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numero 14
12 maggio 2009
edizionestampabile
Sommario In questo numero Editoriale - LBG - MOVIDA NELLA CITT DI NESSUNO Citt e Societ - Salvatore Crapanzano - I COMITATI E LA MOVIDA, UN PROBLEMA SEMPRE PI COMPLESSO Metropoli - Alessandra Valentinelli - NO KEBAB ZONE Dal Palazzo - ***** - CERCASI SINDACO SENZA LETIZIA Approfondimenti - Marco Vitale - DAL SUPERCAPITALISMO ALL'ECONOMIA IMPRENDITORIALE: PEOPLE FIRST Urbanistica e Architettura - Claudio Cristofani - BREVE TRAGEDIA URBANISTICA MILANESE Lavoro - Giuseppe Ucciero - IL MANTELLO DI S. MARTINO E IL LAVORO DEGLI IMMIGRATI Mobilit - Maurizio Mottini - IL "TUNNEL" DI MILANO E LA MOBILIT PER L'EXPO Sanit - Claudio Rugarli - DOVE VA L'OSPEDALE
LE RUBRICHE MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE - a cura di Silvia DellOrso TEATRO a cura di Maria Luisa Bianchi CINEMA E TV a cura di Simone Mancuso
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utilizzare il modello del Comune Esposto per presunto inquinamento acustico (e tenerne riservate le informazioni).
Discutiamo senza preconcetti di un problema complesso per risolverlo nellinteresse di una larga maggioranza, senza farsi condizionare dagli interessi di pochi. Per affrontare un problema che si sta aggravando con conseguenze non controllabili, serve la volont di dotarsi di regole semplici e di garantire ovunque controlli certi e subito, quando necessario, sanzioni efficaci.
In questa citt che sia un'auto a intralciarti il passo o il nido senza posti per tuo figlio, ci si lamenta sempre della responsabilit di qualcun altro e alla fine, facile che sia "loro". Loro, a seconda dei periodi storici e delle cronache, sono stati i "tern", i marocchini, i "vu' cumpra", gli albanesi e ora i kebab. Non chiaro quale sia l'origine di questi nuovi stranieri, se turca o araba; sono colpevoli di non appartenere alle "merceologie tradizionali" da considerare "a tutti gli effetti testimonianze vitali della cultura locale" spiega il Presidente della Commissione Cultura in Regione, Belotti, tra i promotori dell'ordinanza che sta animando le chiacchiere nei bar. Quarant'anni e un passato da commerciante, Belotti ha dedicato un sito alle sue battaglie per "preservare la bellezza e l'identit dei centri storici, evitando la spersonalizzazione della tipicit dei nostri borghi medioevali". Vi rivendica, tra le altre, la facolt di sposarsi "parlando la lingua della proprio terra": un modo per "salvaguardare e valorizzare gli elementi di un tessuto culturale unico che non si pu assolutamente perdere" e insieme "rendere meno
asettica la cerimonia". Come alleggerire l'evento dai toni pi formali, lo suggerisce l'allegato prospetto, scaricabile per compitare ("per lo spelling" precisa) i dati anagrafici o fiscali che alla P di Palermo sostituisce Pota o Puntida, Rat alla R di Roma. Edotti sulla lingua, resta da chiedersi il significato di parole quali identit, tipicit e cultura tradizionale in una citt che si a lungo pensata avanguardia nel Paese sino ad acclamare, al pari dicone globali come New York, Parigi o Londra, ogni mutamento in grado di procurare anche solo il brivido del cambiamento stesso. Crocevia dell'effimero e dell'efficienza questa citt ha barattato presto i suoi lari e penati con modernit e innovazione, consapevole di quanto i primati della Scala o del Piccolo condividessero sin le viscere dei cabaret e dei ritrovi d'artista. Stupisce che in una citt tanto smaliziata e vibrante oggi si discuta se chiudere i locali all'una o alle due di notte; ci si schieri stizziti con Belotti per "la gente che lavora e ha diritto al riposo", quasi signorasse la difficolt di bere un caff dopo le otto di sera, trovare una pizza finito il cinema o peggio
rientrare in taxi passata la mezzanotte. Colpisce che lo strepitio per l'ingombro degli arredi su strada, gli assembramenti o i graffiti, non sinfranga nell'indignazione per l'assenza di aree pedonali e di verde, l'accaparramento individuale di ogni spazio pubblico, la commercializzazione spinta di qualsivoglia evento sociale. Nella vacatio di strategie di gestione del sistema urbano se non anticipatrici, quanto meno attente alla domanda di luoghi e servizi collettivi, sarebbe interessante intervistare oggi quanti insorsero contro la chiusura al traffico di Corso Vittorio Emanuele, o interrogare la vox populi sullo stato di fatiscenza cui da anni ormai ridotta la Darsena. Refrattaria alla complessit, la citt delle "no kebab zone" finisce per scadere nel vernacolo e per assimilare la lingua al dialetto, l'identit al focolare domestico, il territorio a cartolina. Cos effettivamente si governa il borgo medievale, lasciando alle lotte intestine spartirsi le aree dinfluenza, al clan del pi forte la scelta di chi accogliere al tramonto entro le mura; fuori un cartello indica al volgo M: come Miln.
