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Occhiali degli anni due mila hanno dei tratti distintivi che li contraddistinguono –

da una parte c’e’ la figura di Paris Hilton, la vera icona di stile che ci illustra quelle
che erano le tendenze del momento per occhiali femmenili – lenti trasparenti
chiare rigorosamente con il gradiente di colore e la decorazione con I brillantini e
gli strass, le forme predilette erano quelle a mascherina, senza la montatura o con
la montatura metallica extra fine. Un modello rappresentativo sono gli Chloe’
Crystal Hearts che racchiudono tutte le carratteristiche elencate sopra e hanno un
caratteristico cuore in angolo in basso sulla lente sinistra – imitato e riprodotto
ancora oggi. Invece modelli e stili dominanti negli occhiali da uomo sono le
montature sportive dal design retrofuturista oppure occhiali rettangolari o ovali
minimalisti, con le lenti scure e la montatura in genere in metallo sottile o la
plastica. L’esempio emblematico e’ offerto dagli occhiali di Neo nella serie dei film
Matrix, probabilmente un prototipo, molto semplici caraterizzati dalla lente ovale
scura, che nonostante il film sia proiettato al futuro si ispirano per certi versi ai
pince- nez, modello del fine ottocento. Uno dei modelli realmente in vendita che
gli si avvicina di piu’ sono i Minimal Silhouette, occhiali in titanio di forma
rettangolare morbida. Un esempio invece degli occhiali sportivi ci e’ offerto dalla
strar calcistica di quegli anni che nella foto indossa un modello realizzato
appositamente per lui dalla Nike che recorda molto gli occhiali da nuoto che
garantiscono un’aderenza superiore al viso, importante soprattutto nello sport.
Per quanto riguarda gli occhiali sportivi diventati un fenomeno dello streatwear in
quegli anni, non si puo’ non menzionare Oakley, l’azienda nata nel 1975 oggi sotto
proprieta’ di ElissorLuxottica e’ lo sponsor della squadra olimpica degli USA, si
occupa della produzione degli occhiali altamente performanti, scelti dai
professionisti ma adatti anche alla vita quotidiana, il motto del azienda e’ «la
scienza avvolta nell’arte» che si traduce in una cifra stilistica particolare leggibile
in ogni loro modello, sia in quello dell’anno 2001 con la montatura regolabile in
lega di titanio – leggera e resistente e le lenti scure ovali che offrono una migliore
protezione dai raggi UV, sia nel modello piu’ recente messo sul mercato – Oakley
Kato, un occhiale di estetica cyber con la forma a mascherina ultraavvolgente che
ricorda la maschera da sci fatto da un’unica lente prizm polarizzata multicolere
riflettente e brillante copre anche la parte del naso offre un campo visivo e una
potezione maggiori e si adatta il piu’ possibile agli allineamenti facciali. Oakley
dunque non rinuncia mai alla performance e alla comodita’ e negli anni ha
sviluppato quella che puo’ definirsi un’estetica tipica del brand.
In generale, eccezzione fatta per brand altamente specializzati come Oakley per
esempio, la moda e il design funzionano come il pendolo cosicche ritroviamo
spessissimo le riproposte dei modelli ispirati ad un certo periodo storico passato.
A giorno d’oggi uno dei trand piu’ in voga sono proprio gli anni due mila, ormai
epoca passata considerata vintage. Bella Hadid, Kendall Jenner confermano la
tendenza indoassando gli occhiali tipicamente anni 2000, che tornano a fare parte
anche delle collezioni dei brand di lusso come Guess e Miu Miu, lenti a gradiente
di colore e abbondanza di strass.

Cui ho riporatato invece quella che era stata la campagna pubblicitaria di Armani
tra il 2003-2004 intitolata «Gufi e Civette». I modelli proposti sono un ulterirore
esempio dei modelli predominanti negli anni tra 2000 e il 2005: lenti rettangolari
morbidi in montatura sottile di metallo per lui e un’ulteriore modello canonico
degli anni 2000, il cosidetto «bug-eye» per lei, montatura esageratamente spessa
e la lente che si avvicina allle forme tonde. Ma il motivo per cui l’ho inserita e’
soprattutto l’originalita’ della pubblicita’ in se’. Effettivamente quando pensiamo
alla pubblicita’ degli occhiali e’ difficile spostarsi dall’immagine di base canonica
del volto di una Modella che indossa gli occhiali. Armani adotta invece una
soluzione molto originale, ovvero quella di usare come medelli dei uccelli rapaci
quali gufo e civetta, la scelta dell’animale e’ significativa da due punti di vista: per
il significato intuitivo che associamo con questi animali come la liberta’ e
l’agressivita’ che trasferiamo anche sul prodotto pubblicizzato quindi e il fatto che
anche il logo del marchio Armani e’ sempre un Uccello rapace (Aquila).

