Sei sulla pagina 1di 31

Elsa Morante

: p. 2

Vittorio Sereni
p. 22

Mario Benedetti
p. 2 - 3

Edmond ali
p. 30

Dorothy Parker
p. 4

Giovanna Bemporad
p. 5

Riccardo Held
p. 22

Wislawa Szymborska
p. 5

Paul Celan
p. 23- 24

Julio Cortazar
p. 6 7

Elizabeth Browning Barrett


p. 24 25

Emily Dickinson
p. 7

Odisseas Elitis
p.25 - 27

Ferruccio Masini
p. 7 - 12

Claudio Damiani
p. 27 - 28

Bertold Brecht
p. 12 - 14

ANTNIO GEDEO
p. 28 - 30

Iosif Brodskij
p. 14 - 17 p. 20 21

Franco Fortini
p. 30 31

Marge Piercy
p. 17 19

1) Sheherazade Elsa Morante Il mio sposo celeste (padrone dei miei respiri) benigno ritarda per me la sentenza mortale: perch fra le tante spose io sola, unica io, so con bellissime fiabe consolare la notte. Non mio pregio, ma del cielo che mi fece fantastica se degna io sono della grazia. E voi, non portatemi invidia, n, dispettosi, lasciate queste veglie felici pei vostri inanimati sonni. A voi diletto, a me speranza rechi l'Oscura.
1946 - da Alibi

2) Ahi che non c - Mario Benedetti Non ci sono angeli non c dio non c cielo non c ritorno e tuttavia e senza dubbio ci sono sogni come angeli ci sono paure come dio ci sono cieli come il ciel e tuttavia e senza dubbio quello che non c il ritorno.

"Ay que no hay" - Poema de Mario Benedetti (lingua originale) No hay ngeles no hay dios no hay cielo no hay regreso sin embargo y sin duda hay sueos como ngeles hay miedos como dios hay cielos como cielo sin embargo y sin duda lo que no hay es regreso. **** Awww there are not There are no angels There is no god There is no heaven There is no return However And with no doubt There are dreams like angels There are fears like god There are skies like heaven However And with no doubt What there is not Is return. Mario Benedetti
Mon, August 14, 2006 - 5:10 P - http://people.tribe.net/63100dcb-dbbc-4ea0-80b8550cf1dfe8c1/blog/facc358b-318b-43b0-8cca-af661e1fa7b5

3) In sintesi Dorothy Parker ( o Riassumendo)

I rasoi fanno male; I fiumi sono umidi, Gli acidi macchiano e le medicine danno gli spasmi. I fucili sono illegali, i cappi cedono, il gas ha un odore orrido; tanto vale vivere.
Resum (lingua originale)

Razors pain you; Rivers are damp; Acids stain you; And drugs cause cramp. Guns aren't lawful; Nooses give; Gas smells awful; You might as well live.

Dorothy Parker Les rasoirs font mal ; Les rivires sont humides ; Les drogues sont brutales ; Les pilules sont perfides. Les nuds se dfont ; Les flingues sont interdits ; Le gaz ne sent pas bon ; Autant rester en vie.
http://www.groupe-kuru.org/parker.html 4

4) Veramente io dovr dunque morire

- Giovanna Bemporad

Veramente io dovr dunque morire come un insetto effimero del maggio e sentir nellaria calda e piena gelare a poco a poco la mia guancia? Pi vera morte separarsi in pianto da amate compagnie, per non tornare, e accomiatarsi a forza della celia giovanile e del riso, mentre indora con tenerezza il paesaggio aprile. O per me non sarebbe male, quando fosse il mio cuore interamente morto, smarrirmi in questa dolce alba lunare come sinfrange unonda nella calma. 5) All'Aeroporto Si corrono incontro a braccia spalancate, esclamano ridendo: Finalmente! Finalmente! Entrambi indossano abiti invernali, cappelli caldi, sciarpe, guanti, scarpe pesanti, ma solo ai nostri occhi. Ai loro - sono nudi

Wislawa Szymborska da Basta cos- Adelphi 2012

6) J. Cortazar, Dopo le feste


e quando tutti se ne andavano e restavamo noi due tra bicchieri vuoti e posaceneri sporchi che bello era sapere che eri l come un'oasi sola con me al bordo della notte e che duravi, eri pi del tempo eri quella che non se ne andava perch uno stesso cuscino uno stesso tepore ci chiamava ancora a risvegliarci al nuovo giorno assieme, ridendo, spettinati.

