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RELATIVA

Prendiamo in considerazione due protoni in movimento a velocità


V mantenuti a distanza costante d. Analizziamoli da due sistemi di
Galileo per primo parla di relatività dicendo che se riferimento diversi, uno solidale con le cariche, uno no
si effettua un qualsiasi esperimento di meccanica
su un sistema inerziale, non è possibile stabilire se Inunsistevna solidale alle
"
E Essendole due cariche immoto
Carichequeste sono ferme
.

questo sia in movimento o in stato di quiete. possiamo parlare di corrente ,


+ >
.

↳ la corrente genera quindi non c' è campo


un campo
magnetico ◦
forza attrattiva
↳ Il moto è relativo: posso affermare che if magnetico
↳ c' e' sololaforzarepulsivatra
un sistema è in movimento solo =
'
↳ la presenza del campo magnetico
cariche disegno uguale
analizzandolo in relazione ad un secondo + >
fasichetraleduecarichecisiauua
forza attrattiva L
sistema LE
×

accelerazione data
↳ Le leggi fisiche sono assolute: valgono accelerazione data
dalla forza repulsiva
> dalla
forza attrattiva
indipendentemente dallo stato di quiete o Non risulta vera la teoria di
moto del sistema Galileo che vede l' accelerazione
come invariante

Cos’è un riferimento inerziale? Sistema


'

Principio relativita
Per superare problemi di incompatibilità tra
elettromagnetismo dove è rispettato il primo principio della

principio della relativita ristretta


-

dinamica= ciascun moto mantiene il suo


=

Postulato della relatività ristretta stato di moto o di quiete a meno che non vi
1. Principio di relatività → le leggi fisiche sono le stesse in tutti i sia una forza eterna a variarlo
sistemi di riferimento inerziali
2. Principio di invarianza della velocità della luce → la luce ha la
stessa velocità nel vuoto in tutti i sistemi inerziali, (
Ristretta perchévale solo per sistemi
inerziali, non persistenti accelerati
linearmente ◦ circolarmente
)
indipendentemente dalla velocità della sorgente della luce stessa

Il concetto di simultaneità, che secondo la nostra nozione intuitiva dice che se due eventi avvengono contemporaneamente
nello stesso punto dello spazio questi appaiono simultanei su qualsiasi sistema di riferimento, è errato.
= esperimento del treno di Einstein
Secondo Osservatore 1- Lenci si accendono
contemporaneamente te
l l È [tempo-spazio ]
velocita '

< > 01 < , >


Lamp, Lampa
Secondo l’osservatore 2 le due luci non si accendono
02 contemporaneamente. Perchè?
La 12 ↳ Quando lelucisiacceudoualalucerossaep.io
-
distante dall'
< g- < >
osservatore 02 rispetto alla verde
'

→ spazio-tempo ✗ velocita

01 >
↳ distanza 02 Lamp , -

↳+
Lamp, Lampa distanza 02-lampi-lz-c.tv

Essendo che c si propaga alla stessa velocità in tutti i sistemi di


-

< > 02 ( >

↳ tutta la vtv
riferimento deduco che la luce rossa si accende prima della verde
-

↳ meta treno
'
=

Ne deduciamo che l’osservatore 2 ha ricevuto in modo simultaneo la luce delle due lampade nell’istante in cui era alla stessa
distanza da esse. Tenendo presente il principio dell’invarianza della velocità della luce, conclude che le accensioni delle due
lampade non sono state simultanee
↳ stabilire o meno la simultaneità di due eventi in punti diversi dipende dallo stato di moto dell’osservatore

Specchio
Smentiamo l’idea comune che sostiene l’esistenza di un tempo Se prendiamo due orologi come