Questo sperimento svela che l’impegno e l’attenzione dei designer e altri esperti
si estende ben oltre al sterile progetto astratto andando anche nel campo post-
produzione e che la sperimentazione creativa non e’ limitata dal oggetto in se’.

Un modello sicuramente fuori dal comune sono gli shutter o venetian shades,
ovvero le persiane veneziane, un modello di occhiali che ricorda appunto le
persiane avendo al posto della lente delle aste che corrono orrizzontali e fanno un
tutt’uno con la montatura. Il modello che appare nel 2007 grazie alla
rielaborazione del designer Alain Mikli del modello degli anni 80 sotto
commissione di Kanye West per il video del suo singolo Stronger. La popolarita’ e
la diffusione del modello sono tali da suggerire a Mikli di lanciare una versione di
lusso impreziosita da 500 swarowsky. Shutter diventano un cult soprattutto nel
mondo dello spettaclo e della musica.
Accanto al susseguirsi dei trand e delle innumerevoli proposte ci sono
sicuramente dei modelli che associamo indissolubilmente a personalita’ note visto
che gli occhiali sono tra gli accessori più caratterizzanti di un personaggio

E’ il caso ad esempio di Harry Potter. La nota saga dei film e libri di autrice J. K.
Rowling ha come personaggio principale un ragazzo che non si separa mai dai
propri occhiali da vista, con la lente perfettamente tonda e la montatura sottile
metallica. Da una parte l’esperienza di Harry Potter ci dimostra come un
personaggio, sia esso reale o inventato possa venir associato con e parzialmente
grazie a quello che sono un semplice paio di occhiali, dall’altra svela il tentativo di
Rowling di distruggere il mito insidioso dell’ «quattrocchi» inviando un supporto
ed esempio per million di bambini costretti ad indossare gli occhiali.

Karl Lagerfeld e’ un’altra persona inseparabile dai propri occhiali, un designer per
alcune della case di moda piu’ note come Chanel e Fendi, un icona di stile lui
stesso: vestiti eleganti, il codino basso e un paio di occhiali senza i quali sembrava
non apparire mai in pubblico. Karla Lagerfeld non era particolarmente affezionato
ad un unico modello, ma la montatura in genere spessa, le forme classiche tra
aviators e wayfarers e il colore rigorosamente scuro, in genere nero sono alcuni
elementi che accomunano gli occhiali da lui indossati non solo come accessorio,
ma anche come strumento per schermare gli innumerevoli sguardi del pubblico.

E’ interessante confrontare le due collezioni curate dallo stesso Karl Lagerfeld nel
2016.

La prima e’ collezione primavera-estate di Chanel, per cui sceglie Cara Delevigne


come volto e fotografa lui stesso intera collezione formata da 4 modelli principali
dove dominano le forme classiche del cat eye e la forma a farfalla con lenti ampie
e montature in acetato, suddivisi tra due collezioni minori, Bujou – ripercorsa in
abbondanza da uno dei motivi decorativi tipici di Chanel che sono le margherite
sulla parte delle aste in metallo e smalto, l’altra Plain Soleil e’ segnata dal bicolore
reso tramite il gradiente che interessa pero’ non la lente, ma la montatura.

Nella collezione dello stesso anno ma del marchio che porta lo stesso nome del
designer si evidenziano due modelli principali di aspetto urbano e contemporaneo
- il cat eye squadrato morbido in colore verde scuro e una variante dei classici
aviators, in sostanza design semplici senza decoro aggiuntivo e le forme tra le piu’
adatte a tutti.
Ultima tra le persone legate ai loro occhiali c’e’ Joe Biden, affezionato e fedele al
modello ormai classico per eccelenza che sono gli aviators della Ray-Ban.
Indossati nelle occasioni di piu’ vario genere, da quelle meno formali fino al
incontro con i capi degli degli altri stati, sono anche protagonisti del primo post di
Biden, allora vice presidente, su Instagram.

