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LETTERA APERTA

Alla cortese attenzione: Dell’Egr. Signor SINDACO, Jean Antoine Maquignaz

Del Consiglio e della Giunta Comunale

del COMUNE DI VALTOURNENCHE

Via della Chiesa 11028 PAQUIER (AO)

Lettera inviata via email: info@comune.valtournenche.ao.it

Breuil-Cervinia, 20 Febbraio 2023

Egregio Signor Sindaco, cortesi Consiglieri ed Assessori,

con la presente, desideriamo portare alla Vs. attenzione un argomento che sta portando preoccupazione e
sdegno non soltanto tra i residenti di Breuil Cervinia (Albergatori e Commercianti compresi), ma anche, e
forse soprattutto, tra i villeggianti - turisti che hanno scelto di vivere il luogo e la sua cultura - proprietari di
seconde case. Ci riferiamo, ovviamente, al progetto “The Stone”, lo smisurato edificio che si prevede a
brevissimo in costruzione nell’area dell’attuale Hotel Fosson.

Da quanto si è appreso, esaminando le tavole di progetto - ottenute faticosamente dopo aver esperito tutte
le formalità di richiesta di “Accesso agli Atti”, protrattesi ben oltre il dovuto per un inspiegabile, reiterato
diniego al rilascio degli Atti da parte degli enti e soggetti competenti - si tratterebbe di un colosso
incombente, ed opprimente, calato in modo del tutto inappropriato nell’epicentro del paese.

Si converrà che, alla luce del conseguente impatto urbanistico-ambientale, assolutamente straordinario per
via delle dimensioni, possano sorgere come leciti dubbi sulla legittimità giuridica di tutti gli atti e passaggi
amministrativi che hanno portato al rilascio delle necessarie autorizzazioni e pareri favorevoli da parte di
Regione Valle d’Aosta, Commissione Paesaggistica, Sovrintendenza alle Belle Arti e Commissione Edilizia
comunale; su tali aspetti sono in corso verifiche e valutazioni da parte di svariati Studi Legali, ma per
sgombrare subito il campo da equivoci, è forse opportuno rammentare fin d’ora che i sopracitati pareri
rivestono natura consultiva, e non prescrittiva, essendo lasciata al Suo ruolo di Sindaco la facoltà di
concedere il titolo esecutivo definitivo , apponendo la firma autorizzativa finale a tale progetto.
Ed è per tale ragione che oggi ci rivolgiamo alla Sua figura.

Andiamo oltre anche alla pesante penalizzazione che subirà la quasi totalità (essendo posizionato
perfettamente nel centro del paese) dei circostanti proprietari di appartamenti, non solo in termini di
svalutazione economica degli alloggi, ma anche di privazione sostanziale di sole, luce, prospetti e….aria.
Desideriamo infatti soffermarci in questa sede sull’aspetto che dovrebbe starLe più a cuore, in qualità
anche di rappresentante di una storica famiglia del Breuil che, nell’ambito delle proprie strutture
alberghiere, ha partecipato anche allo sforzo profuso nell’ultimo ventennio da tanti proprietari di immobili,
privati ed albergatori, con l’obiettivo di abbellire e riqualificare il paese, per tentare di porre rimedio, per
quanto possibile, allo scempio edilizio iniziale degli Anni ’60, puntando su un’estetica propriamente alpina,
basata sull’utilizzo sapiente di legno e pietra, come la tradizione della Valle d’Aosta ci insegna e ci
tramanda.

Le argomentazioni commerciali ed utilitaristiche addotte dallo Studio d’Architettura in un suo agghiacciante


comunicato stampa, che parlano di sinestesia della metafora e di manufatto che parla lo stesso linguaggio
materico della pietra del Cervino e si rivolge ad esso, colloquiando….mi creda non hanno affatto suscitato
nella popolazione il sentimento atteso dal relatore….anzi! anche perché riteniamo che l’essenza e l’anima
del Cervino siano smisuratamente superiori e totalmente imparagonabili alla qualità del vile gres che
rivestirà ciò che viene unanimemente considerato un vero ecomostro.