Ha
assoluto che scorre ugualmente in tutti i sistemi di riferimento. questo e li poniamo, uno sulla terra
Supponiamo di avere un orologio che funziona grazie ad una e uno a bordo di un veicolo spaziale,
sorgente di luce. Questa viene prodotta e fatta rimbalzare in vediamo che i tempi registrati sono
uno specchio che la riflette su un rilevatore che registra un tic 00 diversi
su nastro di carta ad ogni impulso luminoso emesso. / ↳ rilevatore
sorgente

rsvelocita navicella
>ai
ˢ
-
ˢ
-1 ☐ T
2K distanza percorsa dalla navicella @Dt
,

È Ì
=

Ì
-

L L -2s distanza percorsa dalla luce nell' intervallo At


-
-

Essendo che il veicolo è in ↳ per Pitagora


movimento, l’osservatore sulla 2) D2 ( È]
" Dilatazione temporale
terra che osserva la traiettoria ⑦ 2)DHT to
=
+

del fascio di luce, vede un


andamento diagonale.
Dt-y-ktobcdt-zj.dz

( Y) +

1
DE
1- ¥
( Ato intervallo di tempo
-
-

traitic dell' orologio sull' astronave


Dove nell' equazione

∆t = intervallo di tempo proprio, ossia l’intervallo di tempo in cui avvengono due eventi misurati da un
osservatore a riposo rispetto ad essi, dunque i due eventi avvengono nello stesso punto dello spazio

:
∆t= intervallo di tempo dilatato, ossia l’intervallo di tempo in cui avvengono i due eventi secondo l’osservatore
che si trova in movimento rispetto ad essi, dunque i due eventi avvengono in punti differenti dello spazio
v= velocità relativa tra i due osservatori
c= velocità della luce nel vuoto
= fattore di dilatazione
Essendo che v è sempre minore di c, il termine 1-
¥2 è inferiore a 1, e l’intervallo di tempo ∆t è sempre
inferiore a ∆t

A causa della dilatazione temporale osservatori in moto con velocità relativa costante misurano differenti intervalli di tempo
tra eventi analoghi. Questo dovrebbe farci presupporre che anche le distanze siano dunque diverse. In effetti l’osservatore
che misura il tempo più breve misura anche la distanza più breve
↳ Fenomeno conosciuto come contrazione delle lunghezze

esempio Razzosivnuovetraterra
: @ Alpha Centauri
La contrazione delle lunghezze avviene solo lungo la direzione
a> %

|
sistema di riferimento terra
del moto, non sono interessate da questo fenomeno le
:

Dt ↳ Lòvst
lunghezze perpendicolari alla direzione del moto
Razzo

↳ ↳ v. ±
Dt
Terra A- centauri
Sistema riferimento razzo

|
:

F) ↳ tutto
Razzo
l'
'↳ v.
v v Ato
A- Centauri

'

essendo Chev (velocità relativa) e


la stessa per entrambe gli RI allora ✓
=L ↳
ATÓDT

1--10%4=1
r
↳ lunghezza propria misurata dauuosservatore
=
,

inquiete rispetto acióche misura

essendo che vcc → EÈ < 1

↳ quindi LOTÉCLO
↳ quindi ( < Lo

Non esistono sistemi di riferimento privilegiati


↳ perché nel momento in cui due sistemi sono in moto uno rispetto all’altro ciascuno di essi può sostenere di stare
misurando tempo proprio (∆t ) e lunghezza propria (L )
Il tempo proprio: è l’intervallo di tempo tra due eventi misurato da un osservatore in stato di quiete rispetto ad essi
un osservatore in moto misura un intervallo di tempo più lungo, il tempo scorre dunque più lentamente
:
La lunghezza propria: lunghezza misurata da un osservatore in stato di quiete rispetto all’oggetto misurato
un osservatore in moto rispetto all’oggetto misura una lunghezza inferiore

Le leggi della meccanica di Galileo e Newton soddisfano il principio di relatività solo se si ammette che siano valide le
trasformazioni di Galileo. Ma se a queste trasformazioni applichiamo le equazioni di Maxwell (elettromagnetismo) il
principio non è più rispettato.
se'
(✗ IY :-c ;t ) in
=

slx.y.tt) e s'
'

Consideriamo movimento

N.B. Per V<<c quindi per è ≈0 queste


'
rispetto as.lt -1=0 l' origine dis coincide con l' origine dis

y'=y trasformazioni coincidono con le


La relazione tra le coordinate di un evento nel trasformazioni di Galileo
sistema S e quelle dello stesso evento nel sistema ZIZ
S’ è data dalle trasformazioni di Lorentz E- Èe
↳ daessederivauoladilataziouedeitemp.ie
la contrazione delle lunghezze

1- Dilatazione tempi

.in/=oagliistautitt1'
°
distanza temporale
sistema S :
> __
ta test
gli eventi si verificano
-

tranne eventi
test ↳

sistema S' :
gli eventi avvengono agli istanti
④②É:
ti
1-
¥ distanza temporale At

tz-ti-p.ae
't > -_

tranne eventi

t ;=④É②→ =
at
.

