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CIRCO SOCIALE,

REDE CIRCO DO MUNDO BRASIL, PEDAGOGIA E


PERFORMANCE1
Fabio Dal Gallo2
INTRODUZIONE................................................................................................................................1
Il Circo Sociale.................................................................................................................................3
La “ Rede circo do Mundo Brasil”...................................................................................................4
La pedagogia del Circo Sociale .......................................................................................................5
Il circo nei progetti sociali e Il potere educativo del circo...............................................................7
la pedagogia dello spettacolo .........................................................................................................13
Gli spettacoli- performances ..........................................................................................................15
CONCLUSIONI.................................................................................................................................17
BIBLIOGRAFIA ...............................................................................................................................17

INTRODUZIONE
Nel mondo esiste un notevole numero di bambini, adolescenti e giovani che vivono in
situazione di esclusione sociale, povertà, senza un’ appropriata educazione e senza un adeguato
ambiente familiare.
Sono soggetti che per mancanza di assistenza sociale, strutture sanitarie efficienti, per causa
della violenza e della droga, sono vittime di un alto tasso di mortalità precoce. Persone ben conscie
che da sole non riusciranno mai ad uscire dal loro contesto sociale e che non realizzeranno mai loro
sogni.
In tale gruppo di individui si inseriscono anche coloro che in Italiano vengono chiamati
“bambini di strada”; in spagnolo “niños de la calle”; in portoghese o “meninos de rua”. In questo
testo, mi riferirò al loro “persone in situazione di rischio sociale”, evidenziando già dall’inizio,
che il Circo Sociale in Brasile si dirige e accoglie specialmente questa categoria di persone.
È interessante notare che Gonçalves Almeida definisce come situazione di rischio. “ la
possibilità di eventi dannosi, sia nel piano personale che sociale, includendo quei soggetti che,
vivendo in condizione di immaturità, hanno bisogno di protezione e difese speciali” 3.
Possiamo quindi pensare che la situazione di rischio, non si chiude al gruppo che ho
descritto in cima, ma a un insieme ben più ampio che può includere anche individui con problemi di
apprendimento, problemi di integrazione, e con poca autostima.
Ora, pensando a un modo di migliorare la vita di queste persone, sorge la questione: cosa si
potrebbe fare?
Secondo il punto di vista chi è coinvolto con il Circo Sociale la risposta è: educare. Educare
per promuovere la mobilità e la giustizia sociale; educare, per concorrere ad una formazione

1
Testo presentato come intervento al “VI Meeting Nazionale Operatori di Progetti di Circo per Bambini e Ragazzi”,
Castelfiorentino (Firenze) dal 24 al 28 settembre 2007.
2
FABIO DAL GALLO, è Laureato in Economia Politica, all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna (Italia), e
Dottorando in Arti Sceniche alla Univerdidade Federal da Bahia ( Brasile), sviluppando una tesi di ricerca sul Circo
Sociale.
3
GONÇALVES Almeida, Fernanda. De Olho na Rua: o Axé integrando crianças em situação de risco. Salvador:
EDUFBA. 2000: p. 15 ( tutte le traduzioni di questo testo sono di mia autorìa)

1
professionale; educare perché queste persone possano essere coscienti della loro situazione, dei
loro problemi e cercare soluzioni per risolverli; educare per accettarsi e sapere quanto si vale senza
aver paura di mostrarlo agli altri.
Che strumenti pedagogici vengono usati oggi per educare questi soggetti?
Uno dei metodi che negli ultimi anni si è distaccato per la sua efficacia è, l’arte-circo-educazione.
Attraverso l’attività artistica e le discipline circensi si possono sviluppare capacità, trasmettere
esperienze, nozioni e insegnamenti che estrapolano il campo artistico. Attraverso le esperienze
effettuate con individui in situazione di rischio è stato mostrato che attraverso l’arte-circo-
educazione si opta per una educazione più completa e si possono raggiungere risultati insperati.
Perché mai il circo?
Ecco il punto! Il mio intervento si propone di rispondere esattamente a questa domanda.
Riportando il caso del Circo Sociale in Brasile, tema della mia ricerca alla quale mi dedico
sia teoricamente che praticamente da quasi 4 anni, tenterò in queste poche pagine, di evidenziare le
peculiarità educative che sono legate alla pratica delle discipline circensi.
Il mio intento è di promuovere riflessioni e discussioni su come tali discipline possano
essere utilizzate con grandi risultati educativi, anche in campi che non si chiudano agli individui in
situazione di rischio.
Comincerò delineando come è nata, sviluppata, e come si organizza la “ Rede Circo do
Mundo Brasil”, attualmente la maggiore manifestazione del Circo Sociale in Brasile.
Tratterò successivamente sull’arte-educazione e la pedagogia utilizzata nel Circo Sociale
per mostrare come tale metodo può tornarsi un grande strumento educativo anche al di fuori dei
progetti sociali.
Successivamente, cercando i motivi per i quali sempre più progetti sociali si rivolgono al
circo come strumento pedagogico, discuto riguardo al potere educativo del circo per poter
mostrare come la pratica circense sviluppi e coinvolga capacità peculiari e specifiche.
Complemento questa parte analizzando il ruolo educativo dello spettacolo, e di come si torna un
momento importante nel processo educativo.
Concludo il testo facendo alcune considerazioni su elementi che caratterizzano uno
spettacolo di Circo Sociale. Ciò che vorrei sottolineare è che la pretesa di svolgere un’azione
educativa e sociale attraverso il circo, porta alla creazione di uno spettacolo di circo innovativo nel
suo genere e contenuto.
Credo sia opportuno chiarire fin dall’inizio che in questo testo quando parlo di circo non
intendo il circo con significato classico del termine nel senso di: tendone, presentatore, animali,
numeri ecc…Con la parola circo mi riferiscono all’insieme delle discipline circensi che ne
compongono lo spettacolo. Vale a dire: acrobatica, contorsionismo, numeri di capacità inusuali,
equilibrio, giocoleria…ecc. si tratta di tecniche che possono essere insegnate, praticate e messe in
scena nei più svariati spazi ed ambienti.
Vorrei risaltare che in un primo momento ho pensato di organizzare l’intervento di forma
colloquiale senza citazioni e referenze; l’idea era di poter semplificare l’argomento e dirigermi
indistintamente sia a bambini che ad adulti; sia a professionisti che lavorano in quest’area, come no.
Successivamente ho pensato che se qualcuno fosse interessato ad approfondire il tema o fare una
sua propria ricerca, avrebbe bisogno di avere a disposizione riferimenti e fonti bibliografiche. Per
questo motivo, ho ritenuto più interessante sviluppare questo testo riportando le mie esperienze ma
anche dialogando con un’ampia letteratura specifica.
Spero di aver fatto la scelta giusta, e auguro a tutti una buona lettura.

