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RIASSUNTO MALE LIQUIDO (VIVERE IN UN MONDO SENZA

ALTERNATIVE) – BAUMAN
 SU QUESTO LIBRO
Oggetto di indagine: il male. Da considerarsi un compagno permanente e
inalienabile della condizione umana. Ma le forme e i modi in cui opera nella
moderna versione liquefatta sono nuovi.
Obiettivo del libro: disegnare una mappa il più possibile completa delle
sorgenti più copiose del male e cercare di ricostruirne il percorso nell’attuale
fase della nostra società di consumatori liquida-moderna.
Il risultato: una sorta di cronaca provvisoria.
Tema della conversazione: la modalità specificamente liquido moderna del
male: oggi il male appare frammentato, polverizzato, disarticolato e disperso,
distinguendosi dalla sua incarnazione precedente, che tendeva invece alla
concentrazione, al consolidamento e alla gestione centralizzata. Il male
liquefatto si cela alla vista e, anziché essere riconosciuto per ciò che è e
comporta, riesce a passare inosservato. Il male liquefatto appare non come un
mostro, ma come un amico, utilizza la seduzione [ne parla anche Baudrillard]
invece della coercizione (fenomeno della sorveglianza contemporanea). Il
male liquido erode e dissolve gli ostacoli per poi assorbire la miscela e
assimilarla. Questa sua capacità, accanto alla elusività, rende ancor più arduo
lo sforzo di resistergli. Il male liquido riesce a far apparire irreale qualsiasi
modo di vita alternativo. Un veleno mortale riesce ad apparire come antidoto.
 INTRODUZIONE: IL MALE LIQUIDO E IL MONDO SENZA ALTERNATIVE
DONSKIS
Viviamo in un mondo senza alternative, sommerso dal determinismo e
fatalismo. L’ottimismo nasce dalla concezione che il male sia transitorio e non
possa avere la meglio (se non per brevi periodi) sull’umanità. L’ottimismo è
certezza che la speranza e le alternative esistano sempre.
Cristianesimo vs Manicheismo: per i cristiani il male è assenza di bene,
traviamento quindi una condizione sanabile e per questo sono ottimisti. Per i
manichei bene e male sono principi assoluti, realtà parallele inconciliabili.
Oggi viviamo in un’epoca di pessimismo: in un mondo che può essere
abbandonato da Dio ma non da Satana.
Manicheismo = perdita della fede in un Dio che sia onnipotente e Amore.
Male liquido = a differenza del male solido, privo di sfumature, esso si
presenta sotto un’apparenza di bontà e amore. Il male liquido si fa strada
sulla presunta assenza di mancanza di alternative.
Privatizzazione dell’utopia = nuova condizione in cui l’unica storia di successo
è la vita del singolo, le esistenze individuali diventano i nostri nuovi sogni
utopici.
Motto Tina (There is no alternative) coniato da Margaret Thatcher = sintesi di
questa fede assiomatica nel determinismo sociale e nel fatalismo fondato
sul mercato. L’economia è il destino.
Quando parlo della liquidità del male parlo del fatto che viviamo in una
società determinista, fatalista, pessimista, travolta dalla paura e dal panico;
il fatto che non ci siano più utopie e alternative è una caratteristica
importante del male liquido.
Per secoli il Diavolo è stato incarnazione e simbolo del male. Rappresentava il
male solido, con la sua logica di caccia alle anime degli uomini e di
coinvolgimento attivo nelle vicende terrene; si sforzava di sovvertire l’ordine
costituito sociale e morale. Il male solido era votato all’amoralità e
all’impegno attivo, il male liquido invece ha una logica di seduzione e
disimpegno. Kavolis: Prometeo e Satana erano maestri di sovversione,
ribellione, rivoluzione; gli odierni eroi del male liquido cercano di spogliare
l’umanità dei sogni e delle alternative, del potere di dissentire, obbediscono
e si sottomettono. Il male solido mirava a impossessarsi dell’anima e
instaurare nel mondo nuove regole. La logica del male liquido sta nel sedurre
e ritirarsi, cambiando sempre aspetto. Oggi la nostra libertà si colloca nella
sfera del consumo e del rinnovamento di sé. Simbolo del male liquido: il
Grande Anonimo, una sorta di Don Giovanni collettivo con il suo
cambiamento incessante. Al centro della modernità solida c’era la conquista
dei territori, al centro di quella liquida l’attacco terroristico [Baudrillard].
