Sei sulla pagina 1di 17

POLITECNICO DI TORINO

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE








STABILITA DEGLI SCAVI E OPERE DI SOSTEGNO
01PCPNB- 6 CFU

Studenti:
189059 Filardo Alessandro

Docente
Prof. Monica Barbero
Prof. Sebastiano Foti

VERIFICA PLINTO DI FONDAZIONE
A.A. 2012/2013





Sommario
1. Normativa di riferimento ....................................................................................................................... 3
2. Caratteristiche dei materiali .................................................................................................................. 3
3. Riferimenti Bibliografici ......................................................................................................................... 3
4. Descrizione dellopera ........................................................................................................................... 3
5. Analisi dei carichi ................................................................................................................................... 4
5.1. Stato Limite Ultimo ........................................................................................................................ 5
5.2. Stato Limite di Esercizio ................................................................................................................. 6
6. Verifiche condotte ................................................................................................................................. 7
6.1. Verifica del carico limite(SLU) ........................................................................................................ 7
6.2. Verifica del cedimento a 30 anni (SLE) ........................................................................................ 10
6.3. Verifica a taglio (SLU) ................................................................................................................... 13
6.4. Dimensionamento armature (SLU) .............................................................................................. 15
6.5. Ancoraggio delle barre ................................................................................................................ 16
6.6. Disposizione delle armature ........................................................................................................ 17
7. Allegati ................................................................................................................................................. 19
7.1. Parametri del terreno .................................................................................................................. 19
7.2. Calcolo qlim ................................................................................................................................. 20
7.3. Analisi prova CPT ......................................................................................................................... 21
7.4. Stima del cedimento in combinazione quasi permanente .......................................................... 22
7.5. Verifica parzializzazione della sezione ......................................................................................... 23
7.6. Verifica altezza sezione direzione y .......................................................................................... 23
7.7. Verifica altezza sezione direzione x .......................................................................................... 24
7.8. Dimensionamento armature direzione y .................................................................................. 25
7.9. Dimensionamento armature direzione x .................................................................................. 26








1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
D.M. 14/01/08 - Nuove norme tecniche per le costruzioni
ENV 1992-1-1 - Eurocodice 2
Progettazione delle strutture di calcestruzzo
2. CARATTERISTICHE DEI MATERIALI
Calcestruzzo per struttura di fondazione
Classe C 25/30
Resistenza caratteristica cubica a compressione R
ck
= Su Hpo
Resistenza caratteristica cilindrica a compressione
ck
= 2S Hpo
Acciaio per struttura di fondazione
Classe B450C
Tensione di snervamento caratteristica
d
= 4Su Hpo
Tensione di snervamento di calcolo
d
= S91 Hpo
3. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
LANCELLOTTA Renato, COSTANZO Daniele, FOTI Sebastiano, Progettazione geotecnica, Milano, Hoepli, 2011.
LANCELLOTTA Renato, CALAVERA Jos, Fondazioni,Milano,McGraw Libri Italia srl,1999.
4. DESCRIZIONE DELLOPERA
Verifica dimensioni e progetto armature di un plinto di fondazione soggetto a carico eccentrico su sabbia
leggermente limosa.
Le caratteristiche geometriche del plinto sono le seguenti (figura 4.1):

B = 2 m
I = 2.S m
= u.6S m
copricrro = u.uS m


Il plinto caricato da un pilastro quadrato di dimensioni 40x40 cm.

Sono state eseguite prove per ricavare i parametri geotecnici utili al calcolo, in particolare disponiamo di:
- Angolo di attrito a volume costante
i
Cv
= S2
- y = 19 kNm
3

- Prova in situ penetro metrica statica CPT i cui risultati sono riportati in figura 4.2
Figura 4. 2 Geometria plinto

Figura 4. 1 Risultati prova penetro metrica statica CPT
Non stata rilevata falda per la profondit di interesse.
Il piano di imposta della fondazione situato a 1.2 m dal piano campagna. Si ipotizza di eseguire lo
sbancamento del terreno prima della realizzazione dellopera.

Successivamente alla realizzazione del plinto
verr eseguito il reinterro ai lati della fondazione
per una altezza minima di 0.65 m come in figura
4.2 e si suppone che tale terreno non venga
rimosso nel corso di vita dellopera. Il reinterro
eseguito con terreno di riporto avente :
y
poto
= 16
kN
m
3


Figura 4. 2 Indicazione reinterro

5. ANALISI DEI CARICHI
Il plinto soggetto ad un carico avente eccentricit in una sola direzione di cui sono forniti i valori
caratteristici seguenti.