dalle voci dei suoi rappresentanti istituzionali, da un sussurro che si fa sempre pi forte. Riguarda il sindaco Letizia Moratti. Che non godrebbe pi del favore e del sostegno del centrodestra. Tanto che nessuno ormai scommette su una sua ricandidatura. Troppe occasioni sprecate, si dice. Una per tutte: lExpo, diventato ormai una caricatura di quello che si era immaginato per Milano e per il Paese. Troppe delusioni: basta guardare lo stato di degrado della citt, alla quale il sindaco non pare riservare troppe attenzioni e cure. Troppe promesse mancate: basti dire che aveva promesso un grande nome internazionale per la Cultura e ha invece regalato ai milanesi Massimiliano Finazzer Flory. Lo sconforto arrivato a un punto tale che le voci accreditano ormai due nomi. Il primo quello del ciellino Maurizio Lupi, indaffaratissimo a costruirsi un destino personale di livello nazionale. Laltro nome che circola sempre pi insistente teniamoci forti quello dellex sindaco Gabriele Alberini. S, proprio lui, lamministratore di condominio. Colui che aveva ridisegnato lorizzonte di Milano, abbassandolo in modo sensibile rispetto alle ambizioni internazionali che la citt si era immaginata. In entrambi i casi, la responsabilit di Letizia Moratti grande. Nel primo avrebbe quella di consegnare Milano a una lobby, economica e politica. Nel secondo, quella di far compiere a questa citt un ulteriore passo indietro, alla ricerca di quellavvenire rimasto dietro le spalle. Una prospettiva sgangherata. Che toglierebbe il sonno perfino a Red Ronnie, limpietoso spin doctor di Donna Letizia. In attesa che si materializzino gli incubi che si profilano allorizzonte, vediamo come raccontano la settimana appena trascorsa i comunicati ufficiali di Palazzo Marino.
A PEZZI - Milano, 12 maggio 2009 Restituire alla bellezza pezzi della citt e beni culturali dimenticati o male utilizzati uno degli obiettivi della nostra azione ha detto lassessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory. PEDONALITA - Milano, 12 maggio 2009 Con la firma di oggi Comune e universit milanesi simpegnano a collaborare per una mobilit sostenibile e un ambiente migliore con interventi a favore di studenti, docenti e personale universitario promuovendo lutilizzo del trasporto pubblico, carsharing, carpooling, bike sharing e realizzando interventi di ciclabilit e pedonalit ha dichiarato lassessore alla Mobilit, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci. SENZA SOSTA - Milano, 13 maggio 2009 In questi mesi le attivit internazionali di Expo 2015 non si sono mai fermate cos il Sindaco di Milano e Commissario Straordinario del Governo per Expo 2015 Letizia Moratti. UNA VITA IN PRETURA - Milano, 13 maggio 2009 - Grazie allindefessa azione del Comune verranno finalmente celebrati i primi processi lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo Marshal De Corato. LE VITE DEGLI ALTRI - Milano, 13 maggio 2009 - La figlia di 20 anni, con il bambino di due, si erano gi allontanati nei giorni precedenti. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo Marshal De Corato.
ZITTI ZITTI - Milano, 11 maggio 2009 - Continua senza clamore ma incessantemente lazione della Polizia locale contro le occupazioni abusive lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo Marshal De Corato. CONFIDENTIAL - Milano, 11 maggio 2009 - Da notare come questi blitz si dimostrano utili anche sul piano della sicurezza, visto lalto numero di clandestini fermati commenta il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo Marshal De Corato. LIBRI BIANCHI - Milano, 12 maggio 2009 Le problematiche cui dare soluzione ci sono note tempo proprio grazie alle segnalazioni arrivate dai singoli cittadini e anche dai comitati, attraverso lettere, fotografie, filmati, dossier e libri bianchi ha detto lassessore allo Sport e Tempo libero Alan Rizzi. IMPORTANTE - Milano, 12 maggio 2009 La collaborazione tra Italia ed Egitto compie oggi un nuovo passo significativo, grazie alla decisione di questo importante Paese Arabo di partecipare a Expo 2015, ha detto il Sindaco di Milano Letizia Moratti.
