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Guida al solaio PARTE 2, i


solai laterocementizi:
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caratteristiche, tipologie Stampa l'articolo in PDF

ed esempio teorico di
progettazione
Guida al solaio (PARTE 2), i solai laterocementizi:
IMPOSTAZIONI DEI COOKIE caratteristiche tecniche, tipologie ed un esempio
teorico di progettazione secondo le NTC 2008
di Redazione Tecnica / 15 settembre 2016 Tempo di lettura stimato: 10 minuti

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Per progettare edifici sicuri e funzionali, è necessario effettuare
esistente: casi d’uso e benefici
il calcolo strutturale e considerare tutte le verifiche per tutti gli
elementi strutturali al fine di non compromettere la sicurezza
della struttura. Per non correre alcun rischio, ti suggerisco di
affidarti a strumenti completi e aggiornati alle norme in vigore,
come il software di calcolo strutturale, la soluzione modulare
per la progettazione strutturale di edifici nuovi ed esistenti in
cemento armato, muratura, acciaio e legno.

Scopriamo nel dettaglio i solai laterocementizi, caratteristiche


tecniche e tipologie, con un esempio teorico di progettazione
secondo le NTC 2008.

I solai laterocementizi: caratteristiche


tecniche
È sicuramente la tecnica costruttiva più diffusa, utilizzata nella
realizzazione di semplici solai per comuni abitazioni in cui la
struttura in calcestruzzo armato si unisce ad elementi di
alleggerimento in laterizio.

Gli elementi che costituiscono un solaio in latero cemento


sono:

blocco di alleggerimento in laterizio (pignatta)

travetto in c.a.

soletta in c.a.

Blocco di alleggerimento in laterizio (pignatta)


La pignatta, pur non avendo funzione strutturale, è il vero
elemento centrale dei solai laterocementizi, in quanto svolge il
ruolo di cassaforma a perdere, necessario alla formazione dei
travetti.

Viene in gergo descritto come elemento tecnico per


l’alleggerimento dei solai, va però precisato che la sua
presenza è funzionale alla realizzazione del solaio stesso senza
la quale non potrebbero formarsi i travetti in opera o
prefabbricati. Dunque visto il suo ruolo indispensabile, diviene
essenziale che sia anche leggera.

La grandezza di una pignatta varia a secondo del tipo di


solaio, in commercio troviamo tantissime tipologie.

Le pignatte più usate hanno le seguenti dimensioni [cm]


(min÷max):

larghezza B (38÷45)

altezza H (12÷28)

profondità L (25 – 30)

Una pignatta standard ha dimensioni 20 x 25 x 40.

Pignatta 20 x 25 x 40

Travetto
Il travetto, come accennato in precedenza, è l’elemento
compreso tra 2 pignatte. I travetti rappresentano la struttura
portante di un solaio e possono essere di 2 tipi:

gettati in opera

prefabbricati

Il travetto gettato in opera, ha la caratteristica forma


rettangolare e dimensioni in larghezza comprese tra gli 8 e i
16 cm.

Per luci di solaio superiori a 5 metri è necessario inserire un


travetto rompitratta, o di ripartizione, perpendicolare alla
tessitura dei travetti, con base 15 cm allo scopo di aumentare
la rigidezza della struttura.

Esempio di travetti gettati in opera

I travetti prefabbricati possono a loro volta essere:

precompressi

tralicciati in c.a.

Solaio con travetti prefabbricati in c.a. precompresso

Solaio con travetti prefabbricati tralicciati

Soletta

La soletta ha la funzione di ripartire i carichi e di irrigidire il


piano, in sua assenza il solaio si dice “a raso”.

La soletta in c.c.a. è la parte superiore del solaio ed ha il


compito di collegare i travetti tra di loro.

Il calcestruzzo viene gettato in una sola volta, in modo da


formare sia i travetti che la soletta, costituendo così una
struttura monolitica.

La soletta, generalmente ha dimensioni comprese tra i 4 e i


10 cm ed al suo interno viene posizionata una rete
elettrosaldata, in grado di ripartire i carichi trasversali e
assorbire gli effetti del ritiro del calcestruzzo. Una rete di uso
frequente è composta da una maglia quadrata composta da
Ø 6 con passo 20 cm.