Tabella 5. 1 Valori caratteristici delle azioni

G Q
N
k
[kN] 740 395
M
k
[kN] 108 124
5.1. STATO LIMITE ULTIMO
LEuroCodice 7 e le NTC 2008 prevedono diverse categorie di Stati Limite Ultimi per ognuna delle
quali vengono prescritti dei gruppi di coefficienti parziali. La scelta dei gruppi di coefficienti di
sicurezza parziali per azioni, parametri geotecnici e resistenze dipende dallapproccio progettuale
che si adotta.

Figura 5. 1 Coefficienti parziali di sicurezza per le azioni, Tabella 2.6.I NTC 2008

Figura 5. 2 Coefficienti parziali di sicurezza per i parametri geotecnici del terreno, Tabella 6.2.II NTC 2008


Figura 5. 3 Coefficienti parziali di sicurezza per le fondazioni superficiali, Tabella 6.4.I NTC 2008
La normativa prevede che sia il progettista a determinare quale approccio adottare tra:
- DA1 : prevede due differenti combinazioni
C1 : (A1+M1+R1) pi severo nei confronti del dimensionamento strutturale
C2 : (A2+M2+R2) pi severo nei riguardi del dimensionamento geotecnico
- DA2 : prevista una unico combinazione sia per le verifiche geotecniche che strutturali
(A1+M1+R3)
Per il tipo di opera progettata stato scelto lapproccio DA2.
Si verifica che:
E
d
R
d

(da formula 6.2.1 NTC 2008)
Dove:
E
d
= E _y
P
F
k
;
X
k
y
M
; o
d
_ (da formula 6.2.2 a NTC 2008)
R
d
=
1
y
R
R_y
P
F
k
;
X
k
y
M
; o
d
_ (da formula 6.2.3 NTC 2008)

La combinazione delle azioni da adottare la combinazione fondamentale cos definita:
y
u1
0
1
+y
u2
0
2
+y
P
P +y
1

k1
+y
2

02

k2
+y
3

03

k3
+
(da formula 2.5.1 a NTC 2008)
5.2. STATO LIMITE DI ESERCIZIO
Viene determinato il valore dellazione di calcolo F
d
valutato con una delle combinazioni previste
dalla normativa (NTC 2008) per lo SLE. Viene adottata la combinazione quasi permanente.
0
1
+0
2
+P +
21

k1
+
22

k2
+
23

k3
+
(da formula2.5.4 NTC 2008)

Si valuta perci leffetto
E
d
= E|F
d
; X
k
; o
d
]
(da scheda1.2 Progettazione geotecnica)
Viene poi stabilito il valore limite delleffetto della azioni C
d
nel nostro caso pari a 40 mm, valore
determinato a partire dal tipo di fondazione e dal tipo di terreno. Si verifica infine che:
E
d
C
d

(da scheda1.2 Progettazione geotecnica)

Figura 5. 4 Valori dei coefficienti di combinazione, Tabella 2.5.I NTC 2008









6. VERIFICHE CONDOTTE
6.1. VERIFICA DEL CARICO LIMITE(SLU)
Viene utilizzata, per tale verifica, la formula di Brinch-Hansen (1970):
q
Im
=
1
2
yBN
y
s
y
i
y
b
y
g
y
+c N
c
s
c
J
c
i
c
b
c
g
c
+q N
q
s
q
J
q
i
q
b
q
g
q