Si trattato, infatti, di un primo tentativo di correggere il devastante paradigma etico-politico dominante negli ultimi decenni e che alla base dello tsunami finanziario che sta infliggendo tante sofferenze a milioni di persone. Il tentativo ben sintetizzato nel felice motto che ha caratterizzato il Summit: people first. Questo primo tentativo va compreso, sostenuto e incoraggiato perch indica una direzione di marcia molto promettente. Per la prima volta, in forma pubblica e solenne, si cerca di fare uno sforzo di pensiero verso una nuova strategia, superando le contingenze della crisi. La nuova strategia del people first, in realt, ricupera e attualizza paradigmi molto antichi. Leconomia di mercato e imprenditoriale (nonostante quella che Braudel defin la favola weberiana) nasce nei comuni italiani e in tre secoli, dal 1200 al 1500, fece dellItalia il centro della vita economica del mondo occidentale. Quando lItalia si ripiega su se stessa nel corso del 1500, il testimone passa ai paesi anglosassoni e soprattutto al paese emergente, allAmerica di Franklin. Il paradigma etico di questa grande epopea che accomuna Franklin, con Alberti, Cotruglio, Albertano scontrano tra loro, ed questa convivenza che rende la lettura della vita economica cos complicata. Negli ultimi venti anni il dominio del paradigma fiat capital gain et pereat omnia era diventato schiacciante. La crisi che stiamo vivendo pu anche essere letta come un grande urlo contro il dominio di questo paradigma, come un rumoroso crollo di un nuovo muro di Berlino. Se leggiamo la crisi in questi termini lo scoraggiamento scompare e ci appare nitida la via naturale da intraprendere verso la vetta. Dobbiamo ricostruire un mondo dove leconomia decentrata si muova attraverso i meccanismi del mercato e dellimpresa; ma dove ritorni con forza a prevalere il paradigma etico-politico: Omnium rerum mensura homo. Nel people first io ho letto un segnale di pensiero in questa direzione. E uno sforzo che merita ogni appoggio perch lunica prospettiva positiva che emerge dalla polvere delle macerie, lu-
nomia del capitale, anzi dellultracapitalismo a uneconomia di mercato e imprenditoriale. Lo sforzo da fare impegnativo, anche e in primo luogo sul piano del pensiero, smantellando alcuni idoli che hanno dominato il pensiero economico negli ultimi venti anni e che la crisi ci dimostra, con la durezza delle sofferenze di milioni di persone, che si trattava didoli falsi. Ma le basi per questo sforzo non mancano. In primo luogo la crisi stessa, la corretta analisi delle sue ragioni, della sua natura, delle sue conseguenze. E poi il grande pensiero economico di stampo liberale che non ha mai dubitato della possibilit anzi della necessit, di conciliare economia di mercato e imprenditoriale ed economia umana e umanistica. Parlo degli Einaudi, dei Ropeke, degli Erhard, degli Eucker, di tutta la scuola di Friburgo e del grande filone delleconomia sociale di mercato, che ha vinto in Germania e che , oggi, una delle poche concezioni economiche che hanno passato, con successo, tutte le loro prove, rimanendo salde e convincenti. E poi vi il grande pensiero social liberale cos attento al people first. E infine vi la Dottrina sociale della Chiesa che da sempre impegnata sul tema omnium rerum mensura homo ha, con la Centesimus Annus, raggiunto un vertice di grande profondit anche come pensiero economico (e prego con trepidazione che la nuova preannunciata enciclica sociale di Benedetto XVI non riporti indietro anche le lancette del pensiero economico della Chiesa) ed ha chiaramente visto il passaggio dalleconomia supercapitalista alleconomia di mercato e dellimpresa:La risposta ovviamente complessa. Se con capitalismo si indica un sistema economico che riconosce il ruolo fondamentale e positivo dellimpresa, del mercato, della propriet privata e della conseguente responsabilit per i mezzi di produzione, della libera creativit umana nel settore delleconomia, la risposta certamente positiva, anche se forse sarebbe pi appropriato parlare di eco-
da Brescia, quello di combinare uneconomia di mercato imprenditoriale e competitiva con una visione umana e umanistica dellattivit economica. Il principio dominante resta: Omnium rerum mensura homo, luomo la misura di tutte le cose. Con il processo dindustrializzazione sempre pi spinto sinserisce nel panorama un nuovo paradigma etico-politico: fiat productio et pereat homo che caratterizza lattuale cultura economica che eleva il mezzo a fine e sinteressa solo dei processi, in una totale mancanza di interesse per il destino umano. Con lesplosione della finanza e la finanziarizzazione delleconomia sinserisce, infine, e diventa dominante anche sullindustria, un nuovo paradigma: fiat capital gain et pereat omnia. Questi paradigmi convivono e spesso si