Oggi la nostra libertà è limitata alla sfera del consumo e ha perso il legame
con ciò che conta di più: l’idea di poter cambiare il mondo.
Questo libro non è un libro sui demoni e mostri del nostro tempo, ma sui
meccanismi di disimpegno di distacco dalla nostra sensibilità .
BAUMAN
Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro di mancanza di alternative. La
sua novità sta nella globalità. Il male, che era concentrato e monopolizzato
da stati-nazione sovrani, è tracimato fuori dai suoi recipienti nazionali,
scavalcando muri e frontiere.
 DALLA PERSONA ALLA NON PERSONA? COLPA, ADIAFORIA, PRECARIETÀ,
AUSTERITÀ: UNA MAPPA
DONSKIS
Nel 1946 Karl Jasper scrisse “La questione della colpa” in cui esamina le colpe
dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale in termini filosofici. Per far
ciò distingue fra quattro categorie di colpa: criminale, politica, morale e
metafisica.
Colpa criminale = partecipazione diretta a reati o atti contrari alla legge.
Colpa politica = la colpa che ricade sui cittadini che la ereditano dai leader
politici o dalle istituzioni di cui hanno avvallato l’operato.
Colpa morale = la colpa che sorge dalla nostra coscienza quando i nostri
obblighi di fedeltà politica e obbedienza civile non possono assolverci da
crimini contro le persone.
Colpa metafisica = la colpa che avvertiamo per il semplice fatto di essere
ancora vivi o per non aver fatto abbastanza per salvare la vita di altri esseri
umani da crimini di guerra o altri delitti.
Per Jasper era possibile assolvere le generazioni successive dalla colpa morale
e metafisica, interiorizzando i traumi vissuti dai genitori.
Esempio della più potente incarnazione politica dell’etica: il gesto morale del
cancelliere Willy Brandt: si inginocchia due volte, al ghetto di Varsavia e in
Israele. Questo è un atto di pentimento pubblico davanti al mondo per i
crimini e peccati commessi dalla sua nazione.
N.B. lo stato che si inginocchia contraddice il modello hobbesiano dello stato
moderno che non riconosce i propri errori, per cui il potere è verità, il male è
impotenza.
È impensabile invece immaginare un leader russo chiedere scusa per i crimini
di guerra commessi dalla propria nazione.
Così la Germania ha deciso di diventare il primo stato realmente non
hobbesiano del mondo moderno, mentre la Russia è stata ed è ossessionata
dall’idea di riuscire a riportare in scena un mondo politico predatorio,
incapace di pentimento e profondamente immorale.
Il modello hobbesiano e quello di Brandt sono i due modelli alternativi del
mondo moderno.
Altro tema fondamentale della nostra epoca: il male.
Kavolis riconosce in Prometeo e Satana due figure del male nella concezione
cristiana e precristiana. Sono sovvertitori dell’ordine che hanno piena
responsabilità di tutte le manifestazioni del male che derivano da questa
opera sovversiva.
La presenza del Diavolo in politica assume molte forme. Tra queste ci sono il
capovolgimento dell’ordine sociale e morale. Ma il Diavolo può anche
manifestarsi attraverso la perdita della memoria e della sensibilità, fino a
ridurre gli uomini in non persone, non entità. Senza memoria gli esseri umani
non sono più in grado di analizzare criticamente se stessi e il mondo
circostante. In ultima analisi, diventano insensibili agli altri.
Il mancato riconoscimento dei crimini del passato distrugge il senso del
presente, che si trova ostaggio e vittima di menzogna.