2
Il Circo Sociale

Il fenomeno di ciò che viene definito Circo Sociale cominciò a svilupparsi in Brasile
all’inizio degli anni novanta, acquisendo gradualmente una crescente influenza nell’ambito del circo
contemporaneo brasiliano. Oggigiorno il Circo Sociale concorre in modo consistente per la
divulgazione e trasmissione delle tecniche circensi, per l'investigazione di nuovi linguaggi e per la
creazione di nuove drammaturgie. Secondo Mario Bolognesi, rinomato ricercatore brasiliano di
circo, il Circo Sociale è un segmento importante di azione circense formato per programmi sociali
e comunitari che utilizzano il linguaggio circense per la formazione e l’educazione di cittadini.
Questi programmi sono per la maggior parte concepiti e amministrati per entità non governative,
(ONG), che attuano nel segmento educativo e sociale. Bolognesi concorda con il fatto che “ il
lavoro di inclusione sociale di questi programmi è di fondamentale importanza per l’esercizio della
cittadinanza”( Bolognesi, 2005. p.13) 4.
Hougues Hotier, ricercatore francese, evidenza che nel Circo Sociale “l’idea non è formare
artisti di circo e ancora meno, lasciar credere ai beneficiari che questo è il fine dell’azione. La
proposta è usare il circo come pedagogia alternativa per bambini in difficoltà e aiutare così tutta
l’inclusione sociale5.
Attualmente si nota che intenzionalmente o meno, il Circo Sociale coopera anche per la
formazione di nuovi artisti e che il ruolo di questi programmi in Brasile sono così significativi al
punto che molti progetti e scuole hanno conquistato non solo l’appoggio del Cirque do Soleil, ma
anche dell’Unesco e dell’Unicef.
Le opportunità di intercambio tra circo e progetti sociali in Brasile si sono aperte in seguito a
vari fattori storico-sociali quali: la maggior attenzione per i bambini in situazione di rischio, una
maggior sollecitazione per parte dell’opinione pubblica così come del poter istituzionale. Oltre a ciò
si deve considerare la proposta di leggi che tutelano i diritti dei minori come lo “statuto dei bambini
e degli adolescenti” e i nuovi metodi pedagogici utilizzati per le attuazioni dirette; infine, la
moltiplicazione delle azioni sociali sviluppate per le ONG e il graduale sviluppo delle scuole di
circo.
Oggigiorno, in Brasile, i progetti che si inseriscono nel Circo Sociale sono la maggior parte
delle istituzioni dove esiste trasmissione di tecniche circensi. Ogni progetto ha una sua particolare
approssimazione al lavoro, presentando una metodologia propria. Sono programmi che dialogano di
maniera differente con il contesto nel quale sono inseriti, con la natura degli alunni educati e con le
problematiche che si presentano.
È difficile stabilire con certezza quanti progetti di Circo Sociale esistano attualmente poiché
è arduo identificare tutte le realtà che circondano il mondo del circo. Esistono molti progetti che
sono sviluppati da volontari che realizzano lavori importanti ma non sono ufficialmente registrati e
non dispongono di visibilità. Concordo con Flora quando afferma che non esiste un censimento
soddisfacente che si riferisca al Circo Sociale in Brasile6, così come sono ancora scarse le
pubblicazioni e le ricerche fatte in merito. Evidenzio questo punto specialmente pensando
all’importanza che questo fenomeno sta acquisendo a livello internazionale. Fatto sta, che l’unico
dato certo è che la maggior espressione del Circo Sociale in Brasile è la rete di ONG “Circo do
mundo Brasil”; attualmente nel mondo intero è la rete di Circo Sociale che coinvolge il maggior
numero di progetti sociali in un unico paese.

4
BOLOGNESI, Mario O Circo e a Cidade. São Paulo: ABRACIRCO, 2005, p. 13. Op. Cit.
5
HUGUES Hotier, Un cirque pour l’éducation, Parigi, L’Harmattan, 2001, p. 117.
6
FLORA, Norberto. Encontro. O circo com base na inclusão social. Jornal do Comercio-PE. Dia 25 de janeiro
2006:.p. 60.

3
La “ Rede circo do Mundo Brasil”

La rete circo del mondo Brasile, si definisce come un “ attore collettivo” formato da
organizzazioni non governative. Gli accordi stipulati tra ONG presentano una particolare
associazione in gruppo per mezzo della costruzione di una Rete che si propone di sviluppare un
lavoro congiunto ad un unico gruppo sociale organizzato che coinvolge istituzioni di tutte le regioni
del Paese. Si tratta di organizzazioni indipendenti e autonome che condividono collettivamente
presupposti concettuali e metodologici del “Circo Sociale”, cercando di sperimentare,
sistematizzare, consolidare pratiche educative e di mobilizzazione socio-culturali, che siano capaci
promuovere l’educazione e la tutela di diritti umani con fuoco principale nello “sviluppo umano”.
Tutte le attuazioni si dirigono in particolare modo a bambini e giovani di spazi e segmenti sociali
economicamente vulnerabili.
La Rete, organizzata come identità indipendente dal 1998, conta adesso ben 23 progetti
associati in 12 stati del Brasile, con più di 50 istituzioni che stanno presentando sollecitazione di
entrata.
In totale, le organizzazioni regolarmente facenti parte della Rete, beneficiano oggi
approssimativamente 10.000 bambini e giovani di classi popolari e generano quasi 900 impieghi
diretti nelle comunità dove sviluppano le loro attività.7.
La nascita di questa rete è direttamente legata alla diffusione del progetto Circo du Monde,
un progetto di attuazione sociale del Cirque do Soleil nato dalle esperienze brasiliane che hanno
attratto l’attenzione della compagnia canadese, la quale ha contribuito all’avvicinamento di progetti
sociali e scuole di circo professionalizzanti che già esistevano e attuavano in Brasile prima della sua
formalizzazione nel 1992.
Con il passare del tempo, la Rete brasiliana, ha guadagnato un ampio riconoscimento,
essendo una delle principali reti socio-educative e culturali del paese, motivo per il quale sono state
proposte collaborazioni con la Camera Settoriale di circo del Ministero della Cultura Brasiliana, con
l’Incontro Internazionale di Formazione di Istruttori in Circo Sociale coordinato dal Cirque do
Soleil. L’entità Brasiliana integra anche il nucleo fondatore della Associazione Latino Americana di
Scuole di Circo.
È importante evidenziare che le ONG che partecipano alla Rete si caratterizzano per
proporre un lavoro motivato da un ideale condiviso che prevede continui adattamenti nelle
politiche di attuazione basate sulle esigenze socio-culturali. In tal modo si promuove il dialogo e
l’intercambio reciproco contribuendo per la costruzione di una struttura organizzativa orizzontale e
senza gerarchie; questo tipo di organizzazione riesce a riunire individui e istituzioni differenti ma
che lavorano di forma collaborativa in funzione di obbiettivi comuni, promuovendo lo scambio di
informazioni, esperienze, oltre a garantire un maggior potere politico-contrattuale.
Attualmente la Rede Circo do Mundo Brasil è divisa in due grandi parti: la Nord-nord/est e
la sud-sud/est-centro/ovest, seguendo la divisione geografica del Brasile.
Oltre ad un incontro nazionale periodico, sono organizzati separatamente incontri regionali
delle due parti; il programma e i temi trattati sono stabiliti in comune e successivamente a ogni
incontro esiste uno scambio delle proposte e delle relazioni finali. L’obbiettivo è cercare
continuamente nuovi metodi per far diventare più efficace, efficiente e effettivo, il funzionamento e
le attuazioni della Rete, avendo la proposta di formar una dinamica di integrazione.
Date le dimensioni del Brasile, al di fuori degli incontri organizzati periodicamente, i
contatti tra istituzioni avvengono principalmente e quasi quotidianamente attraverso internet,
permettendo a tutti i progetti di mantener la propria specificità, e, allo stesso tempo, di essere
continuamente legati alla Rete.
I valori riconosciuti hanno come prospettive generali privilegiare i linguaggi artistici dando
la prevalenza al circo, oltre a contribuire all'azione educativa di integrazione, all'esercizio della

7
Dati incontrati nella pagina Web http://www. circodomundo. org. br/apresentacao. htm consultata il giorno 11/11/2006

4
cittadinanza e all’intercambio culturale. Esiste l’intento di influenzare le politiche pubbliche in
favore di bambini e adolescenti in situazione di rischio sociale attraverso azioni e esperienze; si
vuole contrastare la discriminazione razziale e di genere, lo sfruttamento e il lavoro infantile; si
propone la tutela dello “statuto dei bambini e degli adolescenti” in tutti i livelli della società
brasiliana, contribuendo alla valorizzazione delle forme di sapere che fanno parte dell’esperienza di
vita dei bambini, adolescenti e giovani più bisognosi.
Ogni organizzazione che fa parte della Rete, ha il compromesso di mantenere la qualità del
proprio lavoro, difendendo la democrazia partecipativa e la trasparenza nelle relazioni con il
Governo.
Silveira risalta che per essere una rete che articola organizzazioni coinvolte con il Circo
Sociale: “ le attività sviluppate nel quotidiano, cercano favorire l’identificazione di questi giovani
con il mondo del circo, offrendo l’opportunità di una nuova esperienza individuale e collettiva. La
promozione delle attività di presentazioni pubbliche (spettacoli) cercano di aprire un dialogo tra la
società e questi giovani8”.
Divulgare il lavoro svolto e presentare spettacoli non include iniziative che abbiano come
unica prospettiva la professionalizzazione di artisti circensi, ma si cercano direttive che abbiano
come fine la promozione della cittadinanza. Tuttavia esiste il compromesso di dare adeguato
l’appoggio a quei giovani che optano per il linguaggio circense come professione, cercando di
stabilire le collaborazioni necessarie per una loro formazione professionale, così come il
rafforzamento di nuove organizzazioni e gruppi culturali in una prospettiva di produzione di
reddito.
A qualsiasi membro è riservato il diritto di difendere pubblicamente le proprie posture
politiche, sociali e pedagogiche, purché non siano contrarie ai principi della Rete. A qualsiasi
membro è riservato, inoltre, il diritto di rappresentare il Circo Sociale in qualsiasi evento pubblico
restringendo però tali rappresentanze alle deliberazioni del congiunto della Rete.
Questi valori, così come gli obiettivi proposti, sono comuni e accettati da tutte le istituzioni
che sono vincolate alla adozione di queste grandi linee etico-politico-pedagogiche come condizione
previa all’adesione, tornandosi garanzia delle coerenza e della funzionalità della rete di Circo
Sociale.