I solai laterocementizi: tipologie


Ricordiamo numerose tipologie di questi solai:

solai gettati in opera

solai a travetti prefabbricati e blocchi in laterizio interposti

solai con lastre in c.a. e blocchi di alleggerimento

solai a pannelli prefabbricati

solai tipo SAP

Solai laterocementizi gettati in opera


Sono realizzati poggiando su un tavolato in legno i blocchi in
laterizio (pignatte) poste ad un interasse tale da consentire la
realizzazione dei travetti (mediante il posizionamento delle
barre di armatura) ed il successivo getto di calcestruzzo.

Successivamente la cassaforma in legno viene smontata, al


raggiungimento della maturazione del calcestruzzo (in genere
28 giorni dal getto).

Viene riportata una sezione tipica di solaio gettato in opera:

Esempio di una sezione di un solaio gettato in opera

dove:

i = interasse dei travetti

hs = spessore della soletta

hp = altezza della pignatta

Solai laterocementizi a travetti prefabbricati e


blocchi in laterizio interposti
Sono solai caratterizzati da una struttura portante (i travetti
prefabbricati) e che non necessitano di complicate strutture di
sostegno in fase di esecuzione.

Sono pertanto di realizzazione più rapida rispetto ai solai


gettati in opera.

Si realizzano mediante le seguenti fasi:

posizionamento tra gli appoggi dei travetti prefabbricati

collocazione dei laterizi

getto di completamento del c.a.

Le varie tipologie di solaio si differenziano in buona sostanza


per i differenti travetti prefabbricati che possono essere:

con fondello, parzialmente gettato e traliccio di armatura

con travetto tralicciato in c.a.

con travetto precompresso

Le seguente figura ci mostra un solaio con fondello,


parzialmente gettato e traliccio di armatura:

Solaio con fondello, parzialmente gettato e traliccio di armatura

Solai laterocementizi con lastre in c.a.


(predalles) e blocchi di alleggerimento
Sono solai caratterizzati da lastre in c.a. prefabbricate,
comunemente conosciute come predalles, (precompresse o
non) spesse in genere almeno 4 cm e larghe 1,20 m che
vengono disposte tra gli appoggi della struttura portante.

Su di esse vengono poggiati dei blocchi di alleggerimento (in


laterizio o in polistirolo espanso o in plastica) opportunamente
distanziati per consentire la successiva realizzazione dei
travetti in c.a. (tralicciato o non) mediante il getto di
completamento.

Sono solai di rapida esecuzione. La seguente figura illustra la


tipologia descritta:

Solai con lastre in c.a. (predalles) e blocchi di alleggerimento

Solai laterocementizi a pannelli prefabbricati


Sono solai realizzati quasi per intero in stabilimento mediante
assemblaggio dei laterizi e dei travetti armati.

Sono caratterizzati da una rapida esecuzione, il cui montaggio


avviene attraverso ganci di sollevamento, necessitano di
poche opere di sostegno provvisorio e di ridotti getti di
completamento.

Risultano poco versatili per solai con particolari


configurazioni in pianta.

Eccone un esempio illustrativo:

Solaio a pannelli prefabbricati

Solai laterocementizi tipo SAP


Rappresentano un solaio storico introdotto in Italia intorno al
1930 e sono caratterizzati da una buona velocità di esecuzione.

È in buona sostanza costituito da travetti in laterizio armato


assemblati a piè d’opera mediante infilaggio di barre di
armatura (in genere lisce e dal diametro ridotto) in tasche
appositamente predisposte nel laterizio e sigillate mediante
malta.

Questa tipologia presentava una serie di problemi:

mancanza di soletta di ripartizione

visibilità dei fondi dei laterizi (quando integri)

distacchi di intonaco e di laterizi

ossidazione delle barre di armatura per effetto dei


ridottissimi copriferri

Solaio tipo SAP

I solai laterocementizi: un esempio


teorico di progettazione
Di seguito presentiamo un esempio teorico di calcolo di un
solaio laterocementizio secondo la normativa di
riferimento (NTC 2008).

Lo schema di solaio a cui si farà riferimento è quello relativo ad


una struttura intelaiata in c.a. destinata a civile abitazione, con
2 campi di solaio ed uno sbalzo.

