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Idee da sviluppare.

Autore: Nicola Palilla nicolapalilla@libero.it Http://perunanuovarepubblica.blospost.com.

Http://scetticismoerappresentazioni.blospot.com Democrazia reale e democrazia d'astrazione


Il termine democrazia troppo frainteso. Da semplice forma di governo, o detto diversamente organizzazione del potere, divenuto un concetto morale che sta ad indicare il governo giusto, buono ed efficiente. In realt, il significato di democrazia estremamente pratico, giacch la forma di governo che non richiede altri titoli se non la cittadinanza per accedere al potere. Comprendiamo meglio il significato della frase se pensiamo che la monarchia non tanto il governo di uno solo, bens il governo di uno solo che possa vantare un titolo reale (inteso di re, non reale inteso vero); mentre l'aristocrazia non il governo di pochi, ma il governo di pochi che possono fregiarsi del titolo di i migliori cittadini. La differenza tra monarchia, aristocrazia e democrazia, quindi, non n solamente nel numero di quanti esercitano il potere n in tutti i casi in relazioni a considerazioni di natura morale. Nella lingua greca, democrazia l'equivalente del latino res publica, da cui la nostra parola repubblica. Ergo, democrazia non intende indicare una forma di governo giusta, morale ed efficiente per definizione, bens quella forma di governo che noi chiamiamo repubblica e che ordinariamente non alcun significato morale. Non a caso il nome ufficiale della repubblica attuale greca (tradotto in italiano) democrazia ellenica, cos come il partito di centro destra greco, che noi chiamiamo Nuova Repubblica, per i greci (tradotto in italiano) Nuova Democrazia. In altri termini, nella lingua greca non esiste un termine che significhi democrazia, perch ne esiste uno che si pronuncia e si scrive democrazia, ma che significa repubblica. Questo per dire che le attribuzioni morali del termine sono frutto di una certa mitologia politica ovvero di una trasfigurazione ideologica della realt avvenuta a partire dall'Illuminismo a cui si accompagna la evidente mancanza di preparazione sull'argomento di tanti che trattano mistificazioni senza nemmeno avvedersene. Se solo Socrate fosse ancora tra di noi...Il termine democrazia non significa governo buono, giusto ed efficiente. Un governo, infatti, pu essere buono e giusto senza essere affatto democratico, perch costituito da saggi pressoch onniscienti. Tanti e troppi sono gli uomini ancora al nostro tempo che confondono democrazia con governo buono, giusto efficiente, con la conseguenza di attribuire la qualit democratico ad un governo che buono, giusto efficiente e che ci nonostante non per nulla democratico. Un governo democratico perch formato da uomini comuni scelti tra gli uomini comuni e che gli uomini comuni senza potere di governo possono controllare. In tal senso, i governi degli stati nazionali sono necessariamente poco democratici. Ritenere che il miglior governo sia quello

costituito da saggi, tecnici, competenti e morali persone condivisibile, ma non condivisibile affatto diffondere l'idea che un tal governo sia necessariamente democratico perch fa le cose per benino. Tali persone, infatti, per potere svolgere al meglio le loro funzioni debbono essere immuni dalle pressioni popolari. Detto diversamente, per via della loro indubbia competenza e superiore conoscenza, essi sanno sempre cosa si deve fare e non hanno bisogno che il popolo dica loro cosa debbono fare. Quando un governo siffatto si insediato, questo deve essere incontestabile ed incontestato, perch qualunque critica al suo esercizio non sarebbe altro che un inutile dimostrazione di ignoranza da parte del popolo. Istituire un tale governo significa firmare una cambiale in bianco ad una limitatissima cerchia di persone, sconosciute ed irraggiungibili ai pi. Ora, un tale governo pu essere fascista, socialista o tecnocratico, ma non di certo democratico. Tornando alle parole greche e cercando un termine unico per indicare l'oggetto governo buono, giusto ed efficiente di natura non democratica, potremmo ripescare il termine tirannia. Si dir che il termine ha connotazione spregiativa. La risposta ancora una volta nella mistificazione operata dagli intellettuali illuministi, i quali hanno tanti meriti quanti demeriti. La parola tiranno veniva usata dai greci non gi per indicare un governo assoluto cattivo, bens il governo di una o pi persone non legittimate. Le fonti di legittimazione erano due alternative: il titolo reale o l'elezione nell'ambito delle magistrature della democrazia (ossia della repubblica). Chi era al potere senza essere in possesso di una di queste cose era un tiranno. Non per questo egli era un pessimo governante. Anzi, la storia greca pullula di tiranni di cui si serba un ottimo ricordo. Infatti, i cattivi tiranni venivano indicati con un altro nome: despota. Oggi si fa un solo concetto di tiranno e despota e due concetti separati per repubblica e democrazia: a chi dare questo indubbio merito ( un giudizio ironico)? Volere un governo giusto, buono, efficiente vuole dire chiedere di essere guidati da un tiranno, che tutto sa e che, male che vadano le cose, responsabile di tutto, sollevando il popolo da colpe. Questo un punto importante della disquisizione: tanti e troppi di noi chiedono un governo giusto criticando la democrazia ed i suoi interpreti solo perch non hanno voce in capitolo oppure perch sono inetti e asociali oppure ancora perch preferirebbero non scegliere, pur di non assumere responsabilit, e di fare solo quello che si deve fare perch pi comodo cos. In tal modo, per, favoriscono l'istituzione di un potere politico senza controllo, nella convinzione che tra uomini per natura mediocri e fallibili sia possibile rinvenire individui onniscienti, retti e forse prossimi alla santit. Tra gli uomini non esistono persone non mediocri e non fallibili, ma al pi persone un po' meno mediocri di altre, comunque fallibili. Non possono degli uomini imperfetti concepire e realizzare istituzioni e leggi perfette. Abbandoniamo le ubriacature ideologiche e gli idealismi fatti per fuggire la realt. Poich l'uomo mediocre e fallibile, egli cerca il potere, il prestigio, la ricchezza. Chi cerca la giustizia, l'efficienza e la bont colui che si trova nella condizione sociale di non poter desiderare ed ottenere potere, prestigio e ricchezza. Per questo

motivo io penso che sia pi utile concepire forme di governo in cui il controllo dei governanti sia la funzione pi importante e in cui un qualunque uomo mediocre e fallibile possa farsi sentire. Altrimenti, chi effettuer i controlli, un altro organo ancora pi in alto? Per questo dovremmo istituire un governo di saggi che sappiamo non esserlo e dovremmo rimediare istituendo una corte di saggi ancora pi saggi per controllare i saggi. E chi controller i controllori (Platone)? La cosa pi semplice e ragionevole mantenere il processo decisionale e gli organi di governo il pi vicino possibile alle persone. Si dir che una classe politica costantemente sotto la pressione del popolo non potr fare cose buone. Si dir che una classe politica con tutti i vizi della comune umanit non potr fare cose buone. Sar, tuttavia l'esperienza dell'ultimo secolo sembra confutare la tesi. Vorr dire che il governo democratico non assumer le soluzioni migliori in assoluto, ma quelle pi condivise e sufficientemente efficaci che, una volta divenute obsolete, saranno sostituiti da nuovi espedienti. E poi: possono mai esistere uomini cos saggi ed onniscienti? Suvvia, un po' di sano realismo...

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