(da formula2.9 Progettazione Geotecnica)
Dove:
y pcso Jcll
i
unitJi :olumc
B bosc Jcllo onJozionc c:cntuolmcntc riJotto pcr cctto Jcl momcnto lcttcntc
c cocsionc cicocc Jcl tcrrcno
q so:roccorico lotcrolc ollo onJozionc
N
y
; N
c
; N
q
cocicicnti Ji copocit portontc
s
y
; s
c
; s
q
ottori corrctti:i pcr onJozionc non nostriormc
i
y
; i
c
; i
q
ottori corrctti:i pcr inclinozionc Jcl corico
b
y
; b
c
; b
q
ottori corrctti:i pcr inclinozionc Jcllo onJozionc
g
y
; g
c
; g
q
ottori corrctti:i pcr inclinozionc Jcl piono compogno
J
c
; J
q
ottori corrctti:i pcr posizionc Jcllo onJozionc in osscnzo Ji sboncomcnto
Il terreno con cui abbiamo a che fare una sabbia leggermente limosa perci nella formula scompare il
termine dovuto alla coesione in quanto c=0.
I coefficienti di capacit portante sono stati tabulati da Vesic (1975) in funzione dellangolo di resistenza
a taglio del terreno.
Il carico giunge alla fondazione non inclinato perci i fattori correttivi per inclinazione del carico sono
nulli.
La fondazione viene realizzata su piano orizzontale perci i fattori correttivi per inclinazione della
fondazione sono nulli.
Il piano campagna risulta n on inclinato perci i fattori correttivi per inclinazione del piano campagna
sono nulli.
La fondazione viene realizzata dopo aver eseguito lo sbancamento perci anche i fattori correttivi per
posizione della fondazione risultano nulli.
Essendo la fondazione non nastriforme devono essere invece calcolati i coefficienti correttivi per
fondazione non nastriforme.
Determinazione coefficienti di sicurezza per SLU
Parametri geotecnici : set M1

d
= S2
y
d
= y
d
1 = 19 kNm
3

y
d,poto
= y
d,poto
1 = 16 kNm
3

Azioni : set A1
N
d
= N
k,u
1.S +
H
d
= H
k,u
1.S
q
d
= q
d
1 = y
Sicurezza per fondazioni
y
R
= 2.S
Scelta dell angolo di attrito
A seconda della densit relativa della sabbia possibile distinguere in sabbie dense e sabbie sciolte.
Dai diagrammi di resistenza
possibile disporre di un angolo di resistenza a taglio coincidente con lo stato di deformazione a
volume costante
Cv
. Per la sabbia densa invece possibile disporre di un angolo di resistenza a
taglio detto angolo di picco
si ha un decadimento della resistenza e si arriva ad una situazione equivalente a quella delle sabbie
sciolte, ovvero di deformazione a volume costante. In questa situazione langolo di resistenza a
taglio della sabbia diventa pari a
materiale con cui si ha a che fare.
geotecnica,1986) possibile
partire da prove CPT come quella a nostra disposizione. Non conoscendo per il grado di sovra
consolidazione della sabbia non possibile stabilire a priori se possiamo disporre o meno di tale
resistenza e perci utilizzeremo come angolo di resistenza quello a volume costante.
Secondo lapproccio DA2 , essendo tale angolo scelto gi in maniera cautelativa dal progettista, non
si applica alcun coefficiente correttivo (
Fattori di capacit portante
Tali fattori sono funzione unicamente dellangolo di resi
(1975).








Figura 6. 1 Coefficienti di capacit portante, Tabella 2.1 Progettazione geotecnica
+N
k,
1.S = 1SS4.S kN
+H
k,
1.S = S26.4 kNm
y
d,poto
b
cntco
1 = 1u.4 kNm
2

Sicurezza per fondazioni superficiali : set R3
Scelta dell angolo di attrito
A seconda della densit relativa della sabbia possibile distinguere in sabbie dense e sabbie sciolte.
Dai diagrammi di resistenza o - di queste due sabbie possibile notare che per la sabbia
possibile disporre di un angolo di resistenza a taglio coincidente con lo stato di deformazione a
. Per la sabbia densa invece possibile disporre di un angolo di resistenza a
taglio detto angolo di picco
p
. pi elevato del precedente. Producendo per spostamenti elevati,
si ha un decadimento della resistenza e si arriva ad una situazione equivalente a quella delle sabbie
sciolte, ovvero di deformazione a volume costante. In questa situazione langolo di resistenza a
taglio della sabbia diventa pari a
Cv
e perci possiamo dire che tale angolo una propriet del
materiale con cui si ha a che fare. Attraverso la relazione di Bolton
) possibile ricavare empiricamente langolo di resistenza di picco di una sabbia a
partire da prove CPT come quella a nostra disposizione. Non conoscendo per il grado di sovra
consolidazione della sabbia non possibile stabilire a priori se possiamo disporre o meno di tale
zeremo come angolo di resistenza quello a volume costante.

