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IVECO CLASSIFICAZIONE, INDICAZIONE A DISEGNO E

COSTRUZIONE DEI PUNTI DI RIFERIMENTO PER


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Standard L'ASSEMBLAGGIO, LA MISURA E LA
COSTRUZIONE DEL VEICOLO E DEI SUOI
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NORMA PROGETTO COMPONENTI Date 19.04.2011
All rights reserved. This standard must not be reproduced or in any way utilized by other parties without the written consent of IVECO.

Il presente IVECO STD. concorda nel contenuto con la norma FIAT 00285.

NOTA : Le dimensioni delle figure sono espresse in mm.

Supervisore: IVECO STD. 19-0201

Gestore: IVECO STD. 19-0201

1 SCOPO
In case of dispute the only valid reference is the original italian edition.

Definire la classificazione, la funzione e l'identificazione a disegno dei punti di riferimento del vei‐
colo e dei loro derivati commerciali.

Definire le caratteristiche dimensionali e le tolleranze di fori, asole e superfici su scocca per rife‐
rimenti primari e complementari.
HANDLING ON INTERLEAF

Edition Date Description of modifications Group


1 15.11.2001 Nuovo.
2 08.02.2002 Agg. origine alla norma Fiat ed i riferimenti delle norme da Fiat ad Iveco
STD.
3 15.06.2010 Norma soppressa e sostituita.
4 16.02.2011 Ripristinato IVECO Standard.
Aggiornato: indicazione Supervisore, Gestore e Norme Citate. TFO
5 19.04.2011 Aggiornato richiamo Fiat 00210; soppressa e sostituita con la norma Fiat
00285. Sulla presente norma viene integrata la Iveco STD. 10-2360, la quale
viene soppressa.

IN CASO DI STAMPA LA COPIA È DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, È NECESSARIO VERIFICARE L'AGGIORNAMENTO NELL'APPOSITO SITO WEB

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2 GENERALITA'

Scopo dei punti di riferimento (fori o superfici) è quello di consentire un corretto posizionamento del
componente o della scocca completa, al fine della sua costruzione, assemblaggio e controllo dimen‐
sionale (sia in produzione che in assistenza).

I punti di riferimento si suddividono in : primari (§ 2), complementari (§ 2.1.) ed ausiliari (§ 2.2).

Qualora la scelta tra due riferimenti possibili sia differente, il riferimento più importante sarà:
- sul lato destro;
- il più basso;
- quello anteriore.

Qualora il riferimento sia un foro, ricavato da un elemento di lamiera stampata, il suo asse dovrà
essere parallello alla direzione di stampaggio o inclinato di un angolo “α“ definito sugli standard,
in mancanza dei quali deve essere: -3 ≤ α ≤ 3.

La presente norma ha altresì lo scopo di definire il tipo di esecuzione e le dimensioni dei fori/asole
e relative tolleranze utilizzati come riferimenti primari e complementari.

Qualora non sia possibile utilizzare fori/asole, le caratteristiche delle superifici e dei profili da utiliz‐
zare per costruire su carrozzeria i punti di riferimento primari e complementari, sono deifinite al
§ 2 della presente norma.

3 PUNTI DI RIFERIMENTO PRIMARI

I punti di riferimento primari sono sei, costruiti nella parte inferiore della scocca utilizzando fori, asole
e superfici.

Possono essere utilizzati per la misurazione della scocca completa, che viene posizionata nel
sistema di riferimento tridimensionale per mezzo di questi sei punti.

La saldatura non deve interessare l'area di appoggio.

I punti di riferimento primari, salvo impedimento contrario, si devono costruire sulla scocca con i fori,
asole o superfici riportate ai §§ 4 e 5.

Devono essere definiti come indicato nei punti seguenti e devono essere utilizzati preferibilmente
i diametri 16,3 mm e 25,4 mm.

3.1 Individuazione su disegno

In fig. 1 è riportato il simbolo con le relative dimensioni da utilizzare per individuare sul disegno i punti
di riferimento primari necessari al corretto posizionamento del componente o della scocca com‐
pleta, al fine della sua costruzione, assemblaggio e controllo dimensionale.

