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Virginia Woolf, nata Adeline Virginia Stephen il 25 gennaio 1882 a Londra, è stata una delle più influenti

scrittrici del XX secolo. La sua vita è stata caratterizzata da una combinazione di genio letterario, turbolenze
emotive e sfide mentali.

Figlia di Sir Leslie Stephen, un eminente critico letterario, e di Julia Prinsep Jackson Duckworth Stephen,
Virginia crebbe in un ambiente intellettuale stimolante. Tuttavia, la sua giovinezza fu segnata da tragedie,
incluso il decesso della madre quando Virginia aveva solo tredici anni.

Woolf manifestò segni precoci di instabilità mentale e lottò con problemi di salute mentale per gran parte
della sua vita adulta. Fu afflitta da periodi di depressione e tentò il suicidio più volte. La sua instabilità
mentale influenzò profondamente il suo lavoro e il suo stile di scrittura, portandola a esplorare temi di
identità, percezione e realtà.

Nel 1912, Virginia Woolf sposò Leonard Woolf, un eminente critico letterario e politico. Insieme fondarono
la casa editrice Hogarth Press, che pubblicò le opere di molti autori importanti, inclusi loro stessi.

Tra le opere più celebri di Woolf vi sono "Mrs. Dalloway" (1925), "To the Lighthouse" (1927), e "Orlando"
(1928). La sua scrittura si distingue per la sua sperimentazione con la narrazione stream-of-consciousness e
la sua capacità di esplorare la complessità delle relazioni umane e dei processi mentali.

La vita di Virginia Woolf si concluse tragicamente il 28 marzo 1941, quando si suicidò annegandosi nel fiume
Ouse vicino alla sua casa a Rodmell, nel Sussex. La sua eredità letteraria, tuttavia, vive ancora oggi, con il suo
lavoro continuamente studiato e ammirato per la sua profondità e innovazione. Woolf rimane un'icona della
modernità letteraria e una figura di grande importanza nella storia della letteratura inglese.

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