Despus de las fiestas Julio Cortazar (lingua originale) Y cuando todo el mundo se iba y nos quedbamos los dos entre vasos vacos y ceniceros sucios, qu hermoso era saber que estabas ah como un remanso, sola conmigo al borde de la noche, y que durabas, eras ms que el tiempo, eras la que no se iba porque una misma almohada y una misma tibieza iba a llamarnos otra vez a despertar al nuevo da, juntos, riendo, despeinados. After The Party by Julio Cortazar (Translated by Stephen Kessler) And when everyone had gone and just the two of us were left among the empty glasses and dirty ashtrays, how beautiful it was to know that you were there like an oasis, alone with me at the night's edge,
6

and you were lasting, you were more than time, you were the one who wouldn't leave because one pillow one warmth was going to call us again awake to the new day, together, laughing, disheveled.

7) Va bene nascondersi, e sentirli cacciare! (842) Emily Dickinson Va bene nascondersi, e sentirli cacciare! Meglio, essere trovati, per chi ci tiene, cio, la Volpe adatta al Segugio Va bene sapere, e non dire, ottimo, sapere e dire, se si pu trovare quel raro Orecchio non troppo ottuso

Good to hide, and hear em hunt! (842) Emily Dickinson


Good to hide, and hear em hunt! Better, to be found, If one care to, that is, The Fox fits the Hound Good to know, and not tell, Best, to know and tell, Can one find the rare Ear Not too dull

lingua originale

8) Nulla Ferruccio Masini

Metti accanto al fiore la parola nulla metti accanto a tutte le cose la parola nulla mettila accanto allamore

mettila accanto allira della giustizia allorgoglio della fame ai grandi libri della saggezza come il vuoto del silenzio che ammorza la memoria come il limite dellanticipazione questo nulla che soltanto nulla e non neppure il tuo nulla il nulla

Annoda ai labirinti della libidine e del sogno questo filo di seta che attraversa i polsi questa definizione della vita che brucia lepilogo della nascita e la corona dei re non avr pi diademi perch il nulla cancella tutta la scrittura della pagina Hai dato il tuo corpo ai demoni - Mangiatevi hai detto ma su questa giostra e hai chiamato nella tua mente come in una rocca i cortigiani del passato sui bianchi cavalli i poeti che dissetano lozio stillando il miele delle favole le voci familiari dellinfanzia le musiche ebbre della maturit le penombre gelose e dolci dellamore la malinconia questo piacere dessere uomo come piacere dessere mare o riva di mare o autunno

Ma metti accanto a questa lingua eloquente la parola nulla mettila nelle radici nella duplice pausa del respiro nellessenza della follia nello stupore del possesso nel fondamento che non fondamento
8

nella morte che carnevale o sarcasmo o piet ma non ancora il nulla

Metti questombra nel chiarore della spiga nella pupilla degli adolescenti nella delizia del frutto in tutte le cose vive perch si consumino come il fuoco salino sullorlo delle mareggiate tu uomo abitato dal nulla ti stringi alla tua fatica come al morso del vento dissennato gloria di cenere che si solleva

Se attenti a tutte le cose con la parola nulla non varr neppure che ti ubriachi di lotta non varr neppure che tu provochi contro di te lo spasimo delle generazioni

- questo flusso e riflusso non che uno stormo dali selvagge sopra un naufragio un corteo nuziale accecato dalla putrescenza carne scavata dal nulla come un paese bianco dalla sera

E cos scrivi senza disgusto tu che cresci sul nulla come la piccola piaga sulle labbra accanto a tutte le cose la parola nulla
da
Per le cinque dita. 1958-1980, All'insegna del pesce d'oro, Milano 1986]