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Il simbolo deve essere completato con la iscrizione delle lettere X e/o Y e/o Z che vincolano la posi‐
zione del punto rispetto al sistema di riferimento.

Qui è riportato un esempio di designazione di un punto di riferimento primario vincolato rispetto agli
assi X e Z (Fig. 2):

Tipo R (Iveco STD. 10-4115

3.1.1 Superfici utilizzate per i riferimenti

Le superfici utilizzate per i punti di riferimento primari devono sempre essere piane ed orizzontali.

La tolleranza di planarità ammessa è di 0,2 mm.

La suerficie che costituisce il punto di riferimento primario è individuata a disegno con un contorno
tratto-punto (Fig. 3) e con il simbolo di cui al § 3.1

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SCHEMA DI INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI PRIMARI

X= -1050.00 X= -1050.00
Y= -585.25 Y= 585.25
Z= -30.40 XZ XYZ Z= -30.40

X= 785.00 Z X= 785.00
Y= -645.00 Z Y= 645.00
Z= 14.30 Z= 14.30

3.2 Punti di riferimento complementari

I punti di riferimento complementari, sono identificati sui componenti con fori, asole o superfici ed
hanno lo scopo di consentire un corretto ed univoco posizionamento degli stessi. Tali punti sono
necessari per la realizzazione della gestione dei processi di stampaggio, lastratura e controllo
dimensionale.I punti devono essere scelti tenendo conto che, nel flusso produttivo, le misurazioni
devono essere eseguite con lo scopo primario di controllare se il componente formato in una opera‐
zione è idoneo ad essere montato in quella successiva. Le zone da controllare a questo scopo sono
quelle nelle quali il componente sarà unito ad altri elementi nella successiva operazione.

In tal modo si assegna al mezzo di controllo (MdC) una doppia funzione:


a) di controllo che il componente venga fornito in condizioni di tolleranza tali, nelle parti di accoppia‐
mento, da poter essere sicuramente accettato dalle attrezzature successive, senza compro‐
mettere il ritmo produttivo;
b) di controllo del componente al fine di una messa a punto dell'attrezzatura che lo forma.
A tale scopo è necessario che i riferimenti e le chiusure dei mezzi di controllo (MdC) siano nella
medesima posizione di quelli impiegati nell'attrezzatura successiva nel ciclo di fabbricazione.
Ogni riferimento deve essere mantenuto nelle successive operazioni di assemblaggio, fino a
quando risultia tecnicamente utile e possibile mantenerlo. Ogni foro di riferimento primario (§
2.0) deve sempre essere indicato nei suoi sottogruppi/elementi, con il simbolo identificativo del
primario anche se è utilizzato come “complementare”.I punti di riferimento complementari, salvo
impedimento contrario, si devono definire con fori/asole o superfici riportate ai §§ 4 e 5 utiliz‐
zando preferibilmente i diametri contrassegnati con un'asterisco (*) e sono rappresentati a dise‐
gno come di seguito indicato.

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3.2.1 Individuazione su disegno

In Fig. 4 è riportato il simbolo da utilizzare per individuare sul disegno i punti di riferimento comple‐
mentari necessari al corretto posizionamento del componente o della scocca completa, per la sua
costruzione e controllo dimensionale.

Il simbolo deve essere completato con l'inscrizione delle lettere X e/o Y e/o Z che vincolano la posi‐
zione del punto rispetto al sistema di riferimento tridimensionale.
Qui è riportato un esempio di designazione di un punto di riferimento complementare vincolato
rispetto agli assi X e Z (Fig. 5).

3.2.2 Superfici utilizzate per costruire i riferimenti

Le superfici ed i profili dei componenti di carrozzeria utilizzati per definire i punti di riferimento com‐
plementari / ausiliari devono essere, per quanto possibile, superfici piane o profili rettilinei.

La tolleranza di planarità ammessa è di 0,2 mm.