Teoria della adiaforizzazione della coscienza: le persone perdono parte o
tutta la loro sensibilità e rifiutano di applicare a tutti il punto di vista etico:
cancellano la relazione etica con gli altri.
In “Diari di guerra”, nel 1942, Orwell rifletteva sulla selettività di attenzione,
memoria e sensibilità umane.
Essenza dell’adiaforizzazione è proprio l’abbandono della dimensione etica
nei rapporti umani.
MA nelle forme liquide del male affonda le proprie radici anche un altro
fenomeno inquietante: l’agire di opportunisti politici che si atteggiano a
martiri e dissidenti per i quali il fascismo, il nazionalismo estremista e altre
forme di disprezzo della libertà e dignità umana sono semplici occasioni per
far colpo.
BAUMAN
Riprende il tema della memoria: elemento fondamentale per analizzare noi
stessi e il mondo che ci circonda. MA la capacità critica abbandona gli esseri
umani anche quando perdono la capacità di dimenticare. La memoria ci rende
schiavi non meno che liberi.
Chiamare in causa aspetti della teologia e della demonologia per questioni
umane ha un senso.
Carl Schmitt: la rappresentazione della politica (moderna) come fenomeno
che nella sua essenza può essere analizzato in chiave teologica. Infatti la
nozione moderna di sovrano è una versione secolarizzata dell’idea
atemporale di Dio. Un sovrano è l’unico che ha il titolo di decidere in cosa
consista, il contenuto della “ragion di stato”, che guida le sue azioni. La
sovranità del sovrano, come quella di Dio, incarna la prerogativa
decisionista: nessuno di questi due governi assoluti deve ai suoi sudditi (o ad
altri) alcuna spiegazione circa i propri ragionamenti e le proprie motivazioni.
La responsabilità dell’uomo è quella di obbedire al superiore. Invece, l’uomo
non ha responsabilità per il contenuto dell’ordine.
Questo schema di ragionamento di avvicina molto nello spiegare come mai
tante persone morali si dedichino seriamente a commettere atti malvagi.
Hannah Arendt: esiste un solo modo per essere morali: disobbedire.
Anteporre gli imperativi della morale a tutti gli altri imperativi.
Dai tempi della Arendt la situazione è molto cambiata, siamo passati dal
capitalismo pesante a quello leggero, da una società di produttori a
consumatori, da un corpo politico totalizzante alla sua alternativa
individualizzata, da una società che regola ad una che deregola.
La nostra è l’epoca della crisi della sovranità.
Per individuare ed esplorare gli attuali rifugi del male dobbiamo spostare
l’attenzione su alcune caratteristiche del modo moderno di essere-nel-mondo
che finora sono passate inosservate:
La promessa della modernità era la promessa di una vita più facile,
gradualmente meno scomoda, disagiata e fastidiosa MA questo compito è
stato trasferito dal mondo delle preoccupazioni e delle politiche dei governi
alla politica della vita: è stato cioè relegato e demandato alla responsabilità
privata dei singoli membri. Beck afferma che vengono chieste soluzioni
individuali a problemi sociali e non più risposte sociali a problemi individuali.
Proprio questo cambiamento fondamentale è una delle principali sorgenti
del male liquido, che oggi è frammentato, polverizzato, disperso, a differenza
della sua precedente versione, concentrata e condensata e gestita in modo
centralizzato: un tempo il male era nelle mani dello stato che rivendicava il
monopolio dei mezzi di coercizione; ciò tendeva a favorire la solidarietà
umana (sia pure confinata nelle frontiere dello stato). Invece il male
polverizzato, che si propaga goccia a goccia, promuove la competizione e la
rivalità, l’inimicizia e la diffidenza reciproca.
Il male ha trovato riparo nelle cuciture della stessa trama della convivenza
umana.
Il male è difficile così da individuare, balza fuori all’improvviso, colpendo alla
cieca e senza spiegazioni. Il contesto sociale diviene simile ad un campo
minato.