9) ALTROVE Ferruccio Masini

Non esiste un altrove tutto qui dicono in queste fauci in questa orrida allegra sequenza di fotogrammi ieri oggi domani la casa il bar il palazzo delle poste e sul palmo della destra la curva di una splendida assicurazione sulla vita Infine lora del bugliolo e dellaccoppiamento Bonjour mamour! Non esiste un altrove Potrebbe significare che sei malato davventura che ti lasci facilmente sedurre la sera dalle chiacchiere dei viaggiatori nellaria frizzante dei valichi Loro non vanno altrove loro sono qui sempre qui non credi? muovono piccoli passi commerciano cartine dorate e primavere di Persia talora si laureano in qualche universit straniera ma sono qui puntuali
10

alle cinque per liniezione alle otto per la cena Altrove c un varco nella giogaia unesile crepa nel cielo un odore forte di mosto non so che richiami nellaria fantasie di carcerati malinconie dautomi storie di vagabondi e di ladri gente che cammina toccando ogni tanto la mezzaluna e non vede il filo tagliente Non esiste un altrove Cancllati e lo saprai Comincia dallorlo dei primi pensieri dellalba e prosegui fino alla vertigine dei grandi incendi tocca le spighe abbandnati e allntati alla falce lascia che tasciughi il sole sulla pietra non esiste un altrove tutto qui nelle parole smozzicate nel raglio della farsa negli alambicchi del sapere
11

nelle storte della cattiva coscienza tra la mannaia del giudice e il ghigno del penitente Basta rosicchiare con cura il torso dellanno avvicinarsi dolcemente alla calamita nera dire sono pronto e subito chiudere gli occhi perch le tue ossa una ad una siano persuase
[FERRUCCIO MASINI, da Per le cinque dita. 1958-1980, All'insegna del pesce d'oro, Milano 1986]

10) Fra tutti gli oggetti Bertold Brecht Fra tutti gli oggetti i pi cari sono per me quelli usati. Storti agli orli e ammaccati, i recipienti di rame, i coltelli e forchette che hanno di legno i manici, lucidi per tante mani: simili forme mi paiono di tutte le pi nobili. Come le lastre di pietra intorno a case antiche, da tanti passi lise, levigate, e fra cui crescono erbe, codesti sono oggetti felici. Penetrati nelluso di molti, spesso mutati, migliorano forma, si fanno
12

preziosi perch tante volte apprezzati. Persino i frammenti delle sculture, con quelle loro mani mozze, li amo. Anche quelle, vissero per me. Lasciate cadere, ma pure portate; travolte s, ma perch non troppo in alto stavano. Le costruzioni quasi in rovina hanno laspetto di progetti incompiuti, grandiosi; le loro belle misure si posson gi indovinare; non hanno bisogno ancora della nostra comprensione. E poi han gi servito, sono persino superate. Tutto questo mi fa felice.
Bertolt Brecht

(da: Poesie, trad. di Ruth Leiser e Franco Fortini, Torino, Einaudi, 1959, p. 125)

Von allen Werken -

Bertold Brecht

lingua originale

Von allen Werken die liebsten Sind mir die gebrauchten. Die Kupfergefe mit den Beulen und den abgeplatteten Rndern Die Messer und Gabeln, deren Holzgriffe Abgegriffen sind von vielen Hnden: solche Formen Schienen mir die edelsten. So auch die Steinfliesen um alte Huser Welche niedergetreten sind von vielen Fssen, abgeschliffen Und zwischen denen Grasbschel wachsen, das Sind glckliche Werke. Eingegangen in den Gebrauch der vielen Oftmals verndert, verbessern sie ihre Gestalt und werden kstlich Weil oftmals gekostet.
13