La superficie che costituisce punto di riferimento complementare/ausiliario può essere individuata


a disegno con un contorno tratto-punto delimitante un'area non superiore a 10x20 mm; mentre il
profilo può essere individuato con una linea tratto--punto affiancata alla linea dello stesso profilo
(Fig. 6).

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Per entrambi i casi, superficie e profilo, sono individuati con il simbolo di cui ai §§ 3.1.1 e 3.2.1 così
come esemplificato in Fig. 6 .

X= 862.32
Y= -516.01
X= -163.00 Z= 742.78
Y= -852.00
Z= 1080.68

X= -870.53
Y= -516.01
Z= 726.06

X= -862.32
Y= -516.01
X= -163.00
Z= 742.78
Y= 852.00
Z= 1080.68

X= -862.32
Y= 516.01
X= -469.50 Z= 742.78
Y= 842.40
Z= 933.30

Fig. 6

3.3 Punti di riferimento ausiliari

Sono quei punti che si rendono necessari per posizionare il componente mezzo di controllo o sull'at‐
trezzatura, qualora non siano sufficienti i punti primari e complementari.

I riferimenti ausiliari sono indispensabili per componenti di grandi dimensioni o contenenti parti facil‐
mente deformabili. Nella fase di controllo dovranno essere specificati quali punti possono essere
bloccati o quali solo usati come appoggio indicando a fianco del simbolo le coordinate.

I punti di riferimento ausiliari, salvo diversamente indicato, si devono identificare come appoggi o
contenimenti e sono rappresentati a disegno come indicato al § 3.3.1.

3.3.1 Individuazione su disegno

Devono essere contrassegnati con il simbolo indicato in Fig. 7


solo i punti di riferimento ausiliari necessari per assicurare l'uni‐
vocità del posizionamento del componente o della scocca com‐ 12
pleta su calibro ed attrezzatura.

Qualora il punto di riferimento primario o complementare, per‐ 5


5 min.

particolari esigenze, sia riferito ad altro sistema tridimensio‐


nale,il simbolo che lo individua dovrà essere completato con le 5
lettere munite di apice (X' e/o Y' e/o Z').

Fig. 7

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3.3.2 Superfici utilizzate per costruire i riferimenti

Vedere § 3.2.2.

3.4 Indicazioni a disegno dei punti di riferimento

NB: Per ogni punto di riferimento deve essere eseguita la relativa


sezione.Ogni punto di riferimento deve riportare le tre coordi‐
nate per la sua corretta posizione.

3.4.1 Definizione punti di riferimento su elemento sciolto

Nei limiti concessi dalla forma dell'elemento, la localizzazione


del punto di riferimento deve essere determinata in modo che
almeno due delle tre coordinate sia un numero intero. La condi‐ Fig. 8
zione ottimale si ottiene avendo delle coordinate determinate
con un passo di 5 mm (Fig. 8).

3.4.2 Definizione punti di riferimento utilizzati per controllo

Quando viene definito che un punto di riferimento è utilizzabile


anche come sistema di azzeramento per il controllo dell'ele‐
mento (sia sciolto che sottogruppo o complessivo), questo deve
essere riportato Graficamente sul disegno aggiungendo un
asterisco (Fig. 9). Sul disegno dovrà essere riportata la dicitura
“I punti individuati con il simbolo servono per il controllo”.

3.4.3 Definizione punti di riferimento su sottogruppo

Nel caso di sottogruppo formato da due o più elementi i punti di riferimento riportati su di esso devono
essere esclusivamente quelli degli elementi sciolti necessari per il vincolo dei medesimi nella fase
di assemblaggio del completo. Dovranno riportare l'identificativo dell'elemento di appartenenza, in
esteso.

Se per motivi tecnici risultasse necessario definire uno o più punti di riferimento specifici per un sot‐
togruppo (pertanto non comuni con quelli sciolti), procedere come descritto al § 2.4.1 aggiungendo
l indicazione dell elemento di appartenenza.

