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Assistenza Domiciliare

S.A.D. Servizio di Assistenza Domiciliare


A chi è rivolto il Servizio di Assistenza Domiciliare?
 a tutte le famiglie e a tutte le fasce di età
 persone anziane
 persone in condizione di disabilità temporanea o permanente
 persone in situazione di fragilità
Le figure coinvolte in questo tipo di Servizio sono 2: OSS e Assistente Familiare
Obiettivi:
✓ Favorire il mantenimento del più alto livello possibile di autonomia delle persone (vedi PRI
all’interno del PAI)
✓ Costruire insieme all’Assistito o agli Assistiti dei percorsi che diano risposta ai bisogni
assistenziali (assistenza di base e non: ADL, IADL)
✓ Favorire la socializzazione attraverso il mantenimento ed il rafforzamento delle relazioni
familiari e sociali

✓ Fornire interventi personalizzati rivolti all’Assistito, ma anche all’intero nucleo familiare


(coinvolgimento del/i care giver/s)
✓ Questo punto si collega al numero 3 e 4, ovvero la S.A.D. ha anche l’obiettivo di aiutare
Assistito, Care Giver e Nucleo Familiare ad acquisire un alto livello di consapevolezza delle
risorse ambientali e sociali (es: rete dei servizi) e delle risorse personali
NB Il SAD può essere rivolta a un intero nucleo familiare che ha delle fragilità, non solo al
singolo individuo con coinvolgimento del Care-Giver

Di preciso quale tipologia di servizi offre la SAD?


 Interventi Socio-Assistenziali Semplici
 Interventi Socio-Assistenziali Complessi
 Interventi Socio-Assistenziali di Gruppo

Interventi Socio-Assistenziali Semplici e Complessi


In base alla necessità delle persone assistite (singolo individui, nucleo familiare ecc…), si articola nel
dare aiuto per soddisfare le ADL e le IADL.
Alcuni esempi di soddisfacimento delle IADL:
1. aiuto per il governo della casa ( fare il bucato, stirare, governare la casa: pulizie e riordino
2. accompagnamento in uffici (posta, banca, ASL) e ospedali
3. favorire il buon mantenimento dell’ambiente di vita (abitazione) per evitare il degrado
strutturale oltre che il degrado
4. acquisto di generi di prima necessità, piccole commissioni (IADL in generale)
Alcuni esempi di soddisfacimento delle ADL:
1. assistenza e vigilanza a di persone fragili
2. assistenza di base a persone non autosufficienti: soddisfacimento del bisogno di igiene
personale e delle restanti 5 ADL
3. sostegno nella deambulazione, preparazione pasto, somministrazione di cibo e bevande,
4. assistenza e vigilanza a persone parzialmente autosufficienti o completamente dipendenti
Interventi Socio-Assistenziali di Gruppo
 Hanno lo scopo di favorire: momenti di aggregazione e socializzazione, consolidamento dei
rapporti in atto o nuovi all’interno di spazi protetti (comunità)
 Offrire la partecipazione in laboratori creativi e favorire esperienze di gruppo
 Favorire attività di mutuo-aiuto, attività aggregative e di animazione-ricreative

Modalità di attivazione
Il SAD può essere attivato su:
• Richiesta di un familiare dell’assistito e del nucleo familiare che presenta fragilità
sociale-economica ecc..
• Su segnalazione di un’Assistente Sociale (impiegata in ospedale ad esempio) o dell’Autorità
Giudiziaria
NB Il Servizio Sociale territoriale valuterà la possibilità di erogare il SAD sulla base delle reali
necessità dell’utenza e il costo del servizio dipende dalle possibilità economiche degli stessi (in genere
in base alla quota ISEE)

A.D.I. Assistenza Domiciliare Integrata

Mentre il SAD ha lo scopo di soddisfare quelle attività che vengono classificate come ADL e IADL,
diversi sono gli obiettivi e i servizi erogati dell’Assistenza Domiciliare integrata, conosciuta anche
con l’acronimo-sigla A.D.I., che non è rivolta ad un intero nucleo familiare, ma solo al singolo
Assistito, anche se vive in famiglia.
Un’altra differenza sostanziale consiste nella possibilità di ottenere l’erogazione del servizio senza
limiti di età, né di reddito, ovviamente non è rivolta a qualsiasi cittadino, ma a chi risponde ai
requisiti:
 Parziale o completo stato di NON autosufficienza (temporaneo o permanente)
 Necessità di assistenza per assolvere ai bisogni di base (ADL) o bisogni assistenziali più
complessi di tipo Sanitario (vedi slide successiva)
Per meglio comprendere la natura dell’ADI e la differenza con il SAD, è utile sottolineare quali figure
sono coinvolte:
 Assistente Sociale
 Medico
 Infermiere
 Fisioterapista
 OSS
 Logopedista
 Terapista Occupazionale

