,00 Non siamo di fronte a un ca- polavoro ma a un libro scrit- to col cuore, sincero. Rac- conta la mia generazione, la stessa di tanti ragazzi che se ne sono andati allestero con una borsa di studio Erasmus. Partono e quando (o se) tor- nano non sono pi gli stessi. Dei disadattati. Posso dirlo perch successo anche a me e anche a Davide Faraldi, au- tore di questo romanzo. Ma c di pi: con Davide abbia- mo bevuto parecchie birre insieme, l sulla Promenade des Anglais a Nizza dove tutti e due facevamo fnta di studiare. Sono passati dieci anni da allora. Dentro ri- masta la nostalgia di quegli anni e lui lha raccontata fe- delmente in questo libro: un po Moccia (eh purtroppo s) e un po Holden. Ma che non potete perdere se anche voi fate parte della genera- zione Erasmus... Guillermo Fadanelli L ALtRA FACCiA di RoCK HudSon tropea, p. 127, 12,50 Il Messico (senza nuvole) di un giovane autore: morboso, incestuoso, cattivo quanto basta. J.A. Konrath BLoodY mARY Alacran, p. 352, 15,00 Chiudo segnalandovi la se- conda avventura di Jacqueli- ne Jack Daniels. Solito humor di Konrath, una storia leggera da legge- re sorseggiando un cocktail, un Bloody Mary ad esem- pio, per poi continuare, se non lavete gi letto, con la prima avventura il cui tito- lo anchesso etilico (e che io da bravo bukowskiano non posso che apprezzare) Whiskey Sour. I like IT Libri che mi piacciono per motivi assolutamente soggettivi di Paolo Roversi Andrea De Carlo duRAntE Bompiani, p. 440, 18,00 Un romanzo avvolgente il cui tito- lo asseconda una visione presente e fugace del tempo. Un protagonista per eccellenza senza possesso e sen- za menzogna che porta in superf- cie sogni, desideri e paure, come un fascio di luce che devasta e illumina anime al neon. Attraverso gli occhi di Durante il mondo scorre come se la discrepanza tra forma e contenuto, tra essere e non essere diminuisse nel suo sviluppo e nella sua contrapposi- zione. Una musica senza suoni, una fotografa senza colori corrodono le vite dei personaggi. E anche il mondo marchigiano, aspro, compatto e poco conosciuto, sembra imprimere alla storia una forza che riesce a scuotere, come se De Carlo volesse indicarci una via non facile ma pi autentica del viaggio. il titolo Durante indica una tran- sizione continua, perch questa scelta? Mi piaceva che il protagonista del mio romanzo avesse un nome italia- no nobile e antico che anche un av- verbio di tempo. Corrisponde al suo carattere intensamente concentrato sul presente, senza nostalgie per il passato n programmi per il futuro. Poich Durante il fulcro della storia, era inevitabile che il romanzo avesse il suo nome. Si parla di fragilit, ma come forza, crede che ci sia bisogno di tornare alla fragilit? Credo che la vera forza sia pi bella nella fessibilit che nella rigidit, nel- la capacit di spostare il proprio peso che nel restare immobili in un punto. A volte poi si confonde la sensibilit con la fragilit, ed un errore gros- solano. Anche con questo libro vuole che restino delle domande e delle rifes- sioni aperte? S, lultima pagina dellultimo capito- lo lascia al lettore con gli interrogativi che fno a quel momento ho condi- viso con lui. Per esempio sul senso ultimo di fare quello che facciamo, sul rapporto tra i nostri sogni e la realt. Sulla discrepanza tra chi vor- remmo essere e chi siamo, tra quello che cerchiamo e quello che abbiamo, sulla direzione in cui sta andando il mondo. Claudia Caramaschi Mauro Covacich PRimA di SPARiRE Einaudi, p. 284, 16,00 Ormai non ce la fa pi nessuno. Questo un dato (quasi) di fatto: (quasi) nessuno riesce a intessere una relazione matura, e dunque du- ratura, con laltro, fno alla fne. Ed anche lassunto che muove il sesto romanzo del triestino Mauro Cova- cich, alle prese con gli acciacchi sia fsici sia emotivi del giro di boa dei quarantanni. La trama scorre su due binari paralleli, due narrazioni spe- culari che vedono protagoniste due coppie in crisi: lartista maratoneta Dario Rensich e sua moglie Maura, che lo tradisce con Sandro, un uomo dal presente incerto e quindi contur- bante. Laltro trio composto dallo scrittore quarantenne Mauro, la mo- glie Anna e lamante Susanna, che lo intrappola con il suo fascino puerile. Orchestrando abilmente fnzione narrativa e cronaca quotidiana, Cova- cich si trasforma in un libro aperto e ci confessa il suo amore mentre scivo- la inesorabilmente verso il passato in un vortice di dolore puro, scavando fn nelle viscere di un tema eterno che merita sempre di essere raccontato e scoperto. Luca Ottolenghi recensioni in bianco Andrea De Carlo w w w . k o w a l s k i . i t Mai pi paura di volare Luca Evangelisti Come vincere per sempre la fobia dellaereo Dal pi grande esperto italiano, finalmente un libro che sconfigge per sempre la paura di volare. Leggere per credere! milanoNERA 10 Luglio 2008 Raymond Chandler iL LunGo Addio Feltrinelli, p. 320, 8,00 C onsiderato come il capolavoro di Raymond Chandler, Il lungo addio un romanzo noir ma- linconico e struggente, colmo di disillusione, come il suo protagonista, il detective privato Philip Marlowe. Lincontro casuale tra linvestigatore e Terry Lennox, un ubriaco allultimo stadio alle porte di un esclusivo locale, d il via a una vicenda tipicamente hard boiled, perfettamente costruita, ricca di personaggi dai tratti forti e decisi. Il romanzo ambientato in una Los An- geles sofocata dal caldo, ventre molle di ricchi borghesi dediti allalcool, sempre a un passo dallautodistruzione e allauto- commiserazione. Marlowe si muove e noi con lui in questa palude, rimanendo saldo a valori cui nessuno sembra pi cre- dere, alla continua ricerca di una verit scomoda e pericolosa, tra gangster, femmes fatales e poliziotti sempre a un passo dalla corruzione. Il tutto scandito con una scrittura brillante, dal tono tipicamente noir, di cui Chandler maestro, con dialoghi al vetriolo, ironia mordace e senza scrupoli, e una malinconia disillusa davvero appagante. Unopera ancora attuale, da leggere senza riserve. Seguendo Marlowe fno al lungo, triste, e inso- spettabile addio che chiude la vicenda. Andrea Galla RECENSIONI Christopher Gofard CRonACHE uRBAnE di un FuoRiLEGGE newton Compton, p. 352, 9,90 L unico modo per descrivere la feccia della societ armarsi di pazienza e fare un giro nei bassifondi in cui questa si raduna, si organizza e si lecca le ferite. Christopher Gofard lo fa da anni nel suo lavoro di giornalista di nera a Los Angeles, e questo romanzo rappresenta uno spaccato fedele della sua esperienza, oltre che una critica pungente allesasperato manicheismo caratteristico del sistema americano. I protagonisti, infatti, sono dei mostri consapevoli ognuno con una tara che lo perseguita dalla nascita e che lo ha condotto alloblio del fal- limento. La California e lOrange County in particolare non sono mai state cos livide, cos pullulanti di delinquenti e cos reali. Benny, il protagonista, un informatore della polizia ex tossicodipendente con qualche detenzione alle spalle e una moglie grassa e tirannica che lo sofoca con le sue continue lamentele. Lavora come lavapiatti e beve fno a tardi in una bettola, dove si rifugia in compagnia di altri relitti della sua caratu- ra. Larrivo di Gus Miller, corpulento veterano del Vietnam ormai in disarmo, sconvolge la pacifca esistenza di Benny trascinandolo sempre pi a fondo, fno a condurlo di fronte alla corte suprema con laccusa di essere un killer al soldo di una importante famiglia dello stato. Con un metro narrativo alla Soliti sospetti, Benny racconta la sua verit al triste e disilluso avvocato dufcio dipingendo un quadro grottesco e visionario. In questo scenario Benny il cattivo perfetto, dipinto ad arte da anni di sballottamento fra carceri e meta-anfetamine ed convenienza di tutti che reciti fno in fondo il ruolo assegnatogli. Andrea Ferrari Michael Harvey CHiCAGo WAY mondadori, p. 330, 18,60 H ard Boiled puro e duro nella tradizione di Chandler. Per chi lamentava la latitanza del detective privato ecco un esordio convincente e ottimamente ritmato. Michael Kelly rac- conta in prima persona con il cinismo disincantato e