Selbst die Bruchstcke von Plastiken Mit ihren abgehauenen Hnden liebe ich. Auch sie Lebten mir. Wenn auch fallen gelassen, wurden doch getragen. Wenn auch berrannt, standen sie doch nicht zu hoch. Die halbzerfallenen Bauwerke Haben wieder das Aussehen von noch nicht vollendeten Gross geplanten: ihre schnen Masse Sind schon zu ahnen; sie bedrfen aber Noch unseres Verstndnisses. Andererseits Haben sie schon gedient, ja sind schon berwunden. Dies alles Beglckt mich. 11) Profezia Josif Brodskij 1965
M.B. (Marina Basmanova)

Vivremo io e te su quella riva, dal continente un'altissima diga ci isoler dentro lo stretto cerchio tracciato da una lampada domestica. Combatteremo a carte, io e te, la risacca infuriata ascolteremo, tossicchieremo, respirando appena, agli aliti del vento troppo forti.

Io sar vecchio, e tu tu sarai giovane. Eppure, come insegnano i pionieri, noi conteremo in giorni - non in anni quel che ci resta per la nuova et. E nella nostra Olanda rovesciata noi pianteremo un orto, io e te, oltre la soglia cuoceremo ortiche, ci nutrir il polipo del sole.

14

Strepiter la pioggia sui cetrioli, come esquimesi noi ci abbronzeremo, e tu con tenerezza passerai il dito sulla striscia intatta, immacolta. Io sbircer la clavicola nello specchio e trover londa dietro le spalle, e, appeso a una cinghietta stinta e sudaticcia, in una cornice di stagno, il vecchio geiger.

Verr linverno e far turbinare sul nostro tetto la paglia, implacabile. E se faremo un figlio, Andrei o Anna lo chiameremo, perch, sul visino grinzoso impresso, lalfabeto russo non sia scordato nel suo primo suono, come il prolungamento di un sospiro, che durer, sempre pi rafforzandosi.

Combatteremo a carte, ed ecco che insieme alle briscole ci trasciner via dalla riva la tortuosit della corrente. E nostro figlio, senza nulla capire, guarder in silenzio a come la farfallina va a sbattere contro la lampada, quando per lui sar venuto il tempo di attraversare la diga verso laperto.

(1965)
. .

lingua originale

,
15

, , . , , , , .

, -- . , , -- , - . .

, -, , . .

, . , . , , ,
16

, , .

, . , , , .

12) I gatti come gli angeli - Marge Piercy


I gatti come gli angeli dovrebbero essere magri; i maiali e i cherubini dovrebbero essere grassi. La gente sta di solito nel mezzo, un nodo d'osso che spunta dal ginocchio che vorresti imbottire, un rotolo di ciccia che penzola dalla cintura. Ti autopunisci. una di quelle palle di gomma che hanno i bambini che rimbalzano sempre sulla paletta, ripicchiando sulla stessa superficie. Vorresti essere snella e liscia come una saetta. Quando ero giovane amavo uomini spinosi con ghigni ascetici tutti gomiti e parole e cartilagini costoluti come chiglie grigio-nebbia sulla riva, facce taglienti che accecano come lame lucenti, il mento rivolto al saccheggio come una prora Egea.
17

Ora cerco uomini le cui pance serene mostrano piacere per la carne e per la tavola, uomini che vengono in cucina e si siedono, che non pensano che a pelare patate gli diventi piccolo; uomini con dita larghe e palle violette come fichi, uomini con rughe gualcite e l'aspetto stropicciato adatto ai letti recentemente usati bene. Non ci richiesto di sembrare quattordicenni malnutriti malgrado quello che impone la moda. Tu sei fatto per tirare un carro, per sollevare un carico pesante e reggerlo, e trascinarlo su per la salita, e sono cos anch'io, corpi contadini, rustici, solidi belle pentole d'argilla scura che sanno stare al fuoco. Quando mettiamo le pance insieme non facciamo rumori metallici rimbalziamo sulla buona imbottitura.