Modalità di erogazione del Servizio


Le prestazioni erogabili sono definite sul Piano di Assistenza Individuale (PAI), che viene concordato
dall’Ente Erogatore-Gestore del Servizio e un Medico competente.
Si parlerà di Accessi Domiciliari: ovvero momenti in cui le figure coinvolte entrano al domicilio
dell’Assistito per erogare il Servizio di loro competenza:
Il PAI prevede di conseguenza:
 Figure coinvolte e tipologia di assistenza da erogare
 Frequenza degli accessi domiciliari (esempio: giornaliera o quotidiana oppure stabilisce il
numero di accessi settimanali o mensili)
 Il PAI è dinamico e non statico (come il PRI: vedi lezioni di Riabilitazione)
Generalmente le figure maggiormente coinvolte sono:

• Infermiere
• Fisioterapista
• OSS
• Medico Fisiatra

NB le altre figure elencate nelle slides precedenti, in caso di necessità possono essere coinvolte, se le
loro competenze sono considerate necessarie nel PAI.
Prestazioni Assistenziali Infermieristiche:
 Esecuzione di medicazioni semplici e complesse (ferite chirurgiche, lesioni da pressione, lesioni
vascolari o diabetiche); gestione e sostituzione di cateteri vescicali
 Somministrazione di farmaci regolarmente prescritti da un Medico per via sottocutanea,
intramuscolare, endovenosa; prelievi di campioni ematici, urine, feci e altro materiale biologico
da analizzare
 Esecuzione delle cure igieniche (parziali o totali)
 Mobilizzazione in generale: cambi posturali, trasferimenti letto-carrozzina
NB in genere gli accessi domiciliari prevedono l’ingresso di una figura per volta, ma ci possono essere
casi in cui per soddisfare bisogni di base potrebbe essere richiesta la collaborazione tra Infermiere e
OSS
Altre prestazioni erogabili con ADI
Accessi domiciliari da parte del Fisioterapista: sulla base di un PRI ideato da un Medico Fisiatra, il
Fisioterapista offre prestazioni per pazienti con difficoltà motorie
 mobilizzazione specifica: deambulazione assistita, per mantenere il più a lungo possibile un
buon livello di autonomia
In caso di necessità, un altro servizio erogabile con l’ADI, sono le Visite Mediche Specialistiche in
base alle necessità di salute dell’Assistito (esempio: Visita Fisiatrica, Visita Chirurgica, Cardiologica,
Neurologica ecc…)
Accessi domiciliari da parte dell’OSS: lo scopo è quello di soddisfare i bisogni di base (le ADL), nel
caso di ADI l’OSS non è coinvolto nel soddisfacimento delle IADL (che rientrano nella natura del
SAD)
Quali altre variabili e situazioni l’OSS deve gestire durante un Accesso Domiciliare di ADI?
Risposta
 Relazione con l’assistito
 Relazione con il care giver e il nucleo familiare
 Garantire l’adeguatezza e la qualità degli interventi, come nelle strutture sanitarie
(ospedale, RSA)
 Relazione con l’assistito
 Come sappiamo la relazione con la persona assistita è fondamentale in ogni ambito, compreso
quello domiciliare.
 Occorre ricordarsi che un Accesso Domiciliare, tradotto in termini più semplici, significa:
entrare nell’abitazione di un’altra persona, entrare le suo ambiente di vita e a contatto con
aspetti intimi (una casa disordinata, una casa strutturata in modo da non rendere facile
l’assistenza oppure una casa degradata), inoltre si entra in contatto anche con le difficoltà
sociali ed economiche dell’assistito, seppur in maniera indiretta.
Sulla base di quanto scritto nella slide precedente, a proposito del tema: «relazione con
l’Assistito», quali considerazioni ti vengono in mente?
Mentre in Ospedale e in RSA o altre realtà (ambulatori ed esempio), tutti gli Operatori del Settore
Sanitario «giocano in casa», «giocano in casa loro», quando si lavora nell’ADI le cose cambiano.

Perché entriamo nell’abitazione dell’Assistito, quindi la nostra educazione, la nostra sensibilità deve
essere ancora più forte.

Operatori Sanitari esperti di ADI dicono: «bisogna entrate a casa dell’Assistito in punta di piedi,
chiedendo sempre il permesso»
Nonostante lo scopo degli Accessi Domiciliari ha lo scopo di soddisfare necessità di salute
dell’Assistito, non sempre si riceve accoglienza.
Ricordiamoci che siamo al domicilio del Paziente, quindi la nostra paziente deve essere maggiore e
così la capacità di relazionarsi positivamente per gestire con successo le situazioni conflittuali.
Nell’ambito dell’ADI la capacità di sapersi relazionare e l’empatia devono essere ancora più spiccate,
ovviamente il tutto non deve essere trascurato in altri ambienti di lavoro.