i
= S2
, essendo tale angolo scelto gi in maniera cautelativa dal progettista, non
a alcun coefficiente correttivo (Figura 5.2).
Fattori di capacit portante
Tali fattori sono funzione unicamente dellangolo di resistenza a taglio e sono tabulati da Vesic
N
y
= 3. 21
N
q
= 23. 18
Coefficienti di capacit portante, Tabella 2.1 Progettazione geotecnica
A seconda della densit relativa della sabbia possibile distinguere in sabbie dense e sabbie sciolte.
di queste due sabbie possibile notare che per la sabbia sciolta
possibile disporre di un angolo di resistenza a taglio coincidente con lo stato di deformazione a
. Per la sabbia densa invece possibile disporre di un angolo di resistenza a
ato del precedente. Producendo per spostamenti elevati,
si ha un decadimento della resistenza e si arriva ad una situazione equivalente a quella delle sabbie
sciolte, ovvero di deformazione a volume costante. In questa situazione langolo di resistenza a
e perci possiamo dire che tale angolo una propriet del
(cap. 1 Progettazione
resistenza di picco di una sabbia a
partire da prove CPT come quella a nostra disposizione. Non conoscendo per il grado di sovra
consolidazione della sabbia non possibile stabilire a priori se possiamo disporre o meno di tale
zeremo come angolo di resistenza quello a volume costante.
, essendo tale angolo scelto gi in maniera cautelativa dal progettista, non
stenza a taglio e sono tabulati da Vesic
21
18
Fattori correttivi per fondazione non nastriforme
Si adottano le espressioni proposte da Meyerhof (1951)
x
y
= x
q
= 1 +u.1
B
I
ton
2
_4S +

i
2
_ = 1. 31 (da Formula2.11 Progettazione geotecnica)
Sovraccarico laterale alla fondazione
Il sovraccarico laterale un carico di tipo 0
2
, ovvero un carico permanente non strutturale. La
normativa specifica per (Figura 5.1)che, nel caso in cui si certi che il carico sia sempre presente
nel periodo di durata della struttura, sia possibile tenere conto di tale carico come se fosse un
carico permanente strutturale. Tale carico favorevole in quanto va ad aumentare la capacit
portante del terreno e perci viene considerato con coefficiente di sicurezza y = 1.

q
d
= y u.6S = 1. 4 kPa
Determinazione base ridotta
B
R
= B 2c = 2.u8m (da Formula2.10 Progettazione geotecnica)
c =
H
Ld
N
Ld
= u.2u9 m
Ai fini del calcolo attraverso la formula di Brinch Hansen la base risulta essere la lunghezza minore
tra la base ridotta e laltra dimensione del plinto.
B = 2. m
Calcolo del carico limite
Dalle considerazioni fatte precedentemente il calcolo risulta il seguente:
q
||m
=
1
2
yBN
y
s
y
+q N
q
s
q
= 17 kPa
y
R
= 2.S (Figura 5.3)
N
||m
=
q
Im
A
y
R
= 193 kN
Verifica del carico limite
N
Ld
= 1SS4.S kN
N
Rd
= 19S6 kN
N
Fd
N
Rd
= . 8 < 1
Dimensione della fondazione verificata




6.2. VERIFICA DEL CEDIMENTO A 30 ANNI (SLE)
stato fornito un cedimento massimo pari a 40 mm. La prova in situ eseguito una prova penetro
metrica dinamica(CPT). Da tale prova si ricavato un diagramma in cui rappresentata la resistenza q
c

allavanzamento della punta. Il metodo utilizzato per il calcolo del cedimento quello proposto da
Schmertmann(1970):
w = C
1
C
2
Aq
i

(da formula2.44 Progettazione Geotecnica)


Dove:
C
1
ottorc corrctti:o pcr opproonJimcnto rispctto ol piono compogno originorio
C
2
ottorc corrctti:o pcr :olutozionc ccJimcnto Jicrito ncl tcmpo
Aq
i
= q
i
o
0
ticnc conto Jcllo compcnsozionc Jo:uto ol pcrcorso Ji scorico corico
A

proonJit Jcllo stroto consiJcroto


E
i
= 2.S q
c
pcr Jcormozionc ossiolsimmctrico (da cap.2 Progettazione Geotecnica)
I

cocicicntc Ji inlucnzo rico:oto o portirc Jol groico in iguro 6.2 o scconJo cc lo


onJozionc sio quoJroto o nostriormc .