Può sicuramente piacere o no - è del tutto soggettivo - lo stile ed il taglio architettonico di un edificio, ma
date le sue dimensioni (come sviluppo verticale, ma anche come distanza da altri edifici ben più bassi ed a
soli 4 o 8 mt. distanza) ci si sarebbe aspettati maggiore riflessività e moderazione nel suo collocamento.
Il contesto in cui andrebbe a posizionarsi è del tutto infelice e, ci scusi,…oltraggioso.

Cervinia si troverà nel prossimo futuro a dover competere sul mercato internazionale delle stazioni di sport
invernali, che già oggi propone la sfida di una domanda crescente, non solo turistica, ma anche in termini di
investimenti immobiliari. Essendo risultato da un’analisi professionale di settore (studio U.K.) che Cervinia,
in termini di resilienza ai cambiamenti climatici, sarà tra le ultimissime località al mondo a “morire
turisticamente” per mancanza di neve naturale ed impossibilità di ricorrere all’innevamento artificiale, è
evidente che nei prossimi anni risulterà sempre più attrattiva per i turisti, soprattutto stranieri, cui dovremo
quindi garantire una piacevole armonia paesaggistica, o perlomeno un chiaro e coerente indirizzo
architettonico-urbanistico. Ma allora, a fronte di questa domanda crescente di “posti caldi”, perché
autorizzare, con tanta urgenza e con tanti “in deroga”, l’edificazione di una simile struttura a beneficio,
residenziale, di soli 9 privati? oltretutto risultata subito a tutti tanto sgradita e impopolare? Non sarebbe
più opportuno uscire finalmente dall’immobilismo e piuttosto favorire al più presto la riqualificazione della
Gran Baita, monumento al degrado e alla trascuratezza che da mezzo secolo fa vergognare i Cervinesi?

Pensiamo anche agli albergatori delle nuove strutture a 4 e 5 stelle costruite con tanti sacrifici, e già
pesantemente penalizzate dalla crisi Covid: non potranno permettersi di uscire perdenti dalla competizione
turistica internazionale, a causa di sventurate scelte urbanistiche che degradano l’attrattività della località.
Al contrario di quanto hanno voluto propinarci, le “orde di stranieri che caleranno da tutto il mondo a
vedere la Torre della Dubai Alpina”, rappresentano solo una misera e spericolata argomentazione perdente.

Signor Sindaco, Signori Assessori e Consiglieri, non stiamo neppure a parlarVi dell’ondata di sdegno e rabbia
che pervaderebbe la popolazione, nel caso si desse seguito anche alla già anticipata demolizione
dell’Hostellerie des Guides – a pochi metri di distanza da “The Stone”; quello sì un vero monumento
nazionale, museo alpino, che ha fatto la storia del Breuil, edificio voluto dal Cavalier Guido Monzino a
celebrazione di imprese e spedizioni alpinistiche che all’epoca ebbero risonanza mondiale (conquiste di
Everest 1971 e Polo Nord 1973), portando prestigio internazionale all’Italia, grazie all’apporto
fondamentale delle guide del Breuil Mirko Minuzzo e Rinaldo Carrel.
Raderla al suolo, pur in presenza di scellerate autorizzazioni in tal senso da parte di Regione e Belle Arti,
costituirebbe uno sfregio inaccettabile ed insopportabile all’identità di Cervinia ed al suo orgoglio storico.
La popolazione non lo tollererebbe.

Non ci si venga a tacciare di nostalgia retrograda che guarda solo al passato. La difesa ed il rispetto delle
proprie tradizioni ed identità sono un valore universale, senza tempo, e trasversale alle generazioni. La
modernità e l’innovazione sono pure un valore per l’umanità, ma devono essere sapientemente collocate
nel giusto contesto e gestite col dovuto criterio, senza subordinazione acritica alle velleità degli Archistars;
non esisteva l’idea di copiare il modello Zermatt?