nica che inizia una ricostruzione. Si tratta di uno sforzo molto impegnativo perch il paradigma: Fiat capital gain et pereat omnia molto radicato nella cultura e nella prassi economica. Le legioni di quelli che aspettano solo che passi la piena per ritornare a fare tutto come prima sono enormi e potenti e ancora dominanti soprattutto in America. La crisi li ha disturbati ma non sconfitti: siedono al fianco di Obama, imperversano sui grandi giornali; continuano a teorizzare astrattamente come talebani del mercato, continuano a distribuire e a distribuirsi stipendi e bonus osceni e nessuno (salvo le ribellioni sociali che non sono, come si dice, populismo, ma sono una manifestazione semplice e rozza ma profonda di pi che legittimi risentimenti sociali) li chiama a rendere conto, anche sul piano del pensiero, dei disastri da loro combinati, delle concezioni perverse che hanno diffuso e alimentato. Quello che stiamo vivendo un tentativo di passaggio da uneco-
nomia dimpresa di economia di mercato e, semplicemente, di economia libera. Questa esattamente la direzione di marcia che la crisi e le ribellioni sociali contro gli avvoltoi del supercapitalismo ci indicano. In questa direzione metto anche il people first del recente Summit di Roma. E un compito che spetta soprattutto allEuropa, perch
Obama, ormai chiaro, irretito dagli gnomi di Wall Street, dai superstiti del first capital gain et pereat omnia.
tutte le volumetrie residenziali. Di conseguenza i proprietari sono tenuti a porre rimedio, mediante acquisto di aree destinate a verde pubblico e successiva cessione al Comune delle stesse, onde riequilibrare il rapporto verde-abitanti. ESODO E MORALE.
Di solito, chi di spada ferisce, di spada perisce. Non il Comune di Milano, che anche questa volta pretende di essere leccezione che conferma la regola.
italiani non intendono pi fare ed effettivamente non fanno. Contributo essenziale per la nostra societ, esercitato attraverso mansioni pericolose, umilianti, faticose, soprattutto poco o nulla riconosciute: si stima che attualmente il 10% circa del PIL italiano sia prodotto dal lavoro degli immigrati e vi sono molti dubbi, anzi certezze, che a essi non ritorni una quota adeguata. E allora il Lavoro che costituisce oggi il titolo maggiore e incontrastabile del diritto degli immigrati alla cittadinanza, alle prestazioni, alla condivisione equa insomma delle risorse che essi stessi concorrono a generare. Ed principalmente su questa base, ossia il riconoscimento del valore generato dal loro lavoro, che gli immigrati maturano un diritto specifico, diremmo originario in quanto non generato e non concesso da altri, alla redistribuzione della ricchezza, delle prestazioni dello Stato e del rispetto dei diritti, poich esattamente su questa premessa che scritto larticolo principale della nostra Carta: LItalia una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. (art. 1). In volgare, si potrebbe dire che Chi non lavora non mangia, e altrettanto allora si dovr dire che chi lavora mangia, chi lavora ha diritto proprio, non derivante da concessioni, alla propria fetta di ricchezza sociale. La sinistra, il PD, si sono attardati eccessivamente su di una visione
principalmente solidaristica, centrata principalmente sul riconoscimento dei bisogni e dei diritti degli immigrati come persone in difficolt. Rimettano al centro della propria azione una visione effettivamente autonoma rispetto a quella delle destre, che ricomponga nel mondo del lavoro la specifica posizione dellimmigrato, una visione centrata sul lavoro e sui diritti e sulla dignit che ne derivano. Riaffermino il valore del lavoro, non importa qui se dipendente o reso in altra forma, come principale fattore di sviluppo sociale di unificazione delle mille specificit che attraversano la nostra societ, come fondamento di un rinnovato patto nazionale di cittadinanza cui possano accedere quanti contribuiscono a fare la ricchezza del nostro Paese.
dellinopportunit di favorire ulteriormente luso del mezzo privato in un contesto gi congestionatissimo, e infine dellinquinamento indotto. Insomma lopera non opportuna, non utile e non necessaria. Quei 693 milioni che i privati vorrebbero investire (per recuperarli con pedaggi) bene che vengano dirottati altrove, magari in imprese innovative. E quanto agli 800 milioni che si chiederebbero al Co-
mune, questi farebbe bene a trovarli ma per investirli in opere del trasporto su ferro, fossero anche solo metrotranvie, certamente pi utili, pi necessarie e pi opportune.