Per definire dei punti di riferimento da utilizzare per il controllo, vale quanto espresso al § 3.4.2 .
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3.4.4 Definizione punti di riferimento su complessivo

Nel caso di complessivo i punti di riferimento riportati su di esso devono essere esclusivamente
quelli degli elementi sciolti e sottogruppi necessari per il vincolo dei medesimi nella fase di assem‐
blaggio, dovranno riportare l'identificativo dell'elemento di appartenenza, in esteso.

Se per motivi tecnici risultasse necessario definire uno o più punti di riferimento specifici per il com‐
plessivo (pertanto non comuni con quelli sciolti), procedere come descritto al § 3.4.1 aggiungendo
l'indicazione dell'elemento di appartenenza.

Per definire dei punti di riferimento da utilizzare per il controllo, vale quanto espresso al § 3.4.2 .

4 CARATTERISTICHE DI CONTROLLO / PROGETTO

Le caratteristiche di controllo/progetto riportate nel presente punto, valgono per tutti i tipi di fori di
riferimento Primari e Complementari: Fori Tondi, Asole e Fori Quadri.
- La bavatura ammessa sulla faccia uscita punzone max. 0.5 mm
- La dimensione del foro di riferimento deve rientrare tra le caratteristiche importanti
- I riferimenti di un elemento/complessivo non possono essere due fori ma sempre foro, asola e
foro quadro per evitare tensionamenti ed incastri

I fori di riferimento possono essere di tre tipologie:

TIPO 1 (FORI CLASSE R)


Esempi elementi importanti
- Pavimento centrale
- Pavimento posteriore
- Longheroni
- Cruscotto

devono essere tranciati a 901 rispetto alla superficie e giacere su piani paralleli ai reticoli.
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Asse stampaggio coincidente con l'asse di tranciatura

90

TIPO 2 (FORI CLASSE R)


Esempi elementi importanti
- Ossatura porta
- Parafango anteriore
- Cantonali

Asse stampaggio che richiede bilanciamento nel campo di 3

903

TIPO 3 (FORI CLASSE A)


Esempi elementi di importanza secondaria
- Diaframmi
- Rinforzi strutturali
- Staffette di importanza secondarie

Asse tranciatura 7 rispetto al piano lamiera

90

5 FORI TONDI DI CARROZZERIA “CLASSE R” (RIFERIMENTI PRIMARI E COMPLEMENTARI)

5.1 Caratteristiche dimensionali

Le caratteristiche dimensionali sono specificate in Figura 10 e Prospetto 1.

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PROSPETTO 1

DIMENSIONE FORO DIMENSIONE PERNO


d di riferimento lastratura
Nom. Toll. (Classe R) Nom. Toll.
6.2 6.05
6.7 (*) 6.55
7.2 7.05
8.2 (*) 8.05
9.2 9.05
10.2 (*) 10.05
11.3 11.15
12.3 (*) 12.15
14.3  0.1 14.15  0.01
16.3 (*) 16.15
18.3 18.15
20.4 (*) 20.25
22.4 22.25
25.4 (*) 25.25
30.4 (*) 30.25
35.4 35.25
40.4 40.25
(*) : Diametri consigliati
NOTA : Per fori primari su lamiera con spessori inferiori a 1,5 mm è consigliabile l'utilizzo di fori risvoltati con
risvolto min. 2 mm.

hmin = 2mm

5.2 Caratteristiche di controllo/progetto

Sulla linea di quota (o suo prolungamento) del diametro del foro devono essere riportate nell'ordine:
il simbolo ”Ø”, la dimensione del diametro ”d”, la lettera che identifica la classe di tolleranza e
separato da un trattino ”-” il riferimento alla presente norma.