Jean Michéa pone una domanda fondamentale: Se la virtù è la maschera
dell’amor proprio, se non ci si può fidare di nessuno e bisogna contare solo su
se stessi, come sfuggire alla guerra di tutti contro tutti?
La risposta data a questa domanda dal neoliberismo è che la ricerca di una via
d’uscita da questa orribile situazione debba puntare sull’egoismo umano. MA
una società siffatta (era stata concepita come la meno peggiore delle società
possibili) si è rivelata stracolma di mali. Questa società (la si potrebbe
chiamare dei solitari più che di uomini) ha sì liquefatto il male solido ma non
ha tolto minimamente il veleno che conteneva.
La liquefazione del male ha reso quest’ultimo più difficile da resistergli e più
facile partecipare attivamente alla sua riproduzione.
Segue un campione casuale di esempi:
- Lavaggio del cervello (classico e attuale)
- L’esplosione della violenza (come connubio tra la spettacolarizzazione della
stessa e un’industria dei media tecnologicamente all’avanguardia e avida
di pubblico e profitti. Non ne sono la condizione sufficiente ma tuttavia
necessaria, senza la loro azione congiunta l’esplosione della violenza nella
sua forma attuale sarebbe impensabile).
Tuttavia questa spiegazione viene ignorata a favore del fondamentalismo
religioso, come se il male avesse la solidità di un tempo. Es discorso di
Papa Francesco.
- Problema della sostenibilità del pianeta. Possibilità fondata di una
catastrofe incombente. Possibilità questa già realizzata nell’isola di Pasqua.
I fatti parlano e le conclusioni sono convincenti eppure non vengono
intraprese azioni per contrastare gli eventi o cambiarne il corso . Anche
questa è una manifestazione del carattere liquido-moderno del male. A
quanto pare l’unico modo per rendersi conto dell’imminente arrivo delle
catastrofi è vederle arrivare.
Un’altra questione: l’adiaforizzazione. Gli adiafora sono pensieri e azioni
valorialmente neutri, quando si ha a che fare con oggetti adiaforici i giudizi
morali vengono messi a tacere. Tuttavia in epoca moderna l’adiaforizzazione
viene ad assumere un nuovo significato e un nuovo tipo di applicazione:
designa oggetti privi di valore strumentale. Questi oggetti sono uno spreco:
più che essere odiati o detestati, passano inosservati, sono considerati
trascurabili. Sono quindi oggetti i cui dolori e le cui sofferenze non vengono
inclusi tra i costi di un’iniziativa. L’esclusione viene motivata con l’inutilità.
La conclusione: il male liquido non è un tumore su cui si possa intervenire
chirurgicamente per separarlo dal tessuto sano, è parte integrante della
società. Il male deve essere sfrondato, potato e ridimensionato ogni volta
che lo si incontra, ma non lo si può amputare una volta per tutte.
L’eliminazione del male, ammesso che sia concepibile, richiederebbe un
totale ripensamento e una radicale riforma di quel modo di essere-nel-
mondo.
DONSKIS
Parallelismo fra “La favola delle api” di Mandeville e la storia dei paesi baltici,
Lituania in particolare. Nell’elogio dei vizi privati che diventano pubblici
benefici si ritrova l’atteggiamento acritico e irriflessivo di una società
postcomunista. L’alveare allegoria di una società in transizione in cui
l’individualismo economico e morale, dopo esser stato lungamente represso,
è stato improvvisamente liberato. Nella regione baltica la nostra era
postmoderna e post-totalitaria ha compresso due secoli di storia europea in
un solo decennio di transizione dall’economia di piano comunista
all’economia del libero mercato e al capitalismo globale. Ci si può chiedere se
avrebbero avuto alternative, molto probabilmente sarebbero state alternative
che li avrebbero respinti a est.
BAUMAN
Sulle macerie del Muro di Berlino aleggia lo spirito della mancanza di
alternative.