La pedagogia del Circo Sociale

Se d’un lato è possibile associare l’incremento della diffusione del Circo Sociale in Brasile
con la nascita e la proliferazione di ONG che si dedicano alla assistenza di bambini e adolescenti,
dall’altra parte, l’utilizzazione di una determinata pedagogia condivisa tra i progetti, contribuisce
per un cambiamento dei metodi di insegnamento delle tecniche e la relazione del educando-
educatore, cooperando de maniera fondamentale per lo sviluppo del circo in tutte le sue forme:
etiche, politiche, estetiche.
Inerente alla pedagogica utilizzata nel Circo Sociale in Brasile, bisogna sottolineare che la
Rede circo do Mundo Brasil, è composta di organizzazioni che credono nella arte-educazione,
come mezzo efficace nel processo di sviluppo integrale e per la ricerca di una educazione olistica di
bambini, adolescenti e giovani. Queste istituzioni usano linguaggi artistici e culturali come canali di
integrazione, espressione, promozione della cittadinanza e trasformazione sociale.
L’arte-educazione così come interpretata nei progetti di Circo Sociale si mostra nella pratica
come una risposta a quanto questionato per Duarte Junior, quando afferma:” perché non intendere
l’educazione, lei stessa, come qualcosa di ludico e estetico? Perché invece di fondarla nella

8
SILVEIRA, Clélia. Circo do mundo Brasil. Uma proposta metodológica em rede. .Rio de Janeiro, FASE, 2003, p.
11

5
trasmissione di conoscenze appena razionali, non fondarla nella creazione di sensi considerando la
situazione esistenziale concreta degli educandi? Perché non una arte-educazione?”9
I programmi proposti dai progetti sociali che propongono corsi di tecniche circensi attuano
con la proposta di utilizzare il circo come strumento educativo, contribuendo per ampliare il
concetto di educazione non formale10 e permettere l’apertura di spazi alternativi di
socializzazione, divertimento e cultura. Come riportato per Gonn, l’educazione non formale disegna
un processo di quattro punti fondamentali che rispondono alla sua area di interesse e questi punti si
incontrano chiaramente nel modus opeandi del Circo Sociale: il primo coinvolge la comprensione
politica dei diritti individuali in quanto cittadini. Il secondo punto è la formazione professionale
degli individui per mezzo dello sviluppo delle proprie abilità e del proprio potenziale. Questa
formazione, può avvenire non appena in ambito circense, ma nel congiunto di attività
complementari proposte dalle ONG. Tali attività possono coinvolgere altre aree artistiche (danza,
teatro, musica, cinema) come altre aree legate al mondo dello spettacolo ( produzione, tecnici audio,
video, scenografi, costumisti ecc), a anche al di fuori del campo artistico, ( corsi di muratore,
costruzione di strumenti, saldatore, elettricista ecc). Il terzo punto è l’apprendimento e l’esercizio
delle pratiche che permettono agli individui di organizzarsi con un oggettivo comunitario
direzionato a risolvere i problemi del quotidiano collettivo. Il quarto è l’apprendimento dei
contenuti della educazione formale, nelle sue varie forme, contenuti e spazi. In questo senso, molti
progetti vincolano la frequenza alla scuola formale con la possibilità di svolgere l’attività circense
dentro della ONG; o per lo meno, dispongono di un sistema di appoggio e sostegno scolastico.
Secondo ma mia opinione è importante segnalare che, nel Circo Sociale, viene sviluppata
l’importanza del campo della “ educazione di vita” che intendo come l’apprendimento dell’arte del
ben stare, del ben vivere e del cammino per la saggezza.
L’arte-educazione, secondo questi punti di vista, diventa un metodo pedagogico dove l’arte
non è appena il fine dell'educazione e sì un mezzo privilegiato. Attraverso l’apprendimento delle
discipline circensi è possibile, oltre che chiaramente sviluppare capacità motorie e fisiche, anche
sviluppare capacita psicologiche e sociali nelle quali entrano capacità e valori che si incontrano
nella pratica specifica del circo: il rispetto, l’autocontrollo, la mutua confidenza, assistenza e
attenzione per la sicurezza di se stessi e degli altri. Oltre a questo, attraverso il circo è possibile
trasmettere informazioni e nozioni riguardo la cultura; informazioni che possono essere interne o
esterne al contesto degli alunni.
Quando si parla di arte-educazione nel campo del Circo Sociale, o ciò che viene definito di
arte-circo-educazione, si intende quindi di educare attraverso l’arte del circo.
Esistono altre due caratteristiche peculiari che si incontrano nella pedagogia di tutti i progetti
di Circo Sociale legati alla Rete Circo do Mundo. Queste sono: l’assistenza e la politica: assistenza
per il fatto che nel momento di coinvolgere bambini in situazione di riscio sociale, ogni scuola o
progetto deve prestare assistenza agli alunni per salvaguardare la salute e la sicurezza. Qualsiasi
progetto della Rete si preoccupa di fornire alimentazione, sostegno scolastico e in alcuni casi una
borsa di studio, per permettere all’alunno di frequentare i corsi e permettergli di lasciare l’attività
lavorativa per dedicarsi all’attività artistico-educativa. Esiste un elemento politico come
conseguenza del fatto che le attuazioni proposte per la Rete presentano chiari punti di vista che si
concretizzano nella divulgazione e nella ricerca di un cambiamento della logica sociale brasiliana
affinchè esista maggior giustizia sociale. Lo stesso alunno, portando nel suo quartiere di residenza
le esperienze vissute dentro la ONG e attuando come moltiplicatore, è considerato l’agente
attraverso il quale questo cambiamento deve avvenire.
Le considerazioni di Ana Maria Doimo quando tratta che i progetti sociali attuano per
mezzo di una pedagogia popolare11, sono rinforzate per quanto evidenziato da Flora quando

9
DUARTE JR, João - Francisco. Por que arte-educacao? Papirus editora. 2000. p. 65
10
GONN, Maria da Glória. Educação Não-Formal e Cultura Política; 1999 p. 7. Op. Cit.
11
DOIMO, Ana Maria. A Vez e a Voz do Popular. Rio de Janeiro: Relume-Dumara, ANPOCS. 1995. p. 129

6
afferma che “l’arte del circo si sta sparpagliando in tutto il mondo, e oltre a questo, c’è di più. Sta
essendo utilizzata come strategia per l’educazione popolare in differenti culture12.
Questa pedagogia basata sul metodo costruttivista di Paulo Freire, consente agli istruttori-
educatori di interagire nel proprio lavoro valorizzando le differenze, siano esse: di genere, etnia,
divergenze culturali o religiose. Si coinvolgono in tal modo sia le differenze tra educatori e
educandi, così come le differenze tra i diversi progetti sociali e contesti di attuazione.
L’unicità di ogni individuo è una prerogativa essenziale di questa pedagogia che propone gli
alunni come soggetti e non come oggetti di un processo educativo. Esiste la ricerca di una “presa di
coscienza” degli alunni riguardo la loro situazione educativa e sociale, affinché loro stessi si
propongano di attuare per una inclusione sociale.
Per raggiungere questo risultato si crede che sia necessario valorizzare le conquiste di
ognuno sotto un ottica comunitaria, rinforzando l’auto-stima, i comportamenti responsabili e
creando spazi perché ognuno possa esprimersi. Gli alunni devono essere coinvolti al massimo nelle
attività e si tenta di coinvolgerli anche nelle decisioni che riguardano l’istituzione.
Nel Circo Sociale si opta quindi per la formazione dell’essere integrale che permette di
raggiungere una “coscientizzazione” intesa come la ricerca di una “visione critica” della sua
realtà. Questa “conscentizzazione” avviene attraverso di una pedagogia del dialogo che si basa
sulla orizzontalità tra educatore e educando. Tutto comincia con la pratica di tecniche artistiche per
facilitare la contestualizzazione nel quotidiano. Questo dialogo parte da situazione vissute dagli
alunni nei loro quartieri; solo in un secondo momento, si cerca di approfondire la situazione vissuta
“ problematizzandola” e tentando di risolvere i problemi del educando fino a risolvere i problemi
più intimi.13
Il dialogo che unisce gli educatori e alunni oltre alla pratica di scegliere contenuti specifici
per le discussioni comuni ( problemi quotidiani o temi di ricerca), mostrano la fondamentale
importanza di ricercare dei temi generatori, come ampiamente proposto per il metodo di Paolo
Freire. Nel caso del Circo Sociale ciò viene svolto, oltre che per mezzo delle tecniche circensi
specialmente attraverso la pratica, lo studio e la messa in scena di manifestazioni culturali popolari
legate al contesto degli alunni.

