Sei sulla pagina 1di 1

La vita è un attimo

Seneca afferma che si è fortunati a giungere all’anzianità, ma lo si è ancora di più se, arrivativisi, si
guarda al proprio passato senza pentirsi delle proprie azioni né rimpiangere ciò che non si è fatto.

TRADUZIONE
[2] Mi sembra di averti lasciato poco fa; infatti cosa (non) è “poco fa”, se avrai la possibilità di ricordare?
Poco fa sedetti fanciullo presso il filosofo Sozione, poco fa ho cominciato a intentare cause, poco fa ho
smesso di desiderare di farle, poco fa ho smesso di poterle fare. Infinita è la velocità del tempo, che
appare di più a coloro che guardano indietro. Infatti inganna coloro che sono intenti alle cose presenti; a
tal punto è lieve il transito della (sua) fuga precipitosa. [3] Mi chiedi la causa di questa cosa? Tutto il
tempo scorre e si trova in uno stesso luogo; è raccolto alla stessa maniera, giace (tutto) insieme; tutte le
cose cadono in uno stesso abisso, e d’altra parte non possono esserci lunghi intervalli in questa cosa che
nel complesso è breve. Ciò che viviamo è un punto, e anzi meno di un punto; ma la natura ha confuso
questa minima parte dello spazio con una certa specie (di spazio) più lunga: da questa da una parte creò
l’infanzia, da un’altra la fanciullezza, da un’altra ancora l’adolescenza, da un’altra ancora quel certo
declino (che va) dall’adolescenza alla vecchiaia, da un’altra (infine) la stessa vecchiaia. Quanti gradini ha
messo in uno spazio così angusto! [4] Poco fa ti accompagnai; e tuttavia questo “poco fa” è buona parte
della nostra vita, la cui brevità un giorno avrà fine, pensiamoci. Il tempo non era solito sembrarmi tanto
veloce: ora la corsa appare incredibile, sia perché mi accorgo che si avvicina la fine, sia perché ho
cominciato a farci caso e a calcolare le mie perdite.
[5] Tanto più così mi indigno con alcuni che di questo tempo che non è neppure sufficiente alle cose
necessarie, anche se sarà stato custodito diligentissimamente, spendono la maggior parte (di esso) in
cose super inutili.

ANALISI
- L’intero brano ha una struttura ad anello: inizia con modo e con esso si conclude, partendo
dall’argomentazione personale per poi tornarci alla fine, e sfrutta molto le allitterazioni.
- paragrafo 2: argomentazione personale sul suo passato.
- paragrafo 3: argomentazione generale.
- paragrafo 4: di nuovo argomentazione personale con Lucilio (tramite la nuova anafora del modo).
- Unisce modo ai perfetti (amisisse, coepi, desii): mette un avverbio di contemporaneità, che indica
un tempo molto vicino, insieme a dei verbi che indicano azioni estremamente lontane, per
mostrare quanto il tempo è in realtà breve.
- PUNTO…LINEAM…CONPUTARE: l’intero brano è innestato su una struttura tecnica e
matematica, come a voler dire che non si può sfuggire al proprio destino e a ciò che è stato
predisposto per ciascuno: razionalità.
- COGITEMUS: spunto di riflessione per chi riesce a cogliere ciò che intende.
- SENTIO: sentire riferito ai sentimenti, non alla mente.
- SUPERVACUA: super serve a portare più attenzione su un termine: linguaggio espressionistico.
- TRANSIT EODEM: et sottinteso (lo capisco perché ci sono i due verbi), per unire le due frasi dato
che rappresentano un concetto unico.
- ADULESCENTIA AB: sottinteso “che va”
- MODO: climax discendente + anafora (innestata sui perfetti, per azioni concluse nel passato)
- PRAECIPITIS …FUGAE…TRANSITUS…LENIS: chiasmo (agg-sost-sost-agg)
- PUNCTUM…PUNTO: poliptoto
- ALIUD: climax discendente + anafora
- QUAM…QUODAM…QUOT: allitterazione q

Potrebbero piacerti anche