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Lezione undecima

L’obbligazione e l’adempimento
Nozione
• Vincolo che lega un soggetto (debitore) ad
altro soggetto (creditore), in forza del quale
il primo è tenuto ad una determinata
prestazione a favore del secondo

Di dare Fare Non fare


Il libro IV: fonti
dell’obbligazione
contratto

1173 c.c. Fatto illecito

Ogni altro atto e fatto idoneo a


produrlo in conformità
all’ordinamento (1987, 2028, 2033 e
2041 c.c.)
Oggetto dell’obbligazione
• La prestazione

Suscettibile di valutazione in senso


economico (1174 c.c.): valore in sé
economico della prestazione (anello d’oro)
oppure nel rapporto tra e parti (corrispettivo al
vicino se non suona il violino in certi
momenti della giornata)
La responsabilità dell’obbligato
• Il vincolo che grava sull’obbligato-debitore ha un
significato effettivo solo nel momento in cui chi lo
disattenda patisca delle conseguenze
Oggi responsabilità patrimoniale del debitore, tenuto a
rispondere delle proprie obbligazione con tutti i propri
beni presenti e futuri (2740 c.c.)

• Obbligazione non è allora mero dovere: è obbligo


che si porta con sé necessariamente responsabilità
La regola della buona fede
• Entrambe le parti si attengano a regole di
correttezza: art. 1175 c.c.

Debitore deve
adempiere con media
diligenza (poi obblighi Creditore ha dovere di
di avviso, ecc.) collaborazione
nell’adempimento (es.
accettare sostituzioni
compatibili con il credito;
obblighi di avviso)
La buona fede come clausola
generale
• Regola ampia che impone alle parti
dell’obbligazione di comportarsi come
persone leali, richiamata anche nella
disciplina generale del contratto

Ma la regola può essere riempita di più di un


contenuto, con riguardo anche alle concrete
circostanze
Buona fede oggettiva e
soggettiva
• Sin qui la buona fede come canone della
condotta da tenersi da parte di debitore e
creditore Buona fede oggettiva
Diversa la buona fede soggettiva

Situazione psicologica in capo ad un


soggetto che ne giustifica la
protezione. Di norma è condizione di
di ignoranza (incolpevole) di una
determinata situazione. Es. creditore
apparente
L’adempimento
• E’ l’esatta esecuzione della prestazione
(arg. a contrario ex art. 1218)

Regole particolari per obbligazioni generiche ed


obbligazioni di consegnare (1177 e 1178 c.c.)

Ma regola generale ex art. 1176 impone


al debitore la diligenza del buon padre
di famiglia
Modi dell’adempimento: 1) il
luogo
• 1) In primo luogo accordo, usi, natura
prestazione, se no

• a) Consegna di cosa determinata: nel luogo ove


essa si trovava al momento della conclusione
• b) somme di denaro: al domicilio del creditore
(debiti portable)
• c) altre prestazioni al domicilio del debitore (debiti
querable)
Modi dell’adempimento: 2) Il
tempo
• Anche qui in primis accordo,
• Se no esigibilità immediata, salvo che un
termine sia necessario secondo gli usi o la
natura della prestazione, nel qual caso è
fissato dal giudice
Il temine è di norma a favore del debitore: egli può
adempiere prima ma il suo debito non può essere
richiesto prima del termine. Se il termine fosse a
favore del creditore vigerebbe la regola opposta
Quietanza ed imputazione del
pagamento
• Una volta pagato il debitore ha diritto al
rilascio della quietanza (1199)
• Se più debiti della stessa specie del debitore
verso il creditore, regole legali per
l’imputazione del pagamento (salvo
principio per cui prevale il debito
d’interessi)
Legittimazione a pagare ed a
ricevere
• Legittimato a pagare è di norma il debitore,
ma può adempiere anche un terzo, secondo
le regole dell’art. 1180
• Legittimato a ricevere è il creditore o chi da
lui indicato: solo così il pagamento sarà
liberatorio
Ma eccezione nel caso di
pagamento al creditore apparente
ex art. 1189 c.c.
I soggetti dell’adempimento; la
loro capacità
• Capacità del debitore: non rileva ex art. 1191
l’eventuale incapacità
Adempimento come atto dovuto

Adempimento come atto non negoziale

• Capacità del creditore: rileva, salvo si provi che


l’adempimento è andato a suo vantaggio (1190
c.c.)
L’inadempimento
• L’art. 1218 sembra attribuire una
responsabilità oggettiva in capo al debitore
che non riesca a garantire la prestazione al
debitore