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Ma esistono anche altri problemi. Pi in generale si pu dire che questo dei DRG solo uno dei casi nei quali, con le migliori intenzioni di favorire lefficienza e leconomicit del sistema sanitario, si possono creare dei disagi a un buon esercizio delle prestazioni ospedaliere. Ne menzioner solamente altri due tra di loro correlati, la riduzione delle strutture di Medicina Generale e la difficolt, almeno in Lombardia, a effettuare ricoveri elettivi. Lavanzamento tecnologico della medicina moderna e la crescente complessit del sapere medico hanno promosso la crescita di strutture ospedaliere specialistiche. Uno sviluppo logico e razionale se non fosse che avvenuto a spese delle strutture di medicina e chirurgia generale. Io parlo della medicina, che il settore del quale ho diretta esperienza e debbo dire che le strutture di Medicina Generale sono quelle che debbono fronteggiare le patologie pi urgenti (come in corso di epide mie dinfluenza con abbondanza di polmoniti) e i casi di pi incerta diagnosi. Questo ha portato a una crescente difficolt a ricoverare tutti i pazienti che ne fanno richiesta e a unobiettiva carenza di posti letto, soprattutto negli ospedali di maggiore prestigio, come sono quelli universitari o alcuni grandi complessi anche non universitari. La Regione Lombardia ha percepito questo problema e ha stabilito che i ricoveri nei reparti di medicina generale debbano avvenire ed essere proseguiti solamente in condizioni di urgenza o di gravit delle condizioni morbose. Questo ha reso per molto difficile, per non dire impossibile, effettuare i ricoveri elettivi, intendendo per tali quelli che riguardano pazienti con situazioni complesse che richiedono un accertamento o un perfezionamento della diagnosi e unesecuzione della terapia grazie a una serie di esami e di osservazioni attuabili adeguatamente solo
in ambiente ospedaliero. La risposta potrebbe essere che lo stesso potrebbe essere fatto in regime di day-hospital, ma lorganizzazione di questo richiede personale e strutture che non sono ovunque disponibili. E poi la Lombardia meta di numerosi pazienti provenienti da altre regioni che non potrebbero essere gestiti in regime di day-hospitale. E infine, per un milanese o abitante dellhinterland, residente molto lontano dallospedale di riferimento, le cose sarebbero poi tanto diverse? Purtroppo questa una grossa difficolt che non risolta e che penalizza soprattutto gli ospedali universitari dove i casi complessi sono importanti per addestrare alle difficolt diagnostiche e terapeutiche i futuri medici. Ma non c da stupirsi di tutto questo perch non si tratta che del riflesso di una carenza culturale, che una conoscenza inadeguata dei rapporti tra medicina interna e medicina specialistica.
LE RUBRICHE
MUSICA
Questa rubrica a cura di Paolo Viola
Proviamo a districarci fra queste tre scuole, che possiamo considerare le principali, per capirne similitudini e differenze. Il Conservatorio un liceo (musicale) ed una Universit, con il suo triennio di primo livello, il biennio di secondo livello (la cosiddetta laurea magistrale) e i successivi master. Ha una magnifica biblioteca in cui conserva oltre 500.000 unit bibliografiche - di cui 50.000 manoscritti e 30.000 volumi ri-
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ora la sua sede nella storica Villa Simonetta di via Stilicone; articolata in cinque Istituti, rispettivamente specializzati in Musica antica, Musica classica, Ricerca musicale, Jazz e Cori. A disposizione dei suoi allievi vi sono ben 160 docenti, in massima parte insegnanti di strumenti musicali antichi e moderni, ma anche di musica dinsieme e di cori. L Accademia del Teatro alla Scala una Fondazione di diritto privato, nata nel 2001 da una costola - ricca di tradizione - del grande Teatro per il quale forma una inverosimile quantit di artisti e specialisti, ed ha sede in via Santa Marta con una sezione distaccata dedicata al ballo - una scuola che nasce nel 1813! - in via Campo Lodigiano. Ai corsi dellAccademia ci si iscrive per selezioni ed oggi si contano quasi 600 allievi con circa 200 docenti. E articolata in quattro sezioni, rispettivamente Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori e Management; questultima sezione, di recente costituzione, ha avviato un corso in Autoimprenditorialit musicale per diffondere la promozione autonoma dei musicisti, e sopratutto un Master in Management per lo Spettacolo in collaborazione con lo SDA scuola di direzione aziendale dellUniversit Bocconi e con la Scuola di Teatro del Piccolo Teatro. Particolarmente interessante la sezione Palcoscenico-Laboratori dedicata alla preparazione professionale di scenografi, costumisti, sarti, macchinisti, meccanici, truccatori, parrucchieri, fotografi di
scena, tecnici audio, digital set designer, ecc. che trovano poi lavoro in tutti i teatri del mondo. A Milano dunque non solo concerti ed opere, per un pubblico per fortuna sempre pi vasto, ma anche un sistema scolastico articolato e complesso che, partendo da tradizioni profondamente radicate nella citt (non dimentichiamo che per secoli Milano stata una delle importanti capitali europee e in certi momenti addirittura la pi importante per la grande musica) oggi prepara artisti, tecnici, manager, specialisti in ogni ramo dello spettacolo musicale, proiettandoli nella modernit e nellavanguardia.