Marge Piercy

Cats like angels - by Marge Piercy lingua originale

Cats, like angels, are supposed to be thin; pigs, like cherubs, are supposed to be fat. People are mostly in between, a knob of bone sticking out in the knee you might like to pad, a dollop of flab hanging
18

over the belt. You punish yourself, one of those rubber balls kids have that come bouncing back off their own paddles, rebounding on the same slab. You want to be slender and seamlessas a bolt. When I was a girl I loved spiny men with ascetic grimaces all elbows and words and cartilage ribbed like cast up fog-grey hulls, faces to cut the eyes blind on the glittering blade, chins of Aegean prows bent on piracy. Now I look for men whose easy bellies show a love for the flesh and the table, men who will come in the Kitchen and sit, who don't think peeling potatoes makes their penis shrink; men with broad fingers and purple figgy balls, men with rumpled furrows and the slightly messed look at ease of beds recently well used. We are not all supposed to look like undernourished fourteen year old boys, no matter what the fashions ordain. You are built to pull a cart, to lift a heavy load and bear it, to haul up the long slope, and so am I, peasant bodies, earthly, solid shapely dark glazed clay pots that can stand on the fire. When we put our bellies together we do not clatter but bounce on the good upholstery.
19

13) Da Kellomki Josiph Brodskij - 1982 A M.B. (Marina Basmanova ) XIII

Come ci chiamavamo, tu ed io, non ha importanza; basta dire per me cinghia per te camicetta, per vedere nella specchiera (come fare la carit a un cieco) che conviene a noi appunto l'anonimia, come in fondo a ogni cosa viva, cancellata dalla faccia della terra, quando comandano in silenzio fuoco! tutte le cellule. Le cose hanno dei limiti. La lunghezza, anzitutto, l'incapacit di spostarsi. E il nostro diritto al qui non si estendeva oltre l'ombra che in una giornata chiara sopra i mucchi di neve cadeva dalla legnaia

XIV

a cuneo. Con lo sguardo in un altro paesaggio, questo cuneo acuto riterremo che sia il nostro gomito comune che sporge in fuori e, come nel proverbio russo, mordere non dato a te o a me, n tanto pi baciare. In questo senso noi due ci siamo uniti; anche se il letto non ha fatto neppure uno scricchiolio. Esso ora il mondo intero, con una porta sul lato, ma anche quella porta che sa solo le cose per sentito dire serve soltanto per andare via.
(Traduzione dal russo Giovanni Buttafava Adelphi poesie 1986)

20

(1982) - . . XIII

lingua originale

, , ; -- , ( , ), , , , "". . -- , . "" ,

XIV

. , , -- , , , , , , . , , . , . -- - - , .

21

14) La Spiaggia - Vittorio Sereni

Sono andati via tutti Blaterava la voce dentro il ricevitore. E poi, saputa: - Non torneranno pi -

Ma oggi Su questo tratto di spiaggia mai prima visitato Quelle toppe solari... Segnali Di loro che partiti non erano affatto? E zitti quelli al tuo voltarti, come niente fosse.

I morti non quel che di giorno In giorno va sprecato, ma quelle Toppe di inesistenza, calce o cenere Pronte a farsi movimento e luce. Non Dubitare, - m'investe della sua forza il mare Parleranno.
15)

E venuto linverno e con la sera ogni casa pi bella e pi distante e da vetri di nebbia ogni esitante forma la tua, mai vista tanto vera.
Riccardo Held

22

16)

Elogio della lontananza Paul Celan

Nella fonte dei tuoi occhi vivono le reti dei pescatori del mare fatuo. Nella fonte dei tuoi occhi il mare mantiene la sua promessa.

Qui getto, un cuore, che ha dimorato fra gli uomini, le vesti da me e il fulgore di un giuramento:

pi nero nel nero, sono pi nudo. Apostata solo io sono fedele. Io sono te, quando io sono io.

Nella fonte dei tuoi occhi fluttuo e sogno rapine.

Una rete agganci una rete: ce ne andiamo abbracciati.

