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FISICI E FUNZIONALI
Fondazione ITS A. Volta Nuove Tecnologia della Vita
APPARECCHIATURE PARTE II
APPARECCHIATURE IN ESAME 2
PROCEDURE DI EMERGENZA
DEFIBRILLATORE 6
DEFIBRILLATORI BIFASICI
Una volta effettuata l’analisi del segnale ECG e rilevata la necessità della defibrillazione, lo strumento,
avviando una procedura con cui attiva degli allarmi visivi o sonori, abilita l’operatore a effettuare la
scarica.
Possono essere usati anche da personale paramedico in situazioni di emergenza
DEFIBRILLATORE 15
Analisi di ampiezza, frequenza e forma del segnale ECG su più segmenti del segnale; se si rileva la
necessità, una scarica è prodotta dall’unità dai 5 ai 15 secondi dopo l’avvio della procedura
DEFIBRILLATORE: RISCHI 16
dagli elettrodi verso l’operatore a causa di presenza di pasta elettroconduttrice sulle mani
dell’operatore;
contatto con il paziente mentre si effettua la defibrillazione;
contatto con altre apparecchiatura, compreso il telaio del letto e i conduttori di segnale
ettrocardiografico.
DEFIBRILLATORE: RISCHI 17
Si può verificare, occasionalmente, un’ustione sul paziente sul punto di applicazione degli
elettrodi come conseguenza di una eccessiva densità di corrente.
quantità insufficiente di pasta elettroconduttrice applicata tra gli elettrodi e il paziente
quantità eccessiva di pasta elettroconduttrice applicata sul torace del paziente tra gli
elettrodi, che può dar luogo a corti circuiti o archi tra gli elettrodi stessi; traspirazione o
eccessiva umidità sul petto possono produrre lo stesso effetto
uso di una pasta con bassa conduttività fra gli elettrodi del defibrillatore e il paziente (per
es. gelatine lubrificanti, o gel costituito essenzialmente da glicerolo o tipo per ultrasuoni)
essiccamento della pasta elettroconduttrice interposta tra gli elettrodi del defibrillatore e il
paziente
DEFIBRILLATORE: CONTROLLI 18
1 atm = 1,01325 bar = 1013,25 mbar = 1013,25 hPa = 760 Torr = 760 mmHg
APPARECCHIO PER ANESTESIA 26
FORNITURA GAS
Aria/O2/N2O MISCELATORE VAPORIZZATORI
CIRCUITO
VENTILATORE
MANUALE
VALVOLA DI CIRCUITO
PAZIENTE
EMERGENZA 02 RESPIRO PAZIENTE
CIRCUITO DI
SCARICO
APPARECCHIO PER ANESTESIA 27
VAPORIZZATORE
Mix a bolle
Una percentuale della miscela dei gas viene fatta gorgogliare
direttamente entro il liquido anestetico, assorbendone così una certa
quantità.
Mix calibrato
Una percentuale di gas viene convogliata in una camera riempita con
vapore saturo del liquido anestetico.
APPARECCHIO PER ANESTESIA 29
L’analizzatore di gas è completamente integrato nel ventilatore ed effettua il riconoscimento dei gas presenti nel
sistema.
E’ responsabile della composizione della miscela impostata dall’anestesista tramite il calcolo del MAC (Minimum
Alveolar Concentration - concentrazione minima alveolare ).
Il MAC è un parametro utilizzato in anestesia generale che definisce la concentrazione minima alveolare di gas
anestetico nel sangue alla quale il 50% dei pazienti non reagisce con il movimento/dolore ad una incisione della cute -
quando questo avviene il valore MAC è uguale ad 1;
Erogazione di miscele ipossiche per perdite di gas nel sistema a bassa pressione
Eccessiva concentrazione di anidride carbonica nella miscela di gas per perdite circuiti interni
Presenza di residui microbici e virali all’interno dei circuiti
Diffusione di gas anestetici in per malfunzionamenti sistema di scarico
APPARECCHIO PER ANESTESIA 34
CONTROLLI