19 maggio
TEATRO
Questa rubrica curata da Maria Laura Bianchi
Il 20 maggio allAlcatraz, nellambito del festival Indeepandance, Claudio Sinatti e Demetrio Castellucci/Black Fanfare presentano in prima italiana Rhomboide, performance multimediale prodotta da Uovo e dal Kaaithea-
ter di Bruxelles, dove la produzione ha debuttato a febbraio 09 nellambito del festival internazionale Performatik. Nel centenario della nascita del Futurismo, Uovo presenta e firma una produzione che rielabora in chiave contempo-
ranea lestetica e la poetica dellavanguardia capeggiata da Tommaso Marinetti. Il primo episodio del progetto Uovo 0_11 si svolge dal 22 al 24 maggio, grazie alla collaborazio-
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ne con il Teatro Franco Parenti che ospita liniziativa. Il 22 maggio la giovane artista Francesca Grilli presenta due sue recenti produzioni: la performance La terza conversazione e la videoinstallazione La quarta conversazione. Uno spiazzante e affascinante progetto articolato in pi episodi che coinvolge performer sordomuti, qui reinterpretato per la prima volta anche per un pubblico di bambini. Una ricerca tra la dimensione ordinaria e fantastica della realt. Il 22 maggio Kinkaleri sar presente a Uovo con la performance Pinocchio e il 23 maggio con un laboratorio per bambini. Un progetto che si sviluppa a partire dal racconto di Collodi e disegna una serie di percorsi immaginari che si intersecano secondo logiche impreviste. Il 23 maggio un nuovo capitolo della creazione di Virglio Sieni Uno sguardo che si concede al corpo, lavoro che si inscrive nel percorso dellAccademia sullarte del gesto, fondata e diretta dal coreografo fiorentino con lo scopo di porsi come contesto inedito di formazione, di studio e creazione artistica. Uno sguardo che si concede al corpo parte dalla visione della Deposizione di Jacopo Pontormo per sviluppare unindagine sul corpo e sulla sua capacit di relazionarsi ad elementi esterni. Il 23 maggio verr inoltre proiettato Adamo ed Eva di Virgilio Sieni, documentario della serie Danza in scena di Francesca Pedroni e Maria Mauti, prodotto da Classica tv in onda su Sky. Lo stesso giorno, Claudio Sinatti, uno dei maggiori artisti multimediali italiani, condurr Mostronica, laboratorio interattivo per e con i bambini dedicato alle nuove tecnologie digitali e al live media. Il 24 maggio, presso il salone 3.14 parrucchieri e con la collaborazione di Orea Mali, in chiusura del progetto Uovo 0_11, il festival ospita la pluripremiata compagnia canadese Mammalian Diving Reflex con Haircuts by Children, una curiosa e divertente performance sull'emancipazione dei bambini e sulla loro responsabilit. Bambini-parrucchieri armati di forbici inviteranno gli spettatori a mettersi in gioco confrontandosi col rischio, la fiducia e il potere
nelle nuove generazioni. Incontri con gli artisti sono previsti durante le giornate del festival.
Fino al 24 maggio Luoghi: Alcatraz via Valtellina 21/27; DiDstudio via Procaccini 4 c/o La Fabbrica del Vapore; La Triennale di Milano viale Alemagna 6; O via Pastrengo 12; Teatro Franco Parenti via Pier Lombardo 14; Teatro Out Off via Mac Mahon 16; Teatro Versace piazza Vetra; 3.14 parrucchieri via Ozanam 8.