Nella sua versione liquefatta il male circola nella estesa rete di capillari
formata dalla società di consumatori individualizzati, egocentrici. Ma il
peculiare liquido, più che gli effetti della circolazione sanguigna, produce gli
effetti di una leucemia. Ciò che trasforma e mantiene il male in questa forma
liquida, leucemica, è il processo di individualizzazione, che sul pratico si
riassume nella privatizzazione delle preoccupazioni.
Isabell Lorey: Contrariamente alla vecchia regola del potere che pretende
obbedienza e offre in cambio protezione, il governo neoliberista procede
attraverso l’insicurezza sociale.
E si deve a questa fatidica trasformazione della strategia di dominio e di
governo se la liquefazione del male non ha più bisogno di legittimarsi, ma è
ormai una condizione costitutiva di tutti noi che siamo coinvolti nella
riproduzione del male liquido. Nella società individualizzata tale riproduzione
è un fai da te.
In breve, le precondizioni dell’attuale presenza del male liquido – ovvero
l’ubiquità e la densità della rete di capillari che lo diffonde – sono
strettamente correlate all’odierna normalizzazione dell’insicurezza
sociale/esistenziale promossa dai governi.
 DA KAFKA A ORWELL? LA GUERRA È PACE E LA PACE È GUERRA
DONSKIS
Dramma della Russia e dell’Ucraina. Si può riflettere riguardo ad una sorta di
totalitarismo di velluto: una forma controllata di manipolazione della
coscienza e dell’immaginazione che, dietro la facciata liberaldemocratica,
renda possibile asservire i cittadini e controllare le voci critiche. Ci si può
chiedere se simili forme e metodi di manipolazione, condizionamento e
lavaggio del cervello possano essere usate più efficacemente da dittature o
democrazie con tutte le loro tecniche di marketing. In Russia stiamo
assistendo alla rinascita di un totalitarismo reale.
BAUMAN
Infatti la Russia di Putin richiama Orwell.
Il potere duro costringe e impone, il potere morbido induce in tentazione. La
democrazia è stata capace di farci desiderare ciò che dobbiamo fare .
Entrambi i sistemi, democrazia e dittatura, manipolano le menti e i
comportamenti dei sudditi. Ma quella della dittatura genera conflitti che la
porteranno poi al collasso. La democrazia è riuscita a trasformare la libertà in
una delle risorse più efficienti e proficue.
Krastev: durante la guerra fredda il voto faceva la differenza, adesso la
politica economica è la stessa a destra e a sinistra: disinteresse e sfiducia per
il voto. Siamo in una situazione Tina, ovvero senza alternative.
DONSKIS
Per capire Putin dobbiamo leggere Orwell. In primo luogo per il fenomeno del
bipensiero: gli abitanti dell’Oceania potevano proclamare
contemporaneamente due verità contrastanti. È stato profeta del
totalitarismo e lo scrittore più lucido nel cogliere l’essenza della tragedia
dell’Europa orientale. Sostenitore di un sano patriottismo, che se manchevole
viene rimpiazzato da una ideologia o dottrina. In Appunti sul nazionalismo
differenza fra patriottismo (identificazione con uno stile di vita) e
nazionalismo (convinzione della superiorità del proprio gruppo). Il
patriottismo è silenzioso e difensivo, il nazionalismo aggressivo e offensivo.
La transizione dal kafkiano all’orwelliano segna lo spartiacque tra il male
solido e quello liquido.
Il mondo senza alternative avvantaggia tutte le forze che promuovono il
determinismo sociale e il fatalismo politico.
BAUMAN
Tecnocrazie mascherate da democrazie e dittature differiscono nei mezzi ma
entrambe promuovono il determinismo sociale e il fatalismo politico. Uno
spettro si aggira in Europa: lo spettro di mancanza di alternative. Krastev:
nessuno dei grandi movimenti di protesta si è fatto avanti con una
piattaforma per cambiare il mondo, o almeno l’economia. Kafka denuncia
questa mancanza di disegno alternativo, di meta da raggiungere.