Solaio di piano in struttura intelaiata in c.a. destinata a civile abitazione

Per il progetto seguiremo le seguenti fasi operative:

1. pre-dimensionamento della sezione dell’elemento

2. definizione dei carichi agenti

3. definizione delle combinazioni di carico

4. schematizzazione e modellazione degli elementi strutturali

5. determinazione delle sollecitazioni

6. progetto delle armature

7. verifica dello stato limite ultimo (flessione e taglio)

8. predisposizione degli elaborati esecutivi del solaio

Pre-dimensionamento della sezione


dell’elemento
Per il pre-dimensionamento dei solai laterocementizi ci
rifaremo alle indicazioni del D.M. 9 gennaio 1996, secondo cui
valgono le seguenti grandezze:

altezza della soletta (s ≥ 4 cm)

interasse travetto (i ≤ 15 s), generalmente i = 50 cm

larghezza del travetto b0 ≥ max (8 cm – 1/8 i),


generalmente b0 =10 o 12 cm

larghezza della pignatta bp ≤ 52 cm, generalmente bp = 38


o 40 cm

altezza del solaio H ≥ max (12 cm – 1/25 L), dove L=luce della
campata più lunga, generalmente H ≥ 16 cm

Sezione trasversale del solaio relativa alla fascia di 1 m

Definizione dei carichi agenti


Bisogna effettuare un’analisi dei carichi, con riferimento per
semplicità alla fascia di 1 metro di solaio.

carichi permanenti Strutturali (G1), peso proprio di tutte le


parti strutturali essenziali quali:

la soletta

la nervatura

le pignatte

carichi permanenti non strutturali (G2), peso proprio delle


parti non strutturali quali:

il pavimento

il massetto

le tramezzature interne

l’intonaco

carichi variabili o di esercizio (Q), definiti dalla norma in


funzione delle destinazione d’uso proprie della struttura (es.
abitazione, negozio, parcheggio)

Definizione delle combinazioni di


carico
Si utilizzerà il metodo Semi-Probabilistico agli stati limite
considerando (seppure in maniera semplificata) la natura
aleatoria delle azioni.

Per questo motivo, alle quantità g, g’ e q stimate nell’analisi dei


carichi viene assegnato ora un significato statistico; il pedice
“k” che accompagna le grandezze gk, gk’ e qk (ma anche Fk e
Hk) definisce le stesse come valori caratteristici, assegnando
cioè il valore 5% alla probabilità di superamento di tali valori
dei carichi durante la vita delle strutture.

Il metodo Semi-Probabilistico agli stati limite


Secondo il metodo Semi-Probabilistico agli stati limite
vengono definiti, inoltre, 2 livelli di verifica per le prestazioni
degli elementi strutturali. In particolare, si definiscono 2 diversi
tipi di combinazioni con riferimento ai valori delle azioni
caratterizzati da diversa probabilità di occorrenza:

combinazioni allo Stato Limite Ultimo (SLU), per le quali si


considerano azioni amplificate rispetto ai corrispondenti
valori caratteristici al fine di poter considerare carichi con
una probabilità di superamento dell’ordine di 10-3 (e
dunque molto più bassa del 5% che riguarda i valori
caratteristici):

Fd = γG1 G1 + γG2 G2+ γqQk1 + Σ(i>1) γq Ψ0i Qki

combinazioni allo Stato Limite di Servizio (SLS), ottenute con


riferimento a valori caratteristici (o a loro frazioni) dei
carichi variabili

Combinazioni rare: Fd = G1 + G2 + P + Qk1 + Σ(i>1) Ψ0i Qki

Combinazioni frequenti: Fd = G1 + G2 + P + Ψ1i Qk1 + Σ(i>1)


Ψ2i Qki

Combinazioni quasi permanenti: Fd = G1 + G2 + P +


Σ(i>1) Ψ2i Qki

dove:

G1 è il valore nominale delle azioni permanenti strutturali

G2 è il valore nominale delle azioni permanenti non


strutturali

P è il valore nominale delle azioni di precompressione

Qk1 è il valore caratteristico dell’azione variabile di base di


ogni combinazione

Qki è il valore caratteristico delle altre azioni variabili

Ψ0i, Ψ1i, Ψ2i sono i coefficienti di combinazione

Coefficienti parziali per le azioni γF


Le norme tecniche per le costruzioni del 2008 prevedono:

Carichi permanenti (G1)

Favorevoli γG1 = 1.0

Sfavorevoli γG1 = 1.3

Carichi permanenti non strutturali (G2)

Favorevoli γG2 = 0.0

Sfavorevoli γG2 = 1.5

Carichi variabili (Q)

Favorevoli γQi = 0.0

Sfavorevoli γQi = 1.5

Coefficienti di combinazione (ψ0j; ψ1j; ψ2j)