Nella fonte dei tuoi occhi strozza un impiccato il capestro

( LOB DER FERNE (1948) in lingua originale Im Quell deiner Augen leben die Garne der Fischer der Irrsee. Im Quell deiner Augen hlt das Meer sein Versprechen. Hier werf ich, ein Herz, das geweilt unter Menschen, die Kleider von mir und den Glanz eines Schwures: 23

Schwrzer im Schwarz, bin ich nackter. Abtrnnig erst bin ich treu. Ich bin du, wenn ich ich bin. Im Quell deiner Augen treib ich und trume von Raub. Ein Garn fing ein Garn ein: wir scheiden umschlungen. Im Quell deiner Augen erwrgt ein Gehenkter den Strang. )

17) How do I love thee? Elizabeth Browning Barrett


How do I love thee? Let me count the ways. I love thee to the depth and breadth and height my soul can reach, when feeling out of sight for the ends of Being and Ideal Grace. I love thee fo the levei of everyday's most quiet need, by sun and candlelight. I love thee freely, as men strive for Right; I love thee purely, as they turn from Praise; I love thee with the passion put fo use in my old griefs, and with my childhood's faith; I love thee with a love I seemed fo lose with my lost saints, - I love thee with the breath, smiles, tears, of all my life! - and, if God, choose, I shall but love thee better after death.

***

Come ti amo? - Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi. Ti amo fino agli estremi di profondit, di altura e di estensione che lanima mia pu raggiungere, quando al di l del corporeo tocco i confini dellEssere e della Grazia Ideale.
24

Ti amo entro la sfera delle necessit quotidiane, alla luce del giorno e al lume di candela. Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia; Ti amo con la stessa purezza con cui essi rifuggono dalla lode; Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze e quella che fanciulla mettevo nella fede; Ti amo con quellamore che credevo aver smarrito coi miei santi perduti, - ti amo col respiro, i sorrisi, le lacrime dellintera mia vita! - e, se Dio vuole, ancor meglio tamer dopo la morte.

18) presto ancora - Odisseas Elitis


presto ancora in questo mondo, mi senti I mostri non sono stati domati, mi senti Il mio sangue perduto e laffilato, mi senti Coltello Come ariete corre nei cieli E delle stelle spezza i rami, mi senti Sono io, mi senti Ti amo, mi senti Ti prendo per mano, ti conduco, ti metto La bianca veste nuziale di Ofelia, mi senti Dove mi lasci, dove vai e chi, mi senti

Ti tiene per mano lass tra i diluvi

Le gigantesche liane e la lava dei vulcani Verr giorno, mi senti


25

Che ci seppelliranno e poi, dopo migliaia di anni, mi senti Non saremo che pietre lucenti, mi senti Dove si rifranger lindifferenza, mi senti Degli uomini E migliaia di pezzi da buttare, mi senti

Nellacqua ad uno ad uno, mi senti Conto i miei amari ciottoli, mi senti E il tempo una grande chiesa, mi senti Dove le icone a volte, mi senti Dei Santi Piangono lacrime vere, mi senti Le campane aprono in alto, mi senti Un profondo valico per lasciarmi passare Gli angeli aspettano con ceri e salmi funebri Non me ne andr via di qui, mi senti O insieme tutti e due o nessuno, mi senti

Questo fiore della tempesta e, mi senti Dellamore Una volta per sempre lo cogliemmo, mi senti E non potr pi fiorire, mi senti Su altri pianeti o stelle, mi senti Non c la terra e neppure il vento Lo stesso vento che toccammo, mi senti

E non un giardiniere che ci sia riuscito, mi senti

Da inverni e bore simili, mi senti Spuntare un fiore, solo noi, mi senti In mezzo al mare
26

Con la sola volont dellamore, mi senti Alzammo intera tutta unisola, mi senti Con grotte, promontori e rupi in fiore Senti, senti Chi parla nelle acque e chi piange senti? Chi cerca laltro, chi grida senti? Sono io che grido ed io che piango, mi senti Ti amo, ti amo, mi senti.
(traduzione di Paola Maria Minucci)