un po romantico tipici del genere le notti oscure di Chicago. Un vecchio collega, un dimenticato caso di stupro, legami con un serial killer nel braccio della morte. Ma soprattutto una sflata di dark lady ben caratterizzate, intriganti, con i loro segreti nascosti e un fascino ineludibile. Ma lamico muore ed emerge una catena di delitti legati a prove scientifche che rivelano una impossibile realt. Sin dalla cover accattivante, decisamente anni 40, il romanzo del produttore della celebre serie tv Cold Case sui delitti irrisolti promette un piacevole tufo nel passato. Lo svolgimento, per, nervoso, scandito da dialoghi, colpi di scena, una certa dose di violenza e un bel fnale. Prodotto di consumo, certo, ma si tratta di un thriller eseguito con competenza e conoscenza delle regole del gioco, tanto che, alcune, vengono appositamente stravolte. In un panorama narrativo dove questo genere di giallo allamericana sembra ridursi a pochi esemplari (i romanzi di Steve Monroe ambientati guardacaso a Chicago, editi da Einaudi) arriva paradossalmente come una ventata fresca tra tante patologhe forensi e poliziotte pi casalinghe disperate che detective. Uno di quei ro- manzi da consumarsi con un buon whisky e un sigaro, in poco pi di una serata. Avercene... Stefano Di Marino Cornell Woolrich GiALLo A tEmPo di SWinG Feltrinelli, p. 233, 15,00 C ornell Woolrich sta- to un gigante della scrittura, noir e non solo. Da un suo racconto Hitch- cock ha preso spunto per La fnestra sul cortile. A lui si sono ispirati anche Trufaut e Fassbinder. Americano, classe 1903, ebbe unesistenza tormentata. Omoses- suale quando non andava di moda, confd: Scrivo solo perch vorrei restare vivo ancora per un po, dopo essermene andato. A oltre centanni dalla sua nascita, pi vivo che mai. Lanniversario stato celebrato negli Usa con una rac- colta di suoi racconti usciti negli anni Trenta e Qua- ranta, poi pubblicati in Italia da Feltrinelli. Dopo New York Blues (2006) ora la volta di Giallo a tempo di swing. Il destino e la colpa, i sospetti e le bugie, gli sbirri corrotti e le donne perdute. Questo e ben altro in sei racconti perfetti: inquietanti, poetici, imprevedi- bili e modernissimi. A dispetto dellincedere dispettoso del destino, Wool- rich concede ai suoi personaggi (e ai suoi lettori) quella speranza di felicit che a lui fu negata. A chi apprezzer i racconti, consiglio poi la lettura dei romanzi, in cui Woolrich d il meglio del suo genio. Meritano in par- ticolare la serie in nero e Si parte alle sei. Lucia Tilde Ingrosso r e c e n s i o n e r e c e n s i o n e r e c e n s i o n e Mario Consani Foto di GRuPPo dA PiAzzA FontAnA melampo Editore, p. 171, 14,00
in errore chi sostiene che sulla strage di piazza Fontana, avvenuto a Milano il 12 dicembre 1969, non si conosce la verit e non sar mai possibile conoscerla. Almeno in parte. Perch dopo quasi quarantanni e dieci processi, malgrado le assoluzioni, quanto meno una parte di quella verit la si pu comprendere ed essa viene ricostruita in questo libro, Foto di gruppo da Piazza Fontana, in cui Mario Consani, giornalista milanese, mette insie- me atti giudiziari e li incrocia a dichiarazioni e interviste per dimostrare che una serie di frammenti chiari esiste. Frammenti che peraltro non sono marginali n scarsi. E, proprio come se fosse un album fotografco, Consani articola il suo racconto creando capitoli che sembrano immagini e passa in rassegna tratti biografci di eversori, politici, magistrati, imputati, sospetti innocenti, agenti dei servizi segreti e delle forze dellordine per ricostruire un periodo storico che con lattentato alla Banca Nazionale dellAgricoltura ha inaugurato la strategia della tensione. Altro pregio del libro la sintesi: non si perde in complicati intrecci giudiziari, paragraf brevi per riportare il succedersi degli eventi, guadagnandone in efcacia. Antonella Beccaria r e c e n s i o n e r e c e n s i o n e LORENZO BECCATI IL MISTERO DEGLI INCURABILI Una delle figure pi originali spuntate ultimamente nellaffollata confraternita dei detective di carta. Giorgio Boatti, il manifesto Genova, anno Domini 1589. Uno sfuggente assassino semina morte tra i carruggi e dentro le mura dellospedale dei folli. Una nuova intricata indagine per Pimain, il guaritore di maiali. w w w . k o w a l s k i . i t milanoNERA 11 Luglio 2008 RECENSIONI A pochi giorni dalluscita dellantologia Crimini Italiani (Ei- naudi, 2008, a cura sua, a va sans dire) riesco a fare due parole col vero maestro della letteratura criminale. Tra il serio e il faceto, tra nomignoli e toni rilassati, si parla di New Italian Epic, alta montagna e persino di dieta. Domande a rafca, risposte taglienti. il saggio di Roberto Bui (Wm1) sul new italian Epic ha f- nalmente dato forma teorica al lavoro di una generazione di scrittori che ha stravolto il modo di narrare del Bel Paese. tu, che di questa generazione sei uno degli esponenti illustri, allepica ci sei arrivato tardi, con Romanzo Criminale pri- ma e poi col superbo Nelle mani giuste. Come si evoluta la tua scrittura in questo senso? Quando e perch hai sentito la necessit di dare un respiro diverso alle tue storie criminali? Com nata lesigenza (per citare un tuo articolo recentemen- te apparso su Repubblica) di sporcarsi le mani, di narrare il marcio del paese, di andare alle radici del lato oscuro della nostra storia recente? Lidea di Romanzo Criminale, in germe, risale al 1996. Scrissi un capitolo che poi nel romanzo divenne Il Funerale del Dandi e lo pubblicai sullo Straniero, la rivista diretta da Gofredo Fof. Il libro fu dunque frutto di una lunga gestazione, visto che usc nel 2002. Levoluzione della scrittura un dato comune a tutti gli scrittori pi o meno citati da Roberto Bui (e anche da me). Si inizia con un genere, si prendono le misure dei suoi limiti, se ne estrae il succo, e poi lo si distilla innestandolo, come una fe- conda contaminazione, in altri generi. Epico un racconto corale, a suo modo eroico, che vede la centralit del rapporto fra lindividuo e la storia del proprio tempo (o anche di quello passato, ma comunque in relazione con lin- dividuo). Da questo punto di vista, esiste in Italia una grande tradizione, che ha attraver- sato il Risorgimento, la letteratura postunita- ria, la letteratura dellItalia Umbertina, poi il Fascismo (almeno sino a Silone e Alvaro), la Resistenza e il boom (da Calvino, a Moravia, a Bianciardi, a Pasolini). Poi, dopo la morte di Pasolini, tutto si fermato, in apparenza, solo in apparenza. Lepica trasmigrata nel gene- re, stata scacciata dal salotto buono. Termini come intellettuale o impegno sono diventati odiosi, lo scrivano postmoderno diventato esperto di moda, di sport, di vini e cocktail, s seduto al bar della Pace di Roma (o allequivalente di San Babila o di Brera o di San Petronio) e ha cominciato a teoriz- zare, con molta ironia e un grande cinismo di fondo, sul proprio ombelico. Intanto, lItalia sta marcendo sotto gli occhi di tutti. E questo non pu lasciarci indiferenti, non credi? dalla pubblicazione di Crimini (Einaudi, 2004), la prima antologia nera che hai curato, alluscita del recente Crimini Italiani (Einuadi, 2008) sono passati quattro anni. Come cambiato il modo di rapportarsi dei maggiori narratori ita- liani alla crime-novel? E come mutato (se mutato) il tuo approccio alla regia di queste opere corali? Il giallo italiano, ha ragione Carlotto, tornato a rassicurare e a immergerci in unatmosfera anni Cinquanta, un po da fc- tion. Il noir ormai una formula per dire che stiamo parlando di tuttaltro, ma usiamo ancora la chiave criminale per compren- dere questo altro (o almeno per cercare di intaccarne la comples- sit). Crimini Italiani unantologia pi matura e consapevole, che fotografa il nostro modo di vedere lItalia di oggi: chi con nostalgia, chi con rabbia, chi cercando la fuga nel delirio, chi ag- grappandosi allillusione che qualche eroe vagabondo e solitario, a questo sporco mondo, esista ancora. La regia ha segnato due dfaillance perch ho perso, per mia colpa, Camilleri e Amma- niti, e me ne rammarico... scherzi a parte, non sono