Il circo nei progetti sociali e Il potere educativo del circo

Riflettendo sul ruolo e l’importanza del circo nei progetti sociali, e cercando di rispondere a
perché sempre più ONG si dirigono alle tecniche circensi come strumento educativo, percepisco che
i fattori predominanti riguardano:
il carattere inclusivo e universale del circo
la presenza del rischio
il carattere ludico
il potere educativo delle discipline circensi
Certamente ciò che distingue il circo dalle altre arti è proprio il suo carattere di inclusione e
universalità.
Il circo, fin dall’inizio, è sempre stato legato alle differenti classi sociali sia per quanto
riguarda l’origine degli artisti, sia per il fatto che emoziona un pubblico diversificato che coinvolge
indistintamente individui di tutte le età e Paesi.

12
FLORA, Norberto. Encontro. O circo com base na inclusão social. Jornal do Comercio-PE. 25 de janeiro 2006: p. 7.
Op. Cit.
13
DOIMO, Ana Maria. A Vez e a Voz do Popular. Rio de Janeiro: Relume-Dumara, ANPOCS. 1995. p. 123.

7
Come riportato per Josè Da Silva, il linguaggio artistico circense ha sempre occupato un
luogo di distacco come intrattenimento essendo un grande riferimento in tutto il mondo. Il potere di
comunicazione è universalmente accessibile e questo è uno dei suoi punti più importanti.14
Assistendo ad uno spettacolo di circo è facile condividere l’idea che “il pubblico è
bombardato per molti elementi visuali e sonori che in realtà costituiscono messaggi” 15. La
peculiarità della maggior parte dei numeri è di essere caratterizzata per un linguaggio non verbale
che permette che questi messaggi siano ricevuti dagli spettatori secondo codici comuni. Questi
codici permettono a loro volta che molti numeri circensi siano apprezzati nei più differenti paesi e
culture.
Secondo il mio punto di vista, questa caratteristica non risalta solo nel momento di assistere
a uno spettacolo di circo, ma anche nel momento di praticarne le differenti tecniche.
Il circo è una pratica e una manifestazione artistica marcata per la diversità e per la mobilità.
Convivere con le differenze, il multiculturalismo così come ampliare le possibilità comunicative e
di convivenza sociale fa parte dell’apprendimento degli artisti circensi. Per tradizione, i circo si
tratta di una immensa società di nazioni differenti, dove si parlano differenti lingue e linguaggi,
dove tutti convivono assieme, interagiscono tra loro e con l'ambiente che li circonda. Un fenomeno
sociale universale incontrato sia in tutti i paesi che in tutti i circhi dai maggiori ai più modesti.
Riflettendo riguardo l’attività circense, si può sottolineare che ha sempre coinvolto tutti i tipi
di soggetti e di corpi, portando nel palco, sotto forma di elemento spettacolare, ogni tipo di
superamento dei limiti e deformità rompendo così tutte le regole e estetiche. Ciò che viene
valorizzando nel circo è appunto l'insinuato. Nel circo, quindi, si transita sempre tra il concetto di
sublime come potrebbe essere corpo della trapezista e del acrobata, e il concetto di grottesco come
lo si incontra per esempio nel personaggio del clown.
Di tal forma, tutti gli individui hanno sempre potuto dedicarsi all’attività circense, e hanno
avuto modo di incontrare una tecnica nella quale maggiormente si identificano, indipendentemente
dal loro corpo, dalle loro capacità e dalla loro classe sociale. Allo stesso modo bisogna evidenziare
che lo spettacolo non viene creato per dirigersi ad un pubblico “colto” o con una formazione
specifica, così come non esiste una dicotomia tra numeri e tecniche considerate “erudite”, e altre
“popolari”.
Per dimostrare questo carattere di universalità del circo, credo sia sufficiente pensare che
oltre ai circhi tradizionali, alle scuole di circo, e a mega produzioni artistico-economiche come
potrebbero essere gli spettacoli del Cirque do Soleil, il carattere universale delle tecniche circensi
lo si incontra presente nelle più diverse “performance” e negli spettacoli di teatro di strada; sia che
siano questi effettuati da artisti professionisti del campo, sia da persone emarginate che tentano di
vivere attraverso l’offerta del pubblico, facendo spettacoli e chiedendo l’elemosina nelle strade e
nelle piazze.
Il circo continua a coinvolgere tutti. Ritengo che specificamente per questa caratteristica
inclusiva e universale, nel senso di dirigersi a tutte le fasce della popolazione, che i progetti sociali
si sono sviluppati potendo includere attraverso il circo, oltre ad alunni di classe privilegiate che
pagano i corsi, anche individui in situazione di rischio e delle classi popolari.
Durante le lezioni di circo però tutti sono uguali di fronte alle tecniche circensi, ognuno con
le proprie sfide, difficoltà e risultati.

Un ulteriore punto importante, legato alla universalità del circo lo si incontra nel fatto che lo
spettacolo può essere facilmente presentato in qualsiasi luogo, indipendentemente dalla cultura e
dalla lingua del pubblico. Ciò coinvolge il concetto di viaggio legato al mondo del circo.

14
DA SILVA, José Rudimar. Circo Social: O caso da Escola Pernabucana de Circo. Monografia di Specializzazione
in Arte. Recife UFPE. 2005.p. 18
15
CAMAROTTI, Marco. O palco no Picadeiro: na trilha do circo-teatro. Recife: Fundação de Cultura da Cidade de
Recife. 2004. p.19.

8
Chiaramente il viaggio e il relazionarsi con altre culture e ambienti, si torna una importante
esperienza educativa. Attraverso il viaggio legato alla presentazione dello spettacolo, l'artista ha
modo di apprendere, conoscere e interpretare il mondo.
Il concetto di viaggio e la sua universalità ha portato il circo ad essere un importante
elemento culturale e grande mezzo diffusione della cultura.
È sufficiente pensare a quanto riportato per Regina Duarte, quando argomentando riguardo il
circo in Brasile alla fine del secolo XIX, evidenza che: “ tutti andavano ( e vanno) al circo e il circo
andava in luoghi dove nessuna altra forma di espressione artistica arrivava”.
Nel caso del contesto brasiliano, per esempio, storicamente il circo ha avuto un ruolo
importantissimo di divulgazione della cultura.
Duarte continua affermando che “Il circo è già stato il maggiore quando non l’unico
spettacolo del Brasile e per questo diventò uno dei principali divulgatori di espressioni culturali”
(Duarte, 2005: p. 131) 16.
Bolognesi( 2005), d’accordo con Duarte, mostra come, ancora prima che arrivasse la radio e
dopo la televisione, ancora prima del cinema, del Teatro e della Danza, il circo in Brasile, ha avuto
un ruolo importante e polo irradiante della cultura, attraverso le sue differenti modalità. L’autore
sottolinea che il circo procurava località che non erano mais state visitate per altre compagnie
artistiche che si limavano alle grandi città. Il circo ha esplorato e ha dominato culturalmente il paese
portando una opportunità unica e differenziata di divertimento e cultura, nelle diverse parti del
Paese con una importanza inestimabile nella formazione della memoria culturale Brasiliana.
Secondo Bolognesi, la popolarità del circo è stata così grande che ha prodotto un “ vero sentimento
nazionale che si è formato a partire dall’azione del circo e del circo-teatro in Brasile17
Con l’arrivo del cinema e della televisione è stata marcata una nuova fase per le arti circensi
che hanno cominciato ad entrare in un momento di crisi. Questo fino all’avvento delle scuole di
circo, quando le discipline circensi sono uscite dal tendone e dal circo di famiglia per raggiungere
altri spazi, raggiungendo oggigiorno anche i progetti sociali.
Ho riportato qui il caso brasiliano per trattare dell’importanza culturale de circo, ma questo
argomento può essere allo stesso modo contestualizzato in qualsiasi altra parte del mondo,
dipendendo ovviamente dal periodo storico.