Egli è liberato solo se la prestazione


diviene impossibile per causa a lui non
imputabile. E l’impossibilità è talora
intesa come oggettiva ed assoluta,
coincidente con il caso fortuito
E le difficoltà all’adempimento?
• Ma se lo sforzo del debitore è diligente (si
ricordi l’art. 1176 c.c., si pensi anche alle
obbligazioni di mezzi) ma tuttavia la
prestazione manca perché uno sciopero od
un accadimento naturale rendono più
difficoltoso adempiere?
Talora la prestazione, pur rimasta possibile, pare
comunque, in base alle circostanze ed ad una
valutazione secondo buona fede della condotta delle
parti, inesigibile
Problema, basta la diligenza o
serve il risultato?
• Spesso non può dirsi che la mera buona
volontà costituisca l’adempimento
dell’obbligazione ma sia necessario il
conseguimento del risultato; ma talora, dal
contratto non si può far discendere un
vincolo di risultato

Obbligazioni di mezzi Obbligazioni di risultato


Profili dell’inadempimento
• Varie tipologie di inadempimento

Inesattezza
qualitativa della ritardo
prestazione Mancanza della
prestazione
Effetti dell’inadempimento
Risarcimento del danno cagionato

• Doppio ordine di effetti

Possibilità di ottenere in via coattiva la


prestazione: l’esecuzione forzata per
espropriazione ed in forma specifica. E
ciò per via della responsabilità
strettamente connessa all’idea di debito e
di obbligazione
Il ritardo e la mora del debitore
• Dettagliata disciplina delle conseguenze
dell’inadempimento nelle forme del ritardo
(ogni inadempimento, del resto prende il via
con il ritardo della prestazione)
Ma perché si ottengano gli effetti della mora serve, oltre al
ritardo, un’intimazione ex art. 1219 c.c., salvi i casi di mora
automatica (mora ex re): 1) debito da illecito 2)
dichiarazione scritta di non adempiere 3) alla scadenza se
debiti portables. Poi nel caso in cui l’obbligo alla
prestazione nasca da contratto di subfornitura (l. 192/1998)
o da transazioni commerciali (d.lgs 231/2002)
Gli effetti della mora
• 1) risarcimento del danno per il ritardo
(interessi nel caso di obbligazioni
pecuniarie)
• 2) Il rischio per l’impossibilità della
prestazione, anche per causa a lui non
imputabile, cade in capo al debitore
(perpetuatio obligationis)
Ipotesi diversa la mora del
creditore
• E’ disciplina che concretizza i doveri di
correttezza in capo al creditore: egli non deve
aggravare la condizione del debitore con rifiuto
senza motivo legittimo della prestazione (1206)
Che può mettere “in mora” il creditore con l’offerta della prestazione
secondo specifiche regole formali. Effetti della mora: ex art. 1207 a)
rischio dell’impossibilità al creditore; b) non più dovuti interessi
debitorii; c) Il debitore non deve più interessi e può gravare il
creditore delle spese sostenute (es. deposito della cosa dovuta).
Debitore può arrivare a liberarsi della prestazione con deposito delle
cose dovute (dichiarato valido dal giudice ed a spese del
creditore:art. 1215).
Il quantum del risarcimento
• Ex art. 1223, risarcibili le perdite ed il
mancato guadagno conseguenti
all’inadempimento
Ma attenzione, il problema è capire quali conseguenze
dannose ricollegabili all’inadempimento siano in effetti
risarcibile. Ritenere che tutte le conseguenze in qualche
modo ricollegabili all’inadempimento siano risarcibili,
finisce per allargare a dismisura l’obbligo risarcitorio.

Teoria condicio sine qua Teoria causalità adeguata


Il quantum (segue)
• Del resto l’art. 1223 parla si di
conseguenze, ma immediate e dirette
• Poi altri limiti alla risarcibilità delle
conseguenze dell’inadempimento:
1) 1225 c.c.: prevedibilità del danno;
2) 1227 c.c.: concorso di colpa del creditore
Il quantum (segue)
• Regola particolare per i debiti di denaro
rimasti inadempiuti

Art. 1224 c.c.: produzione di interessi con il ritardo


nell’adempimento e possibilità di prova del danno
ulteriore (es. in periodi di inflazione)
Clausole di esonero da
responsabilità
• Ex art. 1229 c.c., divieto se inadempimento
per dolo e colpa grave: stabilire
un’obbligazione e stabilire la possibilità per
il debitore di violarla non è evidentemente
ragionevole (caso cassette di sicurezza)

Diversa clausola di manleva, con


trasferimento ad altri della responsabilità
(es. subappaltatore)

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