Coefficienti di combinazione (ψ0j; ψ1j; ψ2j) sono funzione
della destinazione d’uso dei locali:

Categoria/azione ψ0j ψ1j ψ2j


variabile

Categoria A: ambienti ad uso 0,7 0,5 0,3

residenziale

Categoria B: uffici 0,7 0,5 0,3

Categoria C: ambienti suscettibili di 0,7 0,7 0,6

affollamento

Categoria D: ambienti ad uso 0,7 0,7 0,6

commerciale

Categoria E: biblioteche, archivi, 1,0 0,9 0,8

magazzini e ambienti ad uso industriale

Categoria F: rimesse e parcheggi (per 0,7 0,7 0,6

autoveicoli di peso ≤ 30 kN)

Categoria G: rimesse e parcheggi (per 0,7 0,5 0,3

autoveicoli di peso > 30 kN)

Categoria H: coperture 0,0 0,0 0,0

Vento 0,6 0,2 0,0

Neve (a quota ≤ 1000 m s.l.m.) 0,5 0,2 0,0

Neve (a quota > 1000 m s.l.m.) 0,7 0,5 0,2

Variazioni termiche 0,6 0,5 0,0

Schematizzazione e modellazione
degli elementi strutturali
Una volta quantificate le azioni, bisogna determinare la loro
disposizione più sfavorevole ai fini della valutazione delle
sollecitazioni risultanti sulla struttura. Al fine di ottenere una
indicazione generale sulle combinazioni di carico che
massimizzino i momenti flettenti in campata e quelli
sugli appoggi (in valore assoluto), consideriamo una trave
continua con un numero indefinito di campate.

Per massimizzare il momento in una sezione di campata


bisogna caricare quella campata e tutte le altre in maniera
alternata (“a scacchiera”) verso la periferia della trave. Per
ottenere il momento massimo (in valore assoluto) sul generico
appoggio bisogna caricare le due campate che vi concorrono
e tutte le altre in maniera alterna verso la periferia.

Nel nostro caso (2 campi di solaio e uno sbalzo) si avranno le


seguenti 4 combinazioni di carico:

Combinazione di carico n. 1:
massimizzazione del momento flettente positivo in
campata AB

Combinazione n. 1: Mmax positivo in AB

Combinazione di carico n. 2:
massimizzazione del momento flettente positivo in
campata BC

Combinazione n. 2: Mmax positivo in BC

Combinazione di carico n. 3:
massimizzazione del momento flettente negativo
sull’appoggio B

Combinazione n.3: Mmax negativo in B

Combinazione di carico n. 4:
massimizzazione del momento flettente negativo
sull’appoggio C

Combinazione n.4: Mmax negativo in C

Determinazione delle sollecitazioni


I valori delle sollecitazione momento e taglio (M, V) con i quali
effettuare le operazioni di progetto sono ottenuti dal
diagramma di inviluppo delle combinazioni di carico:

diagramma di inviluppo delle sollecitazione di momento di


calcolo Msd

diagramma di inviluppo delle sollecitazioni di taglio di


calcolo Vsd

Progetto delle armature


Il progetto delle armature consiste nel dimensionare l’area
minima di acciaio, tale che in fase di verifica risulti in ogni
sezione:

MRd > Msd

In via esemplificativa l’area minima di armatura resistente a


flessione può essere valutata attraverso:

Af,min = Md / (0,9 · d · fyd)

dove d è l’altezza utile, che presuppone la valutazione del


valore del copriferro d’ (strato di cls posto per garantire la
protezione delle armature dalla corrosione, generalmente 3
cm).

Inoltre, in corrispondenza della sezione di appoggio, deve


essere disposta un’area di armatura minima inferiore tale che:

Af,min = VSd / fyd

La norma NTC2008 prescrive che in ogni sezione deve essere


disposto almeno un valore minimo di armatura longitudinale:

Af,min =0,26 fctm/fyk · bt · d e comunque non minore di 0,0013· bt


·d

dove:

bt rappresenta la larghezza media della zona tesa

d è l’altezza utile

fctm è il valore medio della resistenza a trazione assiale

fyk è il valore caratteristico della resistenza a trazione


dell’armatura ordinaria

Verifica dello stato limite ultimo


(verifica a flessione)
La verifica di sicurezza si effettua confrontando il momento
resistente MRd con quello agente. La verifica è soddisfatta se
risulta:

MRd ≥ MSd

La procedura per la verifica di sicurezza a flessione si compone


delle seguenti fasi:

posizione dell’asse neutro

valutazione del Momento resistente MRd

confronto tra il Momento resistente MRd e quello agente MSd

Verifica dello stato limite ultimo


(verifica a taglio)
Per elementi sprovvisti di armatura resistente a taglio (es.
solai) la verifica allo SLU è soddisfatta se:

VRd ≥ VEd

dove:

VEd è il valore dello sforzo di taglio agente

VRd è il taglio resistente valutato secondo l’espressione:

VRd = {0.18 · k · (100 · ρl · fck )1/3 /γ c + 0.15 · σcp} · bw · d ≥


(vmin + 0.15 · σcp ) · bw · d 1/ 3

dove:

d è l’altezza utile della sezione

bw è la larghezza minima della sezione

ρl = Asl /(bw ⋅ d) è il rapporto geometrico di armatura


longitudinale

σcp = NEd /Ac è la tensione media di compressione nella


sezione

k = 1+ (200 / d)1/2 ≤ 2

vmin = 0.035 · k3/2 · fck1/2

Predisposizione degli elaborati


esecutivi per solai laterocementizi
Per completare il progetto di un solaio sono indispensabili i
seguenti elaborati grafici:

diagramma del momento agente-resistente;

diagramma del taglio agente-resistente;

carpenteria;

armatura del travetto (sezione longitudinale);

sezioni trasversali;

particolari costruttivi.

Per eseguire il calcolo e le verifiche di tutti gli elementi


strutturali, ti suggerisco di utilizzare il software calcolo
strutturale, che ti permette di guida nella progettazione
strutturale secondo le normative in vigore.

Ricordiamo che la guida al solaio completa è suddivisa in


4 parti:

1. il solaio: tipologie, caratteristiche tecniche e aspetti


normativi;

2. i solai latero-cementizi;

3. i solai in legno, in ferro e altre tipologie;

4. progetto di un solaio, un caso studio.

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8
COMMENTI

MICHELE VALENTINO
17 Settembre 2016 en 14:43
Come faccio a scaricare la lezione?

Rispondi

Redazione di BibLus
19 Settembre 2016 en 9:04
Ciao Michele,
al momento la guida si suddivide in 4 articoli (2 già
pubblicati). Non c’è ancora la versione PDF.
Probabilmente in futuro la realizzeremo.
Quindi, se hai necessità di scaricare la guida, dovresti
scaricare direttamente la pagina, magari stampandola in
PDF.

Saluti, Nicola.

Rispondi

Luigi
21 Settembre 2016 en 12:21
Un minimo di applicazione anche da parte nostra ci vuole: io in
5 minuti ad esempio mi sono fatto il mio bel pdf

Rispondi

Marco
24 Settembre 2016 en 18:33
Vi faccio una domanda: ammettiamo che il solaio sul quale
fare la verifica sia esistente, e si conosca quindi dalle indagini le
caratteristiche medie dei provini di calcestruzzo e acciaio.
Come si fa la verifica a taglio? (Vrd)?

Rispondi

Redazione di BibLus
28 Settembre 2016 en 9:53
Ciao Marco,
per la verifica al taglio del solaio, se non sono presenti
staffe, occorre ridurre le resistenze dei materiali per il
fattore di confidenza.
In particolare, le NTC 2008 definiscono al punto 4.1.2.1.3.1
come effettuare la verifica:

allo SLU deve risultare: VRd ≥ VEd

La norma indica anche le formule da utilizzare.

Ecco il link al file


http://www.acca.it/Portals/0/4_costruzioni_civili_industriali.pdf

Rispondi

GaAd
9 Gennaio 2017 en 17:00
Salve, nel caso di solaio latero-cementizio con travetti
prefabbricati precompressi (cap) bisogna verificare a
scorrimento e/o sfilamento l’elemento travetto?
grazie

Rispondi

Redazione di BibLus
10 Gennaio 2017 en 9:07
Ciao, non credo che la norma preveda una verifica a
scorrimento sul singolo travetto prefabbricato. Per caso
hai qualche riferimento normativo?

Rispondi

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1. Guida al solaio PARTE 3: i solai in legno, in ferro ed in cemento armato -
BibLus-net
22 Settembre 2016 alle 17:41
[…] i solai latero-cementizi […]

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