stato capace di convincerli a darmi un altro racconto, e dunque mea culpa. Ma abbiamo nuovi e formidabili acquisti, ancora una volta tutti uomini, e quindi anche di questo mi assumo ogni responsabi- lit. Che vuoi che ti dica? un po un a questione di feeling, un po di professionismo, molto di comunanza e rapidit negli scambi... se avessi avuto carta bianca, avrei realizzato un volume alto il doppio, perch di scrittori bravi e interessanti esclusi ce ne sono, eccome. Ma spero che alla fne, in un ipotetico giudizio, la bilancia fnisca col pendere dalla nostra parte... su una cosa sola siamo rimasti irremovibili: abbiamo deciso di completare il giro dItalia del crimine occupandoci delle regioni e citt non trattate da Crimini. Ma a parte questo, ogni scrittore libero di scrivere quello che gli pare. E i temi si raccolgono alla fne, non si impongono prima. Ancora su Crimini Italiani. domanda im- pertinente e curiosetta, te lo dico subito. il tuo racconto, Neve sporca, ambientato a Courmayeur. La stessa Courmayeur in cui sei stato incoronato, nel giro di pochi anni, indiscusso signore del noir vincendo il presti- gioso Premio Scerbanenco e la sua edizione Super (quella riservata ai precedenti vincitori del titolo). La doppia incoronazione cen- tra qualcosa con la scelta della location per il racconto o si tratta di pura casualit? No, nessun caso... La storia ambientata a Courmayeur per omaggio e tributo a una ca- pitale del noir italiano... per riconoscenza allo Scerbanenco... e perch un posto emblemati- co di tante contraddizioni italiane: pensa che agiscono dei com- mercialisti bastardi, un ex-galeotto eroe, ragazzi sbandati, un carabiniere locale molto pi saggio del segugio antidroga inviato da Roma e tanta, tanta neve. In tutti i sensi. Nelle mani giuste si chiude alla vigilia del primo governo Berlusconi. Scialoja scompare e nessuno sa che fne ha fat- to. Questo, narrativamente, lascia una porta aperta. da fan sfegatato ti chiedo se hai intenzione di proseguire la saga e di aggiungere un terzo capitolo al dittico. Credo che molti dei tuoi lettori sarebbero curiosi (io lo sono prepotentemente) di un tuo sguardo sul presente (1994-2008, guarda caso i quin- dici anni che vedono nascere e defnirsi il new italian Epic). C qualche speranza per noi afcionados assetati di pagine? Vuoi la sincerit o la diplomazia, giovane turco? Diplomatica- mente direi che ci sto pensando. Sinceramente ti dico: no, sto lavorando a una cosa completa- mente diversa. Il presente, se proprio ci tieni a saperlo, ma con dentro un po di futuro... ultima domanda, inevitabile. nellimmediato, che bolle in pentola? Un rportage dallIndia e un graphic novel con Giuseppe Pa- lumbo per Rizzoli. Una spy-story scritta a quattro mani con il regista e sceneggiatore Mimmo Rafele. E una sana e (poco) ro- busta dieta. Simone Sarasso Seconda puntata per lantologia kult che raggruppa i big del noir di casa nostra Il giallo italiano torna a rassicurare Ce lo spiega Giancarlo De Cataldo in questa intervista esclusiva AA.VV. CRimini itALiAni Einaudi Stile Libero, p. 538, 19,80 I l noir a una svolta. Moltis- sime le voci au- torevoli, presenti anche in questa preziosa antolo- gia, che si sono espresse nelle ultime settimane sul destino let- terario del giallo poliziesco, sul suo compito danalisi sociale e culturale, e ovviamente sulla sua infazione a spese di una qualit non sempre garantita al lettore. Dibattito acceso e vivo che ha deciso di dare delle linee guida al lettore per capi- re cosa valga veramente la pena raccontare, senza lasciarsi abbagliare da improbabili paladini della giustizia o geni del male. Lo dice chiaramente De Cataldo nelle sue note introdut- tive Il crimine italiano appare sempre pi un afare di gente comune. Dove si sviluppi il crimine ormai non ha pi molta importanza, lItalia secondo i nostri autori av- viluppata da una comune rete di malafare che va oltre le peculiarit regionali ed paradossalmente alla base della nostra unit culturale. Procacciarsi nel minor tempo possibile un po di cocaina o farci qualche quattrino vendendola, salvarsi precipitosa- mente dai propri loschi afari sognando unaltra vita: que- sti i temi essenziali che animano le storie, da nord a sud, senza respiro, con malavitosi sempre meno riconoscibili perch fortemente contaminati con le istituzioni e con le manie di grandezza di poveracci allultimo stadio di fru- strazione quotidiana. Sono dei cattivi incapaci, pastic- cioni e ignoranti gli italiani, molto simili nel linguaggio alle intercettazioni che leggono ogni giorno sui giornali, sciocchi esecutori, che una volta obbedivano a una mac- chinazione criminale pi sistematica e organizzata ora sono cellule impazzite, pronte a tradire e ad ammazzare solo per qualche soldo in pi. In questi racconti onnipresente la cocaina, la droga che, come dice De Cataldo, ti consente di stare al passo con la schizofrenia della societ, che tutto rende possibile. C anche qualche eroe, un poliziotto idealista qui e l, o semplicemente qualche emarginato che cerca il suo riscat- to. Viene da chiedersi con seriet chi possa essere, a questo punto, il vero emarginato, viste le basi morali e cultura- li della societ che opera la selezione. Un grande viaggio dentro la realt, dunque, in compagnia dautori che non vi deluderanno, perch le loro storie pur ammantate di straordinaria e coinvolgente mistifcazione letteraria, sca- turiscono dalle cronache odierne, dai giornali che tutti leggiamo. La vera maestria di questi autori riuscire a far- ci sorridere e rifettere con amarezza, mettendoci davanti allevidenza che il nostro vicino di casa potrebbe essere molto, molto pericoloso. Altro elemento su cui porre laccento la forte connota- zione di sfruttamento e criticit che vivono le donne in questa societ malata, si scava nella loro fragilit, ci si im- padronisce delle loro zone dombra per annientarle. Difcile fare brevi compendi per ogni autore, tutti i rac- conti meriterebbero una breve recensione individuale per- ch sono storie compiute e assolute, recintate nella formu- la del racconto breve. Splendidi a mio vedere i racconti di Carlotto, Fois e di De Cataldo, fortemente caratterizzati da una critica impietosa al luogo, a un ambiente culturale regionale spezzato negli equilibri e sempre pi destinato a diventare una bolgia di piccoli meschini interessi di crimi- nali di serie B. Alessandra Anzivino C R I M I N I I T A L I A N I E IN A U D I Einaudi. Stile libero Big 19,80 Giorgio Faletti, nato ad Asti, gi comico, poi autore e interprete musicale, si imposto come popolarissimo narratore a partire da Io uccido, vero e proprio caso editoriale (con pi di tre milioni di copie vendute), seguito da altri due romanzi di notevole successo e, nel 2008, dalla raccolta Pochi inutili nascondigli. Marcello Fois, nato a Nuoro, vive a Bologna, ma attin- ge da sempre alle tradizioni sarde per alimentare il suo universo narrativo. Tra i suoi libri, tradotti in mol- te lingue, va ricordato in particolare il recente e pluri- premiato Memoria del vuoto (Einaudi). Carlo Lucarelli considerato universalmente il punto di svolta del romanzo noir italiano, a partire almeno da Almost Blue. I suoi libri sono stati oggetto di ridu- zioni per il piccolo e il grande schermo, e alla grande popolarit di scrittore si affianca quella di conduttore della pi seguita e originale trasmissione televisiva sui casi insoluti e i lati misteriosi della cronaca e della storia. Nel 2008 ha pubblicato Lottava vibrazione (Einaudi), romanzo di ampio respiro epico, apprezza- tissimo da critici e lettori. Loriano Macchiavelli, nato a Vergato, deve la sua fama al personaggio di Sarti Antonio, con il quale ha crea- to un vero e proprio modello per la narrativa noir ita- liana, e ai numerosi, divertentissimi romanzi scritti insieme a Francesco Guccini. Le storie di Sarti Anto- nio sono in corso di ripubblicazione per Einaudi, con crescente successo. Giampaolo Simi, nato a Viareggio, una vera e propria rivelazione della nuova narrativa italiana, grazie alla sua capacit di unire moduli noir, gusto della suspen- se e unanalisi spesso impietosa