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U N I T À 1 Metodi, strumenti e storiografia

Lezione 3 Come datare gli eventi


I metodi di datazione “chimici”
La ricerca storica è condizionata dalla necessità di collocare nel tempo (cioè datare) un determi-
nato avvenimento o fenomeno. Se per fatti e personaggi recenti l’operazione ci può apparire deci-
samente semplice, andando a ritroso nel tempo, via via che le fonti scritte pervenuteci si assotti-
gliano fino a scomparire del tutto, si scopre che la datazione diventa un problema risolvibile solo fa-
cendo ricorso a sistemi di misurazione non sempre direttamente collegabili alla Storia.
Uno dei sistemi oggi più usati per i reperti provenienti dalle età più antiche è il metodo del 14C
(carbonio 14), che ne rende possibile la datazione con un’approssimazione del 5%, sfruttando una
caratteristica di tutti gli esseri viventi: la presenza del carbonio radioattivo.
Un altro sistema di misurazione del tempo è quello del potassio-argon, utile a ricavare l’età delle
rocce vulcaniche, calcolata sulla base della trasformazione del potassio in argon a causa della per-
dita di radioattività.
Il metodo dell’uranio-piombo, invece, analizza la trasformazione dell’uranio in piombo e serve a
datare le ere geologiche, contribuendo a collocare nel tempo i processi di evoluzione della Terra e
degli esseri che l’abitavano.

La dendrocronologia
Anche la dendrocronologia, che studia l’età degli alberi e le relazioni esistenti tra il loro accresci-
mento annuale e i fenomeni climatici e geologici, può essere di grande aiuto nello studio delle ere,
dei periodi e delle glaciazioni, dal momento che fornisce notizie attendibili e utilissime sulla com-
parsa e sulla durata dei fenomeni climatici che ebbero conseguenze decisive per il popolamento
della Terra. È sempre opportuno comunque che lo storico confronti tra loro i dati ricavati da que-
Atapuerca (Spagna): il lavoro ste analisi specialistiche, in mo-
dei ricercatori; nel sito spagnolo
do che la concordanza di più
sono stati rinvenuti i resti di un
ominide europeo di quasi sistemi possa contribuire a un
800 mila anni fa. risultato attendibile.

scienza e tecnica
Fossile animale.
Il carbonio 14
er datare correttamente i reperti organici (fossili) uno dei te il 14C non viene più assorbito e quello già presente nell’orga-
sistemi più usati si basa sugli isotopi radioattivi del car- nismo tende a decadere: è perciò possibile stabilire l’età di un
bonio. Il carbonio infatti è formato da una miscela di atomi fossile misurando la quantità di 14C che esso ancora contiene e
diversi (gli isotopi), alcuni dei quali non sono stabili, ma “deca- confrontarla con il suo tempo di dimezzamento: si riduce a me-
dono”, cioè si trasformano con il passare del tempo in elemen- tà in 5.730 anni, a un quarto in 11.460 anni, a un ottavo in
ti diversi: questi sono gli isotopi radioattivi e il loro processo di 22.920 anni.
decadimento avviene a una velocità costante e conosciuta. Questo metodo ha un margine di errore limitato (tra l’1 e il
L’isotopo radioattivo del carbonio, detto 14C, si trasforma in azo- 10%), ma può essere utilizzato solo per i reperti vecchi non più
to 14N; sono necessari 5.730 anni affinché metà della quantità di 80.000 anni. Per i fossili più antichi gli studiosi si servono
di carbonio radioattivo si trasformi in azoto. Questo periodo è dell’isotopo radioattivo del potassio (detto 40K), che si trasfor-
chiamato tempo di dimezzamento. In ogni essere vivente è con- ma in argon, con un tempo di dimezzamento di 1,3 miliardi di
tenuta una certa quantità di carbonio, assunto con la respira- anni e permette perciò di datare fossili e rocce fino a 4,5 mi-
zione di anidride carbonica (ossigeno + carbonio); dopo la mor- liardi di anni.

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