 CHE FINE HANNO FATTO LE GRANDI PROMESSE DELLA MODERNITÀ? PAURA E
DISGUSTO DEL MONDO NUOVO
DONSKIS
Con Macchiavelli vi è una rivoluzione del pensiero politico moderno: la verità
diviene prassi, azione pratica. La verità è successo e il successo è verità. La
vergogna e lo stigma non sono associati al rifiuto della virtù, all’accettazione
della malvagità e alla scelta attiva del male, ma alla perdita del potere,
all’incapacità di conservarlo e alla sconfitta. La politica diventa il luogo della
verità situazionale.
Fenomeno della vittimizzazione: questa tattica richiamando l’attenzione
sulla nostra impotenza e sofferenza, ci procura legittimazione morale. Le
cose erano diverse al tempo dell’abbattimento del comunismo nell’Europa
centro-est. Il miracolo della libertà non scaturì dalla paura e dall’odio, ma dal
coraggio. Era un atteggiamento agli antipodi dell’odio e della paura utilizzati
dal regime nell’Unione Sovietica. Furono il coraggio, la determinazione e
l’audacia ad abbattere il comunismo nel 1989 nell’Europa orientale.
Un occidente sequestrato, ovvero la tragedia dell’Europa orientale (1983) di
Kundera: le rivoluzioni dell’Europa centrale idealizzavano l’Europa nella sua
prima modernità e vedevano nella modernità russa brutalità. In realtà
l’Europa a cui facevano riferimento non esisteva.
Il populismo è arrivato anche dall’Europa orientale. Il populismo è una
traslazione del privato nel pubblico, cui si aggiunge una grande capacità
nello sfruttare la paura. Paura di chiunque incarni le nostre insicurezze e
incertezze.
BAUMAN
Tu dici che la verità è successo e il successo è verità, ma c’è di più. La verità è
una nozione agonistica, segnala la presenza di concorrenti. Presume
l’esistenza di ciò che manifestamente nega.
Ogni varietà di memoria collettiva è selettiva. La selezione la guidano i politici
al potere.
DONSKIS
La storia lineare non esiste, né in Europa né altrove. Gli esseri umani e le
società sono destinati a vivere in fusi orari differenti. La storia lineare e
progressiva è una delle promesse disattese della modernità.
BAUMAN
Oggi non siamo in un mondo postnazionale. Ma la sovranità, che poggiava sul
tripiede dell’autosufficienza economica, militare e culturale, si fa più
impalpabile e spettrale. Per le multinazionali il mondo ideale è un mondo
privo di stati o di stati piccoli anziché grandi. A meno che non abbia petrolio,
quanto più uno stato è piccolo è debole, e tanto meno denaro serve per
comprare un governo.
DONSKIS
BAUMAN
DONSKIS
La trasformazione degli esseri umani in unità statistiche è uno dei sintomi
della barbarie moderna e della cecità morale del mondo contemporaneo.
Esistono persone destinate a rimanere totalmente ignorate sia dalla politica
che dalla società.
Che fine hanno fatto le grandi promesse della modernità (mobilità, libertà di
circolazione e libera scelta, un mondo senza frontiere)?
BAUMAN
Per la prima volta una larga fetta dell’umanità si vede negare una funzione
sociale e dunque un posto nella società. Per la prima volta, i poveri non
servono a nulla, non hanno più alcun ruolo da svolgere. Chi è oggi in esubero
è considerato inutile, vita indegna di essere vissuta.
Polanyi: demercificazione del lavoro: esiste una condizione peggiore dello
sfruttamento ovvero non essere sfruttati.
Papa Francesco: quattro comandamenti per una controffensiva:
- No a un’economia dell’esclusione
- No alla nuova idolatria del denaro
- No a un denaro che governa invece che servire
- No all’iniquità che genera violenza
 OMBRE DEGLI AVI DIMENTICATI? UNA RIVISITAZIONE DEL MANICHEISMO
DONSKIS
Le contrapposizioni manichee si insinuano nelle odierne teorie filosofiche e
dottrine politiche, lasciando sempre lo stesso segno: l’idea che non esista
alternativa.