Relazione con il care giver e il nucleo familiare


Sulla base di quanto detto fino ad ora, quali considerazioni ti vengono in mente a proposito del
«tema» sora indicato:
«relazione con il care giver e il nucleo familiare dell’assistito?»
In qualsiasi ambito ci troviamo ad erogare assistenza sanitaria, non possiamo sottrarci alla relazione
almeno con il care giver del nostro assistito oppure con diversi membri della famiglia.
Spesso anche in RSA e in Ospedale la relazione con il care giver e i familiari è difficile, perché alcune
persone hanno difficoltà a gestire le loro emozioni e le loro frustrazioni, derivanti dalla condizione di
malattia di una persona cara.
Le loro emozioni negative e le loro frustrazioni, possono essere più difficili da gestire al domicilio,
perché siamo noi a «giocare fuori casa».
Quanto esposto nella slide precedente non deve però preoccuparci, ma essere stimolo per «affinare» la
nostra capacità di relazionarci con il prossimo anche di fronte a situazioni confluttuali.
Alla luce di quanto detto fino ad ora, quali situazioni conflittuali potrebbero presentarsi con
l’assistito e il care giver o nucleo familiare?
Relazione con assistito e la sua realtà sociale* (care giver e famiglia)
Anche se il PAI è stato concordato tra Ente Erogatore del Servizio e Medico, l’Operatore che effettua
un Accesso Domiciliare è un rappresentante del Piano Assistenziale.
 L’Assistito e la sua realtà sociale* potrebbero essere in disaccordo con quanto contenuto nel
PAI: su parte di esso o sulla sia interezza.
Come ti comporteresti di fronte ad un atteggiamento di Non accettazione del PAI?
Come comportarsi di fronte ad un atteggiamento di Non accettazione del PAI.
Utilizzare l’assertività, quindi nel pieno rispetto dei propri interlocutori, bisogna far valere le
motivazioni che sostengono il PAI, ovvero far comprendere l’importanza delle attività assistenziali
proposte.
Sapersi relazionare significa conquistare la fiducia del nostro assistito e della sua realtà sociale.
Conquistare la fiducia dell’Assistito e della sua realtà sociale è possibile sin dal primo accesso
domiciliare?
Risposta
In alcuni casi possiamo godere della fiducia dell’Assistito e della sua realtà sociale sin dal primo
ingresso, in altri casi al primo accesso è probabile che dobbiamo gestire una situazione conflittuale che
cesserà subito…
…in altri casi la conflittualità potrebbe restare viva per diverso tempo.
Se incontro difficoltà non gestibili con la relazione e l’assertività, cosa posso fare, considerato che
mi trovo da solo al domicilio del paziente?
Esattamente come in una struttura (ospedale o RSA) anche l’ADI prevede la presenza di una figura di
Coordinamento, che può essere contattata telefonicamente dall’OSS per mediare la situazione di
conflittualità manifestata dall’Assistito e/o dalla sua realtà sociale.
Garantire l’adeguatezza e la qualità degli interventi, come nelle strutture sanitarie (ospedale,
RSA)…
…cosa significa?
Risposta:
 Sicurezza delle proprie competenze
 Garantire il soddisfacimento di tutte le ADL
 Prevenire le infezioni anche in un ambiente NON sanitario
 Garantire la sicurezza dell’assistito e la propria
 Riconoscere i propri limiti e contattare il proprio Coordinatore in caso di necessità e con la
tempestività adeguata alla situazione

Come posso prevenire le infezioni anche in un ambiente NON sanitario?


Prevenire le infezioni anche in un ambiente NON sanitario
 Eseguire correttamente il lavaggio delle mani secondo i 5 momenti indicati dalla OMS
 Utilizzare i guanti puliti ogni volta che è necessario
 Valutare l’igiene delle superfici e dei materiali che si utilizzano

Cosa significa garantire la sicurezza dell’assistito e la propria?


Garantire la sicurezza dell’assistito e la propria
Utilizzare tutti i DPI necessari come all’interno di una struttura sanitaria (es: mascherina, sovra-camici)

Ottimizzare le risorse materiali (guanti, mascherine, sovra-camici ecc..), poiché in ADI possono
scarseggiare rispetto a quanto accade in una struttura e a volte vengono acquistati
dall’’Assistito o dalla famiglia

Evitare traumi a carico del paziente e carico dell’operatore

• Prevenire le cadute
• Traumi dell’Apparato Locomotore durante la mobilizzazione e l’assistenza in generale
• Prevenire traumi a carico dell’operatore: ad esempio a carico della propria colonna
vertebrale (gli ausili per la mobilizzazione al domicilio scarseggiano o sono
assenti)…inoltre si lavora da soli e non sempre care giver o familiare possono aiutarci

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