della realt contem- poranea. Il suo ultimo libro, pubblicato da Einaudi, il romanzo Rosa elettrica. Wu Ming aveva gi dimostrato la sua vocazione al noir con il racconto pubblicato nellantologia The Dark Side, e la conferma in pieno, ulteriormente maturata, nel contributo a Crimini italiani. Il romanzo pi recente del collettivo Wu Ming lepico, fluviale Manituana (Einaudi). ISBN 978-88-06-19002-6 9 7 8 8 8 0 6 1 9 0 0 2 6 Progetto grafico di Riccardo Falcinelli. Al nuovo appuntamento con i lettori, CRIMINI si conferma come lantologia che i maggiori narratori italiani scelgo- no per offrire al loro pubblico storie originali e inedite. Spaziando dal Piemonte di Giorgio Faletti al Nord-Est di Carlotto, al Sud di Carofiglio e De Silva, undici scrittori mettono a nudo lItalia dei nostri giorni, esplorandone i lati pi oscuri e lanima profonda. Massimo Carlotto nato a Padova e vive a Cagliari. Ha pubblicato per Einaudi, con grande successo, Mi fido di te, scritto con Francesco Abate. conosciu- to dal pubblico italiano ed europeo per il personag- gio dellAlligatore, al centro di intrecci tra politica e crimine proprio come lispettore Giulio Campagna, gi noto ai lettori di Crimini, qui in una nuova avven- tura. Il suo ultimo romanzo, pubblicato da e/o, Cri- stiani di Allah. Gianrico Carofiglio, barese, magistrato, senatore e scrit- tore, ha inventato il popolarissimo personaggio dellav- vocato Guido Guerrieri, cui stata dedicata una serie televisiva di successo. Il suo ultimo libro Larte del dubbio, pubblicato da Sellerio. Sandrone Dazieri, cremonese, ha creato il primo inve- stigatore dotato di doppia personalit. Unisce un naturale talento comico a una nota metropolitana dura e vissuta, che tiene conto di una naturale vora- cit verso la vita e di una lunga esperienza fatta di mille mestieri diversi. Giancarlo De Cataldo nato a Taranto e vive a Roma. Scrittore e giudice, autore di Romanzo criminale, vero spartiacque nella narrativa degli ultimi anni, e di Nel- le mani giuste, ha pubblicato nel 2008 per Einaudi Onora il padre. Nel 2005 ha curato la prima edizione di Crimini. Diego De Silva, napoletano, utilizza il noir come chiave di interpretazione delle trasformazioni socia- li, unendo alla capacit narrativa un solido punto di vista etico. Il suo ultimo romanzo, Non avevo capito niente (Einaudi), ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico. CARLOTTO CAROFIGLIO DAZIERI DE CATALDO DE SILVA FALETTI FOIS LUCARELLI MACCHIAVELLI SIMI WU MING CRIMINI ITALIANI EINAUDI STILE LIBERO BIG LItalia sotto i nostri occhi. Non fa nulla per nascondersi. LItalia delle scorciatoie. E dei suoi miti corrotti. Larricchimento individuale. Il disprezzo del lavoro. Il crimine che paga. La cocaina. Gli scrittori osservano, e raccontano tutto. Raccontano un Paese nero. In undici, straordinari racconti inediti. A cura di Giancarlo De Cataldo Giancarlo De Cataldo insegue nella Neve sporca di Courmayeur un tesoretto che accende i sogni di tutti quelli che lo intravedono. Tranne uno. Massimo Carlotto fa squarciare allispettore Giulio Campagna la cortina del Little Dream per rivelarci la ferocia dietro il sogno del Nord-Est. Gianrico Carofiglio cerca nella periferia di Bari La doppia vita di Natalia Blum e trova una realt del tutto imprevista. Un uomo scende dal treno ad Asti: tutto normale, nulla normale nelle agghiaccianti simmetrie di Per conto terzi di Giorgio Faletti, governate dalla vendetta. Lindustria del porno emerge dietro la scomparsa di una ragazza in Sesso Sui Sassi, nella Matera di Sandrone Dazieri. Un chirurgo, una anestesista, un amore forse sbagliato, una richiesta difficile da esaudire e da rifiutare: e Campobasso diventa teatro del pi inquieto racconto di Diego De Silva: Non vero. Luce del Nord risplende nella Genova del contrabbando di Giampaolo Simi. Che cosa centra il leggendario Sarti Antonio, sergente in Il confine del crimine di Loriano Macchiavelli con Suv e altre bestie del tipo? Torna unaltra vecchia conoscenza di Crimini, il Curreli di Dove? di Marcello Fois, in un commissariato altoatesino che sembra una clinica svizzera. A Gambianise la vera indagine sulla morte di Momodou, immigrato, condotta in un vertiginoso meccanismo alla rovescia da Wu Ming. Niente di personale, verrebbe da dire alla fine, con il protagonista di Carlo Lucarelli: un killer improbabile nellaspetto e micidiale nellazione, che vede minacciato il suo onesto lavoro di criminale italianoNiente di personale, tutto vero. Dopo il successo di CRIMINI il nuovo appuntamento con i migliori scrittori noir italiani CRIMINI 2 cover.qxd 21-05-2008 12:57 Pagina 1 Crimini Italiani unantologia pi matura e consapevole, che fotografa il nostro modo di vedere lItalia di oggi milanoNERA 12 Luglio 2008 RECENSIONI Giorgio Faletti PoCHi inutiLi nASCondiGLi Baldini Castoldi dalai p. 376, 17,90 U n paio di anni fa avevo sentito Giorgio Faletti raccontare che prima di pubblicare Io uccido aveva scritto alcuni racconti che erano rimasti nel cassetto per molti anni. Forse in Po- chi inutili nascondigli qualcuno appar- tiene a quel periodo. Una gomma che cancella muri case e persone in mano a un cartoonist di successo straziato nellanima da un tradimento, un grup- po di anziani che riecheggia Amici miei alle prese con il mistero di una signora tedesca un tempo bellissima e del mari- to, un tram senza autista che si perde nel nulla con a bordo un perfdo professore, le pietre del Campo Duro che si scagliano da sole e uc- cidono chi non in sintonia con la campagna del Monferrato, un mostro sentimentale che vive nascosto in un lago e difende una giovane donna, zio e nipotina alla ricerca di un divo tv scomparso in Giamaica e un uomo lupo su un set cinematografco sono i temi trattati. Quasi tutti i protagonisti sono persone cupe, solitarie e tristi per natura o per grandi dolori, accomunate dallangoscia che si trasforma in crudelt. La scrittura semplice, diretta, quasi colloquiale, facilmente comprensibile condita da alcune battute da cabaret che sono forse il segreto del grande successo di vendita. Il genere noir-surreale, le vicende cos come sono nar- rate possono accadere solo sulla carta. Ambretta Sampietro Vittorio Paganini CoRioni Edizioni di Latta, p. 370, 15,00 P er chi non lo sapesse, Vitto- rio Paganini lex comandante dei NOCS (Nucleo Operativo Cen- trale di Sicurezza), ovvero un gruppo speciale della Polizia di Stato adde- strato per portare a termine opera- zioni ad alto rischio, come la libe- razione di ostaggi o le irruzioni in ogni ambiente per la cattura di criminali e terroristi. Lasciato lincarico, Paganini si de- dicato alla scrittura esordendo nel 2004 con Il sequestro (Premio Tede- schi), storia del rapimento dellindu- striale forentino Dante Belardinelli, liberato dai NOCS nel 1989. Ora Paganini torna in libreria con Corioni, storia di una faida calabrese allinterno della ndrangheta. Lesecuzione del capo del clan Tabacco, da parte dei fratelli avversari Nico e Giuseppe Geraci, rischia di aprire una nuova lunga scia di sangue. Per cui, a dare la caccia ai due killer, vie- ne chiamato il comandante dei NOCS Sergio Corsi. Una storia tesa, cupa, in un ambien- te fortemente omertoso, e con un fnale sorprendente. Una storia scritta con mano esperta e preci- sa, ispirata a fatti realmente accaduti diciotto anni fa ma che spiega come la Calabria di ieri sia purtroppo identica a quella di oggi. P.Gr. 29 giugno - 7 settembre 2008 Scrittori in citt - Tolentino Cultura 2008 Reading, concerti, degustazioni e interviste dautore. A cura di Alessia Scarpeccio e Associazione culturale Idee in Circolo di Tolentino. Reading e letture di Genny Ceresani e Laura Cannara. 6 luglio 2008 Salsomaggiore (PR), ore 18.00. Presentazione della rivista milanonera. Nei gazebo del centro cittadino con scrittori e giornalisti della testata. 12 luglio 2008 Novellara (RE), ore 21.30 presso Libreria Aliberti. Serata noir e presentazione di milanonera. Con Valerio Varesi, Paolo Roversi e Cristiano Governa. 