Significativo e’ come nel vortice caotico del susseguirsi delle tendenze e citazioni
degli anni passati e tra le sperimentazioni creative di piu’ vario genere ci sono dei
modelli come aviators che passano sostanzialmente inalterati a fare parte delle
collezioni sempre nuove, magari leggermente declinati per conformarsi meglio a
quelle che sono le line estetiche di ciascun brand

Dall’altra parte l’impegno e la strategia di riproporre nella varie collezioni negli


anni modelli classici e familiari al consumatore non preclude quella che e’ la
proliferazione della sperimentazione creativa e di solito procedano a fianco.

E’ il caso della collezione Minimal Baroque di Prada. La prima versione della


collezione e’ del 2011 quando a Milano si tenne la sfilata a tema del cernevale ed
e’ composta da un’unico modello in tre varinati di colore con fregi e riccioli
stilizzati ad effetto bassorilievo basato sul gioco dell’accostamento di due colori
puri e vivaci. L’idea e’ quella di unire due correnti artisctiche ed estetiche per
molti versi contraposte, l’esuberanza decorativa del barrocco e il rigore del
minimalismo. Ai primi schizzi degli occhiali vi lavorano tre giovani illustratori: Ivo
Basignano, Andrea Tarella e Marcella Guitarrez e restituiscono le immagini
colorate piene di colore e vitalita’

L’impatto della collezione e’ tale che nel 2016 viene rilanciata, dove a partire dal
modello originale si elaborano tre modelli uno dei quali copia quasi esatta degli
occhiali di partenza nelle nuove varianti di colore, mentre altri due giocano sulla
quantita’ delle curve e l’abbondanza della decorazione, avvicinandosi uno piu’ al
barrocco e l’altro al minialismo.

Volute di ghirlande astratte, foglie, rami e fronde si intrecciano disegnando le


marcate sinuosità di questi occhiali da sole, elegantemente esagerati.

Nel 2021 Prada concepisce la collezione di grande successo – Prada Symbole,


frutto di sperimentazone creative coniugata in una visione moderna e
contemporanea. L’approccio e’ quasi scultoreo per cui le monatuture degli
occhiali sono formate lasciando dei spigoli esposti e dando l’idea di
tridimensionalita’ e volume che caratterizza l’intera collezione.

Spektre, nasce a Milano nel 2009 e inizialmente si dedica solo al mondo


del sole. Il suo fondatore si chiama Niccolò Pocchini ed e’ riuscito a far si
che il marchio sia distribuito in più di cinquanta Paesi; l’idea che ha
portato al successo e’ stata quella di intercettare la giusta tendenza di
street style, darle la spinta definitiva per farla diventare virale
riproducendo in acetato i classici dell’immaginario comune e montarci
sopra delle belle lenti specchiate ha funzionato.

Nel 2012 nasce la Delirious Eyewear dal un primo modello zero, disegnato
da Marco Lanero per se stesso perche’ non trovava in commercio niente
che lo convincesse. Non immaginava che un occhiale disegnato su un suo
disegno, senza nessun segno particolarmente riconoscibile e, soprattutto,
senza un brand in evidenza, potesse piacere così tanto. In poco tempo ha
raggiunto le vetrine di alcuni ottici di nicchia di Milano, uno spazio a Pitti
Uomo e si è aggiudicato il premio come miglior designer di accessori a
Who is on Next? nel 2018. Il brand, oggi, è ancora prodotto senza nessun
logo nel Cadore.

Italiana Design è una piccola azienda del veneziano nata nel 2003 dal
desiderio di Pietro Massaro , designer con una lunga esperienza di sartoria
maschile alle spalle: il mondo fatto di unicità, precisione e cura per il
dettaglio si traduce in quelli che lui stesso chiama “abiti per il viso”di
rilanciare un prodotto italiano di design esclusivo, puntando sulla bellezza
dell’artigianalità e sulla qualità dei materiali, opponendosi fortemente
alla produzione in serie. Tanta passione e tenacia hanno portato Piero
Massaro nel 2014 a ricevere il prestigioso premio speciale della giuria
internazionale del Silmp D’Or. Piccole tirature di occhiali il cui fascino sta
nella capacità di dar vita a valori come tradizione, rispetto e bellezza del
lavoro manuale, ricerca stilistica, design raffinato, eccellente qualità dei
materiali
Nello stesso anno in cui Prada rilancia uno dei suoi modelli piu’ esagerati e
particolari, nasce in italia a Milano dalla collaborazione di tre giovani il marchio di
Movitra. L’idea e’ da cui nasce e’ semplice: proteggere quella che e’ la parte piu’
fragile degli occhiali, ovvero la lente. Studiano e mettono a punto un meccanismo
girevole che viene brevettato e che si va perfezonando negli anni. Questo consiste
nelle lenti girevoli il che permette, nello stato chiuso, averle protette dalle aste da
entrambe le parti.