Figura 6. 2 Coefficiente di influenza I
z
, Schmertmann et al.(da figura 2.15 Progettazione geotecnica)
Siccome la fondazione in oggetto rettangolare il cedimento verr calcolato come media tra
cedimento per fondazione quadrata e fondazione nastriforme.
Il procedimento per il calcolo della sommatoria presente nella formula del cedimento il seguente:
- Vengono individuati strati aventi valore di q
c
costante
- Per ogni strato si individua dal risultato della prova CPT il valore di q
c
e il conseguente valore E
- Si individua lo spessore di ogni strato A


- Per ogni strato viene preso il valore I

relativo alla profondit media dello strato




Calcolo cedimento per fondazione quadrata
Sono stati individuati strati fino ad una profondit dal piano di imposta della fondazione pari a 2B
ovvero 4.0 m al di sotto del piano di imposta della fondazione come indicato in figura 6.3 .

Figura 6. 3 Individuazione grafica parametri per metodo di Schmertamnn, fondazione quadrata
o
,m
= z
mpot
+
B
2
y
tccno
= 4S.6 kPo
I
m
= u.S +u.1 _
Aq
i
o
,m
_
0.
= u.69
Da tali valori stato possibile ottenere graficamente i parametri relativi ad ogni strato ed usando il
metodo di Schmertmann otteniamo un cedimento pari a:
= 22.6 mm












Calcolo cedimento per fondazione nastriforme
Sono stati individuati strati fino ad una profondit dal piano di imposta della fondazione pari a 4B
ovvero 8.0 m al di sotto del piano di imposta della fondazione come indicato in figura 6.4 .

Figura 6. 4 - Individuazione grafica parametri per metodo di Schmertamnn, fondazione quadrata
o
,m
= z
mpot
+
B
2
y
tccno
= 6u.8 kPo
I
m
= u.S +u.1 _
Aq
i
o
,m
_
0.
= u.6S
Da tali valori stato possibile ottenere i valori relativi ad ogni strato graficamente ottenendo cos un
cedimento pari a:
= 28.9 mm
Correzioni per approfondimento rispetto al piano campagna e il tempo
C
1
= 1 u.S
i

= u.89 u.S (da formula2.45 Progettazione Geotecnica)


C
2
= 1 +u.2 log
t
0.1
= 1.S o Su onni (da formula2.46 Progettazione Geotecnica)

Verifica cedimento
Il valore medio di cedimento tra fondazione nastriforme e quadrata pari a:
= 2S.7 mm
Applicando i coefficienti correttivi si ottiene:
3 a| = 3. mm
Fondazione verificata allo SLE.
6.3. VERIFICA A TAGLIO (SLU)
Le caratteristiche geometriche della sezione sono:
= u.6S m
copricrro = u.uS m
J = u.6 m
Si verifica che:

Rd

Ld
(da formula 4.1.13 NTC 2008))
Dove:

Rd
= u.18 k 1uu
1

ck

13
y
C
+u.1S o
CP
b

J
Rd,mn
=
mn
+u.1S o
CP
b

J
(da formula 4.1.14 NTC 2008)
k = 1 +

2uu
J
2

mn
= u.uSS k


ck

J oltczzo utilc Jcllo sczionc
o
CP
=
N
Ld
A
c
u.2
cd
tcnsionc mcJio Ji comprcssionc ncl colccstruzzo
b

lorgczzo mossimo sczionc


La verifica viene fatta confrontando il taglio agente al
Rd,mn
in quanto comunque il valore minimo
che pu avere
Rd
.
Verifica in direzione y
Essendo la sezione presso inflessa viene, per
prima cosa, calcolata leccentricit dello
sforzo, in modo da capire se la sezione
risulta parzializzata o meno.
c =
M
Ed
N
Ed
= u.2 m <
L
6
= u.42
Lo sforzo risulta applicato entro il terzo
medio e perci la sezione non
parzializzata.
Si procede al calcolo del taglio sollecitante

Ld
seguendo la procedura in figura 6.5.
u = I o2 = 1.uS m
b = I u o J = u.4S m
b

= B = 2 m
Figura 6. 5 Distribuzione tensioni agenti nella direzione y

o
t,m
=
N
A
+
H
[

I
2
= 467.6 kNm
2

o
t,mn
=
N
A

H
[

I
2
= 1S4.2 kNm
2

o

= o
t,mn
+(o
t,m
o
t,mn
)
I b
I
= 411.2 kNm
2


Ld
= o

b B +
o
t,m
o

b B
2
= S9S.4 kN
F
Rd,m|
= 41 kN > F
Fd

Fondazione verificata al taglio in direzione y.
Verifica in direzione x
In questa direzione la sezione risulta
compressa. Ci riferiamo, per il calcolo del
taglio agente alla figura 6.6 .

u = B o2 = u.8 m
o
t
=
N
A
= S1u.9 kNm
2

b = B u o J = u.2 m
b

= I = 2.S m


Ld
= o
t
b B = 1SS.4S kN


F
Rd,m|
= 2 kN > F
Fd

Fondazione verificata al taglio in direzione x.