Un secondo punto che risalta nel caso di analizzare il ruolo del circo nei progetti sociali è
sicuramente l’elemento del rischio.
Bisogna pensare che ciò che caratterizza un bambino in situazione di rischio è proprio il
fatto di essere esposto al rischio. È rilevante percepire che per svariate cause questi individui si
incontrano in situazioni di permanete pericolo per la loro integrità fisica, emotiva e psicologica.
Questi soggetti mostrano allo stesso tempo una loro propria presenza e assenza, dato che vivono
in un ambiente negato: un “ non luogo, una “ non famiglia” una “non scuola”, “ una non
inclusione”, un “ non futuro”; praticamente vivono in un ambiente dove tutto è rischioso. In un
senso generale, è la propria relazione con il concetto della morte che fa tornare tutto differente in un
bambino in situazione di rischio.
Ciò si vede chiaramente nella mancanza di paura che questi bambini hanno in relazione alla
pratica delle tecniche circensi. Probabilmente, sono le esperienze acquisite prematuramente che
concorrono perché siano meno paurosi. Il circo in questo senso è una maniera per trasformare il
rischio in un'altra cosa: l’educazione, la formazione, inclusione e la creazione.
La necessità di esporsi al rischio permanente, permette, in un livello istintivo, di riattivare
alcuni meccanismi di autodifesa e di riequilibrio che io associo a ciò che può essere definito come
una “ coscienza emotiva”. Sviluppare questi meccanismi aiuta il senso di sicurezza e la confidenza
in se stesso, una volta che diventa necessario disporre di strumenti e capacità per saper affrontare

16
DUARTE, Regina Horta. Noites circenses. Espetáculo de circo e teatro, em minas gerais no Século XIX.
Campinas, SP: Editora da Unicamp, 2005. p. 131
17
BOLOGNESI, Mario. O Circo e a Cidade. São Paulo: (ABRACIRCO), 2005, p. 6. Op. Cit.

9
queste situazioni di pericolo. Per quanto riguarda il Circo Sociale si può quindi affermare che si
confronta il rischio reale della vita quotidiana, con il rischio del fare circo.
Certamente ciò che risulta chiaro è che per quanto possa apparire che il Circo Sociale
distanzi i bambini di una situazione di rischio, in realtà loro diventano coscientemente ancora più
esposti, intensificando questo concetto per approfittare di vantaggi educativi.
Vorrei evidenziare che la risignificazione del rischio nel Circo Sociale, non coinvolge
appena individui in situazione di rischio sociale, ma tutti. Il fascino del rischio, la necessità di
trasgressione, e il gusto per il pericolo, sono elementi che attraggono una grande quantità di
soggetti. La differenza sta nel fatto che attraverso il circo si rischia per essere migliori, per
imparare, per educare, per stupire, per mostrarsi.
Fronteggiare il pericolo aiuta nell’accrescimento dell’autostima, e può essere un
elemento che incita l’esperienza. Nel circo il rapporto con il rischio diventa costante, il pericolo di
cadere o di sbagliare è presente in ogni momento. La caduta, l’errore, non si tratta di un rischio
solamente fisico, ma anche artistico. Durante uno spettacolo, la caduta dell’artista, dello strumento,
e di un oggetto può significare il fracasso del numero, la morte della scena e pregiudicare lo
spettacolo.

Un altro fattore che influisce di mondo significante nella procura del circo per i progetti
sociali è il carattere ludico; Intendo qui il temine il ludico sia il gioco con la presenza di regole, sia
un attività di mero divertimento individuale. Nel caso del circo è possibile incontrare il ludico sia
nell’aspetto individuale quando l’alunno sperimenta, scopre tecniche e le proprie capacità durante
l’allenamento, sia nel momento sociale quando vengono sviluppati numeri di gruppo con regole
chiare e dove differenti individui si relazionano gli uni agli altri. Chiaramente si può pensare al
ludico anche nel momento di presentare uno spettacolo
L’aspetto ludico che permea le tecniche circensi, così come i metodi di arte educazione
mostrano come il circo possa offrire la possibilità di giocare e riscoprire il concetto di gioco e
sapere che nel circo esiste uno spazio per dedicarsi a questo. Il circo offre un grande fascino per il
suo legame con il superamento dei limiti umani, la forza fisica, il sentirsi bambini, il riso e il
ridicolo ( come nel caso del clown) tutto allo stesso tempo. Ciò fa dell’arte circense uno strumento
pedagogico “amato” e per questo motivo uno tra gli strumenti più efficaci nei programmi educativi.
Tutte queste caratteristiche sono determinanti per creare negli alunni il desiderio di dar continuità
all’esperienza.

Altri fattori importanti che contribuirono alla nascita e allo sviluppo del Circo Sociale
devono essere cercati nel potere educativo delle discipline circensi che coinvolgono direttamente
la sfera fisica, psicologica e sociale dell’alunno
Hugues Hotier ha approfondito questo campo di studi dimostrando la grande
importanza educativa delle tecniche circensi, così come l’importanza dell’esperienza di
interpretare una opera artistica di fronte al pubblico. Io stesso, per esperienza, confermo che la
pratica delle tecniche circensi coinvolge necessariamente la ricerca di un equilibrio nella
percezione e nel movimento del corpo-mente. L’attività circense e la presentazione degli spettacoli
permette e porta ad esplorare il proprio corpo e le proprie possibilità, e di voler ampliarle e a
mostrarle. Secondo il mio punto di vista l’attività circense continuata influisce a livello psicologico
e intellettuale, modificando il comportamento di un individuo nel suo quotidiano.
Per essere più chiaro, qui di seguito, sviluppo una breve analisi basata sul carattere
educativo delle più comuni discipline circensi. Benché in questa analisi io divida le varie discipline
in gruppi, riconosco che la pratica di ogni tecnica è direttamente legata alle altre facilitandone, tra
l’altro, l’apprendimento. Lo stesso discorso vale per le caratteristiche fisiche, sociali e
psicologiche. Esse vengono sviluppate in tutte le tecniche circensi, ma ognuna si distacca per il
fatto che lo sviluppo di una o l’altra capacità si mostra più evidente.

1
Acrobatica.
Definire con precisione l’ambito esclusivo dell’acrobatica nel circo è arduo se si pensa
che può essere considerata acrobatica “ Tutto quello che la gente non fa nella vita quotidiana”18.
Risulta chiaro però che: “L’acrobatica è il linguaggio unificatore del circo. Un equilibrista, un
giocoliere o un clown devono apprendere i misteri dell’acrobatica prima di praticare le proprie
discipline”19
Questa disciplina si suddivide in due grandi gruppi. L’acrobatica a terra e quella aerea.
Per quanto riguarda la prima categoria, si tratta di un insieme di discipline che
utilizzano esclusivamente il corpo umano come strumento, sviluppando figure statiche o in
movimento, da soli o in più persone. Personalmente, includo in questa categoria anche il
contorsionismo.
Per quanto riguarda l’acrobatica aerea (discipline aeree), essa si basa sull’utilizzo di attrezzi, sui
quali l’artista si arrampica, esegue figure statiche o mobili, cadute, ecc.
L’acrobatica si traduce in un linguaggio complesso attraverso il quale è impossibile
non esprimersi e mostrarsi per mezzo del proprio corpo, di modo sublime, così come grottesco nel
caso delle cadute del clown. A livello fisico, l’apprendimento delle tecniche, influisce migliorando
la padronanza dei gradi di libertà articolari, sensoriali e muscolari, aumentando il controllo
dinamico del corpo. La pratica acrobatica da la capacità di risolvere problemi percettivo-motori
al fine di elaborare il proprio linguaggio: nel momento in cui si costruisce un numero, è necessario
risolvere problemi legati alla maniera in cui si legano tra loro i movimenti, sviluppando in tal
modo una memoria corporea.
Sul piano simbolico e psicologico, è possibile affermare che l’acrobata porta agli
estremi i limiti del corpo umano (fatica, paura e contrasto con la forza di gravità). Il fascino di tali
discipline risiede nella immedesimazione del pubblico con l’artista. Chi osserva un acrobata, vede
chiaramente le possibilità del corpo umano e può provare la sensazione che lui stesso potrebbe
avere la capacità di effettuare i movimenti dell’artista.
Sul piano sociale e interpersonale, possiamo vedere come le discipline acrobatiche suscitano
particolari qualità. Innanzitutto la fiducia e la conoscenza reciproca con gli artisti-partner di un
numero. La pratica implica un elevato senso di responsabilità: la sicurezza di ognuno dipende da
se stesso e dall’altro.