1- È 1- ¥
2 contrazione lunghezze
La lunghezza di un oggetto è data dalla differenza delle posizioni delle sue estremità considerate in uno stesso istante
sistema S :
oggetto fermo leoni estremita -
sono suxioexz =L

↳ lunghezza Xz -
-
-
✗ 1- =L

' 1=0
Sistema S
④ ut
:

"
Él
"

at È
-

/ È:[IIII:
t
{ =L
↳ estremita
-
-
ut

xsi-p.gr
sostituiamo alla
-
- -
=

✗ eo →

È
=

1-
1- ¥ VE a. ÷
ÈÈ ut (E) /
l
2=1 ✓
t=- L
-



-

¥
'

estremita /y= = ✗ =L 1-

,

1- È 1- È
s
lunghezza ( xz-xdiusi-LF-E-o-l.FI
consideriamo t:-O
Quindi
↳ quindi tu

Consideriamo l’esempio in cui una macchina si muove a velocità v verso 1-


Formula che tiene conto degli effetti
l’osservatore. Sopra alla macchina, un uomo lancia una palla a velocità v (verso relativistici di dilatazione temporale

la direzione del moto dell’auto. Si potrebbe presupporre che l’osservatore


2
e contrazione di lunghezze

osserva la palla essere lanciata ad una velocità V= v + v


↳ secondo la relatività no
1 2
✓ =
v' + V
)
↳ ipoteticamente che la macchina andasse ad una velocità pari a quella
della luce si presupporrebbe la possibilità
di avere una V>c le velocita di oggetto rispetto al sistema 5
'
un
'
rivelata dell' oggetto rispetto
'
as
Dalla formula deduco che se UEÙSOUO molto v. velocitàdis rispetto as
'

V' V
piccoli rispetto ac -
1- + =L echlnqueé corretta l' equazione Hustle
«

La formula rispetta il principio di invarianza della ✓

f-
'+ Ctv Ctv ( Ctv )c
=c ve
velocità della luce, lo posso dimostrare sostituendo

✓= = = =

1- + 1- +
E Ctv [+ ✓

cav ) C

S C
^ •
In un grafico come questo la legge oraria di un moto di un oggetto non può essere
Q rappresentato da una retta con pendenza maggiore a quella di c
È ↳ Ammetterebbe la presenza di un oggetto a velocità maggiore di quella della luce

R P

Es


e Diciamo che due eventi sono in contatto casuale quando si verificano le condizioni per cui
l’evento1 può essere la causa dell’evento 2
>
tempo (anni )

L’evento R e l’evento S avvengono prima di P ma


Plpuutoèun evento •
il segmento PR ha pendenza inferiore a c Rèin contatto causale coup =

linee blu raggi luminosi emessi dai


il segmento PS ha pendenza maggiore a c Snonèin contatto causale coup
-

• <

Se da un evento sul grafico facciamo partire le due line rette che dividono lo spazio tempo in quattro
regioni avremo:
↳ Due regioni che comprendono gli eventi in contatto causale con l’evento di riferimento (nel grafico gialle) → comodi luce
↳ Due regioni che comprendono gli eventi che non sono in contatto causale con l’evento di riferimento ( nel grafico azzurre )

Possiamo dire che se tra due eventi c’è una distanza spaziale ∆x e una distanza temporale ∆t, i due eventi sono in
connessione causale solo se la velocità del segnale che li connette è minore o uguale a quella della luce c -
⇐ Ì<

primadidecadereviaggiauoperuudt-JT-3.is/ 10-5
Muone: particella prodotta dall’interazione tra raggi cosmici e percorrendo circa Kunst -1.05×10" un
particelle dell’atmosfera terrestre. A riposo decadono dopo
-