Il primo meccanismo utilizzato montava due molle ed era agganciato alla


montatura tramite quattro viti. Per ridurre l’ingombro nel 2017 si elimina una
delle due molle, mentre nel 2019 si passa alla saldatura a laser eliminando del
tutto le viti, il che permette anche di realizzare il primo occhiale metallico

Nel 2021 un’azienda di occhiali di lusso, Oliver Peoples lancia una collezione in
collaborazione con Archivio Gio Ponti in omaggio ad architetto e designer, che e’
stato una delle menti piu’ originali del novecento. L’opera di Ponti ha una varietà
straordinaria: si va dai mobili alle ceramiche, dall’illuminazione agrattacieli come il
Grattacielo Pirelli di Milano, completato nel 1985.

E’ un progetto totale, che lega la moda al design e all’architettura. Ogni dettaglio


delle montature è stato studiato in stretta collaborazione tra Gianpiero Tagliaferri
e Salvatore Licitra, responsabile dell’Archivio Gio Ponti. E per la campagna adv è
stata scelta una location emblematica, l’Hotel Parco dei Principi a Sorrento,
progetto del 1960 da Gio Ponti.

I punti chiave della collezione sono forme flesse e multilineari, e l’effetto


spigoloso, tutte citazioni di alcune dalle opere piu’ importanti di Ponti come la
Villa a caracas, assieme alla loro incredibile funzionalita’ e leggerezza
restituiscono tre modelli portabili e moderni.

Senza la clip per occhiali da sole, i G.Ponti-1 sono occhiali da vista dagli angoli
decisi.Le aste in titanio della montatura, caratterizzate da linee pulite, creano un
eccezionale contrasto con la forma del frontale in acetato. Procedimento per
sottrazione di elementi, per cui dal modello più complesso si giunge a quello più
austero.
Nel marzo di quest’anno esce la prima collezione degli occhiali della Kartell, un
azienda d’arredo italiana affermata nel mondo e con ben 9 compassi d’oro come
premi per oggetti da loro prodotti. Kartell Eyewear comprende tra 100 modelli
proposti sia gli occhiali da sole che da vista. La collezione e’ ulteriormente
suddivisa tra Main Collection e Design Collection pensata da 4 designer di fama
internazionale utilizzando elementi e materiali che appartengono al codice
estetico ed etico del brand.

Per pubblicizzare gli occhiali l’aproccio scelto e’ quello di raffigurarli sullo sfondo
di alcuni degli oggetti d’arredo piu’ iconici della Kartell in modo da collegare
nell’immaginario pubblico quello che e’ un prodotto nuovo a quello gia’ affermato
ed aprezzato.

La trasparenza, le finiture lucide, ma anche soft-touch, forme e sovrapposizioni


che ricordano le linee dei prodotti piu’ conosciuti di Kartell uniti all’attenzione
estrema per i materiali sono elementi chiave della collezione.

Segmenti di Ferruccio Laviani e’ una collezione semplice e leggera composta,


come suggerisce il nome, dai elementi base come cerchi e linee, con la
caratteristica finitura soft-touch.

Eyeliner di Piero Lissoni sono caratterizzati dalla linea colorata che corre sulla
montatura a contatto con la lente segnando ed accendendo lo sguardo.

Shield di Fabio Novembre si ispirano agli specchi di Anna Castelli Ferrieri e grazie
alla lente con la finitura riflettente constituiscono uno vero e proprio scudo per gli
occhi, invisibili dall’esterno

Loo-K di Rodolfo Dordoni sono una collezione basate sulle forme tondeggianti e
sinuose con materiali a contrasto tra di loro.

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