26 agosto 2008 Nellambito di Parolario, Como, ore 21.00. nuovo Cinema Booktrailer con Francesco Carofglio, Paolo Bianchi, Paolo Roversi, Lorenzo Beccati, Gaia Amaducci, Domenico Moretti e Vincenzo Latronico. Coordina Alessio Brunialti. Info su www.parolario.it Robert R. McCammon LA ViA oSCuRA Gargoyle Books p. 488, 16,50 I n tempi di rinascente xenofobia e lotta alla diversit, questo un libro che spinge a rifettere sulla realt. Si tratta del romanzo La via oscura di Robert R. McCammon, pubblicato a fne inverno da Gargoyle Books, che si inquadra allinterno della letteratura horror doltreoceano, ma i temi che afronta sono pi che mai concreti: diferenze etniche, estremismo religioso, tele- predicazione, confronto con stili e credenze minoritari sono i cardini attorno a cui ruota la narrazione. Se c chi credesse poi che le pagine di questo libro contengano descrizioni fastidiose o raccapriccianti perch appartiene al pi estremo dei generi del mistero, si do- vr ricredere: da un lato, infatti, McCam- mon dosa con sapienza lorrore che inserisce; dallaltro le cronache dei giornali degli ultimi mesi hanno fornito esempi di ben pi becera natura che non hanno nemmeno lattenuante della fantasia di uno scrittore. Insomma, come accade per Joe R. Lansdale con La notte del drive-in, anche qui si ritrova una lettura della quotidianit, un ritratto efcace di una societ che sembra non conoscere diferenze, almeno a livello geografco, quando si tratta di odio. Antonella Beccaria appuntamenti r e c e n s i o n e r e c e n s i o n e r e c e n s i o n e V icequestori, marescialli, commissari, po- liziotti: a mangia come scrivi lo scrit- tore si presentato, questa volta, in divisa. La cena letteraria che una volta al mese va in scena alla trattoria Il cigno nero di Montechia- rugolo ha ospitato in giugno il vicequestore di Verona (Trevisi), il maresciallo della Guar- dia di fnanza di Reggio Emilia (Marcialis), il commissario della Digos di Asti (Blini), un poliziotto di Piacenza (Matrone). Fedeli alla ricetta di Mangia come scrivi una cena, tre scrittori per tre minuti (di rea- ding), nove opere dartista hanno portato a Montechiarugolo i loro libri. Che sono stati presentati nella solita maniera insolita: nes- sun autore ha parlato di s, ma ciascuno ha curato una breve lettura, omaggiando il lavoro del collega vicino e intervallando le portate del menu della trattoria (accompagnate dalle bol- licine della cantina astigiana Contratto). Lartista che ha esposto nove suoi quadri, Ma- trone, era gi stato ospite della rassegna nel febbraio 2007 nelle vesti di scrittore (ha pub- blicato tra gli altri Erba alta e Il mio nome Tarzan Soraia per Frassinelli). La stafetta tra scrittori ha visto Blini leggere Trevisi (Fogli di via. Racconti di un vice que- store, Emi), Trevisi leggere Marcialis (Io & Davide, Piemme), Marcialis leggere Blini (Il creativo, Ennepilibri). Dopo la pausa estiva, la rassegna organizzata e condotta dal giornalista Gianluigi Negri tor- ner, sempre un gioved al mese, dal prossimo 25 settembre. Tra gli appuntamenti in programma, Nel blues dipinto di blues, Aspettando Hallowe- en, Lo scrittore sale in cattedra. Gianluigi Negri Giallisti in divisa a tavola milanoNERA 13 Luglio 2008 RECENSIONI Noah Charney LA donnA dEL CoLLEzioniStA Longanesi, p. 333, 17,60 U n romanzo desordio centrato, un godibilissimo afresco cul- turale a tinte gialle. Charney esibisce la sua grande espe- rienza artistica, intrigando il letto- re. Unannunciazione di Caravaggio scompare a Roma, un prezioso dipin- to di Malevic non pi nella cassa- forte dei curatori dellartista a Parigi, un professore emerito viene prelevato durante una lezione alla National Gal- lery Gabriel Cofn famoso esperto, col- lezionista e conoscitore dellattuale architettura organizzativa dei furti darte, dar appoggio allindagine dei carabinieri italiani. La contropartita sar luscita di prigione di un ladro darte su commissione, Vallombroso. In realt Vallombroso la sua donna e regaler il titolo alla versione italiana del libro (Ladro dar- te nelloriginale). La serie di furti prosegue con un altro Malevic e un ignoto quadro supremati- sta, battuti entrambi alla casa daste Christies. A Parigi si muove alla Conan Doyle/Agata Christie un ispettore goloso e a Londra un se- gugio di Scotland Yard, che richiama il Maigret di Simenon. Cosa accumuna una madonna con un quadro astratto tutto bianco? In un carosello afascinante e movimentato in- seguiremo la refurtiva, ma i colpi di scena ab- bondano, nulla come pare e ogni dipinto pu celarne un altro Patrizia Debicke Stephen King dumA KEY Sperling&Kupfer, p. 743, 19,90 D uma Key una delle keys americane nel magnifco paesaggio della Flori- da. Sembra che questisola abbia un pote- re nascosto che non tutti per riescono a sentire, ma solamente chi ha subito qual- che menomazione fsica. cos che Edgar Freemantle approda su questisola dopo una vita trascorsa come costruttore edile di successo bruscamente interrotta da un brutale incidente in cantiere. Su questisola Edgar riscopre la sua passione fanciullesca per la pittura e viene alla luce un talento meraviglioso che neppure lui stesso sapeva di possedere. Merito dellisola e dei suoi poteri eccezionali. Il talento non per a buon mercato, lisola (o lo spirito che aleg- gia in essa) chiede come ricompensa un tri- buto di sangue. Edgar pagher quindi a caro prezzo la bellezza dei suoi dipinti. Fino a quando decider di averne avuto abbastan- za e decider di contrastare questo potere... Ogni tanto King esce dal Maine e fa bene: la scrittura risulta pi fresca e le immagini pi varie. Nel libro si parla di pittura e di quadri e laccostamento tra la scrittura e la pittura in questo caso non una forzatura: in molte occasioni la penna di King si trasforma in un pennello e la forza dello scritto tale che sembra di vedere le scene in diretta mentre stanno accadendo. Il fedele lettore non ri- marr deluso da questo libro. Verrebbe da dire il solito King se questo non fosse una garanzia di qualit e adreanalina. Stefano Favaro John Michael Greer dizionARio EnCiCLoPEdiCo dEi miStERi E dEi SEGREti mondadori, 2008, p. 690, 26,00 D a dove vengono le idee? Chiedetelo a uno scrittore e vi guar- der stranito. Le idee sono dovunque. Un articolo di giornale, la scena di un flm, un quadro, una frase rubata a una conversazione. O un libro. Siete autori di thriller, in cerca dellidea per una trama piena di misteri per bissare il successo di Dan Brown. Aprite a caso il Dizionario dei misteri e dei segreti: p. 274, Illuminati di Avignone, Rito massonico di breve vita fondato in Francia... (in realt, sono da secoli attivi in segreto per tutelare la verit su...); p. 483, Rapimento Morgan, La sera del 12 settembre 1826, tre mesi prima della pubblicazione del suo libro che svelava i segreti dei primi tre gradi della Massoneria, William Morgan scom- parve dalla prigione comunale di Canan- daigua, nello stato di New York. [...] Di lui non si ebbero pi notizie. Promettente. E il Reclutamento retrospettivo? E i Regni sotterranei? Opera di uno studioso inglese appassionato di societ segrete e storia nascosta, questo volume cerca di fare chiarezza in un ambito disciplinare a dir poco caotico e inquinato, unendo la chiarezza del saggio con la leggi- bilit di un romanzo che narra non una, ma mille storie. Tutte misteriose. Giovanni Zucca B o-noir la prima ras- segna dedicata alla let- teratura e alla cronaca nera. Iniziata a Bologna nellestate 2006 ha ottenuto un grandis- simo seguito. Nel corso degli appuntamenti che vengono proposti dal vivo scrittori, giornalisti ed esperti riper- corrono le tappe fondamentali di alcuni dei pi inquietanti delitti che hanno macchiato il nostro Paese. Bo-Noir torna anche questanno ed ufciale il programma delledizione 2008, organizzata da Riccardo Marchesini e An- tonella Beccaria. Qui a fanco date delle serate e argomenti che si susseguiranno dal 6 luglio al 3 agosto prossimi. Al momento siamo in attesa delle conferme degli ultimi ospiti e via via verranno messi online i nomi di chi sar presente a discutere con noi e con il pubblico. Stiamo preparando anche video e contributi speciali che andranno a completare le sera- te: pure in questo caso tutto verr