Le discipline dell’equilibrio

L’equilibrio, inteso come capacità umana di avere un totale controllo degli assetti
interni delle varie parti del corpo, di utilizzare in modo appropriato il respiro, di riuscire a
mantenere la concentrazione necessaria all’esecuzione di difficili posture e movimenti, è una risorsa
che viene utilizzata da tutte le discipline circensi.
L’apprendimento, e la pratica dell’equilibrismo, necessita innanzitutto di una buona
respirazione. Il controllo del proprio corpo attraverso la respirazione è il cardine, per rilasciare le
contrazioni e rendere fluidi i movimenti, in modo da permettere alle varie parti del corpo di
assestarsi nel migliore dei modi in qualunque momento.
Le discipline dell’equilibrio necessitano poi di un elevato dominio di movimento. A
questo proposito è interessante la citazione di Rudolf Laban come riportata da Lisa Ulmann:
“movimenti semplici richiedono un piccolo sforzo fisico e permettono un grande controllo mentale.
Movimenti grandi e complicati richiedono un grande sforzo fisico, ma permettono una piccola
attività mentale”20.
18
PASCAL Jacob, Du milieu au pourtour, in: Arts de la piste.n. 31 Parigi: Hors Les Murs. 2004. p. 22
19
Ibidem. P. 1.
20
ULLMANN, Lisa. Rudolf Laban: A vision Of Dinamic Space. London The folmer Press. 1984. p. 37

1
Camminare su un filo, sui trampoli,diventa naturale solo dopo un certo numero di prove
costellate di paure ed insuccessi. Per questo l’apprendimento avviene attraverso della ripetizione e
necessita di molta perseveranza, senza la quale non si raggiungerebbe nessun risultato. Si mostra
fondamentale pertanto un senso della disciplina (essere severi con se stessi).Sottolineo che anche
questo elemento è comune a tutte le discipline circensi
Naturalmente, ciò che l’equilibrismo permette di sviluppare maggiormente è
l’autocontrollo: in ogni momento è necessario avere il proprio corpo emotivamente sotto controllo.
In nessun’altra disciplina circense il controllo di sé è così continuo ed ininterrotto. Non ci sono
momenti di pausa; piuttosto, ci sono posizioni e azioni così ben assimilate da poterle eseguire con
più facilità, ma questo non significa che non ci sia un controllo di sé. Ciò che si procura è la
concentrazione necessaria per l’esecuzione perfetta del numero
La caduta sul cavo, l’incidente lassù, l’esercizio mancato, il passo falso: tutto ciò deriva
da una perdita di concentrazione, da un piede male appoggiato, da una fiducia esagerata in se stessi.
“Non dovete perdonarvelo. Il funambolo è spettatore della sua stessa caduta.… L’errore è partire
senza speranza, lanciarsi senza fierezza nella figura che si è certi di mancare. Ogni pensiero sul filo
è una caduta in agguato”21 .
Data la complessità comune a tutte le discipline circensi, la pratica e l’esecuzione ben
riuscita delle tecniche dell’equilibrio portano ad accrescere l’autostima. Esiste inoltre una serie di
sensazioni benefiche al funambolo: la sensazione di libertà, innanzitutto. Sfidare le leggi di gravità
e sentirsi padroni e vincitori di questa sfida fa sentire leggeri, non più prigionieri del mondo e dei
suoi vincoli. Il sentirsi in volo.
Nell’equilibrismo esiste la necessita di sviluppare una resistenza allo sforzo
psicologico oltre che fisico. Una volta che si parte (si sale sul filo o sui trampoli o sul motociclo,
ecc.) la sfida è restare in equilibrio, non cadere: resistere, appunto. Il più delle volte quel che fa
cadere è la paura, l’incertezza, la poca o la troppa fiducia in se stessi. A tutto questo bisogna
opporre una resistenza di tipo meditativo, basata sulla concentrazione e sulla respirazione.
Il funambolismo, in particolare, presuppone l’attraversamento, che vuol dire progressione, andare
verso un risultato, il raggiungere una meta.
Nell’attività circense, le discipline dell’equilibrio sono quasi tutte discipline “solitarie”,
che presuppongono la solitudine come caratteristica e come condizione essenziale per un buon
svolgimento degli esercizi, in quanto presuppongono un alto livello di concentrazione, per cui è
necessario sapersi ascoltare.

La giocoleria

Trattando di giocoleria sottolineo la parola “apprendimento”, senza accostarla, come in


precedenza, alla pratica o all’esecuzione in pubblico. Perché è soprattutto nella giocoleria, molto più
che nelle altre discipline circensi, che ogni momento fa parte di un ininterrotto processo di
apprendimento. Come riportato per Dave Finnigan: “C’è sempre qualcosa di nuovo da imparare. [.
.] Altri vi potranno anche lusingare ed onorare, ma avrete sempre ben chiaro davanti a voi un altro
passo da intraprendere su questa scala infinita verso la perfezione. Sarete coscienti della vostra
imperfezione, molto più degli altri”22
C’è quindi da considerare subito questo primo aspetto: la perseveranza, e la disciplina
come elemento imprescindibile nell’apprendimento della giocoleria; il non essere mai
completamente soddisfatti, perché ci sarà sempre una pallina da aggiungere, un nuovo trucco da
esplorare, se non addirittura un nuovo attrezzo con cui ricominciare da capo. Perseveranza anche
nel momento di accettare l’errore e riconoscere che lo stesso errore è un progresso. In questo senso

21
PETIT,Philippe Trattato di funambolismo. Milano: Ponte alle Grazie. 1999. p. 100
22
FINNIGAM, Dave. Lo zen del Jugglin. Viterbo, Nuovi Equilibri.2003. p.22.

1
Finnigan afferma che: “L’unica volta in cui un attrezzo che cade si trasforma in errore è quando non
raccogliete l’attrezzo e non riprovate di nuovo”23
Ritengo Interessante il paragone che Cionini fa tra la giocoleria e la musica,
sottolineando che “nel Medioevo i suonatori di liuto venivano considerati anch’essi dei giocolieri”
24
. In effetti, queste due arti hanno molto in comune per il fatto che si basano entrambe sul tempo e
ritmo, incontrando un punto di relazione tra l’aspetto visuale dello spettacolo di giocoleria e la
pratica musicale.
La giocoleria permette di sviluppare la velocità dei riflessi e la coordinazione motoria.
Nella pratica, è necessario saper utilizzare allo stesso modo sia la mano destra che la sinistra e
questo significa che occorre un lavoro di riequilibrio della normale differenza tra un lato “forte” ed
uno “debole” del corpo, lavorando per sviluppare il secondo e approfondendo il concetto di ambi
destrismo.
Un punto che credo sia di notevole importanza è l’associazione esistente tra la
giocoleria e la meditazione. In effetti l’allenamento dei giocolieri assomiglia molto a certe pratiche
meditative, in cui si raggiunge lo stato di pace interiore concentrandosi su piccole e semplici
attività; una meditazione attiva, come definita per Finnigan, che favorisce la concentrazione e
l’equilibrio interno. Infine, basando l’analisi su esercizi effettuati da più giocolieri, come il caso del
“ passing”, risulta chiaro che viene a stabilirsi tra gli attori una comunicazione; un’armonia nei
movimenti che devono essere precisi e all’unisono. Non solo: bisogna essere in grado di correggere
sia i propri errori, sia quelli dell’altro. Questo fa sì che non esistono due azioni eseguite insieme e ci
sia armonia reciproca tra soggetti.