Figura 6. 6 - Distribuzione tensioni agenti nella direzione y
6.4. DIMENSIONAMENTO ARMATURE (SLU)
Il plinto definito come plinto rigido se:
u < 2 (da cap. 8.2.2 Fondazioni))
In questo caso viene adottato un meccanismo resistente Strut and Tie composto da bielle compresse
di calcestruzzo e da tiranti implementati attraverso le armature.
Il plinto progettato risulta essere rigido in entrambe le direzioni.
Dimensionamento in direzione y
u = 1.uSm < 2 = 1.Sm
Il plinto in questa direzione risulta soggetto ad un carico eccentrico. Dal calcolo eseguito(cap. 6.3) la
sezione non risulta parzializzata. Il meccanismo resistente adottato quello schematizzato in figura
6.7.

Figura 6. 7 Meccanismo resistente plinto rigido soggetto a carico eccentrico non parzializzato (da Figura 8.12, Fondazioni)
Larmature viene dimensionata a partire dal tiro seguente:
I
d
= R
1d

x
1
u.2S o
1
u.8S J
= 1u81.7 kN
(da Formula 8.11 Fondazioni))
Dove:
o
1
= u.4 m
J = u.6 m
c =
I
2
= 1.2S m
oC1 = o
t,mn
+(o
t,m
o
t,mn
)
c
I
B = 621.8 kNm
R
1d
= oC1 c +
o
t,m
oC1
2
c = 97S kN
H
1d
= oC1
c
2
2
+
o
t,m
oC1
2
c
2
S
c = 649 kNm
x
1
=
H
1d
R
1d
= u.67 m
A
,tcoc
=
I
d

d
= 2766 mm
2

A
,c]]ctt
= 277u.9 mm
2

Ottenuta attraverso 18 14.
Dimensione in direzione x
u = u.8 m < 2 = 1.Sm
Il plinto in questa direzione risulta soggetto ad un carico centrato. Il meccanismo resistente adottato
quello schematizzato in figura 6.8.

Figura 6. 8 - Meccanismo resistente plinto rigido soggetto a carico centrato (da Figura 8.8, Fondazioni)
Larmature viene dimensionata a partire dal tiro seguente:
I
d
=
N
Ld
8
o
2
o
1

1
u.8S J
= 6u9.6 kN
(da Formula 8.1 Fondazioni))
Dove:
o
2
= B = 2 m
o
1
= u.4 m
J = u.6 m
A
,tcoc
=
I
d

d
= 1S6u mm
2

A
,c]]ctt
= 169S mm
2

Ottenuta attraverso 11 14.

6.5. ANCORAGGIO DELLE BARRE
Come suggerito dal testo Fondazioni nel caso di plinto rigido occorre ancorare le barre eseguendo un
piego a 90, computando la lunghezza di ancoraggio a partire dal punto A rappresentato in figura 6.9.

Figura 6. 9 Ancoraggio delle armature per plinto rigido (da Figura 8.13, Fondazioni)
La lunghezza di tale ancoraggio pari a:
l
p
= mox _
l
b
S
; 1u1; 2uumm_
Dove:
l
b
= n 1
n = S2 pcr colccstruzzo Ji clossc C2SSu
1 = Jiomctro borrc
In entrambe le direzioni risulta
l
p
= 2uu mm
6.6. DISPOSIZIONE DELLE ARMATURE
In entrambe le direzioni il plinto
considerato un plinto basso. Per questo
motivo consigliato infittire larmatura in
una zona sottostante il plinto pari a:
o +2 = 1.7 m
Dove:
o = u.4 m lorgczzo pilostro
= u.6S moltczzo plinto
A
,n]ttt
=
2B
B +I
A
,c]]ctt

In pianta le armature verranno disposte
come illustrato in figura 6.10.







Figura 6. 10 Disposizione in pianta armature

Potrebbero piacerti anche