Spengler in Tramonto dell’Occidente (1918-1922) espone l’idea che le culture
esistano in modo indipendente e separato. MA il canone culturale del mondo
moderno difficilmente può essere compreso in un’unica cultura. L’Europa
esiste ogni volta che una cultura viene permeata e riscoperta da un’altra.
L’Europa non è purezza, ma capacità di vivere la vita di qualcuno altro, la sua
trama, la sua narrazione, la sua memoria.
“Ombre degli avi dimenticati”: così chiamo la visione fatalista dell’inevitabile
declino.
Kavolis: il determinismo è una cultura amorale moderna. Essa assume che gli
individui siano plasmati e spinti da forze biologiche o sociali che
essenzialmente sfuggono al loro controllo o escludono la possibilità di scelte
significative da parte degli individui. Questa moderna cultura amorale che
nega la responsabilità individuale ci conduce a individuare una sorta di
innocenza e vittimizzazione.
È possibile vedere nella morfologia della cultura una forma moderna di
manicheismo sotto mentite spoglie, ovvero una versione aggiornata di quella
antica fede nell’esistenza parallela di Luce e Tenebre, Bene e Male? Può
questa fede assumere le sembianze di una concezione deterministica? Ha
senso secondo te, Bauman, azzardare un’interpretazione filosofica del mondo
Tina come una sorta di determinismo applicato, e come una forma
mascherata di fatalismo con sfumature manichee?
BAUMAN
Cultura del determinismo vs cultura dell’autocreazione.
Separare le due nozioni di multiculturalità e multiculturalismo:
la prima indica una serie di realtà, la seconda un atteggiamento o una
politica. Questo apre la strada a uno scenario di tensioni e ansie: nello sforzo
di accettare le migrazioni è estremamente improbabile trovare una chiave
universale che apra tutte le porte o una panacea che curi tutte le
contraddizioni e dissonanze che un simile scenario tende a creare. L’arte
della convivenza pacifica è a corto di regole applicabili sempre e ovunque, e
abbonda di incertezze, rischi e attriti. N.B. La risposta liberista a queste sfide
è del tutto inadeguata.
DONSKIS
In Orwell c’è qualcosa di profondamente manicheo, in particolare nella
certezza dell’indistruttibilità della distruzione e nell’esistenza parallela del
male. [cfr. con Pareyson]
BAUMAN
Mani formulò la sua dottrina a partire dall’antinomia tipica del cristianesimo:
o Dio non è amore, o non è onnipotente. Questa dottrina conquistava le
menti facendo leva sull’innata aspirazione alla logica e all’umanissimo e
irrefrenabile istinto alla non contraddizione. Il manicheismo risolve
l’antinomia separando Dio e Satana, il Bene e il Male, respingendo uno dei
capisaldi dell’ebraismo e del cristianesimo: l’onnipotenza di Dio. Il ruolo
attribuito da Mani all’uomo non è la vittoria del bene sul male, che esula dal
campo delle possibilità, ma il superamento della loro convivenza (che spiazza,
confonde la mente e contamina l’agire). L’equivalente del Regno di Dio del
cristianesimo sarebbe uno stato di chiarezza e trasparenza liberato dalla
maledizione dell’ambiguità: a ogni cosa il suo posto e ogni cosa al suo posto,
ponendo fine al supplizio della scelta, al tormento dell’alternativa. L’approdo
ad una condizione Tina.
DONSKIS
Quella che è attualmente in corso in Europa è una silenziosa rivoluzione
tecnocratica e non l’avvento della società civile globale.
Il potere si manifesta non più come potenza militare ma come finanziaria, la
logica però rimane la stessa.
BAUMAN
DONSKIS
L’ottimismo non è affatto banale certezza che ogni cosa sia perfetta, ma
convinzione che il male sia solo passeggero e non possa distruggere
definitivamente la nostra umanità, e certezza che esistano sempre
alternative. L’ottimismo può essere metafisico, antifatalista e
antideterminista.

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