19)
Dolce amore, se ti dovessi perdere cosa sarei? E quando io smetter di vivere, dove sar, cosa saremo noi, dove andremo, e te, nata da me, cosa diventerai? Ti ho generato per morire come io fui generato. E questi eucalipti frusciano intorno a noi, bruciano come fiamme, laria chiara e fresca da respirare, fredda e pulita e si riempiono i polmoni. Quando saremo sottoterra come respireremo, quale aura ci circonder le guance? E tu cos leggera, come una foglia, non pesi la terra sopra il tuo piccolo corpo;
27

e tu, buio della tenebra, non farle paura, e senta la mia mano sempre nella sua mano. Te che, prima di nascere, di certo gi esistevi, infatti come potevi non esistere gi prima? Gi mi tenevi la mano mentre ero bambino e mi guardavi da una stella senza che io lo sapessi, poi nascesti e ancora dopo la morte continuerai a essere.

Claudio Damiani - Da Eroi (Fazi, 2000, pagg. 78)


20) Poesia del Gatto - ANTNIO GEDEO Chi aprir la porta al mio gatto quando muoio ? Ogni volta che pu corre in strada, annusa il marciapiede, e torna indietro, ma quando viene su davanti alla porta chiusa (povero gatto !) miagola con una furia disperata. Io lo lascio soffrire Perch la sofferenza ha il suo premio, e lui lo sa bene. Quando apro la porta, corre verso di me come una donna nelle braccia dellamante. Io lo sollevo per la collottola, e lo accarezzo con un gesto lento, languido, dalla testa fino alla punta della coda. Lui mi guarda e sorride, con i baffi rizzati, gli occhi semichiusi, in estasi, e facendo le fusa. Continuo ad accarezzarlo
28

languido, dalla testa fino alla punta della coda. Lui chiude saldamente la mascella, chiude gli occhi, apre le narici, e soffia, soffia, estasiato, si strofina e si addormenta. Non ho un gatto, ma se lo avessi Chi gli aprirebbe la porta se io morissi ?

O Gato de Antnio Gedeo Quem h-de abrir a porta ao gato quando eu morrer? Sempre que pode foge pr ruacheira o passeio e volta para trs, mas ao defrontar-se com a porta fechada (pobre do gato!) mia com raiva desesperada. Deixo-o sofrer que o sofrimento tem sua paga, e ele bem sabe. Quando abro a porta corre para mim como acorre a mulher aos braos do amante. Pego-lhe ao colo e acaricio-o num gesto lento, vagarosamente, do alto da cabea at ao fim da cauda. Ele olha-me e sorri, com os bigodes erticos, olhos semi-cerrados,
29

em xtase, ronronando. Repito a festa, vagarosamente, do alto da cabea at ao fim da cauda. Ele aperta as maxilas, cerra os olhos, abre as narinas, e rosna, rosna, deliquescente, abraa-me e adormece. Eu no tenho gato, mas se o tivesse quem lhe abriria a porta quando eu morresse?
21)

Sono fuori. Sono dentro. Mi sento al centro. Del suo eterno rifiuto per me.
Edmond ali
22)

4.

Era come dicevano, un giorno avremmo avuto la vita alle spalle e tu mavresti detto: non sono pi giovane.
30

E io tavrei risposto soltanto guardandoti per difendere te, amore mio, da chi senza rimedio ci porta insieme via. Come ti guardo ora, come ti chiedo, ora che sei di tutto non so se domanda o sentenza o giudizio, mia sola anima che mi tremi a questo primo buio.

Franco Fortini da Una volta per sempre, 1963 - Mondadori


23)

Non so che pace sia, o che amaro sia nel sonno che viene a questora della domenica quando ancora non si accende la luce e non c nessuno in casa. Si ricorda allora il tempo che era per casa un piccolo gatto bianco che un giorno spar; gli album dei disegni, le bottiglie vuote, la gente morta quando si era ragazzi; e sinvecchia di due, di cinque anni in un giro docchi, senza rumore come un ramo di cenere si disf nel caminetto gi brace coperta.
Franco Fortini da Nella mia casa di Firenze in Poesie inedite - Einaudi

31

Potrebbero piacerti anche