Per questioni di tempo e spazio non mi dilungo sulle altre tecniche, quali la magia e
l’illusionismo, che si basa su movimenti sottili; il clown che si basa sull’accettare e riconoscere il
proprio lato ridicolo e saperlo esporre; i numeri con animali che portano a considerare il rapporto
uomo-ambiente di maniera più profonda. ecc… Voglio però sottolineare ancora una volta che
considero tutte le discipline circensi estremamente valide e importanti sul piano educativo, e
riconosco che meriterebbero di essere analizzate di maniera più approfondita.

la pedagogia dello spettacolo

Le esperienze fatte come educatore sociale e arte-educatore mi portano a confermare che


durante lo spettacolo di Circo Sociale si riassume l’intero processo educativo e di trasformazione
sociale vissuto dagli alunni, permettendo che tutti gli insegnamenti ricevuti si strutturino più
profondamente in ogni soggetto. La presentazione al pubblico è il momento particolare dove molti
elementi si concretizzano e si evidenziano: l’educazione, l’espressione, l’etica, l’arte, la cultura, la
formazione professionale e l’inclusione sociale. È per questo motivo che lo spettacolo, come
strumento pedagogico, diventa fondamentale.
Una scuola professionale di circo insegna le tecniche avendo come unico fine il produrre
spettacoli e trasmettere i saperi circensi. Nel Circo Sociale creare, montare e presentare gli
spettacoli è solo una delle molteplici mete che si propone di raggiungere. La differenza sta le fatto
che lo spettacolo continua essendo un fine, ma è anche uno strumento di formazione. Le molteplici
esperienze, mostrano come lo spettacolo è il motore che muove gli alunni coinvolti nei progetti

23
Ibidem.p. 22
24
CIONINI, Matteo. Tra assistenza e professione: il Circo Sociale in Brasile. Tesi di laurea in Dams. Bologna:
Università degli Studi Alma Mater Studiorum. 2006. p. 102

1
sociali. L’esperienza di essere artista, direttore, istruttore, è un momento propizio per un
cambiamento di livello nel processo di formazione, diventando una specie di rito di passaggio
Vorrei evidenziare quanto analizzato per Hugues Hotier sul potere educativo della
presentazione artistica. L’analisi di Hotier approfondita per Hubert Montagner, si riferisce
principalmente al contesto dei bambini ma io credo possa interessare tutti gli individui che si
approssimano all’arte circense e che decidono di presentare uno spettacolo
Hotier delinea principalmente tre elementi che lui considera come “ gli stessi servizi che la
pratica del circo e il confronto con il pubblico possono portare a un bambino”.25
Relazionarsi al rischio. Come già trattato, molti soggetti, specialmente i più giovani, sono
portati a affrontare il rischio per il fatto che si tratta di un’esperienza strettamente legata allo
sviluppo delle facoltà motorie e cognitive. Allo stesso tempo, esiste un gusto per il rischio e una
sostanziale mancanza di capacità di valutarlo. Questa caratteristica è ben presente anche negli
adolescenti, che assieme a altri elementi, quali trasgredire le proibizioni, sono legati alla necessità di
una affermazione personale e sociale. Hotier evidenza che in un individuo in situazione di rischio
sociale, il rischio è una questione molto più quotidiana, ma e che ciò non è una vantaggio bensì una
minaccia della quale tali individui non possono liberarsi facilmente. Precisamente, ciò che
presentare uno spettacolo di circo offre, è un’esperienza differente di cosa sia la misura del rischio,
riconoscendo i propri mezzi per affrontarlo di fronte a un pubblico. Presentare uno spettacolo aiuta
gli alunni a cominciare a riconoscere i propri limiti secondo un punto di vista differente, a
riconoscerli nel quotidiano e a tentare di superarli. Il rischio non si chiude al rischio fisico e sì alla
possibilità di apparire ridicolo come viene affrontato durante le entrate di clown, o semplicemente il
rischio di sbagliare. Nel momento dello spettacolo l’errore diventa importante per il fatto di dover
essere controllato e si presenta la sfida di scoprire come comportarsi in questi momenti. Uno degli
aspetti importanti degli spettacoli, soprattutto per quanto si riferisce allo sviluppo individuale, è la
necessità di improvvisare
Il riconoscimento e l’autostima. La realizzazione di se stesso è una delle necessità
prioritarie dell’essere umano e si concretizza nello spettacolo come l’atto di dimostrare in pratica
ciò che si sa fare di migliore. Ciò porta alla considerazione del pubblico in relazione all’artista che
si sente valorizzato, stimato e riconosciuto. Mostrarsi e esporre al pubblico le proprie capacità e
specialmente il ricevere applausi, è una tappa fondamentale dello spettacolo di circo come
strumento di inclusione sociale e miglioramento dell’autostima.
Secondo Hugues Hotier “ il circo congiunge la nozione di spettacolo che intenta la
possibilità di riconoscimento e che contribuisce alla ricerca di uno stato d’animo propizio alla
stima di se stesso. La presentazione trasforma un semplice gioco in un progetto”26. Il fatto di
acquisire una competenza tecnica è un cammino che porta l’alunno a migliorare l’autostima e a
proseguire nella sua formazione professionale, oltre a influire positivamente anche nei risultati
scolastici. Tutto ciò collabora per migliorare il ruolo dell’alunno in ambito sociale del quale è
coinvolto.
Esistono certamente altri strumenti che portano a questo risultato, come per esempio lo
sport. La differenza sta nel fatto che il circo raggruppa il concetto di creazione e opera artistica,
dove non esistono regole imposte. Ciò implicitamente involve la possibilità di riconoscimento della
propria creatività che favorisce lo sviluppo di uno stato d’animo propizio alla propria autostima e al
proprio orgoglio.
Ammirazione. quando si parla di uno spettacolo di circo si intende essenzialmente il luogo
di superamento dei limiti dove gli artisti, impressionando il pubblico, superano le frontiere di ciò
che è ritenuto impossibile27. La conseguenza di ciò è che l’artista viene ammirato dal pubblico
anche dopo il momento della presentazione.

25
HUGUES Hotier, En piste: l’enfant acteur, em: La fonction educative du cirque. p. 40 Op. Cit
26
HOTIER, Hugues. La fonction éducative du cirque. Parigi, l’Harmattan, 2003. P. 40 Op. Cit.
27
HUGUES, Hotier, Au bord de la piste: l’enfant spectateur, em: La fonction educative du cirque, cit, p. 36 Op.
Cit

1
Montagner divide gli artisti di circo in tre tipi. Gli “ induttori del riso” come potrebbe essere
il clown, dove l’artista afferma la propria personalità, canalizza e dirige la sua aggressività e crea e
rafforza le relazioni con gli altri. I “ conquistatori di spazio” come il caso dell’acrobata, che assieme
ai “ manipolatori di oggetti” come il caso del giocoliere, hanno la possibilità di mostrare le proprie
abilità fisiche in un ambiente festivo che stimola e libera le emozioni e gli affetti. L’ambiente e i
colleghi che praticano e presentano gli spettacoli, permettono di combinare e integrare le proprie
abilità corporali e gestuali e le percezioni sensoriali e motorie, oltre alle emozioni e ai sistemi di
comunicazione sociale, così come le costruzioni simboliche e i processi cognitivi e
dell’immaginario. In altri termini i “ conquistatori di spazio e i manipolatori di oggetti, sono
persone-strumento senza confronto che aiutano i bambini a strutturarsi e sviluppare un cervello e un
corpo in ogni momento interattivo in tutte le sue dimensioni funzionali28. I bambini egocentrici,
timidi, paurosi, inibiti, possono sbloccare la psiche assieme alle loro evoluzioni motorie29
Ciò che succede sostanzialmente nella pratica circense è lo strutturarsi di una sicurezza
affettiva attraverso la liberazione disinibita delle emozioni e del riso. Sono rinforzati gli stimoli e la
facilità delle relazioni sociali. Esiste anche un processo di ritualizzazione di gesti e di
comportamenti. “ le condotte ritualizzate degli artisti di circo sono allo stesso tempo fermenti e
modi di lettura che stimolano, rivelano e consolidano le competenze di base e le costruzioni
complesse che si fondano.30
Un ulteriore domanda che mi sorge è: quale è la pedagogia dello spettacolo in relazione al
pubblico che assiste? Cosa si vuole insegnare e cosa impara il pubblico quando assiste a uno
spettacolo di Circo Sociale?
Certamente la possibilità di capire che lo spettacolo così come le tecniche che lo
compongono sono un mezzo di educazione, di inclusione sociale, di sviluppo umano; è palese che
gli artisti sono parte di un processo di formazione professionale mostrando una identità e una
soggettività legittima. Il pubblico che assiste uno spettacolo, pensando alla natura degli artisti,
capisce perfettamente che i metodo utilizzati sono efficaci così come si rende conto del potere
educativo del circo
Quando si assiste lo spettacolo di Circo Sociale, specialmente quanto coinvolge individui in
situazione di rischio, diventa chiaro che è possibile effettuare cambiamenti sociali, e che tali
cambiamenti stanno avvenendo nel palco e per mezzo della più discriminata e allo stesso tempo
,probabilmente, la più poderosa delle arti sceniche, il circo.