Biglietti: Uovo Card 35 euro (27 euro per studenti, t friends, soci centri culturali stranieri) compresa prevendita. La Uovo card d diritto allingresso a tutti gli spettacoli (a eccezione di Figure e Haircuts by Children) previa prenotazione e fino a esaurimento posti. Info: 348.80.39.149; ject uovoproject.it; skype: uovopro-
ANGELS IN AMERICA
Questo bestseller del teatro americano, che ha fatto incetta di premi sia al suo debutto teatrale che nella versione televisiva guidata da Al Pacino, ha portato fortuna anche ai registi e alla compagnia dellElfo. Con la prima parte, Si avvicina il millennio, (debuttata al Teatro delle Passioni di Modena il 2 maggio 2007) Elio De Capitani e Ferdinando Bruni hanno ottenuto nel 2007 il Premio ANCT (Associazione Critici di Teatro) e due Premi Ubu e nel 2008 il Premio Hystrio alla regia e due Premi ETI-Gli Olimpici del Teatro, come miglior regia e miglior spettacolo di prosa. La seconda parte, Perestroika, debutter nellottobre 2009 al Festival Vie, Scena contemporanea, coprodotta anchessa da Teatridithalia ed Emilia Romagna Teatro Fondazione. Il sottotitolo esplicito, fantasia gay su temi nazionali, non sintetizza tutta la ricchezza di questa saga provocatoria e commovente: lautore affronta di petto il tema dellidentit, ma non per esaurirlo sotto il profilo sessuale, bens per sondarne in profondit tutte le componenti, razziali, religiose e culturali, e per dipingere un mondo nel quale gli esseri umani faticano disperatamente a riconoscersi e accettarsi con consapevolezza e dignit. Il testo racconta le vicende sentimentali e i conflitti di due coppie: la relazione gay tra Prior Walter, malato di AIDS, e Louis Ironson e il matrimonio fra l'avvocato mormone Joe Pitt e Harper, giovane moglie depressa; le loro storie sintrecciano a quelle dellavvocato Roy Cohn, perverso faccendiere, e di Belize, infermiere professionale ed ex travestito. Sono tutti rappresentanti del melting pot della Grande Mela, emblemi attuali e universali di unumanit dolente. Lo scenografo Carlo Sala ha creato uno spazio ampio e semivuoto, fatto di nude mura di mattoni chiari dove vengono introdotti pochi elementi
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essenziali, luogo ideale per le immagini video di Francesco Frongia, capaci di trasformare la scena ora nello skyline di Central Park, ora nel panorama di Salt Lake City, nei cumuli di ghiaccio dellAntartico, in bilico tra realt e allucinazioni mentali. Il cast guidato da Elio De Capitani, Premio Ubu 2007 come attore non protagonista per il ruolo di Roy Cohn, personaggio storico, pupillo del senatore MacCarthy che scaten la caccia ai comunisti nel dopoguerra. Insieme a lui Ida Marinelli e Cristina Crippa, che si moltiplicano in diversi ruoli, e un gruppo affiatato di attori tra i trenta e i quarantanni: Edoardo Ribatto, Umberto Petranca vincitore dellUbu come attore under 30, Elena Russo Arman, Cristian Maria Giammarini e Fabrizio Mattei-
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Fino al 24 maggio Teatro dellElfo, via Ciro Menotti, 11 Orario: 20.30 (domenica alle 16) Info e prenotazioni: 02.71.67.91
Fino al 24 maggio Teatro degli Arcimboldi, viale dellInnovazione 20 Orario: 21 (domenica alle 16) Info e prenotazioni: 02.64.11.42.212
STRANIERI
Ancora una volta Marco Martinelli e il suo Teatro delle Albe saranno protagonisti sul palco del CRT Teatro dellArte. Il successo di Salmagundi del 2005 ancora vivo nella memoria degli spettatori milanesi che non mancheranno ora di apprezzare Stranieri, il nuovo lavoro della compagnia romagnola che dopo aver debuttato nellottobre 2008 sta girando le maggiori piazze italiane. Un
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nuovo approdo alla drammaturgia contemporanea per il Teatro delle Albe che, dopo l'urticante Sterminio di Werner Schwab (vincitore di 4 Premi Ubu 2007, tra i quali miglior regia a Marco Martinelli migliore attrice a Ermanna Montanari), si rivolge alla scrittura a nervi scoperti del genio sregolato della drammaturgia italiana, Antonio Tarantino. Un cortocircuito tra la visionariet tragicomica delle Albe e questo testo mai rappresentato, ritratto impietoso della paura dellaltro come malattia intima e sociale, delirio estremo in bilico tra il reale e lincubo. Stranieri dipinge un uomo solo e molto malato, chiuso nel suo ricco appartamento nellalta Italia come in un bunker, carico di ossessioni e rancori che trasformano il quotidiano in uno stato psichico febbrile. Qualcuno bussa continuamente alla sua porta: non possono che essere gli stranieri, gli immigrati, e luomo scaglia la sua invettiva contro quei pericolosi individui che a tutti I costi vogliono entrare. Un quadro a tinte cupe e grottesche, a cui danno carne Luigi Dadina (il solitario monologante), insieme a Ermanna Montanari e Alessandro Renda