“The Stone” potrebbe anche avere un senso in sé, pure azzardando stili estremi architettonico-modernisti,
ma collocato a Genova, Milano, o Torino, non certo nella conca del Breuil, o comunque in ambiente alpino.

Pensi un po’ come reagirebbero ad una simile proposta gli amministratori, ma soprattutto le popolazioni di
Cortina d’Ampezzo, Madonna di Campiglio, Ortisei, Corvara…. Loro sì che vanno fieri delle loro identità, e le
difendono a spada tratta! Non a caso i valori immobiliari di Cervinia sono nettamente perdenti, rispetto a
quelle località, nonostante il paesaggio impareggiabile, altitudini da valle glaciale, il maestoso Cervino ed
un’offerta sciistica unica. Non cediamo la nostra sovranità alpino-ambientale a mere speculazioni esterne,
che fanno strage dei nostri valori. Signor Sindaco, ci sostenga nel preservare la nostra dimensione culturale!

Viceversa, dovrebbe essere colta, senza remore o indugi, ogni occasione di abbellimento e di attrattività
che consenta a tutti di poter liberare lo sguardo verso il verde curato e dolcemente sinuoso del campo da
golf, nonché verso le alte pendici delle Grandes Murailles, e del maestoso Cervino stesso senza dover
sopportare l’insulto incombente ed opprimente di “The Stone”. Senza rievocare la Via Gluck, crediamo che
i turisti non apprezzino di trovare in montagna ciò che hanno lasciato in città: durezze architettoniche e
colate di cemento (e gres…) che oscurano il cielo e fanno mancare l’aria. Non possiamo permetterci di
creare pericolosi precedenti che aprano la strada a future esagerazioni di verticalità diffusa e incontrollata.

Egregio Sindaco, abbiamo trovato il coraggio di scrivere questa lettera appassionata a Lei e ai Suoi
collaboratori, perché desideriamo che Cervinia torni più bella ed accogliente di prima, affinchè si possa
preservare e migliorare ciò che già abbiamo, migliorando gradualmente le brutture purtroppo ereditate
dalle passate speculazioni edilizie, anche attraverso un piano di riqualificazione urbanistica (piano
regolatore), in cui anche realizzazioni di architettura contemporanea alpina possano trovare spazio, ma in
un contesto e con una visione d’insieme organica, che apporti un valore aggiunto alla località.

Naturalmente, riteniamo che il ridare slancio alla nostra amata Cervinia e fiducia ai nostri giovani debba
passare anche attraverso analoga intraprendenza ed efficienza della Pubblica Amministrazione, in armonia,
sincronia ed uniformità di intenti con tutti gli operatori locali (Zermatt docet…); sono due facce della stessa
medaglia.

Ribadendo infine che abbiamo inteso con la presente raccogliere e trasferire l’umore di tantissimi residenti
e turisti abituali frequentatori del Breuil, facciamo presente, per completezza informativa, che del tema
sono stati informati e documentati il Fondo Ambientale Italiano, Italia Nostra-Sezione Piemonte e Valle
d’Aosta e Legambiente.
Signor Sindaco, comprenda le nostre ragioni, faccia il bene del Breuil, esprima l’anima della Valle e non
autorizzi lo sfregio dell’ecomostro! Lasci un bel ricordo, a futura memoria, della Sua Amministrazione; non
possiamo credere che voglia essere ricordato come il responsabile passivo dell’inizio del processo di
Dubaicizzazione di Cervinia.

Ringraziando per l’attenzione che verrà prestata alla presente, che vorrete protocollare, auguriamo buon
lavoro, offrendoci nel contempo di fare tutto ciò che potremo, per supportarVi nelle iniziative che vorrete
intraprendere per rafforzare e migliorare Cervinia, Valtournenche e tutto il Comprensorio.

Distinti Saluti.

FIRME

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