Gli spettacoli- performances

La presenza di una pedagogia chiara che permea il Circo Sociale e di conseguenza gli
spettacoli prodotti, li porta in un contesto di difficile valutazione in relazione con le altre
manifestazioni artistiche create con altri propositi.
La metodologia e gli obbiettivi proposti per il circo sociale, ha influenza diretta
nell’attuazione quotidiana di ogni istituzione integrante, così come gli spettacoli prodotti mostrano
caratteristiche che li rendono unici e li differenziano dalle altre espressioni del circo
contemporaneo. Questo elemento si torna rilevante specialmente pensando a un processo che è parte
dello sviluppo integrale, di una educazione olistica, dove l’educazione diventa una esperienza
trasformatrice attraverso l’arte. Ciò che è possibile capire e incontrare nello spettacolo è che rivela

28
HUBERT Montagner. Ibidem P. 82. Op. Cit.
29
HUBERT Montegner, En quoi le cinque peut-il aider l’enfant-élève à se costruire ou à se refonder? Em: La
fonction educative du cirque. Op. Cit, p. 81
30
HUBERT Montagner. Ibidem p. 89. Op. Cit.

1
molto più che immagini e scene. Se si tenta di analizzarlo profondamente si vede che in realtà nel
palco ci sono vari progetti di vita.
Lo spettacolo di Circo Sociale può essere interpretato come una performance per il
contenuto politico che implicitamente presenta. Lo spettacolo diventa un momento di
cambiamento sociale dove gli alunni accolti per i progetti sociali si presentano nel palco in veste di
artisti applauditi e riconosciuti dal pubblico.
È questa caratteristica che diventa importante per il fatto che lo stesso spettacolo è parte
costitutiva di un processo pedagogico, essendo allo stesso tempo un luogo di divulgazione del
lavoro sviluppato dalle ONG.
Durante la presentazione esistono chiaramente due logiche differenti e mutualmente
dipendenti che possono essere relazionate a due differenti drammaturgie che costituiscono lo
spettacolo. Da un lato la logica spettacolare che può essere identificata con la drammaturgia
esplicita dello spettacolo intesa come la sequenza di numeri circensi e la storia raccontata dai
personaggi che attuano nel palco.
La seconda è una logica performativa31, che può essere relazionata a ciò che io chiamo di
drammaturgia implicita. Questa seconda appare al pubblico solo se questo è a conoscenza che lo
spettacolo viene fatto con un fine pedagogico, politico, sociale e non solo artistico. In questa
seconda logica e drammaturgia, esiste la presenza di un discorso che permea lo spettacolo.
Questo discorso coinvolge la formazione circense, il proprio accompagnamento pedagogico
degli alunni, l'appoggio scolastico, la formazione professionale, l’inclusione e la maggior mobilità
sociale e lo sviluppo dell’alunno come soggetto di diritto.
I temi generatori, rivelano la realtà nella quale ogni ONG attua, rivelano la storia della
istituzione e degli alunni che ne fanno parte. La cultura popolare, così come interpretata e
utilizzata dal Circo Sociale in Brasile, oltre che essere parte costitutiva dello spettacolo, diventa uno
strumento pedagogico che valorizza la diversità culturale, e che si propone di cercare una
“coscientizzazione” degli alunni perché, conoscendo la propria cultura, possano attuare come
educatori dialogando con il contesto del quartiere dove vivono e attuare così come agenti. Questa
attuazione e questo discorso, esercitano il loro potere anche fuori dal contesto dello spettacolo.
La cultura popolare diventa quindi uno strumento educativo che valorizza la differenza
culturale e contrasta con la produzione artistica predominante basata su regole di mercato come
quella effettuata dall’industria culturale.
Esiste infine un ultima caratteristica che si distacca nella performance nel Circo Sociale, e è
la sovversione del concetto di presenza-assenza di un opera artistica32 .
Esiste una chiara empatia tra l’artista che si espone a una situazione di rischio e il pubblico
che entra in contatto con la coscienza della propria morte attraverso l’artista. È questo gioco tra
l’artista e spettatore che determina il sentimento di contemplazione di uno spettacolo di circo. Nel
caso del Circo Sociale, questo sentimento si caratterizza di un significato proprio nel momento di
pensar che il rischio fa parte del quotidiano degli artisti, e che attraverso il circo questo rischio viene
re-significato. L’essere esposto al rischio durante lo spettacolo, significa che si sta optando per una
vita integra fuori dallo spettacolo, durante quotidiano. Se gli artisti non fossero sul palco, allora sì
che sarebbero in un reale rischio di morte. Il fatto di essere sul palco, implica un processo virtuoso
in favore di una vita degna. Nel Circo Sociale, data la natura degli artisti e dato il ruolo dello
spettacolo come processo pedagogico, benché esista la fine dello spettacolo come sparizione di un

31
Il termine “ Performatività”, inteso come elemento discorsivo, politico e ideologico che caratterizza una performance
è stato argomentato principalmente per Judith Buttler. Consultare: Buttler apud SEDGWIG, Eve Kosofsky; Parker,
Andrew. Performativity and Performance. New York: Routledge. 1995.
32
Esiste una notevole letteratura riguardo la sparizione dell’ opera i arte e la relazione esistente tra la morte e la scena.
Senza estendere l’assunto consultare: PHELAN, Peggy. A antologia da performance. Revista de comunicação e
linguagem. Lisboa: Edições Cosmos. 1997. GILPIN, Heidi. Lifeness in movement. or how do the dead move?
Tracing displacement and disappearance for movement performance. New York: Routledge. 1996. LEPECKY
André. Of the presence of the body: essays on dance and performance theory. Middletown CT. Wesleyan
University Press. 2004

1
opera artistica al vivo, appaiono, attraverso i corpi degli artisti in scena, concreti progetti di vita che
continuano anche dopo da messa in scena. Tutte queste peculiarità influiscono notevolmente nel
modo di percepire e interpretare lo spettacolo per parte del pubblico durante la presentazione dello
spettacolo di Circo Sociale, che per queste caratteristiche innovative in uno spettacolo di circo,
secondo il mio punto di vista, rinnova la scena circense contemporanea.

CONCLUSIONI
Vorrei concludere questo intervento ringraziando per l’opportunità datami dagli
organizzatori del “VI Meeting Nazionale Operatori di Progetti di Circo per Bambini e Ragazzi” di
poter presentare assunti inerenti la mia ricerca sul il Circo Sociale. Certamente questo testo non si
basa su una critica al Circo Sociale, ma in tal modo spero di contribuire affinché si fomentino
riflessioni e discussioni animate inerenti all’importanza del circo e il suo potere educativo. Dopo la
lettura di questo intervento possono sorgere pareri discordanti o meno, ma ciò che mi interessa è
che si parli di circo e di circo sociale. Spero che, attraverso il dialogo possa instaurarsi un contesto
dove si possa interpretare il circo non solo come un divertimento e un momento di contemplazione
estetica ma uno strumento educativo e di sviluppo umano.
Mi dispiace che ancora oggi, quando si parla di circo e educazione, molte volte si chiude o si
centra il discorso sui vantaggi che il circo porta riguardo alla psicomotricità, quando, come ho
mostrato in questo testo, è possibile pensare al circo in modo più ampio, considerandolo un potente
strumento di: educazione olistica, inclusione sociale, integrazione, formazione intellettuale e
professionale. Il circo è un importante linguaggio universale e un inestimabile patrimonio
culturale, e per questo ritengo che si dovrebbero stimolare politiche perché questo suo valore
educativo, sociale e culturale, venga giustamente riconosciuto.
Termino evidenziando che sicuramente fare circo ha notevoli vantaggi su tutti i bambini e
adolescenti, indipendentemente che siano in situazione di rischio o meno, ma ciò non toglie che sia
terapeutico e vantaggioso anche per adulti e anziani indipendentemente dalla loro età e dalla loro
formazione. Chiaramente ognuno ha i suoi limiti, ma questi vengono scoperti solo attraverso la
pratica.
La questione che mi sorge è:
“Come divulgare tutto il potenziale del circo e come incentivare nuove persone a provare
l’esperienza di essere circense affiché sempre più individui si approssimino a questa arte?”

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http://www. circodomundo. org. br/apresentacao. htm Attivo il 11/12/2006

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