(la moglie e il figlio defunti), gli stranieri, appunto, che bussano alla sua porta. Dal 19 al 20 maggio; dal 22 al 24 maggio; dal 26 al 31 maggio CRT Teatro dellArte, viale Alemagna 6 Orario: 20.45 (domenica alle 16) Info e prenotazioni: 02.89.01.16.44 SPETTACOLO PER 30 SPETTATORI: OBBLIGATORIA LA PRENOTAZIONE
LA CIMICE
Proseguono al Piccolo Teatro di Milano le repliche de La cimice di Vladimir Majakovskij, con la regia di Serena Sinigaglia, la traduzione e ladattamento di Fausto Malcovati e della stessa Sinigaglia. La cimice, scrisse Majakovskij, la variante teatrale di quellar-gomento fondamentale al quale ho dedicato versi e poemi: la lotta contro il piccoloborghese. Un testo importante e con molti spunti di attualit, poco presente sulle scene italiane: loperaio Prisypkin, preso dallambizione di avere una vita migliore, lascia loperaia Zoja, che lo ama e che per lui tenta il suicidio, e si fidanza con Elzevira, di professione cassiera, figlia di piccolo-borghesi. Si sposano e durante il banchetto nuziale, che finisce in una sbornia collettiva, scoppia un incendio. Vi perdono la vita tutti, tranne Prisypkin, che rimane ibernato da-lacqua gelida degli idranti. Dopo cinquantanni la commedia venne rappresentata per la prima volta nel 1929 nella nuova societ comunista che si nel frattempo realizzata, certi comportamenti individuali, egoistici, propri di un mondo diviso in classi e dominato da interessi privati sono ormai superati e vengono considerati come antiche malattie. Prisypkin viene rinvenuto nel suo blocco di ghiaccio e fatto scongelare per essere esaminato: gli si trova addosso una cimice che viene catturata e isolata nello zoo. Nonostante il controllo degli scienziati, ben presto i germi della malattia nota come borghesia ancora attivi nel corpo di Prisypkin si diffondono provocando inaudite manifestazioni. Alla fine i due parassiti, il borghesius vulgaris Prisypkin e il cimex normalis vengono rinchiusi nello zoo per essere mostrati alla folla attonita Penso che Majakovskij non sia stato solo un uomo di teatro ma uno di quegli artisti completi di cui oggi, soprattutto in Italia, sentiamo molto la mancanza, spiega Serena Sinigaglia. Chi fa teatro non fa cinema, chi lavora nel cinema non dipinge Majakovskij aveva talento per tutto: faceva cinema, era attore, scriveva per il teatro, disegnava manifesti, costumi e scenografie. Soprattutto, come molti altri della sua generazione, era un poeta. Un poeta nel senso pasoliniano del termine, quella figura che, in una forma di religiosit laica, il vero profeta di una societ. Ma siccome lessere umano spesso non allaltezza del proprio compito, aggiunge la regista, chi sa guardare avanti - il poeta - e vorrebbe volare in alto, finisce sempre per schiantarsi tragicamente. In scena un eccellente cast di attori che comprende, tra i protagonisti, anche Paolo Rossi e Massimo De Francovich. Fino al 24 maggio Piccolo Teatro Strehler, largo Greppi 1 Orari: marted e sabato alle 19.30; luned, mercoled, gioved e venerd alle 20.30; domenica alle 16. Luned 18 maggio: riposo Info e prenotazioni: 848.800.304
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volta da lei con storie e immagini della vita di fuori. Ricordano, scherzano, si insultano, ballano, si cercano, si respingono, si fanno domande, non si rispondono. Come in una danza ritmata dalla voce surreale di un commentatore ippico, tenerezza, ironia, crudelt si intrecciano e sovrappongono alla ricerca di una via di salvezza, per sottrarsi alla minaccia della fine. Dal 12 al 28 maggio
Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14 Orario: 20.30 (gioved alle 18.30, domenica alle 16) Info e prenotazioni: 02.59.99.52.06
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