%
[ 2.2x10 s No muoni iniziati
-

=
-6
N (f) =Tuita media
Noe
:

Ninuouiuou decaduti
↳ La velocità del muone è pari, quasi, alla velocità della luce Poniamo rilevatore muonici 2000m -568 muoni all' ora
vµ = 0.988c → misuriamo il flusso alla base delmonte (650m )

Se non consideriamo gli effetti relativisti questi dovrebbero 1-


2000 -650
4.5×10 -6g
percorrere in media circa
=
= =

0.988C
4. 5×10-6
↳ Ntt) #
Ds -
Unxt -658.7m -
-

No -568 e- 2.2×10-6=73 muoni all' ora


z
- =

Ma in realtà non avviene questo perché le particelle In realta il rilevatore alla basedelmouteuemisurat.to
'

sono prodotte tra i 10.000 e 60.000 m sul livello del perche ? Devo utilizzare tempo proprio muoni
mare
[ Causa ? Dilatazione temporale

ftp.t 1
= 0.28×10 -6g

La vita media di un muone è dilatata a causa ← i


÷
-

della loro elevatissima velocità 0.28×10-6


N (f) 568 e -0.2×10-6=500
=
muoni all' ora
I principi della dinamica nell campo della relatività ristretta
Secondo principio
1. Principio d’inerzia: rimane invariato, è alla base della relatività
= Un corpo mantiene il suo stato di moto o di quiete a meno che non intervenga una forza
esterna a impedirlo
loscriviamoueuagormulaf-dtidtdovep-mtlquaut.to
diluito)
'

[
2. Seconda legge della dinamica: F=ma non è compatibile con le leggi della relatività. mi
L’applicazione di una forza costante per un tempo indefinito provocherebbe F- =
8mi
un’accelerazione costante che porterebbe al raggiungimento di una velocità anche oltre 1- E
quella della luce
3. Principio di azione reazione: se un corpo A esercita su un corpo B una forza, allora osserviamo che Lim -
- C

contemporaneamente il corpo B genera una forza uguale in modulo e direzione ma ↳


pa

contraria in verso, sul corpo A. Questa legge non è compatibile con la relatività in quanto il questo risolve il problema
concetto di simultaneità non è concordante nei due riferimenti. l' accelerazione fasi chela velocita'
cresca esiauviciui asintoticamente
Legge di conservazione della quantità di moto relativistica: ac senza raggiungerlo
La quantità di moto relativistica totale di un sistema isolato si conserva in tutti
sistemi di riferimento inerziali

Quindi Lanassa non si conserva


↳ varia in base alle variazione di
Fornendo una certa quantità di energia DE a un corpo, senza che ciò DE energia amici sottoposta
comporti un cambiamento di velocità del corpo stesso, la sua massa varia di DM -
_

Jez ↳ se assorbe E- massa aumenta


↳ Seilcorpoéfervuo f- 1- dunque DM =

↳ se rilasciate massa diminuisce


?
me
Possiamo dunque definire la massa di un corpo energiatotale di una [ = =
JMC
'

come misura del suo contenuto di energia > particella dimessa in ± .

#
sev-omlsquiudi.la massa e ferma
'

,
l'
energia Equazione di Einstein a
che essa produce l' detta energia a riposo → Eómc ' Energia ariposodiuncoropo

Se prendo un corpo fermo e lo faccio accelerare fino ad una velocità v questo acquista un energia cinetica. Questa
energia cinetica però si va a sommare all’energia a riposo che il corpo già possiede (E =mc ) 2

G Possiamo quindi dedurre che l’energia totale di un corpo sia la somma dell’energia a riposo e della sua energia
o

cinetica 2 ↳ me ↳ Eónrcz

E- Eotk
1-
È
_

↳ K -
_
E- Eo Nell' espressione quando vteudeac

↳ rime
/ È:'-) ] 1- È tende azero
tenderebbe a
→ di conseguenza
infinito Perauereunak infinita
.
K

bisognerebbe avere un lavoro infinito impossibile -_

La velocità della luce è la più alta possibile, nessun corpo può raggiungerla -
=
dunque cuoupuò essere raggiunta da un corpo

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