pubblicato su queste pagine virtuali e sul nostro spazio su MySpace. info su: www.giostraflm.it/bonoir/ Paura a Bologna - Storie di rapimenti bolognesi Domenica 6 Luglio 2008 - h. 21,15 Piazza Verdi, Bologna da mamma Ebe a Vanna marchi: gli imbrogli dellocculto Domenica 13 Luglio 2008 - h. 21,15 Piazza Verdi, Bologna da CSi alla realt: le investigazioni scientifche in italia Domenica 20 Luglio 2008 - h. 21,15 Piazza Verdi, Bologna Romagna mia, Romagna in noir Domenica 27 Luglio 2008 - h. 21,15 Piazza Verdi, Bologna Fratelli di sangue: la banda della uno bianca Domenica 3 Agosto 2008 - h. 21,15 Piazza Verdi, Bologna Bo-noir, al via la terza stagione Francesco Recami iL CoRREttoRE di BozzE Sellerio, p. 184, 12,00 S trano libro Il correttore di bozze di Re- cami, a tratti splendido a tratti irritan- te. Cominci a leggere e dici: non possibi- le. Sembra una storia insulsa, un giallo da quattro soldi, per di pi pieno di refusi. Lucilla, casalinga anni novanta con la Sce- nic, adescata da un gigol. La trama gial- la comincia cos e va avanti scialba, troppo scialba. Poi inizi a capire. Quello che stai leggendo un libro nel libro: il mano- scritto che il correttore di bozze sta, ap- punto, correggendo in bozze. Cos, pagina dopo pagina, il giallo perde importanza, di fatto non c pi, ed emerge la fgura del correttore: kafkiano, solitario, in lotta con parole ed editori, lapis, evidenziatori e voca- bolari. Il correttore di bozze diventa la storia di unossessione, romanzo claustrofobico e, in alcune parti, bellissimo. Un romanzo che parla di scrittura con fuoco ristrettissimo: di accenti gravi al posto sbagliato, di refusi, di parole straniere scritte male. Il correttore di bozze anche un romanzo- denuncia del mondo editoriale, soprattutto giallo/noir (pazienza se lo pubblica un edi- tore che sul giallo ha costruito il suo succes- so). romanzo di grandi ambizioni, secon- do me non pienamente raggiunte. A tratti, Recami si lascia prendere la mano e i giochi linguistici fniscono per annoiare. Un libro comunque da leggere, anche se rappresen- ta un notevole passo indietro rispetto allo splendido Lerrore di Platini. Antonio Pagliaro r e c e n s i o n e r e c e n s i o n e r e c e n s i o n e r e c e n s i o n e C on la difusione dei booktrailer, flmati promozionali di un libro, leditoria sta vivendo una nuova fase. La pubblicit tradi- zionale, un premio importante e il passaparola ben gestito determinano notevoli incrementi delle vendite ma c una parte di lettori che non legge i giornali e non va alle presenta- zioni. Entra nel megastore e compra il sensa- zionale best seller annunciato. Poi si lamenta che il sensazionale best seller faccia schifo. Se chiedi perch lo abbia scelto la risposta sem- pre la stessa. quello che ho trovato. I lettori hanno voglia di prodotti innovativi. Navigano in Internet, vanno o vivono allestero per un periodo (generazione Erasmus), si confron- tano con americani, tedeschi, francesi. Non sono solo i giovani, una trib trasversale. A loro si rivolgono i piccoli editori sfruttando la Rete e la tecnologia digitale con booktrailer low cost nei casi migliori di valore artistico. Come efetto collaterale ne girano anche di orrendi. I grandi editori per ora investono sui nomi di punta. La Mondadori ha commissio- nato il video di Niccol Ammaniti dopo lo Strega 2007. Il booktrailer si rivelato par- ticolarmente adatto a tradurre in immagini romanzi gialli/noir. In Italia il primo flmato stato prodotto nel 2005 da Marsilio per il noir Baciami Giuda di Will Baer. Tra i video pi cliccati in YouTube e invitati alle mani- festazioni letterarie quelli di Simone Saras- so, Susana Fortes, Teresa Moure, Lee Child, Richard Montanari, Peter James e il nostro Paolo Roversi. Fuori dal giallo/noir troviamo i flmati da Tiziano Terzani, Loretta Napole- oni, Gianrico e Francesco Carofglio, Paolo Bianchi, Marco Buticchi, Paolo Colagrande, Lidia Ravera, Wu Ming, Mario Desiati, Jo- shua Ferris, Max Pezzali e molti altri. presto per dire se questo strumento crei successo e quindi ricchezza. Intanto serve a sperimen- tare linguaggi, attrarre pi lettori, svelare ta- lenti narrativi e cinematografci. Di certo non danneggia le vendite. Purch alla base ci sia un buon libro. Annarita Briganti per fare un booktrailer ci vuole un buon libro milanoNERA 14 Luglio 2008 S ei passato dalla trilogia di magdeburg a un libro di racconti Armageddon. da una trilogia titanica a testi molto brevi. Come vedi questa pro- gressione? Ogni storia diversa da ogni altra. Di conseguenza diverso lo spazio necessario a raccontarla. Magdeburg un progetto concepito per quel genere di lunghezza. Per contro, per narrare ci che volevo in Armaged- don, sono stati sufcienti due romanzi brevi e tre racconti. La termatica comune : come pu fnire un ciclo degli uo- mini, ciclo inteso nel senso pi lato possibile. Armaged- don peraltro dovrebbe essere il primo volume di una serie TEA Libri volta a riproporre tutta la mia produzione di ro- manzi brevi e racconti. C davvero un pubblico di lettori interessato ai raccon- ti di un singolo autore? Ritengo senzaltro di s. La proposta narrativa antologi- ca antica e solida quanto la proposta del romanzo. Ogni editore continua a pubblicar- ne: sia mono-autore, che multi-autore a tema. Riten- go che il racconto sia un ottimo formato per ofrire al lettore un quadro ancora pi esauriente dellimmagi- nario e della produzione sia di uno specifco autore che di un gruppo di autori. Ben Yurick, protagonista del primo racconto, Pho- enix, un immortale. Eroe o vittima? Immortale un termine ingombrante. Preferisco ve- dere Ben Yurick come qualcuno che non pu mori- re. Questa potrebbe suonare come una sottigliezza, ma a mio parere una diferenza molto signifcativa. Ritengo anche che un concetto come limmortalita sia troppo arcano per potere essere compreso dalla mente umana. Come ci insegna il grande Milan Kun- dera nel suo capolavoro intitolato appunto LImmorta- lit, rimanere in circolazione per sempre non fornisce afatto risposte, pone solamente problemi pi grossi. In questi termini, Ben Yurick non un eroe, ma non necessariamente nemmeno una vittima. qualcuno che cerca di fare i conti con limpossibile. in molti tuoi libri parli di guerre. Come mai? Nulla come la guerra fa defagrare il confitto. Con gli altri e con noi stessi. In questi termini, sia in Kondor (che parla di una guerra futura... presente?), che in Magdeburg (ambientato in una guerra passata... o for- se fn troppo presente anchessa), il vero Nemico (N maiuscola) si trova dentro di noi. Come direttore del Giallo mondadori stai risco- prendo gli autori italiani. Scelta coraggiosa o in- coscienza? N luna n laltra. Se si tratta di scelta coraggiosa, gi stata fatta dai grandi che mi hanno preceduto: Alberto Tedeschi, Oreste del Buono, Laura Grimal- di, Gianfranco Orsi & Lia Volpatti. Tutti loro hanno pubblicato autori italiani. Se si tratta dincoscienza, ci potrebbe implica- re che gli autori italiani sono dei cani. Nulla di pi sbagliato. La qualit e la validit della narrazione non hanno bandiera: autori validi possono essere fnnici come pakistani come anche italiani. Questo non solamente oggi, e di certo non solamente nel Giallo. In Italia ci sono moltissimi autori validi. Limportan- te, ritengo, dare loro la possibilit di trovare uno spazio. In termini strettamente statistici, non dimen- tichiamo che il Giallo Mondadori tira il triplo della media dei libri da libreria e vende da due a tre volte tanto. I libri della Monda- dori Edicola SONO libri a tutti gli efetti. Il fatto che vengano venduti nel chiosco allangolo o nelledicola della stazione nulla toglie e nulla cambia. appena uscita Anime Nere reload. Anche qui tut- ti italiani: tu cos amante dellAmerica sarai mica di- ventato campanilista fno al midollo? Come sopra: abbiamo mol- tissimi autori validi. Inoltre, non tutto quello che ci arri- va dallAmerica (virgolet- te dobbligo) oro colato. Anzi... Anime Nere (2007) e Anime Nere Reloaded (2008) formano un corpus narrativo di ben quaranta racconti per una foliazione superiore alle novecento pagine. Un record. Ad