5.3 Indicazioni a disegno

Esempio di indicazione a disegno:

Foro tondo con diametro d = 10,2 mm e classe di tolleranza R:

Ø 10,2 R - IVECO STD 10-4115

6 ASOLE DI CARROZZERIA “CLASSE R” (RIFERIMENTI PRIMARI E COMPLEMENTARI)


6.1 Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in Figura 11 e Prospetto 2

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PROSPETTO 2

DIMENSIONE ASOLA DIMENSIONE PERNO


axb di riferimento lastratura
Nom. Toll. (Classe R) Nom. Toll.
a B
Utilizzo a 2 vie
6.7 x 10.2 (L) 6.55
7.2 x 11.3 7.05
8.2 x 12.3 (L) 8.05
10.2 x 14.3 10.05
12.3 x 18.3 (L) 12.15
14.3 x 20.3 14.15
 0.1  0.2  0.01
16.3 x 22.4 (L) 16.15
18.3 x 24.4 18.15
20.4 x 26.4 (L) 20.25
22.4 x 28.4 22.25
25.4 x 31.4 (L) 25.25
30.4 x 40.4 (L) 30.25
(L) : Diametri consigliati
Utilizzo a 4 vie
6.7 x 10.2 (L) 6.55 x 10.05
7.2 x 11.3 7.05 x 11.15
8.2 x 12.3 (L) 8.05 x 12.15
10.2 x 14.3 10.05 x 14.15
12.3 x 18.3 (L) 12.15 x 18.15
14.3 x 20.3 14.15 x 20.15
 0.1  0.1  0.01
16.3 x 22.4 (L) 16.15 x 22.25
18.3 x 24.4 18.15 x 24.25
20.4 x 26.4 (L) 20.25 x 26.25
22.4 x 28.4 22.25 x 28.25
25.4 x 31.4 (L) 25.25 x 31.25
30.4 x 40.4 (L) 30.25 x 40.25
NOTA : Per asole primarie su lamiera con spessori inferiori a 1,5 mm è consigliabile l'utilizzo di fori risvoltati
con risvolto min. 2 mm.

hmin = 2mm

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6.2 Caratteristiche di controllo / progetto

Valgono le prescrizioni riportate al punto 5.2.

6.3 Indicazionio a disegno

Sulla linea di riferimento che termina con una freccia sul contorno dell'asola devono essere riportate
nell'ordine: la dicitura “Asola”, tra parentesi la dimensione maggiore “b”, il segno “x” e la dimensione
minore “a”, dopo le parentesi la classe di tolleranza (riferita alla dimensione “a”) e separato da un
trattino “-” il riferimento alla presente norma.

Esempio di indicazione a disegno

Asola con dimensioni b=10.2 , a=6.2 mm e classe di tolleranza R:

Asola (10.2 x 6.2) R - IVECO STD 10-4115

7 FORI QUADRI DI CARROZZERIA “CLASSE R” (RIFERIMENTI PRIMARI E


COMPLEMENTARI)

7.1 Caratteristiche dimensionali

Le caratteristiche dimensionali sono specificate in Fig. 12 e sui Prospetti 3 e 4.

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PROSPETTO 3

DIMENSIONE FORO DIMENSIONE PERNO


a di riferimento lastratura
Nom. Toll. (Classe R) Nom. Toll.
10.3 10.15
12.3 (*) 12.15
14.3 14.15
16.3 (*) 16.15
18.2 18.15
20.4 (*)  0.1 20.25  0.01
22.4 22.25
25.4 (*) 25.25
28.4 (*) 28.25
30.4 (*) 30.25
35.4 35.25
(*) : Diametri consigliati

PROSPETTO 4

R
Scostamenti Limite
Nom. Toll.
1  0.1

7.2 Caratteristiche di controllo / progetto

Valgono le prescrizioni riportate al punto 5.2.

7.3 Indicazioni a disegno

Sulla linea di riferimento che termina con una freccia sul contorno dell'asola devono essere riportate
nell'ordine: la dicitura “Asola”, tra parentesi la dimensione maggiore “b”, il segno “x” e la dimensione
minore “a”, dopo le parentesi la classe di tolleranza (riferita alla dimensione “a”) e separato da un
trattino “-” il riferimento alla presente norma.

Esempio di indicazione a disegno

Foro quadro con dimensioni a=28.4 , di classe R:

28.4 R - IVECO STD. 10-4115

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