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costituito da saggi, tecnici, competenti e morali persone condivisibile, ma non condivisibile affatto diffondere l'idea che un tal governo sia necessariamente democratico perch fa le cose per benino. Tali persone, infatti, per potere svolgere al meglio le loro funzioni debbono essere immuni dalle pressioni popolari. Detto diversamente, per via della loro indubbia competenza e superiore conoscenza, essi sanno sempre cosa si deve fare e non hanno bisogno che il popolo dica loro cosa debbono fare. Quando un governo siffatto si insediato, questo deve essere incontestabile ed incontestato, perch qualunque critica al suo esercizio non sarebbe altro che un inutile dimostrazione di ignoranza da parte del popolo. Istituire un tale governo significa firmare una cambiale in bianco ad una limitatissima cerchia di persone, sconosciute ed irraggiungibili ai pi. Ora, un tale governo pu essere fascista, socialista o tecnocratico, ma non di certo democratico. Tornando alle parole greche e cercando un termine unico per indicare l'oggetto governo buono, giusto ed efficiente di natura non democratica, potremmo ripescare il termine tirannia. Si dir che il termine ha connotazione spregiativa. La risposta ancora una volta nella mistificazione operata dagli intellettuali illuministi, i quali hanno tanti meriti quanti demeriti. La parola tiranno veniva usata dai greci non gi per indicare un governo assoluto cattivo, bens il governo di una o pi persone non legittimate. Le fonti di legittimazione erano due alternative: il titolo reale o l'elezione nell'ambito delle magistrature della democrazia (ossia della repubblica). Chi era al potere senza essere in possesso di una di queste cose era un tiranno. Non per questo egli era un pessimo governante. Anzi, la storia greca pullula di tiranni di cui si serba un ottimo ricordo. Infatti, i cattivi tiranni venivano indicati con un altro nome: despota. Oggi si fa un solo concetto di tiranno e despota e due concetti separati per repubblica e democrazia: a chi dare questo indubbio merito ( un giudizio ironico)? Volere un governo giusto, buono, efficiente vuole dire chiedere di essere guidati da un tiranno, che tutto sa e che, male che vadano le cose, responsabile di tutto, sollevando il popolo da colpe. Questo un punto importante della disquisizione: tanti e troppi di noi chiedono un governo giusto criticando la democrazia ed i suoi interpreti solo perch non hanno voce in capitolo oppure perch sono inetti e asociali oppure ancora perch preferirebbero non scegliere, pur di non assumere responsabilit, e di fare solo quello che si deve fare perch pi comodo cos. In tal modo, per, favoriscono l'istituzione di un potere politico senza controllo, nella convinzione che tra uomini per natura mediocri e fallibili sia possibile rinvenire individui onniscienti, retti e forse prossimi alla santit. Tra gli uomini non esistono persone non mediocri e non fallibili, ma al pi persone un po' meno mediocri di altre, comunque fallibili. Non possono degli uomini imperfetti concepire e realizzare istituzioni e leggi perfette. Abbandoniamo le ubriacature ideologiche e gli idealismi fatti per fuggire la realt. Poich l'uomo mediocre e fallibile, egli cerca il potere, il prestigio, la ricchezza. Chi cerca la giustizia, l'efficienza e la bont colui che si trova nella condizione sociale di non poter desiderare ed ottenere potere, prestigio e ricchezza. Per questo
motivo io penso che sia pi utile concepire forme di governo in cui il controllo dei governanti sia la funzione pi importante e in cui un qualunque uomo mediocre e fallibile possa farsi sentire. Altrimenti, chi effettuer i controlli, un altro organo ancora pi in alto? Per questo dovremmo istituire un governo di saggi che sappiamo non esserlo e dovremmo rimediare istituendo una corte di saggi ancora pi saggi per controllare i saggi. E chi controller i controllori (Platone)? La cosa pi semplice e ragionevole mantenere il processo decisionale e gli organi di governo il pi vicino possibile alle persone. Si dir che una classe politica costantemente sotto la pressione del popolo non potr fare cose buone. Si dir che una classe politica con tutti i vizi della comune umanit non potr fare cose buone. Sar, tuttavia l'esperienza dell'ultimo secolo sembra confutare la tesi. Vorr dire che il governo democratico non assumer le soluzioni migliori in assoluto, ma quelle pi condivise e sufficientemente efficaci che, una volta divenute obsolete, saranno sostituiti da nuovi espedienti. E poi: possono mai esistere uomini cos saggi ed onniscienti? Suvvia, un po' di sano realismo...