autori di primo piano Evangelisti, Dazieri, Genna, Tani, Montanari, Salvatori, Di marino si afancano solidi professionisti Forte, Lama, Cappi, Narciso, Mar- cialis e inaspettati esordienti Maggi, Parazzoli, Lombardi, Coata. La doppietta di Anime Nere una proposta antologica al massimo del culturalmente provocatorio e del policamente scorretto. Niente ipocrisie buoniste e sovrabbondanza di colpi bassissimi. E giusto per provocare sullAmeriKa che ti piace tan- to: we aint taking no prisoners! negli States hai trascorso parecchi anni come sce- neggiatore a Hollywood. da esperto: come sta il cinema italiano? Direi che il cinema italiano stia come il cinema in ge- nerale. Quindi ecco, proprio secondo unantica mas- sima di Hollywood, le cinque fasi della realizzazione di un flm e/o serie tv: 1) pazzo entusiasmo; 2) totale disperazione; 3) ricerca del colpevole; 4) punizione dellinnocente; 5) promozione dellincompetente. Paolo Roversi incontro con il direttore del Giallo mondadori Lanima nera di Alan D. Altieri Lautore ha appena pubblicato Armageddon per Tea AA.VV. BuGS Edizioni Bd, p. 266, 16,00 Q uesta antologia raccoglie dieci storie che hanno a che fare con gli insetti, la razza pi nu- merosa del mondo animale (oltre un milione di specie conosciute) e con i ragni, che non sono insetti, ma fanno lo stesso accapponare la pelle. Ciascuno scrittore ha trat- tato il tema a modo suo, creando una interessante variet di stili e storie. Abbiamo lironia grafante e schizoide di Dazieri, il cui pro- tagonista serve da modello a uno sciame che replica forme e com- portamenti umani, e la crudelt degli scorpioni giganti di Alan D. Altieri, combattuti da una squadra di contractors altamente specializ- zati in una scenografa da incubo tecnologico. Stefano Di Marino racconta la storia disperata di un killer allultimo tiro che afronta la magia yoruba nei quartieri pi degradati di Milano, mentre Die- go Cajelli ci presenta una donna intrappolata in un terrario pieno di scolopendre. E ancora, in ordine sparso, troviamo gli scarafaggi grossi come gatti di Barbara di Gregorio, le zanzare di Matteo B. Bianchi, una storia damore tra formiche di Alberto Schiavone, i ragni guerrieri di Roberto Recchioni, linquietante collezionista di farfalle di Enrico Remmert e persino lUomo Fuco, un supereroe degli anni Quaran- ta redivivo nellesilarante racconto di Gianluca Morozzi. Un ulteriore bonus sono le brevi e spumeggianti presentazioni dei racconti scritte dal curatore Tito Faraci e alcune formi- che (stampate, ovviamente) incluse a caso tra le pagine. E forse perch la casa editrice di questa antologia specializzata in fumetti dautore, forse perch alcuni degli autori sono sceneggiatori di fumetti, quasi tutti i racconti si portano dietro una cifra fumettistica che li rende originali e godibili. Insomma, un libro davvero brulicante di vita Alfredo Colitto Nick Mamatas ComE mio PAdRE HA diCHiARAto GuERRA ALLAmERiCA Cargo, p. 173, 13,50 C molto da imparare da questo giovane autore new- yorchese. Nick Mamatas riesce a dipingere una satira feroce del suo Paese e delle sue fsime post-11 settembre con una delicatezza e unironia che farebbero invidia al miglior Aristofane (con il quale infatti i paragoni si sprecano, insie- me a quelli con Kurt Vonnegut). Mica facile. In Under my roof, incomprensibil- mente tradotto con Come mio pa- dre ha dichiarato guerra allAmeri- ca, racconta la tragicomica vicenda di un americano tipo che costrui- sce una bomba atomica utilizzando scarti di discarica e qualche informa- zione pescata da Internet e la piazza dentro un nano da giardino, usan- dola come deterrente per chiunque voglia invadere il suo territorio, lo stato indipendente di Weinbergia (praticamente la sua casa e il terreno intorno). A raccontare le avventure degli squilibrati abitanti di questo bufo microcosmo, il principe Her- bert, dodicenne con il dono di saper leggere il pensiero altrui e molta pi saggezza degli adulti che lo circon- dano, a partire dai suoi genitori. Non serve troppo sforzo per trova- re le critiche ai media, alla politica estera statunitense, al consumismo e alla paura del nemico musulma- no tra vicende che potrebbero ac- cadere in un futuro neanche troppo lontano. Silvia Cravotta ANNA MARIA FASSIO i GioRni dEL minotAuRo Frilli, p. 237, 10,50 C qualcosa di feroce in que- sto romanzo che inizia da una fne, dalla morte della sua pro- tagonista. Vera Malan una scrit- trice di successo, ormai anziana vive nella sua villa a Belvedere, un piccolo paese di provincia, il luogo ideale dove districare un mistero. sola Vera, le uniche persone che ha intorno sono i domestici che le fanno compagnia, come Vanessa, una giovane adolescente inquieta. Vera ha dedicato la sua vita al suc- cesso, amata dai lettori, odiata dalla fglia, una donna fragile e frustrata, segnata dal passato di tossicodipen- denza e dai ricoveri psichiatrici, pi violenti di un pugno nello stomaco. Ricoveri voluti dalla madre quando la fglia viene ritrovata mezza nuda in un appartamento squallido, fatta come un cocco, cos dicono i suoi due bambini, ai quali la donna non ha risparmiato la scena. La fglia in manicomio, i nipoti con la dome- stica, Vera viaggia, lavora, scrive. Una vita intensa che leditore vuole raccontare in una biografa che af- da alla nipote. La realt per non mai quella che sembra. Cercare nei ricordi rimossi sar come scavare nel cestino dei rifuti, dov nascosto, insieme al dolore di questa famiglia, il mistero di un delitto irrisolto. Rafaella Piccinni r e c e n s i o n e r e c e n s i o n e r e c e n s i o n e 602 A N I M E
N E R E
R E L O A D E D
D00,00 Ogni minaccia debito. O forse era promessa? Ani- me Nere prometteva di tracciare una mappa del lato oscuro: c riuscita in pieno. Anime Nere Reloaded mi- naccia di esplorare il fondo del baratro degli incubi. In un ritorno auspicato e temuto, agognato e liberato- rio, la tematica della crudelt il fulcro anche di que- sta seconda, esplosiva antologia, estensione naturale della prima. Ventidue autori determinati a colpire sot- to la cintura con un pugno di ferro munito di rostri. Ventidue racconti al massimo di giri della catarsi ma- ledetta. Anime Nere Reloaded una nuova, temeraria esplorazione della tenebra umana e culturale, sociale e politica, del nostro tempo. Dalla scuola allinferno alla viabilit da incubo, dalla famiglia che uccide al- la societ in metastasi, dal terrorismo come norma al sadismo come commercio, dalla premeditazione del- la sofferenza alla ineluttabilit del dolore. Tremate, tremate, le Anime Nere son tornate! Gli autori di questa antologia sono: Cristiana Astori, Matteo Bortolotti, Giacomo Cacciato- re, Andrea Carlo Cappi, Dsire Coata, Alfredo Colit- to, Andrea G. Colombo, Andrea Cotti, Matteo Curtoni, Franco Forte, Giuseppe Genna, Paolo Grugni, Diana Lama, Giuseppe Lippi, Fabio Lombardi, Ettore Mag- gi, Mauro Marcialis, Giancarlo Narciso, Cinzia Tani, Alda Teodorani, Gianpaolo Novelli & Andrea Zarini, Marco Vallarino. P J L L 0 L A
B J B L J 0 1 E L A A N I ME N E R E R E L OA D E D a cura di Al an D. Al ti eri PJLL0LA BJBLJ01ELA 0SLAK H0NIAI0KJ ASTORI BORTOLOTTI CACCIATORE CAPPI COATA COLITTO COLOMBO COTTI CURTONI FORTE GENNA GRUGNI LAMA LIPPI LOMBARDI MAGGI MARCIALIS NARCISO TANI TEODORANI VALLARINO ZARINI & NOVELLI ART DI RECTOR: GI ACOMO CAL LO PROGET TO GRAFI CO: WANDA L AVI Z Z ARI I N COPERTI NA : EL ABORA ZI ONE DA FOTO MARA BRI ONI Alan D. Altieri RECENSIONI milanoNERA 15 Luglio 2008 Rufus Gillmore iL LEtto dEBAno Polillo, p. 318, 13,40
G illmore (1869-1935) appartiene alla Van Dine School. Per questo suo Il letto debano ha mu- tuato, infatti, da Van Dine il formidabile quartetto de- gli investigatori, la vittima che nasce e muore come la Canarina e lassassino dal- la mente diabolica degno di La fne dei Greene. Ma i debiti fniscono qui (per fortuna). questione di at- mosfera e di colore. Grifn Scott, il detective amateur, non ha laplomb di Vance anche perch i sei possibili assassini sono solo dei parvenu (gigol, ex pugili, fanatici religiosi, politici corrotti e ladri) che parlano il linguaggio della violen- za e del business. Dorothy Vroom, la fanciulla in pericolo (darresto), non uneterea wasp, ma una bruna procace che sparge sensualit a pie- ne mani. E dopo 300 pagine ad alta tensione, quando Scott, accanto al letto debano, secondo la prassi del Giallo classico, smaschera lassassi- no, anche il lettore pi smaliziato colto di sorpresa. Non anche que- sto il segno del capolavoro? Giuseppina La Ciura I l portone dingresso cigol de- licatamente: voleva dire che era arrivato il pap. La mamma si alz di scatto, e men- tre si stava ancora inflando la ve- staglia, corse in corridoio. Petka si rigir sul fanco per addormentarsi, ma suo padre parlava a voce alta, cos si mise ad ascoltare. Il pap sta- va spiegando alla mamma, in paro- le sconnesse, che dopo la discussio- ne della tesi di Valka si erano presi una leggera sbornia. Petka sapeva perch il pap aveva vuotato subito il sacco. Faceva cos anche lui: se confessi tu per primo, si pu evita- re una scenata della mamma. A giudicare da come il pap cion- dolava in corridoio, e poi da come se la rideva in bagno e cammina- va sorreggendosi alle pareti, Petka cap subito che la sbornia non era stata per niente leggera. Ti faccio un t o un caf? gli chiese la mamma. Un t e un caf! accett entusia- sta il pap. Mescolati o uno alla volta? Quando si arrabbia, la mamma diventa pungente. Petka laveva sperimentato pi di una volta. La mamma sospir in maniera platea- le, and in cucina e il pap, in cal- zini, entr nella stanza di Petka. Dormi gi? Cos prenderai freddo gli fece no- tare Petka. Non preoccuparti! Come ti vanno le cose? Petka si mise a sedere sul letto. Quali cose? Shhh il pap gli tapp la bocca con il palmo della mano. La mam- ma ci sentir. Dai, fammi vedere il diario! Adesso?! rispose sorpreso Petka. Subito! Ma subito comparve la mamma. Lei vede anche attraverso i muri. Sei fuori di testa? luna di not- te! Il bambino dorme gi da un pezzo. E infatti cosa gli ho detto io: dor- mi! Ma lui: Dai pap, posso farti vedere il diario? E fece locchiolino a Petka. La mamma trascin il pap in cuci- na e inizi a strigliarlo ben bene: Quanto durer ancora questa sto- ria? Torni a casa tardi, praticamente mi tocca allevare Petka da sola. Mi sono stancata di aspettarti e stare in pensiero. Tutti i giorni una sbornia. E adesso ti metti pure a svegliare il bambino. Gi che si deve alzare presto per andare a scuola. Il pap taceva e beveva il suo t con il caf. Poi si mise a fare il bufone. Ma la mamma si arrabbi: Guarda che dico sul serio, non scherzare. Ma dai, cerca di capire! inizi a parlare lui. Non potevo mica non andarci, dopo che Valka mi aveva invitato. Oggi ha discusso la tesi lui, domani toccher a me. E chi mi scriver il giudizio? Valka. Hanno invitato anche il professor Serugin. Non ti immagini come mi ha abbracciato. Mi fa: Caris- simo, bisogna proprio che prendi il dottorato anche tu. Subito!. E quando mi da del tu, una fac- cenda seria. E tu a lui? Cosa vuol dire, io a lui? Cosa mi dici del fatto che prima non ti badava nemmeno? Appunto! Prima che ci sborniassi- mo insieme, non si accorgeva ne- anche di me, ma adesso Daccordo per il dottorato. Ma perch prendersi una sbornia anche dopo il lavoro? Per forza! sbott il pap. Quan- do si porta a termine con succes- so un ciclo produttivo, come si fa a non ubriacarsi?! Cos, hai qual- cosa contro il progresso della tecni- ca? La tensione emti emtitiva puah! La tensione emotiva deve essere scaricata. Non c nessun altro momento in cui ci si sente cos uniti con i colleghi. Non c niente da fare: il Ventesimo secolo. Le persone non comunicano tra loro, e una sbornia le avvicina. In certi casi le avvicina, in altri le allontana osserv la mamma. Scusa. Ho capito cosa intendi. Guarda nel frigorifero, magari c rimasto qualcosa, riempi i bicchieri cos ci avviciniamo. Fai piano, o sveglierai di nuovo il bambino! La mamma chiuse meglio la porta. Di cosa parlarono poi, Petka non riusc a sentirlo. Steso sul suo let- to, pensava a come fosse tutto cos complicato. La mamma aveva ragione, ma an- che il pap... La mattina dopo, per poco Petka non fece tardi a scuola. Il grande scienziato Newton spie- gava lanziana insegnante scopr, ragazzi, la legge della gravitazione universale, grazie alla quale gli uo- mini possono andare alla conquista dello spazio. Chi sa cos successo dopo questa scoperta di Newton? Una sbornia! grid entusiasta Petka. La maestra aggrott le sopracciglia. Una sbor-ni-a? domand. E cio? In classe si sollev una foresta di mani. Lanziana maestra, confusa, pens che aveva fatto male a non frequen- tare i corsi di aggiornamento. Diccelo tu, Petja disse. Cos Petja si mise a spiegare per flo e per segno che cos una sbornia. Jurij drunikov (Mosca, 1933-Da- vis, California, 2008) stato uno dei pi importanti scrittori russi del No- vecento, unico nella capacit di ge- stire grandi architetture narrative (si veda Angeli sulla punta di uno spil- lo, romanzo steso tra 1969 e 1979) come in quella di condensare storie straordinarie nelle poche pagine di un racconto (come avviene nella re- cente raccolta L non qua, 2005). Scrittore sarcastico, politico, intento a svelare le piccinerie di regime in Russia fnendo epurato, ma anche di non perdonare nulla alledonismo statunitense dopo essersi rifugiato oltreoceano, stato candidato al Nobel per la Letteratura nel 2001. Lultimo romanzo scritto prima di morire, il suo capolavoro, Il pri- mo giorno del resto della mia vita ed uscito in anteprima mondiale in Italia presso Barbera Editore, la casa editrice che sta poco a poco tradu- cendo tutti i titoli. Il racconto La sbornia, rappresentativo della verve narrativa di Drunikov, compare su milanonera proprio per gentile concessione di Barbera. Gabriele Dadati Robert Hltner unindAGinE SEnzA imPoRtAnzA del Vecchio p. 192, 15,00
Le Alpi Bavaresi sono un
luogo ricco di Storia e di storie, molte di queste sono tenute nascoste perch pos- sono far paura. Io ho deciso di raccontarle perch esse appartengono al popolo. Cos Robert Hltner, inter- venendo alla Fiera del Libro di Torino, spiega le motiva- zioni che lhanno portato a narrare le avventure dellIspettore Kajetan. Pubblicato in Germania nel 1993, Unindagine senza impor- tanza racconta le storie segrete cu- stodite dagli abitanti di un piccolo paese che si fondono con la Storia, quella della Germania degli anni Venti. Anche a Walching, nascosto tra le Alpi bavaresi, le ferite della Prima Guerra Mondiale e del pe- riodo immediatamente successivo non sono ancora sanate e la serenit stenta a tornare. Qui una giovane viene trovata morta in una fattoria e tutto lascia pensare che i colpevoli siano tre vagabondi. Ma lo scrupoloso ed esperto ispet- tore Kajetan, dai metodi investi- gativi progressisti, non si ferma davanti alle apparenze di un caso senza importanza, e scopre un qua- dro complesso di relazioni tra even- ti e persone. Hltner, con eleganza descrittiva, attraverso dialoghi ben costruiti, dipinge un vivido quadro del paese e dei suoi protagonisti, delle tra- dizioni e degli avvenimenti locali della regione patria del nazionalso- cialismo. Per comprendere il qua- dro storico degli eventi che fanno da cornice al romanzo, in appendi- ce c unutile e dettagliata nota al testo curata dalla traduttrice Paola del Zoppo. Francesca Colletti r e c e n s i o n e r e c e n s i o n e La sbornia Di Jurij Drunikov VIRUS LASCIATEVI CONTAGIARE DALLA PAURA Come King, Straub e Koontz prima di lei, Langan unautrice destinata a rimanere a lungo sulla scena letteraria. Dark Scribe Magazine Sarah Langan w w w . k o w a l s k i . i t RACCONTI DAUTORE Mettetevi comodi. Abbiamo appena aperto 23,8 milioni di nuovi negozi. Da oggi potete entrare alla Feltrinelli direttamente da casa vostra, 24 ore su 24. Su www.lafeltrinelli.it vi aspetta il meglio della letteratura, della musica e del cinema, con migliaia di titoli disponibili in catalogo, centinaia di novit ogni giorno. E non solo! Promozioni esclusive e una community per condividere le vostre passioni. Nota: 23,8 milioni il numero di computer connessi a internet in Italia (dati Nielsen, ottobre 2007). Libri, musica, cinema & Passione